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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002 Educazione Continua in Medicina Terapia Manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth Livello I Documentazione per poter richiedere accreditamento al Ministero della Salute per i corsi di Terapia Manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth (1° livello) Contenuto: “Terapia Manuale – Arto inferiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” .................................. 2 “Terapia Manuale – Arto superiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” .............................. 11 Test sul corso “Arto superiore” – Domande con risposta libera corta: ............................................. 17 Test sul corso “Arto superiore” – Domande con risposta libera corta: ............................................. 18 “Terapia Manuale – Rachide inferiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” ......................... 21 “Terapia Manuale – Rachide superiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” ....................... 32 “Terapia Manuale – Allenamento medicale e Teoria della terapia manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” .............................................................................................................................. 41 Docente: Jochen Schomacher, PhD, fisioterapista tedesco PT-OMT, M.C.M.K. (F), DPT (USA), B.Sc. Phys., M.Sc. Phys., Istruttore del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth e Rappresentante nazionale di Kaltenborn-Evjenth International Alte Landstrasse 142 CH – 8700 Küsnacht ZH Svizzera E-mail: [email protected] Stato delle cose: 17.04.2014 (\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14) 1

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Educazione Continua in Medicina

Terapia Manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn-EvjenthLivello I

Documentazione per poter richiedere accreditamento al Ministero della Salute per i corsi di Terapia Manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth (1° livello)

Contenuto:

“Terapia Manuale – Arto inferiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” .................................. 2“Terapia Manuale – Arto superiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” .............................. 11

Test sul corso “Arto superiore” – Domande con risposta libera corta: ............................................. 17Test sul corso “Arto superiore” – Domande con risposta libera corta: ............................................. 18

“Terapia Manuale – Rachide inferiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” ......................... 21“Terapia Manuale – Rachide superiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” ....................... 32“Terapia Manuale – Allenamento medicale e Teoria della terapia manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth” .............................................................................................................................. 41

Docente:Jochen Schomacher, PhD, fisioterapista tedescoPT-OMT, M.C.M.K. (F), DPT (USA), B.Sc. Phys., M.Sc. Phys., Istruttore del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth e Rappresentante nazionale di Kaltenborn-Evjenth InternationalAlte Landstrasse 142CH – 8700 Küsnacht ZHSvizzeraE-mail: [email protected]

Stato delle cose: 17.04.2014

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Educazione Continua in Medicina

Presentazione del corso:“Terapia Manuale – Arto inferiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth”

Insegnante: Jochen Schomacher, PhDPT-OMT, M.C.M.K. (F), DPT (USA), B. Sc. physio, Istruttore del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

Obiettivi generali del corso sull’arto inferiore: Definire la Terapia Manuale nel contesto internazionale e attuale della fisioterapia. Ottenere un procedimento logico e scientifico nell’esame e nel trattamento della fisioterapia e

della terapia manuale. Formulare una diagnosi fisioterapica per quanto riguarda le disfunzioni dell’arto inferiore. Trattare le disfunzioni dell’apparato locomotore sull’arto inferiore (dolori, rigidità articolare,

retrazione muscolare et al.). Apprendere una capacità manuale per la pratica quotidiana della fisioterapia riguardante le

disfunzioni dell’arto inferiore.

Obiettivi e contenuto dettagliati:

Teoria (ca. 20 %)Alla fine del corso il partecipante sarà capace di definire la terapia manuale in relazione alla storia e al contesto attuale e internazionale della

fisioterapia spiegare la meccanica articolare fisiologica e la patomeccanica nelle patologie più comuni inerenti

l’arto inferiore fondare il procedimento fisioterapico su una metodologia scientifica formulare una diagnosi fisioterapica per le disfunzioni dell’arto inferiore stabilire un progetto terapeutico basato logicamente sul risultato dell’esame inerente l’arto

inferiore trovare la correlazione fra la disfunzione dell’apparato locomotore e la patologia medica inerente

l’arto inferiore riconoscere le caratteristiche del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth nella Terapia Manuale

Pratica (ca. 80 %)Per l’esame il partecipante sarà capace di palpare le strutture anatomiche sul paziente in merito all’arto inferiore applicare un procedimento sistematico e ragionato (ragionamento clinico / “clinical reasoning”) in

merito all’arto inferiore identificare le indicazioni e le controindicazioni per la fisioterapia risp. la terapia manuale in merito

all’arto inferiore localizzare l‘origine dei sintomi in una delle articolazioni dell’arto inferiore valutare la mobilità specifica delle articolazioni dell’arto inferiore identificare la struttura responsabile della disfunzione (per quanto possibile) nell’arto inferiore rispettare la classificazione internazionale dell’impedimento (ICF) documentare l‘esame e interpretare i reperti positivi e negativi

Per il trattamento il partecipante sarà capace di: alleviare dolori che sono in relazione con l’apparato locomotore dell’arto inferiore aumentare la mobilità di una rigidità capsulolegamentosa (trazioni, scivolamenti, ...) nelle

articolazioni dell’arto inferiore diminuire uno spasmo o una retrazione dei muscoli dell’arto inferiore (massaggio funzionale,

allungamento muscolare, tecniche di rilassamento, ...)(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Orario del corso:

ore di corso minuti ore di lezione (di 45 min)08:30-10:45 135

30 min di pausa11:15-13:00 105 2 e 15 min

1 ora di pausa14:00-16:00 120 2 e 30 min

30 min di pausa16:30-18:00(l’ultimo giorno fino alle ore 17:00)

90 2

5 giorni = 49 ore di lezione (45 min ciascuna)

450 min al giorno 10 ore al giorno (l’ultimo 9 ore)

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Programma del corso Arto inferiore(1° – 3° giorno (mattino): piede; 3° giorno (pomeriggio) - 4° giorno: ginocchio; 4° giorno (pomeriggio) – 5° giorno: anca)

ora 1. giornocontenuto commento

08:30-10:45 esposizione del corso e del curriculum OMT obiettivi del corso e aspettative dei partecipanti (teoria) definizione della terapia manuale e della terapia

manuale ortopedica (OMT) nell’ambito della fisioterapia (teoria)

esame nella terapia manuale: teoria del ragionamento clinico con esempi pratici illustrativi

Relazione preordinata: 105’

10:45-11:15 Pausa11:15-13:00 Piede: anatomia palpatoria (teoria e soprattutto pratica)

meccanica articolare (teoria ed esempi pratici illustrativi)

Relazione preordinata: 30’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 60’

13:00-14:0014:00-16:00 esame della caviglia con sindesmosi e l’artic.

sottoastragalica, inclusa la patologia e la localizzazione dei sintomi (introduzione alla diagnosi differenziale fra il sistema neurale e le articolazioni, poi fra caviglia, sindesmosi e l’artic. sottoastragalica – pratica con documentazione dell’esame)

Relazione preordinata:30’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 15’Esercitazione da parte dei partecipanti: 60’

16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione (pratica con documentazione dell’esame) Dimostrazione tecniche da parte

dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 90’

Totale del giorno: 10 ore di lezione (1 ora = 45 min)

ora 2. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente

trattamento nella terapia manuale: teoria del ragionamento clinico con esempi pratici illustrativi

Relazione preordinata:60’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 45’

10:45-11:1511:15-13:00 trattamento della caviglia, della sindesmosi e dell’artic.

sottoastragalica (interpretazione del risultato dell’esame epratica)

Relazione preordinata: 20’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 40’Esercitazione da parte dei partecipanti: 60’

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione del trattamento (pratica) Dimostrazione tecniche da parte

dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 75’

16:00 - 16:3016:30-18:00 esame delle artic. del metatarso, inclusa la patologia e la

localizzazione fra le differenti artic. del metatarso (pratica)

Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 90’

Totale del giorno: 10 ore di lezione (1 ora = 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Programma del corso Arto inferioreora 3. giorno

contenuto commento08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente

trattamento delle artic. del metatarso (interpretazione delrisultato dell’esame e pratica)

Relazione preordinata:60’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 45’

10:45-11:1511:15-13:00 esame e trattamento delle dita del piede, inclusa la

patologia (pratica con interpretazione del risultato dell’esame)

Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 90’

13:00-14:0014:00-16:00 ginocchio: anatomia palpatoria (teoria e soprattutto

pratica)

Relazione preordinata: 30’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 45’

16:00 - 16:3016:30-18:00 esame del ginocchio, inclusa la patologia e la

localizzazione dei sintomi (anca e le tre artic. del ginocchio – pratica con documentazione dell’esame)

Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 90’

Totale del giorno: 10 ore di lezione (1 ora = 45 min)

ora 4. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente storia della terapia manuale (teoria) trattamento del ginocchio (interpretazione del risultato

dell’esame e pratica)

Relazione preordinata:60’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 45’

10:45-11:1511:15-13:00 continuazione trattamento del ginocchio (pratica) Dimostrazione tecniche da parte

dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 90’

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione trattamento del ginocchio (pratica) Dimostrazione tecniche da parte

dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 75’

16:00 - 16:3016:30-18:00 anca: anatomia palpatoria (teoria e soprattutto pratica) Relazione preordinata: 30’

Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 60’

Totale del giorno: 10 ore di lezione (1 ora = 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Programma del corso Arto inferioreora 5. giorno

contenuto commento08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente

esame dell’anca, inclusa la patologia e la localizzazione dei sintomi (anca e rachide lombare in generale – pratica con documentazione dell’esame)

Relazione preordinata:60’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 45’

10:45-11:1511:15-13:00 continuazione esame dell’anca (pratica) Dimostrazione tecniche da parte

dell’insegnante: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 90’

13:00-14:0014:00-16:00 trattamento dell’anca (interpretazione del risultato

dell’esame e pratica)

Relazione preordinata: 20’Dimostrazione tecniche da parte dell’insegnante: 25’Esercitazione da parte dei partecipanti: 60’

16:00 - 16:3016:00-17:00 continuazione trattamento dell’anca (pratica)

riassunto del corso valutazione del corso da parte dei partecipanti

Relazione preordinata: 30’Esercitazione da parte dei partecipanti: 30’

Totale del giorno: 9 ore di lezione (1 ora = 45 min)fine del corso con un totale di 49 ore di lezione (45 min ciascuna)

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Test sul corso “Arto inferiore” – Domande a scelta multipla:

Domanda Risposta Risul-tato

1. L’esame del gioco articolare è effettuato in quali gradi?

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I, II e III

2. In una articolazione con una artritela trazione per alleviare il dolore viene effettuato in quale grado/gradi?

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I – III

3. Qual è lo schema capsulare dell’articolazione coxofemorale?

rotazione interna flessione abduzione estensione

rotazione esterna estensione abduzione flessione

rotazione esterna abduzione rotazione interna estensione

rotazione interna estensione abduzione rotazione esterna

estensione abduzione rotazione interna rotazione esterna

4. Il paziente ha una limitazione del ginocchio in flessione (140°). La sensazione di fine movimento è ferma. Lo scivolamento posteriore della tibia è limitata. Il muscolo rectusfemoris è contratto (in prono a 0° estensione dell’anca solo 90° di flessione del ginocchio). Qual è il trattamento adatto?

scivolamento posteriore della tibia grado III massaggio funzionale del M. rectus femoris rilassamento/stiramento del M. rectus femoris

massaggio funzionale del M. rectus femoris scivolamento posteriore della tibia grado III rilassamento/stiramento del M. rectus femoris

scivolamento posteriore della tibia grado I-II rilassamento/stiramento del M. rectus femoris massaggio funzionale del M. rectus femoris

5. Qual è l’osso che bisogna sostenere con un plantare nel caso diun piede piatto (pes planovalgo)?

l’osso navicolare l’osso cuneiforme mediale il sostentacolo talare del calcagno la tuberosità del calcagno

6. Perché la trazione della rotola non viene utilizzato per mobilizzare una rigidità capsulo-legamentosa del ginocchio in flessione?

perché è molto raro che l’articolazione femoro patellare limita la flessione del ginocchio

perché i legamenti menisco-femorali fissano bene la rotola al femore e cosi un vero allungamento del recesso sovrapatellare non è possibile con la trazione

perché la trazione della rotola non allunga la capsula articolare dell’articolazione femoro-tibiale, che sopratutto al inizio di una rigidità in flessione del ginocchio ne è responsabile

perché in terapia manuale lo scivolamento in generale è più efficace che la trazione

7. Perché il muscolo estensore lungodel alluce è importante nel trattamento del alluce valgo?

perché la stabilità del articolazione metatarso-falangea dipende dalla forza di questo muscolo

perché la sua contrazione può irritare la capsula articolare del articolazione metatarso-falangea, aumentando cosi il dolore legato al alluce valgo

perché il muscolo ha una leggera componente anche d’abduzione e la sua contrazione contribuisce cosi alla correzione del alluce valgo

perché il suo tendine può spostarsi lateralmente (direzione fibulare) al asse di abduzione/adduzione del articolazione metatarso-falangea, provocando cosi una adduzione durante ogni contrazione

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8. Quanto è grande l’ampiezza della separazione tra acetabolo e testa delfemore durante la trazione caudale inun’articolazione coxofemorale sana enormale?

l’osso navicolare ca. 1 mm ca. 1 cm ca. 3 cm ca. 5 cm 0 mm

9. Qual è il test funzionale il più importante per l’arto inferiore, soprattutto per il piede e il ginocchio?

la flessione l’estensione la stabilità unipodale in carico la capacità d’accovacciarsi completamente la capacità di saltare almeno 10 cm in alto

10. La mobilizzazione passiva mantenuta in grado III per trattare un’articolazione rigida deve essere completata dall’automobilizzazione che fa il paziente e da che cos’altro?

dal massaggio dagli ultrasuoni dalle posture prolungate in posizione submassimale dalle posture prolungate in posizione di riposo da niente perché l’automobilizzazione e la

mobilizzazione del terapista sono sufficienti

Test sul corso “Arto inferiore” – Domande con risposta libera corta

Domanda Risposta Risul-tato

1. Qual è il movimento artrocinematico che è limitato secondo l’ipotesi di Kaltenborn in ogni disturbo del movimento (ipo- e ipermobilità)?

2. Qual è la definizione di una sensazione di fine movimento patologica?3. L’estensione dorsale della caviglia è limitata. In un paziente la sensazione di fine movimento è durae non elastica, in un altro ferma e poco elastica e inun terzo morbida-elastica. Qual è la struttura in ognipaziente che limita il movimento?

4. Che cosa significa il termine specifico alla terapiamanuale dello “slack”?

5. Il paziente ha una limitazione capsulo-legamentosa dell’estensione dorsale della caviglia. Si lamenta di dolori durante accovacciamento nella parte anteriore della caviglia. Descrivi l’artrocinematica che può spiegare un tale dolore.

6. Accovacciandosi il paziente sente un dolore nel cavo popliteo. Il medico ha fatto la diagnosi “meniscopatia”. Dal punto di vista artrocinematica quale sarebbe un patomeccanismo probablile?

7. Il paziente ha un piede piatto doloroso. In più esiste una limitazione capsulo-legamentosa dell’estensione dorsale della caviglia. Come essa può influenzare meccanicamente il piede piatto?

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8. Essendo seduto nella macchina il paziente lamenta di dolori nel inguine. Come si può fare la differenza fra un dolore proveniente dall’anca e dal rachide lombare?

9. Quali strutture del ginocchio sono messe in tensione durante il test della stabilità mediale (valgo), il ginocchio essendo in posizione zero?

10. Perché Kaltenborn consiglia la mobilizzazione traslatoria e rettilinea in trazione in grado III anzichéla mobilizzazione rotatoria oltre il primo stop per il trattamento della rigidità articolare causata dalla retrazione del tessuto connettivale?

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Arto inferiore” – Domande a scelta multipla: Soluzioni

Domanda Risposta Risul-tato

1. L’esame del gioco articolare è effettuato in quali gradi?

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I, II e III

2. In una articolazione con una artritela trazione per alleviare il dolore viene effettuato in quale grado/gradi?

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I – III

3. Qual è lo schema capsulare dell’articolazione coxofemorale?

rotazione interna flessione abduzione estensione rotazione esterna estensione abduzione

flessione rotazione esterna abduzione rotazione interna

estensione rotazione interna estensione abduzione

rotazione esterna estensione abduzione rotazione interna rotazione

esterna4. Il paziente ha una limitazione del ginocchio in flessione (140°). La sensazione di fine movimento è ferma. Lo scivolamento posteriore della tibia è limitata. Il muscolo rectusfemoris è contratto (in prono a 0° estensione dell’anca solo 90° di flessione del ginocchio). Qual è la il trattamento adatto?

scivolamento posteriore della tibia grado III massaggio funzionale del M. rectus femoris rilassamento/stiramento del M. rectus femoris

massaggio funzionale del M. rectus femoris scivolamento posteriore della tibia grado III rilassamento/stiramento del M. rectus femoris

scivolamento posteriore della tibia grado I-II rilassamento/stiramento del M. rectus femoris massaggio funzionale del M. rectus femoris

5. Qual è l’osso che bisogna sostenere con un plantare nel caso diun piede piatto (pes planovalgo)?

l’osso navicolare l’osso cuneiforme mediale il sostentacolo talare del calcagno la tuberosità del calcagno

6. Perché la trazione della rotola non viene utilizzato per mobilizzare una rigidità capsulo-legamentosa del ginocchio in flessione?

perché è molto raro che l’articolazione femoro patellare limita la flessione del ginocchio

perché i legamenti menisco-femorali fissano bene la rotola al femore e cosi un vero allungamento del recesso sovrapatellare non è possibile con la trazione

perché la trazione della rotola non allunga la capsula articolare dell’articolazione femoro-tibiale, che sopratutto al inizio di una rigidità in flessione del ginocchio ne è responsabile

perché in terapia manuale lo scivolamento in generaleè più efficace che la trazione

7. Perché il muscolo estensore lungodel alluce è importante nel trattamento del alluce valgo?

perché la stabilità del articolazione metatarso-falangea dipende dalla forza di questo muscolo

perché la sua contrazione può irritare la capsula articolare del articolazione metatarso-falangea, aumentando cosi il dolore legato al alluce valgo

perché il muscolo ha una leggera componente anche d’abduzione e la sua contrazione contribuisce cosi alla correzione del alluce valgo

perché il suo tendine può spostarsi lateralmente (direzione fibulare) al asse di abduzione/adduzione del articolazione metatarso-falangea, provocando cosi una adduzione durante ogni contrazione

8. Quanto è grande l’ampiezza della l’osso navicolare(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

separazione tra acetabolo e testa delfemore durante la trazione caudale inun’articolazione coxofemorale sana enormale?

ca. 1 mm ca. 1 cm ca. 3 cm ca. 5 cm 0 mm

9. Qual è il test funzionale il più importante per l’arto inferiore, soprattutto per il piede e il ginocchio?

la flessione l’estensione la stabilità unipodale in carico la capacità d’accovacciarsi completamente la capacità di saltare almeno 10 cm in alto

10. La mobilizzazione passiva mantenuta in grado III per trattare un’articolazione rigida deve essere completata dall’automobilizzazione che fa il paziente e da che cos’altro?

dal massaggio dagli ultrasuoni dalle posture prolungate in posizione submassimale dalle posture prolungate in posizione di riposo da niente perché l’automobilizzazione e la mobilizzazione del terapista sono sufficienti

Test sul corso “Arto inferiore” – Domande con risposta libera corta

Domanda Risposta Risul-tato

1. Qual è il movimento artrocinematico che è limitato secondo l’ipotesi di Kaltenborn in ogni disturbo del movimento (ipo- e ipermobilità)?

Lo scivolamento

2. Qual è la definizione di una sensazione di fine movimento patologica?

La sensazione percepita durante il movimento passivo oltre il primo stop cheè “vuota” (molto dolorosa e senza

informazioni sulla struttura che frena) di un‘altra qualità che fisiologica a un‘altro luogo che fisiologico

3. L’estensione dorsale della caviglia è limitata. In un paziente la sensazione di fine movimento è durae non elastica, in un altro ferma e poco elastica e inun terzo morbida-elastica. Qual è la struttura in ognipaziente che limita il movimento?

sensazione dura e non elastica:osso contro osso

sensazione ferma e poco elastica:tessuto connettivale

sensazione morbida-elastica:muscolare

4. Che cosa significa il termine specifico alla terapiamanuale dello “slack”?

La “lassità” delle strutture periarticolari durante la valutazione della mobilità.

5. Il paziente ha una limitazione capsulo-legamentosa dell’estensione dorsale della caviglia. Si lamenta di dolori durante accovacciamento nella parte anteriore della caviglia. Descrivi l’artrocinematica che può spiegare un tale dolore.

Limitazione dello scivolamento anteriore della tibia e di conseguenza un aumento del rotolamento anteriore della tibia che può provocare un pizzicamento anteriore.

6. Accovacciandosi il paziente sente un dolore nel cavo popliteo. Il medico ha fatto la diagnosi “meniscopatia”. Dal punto di vista artrocinematica quale sarebbe un patomeccanismo probablile?

Limitazione dello scivolamento anteriore del femore e di conseguenza un aumentodel rotolamento posteriore del femore che può provocare un pizzicamento posteriore (forse anche del menisco).

7. Il paziente ha un piede piatto doloroso. In più Durante la flessione dorsale (soprattutto

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esiste una limitazione capsulo-legamentosa dell’estensione dorsale della caviglia. Come essa può influenzare meccanicamente il piede piatto?

in piedi) la rigidità della tibiotarsica risultain una pressione della tibia sul collo dell’astragalo spingendolo in direzione plantare. Questo aumenta l’appiattimentodell’arco mediale.

8. Essendo seduto nella macchina il paziente lamenta di dolori nel inguine. Come si può fare la differenza fra un dolore proveniente dall’anca e dal rachide lombare?

Il paziente deve fare una ante- e retroversione del bacino: se i dolori aumentano durante

l’antiversione = anca (perché flette di più)

se invece i dolori aumentano durantela retroversione = rachide (perché flette di più)

9. Quali strutture del ginocchio sono messe in tensione durante il test della stabilità mediale (valgo), il ginocchio essendo in posizione zero?

Il legamento tibiale mediale, la capsula articolare mediale e il leg. crociato anteriore.

10. Perché Kaltenborn consiglia la mobilizzazione traslatoria e rettilinea in trazione in grado III anzichéla mobilizzazione rotatoria oltre il primo stop per il trattamento della rigidità articolare causata dalla retrazione del tessuto connettivale?

Per evitare la compressione puntiforme con il rischio della lesione della cartilagine e per evitare l’apertura eccessiva della rima articolare al lato opposto durante la mobilizzazione rotatoria.

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Scheda di valutazione del Corso: Terapia Manuale – Arto inferioresecondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

(Luogo: / docente: , partecipanti: ; risposte: )

Questo corso risponde alle tue aspettative?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Se no, quali argomenti ti sono mancati?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato soddisfatto del materiale didattico?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato soddisfatto dell’insegnamento della teoria?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato soddisfatto dell’insegnamento della pratica?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato soddisfatto della supervisione durante l’esercitazione delle tecniche?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Guardando l’insieme quanto sei stato soddisfatto di tutto il corso?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Cosa desideri per i futuri corsi?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Educazione Continua in Medicina

Presentazione del corso:“Terapia Manuale – Arto superiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth”

Insegnante: Jochen Schomacher, PhDPT-OMT, M.C.M.K. (F), DPT (USA), B. Sc. physio, Istruttore del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

Obiettivi generali del corso sull’ arto superiore: Ottenere un procedimento logico e scientifico nell’esame e nel trattamento della fisioterapia e

della terapia manuale. Formulare una diagnosi fisioterapica per quanto riguarda le disfunzioni del arto superiore. Trattare le disfunzioni dell’apparato locomotore sull’ arto superiore(dolori, rigidità articolare,

retrazione muscolare, mobilità ridotta dovuto al sistema neurale, et al.). Imparare una capacità manuale nella pratica quotidiana per quanto riguarda le disfunzioni del arto

superiore.

Obiettivi e contenuto dettagliati:

Teoria (ca. 20 %)Il partecipante sarà capace dopo i corsi di spiegare la meccanica articolare fisiologica e la patomeccanica nelle patologie più comuni per

quanto riguarda l’arto superiore fondare il procedimento fisioterapico su una metodologia scientifica per quanto riguarda l’arto

superiore di formulare una diagnosi fisioterapica per le disfunzioni dell’arto superiore stabilire un progetto terapeutico basato logicamente sul risultato dell’esame per quanto riguarda

l’arto superiore trovare la correlazione fra la disfunzione del apparato locomotore e la patologia medicale per

quanto riguarda l’arto superiore

Pratica (ca. 80 %)Per l’esame il partecipante sarà capace di palpare le strutture anatomiche sul paziente per quanto riguarda l’arto superiore applicare un procedimento sistematico e ragionato (ragionamento clinico / “clinical reasoning”) per

quanto riguarda l’arto superiore identificare le indicazioni e le controindicazioni per la fisioterapia risp. la terapia manuale per

quanto riguarda l’arto superiore localizzare l‘origine dei sintomi in una delle articolazioni dell’arto superiore valutare la mobilità spécifica delle articolazioni dell’arto superiore identificare la struttura responsabile della disfunzione (per quanto possibile) nel arto superiore rispettare la classificazione internazionale del impedimento (ICF) documentare l‘esame e di interpretare i reperti positivi e negativi

Per il trattamento il partecipante sarà capace di: alleviare dolori che sono in relazione con il apparato locomotore dell’arto superiore aumentare la mobilità di una rigidità capsulolegamentosa (trazioni, scivolamenti, ...) nelle

articolazioni dell’arto superiore di diminuire un spasmo risp. una retrazione degli muscoli dell’arto superiore(massaggio

funzionale, allungamento muscolare, tecniche di rilassamento, ...)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Programma del corso Arto superiore(1° – 2° giorno: mano (polso, metacarpo, dita); 3° giorno: gomito; 4° – 5° giorno: spalla e cingolo scapolare)cora 1. giorno

contenuto commento08:30-10:45 obiettivi del corso e le aspettative dei partecipanti

(teoria) test per la ricapitolazione dell’ultimo corso

mano: anatomia palpatoria soprattutto del carpo (teoria e sopratutto pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 continuazione anatomia palpatoria (pratica)

esame del carpo e dell‘artic. radio-ulnare distale, incluso la patologia e la localizzazione dei sintomi (carpo, metacarpo e artic. radio-ulnare distale – pratica con documentazione dell’esame)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione esame del carpo e dell‘artic. radio-ulnare

distale con la localizzazione dei sintomi nelle articol. del carpo (pratica)

16:00 - 16:3016:30-18:00 trattamento del carpo e dell‘artic. radio-ulnare distale

(interpretazione del risultato dell’esame e pratica)

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 2. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente continuazione trattamento del carpo e dell‘artic. radio-

ulnare distale (pratica)10:45-11:1511:15-13:00 esame dell’artic. carpometacarpale del pollice, del

metacarpo e delle artic. carpometacarpale incluso la patologia e la localizzazione dei sintomi (pratica con documentazione dell’esame)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione dell’esame

trattamento del artic. carpometacarpale del pollice, del metacarpo e delle artic. carpometacarpali (interpretazionedel risultato dell’esame e pratica)

16:00 - 16:3016:30-18:00 dita della mano: esame e trattamento (pratica con

esempio e interpretazione del risultato dell’esame)Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Programma del corso Arto superiore

ora 3. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente gomito: anatomia palpatoria (teoria e sopratutto

pratica)10:45-11:1511:15-13:00 esame del gomito carpometacarpale incluso la patologia

e la localizzazione dei sintomi (rachide cervicale, spalla, 3artic. del gomito – pratica con documentazione dell’esame)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione esame

16:00 - 16:3016:30-18:00 trattamento del gomito (interpretazione del risultato

dell’esame e pratica)

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 4. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente continuazione trattamento gomito

10:45-11:1511:15-13:00 spalla e cingolo scapolare: anatomia palpatoria

(teoria e sopratutto pratica)13:00-14:0014:00-16:00 esame della spalla incluso la patologia e la

localizzazione dei sintomi (rachide cervicale, sistema neurale, artic. acromio-clavicolare e sterno-clavicolare – pratica con documentazione dell’esame)

16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione esame della spallaTotale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Programma del corso Arto superiore

ora 5. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente trattamento della spalla (interpretazione del risultato

dell’esame e pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 continuazione del trattamento

esame del cingolo scapolare: artic. acromio-clavicolare e sterno-clavicolare e scapolo-toracale (pratica)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione dell’esame

trattamento delle articol. del cingolo scapolare (interpretazione del risultato dell’esame e pratica)

16:00 - 16:3016:00-17:00 continuazione del trattamento (pratica)

riassunto del corso valutazione del corso da parte dei partecipanti

Totale del giorno: 9 ore di lezione (a 45 min)fine del corso dopo un totale di 49 ore di lezione (45 min ciascuna)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Arto superiore” – Domande a scelta multipla:

Domanda Risposta Risul-tato

1. Qual è lo schema capsulare dell’articolazione gleno-omerale?

rotazione interna flessione abduzione rotazione esterna flessione abduzione rotazione esterna abduzione rotazione interna abduzione rotazione esterna rotazione interna flessione abduzione rotazione esterna

2. L’articolazione trapezio-metacarpale del pollice è limitata in abduzione. Lo scivolamento della base dell’osso metacarpale I per migliorare la mobilità deve essere effettuato in quale direzione(in relazione alla mano)?

in direzione palmare in direzione dorsale in direzione radiale in direzione ulnare

3. Una limitazione del movimento in pronazione può essere causata da qualearticolazione?

(è possibile più di una risposta!) radio-ulnare distale radio-ulnare prossimale omero-radiale omero-ulnare

4. La paziente, 41 anni, ha dolori acuti nella base del pollice destro (diagnosi medicale: rizartrosi) durante l’estensione e l’abduzione senza controindicazioni per la fisioterapia/terapia manuale, phase acuta, modo di vivere il dolore positivo. I dolori provengono dall’articolazione caprometacarpea pollicis che è ipomobile dovuto a una retrazione capsulolegamentosa. Quale sarebbe il grado del tuo trattamento di prova?

Trazione contro il dolore:

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I – II – III

Trazione per aumentare la mobilità:

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I – II – III

5. La sensazione fisiologica di fine movimento dell’articolazione omero-ulnare è di quale qualità?

morbida-elastica ferma-elastica dura-elastica

6. Durante la protrazione del cingolo scapulare, la clavicola scivola nell’articolazione sterno-clavicolare in quale direzione?

ventrale dorsale

7. Quale muscolo e spesso dolente alla pressione perche retratto, quando il paziente ha una rizartrosi (= artrosi dell’articolazione carpo-metacarpale del pollice)?

muscolo flessore lungo del pollice muscolo adduttore del pollice muscolo estensore breve del pollice muscolo abduttore breve del pollice muscolo abduttore lungo del pollice

8. Quale disfunzione è probabile dal punto di vista meccanico per l’articolazione radio-ulnare distale?

l’ipomobilità retrazione muscolare l’ipermobilità

9. La paziente, 60 anni, era caduta sul suo gomito. La frattura intra-articolare è stata immobilizzata per 4 settimane. Dopo 3 mesi di trattamento con trazione grado III, la sensazione finale in flessione è diventata dura senza elasticità. Quale trattamento si può usare per aumentare ancora la mobilità?

continuare la trazione grado III provare lo scivolamento anteriore grado III provare un rilassamento del muscolo tricipite brachiale non si può mobilizzare contro una sensazione finale dura senza elasticità insistere ancora più sull’ autotrattamento del paziente

10. Durante la pronazione, la testa del radio scivola in quale direzione nell’articolazione radio-ulnare prossimale?

in direzione anteriore in direzione radiale in direzione posteriore in direzione ulnare

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Arto superiore” – Domande con risposta libera corta:Domanda Risposta Risul-

tato

1. Qual è il movimento accoppiato dell’articolazione gleno-omerale in flessione?

2. L’estensione del polso è limitato dovuto a una retrazione capsulo-legamentosa, soprattutto nella “colonna dello scaphoide”. Descrivi la direzione dello scivolamento delle ossa in questa “colonna”.

3. Il paziente ha una limitazione dell’articolazione gleno-omerale (Abd/Add: 20°/0°/80°; RE/RI:40°/0°/100°). La testa del omero è spostato un può anterioramente. Il paziente vuole stirare il muscolo pectorale grande. Perche glilo sconsigli?

4. Il paziente soffre dei sintomi del canale carpale stretto durante l’estensione del polso. La risonanza magnetica non dimostra un retinacolo dei flessori patologicamente spesso. Quale potrebbe essere, da un punto di vista meccanico, una causa di questisintomi, che il fisioterapista può trattare?

5. Il paziente dimostra una limitazione in pronazione(70°). Il gioco articolare delle articolazioni radio-ulnare distale e prossimale non è limitato, quello dell’articolazione omero-ulnare invece si. Quale puòessere l’influenza meccanica di quest’ultima sulla pronazione?

6. Il paziente dimostra una limitazione in abduzione nell’articolazione gleno-omerale (80°). La sensazione finale e patologicamente ferma e poco elastica, il gioco articolare è limitato (grado 2). Il trattamento con la trazione grado III non da più risultati positivi, neanche la trazione preposizionata in abduzione. Quale tecnica scegli per aumentare ancora l’abduzione? Nomini la tecnica, il dosaggio e, se necessario, la direzione del trattamento di prova.

7. L’extrarotazione della spalla destra è più limitata (40°) di quella sinistra (50°). La sensazione finale a destra però è piuttosto ferma e lassa e il gioco articolare aumentato (grado 4). Quale potrebbe essere la spiegazione artrocinematica di questo fenomeno?

8. Il paziente reumatico inizia d‘avere la deviazione classica nelle articolazioni metacarpo-falangea II – V in direzione ulnare. Cosa può fare il fisioterapista per limitare questa deviazione?

9. Il paziente si lamenta di dolori al polso, lato dorsale, durante l’estensione, sopratutto appoggiandosi. I dolori vengono dal polso, specificamente dall’articolazione fra l’osso capitato e l’osso lunato, che è ipermobile. Qual è il tuo

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

trattamento di prova (uno o di più)?Test sul corso “Arto superiore” – Domande a scelta multipla: Soluzioni

Domanda Risposta Risul-tato

1. Qual è lo schema capsulare dell’articolazione gleno-omerale?

rotazione interna flessione abduzione rotazione esterna flessione abduzione rotazione esterna abduzione rotazione interna abduzione rotazione esterna rotazione interna flessione abduzione rotazione esterna

2. L’articolazione trapezio-metacarpale del pollice è limitata in abduzione. Lo scivolamento della base dell’osso metacarpale I per migliorare la mobilità deve essere effettuato in quale direzione(in relazione alla mano)?

in direzione palmare in direzione dorsale in direzione radiale in direzione ulnare

3. Una limitazione del movimento in pronazione può essere causata da qualearticolazione?

(è possibile più di una risposta!) radio-ulnare distale radio-ulnare prossimale omero-radiale omero-ulnare

4. La paziente, 41 anni, ha dolori acuti nella base del pollice destro (diagnosi medicale: rizartrosi) durante l’estensione e l’abduzione senza controindicazioni per la fisioterapia/terapia manuale, phase acuta, modo di vivere il dolore positivo. I dolori provengono dall’articolazione caprometacarpea pollicis che è ipomobile dovuto a una retrazione capsulolegamentosa. Quale sarebbe il grado del tuo trattamento di prova?

Trazione contro il dolore:

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I – II – III

Trazione per aumentare la mobilità:

Grado II Grado III Grado II – III Grado I – II Grado I – II – III

5. La sensazione fisiologica di fine movimento dell’articolazione omero-ulnare è di quale qualità?

morbida-elastica ferma-elastica dura-elastica

6. Durante la protrazione del cingolo scapulare, la clavicola scivola nell’articolazione sterno-clavicolare in quale direzione?

ventrale dorsale

7. Quale muscolo e spesso dolente alla pressione perche retratto, quando il paziente ha una rizartrosi (= artrosi dell’articolazione carpo-metacarpale del pollice)?

muscolo flessore lungo del pollice muscolo adduttore del pollice muscolo estensore breve del pollice muscolo abduttore breve del pollice muscolo abduttore lungo del pollice

8. Quale disfunzione è probabile dal punto di vista meccanico per l’articolazione radio-ulnare distale?

l’ipomobilità retrazione muscolare l’ipermobilità

9. La paziente, 60 anni, era caduta sul suo gomito. La frattura intra-articolare è stata immobilizzata per 4 settimane. Dopo 3 mesi di trattamento con trazione grado III, la sensazione finale in flessione è diventata dura senza elasticità. Quale trattamento si può usare per aumentare ancora la mobilità?

continuare la trazione grado III provare lo scivolamento anteriore grado III provare un rilassamento del muscolo

tricipite brachiale non si può mobilizzare contro una sensazione finale

dura senza elasticità insistere ancora più sull’ autotrattamento del paziente

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

10. Durante la pronazione, la testa del radio scivola in quale direzione nell’articolazione radio-ulnare prossimale?

in direzione anteriore in direzione radiale in direzione posteriore in direzione ulnare

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Arto superiore” – Domande con risposta libera corta:Domanda Risposta Risul-

tato

1. Qual è il movimento accoppiato dell’articolazione gleno-omerale in flessione?

Intrarotazione

2. L’estensione del polso è limitato dovuto a una retrazione capsulo-legamentosa, soprattutto nella “colonna dello scaphoide”. Descrivi la direzione dello scivolamento delle ossa in questa “colonna”.

- scaphoide: palmare- trapezoide/trapezio: dorsale

3. Il paziente ha una limitazione dell’articolazione gleno-omerale (Abd/Add: 20°/0°/80°; RE/RI:40°/0°/100°). La testa del omero è spostato un può anterioramente. Il paziente vuole stirare il muscolo pectorale grande. Perche glilo sconsigli?

perché bisogna prima correggere l’anteposizione della testa dell’omero

perché il grande pectorale è raramente contratto

perché 40° di extrarotazione non raprresentano una limitazione funzionale

4. Il paziente soffre dei sintomi del canale carpale stretto durante l’estensione del polso. La risonanza magnetica non dimostra un retinacolo dei flessori patologicamente spesso. Quale potrebbe essere, da un punto di vista meccanico, una causa di questisintomi, che il fisioterapista può trattare?

Una ipermobilità delle ossa del carpo che li sposta troppo in direzione palmare durante l’estensione comprimendo cosi il tunnel e il suo contenuto.

5. Il paziente dimostra una limitazione in pronazione(70°). Il gioco articolare delle articolazioni radio-ulnare distale e prossimale non è limitato, quello dell’articolazione omero-ulnare invece si. Quale puòessere l’influenza meccanica di quest’ultima sulla pronazione?

Una limitazione dello scivolamento mediale dell’olecranon nell’omero-ulnare, perché la diafisi dell’ulna si muove lateralmente nello spazio durante la pronazione e il suo olecrano deve dunque scivolare medialmente (articolazione a tipo sellare)..

6. Il paziente dimostra una limitazione in abduzione nell’articolazione gleno-omerale (80°). La sensazione finale e patologicamente ferma e poco elastica, il gioco articolare è limitato (grado 2). Il trattamento con la trazione grado III non da più risultati positivi, neanche la trazione preposizionata in abduzione. Quale tecnica scegli per aumentare ancora l’abduzione? Nomini la tecnica, il dosaggio e, se necessario, la direzione del trattamento di prova.

Lo scivolamento caudale mantenuto per > 3 minuti.

7. L’extrarotazione della spalla destra è più limitata (40°) di quella sinistra (50°). La sensazione finale a destra però è piuttosto ferma e lassa e il gioco articolare aumentato (grado 4). Quale potrebbe essere la spiegazione artrocinematica di questo fenomeno?

L’ipermobilità aumenta il rotolamento e diminusce lo scivolamento. La testa dell’omero rotola dunque troppo indientro e tende cosi la capsula anteriore che limita l’extrarotazione. Una anteposizione della testa può aggravare questo meccanismo.

8. Il paziente reumatico inizia d‘avere la deviazione classica nelle articolazioni metacarpo-falangea II – V in direzione ulnare. Cosa può fare il fisioterapista per limitare questa deviazione?

Aumentare il trofismo muovendo e far muovere al paziente le dita in grado II.Evitare uno stress che rischia un sovracaricodel tessuto connettivale che stabilizza (eventualmente anche con delle ortesi).

9. Il paziente si lamenta di dolori al polso, lato dorsale, durante l’estensione, sopratutto appoggiandosi. I dolori vengono dal polso, specificamente dall’articolazione fra l’osso capitato e l’osso lunato, che è ipermobile. Qual è il tuo

- Stabilizzazione passiva con un bendaggio per verificare l’ipotesi dell’ipermobilità. L’obiettivo è di evitare movimenti ampi.

- Massaggio trasversale (o altre tecniche

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

trattamento di prova (uno o di più)? analgesiche) per il dolore.

Scheda di valutazione del Corso: Terapia Manuale – Arto superioresecondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

(Luogo: / docente: , partecipanti: ; risposte: )

Questo corso risponde alle tue aspettative?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Se no, quale soggetti ti sono mancati?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il materiale didattico?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della teoria?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della pratica?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con la supervisione durante il tuo esercitare delle tecniche?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Guardando tutto insieme per quanto sei stato contento con tutto il corso?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Cosa desideri per i futuri corsi?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Educazione Continua in Medicina

Presentazione del corso:“Terapia Manuale – Rachide inferiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth”

Insegnante: Jochen Schomacher, PhDPT-OMT, M.C.M.K. (F), DPT (USA), B. Sc. physio, Istruttore del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

Obiettivi generali del corso sul rachide inferiore: Ottenere un procedimento logico e scientifico nell’esame e nel trattamento per quanto riguarda il

rachide in generale e specificamente il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica.

Formulare una diagnosi fisioterapica per le disfunzioni del il rachide inferiore, dell’articolazione sacro-iliaca e della sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica.

Trattare le disfunzioni dell’apparato locomotore per quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica (dolori, rigidità articolare, retrazione muscolare, mobilità ridotta dovuto al sistema neurale, et al.).

Imparare una capacità manuale nella pratica quotidiana per quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica.

Obiettivi e contenuto dettagliati:

Teoria (ca. 20 %)Il partecipante sarà capace dopo il corso di spiegare la meccanica articolare fisologica e la patomeccanica nelle patologie più comuni per

quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica fondare il procedimento fisioterapico su una metodologia scientifica per quanto riguarda il rachide

inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

di formulare una diagnosi fisioterapica per le disfunzioni del rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

stabilire un progetto terapeutico basato logicamente sul risultato dell’esame per quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica

trovare la correlazione fra la disfunzione del apparato locomotore e la patologia medicale per quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

spiegare le caratteristiche del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth nella Terapia Manuale sul rachide

Pratica (ca. 80 %)Per l’esame il partecipante sarà capace di palpare le strutture anatomiche sul paziente per quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione

sacro-iliaca e la sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica applicare un procedimento sistematico e ragionato (ragionamento clinico / “clinical reasoning”) per

quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

identificare le indicazioni e le controindicazioni per la fisioterapia risp. la terapia manuale per quanto riguarda il rachide inferiore, l’articolazione sacro-iliaca e la sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

esaminare il sistema neurale per quanto riguarda una eventuale compressione e delle adesioni nel rachide lombare e dorsale

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

localizzare l‘origine dei sintomi in una regione o anche in un segmento del rachide inferiore, dell’articolazione sacro-iliaca e della sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

valutare la mobilità spécifica nei segmenti del rachide inferiore, dell’articolazione sacro-iliaca e della sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

identificare la struttura responsabile della disfunzione (per quanto possibile) nel rachide inferiore, nell’articolazione sacro-iliaca e nella sinfisi pubica come anche per il rachide dorsale e la gabbia toracica

rispettare la classificazione internazionale del impedimento (ICF) documentare l‘esame e di interpretare i reperti positivi e negativi

Per il trattamento il partecipante sarà capace di: di trattare una compressione acuta del sistema nervoso al livello del rachide lombare e dorsale

(negli limiti del trattamento conservativo) di trattare una limitazione della mobilità del sistema neurale al livello del rachide lombare e dorsale

(negli limiti del trattamento conservativo) alleviare dolori che sono in relazione con il apparato locomotore del rachide inferiore,

dell’articolazione sacro-iliaca e della sinfisi pubica aumentare la mobilità di una rigidità capsulolegamentosa (trazioni, scivolamenti, ...) nelle

articolazioni del rachide inferiore, nell’articolazione sacro-iliaca e nella sinfisi pubica di diminuire un spasmo risp. una retrazione degli muscoli del rachide inferiore, intorno

all’articolazione sacro-iliaca e alla sinfisi pubica (massaggio funzionale, allungamento muscolare, tecniche di rilassamento, ...)

Programma del corso Rachide inferiore(1° – 2° giorno (mattino): sacro-iliaca e sinfisi pubica; 2° – 4° giorno: rachide lombare; 5° giorno: rachide dorsale e gabbia toracica)

ora 1. giornocontenuto commento

08:30-10:45 obiettivi del corso e le aspettative dei partecipanti (teoria)

test per la ricapitolazione dell’ultimo corso introduzione al rachide: differenze fra il rachide e le arti:

il SNC osservazioni sull’importanza economica della lombalgia

e il modello bio-psico-sociale della OMS anatomia palpatoria: l’articolazione sacro-iliaca e

symphisis pubca (teoria e sopratutto pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 esame delle artic. sacro-iliaca e symphisis incluso la

patologia (pratica con documentazione dell’esame)13:00-14:0014:00-16:00 continuazione dell’esame

trattamento delle artic. sacro-iliaca e symphisis pubica (interpretazione del risultato dell’esame e pratica)

16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione trattamentoTotale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Programma del corso Rachide inferiore

ora 2. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente continuazione trattamento (tecniche di massaggio)

10:45-11:1511:15-13:00 anatomia palpatoria: colonna lombare e l’articolazione

sacrococcigea (teoria e sopratutto pratica) esame di un paziente con dolori lombari con la prima

classificazione: meccanico o non meccanico, con o senzaneurologia, indicazione o contraindicazioni per la fisioterapia/terapia manuale

13:00-14:0014:00-16:00 esame di un paziente con compressione o adesioni del

sistema neurale al livello lombare16:00 - 16:3016:30-18:00 trattamento di un paziente con compressione o adesioni

del sistema neurale al livello lombare

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 3. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente anatomia palpatoria: rachide lombare e l’articolazione

sacrococcigea (teoria e sopratutto pratica) esame del rachide lombare e l’articolazione

sacrococcigea nel caso della lombalgia meccanica/semplice, incluso la patologia e la localizzazione dei sintomi (anca, sacro-iliaca, colonna lombare – pratica con documentazione dell’esame)

10:45-11:1511:15-13:00 continuazione esame colonna lombare (pratica: esame

dei movimenti rotativi)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione esame colonna lombare (pratica: esame

dei movimenti traslatori)16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione esame colonna lombare (pratica: esame

dei movimenti traslatori, test muscolari e conclusione) esame del articol. sacrococcigea (pratica)

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Programma del corso Rachide inferiore

ora 4. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente ripetizione delle tecniche dell’esame

10:45-11:1511:15-13:00 trattamento della lombalgia meccanica/semplice

(interpretazione del risultato dell’esame e pratica, sopratutto tecniche di massaggio)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione trattamento (pratica, sopratutto tecniche

di mobilizzazione traslatoria passiva e di esercizi attivi)16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione trattamento, tecniche di mobilizzazione e

esercizi attivi

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 5. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente anatomia palpatoria: rachide dorsale e gabbia toracica

(teoria e sopratutto pratica) esame di un paziente con compressione o adesioni del

sistema neurale al livello del rachide dorsale trattamento di un paziente con compressione o adesioni

del sistema neurale al livello del rachide dorsale

10:45-11:1511:15-13:00 esame del rachide dorsale e delle articolazioni delle

costole di un paziente senza compressione del sistema nervoso, incluso la patologia e la localizzazione dei sintomi (colonna cervicale, dorsale e costole – pratica con documentazione dell’esame)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione esame, sopratutto della mobilità del

rachide dorsale

16:00 - 16:3016:00-17:00 continuazione esame, sopratutto della mobilità delle

costole riassunto del corso valutazione del corso da parte dei partecipanti

Totale del giorno: 9 ore di lezione (a 45 min)fine del corso dopo un totale di 49 ore di lezione (45 min ciascuna)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Rachide inferiore” – Domande a scelta multipla (soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Il paziente con il mal di schiena può avere quale mobilità del suo rachide? (Sono possibile più risposte!)

ipermobilità mobilità fisiologica ipomobilità

2. L’articolazione sacro-iliaca destra del paziente sembra responsabile dei suoi dolori ed è bloccata. Qual è il primo trattamento di prova?

manipulazione nella direzione dolorosa manipulazione nella direzione non dolorosa movimenti grado II, eventualmente anche III

in tutte le direzioni non dolorosi movimenti grado II, eventualmente anche III,

nella direzione dolorosa3. Il paziente è in prono. Il movimento specificodell’articolazione sacro-iliaca destra in direzione nutazione (= pressione sulla parte destra della base del sacro in direzione ventrale) provoca i sintomi. Togliendo il cuneo sotto la SIAS e ripetendo la manovra, i sintomi aumentano. Da dove probabilmente vengono i sintomi?

dall’articolazione sacro-iliaca destra dall’articolazione sacro-iliaca sinistra dal rachide lombare dal rachide dorsale dall’anca (destra)

4. Il mal di schiena del paziente aumenta, quando leva la gamba stesa essendo in piedi aca. 50° di flessione dell’anca. La flessione dorsale della caviglia e la flessione del rachide cervicale aumentano i sintomi. Come procedi?

informare il medico trattamento di prova mobilizzando le strutture

neurali legati al n. ischiadico per lottare contro adesioni

valutare la forza muscolare, la sensibilità, un alterazione degli sintomi con trazione / compressione lombare, chiedere la funzione degli organi del piccolo bacino e una alterazione degli sintomi con trazione

trattamento di prova con la trazione lombare per diminuire la compressione del SN

5. Il paziente riferisce d’essere caduto sulla gamba destra estesa. L’esame riesce a localizzare l’origine dei suoi dolore nell’articolazione sacro-iliaca. Quale sarà stato probabilmente la direzione del movimento sacro-iliaco durante il traumatismo?

sacrum in direzione caudale sacrum in direzione craniale sacrum in direzione contranutazione sacrum in direzione nutazione sacrum in direzione rotazione

6. Il paziente si presenta con dolori lombari, avvenuti 2 giorni fa levando un grande peso. I dolori irradiano nella gamba destra fino al alluce. C’è una iposensibilita nel dermatoma L5 e una diminuzione della forza del M. estensore del alluce (valore 3). La mobilità del N. ischiadico è limitata (“slump position”: -40° d’estensione del ginocchio, i movimenti del piede e della testa aumentano il dolore). La trazione lombare allieva, la compressione aumenta i dolori. Quali sono le tue misure per iltrattamento oggi?

trazione eventualmente riposo cintura lombare analgesia informazione/istruzione

informare il medico trazione eventualmente riposo cintura lombare analgesia informazione/istruzione

riposo massaggio lombare analgesia informazione/istruzione ginastica attiva in flessione

riposo cintura lombare analgesia informazione/istruzione massaggio lombare

7. Il muscolo estensore lungo dell’alluce è indicatore di quale radice nervosa?

L4 L5 S1

8. La sensibilità del lato mediale del piede è indicatore di quale radice nervosa?

L4 L5 S1

9. Da qualche giorno il paziente lombalgico ha difficoltà a ritardare la mizione, ma sopratutto i suoi dolori aumentano. È necessario di informare il medico sul problema della mizione?

Si No Se capita di averlo al telefono si, se non si

aspetta l’occasione.

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

10. Indica le strutture che possono causare i dolori tipici della lombalgia nel rachide lombarebasso! (Più risposte sono possibile!)

il disco intervertebrale i reni l’arteria iliaca gli organi del piccolo bacino l’articolazione zigapofisaria i muscoli dorsale lombari il muscolo psoas

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Rachide inferiore” – Domande con risposta libera corta (soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Qual è la prima classificazione che bisogna fare con un paziente presentandosi con un maldi schiena?

2. Perché bisogna cercare segni di una paralisicentrale come la spasticità, riflessi vivi e aumentati nelle gambe, quando un paziente si presenta con una dorsalgia?

3. Quali sono le funzioni fisiologiche del disco intervertebrale che il fisioterapista può valutaremanualmente?

4. Il paziente si presenta con dolori lombari, avvenuti 2 giorni fa sollevando un grande peso. I dolori irradiano nella gamba destra fino al alluce. C’è una iposensibilita nel dermatoma L5 e una diminuzione della forza del M. estensore del alluce (valore 3). La mobilità del N. ischiadico è limitata (slump position: -40° d’estensione del ginocchio, il movimento del piede e della testa aumentano il dolore). Latrazione lombare allieva, la compressione aumenta i dolori. Quale sono le sue misure peril trattamento oggi? (solo nominare!)

5. Il paziente si lamenta di dolori durante l’ispirazione profonda. Come fare la differenza fra dolori provenienti dal rachide dorsale oppure dalle costole?

6. Il paziente si lamenta di dolori al lato destro del torace quando ispira profondamente. I dolori non vengono dal rachide cervicale ne dalrachide dorsale. Come trovare la costola che provoca i dolori?

7. La causa dei dolori del paziente è l’ipermobilità di L4. Il gioco articolare (scivolamento ventrale-dorsale) è aumentato (valore 4). Dal punto di vista meccanico, perché il rilassamento del muscolo psoas, che è retratto, è importante per questo paziente?

8. Osservando l’estensione attiva del paziente in piedi, si vede una piega nella regione lombare bassa. Che cosa può indicare, dal punto di vista meccanico, una tale piega?

9. Il paziente racconta nell’interrogatorio di (\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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aver sentito meno sensibilità tra le coscie asciugandosi dopo la doccia. Che cosa bisogna fare in tale caso?10. Il paziente racconta di sentire dolori lombari soprattutto la mattina che lo costringono di alzarsi presto anche la domenica. In più i dolori iniziano dopo circa 30 min in piedi fermo e dopo 30 min di essere seduto. Per quale quadro clinico questa sintomatologia è tipica: sacro-iliaca oppure lombare, ipo- oppure ipermobilità oppure altro?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Rachide inferiore” – Domande a scelta multipla (soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Il paziente con il mal di schiena può avere quale mobilità del suo rachide? (Sono possibile più risposte!)

ipermobilità mobilità fisiologica ipomobilità

2. L’articolazione sacro-iliaca destra del paziente sembra responsabile dei suoi dolori ed è bloccata. Qual è il primo trattamento di prova?

manipulazione nella direzione dolorosa manipulazione nella direzione non dolorosa movimenti grado II, eventualmente anche III in

tutte le direzioni non dolorosi movimenti grado II, eventualmente anche III,

nella direzione dolorosa3. Il paziente è in prono. Il movimento specificodell’articolazione sacro-iliaca destra in direzione nutazione (= pressione sulla parte destra della base del sacro in direzione ventrale) provoca i sintomi. Togliendo il cuneo sotto la SIAS e ripetendo la manovra, i sintomi aumentano. Da dove probabilmente vengono i sintomi?

dall’articolazione sacro-iliaca destra dall’articolazione sacro-iliaca sinistra dal rachide lombare dal rachide dorsale dall’anca (destra)

4. Il mal di schiena del paziente aumenta, quando leva la gamba stesa essendo in piedi aca. 50° di flessione dell’anca. La flessione dorsale della caviglia e la flessione del rachide cervicale aumentano i sintomi. Come procedi?

informare il medico trattamento di prova mobilizzando le strutture

neurali legati al n. ischiadico per lottare contro adesioni

valutare la forza muscolare, la sensibilità, un alterazione degli sintomi con trazione / compressione lombare, chiedere la funzione degli organi del piccolo bacino e una alterazione degli sintomi con trazione

trattamento di prova con la trazione lombare per diminuire la compressione del SN

5. Il paziente riferisce d’essere caduto sulla gamba destra estesa. L’esame riesce a localizzare l’origine dei suoi dolore nell’articolazione sacro-iliaca. Quale sarà stato probabilmente la direzione del movimento sacro-iliaco durante il traumatismo?

sacrum in direzione caudale sacrum in direzione craniale sacrum in direzione contranutazione sacrum in direzione nutazione sacrum in direzione rotazione

6. Il paziente si presenta con dolori lombari, avvenuti 2 giorni fa levando un grande peso. I dolori irradiano nella gamba destra fino al alluce. C’è una iposensibilita nel dermatoma L5 e una diminuzione della forza del M. estensore del alluce (valore 3). La mobilità del N. ischiadico è limitata (“slump position”: -40° d’estensione del ginocchio, i movimenti del piede e della testa aumentano il dolore). La trazione lombare allieva, la compressione aumenta i dolori. Quali sono le tue misure per iltrattamento oggi?

trazione eventualmente riposo cintura lombare analgesia informazione/istruzione

informare il medico trazione eventualmente riposo cintura lombare analgesia informazione/istruzione

riposo massaggio lombare analgesia informazione/istruzione ginastica attiva in flessione

riposo cintura lombare analgesia informazione/istruzione massaggio lombare

7. Il muscolo estensore lungo dell’alluce è indicatore di quale radice nervosa?

L4 L5 S1

8. La sensibilità del lato mediale del piede è indicatore di quale radice nervosa?

L4 L5 S1

9. Da qualche giorno il paziente lombalgico ha difficoltà a ritardare la mizione, ma sopratutto i suoi dolori aumentano. È necessario di informare il medico sul problema della mizione?

Si No Se capita di averlo al telefono si, se non si

aspetta l’occasione.

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

10. Indica le strutture che possono causare i dolori tipici della lombalgia nel rachide lombarebasso! (Più risposte sono possibile!)

il disco intervertebrale i reni l’arteria iliaca gli organi del piccolo bacino l’articolazione zigapofisaria i muscoli dorsale lombari il muscolo psoas

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Rachide inferiore” – Domande con risposta libera corta (soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Qual è la prima classificazione che bisogna fare con un paziente presentandosi con un maldi schiena?

Patologie serie Compressione grave e acuta del sistema

nervoso Lombalgia meccanica semplice

2. Perché bisogna cercare segni di una paralisicentrale come la spasticità, riflessi vivi e aumentati nelle gambe, quando un paziente si presenta con una dorsalgia?

Per valutare una eventuale compressione del midollo spinale.

3. Quali sono le funzioni fisiologiche del disco intervertebrale che il fisioterapista può valutaremanualmente?

Permettere movimenti rotativi Stabilizzare il segmento Distribuire il carico (Ammortizzazione)

4. Il paziente si presenta con dolori lombari, avvenuti 2 giorni fa sollevando un grande peso. I dolori irradiano nella gamba destra fino al alluce. C’è una iposensibilita nel dermatoma L5 e una diminuzione della forza del M. estensore del alluce (valore 3). La mobilità del N. ischiadico è limitata (slump position: -40° d’estensione del ginocchio, il movimento del piede e della testa aumentano il dolore). Latrazione lombare allieva, la compressione aumenta i dolori. Quale sono le sue misure peril trattamento oggi? (solo nominare!)

Trazione Riposo Evitare movimenti (fascia lombare) Analgesia Informazione / istruzione

5. Il paziente si lamenta di dolori durante l’ispirazione profonda. Come fare la differenza fra dolori provenienti dal rachide dorsale oppure dalle costole?

Mjuovere fino alla soglia del dolore e dspirare, bloccare la respirazione ed

estendere il rachide dorsale: dolore = rachidedorsale

vice versa (= bloccare la respirazione, fletterelegermente il rachide e continuare a inspirare: dolore = coste

6. Il paziente si lamenta di dolori al lato destro del torace quando ispira profondamente. I dolori non vengono dal rachide cervicale ne dalrachide dorsale. Come trovare la costola che provoca i dolori?

Muovere fino alla soglia del dolore e spingere su ogni costa: la costa, sulla quale la spinta cambia il dolore è in correlazione con esso.

7. La causa dei dolori del paziente è l’ipermobilità di L4. Il gioco articolare (scivolamento ventrale-dorsale) è aumentato (valore 4). Dal punto di vista meccanico, perché il rilassamento del muscolo psoas, che è retratto, è importante per questo paziente?

Perché il muscolo psoas può aumentare lo scivolamento ventrale della vertebra ipermobile.

8. Osservando l’estensione attiva del paziente in piedi, si vede una piega nella regione lombare bassa. Che cosa può indicare, dal punto di vista meccanico, una tale piega?

Ipermobilità lombare bassa in extensione

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

9. Il paziente racconta nell’interrogatorio di aver sentito meno sensibilità tra le coscie asciugandosi dopo la doccia. Che cosa bisogna fare in tale caso?

Fare un esame clinico della funzione del sistema nervoso e mandare il paziente subito dal medico oppure pronto soccorso nel caso di cenni per la sindrome della cauda equina (“bandiere rosse”).

10. Il paziente racconta di sentire dolori lombari soprattutto la mattina che lo costringono di alzarsi presto anche la domenica. In più i dolori iniziano dopo circa 30 min in piedi fermo e dopo 30 min di essere seduto. Per quale quadro clinico questa sintomatologia è tipica: sacro-iliaca oppure lombare, ipo- oppure ipermobilità oppure altro?

Per una ipermobilità del rachide lombare.

Scheda di valutazione del Corso: Terapia Manuale – Rachide inferioresecondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

(Luogo: / docente: , partecipanti: ; risposte: )

Questo corso risponde alle tue aspettative?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Se no, quale soggetti ti sono mancati?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il materiale didattico?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della teoria?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della pratica?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con la supervisione durante il tuo esercitare delle tecniche?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Guardando tutto insieme per quanto sei stato contento con tutto il corso?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Cosa desideri per i futuri corsi?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Educazione Continua in Medicina

Presentazione del corso:“Terapia Manuale – Rachide superiore secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth”

Insegnante: Jochen Schomacher, PhDPT-OMT, M.C.M.K. (F), DPT (USA), B. Sc. physio, Istruttore del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

Obiettivi generali del corso sul rachide superiore: Ottenere un procedimento logico e scientifico nell’esame e nel trattamento per quanto riguarda il

rachide dorsale e cervicale come anche per l’articolazione temporo-mandibolare (= ATM) Formulare una diagnosi fisioterapica per le disfunzioni del rachide dorsale e cervicale come anche

del l’ATM Trattare le disfunzioni dell’apparato locomotore per quanto riguarda il rachide dorsale e cervicale

come anche l’ATM (dolori, rigidità articolare, retrazione muscolare, mobilità ridotta dovuto al sistema neurale, et al.).

Imparare una capacità manuale nella pratica quotidiana per quanto riguarda il rachide dorsale e cervicale come anche l’ATM

Obiettivi e contenuto dettagliati:

Teoria (ca. 20 %)Il partecipante sarà capace dopo il corso di spiegare la meccanica articolare fisologica e la patomeccanica nelle patologie più comuni per

quanto riguarda il rachide dorsale e cervicale come anche l’ATM fondare il procedimento fisioterapico su una metodologia scientifica per quanto riguarda il rachide

dorsale e cervicale come anche l’ATM di formulare una diagnosi fisioterapica per le disfunzioni del rachide dorsale e cervicale come

anche dell’ATM stabilire un progetto terapeutico basato logicamente sul risultato dell’esame per quanto riguarda il

rachide dorsale e cervicale come anche l’ATM trovare la correlazione fra la disfunzione del apparato locomotore e la patologia medicale per

quanto riguarda il rachide dorsale e cervicale come anche l’ATM

Pratica (ca. 80 %)Per l’esame il partecipante sarà capace di palpare le strutture anatomiche sul paziente per quanto riguarda il rachide dorsale e cervicale

come anche l’ATM applicare un procedimento sistematico e ragionato (ragionamento clinico / “clinical reasoning”) per

quanto riguarda il rachide dorsale e cervicale come anche l’ATM identificare le indicazioni e le controindicazioni per la fisioterapia risp. la terapia manuale per

quanto riguarda il rachide dorsale e cervicale come anche l’ATM, specificamente i “test di sicurezza” per il rachide cervicale superiore

esaminare il sistema neurale per quanto riguarda una eventuale compressione e delle adesioni nel rachide cervicale

localizzare l‘origine dei sintomi in una regione o anche in un segmento del rachide cervicale dell‘ATM

valutare la mobilità spécifica nei segmenti del rachide cervicale come anche dell’ATM identificare la struttura responsabile della disfunzione (per quanto possibile) nel rachide cervicale

come anche nell‘ATM rispettare la classificazione internazionale del impedimento (ICF) documentare l‘esame e di interpretare i reperti positivi e negativi

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Per il trattamento il partecipante sarà capace di: di trattare una compressione acuta del sistema nervoso al livello del rachide cervicale (negli limiti

del trattamento conservativo) di trattare una limitazione della mobilità del sistema neurale al livello del rachide cervicale (negli

limiti del trattamento conservativo) alleviare dolori che sono in relazione con il apparato locomotore del rachide dorsale e cervicale

come anche dell‘ATM aumentare la mobilità di una rigidità capsulolegamentosa (trazioni, scivolamenti, ...) nelle

articolazioni del rachide dorsale e cervicale come anche dell‘ATM di diminuire un spasmo risp. una retrazione degli muscoli del rachide dorsale e cervicale come

anche dell‘ATM (massaggio funzionale, allungamento muscolare, tecniche di rilassamento, ...)

Programma del corso Rachide superiore(1° giorno: rachide dorsle e gabbia toracica (trattamento); 2° giorno: compressione del sistema neurale, test di sicurezza, rachide cervicale superiore; 3° giorno: rachide cervicale superiore e inferiore; 4° giorno: rachide cervicale inferiore; 5. giorno: ATM)

ora 1. giornocontenuto commento

08:30-10:45 obiettivi del corso e le aspettative dei partecipanti (teoria)

test per la ricapitolazione dell’ultimo corso ricapitolazione dell’esame del rachide dorsale e della

gabbia toracica trattamento del rachide dorsale senza compressione del

sistema nervoso (interpretazione del risultato dell’esame e pratica – mobilizzazione traslatoria)

10:45-11:1511:15-13:00 trattamento del rachide dorsale senza compressione del

sistema nervoso (pratica – mobilizzazione traslatoria e massaggio funzionale)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione trattamento rachide dorsale

trattamento della gabbia toracica

16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione trattamento della gabbia toracica

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Programma del corso Rachide superiore

ora 2. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente anatomia palpatoria: rachide cervicale (teoria e

sopratutto pratica) esame di un paziente con dolori cervicali con la prima

classificazione: meccanico o non meccanico, con o senzaneurologia, indicazione o contraindicazioni per la fisioterapia/terapia manuale

10:45-11:1511:15-13:00 esame di un paziente con compressione o adesioni del

sistema neurale al livello cervicale continuazione trattamento di un paziente con compressione o adesioni

del sistema neurale al livello cervicale

13:00-14:0014:00-16:00 esame di un paziente senza compressione del sistema

neurale: tests di sicurezza e interpretazione esame di un paziente con tests di sicurezza negativi, cioè

esame dellla cervicalgia meccanica/semplice, incluso la patologia e la localizzazione dei sintomi (spalla, rachide dorsale, rachide cervicale inferiore e superiore – pratica con documentazione dell’esame)

16:00 - 16:3016:30-18:00 esame specifico del rachide superiore, incluso la

patologia (teoria e sopratutto pratica) trattamento del rachide cervicale superiore, sopratutto

massaggio funzionale (pratica)

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 3. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente continuazione trattamente del rachide superiore,

sopratutto mobilizzazione traslatoria e esercizi attivi (pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 esame specifico del rachide cervicale inferiore, incluso la

patologia (teoria e sopratutto pratica – movimenti rotatori)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione esame specifico del rachide cervicale

inferiore (pratica – movimenti traslatori)16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione esame specifico del rachide cervicale

inferiore (pratica – movimenti traslatori e test muscolari)

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Programma del corso Rachide superiore

ora 4. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente ripetizione dell’esame del rachide cervicale inferiore

(pratica)10:45-11:1511:15-13:00 trattamento del rachide cervicale inferiore (pratica –

tecniche di massaggio, tecniche analgesiche)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione del trattamento del rachide cervicale

inferiore (pratica – tecniche per la mobilizzazione)

16:00 - 16:3016:30-18:00 continuazione del trattamento del rachide cervicale

inferiore(pratica – tecniche per la mobilizzazione con esercizi attivi)

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 5. giorno

contenuto commento08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente

ripetizione esame e trattamento rachide cervicale inferiore (pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 Articolazione temporo-mandibolare (= ATM):

anatomia palpatoria (teoria e sopratutto pratica) esame del ATM (pratica – movimenti rotativi)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione dell’esame del ATM (pratica – movimenti

rotativi e traslatori e test muscolari) trattamento del ATM (pratica – movimenti traslatori e

esercizi attivi)

16:00 - 16:3016:00-17:00 continuazione del trattamento del ATM (pratica

riassunto del corso valutazione del corso da parte dei partecipanti

9 ore di lezione.fine del corso dopo un totale di 49 ore di lezione (45 min ciascuna)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Rachide superiore” – Domande a scelta multipla:Domanda Risposta Risul-

tato

1. L’estensione del rachide dorsale è limitato. Ilpaziente di 40 anni non ha avuto ne trauma ne patologia grave. Quale struttura è molto spesso responsabile per una tale limitazione?

i muscoli la tensione della cute l’apparato capsulolegamentoso il disco intervertebrale il contatto dei processus spinosi

2. La flessione nell’articolazione atlanto-occipitale è limitata. Lo scivolamento dell’occiput per migliorare la mobilità deve essere effettuato in quale direzione?

in direzione ventrale in direzione dorsale in direzione laterale destra in direzione laterale sinistra

3. Durante la rotazione della testa a destra, la faccetta articolare inferiore destra di C2 scivolain quale direzione?

in direzione ventrale-craniale in direzione dorsale-caudale in direzione laterale destra in direzione laterale sinistra

4. Il paziente sente delle vertigini rotando la testa a destra. Di quale tipo devono essere queste vertigini per indicare un eventuale problema del arteria vertebrale?

di tipo crescendo di tipo decrescendo devono rimanere all‘intensità uguale di tipo ondulatorio

5. Il paziente, di professione idraulico, si lamenta di vertigini ogni volta che deve chinarsi per lavorare sotto il lavabo. In quale posizione si deve effettuare la rotazione per il test dell’arteria vertebrale per questo paziente?

in estensione in posizione neutra in flessione in lateroflessione (può essere anche

coretto, secondo come l’idraulico lavora)

6. Il paziente si lamenta di vertigini ogni volta quando si sdraia supino, anche senza muovere la testa. A quale lesione di quale struttura nel rachide cervicale bisogna pensaredal punto di vista meccanoco?

arteria vertebrale arteria carotide legamento transverso atlante legamento interspinale legamenti alaria

7. Dopo una notte in albergo con un cuscino non abituato, il paziente si lamenta di dolori girando la testa a sinistra (a ca. 40° di rotazione). I dolori sono in correlazione con il rachide cervicale inferiore. Non ci sono contro-indicazioni per il movimento. Quale sarà probabilmente la causa di questi dolori?

rigidità capsulo-legamentosa (richiede la trazione mantenuta grado III)

retrazione muscolare (richiede l’allungamento muscolare)

artrite (richiede la trazione intermittente grado I-II)

8. Il paziente si lamenta di dolori nella nuca girando la testa a destra (a ca. 50° di rotazione). Questi dolori possono essere provocati anche con l’estensione e sono in correlazione con il rachide cervicale inferiore. Su quale lato sarà probabilmente la lesione?

destra sinistra

9. Qual è la postura cattiva che si incontra molto spesso?

flessione dorsale e estensione cervicale flessione dorsale, flessione rachide

cervicale inferiore e estensione rachide cervicale superiore

flessione dorsale, estensione rachide cervicale inferiore e flessione rachide cervicale superiore

10. Qual è il movimento accoppiato del rachidecervicale inferiore?

lateroflessione e rotazione nel senso opposto

lateroflessione e rotazione nello stesso senso

11. Qual è il movimento accoppiato del rachidecervicale superiore?

lateroflessione e rotazione nel senso opposto

lateroflessione e rotazione nello stesso senso

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

12. Avendo un blocco articolare C2-C3 in apertura a destra (cioè la faccetta articolare inferiore destra di C2 è fissata in direzione ventrale e craniale su C3), quale movimenti provocano dolore e/o sono limitati?

flessione estensione lateroflessione e rotazione a destra lateroflessione e rotazione a sinistra

Test sul corso “Rachide superiore” – Domande con risposta libera corta:

Domanda Risposta Risul-tato

1. Quali sono le strutture da valutare per ragioni di sicurezza prima di eseguire movimenti ampi nel rachide cervicale?

2. Il paziente si presenta con dolori nella nuca, irradianti nel lato posteriore del braccio destro, dove la sensibilità è diminuita. La forza del muscolo tricipite è diminuita (valore 3).Qual è il segmento neurale in sospetto?

3. Qual è il movimento accoppiato del rachide cervicale inferiore in flessione?

4. Il paziente ha dolori tra le scapole girando latesta a sinistra. Come fare la differenza fra dolori provenienti dal rachide cervicale oppure dorsale?

5. Il paziente si lamenta di dolori flettendo la testa in avanti. Come si fa per localizzare l’origine dei dolori nel rachide cervicale superiore, nel rachide cervicale inferiore e nel rachide dorsale? Descrivi soltanto i movimenti attivi senza fissazione passiva per trovare l’origine del dolore.

6. Perché il trattamento del rachide dorsale rigido è importante per un paziente, che soffre di un’ipermobilità C6?

7. Il paziente, 45 anni, viene con dolori cervicali che irradiano nel braccio destro lato posteriore. I dolori sono molto acuti da 1 giorno. Esiste una posizione antalgica in flessione, lateroflessione e rotazione a sinistra.La sensibilità nel dermatoma C7 è diminuita. Il muscolo tricipite è debole (valore 4). I test dellamobilità dei nervi mediano e radiale sono positivi a ca. 30° d’estensione del gomito. Il medico è informato della situazione. Quali sono le misure fisioterapiche per oggi per questo paziente?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

8. Il paziente si presenta con dolori molto acuti.Il test della mobilità del nervo radiale è positivoa ca. 40° d’estensione del gomito. Esiste inoltre una iposensibilità al lato esterno della spalla e una debolezza del muscolo bicipite brachiale (valore 4). Quale radice soffre probabilmente di una compressione e fra quali vertebre essa esce?9. Come si chiama il muscolo che guida i movimenti del disco e del capo mandibolare durante l’apertura della bocca?10. Il paziente apre la bocca con una deviazione verso sinistra e ci rimane in fine apertura. Quale articolazione temporomandibolare muove meno dell’altra?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Rachide superiore” – Domande a scelta multipla (soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. L’estensione del rachide dorsale è limitato. Ilpaziente di 40 anni non ha avuto ne trauma ne patologia grave. Quale struttura è molto spesso responsabile per una tale limitazione?

i muscoli la tensione della cute l’apparato capsulolegamentoso il disco intervertebrale il contatto dei processus spinosi

2. La flessione nell’articolazione atlanto-occipitale è limitata. Lo scivolamento dell’occiput per migliorare la mobilità deve essere effettuato in quale direzione?

in direzione ventrale in direzione dorsale in direzione laterale destra in direzione laterale sinistra

3. Durante la rotazione della testa a destra, la faccetta articolare inferiore destra di C2 scivolain quale direzione?

in direzione ventrale-craniale in direzione dorsale-caudale in direzione laterale destra in direzione laterale sinistra

4. Il paziente sente delle vertigini rotando la testa a destra. Di quale tipo devono essere queste vertigini per indicare un eventuale problema del arteria vertebrale?

di tipo crescendo di tipo decrescendo devono rimanere all‘intensità uguale di tipo ondulatorio

5. Il paziente, di professione idraulico, si lamenta di vertigini ogni volta che deve chinarsi per lavorare sotto il lavabo. In quale posizione si deve effettuare la rotazione per il test dell’arteria vertebrale per questo paziente?

in estensione in posizione neutra in flessione in lateroflessione (può essere anche coretto, secondo come l’idraulico lavora)

6. Il paziente si lamenta di vertigini ogni volta quando si sdraia supino, anche senza muovere la testa. A quale lesione di quale struttura nel rachide cervicale bisogna pensaredal punto di vista meccanoco?

arteria vertebrale arteria carotide legamento transverso atlante legamento interspinale legamenti alaria

7. Dopo una notte in albergo con un cuscino non abituato, il paziente si lamenta di dolori girando la testa a sinistra (a ca. 40° di rotazione). I dolori sono in correlazione con il rachide cervicale inferiore. Non ci sono contro-indicazioni per il movimento. Quale sarà probabilmente la causa di questi dolori?

rigidità capsulo-legamentosa (richiede la trazione mantenuta grado III)

retrazione muscolare (richiede l’allungamento muscolare)

artrite (richiede la trazione intermittente grado I-II)

8. Il paziente si lamenta di dolori nella nuca girando la testa a destra (a ca. 50° di rotazione). Questi dolori possono essere provocati anche con l’estensione e sono in correlazione con il rachide cervicale inferiore. Su quale lato sarà probabilmente la lesione?

destra sinistra

9. Qual è la postura cattiva che si incontra molto spesso?

flessione dorsale e estensione cervicale flessione dorsale, flessione rachide cervicale

inferiore e estensione rachide cervicale superiore

flessione dorsale, estensione rachide cervicale inferiore e flessione rachide cervicale superiore

10. Qual è il movimento accoppiato del rachidecervicale inferiore?

lateroflessione e rotazione nel senso opposto lateroflessione e rotazione nello stesso senso

11. Qual è il movimento accoppiato del rachidecervicale superiore?

lateroflessione e rotazione nel senso opposto lateroflessione e rotazione nello stesso senso

12. Avendo un blocco articolare C2-C3 in apertura a destra (cioè la faccetta articolare inferiore destra di C2 è fissata in direzione ventrale e craniale su C3), quale movimenti

flessione estensione lateroflessione e rotazione a destra lateroflessione e rotazionea sinistra

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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provocano dolore e/o sono limitati?Test sul corso “Rachide superiore” – Domande con risposta libera corta (soluzione):

Domanda Risposta Risul-tato

1. Quali sono le strutture da valutare per ragioni di sicurezza prima di eseguire movimenti ampi nel rachide cervicale?

l’arteria vertebrale la stabilità del rachide cervicale superiore,

per la quale si pensa soprattutto ai legamenti trasverso atlante e alari

2. Il paziente si presenta con dolori nella nuca, irradianti nel lato posteriore del braccio destro, dove la sensibilità è diminuita. La forza del muscolo tricipite è diminuita (valore 3).Qual è il segmento neurale in sospetto?

C 7

3. Qual è il movimento accoppiato del rachide cervicale inferiore in flessione?

inferiore: inclinazione e rotazione nello stessosenso

superiore: inclinazione e rotazione nel senso opposto

4. Il paziente ha dolori tra le scapole girando latesta a sinistra. Come fare la differenza fra dolori provenienti dal rachide cervicale oppure dorsale?

Sulla soglia del dolore il paziente tiene immobile la testa e muove la spalla sinistra in avanti: dolore =

rachide cervicale muove la spalla sinistra indietro: dolore =

rachide dorsale5. Il paziente si lamenta di dolori flettendo la testa in avanti. Come si fa per localizzare l’origine dei dolori nel rachide cervicale superiore, nel rachide cervicale inferiore e nel rachide dorsale? Descrivi soltanto i movimenti attivi senza fissazione passiva per trovare l’origine del dolore.

Il paziente muove il mento su una linea dritta in avanti: dolore = rachide cervicale inferiore

Il paziente muove il mento su una linea dritta indietro e aggiunge alla fine un leggero doppio mento: dolore = rachide cervicale superiore.

6. Perché il trattamento del rachide dorsale rigido è importante per un paziente, che soffre di un’ipermobilità C6?

Una rigidità del rachide dorsale è compensata dalrachide cervicale inferiore che allora subisce un sovraccarico. Mobilizzando il rachide dorsale questo sovraccarico diminuisce.

7. Il paziente, 45 anni, viene con dolori cervicali che irradiano nel braccio destro lato posteriore. I dolori sono molto acuti da 1 giorno. Esiste una posizione antalgica in flessione, lateroflessione e rotazione a sinistra.La sensibilità nel dermatoma C7 è diminuita. Il muscolo tricipite è debole (valore 4). I test dellamobilità dei nervi mediano e radiale sono positivi a ca. 30° d’estensione del gomito. Il medico è informato della situazione. Quali sono le misure fisioterapiche per oggi per questo paziente?

Trazione per decomprimere il sistema nervoso.

Riposo per evitare una irritazione dei tessuti che rischia di aumentare l’edema e quindi la compressione e anche il sistema nervoso attraverso sostanze chimiche irritanti.

Evitare movimenti ampi per esempio con un colare per breve tempo (per gli argomenti vedi sopra).

L’analgesia. Informazione e istruzione del paziente.

8. Il paziente si presenta con dolori molto acuti.Il test della mobilità del nervo radiale è positivoa ca. 40° d’estensione del gomito. Esiste inoltre una iposensibilità al lato esterno della spalla e una debolezza del muscolo bicipite brachiale (valore 4). Quale radice soffre

C5 che esce tra la 4° e la 5° vertebra cervicale

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

probabilmente di una compressione e fra quali vertebre essa esce?9. Come si chiama il muscolo che guida i movimenti del disco e del capo mandibolare durante l’apertura della bocca?

Muscolo pterigoideo laterale

10. Il paziente apre la bocca con una deviazione verso sinistra e ci rimane in fine apertura. Quale articolazione temporomandibolare muove meno dell’altra?

La sinistra.

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Scheda di valutazione del Corso: Terapia Manuale – Rachide superioresecondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

(Luogo: / docente: , partecipanti: ; risposte: )

Questo corso risponde alle tue aspettative?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Se no, quale soggetti ti sono mancati?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il materiale didattico?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della teoria?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della pratica?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con la supervisione durante il tuo esercitare delle tecniche?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Guardando tutto insieme per quanto sei stato contento con tutto il corso?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Cosa desideri per i futuri corsi?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Educazione Continua in Medicina

Presentazione del corso:“Terapia Manuale – Allenamento medicale e Teoria della terapia manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn Evjenth”

Insegnante: Jochen Schomacher, PhDPT-OMT, M.C.M.K. (F), DPT (USA), B. Sc. physio, Istruttore del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

Obiettivi generali del corso sull’ Allenamento medicale nella terapia manuale:Nel corso sull’ allenamento (4 giorni) il partecipante acquista la capacità di: definire l’allenamento della persona sana e del paziente d‘influenzare consapevolmente i fattori che determinano la forza della persona sana e del

paziente per migliorare la performance neuromuscolare (coordinazione) aumentare la resistenza dei tessuti e dei sistemi cardio-vascolare, respiratorio e muscolare stimolare l’ipertrofia e la forza massimale

distinguere fra l‘allenamento della persona sana e quella ammalata utilizzare l‘allenamento nella pratica quotidiana della fisioterapia (p. es. 15 min di terapia) fabbricare un piano d’allenamento trattare delle articolazioni ipermobili

Inoltre il partecipante farà l‘esperienza dell’allenamento su se stesso.

Obiettivi e contenuto dettagliati:

Teoria (ca. 20 %)Il partecipante sarà capace dopo il corso di definire l’allenamento giustificare l’utilità dell’allenamento riassumere le origini storiche dell’allenamento e dell‘allenamento medicale nella terapia manuale definire la forza e i fattori che la determinano spiegare i modi del muscolo di lavorare e di contrarsi utilizzare le disponibilità delle sostanze energetiche per il lavoro muscolare e la rigenerazione nell’

allenamento servirsi di diversi tipi d’allenamento per raggiungere degli obiettivi precisi nel piano d’allenamento

della persona sana e del paziente

Pratica (ca. 80 %)Il partecipante sarà capace dopo il corso di di “misurare” la forza sia con macchine con pesi che con macchine senza pesi e esercizi senza

attrezzi di fabbricare un piano d’allenamento per la persona sana e per il paziente di utilizzare le differenti fasi del apprendimento motore (“motor learning”) su differenti articolazioni

(anca, rachide lombare, spalla, rachide cervicale, ginocchio, rachide dorsale) di fare come terapista esercizi attivi nel quadro di una seduta di fisioterapia di insegnare autoesercizi al paziente di trasferire i principi dell’allenamento medicale anche sulle altre articolazioni non illustrati con

esempi in questo corso (piede, mano, gomito)

Obiettivi del corso sulla teoria nella terapia manuale:

Nel corso sulla teoria (1 giorno) il partecipante acquista le base teorici su: la fisiologia del dolore

la definizione e delle generalità sul dolore il sistema della genesi del dolore e della sua conduzione il sistema della trasmissione (connessione e conduzione)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

il sistema della elaborazione e della percezione (emozionale, razionale, ...) la fisioterapia del dolore

la fisiologia del tessuto connettivo con: la costruzione del tessuto connettivo (teoria) le proprietà meccaniche del tessuto connettivo (teoria) il processo della guarigione (teoria) l‘applicazione della fisiologia del tessuto connettivo su degli esempi: l’osso, la cartilagine, il disco intervertebrale, il menisco, la capsula articolare, i legamenti, i tendini

Programma del corso Allenamento e teoria(1° giorno: allenamento della persona sana, 2° giorno: allenamento del paziente; anca e rachide lombare; 3° giorno: continuazione rachide lombare, spalla; 4° giorno: rachide cervicale e ginocchio; esercizi di mobilizzazione per il rachide dorsale; 5° giorno: teoria sulla fisiologia del dolore e del tessuto connettivale)

ora 1. giornocontenuto commento

08:30-10:45 obiettivi del corso e le aspettative dei partecipanti (teoria) test per la ricapitolazione dell’ultimo corso definizione dell’allenamento e dell’allenamento medicale

(“medical training therpy” - teoria) osservazioni sulle motivazioni per allenarsi – malattie dovute alla

mancanza del movimento (teoria) l’allenamento nella terapia manuale (teoria) definizione della forza (teoria) primo ciclo d’esercizi (pratica – esercizi per l’arto inferiore per

“fare conoscenza” con l’allenamento fisico)10:45-11:1511:15-13:00 continuazione del primo ciclo d’esercizi (pratica)

spiegazione dei fattori che determinano la forza (teoria)

13:00-14:0014:00-16:00 secondo ciclo d’esercizi (pratica – esercizi per l’arto superiore

per misurare la forza) allenamento e diversi tipi d’allenamento (teoria)

16:00 - 16:3016:30-18:00 terzo ciclo d’esercizi (pratica – esercizi per il tronco con

l’obiettivo della resistenza agli sforzi e l’ipertrofia) ricapitolazione dell’allenamento della persona sana

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 2. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente differenze fra l’allenamento della persona sana e il paziente

(teoria) analisi dell’anca: quali funzioni e muscoli bisogna allenare?

(teoria) esercizi con il terapeuta per l’anca (pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 ciclo d’esercizi per l’anca (pratica)13:00-14:0014:00-16:00 analisi del rachide lombare: quali funzioni e muscoli bisogna

allenare? (teoria) esercizi con il terapeuta per il rachide lombare (pratica)

16:00 - 16:30

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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16:30-18:00 continuazione degli esercizi con il terapeuta per il rachide lombare (pratica)

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Programma del corso Allenamento e teoria

ora 3. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente ricapitolazione delle fasi d’apprendimento per l’allenamento del

paziente (“motor learning” – teoria) ciclo d’esercizi per il rachide lombare (pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 analisi della spalla: quali funzioni e muscoli bisogna allenare?

(teoria) esercizi con il terapeuta per la spalla (pratica)

13:00-14:0014:00-16:00 continuazione degli esercizi con il terapeuta per la spalla

(pratica)16:00 - 16:3016:30-18:00 ciclo d’esercizi per la spalla (pratica)Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

ora 4. giornocontenuto commento

08:30-10:45 riassunto e risposte alle domande sul giorno precedente ricapitolazione della realizzazione dell’allenamento con pazienti

(teoria) analisi del rachide cervicale: quali funzioni e muscoli bisogna

allenare? (teoria) esercizi con il terapeuta per la spalla (pratica)

10:45-11:1511:15-13:00 ciclo d’esercizi per il rachide cervicale (pratica)

13:00-14:0014:00-16:00 analisi del ginocchio: quali funzioni e muscoli bisogna allenare?

(teoria) esercizi con il terapeuta per il ginocchio (pratica)

16:00 - 16:3016:30-18:00 ciclo d’esercizi per il ginocchio (pratica)

esercizi di mobilizzazione per il rachide dorsale (pratica) riassunto dell‘allenamento

Totale del giorno: 10 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Programma del corso Allenamento e teoria

ora 5. giornocontenuto commento

08:30-10:45 obiettivi della teoria sul dolore e sul tessuto connettivo

fisiologia del dolore: definizione del dolore e generalità (teoria) sistema della genesi del dolore e della sua conduzione (teoria)

10:45-11:1511:15-13:00 sistema della trasmissione (connessione e conduzione) (teoria)

sistema della elaborazione e della percezione (emozionale, razionale, ... / teoria)

fisioterapia del dolore (teoria)13:00-14:0014:00-16:00 fisiologia del tessuto connettivo

costruzione del tessuto connettivo (teoria) proprietà meccaniche del tessuto connettivo (teoria) processo della guarigione (teoria) esempi: l’osso, la cartilagine, il disco intervertebrale

16:00 - 16:3016:00-17:00 continuazione degli esempi: il menisco, la capsula articolare, i

legamenti, i tendini riassunto del corso valutazione del corso da parte dei partecipanti

Totale del giorno: 9 ore di lezione (a 45 min)

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Allenamento e teoria” (allenamento) – Domande a scelta multipla:Domanda Risposta Risul-

tato

1. Il paziente ha una cervicalgia con i muscoli elevatore della scapola e trapezio parte discendente molto tesi. Quale esercizi attivi si può far fare al paziente per rilassare questi muscoli?

depressione del cingolo scapolare per es. con 30 RM

elevazione del cingolo scapolare con 8 RM elevazione del cingolo scapolare con oltre 30

RM, però senza arrivare alla fatica completa dei muscoli

estensione del rachide cervicale con 10 RM2. Allenandosi con 10 RM, l’effetto principale quale sarà?

miglioramento della resistenza di media durata

miglioramento della resistenza agli sforzi miglioramento dell’ipertrofia miglioramento della coordinazione

intramuscolare3. Fare “bruciare” i grassi del corpo è una motivazione importante per allenarsi per tanta gente. Dopo quanti minuti incomincia questo processo metabolico?

dopo 5-10 minuti dopo 20-30 minuti dopo ca. 45 minuti dopo solo 1 ora

4. Che cosa significa il termine della supercompensazione.

L’aumento della forza muscolare dopo la fatica dell’allenamento.

L’aumento della resistenza muscolare dopo la fatica dell’allenamento.

Riempimento delle riserve d’energia oltre il livello normale come reazione allo svuotamento precedente tramite p. es. l’allenamento.

Riempimento delle depositi di grassi oltre il livello normale dopo la fatica muscolare per prevenire ulteriori mancanze d’energia.

5. Che cosa significa la 1 RM? ila peso massimale, contro il quale si può fare una sola contrazione muscolare dinamica concentrica

il peso che può essere mosso massimalmente 1 volta in tutta la traiettoria dell’articolazione in modo concentrico e eccentrico

la resistenza, contro la quale si può massimalmente fare un solo movimento eccentrico

6. Qual è la base della “curva di Holten”? Correlazione fra il numero massimale delle ripetizioni possibile dei movimenti e la percentuale della 1RM.

Correlazione fra il numero delle ripetizioni che il paziente vuole fare e la percentuale della 1 RM.

Correlazione fra la percentuale della 1 RM e il numero delle ripetizioni dei movimenti che bisogna fare.

7. Una persona, che negli ultimi 10 anni non hafatto alcun allenamento fisico, vuole incomin-ciare ad allenarsi. Quanto tempo le consigli di fare un allenamento non oltre i 70% della forzamassimale per evitare danni ai tessuti?

al meno 2 settimane al meno 8 settimane al meno 2 anni

8. Che cosa è la base fisiologica per lo sviluppo della “forza” di una persona?

un grande numero di ripetizioni dei movimenti l’affaticamento completo del muscolo un lavoro contro resistenze molto grandi

9. Qual è lo svantaggio più grande degli esercizi statici nella riabilitazione dei pazienti?

oltre i 50% della forza massimale statica, la perfusione sanguina del muscolo è bloccata

non si può testare la forza massimale statica (\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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e cosi non si può fare un allenamento preciso l’esercizio statico non sviluppa bene la forza

Test sul corso “Allenamento e teoria” (allenamento) – Domande con risposta libera corta:Domanda Risposta Risul-

tato

1. Esercitando un muscolo con 10 ripetizioni fino alla sua stanchezza massima ha quale effetto sul muscolo?

2. Qual è il principio fondamentale dal punto di vista metabolico dello stimolo durante l’allenamento fisico per il rinforzamento muscolare?

3. La paziente, 55 anni, si presenta con un alluce valgo doloroso “classico”. Quale sono le tecniche del tuo trattamento al primo giorno?

4. Il paziente con la diagnosi medicale “coxartrosi” zoppica secondo “Duchenne”. Perché non bisogna vietarlo?

5. Quali muscoli stabilizzano l’articolazione gleno-omerale?

6. Quali sono le 4 indicazioni per un supporto passivo come p. es. la fascia lombare o un plantare?

7. Quali sono i 5 fattori che determinano la forza? (solo nominarli)

8. Quale contrazione è più faticoso per il muscolo, la contrazione concentrica o eccentrica?

9. Quali sono i muscoli che possono stabilizzare un rachide lombare ipermobile?

10. Qual è il principio di base per insegnare al paziente di stabilizzare il segmento cervicale ipermobile.

11. Perché bisogna fare esercizi attivi anche nel trattamento di una limitazione capsulo-legamentosa del anca?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Allenamento e teoria” (teoria) – Domande a scelta multipla:Domanda Risposta Risul-

tato

1. Il dolore è una percezione dei sensi con quale caratteristiche? (più risposte sono possibile)

sensoriale emozionale e affettiva cognitiva

2. Che cos’è una allodinia? una sensazione del dolore dovuto a una immaginazione psicologica

una sensazione del dolore aumentata che persiste dopo che lo stimolo ha cessato

una sensazione del dolore a uno stimolo che normalmente è indolore

3. Cosa significa il termine “ipersensibilità del sistema nervoso centrale” nella fisiologia del dolore?

Significa che le afferenze sono aumentati e cosi anche

afferenze che normalmente non farebbero male sono sentiti come dolore

la sensibilità tattile della cute è aumentata il paziente è nervoso e la sua psiche facilmente irritabile

il terapista deve soprattutto cercare di diminuire le afferenze che vengono dalla periferia

4. Quali sono le caratteristiche di un dolore superficiale?

origine sopratutto nella cute, può essere giudicato finemente, localizzato precisamente e quasi non irradia

origine p. es. nel apparato locomotore, cupo, difficile a localizzare, può irradiare

origine p. es. nei organi interni, diffuso, difficile a localizzare, può irradiare

origine nella mente del paziente, senza lesione vera, descrizione immaginaria

5. Quali sono le caratteristiche di un dolore del recettore? (più risposte sono possibile)

è fisiologico, perché protegge i tessuti è patologico, perché fin’ora non si

capisce il senso viene condotto nelle fibre A-delta e C viene condotto nelle fibre A-beta prende l’origine alla membrana del

assone6. Qual è il recettore nell’articolazione per la nocicezione?

Recettore tipo I Recettore tipo II Recettore tipo III Recettore tipo IV

7. Che cos’è a sostanza gelantinosa di Roland nel corno posteriore del midollo spinale?

cellule con una soglia alta per le fibre fini A-delta e C (e quindi bassa per le fibre A-beta)

cellule con una soglia bassa per le fibre larghe A-beta provenienti dalla cute

cellule per alcune fibre fini A-delta cellule per afferenze con soglia bassa

provenienti dai muscoli e dalle articolazioni

8. Quali sono i segni clinici delle efferenze simpatiche? (più risposte sono possibile)

la inibizione discendente dal tronco cerebrale

traspirazione (“sudore freddo”) vasocostrizione (mancanza di O2 nei

tessuti = svantaggio per la guarigione) (Piloerezione ) sensibilizzazione dei ricettori periferici (=

la soglia del dolore s’abbassa)(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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sensibilizzazione del sistema nervoso centrale

la percezione del dolore al livello della corteccia cerebrale

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Test sul corso “Allenamento e teoria” (teoria) – Domande con risposta libera corta:Domanda Risposta Risul-

tato

1. Che cos’è un dolore riferito (secondo Cyriax).

2. Come la nocicezione può influenzare le efferenze simpatiche?

3. Quali sono le possibilità fisioterapiche di influenzare il dolore al livello dei ricettori?

4. Quali sono le possibilità fisioterapiche di influenzare il dolore al livello del sistema nervoso centrale?

5. Il tessuto connettivo è costruito principalmente di due elementi. Quali sono?

6. La fibra collagena di tipo I resiste a quale stimolo meccanico?

7. Il processo di guarigione è principalmente costruito di tre fasi. Quali sono?

8. Il paziente soffre di una leggera distorsione laterale della caviglia. Il medico non considera necessario un intervento chirurgico e invia il paziente al fisioterapista. Una settimana dopo l’incidente il paziente viene per la prima sedutafisioterapica. Cosa deve fare il fisioterapista per quanto riguarda il movimento?9. Il disco intervertebrale contiene nell’anulus fibrosus tante fibre di collagene tipo I. Qual è lostimolo meccanico che può provocare una rottura del anulo, conducendo cosi a una ernia del disco?10. Qual è lo stimolo meccanico che favorisce la nutrizione della cartilagine ialina?

11. Quali sono le possibilità principali per il fisioterapista, da un punto di vista meccanico, di intervenire sul sistema neurale, quando questo soffre di un problema meccanico.

12. Che cos’è la biomeccanica.

13. Che cosa sono di glicosaminoglicani?

14. Qual è lo stimolo meccanico che stimola il fibrocita a produrre fibre, glicosaminoglicani e altre sostanze?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Allenamento e teoria” (allenamento) – Domande a scelta multipla(soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Il paziente ha una cervicalgia con i muscoli elevatore della scapola e trapezio parte discendente molto tesi. Quale esercizi attivi si può far fare al paziente per rilassare questi muscoli?

depressione del cingolo scapolare per es. con 30 RM

elevazione del cingolo scapolare con 8 RM elevazione del cingolo scapolare con oltre 30

RM, però senza arrivare alla fatica completa dei muscoli

estensione del rachide cervicale con 10 RM2. Allenandosi con 10 RM, l’effetto principale quale sarà?

miglioramento della resistenza di media durata miglioramento della resistenza agli sforzi miglioramento dell’ipertrofia miglioramento della coordinazione

intramuscolare3. Fare “bruciare” i grassi del corpo è una motivazione importante per allenarsi per tanta gente. Dopo quanti minuti incomincia questo processo metabolico?

dopo 5-10 minuti dopo 20-30 minuti dopo ca. 45 minuti dopo solo 1 ora

4. Che cosa significa il termine della supercompensazione.

L’aumento della forza muscolare dopo la fatica dell’allenamento.

L’aumento della resistenza muscolare dopo la fatica dell’allenamento.

Riempimento delle riserve d’energia oltre il livello normale come reazione allo svuotamento precedente tramite p. es. l’allenamento.

Riempimento delle depositi di grassi oltre il livello normale dopo la fatica muscolare per prevenire ulteriori mancanze d’energia.

5. Che cosa significa la 1 RM? il peso massimale, contro il quale si può fare una sola contrazione muscolare dinamica concentrica

il peso che può essere mosso massimalmente 1 volta in tutta la traiettoria dell’articolazione inmodo concentrico e eccentrico

la resistenza, contro la quale si può massimalmente fare un solo movimento eccentrico

6. Qual è la base della “curva di Holten”? Correlazione fra il numero massimale delle ripetizioni possibile dei movimenti e la percentuale della 1RM.

Correlazione fra il numero delle ripetizioni che ilpaziente vuole fare e la percentuale della 1 RM.

Correlazione fra la percentuale della 1 RM e il numero delle ripetizioni dei movimenti che bisogna fare.

7. Una persona, che negli ultimi 10 anni non hafatto alcun allenamento fisico, vuole incomin-ciare ad allenarsi. Quanto tempo le consigli di fare un allenamento non oltre i 70% della forzamassimale per evitare danni ai tessuti?

al meno 2 settimane al meno 8 settimane al meno 2 anni

8. Che cosa è la base fisiologica per lo sviluppo della “forza” di una persona?

un grande numero di ripetizioni dei movimenti l’affaticamento completo del muscolo un lavoro contro resistenze molto grandi

9. Qual è lo svantaggio più grande degli esercizi statici nella riabilitazione dei pazienti?

oltre i 50% della forza massimale statica, la perfusione sanguina del muscolo è bloccata

non si può testare la forza massimale statica e cosi non si può fare un allenamento preciso

l’esercizio statico non sviluppa bene la forza(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Allenamento e teoria” (allenamento) – Domande con risposta libera corta (soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Esercitando un muscolo con 10 ripetizioni fino alla sua stanchezza massima ha quale effetto sul muscolo?

l’ipertrofia

2. Qual è il principio fondamentale dal punto di vista metabolico dello stimolo durante l’allenamento fisico per il rinforzamento muscolare?

lo svuotamento delle riserve energetiche (ottenuto affaticando il muscolo)

3. La paziente, 55 anni, si presenta con un alluce valgo doloroso “classico”. Quale sono le tecniche del tuo trattamento al primo giorno?

“scaldare” l’articolazione muovendola trazione in grado III mantenuta (se c’è rigidità), ortesi – postura, stabilizzazione del arco mediale del piede (e anteriore) del piede (se indicato), rinforzare i muscoli deboli (abduttore dell’alluce, “piede corto”), eventualmente correggere le dita d’artiglio del 2°, 3° e 4° dito.

4. Il paziente con la diagnosi medicale “coxartrosi” zoppica secondo “Duchenne”. Perché non bisogna vietarlo?

Perché la zoppia scarica la pressione articolare (per correggere la zoppia si usa un bastone)

5. Quali muscoli stabilizzano l’articolazione gleno-omerale?

i muscoli della cuffia dei rotatori

6. Quali sono le 4 indicazioni per un supporto passivo come p. es. la fascia lombare o un plantare?

– trattamento di prova– analgesia– “educazione”– prevenzione

7. Quali sono i 5 fattori che determinano la forza? (solo nominarli)

fattori neurali, strutturali, metabolici, di distensibilità e psichici

8. Quale contrazione è più faticoso per il muscolo, la contrazione concentrica o eccentrica?

quella eccentrica se oltre i 100% della forza massimale

9. Quali sono i muscoli che possono stabilizzare un rachide lombare ipermobile?

trasverso addominale e multifidio, psoas, i muscoli addominali e l’erettore del tronco superficiali et al.

10. Qual è il principio di base per insegnare al paziente di stabilizzare il segmento cervicale ipermobile.

Resistere a stimoli di trazione, compressione e scivolamento con variazioni.

11. Perché bisogna fare esercizi attivi anche nel trattamento di una limitazione capsulo-legamentosa del anca?

Perché l’effetto della mobilizzazione passiva si perde probabilmente entro 1 giorno.

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Allenamento e teoria” (teoria) – Domande a scelta multipla(soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Il dolore è una percezione dei sensi con quale caratteristiche? (più risposte sono possibile)

sensoriale emozionale e affettiva cognitiva

2. Che cos’è una allodinia? una sensazione del dolore dovuto a una immaginazione psicologica

una sensazione del dolore aumentata che persiste dopo che lo stimolo ha cessato

una sensazione del dolore a uno stimolo che normalmente è indolore

3. Cosa significa il termine “ipersensibilità del sistema nervoso centrale” nella fisiologia del dolore?

Significa che le afferenze sono aumentati e cosi anche

afferenze che normalmente non farebbero male sono sentiti come dolore

la sensibilità tattile della cute è aumentata, il paziente è nervoso e la sua psiche facilmente irritabile

il terapista deve soprattutto cercare di diminuirele afferenze che vengono dalla periferia

4. Quali sono le caratteristiche di un dolore superficiale?

origine sopratutto nella cute, può essere giudicato finemente, localizzato precisamente e quasi non irradia

origine p. es. nel apparato locomotore, cupo, difficile a localizzare, può irradiare

origine p. es. nei organi interni, diffuso, difficile a localizzare, può irradiare

origine nella mente del paziente, senza lesione vera, descrizione immaginaria

5. Quali sono le caratteristiche di un dolore del recettore? (più risposte sono possibile)

è fisiologico, perché protegge i tessuti è patologico, perché fin’ora non si capisce il

senso viene condotto nelle fibre A-delta e C viene condotto nelle fibre A-beta prende l’origine alla membrana del assone

6. Qual è il recettore nell’articolazione per la nocicezione?

Recettore tipo I Recettore tipo II Recettore tipo III Recettore tipo IV

7. Che cos’è a sostanza gelatinosa di Roland nel corno posteriore del midollo spinale?

cellule con una soglia alta per le fibre fini A-delta e C (e quindi bassa per le fibre A-beta)

cellule con una soglia bassa per le fibre larghe A-beta provenienti dalla cute

cellule per alcune fibre fini A-delta cellule per afferenze con soglia bassa

provenienti dai muscoli e dalle articolazioni

8. Quali sono i segni clinici delle efferenze simpatiche? (più risposte sono possibile)

la inibizione discendente dal tronco cerebrale traspirazione (“sudore freddo”) vasocostrizione (mancanza di O2 nei tessuti =

svantaggio per la guarigione) (Piloerezione ) sensibilizzazione dei ricettori periferici (= la

soglia del dolore s’abbassa) sensibilizzazione del sistema nervoso centrale la percezione del dolore al livello della corteccia

cerebrale

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Terapia Manuale / Concetto OMT Kaltenborn Evjenth Padova 2002

Test sul corso “Allenamento e teoria” (teoria) – Domande con risposta libera corta (soluzione):Domanda Risposta Risul-

tato

1. Che cos’è un dolore riferito (secondo Cyriax).

Un dolore risentito in un’altra regione da quella dove “nasce”.

2. Come la nocicezione può influenzare le efferenze simpatiche?

Collegamenti tra le afferenze nocicettive e il corno laterale, dove si trovano i nuclei simpatici, possono influenzare l’efferenza simpatica.

3. Quali sono le possibilità fisioterapiche di influenzare il dolore al livello dei ricettori?

– diminuire le afferenze nocicettive– lasciarsi svolgere la guarigione fisiologica– diminuire l’eccitabilità dei ricettori– aumentare la resistenza dei tessuti

4. Quali sono le possibilità fisioterapiche di influenzare il dolore al livello del sistema nervoso centrale?

– evitare/diminuire la sensibilizzazione del sistema nervoso evitando/diminuendo le afferenze nocicettive

– aumentare i sistemi d’inibizione (gate control e l’inibizione discendente)

– influenzare la percezione/gestione del dolore5. Il tessuto connettivo è costruito principalmente di due elementi. Quali sono?

Cellule e matrice (con fibre, sostanza basale e altri elementi)

6. La fibra collagena di tipo I resiste a quale stimolo meccanico?

tensione

7. Il processo di guarigione è principalmente costruito di tre fasi. Quali sono?

– infiammazione– proliferazione– organizzazione/consolidazione

8. Il paziente soffre di una leggera distorsione laterale della caviglia. Il medico non considera necessario un intervento chirurgico e invia il paziente al fisioterapista. Una settimana dopo l’incidente il paziente viene per la prima sedutafisioterapica. Cosa deve fare il fisioterapista per quanto riguarda il movimento?

muovere senza mettere in tensione le strutture lese che si trovano all’inizio della fase di proliferazione

9. Il disco intervertebrale contiene nell’anulus fibroso tante fibre di collagene tipo I. Qual è lo stimolo meccanico che può provocare una rottura dell’anulus, conducendo cosi a una ernia del disco?

tensione d’allungamento

10. Qual è lo stimolo meccanico che favorisce la nutrizione della cartilagine ialina?

alterazione tra compressione e scarico

11. Quali sono le possibilità principali per il fisioterapista, da un punto di vista meccanico, di intervenire sul sistema neurale, quando questo soffre di un problema meccanico.

– scaricare quando c’è una compressione– muovere senza tendere quando ci sono delle

aderenze– mettere in tensione quando non c’entrano le

prime due possibilità e non si sa la causa12. Che cos’è la biomeccanica. La scienza che analizza le reazione

dell’organismo sotto l’influenza di forze esterne e/o interne.

13. Che cosa sono di glicosaminoglicani? È una sostanza chimica che unisce le fibre e li tiene a distanza.

14. Qual è lo stimolo meccanico che suscita il fibrocita a produrre fibre, glicosaminoglicani e

La tensione del tessuto provocata dal movimento.

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altre sostanze?

(\AITR\EMC-2002.DOC / J. Schomacher / 17.04.14)

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Scheda di valutazione del Corso: Terapia Manuale – Allenamento e Teoriasecondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth

(Luogo: / docente: , partecipanti: ; risposte: )

Questo corso risponde alle tue aspettative?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Se no, quale soggetti ti sono mancati?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il materiale didattico?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della teoria?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con il insegnamento della pratica?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sei stato contento con la supervisione durante il tuo esercitare delle tecniche?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Quali sono le tue proposte per migliorare?

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Guardando tutto insieme per quanto sei stato contento con tutto il corso?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

Guardando tutti i corsi insieme per quanto sei stato contento con i 5 corsi?

per niente ca. 40 % ca. 60 % ca. 80 % completamente

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Cosa desideri per i futuri corsi? (utilizzi anche la pagina a tergo). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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