Editoriale Sommario “Buoni Cristiani, onesti cittadini con ... · vuto la fortuna di vivere e...

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C ome ogni 31 gennaio, an- che quest’anno abbiamo appena celebrato la festa di San Giovanni Bosco, il grande san- to “padre e maestro della gio- ventù”. A don Bosco è dedicato il nostro oratorio, il luogo dove la Comunità educante, attraverso la catechesi e la preghiera, il gioco, lo sport, la musica e il teatro, i momenti con- viviali, i laboratori e le attività vuo- le accompagnare le famiglie nel prendersi cura della crescita uma- na e cristiana dei nostri ragazzi. Raccolgo di frequente il racconto di mamme e papà che, in occasio- ne del cammino di catechesi dei fi- gli, si riavvicinano, magari dopo tan- to tempo, all’oratorio di cui custo- discono un ricordo bello e sereno. Il desiderio di questi genitori è che anche i loro figli possano fare un’e- sperienza simile che, riletta dopo “Buoni Cristiani, onesti cittadini... con la gioia del Vangelo” Editoriale Cassago Brianza Anno XXIII - Numero 01 Notiziario di informazione parrocchiale Mese di febbraio A.D. 2019 Sommario Editoriale (pagina 1) L’Augurio di papa Francesco per il 2019 (pagina 2) Archivio parrocchiale del 2018 (pagina 3) La Corale polifonica al 30 mo raduno delle Corali (pagina 4) Notizie da Cuba (pagina 5) L’Epifania dei nostri bambini (pagina 7) Dal cuore vi scrivo… (pagina 7) Genitori preadolescenti: “istruzioni per l’uso” (pagina 8) L’ultimo dell'anno delle famiglie (pagina 9) Il presepe in chiesa parrocchiale (pagina 10) Notizie dall’Associazione Sant’Agostino (pagina 11) Notizie dal Centro di Aiuto alla Vita (pagina 12) Percorsi, visite e pensieri sparsi (pagina 14) Notizie sportive dall’Oratorio (pagina 15) Notizie dalla Caritas (pagina 17) Notizie e avvisi dalla Parrocchia (pagina 18) Notizie dal Consiglio Pastorale (pagina 18) Il significato dei gesti liturgici (pagina 19) Montmartre (pagina 20) di don GIUSEPPE COTUGNO

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C ome ogni 31 gennaio, an-che quest’anno abbiamoappena celebrato la festa di

San Giovanni Bosco, il grande san-to “padre e maestro della gio-ventù”.A don Bosco è dedicato il nostrooratorio, il luogo dove la Comunitàeducante, attraverso la catechesi ela preghiera, il gioco, lo sport, lamusica e il teatro, i momenti con-viviali, i laboratori e le attività vuo-

le accompagnare le famiglie nelprendersi cura della crescita uma-na e cristiana dei nostri ragazzi.Raccolgo di frequente il raccontodi mamme e papà che, in occasio-ne del cammino di catechesi dei fi-gli, si riavvicinano, magari dopo tan-to tempo, all’oratorio di cui custo-discono un ricordo bello e sereno.Il desiderio di questi genitori è cheanche i loro figli possano fare un’e-sperienza simile che, riletta dopo

“Buoni Cristiani, onesti cittadini...con la gioia del Vangelo”

Editoriale

Cassago BrianzaAnno XXIII - Numero 01

Notiziario di informazioneparrocchiale

Mese di febbraio A.D. 2019

SommarioEditoriale

(pagina 1)

L’Augurio di papa Francescoper il 2019

(pagina 2)

Archivio parrocchiale del 2018(pagina 3)

La Corale polifonicaal 30mo raduno delle Corali

(pagina 4)

Notizie da Cuba(pagina 5)

L’Epifania dei nostri bambini(pagina 7)

Dal cuore vi scrivo…(pagina 7)

Genitori preadolescenti:“istruzioni per l’uso”

(pagina 8)

L’ultimo dell'anno delle famiglie(pagina 9)

Il presepe in chiesa parrocchiale(pagina 10)

Notizie dall’AssociazioneSant’Agostino

(pagina 11)

Notizie dal Centro di Aiuto alla Vita(pagina 12)

Percorsi, visite e pensieri sparsi(pagina 14)

Notizie sportive dall’Oratorio(pagina 15)

Notizie dalla Caritas(pagina 17)

Notizie e avvisi dalla Parrocchia(pagina 18)

Notizie dal Consiglio Pastorale(pagina 18)

Il significato dei gesti liturgici(pagina 19)

Montmartre(pagina 20)

di don GIUSEPPE COTUGNO

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2 Febbraio 2019

anni, si riconosce non solo comegioiosa e serena ma anche forma-tiva.Certo, i tempi cambiano, ci sononuove complessità e opportunità,e per questo c’è bisogno del con-tributo di tutti, famiglie educatorie volontari per mantenere il nostrooratorio come un luogo non solo“vivo” e “abitato” ma per custo-dirne la finalità educativa, nello spi-rito di don Bosco. Riascoltiamo la testimonianza di pa-pa Francesco che mette in luce la“misura alta della vita cristiana”proposta da don Bosco a partiredalla realtà sociale della periferia diTorino alla fine dell’800 e che offrealcuni spunti su come portare a-vanti la sua missione nel mondo dioggi.“Voi salesiani siete fortunati perchéil vostro fondatore, Don Bosco, nonera un santo dalla faccia da ‘venerdìsanto’, triste, musone... Ma piuttostoda ‘domenica di Pasqua’. Era sempregioioso, accogliente, nonostante lemille fatiche e le difficoltà che lo as-sediavano quotidianamente. Comescrivono nelle Memorie biografiche:‘il suo volto raggiante di gioia mani-festava, come sempre, la propria con-

tentezza nel trovarsi tra i suoi figli’(Memorie biografiche di don Giovan-ni Bosco, volume XII, 41). Non a ca-so per lui la santità consisteva nellostare ‘molto allegri’. Possiamo defi-nirlo quindi un ‘portatore sano’ diquella ‘gioia del Vangelo’ che ha pro-posto al suo primo grande allievo, SanDomenico Savio, e a voi tutti sale-siani, come stile autentico e sempreattuale della ‘misura alta della vitacristiana’ (Giovanni Paolo II, NovoMillennio Ineunte, 31).Il suo è stato un messaggio rivolu-zionario in un tempo in cui i preti vi-vevano con distacco la vita del popo-lo. La ‘misura alta della vita cristia-na’, don Bosco la mette in pratica en-trando nella ‘periferia sociale ed esi-stenziale’ che cresceva nella Torinodell’800, capitale d’Italia e città in-dustriale, che attirava centinaia di ra-gazzi in cerca di lavoro. Infatti, il ‘pre-te dei giovani poveri e abbandonati’,seguendo il consiglio lungimirante delsuo maestro San Giuseppe Cafasso,scendeva per le strade, entrava neicantieri, nelle fabbriche e nelle car-ceri, e lì trovava ragazzi soli, abban-donati, in balia dei padroni del lavo-ro, privi di ogni scrupolo. Portava lagioia e la cura del vero educatore a

tutti i ragazzi che strappava dallestrade, i quali ritrovavano a Valdoc-co un’oasi di serenità e il luogo in cuiapprendevano ad essere ‘buoni cri-stiani e onesti cittadini’. È lo stessoclima di gioia e di famiglia che ho a-vuto la fortuna di vivere e gustare an-che io da ragazzo frequentando lasesta elementare al Colegio WilfridBarón de los Santos Ángeles, a Ra-mos Mejía. I salesiani mi hanno for-mato alla bellezza, al lavoro e a sta-re molto allegro e questo è un cari-sma vostro, riconosce in ognuno di lo-ro, anche il più ribelle e fuori con-trollo, ‘quel punto di accesso al bene’su cui lavorare con pazienza e fidu-cia. Il salesiano è, infine, portatoredella gioia, quella che nasce dalla no-tizia che Gesù Cristo è risorto ed èinclusiva di ogni condizione umana.Dio infatti non esclude nessuno. Peramarci non ci chiede di essere bravi.E né ci chiede il permesso di amarci.Ci ama e ci perdona. E se ci lascia-mo sorprendere con quella semplicitàdi chi non ha nulla da perdere, sen-tiremo il nostro cuore inondato digioia”.

2 Febbraio 2019

R ipensare un nuovo anno si-gnifica innanzitutto porre neinostri cuori il desiderio che

ciò che ci attende sia un po’ miglio-re di quello che ci ha preceduto. Di-ce papa Francesco: “Vorrei rivolgerviun augurio sostenuto da una speran-za reale, che traggo dalla Liturgia dioggi. Sono le parole con cui il Signorestesso chiese di benedire il suo popo-lo: ‘Il Signore faccia risplendere per teil suo volto. Il Signore rivolga a te il suovolto’ (Nm 6, 25-26). Anch’io vi augu-ro questo: che il Signore posi lo sguar-do sopra di voi e che possiate gioire,sapendo che ogni giorno il suo volto

misericordioso, più radioso del sole, ri-splende su di voi e non tramonta mai!Scoprire il volto di Dio rende nuova lavita. Perché è un Padre innamoratodell’uomo, che non si stanca mai di ri-cominciare da capo con noi per rinno-varci. Il Signore ha pazienza con noi.Non si stanca di ricominciare con noiogni volta che cadiamo. Però non pro-mette cambiamenti magici, Lui non u-sa la bacchetta magica. Ama cambia-re la realtà dal di dentro, con pazien-za e amore; chiede di entrare nella no-stra vita con delicatezza, come la piog-gia nella terra, per portare frutto. Esempre ci aspetta e ci guarda con te-

nerezza. Ogni mattina, al risveglio,possiamo dire: ‘Oggi il Signore fa ri-splendere il suo volto su di me’. È, infondo, un segno della speranza che cianima e ci invita a credere nella vita.Sappiamo però che con l’anno nuovonon cambierà tutto, e che tanti pro-blemi di ieri rimarranno anche doma-ni. La benedizione biblica continua co-sì: ‘Il Signore ti conceda pace’ (Nm 6,26). Oggi celebriamo la Giornata Mon-diale della Pace, il cui tema è: ‘Vincil’indifferenza e conquista la pace’. Lapace, che Dio Padre desidera semina-re nel mondo, deve essere coltivata danoi. Non solo, deve essere anche ‘con-

di LORENZO FUMAGALLI

L’augurio di papa Francesco per il 2019

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quistata’. Ciò comporta una vera e pro-pria lotta, un combattimento spiritualeche ha luogo nel nostro cuore. Perchénemica della pace non è solo la guer-ra, ma anche l’indifferenza, che fa pen-sare solo a se stessi e crea barriere,sospetti, paure e chiusure. Abbiamo,grazie a Dio, tante informazioni; maa volte siamo così sommersi di notizieche veniamo distratti dalla realtà, dalfratello e dalla sorella che hanno bi-sogno di noi. Cominciamo ad aprire ilcuore, risvegliando l’attenzione al pros-simo, a chi è più vicino. Questa è la

via per la conquista della pace. Ci aiu-ti in questo la Regina della Pace, laMadre di Dio, di cui oggi celebriamola solennità. Il Vangelo odierno affer-ma che Ella ‘custodiva tutte queste co-se, meditandole nel suo cuore’ (Lc2,19)”.Quello del Papa è insomma un invi-to anche per noi, nella nostra co-munità, a vincere l’indifferenza perconquistare la pace. Certamente iproblemi di ieri nelle nostre rela-zioni, nelle nostre fatiche di ognigiorno non sono scomparsi, ma il sa-

pere che la nostra storia fa parte diun piano più grande di Amore volu-to da Dio che passa da noi e ha bi-sogno di noi non può renderci in-differenti o fermarci. La conquistadella pace passa poi, come ci dice ilPapa da una vera e propria lotta checi deve risvegliare alla realtà di noivicini di casa, di porta, di campani-le, di oratorio ecc. Auguriamoci nel-la nostra pochezza di essere capacidi voler compiere questo camminodi Pace. Grazie papa Francesco.

Archivio parrocchiale 2018a cura della SEGRETERIA PARROCCHIALE

n Sono diventati figli di Dio con il Battesimo1. Aloia Tecla, il 21/10 (nata il 21/03/2018);2. Arienti Elisabeth, il 01/07 (nata il 18/04/2017);3. Ballabio Stella, il 09/09 (nata il 15/05/2018);4. Castellani Jacopo, il 01/07 (nato il 05/03/2018);5. Castelli Lara Sofia, il 04/11 (nata il 06/09/2017);6. Ciotta Thomas, il 07/01 (nato il 11/10/2017);7. Citterio Nicolò, il 04/02 (nato il 28/07/2017);8. Colombo Sofia, il 09/09 (nata il 26/03/2018);9. Credaro Bianca, il 09/09 (nata il 15/12/2017);

10. Fabiani Giorgia, il 21/10 (nata il 15/06/2018);11. Ferrari Dea, il 08/04 (nata il 01/01/2018);12. Formenti Aurora Erminia, il 01/04 (nata il

24/11/2017);13. Fumagalli Camilla Maria, il 09/09 (nata il 28/05/2018);14. Gabor Matteo, il 05/08 (nato il 15/05/2018);15. Galeotti Luce Maria Elena, il 09/09 (nata il

16/01/2018); 16. Gallace Vanessa, il 04/02 (nata il 28/08/2017);17. Ghezzi Ines, il 21/10 (nata il 14/05/2018);18. Henriquez Maya Sofia, il 21/10 (nata il 24/04/2018);19. La Greca Riccardo, il 09/09 (nato il 20/05/2018);20. Limonta Alessio, il 08/04 (nato il 28/11/2017);21. Mancino Gabriele, il 03/06 (nato il 02/12/2015);22. Meregalli Maria Resia, il 28/10 (nata il 07/08/2018);23. Micciché Adele, il 04/02 (nata il 16/08/2017);24. Minotto Corbetta Manuel, il 09/09 (nato il

22/02/2018);25. Monti Margherita, il 21/10 (nata il 29/04/2018);26. Pozzi Matilde, il 03/06 (nata il 19/03/2018);

27. Riva Virginia, il 07/01 (nata il 14/07/2017);28. Spreafico Simone, il 03/06 (nato il 06/03/2018);29. Terenghi Giulio, il 08/04 (nato il 27/09/2017);30. Villa Gregorio, il 04/11 (nato il 13/06/2018).

n Si sono uniti in Matrimonio1. Cucurnia Roberta e Bona Umberto, il 22/09;2. Pagani Chiara e Moreschi Riccardo, il 21/04;3. Pesenti Alessia e Melesi Luca, il 26/10;4. Scialabba Maria Luisa e Rubini Andrea Giuseppe, il

30/04.

n Sono tornati alla Casa del Padre1. Abello Sebastiano, di anni 91, il 09/12;2. Andreoni Giuseppina, di anni 92, il 02/10;3. Arrigoni Angelo Andrea, di anni 62, il 26/11;4. Bertolini Carmela, di anni 92, il 28/11;5. Bosisio Egidia, di anni 83, il 20/11;6. Celia Francesco, di anni 80, il 19/02;7. Ceppi don Sergio, di anni 87, il 18/01;8. Colombo Luigi Mario, di anni 83, il 16/03;9. Colzani Carmela, di anni 92, il 22/09;

10. Fraconti Giancarlo, di anni 64, il 20/08;11. Frigerio Antonio, di anni 63, il 14/09;12. Fumagalli Gesuina, di anni 97, il 09/12;13. Fumagalli Luigi, di anni 78, il 13/02;14. Gerundino Maria, di anni 69, il 19/09;15. Ghezzi Lucia, di anni 89, il 23/06;16. Giovenzana Angelo, di anni 80, il 29/01;17. Giussani Natalina, di anni 85, il 23/10;18. La Cortiglia Giustina, di anni 98, il 26/11;19. Lazzeroni Divina, di anni 92, il 10/12;

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20. Loria Antonio, di anni 83, il 27/10;21. Magni Renato, di anni 85, il 15/02;22. Merlo Ivone, di anni 83, il 08/05;23. Meta Nicola, di anni 88, il 04/12;24. Molozzu Maria Luisa, di anni 87, il 24/12;25. Perego Gemma, di anni 74, il 05/10;26. Pisano Giuseppina, di anni 67, il 13/03;27. Rigamonti Cleonice, di anni 94, il 14/07;28. Rigamonti Giuseppe, di anni 95, il 20/04;29. Riva Giuseppe, di anni 85, il 15/06;30. Ronchi Maria Luisa, di anni 67, il 11/05;31. Sambruna Francesco, di anni 85, il 19/12;32. Sangalli Luigi, di anni 88, il 02/03;

33. Sironi Rosa, di anni 90, il 23/04;34. Spadavecchia Caterina, di anni 98, il 25/08;35. Valagussa Dario, di anni 58, il 20/09;36. Valli Maria Teresa, di anni 80, il 24/10;37. Viganò Antonietta, di anni 85, il 02/01;38. Viganò Edoardo, di anni 73, il 24/11;39. Vitullo Carmine, di anni 85, il 07/01;40. Vlasceanu Maria, di anni 45, il 22/08;41. Zappa Colombina, di anni 87, il 21/08.

* Si ringraziano le operatrici della Segreteria parrocchialeper i dati forniti. Tutti i nomi sono presentati in ordinealfabetico.

di LORETTA MAGNI

La Corale polifonica al 3° raduno delle Corali

A lla fine dello scorso anno,domenica 18 Novembre, laCorale polifonica di Cassa-

go, è stata invitata a partecipare al30mo raduno delle Corali del de-canato di Erba per la ricorrenza diSanta Cecilia, nella parrocchia di Ta-biago. La Santa Messa è stata pre-sieduta dall’Arcivescovo emeritocard. Angelo Scola e concelebratada don Claudio Burgio (direttoredella Cappella musicale del Duomodi Milano) insieme a monsignor Me-risi, al decano di Erba, ad alcuni par-roci di quel decanato e anche daisacerdoti della comunità guanellia-na di Cassago oltre che dal Supe-riore provinciale dell’Opera donGuanella di Como.In tutto hanno partecipato diciot-to corali con la presenza di oltretrecento cantori che si sono pre-parati separatamente nelle varieparrocchie, con il programma deicanti scelti da alcuni direttori, e in-fine si sono trovati insieme per unpaio di prove generali.L’emozione è stata decisamentetanta, un’esperienza unica: provatea immaginarvi una chiesa piena dicantori che cantano di gusto!! È risaputo che quasi ogni parroc-chia ha una corale ma ritrovarsi in-sieme è stato importante perché si

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5Febbraio 2019

è vissuto un senso di comunione,condividendo sia l’amore per il can-to ma soprattutto per il servizio li-turgico che ognuno di noi è impe-gnato a svolgere durante le cele-brazioni.A questo proposito don Burgio, pri-ma della Santa Messa, ci ha ricor-dato l’importanza del canto per o-gni persona. Quando si canta si fainnanzitutto un esercizio fisico siaper la postura che per la respira-zione; poi si impara a fare comunitàtramite l’ascolto delle altre voci, sa-persi aspettare, non prevaricare su-gli altri. Cantare durante le cele-brazioni non rientra dunque nelsemplice “servizio” alla liturgia matramite il canto si diventa ministriveri e propri.Ci ha esortato a “consegnare” aigiovani questo amore per il cantoliturgico, a invogliarli con il nostroesempio e testimoniare che il can-to aiuta ad avvicinarsi a Dio. “I gio-vani sanno riconoscere la bellezza che

sappiamo trasmettere, aiutiamoquindi i ragazzi a respirare la bel-lezza di una storia che viene da lon-tano” queste le parole con cui donClaudio Burgio si è rivolto a tutti icantori e di cui abbiamo fatto te-soro. Per lui è stata la prima pre-senza a un ritrovo di questo gene-re e si è dimostrato sinceramenteimpressionato e felice di questa i-niziativa giunta ormai alla trentesi-ma edizione.Anche il card. Scola ha ringraziatotutti e in occasione della prima do-menica di Avvento, durante la suaomelia, ci ha invogliato a mettereGesù al primo posto, nelle cose ditutti i giorni poiché è la speranzache apre al futuro e dona energiavitale.Il nostro stile di vita deve vivere lasperanza e quell’attesa che implicavigilanza sia del Santo Natale (im-minente al momento del raduno)sia della venuta di Cristo nella glo-ria. Nel quotidiano dobbiamo esse-

re luce del Signore con bontà, giu-stizia e verità.Al termine della S. Messa è stata re-galata una targa di partecipazione aun responsabile di ciascuna corale e,per quella di Cassago, il compito ègiustamente spettato a Loredana inquanto da oltre trentacinque anni siimpegna con entusiasmo, energia ecostanza a conservare, ricercare, in-viare gli spartiti e comunicazioni va-rie a tutti i coristi oltre che a tene-re i rapporti con il parroco.Dopo i vari saluti e numerosi applausiche ci siamo fatti a vicenda, si è pas-sati nel salone per un notevole rin-fresco preparato dagli amici di Ta-biago. Infine, siamo tornati a Cassa-go con la consapevolezza dell’im-portanza del nostro servizio e conrinnovato entusiasmo per il futuro.Chiunque volesse provare a fareun’esperienza in corale è sempre ilbenvenuto e ricordiamo che le pro-ve si tengono al lunedì sera in ora-torio dalle 21 alle 22.30.

di don ADRIANO VALAGUSSA

NOTIZIE DA CUBA

Riceviamo da don Adriano due lette-re che volentieri pubblichiamo: la pri-ma era stata distribuita nel “Setti-manale” in occasione delle festivitànatalizie.

Palma Soriano, 20/12/2018

C arissimi, ciò che mi accompa-gna in questi giorni che ci pre-

parano al Natale è un fatto che miè accaduto andando in questo pe-riodo nelle case per la benedizionedelle famiglie. In un condominio al-la periferia della città, salito al quar-to piano per una scala, a dir poco,pericolosa, entro in un apparta-mento dove mi accolgono la mam-ma, il papà e un giovane con pro-blemi mentali, persone mai viste inchiesa. Dopo i saluti incominciamoa pregare e mi accorgo che mentrediciamo il Padre Nostro l’uomo chesta davanti a me e prega con me ha

le lacrime agli occhi e finita la pre-ghiera, in modo inaspettato, mi ab-braccia. È il riaccadere del vangelo:Zaccheo, voglio venire a casa tua! Intutta la sua vita era la prima voltache quell’uomo vedeva il sacerdoteentrare nella sua casa. La sua com-mozione fino alle lacrime esprime-va tutta la sua gratitudine: in quelmomento, attraverso la mia poverapersona, che per lui rappresentavala Chiesa, riconosceva che Dio en-trava nella sua casa, nella sua vita,nelle sue fatiche, nelle sue speran-ze. Era come una lunga attesa chesi compiva. Il Natale: “E venne ad a-bitare e abita in mezzo a noi!”. Iostesso mi sono sentito, nell’abbrac-cio di quell’uomo, abbracciato daCristo presente. Avendo negli occhi e nel cuore que-sto avvenimento e tanti altri similiche il Signore mi sta dando in que-

sto periodo di benedizione delle fa-miglie, auguro a tutti voi di speri-mentare la gioia della presenza a-morosa di Cristo che Maria e Giu-seppe ci offrono.Buon Natale e Felice Anno Nuovo, donAdriano

* * *

Palma Soriano, 20/01/2019

C arissimi, vi ringrazio per gli au-guri in occasione del Natale e

del nuovo anno e che contraccam-bio a tutti: che il Signore vi benedi-ca! Qui la festa del Natale, che erastata abolita con la rivoluzione daFidel, è stata ripristinata dopo la vi-sita a Cuba di S. Giovanni Paolo IInel 1998. Molta gente ha parteci-pato alla Messa che qui non si cele-bra a mezzanotte. I giovani hannopreparato un presepe vivente a fian-co della chiesa proprio sulla via cen-

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6 Febbraio 2019

trale della città così che molta gen-te, che passava e si fermava per ve-dere, veniva richiamata al fatto del-la Nascita di Cristo.Il giorno di Natale e della Epifaniaabbiamo avuto la sorpresa di vede-re la presenza di più di 100 ragazziche hanno risposto all’invito di par-tecipare alla Messa. Questo è un fat-to nuovo e davvero sorprendentese si tiene conto che la stragrandemaggioranza dei ragazzi non ha unafamiglia che li aiuti in un camminodi vita cristiana. Ci ha sorpreso an-che che i sacerdoti cubani con il ve-scovo commentassero con soddi-sfazione il fatto che in occasionedella festa del Magi (Fiesta de losReyes) si stia riprendendo tra la gen-te la tradizione dello scambio deidoni, tradizione che la rivoluzioneaveva tolto per metterla in un’altradata, nel mese di luglio, in occasio-ne di un anniversario della rivolu-zione. Anche il fatto di aver potutoandare nelle case per la benedizio-ne, di camminare per la strada conalba e stola senza aver problemi daparte dell’autorità, sta a indicare chelentamente qualcosa sta cambian-do.Certo le cose qui non sono maisemplici. Nel periodo precedente edurante il Natale mancava farina,mancavano le uova… per riappari-re improvvisamente, con tanta bir-ra e musica a tutto volume, il 27 didicembre, festa della “liberazione”di Palma Soriano. Nei mesi scorsiabbiamo assistito al ritorno in Cu-ba di medici che erano stati man-dati dal governo cubano “in missio-ne” in Brasile. Il nuovo presidentedel Brasile non ha rinnovato il con-tratto con il governo cubano, pre-ferendo fare un contratto con cia-scun medico, per cui Cuba ha ri-chiamato in patria i suoi medici. Tan-ti sono rientrati, però tanti hannopreferito rimanere in Brasile. Que-sto fatto rappresenta una perdita e-conomica per il governo cubano chenon può più avere l’introito delle“missioni” dei medici. C’è nella gen-te una forte preoccupazione per lasituazione che stanno vivendo per-

ché, dicono, ogni anno è peggio. O-ra si sta discutendo la nuova costi-tuzione che verrà votata il prossi-mo mese e, di fatto, non prevedegrandi cambiamenti.Come essere cristiani qui? Come vi-vere e testimoniare la fede in Cri-sto qui? Gli esperti continuano a ri-peterci che Cuba è un caso unico,che non ha niente a che vedere conle altre nazioni dell’America latina,certo è che ci stiamo sempre piùaccorgendo che molte volte faccia-mo davvero fatica a entrare nel mo-do di pensare delle persone. La ri-voluzione che voleva eliminare tan-ti mali presenti nella società, di fat-to ha creato una società dove lagente ha come paura a dire vera-mente quello che pensa, dove or-mai tutti, dal momento che conquello che si guadagna non si puòvivere, si sono ingegnati a recupe-rare soldi in una maniera illecita. Seda una parte c’è tanta affabilità, contanti baci e abbracci, dall’altra diffi-cilmente uno dice quello che vive.Molte espressioni della vita di fedeper noi che veniamo da fuori sonosolo uno spettacolo (ad esempio: ilpresepe vivente fatto dai giovani e-ra la rappresentazione della Nati-vità, però tutti i personaggi ballava-no con una musica a tutto volume)come se la preoccupazione fossesolo di farsi vedere, di farsi sentire.In altre parole, la preoccupazione didire: ci siamo anche noi; non solo,ma anche ultimamente la preoccu-

pazione di occupare spazi, di cerca-re come una egemonia. Il fatto diessere stati obbligati per tantissimotempo a non poter manifestare lapropria fede porta ora a queste for-me di espressione.La domanda allora di come esserecristiani qui non è una domandateorica, bensì dice la esigenza di vi-vere e testimoniare il Vangelo den-tro questa situazione. Per me è u-na grande provocazione. Mi colpivain questi giorni l’aver scoperto chenon c’è ancora nessun santo cuba-no. Fidel, che ha perseguitato lachiesa, è stato molto attento a noncreare martiri cristiani. Gli unicimartiri cubani sono quelli morti perla rivoluzione. Più che mai il cam-mino della santità è il cammino del-la vita di ogni giorno vissuto nellaconsapevolezza di appartenere al-l’amore di Cristo e di potergli ri-spondere con l’offerta della vita.Se al Santuario del Cobre, dedicatoalla Vergine della Carità e visitatoogni giorno da migliaia di persone,non c’è stato alcun miracolo, nonmanca il miracolo che il Signorecompie nella vita delle personesemplici, miracolo che il Signore miconcede di riconoscere e del qualedevo ringraziarlo ogni giorno. Vichiedo di pregare perché la mia pre-senza qui sia il miracolo della miaconversione. Vi ricordo nella pre-ghiera. Ciao a tutti, don Adriano

Don Adriano Valagussa con don Marco Pavan

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7Febbraio 2019

di LORENA ORIGGI e PAOLO AMATI

L’Epifania dei nostri bambini

Domenica 6 Gennaio, in occasio-ne dell’Epifania, i bambini dell’i-

niziazione cristiana e i bambini piùpiccoli della Scuola dell’Infanzia han-no dato vita, con l’aiuto delle lorocatechiste e catechisti, a un vero eproprio presepe animato all’aperto.Nel Parco di Sant’Agostino sono sta-te rivissute le pagine del Vangelo chevanno dall’Annunciazione, alla visita

a Giuseppe da parte dell’Angelo, al-la visita di Maria a Elisabetta e infinealla nascita del Bambino Gesù conl’arrivo delle stelle, degli angeli e deipastori. Sul sagrato della Chiesa si èsvolta la scena dell’incontro tra i Ma-gi e il re Erode mentre la conclusio-ne sull’altare della Chiesa è stata de-dicata all’adorazione di Gesù Bambi-no da parte dei Magi.

Le varie parti recitate sono state in-tervallate da preghiere e accompa-gnate dai canti del coro, in modo chetutti, non solo gli “attori”, potesse-ro partecipare attivamente a questomomento. Il clima che si è respiratodurante tutta la preghiera è stato ve-ramente bello: di silenzio, adorazio-ne e ringraziamento per questo gran-de dono che Dio ci fa mandando tranoi il suo figlio Gesù.Un grazie di cuore a tutte le cate-chiste, a tutte le persone che si so-no occupate dei costumi e degli ac-cessori, al coro, ai tecnici audio, aigenitori che con fiducia hanno por-tato i loro bambini alle prove e a tut-ti i parrocchiani che sono intervenu-ti e che hanno reso questo momen-to davvero partecipato.Il grazie più grande, però, va sicura-mente ai nostri bambini che con il lo-ro impegno ma anche con la loro in-nocenza e spontaneità, hanno testi-moniato l’attualità e la bellezza dellanascita di Gesù. Arrivederci al pros-simo anno!

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8 Febbraio 2019

Dal cuore vi scrivo...

lettera

di don SEBASTIAN KIZHAKKETTAM

Quando il mio volo da Kochi(Kerala, India) dopo il pri-mo scalo a Mumbai e il se-

condo scalo a Milano atterrò il 28giugno 2006, stavo entrando lette-ralmente in un altro mondo: un mon-do totalmente diverso dal punto divista della lingua, della cultura, del-l’alimentazione, dell’abbigliamentoecc. Vale la pena ricordare che le u-niche parole italiane che sapevo finoa quel preciso istante erano quattro:“Buongiorno, Grazie, Mi Scusi, Buona-notte”. Non avevo minimamente im-maginato che stesse iniziando unviaggio assai lungo ma altrettanto in-teressante in questo nuovo territo-rio. Mi viene tra l’altro nella menteuna frase celebre di un pensatore ci-nese Lao Tzu: “Il viaggio di mille mi-glia inizia sempre con un solo passo”.Dopo la celebrazione liturgica solen-nissima della Festa dei santi Pietro ePaolo nella Basilica di San Pietro a Ro-ma il 29 giugno, un gruppo dei semi-naristi, tra cui anche il sottoscritto –che appena pochi mesi più tardi sa-rebbero diventati alunni del Collegiodi propaganda fide e studenti dellaPontificia Università Urbaniana, a Ro-ma – si sono recati nel seminario diVallo della Lucania (Salerno) per se-guire un corso di lingua italiana. Erainfatti l’inizio di un itinerario di 6 an-ni del mio primo soggiorno romanoin tre registri distinti, ma non sepa-rati: nel Collegio con seminaristi eformatori provenienti da tutto il mon-do; nel Pontificio Istituto Orientaleper un anno propedeutico, e nell’U-niversità Urbaniana per lo studio del-la teologia (3 anni) e la licenza in fi-losofia (2 anni); nelle varie parrocchiee nelle esperienze analoghe a Bru-gherio, Chiavari, Brescia, Incisa vald’Arno, Roma, e via dicendo.Nel 2012 sono ritornato in India do-

ve sono stato ordinato nella mia cittànatale come sacerdote della mia Ar-cidiocesi di Ernakulam-Angamaly. Do-po 4 anni di pastorale, quindi nel 2016,l’autorità ecclesiastica della mia dio-cesi d’origine decise di mandarmi an-cora una volta a Roma, per prosegui-re lo studio con un dottorato in Filo-sofia sempre presso l’Università Ur-baniana. Nei primi due anni ho svol-to il mio servizio parrocchiale nellaParrocchia San Bernardo di Chiara-valle (Roma), poi per un mese nellaParrocchia San Giuseppe Lavoratore(Cesano, Senigallia), e ora sto eserci-tando il mio sacerdozio in due realtàdiverse: la Parrocchia di Santa MariaGoretti (a Bologna) e la vostra Par-rocchia dei SS. Giacomo e Brigitta aCassago, tradizionalmente ricono-sciuta con il Rus Cassiciacum di un pe-riodo importante nella vita di Sant’A-gostino. Essendo un membro dellaChiesa Siro-Malabarese – una Chiesaorientale nell’India del sud, fondatadall’attività di San Tommaso, l’Apo-stolo di nostro Signore Gesù Cristo –vedo tutto questo come un’occasio-ne per allargare l’orizzonte del cuoree ampliare le mie conoscenze.

Provenendo da una realtà socio-cul-turale ben diversa, riuscirei forse (oalmeno tenterei) di analizzare quasioggettivamente la realtà che attual-mente mi viene posta innanzi. No-nostante gli alti e bassi dell’epoca incui noi viviamo, la Chiesa in tutti i li-velli – parlo soprattutto in riferi-mento alle due realtà parrocchiali checonosco da vicino – sta facendo ilmassimo per salvaguardare i valoriplurisecolari di famiglia, dignità dellapersona umana, vita, fede e così via.Per suscitare la buona volontà di tut-ti, comunque ci saranno ancora glispazi congrui e le possibilità aperte.In questo periodo storico – me loauguro con tutto il cuore – occorreripristinare la categoria dell’amiciziasana tra le persone umane per potercoltivare un’etica condivisibile pertutti e per evitare gli scontri. Questiotto anni di vita all’estero mi spin-gono a pensare che c’è un bisognoreale non solo di dare informazionicontenutistiche ma anche di impo-stare trasformazioni radicali nelleprospettive che contribuiscono al mi-glioramento della qualità dell’uma-nità intera.

Don Sebastian Kizhakkettam

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9Febbraio 2019

di ILARIA CASPANI

Genitori preadolescenti: istruzioni per l’uso

La preadolescenza è senza ombradi dubbio uno dei periodi più

preoccupanti per i genitori. I fisio-logici mutamenti corporei e i re-pentini cambi di umore sono spes-so fonte di conflittualità tra genito-ri e figli. Il preadolescente si sentebrutto e incapace, maldestro in uncorpo che stenta a riconoscere; tut-to cambia, anche la realtà sembra in-controllabile.I genitori frequentemente si sento-no inadeguati e disorientati di fron-te a questa esplosione del processodi crescita, un vero e proprio “tsu-nami”! Così, mercoledì lo scorso 28novembre Daniela Mapelli, Consa-crata delle Ausiliarie Diocesane e re-sponsabile dell’Oratorio di Rho, giàmembro della Pastorale GiovanileDiocesana per l’ambito dei preado-lescenti, esperta di specifiche tema-tiche educative, ha incontrato i ge-nitori dei nostri ragazzi (circa qua-ranta), guidandoli in una riflessionedal titolo “Non si può fare a meno dicrescere: riflessioni per genitori previ-denti”. Una proposta, inserita nelprogetto educativo e nel cammino difede dei preadolescenti a cui ne se-guiranno altre.Daniela, ha analizzato questo branotratto dal Vangelo di Luca (Lc 2,41-54): “I suoi genitori si recavano ognianno a Gerusalemme per la festa di Pa-squa. Quando egli ebbe dodici anni, visalirono secondo la consuetudine dellafesta. Ma, trascorsi i giorni, mentre ri-prendevano la via del ritorno, il fanciulloGesù rimase a Gerusalemme, senza chei genitori se ne accorgessero. Creden-do che egli fosse nella comitiva, fecerouna giornata di viaggio e poi si miseroa cercarlo tra i parenti e i conoscenti;non avendolo trovato, tornarono in cer-ca di lui a Gerusalemme. Dopo tre gior-ni lo trovarono nel tempio, seduto in

mezzo ai maestri, mentre li ascoltavae li interrogava. E tutti quelli che l’udi-vano erano pieni di stupore per la suaintelligenza e le sue risposte. Al veder-lo restarono stupiti, e sua madre gli dis-se: ‘Figlio, perché ci hai fatto questo?Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cer-cavamo’. Ed egli rispose loro: ‘Perchémi cercavate? Non sapevate che io de-vo occuparmi delle cose del Padre mio?’.Ma essi non compresero ciò che avevadetto loro. Scese dunque con loro e ven-ne a Nazareth e stava loro sottomes-so. Sua madre custodiva tutte questecose nel suo cuore. E Gesù cresceva insapienza, età e grazia davanti a Dio eagli uomini”.Lo scenario, ancora oggi attuale, èquello della famiglia di Nazareth alleprese con un figlio preadolescenteche inizia a compiere le proprie scel-te scontrandosi con la realtà circo-stante e con i genitori. Un cambia-mento nella vita, nella fede e nel rap-porto genitori-figli è inevitabile. Laconsuetudine, la ripetizione, l’espe-rienza senza più sorprese, non fan-no parte della quotidianità del prea-dolescente: il figlio modifica il “pas-so” rispetto a quello dei genitori, al-la ricerca della propria autonomia. Il

tempo inesorabilmente scorre, e sela relazione genitori-figlio è basata suautomatismi c’è il rischio elevato chela distanza si allunghi. La preadole-scenza è un periodo della vita carat-terizzato da nuove istanze, esigenze,che chiede risposte e attenzione daparte dei genitori e della comunitàeducante. Maria e Giuseppe stupiti e angoscia-ti, rimasero sorpresi dal comporta-mento del figlio. Provare angoscia espavento davanti alla possibilità dinon ritrovare, riconoscere, capire piùil proprio figlio è profondamente u-mano… ma è davvero divino amar-lo così com’è affidandolo: anche sestupiti, angosciati, sorpresi, un padree una madre hanno il compito di ac-compagnare un figlio a crescere inetà, sapienza e grazia! Tornare indie-tro se si sta sbagliando direzione, ac-cettare che non sempre è possibilecomprendere, “custodire” come Ma-ria il proprio figlio, è l’espressione diuna fede “adulta” vissuta nell’ ordi-narietà. Gesù è presente nella rela-zione della coppia Maria-Giuseppe eall’ interno di essa cresce…Il sogno segreto dei nostri ragazzinon è soltanto quello di essere pre-

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10 Febbraio 2019

si in considerazione, seguiti e amatinel loro percorso evolutivo, ma so-prattutto che padre e madre, educa-tori e adulti riescano a confrontarsi,interagire, instaurando con ognunodi essi relazioni autentiche: cioè co-munità come soggetto in ascolto.Libertà in educazione non significaautonomia o assenza di qualsiasi vin-colo, ma poter sperimentare un le-game che sa resistere: autorevolez-

za e confronto sono un binomio fon-damentale. Il conflitto, anche se de-stabilizzante, è utile perché ridefini-sce e rinnova la relazione costruen-do legami duraturi nel tempo. I ge-nitori, gli educatori, per il preadole-scente hanno una funzione di riparoe sostegno della personalità che è an-cora in formazione, accordare fidu-cia fa crescere la relazione e la per-sona nella libertà.

La tematica affrontata ha suscitatonei presenti interesse e partecipa-zione, molti gli spunti per la rifles-sione. Il confronto tra i genitori si èrivelato utile per la condivisione del-le esperienze personali e anche persorridere di fronte alle “variabili”preadolescenziali… Una cosa è cer-ta per stare con i “preado” è neces-sario corredarsi di pazienza e di unabuona dose di ironia!

Nei giorni a cavallo tra la fine del2018 e l’inizio del nuovo anno,

una nutrita delegazione di cassaghesi(ma non solo) ha partecipato a unavacanza a Brusson, per festeggiareinsieme l’inizio del nuovo anno. Laproposta è partita dalla Parrocchiae dal gruppo di Respira la Montagnae, aperta soprattutto alle famiglie,ha riscosso un grandissimo succes-so arrivando in breve tempo a unasessantina di iscritti.La località era nuova alla maggiorparte dei presenti: alla Val d’Ayassi accede da Verrés, proprio al-l’imbocco della Val d’Aosta, e ilterritorio si sviluppa in profon-dità fino ad arrivare al gruppo delMonte Rosa. La casa, che acco-glierà anche i ragazzi per il pros-simo campeggio estivo, è situataa circa 1300 metri di quota, al difuori del centro abitato di Brus-son che tuttavia è raggiungibilein pochi minuti in automobile ein circa mezz’ora a piedi.Proprio Brusson si è rivelato unapiacevole scoperta: un paese picco-lo ma animato, dotato di tutti i prin-cipali servizi e occasioni di svago. Lastruttura in cui siamo stati ospitatici ha permesso di vivere un sog-giorno confortevole: un’ampia salada pranzo, un grande salone per gio-chi e riunioni, camere di diverso ti-po (dal camerone da 30 persone al-le camere familiari) e molti spazi e-sterni di cui – vista la stagione – ab-

biamo usufruito poco ma che, sicu-ramente, saranno ben sfruttati dairagazzi la prossima estate. Di certo,comunque, non ci siamo annoiati. Nonostante la neve fosse – pur-troppo – la grande assente, siamoriusciti comunque a sciare (le pisteerano innevate artificialmente), fa-re camminate, dedicarci ad attivitàcomuni ma anche a tanti momentidi relax che ognuno ha potuto ge-stire nella maniera più libera possi-bile. Soprattutto, ciò che ha reso lavacanza piacevole è stata la compa-gnia: un grazie va quindi a Giovannae al gruppo che si è occupato dellacucina, che ci ha regalato anche un

cenone di tutto rispetto; un grazieva a Respira la Montagna, per averorganizzato le attività proposte do-vendo anche fronteggiare la man-canza di neve; un grazie anche a donGiuseppe, per essersi speso in pri-ma persona per rendere possibilequesta vacanza e per aver condivi-so con noi qualche giorno di que-st’esperienza; e un grande grazie vainfine a tutti gli altri, giovani e fami-glie, che hanno creato un clima dicomunità che forse solo in questeoccasioni si riesce a percepire. Chissà che non sia l’inizio di un nuo-vo amore tra Cassago e la Val d’Ao-sta.

di ALESSANDRO GHEZZI

L’ultimo dell’anno delle famiglie

Panoramica di Brusson

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In occasione del S. Natale 2018,due pensionati hanno pensato di

realizzare il presepe per la Chiesaparrocchiale con l’idea di utilizzaremateriale povero e riciclato. Il pre-sepe, infatti, è stato realizzato conben novantasei scatole di cartone u-sate, reperite presso vari super-mercati e negozi. Il tutto è stato pro-gettato da Antonio Peditto e realiz-zato con l’amico e vicino di casa,Giuliano Panzeri, nel box della loroabitazione.“Ci siamo messi al lavoro nel mese diagosto con scatole, colla, lime, raspe ecarte vetrate procedendo manual-mente tutti i giorni a lavorare per lacostruzione di questa rappresentazio-ne. Lo spirito di questo presepe, è quel-lo di illustrare visivamente il divario traricchi e poveri, un tema che esistevaduemila anni fa, e che purtroppo esi-ste anche a tutt’oggi, infatti in una po-vera stalla, duemila anni fa è nato Ge-sù Bambino, in povertà assoluta fratanta ricchezza”.In questo progetto, sono stati coin-volti un gruppo di amici e volontariche – affiatandosi tra loro – hannocontribuito a portare a termine que-

sta rappresentazione del Santo Na-tale. È stata un’esperienza felice per-ché, strada facendo, con le personecoinvolte è nata un’amicizia e si èformato un gruppo unito e volente-roso che collaborerà in futuri e nuo-vi progetti. “Anche per questo ringra-ziamo di cuore tutti gli amici e volon-tari che hanno partecipato e auguria-

mo a loro e a tutta la comunità di Cas-sago un sereno e felice anno 2019”.A nome della comunità parrocchiale,la redazione di Shalom ringrazia tuttii volontari che hanno contribuito, inmesi di lavoro intenso e appassionato,a realizzare il bellissimo presepe cheha accompagnato tutti noi durante lescorse feste natalizie.

11Febbraio 2019

di ANTONIO PEDITTO e GIULIANO PANZERI

Il presepe in chiesa parrocchiale

di LUIGI BERETTA

NOTIZIE DALL’ASSOCIAZIONE SANT’AGOSTINO

1. Il Concerto di Natalecon il Coro Adeodato

Il Coro Adeodato e i giovani musici-sti hanno condiviso con il pubblico

presente in chiesa la memoria cristia-na del Natale grazie al lavoro prepa-rato con l’aiuto del Maestro SilvanoBianchi e del prof. Gianluca Alzati.Sono state diverse le canzoni pre-sentate, tutte con il desiderio di gu-stare il carattere bello e misteriosodel Natale. Sono ormai centinaia ecentinaia i ragazzi e le ragazze chehanno contribuito a far crescere il

Coro, da quando domenica 11 no-vembre 2007 in Oratorio venne pre-sentato il progetto di una Corale de-dicata ai giovani che frequentano ohanno frequentato il nostro IstitutoComprensivo “Agostino d’Ippona”. LaCorale è nata grazie alla collabora-zione fra l’Associazione Sant’Ago-stino e l’Istituto Comprensivo conl’intento di creare un luogo per lacrescita canora e strumentale deinostri ragazzi durante la frequenzascolastica e anche oltre. La finalità èquella di educare al canto e di crea-

re l’occasione per impegnarsi, da a-dulti, nei cori dei nostri paesi.Il progetto indirizzato alla fasciad’età adolescenziale, è dedicato adAdeodato, il geniale figlio di Agosti-no che assieme al padre e alla non-na Monica soggiornò a Cassago frail 386 e il 387 d. C. Adeodato morìprematuramente in Africa a 17 an-ni, dopo avere seguito il padre in I-talia, soggiornando oltre che a Mila-no anche qui da noi, nella villa dicampagna dell’amico Verecondo(nella foto un’immagine del concer-

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12 Febbraio 2019

to del 21/12 scorso).

2. Se gh’è ul Signur di ciuc gh’èanca’ ul Signur di pret martur (Ricordi di una pastorale che fu)

Il 18 gennaio 2018 don Sergio Cep-pi moriva a Seregno, lasciando un

vuoto nel cuore di molti suoi parroc-chiani, fra cui un posto speciale spet-ta ai cassaghesi. Il suo carattere schi-vo e arguto tuttavia non è andato per-so, ma sopravvive nelle sue intenseannotazioni, nei suoi appunti, nelle suemeditate osservazioni di persone, dicomportamenti, di epoche.Questi affreschi della nostra società,che don Sergio ha sperimentato eha scritto in prima persona, sonostati conservati dai suoi familiari cheli hanno consegnati all’AssociazioneSant’Agostino, in ottemperanza aldesiderio di don Sergio, perché li sipotesse pubblicare in un dignitosovolume. Il libro ormai in fase avan-zata di stampa verrà presentato neiprossimi mesi (nella foto un autori-tratto di don Sergio).

3. Santa Brigida d’Irlanda

Il primo febbraio cade la festa li-turgica di Santa Brigida, a cui è de-

dicata la chiesa parrocchiale di Cas-sago. Brigida fu monaca irlandese delV secolo, fondatrice del doppio mo-nastero di Kildare. È molto proba-bile che la titolazione della nostrachiesa a questa santa si possa riferi-re all’età carolingia od ottoniana (VII-IX secolo), quando monaci irlande-si percorsero l’Europa evangeliz-zando intere popolazioni. Questa dedicazione si trova già nel-l’elenco delle chiese milanesi redat-to dal Bussero nel suo Liber NotitiaeSanctorum Mediolanensis verso loscorcio finale del XIII secolo. Al pri-mitivo titolo della chiesa parroc-chiale fu aggiunta nel XIV-XV seco-lo la dedicazione a San GiacomoMaggiore Apostolo, la stessa delmonastero benedettino di Pontida,che aveva ampi possedimenti in Cas-sago fra il XII e il XV secolo.Attorno alla chiesa il primo di feb-braio, festa di Santa Brigida, a Cas-sago si svolgeva un grande mercato,che sopravvisse fino almeno al 1576quando – per ordine di San Carlo -

il Vicario Foraneo Giuseppe Riva nedispose la chiusura. L’importanza diquesta manifestazione e della rela-tiva devozione alla santa la risco-priamo in un documento della curiamilanese del 1571 dove si definiscela festa di “Sancta Brigida virgine fe-sta ancho della medesima chiesa”.L’attuale edificio della chiesa par-rocchiale non corrisponde tuttaviaalla originaria chiesa medioevale, chesorgeva nel perimetro del castromedioevale, dove ora si estendonoi Ruderi Pirovano-Visconti. Quellachiesa, affrescata con dipinti cin-quecenteschi, fu demolita fra il 1758e il 1759, quando era parroco donGiuseppe Beretta, in base a un ac-cordo fra la Comunità di Cassago ei nobili Pirovano-Visconti (nella fo-to la “Vestizione di Santa Brigida”, af-frescata nel 1524 da Lorenzo Lottonella Cappella Suardi di TrescoreBalneario, in provincia di Bergamo).

4. In visita al Rus Cassiciacum

N ella giornata di venerdì 11 gen-naio l’ambasciatrice ucraina

presso la Santa Sede, S. E. IshevskaTetyana è stata presente a Cassago su

invito della Associazione di Volonta-riato e aiuti umanitari “Cassago chia-ma Chernobyl”. Il primo pomeriggio èstato dedicato alla visita al Rus Cassi-ciacum, per conoscere il luogo doveAgostino dimorò nella villa dell’ami-co Verecondo, prima del battesimo.La piccola delegazione è stata ac-compagnata nella visita al parco sto-rico-archeologico Sant’Agostino ealla chiesa parrocchiale nella corni-ce di una bella giornata di sole, cheha stimolato l’attenzione e la curio-sità dei visitatori, che hanno potu-to conoscere gli elementi più signi-ficativi conservati a Cassago sia dalpunto di vista storico che devozio-nale, legati alla memoria locale delsoggiorno di Agostino.I visitatori sono stati quindi accom-pagnati nella sede dell’Associazione,dove hanno potuto ammirare i varicimeli storici a memoria di Agosti-no e della devozione che lega Cas-sago al suo santo patrono. L’amba-sciatrice non ha tralasciato di espri-mere le proprie emozioni sul librodei visitatori (nella foto l’ambascia-trice Ishevska – prima da destra –insieme al direttivo dell’Associazio-ne “Cassago chiama Chernobyl”).

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13Febbraio 2019

di CLAUDIA GIUSSANI

NOTIZIE DAL CENTRO AIUTO ALLA VITA

Dal Centro di aiuto alla vita di Merateci è pervenuta la lettera pubblicata diseguito: poiché questo numero di Sha-lom esce proprio in concomitanza conla Giornata della Vita, sembra impor-tante rendere la lettera nota alla co-munità insieme ad alcune “cartoline” sulmessaggio dei Vescovi.

Merate, 11/01/2018

Carissimi, come sempre vogliamorendervi partecipi di quanto fat-

to dalla nostra Associazione lo scor-so anno. Vogliamo anche raccontarviuna storia che racchiude tutta l’atti-vità del CAV, una storia molta bellache ha coinvolto tutti i volontari checon il solito entusiasmo vi hanno par-tecipato.Reperire un lavoro in un periodo dif-ficile come questo è molto complica-to, occorre avere preparazione, pro-fessionalità e molta, molta fortuna.Per dare un minimo di professionalitàalle nostre mamme da qualche annoorganizziamo annualmente un Corsodi cucito per principianti e un Corsoci cucito avanzato. Ora tre delle no-stre mamme che hanno partecipatoa questo corso, grazie a un’aziendache crede in noi, hanno trovato un la-voro a tempo indeterminato.Una di queste tre donne, che chia-meremo Lucia, è richiedente asilo, hauna bimba meravigliosa di 2 anni na-ta in Italia. L’abbiamo incontrata quan-do ancora attendeva la piccola, ab-biamo cercato di rassicurarla, cercan-do di rinforzare le sue risorse genito-riali e di autonomia.Lucia ha accettato di partecipare alCorso di Taglio e Cucito per princi-pianti, da subito si è dimostrata atti-va e desiderosa di imparare. È stataindividuata come risorsa prometten-te per l’azienda ed è stata assunta atempo indeterminato. Venuta a co-noscenza dell’assunzione Lucia hacondiviso la gioia con la madre in A-frica e insieme a lei ha pianto, questa

volta finalmente di gioia. Le altre due donne che chiameremoAnna e Maria hanno entrambe bam-bini piccoli. Maria una bimba di pochimesi. I rispettivi coniugi non lavoranoe al momento le due mamme sonol’unico sostentamento del proprio nu-cleo famigliare.Ogni progetto di aiuto che iniziamoè strutturato su due diversi piani diintervento, uno “psicosociale” con col-loqui con il nucleo famigliare, inoltrespesso riteniamo indispensabile il con-fronto con le assistenti sociali dei Co-muni di residenza o di Rete Salute.L’altro è “assistenziale” e avviene tra-mite l’erogazione di beni di prima ne-cessità quali pannolini, latte, abbiglia-mento per i bambini e contributi per-sonalizzati da individuare secondo leesigenze del nucleo famigliare.Come sempre il nostro impegno a di-fesa della vita prescinde dalla cultura,ceto sociale e religione. Come sem-pre manteniamo il nostro impegno anon creare delle eterne assistite, madelle donne pronte ad affrontare la vi-ta con più serenità. I nostri volontaricercano di creare con ogni donna unarelazione di aiuto e sostegno rispet-tando e non giudicando le sue scelte.Quest’anno, grazie al bando “Volon-tariato 2018”, abbiamo inserito un

nuovo progetto chiamato “Mi prendocura di te”. La volontaria diventa perla donna un’amica, un punto di ap-poggio, una guida. Instaura un rap-porto di confidenza e fiducia che per-mette di individuare meglio i bisognidella donna e del nucleo famigliare. Nel 2018 i nostri volontari hanno ac-colto cento nuove famiglie di cui 68in attesa di un bambino che – aggiun-te a quelle già assistite negli anni pre-cedenti e che continuiamo ad aiutare(con vestiti, e via dicendo) fino ai cin-que anni del bambino – portano a untotale di 338 famiglie aiutate nell’an-no. Rimane un capitolo a parte e voglia-mo dedicarlo a Villa Guarnazzola, lacasa di seconda accoglienza attual-mente in gestione all’Associazione.Parte degli ospiti sono richiedenti a-silo, principalmente donne con bam-bini piccolissimi che richiedono par-ticolare attenzione sia sul piano pra-tico che psicologico. Inoltre cinquedei dieci appartamenti disponibili so-no assegnati a famiglie, con tempora-neo disagio abitativo, provenienti daiComuni del territorio. Continuiamo a credere che lavorarecon le altre associazioni, presenti nel-la zona, sia indispensabile. Per questoprosegue la collaborazione con Altra

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14 Febbraio 2019

Metà del Cielo, Alegi, Caritas e Nama-ste. Con loro partecipiamo regolar-mente ai bandi regionali per racco-gliere fondi per le nostre attività e in-sieme gestiamo le situazioni più com-plicate che richiedono interventi a 360gradi.Amici, abbiamo bisogno del vostro so-

stegno sia economico che collabora-tivo per continuare. Abbiamo biso-gno di volontari che ci affianchino nel-la preparazione dei pacchi alimentari,dei pannolini, negli incontri con lemamme, abbiamo bisogno di volon-tari che rappresentino il CAV nelleparrocchie e che si prendano cura di

mamme fragili e bisognose di una gui-da.Uniti e insieme portiamo avanti il no-stro credo, difendere la vita perché o-gni donna ha il diritto di essere ma-dre e ogni bimbo ha il diritto di na-scere, Un caro saluto, il Consiglio Di-rettivo CAV Merate

di BENVENUTO PEREGO

Percorsi, visite e pensieri sparsi

L o scorso venerdì 11 gennaio, nelpomeriggio, presso il parco ar-

cheologico dedicato a Sant’Agostino,alcuni amici dell’omonima Associa-zione hanno accolto l’Ambasciatriceucraina presso la Santa Sede, S.E. I-schevska Tetyana. Poiché mi trovavolì qualche minuto prima dell’arrivodell’illustre ospite, mi è sembrato im-portante prendere qualche appuntoper raccontare poi questo evento al-la nostra comunità.Era passato solo qualche giorno dal-l’Epifania di Nostro Signore, e c’eranel cielo un bel sole a scaldarci nel-l’attesa. Ci trovavamo davanti alla pa-la dedicata a Sant’Agostino, in cui u-na grande scena in bronzo rappre-senta il santo insieme alla mammaMonica. Il monumento, che da oltretrent’anni fa bella mostra di sé, è so-lo una delle tappe di quell’itinerariodi cultura e di fede che si trova ad ap-pena pochi passi dalla nostra chiesa,e che può – se lo si percorre con si-lenzio e apertura interiore – ispira-re pensieri profondi che fanno beneall’anima. Mentre aspettavo, ripensa-vo alla scena vissuta nel giorno pre-cedente, quando l’Associazione ave-va distribuito ai piccoli alunni dellaScuola dell’Infanzia un libretto con-tenente le vicende della vita diSant’Agostino riassunte attraversodisegni di bambini, tanto sempliciquanto espressivi nella loro bellezza.Era stato un momento di grande in-tensità: c’era questo piccolo greggedi bimbetti che – tutti educati e mol-to attenti – non solo avevano mo-

strato di gradire molto il dono, maavevano anche iniziato subito a sfo-gliarne le pagine, certamente attrat-ti dai colori di ogni disegno, ma, chis-sà, anche intuendo che dietro quel-le rappresentazioni c’è una storia cheforse, un giorno, sarà bello conosce-re. Sui visi dei bambini ho visto unaforma di felicità così limpida, così pri-va di smarrimento, che per un istan-te ho desiderato intensamente di po-ter tornare indietro per diventare dinuovo allievo di quella scuola, rian-dando a quel tempo di meraviglia checome tutti ho vissuto anche se sonopassati lunghi anni, e a quella capa-cità che purtroppo nel tempo sismarrisce, quella di provare una gioiache non conosce ipocrisia.

Poi, mentre ancora pensavo al titolodi quel libretto, “Un ritorno alle fontidella Verità”, ecco che io e tutti gli al-tri in attesa siamo stati richiamati dal-l’arrivo di un’automobile blu. Era lei,l’Ambasciatrice, una bella signora cheera stata poco prima ospite dell’As-sociazione Cassago chiama Cher-nobyl, che meritoriamente provvededa molti anni a ospitare nelle fami-glie – ormai non solo cassaghesi – ibambini nati e cresciuti nella sfortu-nata terra che fu vittima, nel 1986,dell’incidente all’omonima centralenucleare.Interessata a conoscere la storia del-la presenza agostiniana a Cassago, lavisitatrice ha seguito con grande in-teresse l’esposizione del prof. Luigi

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15Febbraio 2019

Beretta, accompagnata come di con-sueto da una ricca presentazione del-le fonti e dei documenti che l’inten-so lavoro dell’Associazione (fondatanel 1967 su iniziativa dell’indimenti-cato Pasqualino Cattaneo) ha rac-colto e studiato. E mentre l’illustreospite, dopo aver così tanto apprez-zato la visita, ripartiva, mi è capitato

di ripensare alla presenza cassaghe-se di questo santo, originario dellalontana Tagaste e poi vescovo di Ip-pona, e ho fatto caso al fatto cheproprio nel 1986, quando a Cher-nobyl esplodeva il reattore nucleare,celebravamo i millecinquecento an-ni dalla permanenza di Agostino nel-la nostra terra, e mi è sembrato bel-

lo constatare come l’anno in cui ac-cadeva una così grande tragedia sialo stesso in cui è sorto il parco visi-tato oggi dall’ambasciatrice ucraina,proprio in quella Cassago che da al-lora si adopera, grazie al lavoro e al-la passione di tanti volontari, per o-spitare i piccoli bambini di Cher-nobyl.

di GAIA PIROVANO e LUIGI DE BIASE

NOTIZIE SPORTIVE DALL’ORATORIO

1. Il saggio di ginnastica ritmicadel 22/12 (Gaia Pirovano)

L o scorso 22 dicembre, nell’at-mosfera tipica di una serata pre-

natalizia, presso la palestra comuna-le dedicata a Sandro Pertini, gremitadi pubblico, si è svolto il saggio na-talizio del gruppo di ginnastica rit-mica dell’oratorio. Intitolato “A Ch-ristmas rhythmic Carol”, narrava, at-traverso il racconto e gli esercizi del-le atlete, la famosa storia scritta daCharles Dickens “Canto di Natale”. Ogni spettatore ha potuto assisterea una esibizione che mettesse in evi-denza l’impegno, la passione e la de-dizione espressi da tutte le parteci-panti, comprese le più piccole, cheall’inizio del saggio si sono messe ingioco, rompendo il ghiaccio, con unpercorso e un esercizio a corpo li-bero. In seguito si sono esibite lebambine della categoria junior, an-ch’esse con un esercizio a corpo li-bero, in cui si sono potuti notare sin-cronismo e collaborazione all’inter-no del gruppo. Dopo di loro hannodato spettacolo le atlete più grandi,che nel loro esercizio a corpo liberohanno affiancato alla tecnica una buo-na espressività. Prima della sfilata fi-nale, in cui tutte le atlete hanno sa-lutato il pubblico e quelle che so-stengono un allenamento bisettima-nale hanno eseguito un eserciziomolto complesso utilizzando palle,cerchi e nastri.Gli esercizi dei tre gruppi sono statiintervallati da diverse esibizioni didanza e ginnastica da parte delle al-lenatrici, il tutto accompagnato da u-na regia attenta e motivata, suppor-tata da un presentatore originale ebrillante. I risultati ottenuti, mostra-

ti durante la serata, non si sarebbe-ro realizzati senza la preziosa colla-borazione e il costante supporto diFrancesco Chiera. Il Sindaco e donGiuseppe hanno espresso parole diapprezzamento per le esibizioni e lospirito che le ha accompagnate. Unamenzione speciale va a Silvia Ripa-monti che ha coordinato e direttol’esperienza nel suo insieme.Segnate sul calendario la data delprossimo 8 giugno, quando si terrà ilsaggio di fine anno.

2. Undici medaglie per la NihonKarate (Luigi De Biase)

Ottimi risultati per la Nihon Ka-rate del Maestro Luigi De Bia-

se al Trofeo Regionale di Natale FIK.La manifestazione, organizzata dallaFederazione Italiana Karate, si è svol-ta nel Palazzetto dello Sport di Ve-rano Brianza e ha visto la partecipa-zione di 450 atleti provenienti da tut-ta la Lombardia e dal Veneto. Per idieci atleti della Nihon Karate di Cas-sago Brianza arrivano ben undici me-daglie: sei ori, due argenti e tre bron-zi.Anita Baccaglini, 7 anni, cintura bian-ca, alla sua prima gara conquista ilprimo posto nel Kata e il primo po-sto nel Kumite fino a cintura verde.Bryan Meroni, 8 anni, cintura bianca,è a propria volta medaglia d’oro nelKata.Gabriele Perego, 10 anni, cintura ver-de, domina la categoria Kata 10-11anni verdi e blu vincendo l’oro e bis-sando il risultato nel Kumite 10-11anni fino a verde.Nella stessa categoria, il compagnodi squadra Papamadu Diallo è terzonel Kata.

Angela Perego, 11 anni, cintura gial-la, e Giulia Pietrafesa, 10 anni, cintu-ra arancio, vincono rispettivamentel’argento e il bronzo nel Kata tra leSperanze 10-11 anni gialle e arancio.Sempre nel Kata Simona Colzani, 10anni, cintura verde, sfiora il podio esi piazza quarta tra le Speranze 10-11 anni verdi e blu.Giulia Dominis, 12 anni, cintura a-rancio, alle sue prime esperienze nelKumite è medaglia d’argento tra gliEsordienti 12-13 anni fino a verde.Nelle classi agonistiche, ottima pre-stazione di Andrea Perego che vincel’oro tra gli Juniores 16-17 anni cin-ture nere. Primo al primo turno conil Kata Tajima, vince 5-0 la semifina-le con il Kata Seinchin e 5-0 la finalecon il Kata Goju Yon.Medaglia di bronzo per Simone Ra-vasi che, primo tra i Seniores 18-40anni nere, al primo turno dopoun’ottima esecuzione del Kata Un-su, deve arrendersi 4-1 in semifinalea causa di una lieve perdita di equili-brio durante il Kata Gankaku.Molto soddisfatto il Direttore Tec-nico Luigi De Biase, per l’occasioneconvocato in veste di arbitro nazio-nale e recentemente promosso Mae-stro dopo il corso di formazione fe-derale iniziato a Giugno e terminatoa Trevi (PG) a Novembre. “I nostriragazzi stanno dimostrando un impe-gno e una costanza notevoli che si con-cretizzano poi nei risultati. Desideroringraziare il mio staff tecnico, ragaz-zi giovani ma molto preparati che conpassione e competenza insegnano conme. I risultati che ne conseguono sonoil frutto di quest’ottimo lavoro”.

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16 Febbraio 2019

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17Febbraio 2019

di ENRICA COLNAGO

NOTIZIE DALLA CARITAS1. Avvento di carità

L’Avvento è un “momento forte”dell’anno pastorale, cioè un mo-

mento di riflessione sulla nostra vitareligiosa e sul nostro agire da cristia-ni, in particolare rispetto alla nostrasensibilità e attenzione verso le figu-re più fragili e in difficoltà non solo e-conomica, ma anche di tipo relazio-nale. Don Giuseppe ha pertanto pro-posto sia ai bambini del percorso del-l’iniziazione cristiana che agli adulti unpercorso caritativo finalizzato a sen-sibilizzare ragazzi e famiglie verso ilprossimo più vicino a noi, mettendoin pratica ciò che Cristo ci insegna at-traverso il Vangelo. Tale proposta consisteva nella raccol-ta di alimenti, diversi per ogni dome-nica di Avvento, destinati al ServizioCaritas di prossimità alimentare, ge-stito dal Centro di Ascolto Caritas diBarzanò che sostiene famiglie italianee straniere in difficoltà, residenti nel-la Comunità pastorale di Barzanò enella Parrocchia di Cassago. La generosità e l’impegno serio e con-creto dimostrato da tutti ha consen-tito di raccogliere ben 880 Kg di pro-dotti alimentari che consentiranno aqueste famiglie, e in particolare aibambini, di avere almeno un’alimen-tazione minima garantita.Alla fine del percorso caritativo di Av-vento le catechiste delle classi quartee quinte hanno chiesto ai bambini leloro impressioni su quanto svolto equeste sono le conclusioni che ci han-no fatto pervenire:Classi Quarte: Anche quest’anno, du-rante l’Avvento, con i bambini dell’ini-ziazione cristiana abbiamo accolto l’in-vito della Caritas Parrocchiale di Cassa-go e del Centro di Ascolto di Barzanò diraccogliere alcuni alimenti per le fami-glie in difficoltà che saranno gestiti e con-segnati dal Servizio Caritas di prossimitàalimentare di Barzanò. I bambini hannopotuto conoscere che esistono, non solonei Paesi lontani, dall’altra parte del mon-do, famiglie in difficoltà, ma che queste

possono abitare anche vicino a loro e checi sono bambini che vanno a scuola conloro, le cui famiglie hanno bisogni mate-riali e che fanno momentaneamente fa-tica a portare sulla tavola per colazione,pranzo e cena un piatto caldo, come po-trebbe essere un piatto di pasta al sugocome per i nostri figli. Con questi sem-plici gesti i bambini hanno imparato nonsolo ad aprire il loro cuore, ma anchequanto sia importante allargare il pro-prio sguardo per accorgersi dei bisogni dichi sta loro vicino tutti i giorni.Durante il tempo di Avvento le catechi-ste ci hanno invitato a partecipare allaraccolta viveri proposta dalla Caritas Par-rocchiale di Cassago e del Centro di A-scolto di Barzanò, come gesto di carità.Ogni domenica i bambini venivano ac-colti dalle catechiste prima della S. Mes-sa e invitati a depositare l’alimento por-tato in appositi contenitori.Classi Quinte: Questo gesto l’abbia-mo fatto e vissuto con il cuore, perchéci sono persone molto più bisognose dinoi. È stato utile per imparare a condi-videre le cose con gli altri; condividerevuol dire avere la pace e donare ha re-so felici gli altri e noi che l’abbiamo com-piuto.A conclusione di questo cammino, an-che a nome dei volontari del ServizioCaritas di prossimità alimentare e delCentro di Ascolto di Barzanò, ringra-zio – insieme alle catechiste, con cuiquesto articolo è stato scritto – tut-ti coloro che hanno generosamentepartecipato all’iniziativa.2. Il Centro di Ascolto Caritas

All’interno del percorso caritativoproposto durante l’Avvento da

don Giuseppe, è stato anche affron-tato il tema dei Centri di Ascolto perfar conoscere meglio gli scopi e la lo-ro diffusione sul nostro territorio.Cos’è un Centro di Ascolto Caritas?È una realtà promossa da alcune Par-rocchie grazie alla disponibilità di vo-lontari adeguatamente preparati so-prattutto ad ascoltare chi in difficoltàsi rivolge loro per un problema o per

un aiuto materiale. Importante è riu-scire a stabilire un contatto con que-ste persone che spesso hanno anchedifficoltà nell’esternare in modo chia-ro le loro difficoltà o perché stranie-ri non del tutto in possesso della lin-gua italiana o per una dignità ferita. Lavia di comunicazione più diretta tradue persone è “guardarsi negli occhi”,per cui il volontario con sensibilità de-ve cercare di stabilire questo contat-to visivo, per tramettere fiducia e so-stegno a chi chiede aiuto a volte an-che in modo non diretto.Qual è lo scopo di un Centro di A-scolto?Lo scopo è quello quindi di ascoltare,accompagnare e sostenere personeche attraversano momenti di difficoltàper cause diverse (perdita del lavoro,sfratti, situazioni di povertà per variacausa, ecc.). Successivamente si cercadi definire un progetto di aiuto soste-nibile, che tenga conto delle poten-zialità e dignità della specifica persona.L’attività di un Centro di Ascolto nonsi esaurisce nella relazione con le per-sone ascoltate, ma richiede ancheun’interazione con il territorio, so-prattutto con i Servizi Sociali dei Co-muni interessati a cui devono rivol-gersi inizialmente i soggetti in diffi-coltà. Essi, solo successivamente e do-po un colloquio con l’Assistente So-ciale, verranno indirizzati presso ilcentro di Ascolto più vicino.L’interazione sul territorio coinvolgeanche Associazioni, Enti e Aziende ingrado di collaborare alla realizzazionedei progetti di aiuto.Altro scopo dei Centri di Ascolto èquello di sensibilizzare le Comunitàcristiane, affinché conoscano e colla-borino ad affrontare queste difficoltà,costruendo una comunità più frater-na e solidale, superando gli individua-lismi e facendo crescere la cultura del-la giustizia, dell’accoglienza e della so-lidarietà.Dove sono i Centri di Ascolto sulnostro territorio?

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18 Febbraio 2019

Sono tre quelli a noi più vicini, con iseguenti giorni e orari di ricevimento:Barzanò: Via Garibaldi 24, tel. 331-2402061, lunedì e mercoledì dalle15.00 alle 17.30. Il Centro di prossi-mità alimentare e guardaroba (ViaL. da Vinci 54) riceve su segnalazionedel Centro di Ascolto il giovedì dalle

16.00 alle 18.00.Casatenovo: Via S. Giorgio 54,tel.039-9207440, martedì dalle 18.00alle 20.00 e giovedì dalle 10.00 alle12.00. Il Centro di prossimità ali-mentare e guardaroba riceve il ve-nerdì dalle 18.00 alle 20.00.Missaglia: Via Conciliazione 1, pri-

mo e terzo sabato di ogni mese dalle9.00 alle 11.00.Queste stesse indicazioni sono repe-ribili anche sul sito della Parrocchia enei volantini affissi alle bacheche inprossimità delle porte di ingresso del-la chiesa parrocchiale e di quella di O-riano.

di MARIA GRAZIA GUGLIELMETTI

NOTIZIE DAL CONSIGLIO PASTORALE

Continua la rubrica, a cura di uno deiConsiglieri, in cui quanto viene discus-so dal Consiglio pastorale viene ripor-tato alla comunità.

L’ultimo Consiglio del 2018 si a-pre con il momento di preghie-

ra introduttivo dell’Avvento, del qua-le parla don Giuseppe definendolo“un camminare insieme”. Ma non èsolo camminare, è anche aver pre-sente qual è la nostra meta: il figliodi Dio si fa uomo e quindi si fa ac-cessibile a tutti; l’Avvento è occasio-ne, quindi camminiamo insieme sen-za smarrire la meta.Il secondo punto è il resoconto didon Francesco circa il Sinodo mino-

re “Chiesa dalle Genti”, che ha aper-to un’attenzione particolare a qual-cosa di nuovo. Adesso abbiamo da-vanti un cammino lungo. La riflessio-ne su questo tema ci ha fatto capirecome pensare che chi arriva possa a-dattarsi alla nostra realtà è una cosagià superata. La realtà odierna dellacomunità cristiana è già eterogenea,infatti essa è una realtà dove sonopresenti tanti popoli diversi, e quel-lo che ci accomuna è l’essere cri-stiani. Proprio perché la Chiesa è già“Chiesa dalle Genti”, dobbiamo veri-ficare cosa può fare la Diocesi per u-tilizzare il prezioso di questa nuovarealtà. La vita consacrata può diven-

tare laboratorio di comunione per-ché ormai queste comunità sono for-mate da persone che vengono da piùparti del mondo o sono congrega-zioni estere. Non devono esserequindi pensate come semplici servi-zi ma devono essere rese protagoni-ste. Un’altra attenzione è rivolta alDecanato, che deve orientarsi sem-pre più verso una pastorale d’insie-me. Farne un luogo di crescita doveci si mette insieme per una maggio-re collaborazione fraterna, luogo dicomunione che dà forza alle iniziati-ve.Come possiamo portare queste ri-flessioni a noi? Ora non abbiamo la

NOTIZIE E AVVISI DALLA PARROCCHIAn Nella scorsa domenica 20/01, la S.Messa delle 18 è stata animata dallapresenza della Corale di Calò: atutti loro un sentito ringraziamentoper averci così bene accompagnatinella preghiera. n Ha avuto inizio il 25/01 il corsofidanzati, cui partecipano diversecoppie (sette, nel momento in cuiandiamo in stampa). A tutte loro imigliori auguri da parte della comu-nità cassaghese.n Le prime confessioni dei nostribambini, in preparazione alla PrimaComunione, si terranno domenica10/02: auguri a tutti i piccoli che sistanno avvicinando a un momento

così importante della loro vita di fe-de.n Domenica 17/02 la S. Messa delleore 11 sarà animata, oltre che dallanostra Corale parrocchiale – che rin-graziamo sempre per il grande im-pegno e che accoglierà con gioia nuo-vi cantori – anche dal Coro delCentro Orientamento Educati-vo (COE) di Barzio, diretto daRaymond Bahati. Seguirà un pranzomulticulturale in Oratorio, presso cuisono disponibili tutte le info (anchesu come entrare a far parte della Co-rale).n Il prossimo 21/02 si terrà a Casa-tenovo, presso Villa Farina, un con-

vegno organizzato dalla Caritasche nel momento in cui andiamo instampa ha per titolo provvisorio “Se-minare la speranza”. Sarà presentedon Massimiliano Sabbadini di Cari-tas ambrosiana.

n Anche quest’anno, nell’ambito del-la festa di San Marco a Oriano – eprecisamente sabato 06/04 – si terràil Cantabimbo: tutte le informa-zioni sono disponibili presso l’Ora-torio.

n Un pellegrinaggio parrocchia-le in Terra Santa si terrà dal 29/04al 05/05: informazioni presso la Se-greteria parrocchiale.

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19Febbraio 2019

di TIZIANO PROSERPIO

Il significato dei gesti liturgiciRubrica

risposta ma c’è un cammino da faree lo faremo a partire dall’incontro del17 febbraio con il coro COE di Bar-zio (si vedano le info nel box “Notiziedalla Parrocchia”). Potremmo appro-fittare dell’evento per invitare a co-noscere altre realtà di stranieri cat-tolici presenti a Cassago.Si è passato poi alle varie proposteper l’Avvento e a parlare anche di al-

tri temi, quali la prossima costitu-zione di una Commissione per l’uti-lizzo delle strutture parrocchiali e inparticolare dell’Oratorio: sarà stesoun documento affinché tutti possa-no abitare l’oratorio in maniera re-sponsabile. Dalla Commissione Fa-miglia giunge notizia che si sanno cer-cando momenti in cui le propostepastorali possano andare incontro al-

le esigenze famigliari permettendocosì alle famiglie di avere spazi in cuiincontrarsi.Dopo avere annunciato prossimi la-vori alla chiesa di Oriano, di cui saràdato resoconto alla comunità, si è ac-cennato alla visita dell’Arcivescovo,che è stata molto positiva e carica dimomenti forti in cui tutta la comu-nità ha potuto incontrarsi.

Continuiamo a percorrere il camminoproposto dal Servizio diocesano per laPastorale liturgica dal titolo “L’Eucari-stia, cuore della domenica”.

Questa rubrica liturgica, che ci staaccompagnando ormai da di-

versi numeri di Shalom, vuole invitar-ci a valorizzare alcuni aspetti della ce-lebrazione così da favorire una parte-cipazione piena, consapevole e attiva.La riflessione di questo mese ha co-me titolo: “Le mani, un trono regale dalquale Cristo esercita la sua signoria”.Uno dei due modi consentiti per ri-cevere l’Eucarestia è tra le mani. Il ge-sto esprime la dimensione della gra-zia elargita e insieme l’apertura senzaresistenze, la disponibilità ad acco-gliere, la recettività umile e fiduciosa,l’adesione convinta e personale. Ilcammino processionale termina da-vanti al sacerdote, o a un altro mini-stro (il diacono, l’accolito o il ministrostraordinario), il quale dispensa, nelnome del Signore e per mandato del-la Chiesa, il pane eucaristico. Giuntodavanti al ministro, chi si accosta al-l’Eucaristia non “afferra” da sé il paneconsacrato, ma lo riceve dal ministrostesso, perché nel gesto si colga conpiù immediatezza la dimensione dellagrazia elargita. Il fedele alla comunio-ne non compie gesti specifici, comela genuflessione o il segno di croce,

ma, stando in piedi, si dispone a rice-vere il pane eucaristico, segnalandocon la sua gestualità in qual modo e-gli intenda comunicarsi: se ricevendola particola sulla mano o direttamen-te sulla lingua.Come scrivono i Vescovi italiani nel-l’apposita Istruzione: ‘Accanto all’usodella comunione sulla lingua, la Chie-sa permette di dare l’eucaristia de-ponendola sulle mani dei fedeli. I fe-deli sono liberi di scegliere tra i duemodi ammessi’.Una breve presentazione di questi duemodi di ricevere la comunione aiuteràciascun fedele a interiorizzare il signi-ficato di ciò che compie abitualmen-te, nel rispetto e nella stima del com-portamento degli altri. Oggi parliamodella comunione sulla mano. Attesta-ta fin dai primi secoli della Chiesa,

mette maggiormente in rilievo la re-sponsabilità personale del fedele chesi accosta alla comunione e si svolgenel modo seguente: il fedele proten-de verso il ministro entrambe le ma-ni a palme aperte, una sull’altra (la si-nistra sopra la destra). Il ministro pre-senta la particola consacrata dicendo“Il corpo di Cristo” e subito la deponesulla mano (sinistra). Il fedele, facen-do un gesto di riverenza (un leggeroinchino) verso il pane eucaristico chegli viene posto sulla mano (sinistra),risponde “Amen”. Quindi, rimanendodavanti al ministro o spostandosi unpoco di lato per consentire al fedeleche segue di avanzare, con la manodestra prende la particola consacra-ta, la porta alla bocca e se ne ciba. Ri-torna poi al proprio posto, conser-vando un clima di raccoglimento in-

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20 Febbraio 2019

INFO E CONTATTI UTILIINFO E CONTATTI UTILISede di ShalomCasa parrocchialeP.zza San Giovanni XXIII 123893 Cassago B.za (LC)Tel. e Fax 039.955715 - Cell. [email protected] [email protected]: 94003250134S. Messe festiveChiesa parrocchiale: Sab. 18.00; Dom. 8.00,11.00, 18.00Chiesa di Oriano: Dom. 9.30S. Messe ferialiChiesa parrocchiale: Lun., Mar., Giov., Ven.9.00 (dopo la recita delle lodi alle 8.50)Chiesa di Oriano: Mer. 9.00 - CappellaOratorio: Lun. 20.30Celebrazione Lodi mattutineMer. e Sab. 8.50Adorazione eucaristica15.00-16.00 (ogni primo giovedì del mese)Sante confessioniOgni giorno feriale prima delle S. MesseSab. pom. (Chiesa Parrocchiale) 15.30-17.30Ora di GuardiaUltimo Lun. del mese 15.00Orario Segreteria parrocchialeOgni giorno 9.40-11.30Padri Guanelliani - Ist. Sant’AntonioVia San L. Guanella 1 - Tel. 039.955325S. Messe Lun./Sab. 6.45; Dom. 7.30, 9.30segreteria@isadonguanellacassago.orgwww.isadonguanellacassago.orgAssociazione Sant’AgostinoBiblioteca e Sede - Dom. [email protected] - www.cassiciaco.itAppuntamenti: 039.958105 (L. Beretta)Orari FarmaciaLun.-Ven. 8.30-12.30 e 15.30-19.30;Sab. 8.30-12.30 - Tel. 039.955221Piazzola rifiuti (zona Stazione)Orario estivo 1 apr.-30 sett.Privati: Mar. 15-18; Sab. 9-12 e 14-17Aziende: Mer. 15-18Orario invernale 1 ott.-31 mar.Privati: Mar. 14-17; Sab. 9-12 e 14-17Aziende: Mer. 14-17Caritas - BarzanòMer. 15 - 17.30 - Tel. (parrocchia)039.955835Centro di Ascolto - BarzanòLun. e Mer. 15 - 17.30 - Tel. 331.2402061Centro aiuto alla Vita - MerateVia Don Borghi 4 - Tel./Fax 039.9900909Altri numeri utiliOratorio 329.2191597Comune 039.921321Asilo nido 039.956623Sc. Materna 039.955681Sc. Elementari 039.956078Sc. Media 039.955358Biblioteca 039.9213250Guardia medica Casatenovo 039.9206798Pronto Soccorso Carate 0362.984300Pronto Soccorso Lecco 0341.489222Carabinieri Cremella 039.955277

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Preghiera di un sofferente

MONTMARTRE

Signore Dio,non ti chiedo il perché:conosco la risposta.La sofferenzanon è d’attribuiresempre solo agli altri.Giunto il mio turno,mi sfugge il lamento.Perdonami il lamento,non sia consideratouna pretesa di confortoneanche fossi l’unicoa cui dover dire “poverino”.Confido nella Tuaimparziale assegnazione,ma Ti chiedola forza necessariaper non essere di pesoa coloro che mi stanno vicino.

Ho bisogno di coloroche mi stanno vicino,ma loro hanno bisogno di Te,non abbandonarli.E nel modo che ritieni opportuno,aiutami a soffriresenza perdermi d’animo:fammi uscire a cuore altoda questa galleriache si rivela oscura e lunga.Mi sia d’aiutol’esempio di Tuo Figlio,nostro Signoremaestro della sofferenza,ed abbia anch’ioil coraggio di dire, come Lui,“Sia fatta la Tuanon la mia volontà”.

di GRAZIO CALIANDRO

teriore.È da evidenziare, anzitutto, il gesto delprotendere le mani a palme aperte,gesto che dice apertura senza resi-stenze, disponibilità ad accogliere, re-cettività umile e fiduciosa: “Apre le ma-ni colui che si appresta a ricevere un do-no, e questo gesto rivela il suo atteg-giamento interiore. Aprire le mani è ilgesto umano più alto per dire la dispo-nibilità ad accogliere un dono. La po-stura di colui che sta in piedi, con le brac-cia tese e le mani aperte non è solo quel-la di chi è disposto a ricevere, ma anchequella di chi è totalmente indifeso e in-capace di nuocere. Le mani aperte so-no mani fiduciose. Chi vuole imposses-sarsi non apre le mani, ma afferra perstringere” (Boselli).Queste mani, che risulteranno ancheesteriormente ben lavate, sono comeun trono regale, dal quale Cristo e-sercita la sua signoria, e come uno scri-gno prezioso, che raccoglie e custodi-sce il Corpo del Signore, avendo curache nulla vada perduto cadendo perterra. Va poi sottolineato il gesto di ri-verenza (un leggero inchino) verso ilpane eucaristico, accompagnato dal-l’Amen, detto in modo chiaro e intel-

legibile. Nella loro massima semplicità,gesto e parola aprono alla contempla-zione del mistero santo dell’Eucaristiae danno corpo a un intenso, seppurbreve atto di adorazione, nel quale siesprime simultaneamente la fede nel-la presenza sacramentale di Cristo eil riconoscimento del fine ecclesialedella comunione, che è l’edificazionedella Chiesa, corpo di Cristo: “Se voisiete il corpo e le membra di Cristo, sul-la mensa del Signore è posto il vostro mi-stero. A ciò che siete voi rispondete A-men” (Sant’Agostino).Non va infine trascurato il gesto diportare alla bocca il pane eucaristicoper farne il proprio alimento spiri-tuale. Questo gesto, nella sua dina-mica attiva, accentua l’idea di un’as-sunzione volontaria e responsabile,con la matura consapevolezza delprofondo cambiamento di vita che es-so induce ad attuare (la conforma-zione a Cristo; il vincolo di unità nel-la santa Chiesa, etc.). Se ogni comu-nione sacramentale conclude a unmangiare per essere trasformati, la co-munione sulla mano richiama in mo-do più immediato all’esigenza di un’a-desione convinta e personale.