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F.N.A.S.A. Federazione Nazionale delle Associazioni delle Scuole Autonome - Statuto del 2001- Sede legale : Via dei Prefetti 47 - Roma - c/o ANCI - Sede Operativa: c/o ITIS A. Volta, Passaggio dei Picciotti 1, 90123 Palermo Tel. 091 6494211 - 091 6494216 - fax 091 474126 - sito web: www.associazionescuole.it - e-mail: [email protected] Amicus Plato, sed magis amica veritas– La Letterina n. 348- giovedì 24 gennaio 2013 – AL DIRIGENTE SCOLASTICO ALL’ALBO AL DIRETTORE SGA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO EDITORIALE LETTERA DI COMMIATO DEL MINISTRO PROFUMO: SUCCESSI, FALLIMENTI E PROPOSITI Nell’imminenza delle feste natalizie e di fine anno, è stata pubblicata sul sito del MIUR una lettera del Ministro indirizzata ai “cari colleghi professori, ricercatori e personale scolastico dell’università e del ministero, care famiglie, carissimi studenti ”. Al messaggio, sembra, non sia stata prestata molta attenzione, forse perché letto nella logica formale di un Ministro che si rivolge agli operatori e agli utilizzatori del servizio d’istruzione, formazione e ricerca per formulare gli auguri. Vale la pena, però, uscendo dalla logica formale, riflettere su alcuni punti. GLI AUGURI Desidero innanzitutto farvi i miei migliori auguri affinché le vostre feste siano serene e felici e lo sia altrettanto il prossimo anno”. Dopo un anno di sacrifici, con una scuola sempre più povera di risorse umane e strutturali, a rischio di default, augurare serenità e felicità per molti non può che significare “sognare” e pensare all’anno nuovo nella speranza che i nuovi decisori politici, assegnino alla scuola un posto privilegiato nella loro agenda politica, nella convinzione che lo sviluppo economico e civile di un Paese richiede, come ripetutamente affermato dal Presidente Napolitano politiche pubbliche d’istruzione e formazione”. IL RICONOSCIMENTO Considero, leggiamo nella lettera, un vero privilegio aver trascorso con voi quest’anno di lavoro e di comune impegno. La responsabilità di fare il ministro in un momento così difficile per il nostro Paese è stata per me un’occasione unica per sentire quanto valore, orgoglio, professionalità, forza e risorse voi offriate all’Italia, giorno per giorno con il vostro impegno e fatica”. E’ sufficiente avere figli a scuola, senza essere Ministri, per scoprire i numerosi operatori scolastici che quotidianamente fanno il loro lavoro, con impegno, dedizione e professionalità nonostante la scarsa attenzione della politica. Perché, però, queste “fiamme” siano preparate ad affrontare le sfide globali e non cessino di illuminare e riscaldare le nostre scuole, è necessario e urgente investire sulla qualità con provvedimenti che incrementino la motivazione degli operatori scolastici riconoscendo il loro ruolo di attori di crescita e di sostegno della democrazia. La Letterina, settimanale on line dell’A.S.A.Si. Sicilia - Rete delle scuole autonome della Sicilia - Statuto del 29.01.2003 dal notaio La Fata di Palermo - Direttore Responsabile: Giuseppe Luca - Iscrizione al registro del Tribunale di Palermo II sez. civile al n.8/2010 vai al sommario 1 Giuseppe Luca Direttore responsabile

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F.N.A.S.A. Federazione Nazionale delle Associazioni delle Scuole Autonome - Statuto del 2001- Sede legale : Via dei Prefetti 47 - Roma - c/o ANCI - Sede Operativa: c/o ITIS A. Volta, Passaggio dei Picciotti 1, 90123 Palermo

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“Amicus Plato, sed magis amica veritas”

– La Letterina n. 348- giovedì 24 gennaio 2013 –

AL DIRIGENTE SCOLASTICOALL’ALBO

AL DIRETTORE SGAAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO

EDITORIALE

LETTERA DI COMMIATO DEL MINISTRO PROFUMO: SUCCESSI, FALLIMENTI E PROPOSITI

Nell’imminenza delle feste natalizie e di fine anno, è stata pubblicata sul sito del MIUR una lettera del Ministro indirizzata ai “cari colleghi professori, ricercatori e personale scolastico dell’università e del ministero, care famiglie, carissimi studenti”. Al messaggio, sembra, non sia stata prestata molta attenzione, forse perché letto nella logica formale di un Ministro che si rivolge agli operatori e agli utilizzatori del servizio d’istruzione, formazione e ricerca per formulare gli auguri.Vale la pena, però, uscendo dalla logica formale, riflettere su alcuni punti.GLI AUGURI“Desidero innanzitutto farvi i miei migliori auguri affinché le vostre feste siano serene e felici e lo sia altrettanto il prossimo anno”. Dopo un anno di sacrifici, con una scuola sempre più povera di risorse umane e strutturali, a rischio di default, augurare serenità e felicità per molti non può che significare “sognare” e pensare all’anno nuovo nella speranza che i nuovi decisori politici, assegnino alla scuola un posto privilegiato nella loro agenda politica, nella convinzione che lo sviluppo economico e civile di un Paese richiede, come ripetutamente affermato dal Presidente Napolitano “politiche pubbliche d’istruzione e formazione”. IL RICONOSCIMENTO“Considero, leggiamo nella lettera, un vero privilegio aver trascorso con voi quest’anno di lavoro e di comune impegno. La responsabilità di fare il ministro in un momento così difficile per il nostro Paese è stata per me un’occasione unica per sentire quanto valore, orgoglio, professionalità, forza e risorse voi offriate all’Italia, giorno per giorno con il vostro impegno e fatica”.E’ sufficiente avere figli a scuola, senza essere Ministri, per scoprire i numerosi operatori scolastici che quotidianamente fanno il loro lavoro, con impegno, dedizione e professionalità nonostante la scarsa attenzione della politica. Perché, però, queste “fiamme” siano preparate ad affrontare le sfide globali e non cessino di illuminare e riscaldare le nostre scuole, è necessario e urgente investire sulla qualità con provvedimenti che incrementino la motivazione degli operatori scolastici riconoscendo il loro ruolo di attori di crescita e di sostegno della democrazia.

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Giuseppe LucaDirettore responsabile

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IL “MEA CULPA”Il Ministro riconosce, assumendosene “per intero tutta la responsabilità politica e morale” che, ad esempio, il mancato stanziamento di 300 milioni per il fondo di finanziamento ordinario delle università, è da considerarsi “un errore strategico che pregiudica il funzionamento dell’intero sistema della formazione superiore”, come il fatto che “anche quest’anno si sia ritenuto di chiedere alla scuola, nonostante i tagli e le carenze di risorse e investimenti subiti negli ultimi anni, una riduzione delle risorse complessive”. Si tratta certo di un “mea culpa” nella formula “breve” perché da un governo di tecnici il Paese si aspettava molto di più e questo “di più” non c’è stato. L’INVENTARIO“Con la conclusione del pieno mandato ministeriale” il Ministro, presenta il registro del suo “inventario” e legge alcuni risultati: il concorso per nuovi insegnanti, il plico telematico negli esami di Stato, la riprogettazione di tutto il sistema di bandi della ricerca, l’avvio del nuovo sistema universitario, con il definitivo varo del sistema dell’abilitazione nazionale, le misure per l’edilizia scolastica. Riconosce che si tratta di un lavoro appena iniziato, “con tutte le difficoltà e le inevitabili incomprensioni, suscitate anche dal fatto che lo si doveva fare senza investimenti”, ed auspica che “venga compreso e raccolto da chi viene dopo di noi”.Ma nell’offerta politica dei protagonisti di questa campagna elettorale, la scuola appare, talvolta,ma in modo vago e anacronistico.Ci rimane solamente la speranza che la lettera di commiato del Ministro uscente con gli auguri e il bilancio delle cose fatte, (poche, mentre molte sono quelle da fare) diventi stimolo perché gli eletti al Parlamento abbiano il coraggio di trasformare le “parole” in proposte operative, disegni di legge, iniziative valide per passare dalla logica dell’emergenza alla realizzazione di una vera riforma scolastica fondata sull’autonomia e la responsabilità di ogni attore.

Giuseppe Luca, [email protected],3334358311- 095313028

Direttore Responsabile della “Letterina”

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Sommario

EDITORIALE

LETTERA DI COMMIATO DEL MINISTRO PROFUMO: SUCCESSI, FALLIMENTI E PROPOSITIGiuseppe LucaAl messaggio, sembra, non si sia prestata molta attenzione, forse perché letto nella logica formale di un Ministro che si rivolge agli operatori e agli utilizzatori del servizio d’istruzione, formazione e ricerca per formulare gli auguri.

ATTIVITÀ RETE ASASI

ROSSI DORIA CRESCE IN COESIONERoberto TripodiSiamo dell’avviso che la difficoltà della scuola nel meridione non sia una questione di soldi che mancano, ma di sistema inceppato, di amministrazione inesistente, di anarchia gestionale, di sanzioni impossibili, di valorizzazioni vietate, di intrusioni sindacali fuori luogo, di accidia di governanti che fanno finta di non vedere e di non sentire e vengono a raccontare banalità come marziani che parlano di un mondo diverso dalla realtà concreta.

O TEMPORA, O MORES! SENATUS HAEC INTELLEGITRedazioneDopo il ’68, è iniziata un’escalation della delegittimazione di presidi e Ministri, mettendo in crisi il principio di autorità.

SCUOLA ATTIVA

GIORNATA DELL’IMPEGNO DELLA MEMORIA E DELLA GRATITUDINE: LE BORSE DI STUDIOGiuseppe AdernòEducare alla gratitudine è uno degli impegni formativi che la scuola svolge nel contribuire alla formazione integrale dell’alunno, persona e cittadino.

NOVITÀ STRUTTURALI E RICORDI PER L’IS MAJORANA-MEUCCI DI ACIREALE Gaetano La Rosa Importante evento venerdì 21 dicembre 2012 presso l’IS Majorana Meucci, sede di Via delle Terme: grazie alla disponibilità della proprietà e alla collaborazione-cooperazione instaurata fra la stessa proprietà, la Dirigenza scolastica e la Provincia.

TEATRO STRUMENTO DI CRESCITA ED EDUCAZIONEChiara AllegraUno dei più potenti strumenti d’espressione e di comunicazione è stato da sempre il teatro. Ma se lo guardiamo da dentro comprendiamo anche le infinite potenzialità educative e di crescita che offre al genere umano.

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CHI CONTROLLA LA SERIETÀ DELLE SCUOLE PARITARIE? Elio Di BellaLa regione Sicilia deve versare per il 2012 alle 142 scuole private paritarie la bellezza di sei milioni di euro. Ma non ce li ha e così sta ritardando nei pagamenti.

RIFLESSIONI

IL CORAGGIO DI EDUCAREGabriella Scaturro “Educare educandosi” significa, in concreto, assumere la dimensione più alta e nobile dell’esistenza contribuendo a creare soggetti capaci, si, di equilibrio e di razionalità, ma anche di nuove idee e spinte valoriali, di gioia di vivere. L’educazione oggi più che mai, è valore e risorsa. È atto d’amore assolutamente imprescindibile.

VALUTAZIONE E QUALITÀValentina ApreaProprio perché il miglioramento della qualità è il nostro primo obiettivo, la valutazione esterna e l’autovalutazione sono elementi ormai non più procrastinabili. Anche in Italia, come avvenuto in altri Paesi, i risultati OCSE-PISA dovrebbero essere messi al centro di un dibattito sociale e politico ai massimi livelli.

LE IRRESISTIBILI PAROLACCEEnrico Bommarito p.c.Non dovrebbe essere difficile capire che il turpiloquio è anzitutto una mancanza di rispetto verso gli altri, oltre che verso se stessi. Respectus significa riguardo, considerazione. È la capacità di stare davanti all’altro e alle cose stimandole degne di attenzione.

OPINIONI

I SUCCHIARUOTEPietro PerzianiIeri, sul sito dell’Anp, è stata pubblicata una notizia relativa alla sentenza favorevole del Tribunale di Roma che ha accolto il ricorso di 36 colleghi, riconoscendo loro il diritto alla RIA maturata nella carriera docente.Riassumo, a parole mie, quella che ritengo sia la posizione dell’ANP:

LA POLITICA AL SERVIZIO DELLA POLIS Cecilia BelfiorePolitica? No grazie!! “Ma che cos’è mai questa politica, che così in fretta e a gran voce da tanta parte del genere umano viene ripudiata e maledetta? Deve essere di sicuro una gran brutta femmina, vecchia, lacera, sporca, sordida bagascia ignobile, spudorata megera, indegna del consorzio degli uomini per bene …” così scriveva Don Luigi Sturzo davanti ai pregiudizi diffusi ai suoi tempi sulla politica.

COMPETENZA E SENSIBILITÀ NELL’INSEGNAMENTO. RACCONTO DI UN CASO CONCRETOElisabetta LongoVi viete mai chiesti cosa vuol dire veramente insegnare? Ebbene tale verbo, all’apparenza di facile comprensione, nasconde molti più significati di ciò che ci aspetteremmo, che, poco, o nulla, hanno a che fare con la semplice trasmissione de l sapere, fatto di teorie, di regole matematiche ecc..

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PUBBLICO E PRIVATORosa FaragiIn questi anni abbiamo assistito da parte dei vari governi di centro destra, e non solo, al tentativo, purtroppo riuscito, di ridimensionare il ruolo della scuola pubblica per favorire quella confessionale e privata.

NOTIZIE

ROCCO CHINNICI - GIUDICE DA RICORDARE. L’ISTITUTO ALBERGHIERO DI NICOLOSI PORTERÀ IL SUO NOMERedazioneIl 19 gennaio è una data da ricordare essendo anche l’anniversario della nascita di Rocco Chinnici e di Paolo Borsellino.

SEMINARIO INTERNAZIONALE ADI 1-2 MARZO A BOLOGNAdal sito www.adiscuola.itUn seminario per fare il punto sulle questioni cruciali della scuola da sottoporre al nuovo Governo.Il titolo, Il tallone di Achille, è un’efficace metafora per indicare i punti più “vulnerabili” dell’istruzione in Italia.

SCUOLA PUBBLICA: DI TUTTE/I PER TUTTE/I dal sito www.coordinamentonazionalescuola.netCorteo nazionale a Roma - 2 febbraio 2013, ore 14Appello per la manifestazione nazionale della scuola e dei beni comuni del 2 febbraio Il movimento delle scuole dello scorso autunno ha reclamato il diritto ad un’istruzione di qualità per tutte e tutti, contrastando l’ennesimo progetto di tagli alla scuola.

ULTIMORA!!!

INTERVISTA A VINCENZO CAMPO Roberto TripodiAlla seduta spiritica della Rete ASASi di questa settimana, è apparso, crivellato da due fori piuttosto grossi di pallottole calibro 91, ma impeccabile nella sua pettinatura ordinata, camicia bianca e cravatta, l’avvocato Vincenzo Campo Ingrao

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ATTIVITÀ RETE ASASI

ROSSI DORIA CRESCE IN COESIONEIl 21 gennaio il sottosegre-tario Marco Rossi Doria ha presenziato a Palermo al convegno “Crescere in coe-sione” per illustrare il rela-tivo PON finanziato dai FSE. Massiccia la presenza del MIUR con Marcello Limina, Annamaria Leuzzi, Filomena Fotia, Suzanne Ely, Tonino

Sensi, Anna Maria Fichera, i rappresentanti del-l’ANSAS e quelli dell’USRS, a partire da Maria Luisa Altomonte.Rossi Doria, ha tentato di galvanizzare la platea di 300 presidi e referenti, per la verità in gran parte convinti che il MIUR sia in smobilitazione. Il sottosegretario ha chiarito che sono state messe in campo importanti risorse economiche nel Mezzogiorno, ma con risultati limitati. Ha ammesso che il quadro sociale ed economico delle regioni del Sud è multiproblematico. Manca la coesione sociale in un contesto nel quale vengono meno progressivamente i finanziamenti per la didattica e per l’organizzazione delle scuole. Ha avuto il coraggio di affermare che oggi esistono grandi rischi per la tenuta della legalità nei territori meridionali, ma nessuno deve provarsi a giustificare i propri insuccessi. Al contrario, occorre fare un serio tentativo per invertire la rotta, per risalire la china della disgregazione sociale. I soldi europei non mancano. Per la prima volta si può progettare a medio e lungo termine. Promuovere il successo scolastico e l’inclusione scolastica si può utilizzando finanziamenti fino al 2014, ma l’esperienza è certo che proseguirà fino al 2020. Il volto e lo sguardo tradivano il pessimismo della ragione, ma le parole incitavano all’ottimismo della volontà, quindi Rossi Doria chiedeva di introdurre nelle scuole la cultura dell’autovalutazione e della valutazione, si dichiarava fiducioso dei risultati dell’insegnamento, quando esso corrisponde a un percorso di esperienza collettiva e a una progettazione di curriculo individuale. Concludeva dichiarando, sicuro, che quando i ragazzi sono presi in carico da docenti capaci, i risultati arrivano.Caro Rossi Doria, premesso che sei uno dei migliori sottosegretari che abbiamo avuto negli ultimi lustri, credi proprio che il concetto di valutazione coincida con quello di autovalutazione? Sai bene che con l’autova-lutazione tutti si assolvono e continuano a fare i propri comodi, mentre con una valutazione esterna seria, la gente si mette a lavorare di buona lena. Il treno della

storia passa di rado, ma quando si ferma, bisogna salirci sopra. Berlinguer si spaventò quando ritirò la sua proposta di valutare i docenti, e il tuo ministro Profumo ha fatto marcia indietro con Valorizza 2, spaventato dalle proteste sindacali. Per favore, non venirci a fare la lezione sui docenti capaci che prendono in carico i ragazzi a rischio dispersione, perché sai benissimo anche tu che non tutti sono capaci.Non v’è dubbio che esista una relazione stretta tra i bassi livelli di apprendimento nel sud, gli alti tassi di dispersione e l’insuccesso dei docenti precari in Sicilia nel superamento del concorsone.Io credo che la difficoltà della scuola nel meridione non sia una questione di soldi che mancano, ma di sistema inceppato, di amministrazione inesistente, di anarchia gestionale, di sanzioni impossibili, di valorizzazioni vietate, di intrusioni sindacali fuori luogo, di accidia di governanti che fanno finta di non vedere e di non sentire e vengono a raccontare banalità come marziani che parlano di un mondo diverso dalla realtà concreta.Roberto Tripodi, [email protected], 3473904596

Presidente regionale ASASI

O TEMPORA, O MORES! SENATUS HAEC INTELLEGIT.

Ora d’informatica, al Giorgi, istituto tecnico industriale in viale Liguria a Milano, in una classe del primo anno. Il professore guarda il registro e chiama il ragazzo per interrogarlo. Lo studente non è preparato e di fronte all’insegnante risponde: “Ma stai zitto”. Il quattor-dicenne passa il resto dell’ora in corridoio. A scuola si precipita la mamma, chiamata dal ragazzo: vuole parlare con il professore, anche se non è ora di ricevimento e le lezioni sono in corso. La signora va su tutte le furie e chiama il marito, che si presenta durante la pausa pranzo. Racconta una collega “gli ha mollato uno schiaffo senza nemmeno che lui potesse difendersi: aveva entrambe le mani occupate”.Un episodio gravissimo, denuncia la preside Annamaria Indinimeo, genitori sempre più aggressivi nei confronti della scuola. Siamo al paradosso, una volta lo studente rischiava la sberla se portava a casa un brutto voto. Al liceo Parini, due anni fa un’insegnante di matematica e uno d’inglese avevano chiesto il trasferimento denun-ciando un pressing intollerabile da parte delle famiglie. Il preside, Carlo Arrigo Pedretti, era stato costretto a chiudere la porta ai genitori durante i consigli di classe fino alla fine dell’anno per allentare le pressioni.L’episodio non si era concluso con la relazione del-l’ispezione inviata dal provveditorato: l’insegnante di matematica era stata trasferita in un’altra scuola, quello

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Roberto Tripodi

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di inglese invece era stato elogiato “per le sue indiscu-tibili capacità” e invitato a rimanere.Sul blog dei genitori un fiume di accuse, fermato quando preside e professore hanno deciso di sporgere denuncia. Lo stesso anno la preside della scuola elementare “Sorelle Agazzi” era finita in ospedale dopo essere stata picchiata dalla mamma di un bambino che lanciava sedie dalla finestra.Cominciarono i sindacati, dopo il ’68, a delegittimare presidi e Ministri, mettendo in crisi il principio di autorità. Finì che, a catena, studenti e genitori misero in crisi l’autorità dei docenti. Continuò con la presa di posizione dei docenti, e l’acquiescenza di governi deboli, che rifiutarono la valutazione del loro operato. La scusa era che volevano garanzie su chi li valutava. Oggi naturalmente gli studenti rifiutano la valutazione dei docenti, probabilmente anche loro vorrebbero garanzie su chi mette loro i voti.

Redazione, [email protected]

SCUOLA ATTIVA

GIORNATA DELL’IMPEGNO DELLA ME-MORIA E DELLA GRATITUDINE: LE BOR-SE DI STUDIO

Educare alla gratitudine è uno degli impegni formativi che la scuola svolge nel contribuire alla formazione integrale dell’alunno, persona e cittadino.L’iniziativa dell’istituzione e della consegna delle Borse di studio agli studenti meritevoli è scaturita dalla personale espe-rienza di aver ricevuto aiuto e sostegno da generosi benefattori

per portare a compimento gli studi. Il senso di profonda gratitudine verso coloro che mi hanno fatto del bene ed il desiderio di trasmettere agli studenti la cultura della memoria, del ricordo e della riconoscenza mi hanno indotto ad ideare questa manifestazione anche al fine di premiare l’impegno e la serietà dimostrata dagli alunni nel corso della Scuola Media, così da diventare uno stimolo per proseguire negli studi con la medesima tenacia e costanza. Ciò è stato possibile grazie alla lodevole collaborazione di generosi “amici della scuola” i quali hanno creduto e condiviso l’iniziativa, sostenendola generosamente.

Unire spiritualmente con il vincolo della gratitudine uno studente e la sua famiglia alla memoria di una persona cara della quale si vuole perpetuare il ricordo, diventa un segno di vita e di speranza, oltre che di educazione ai valori della gratitudine e della memoria.L’iniziativa è stata avviata nella scuola media “G. D’Annunzio” di Motta S. Anastasia nell’anno scolastico 1989-90 con i primi cinque alunni meritevoli di lode tra i 114 studenti licenziati di cui 13 con il giudizio di “ottimo”.La prima borsa di studio di 250.000 lire è stata donata da S. Ecc. Giovanni Castiglione, Presidente del TAR Sicilia, in memoria del padre, Salvatore, che era stato docente nella scuola di Motta. Si sono, quindi, aggregati altri generosi donatori e tra questi il prefetto Corrado Scivoletto, il provveditore Ottaviano Nicita, il prof. Enrico Falcidia, il rag. Franco Puglisi, e poi ancora il papà del piccolo Nicholas Green, la casa editrice “La Tecnica della scuola”, la libreria “Cavallotto”, che sono stati fedeli donatori per tutti questi anni.Man mano che i donatori aumentavano, il numero delle borse di studio cresceva e dal 1995 è stato possibile assegnarle anche ai primi ex alunni già premiati, che superavano gli esami di maturità con la votazione da 90 a 100.Nel corso degli anni sono stati premiati anche gli ex alunni che hanno conseguito la Laurea e di molti ne ho orgogliosamente seguito la carriera professionale; tra loro ci sono docenti universitari, professori, medici, avvocati, ingegneri, architetti, registi, industriali, commercianti e dirigenti di azienda Agli studenti della scuola di Motta dal 1989 al 1999 sono state assegnate 139 borse di studio di 250.000 lire, per un totale di 34.750.000 lire.Trasferito nell’anno scolastico 2000-2001 all’Istituto Parini ho riproposto l’iniziativa per gli studenti catanesi ed ogni anno non è stato facile trovare sempre nuovi donatori per assicurare le borse di studio agli studenti meritevoli.La cerimonia di consegna delle borse di studio è stata sempre una felice occasione per incontrare i nostri ragazzi e rivederli impegnati con successo nello studio. Nel ricevere la lettera con la borsa di studio (un buono acquisto libri del valore di €.250,00) ciascuno di loro, offrendo in segno di gratitudine una rosa ai generosi donatori, si impegna a continuare il rapporto di stima con la famiglia, tenendola informata degli esiti scolastici e del progredire negli studi.L’attenzione agli ex alunni, che hanno conseguito la “maturità” riportando agli “esami di stato” lodevoli risultati,testimonia, inoltre, il vincolo di continuità formativa che questo Istituto tende ad instaurare,

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Giuseppe Adernò

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incidendo fortemente sulla maturazione globale di ciascuno.Dall’anno scolastico 2000-01 ad oggi, (a.s. 2011-2012), sono state assegnate ai ragazzi dell’Istituto Parini e agli ex alunni ben 185 borse di studio di €.250,00 per un totale complessivo di €. 46.250,00Il giorno dell’impegno, della memoria e della gratitudine, resti sempre vivo nel ricordo degli studenti premiati quale segno di costante fedeltà ai valori educativi, che vengono insegnati non solo con le parole, bensì testimoniati con la vita.Nella lettera che accompagna la borsa di studio, gli studenti ricevono anche il seguente messaggio: “La gratitudine è un valore ed un impegno di vita. Oggi sei tu che ricevi un dono, domani sarai tu stesso un dono per gli altri”.

Giuseppe Adernò, [email protected] 349.5608663 Presidente provinciale ASASI Catania

Preside dell’ I.C. “G. Parini”, Via Quasimodo, 3 95126 CATANIA 095.497892 - FAX 095.4032652

NOVITÀ STRUTTURALI E RICORDI PER L’IS MAJORANA-MEUCCI DI ACIREALE

Importante even-to venerdì 21 di-cembre 2012 pres-so l’IS Majorana Meucci, sede di Via delle Terme: l’Istituto, grazie alla disponibilità della proprietà e alla collaborazio-ne-cooperazione

instaurata fra la stessa proprietà, la Dirigenza scolastica e la Provincia, dal 21 dicembre dispone di due nuove importanti risorse, un funzionale e nuovissimo impianto di ascensore che permette finalmente il reale abbat-timento delle barriere architettoniche e uno spazio interno attrezzato da dedicare ad attività sportiva. La cerimonia inaugurale è stata aperta dal dirigente scolastico Prof. Ing Gaetano La Rosa il quale, dopo aver ringraziato i rappresentanti della proprietà, dell’ammi-nistrazione locale e provinciale e quanti erano intervenuti all’importante evento, esponeva brevemente gli eventi che hanno portato alla definitiva messa in funzione del nuovissimo impianto di ascensore a servizio della comunità scolastica. L’impianto è stato realizzato dalla proprietà e permetterà finalmente il definitivo abbattimento delle

barriere architettoniche prima presenti. Proprio per questo su indicazioni della precedente dirigenza scolastica, l’impianto è stato dedicato alla memoria dello studente Rosario Aleo, studente diversabile che con la sua determinazione, nonostante un grave impedimento che non gli consentiva di accedere agevol-mente alla struttura scolastica, aveva frequentato la scuola dimostrando quanto sia importante il ricono-scimento dei propri diritti e, nello specifico caso, il diritto allo studio e all’accesso facilitato alle strutture. Successivamente il Prof Sebastiano Raciti, già dirigente scolastico della struttura, ha delineato un commovente profilo dello studente Rosario e fatto dono ai genitori di un simbolico attestato di studio dello studente, attestato tenacemente desiderato e rincorso da Rosario nono-stante le gravi difficoltà motorie e il peggioramento delle condizioni di salute che lo hanno portato alla prematura dipartita. Quindi il Dr Cacciato Insilla, rappresentante della proprietà famiglia Randazzo, e poi il Sindaco Avv Garozzo hanno sottolineato l’importanza di costruttive e collaborative relazioni fra il pubblico e il privato che sono foriere sempre di azioni migliorative quali quelle oggetti dell’odierno evento. Si è quindi proseguito con la benedizione delle nuove risorse con l’intervento di Padre Salvatore Tirendi, con la scopertura di una targa in memoria dello studente Aleo e con il taglio del nastro al quale hanno partecipato, in una simbolica unione, il sindaco e l’as-sessore alla PI per l’amministrazione, i genitori di Aleo e la studentessa diversabile Cristina in rappresentanza dell’utenza scolastica e del territorio. Si è quindi passati ad inaugurare il nuovissimo spazio attrezzato destinato ad area sportiva. Risulta necessario qui ricordare che nei precedenti anni scolastici gli allievi della struttura in quanto privi di un’area attrezzata interna per attività sportiva usufruivano, con fondi Provincia (circa 12.000 euro/anno) di una struttura privata esterna. Ciò garantiva il diritto degli studenti ad un’area sportiva ma ha creato un forte dispendio di denaro pubblico. Dall’inizio del corrente anno scolastico, grazie alla disponibilità della proprietà, sono stati avviati i lavori per la realizzazione della specifica area attrezzata per attività sportiva che, adesso completata, resterà definitivamente a disposizione di tutta la comunità scolastica senza la necessità di richiedere ripetuti finanziamenti all’ente Provincia. Dopo la visita e la benedizione dei nuovi locali adibiti ad attività sportiva, il dr Antonio Cacciato Insilla in rappresentanza della famiglia Randazzo ha formalmente comunicato ai presenti che, ricorrendo il 25° anniversario della morte del Monsignor Paolo Ran-

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Gaetano La Rosa

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dazzo, gli eredi Famiglia Randazzo dal corrente anno scolastico omaggeranno gli studenti dell’IS Majorana Meucci di una borsa di studio per complessive 5000 euro per anno scolastico. La borsa intitolata al Mons Paolo Randazzo, benefattore e promotore di attività e strutture per i giovani, sarà destinata agli studenti più meritevoli e a quanti necessitano di un aiuto economico per il proseguimento degli studi.Infine i partecipanti si sono recati nella terrazza dove è stata realizzata una nuova struttura a copertura dell’intero stabile come soluzione definitiva dei problemi che nei precedenti anni hanno determinato difficoltà nei piani superiori per infiltrazioni meteoriche. Qui, alla presenza di un incantevole vista che dall’Etna degrada dolcemente fino al mare passando per i ricchi agrumeti e per i cento campanili si è brindato sotto-lineando l’importante traguardo raggiunto e l’augurio di serenità per le vicine festività natalizie.

Gaetano La Rosa, [email protected] Dirigente scolastico IS Majorana - Meucci Acireale

TEATRO STRUMENTO DI CRESCITA ED EDUCAZIONE

Uno dei più potenti strumenti d’espressione e di comunica-zione è stato da sempre il teatro. Ma se lo guardiamo da dentro comprendiamo anche le infinite potenzialità educative e di cre-scita che offre al genere umano. Attraverso il racconto di fatti veri o di storie immaginarie e la messa in scena degli stessi, il messaggio che si vuole lanciare

emoziona e si fa concreto e grazie all’emozione e alla ricerca interiore fa conoscere e conoscersi.Da un ventennio circa, nelle scuole, è ufficialmente riconosciuta l’importanza dell’esperienza teatrale come strumento di prevenzione del disagio, della dispersione scolastica e come ausilio alla socializzazione, alla cooperazione e all’integrazione.Chi utilizza strumenti di questo tipo è consapevole di quanto le attività espressive e creative possano essere di notevole sostegno al processo di crescita dei ragazzi. In particolar modo, l’attività teatrale favorisce la conoscenza di sé e dell’altro attraverso il linguaggio del corpo. La percezione del proprio corpo, dello spazio che esso occupa ed in cui si muove, sono alla base di un lavoro di drammatizzazione teatrale che favorisce lo sviluppo delle potenzialità espressive e creative dell’individuo,

permettendogli di entrare in contatto con quelle “parti di sé” che, per inibizioni personali, sociali o culturali, spesso vengono fatte tacere e che possono, invece, essere riscoperte come importanti risorse.Inoltre, il lavoro teatrale che spinge al dialogo è stimolo alla socializzazione ed alla capacità di lavorare insieme, attraverso la progettazione di un obiettivo comune, quale può essere la messa in scena di uno spettacolo che non è più così fine a se stesso. Proprio attraverso la relazione con l’altro si prende coscienza di sé, si realizza la propria autenticità e ci si arricchisce.Il lavoro teatrale, dunque, da un lato favorisce l’emer-gere dell’identità personale del bambino/ragazzo e ne rafforza la sicurezza valorizzando le qualità positive dell’individuo, aiutandolo così a conoscersi. Dall’altro, promuove il lavoro di gruppo come momento di confronto che stimola i ragazzi a tenere conto dei pareri altrui, facilitando un decentramento da sé e dalle proprie posizioni.La finalità ultima è, quindi, quella di offrire ai ragazzi un mezzo con cui sia possibile valorizzare la libertà di pensiero, la creatività, l’immaginazione e la collabo-razione con gli altri. Tutto questo accresce atteggia-menti di autostima e fiducia in sé stessi; permette di acquisire conoscenza di sé e consapevolezza delle proprie emozioni; migliora la qualità della comuni-cazione interpersonale; aiuta a comprendere il valore dell’altro come persona nella sua diversità; accresce la capacità di relazione e cooperazione nel gruppo; sviluppa il giudizio critico e l’atteggiamento autocritico. La strada verso l’autonomia della persona, infatti, si compie attraverso il vedere da se stessi e il teatro può essere uno dei luoghi in cui si compie la ricerca. Il teatro nutre e valorizza il bisogno di comunicare che spinge a venir fuori dal proprio guscio e ad aprire gli occhi, a ripulirli: il guardare la vita con curiosità e meraviglia è già comunicare. Quando impariamo a guardare ciò che ci circonda in qualche modo lo possediamo già. “Gli occhi devono sempre vedere e mai di sfuggita, altrimenti difficilmente potremmo prendere o dare qualcosa: fare teatro aiuta, invece, a fissare lo sguardo con coraggio e penetrazione sulle cose che ci circondano. Non solo: ciò a cui ci spinge il teatro è uno sguardo di verità. C’è, infatti, un guardare vero, interiore che è scambio di vita. È il lento educarsi a questo sguardo di vita, uno sguardo benevolo e benedicente che avvia un contatto leale e sereno con la realtà ed una comunicazione autentica con il proprio essere ed il mondo. In altre parole potremmo dire che questo sguardo toglie il velo, rivela molte cose sia sulla realtà esteriore che interiore. Quindi il teatro viene inteso come stimolo, come provocazione al dramma

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Chiara Allegra

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dell’uomo di fronte alle cose. La strada dell’armonia di un io composito, passa dunque attraverso il conflitto, attraverso il dramma” (Gaetano Oliva).Riflettere su tutto questo ha un’importanza straordinaria perché il teatro insegna un po’ la vita. Quando si recita si deve imparare a stare insieme, a rispettare i tempi e gli spazi degli altri, a comprendersi attraverso lo sguardo, a sedare i conflitti per il bene comune. Il teatro insegna, se si ha volontà di imparare, ad essere umili, a mettersi in gioco e soprattutto a comprendere che ogni singola parte è fondamentale per il tutto.Ho sperimentato personalmente la potenza di questo mezzo espressivo. Ho visto giovani crescere attraverso il teatro, superare i propri limiti, scoprire le proprie potenzialità ed imparare ad assumersi responsabilità per se stessi e per gli altri.

Chiara Allegra, [email protected]

CHI CONTROLLA LA SERIETÀ DELLE SCUOLE PARITARIE?La regione Sicilia deve versare per il 2012 alle 142 scuole private paritarie la bellezza di sei milioni di euro. Ma non ce li ha e così sta ritardando nei pagamenti. Alcune scuole hanno dato mandato ai propri legali di diffidare l´amministrazione regionale e annunciare azioni nelle competenti sedi giudiziarie. La legge 27 del 2006 ha stabilito che possono avere la convenzione solo le scuole paritarie, e che quelle precedentemente pari-ficate avrebbero dovuto mantenere un contributo non inferiore a quello precedentemente ottenuto. In Sicilia si è creata una situazione per cui le scuole che erano convenzionate già prima hanno ottenuto 19 mila euro all’anno per ogni classe, mentre quelle che erano subentrate successivamente ottengono 7 mila euro all’anno per ogni corso di cinque classi. Intanto in Sicilia il numero delle paritarie convenzionate è triplicato, arrivando a 142 scuole. Intanto tra la fine di un governo regionale (quello guidato da Lombardo) e l´inizio di un altro (con l´attuale presidente Crocetta), sono cambiati i vertici dei dipartimenti regionali. Le associazioni delle scuole cattoliche ipotizzano che il blocco dei contributi sia dovuto anche allo stop dettato dalla legge di stabilità a una serie di spese. Ma dalla Regione smentiscono questa lettura. La dirigente del servizio Scuole infanzia e istruzione non statali, Angela Varisano, vuole vederci chiaro. «Non c´è stato un blocco, c´è stato un rallentamento - spiega. Quando sono arrivata ho notato che non era stata data ampia chiarezza e trasparenza nel riparto di queste somme. Credo anche che le convenzioni non debbano avere la

durata di nove anni. Sto preparando una bozza di decreto che disciplini questo contributo e un modello operativo per regolamentare la rendicontazione di queste somme, finora inesistente». Sui tempi, però, non c´è alcuna certezza.

Elio Di Bella

RIFLESSIONI

IL CORAGGIO DI EDUCAREIn ogni epoca l’educazione delle nuove generazioni ha rappresentato un compito naturale, quasi scontato, e condiviso dagli individui adulti.Oggi, invece, a causa dei grandi cambiamenti socio-culturali, scientifici e tecnologici che hanno modificato, e che continuano a modificare molto rapidamente il nostro contesto sociale, l’educazione è diventata una sfida, un problema, una vera e propria emergenza educativa che irrompe improvvisa, inattesa…Perché?Quella che stiamo vivendo è la stagione storica del relativismo, dell’edonismo diffuso, del materialismo. L’uomo occidentale è insidiato dall’insoddisfazione e dal senso di vuoto esistenziale; la perdita dei valori, che tradizionalmente hanno sostenuto per decenni individui, famiglie, gruppi sociali, intere nazioni, infatti, ha ceduto il posto a drammatiche conseguenze che, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti: lo sradicamento dai legami più sacri e dagli affetti più degni, la precarietà delle relazioni della nostra società “liquida”, come l’ha definita il sociologo Baumann, dove anche l’amore, i sentimenti sono “liquidi”, l’assenza di sogni, di pro-getti, la sfiducia … sino all’odio di sé.Un così problematico e difficile contesto culturale ci obbliga a considerare la sua reale, profonda incidenza sulla condizione giovanile. La questione antropologica, infatti, va di pari passo con la questione pedagogica!L’attuale deficit di speranza, di volontà di futuro e, quindi, di azione coraggiosa e consapevole degli adulti, li priva del desiderio e del coraggio di educare. Diventa deficit di educazione, nei confronti di se stessi e degli altri, soprattutto dei piccoli e dei giovani. I nostri giovani, infatti, sono fragili, spesso insidiati dal cosiddetto “mal di vivere” e privi, comunque, della maturità che connotava le giovani generazioni di qualche decennio fa. I giovani di oggi appaiono facili agli entusiasmi e smarriti nelle difficoltà che la vita riserva. Li si vede frequentemente disorientati, a volte addirittura pronti

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alla resa, di fronte agli ostacoli che incontrano nelle relazioni familiari e sociali, nello studio, nella ricerca del lavoro, nell’inserimento nel mondo dei grandi. L’emergenza educativa odierna ci viene testimoniata da studi di sociologi, filosofi, politologi, economisti, dai media e dalle cronache giornalistiche; è stata acuta-mente evidenziata anche da indagini portate avanti da Istituti di ricerca, come ad esempio lo IARD, che dal 1983 pubblica periodicamente un rapporto sulla condizione giovanile. La Chiesa, nella persona del Santo Padre, e mediante la Conferenza Episcopale Italiana, continua attivamente a segnalare ed a denunciare tale emergenza educativa. Essa, come ha scritto Benedetto XVI, è “inevitabile” in una società nella quale prevale il relativismo cioè il cosiddetto “pensiero debole” teorizzato da filosofi contemporanei come Rovatti e Vattimo.Questo relativismo, ha affermato il Papa durante il Discorso alla Diocesi di Roma del 6 giugno 2005, “sottrae la luce della verità”, condanna prima o poi ogni persona “a dubitare della bontà della sua stessa vita e dei rapporti che la costituiscono, della validità del suo impegno per costruire con gli altri qualcosa in comune”. Ragazzi e ragazze, così, sono caratterizzati da un disagio, che il filosofo Umberto Galimberti nel suo volume “L’ospite inquietante”, edito da Feltrinelli, definisce a ragione, non psichico ma “culturale”, e perciò vastamente “esistenziale”.Il vivere non è privo di senso per qualche grave causa di sofferenza, bensì è sofferente perché privo di senso. “Senso”, si sa, vuol dire significato e direzione.Il giovane di oggi, quindi, si sente privo di un orientamento, di un senso, appunto. Manca di energie, di slancio, di passione,di senso di sacrificio per un ideale, o un progetto di vita che possa portarlo all’auto-realizzazione. Cede, così, facilmente alle “sirene del nulla” che non gli chiedono sforzo, fatica, il rispetto di norme e di regole; esse inizialmente lo allettano facendogli intravvedere “scorciatoie” e “facili paradisi” per poi abbandonarlo ad uno sconforto ed a una delusione crescenti.Tali “sirene” sono: - il sistema dei mass media, con il materialismo, l’individualismo ed il narcisismo esasperato che promuove - l’analfabetismo emotivo ed affettivo - la logica del branco e la conseguente omologazione di gruppo o di massa - la ricerca spasmodica della comodità, dell’edonismo, anche sessuale - il ricorso alle “raccomandazioni”, alle logiche cliente-

lari, per paura della preparazione richiesta dal sistema scolastico d’istruzione e dal mercato del lavoro con la sua competitività e la sua impietosa richiesta di prestazioni efficaci - il cinismo carrierista, l’illegalità, la violenza- la trasgressione (dipendenze, perversioni, ecc.) ed il conflitto con i genitori o altri adulti, data la mancanza di dialogo ed il gap generazionale.Il nostro è il tempo della frammentazione e del disorientamento, come si è detto. L’emergenza educa-tiva impone a tutti, educatori genitori, insegnanti, sacerdoti, politici, laici la ricerca, in primis, dell’unità ma anche la capacità di orientamento senza permissivismi o autoritarismi; piuttosto con una sana direttività: si, no.Occorre tornare urgentemente con maggiore impegno al dovere ed al coraggio dell’educazione dei giovani. Come scriveva Antonio Rosmini, essa è “affare di grande portata”, per il fatto che mira a “rendere l’uomo stesso buono con riguardo a tutte le circostanze nelle quali si trova; (e renderlo) capace di usare di esse, e di tutti gli altri mezzi al vero vantaggio di sé e d’altri; autore del proprio bene e specialmente della propria virtù e della propria felicità”.Famiglie, istituzioni scolastiche, associazioni, parrocchie ed autorità politiche e municipali, tutti cioè, dobbiamo tornare ad un’azione pedagogica sinergica per aiutare noi stessi, prima di tutto in una logica auto-educativa, poi i giovani al vero, al bene, al bello. La vita è dono divino d’inestimabile valore e a tutti va data la possibilità di usare bene, con profitto, tale dono. I giovani, però, non ascoltano esempi, ma solo testimoni credibili. Ne abbiamo esperienza tutti, grandi e piccoli, quando il nostro cammino si incrocia con quello di padri, madri, educatori, pastori, amici assolutamente speciali, generosi, limpidi. Solo dei grandi uomini possono formare altri grandi uomini, infatti.Da qui il senso di autoeducazione e di responsabilità che deve animarci. Educare i giovani ad autorealizzarsi vincendo le proprie paure, le proprie pigrizie, per valorizzare ed accrescere in loro le personali attitudini, i carismi, le vocazioni, è compito di assoluta urgenza morale e sociale.I giovani vanno guidati e condotti ad acquisire reali abilità, conoscenze, competenze che possano permettere loro di essere i futuri cittadini italiani ed europei.Tutto questo, però, non potrà essere realizzabile in assenza di dialogo fra le giovani generazioni e gli adulti. Occorre, allora, agire sapientemente perché i soggetti in crescita tornino a dialogare con le generazioni più mature affidandosi, con fiducia, come scriveva Platone secoli fa, alla loro “giusta cura”.

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Educare è un compito arduo; richiede sensibilità, tatto pedagogico e dono di sé. Possiamo definirlo un compito di persone controcorrente, ragionevolmente ottimiste e … capaci di amare! L’educazione, infatti, è assimilabile ad un processo di continua rinascita, ad un risorgere e lottare tenacemente per vincere l’impulsività, la superficialità, il male presente dentro e fuori ciascun essere umano. “Educare educandosi” significa, in concreto, assumere la dimensione più alta e nobile dell’esistenza contribuendo a creare soggetti capaci, si, di equilibrio e di razionalità, ma anche di nuove idee e spinte valoriali, di gioia di vivere. L’educazione oggi più che mai, è valore e risorsa. È atto d’amore assolutamente imprescindibile.

Gabriella Scaturro, [email protected] Dirigente Scolastico 1° Circolo Didattico

“Giovanni XXIII” di Sciacca (AG)

VALUTAZIONE E QUALITÀProprio perché il miglioramento della qualità è il nostro primo obiettivo, la valutazione esterna e l’autovalutazione sono ele-menti ormai non più procra-stinabili. Anche in Italia, come avvenuto in altri Paesi, i risultati OCSE-PISA dovrebbero essere messi al centro di un dibattito sociale e politico ai massimi livelli.

Vi è un grave problema che resta irrisolto ed è quello del precariato. Per noi deve diventare una priorità esigere dal Ministero la stabilizzazione del precariato: partendo da concorsi che responsabilizzino le scuole rivolti a persone che hanno ottenuto l’abilitazione, non certo con la strada intrapresa dal Ministro Profumo di concorsi aperti a chi non ha l’abilitazione e contro i giovani. La crisi economica, le costanti sfide generate dalla globalizzazione e dai nuovi processi produttivi e il crescente bisogno di competitività sono le questioni fondamentali a cui il nostro sistema scolastico deve guardare per ritrovare il proprio senso e un rinnovato ruolo nel Paese. Perché oltre le risorse naturali, la libertà economica e la solidità del settore finanziario, è il capitale umano la risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo di una nazione. La formazione appare un investimento redditizio dal punto di vista individuale, ma lo è anche dal punto di vista sociale, perché un migliore capitale umano

significa aumento di produttività, di competitività generale, di ricchezza e di benessere. È per questo che auspico di poter continuare il lavoro svolto fino ad ora a livello regionale con un programma di legislatura che ci consenta di fare ulteriori passi avanti con alcune priorità: rating degli operatori accreditati alla formazione ed al lavoro e creazione un nuovo patto tra sistema educativo e imprese.Il futuro occupazionale dei giovani dipende primaria-mente da un efficiente raccordo e dall’integrazione tra sistema di istruzione e formazione rinnovati e il mercato del lavoro. Il disallineamento tra competenze formative e mercato del lavoro regionale impone di identificare azioni davvero capaci di favorire l’incontro fra i bisogni formativi espressi dal sistema economico e le compe-tenze effettivamente generate dal sistema di formazione ed istruzione, come stage di alternanza scuola-lavoro e apprendistato.Costituire reti tra enti di formazione, istituti scolatici, imprese, centri di ricerca e Università per la creazione di Cluster Tecnologici, Poli tecnico-professionali e Comitati Tecnico Scientifici territoriali. Attivare tutte le possibilità dell’Alto Apprendistato: nella scuola secondaria superiore, nei corsi di Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS), di Istruzione Tecnica Superiore (ITS), nei corsi di Laurea, Master e Dottorati. Potenziare l’offerta formativa di corsi di IFTS e ITS per collegare le filiere produttive di eccellenza lombarda alle filiere formative.Creare un sistema regionale di orientamento per consentire ai giovani ed alle loro famiglie quei percorsi di studio che sono più vicini ai bisogni del tessuto territoriale e produttivo e economico.Promuovere nelle scuole secondarie superiori l’organizzazione ed erogazione di servizi di orienta-mento e intermediazione, favorendo misure per l’inserimento nel mondo del lavoro. Realizzare un ambizioso programma di rinnovamento degli edifici scolastici, degli spazi, delle attrezzature, mettendo al centro la tecnologica ed il risparmio energetico. La sfide che ci aspettano vanno affrontate con speranza e ottimismo, e personalmente sono convinta che ogni crisi apre un’opportunità. Dobbiamo avere la lungimiranza di guardare al futuro del nostro Paese e considerare la scuola l’investimento primario per lo sviluppo del capitale umano, vera ricchezza della nostra società.

Valentina Aprea

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Valentina Aprea

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LE IRRESISTIBILI PAROLACCEÈ difficile spiegarlo, ma ci si impoverisce anche così. Infatti, quando io andavo al ginnasio mi dicevano che nel nostro parlare utilizzavamo circa 2000 vocaboli; dopo il ’68 ne bastavano 1000, mentre adesso ne bastano 500 dei quali il 50% sono parolacce.Non dovrebbe essere difficile capire che il turpiloquio è anzitutto una mancanza di rispetto verso gli altri oltre che verso se stessi. Respectus significa riguardo, considerazione. È la capacità di stare davanti all’altro e alle cose stimandole degne di attenzione e di conside-razione; direi che è il primo valore dell’educazione. Infatti una persona educata sa stare correttamente davanti all’altro con rispetto.È pessimismo dire che il rispetto oggi è in declino? Spesso non si rispettano i malati, gli anziani, i bambini, l’ambiente, gli animali, le cose pubbliche, … Talvolta non si rispettano gli amici, la famiglia, la religione, le tradizioni, l’autorità, le regole della convivenza, … Il rispetto è un valore, un impegno individuale e collettivo che s’impara a scuola, ma si promuove con l’esempio.La mancanza di rispetto si esprime manifestamente nella progressiva maleducazione, inciviltà, arroganza, menefreghismo.Certi dibattiti televisivi sono una scuola di volgarità fatta di insulti più o meno velati, parolacce, litigi, mancanza di ascolto, etc. In certi particolari momenti molti dimenticano come si sta in società e come si pratica il buon senso; si comportano come chi vede nemici dappertutto e manifestano un’aggressività da giungla. Quando si inizia con uno sguardo torvo, un tono seccato, una sbuffata e qualche parola di troppo, si entra in una spirale impazzita di inciviltà che fa perdere il senno. È così che scatta l’imbarbarimento nei rapporti interpersonali. Il maleducato nelle dispute non capirà mai le ragioni degli altri; vive d’istinto e non è disposto a confrontarsi con le argomentazioni chiarificatrici degli interlocutori. proprio così, ci si abitua a tutto, anche al turpiloquio; quelle che una volta si chiamavano parolacce, sono state sdoganate e lodevolmente giustificate. Una dopo l’altra le ascoltiamo, ne “gustiamo” la volgarità e poi ci accorgiamo che fanno parte a pieno titolo del linguaggio comune, del quotidiano neo-volgare.In tempi in cui certe parole come imbrogli, raggiri, frodi, truffe, … ronzano ogni giorno nelle nostre orecchie, così altre parole da “scaricatore di porto” (così si diceva una volta), le possiamo ascoltare in macchina, per strada, dai giornali e dalla radio, dalla tv e dai film. Qualche bravo opinionista ci chiede di adeguarci per non essere dei bacchettoni fuori tempo, anche perché “non conta come si parla, ma cosa si dice”. E se uno è

un po’ nostalgico del parlare pulito? E se io credo che la forma influenza la sostanza?Ma una volta il turpiloquio, non lo usavano le persone maleducate? Sì, certo. Una volta la buona formazione, quella che si rifaceva al galateo, voleva il ben parlare. Oggi dopo le varie rivoluzioni più o meno culturali, viviamo un’accondiscendente assuefazione alla volga-rità. Il peggio è che il turpiloquio è entrato in casa, grazie agli “amati comici” e “bravi presentatori” televisivi.Per questi “benemeriti professionisti” le parolacce sono il sale dei “banchetti festivi” a base di sesso che la tv scodella nelle nostre orecchie. Una volta certe parole, gesti, comportamenti, … venivano guardati con disap-provazione; oggi sono parti integranti del quotidiano. Ma è un po’ come lo smog: non ci si fa più caso.

Enrico Bommarito c.p., [email protected]

OPINIONI

I SUCCHIARUOTEIeri, sul sito dell’Anp, è stata pubblicata una notizia relativa alla sentenza favorevole del Tribunale di Roma che ha accolto il ricorso di 36 colleghi, riconoscendo loro il diritto alla RIA maturata nella carriera docente. Riassumo, a parole mie, quella che ritengo sia la

posizione dell’ANP:- la giurisprudenza non è ancora consolidata, per cui conviene aspettare- in particolare, conviene aspettare l’esito del giudizio di appello contro la sentenza del Tribunale di Roma (L’Anp sa già che l’Amministrazione ha presentato o presenterà appello? O glielo sta forse suggerendo?)- nel frattempo, è bene presentare una diffida all’Ammi-nistrazione, così non si spende niente e non si perde alcun diritto.Se ho ben interpretato la posizione dell’Anp, si potreb-be dire che si tratta di una posizione saggia e prudente, ma io non ne sono affatto convinto; della serie: che siano gli altri a farsi carico del problema, ad organizzare e presentare i rincorsi, a tirar fuori i soldi dalle proprie tasche, noi aspettiamo; se il lavoro, l’impegno ed il sacrificio degli altri andranno a buon fine noi ne approfitteremo, tanto grazie alla diffida non perdiamo niente. A leggere certe cose mi è tornata in mente una figura classica del ciclismo: il succhiaruote; sta in fondo

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Pietro Perziani

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al gruppo, non collabora alla fuga, quando si è in vista del traguardo scatta per primo per la volata finale e, fresco fresco, vince alla grande, approfittando del lavoro e della fatica altrui.Certo, la mie sono solo opinioni, opinabili e magari sbagliate, forse la prudenza è la migliore delle virtù, ma il fatto è che io ho conosciuto un’altra ANP: non stava in fondo al gruppo, le fughe le guidava; mi spiace dirlo, ma io la vedo così.Se i colleghi di Roma non avessero creduto nella fondatezza del loro diritto mentre altri si trinceravano dietro autorevoli (?) pareri per non fare niente, non si fossero organizzati, non avessero trovato un bravo avvocato, non mi avessero chiesto di preparare una relazione tecnica, la sentenza di Roma non ci sarebbe stata ed oggi non saremmo qui ad organizzarci per presentare altri ricorsi, in tutta Italia, non solo per la perequazione interna, ma anche per la perequazione esterna.Certo, lo sappiamo bene che la strada è lunga, che è stata vinta solo una prima battaglia e che la guerra è ben lungi dall’essere vinta, va anche detto però che se vinciamo qualche altra battaglia magari sarà più facile vincere la guerra; fuor di metafora: se altri ricorsi verranno accolti in primo grado, si formerà una giurisprudenza favorevole e sarà più facile vincere in appello e magari anche in Cassazione.La strada è lunga e difficile, è del tutto evidente, ma se non si inizia a percorrerla non si arriverà mai alla meta; chi scrive, sta curando la parte tecnico-contrattuale dei ricorsi che la Dir-Presidi-Scuola sta organizzando in tutta Italia, siamo alle battute finali, a breve verrà presentata la prima tranche di ricorsi sia per la perequazione interna che per la perequazione esterna.Se si crede in una cosa, si fa, non si aspetta di vedere cosa succede agli altri (Armiamoci e partite?); se andrà male, vuol dire che ci rimetteremo un po’ di soldi, se andrà bene, vedremo riconosciuto un nostro diritto e a quel punto i “succhiaruote” potranno accomodarsi per trarre vantaggio delle battaglie vinte dagli altri.POST SCRIPTUMChiedo scusa per l’uso della prima persona e per il tono di questo articolo, che è più vicino ad uno sfogo personale che ad un commento o ad un’analisi, ben lontano dallo stile usuale di GLS; il fatto è che sono un protagonista, oltre che un diretto interessato, delle vicende di cui abbiamo parlato: ho espresso delle opinioni, ognuno le valuterà come meglio crede.

Pietro Perziani, [email protected], cell 3287305659 direttore di GLS www.governarelascuola.it

past president della FNASA

LA POLITICA AL SERVIZIO DELLA POLIS Politica? No grazie!! “Ma che cos’è mai questa politica, che così in fretta e a gran voce da tanta parte del genere umano viene ripudiata e maledetta? Deve essere di sicuro una gran brutta femmina, vecchia, lacera, sporca, sordida bagascia igno-bile, spudorata megera, indegna del consorzio degli uomini per bene …” così scriveva Don

Luigi Sturzo davanti ai pregiudizi diffusi ai suoi tempi sulla politica.Sembrerebbe una domanda ingenua, certamente non appropriata ad un grande uomo “politico” come Lui, immerso, come è stato, fino al collo nella vita sociale,in azioni volte al bene comune, ma forse era un modo indiretto per rassicurare coloro che avevano perso la fiducia (sottintende una rassicurazione) “la politica non guasta …, ma rivela gli uomini - diceva!”, e nello stesso tempo un invito, rivolto soprattutto ai cattolici, a non avere esitazione a partecipare in modo responsabile alla “cosa pubblica”, ad impegnarsi nel campo del sociale e popolare, (nel senso di coscienza di popolo), con lo stare tra la gente, a cominciare dal basso, possibilmente con lo spirito cristiano rivolto al prossimo forte e continuo verso “gli ultimi”,a dialogare e condividere la cultura della comunità a cui si appartiene, leggere i segni del tempo nel contesto territoriale e individuarne i bisogni.Cos’è cambiato dai tempi di Don Luigi Sturzo? Recenti ricerche registrano che fra i punti di riferimento delle nuove generazioni, la politica si colloca ancora all’ultimo posto. Ciò non ci deve meravigliare,i giovani non hanno modelli o esempi adeguati Si assiste ad un chiaro e progressivo allontanamento dalla “politica vera”.I cittadini non concorrono più con la passione di una volta, non partecipano alle scelte e alle decisioni poli-tiche per il Paese, non frequentano i luoghi pubblici, le piazze, (al loro posto vi è quella mediatica!!!) vere palestre di dialettica di confronto di idee e di proposte mostrando anzi un disinteresse per il bene comune.Anche i partiti dal canto loro seguono una logica della frammentazione dimenticando le finalità della loro costituzione.Eppure si parla di politica ogni giorno, i media ci sommergono di trasmissioni e dibattiti politici, i giornali ci riempiono la testa di notizie molto spesso superficiali, alla ricerca di quello o di quell’altro scandalo.Confusione, disorientamento, litigiosità, spettacolariz-zazione, emozionalità … tutto ciò continua a distanziare

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Cecilia Belfiore

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la gente comune e soprattutto i giovani dalla politica, ritenendola “luogo” di illegalità, di interessi, di “attività” da cui trarre vantaggi o privilegi, “contenitori” di idee e non di fatti.Bruno Forte, nel 1996, allora Presidente Nazionale dell’AIMC (associazione italiana maestri cattolici) nel fare una disamina della situazione politica di quegli anni sulla rivista “Il Maestro” esprimeva la preoccupa-zione di tutta l’associazione: - “quando il popolo si allontana e delega, le fondamenta democratiche vacilla-no e il potere, come decisione e gestione, viene a ricadere nelle mani di pochi …”.Ma l’uomo è un soggetto politico, è parte della società e come tale ha bisogno, di sentirsi cittadino, di aggre-garsi, di associarsi di ritrovarsi insieme ad altri per parlare, per esprimere opinioni, per esercitare la propria libertà di pensiero e di parola; ma - il pensiero è debole - la società è fragile - dicono i relativisti, non vi sono più verità né valori né appartenere a movimenti né a varie sigle giova a giungere ad una sintesi politica nazionale.Torno a Bruno Forte, alla sua metafora - “delle mani sporche” (editoriale Il Maestro 1996).Pensare di star lontano dalla politica - egli dice - perché fatta di “cose illecite”, temere di sporcarsi le mani, mettersi al sicuro da eventuali rischi e compromessi pericolosi potrebbe essere inteso come un modo pila-tesco di lavarsi le mani e di disinteressarsi di tutto.E invece le mani sono strumenti privilegiati di umaniz-zazione della persona … espressione di intelligenza e concretizzazione delle idee.Attraverso il lavoro a più mani si materializzano le idee, si moltiplicano le energie e le potenzialità.Occorre allora riaprire un “cantiere” nuovo dove ritornare a sporcarsi le mani ... ma di compromissione con la gente, innanzitutto con le famiglie, i bambini, gli anziani essere operatori di strada, costruttori di servizi con nuove idee e progetti partecipati.Occorre che la società tutta si riprenda la responsabilità educativa per ridare un senso e un significato al vivere dove il protagonismo di tutti non sia egoismo e indivi-dualismo. Ma un intrecciarsi di mani, quelle dei bambini, dei giovani, delle famiglie con quelle degli amministratori e degli uomini della politica: - mani della città per costruire la catena solidale dell’educa-zione.La scuola è la via privilegiata per ricostruire la coscien-za democratica della comunità locale e del Paese; essa è sempre un cantiere aperto nella città, … è la casa comune “dell’educazione” nella città - dove le mani dei docenti, professionisti di scuola, si sporcano nella fatica di raccordare idee, di sintetizzare proposte politiche, di

interpretare disagi, di collocarsi come punto del sistema formativo (Bruno Forte).Il suo compito fondamentale per la formazione delle coscienze è di orientamento e di investimento; formare uomini e cittadini è una delle finalità principali e la scuola è il luogo dove si inizia a sperimentare la convivenza democratica attraverso un dialogo aperto e solidale, dove si formano le opinioni e i convincimenti,i comportamenti personali e collettivi delle nuove generazioni.

Cecilia Belfiore, [email protected]

COMPETENZA E SENSIBILITA NELL’INSE-GNAMENTO. RACCONTO DI UN CASO CONCRETOVi viete mai chiesti cosa vuol dire veramente insegnare? Ebbene tale verbo, all’apparenza di facile compren-sione, nasconde molti più significati di ciò che ci aspetteremmo, che, poco, o nulla, hanno a che fare con la semplice trasmissione de l sapere, fatto di teorie, di regole matematiche ecc..Insegnare non vuol dire solo portare a termine i programmi ministeriali, ma vuol dire anche educare, ascoltare, capire. E in questo senso, l’insegnante è forse uno dei mestieri più difficili da svolgere, perché gli errori di un insegnamento sbagliato non hanno una data di scadenza, dal momento che accompagnano gli studenti durante tutto il loro percorso formativo, orientando, nella maggior parte dei casi, anche le loro scelte future.Oggi si parla tanto di dispersione scolastica, un feno-meno in aumento, la cui responsabilità è da attribuire sia alle difficili condizioni in cui versa l’Italia sia alla mancata “vocazione” e passione di alcuni insegnanti che, attraverso le loro metodologie di insegnamento, rischiano di incrementare tale fenomeno, deleterio, per il nostro Paese se pensiamo agli studenti di oggi come alla classe dirigente del domani, dunque in una prospet-tiva avveniristica.A tal proposito vorrei raccontare la storia di D., un bam-bino che ho seguito, come insegnante privata, ottenendo ottimi risultati, grazie alle mie conoscenze grafologiche ma anche alla mia sensibilità come persona.Quando D. è venuto da me, ho capito subito che era un bambino speciale, e che non sarebbe stato facile aiutarlo nel suo percorso formativo.Egli era un bambino molto affettuoso, ma i suoi comportamenti così spontanei e “sui generis” non sempre venivano capiti dalle persone che gravitavano attorno a lui, soprattutto in ambito scolastico, mi rife-

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risco all’insegnante e ai compagni che, si sono mostrati capaci di azioni poco ortodosse e sicuramente gravide di conseguenze sull’autostima di D.Anche la sua scrittura chiaramente disgrafica, presen-tava forti segnali di allarme, inerenti soprattutto il suo rapporto con gli altri, poco rilassato e ostile, nonostante il suo forte bisogno di affetto.Era come se D. fosse entrato in un circolo vizioso, che lo aveva reso solo, e privo di quella sana autostima, che permette ad ognuno di noi di vivere serenamente con gli altri.Dunque un bambino con bassa autostima, che veniva deriso non solo dai compagni ma anche dall’insegnante, che, con i suoi modi obsoleti, da “insegnante vecchio stampo”, non faceva altro che infierire su di lui tutte le volte che lo faceva sedere da solo, con il viso verso la finestra o lamentandosi dei suoi ennesimi mancati profitti, dando dei voti che mai si dovrebbero dare ad un bambino, così fragile ed indifeso, nonostante la sua ostilità apparente.Ora mi domando: quali sono le conseguenze di una tale metodologia di insegnamento, priva di quella sensibilità e capacità di ascolto, che tutti gli insegnanti dovrebbero avere al di là della loro preparazione teorica? Deleterie, perché è facile che lo studente non compreso manifesti atteggiamenti dannosi per sé e per gli altri, che non fanno altro che allontanarlo dall’ambiente scolastico, in generale.La scuola, e la famiglia sono delle istituzioni importanti, che hanno una grande responsabilità sull’essere umano, sulla sua personalità, e sulle sue azioni future.Gli insegnanti devono aiutare i ragazzi nel loro difficile percorso di crescita alimentando, ove carente, l’auto-stima, perché uno studente con scarsi profitti, non sempre è uno studente che si impegna poco.Bisogna cercare di andare oltre, di capire che gli studen-ti sono essere umani, che hanno bisogno, in certi casi, di essere capiti, compresi e non solo condannati per le interrogazioni andate male.Il rinforzo positivo, l’ascolto, la sensibilità nonché la passione per il proprio mestiere penso siano degli ele-menti imprescindibili nell’insegnamento, per cui, mi auguro che questo nuovo concorso tenga conto non solo della preparazione teorica dei futuri insegnanti, ma anche del loro approccio all’insegnamento e della loro capacità di interagire e di dialogare con gli altri, cercando di far venire fuori ciò che di buono “potenzialmente” hanno tutti gli studenti.Dott.ssa Elisabetta Longo, [email protected]

PUBBLICO E PRIVATO

In questi anni abbiamo assistito da parte dei vari governi di centro destra, e non solo, al tentativo, purtroppo riuscito, di ridimensionare il ruolo della scuola pubblica per favorire quella confessionale e privata. I continui tagli di finanziamenti e di personale, hanno trasformato la scuola italiana in un simulacro che ancora si regge sull’impegno e la dedizione del personale scolastico. Le politiche scellerate della Gelmini e ribadite dall’attuale ministro Profumo, hanno trasformato la scuola in un problema nazionale. Al contrario di paesi come la Francia e la Germania, che nonostante la crisi economica, hanno aumentato la spesa per l’istruzione e la cultura, in Italia, proprio in questo settore, si è abbattuta la scure dei tagli “lineari”. Alcune materie sono state lentamente ridimensionate o abolite dai vari cicli scolastici. Per esempio “Diritto”, materia che insegno negli istituti superiori, è stata falci-diata e ridimensionata, per cui mi ritrovo, dopo 18 anni di insegnamento, a essere considerata in “sopran-numero” col pericolo di essere trasferita anche in un’al-tra provincia o a essere diversamente utilizzata (to-gliendo posti ai precari e fomentando la guerra tra poveri). Forse pensano di sostituirci con le lectio magistralis di qualche magistrato o con lezioni in video conferenza on-line. Ben poca cosa per educare alla legalità e al rispetto delle leggi, di cui la nostra società è molto carente. Forse, se i magistrati venissero impiegati a ridurre gli arretrati delle varie Procure, per cui siamo continuamente condannati dalla Corte di Giustizia europea, e i docenti di Diritto avessero più ore di insegnamento e più mezzi didattici a loro disposizione, le cose andrebbero meglio. Probabilmente a qualcuno interessa che la nostra giustizia non funzioni e che i nostri giovani rimangano sudditi e non cittadini consa-pevoli dei propri diritti e doveri. Un popolo privo di cultura e “ignorante” dei propri diritti è più facile da governare e una giustizia che non funziona garantisce l’impunità ai soliti noti.

Rosa Faragi

NOTIZIE

ROCCO CHINNICI - GIUDICE DA RICORDARE. L’ISTITUTO ALBERGHIERO DI NICOLOSI PORTERÀ IL SUO NOMEIl 19 gennaio è una data da ricordare essendo anche l’anniversario della nascita di Rocco Chinnici e di Paolo Borsellino.

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Oggi il fondatore del pool antimafia di Palermo, Rocco Chinnici, avrebbe compiuto 88 anni e a trent’anni dalla sua uccisione ed il 18 gennaio, per iniziativa del Parlamento della Legalità, diretto da Nicolò Mannino, nell’aula magna del liceo artistico “Renato Guttuso” di Bagheria si è svolta una solenne manifestazione di memoria e di ricordo nell’impegno ad una vera educa-zione contro la criminalità e la cultura mafiosa.Gli studenti del territorio palermitano, da svegli e protagonisti, hanno proposto un cammino culturale di liberazione dalla mafia in maniera forte e incisiva.Gaetano Chinnici (non è parente di Rocco) ha scritto una lettera che potrebbe essere considerata un documento-proclama di legalità e di impegno civile. Venerdì 25 gennaio sarà intitolato a Rocco Chinnici l’Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e turistici di Nicolosi. È la prima scuola della provincia di Catania che viene intitolata al fondatore del pool antimafia. Dare il nome ad una scuola significa condividere il messaggio e la lezione di vita che quel nome ricorda e quindi i ragazzi di Nicolosi saranno ancor più guidati ad un forte impegno di legalità e di onestà dall’esempio del giudice Chinnici.La cerimonia,, coordinata dalla preside Anna Mondati, avrà luogo alle ore 11,00 e prevede la partecipazione dei familiari del Giudice Chinnici e la figlia Caterina, Capo dipartimento per Giustizia Minorile presso il Ministero della Giustizia e di numerose autorità provinciali e cittadine.Nell’occasione il piccolo coro di voci bianche dell’Istituto “Parini” di Catania eseguirà un inno alla legalità composto dal M° Alberto Tomarchio, che impegna fortemente gli studenti a vivere secondo i valori dell’onestà e della libertà

Redazione, [email protected]

SEMINARIO INTERNAZIONALE ADI 1-2 MARZO A BOLOGNAAutonomie, istruzione tecnica e professionale, professione docente. Un’agenda per il nuovo governoUn seminario per fare il punto sulle questioni cruciali della scuola da sottoporre al nuovo Governo.Il titolo, Il tallone di Achille, è un’efficace metafora per indicare i punti più “vulnerabili” dell’istruzione in Italia: 1) decentralizzazione e autonomia scolastica, 2) istruzione e formazione tecnica e professionale, 3) professione docente.

Questi tre temi saranno sviluppati nella mattina e nel pomeriggio di venerdì 1 marzo e nella mattina di sabato 2 marzo 2013, subito dopo le elezioni politiche a tracciare un’agenda per il prossimo ministro. Le tre sessioni, che vedranno la presenza di prestigiosi relatori stranieri e di situazioni italiane di successo come Bolzano, si concluderanno con proposte originali e di forte impatto. Non maggiore spesa corrente, ma migliore spesa: decentralizzazione di tutto il personale alle regioni e alle scuole, maggiore orario di servizio dei docenti/maggiore retribuzione, soppressione degli istituti professionali e loro passaggio all’istruzione tecnica e alla formazione professionale (come a Trento e Bolzano), riduzione a 4 anni della secondaria di 2° grado a cominciare dagli istituti tecnici e corrispondente aumento dell’orario annuale, dedicato interamente a laboratori e alternanza scuola lavoro; differenziazione nella gestione delle scuole autonome.Tra i vari relatori stranieri spicca Andy Hargreaves, dell’università di Boston, una star mondiale nel campo della docenza e della leadership educativa. Il seminario è rivolto a tutti i gradi dell’istruzione, compresa la formazione professionale, gli ITS e l’apprendistato. È consentita la partecipazione in orario di servizio. Programma del seminario e modulo di iscrizione sul sito dell’ADi: www.adiscuola.it

SCUOLA PUBBLICA: DI TUTTE/I PER TUTTE/I

Corteo nazionale a Roma - 2 febbraio 2013, ore 14Appello per la manifestazione nazionale della scuola e dei beni comuni del 2 febbraio Il movimento delle scuole dello scorso autunno ha reclamato il diritto ad un’istruzione di qualità per tutte e tutti, contrastando l’ennesimo progetto di tagli alla scuola, attraverso l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario, avanzato dal governo Monti e di aziendalizzazione degli istituti, attraverso la cancel-lazione degli organi collegiali avanzata nel Ddl Aprea-Ghizzoni. Il governo Monti e il parlamento uscente, sconfessato in piazza e nelle scuole da milioni di insegnanti, studenti e cittadini, prova a far passare la privatizzazione attraverso la discriminazione tra scuole più o meno meritevoli di ricevere i finanziamenti pubblici, che secondo quanto previsto dalla legge di stabilità dovrebbe essere applicata dal 2014.La scuola pubblica è un bene comune, che garantisce un diritto fondamentale, proprio come lo sono la sanità pubblica e la gestione pubblica dell’acqua. Ci sentiamo

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vicini alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, come la scuola tagliata e ridotta ai minimi termini, e alla cittadinanza che ha chiesto con forza di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico e che vede oggi inattuato il risultato referendario. Chiediamo:Il rifinanziamento della scuola pubblica statale, restituendo gli otto miliardi di euro indebitamene sottratti dal governo Berlusconi e portando il finanzia-mento in linea con i paesi Ocse. Basta finanziamenti alle scuole private! Questo consentirebbe di rilanciare la qualità dell’istruzione pubblica, diminuendo il numero degli alunni per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in sicurezza e di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli stipendi degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a percorsi di formazione permanente.L’assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti, ottemperando alla normativa europea che impone la stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo determinato nelle scuole.Il blocco dei progetti di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti scolastici, a partire dal disegno di legge Aprea - Ghizzoni, per una scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che garantisca a tutte e tutti una formazione di base e specialistica critica e indipendente dagli interessi del profitto privato.La disdetta del patto sulla produttività e la sua non applicazione al pubblico impiego. Tale accordo scellerato è la via attraverso cui si vuole reintrodurre quello che il movimento ha già rigettato, cioè l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario.L’abrogazione dell’articolo 1, comma 149 della legge di stabilità che vorrebbe differenziare in base al “merito” i finanziamenti alle scuole, lasciando ancora più indietro le situazioni di disagio sociale, ed imponendo sistemi di valutazione che nulla hanno a che vedere con il ruolo istituzionale della scuola pubblica.Facciamo appello alle organizzazioni sindacali che condividono la piattaforma, all’intero mondo del lavoro e della cultura, alle studentesse e agli studenti, ai lavoratori, le lavoratrici e gli utenti della Sanità pubblica, al Forum italiano dei movimenti per l’acqua e alle/ai cittadini che hanno partecipato alla vittoria referendaria, affinché convergano sulla manifestazione per farla diventare una grande giornata di lotta unitaria in difesa dei beni comuni fondamentali. Facciamo infine appello a tutte le forze politiche che hanno a cuore la difesa e il rilancio della scuola pubblica statale come fulcro del diritto costituzionale all’istruzione per tutte e per tutti, a sottoscrivere i quattro punti di piattaforma della manifestazione e a parteciparvi.

Corteo nazionale a Roma - 2 febbraio 2013, ore 14Coordinamento Nazionale Scuola

dal sito www.coordinamentonazionalescuola.net

ULTIMORA!!!

INTERVISTA A VINCENZO CAMPO

Alla seduta spiritica della Rete ASASi di questa settimana, è apparso, crivellato da due fori piuttosto grossi di pallottole calibro 91, ma impeccabile nella sua pettinatura ordinata, camicia bianca e cravatta, l’avvocato Vincenzo Campo Ingrao, vice segretario regionale della Democrazia Cristiana nel secondo

dopoguerra, ucciso dalla mafia. Il 20 febbraio del 1948, cadde sulla strada fra Santa Ninfa e Gibellina: tornava da Alcamo, sua città natale, dove aveva tenuto un incontro politico in vista delle elezioni del 18 aprile. Era designato quale candidato alle elezioni della Camera dei deputati. È una delle prime vittime politiche della mafia in periodo repubblicano, dimenticata e comunque offuscata dal più recente bagliore delle recenti, alle quali si intestano viali, piazze, lungomari e aeroporti. Erano appena trascorse le sedici, Campo recitava in macchina il Santo Rosario, quando sentì echeggiare uno scoppio, un attimo dopo altri due spari. Si abbatteva sul sediolino della macchina e nello stesso momento la vettura sbandava leggermente perché un altro sparo aveva colpito una gomma dell’auto. Inutile ogni tentativo del figlio Totò di soccorrere il genitore, il giovane cercò in ogni modo qualche aiuto, pensò di riparare la gomma. Passò un contadino a cavallo e portò sul luogo i carabinieri di Santa Ninfa, ai quali non restò che constatare che era deceduto. Abbiamo approfittato della sua apparizione per chiarire alcuni dubbi:ASASi: Avvocato, Lei tenne una celeberrima arringa nel 1930, alla Corte di Assise di Agrigento, quale parte civile per conto della famiglia di Gioacchino Lo Voi, assassinato dalla mafia. Cos’è per lei la mafia?Vincenzo Campo Ingrao: Che cos’è la mafia? La mafia non va confusa e tanto meno identificata con la naturale, istintiva fierezza della gente siciliana: generosa, insofferente e pronta sempre ad insorgere per un motivo ideale. Essa è la negazione e la degenerazione di queste virtù, onde il mafioso è

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Vincenzo Campo

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prepotente con i deboli, vile con i forti, egoista sempre, feroce nella vendetta, cavaliere non dell’onore, ma del suo punto d’onore. Il mafioso è peggio di un criminale volgare, anche quando appare ben vestito e si impossessa delle amministrazioni comunali e provinciali. Se in Sicilia la setta ha potuto vivere, prosperare, estendersi nei vari paesi in modo da costituire una rete dalle maglie fitte e singolarmente salde, la responsabilità risale direttamente alla volgare ambizione, alla deplorevole debolezza di quasi tutti gli uomini politici che della mafia fecero un potente strumento elettorale, sempre con la complicità necessaria del governo centrale.ASASi: Avvocato, lei fu ucciso pochi chilometri oltre l’abitato di Gibellina, in una vettura “Topolino” che proseguiva la sua corsa verso Sciacca, dove la Democrazia Cristiana, quella domenica 22 febbraio del 1948, apriva la campagna elettorale per le elezioni politiche nazionali. A bordo dell’auto si trovava anche suo figlio, Totò, che era alla guida della vettura, si trattava del secondo comizio. Il primo l’aveva tenuto quella stessa mattina ad Alcamo. A chi pestava i calli?Vincenzo Campo Ingrao: Mio figlio Totò aveva una Topolino, una specie di camioncino chiuso e girava con questo mezzo per la Dc. Totò era amico di Mario La Loggia, prima accusato e poi assolto per l’omicidio del Commissario di polizia Cataldo Tandoj. Quando a Mario fu chiesta una lettura del mio omicidio, egli rispose: “Di mafia, certamente di mafia, Campo con la sua personalità dava fastidio. Difatti allora si disse che era stata la mafia di Alcamo ad organizzarne l’uccisione. Campo era un grosso personaggio, era un mistico del cattolicesimo, vorrei dire che era un teorico del cattolicesimo. Sbarrava la strada ai contendenti della provincia di Trapani perché lui era vicesegretario regionale della Dc”.ASASi: Avvocato, la sua candidatura era stata chiesta alla Dc dal Vescovo di Agrigento, monsignor Peruzzo, che considerava lei, valente avvocato, più volte responsabile dell’Azione Cattolica, il laico agrigentino

più valido e onesto, un amico fidatissimo. Suo figlio Totò comunicò la sua uccisione ai familiari, dalla stazione dei Carabinieri di Santa Ninfa. La seconda telefonata la fece al Vescovo Peruzzo che immediatamente pensò ad un martirio. Un agguato mortale rimasto impunito. Il più grave delitto politico avvenuto in Sicilia nelle elezioni del 1948. Vincenzo Campo Ingrao: La Democrazia Cristiana veniva colpita molto in alto, ero uno dei fondatori della Democrazia Cristiana di Agrigento, l’uomo su cui monsignor Peruzzo puntava per una più efficace presenza dei cattolici agrigentini nella vita politica locale. Ma fu anche una morte evidentemente scomoda, perché mai veramente ricordata ad Agrigento con il giusto risalto. Eppure Monsignor Peruzzo ebbe a dire che la memoria del coraggioso avvocato “deve restare in benedizione”, il suo esempio “deve essere di incitamento e monito”. Ma né gli avvocati, né i politici, né la Chiesa mi hanno degnamente ricordato.ASASi: Avvocato, lei è uomo di legge, cosa pensa del giudice della quinta sezione del Tribunale di Palermo che sei giorni fa ha assolto, “perché il fatto non costituisce reato”, lo studente Francesco Baiamonte, denunciato l’11 dicembre 2004 perché, pur non essendo studente del Liceo Galilei, aveva partecipato all’occupazione di questa scuola e, portato in questura, aveva avuto uno scatto d’ira, frantumando un portacenere di ceramica?Vincenzo Campo Ingrao: Mi sembra incredibile. Il reato è previsto con precisione dal codice penale. In questo modo si delegittima la Polizia e si dà il cattivo esempio. Vuol dire dunque che lei potrebbe occupare l’ufficio di questo giudice, buttarlo fuori per 22 giorni, rompergli il posacenere e non essere punito? Lo faccia, mi faccia questo favore, e vediamo come se la pensa il giudice.

Roberto Tripodi, [email protected], 3473904596 Presidente regionale ASASi

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FOTOROMANZO

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LE PRECEDENTI “ULTIM’ORA!” Numero Letterina delle interviste precedenti:

Alighieri Dante 337 Amari Michele 267 Aristotele 258 Barreca Mario 307 Basile Ernesto 322 Battaglia Serafina 334 Beccaria Cesare 318 Borsellino Paolo 317 Bosio Sebastiano 299 Bufalino Gesualdo 332 Cannizzaro Stanislao 344 Capuana Luigi 336 Caracciolo Domenico 296 Carducci Giosuè 346 Casati Gabrio 245 Catone Censore Marco 325 Ciancimino Vito 256 Cicerone Marco Tullio 305 Colajanni Napoleone 303 Collodi Lorenzini Carlo 273 Consolo Vincenzo 310 Corbino Orso Mario 281 Corrao Giovanni 340 Corrao Ludovico 338 Credaro Luigi 284 Crispi Francesco 251 Croce Benedetto 282 D’Acquisto Salvo 341 De Amicis Edmondo 272 De Sanctis Francesco 246 Di Lampedusa G. Tomasi 263 Diodoro Siculo 293 Dolci Danilo 342 Euripide 328 Falcone Giovanni 319 Federico II 294 Ferry Jules 248 Florio Franca 265 Fortunato Giustino 290 Francesco II di Borbone 309 Franchetti Leopoldo 289 Gallo Nicolò 250 Garibaldi Giuseppe 255 Gentile Giovanni 249 Genuardi Ignazio 270 Gesù Cristo 277 Gonella Guido 247 Grassi Libero 324 Impastato Peppino 323 Indelicato Salvatore 298 Insalaco Giuseppe 271 Jacopo da Lentini 285 Lima Salvo 269 Lombroso Cesare 288 Marchese Lucio 326 Marchesi Concetto 331 Martino Gaetano 321 Martoglio Nino 297 Mattarella Piersanti 300 Matteucci Carlo 274 Milani Lorenzo 311 Milazzo Silvio 335 Montessori Maria 257 Mori Cesare 262 Moro Aldo 266 Mussolini Benito 252 Nasi Nunzio 283 Natoli Giuseppe 275 Notarbartolo Emanuele 313 Omodeo Adolfo 320 Orlando Vittorio Emanue 278 Parini Giuseppe 343 Pasolini Pier Paolo 261 Perez Francesco Paolo 276 Petrosino Joe 253 Pietro III d’Aragona 330 Pilo Rosalino 333 Pirandello Luigi 254 Platone 301 Poletti Charles 260 Polo Marco 347 Procida da Giovanni 295 Provenzani Salvatore 280 Puglisi Don Pino 304 Quasimodo Salvatore 287 Rizzotto Placido 316 Romeo Rosario 291 Rousseau Jean Jacques 327 Scalfaro Oscar Luigi 315 Sciascia Leonardo 264 Sinibaldi Rosalia 308 Socrate 259 Sonnino Sidney 292 Spadolini Giovanni 279 Sturzo Luigi 312 Tandoj Cataldo 314 Tempio Domenico 302 Turrisi Colonna Giuseppi 268 Verga Giovanni 286 Villari Pasquale 339 Vittorio Amedeo II Savoia 306 Vivacqua Giovanni 329

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BACHECA

CORSO DI PREPARAZIONE ALLE PROVE SCRITTE DEI CONCORSI A POSTI E CATTEDRE, PER TITOLI ED ESAMI, FINALIZZATI AL RECLUTAMENTO DEL

PERSONALE DOCENTE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA, PRIMARIA, SECONDARIA DI I E II GRADO (DECRETO MINISTERIALE

21 SETTEMBRE 2012, N. 80, ADOTTATO AI SENSI DELL’ART. 400, COMMA 8, DECRETO LEGISLATIVO 16 APRILE 1994, N. 297)

Il corso dell’ASASi si svolgerà dal 17 gennaio al 9 febbraio 2013 presso l’Istituto Superiore Alessandro Volta, in passaggio dei Picciotti 1, 90123 Palermo. L’iscrizione al corso sarà di 300,00 euro. Le competenze disciplinari relative alla propria classe di concorso saranno affrontate privatamente dai candidati. Il corso consta di 10 incontri in presenza di tre ore ciascuno. Ogni incontro è strutturato con un’ora e mezza di lezione frontale e un’ora e mezza di esercitazione.I candidati saranno assistiti on line per le esercitazioni e per i materiali di studio forniti.Procedura di selezioneLa prova scritta ovvero scritto-grafica consiste in una serie di quesiti a risposta aperta finalizzata ad accertare la padronanza delle competenze professionali e delle discipline con riferimento al relativo programma d’esame. La durata della prova scritta o scritto-grafica è fissata contestualmente all’argomento della prova assegnata.La prova scritta dei candidati ai posti di insegnamento della scuola primaria comprende anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese. Per tale prova è richiesta la conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.

PROGRAMMA

Fase in presenza1. Giovedì 17 gennaio 2013 ore 15,00 - 18,00 Metodologia delle risposte ai quesiti aperti.

Conoscenza dei principali strumenti didattici delle discipline di riferimento (libri di testo, sussidi e tecnologie informatiche della comunicazione) e dei criteri per valutarli. Conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo e della psicologia dell’educazione. (Buccola)

2. Martedì 22 gennaio 2013 ore 15,00 - 18,00 Conoscenza approfondita delle Indicazioni nazionali vigenti per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo e per i licei, e delle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali, anche in relazione al ruolo formativo assegnato ai singoli insegnamenti all’interno dei profili delle competenze. (Buccola).

3. Giovedì 24 gennaio 2013 ore 15,00 - 18,00 Conoscenza della legislazione e della normativa scolastica con particolare riferimento ai seguenti temi: L’evoluzione storica della scuola italiana; b) La Costituzione italiana e le linee essenziali dell’ordinamento amministrativo dello Stato; c) L’autonomia scolastica e l’organizzazione amministrativa del sistema scolastico; d) Le competenze degli enti locali territoriali; e) Gli ordinamenti scolastici; f) Il governo, la gestione della singola scuola e le funzioni degli organi collegiali; g) Le reti e le associazioni di scuole; h)

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Lo stato giuridico del docente e il contratto di lavoro; i) La promozione della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione nella scuola; l) La formazione in servizio; m) Invalsi e Indire. (Buccola)

4. Sabato 26 gennaio ore 9,00 - 12,00 Conoscenze approfondite pedagogico- didattiche che consentano di attivare la relazione educativa al fine di promuovere apprendimenti significativi e in contesti interattivi in stretto coordinamento con gli altri docenti che operano nella classe, nella sezione, nel plesso scolastico, e con l’intera comunità professionale della scuola; capacità di progettazione curriculare. (Santangelo)

5. Martedì 29 gennaio ore 15,00 - 18,00 Competenze sociali, relative all’organizzazione dell’apprendimento, alla gestione di gruppi e alle relazioni interpersonali, per la conduzione dei rapporti con i diversi soggetti che agiscono nella scuola. (Santangelo,)

6. Giovedì 31 gennaio ore 15,00 - 18,00 Individuare gli itinerari più idonei per una efficace mediazione didattica, impostare e seguire una coerente organizzazione del lavoro, adottare opportuni strumenti di verifica dell’apprendimento, di valutazione degli alunni e di miglioramento continuo dei percorsi messi in atto. (Rovituso)

7. Sabato 2 febbraio ore 9,00 - 12,00 Conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli alunni, con particolare attenzione alle disabilita, ai disturbi specifici dell’apprendimento e ai bisogni educativi speciali, anche all’interno di classi multiculturali. Conoscenza delle problematiche legate alla continuità didattica e all’orientamento. (Rovituso)

8. Martedì 5 febbraio ore 15,00 - 18,00 Padronanza delle tematiche legate alla valutazione (sia interna sia esterna), anche con riferimento alle principali ricerche comparative internazionali e alle rilevazioni nazionali (INVALSI); conoscenza delle prospettive teoriche riferite alla valutazione e all’autovalutazione, con particolare riguardo all’area del miglioramento del sistema scolastico, dei gruppi di lavoro e delle persone (studenti e docenti). (Rovituso).

9. Giovedì 7 febbraio ore 15,00 - 18,00 Conoscenze nel campo dei media per la didattica e degli strumenti interattivi per la gestione della classe; conoscenza della sitografia di ambito disciplinare e delle biblioteche online, cui far ricorso anche per il proprio aggiornamento culturale e professionale. Competenze digitali inerenti l’uso e le potenzialità delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento. (Taormina, Tripodi)

10.Sabato 9 febbraio ore 9,00 - 12,00 Conoscenza dei documenti europei in materia educativa recepiti dall’ordinamento italiano (es. Quadro Europeo delle Qualifiche e relative definizioni di competenza, capacità e conoscenza; competenze chiave) anche in riferimento alle differenze di genere e alle pari opportunità; conoscenza della dimensione europea dell’educazione (cooperazione ed opportunità educative, programmi di partenariati transnazionali, scambi/mobilità di docenti e studenti). Conoscenza di una lingua straniera comunitaria al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue straniere. (Valenza, Tripodi)

Il team dei formatori è composto dai proff. Giusi Buccola, Lucia Rovituso, Margherita Santangelo, Rosalia Taormina, Roberto Tripodi, Giuliana Valenza,

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21 SETTEMBRE 2012, N. 80, ADOTTATO AI SENSI DELL’ART. 400, COMMA 8, DECRETO LEGISLATIVO 16 APRILE 1994, N. 297)

MODULO DI ISCRIZIONE

Il/la sottoscritto/a _______________________________________________________

nato/a _________________________ provincia ________ il _________________________

per la disciplina _______________________________(classe di concorso)

CAP _________ Comune _______________________________________ (Provincia _______)

Codice fiscale personale ______________________________________________________

telefono _______/________________ telefono cellulare______________________________

e-mail (personale) ___________________________________________________________

(scrivere in stampatello maiuscolo, per una migliore leggibilità)

□ chiede di frequentare il Corso di formazione per la prova di preselezione del concorso a posti e cattedre sede di Palermo e pertanto versa la somma di euro (barrare la casella di interesse):

□ € 300,00

Per Palermo sul conto corrente bancario intestato a ASAS - Banca Popolare di Lodi - Palermo AG 3 -

IBAN IT07 Z 05034 04603 000000147624

I dati di cui sopra dovranno essere utilizzati in conformità al D.Lgs. n. 196/2003 sulla tutela dei dati personali

_________________ ___________________________________

(data) (firma)

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L’ASASi PROMUOVE L’USO DEL SOFTWARE LIBERO

L’ASASI aderisce alle raccomandazioni Europee sulle specifiche di uso da parte delle P.A. del software libero e pertanto, la Letterina viene diffusa in formato internazionale ODT open document.Questo formato è leggibile dagli applicativi open office, star office e dalla versione di word 2007 aggiornata con il service pack 2.In alternativa la Letterina è distribuita nel formato PDF Portable Document Format.Questo formato è leggibile con il software gratuito Acrobat Reader, scaricabile mediante il seguente link Download Acrobat Reader Sul sito www.asasicilia.org sono reperibili i numeri arretrati della letterina L’indice cronologico del 2011 è raggiungibile mediante il link Indice cronologico 2011L’indice cronologico del 2010 è raggiungibile mediante il link Indice cronologico 2010L’indice cronologico del 2009 è reperibile mediante il link Indice cronologico 2009L’indice degli articoli del 2011, organizzato per autore, si raggiunge con il link Indice 2011 per autore Collegandosi al sito www.asasicilia.org, oltre a quelli dello scorso anno, si possono trovare anche gli indici delle letterine del 2008 organizzati allo stesso modo.Si invitano caldamente le scuole ad installare la suite OpenOffice.org gratuita, con licenza open source, per come previsto dalle raccomandazioni governative per il risparmio nell’acquisto dei software.

ISCRIZIONE ALL’ASASi

Ecco come fare per ottenere l’adesione all’ASASi di una scuola o di una rete di scuole e per pagare la quota annuale1) Delibera del Consiglio di Circolo/Istituto o dell’organo preposto se si tratta di una rete di scuole; non è obbligatorio inviarla; basta citarne gli estremi nella lettera di adesione;2) Lettera di adesione: va inviata una comunicazione presso la sede operativa sotto indicata anche per posta elettronica e registrazione on-line da effettuare sul sito dell’ASASi;3) Pagare la quota associativa annuale: SINGOLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE : 50,00 euro RETI DI SCUOLE: 25,00 euro x numero di scuole che compongono la rete (esempio: rete di 10 scuole = 250,00 euro)Il versamento, a favore dell’Associazione, va fatto tramite bonifico bancario, utilizzando l’IBAN riportato di seguito. La spesa va imputata, nell’ambito del Programma Annuale. Banco Popolare Siciliano – Agenzia 3, Palermo, numero conto 2383/147624 intestato a ASAS Associazione delle Scuole Autonome della Sicilia. IBAN IT07 Z 05034 04603 000000147624

ATTENZIONE: Poiché dall’estratto conto non è sempre possibile capire da quale scuola proviene il bonifico per il pagamento della quota associativa annuale, si prega di indicare nella causale il codice meccanografico principale della scuola che fa il bonifico.Esempio: CAUSALE: “CTTF03000R - QUOTA 2010” (non serve altro!) DENOMINAZIONE UFFICIALE: Associazione delle Scuole Autonome della SiciliaSEDE OPERATIVA: ITIS Volta, Viale dei Picciotti 1, 90123 PalermoRicordiamo che le scuole aderenti debbono inviare la quota annuale entro i primi due mesi di ogni anno. Grazie.

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Tiratura nazionale attuale 38.400 copie esclusivamente in formato elettronico

REDAZIONEPippo Luca, Lucia Rovituso, Roberto Tripodi, Giuseppe Adernò, Adriana Bongiorno, Gaetano Bonaccorso, Bianca Boemi, Irene Iannello, Pasquale Bova, Salvo Indelicato, Giusi Buccola, Mariolina Mendola, Giovanna Orlando, Salvo D’Agostino, Gianfranco Purpi.

Consultare per le news dal mondo della scuola il sito scolastico siciliano www.aetnanet.org e i siti web delle Associazione Scuole Autonome

FNASA Federazione delle scuole autonome (Federazione Nazionale delle Associazioni Scuole Autonome)

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La Letterina, settimanale on line dell’A.S.A.Si. Sicilia - Rete delle scuole autonome della Sicilia - Statuto del 29.01.2003 dal notaio La Fata di Palermo - Direttore Responsabile: Giuseppe Luca - Iscrizione al registro del Tribunale di Palermo II sez. civile al n.8/2010

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