EDITORIALE Lasciamoci ispirare LA GIOIA DEI CETRIOLILA ... · Viviamo nella crisi. E viviamo di...

10
ORARIO 2013 MESSE FESTIVE Luglio - agosto - settembre Opera SABATO ore 18 DOMENICA ore 8 - 10 - 18 Noverasco ore 11 Santuario ore 11:30 LA GIOIA DEI CETRIOLI LA GIOIA DEI CETRIOLI LA GIOIA DEI CETRIOLI LA GIOIA DEI CETRIOLI Viviamo nella crisi. E viviamo di crisi ormai. Salvo poi far finta che non c’è crisi. Un africano domenica Sera, a Milano, rispondendo a una domanda, ci ricordava: “Come stiamo affrontando noi questa crisi? Ma veramente noi siamo nati nella crisi! Non conosciamo altro tem- po fuori dalla crisi. Eppure guardiamo avanti… e sappiamo ancora danzare e cantare”. Aggiungiamo noi: magnificamente ! Questa crisi ha molte sfaccettature e nessuna da sottovalutare: ci rendiamo conto che è proprio un concatenarsi di prospettive: dall’economica a quella sociale, dall’educativa a quella relazionale, dalla globale alla spirituale, dalla giuridica alla religiosa. Un proverbio della tribù dei bemba, in Zambia, al confine col Congo, sentenzia candidamente: “La gioia del povero è quando i cetrioli abbondano”. Vale a dire che la salvezza del povero sta nei cetrioli, che gli altri disprezzano, ma per lui sono manna: almeno ‘se magna’! Guardandoci attorno e gustando un poco le buone tradizioni dei diversi paesi comprendiamo quanto ci è vicina questa realtà. Uniamo le esperienze e impariamo l’essenziale dell’altro; lasciamo il superfluo. Buona vacanza e gustate i cetrioli. don Olinto Periodico della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, via Dante 25 - Opera Tel. 02/57600310, [email protected], www.santipietroepaolo-opera.it EDITORIALE ANNO XXI Numero 203 30 giugno 2013 Santi Pietro e Paolo Lasciamoci ispirare dai nostri Patroni La festa degli apostoli Pietro e Paolo è celebrata il giorno 29 giugno in tutte le Chiese cristiane di Oriente e di Occidente (in alcune delle tradizioni orientali come quella bizantina è preceduta da un periodo di digiuno dalla domenica di Pentecoste). La chiesa nella liturgia celebra e loda ambedue gli apostoli insieme. Essi vengono inneggiati come primi tra i divini araldi”, “bocche della spada del- lo Spirito”. Pietro è “sincero amico di Cristo Dio nostro”, Paolo “araldo della fede e maestro della terra”. Per tutti e due gli apostoli, il martirio è la meta per raggiungere Cristo stesso: “L’uno, inchio- dato sulla croce, ha fatto il suo viaggio verso il cie- lo, dove gli sono state affidate da Cristo le chiavi del regno; l’altro, decapitato dalla spada, se ne è andato al Salvatore”. Pietro viene celebrato come il primo nel suo ruolo nella Chiesa: “primo chiamato da Cristo”, “capo della Chiesa e grande vescovo”. Pietro è anche teo- logo, in quanto ha confessato Gesù come Cristo: (Continua a pagina 2)

Transcript of EDITORIALE Lasciamoci ispirare LA GIOIA DEI CETRIOLILA ... · Viviamo nella crisi. E viviamo di...

ORARIO 2013 MESSE FESTIVE

Luglio - agosto - settembre

Opera

SABATO ore 18 DOMENICA ore 8 - 10 - 18

Noverasco ore 11

Santuario ore 11:30

LA GIOIA DEI CETRIOLILA GIOIA DEI CETRIOLILA GIOIA DEI CETRIOLILA GIOIA DEI CETRIOLI

Viviamo nella crisi. E viviamo di crisi ormai. Salvo poi far finta che non c’è crisi.

Un africano domenica Sera, a Milano, rispondendo a una domanda, ci ricordava: “Come stiamo affrontando

noi questa crisi? Ma veramente noi siamo

nati nella crisi! Non conosciamo altro tem-

po fuori dalla crisi. Eppure guardiamo

avanti… e sappiamo

ancora danzare e cantare”. Aggiungiamo noi: magnificamente !

Questa crisi ha molte sfaccettature e nessuna da sottovalutare: ci rendiamo conto che è proprio un concatenarsi di prospettive: dall’economica a quella sociale, dall’educativa

a quella relazionale, dalla globale alla spirituale, dalla giuridica alla religiosa.

Un proverbio della tribù dei bemba, in Zambia, al confine col Congo, sentenzia candidamente: “La gioia del povero

è quando i cetrioli abbondano”. Vale a dire che la salvezza del povero sta nei cetrioli, che gli altri disprezzano, ma per lui sono manna: almeno ‘se magna’!

Guardandoci attorno e gustando un poco le buone tradizioni dei diversi paesi comprendiamo quanto ci è vicina questa realtà. Uniamo le esperienze e impariamo l’essenziale dell’altro; lasciamo il superfluo. Buona vacanza e gustate i cetrioli.

don Olinto

Periodico della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, via Dante 25 - Opera Tel. 02/57600310, [email protected], www.santipietroepaolo-opera.it

EDITORIALE

ANNO XXI Numero 203 30 giugno 2013

Santi Pietro e Paolo

Lasciamoci ispirare

dai nostri Patroni La festa degli apostoli Pietro e Paolo è celebrata il giorno 29 giugno in tutte le Chiese cristiane di Oriente e di Occidente (in alcune delle tradizioni orientali come quella bizantina è preceduta da un periodo di digiuno dalla domenica di Pentecoste). La chiesa nella liturgia celebra e loda ambedue gli apostoli insieme. Essi vengono inneggiati come “primi tra i divini araldi”, “bocche della spada del-

lo Spirito”. Pietro è “sincero amico di Cristo Dio

nostro”, Paolo “araldo della fede e maestro della

terra”. Per tutti e due gli apostoli, il martirio è la meta per raggiungere Cristo stesso: “L’uno, inchio-

dato sulla croce, ha fatto il suo viaggio verso il cie-

lo, dove gli sono state affidate da Cristo le chiavi

del regno; l’altro, decapitato dalla spada, se ne è

andato al Salvatore”. Pietro viene celebrato come il primo nel suo ruolo nella Chiesa: “primo chiamato da Cristo”, “capo della Chiesa e grande vescovo”. Pietro è anche teo-logo, in quanto ha confessato Gesù come Cristo:

(Continua a pagina 2)

“Sulla pietra della tua testimonianza, il Sovrano Gesù

ha fissato salda la Chiesa”. Pietro, pescatore, viene pa-ragonato al mercante in ricerca di perle preziose: “Lasciato, o Pietro, ciò che non è, hai raggiunto ciò che è,

come il mercante: e hai realmente pescato la perla prezio-

sissima, il Cristo”. La Pasqua di Cristo diventa per Pie-tro da una parte la manifestazione del Risorto e dall’altra il risanamento dalla sua triplice negazione: “A

te che eri stato chiamato per primo e che intensamente lo

amavi, a te come insigne capo degli apostoli, Cristo si

manifesta per primo, dopo la risurrezione dal sepolcro…

Per cancellare il triplice rinnegamento il Signore rinsal-

da l’amore con la triplice domanda”. Paolo viene presentato nel suo ruolo di predicatore e maestro, chiamato a portare davanti alle genti il nome di Cristo: “tu hai posto come fondamento per le anime

dei fedeli una pietra preziosa, angolare, il Salvatore e

Signore”. Paolo ancora svolge verso la Chiesa il ruolo del teòforo che la presenta come sposa allo sposo che è Cri-sto: “Tu hai fidanzato la Chiesa per presentarla come

sposa al Cristo sposo: sei stato infatti il suo teòforo; per

questo, com’è suo dovere, essa onora la tua memoria”. Le raffigurazioni artistiche, vuoi iconografiche, pitto-riche o scultoree, hanno l’intento di sollecitare alla con-templazione e alla preghiera e di accompagnare nella conoscenza dei personaggi raffigurati, considerando che lo stesso viene proposto analogicamente nel piano della raffigurazione visibile del Dio invisibile. Anche la nostra ‘statua dei Santi Pietro e Paolo’ ha molte significanze: teologica, spirituale, estetica e tecnica proprie del profondo linguaggio dell’arte cristia-na. E’ bene riconoscere che ogni raffigurazione o opera d’arte, nel corso del tempo, ha conosciuto e conosce pro-gressive trasformazioni dovute a cambiamenti epocali, evoluzioni artistiche, approfondimenti teologici. Le raffigurazioni più antiche di Pietro e Paolo hanno quattro tipologie figurative dominanti: il ritratto, le figu-re in piedi, l’abbraccio di Pietro e Paolo, alcune scene della vita dei santi. I tratti iconografici dell’uno e dell’altro sono quelli che troviamo già nella tradizione iconografica più antica di Oriente e di Occidente, tra-mandata fino a noi: Pietro con cappelli ricci, fronte bas-sa e barba corta arrotondata; Paolo invece, fronte alta e stempiata, naso aquilino, barba, collo ben visibile. Due caratteristiche espressive differenti che si inter-secano tra loro sono sottolineate: La prima è quella del pastore rigoroso, fermo nelle sue indicazioni, preoccupato per le comunità a lui affidate e la cui severità è sottolineata dal guardare in basso sulla Parola. La seconda peculiarità espressiva è quella dell’uomo di Dio, del missionario immerso nel mistero della sua esistenza trasfigurata dall’amore di Dio che guarda in avanti, lontano, al futuro senza cedimenti. I contrasti cromatici, consentono di trovare una vibra-zione che serve per affermare gli equilibri e le armonie necessarie per toccare la sensibilità del fedele. I sandali, le vesti e i manti o stole hanno tonalità policrome dall’ocra–verde al un rosso-terra. Vestimenti e sandali che ricordano le condizioni umili e sobrie dell’uno come i

segni della formazione rabbinica e della cittadinanza romana dell’altro. Il cuore o centro della statua dei due apostoli è composto dalle braccia apostoliche: l’abbraccio. Con la tipologia dell’abbraccio di san Pietro e san Paolo si è di fronte a un tema di grande attualità nella vita della comunità cristiana. È di notevole interesse la forza dell’abbraccio, la spinta dei corpi dei santi che si legge facilmente anche sui due volti. Sembra la tappa conclu-siva di un cammino vissuto nella ricerca di una recipro-cità che possa parlare ai cristiani per rivolgere loro l’invito giovanneo: «Perché siano una cosa sola, come

noi» (Gv 17,11). Quest’immagine può essere considerata un canto all’unità dei cristiani, a lavorare favorendo sempre la comunione, riaffermando ciò che unisce. Ciò che cattura il nostro occhio e la nostra contemplazio-ne è l’abbraccio fraterno tra i due apostoli con al centro del loro abbraccio la Parola. Quella Parola che Pietro ha ascoltato di viva voce da Gesù e che lui riferisce come “Tu solo hai parole di vita eterna”, e ancora “Signore,

sulla tua parola getterò di nuovo le reti”. Quella Parola che Paolo conosce come Parola che non è mai venuta meno, che opera in voi che credete, che scorre e attraver-sa la nostra vita e i nostri cuori. “La parola della croce

infatti è stoltezza … ma … per noi, è potenza di Dio”. L’invito guardando alla statua dei Santi è chiaro “la

parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente”, corra nelle vostre relazioni, arricchisca la vostra vita, sproni la vostra donazione. La statua che raffigura gli apostoli in piedi presenta la bellezza della sua energia interiore e i gesti, l’uno della cura nel sostenere la Parola e l’altro nella bocca che sta parlando (si intravede la lingua) sembrano accompagna-re i passi dei santi verso la costruzione della Chiesa. La grandezza delle teste con il principio della concentri-cità dei cerchi o del movimento degli stessi su assi incli-nati, dettate dall’armonia dell’insieme, assegna al corpo l’eleganza necessaria alla raffigurazione e crea un’armonia particolare dell’insieme, deputata a dichia-rare la sobrietà e nel contempo la dignità dei personag-gi. Un altro spunto viene da ciò che sta fuori della statua, e proprio il suo essere staccato e ai piedi degli apostoli ci ricorda ciò che hanno lasciato di vita o professione o ciò che è diventato elemento di conversione: la rete del pe-scatore Pietro e il mantello lasciato dai persecutori del diacono Stefano (primo martire di Gesù Cristo). Altro spunto a convertirsi nell’abbraccio della Parola che sal-va e chiama a una vita nuova. Infine dopo questo sguardo al percorso artistico, siamo chiamati a leggere anche il cammino della comunità

cristiana come cammino accompagnato dalla parola di Dio, che avverte la presenza degli apostoli, colui che pre-siede alla comunione e l’altro missionario delle genti. Un grazie agli artisti che l’anno realizzata: i fratelli Ma-

riani di Lentate sul Seveso, la supervisione artistica di

Chiara Mantovani e la collaborazione di Giuseppe Dubi-

ni. Un grazie anche a tutti i benefattori che generosa-

mente vorranno contribuire al pagamento della statua.

Una Famiglia di Opera ci riporta

Una laurea rumena per il cardinale

L’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, laureato ad

honorem all’Università di Cluj - Napoca

L’università più antica della Romania, fondata nel 1581 e il cui primo rettore fu il gesuita Antonio Posse-vino, ha conferito il 5 giugno la laurea “honoris cau-sa” al cardinale Angelo Scola. Alla presenza di autorità accademiche, religiose, poli-tiche e civili l’arcivescovo è stato insignito del titolo per la sua opera teologica e pastorale e per “la centra-lità del dialogo tra religione e cultura e le sue influen-ze spirituali, educative, culturali e sociali”. Monsignor Scola ha ricordato il legame, innanzitutto accademico, con la Romania, iniziato ai tempi del suo rettorato presso la Pontificia Università Lateranense, e che si lega alla pluriennale collaborazione tra la sua attuale

diocesi e quella della città di Cluj - Napoca. La città vanta una lunga storia, risalente ad epoche e civiltà precristiane come quella dace in particolare, che co-stituisce la radice storica primaria del paese e che si è indissolubilmente legata alla seconda, quella romana. La storia della conquista romana del 105, ad opera di Traiano, si può leggere sulla colonna traiana di Ro-ma, mentre quella particolare di Cluj – Napoca è se-gnata dal divenire municipio romano nel 124 con A-driano. Il patrono della nazione è Sant’Andrea. Monsignor Scola, durante la sua permanenza in città, ha fatto visita alle chiese cattoliche e ortodosse di Cluj. Il momento più commovente, però, è stato quello della visita alla “Cattedrale dei Martiri del XX secolo” e alla sua esposizione permanente. La chiesa è intito-lata ai martiri della chiesa cattolica di rito bizantino, e in particolare ai dodici vescovi incarcerati e messi fuori legge dal 1948 al 1989. Licinio P.

Il principio di realtà

di Franco Garelli da “La Stampa” del 27 maggio 2013

Può un solo uomo al comando cambiare le sorti di una grande istituzione come la Chiesa cattolica? Far voltare pagina di punto in bianco a una «multinazionale» della fede? Ecco gli interrogativi ricorrenti che si addensano sulla figura e l’azione di Papa France-sco, nel tentativo di fare un bilancio dei suoi primi due mesi di guida della cat-tolicità. […] Non vorrei soffermarmi soltanto sulle molte sorprese emerse in questa prima fase di pontificato. Come le udienze del mercoledì che si tengono ormai stabilmente in piazza San Pietro per l’impossibilità dell’Aula Nervi di contenere la gran folla che sempre vi accorre. O il fatto che Bergoglio è il primo Papa che ogni giorno, alle 7 del mattino, celebra la messa per la comu-nità vaticana, «sbriciolando» il vangelo ai presenti, senza che nessuno gli prepa-ri il canovaccio e senza preoccuparsi della compiutezza del suo pensiero. O ancora, la particolare inclinazione di Francesco a incontrare «fisicamente» il suo popolo, a stringere forte nelle sue mani i bambini e i malati, come a indi-care nella «presa» fisica la condivisione di un comune destino. Gesti semplici, immediati, frutto non di improvvisazio-ne, ma di una consuetudine pastorale che dalla periferia del mondo inonda il centro della cattolicità.

Tuttavia, al di là di questi fatti di crona-ca, ciò che più colpisce è il cambio di scenario «politico» che l’avvento di Bergoglio sembra aver prodotto nella Chiesa di Roma. Come se la sua sem-plice presenza avesse improvvisamente sciolto i nodi delle contese che da tem-po condizionavano il centro della catto-licità; temperato le spinte centrifughe tra le diverse «anime» della Chiesa […]. Ma forse il punto di maggior di-scontinuità è individuabile nello scarso interesse sin qui mostrato da Papa Fran-cesco per i temi della difficile convi-venza della Chiesa nella modernità a-vanzata. Il suo pensiero e la sua agenda non hanno ancora incrociato le questio-ni della laicità dello Stato, della libertà religiosa, della scuola cattolica, della bioetica e dell’ingegneria genetica, del relativismo etico, dei valori «irrinunciabili» ecc. E nonostante che in questo periodo alcune Chiese nazio-nali abbiano dovuto affrontare sfide pubbliche di rilievo (come in Francia con la legge per il matrimonio omoses-suale). Può darsi che questi silenzi ro-mani siano solo temporanei, da parte di un Papa che ha meno familiarità con le tensioni culturali e religiose tipiche del vecchio continente. I soliti informati assicurano che Papa Francesco non sarà un «liberista» nel campo dell’etica ses-suale e familiare; tuttavia sembrano altri i messaggi che sta lanciando in questo primo scorcio di pontificato. Quali dunque i punti di forza del nuovo Papa? Quale la sua sensibilità teologica

e spirituale? Anzitutto la ridefinizione della nozione di «Magistero», che nelle corde di Francesco non è solo insegna-mento, né puro esercizio del carisma, ma si esprime maggiormente nel ruolo del Pastore universale. In tal modo il Papa ha introdotto un principio di realtà in una Chiesa che ha bisogno di essere governata e indirizzata, che necessita di unità, per evitare la dispersione del po-polo cristiano o l’oblio di una missione condivisa. Di qui ’idea che il magistero della Chiesa si esprima in ogni momen-to, nel costante stile a farsi carico delle attese umane e nel coltivare giorno per giorno l’assenso di fede. Proprio la fede vissuta è un altro caval-lo di battaglia del nuovo pontefice, che proviene da un continente che ha sem-pre dato risalto alla pietà popolare, alle devozioni del cuore, a una religiosità che si nutre di sentimenti e di passione. A più riprese Papa Francesco ha ricor-dato il valore della fede semplice, che illumina e orienta la vita; una dimensio-ne che egli intende proporre anche nella modernità avanzata, in quel mondo svi-luppato che non sembra più interessato al mistero cristiano, o che tuttalpiù con-sidera la religione più come un oggetto di dibattito pubblico che un tratto del vissuto. […] Chi conosce a fondo l’uomo e il religioso Bergoglio è fidu-cioso. La personalità è forte, la spiritua-lità è una sua virtù, il legame col suo popolo una consuetudine. Inoltre, la capacità di governo non manca a un seguace di Sant’Ignazio.

BIOGRAFIA DI COMUNITA’

Sostieni e rafforza la fede di: Ginevra Anita Bernasconi, Nicole Noel Bernasconi, Michele Pappalardo, Giada Bonetti, Federico Simone Pietrasanta, Matteo Canzian, Xing Yu Simo-ne Muscillo, Lorenzo Giura, Giada Chinaglia, Carola Celio, Ludovica Ruotolo, Carlotta Pizzichillo,che hanno ricevuto il Battesimo.

Accompagna nel cammino di fede e di amore :Juan David Bertelli, Luca Calcanile, Jacopo Cassotti, Alice De Gregorio, Samuele Del Gaudio, Alessia Farina, Chiara Ferrari, Asia

Massari, Michela Mastrapasqua, Mattia Noselli, Matilde Oni-da, Serena Orizio, Angelica Pelizzola, Nicolas Petrarca, Eleo-nora Scordo, Samuele Taddeo, Alessandro Tritto, Gaia Vinci-guerra, Mattia Anfossi, Davide Artino, Floriana Caselotti, Madeline Alana Chiccon Tenorio, Matteo Ciceri, Leonardo Colaci, Francesco Samuel Consiglio, Aurora Di Corrado, Fe-derico Fazio, Riccardo Josef Gadaldi, Roberto Luigi Gadaldi, Simone Gallotti, Don Hansa Niluminda, Hewa Kokkawalage, Akash Mancin, Riccardo Manzella, Alberto Palmira, Giada Picciolo, Gabriele Pirrera, Beatrice Ruta, Kevin Sanchez, Ma-nuela Spanò, Alice Triarico, Matteo Adami, Alessandro Ber-

Comunioni, 5 maggio

Comunioni, 12 maggio

tuccio, Anna Bormolini, Alain Califano, Arianna Calitano, Alessia Mendoza Macas, Francesco Merante, Anna Primella Morabito, Giorgia Ottolini, Francesco Papale, Sara Rebizzi, Adele Lucia Trisorio, Manuel Vacca, Andrea Vertucci, Marti-na Vittori, Gian Marco Abate, Alessandro Arturo, Luca Aucel-li, Valentina Bellè, Carola Benvenuti, Martina Bergamasco, Martina Bevilacqua, Nicolò Bevilacqua, Sasha Di Paolo Pe-trovic, Antonio Esposito, Federico Faccini, Davide Ghidoni, Redon Gj ondrekaj, Francesca Iovanna, Francesca La Serra, Marta Milanesi, Camilla Milanesi, Gabriele Pellerito, Maria Giulia Perna, Alessia Perna, Andrea Petrillo, Matteo Pezzini,

Samuele Ravere, Edoardo Vantadori, Luca Menna, che hanno partecipato in pienezza con la prima comunione alla men-sa Eucaristica.

Benedici l’amore di: Giorgio Stempfel e Catia Marzia Par-mesan, Alessandro Marchi e Raffaella Magazzino, Luca Bor-denga e Maria Luisa Grieco, Claudio Perrucci e Jessica Stefa-nia Scialpi, Fabio Mastrostefano e Deborah Branciforti, uniti in Matrimonio.

Accompagna col tuo amore: Angelo Florean, Antonietta Sodano, Giuseppe Costa, defunti in questo mese.

Comunioni, 19 maggio

Comunioni, 26 maggio

a SOTTO IL MONTE (Bg)

nell’anno della fede approfondiremo

Il Concilio e GIOVANNI XXIII incontreremo i luoghi natali di papa

Giovanni XXIII “il profeta del Concilio”

e staremo a colloquio con Mons. Loris Capovilla,

suo segretario particolare e testimone del Concilio

mercoledì 17 luglio partenza ore 8.30, ritorno ore 18

pranzo al sacco costo 15 euro

iscrizioni in Segreteria Parrocchia

FONDATO NEL 1992

Direttori (f.f) Don Olinto

Emanuele Elli

Redazione Angela Puricelli Impaginazione James Orellana

Stampa Cesare Simonetta, Gianni

Zanin

Foto: Roberto Re www.foto-robertore.it

Foto cresima e comunioni

Antonino Geria

Registrazione Tribunale di Milano n.610 del 14/11/1992

Stampato in proprio

a ROMAa ROMAa ROMAa ROMA

16 – 17 – 18 settembre Pregheremo in San Pietro

Incontriamo in udienza Papa Francesco

Quota di partecipazione: 250 Euro

La quota di partecipazione comprende:

- Viaggio in pullman

- 2 pernottamenti in camera doppia/tripla/quadrupla

(supplemento singola 10 euro)

- 2 cene e colazione

- Ingresso e visita guidata ai giardini vaticani,

Cappella Sistina, musei vaticani

- Visita alla basilica San Clemente

- Tassa di soggiorno obbligatoria per 2 notti

Sono esclusi i pranzi

Le iscrizioni si ricevono in segreteria, fino ad esauri-mento posti, 90 in tutto, versando la caparra di 100 euro. Saldo entro il 5 settembre

NOTA BENE La caparra 100 Euro non sarà RIMBORSABILE

ClaviereClaviereClaviereClaviere

Ragazzi Elementari

(III - IV - V elem)

29 giugno - 6 luglio

Ragazzi Medie

(I - II - III media)

6 – 13 luglio Casa in autogestione

250€

SiciliaSiciliaSiciliaSicilia

Ragazzi Superiori (I-V superiore)

15 – 21 luglio

Campo di lavoro di

Libera

260€

Giovani e adulti Cammino di Santiago

10 - 23 agosto

Quota: circa 600€

Vacanze comunitarieVacanze comunitarieVacanze comunitarieVacanze comunitarie

estive 2013estive 2013estive 2013estive 2013

PELLEGRINAGGI PARROCCHIALIPELLEGRINAGGI PARROCCHIALIPELLEGRINAGGI PARROCCHIALIPELLEGRINAGGI PARROCCHIALI

Festa Patronale 2013 - 30 giugno I Concerti

Quelli che… l’oratorio estivo che passione!

Quelli che… l’oratorio estivo che passione!

I consigli del Card. Ravasi…

Nell'arcobaleno di Etty

di Gianfranco Ravasi,

Il Sole 24 Ore, 19 maggio 2013

«Bisogna saper accettare le proprie pause»: si noti bene, non "paure", ma per Etty (Ester) Hil-lesum le "pause", le so-ste, gli spazi vuoti di silenzio sono la "minore" rispetto alla totalità "maggiore" degli eventi e dei pensieri forti, ed entrambi costituiscono il contrappunto armoni-co della vita. La frase citata è l'ultima dei dia-ri che hanno reso cele-bre questa giovane don-na ebrea, nata nel 1914, e reca la data della «mattina presto» del 13 ottobre 1942. Si tratta di 11 quaderni – ma il settimo è andato perduto – ai quali si aggiunge un epistolario. […] Dobbia-mo essere grati ad Adelphi, che per prima propose in italiano questi diari, di averne ora offerto l'inte-grale sulla base dell'edizione critica olandese del 1986. Non è possibile rendere ragione dello straordinario arcobaleno tematico e spirituale di queste pagine: chi ne intraprende la lettura non può più lasciarla fino all'approdo finale e non ne può usci-re indenne. L'unica nota che voglia-mo segnalare riguarda proprio l'ar-co cromatico dei diari, specchio di un'evoluzione esistenziale. Etty,

infatti, parte dal gelido violetto de-gli interessi esterni di una ragazza di Amsterdam, non osservante, de-siderosa solo di vivere, amante di Rilke, Dostoevskij e Jung, non pri-va di relazioni sentimentali. Ben presto, però, in lei si accende una scintilla che le incendia l'anima e la

sua diventa un'a-scensione verso il mistero e l'incontro intimo e supremo con Dio e verso l'al-tro estremo rosso fuoco di quello spet-tro spirituale. […]. A lei vogliamo acco-stare un'altra figura femminile mistica di grande fascino: è Teresa di Lisieux, morta a soli 24 anni nel 1897, canonizza-ta nel 1925 da Pio XI e dichiarata a

sorpresa "Dottore della Chiesa" da Gio-vanni Paolo II nel 1997, cent'anni dopo

la sua morte. A lei, entrata quindi-cenne nel Carmelo ove elaborerà quella straordinaria Storia dell'ani-

ma dalla redazione travagliata ma folgorante per il suo messaggio, un teologo che è anche un noto giorna-lista, Gianni Gennari, dedica un poderoso testo, capace di raccoglie-re quel capolavoro spirituale nei suoi tre manoscritti, ma anche un ritratto incisivo e accurato della santa. Come, infatti, confessa in un "postscriptum personale", egli ha incontrato gli scritti e la personali-

tà di Teresa, uscendo nel 1957 da un lungo stato di coma. Di là iniziò la ricerca storico-critica e teologica appassionata attorno a questo «piccolo fiore» che aveva scelto la via dell'infanzia evangelica (che non è infantilismo) per ascendere fino ai sentieri d'altura ove si sco-pre che «Dio non ha affatto bisogno delle nostre opere, ma solo del no-stro amore» […] Concludiamo con un saggio a suo modo sorprendente. Autore è un gesuita filosofo, docente a Lovanio, il belga Joseph Maréchal (1878-1944) (Joseph Maréchal, Psicologia

mistica. Studi sulla psicologia dei

mistici, Morcelliana, pagg. 496, € 35). A prima vista egli sembra lon-tano mille miglia dagli slanci misti-ci, […] però era dotato anche di un'attrezzatura psicologica, avendo studiato in Germania psicanalisi e psicoterapia, ed è così che si inoltra in un orizzonte diverso per la sua fluidità dal rigore logicoformale del-la Scolastica. Viene, allora, a con-fronto con la conoscenza mistica, con l'estasi, con la vera e la falsa spiritualità, cerca di individuare l'ontologia e la teologia di un'espe-rienza così complessa che deborda dalla mera analisi della psicolo-gia empirica.

Letture per l’estate

…e (più modestamente) i nostri…

Paolo Rumiz, Morimondo, Feltrinelli, 314 p., 18 €

Un libro cominciato come un reportage di viaggio sul Po e diventato un romanzo dai toni evocativi nel quale a ogni tratto di anse e sponde corrispondono incontri, protagonisti veri e inventati, capitoli della vita dello scrittore e di ognuno di noi. Rumiz fa del Po un vero protagonista, in un abbandono dei sensi inedi-to, coinvolgente, che reinterpreta i colori delle terre e dei fondali, i cibi, i dialetti, e gli occhi che lo interrogano e lo sfiorano.

Andrea Vitali, Un bel sogno d’amore, Garzanti, 371 p., 17,60 €

Febbraio 1973: a Bellano, Lago di Como, gira voce che presso il cinema della Casa del Popo-lo verrà proiettato Ultimo tango a Parigi e per i vicoli del paese si scatena una guerra tra gli impazienti e coloro che invece vorrebbero scongiurare la proiezione. Nulla, però, può fermare il “progresso”. Lo sa bene Adelaide, giovane e volitiva operaia del cotonificio, Alfre-do, il fidanzato eternamente indeciso e quel bel fusto di Ernesto, che le ha già messo gli occhi

addosso. Ma quando Ernesto finirà implicato nel contrabbando di siga-

rette tutto cambierà. E di Ultimo tango importerà poco a nessuno...

Etty Hillesum Diario 1941-1943, Ed. integrale

a cura di Jan G.Gaarlandt, Adelphi, pagg. 922, € 35

Gianni Gennari, Teresa di Lisieux.

Il fascino della santità, Lindau, pagg. 610, € 38

Marco Pogliani, Padri. Una piccola grande famiglia milanese attraversa il Novecento, Mondadori, 271 p., 18,50 € Dal laboratorio di "confezione tomaje" a Porta Cicca (oggi Porta Ticinese), fino agli anni del Fascismo, alla guerra, alle cadute e alle rivo-luzioni della seconda metà del secolo. Poglia-ni racconta la storia di una grande famiglia, genitori, figlie e figli, accomunati dalla forza di mestieri e valori tramandati di generazione in generazione, da una fede cristiana più forte di ogni avversità. E dalla straordinaria volontà - e capacità - di cambiare le cose, con la con-

sapevolezza e l'orgoglio di chi ha radici forti. Luca Bianchini, Io che amo solo te, Mondadori, 262 p., 16 € Ninella ha 50 anni e un grande amore, don Mimi, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sem-pre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per il paesino pugliese si Polignano a Mare, al cui centro degli sguar-di, però, non ci sono gli sposi ma i loro genitori. Una festa che tutti immaginano indimenticabile… e che in effetti così sarà grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti. Evelyn Waugh, Elena. La madre dell’imperatore, Bompiani, 208 p., 9 €

Pubblicato la prima volta nel 1950, questo romanzo storico torna di grande attualità in questo 2013 che segna il 1700esimo anniversario dell’Editto di Co-stantino a Milano. La Elena del titolo, infatti, è la madre dell’imperatore Costantino, donna straordinaria, proclamata santa dalla Chiesa. Dalla sua giovinezza alla morte, il romanzo racconta la vicenda umana di una donna curiosa, di una vivacità intellettuale sconcer-tante per l’epoca, che osserva le lotte di corte e gli intrighi del potere romano con un occhio attento alla novità del Cristianesimo e a scoprire le ragioni e gli effetti dalla sua radicale diversità rispetto alle altre religioni.

Vittorio Messori, Bernadette non ci ha in-

gannati, Mondadori, 291 p, 18,50 € Trent'anni di studio, di ricerca, di sopralluoghi. Per arrivare a questo libro, una perla tra i tanti volumi dedicati a Lourdes. Mai nessuno, infat-ti, ha voluto indagare così a fondo, con tutte le risorse della ricerca, sulla figura di Bernadette Soubirous, l’esile 14enne, umile, analfabeta, malata, sulla quale grava il peso del maggior santuario mariano del mondo. Messori ha studiato e lavorato per decenni, ma alla fine ha trovato la risposta più sicura alla più decisiva

delle domande: Bernadette si è sbagliata? ci ha ingannati? Antonio Socci, Lettera a mia figlia, Rizzoli, 198 p., 16,50 € “Perché il mondo ha tanta paura della sofferenza? Perché ha così biso-

gno di chiudere una ferita? La sofferenza chiede amore, tanto amore, e non è facile amare così”. Antonio Socci torna a dedicare un libro, il secondo, all’evento che ha scon-volto la vita della sua famiglia, il dramma che ha colpito la figlia Caterina, entrata in coma dopo un inspiegabile arresto cardiaco, risve-gliatasi ma con una nuova vita da inventare. Un cammino durissimo che la ragazza af-fronta con una fede così grande da travolge-re anche i suoi cari, obbligandoli alla scoper-ta di un mondo eroico e affascinante, fatto soprattutto di giovani, che l’amore di Gesù Cristo rende capaci di sacrificare silenziosa-

mente la propria esistenza. Storie che testimoniano un coraggio e una letizia più forti del dolore e della morte. Vincenzo Bertolone, La sapienza del sorriso. Il martirio di don Giu-seppe Puglisi. Ed. Paoline, 160 p., 13 € L’autore è il postulatore della causa di beatifica-zione di don Pino Puglisi. Si deve a lui il cambia-mento di prospettiva nella vicenda del sacerdote siciliano. La sua uccisione, infatti, era da sempre interpretata come conseguenza del suo impegno contro la mafia e dunque lontana dall’idea cano-nica di martirio. Bertolone, invece, dimostra, attraverso il racconto della vita, gli insegnamenti e l’agire di don Puglisi, che egli fu assassinato “in odio alla fede”, per il suo essere sacerdote e pastore, per il suo impegno evangelico e sociale nel difficile quartiere Brancaccio di Palermo.

Preghiera delle ore (in Parrocchia)

h.8.00 – Lodi h.19.15 – Vespro

SANTE MESSE Lun, Mar, Gio, Ven, ore 17 / Mer ore 18.45 / Sab e pref. ore 18 Noverasco: Mar ore 18, Ven ore 9 / Santuario: tutti i giorni ore 9 Festivi: ore 8, 10, 18; Noverasco ore 11 / Santuario, ore 11.30

Confessioni Giorni feriali: h. 8.15 – 9.00 e 17 – 19 Sabato: h.16.30 – 18.00 Domenica: mezz’ora prima della S. Messa

Gli appuntamenti di Settembre-Ottobre

8 9

Dom

Lun

h 16 - Equipe pastorale battesimale h 18 - Equipe pastorale liturgica 29 dom

Festa dell’Oratorio. S.Messa ore 10 Inizio catechesi dei ragazzi h 15.30 Spettacolo Carlo Pastori A.U.F.

16 lun Inizio Pellegrinaggio a Roma (fino al 18) 6 dom

h 15-18: Inizio cammino ministri straordina-ri dell’Eucarestia (a Rozzano, Sant’Angelo)

22 dom Inizio settimana dell’Educazione 13 dom Ritiro coppie a Viboldone

Letture per l’estate