EDITORIALE - Centro Beata Maria Bolognesi · stacoli, il senso dell’abbandono e dello sconforto....

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Finestre aperte Periodico del Centro Beata Maria Bolognesi Onlus attore della causa di canonizzazione della Beata Maria Bolognesi Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Quadrimestrale. In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta. Anno XXV n. 2 / 2016 E-mail: [email protected] SITO internet: www.mariabolognesi.com Pagina Facebook: Beata Maria Bolognesi “Rallegratevi nel Signore, sempre” Mons. Lucio Soravito De Franceschi Dipinto della Beata, 1977. EDITORIALE a cura di MARIA BERTILLA FRANCHETTI Novità in Diocesi I l mistero della Pasqua introduce a vita nuova e sugge- risce l’amore di Dio oltre ogni umana prospettiva. An- cora con l’animo commosso per quanto sperimentato nel cuore della fede, sentiamo il dovere di raccogliere e testimoniare tutto il bene rice- vuto dalla Provvidenza in que- sto tempo. È il caso di ringraziare il ve- scovo emerito mons. Lucio Sora- vito De Franceschi, alla guida della diocesi di Adria-Rovigo per dodici anni, che ci ha salu- tati causa raggiunti limiti di età. Non dimentichiamo il ruolo da lui svolto per la beatificazio- ne di Maria Bolognesi e anche la gioia che trasmetteva ogni sua parola nel contesto di quell’evento, celebrato il 7 settembre 2013. Anzi, il motto che lo accompagnò nel servizio pastorale – Gaudete in Domino semper (“Ral- legratevi nel Signore, sempre”) – costituisce un inef- fabile rimando all’esistenza di Maria Beata, la quale mai provò, seppur attraverso difficoltà e o- stacoli, il senso dell’abbandono e dello sconforto. Stemma del vescovo De Franceschi. Stemma del vescovo Pierantonio Pavanello.

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Finestre apertePeriodico del Centro Beata Maria Bolognesi Onlus attore della causa di canonizzazione della Beata Maria Bolognesi

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Anno XXV n. 2 / 2016

E-mail: [email protected] internet: www.mariabolognesi.com Pagina Facebook: Beata Maria Bolognesi

“Rallegratevi nel Signore,

sempre”Mons. Lucio Soravito De Franceschi

Dipinto della Beata, 1977.

EDITORIALEa cura di Maria Bertilla Franchetti

Novità in Diocesi

I l mistero della Pasqua introduce a vita nuova e sugge-risce l’amore di Dio oltre ogni umana prospettiva. An-cora con l’animo commosso per quanto sperimentato

nel cuore della fede, sentiamo il dovere di raccogliere e testimoniare tutto il bene rice-vuto dalla Provvidenza in que-sto tempo.

È il caso di ringraziare il ve-scovo emerito mons. Lucio Sora-vito De Franceschi, alla guida della diocesi di Adria-Rovigo per dodici anni, che ci ha salu-tati causa raggiunti limiti di età. Non dimentichiamo il ruolo da lui svolto per la beatificazio-ne di Maria Bolognesi e anche la gioia che trasmetteva ogni sua parola nel contesto di quell’evento, celebrato il 7 settembre 2013. Anzi, il motto che lo accompagnò nel servizio pastorale – Gaudete in Domino semper (“Ral-legratevi nel Signore, sempre”) – costituisce un inef-

fabile rimando all’esistenza di Maria Beata, la quale mai provò, seppur attraverso difficoltà e o-stacoli, il senso dell’abbandono e dello sconforto.

Stemma del vescovo De Franceschi.

Stemma del vescovo Pierantonio Pavanello.

2 – Finestre aperte n. 1

1 Editoriale di Maria Bertilla Franchetti

3 Grazie, Maria! di Giuseppina Giacomini

3 Agenda a cura della Redazione

5 Finalmente sacerdote a cura della Redazione

6 Il carisma della Beata di Pierandrea Gusella

8 Il grande mistero Trinitario di Silvana Gullo

9 Sante Messe e preghiere a cura di Rosetta Menarello

10 Le tentazioni a cura della Redazione

10 Come ottenere l’indulgenza plenaria a cura della Redazione

11 Sms - Mails - Lettere in redazione a cura della Redazione

12 Rimembranze di Alba Dentelli

13 “Una voce dentro l’anima” di Carla Cavallaro

14 Un inno alla vita a cura della Redazione

S ommario

n. 2 / 2016

Finestre apertePeriodico del Centro Beata Maria Bolognesi Onlus attore della causa di canonizzazione della Beata Maria Bolognesi

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Anno XXV n. 2 / 2016

E-mail: [email protected] internet: www.mariabolognesi.com Pagina Facebook: Beata Maria Bolognesi

“Rallegratevi nel Signore,

sempre”Mons. Lucio Soravito De Franceschi

Dipinto della Beata, 1977.

EDITORIALEa cura di Maria Bertilla Franchetti

Novità in diocesi

I l mistero della Pasqua introduce a vita nuova e sugge-risce l’amore di Dio oltre ogni umana prospettiva. An-cora con l’animo commosso per quanto sperimentato

nel cuore della fede, sentiamo il dovere di raccogliere e testimoniare tutto il bene rice-vuto dalla Provvidenza in que-sto tempo.

È il caso di ringraziare il ve-scovo emerito mons. Lucio Sora-vito De Franceschi, alla guida della diocesi di Adria-Rovigo per dodici anni, che ci ha salu-tati causa raggiunti limiti di età. Non dimentichiamo il ruolo da lui svolto per la beatificazio-ne di Maria Bolognesi e anche la gioia che trasmetteva ogni sua parola nel contesto di quell’evento, celebrato il 7 settembre 2013. Anzi, il motto che lo accompagnò nel servizio pastorale – Gaudete in Domino semper (“Ral-legratevi nel Signore, sempre”) – costituisce un inef-

fabile rimando all’esistenza di Maria Beata, la quale mai provò, seppur attraverso difficoltà e o-stacoli, il senso dell’abbandono e dello sconforto.

Stemma del vescovo De Franceschi.

Stemma del vescovo Pierantonio Pavanello.

Al nuovo vescovo mons. Pierantonio Pavanello rivol-giamo il fervido augurio di scoprire la ricchezza di doni spirituali che segnò e distinse la laica mistica, la prima del Polesine. Una donna nascosta, umilissima, scelta da Dio per una grande e trasversale missione, attualmente più conosciuta in altre città e regioni, nonché all’este-ro, che nel suo ambiente originario, Rovigo appunto. In

attesa di poter accogliere il neopresule presso il nostro Centro, nutriamo intanto la calda fiducia che Maria Beata dal Cielo continua a intercedere per la Chiesa u-niversale e particolare, per il mondo intero, per i sentieri e desideri di ciascuno... e ciò grazie alla sua incommen-surabile generosità di preghiere e di offerte (da leggersi pure come “sofferenze donate”) quando muoveva i passi su questa terra e Gesù la istruiva associandola alla sua stessa “sete di anime”.

Un ringraziamento speciale rivolgiamo quindi a mons. Daniele Peretto (peraltro già vicepostulatore del-la Causa), che ha diret-to il periodico Finestre Aperte con impegno, sol-lecitudine e competen-za. A lui auguriamo di sentire sempre la nostra vicinanza e di sostenerci con il suo ricordo nella S. Messa.

Il periodico – a par-tire dal presente nume-ro – è affidato alle mie cure come “direttore re-sponsabile”. Un compito, questo, che esige discer-nimento e dedizione. Mi appello quindi alle pre-ghiere dei lettori e di quanti ci seguiranno, così da po- ter svolgere il servizio in modo attento e degno di far rifulgere sempre più la figura e la santità della nostra Maria Bolognesi. ■

2 – Finestre aperte n. 2

Direttore Responsabile: Maria Bertilla Franchetti

Direttore: Giuseppina Giacomini

In redazione: Luciano Faraon, Maria Bertilla Franchetti, Silvana Gullo, Pierandrea Gusella, Maria Rosetta Menarello, Paola Munaro

Sede e Redazione: Centro Beata Maria Bolognesi Onlus - Via G. Tasso, 49 45100 Rovigo - Telefono e fax: 0425.27931

Aut. Trib.: Rovigo n. 8/92 del 30/07/1992

Grafica: Roberto Chillon

Stampa: Papergraf.it S.r.l. - Piazzola sul Brenta (Pd)

Per offerte: Conto corrente postale 26145458

Il nuovo vescovo Pierantonio Pavanello.

Mons. Daniele Peretto.

Testimonianze

Grazie, Maria!di Giuseppina GiacoMini

La fed E

■ �… attribuzione di grazie …

Sono numerose le persone che ritengono che Maria Bologne-si sia passata sulla terra dan-

do una non comune testimonianza delle virtù evangeliche.

Queste persone che la conobbe-ro in vita e tante altre che sentirono parlare di lei, non mancarono di o-norare la sua salma, portandosi sul-la sua tomba, nel cimitero di Rovi-go, fin dal 1980 – anno della morte – per recitare una preghiera, porta-re fiori, chiedere grazie o esprimere la loro gioia per il bene ricevuto, attraverso l’intercessione di questa umile figlia della terra polesana.

Poiché la salma di Maria fu su-bito deposta in terra, tra le fosse comuni del cimitero di Rovigo, era facile vedere spuntare, tra il ghiaino bianco, bigliettini vari, con invoca-zioni di favori celesti.

La gente, ignorando le leggi del diritto canonico, che vieta il culto e la venerazione delle persone, anche se morte in odore di santità, sentì fortemente il bisogno di ringraziare

Maria anche in questo modo: ai pie-di di una semplice croce di legno, che caratterizzò e contraddistinse subito la sua tomba, volle posare anche dei cuori o delle rose lavorate in ferro o rame.

Nel corso del 1989, i cuori e le rose (27 pezzi in tutto), per di-sposizioni dello stesso postulatore, padre Tito M. Sartori, furono prele-vati dal cimitero e portati nella casa di Via Giovanni Tasso, in attesa di eventuali disposizioni, da parte del-la autorità ecclesiastica.

Prima della beatificazione, tali ex voto sono stati rinchiusi in due bacheche all’interno dello spazio riservato alla Beata nella chiesa di Bosaro.

■ �Fedeli in preghiera in chiesa e in cimitero

Il bisogno di portarsi sulla tomba di Maria fu particolarmente sentito

Maggio - Agosto 2016 – 3

Agenda

1° Mercoledì del meseIncontro di preghiera al Centro Beata Maria Bolognesi (C.B.M.B.)

22 del meseore 16.30 Recita del Santo Rosario al Centro Beata Maria Bolognesi (C.B.M.B.)

30 del meseore 10.30 (festivo): S. Messa al Tempio cittadino “Beata Vergine del Soccorso”

20 Maggioore 16.30 Il Centro ricorda la Prima Comunione della Beata

4 Giugnoore 16.00 - Duomo di Vicenza ordinazione presbiterale di don Marco Ferrari

Assemblea di fedeli alla chiesa - Tempio cittadino

della “Beata Vergine del Soccorso”. Aiutaci ad aiutare chi suona e bussa

al Centro Beata Maria Bolo-gnesi Onlus

chiedendo la carità

DONA Il TuO 5 x 1000con la prossima dichiarazione

dei redditi 2016 indicando il codice fiscale

del Centro

93020210295

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da tante persone che pro-venivano, in gruppo o singolarmente, an-che da lontano.

I momenti più si-gnificativi per una pre-ghiera comune, ebbero luogo nelle giornate in cui si desiderava ricor-dare – come si continua a fare – l’anniversario della nascita (21 ottobre) e quello della morte (30 gennaio).

Queste persone, che arrivava-no a Rovigo, servendosi del pullman o della macchina, prima di re-carsi in chiesa per assistere alla S. Messa di suffragio, si recavano insieme sulla tomba di Maria.

La preghiera, dapprima silenzio-sa, diventava comune, con la recita ad alta voce di qualche Gloria ed Ave Maria. Durante questi momenti di grande emozione e commozione, alcune persone mi dichiararono di sentire in loro tanta pace e serenità, quella stessa serenità che Maria era solita trasmettere a loro, quand’era in vita.

Da segnalare, anche se poco fre-quente, il rinnovarsi del fenomeno del profumo. L’episodio più ecla-tante risale al 21 ottobre 1989. Il delicato, ma intenso, profumo, av-vertito simultaneamente da decine di persone, durò a lungo e si estese tutto intorno alla tomba. In molti,

poi, l’impressione di trovarsi in una stan-za chiusa, “davanti un muro impre-gnato di essenza di

rose”.È chiaro che la figura di

Maria ha in sé una partico-lare forza di attrazio-

ne; è certamente una volontà supe-riore, che chiama

queste anime a pregare perché Maria interceda per loro;

riteniamo corretto questo giudizio, perché intorno alla vita di Maria è stato fatto sempre tanto silenzio.

Molte persone, infatti, la ricor-dano per la sua bontà, per il suo altruismo, per le sue sofferenze fisiche, non certamente per la sua vita mistica, ancora avvolta nel si-lenzio, secondo lo stesso deside-rio di Maria.

■ �la sua umiltà premiata

Poiché dal 15 aprile 2008 la sal-ma di Maria Bolognesi riposa nella chiesa parrocchiale di San Sebastia-no a Bosaro – suo paese natale – le varie richieste di grazie sono con-segnate ad un libro situato accanto al suo tumulo luminoso.

Sarebbe bello poter fare una rapida carrellata di quanto ripor-

tato sia nei bigliettini del cimitero, sia sul librone sopra menziona- to, ma riteniamo di dover sorvola-re su queste “confidenze” tra cuo-ri che si cercano, si trovano e si amano.

Bellissimo, poi, riscontrare co-me tante persone, dopo essere ve-nute una prima volta sulla tomba di Maria per chiedere aiuto, ci ritorna-no per ringraziarla.

■ �Quali grazie vengono chieste?

Una breve sequenza: la pace del cuore, la pace in famiglia, la salute, il lavoro, la buona riuscita di inter-venti chirurgici, il superamento di esami all’università o alle scuole su-periori, la difesa del matrimonio, il dono di una maternità …

Potrei procedere, ma preferisco fermarmi in modo particolare su quest’ultima richiesta, perché nel corso di 36 anni dalla sua morte, Maria ha continuato e continua ad intercedere per la “vita”, così come era solita fare durante il suo breve tratto di esistenza terrena.

Questo atteggiamento di Ma-ria, nei confronti della vita, credo lo si possa cogliere maggiormente in un fatto prodigioso, risalente al 2 febbraio 1994, verificatosi a Pa-dova, presso la Clinica Pediatrica, sul corpicino morente di Marco Ferrari.

In quel giorno, il cuore di Mar-co cessò di battere! I medici della rianimazione – mentre i famigliari pregavano intensamente la Serva di Dio Maria Bolognesi – proseguiro-no con un massaggio cardiocircola-torio che durò ben due ore.

Questo prodigioso ritorno alla vita di Marco, senza conseguenze negative o danni di alcun tipo – ri-gorosamente documentato e sotto-posto a vari giudizi sia in àmbito

L a fede

4 – Finestre aperte n. 2

Fedeli raccolti in preghiera durante una visita alla tomba della Beata nel cimitero di Rovigo.

diocesano che romano – ha spa-lancato a Maria le porte della sua beatificazione, che ha avuto luogo a Rovigo il 7 settembre 2013.

Prima di firmare questa relazio-

ne chiedo ai lettori che ci seguono su Finestre Aperte di testimoniare e-ventuali favori ricevuti per interces-sione della beata Maria Bolognesi, notificandoli al Centro.

Speriamo che la sua Canoniz-zazione si possa realizzare anche tramite una delle vostre testimo-nianze, debitamente firmate e do-cumentate. ■

I l 4 Giugno a Vicenza ci sarà l’ordinazione presbiterale del diacono Don Marco Ferrari:

Al novello Sacerdote giunga il nostro augurio: “Il Signore ti dia la grazia di svolgere in pieno la Sua volontà e ti dia anche tutti gli aiuti necessari per compierla”.

In comunione di preghiera Ti preghiamo di be-nedirci.

La Redazione

Nel corso del 1994 mi sono imbattuta nel “caso” Maria Bo-lognesi … per una via strana e misteriosa, è intervenuta a

sanare la malattia di un mio nipotino di 2 anni, Marco, proprio nel momento in cui la situazione clinica sembrava irrimediabilmente compromessa; e questo nonostante nessuno avesse sollecitato il “suo “ aiuto perché a quel tempo di lei conoscevamo ancora ben poco. Da allora per me e per la mia famiglia è stato un chiaro obbligo, oltre che naturalmente un grande onore, prendere con-tatto con il Centro Maria Bolognesi, dove abbiamo trovato fonti documentarie nonché fonti “viventi”, che ci hanno introdotto nella conoscenza di quella donna meravigliosa ed eccezionale.

E che Maria fosse davvero una creatura d’eccezione lo si

può capire parlando con Zoe Mantovani che per ben 25 anni ha vissuto al suo fianco … Da tutto questo emerge la storia di una vita intessuta di preghiera e d’amore, di dedizione totale ai poveri e agli ammalati, di sacrifici, umiliazioni e sofferenze incre-dibili e di doni mistici ancor più incredibili, mediante i quali Gesù le si faceva vicino e la associava alla Sua opera redentrice fino a renderla anche fisicamente partecipe della Passione con il dono delle stigmate. Una vita di santità vissuta all’insegna del silenzio, del nascondimento che però non le ha impedito di raggiungere tante persone in vita e tante altre (o forse di più) dopo morte.

Ma perché parlo di questo? Potrei rispondere: perché non si deve tacere il bene ricevuto, perché il bene per sua natura è diffusivo. Accanto a questo, però, devo aggiungere che avverto la necessità, e non sono la sola, che il bene sia fatto conoscere anche attraverso un impegno serio e preciso …

Tale mio impegno di diffusione sarà fatto nei modi e nei tempi più opportuni: il Signore, infatti, non smette mai di far breccia nei cuori contorti delle sue creature scegliendo strade antiche e nuove, una delle quali, tra le più sicure, è la testimo-nianza offerta dai migliori tra noi, i SANTI.

Carla Ferrari

... Finalmente ... Sacerdote ...

Maggio-Agosto 2016 – 5

Padre Tito M. Sartori con Marco Ferrari (Padova 23 settembre 2004 - Apertura del processo “Super miro”).

Il volto raggiante di Marco Ferrari; e a sinistra il cardinale Amato saluta la folla convenuta per la beatificazione.

6 – Finestre aperte n. 2

Riportiamo in questo nume-ro del nostro periodico la prima parte dell’intervista

al presidente del Centro Luciano Faraon, sull’incontro con Maria Bolognesi.

In quale anno è nato?“Sono nato il 19 giugno 1945 da

genitori cattolici praticanti.Mia madre era la casalinga che

lavorava in silenzio impegnata più che mai non solo nella famiglia, ma anche all’assistenza di mie due cu-gine rimaste orfane da piccole per la morte di entrambi i genitori.

Il testamento morale di mio pa-dre è stato quello di essere prima il sig. Faraon e dopo l’avv. Faraon.

Ciò significava seguire il suo insegnamento di aiuto al prossi-mo, visto che lui, come presidente degli uomini di Azione Cattolica, era sempre in prima linea e dava l’esempio.

Sono cresciuto nella mia fede cristiana grazie a sei anni in semi-

nario presso gli Oblati di Maria Immacolata a partire dalla quinta elementare.

La mia famiglia era molto pove-ra all’origine ed in ogni caso non avevo maturato il diritto di pro-seguire gli studi perché non ero il primogenito e quindi per giungere al diploma dovevo andare a lavo-rare a Porto Marghera in biciclet-ta. Scuola alla sera fino alle 22.30, quindi a casa: una cena con quello che era rimasto e studio fino alle due di notte ed alle sette di nuovo in bicicletta.

Anche la laurea in giurispruden-za è stata guadagnata lavorando e studiando, con l’aiuto di mia mo-glie che alla fine ha battuto la tesi di laurea.

Ho seguito l’insegnamento di mio padre e sono stato sempre im-pegnato nel sociale, soprattutto in difesa dei più deboli.

Solo alcuni cenni sul mio vo-lantariato: durante il terremoto del Friuli e di quello dell’Irpinia; primo

presidente del Movimento per la Vita della Provincia di Venezia, A-vis, fondatore dell’AIVEG (Associa-zione Internazionale Vittime Errori Giudiziari). Tralasciando altri impe-gni sociali, alla fine, come Saulo, mi sono trovato a fare il presidente del Centro Beata Maria Bolognesi ora Onlus.

Non amo parlare di me e quin-di mi fermo qui perché potrebbe essere superbia: posso dire che mi sono sempre preoccupato di non nascondere i talenti che Dio mi ha donato, temendo di doverne ren-dere conto.

Debbo la possibilità di impe-gnarmi nel sociale grazie alla pa-zienza di mia moglie che talvolta mi rimprovera di pensare sempre prima agli altri e …”.

Come ha conosciuto la figura e il carisma della beata Maria Bolo-gnesi?

“È stata la Provvidenza che mi ha mandato attraverso un amico

Intervista al Presidente

Il carisma della Beatadi pierandrea Gusella

L a fede

La sede del Centro Beata Maria Bolognesi (via G. Tasso 49 - Rovigo). Qui sotto, la cartina per raggiungerci.

Maggio - Agosto 2016 – 7

e cliente della Diocesi di Rovigo il caso disperato di un uomo che si era visto la famiglia distrut-ta dal comportamento non certo conforme al Vangelo di un sacer-dote.

Ora riguardo al fatto soprain-dicato, mi sembra di aver vissuto e vivere quello che la Beata Maria Bolognesi aveva sofferto per causa di sacerdoti infedeli; in merito pos-siamo leggere la pubblicazione di Padre Tito M. Sartori Storia di un processo.

Maria Bolognesi non era ancora stata proclamata Beata ed io proprio non conoscevo niente della sua e-sistenza e tanto meno del suo cari-sma.

Ma la Provvidenza mi ha dato la grazia di assistere alla cerimonia della sua Beatificazione e quindi passo passo mi sono ritrovato ad occupare la carica, che in spirito di servizio, ora svolgo.

Mi sono subito reso conto che, pur nella mia pochezza rispetto al carisma della Beata, molte esperien-ze di vita e di sofferenza mi acco-munano a lei”.

Quale è, secondo Lei, il “nesso” tra il carisma mistico e quello cari-

tativo nella testimonianza vivente della beata Maria Bolognesi?

“Ho capito che la beata Maria Bolognesi è stata occultata e silen-ziata fino alla sua Beatificazione; in questi pochi anni ho pure avu-to la sensazione che ci sia paura del suo carisma e di quello che si può scoprire dalla lettura del suo “Diario”.

Mentre tutto il mondo discute e scrive sui “segreti di Fatima”, i se-greti che si trovano nel diario della beata Maria Bolognesi sono stati si-lenziati, come quello che abbiamo trovato nel diario della stessa del 10 gennaio 1960; in quel giorno Gesù disse a Maria “Pregate per la santifi-cazione dei sacerdoti e per le stragi da suicidi”!

Dopo il clamore di questa noti-zia, quando è stata pubblicata, nes-suno sembra più ricordarselo, non avendo capito la necessità di prega-re e far pregare per la santificazio-ne dei sacerdoti. Solo attraverso la santità dei sacerdoti che diffondono la cultura della “Misericordia”, può essere distrutta la cultura dell’egoi-smo e della morte.

Non bisogna quindi aver paura di approfondire il carisma mistico nella testimonianza vivente della nostra Beata perché, se si trova in noi la presenza di Dio che ricevia-mo attraverso i sacramenti e la fe-deltà ai comandamenti, la carità

verso il prossimo diventa una ne-cessità contagiosa.

Ricordo l’ultimo incontro con Sebai Ezzedine, il tunisino dive-nuto “serial killer” delle vecchiette con 14 vittime in Puglia, perché vittima di pedofilia da chi gli dove-va insegnare il Corano; dopo aver saputo che la Corte di Cassazione – a séguito di una perizia svolta dall’équipe guidata dal Prof. Vin-cenzo Mastronardi – mi ha chiesto “Mi porti una Bibbia, perché solo i cristiani mi hanno aiutato”.

Conviene quindi essere “conta-giati” dal carisma mistico di Maria Bolognesi, perché poi la carità verso il prossimo sarà solo un “automati-smo di vita” ”.

Come la Beata è stata ed è mar-tire?

“La conoscenza della Beata nel nostro territorio è limitata, salvo poi scoprire dei suoi devoti in A-merica Latina. Desidero eviden-ziare che sono poche le persone che sanno che la stessa era porta-trice di stimmate come San Padre Pio.

La sofferenza delle stimmate ha trasformato Maria in una martire vivente e compartecipe per tutta la vita della Passione redentrice di Cristo.

Il martirio quotidiano della sof-ferenza fisica porta anche ad una crescita quotidiana nella santità in un crescendo giornaliero dell’amore verso Cristo che esplode nella carità verso il prossimo.

La sofferenza della Beata era an-che nel rapporto quotidiano con chi avrebbe dovuto esserle di esempio come i sacerdoti che, avendo paura della santità della stessa, preferiva-no vivere nella quotidianità di una fede di facciata più che di convin-zione.

Confrontarsi infatti con il mar-tirio quotidiano della sofferenza di Maria Bolognesi avrebbe significa-to essere contagiati dalla sua santi-tà e costretti a diventare Santi”. ■

(Continua sul prossimo numero)

L’avvocato Luciano Faraon nel suo studio.

8 – Finestre aperte n. 2

A nche oggi quel focolare domestico, la famiglia di Naza-reth, arde e si irrora di gesta e idee creatrici, di inten-

zioni pure e di castità, la sua fiamma mai si spegne perché l’epicentro di fulgore ha avvio e potenza nel Sacro Cuore di Cristo Dio! Il Sangue Preziosissimo di Gesù versato durante la circoncisione, l’agonia nell’orto degli ulivi, la flagellazione, la coronazione di spine, l’ascesa al Calvario, la crocifissione, la ferita al costato, è impegno e dedizione, amicizia e sacrificio per noi eletti destinati. Quanta tenerezza nell’Immolazione dell’Innocente Figlio dell’Uomo! E come ci ha desiderato e sa amare il Signore le sue creature imperfette! Grazie a questo sacrificio, anche le nostre ferite e le miserie offerte alla cau-sa del Risorto, recano sollievo in cristalli di rugiada, offrendo una sponda di pace a chi si è allontanato dal Corpo Divino. L’errante, senza Cristo, viaggia perso, con le membra lacerate e staccate dall’Origine e geme e languisce, deprivato del suo perdono. La realtà domestica, sopra raccontata, è nucleo vi-vido, che glorifica e contempla il Padre Indulgente. È energia che rimanda l’immagine-icona della sublime ed eccelsa unità di amore integro e verginale.

■ �Il tepore della casa di Nazareth

Lasciamoci avvolgere dalle sue atmosfere e dalle sue dottrine; l’anelito di Maria e di Giuseppe era il poter vivere con il Figlio di Dio, una storia davvero avvincente e straor-dinaria, di gioia e di patimenti, di gloria e di morte.

■ Il ruolo della Madre

Maria, la Madre, sapeva che le tenebre avrebbero presto rapito l’amato pargolo, il dodicenne fanciullo servizievole al tavolo del falegname previdente, il Maestro guaritore di storpi e di ciechi, di indemoniati, l’amico di tutti: i favoriti, gli ultimi e i peccatori. Ma il Grande Sogno sarebbe stato spezzato dall’a-troce condanna della crocifissione sul Gol-gota, con la caduta nel sepolcro gelido del Salvatore del mondo.

■ �Il dono del Padre al Figlio obbediente

Il terzo giorno dalla sepoltura dell’Inno-cente, quale gioiello smeraldino e diadema

di coralli e zaffiri per ogni uomo e donna, i cuori umani hanno assaporato la luce della Resurrezione e il Creato è stato avvol-to in tutta la sua tenerezza.

■ Il progetto condiviso della Trinità divina

Nel petto di Dio Padre, dell’Unigenito e dello Spirito Santo, dal profumo di gelsomini e di rose, fremeva un uni-co desiderio e un soave motivo: redimere l’umanità tutta e infondere in ogni uomo e donna l’afflato divino. Il gusto del bene e il garbo della giustizia. Non solo, anche la par-tecipazione di Maria col suo “si” e l’obbedienza del padre putativo, hanno permesso che si realizzasse quel disegno di incommensurabile amore per noi.

■ lettore, ora fermati e respira in pace

Insieme e in armonia, sforziamoci di tendere al Mi- stero Trinitario, irrorandone gli effetti dei Suoi attributi nella vita personale e parentale, nei fratelli vicini e lonta- ni, nella vicenda che stiamo attraversando, scolpendo le pagine della storia; qualunque missione essa sia e nel tempo e nel luogo dove siamo stati collocati! Scrivi appunti sul cuore e incidi nel diario della memoria le seguenti note: Il Verbo si è incarnato nella Vergine Maria! ■

La famiglia di Nazareth

Il grande mistero Trinitarioa cura di Silvana Gullo

D ove nasce l’arcobaleno

La Sacra Famiglia a Nazareth.

Maggio-Agosto 2016 – 9

Al Centro Beata Maria Bolognesi

Sante Messe e preghierea cura di RoSetta MenaRello

mi illumino ...d’immens o

■ Momenti di presenza divina

“A vvicinarsi a Dio” è un’espressione che sovente si usa in modo impreciso o perlomeno inadeguato rispetto a

quanto essa significhi realmente poiché noi siamo parte di Lui. Lo teniamo dentro di noi, fin dal nostro esistere nel ventre di nostra madre. E Lui permane in noi in modo più o meno “visibile” in ogni attimo della nostra vita. Dio è con noi e si esprime con modalità che non sempre siamo capaci di com-prendere …

Credo comunque che il momento più forte di questa Presenza sia, senza dubbio, la Santa Messa per il valore affet-tivo che sprigiona ogni parola pronunciata ed ogni gesto compiuto dal celebrante, nel corso dell’evocazione del sa-crificio di Gesù.

A cominciare da: - Il Signore sia con voi! - E con il tuo Spirito ...

E qui si realizza l’abbraccio, l’accordo che ci fa dichiarare la nostra fratellanza di fronte a LUI.

■ �Sinfonia di voci concordi

È questo il sentimento che si prova assistendo alle Sante Messe che vengono periodica-mente celebrate nella piccola cappella del Centro Beata Maria Bolognesi.

Diverse le personalità dei sacerdoti officianti e differenti le emozioni che, come fedeli, si provano dinanzi all’altare, a due passi da una statua della Vergine di Lourdes, che sembra vegliare, con materna tenerezza, sui presenti.

È sicuramente fondamentale la personalità del sacerdote che ci accoglie e con noi onora questo luogo in cui la Beata ha vissuto, sofferto, gioito, pensato e forse desiderato che in queste stanze si riunissero tante persone che desiderano as-saporare l’amore di DIO.

Riunirsi è un momento che rinnova sentimenti anche un po’ infantili, quelli che si provavano quando, bambini, ci si preparava per la Messa della domenica.

L’azzurro variegato delle pareti concilia il raccogliersi del cuore preparandolo ad un incontro che le voci oranti all’unisono sottolineano e suggellano.

Il patto tra Dio e l’uomo si compie ancora una volta in un succedersi di invocazioni, preghiere e promesse che si mate-rializzano come contrappunti di una sinfonia Divina.

Ma di certo il momento più forte è la Comunione che acco-glie i commensali intorno alla Mensa del Padre.

E il Corpo di Cristo diventa Cellula della nostra anima e con-tatto indissolubile con il Padre.

Si fa nutrimento per conti-nuare a vivere… e a farci vivere.

■ �Il soffio vitale della Beata

Il grande ritratto di Maria Bolognesi sorride dolcemen-te come se finalmente il suo sogno si fosse realizzato: acco- gliere tanti figli intorno al Padre che li attendeva …

E per questo straordinario Mistero noi non siamo più quei nomi, quelle persone, quei con-notati con i quali siamo visibili e riconoscibili ma diventiamo UNICO SPIRITO, ALITO VITALE impressoci al momento della Creazione. Liberi da ogni limite terreno, pure essenze, unico re-spiro di eternità …

E ci ritorna … dacci oggi il nostro pane quotidiano …È così che si compie il miracolo anche in questa cappella,

con la stessa solennità di un tempio dove la folla si fa unica voce ed unico abbraccio.

A tutti i sacerdoti che si succedono nelle celebrazioni un sincero grazie, poiché ci donano il respiro della loro voca-zione e l’intensità della loro Fede, affinché diventi germoglio pronto a rifiorire come in nuove primavere. ■

Un classico disegno rappresentante la Madonna di Lourdes con Bernardette.

10 – Finestre aperte n. 2

Crescita cristiana

Le tentazionia cura della Redazione

P iccole riflessioni

Dal diario della Beata Maria, alla data 1949, riportiamo quanto segue:

“Oh Gesù che dall’alto dei cieli dai forza di vincere in ogni tentazione, sono tua, sono la tua serva; per Te vivere, per Te morire. La tua mano mi tenga stretta stretta”.

Dopo queste espressioni molto convincen-ti e piene di speranza, o meglio, certezze, de-sidero ricordare che lo stesso Gesù fu assalito dalle tentazioni di Satana anche durante la sua santissima Passione; assalito dentro l’anima e anche satana lo tentò e assalì servendosi di uo-mini perversi, che lo tormentarono.

Nello sforzo quotidiano che ci deve inte-ressare per la nostra crescita cristiana, ahimè con altrettanta quotidiana frequenza, anche noi siamo tentati. Soprattutto dallo scoraggia-mento!

Nelle tentazioni, che ci disorientano, ci sia di guida e di conforto il brano evangelico della prima domenica di Qua-resima.

Chi è di Cristo e – realmente e faticosamente – si industria in ogni modo di assomigliargli, è esposto alle trame oscure del nemico, del diavolo.

“Appena un’anima si accende di amor di Dio, subito Satana si precipita per turbarla”.

Satana, nella sua sfrontatezza, osa attaccare Gesù tentan-dolo a suon di citazioni bibliche, strumentalizzando ai suoi perversi fini la Sacra Scrittura. Gesù, che è Dio, ricacciò la ten-tazione con la stessa Parola di Dio.

Satana va fulminato (anche) con la stessa parola di Dio!

Senza, ovviamente, strumentalizzarla.Come il santo tempo di Quaresima, così ogni altro mo-

mento dell’anno liturgico sia occasione propizia per accostar-ci con umiltà e assiduità alla Parola di Dio.

Di essa ci dobbiamo nutrire, perché “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce da Dio”.

SuScipe

Disegno della tentezione “Non di solo pane vive l’uomo”.

Pensiero

L a missione è annuncio e testimonianza, giustizia e solidarietà, pace e rispetto del creato, dialogo tra le

religioni, ascolto e incontro con l’altro: è Cristo Gesù.Raoul FolleReau

È concessa in occasione del Giubileo al cristiano che se-gue questi comportamenti:

– Accostarsi con cuore contrito al sacramento della Pe-nitenza.

– Recarsi in pellegrinaggio in una delle grandi basiliche giubilari, a Roma, in Terra Santa e nelle chiese designa-te in ogni Diocesi. In queste chiese si deve partecipare alla Messa, oppure ad un’altra preghiera: Lodi, Vespri,

Via Crucis, Rosario, Adorazione o pre-ghiera personale concluse col “Padre nostro”, la Professione di fede, la Pre-ghiera a Maria. La preghiera va recitata secondo le intezioni del Papa.

– Impegnarsi in opere di carità e peni-tenza che esprimano la conversione del cuore. ■

Come ottenere l’indulgenza plenaria

Maggio-Agosto 2016 – 11

sms - mail - letter E

Piccoli e grandi pensieri

Sei vicina a noia cura della Redazione

Cari lettori e amici della Beata,desidero rendere questa testimonianza: il 27 febbraio

2016, mio cognato Antonio ha avuto un incidente; durante la pulizia di un lavandino usando acido muriatico, è stato investito da un ritorno di acido, riportando bruciature su camicia e panta-loni; ma quello che era più importante: il viso e gli occhi.

Portato all’ospedale, i medici erano molto preoccupati per rischio di perdita della vista.

Ho subito pregato e chiesto aiuto alla Beata Maria, e oggi i medici sono ottimisti perché la vista non è persa.

Continuo a pregare la Beata Maria e le dico grazie …Carissimi amici, vi invio questa offerta perché accendiate

una candela sulla sua tomba.Grazie, grazie, cara Maria!

(Maria Teresa)

Cara beata Maria Bolognesi, ho scoperto di te poche ore fa in televisione a Matrix. Vorrei anch’io affidarmi a te per

la malattia di mio padre. Fatta una biopsia polmonare e una biopsia al colon, aspetto gli esami istologici e spero che Tu interceda per una guarigione, sono disperata perché anche mia madre è affetta da un tumore al colon. Ho molta fede e spero che non sarò abbandonata. Grazie.

(Rosa)

Beata Maria, dolcissimo angelo che dal Cielo mi proteggi ed aiuti, una cara amica, Marzia, sta affrontando momenti

dolorosi e, a pochi giorni dal ricovero, già le hanno iniziato la chemioterapia. Ti prego, mia cara Beata, fa’ che la cura non

Si è svolto lo scorso lune-dì 25 aprile il pellegri-

naggio al santuario - basili- ca di Lendinara, organizza-to dal nostro Centro Beata Maria Bolognesi Onlus.

Nel prossimo numero del periodico riporteremo alcune impressioni di chi vi ha partecipato. ■

Pellegrinaggio con la Beata Maria

Cari lettori, volete aiutare i poveri che bussano al no-stro Centro?Ecco cinque modi per farlo e che vi proponiamo. Si

tratta della consegna di:

• francobolli• tappi• monetine (centesimi)• alimenti di prima necessità a lunga conservazione• vecchie lire non convertite in euro.

Per chiarimenti telefonare al: 3406162504. ■

noTIzIa breve

le sia troppo penosa ed aiutala a superare nel modo migliore, con fede e speranza, questa croce che, quasi senza preavviso, si è trovata a portare sulle spalle. Grazie, te l’affido con amore.

(Ines)

Beata Maria, santa figura che conforta i miei momenti più oscuri, ti chiedo di avvolgere con il Tuo immenso amore

misericordioso tutti coloro che soffrono e che si sentono soli, fragili, indifesi… Beata Maria del dolce sorriso, permettimi di abbracciarti forte forte: mi sento come un bimbo bisognoso di tutto, eppure so che ho tanto, tantissimo e che è solo un desiderio infantile il mio… È così bello però stringersi a te e con te, audacemente, accarezzare il volto del Crocifisso e tergere le lacrime alla sua mamma Maria, madre celeste vesti-ta delle virtù più preziose. Grazie, con fede e amore ti ringra-zio, beata Maria, tenera amica del cuore.

(Ninine)

Cara Maria, sorella in Cristo ti raccomando Liliana, lontana dalla fede, perché possa, dentro il Suo disegno, trovare la

conversione.Francesco di Ruggiero

Carissima beata Maria Bolognesi, “dal Conservatorio di musica di Foggia” ti ringrazio per tutti i canti del tuo can-

to gregoriano “Veni pater pauperum”: Alleluja!!!(Pierandrea)

12 – Finestre aperte n. 2

Sempre vicino a me

rimembranzedi alba dentelli

A ritroso nel tempo

Mi chiamo Alba Dentelli e sono nata a Crespino (Ro) nel 1940. Abitavo lun-

go la strada che Maria Bolognesi percorre-va per andare in paese e la rivedo sempre come se fosse ieri, mentre passava in bi-cicletta con il suo vestito nero, lungo fino alle caviglie, fatto da lei stessa, come ci raccontava.

A sette anni ho ricevuto la Prima Co-munione e la Cresima e da allora ho un ricordo personale di lei, oggi Beata, perché un giorno, passando, chiese a mia madre di portarmi con lei in chiesa insieme ad al-tri bambini. Così per merito suo ho potuto fare tutti i primi “nove venerdì del mese” la mattina presto alle 7:30, prima della scuola.

Poiché già faceva il presepe in casa sua, come premio mi regalò una delle casette di cartone fatte con le sue mani. Era sempre serena, dolce, sorridente e disponibile con tutti e questo non l’ho mai dimenticato.

Il nostro parroco in quel periodo era mons. Armando Tenani e anche a lui ero molto affezionata, poiché mi ha aiutata a capire molte co-se; allora non si leggeva la Bibbia, però quello che mi ha spiegato è rimasto in me come insegnamento spirituale, che mi ha accompagnato negli anni. Ricordo che seguiva anche Maria, che lo aiutava. Il sacerdote che mi battezzò, don Bassiano Paiato, fu il primo direttore spirituale di Maria.

■ �Vorrei raccontare degli episodi significativi che riguardano Maria.

Uno dei miei zii, Pietro Libanori, mi par-lava molto bene di lei e mi raccontava di quando Maria andava a pescare nel canale per aiutare la sua poverissima famiglia: lei sola prendeva i pesci, mentre gli altri uomi-ni sulla riva non pescavano nulla.

Un altro mio zio, Mario Benà, aveva una sorella sposata con uno della famiglia Piva. Mi raccontò che questa sua sorella, Odilia, smise di camminare e neanche i medici sa-pevano cosa fare per lei.

Un giorno Maria andò a trovarla e pregò insieme a lei; quando i familiari entrarono nella grande cucina, trovarono Maria e Odilia che correvano intorno al tavolo e rimasero

sbalorditi. Da quel giorno Odilia ricominciò a camminare nor-malmente.

Ora vivo a Roma e mi spiace non poter venire a Crespino per motivi di salute.

Maria però la invoco sempre nelle mie preghiere e la sento vicina, come quando da bambina mi portava con sé. […] ■

Maria con uno dei suoi vestiti neri lunghi e con in mano un libro. Sotto a sinistra, papa Francesco presenta la Bibbia.

Dal diario di Maria

R riportiamo dal Diario di Maria, in data 9 giugno 1942, solo la parte finale della guarigione di Odilia,

avvenuta in presenza della figlia e di altre persone.“A Gesù che importa delle ore e del tempo! Siete

gente di poca fede e volete le grazie, fede, fede.L’ammalata inferma si alza e corre dicendo:– Sono guarita, sono guarita, sto bene, vado a casa

a piedi e di corsa.Corri cara e vai.Alla sera mi portarono due pani perché li assaggias-

simo: il pane era gustoso più di tutto il pane fatto in tanti anni; l’ammalata stessa è andata dietro al pane”. ■

Maggio-Agosto 2016 – 13

Riflessioni ...

“Una voce dentro l’anima”di CaRla CavallaRo

microfono apert O

Non c’era titolo più suggestivo e significa- tivo!

Giuseppina ha voluto farci dono di questo meraviglioso libro. In esso c’è tutta la santità della beata Maria Bolognesi; una pubblicazione propo-sta al lettore per far conoscere in modo sempre più intenso la “nostra” Beata.

C’è un profondo sentimento in questo libro, ac-ceso ora dai colori caldi della gioia di vivere, ora dalle intenzioni più vere e immediate che scaturiscono lim-pide e sincere dall’ animo e dalla fede di Giuseppina.

L’autrice ha voluto raccontarci il suo vissuto con la Beata, privilegio di poche persone, e lo ha fatto con cuore sincero, con dolcezza infinita, con immediatezza espressiva in modo particolare nelle sue composizioni poetiche che rivelano u-na musicalità interiore, perché sanno cogliere i momenti più dolci e più densi di sensazioni, trasmettendole al lettore con delicatezza che accarezza il cuore.

Si percepisce in “UNA VOCE DENTRO L’ANIMA” una lun-ghissima storia d’Amore Divino, unito non solo all’amore fra-terno - umano terreno con Maria, perché Giuseppina, con la voce dell’anima, dialoga ancora con la “sua” Maria e ce lo fa capire, con semplicità di cuore, e ci incoraggia affinché anche noi, con fede, possiamo e sappiamo soffermarci più spesso a guardare verso il Cielo e, raccolti nel silenzio, a cogliere la fragranza dell’amore di Dio attraverso o come la Beata Maria.

In questo stupendo libro, che non dovrebbe mancare in nessuna famiglia, Giuseppina ha decantato quest’Anima san-ta con tutto l’amore del suo grande cuore, con devozione profonda, con ammirazione.

La beata Maria, scrive Giuseppina, umile, buona, semplice, ricolma d’amore verso il suo Gesù e verso tutti i fratelli, ha donato sempre frutti e fiori, perché divenne albero generoso e rigoglioso.

Il Suo Amore dunque è come il profumo di un fiore! C’è qualcosa di più naturale e di più semplice, di più bello e di più profumato dei fiori? L’Arte della Natura è infinitamente sem-plice e molteplice: la Natura crea in tutti i colori e in tutte le forme, senza fine. Ecco, allora, che Giuseppina, con uno stile inconfondibile, ha dipinto queste stupende pagine, certa di farne un DONO all’uomo, piccolo o grande che sia, felice o dolorante, perché quest’uomo senta di essere amato, protet-to, aiutato dalla beata Maria.

Giuseppina è sempre riuscita ad accogliere ed a custo-dire, nel suo grande cuore, tutto ciò che la beata Maria le raccontava. Gli avvenimenti che Maria prevedeva sarebbero successi nel futuro. Mi piace riportare alcune righe, di pag. 51, seguite da una breve poesia di attualità di Giuseppina.

Maria ci invita ancora ad essere: dolci, remissi-vi, docili, ma soprattutto responsabili; ci sollecita ad essere calmi, ad alzare più spesso gli occhi al Cielo, a guardare con amore quella coperta scu-ra, ma piena di colori, che ci sta proteggendo e ci proteggerà soprattutto quando il Sole – a causa dell’insipienza degli uomini – si oscurerà tanto che la Luna non potrà più mandare la sua luce sulla terra.

Maria, sapendo di trovare in me una pen-na docile, mi invita a lanciare un caldo appello a tutti gli

uomini, soprattutto a quelli che hanno in mano il potere.Ascoltiamo questa ardente supplica:

Grazie, Giuseppina, per tutto ciò che hai espresso, per la gioia che mi hai trasmesso nel leggere e rileggere queste pa-gine ricche d’amore universale.

Pensando alla tenerezza del tuo cuore che sa innalzarsi verso il Cielo per essere sempre più accanto a Dio per mezzo della nostra beata Maria Bolognesi, auguro che il tuo lavoro, sempre dedicato con passione e amore presso il Centro Ma-ria Bolognesi, possa continuare ancora per molto tempo con lo stesso entusiasmo che lo caratterizza. ■

Le Sue riflessioni poetiche mi hanno fatto conoscere in modo nuovo e profondo la cara nostra Beata.Grazie di cuore, con la mia Benedizione.

✠�Alfredo Vescovo Magarotto

L ’ho letto ben quattro volte e, se mi è consentito usare un aggettivo non in linea con la spiritualità, direi che è affa-

scinante. Rita G.

Uomini del Potere

… lasciate il vostro postotogliete anche la veste ecamminate scalzitra l’erba e i prati in fiore.

Bevete l’acqua frescache sempre ha dissetatoil labbro che si accostaper spegnere l‘arsura.

Se stanchi siete, fermateviall’ombra di una querciache sempre ha riparatoil corpo che riposa…

Se forse avete fameprendete anche la frutta.È tempo ormaidi renderle giustizia…

14 – Finestre aperte n. 2

Giornata Mondiale della Poesia

Un inno alla vitaa cura della Redazione

R iflettori accesi su...

Sabato 19 marzo 2016, nel salone principale del Conservatorio “F. Venezze” di Rovi-

go, si è tenuta, nell’ambito della Gior- nata Mondiale della Poesia, la IX edi- zione del “Premio di Poesia” organizza-ta dal Centro Beata Maria Bolognesi; un pomeriggio all’insegna dell’arte nel ri-cordo luminoso della prima Beata del Polesine.

La manifestazione ha visto premiate le poesie risultate vincitrici ex-aequo di tre i-niziative diverse tenutesi nel corso del 2015, dai seguenti temi: “Una poesia per la vita na-scente”, “Una poesia per la luce”, “Una poesia per la madre”, tutte promosse dal periodico Finestre Aperte.

Uno speciale filo conduttore tiene legati insieme questi tre temi, che si capiscono me-glio se li associamo all’idea di quel “cordone ombelicale” che lega a sé il cuore di ogni figlio con quello della propria madre.

Questo cordone, che alimenta il nascituro, è e diventa soprattutto per la donna pressante invito a non spezzare ciò che la Mano dell’Altissimo ha do-nato, ossia il germe di una nuova vita; questa vita si espande e cresce nel buio del grembo materno, per-ché la Luce dell’Altissimo è percepita dall’anima del nascituro, insieme al calo- re che gli infonde sicurez-

za, ovvero la certezza di non essere solo. Risuonano nel nostro intimo le tante

espressioni piene di tenerezza che la Bea-ta ha saputo infondere nel cuore di mam-ma Giuseppa, quando la vedeva preoc-cupata e stanca per la nuova vita che pulsava dentro il cuore … e la mamma mise al mondo, dopo la primogenita, al-tri sette figli.

Ci basti, in questo contesto, sapere che Maria – per una particolare mis-sione da svolgere in terra – fu e resta per tutti un vero angelo consolatore. Ancora bambina di circa sei anni, lei vide la Luce dell’Altissimo, che infu-se nel suo cuore tanto calore e tanto amore.

E concludiamo con una bellissima frase della nostra Beata, che così si è espressa: Il Signore ha messo nel mio cuore un soffio d’infinito ed un grande bisogno d’amore che solo Lui può saziare.

Da sinistra, il presidente del Conservatorio

prof. Fausto Marchiori, il presidente del Centro Beata Maria Bolognesi

avv. Luciano Faraon, e il presidente della giuria

Paola Munaro.

Sopra, il libro con la raccolta

delle poesie.

Maggio-Agosto 2016 – 15

Ecco perché Maria seppe donare a tutti la stessa “te- nerezza” di Dio, quella “tenerezza” di cui ci parla molto spesso papa Francesco, che ce lo dimostra in mille modi nei suoi gesti spontanei, quali un sorriso, una carezza, un segno di croce sulla fronte, un bacio …

Anche in Maria, questa tenerezza non poté mai ve- nir meno, neppure quando calunnie, maldicenze e dif- ficoltà gravarono sulle sue spalle come macigni: quel prossimo che la stava umiliando era pur sempre un fi- glio di Dio, ovvero un fratello da aiutare e amare ancora di più.

Singolare la richiesta di una grazia che Maria chiese

Prossima tematica CONCORSO POESIE:

uNA POESIA PER “Il PONTE”Scadenza: 30 maggio 2016

max 30 versi, in un’unica copia, con generalità e autorizza-

zione al trattamento dei dati personali.

Spedire le opere (per posta, per fax o per e-mail in file .doc) a:

Centro Beata Maria Bolognesi

Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo

tel. e fax: 0425.27931

[email protected]

Risultato Concorso poesia “La pace”

Come nel recente passato, abbiamo la gioia di comu-nicare i risultati dell’ultimo concorso avente per te-

ma “La pace”. Non essendoci una graduatoria di merito, presentiamo in ordine alfabetico i nomi e la provincia di provenienza dei poeti, ai quali vanno il nostro plauso e il nostro grazie per la fedeltà dimostrata in vari modi, nel corso degli anni:

Romano Armando RomaStefano Caranti RovigoLaura Fasson VicenzaAlessandra Ferrari Roma Giuseppe Gentili TerniMonica Schiaffini GenovaMassimo Scotti Vicenza

Menzione speciale:

Rocco Santorsola Salerno

al Signore nel giorno del- la sua Prima Comunione: … di amare tutti, anche i nemici…!

Se anche noi saremo in grado di mettere in pra-tica ciò che ci viene pro-posto da papa Francesco e dalla Beata, potremo da-re inizio a un movimento capace di “rinnovare” pro-fondamente la società in cui viviamo, sprofondata com’è da tanta violenza e da tanta indifferenza.

Ciò che conta ed è essenziale per “semina-re tenerezza”, è render-si “prossimo” l’uno con l’altro, attraverso la pre- ghiera e la condivisio- ne; solo in questo modo il progetto d’amore che

Dio ha per le sue creature – ovvero la loro felicità – non potrà essere vanificato proprio da noi, perché ca- paci di allontanare dal nostro orizzonte tanti pregiudizi e di accettare le inevitabili sofferenze che tutto questo comporta. ■

I due musicisti della serata, il maestro Pierandrea Gusella e il maestro Stefania Lorusso..

Ricevete

lo Spirito

Santo!

... e Gesù disse:

Dipinto di Maria, 1975.