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EDICO EDICO AGGIORNAMENTO E CULTURA, HOBBIES, STORIE DI MEDICI E PROBLEMI VARI INSERTO REDAZIONALE GIORNALE DELLA PREVIDENZA DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI N. 6/2003 dico ROMA - ITALIA U n coccodrillo nel Tevere. Lo ha visto una passeggera del treno Civitavecchia-Roma, quando il treno ha percorso il ponte ferro- viario tra la Stazione di Trastevere e quella Ostiense. Era nell'acqua, inconfondibile, a quanto pare. La signora ha subito chiamato il 112. Nessuno ha riso. Anzi. Una pattuglia di quattro carabinieri subacquei, guidata dal brigadiere Maniscalchi, si è imbarcata su un gommone e ha perlustrato per ore acque e soprattutto le rive del Tevere dall'altezza di Testaccio fino al Raccordo Anulare. In supporto è giunto anche un battello della Polizia fluviale, partito dal distaccamento dell'Isola Tiberina. Tutto ciò avveniva sotto gli occhi dei sub dei Vigili del fuoco che da pochi mesi hanno il loro quartiere generale poco sotto il Ponte dell'Industria, insomma proprio lì. Lui, il coccodrillo, è stato ritrovato: era imbalsamato, e pieno di paglia. La fantasia non è altro che un modo della memoria emancipata dall'ordine del tempo e dello spazio (Coleridge: "Biographie Literaria") SYDNEY - AUSTRALIA U na donna ha denunciato per truffa l'uomo conosciuto per corrispondenza, che aveva promesso di sposarla, rifiutandola poi per- ché "grassa". È accaduto in Australia, dove un car- pentiere torinese di 40 anni era emigrato anni fa. L'uomo, proprio come Alberto Sordi in un vec- chio film, aveva messo un annuncio su un giorna- le italiano per trovare una compagna. A risponde- re era stata una ragazza di 27 anni, dalla quale l'o- peraio aveva ricevuto una foto del volto in primo piano. Non restava che far arrivare la giovane a Sydney. Ma all'aeroporto l'uomo si è nascosto, per vedere dal vivo la fidanzata. Alla vista della donna, con parecchi chili di troppo, l'uomo è fuggito. La ragazza ha denunciato l'operaio, il quale a sua volta si considera truffato dalla foto che nascon- deva le forme della futura consorte. Lasciamo le belle donne agli uomini senza fantasia (Proust, "Albertine scomparsa”) LONDRA - GRAN BRETAGNA L a Camera dei Comuni ha approvato il divieto totale della caccia alla volpe, nono- stante l'appello del Governo per l'approva- zione di una legge che si limitasse a una normati- va più restrittiva. Il voto comporta una nuova stesura del provvedi- mento, con il rischio che un eventuale ritardo non consenta alla Camera dei Lords di esaminarlo entro la sessione legislativa in corso. Il governo Blair ritiene che un bando totale della caccia alla volpe come praticata finora (e cioè con i cani) sia inapplicabile. Per questo ha proposto una "Carta della Caccia", che permetterebbe al controverso e antico sport di continuare ad essere praticato con regole più severe. Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuol proibire. (Richelieu "Mémoires") Guardando gli acquarelli di Claudia Sebastiani pian piano ci si ritrova al di fuori di se stessi, in luoghi- non luoghi, dove l’immaginazione è sovrana e la realtà solo un pallido ricordo privo di importanza. Costruzioni fantastiche, archi, ruderi, palme, sono solo pretesti che l’io prende per sé, per collocarsi, fuori dal mondo, in un habitat diverso e vagheggiato, auspicabile ma - ahimè - irraggiungibile. Claudia Sebastiani, con la maestria della sua tecnica, ci conduce per mano nei sentieri dell’anima, in un silenzio musicale ed armonioso che attenua (anzi, annulla) lo stress del vivere quotidiano. (Rita Fantini) ROMA - ITALIA D enunciata per abuso dei mezzi di correzio- ne una donna che ha preso a schiaffi il figlio di 5 anni che non voleva mangiare. È accaduto sabato nel ristorante interno di un grande magazzino a Casalbertone, 35 anni, era andata nel centro commerciale per fare spese con i due figli di 5 e 3 anni; e all'ora di pranzo aveva deciso di fermarsi nel ristorante. Poco dopo aver preso posto con i figli a un tavolo sono comincia- ti i problemi. Il bambino più grande ha infatti mostrato segni d’insofferenza e ha cominciato a piangere chiedendo con insistenza di andare via. La madre, però, gli ha imposto di stare seduto al proprio posto e di mangiare. Dato che il figlio ha continuato a piagnucolare e a rifiutare il cibo, la donna lo ha schernito ad alta voce davanti ai pre- senti per forzarlo a mangiare e, visto che il siste- ma non aveva avuto alcun esito, lo ha preso a schiaffi. Il pianto del bimbo ha convinto una cop- pia seduta accanto a chiamare il 112 che ha invia- to sul posto una pattuglia. I carabinieri, dopo aver ricostruito l'accaduto, hanno denunciato la donna per abuso dei mezzi di correzione. Se picchiate un bambino, badate di farlo nell'ira, anche a costo di storpiarlo tutta la vita. Uno schiaffo dato a sangue fred- do non si può né si deve perdonare. (Shaw: "Uomo e superuomo") Spulciando qua e là di Franziska Steno

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AGGIORNAMENTO E CULTURA, HOBBIES, STORIE DI MEDICI E PROBLEMI VARIINSERTO REDAZIONALE GIORNALE DELLA PREVIDENZA DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI N. 6/2003

dico

ROMA - ITALIA

Un coccodrillo nel Tevere. Lo ha visto unapasseggera del treno Civitavecchia-Roma,quando il treno ha percorso il ponte ferro-

viario tra la Stazione di Trastevere e quellaOstiense. Era nell'acqua, inconfondibile, a quantopare. La signora ha subito chiamato il 112.Nessuno ha riso. Anzi. Una pattuglia di quattrocarabinieri subacquei, guidata dal brigadiereManiscalchi, si è imbarcata su un gommone e haperlustrato per ore acque e soprattutto le rive delTevere dall'altezza di Testaccio fino al RaccordoAnulare. In supporto è giunto anche un battellodella Polizia fluviale, partito dal distaccamentodell'Isola Tiberina. Tutto ciò avveniva sotto gliocchi dei sub dei Vigili del fuoco che da pochimesi hanno il loro quartiere generale poco sotto ilPonte dell'Industria, insomma proprio lì. Lui, ilcoccodrillo, è stato ritrovato: era imbalsamato, epieno di paglia.

La fantasia non è altro che un mododella memoria emancipata dall'ordinedel tempo e dello spazio(Coleridge: "Biographie Literaria")

SYDNEY - AUSTRALIA

Una donna ha denunciato per truffa l'uomoconosciuto per corrispondenza, che avevapromesso di sposarla, rifiutandola poi per-

ché "grassa". È accaduto in Australia, dove un car-pentiere torinese di 40 anni era emigrato anni fa. L'uomo, proprio come Alberto Sordi in un vec-chio film, aveva messo un annuncio su un giorna-le italiano per trovare una compagna. A risponde-re era stata una ragazza di 27 anni, dalla quale l'o-peraio aveva ricevuto una foto del volto in primopiano. Non restava che far arrivare la giovane a Sydney.Ma all'aeroporto l'uomo si è nascosto, per vederedal vivo la fidanzata. Alla vista della donna, conparecchi chili di troppo, l'uomo è fuggito. La ragazza ha denunciato l'operaio, il quale a suavolta si considera truffato dalla foto che nascon-deva le forme della futura consorte.

Lasciamo le belle donne agli uomini senza fantasia (Proust, "Albertine scomparsa”)

LONDRA - GRAN BRETAGNA

La Camera dei Comuni ha approvato ildivieto totale della caccia alla volpe, nono-stante l'appello del Governo per l'approva-

zione di una legge che si limitasse a una normati-va più restrittiva. Il voto comporta una nuova stesura del provvedi-mento, con il rischio che un eventuale ritardo nonconsenta alla Camera dei Lords di esaminarloentro la sessione legislativa in corso. Il governo Blair ritiene che un bando totale dellacaccia alla volpe come praticata finora (e cioè coni cani) sia inapplicabile. Per questo ha proposto una "Carta della Caccia",che permetterebbe al controverso e antico sport dicontinuare ad essere praticato con regole piùsevere.

Fare una legge e non farla rispettareequivale ad autorizzare la cosa che si vuol proibire.(Richelieu "Mémoires")

Guardando gli acquarelli di Claudia Sebastiani pian piano ci si ritrova al di fuori di se stessi, in luoghi-non luoghi, dove l’immaginazione è sovrana e la realtà solo un pallido ricordo privo di importanza.Costruzioni fantastiche, archi, ruderi, palme, sono solo pretesti che l’io prende per sé, per collocarsi,fuori dal mondo, in un habitat diverso e vagheggiato, auspicabile ma - ahimè - irraggiungibile.Claudia Sebastiani, con la maestria della sua tecnica, ci conduce per mano nei sentieri dell’anima, in unsilenzio musicale ed armonioso che attenua (anzi, annulla) lo stress del vivere quotidiano.

(Rita Fantini)

ROMA - ITALIA

Denunciata per abuso dei mezzi di correzio-ne una donna che ha preso a schiaffi ilfiglio di 5 anni che non voleva mangiare.

È accaduto sabato nel ristorante interno di ungrande magazzino a Casalbertone, 35 anni, eraandata nel centro commerciale per fare spese coni due figli di 5 e 3 anni; e all'ora di pranzo avevadeciso di fermarsi nel ristorante. Poco dopo averpreso posto con i figli a un tavolo sono comincia-ti i problemi. Il bambino più grande ha infattimostrato segni d’insofferenza e ha cominciato apiangere chiedendo con insistenza di andare via.La madre, però, gli ha imposto di stare seduto alproprio posto e di mangiare. Dato che il figlio hacontinuato a piagnucolare e a rifiutare il cibo, ladonna lo ha schernito ad alta voce davanti ai pre-senti per forzarlo a mangiare e, visto che il siste-ma non aveva avuto alcun esito, lo ha preso aschiaffi. Il pianto del bimbo ha convinto una cop-pia seduta accanto a chiamare il 112 che ha invia-to sul posto una pattuglia. I carabinieri, dopo averricostruito l'accaduto, hanno denunciato la donnaper abuso dei mezzi di correzione.

Se picchiate un bambino, badate di farlonell'ira, anche a costo di storpiarlo tuttala vita. Uno schiaffo dato a sangue fred-do non si può né si deve perdonare. (Shaw: "Uomo e superuomo")

Spulc iando qua e là di Franziska Steno

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Un due tre, un due tremagia d’un walzer viennese

ITINERARI di Mauro Subrizi

Questo itinerario diVienna inizia all’in-crocio fra Ring-

strasse e Karntner Stras-se. Procedete in direzionenord lungo Kartner Stras-se, oltrepassando la Staat-

soper, che si trova alla vo-stra sinistra. L’edificio del-l’Opera fu completamentedistrutto durante la secon-da guerra mondiale, tantoche fu riaperto solo nel1955. Vale la pena di visi-tare l’interno, arredato edecorato con grande lusso.Dopo un breve tratto, Kart-ner Strasse diviene una viapedonale costeggiata danegozi di lusso, caffè all’a-perto e alberi.L’edificio più antico dellavia è il PalazzoEsterhàzy, al n. 41, che fuiniziato nel 1698 e che at-tualmente ospita il casinò.Deviate a sinistra per am-mirare la Donnerbrunnenin Neuer Markt.Le quattro figure nude cheanimano la fontana rappre-

sentano i quattro affluentiprincipali del Danubio.Dall’altra parte della piaz-za si trovano la Kapuzi-nerkirche (Chiesa dei fra-ti cappuccini) e il Kaiser-gruft, la cappella funerariaimperiale, dove, dal 1633furono tumulati tutti imembri della dinastiaAsburgo.Tornati in Kartner Strasse,svoltate nella seconda stra-da sulla sinistra. KartnerDurchgang. Qui troveretel’American bar progetta-to nel 1908 da Adolf Loos,uno dei primi esponentidell’art nouveau: questafacciata risulta molto appa-riscente.Kartner Strasse si allargaquindi nella Stock Im Ei-sen Platz.

Proprio all’angolo sinistrodella piazza, protetto da unvetro, vedrete un ceppo co-perto di chiodi. La leggen-da narra che ogni fabbro, almomento di lasciare lacittà, piantasse un chiodosu quel tronco del 1500 co-me buon augurio.Dall’altra parte c’è Stepha-nsplatz, dove sorge il prin-cipale punto di riferimentodi Vienna, la cattedrale diSanto Stefano o Stephan-sdom. L’elaborata guglia aspirale di questo capolavo-ro dell’arte gotica si innal-za al di sopra della città. Lacattedrale fu costruita sulsito di una chiesa del XIIsecolo, i cui resti sono in-corporati nell’edificio at-tuale. La caratteristica do-minante della cattedrale èla scheletrica torre meri-dionale, alta 137 metrivenne completata nel1433. All’esterno la catte-drale colpisce per lo splen-dido tetto coperto di tego-le, le cui formelle smaltatedelle decorazioni con l’a-quila imperiale.All’interno una straordi-naria realizzazione del-l’arte gotica: il Pulpito inpietra realizzato nel 1515da Anton Pilgram. Fra ivolti dei Padri della Chie-sa raffigurati appare il vi-so dello stesso scultore.Proprio di fronte alla Cat-tedrale c’è l’Haas Haus,modernissima struttura ri-curva argentata costruitanel 1990.Da Stock Im Eisen parte

l’ampia arte-ria pedonaledi Graben,una grandestrada fian-cheggiata daeleganti ne-gozi, l’idealeper girovaga-re immer-gendosi nel-l’atmosferadel posto.Graben è do-minata dalprofilo dellaP e s t s a u l e( C o l o n n adella peste),portata a ter-mine nel1700 percommemora-re le vittimedel l ’ep ide-mia che ave-va colpito lacittà pochianni prima.Girate a sini-stra in Kohl-

markt al n. 14 c’è uno deipiù famosi caffè pasticce-ria viennesi, il Demel. Ap-pena oltre vi è Michaeler-

platz, dominata dalla cu-pola della Porta di SanMi-chele, che dà accessoall’Hofburg, il Palazzoimperiale.Attraversate la Porta diSan Michele e il cortileadiacente per ritrovarvi inHeldenplatz, con l’ampialinea ondulata dell’Hof-burg sulla vostra sinistra.Superate la fila delle car-rozze a cavalli e notate laguglia gotica del munici-pio che si innalza al di so-pra degli alberi. Più avan-ti, dall’altra parte delRing, ci sono due costru-zioni gemelle: il Naturhi-storisches Museum (Mu-seo di storia naturale) e ilKunsthistorisches Mu-seum (Museo di storiadell’arte). Fra i due museisi trova un’imponente sta-tua di Maria Teresa.Sul Ring riprendendo ilpercorso in senso antiora-rio vi troverete davanti adun’altra gigantesca statuarappresentante Goethe.Girate a sinistra in Opern-gasse e arrivate in Alber-tinaplatz. Sulla vostra si-nistra vedrete l‘ala orien-

tale dell’Hofburg cheospita la famosa collezio-ne Albertina di arti grafi-che.Sulla piazza vi è un’im-pressionante opera di Hrd-licka che commemora gliebrei e le altre vittime delnazismo: il blocco di pie-tra proviene dal campo disterminio di Mauthausen.Girate a destra in Philar-monikerstrasse, passandotra il teatro lirico e l’HotelSacher, un celebre alber-go a cinque stelle dove sipuò gustare l’altrettantocelebre dolce, la sacher-torte, Sacher e Demel,cuoco di Metternich il pri-mo e pasticcere degliAsburgo il secondo, si so-no contesi a lungo la pa-ternità della famosa tortaal cioccolato. Fu nell’Hotel Sacher cheGraham Greene, nel 1948concepì la trama del suoromanzo Il terzo uomo.Un altro luogo di Viennada visitare è la Juden-platz, il fulcro dell’anticogetto ebraico. Si trova ap-pena oltre l’angolo nord-orientale di Am Hof. Sitratta di una bella piazza,nel cui sottosuolo sono ce-lati gli scavi di una sina-goga medioevale. Nelcentro della piazza vi è unmassiccio monumento chericorda gli ebrei austriacivittime dell’Olocausto.

Cattedrale di Santo Stefano

Graben - Colonna della peste

Orologio in Hoher Markt

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L’Eroe dei due mondi, di F. Rossetti

Non c’è dubbio cheGiuseppe Garibaldiebbe una vita che,

senza esagerazioni, può de-finirsi straordinaria. Tantoper dirne alcune per ben duevolte si recò in America,quando era in Italia com-battè dal meridione al set-tentrione senza mai rispar-miarsi, venne condannato amorte, vide morire Anita lacompagna di tante avventu-re. Per questa sua avventu-rosa esistenza si guadagnòl’appellativo di “eroe deiDue Mondi”.Conoscere più da vicino ilpersonaggio che come po-chi seppe interpretare leaspirazioni dei popoli è sta-to un privilegio del Giorna-le della Previdenza, che hachiesto ed ottenuto dal Ge-nerale la possibilità di inter-vistarlo.

Dall’America all’Europa Giuseppe Garibaldi fece parlare di sé

Eroe dei due mondi

"Le interviste im... possibili"di Carlo Ciocci

Generale, come trascorsela sua gioventù?Mio padre, Domenico, emia madre, Rosa Raimondi,erano entrambi appassionatidi vita marinara ed io seguiile loro orme. Infatti, a soliquindici anni presi il mareimbarcandomi sul briganti-no Costanza come mozzo.Passai, poi, ai bastimenti si-no a quando ebbi il coman-do del brigantino Nostra Si-gnora delle Grazie. In unodi questi viaggi, sul mar Ne-ro, entrai in contatto conesponenti della Giovine Ita-lia alla quale aderii. Pocodopo, a Marsiglia, incontraiMazzini che mi convinse adarruolarmi nella marina mi-litare sarda: il fine era quel-lo di partecipare ad una ri-volta che sarebbe dovutascoppiare a Genova. Le co-se, però, non andarono nelverso giusto ed io dovetti

r a g g i u n g e r eMarsiglia doveseppi, dai gior-nali, di esserestato condanna-to a morte il 3giugno del1834.

Fu allora chedecise di parti-re per il sud-America?L’anno dopo,nel 1835, navi-gai alla voltadel Brasilesbarcando aRio de Janeiro.In quel paesemontava datempo un fer-mento popolareche portò il RioGrande do Sula dichiararsi in-dipendente dalBrasile. Io ebbiil compito di al-lestire e coman-dare la flottadella neonatarepubblica, mala lotta era im-pari. Di conse-guenza riparaiin Uruguay, a

M o n t ev i d e o .

Anche in Uruguay presiparte ad eventi bellici, allor-ché mi venne dato il coman-do di una flottiglia: in quel-la circostanza combattevoper Fructuoso Rivera controOribe che era appoggiatodal dittatore dell’ArgentinaRosas.

Nessuna nostalgia per l’I-talia?Sì, tanta. E per questo moti-vo, insieme al fatto chegiungevano notizie di unaguerra italiana contro l’Au-stria, mi imbarcai, era il 15aprile del 1848, alla volta diNizza. Una volta in Italiacombattei dapprima controgli austriaci nel Bresciano,poi mi diressi alla volta diRoma per difendere la Re-pubblica che, però, cadde.Dopo una fuga precipitosaraggiunsi successivamenteil territorio piemontese edespulso dagli stati sardi tor-nai in America, dove, tral’altro, soggiornai a NewYork. Da allora dovetti at-tendere il 1855 per potertornare in Italia ed al miorientro mi stabilii sull’isoladi Caprera che avevo acqui-stato con i miei risparmi.

Generale, siamo così giun-ti al 1860, anno nel qualelei organizzò un’impresaalla quale il suo nome re-sterà sempre legato: laspedizione dei Mille. Ciracconta come andaronole cose?Era da tempo che nel meri-dione d’Italia stavano matu-rando circostanze favorevo-li ad un intervento. In con-seguenza di ciò meditai unpiano: organizzare una spe-dizione per liberare il Mez-zogiorno. Così io ed i mieigaribaldini partimmo viamare da Quarto la notte del5 maggio 1860 e sbarcam-mo a Marsala pochi giornidopo. In poche settimanevincemmo a Calatafimi il15 maggio, prendemmo Pa-lermo il 27 maggio, impo-nemmo la nostra superioritàa Milazzo il 20 luglio, e var-cammo lo stretto di Messinail 19 agosto. La nostra mar-

cia era inarrestabile: il 7 set-tembre entrammo a Napolie battemmo ancora l’eserci-to borbonico al Volturno.Poco dopo, il 26 ottobre, in-contrai a Teano VittorioEmanuele al quale conse-gnai la liberazione del meri-dione d’Italia. Fatto questoripartii per Caprera.

A proposito dei Garibal-dini ci racconta come nac-quero?I così detti Garibaldini na-scono nel 1845 a Montevi-deo. Per quanto riguarda illoro apporto alla causa ita-liana, va detto che i Garibal-dini dal 1848 furono pre-senti in tutte le battaglie perl’indipendenza dell’Italia.Storica è rimasta la lorouniforme: giubba, camicia eberretto rossi, pantalone gri-gio.

Generale, veniamo ora aduna pagina della sua vitache è meno nota: la sua fa-miglia, vale a dire le suemogli, i suoi figli, i suoi ni-poti. La mia prima moglie fu

Anita e la conobbi nel 1839quando lei era sposata a taleManuel Duarte de Aguiar.Anita rimase presto vedovae noi potemmo legalizzarela nostra unione il 16 giu-gno del 1842, a Montevi-deo. Anita tornò in Italiacon me nel ’48 e l’anno suc-cessivo partecipò con me, aRoma, al combattimento diPorta San Pancrazio. Pur-troppo nel corso di una lun-ga ed estenuante ritiratamorì stremata dalle fatiche.Successivamente sposaiGiuseppina Raimondi e,poi, Francesca Armosino.Per quanto riguarda i mieifigli, dall’unione con Anitanacquero Menotti, che di-venne generale dopo averpreso parte con me ad alcu-ne campagne militari; Ric-ciotti, anch’egli generaleche si distinse su numerosicampi di battaglia; Teresita,che nel 1861 andò in sposaal generale Stefano Canzio.Per quanto riguarda i nipotivoglio ricordare, tra gli altri,Giuseppe ed Ezio, entrambifigli di mio figlio Ricciotti.Anita Garibaldi, di R Ferreira

I Mille si imbarcano a Quarto, di G. Induno

GARIBALDI nasce a Nizza nel 1807; il padre, Domenico, è capitano di cabo-taggio; si arruola nella marina militare sarda; condannato a morte ripara aMarsiglia; nel 1835 si imbarca per il sud-America; combatte per il Rio Grandedo Sul, conosce Anita, e per la Repubblica di Montevideo; nel 1848 torna inItalia; difende a Roma la Repubblica e gli muore Anita nelle paludi diComacchio; torna in America e soggiorna a New York; rientra in Italia nel 1855e si stabilisce a Caprera; organizza nel 1860 la spedizione dei Mille; a Teano,il 26 ottobre, consegna a Vittorio Emanuele l’Italia meridionale; nel 1866,mentre combatte contro gli austriaci arresta la sua avanzata a seguito dell’ar-mistizio, con il celebre “Obbedisco”; caduto Napoleone III accorre in favoredella Francia invasa; muore a Caprera nel 1882

Il primo combattè con il pa-dre a fianco dell’esercitogreco, in Messico e, dal1915 al ’18, comandò unabrigata italiana sul fronteaustriaco. Ezio, invece, inoccasione della guerra neiBalcani del 1912 prese learmi in favore dei greci esuccessivamente, in occa-sione della prima guerramondiale, si distinse sulfronte austriaco.

Infine, Generale, lo sa chein Italia la sua fama è taleche non esiste città chenon le abbia intitolato unapiazza o una strada?Lo so e questo, ovviamen-te, mi fa piacere. So ancheche il mio nome è statopreso a prestito per battez-zare molte formazioni mi-litari ed una nave dellaMarina italiana. Quelloche mi ha sorpreso, invece,è che in Canada esiste unGaribaldi Park, a nord diVancouver, e che nellastessa zona si erge il Mon-te Garibaldi, di quasi tremila metri di altezza.

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LIBRI RICEVUTIdi G. F. Barbalace

Quella breve distanza dall’eternità

Come allevare ed educare i figli

Vent’anni dopo“schegge di memoria”

Album fotografico di un bolognese

Nei racconti di Car-la Breschi, raccol-ti in questo volu-

me, l’amore per la vita el’anelito di morte si trova-no inestricabilmente asso-ciati. Questi sentimenticontrastanti sono legatiassieme da nessi psicolo-gici misteriosi e sottili,che in alcuni temperamen-ti fanno percepire la vitacome il bene supremo, cuinessuna condizione puòessere anteposta, e la mor-te come l’unica via di fugaquando questo bene sipercepisce ormai perduto,

tradito, infangato.Nel suo lavoro letterario laBreschi impiega quei nessicome i fili della trama, nel-la quale si intessono le sfu-mature più problematichee ambigue dell’animoumano, le cui complessità,vengono investigate e stu-diate con esiti contrastantida parte della medicina,della psicologia, e delle al-tre scienze comparate econ la stessa fibra costrui-sce le vibranti corde di unarmonioso strumento chefa risonare di sé le melodiedel dramma amoroso, della

tragedia esistenziale, dellafarsa sociale, accompa-gnando ciascuna storia conle note di bordone del do-lore, della disperazione,del disincanto.Sono racconti difficili daaffrontare, ma l’autrice ligestisce con schiettezza dilinguaggio e con essenzia-lità di forma per lasciarealla nostra meditazione leimmagini in positivo e innegativo della bellezza del-la vita e dell'imponderabi-lità della morte.ExCogita Editore, Milano,Euro 10,85

L’obiettore di coscienza

Con questo nuovo li-bro Renato Lunga-rotti racconta l’e-

sperienza del suo serviziomilitare fatto a Firenze eMilano negli anni Cin-quanta.Come è sua abitudine lanarrazione delle vicendepersonali lo sollecita adestendere il discorso alladescrizione di personaggie fatti caratteristici checoncorrono a formare unaspetto della variegata so-cietà italiana. Ma il comu-ne denominatore di questepagine è la sua avversionealla guerra e per così dire,il suo essere stato un obiet-tore di coscienza ante litte-ram.

Il racconto si svolge dun-que sul doppio binario diquesto suo sentimento, al-quanto infrequente ai suoitempi, e di un’attenta os-servazione degli uomini edei loro comportamenti.La sua obiezione di co-scienza lo mette spesso incontrasto con i superiori ein difficoltà con l’ambientemilitare, l’attenzione ai di-versi atteggiamenti umanigli permette di capire e ri-solvere molte situazioni incui viene a trovarsi sia den-tro, sia fuori della casermao dell’ospedale militare. Inquesto intreccio di situa-zioni, la descrizione deifatti e la soluzione delle di-verse vicende rendono in-

teressante la narrazionefornendo uno spaccato diquella che è ancora oggi lanaia.Gli amori e i fidanzamentidei soldati, la pessima abi-tudine delle raccomanda-zioni, l’autoritaria ottusitàdei superiori, la sollecitatafurbizia dei sottoposti, iltutto condito da battute dispirito, da citazioni di per-sonaggi famosi e da frasiin latino, in diverse linguestraniere e in toscano, an-corché non bene appreso, erendono questo libro di fa-cile e piacevole lettura.O Carròggio Editore,Arenzano, Euro 12,39.

La dottoressa LuisaLonghena ha raccol-to in questo album le

fotografie fatte dal marito,dottor Filippo D’Ajutolo,prima della seconda guerramondiale.Le fotografie sono ordinatein nove parti ognuna dellequali riunisce un unico sog-getto o argomento e vienepresentata in italiano e in in-glese.Il libro si inizia con le fotodella nevicata del febbraio1933 la quale, giunta im-provvisa, coprì, anzi som-merse, ogni cosa, statue,fontane, tetti strade e mar-ciapiedi, bloccando la viabi-lità e lasciando la città sottouna coltre di silenziosa pi-grizia. Ma l’amore per la

sua città non fermò ilD’Ajutolo che uscì per im-mortalare l’avvenimentogareggiando in solerzia congli stessi spalatori e i birroc-ciai incaricati dello sgom-bero da lui fotografati. Laseconda parte presenta alcu-ni scorci degli addobbi cit-tadini preparati per la visitadel Duce nell’ottobre 1936.La terza riprende le truppeterrestri angloamericaneche liberarono la città e al-cuni scorci di edifici bom-bardati. La quarta immorta-la il mercato dei rigattieridella Piazzola. Gli antichicanali della città con le lorocascatelle, i vecchi edificisu di essi prospicienti con leruote dei molini e le lorostrutture fatiscenti sono l'in-teressante contenuto della

quinta sezione. A questa se-gue la parte dedicata all’uo-mo del rusco, lo spazzino,che prima dell’istituzionedell’AMNU raccoglieva leimmondizie annunciando ilsuo arrivo al suono di unatrombetta. La sesta partecontiene una serie di fotoche mostrano la Bolognaantica degli orti, dei lavatoi,dei quartieri popolari, deipanni stesi al sole, dei carrie delle carrozzelle e poi del-le prime utilitarie. Con lefoto del campanile di Du-razzo e una serie di riprodu-zioni di vecchie foto dellaBologna antica si concludela raccolta di questo dottoreinnamorato della sua città edella macchina fotografica.Edizioni Pendragon, Bolo-gna, Euro 25,90.

Il pediatra Luigi Fraga-pane, ha pubblicato unprezioso manualetto

sull’educazione dei fan-ciulli che si distingue per lastringatezza e la chiarezzaespositiva, nonché per lacompletezza dell’informa-zione.Esso è stato concepito peraiutare i giovani genitorinell’educazione dei figli,ma risulterà certamente uti-le anche a tutti quegli ope-ratori che hanno a che farecon i bambini.Questo piccolo volume

tratta pressoché tutte leproblematiche che si pre-sentano a chi tratta con ifanciulli; l’alimentazionedella prima infanzia, gli sti-moli per lo sviluppo del-l’intelligenza e del linguag-gio, l’importanza del giocoe del riposo, il rimproveroe la gratificazione dei pic-cini, l’approccio alla reli-gione, i vantaggi e i perico-li dell’uso del computer, lanecessità delle vaccinazio-ni e il loro calendario,informazioni per la sceltadegli asili e tanti altri argo-

menti. Non mancano noti-zie storiche e proverbi ri-guardanti l’educazione e iproblemi dell’infanzia.Il manuale, che rappresentaun compendio della lungaesperienza acquisita dal-l’autore nel campo dellapediatria sociale, si conclu-de con un decalogo per uncorretto comportamento datenere nel rapporto con ifanciulli.Presso l’autore, via Crispi,55 - Agrigento, Euro 5,00.

(continua a pag. 5)

La professione impe-gnativa, ma appas-sionante del medico

condotto è l’argomento diquesto libro di ricordi scrit-to da Luciano Cremoniniche, nel lontano 1959, vin-se la condotta sull’Altopia-no di Asiago a Conco, pae-se da cui non è più riuscitoad allontanarsi.L’autore per contratto dove-va assicurare la sua dispo-nibilità 24 ore su 24 al co-mune da cui dipendeva, do-veva assistere gratuitamen-te chi era iscritto nell’elen-co dei poveri e chiunque sifosse trovato, anche occa-sionalmente nel territorio disua competenza e, per as-sentarsi per più di due ore,era obbligato a chiedere ilpermesso direttamente alsindaco.Per Cremonini, poi, l’impe-gno di questa attività era ac-cresciuto dal fatto che lasua condotta era estesa per

circa quaranta chilometriquadrati, su cui erano disse-minate una sessantina dicontrade che, dai 570 metridi altitudine di S. Caterinagiungevano fino ai 1.050 diRubbio.Ma, da un lato, l’incaricoassunto che avvicinavamoltissimo il medico allagente e la passione con cuisi intraprendeva una voltala professione medica, dal-l’altro, facevano sentirequesto lavoro come unamissione.Infatti il medico condotto,che avvicinava tutti i cetidella popolazione finiva persvolgere, come il sacerdote,anche una mansione moltosimile a quella oggi eserci-tata dagli assistenti sociali.Nel ricordare i personaggipiù in vista, o degni di esse-re menzionati per qualchemotivo, come i sindaci, i sa-cerdoti, gli amministratori emolta gente del popolo,

Cremonini ordina i suoi ri-cordi per argomenti: la di-sarmante ingenuità dei val-ligiani e dei montanari, icomportamenti dei bambi-ni, i parti, i casi di follia, lesepolture, le nevicate, tuttifatti veri che sembranoaneddoti e che immortalanoun aspetto ormai sparito diquell’altopiano e della pro-fessione medica.Quando nel 1978 al medicocondotto subentrò il medi-co di base convenzionatocon il SSN Cremonini pianpiano si accorse di perdereil contatto con i vecchi pa-zienti, alcuni dei quali do-vettero essere ricusati dopol’adozione del “massima-le”. Passò ad un lavoromolto più riposante dellacondotta, dove però era co-stretto ogni giorno a tim-brare il cartellino di presen-za presso la USL.4 Ciacole, Centro Culturaledi Conco.

E una son le stelle

Le processioni che sisvolgono a Nusco il15 e il 23 Agosto, nei

giorni dell’Assunta e dellaMadonna del Carmine,danno il destro a GerardoIuliano per ricostruire gliambienti e i fatti del suopaese di origine.Dodici di queste festività,dal 15 Agosto del 1929 al23 Agosto del 1993, nel pe-riodo estivo in cui ancoraoggi molti oriundi emigratiin altre città italiane o all’e-stero si ritrovano pressochéogni anno, permettono al-l’autore di fare una carrella-ta sulla storia di questo an-tico centro longobardo cheegli traccia, richiamandoalla mente le modulazioni espesso anche i testi dei can-ti della devozione popolaree delle canzoni che hannosegnato le varie epoche. In-sieme a queste citazioni,

molte annotazioni sullacomposizione di alcunicomplessi, sulle differenzeesistenti tra le bande pu-gliesi e quelle abruzzesi,sulla scala tipica della mu-sica napoletana fanno pen-sare ad una sua particolarecompetenza musicale.La descrizione delle pro-cessioni degli anni Venti eTrenta permettono allo Iu-liano di ricordare la vitasemplice che si svolgevanel paese, segnata dalla re-ligiosità popolare, dall’af-fermazione del fascismo,dalle contraddittorie situa-zioni amministrative e so-ciali e dalle difficoltà impo-ste all’emigrazione. Quelledegli anni quaranta dannol’occasione di descrivere lacaduta del regime in un’at-mosfera di repentini cam-biamenti politici.Con la narrazione delle fe-

stività successive viene de-scritta la vita del paesementre continuano ad avve-nire cambiamenti impor-tanti come la ripresa dell’e-migrazione, la crescita eco-nomica, lo sviluppo edili-zio. Poi la supremazia dellaDC cede il passo alle sini-stre, mentre pian piano an-che i festeggiamenti subi-scono delle trasformazioni:i banchi non vendono più iprodotti tradizionali, la fe-sta si segue alla televisione,si ascolta Radio Nusco e in-tanto il racconto permettedi seguire i personaggi chenascono, crescono, invec-chiano, cambiano conl’ammodernarsi del paesee, al ritmo delle novità mu-sicali, coltivano semprenuove aspirazioni.

Lettere Italiane, Napoli,Euro 13,43.

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LIBRI RICEVUTI (continua da pag. 4)

Basi metodologiche dell’approccio psiconutrizionale

La scienza, come di-mensione culturaledelle società tecnolo-

giche, per favorire lo svilup-po di modelli alimentari ingrado di affrontare le nuovesfide della prevenzione, de-ve prendere in considera-zione anche gli aspetti psi-cologici, sociali e funziona-li del cibo nelle diverserealtà locali.Esiste, in altre parole, la ne-cessità di sviluppare unacoerenza strategica tra gliinterventi di prevenzionemedica nella collettività egli interventi di riabilitazio-ne nutrizionale rivolti all’in-dividuo.Avendo in mente questo du-plice intento, Paolo De Cri-stofaro ha realizzato que-st’opera, pubblicata in duetomi e completata con unCD-Rom contenente unaselezione per argomenti difigure e tabelle, al fine di

rendere praticamente e di-datticamente utilizzabili icontenuti qualificanti del te-sto.Partendo dall’analisi delleinfluenze ambientali, l’au-tore fa emergere l’attualeambiguità e discontinuitàdei messaggi che riguarda-no la nutrizione, evidenziale difficoltà della vecchiamedicina, che propone trat-tamenti effimeri ed obsoleti,ed indica il percorso e lemetodologie che consento-no a tutti gli operatori, inte-ragenti nell'approccio e nel-la gestione delle patologiealimentari, di lavorare inmodo sinergico e comple-mentare, secondo diversi li-velli di complessità.Nel primo tomo vengonotrattati i fondamenti dellavalutazione pluridimensio-nale. Nel secondo sono svi-luppati i modelli didatticiper la riabilitazione nutri-

zionale e gli indirizzi di te-rapia integrata.In particolare quest'operacura e sviluppa la propostadi una cartella clinica inte-grata, le tecniche per il mo-nitoraggio antropometricodinamico, le indicazioni perla valutazione del fabbiso-gno energetico e proteico edi modelli di distribuzione dienergia e nutrienti, la de-scrizione di un nuovo mo-dello didattico per la pre-scrizione e l'autogestione diprogrammi nutrizionali, ilruolo di farmaci, degli inte-gratori e delle fitomedicinenell'approccio pluridimen-sionale. Propone infine unpratico Ricettario DidatticoInterattivo per la terapia dimolte patologie nutriziona-li.Società Editrice Europea,Firenze

Il linguaggio elettrocardiografico

Franco Gemelli, diri-gente medico delpronto soccorso e del-

l'astanteria dell'ospedale diRovigo, è l'autore di questointeressante manuale redat-to con il preciso intento dioffrire ai medici non cardio-logi, che operano nell'ur-genza, l'opportunità di im-padronirsi delle nozionifondamentali dell'elettro-cardiografia. Con queste co-noscenze acquisiranno lapossibilità di ampliare e ap-profondire le indagini dia-gnostiche nei confronti dipazienti in condizioni criti-che.Il metodo adottato dal Ge-melli per raggiungere un ra-pido ed efficace risultato è

per lo meno originale. Essoricalca l'insegnamento dellelingue straniere, in quanto,come per imparare una lin-gua bisogna apprendere ilsignificato delle diverse pa-role, così per imparare illinguaggio elettrocardiogra-fico bisogna conoscere il si-gnificato chiaro e precisodelle deflessioni positive onegative sulla linea isoelet-trica.I vari capitoli del libro sonodunque divisi in paragrafi eogni paragrafo relativo aduna singola patologia, dopola parte teorica, contieneun'esercitazione per la ri-produzione manuale del re-lativo tracciato delle defles-sioni sulla carta millimetra-

ta secondo le regole classi-che della teoria vettoriale.Per tutte le esercitazioniviene data la soluzione nelcapitolo delle risposte. L'ul-timo capitolo del libro è poiinteramente dedicato alleesercitazioni sull'esame si-stematico e l'interpretazionedell'elettrocardiogramma.Questo metodo, arricchitoda numerose figure e dia-grammi, insegna a scriverel'elettrocardiogramma e hacome effetto quello di con-durre rapidamente il medicoa leggerlo e interpretarlocorrettamente.Edizioni Minerva Medica,Torino.

Persona e organizzazione

Perché medici, infer-mieri, ostetriche e glialtri operatori sanita-

ri dichiarano così frequen-temente di essere insoddi-sfatti del loro lavoro? Se-condo i professori PaoloRotondi e Alessandra Sag-gin, oltre ai fattori oggetti-vi, quali possono essere leregole istituzionali, i con-tratti, e le modalità di lavo-ro, il malessere denunciatodagli operatori sanitari di-pende anche da fattori sog-gettivi, come le aspettativepersonali, gli obiettivi chesi propongono di raggiun-gere e, in generale, le ideecon cui ciascuno affronta larealtà di lavoro.Gli autori di questo libro

hanno voluto perciò darconto di questo stato di co-se analizzando il rapportointercorrente tra il persona-le operativo e l'organizza-zione.Secondo la loro interpreta-zione, la relativa inefficacianel governare in modo sod-disfacente lo spazio riser-vato alla persona all'internodelle organizzazioni sanita-rie dipende dal fatto che losi considera separando leaspettative individuali dallenecessità dell'organizzazio-ne, invece di accostare, inun rapporto congiunto, idue punti di vista.Poiché ogni rapporto è pos-sibile in senso compiutosolamente se si configura

fra soggetti competenti, ènecessario che ogni attoreorganizzativo, indipenden-temente dalla posizione,sviluppi alcune propriepersonali competenze circai rapporti all'interno dell'or-ganizzazione che tenganoconto delle concrete situa-zioni di lavoro sulla base diadeguate conoscenze teori-che.Il volume propone dunqueuna chiave di lettura diquesto disagio e le infor-mazioni e gli spunti di ri-flessione necessari per af-frontarlo individualmentecon le più adatte soluzionipersonali.MacGraw-Hill, Milano,Euro 25,00.

Glossario di igiene ospedaliera

Il Gruppo Italiano StudioIgiene Ospedaliera (GI-SIO) della Società Ita-

liana di Igiene, MedicinaPreventiva e Sanità Pubbli-ca (SItI) ha finalmente pub-blicato questo glossario, giàpensato dal prof. Mario Pit-zurra, grazie alla collabora-zione di molti componentidel gruppo, il cui lavoro èstato coordinato da CesiraPasquarella.Questo glossario nasce dal-l'esigenza di avere a dispo-

sizione un linguaggio co-mune, condiviso e univoco.Esso raccoglie i termini d'u-so corrente, quelli rari e lenovità più recenti, anche alivello interdisciplinare.Fornisce poi un'ampia se-zione bibliografica e tutti inecessari riferimenti legi-slativi di pertinenza.Il GISIO ha realizzato cosìil primo tentativo di raccol-ta e spiegazione dei vocabo-li, delle sigle e dei concettiche l'igiene ospedaliera,

nella sua più recente evolu-zione , ha creato o mutuatodalle altre discipline.Il volume, dal formato ta-scabile, è concepito per en-trare a far parte dell'attivitàgiornaliera di ogni operato-re sanitario allo scopo difornirgli quelle utili infor-mazioni dalle quali tantospesso dipendono una prati-ca più corretta e una più ele-vata qualità terapeutica.Centro Scientifico Editore,Torino, Euro 14,50.

La dieta antiallergica

Oggi nei paesi indu-strializzati quasi il20% della popola-

zione soffre, o ha sofferto diallergia, fastidio che, mani-festandosi prevalentementein primavera, trasformaquesta bella stagione in pe-riodo terribile per parecchiepersone.È infatti in questa parte del-l'anno che le piante, per ri-prodursi, affidano al vento ilpolline che viene respirato eche produce in molti le fa-stidiose reazioni contrasse-gnate da starnuti, mucose ir-ritate, difficoltà respiratorie.Con questo libro MarcelloMandatori, esperto in nutri-zione e specialista in Ecolo-gia Clinica, vuole far sapereciò che non è ancora suffi-cientemente noto, e cioè

che questi fastidi possonoessere efficacemente com-battuti anche facendo atten-zione al mangiare. Proponepertanto di prevenire e fron-teggiare le allergie con unaalimentazione adatta.Il libro si compone di duesezioni. La prima, teorica,fornisce tutte le informazio-ni relative all'allergia, allecause che la determinano, alfunzionamento del sistemaimmunitario, agli agenti re-sponsabili, agli esami ne-cessari per diagnosticare lesostanze cui sono sensibili isingoli soggetti, e i consiglicomportamentali utili perchi soffre di allergia.La seconda parte, curata dalperito agrario Teresa Castal-di (o Castoldi), riporta unaserie di ricette ripartite in

colazioni e merende, anti-pasti o contorni, primi piattie piatti unici, secondi piatti,e dessert. In tutte le ricettesono indicati, oltre agli in-gredienti necessari, il tempodi preparazione, il grado didifficoltà, l'eventuale prepa-razione anticipata di qual-che ingrediente, ed anche ilcosto indicativo.Così, all'intento di esempli-ficare in concreto quale puòessere la corretta alimenta-zione per un allergico, gliautori aggiungono quello,non meno importante, dimostrare che osservare al-cune semplici regole non si-gnifica affatto rinunciare alpiacere della buona tavola.Tecniche Nuove, Milano,Euro 7,23.

La dieta metabolica

Con quest'altro volu-me Marcello Man-datori incentra il suo

discorso nutrizionale sulfattore metabolico e in par-ticolare sul cosiddetto meta-bolismo intermedio.Se bene applicato questometodo, che l'autore ha spe-rimentato per quasi vent'an-ni, assicura dei risultati faci-li da ottenere e duraturi neltempo, cosa, questa, piutto-sto rara, come ben sa chi siè già sottoposto a diete edha potuto constatare la diffi-coltà di raggiungere e con-servare risultati soddisfa-centi.

Dopo aver spiegato i pro-cessi anabolici e catabolici eil metabolismo intermedioscoperto da George Watson,il libro indica i diversi mez-zi diagnostici che possonoessere fatti per la determina-zione del metabolismo diappartenenza, sia esso len-to, veloce oppure neutro,fornendo a questo fine an-che un breve test a domandee risposte. Indica poi le cau-se delle alterazioni del me-tabolismo ponendo partico-lare attenzione alle intolle-ranze alimentari.Un capitoletto è dedicato alcalcolo del peso ideale, peròle tre formule di Broca di

Lorenz e dell'indice di mas-sa corporea (B:M.I.) in essoriportate sono contrastantitra loro e potrebbero causa-re qualche perplessità.Ma la parte più notevole dellibro è quella che riguardala dieta del minestrone bru-cia grassi e la dieta metabo-lica con gli schemi consi-gliati per i tre tipi di meta-bolismo.Il libro si conclude conun'appendice contenente di-verse tabelle alimentari euna serie di diete prive deipiù noti alimenti che causa-no intolleranze.Tecniche Nuove, Milano,Euro 12,39.

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IL LUOGO DI MAGGIOR RISCHIO È LA FAMIGLIA

Violenza domestica: problema di Sanità pubblica

IL VADEMECUM DI UN MEDICO SPECIALISTA

Andare in fondo al maresenza correre pericoli

di Carlo Ciocci

Riguarda tutte le classi sociali, tutte le età, tutte le professioni. Che cosa si fa in Italia e, purtroppo, che cosa non si fa o non si riesce a fare

Anzitutto bisogna frequentare scuole accreditate. Andare in profondità con l'aiuto delle bombole può comportare dei rischi notevoli

Uno dei maggioriproblemi mondialidi Sanità pubblica

è, secondo l’OMS, la vio-lenza di cui le donne sonole principali vittime e, co-me è indicato nel I° Rap-porto Mondiale su Violen-za e Salute (2002), il luogodi maggior rischio è la fa-miglia. Per violenza in fa-miglia, fenomeno trasver-sale che riguarda tutte leclassi sociali, tutte le età,tutte le professioni, s’in-tende ogni forma di violen-za fisica, sessuale, psicolo-gica ed economica eserci-tata da parte di un familia-re nei confronti di un altrocomponente della famigliain forma non occasionalema reiterata nel tempo. Undocumento dell’UNICEF(2000) riferisce che unadonna su due nell’arco del-la propria vita subisce vio-lenza da parte di un fami-liare. Un particolare tipo diviolenza familiare è quelladomestica, esercitata al-l’interno della coppia (nonsolo sposata ma anche con-vivente) e le donne che lasubiscono sono maggior-mente a rischio di essereuccise dal partner; alcunistudiosi sostengono che

ciò potrebbe verificarsi so-prattutto nel corso dei duemesi che seguono unaeventuale separazione le-gale o fisica. Circa il 50%delle donne che muoionoper omicidio sono uccisedal partner, percentualeche in alcuni Paesi passa al70% (OMS).Dall’inchiesta “Indaginesulla sicurezza dei cittadi-ni” dell’ISTAT (1997) èemerso che, nel nostroPaese, il 19% delle donnesubisce violenza sessuale otentata violenza entro lemura domestiche. Tuttaviaè impossibile conoscere lareale dimensione del feno-meno perché molti di que-sti reati non vengono rife-riti alle autorità giudiziarieo sufficientemente docu-mentati. E’ frequente chele donne che sporgono

querela o si rivolgono alpronto soccorso incontrinopersonale (Forze dell’Or-dine e operatori socio-sani-tari) non sempre in gradodi rispondere adeguata-mente ai loro reali bisogni.D’altra parte la vergogna,la paura di subire rappresa-glie, i costi legali, i lunghiprocessi rendono la donnariluttante nel riferire inci-denti di violenza.Ricerche recentissime con-dotte in diversi Paesi euro-pei riferiscono che le vio-lenze denunciate sono tra il5 e il 10% di quelle perpe-trate, proprio perché lamaggior parte di esse av-vengono in famiglia o per-ché spesso si dovrebberodenunciare parenti o amici.Gli stessi dati vengonoconfermati da un’indaginesvolta in Italia in 28 Centri

Antiviolenza*: delle15.120 donne che si sonorivolte ai centri, solo 2.979hanno sporto denuncia permaltrattamenti vari (fisico,psicologico, economico,sessuale).All’interno del nostro Or-dinamento penale vi sonouna serie di fattispecie direato cui si può far riferi-mento in presenza di com-portamenti violenti intrafa-miliari. Percosse, lesionipersonali, ingiurie, minac-ce, violazione degli obbli-ghi di assistenza familiare,maltrattamenti in famiglia,sono considerati reati con-tro le libertà personali el’integrità psico-fisica del-la persona pertanto perse-guibili penalmente. Anchele Nazioni Unite e il Con-siglio d’Europa (Racco-mandazione Rec 2002/5

del 30/04/2002) hanno ri-conosciuto la violenza do-mestica quale reato graveche lede i diritti umani.Le stesse Procure della Re-pubblica negli ultimi annihanno mostrato un aumen-to di sensibilità nei con-fronti del problema, provane è che in alcune città ita-liane quali Roma, Milano,Udine sono stati istituiti iPool antiviolenza che inmaniera specifica si occu-pano di questa tipologia direati. Inoltre dal 1997, laproporzione delle personecondannate è aumentata dicirca il 10%: spesso lamancanza di prove qualitestimoni, denunce, certifi-cati medici rende più diffi-coltosa la configurazionecriminale del reato e la co-struzione di prove per lacondanna dell’imputato.

In base ad un rapporto co-sti-benefici, la donna chesubisce violenza perde 1/5di "giorni di buona salutedella propria vita". Un co-sto per la donna ma ancheper lo Stato: basti pensarealle numerose donne cheper anni vengono curateper malattie depressive,cardiocircolatorie, o addi-rittura costrette alla dialisia causa dei maltrattamentidomestici subiti per anni.Il personale medico e para-medico che abbia una ap-profondita conoscenza delfenomeno e che sappia in-dividuare tempestivamentesituazioni di violenza po-trebbe svolgere un inter-vento ad hoc per arginare eprevenire il problema connotevole riduzione deidanni.

Lina Vita Losacco

* I Centri Antiviolenza,sono luoghi di accoglien-za e di consulenza legalee psicologica in cui ven-gono ospitate donne soleo con figli in fuga dallaviolenza. A Roma esisto-no i Centri AntiviolenzaProvinciale e Comunalegestiti dall'Ass. Differen-za Donna, dott. E. Moro-li (06. 6780537)

In questi giorni per mol-ti italiani le vacanze so-no già iniziate e per al-

tri stanno per iniziare. Al-cuni sceglieranno di tra-scorrere il periodo vacan-ziero in una città d'arte (inItalia o all'estero), altri inmontagna, i più al mare.Pare, infatti, che la percen-tuale più alta degli italianiprediliga la tintarella intra-mezzata da ripetuti bagniutili per divertirsi ed ab-bassare la temperatura cor-porea. Tra questi irriduci-bili del mare ci sono colo-ro che sono appassionatidell'attività subacquea enon si lasciano scappare ilperiodo estivo per ammira-re da vicino i fondali mari-ni, habitat di animali mul-ticolori e piante improba-bili. Ma se l'attività subac-quea attira un numero sem-pre più alto di appassiona-ti, non va d'altro canto di-menticato che si svolge inun ambiente che non è sta-to creato per l'uomo, con laconseguenza che per scen-dere in profondità ci si de-ve dotare di un'adeguataattrezzatura (in primo luo-go le bombole di aria), bi-sogna conoscere tutte letecniche subacquee e (maquesto vale sempre, anchein superficie) possedereuna buona dose di buonsenso.Purtroppo i mezzi di infor-mazione, in particolare nelperiodo estivo, raccontanonon raramente dell'ennesi-ma tragedia del mare nelcorso della quale un sub haperso la vita o della trage-dia sfiorata quando si è sal-vato per miracolo. Proprio

in considerazione di questieventi e perché siamo nelperiodo estivo abbiamopensato di approfondire ildiscorso legato all'attivitàsubacquea con un esperto,il dottor Franco Sardelladell'Istituto di Scienze del-lo Sport del Coni, specia-lizzato sugli aspetti di va-lutazione funzionale neglisport acquatici.

Dottor Sardella, per fareattività subacquea biso-gna fare dei corsi?Quando l'attività subac-quea significa andare inprofondità con l'ausilio dibombole è tassativo faredei corsi presso scuole ac-creditate.

A che età è lecito immer-gersi?Teoricamente quella su-bacquea è un'attività che sipuò fare a qualunque età. Ilpresupposto è essere matu-ri per comprendere esatta-mente cosa si sta facendoed in questo senso un ra-gazzo, anche di 10-12 an-ni, può dedicarsi alle im-mersioni solo se ben assi-stito da un adulto.

Quali sono i rischi checorre il subacqueo?

Premettendo di parlare so-lo di immersione sportiva,ossia di quella attività conle bombole dove le immer-sioni, per profondità e du-rata, non costringono adusare tappe di decompres-sione, altrimenti parliamodi attività professionale, sipuò dire che se l'attività su-bacquea viene svolta se-condo le regole insegnatedagli esperti i rischi sonoridotti al minimo, all'im-ponderabile. Altrimenti sipuò andare incontro a si-tuazioni anche gravi qualil'embolia.

Cos'è esattamente l'em-bolia?L'embolia è il rilascio dibolle di azoto nell'organi-smo una volta che il sub hafatto una risalita troppo ra-pida. Infatti, la risalita deveessere effettuata con unavelocità sufficientementelenta per dare tempo all'or-ganismo di normalizzaregli equilibri interni.

E quando questo non ac-cade?Si formano delle bolle chesi comportano come veri epropri tappi nei vasi san-guigni. A seconda del di-stretto arterioso che questi

tappi ostacolano si posso-no creare, solo per fare de-gli esempi, problemi a li-vello cerebrale o agli arti.

Una volta che si è verifi-cato l'incidente cosa èpossibile fare?Una volta che si è verifica-ta l'embolia si intervienecon opportune attrezzatureche permettono di rico-struire la stessa pressionealla quale l'incidente si èverificato, ricondizionandoil paziente progressiva-mente come si dovrebbefare con una corretta risali-ta. Questo si realizza nellacamera iperbarica.

A fronte di queste consi-derazioni si evince chel'attività subacquea èconsigliabile per personeassolutamente integre nelfisico. È così?Questo aspetto è fonda-mentale: basti pensare chein immersione una minimapatologia può creare seriproblemi. L'apparato respi-ratorio e quello otorinola-ringoiatrico sono moltosollecitati in immersione.Ad esempio, la membranatimpanica viene bilanciatadall'aria che si trova nellecavità nasali e questa aria

che viene compressa in im-mersione deve essere bi-lanciata con delle manovreper mantenere la pressioneesterna uguale a quella in-terna. Se questo non acca-de si va incontro ad inci-denti quali la rottura dellamembrana timpanica. Ed ilpresupposto per la riuscitadi queste manovre è il buo-no stato di salute del sog-getto, perché se chi si im-merge ha un raffreddore oqualunque patologia delnaso non sarà in grado dicontrobilanciare la pres-sione idrostatica, il chepuò favorire, appunto, larottura del timpano.

Ci si può immergere ri-petutamente o è opportu-no attendere del tempotra un'immersione e l'al-tra?L'immersione ripetuta ri-duce la durata del tempo dipermanenza sott'acqua: oc-corre sempre più tempoper permettere il riequili-brio dell'organismo. Unelevato numero di immer-sioni significa che si passa-no i confini di quella chepuò essere considerataun'attività sportiva persconfinare in un impegnodi tipo professionale che

deve essere affrontato inaltra maniera e con la con-sapevolezza dei maggioririschi che sono collegati ailunghi tempi trascorsi iniperbarismo quale l'embo-lia. Per questo motivo vasottolineato, anche per chifa immersione sportiva,che non è opportuno fareun'immersione e dopo po-che ore trasferirsi in mon-tagna o peggio andare aprendere l'aereo, dove si-curamente in cabina ci sa-ranno condizioni di ipoba-rismo. L'organismo deveavere tempo sufficiente peravere un equilibrio stabileprima di affrontare un altrostress barometrico. Questoè un accorgimento, e ce nesono tanti altri, che si ap-prende seguendo adeguaticorsi.

In conclusione, dottorSardella, che consigliodare a chi si appassionaall'attività subacquea?Come detto seguire i corsidi una scuola accreditata ocomunque una struttura ri-conosciuta almeno a livel-lo nazionale e poi mante-nersi sempre in buona sa-lute. Alcool e fumo, tantoper dirne alcune, sono as-solutamente da evitare.Non dimenticare mai che ilmare è un elemento bellis-simo, ma che può divenireestremamente pericoloso.Oltre a ciò, cosa non se-condaria, non fare mai atti-vità subacquea da soli, masempre con altri che, in ca-so di emergenza, possonodare una mano ad uscire dasituazioni altrimenti peri-colose.

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Parlare di Ludwig VanBeethoven significaper i più ricordare le

sue immortali sinfonie.Come la Quinta le cui pri-me quattro note furono ri-prese per i quattro colpi ditamburo con i quali venivaannunciata "Radio Lon-dra" durante la secondaguerra mondiale. Per moltiBeethoven significa anchei ritratti del compositorecon l'espressione perenne-mente corrucciata ed i ca-pelli in disordine. Quelloche invece è poco noto è lapatologia dettagliatamenteraccontata da LucianoSterpellone nel suo "pa-zienti illustrissimi" con laquale Beethoven dovettefare i conti: la sordità.Un musicista sordo equi-vale ad un pittore cieco, aduno scultore privo dellemani: si annulla ogni po-tenzialità per l'artista diesprimere il proprio genio.Figuriamoci, allora, cosadovette provare Beethovenquando si rese conto dellasua sordità. I disturbi all'u-dito iniziarono a farsi vivicon evidenza quando ilcompositore aveva circa 30anni, manifestandosi pri-ma all'orecchio sinistro epoi al destro. Per lo più i ri-medi suggeriti dai medicinon davano alcun risultato,sino a quando il dottorSchimdt, nel 1802, pre-scrisse al compositore direcarsi in campagna doveavrebbe avuto modo di ri-posare l'udito.In quel periodo Beethovenviveva a Vienna e trovò fa-cilmente una sistemazionenei dintorni della città. Incampagna il musicista, ol-tre a tenere le sue orecchielontane dal frastuono dellacittà, trovò il tempo percomporre la Pastorale e laSesta sinfonia, e scrivere il"Testamento di Heiligen-stadt", dal nome della pic-cola località che ospitò ilburbero personaggio. Inquelle poche righe venivafuori l'uomo con la sua di-sperazione per essere unmusicista afflitto dalla sor-dità. Beethoven parlavaanche di tutti i disagi che ilnon sentire gli provoca e

descriveva in quale modoera cambiato il suo rappor-to con le altre persone.Rientrato a Vienna,Beethoven continuò acombattere la sua batta-glia, ma la perdita dell'udi-to divenne completa. Aniente valsero le cure, icornetti acustici realizzatiper lui da Johann Nepo-muk Malzl (l'inventore delmetronomo) ed il pia-noforte di fabbricazioneinglese dalla particolaresonorità. Tanto che nel1824 Beethoven diresse unconcerto al termine delquale lo dovettero voltareverso il pubblico affinchési rendesse conto che stavaraccogliendo un applausoa scena aperta.Ludwig Van Beethovenmorì il 27 marzo del 1827.Seguì l'autopsia in base al-la quale sarebbe emersoche l'uomo cessò di vivereper una malattia al fegato,ma che non spiegò la per-dita dell'udito che costrin-se il compositore a tenerel'ultimo concerto a soli 44anni. In tempi recenti, poi,per Beethoven sono stateformulate, in base all'auto-psia ed agli appunti lascia-ti dal compositore, diversepatologie per spiegare lesue orecchie malate: leipotesi più probabili sonol'otosclerosi, la degenera-zione del nervo acustico eil morbo di Paget (osteitedeformante).Se Beethoven ebbe i suoiacciacchi, sfogliando le in-teressanti pagine di "Pa-zienti illustrissimi" di Lu-ciano Sterpellone scopria-mo che altrettanto può dir-si per Michelangelo Merisidetto il Caravaggio (dalnome della città natale chesi trova nelle vicinanze diBergamo). Ma in questocaso l'udito non c'entraniente. Per il Caravaggio,infatti, si sarebbe trattatodi "psicopatia esplosiva".Di cosa si tratta? Dell'inca-pacità di mantenere il con-trollo a fronte di lievi sti-molazioni emotive. Ed inquesto il Caravaggio eraun campione. Come quan-do - correva l'anno 1606 -Michelangelo si trovava a

Roma intento a giocarecon altri alla pallacorda.Ebbene, accadde che ad undato momento (probabil-mente a seguito di un fallodi gioco) scoppiò tra i gio-catori una rissa in conse-guenza della quale si con-tarono due morti e vari fe-riti. Tra questi ultimi c'eraCaravaggio, che non solo

della sorte - a Porto Ercolevenne arrestato in quantoscambiato per un ricercato(una volta che non c'entra-va!) e quando l'equivocoviene fu chiarito è il 18 lu-glio 1610, giorno nel qualel'autore di tanti dipinti in-superabili muore all'età di37 anni, pare a seguito diforti febbri.

se per tutta la vita non sifosse trovato a fare i conticon la giustizia? Verrebbeproprio da rispondere disì.Per restare in tema di pit-tura, ma venendo a tempipiù vicini ai nostri, cer-chiamo di capire ora -sempre attraverso "Pa-zienti illustrissimi" di

ne fece tante: una volta in-goiò i colori mentre dipin-geva un quadro, in un'altracircostanza precipitò dallefinestre di casa buona par-te della mobilia, per poconon si scolò una bottigliadi acquaragia e finì per ta-gliarsi un orecchio facen-dolo recapitare ad unaprostituta di nome Rachel.Domanda: che origineavevano questi comporta-menti e, più in generale,van Gogh soffrì di malat-tie che ne condizionaronola pittura? A questi inter-rogativi hanno cercato dirispondere in molti. Traquesti T. Courtney Lee,medico della Gorge TownUniversity, assertore delfatto che van Gogh fosseintossicato da digitale. Ladigitale sarebbe stata usa-ta per combattere l'epiles-sia del pittore, ma avrebbeprodotto, forse a causadell'eccessiva quantitàsomministrata, la xanto-psia, vale a dire la visionedel giallo. È questa, forse, la ragioneper la quale van Gogh usa-va molto il colore giallo.Altre teorie per spiegareoggi il comportamento divan Gogh sostengono ilfatto che l'uomo fosseschizofrenico o che avessesubìto alla nascita una le-sione alla testa. Quest'ultima circostanzasarebbe rafforzata dal fat-to che nei quadri il suocranio non appare perfet-tamente simmetrico.Vincent van Gogh morì aseguito di un colpo di pi-stola che lo stesso si sparòal petto. Pare che il proiet-tile avesse inizialmente ri-sparmiato la vita la pitto-re; infatti dopo essersisparato van Gogh era tor-nato a casa mettendosi aletto a fumare la pipa.

Coc

dovette curarsi le ferite, malasciò precipitosamenteRoma in quanto condanna-to per quelle morti alla pe-na capitale.L'episodio di Roma nonera davvero il primo chevedeva coinvolto il grandepittore. Intanto era già dovuto fug-gire da Milano perché so-spettato di aver ucciso unuomo; poi era stato denun-ciato per rissa e per averferito un uomo con la spa-da; nel 1603 è oltraggio al-la Corte; l'anno successivosi beccò un'altra denunciaper aver ingiuriato un frut-tivendolo e nel 1605 vennefermato perché portavaabusivamente con sé dellearmi. Come si vede, il Me-risi era sempre sul punto di"scaldarsi" per un nonnul-la, dimostrando in questomodo l'incapacità di con-trollare la propria aggressi-vità.Nel 1609, a Napoli, siscontrò con degli uominiche lo ferirono al volto equando si riprese partì perPorto Ercole nel tentativodi avvicinarsi a Roma dadove era dovuto fuggire.Purtroppo per lui - ironia

La vita del Caravaggio,come visto, è stata forte-mente condizionata dauna rissosità esagerata chec o n f e r m e -rebbe la dia-gnosi di psi-c o p a t i aesplosiva. E,tra una rissaed un arre-sto, il mae-stro trovò iltempo di di-pingere ope-re quali "Lacena di Em-m a u s " ,"L'incorona-zione di spi-ne" e "LaDeposiz io-ne". La do-manda sorgeallora spon-tanea: quan-to la presun-ta psicosi hainfluenzatola vita arti-stica del Ca-ravaggio? Ilm a e s t r oavrebbe pro-dotto unmaggior nu-mero di opere

quali mali ha sofferto Vin-cent van Gogh.Nel corso della sua vitavan Gogh di cose strane

Quando l'arte è un caso clinico

Beethoven non sentiva,Caravaggio litigava con tutti,

van Gogh si portò via un orecchio

Ludwig Van Beethoven

Caravaggio, Riposo in Egitto

Vincent van Gogh, Autoritratto

Page 8: EDICO dico EDICO · AGGIORNAMENTO E CULTURA, HOBBIES, ... (anzi, annulla) lo stress del vivere quotidiano. (Rita Fantini) ROMA - ITALIA ... Il pianto del bimbo ha convinto una cop-

8 EDICOEDICOdico

SCOPRIRE, RICONOSCERE, USARE LE ERBE di Carolina Bosco Mastromarino

La calendula è unapianta erbacea an-nuale e a volte bien-

nale con una radice a fitto-ne e numerose radichettelaterali; il fusto ramificatopuò essere alto 70-90 cm.Tutta la pianta è ricopertada peli e da ghiandole che,se schiacciata, secernonoun umore dall'intenso odo-re aromatico. Le foglie so-no inserite sul fusto in mo-do alterno, le inferiori sonoa spatola con la base ri-stretta, le superiori obovatesono amplessi cauli, hannomargine dentato e ognidente ha al suo apice unaghiandola scura.I fiori arancioni, costituitida infiorescenze a capolinocircondati da brattee ricchedi ghiandole, sono inseritial termine dei rami, quelliinterni sono tubulosi, quel-li esterni sono ligulati, nel-le specie coltivate i fiorisono tutti ligulati. I fruttisono acheni arcuati, rugosio muniti di aculei. La spe-cie spontanea è presente intutta l'Italia dalla zona me-diterranea a quella submontana nei prati incolti ea ridosso di ruderi. La dro-ga è costituita dalle som-mità fiorite e dalle foglie,che si raccolgono in prima-vera e in autunno, quandosono più ricchi di principiattivi. Si essiccano, comedi solito, in zona ventilatae all'ombra. Esistono duevarietà di Calendula, unacoltivata e l'altra selvaticache è di dimensioni piùmodeste rispetto a quellacoltivata, ma ambedue

hanno le stesse proprietàmedicinali.I fiori della Ca-lendula sonosensibili alle va-riazioni dell'u-midità nell'at-mosfera, pertan-to si aprono alsorgere del solee si richiudonoal suo calare.Nel latino vol-gare era deno-minata solse-quier, quindi se-guace del sole,mentre in fran-cese è detta"souci" (curasollecitudine)per le sue bene-fiche proprietà.I fiori della Calendula sonosensibili anche alle varia-zioni di temperatura, tantoda schiudersi in giornatesoleggiate, restando inveceserrati nelle mattinate fred-de e piovose. La calendulaè nota anche con i nomi dicalta o fiorrancio.La Calendula pur essendooriginaria delle regioni me-diterranee fu diffusa in tut-ta Europa dai Romani chese la portavano dietro comesurrogato dello Zafferano,anche allora molto caro,nella preparazione di alcu-ne vivande. Anche nel Me-dio Evo la Calendula ebbemolta notorietà: AlbertoMagno, grande naturalistavissuto nel XIII sec., infattidescrive, in un suo trattatosulle piante medicinali, unparticolarissimo metodo diraccolta per ottenere piante

di Calendule da usare nellepratiche magiche per allon-tanare gli spiriti portatori dimalattie; bisognava racco-gliere le piante nel mese diagosto, col sole nel segnodel Leone, ed avvolgerleimmediatamente in fogliedi alloro e di Biancospino.Sempre nel MedioEvo,santa Ildegarda di Bingen,esperta conoscitrice di erbemedicinali, consigliava laCalendula per lenire i ma-lanni dell'intestino, gli in-gorghi del fegato, le puntu-re di insetti e i morsi deiserpenti.Nel cinquecento il Mattioliraccomandava il collirio diCalendula per curare le in-fiammazioni oculari.Paracelo, fautore della teo-ria dei segni (Signatura re-rum), vedendo nel coloredei fiori della Calendula

somiglianza con il coloredella bile, sosteneva chefosse utile per curare l'itte-ro e i disturbi del fegato,infatti non aveva torto, og-gi sono state provate scien-tificamente non solo le sueproprietà coleretiche maanche proprietà emmena-goghe, antispasmodiche,antinfiammatorie, decon-gestionanti, lenitive, idra-tanti, depurative, cicatriz-zanti, topiche nelle ustioni,geloni e ulcere...

Principi attivi. Questa patina è ricca di ca-rotenoidi, flavonoidi, Vit.C, acido salicilico, sostan-ze amare olio essenziale,esteri colesterinici di acidigrassi (laurico, miristico,palmitico e stearico), unasaponina il cui agl'icone èl'oleanolico, mucillagini e

resina.

PreparazioniLe più importantiapplicazioni pervia interna sonoquelle di fluidifi-care la secrezionebiliare e di rego-larizzare il flussomestruale, favo-rendo le regolemensili e atte-nuando i doloriaddominali.

Infuso: si preparaversando g 250 diacqua bollente sug 10 di fiori si la-scia intiepidire, sifiltra e si addolci-sce con miele.Una tazza al gior-

no prima dei pasti princi-pali (per regolarizzare ilflusso, a partire dal decimogiorno precedente la pre-sunta data delle mestrua-zioni).

Tintura: g 20 in 100 cc dialcool a 25° a macero per 5giorni 20-40 gocce al gior-no.Per uso esterno è validaper le contusioni, per lepelli arrossate e infiamma-te per i geloni, si usa ancheper estirpare i calli (per ilsuo contenuto di acido sa-licilico).Facilissimo da preparareed efficace per i geloni eper cicatrizzare le ferite, èl'olio di Calendula, si pre-para mettendo in un vaset-to di vetro g 100 di fiorifreschi e g 350 di olio ex-tra vergine di oliva, si

chiude ermeticamente e simette al sole per un mese,quindi si filtra e si conser-va in boccette di vetro scu-ro. Quest'olio è ammorbi-dente e idratante, si usaper impacchi, è utile per igeloni, per pelli secche einfiammate anche perbambini.Due foglie tritate tenuteper 15 minuti a contattocon una verruca (da ripete-re 4-5 volte al giorno peruna settimana) ne provo-cano il distacco, le fogliepestate alleviano anche ilbruciore delle punture de-gli insetti.In caso di contusioni e li-vidi preparare un decottocon g 50 di fiori secchi inun litro di acqua e fare im-pacchi sulle parti interes-sate, il decotto va bene an-che per sciacqui o lavaggie come struccatore; anchele mani screpolate traggo-no giovamento dagli im-pacchi o dall'immersionenel decotto; l'olio di Ca-lendula è utile picchiettatosul viso nei punti dove itessuti tendono a cedere, lirassoda e ritarda la com-parsa delle rughe.In cucina i fiori di Calendu-la ancora in boccio si met-tono sottaceto come i cap-peri, mentre i fiori ligulatipossono sostituire lo zaffe-rano, almeno per il colorepoiché il sapore è alquantodiverso; danno colore an-che alle insalate e insapori-scono salse, carni e pesci.È opportuno ricordare chese ne sconsiglia l'uso ingravidanza e allattamento.

I l tropeolo è originariodell'America Centrale,fu portato in Europa

con i pomodori, le patate eil granturco intorno al1600. È una pianta erbaceaannuale con fusto primastrisciante poi eretto, hafoglie peltate (rotonde conpicciolo inserito al centro)e fiori rossi o gialli concinque petali di cui unosperonato, prolungato co-me un cappuccio, da cui ilnome volgare: Cappucci-na.Questa pianta è largamentecoltivata a scopo ornamen-tale, ma è anche molto ap-prezzata nell'alimentazio-ne infatti i germogli tenerie i boccioli conservati sot-taceto possono sostituire icapperi, le foglie e i fiori sipossono aggiungere alleinsalate a cui conferisconoun notevole effetto croma-tico ed un particolare gustoper il loro sapore simile aquello della Senape.In fitoterapia si usa la pian-ta intera che si raccoglie unpochino prima della com-pleta fioritura. Si essiccaall'ombra in luogo ventila-to e quando è ben secca siconserva in recipiente divetro scuro.Principi attivi. Il Tropeolo

CALENDULACalendula officinalis - Famiglia Asteraceae

TROPAEOLUM MAJUS Fam Tropeolaceae

è ricco di Vit C (285 mg in100 g di foglie, il Limonene contiene 50), inoltrecontiene un glu-coside solforatola glicotropeolinache per azionedell'enzima miro-sina, contenutonella pianta stes-sa che, se tritata,libera un olio es-senziale solforatodalla potenteazione antibioti-ca. Se la pianta èingerita l'olio es-senziale entranella circolazio-ne sanguignar a g g i u n g e n d oeventuali focolaiinfetti impediscela proliferazionedei batteri, poiviene espulsodall'apparato re-nale e dall'appa-rato respiratorio.Non dà allergieche invece sonofrequenti quandosi assumono anti-biotici di sintesi.Proprietà tera-peutiche.Leclerc, noto medico fito-terapeuta francese, affermache l'espettorazione, dopo

la somministrazione diTropeolo, diviene più flui-da e da purulenta diventasolo mucosa, infatti viene

impiegato come fluidifica-tore del catarro e calmantedella tosse, inoltre è utiliz-zato come diuretico, em-

menagogo e tonificante perla presenza della Vit C. Èefficace anche per curare

sinusiti, faringiti,pielonefriti e ci-stiti. Per usoesterno esercitaazione cicatriz-zante su ferite,ulcere ed emor-roidi, rigenera lapelle disidratata eprobabi lmenteper l'alto conte-nuto di zolfo sti-mola i bulbi pili-feri rivitalizzan-do i capelli.Secondo Messe-guè i semicupicon i fiori e le fo-glie curano leemorroidi e rego-lano le mestrua-zioni.A questa piantaviene attribuitaanche azioneafrodisiaca pertanto in Francia ilTropeolo è dettofiore dell'amore.È doveroso ag-giungere che ele-vati dosaggi pos-

sono provocare albuminu-ria per tanto è sconsigliatoin gravidanza, allattamen-to, in pediatria e a chi sof-

fre di patologie renali edintestinali.PreparazioniInfuso: su 30 g di fiori e fo-glie si versa un litro di ac-qua bollente, si lascia in-tiepidire, si filtra e si ad-dolcisce con miele. Due tretazze al giorno come diure-tico, pettorale o afrodisia-co.Succo: centrifugare o pe-stare in un mortaio la partetenera della pianta frescafino a ridurla in poltigliaquindi introdurre la stessain un tovagliolino di telarobusta da cui, per torsio-ne, si ricaverà il succo. Sene prendono 2-3 cucchiaial giorno in un po' d'acqua,con le stesse indicazionidell'infuso.Lozione contro la cadutadei capelli (Leclerc): Semie foglie fresche di Nastur-zio 100 g, foglie fresche diOrtica 100 g, foglie fre-sche d Bosso 100 g, alcoolpuro a 90° 500 g. Tritare lefoglie delle droghe, con-tundere i semi e lasciarlemacerare per 15 giorni nel-l'alcool, poi filtrare e con-servare in recipiente di ve-tro scuro. Versarne un po'sul cuoio capelluto e fri-zionare con spazzola dura.