Ecopneus e i prelievi di PFU da Stock Storico

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Scheda Stampa 4 Per informazioni: Ufficio Stampa Ecopneus Hill+Knowlton Stategies, Alessia Calvanese Tel: +39.06.44.16.40.328 Cell: +39.335.1309390 E-mail: [email protected] Web: www.ecopneus.it Ecopneus: I prelievi da Stock Storici effettuati nel 2012 e nel 2013 Ecopneus, società senza scopo di lucro che si occupa del rintracciamento, della raccolta, del trattamento e della destinazione finale dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) - operando in base al D.M. 11 aprile 2011 n°82 - gestisce i rifiuti di PFU generati in fase di sostituzione dei pneumatici all’interno del mercato del ricambio, curandone la raccolta, la successiva frantumazione e l’avvio al recupero. Il decreto (D.M. 11 aprile 2011 n°82) che regolamenta l'attività dei produttori e importatori di pneumatici e delle loro forme associate, prevede che ogni anno il 30% dell'eventuale avanzo di gestione debba essere evidenziato nella rendicontazione al Ministero dell’Ambiente e destinato a prelievi da stock storici al fine di ridurre la quantità di PFU giacenti abbandonati, ed anche che ulteriori interventi possano essere effettuati dopo aver garantito la gestione di quanto prodotto giornalmente nelle operazioni di cambio di pneumatici. Nel 2012 Ecopneus ha effettuato 4 operazioni di prelievo straordinario nelle città di Ferrara, Oristano, Olbia e Buccino (SA), rimuovendo oltre 14.000 tonnellate di PFU. Altre operazioni analoghe sono state portate a termine anche nel 2013 a Poviglio (RE), Aulla (MS), Sassofeltrio (PU) e Scisciano mentre un’altra è tuttora in corso nel più grande accumulo di PFU d’Italia, a Castelletto di Branduzzo (PV), dove giacciono oltre 60.000 tonnellate di PFU. Tutti gli interventi, completamente a carico di Ecopneus, hanno permesso la messa in sicurezza dei siti e l’invio a corretto recupero del PFU raccolto. Castelletto di Branduzzo (PV), IN CORSO L’area industriale dismessa “Ex-Ecogomma”, nel comune di Castelletto di Branduzzo (PV), con le sue 60.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso rappresenta oggi il più grande accumulo di PFU d’Italia. Con un’estensione tale da poter riempire 80 piscine olimpioniche o coprire 10 volte la distanza tra Roma e Milano, questa area nella provincia pavese rappresenta un grande pericolo per il territorio. In caso di incendio, infatti, la presenza di un quantitativo tanto elevato di pneumatici avrebbe conseguenze disastrose per l’ambiente, per la sicurezza e la salute degli abitanti della provincia. Ecopneus, grazie alla propria rete di partner, sta effettuando le operazioni di prelievo straordinario dei PFU presenti nel sito: le attività partite il 15 luglio 2013, dureranno 2 anni e assicureranno il corretto avvio a recupero del totale quantitativo. Tra luglio e dicembre 2013, saranno avviate a recupero circa 10.000 tonnellate di PFU. Ottobre 2013 – Scisciano (NA) Sono partite ad ottobre le attività di prelievo di 5.000 tonnellate di PFU da un terreno in località San Martino a Scisciano, in Provincia di Napoli. Un intervento che si collega alle attività del Protocollo per la Terra dei Fuochi, ma realizzato con risorse aggiuntive che Ecopneus ha deciso di mettere a disposizione per intervenire in questo sito storico di particolare rilievo, nell’ambito delle attività pianificate per l’impiego delle risorse avanzo di gestione del 2012.

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Il decreto (D.M. 11 aprile 2011 n°82) che regolamenta l'attività dei produttori e importatori di pneumatici e delle loro forme associate - e quindi anche di Ecopneus - prevede che ogni anno il 30% dell'eventuale avanzo di gestione debba essere evidenziato nella rendicontazione al Ministero dell’Ambiente e destinato a prelievi da stock storici al fine di ridurre la quantità di PFU giacenti abbandonati, ed anche che ulteriori interventi possano essere effettuati dopo aver garantito la gestione di quanto prodotto giornalmente nelle operazioni di cambio di pneumatici.Durante il 2013 Ecopneus ha portato a termine 3 operazioni di prelievo straordinario a Poviglio (RE), Aulla (MS) e Sassofeltrio (PU), rimuovendo complessivamente oltre 4.500 tonnellate di PFU. Un'altra operazione di prelievo da stock storico è stata avviata a metà luglio a Castelletto di Branduzzo, Pavia, nel più grande accumulo italiano di PFU dove sono accumulate oltre 60.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso. Il primo lotto, che durerà per tutto il 2013, permetterà di avviare a recupero circa 10.000 tonnellate di PFU.

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Per informazioni: Ufficio Stampa Ecopneus Hill+Knowlton Stategies, Alessia Calvanese Tel: +39.06.44.16.40.328 Cell: +39.335.1309390 E-mail: [email protected] Web: www.ecopneus.it

Ecopneus: I prelievi da Stock Storici effettuati nel 2012 e nel 2013 Ecopneus, società senza scopo di lucro che si occupa del rintracciamento, della raccolta, del trattamento e della destinazione finale dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) - operando in base al D.M. 11 aprile 2011 n°82 - gestisce i rifiuti di PFU generati in fase di sostituzione dei pneumatici all’interno del mercato del ricambio, curandone la raccolta, la successiva frantumazione e l’avvio al recupero. Il decreto (D.M. 11 aprile 2011 n°82) che regolamenta l'attività dei produttori e importatori di pneumatici e delle loro forme associate, prevede che ogni anno il 30% dell'eventuale avanzo di gestione debba essere evidenziato nella rendicontazione al Ministero dell’Ambiente e destinato a prelievi da stock storici al fine di ridurre la quantità di PFU giacenti abbandonati, ed anche che ulteriori interventi possano essere effettuati dopo aver garantito la gestione di quanto prodotto giornalmente nelle operazioni di cambio di pneumatici. Nel 2012 Ecopneus ha effettuato 4 operazioni di prelievo straordinario nelle città di Ferrara, Oristano, Olbia e Buccino (SA), rimuovendo oltre 14.000 tonnellate di PFU. Altre operazioni analoghe sono state portate a termine anche nel 2013 a Poviglio (RE), Aulla (MS), Sassofeltrio (PU) e Scisciano mentre un’altra è tuttora in corso nel più grande accumulo di PFU d’Italia, a Castelletto di Branduzzo (PV), dove giacciono oltre 60.000 tonnellate di PFU. Tutti gli interventi, completamente a carico di Ecopneus, hanno permesso la messa in sicurezza dei siti e l’invio a corretto recupero del PFU raccolto. Castelletto di Branduzzo (PV), IN CORSO L’area industriale dismessa “Ex-Ecogomma”, nel comune di Castelletto di Branduzzo (PV), con le sue 60.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso rappresenta oggi il più grande accumulo di PFU d’Italia. Con un’estensione tale da poter riempire 80 piscine olimpioniche o coprire 10 volte la distanza tra Roma e Milano, questa area nella provincia pavese rappresenta un grande pericolo per il territorio. In caso di incendio, infatti, la presenza di un quantitativo tanto elevato di pneumatici avrebbe conseguenze disastrose per l’ambiente, per la sicurezza e la salute degli abitanti della provincia. Ecopneus, grazie alla propria rete di partner, sta effettuando le operazioni di prelievo straordinario dei PFU presenti nel sito: le attività partite il 15 luglio 2013, dureranno 2 anni e assicureranno il corretto avvio a recupero del totale quantitativo. Tra luglio e dicembre 2013, saranno avviate a recupero circa 10.000 tonnellate di PFU. Ottobre 2013 – Scisciano (NA) Sono partite ad ottobre le attività di prelievo di 5.000 tonnellate di PFU da un terreno in località San Martino a Scisciano, in Provincia di Napoli. Un intervento che si collega alle attività del Protocollo per la Terra dei Fuochi, ma realizzato con risorse aggiuntive che Ecopneus ha deciso di mettere a disposizione per intervenire in questo sito storico di particolare rilievo, nell’ambito delle attività pianificate per l’impiego delle risorse avanzo di gestione del 2012.

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Giugno 2013 – Sassofeltrio Ecopneus si è impegnata nelle operazioni di prelievo e avvio a recupero di 2.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso stoccati e abbandonati da anni nell’ex area industriale “ECO-PFU” di Sassofeltrio, in provincia di Pesaro Urbino. Le operazioni, avviate il 17 giugno, si sono concluse in un mese e hanno coinvolto 3 aziende partner locali, Albatros, Dife e Settentrionale Trasporti, che hanno mosso i Pneumatici Fuori Uso presso gli impianti di trattamento dove sono stati trasformati in materiale per recupero energetico e materico. L’intervento ha richiesto un totale di quasi 100 viaggi di automezzi realizzati dalle aziende trasportatrici, con un peso medio spostato pari a 21 tonnellate. Maggio 2013 – Aulla In un deposito situato nell’area “ex-Cjmeco”, ad Aulla – nella provincia di Massa Carrara – giacevano da anni circa 1.200 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso.   Le operazioni, partite il 24 aprile e terminate il 30 maggio 2013, hanno coinvolto 2 aziende partner di Ecopneus: Settentrionale Trasporti e il cementificio Cementi Rossi, che hanno curato rispettivamente le attività di trasporto e frantumazione e di valorizzazione energetica. L’intervento su Aulla ha richiesto 66 viaggi di automezzi, con un peso medio trasportato di circa 18 tonnellate di PFU. Ecopneus si è fatto interamente carico dei costi delle attività di sgombero dei PFU dal deposito situato nell’area “ex-Cjmeco”, impiegando risorse pari a 171.000 euro. Aprile 2013 – Poviglio Oltre 1.500 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (PFU) giacevano accumulate nel piazzale di un’azienda di recupero di rifiuti non pericolosi, ormai fallita, a Poviglio, cittadina in provincia di Reggio Emilia.

Le operazioni – interamente a carico di Ecopneus - sono partite 11 aprile e si sono concluse il giorno 22 maggio 2013. Hanno coinvolto 3 aziende partner: Albatros Ecologia-Ambiente-Sicurezza, DIFE e Settentrionale Trasporti.

I PFU prelevati dal sito di Poviglio sono stati avviati a recupero di materiale per uso ingegneristico e a recupero energetico.

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Novembre 2012 – Buccino In un capannone nella Zona Industriale di Buccino - a causa del fallimento della società che lo aveva in gestione - giacevano accatastate da anni oltre 3.400 tonnellate di PFU insieme ad altro materiale di scarto. Grazie alla piena sinergia con il Comune di Buccino le operazioni di prelievo sono partite il 31 ottobre 2012 e si sono concluse nel giro di due soli mesi, il 21 dicembre 2012. Le tre aziende di trasporto coinvolte - Logistica Srl, Ciulla Srl e Castiglia Srl – hanno effettuato 233 viaggi muovendo i PFU presso una serie di impianti di trattamento dove sono stati trasformati in materiale per recupero energetico e materico. Novembre 2012 - Olbia Ecopneus ha effettuato un prelievo straordinario presso un sito ubicato nella zona industriale di Olbia dove giacevano accatastate oltre 800 tonnellate di PFU. L’intervento, completamente a carico di Ecopneus, ha permesso la messa in sicurezza del sito. Le società partner di Ecopneus coinvolte nell’operazione - e in particolare la locale Ecoservice Srl – hanno effettuato 76 missioni muovendo i Pneumatici Fuori Uso presso gli impianti di trattamento dove sono stati trasformati in materiale per recupero energetico e materico. Giugno 2012 – Oristano 3.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso giacevano accumulati a Oristano nelle vicinanze di una delle zone umide d'importanza internazionale protette dalla convenzione di Ramsar. Il 18 giugno 2012, con l’uscita del primo carico di Pneumatici Fuori Uso sono iniziate le attività di sgombero del deposito di gomme in via Parigi (zona Industriale), meglio conosciuto come Ex Renova Tyres, dal nome dell’azienda titolare delle attività che, fallita, ha lasciato in quella sede 3.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso e altro materiale. Le operazioni sono terminate nel mese di ottobre 2012. I PFU sono stati trasferiti presso un impianto di trattamento dove sono stati trasformati in materiale per recupero energetico e materico.

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Marzo 2012 – Ferrara Dal 2001 a causa del fallimento della società ECO3 che avrebbe dovuto recuperarli, nel sito giacevano accatastate oltre 7.000 tonnellate di   Pneumatici Fuori Uso; il rischio di incendio era elevatissimo, così come quello di diffusione di malattie legate agli insetti che negli anni si sono insediati tra i pneumatici lì abbandonati. Le operazioni - completamente a carico di Ecopneus - sono partite il 22 novembre 2011 e si sono concluse nel marzo 2012. Le società partner di Ecopneus che hanno seguito le operazioni di prelievo, Settentrionale Trasporti, Albratos Ecologia – Ambiente – Sicurezza, Bra Servizi e DIFE, hanno effettuato oltre 300 missioni, muovendo i PFU presso una serie di impianti di trattamento dove sono stati trasformati in materiale per recupero energetico e materico. Destinazione dei PFU prelevati

I PFU prelevati nei quattro siti sono stati avviati, per la maggior parte a recupero energetico presso cementifici, date le condizioni del materiale, esposto per diversi anni alle intemperie e non adatto al riciclo.

Peraltro il combustibile derivato da PFU ha un potere calorifico equivalente a quello del pet coke o di un carbone di ottima qualità e rappresenta quindi un grande beneficio per le aziende che lo possono correttamente utilizzare.

Una piccola frazione dei PFU provenienti dai siti è stata invece sottoposta a trattamento per una successiva valorizzazione come materiale. Le applicazioni dei materiali derivanti dai processi di lavorazione dei PFU, spaziano in campi diversi (dalle superfici sportive al materiale per l’edilizia e l’ingegneria civile) e tutte garantiscono vantaggi di tipo prestazionale, ambientale e sociale. Le opportunità di utilizzo più interessanti, ad oggi, sono presenti nei settori sicurezza, sport e strade.