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COPIA OMAGGIO ECO RIVISTA INDIPENDENTE ® 02 02 INVERNO 2015 ISCRIVITI ALLA newsletter [email protected] ® Dove puoi trovare il nostro giornale? L’elenco completo su www.parma.viveresostenibile.net ® Supplemento di Vivere Sostenibile - Dicembre 2015-n°23 Come recitava una pubblicità di alcuni anni fa, “il Natale quando arriva, arriva!” Che siate tra gli adoratori o tra i detrattori, Natale è la festa più at- tesa dell'anno e inevitabilmente, è anche diventata la festa dei con- sumi e purtroppo anche dello spreco. Allora eccovi qualche consiglio, utile per vivere la festa all’insegna della sostenibilità e della solidarietà. Buona lettura, ma soprattutto Buon Natale sostenibile a tutti! Cominciamo dalla fine: imballi, pacchi, rifiuti, ecc. Tra Natale, Capodanno e l’Epifania, la produzione dei rifiuti, au- menta in modo esponenziale. Se ci tieni all'ambiente, prima di ac- quistare qualsiasi cosa, pensa al suo impatto ecologico dalla produzione allo smaltimento. Vediamo cosa fare per riutilizzare, ri- ciclare e recuperare, tutto quello che possiamo! 1°) Compra regali con meno imballo possibile. 2°) Se scarti il regalo senza distruggere la carta che lo avvolge, po- trai riutilizzarla per una futura ricorrenza. 3°) Le bottiglie di spumante, possono essere riutilizzate tranquilla- mente per imbottigliare il vino. Se voi non lo fate, sicuramente tra i vostri amici troverete chi ama imbottigliarsi il vino. Alla peggio, smaltitela negli appositi contenitori del vetro. 4°) Tappi di sughero. Ottimi, una volta sbriciolati, come compost per orto e giardino. Sul web si trovano molti consigli per un loro “riuso creativo”. Se proprio non riuscite a fare altro, smaltiteli nell'organico. 5°) Piatti e Bicchieri. Mai più di plastica! Usate piatti di ceramica e bicchieri di vetro. Tra l'altro cosa fa più “Capodanno alla Fan- tozzi” che brindare con bicchieri di plastica? Se proprio plastica deve essere, in commercio trovate quella compostabile, da smal- tire nell'umido. 6°) Televisori, computer, cellulari, frigoriferi, grandi e piccoli elet- trodomestici (sono tutti RAEE) sono diventati tra i regali più abi- tuali e passato il Natale, i bidoni si riempono di quelli vecchi, gettati via. I RAEE, sono rifiuti speciali che contengono metalli preziosi e molto contaminanti per l'ambiente. Avete l'obbligo di conferire in discarica i RAEE, ma prima di farlo, verificate se in- torno a voi esiste qualche ONLUS che può dar loro nuova vita e magari donarli poi a scuole o altre associazioni. 7°) Se regali un prodotto che necessita di batterie, includi nel re- galo pile ricaricabili e caricatore. Le pile usa e getta, sono molto inquinanti e spesso vengono smaltite male.Inoltre richiedono 50 volte più energia per essere prodotte di quanta ne contengono. 8°) Non sprecare il cibo! In un pianeta dove oltre 1 miliardo di persone soffre la fame, è davvero immorale e irrazionale farlo. Servi porzioni più piccole, ricicla gli avanzi e composta nell'umido quello che davvero non puoi recuperare. Dona ciò che hai in più. Acquisti, regali, alberi e cenoni. 1°) Cibo. Acquista preferibilmente prodotti del territorio, stagionali, biologico e… non sprecarlo! Farai del bene a te, a chi ami e al- l'ambiente. Evitare prodotti che hanno viaggiato migliaia di chi- lometri per arrivare sulla tua tavola, è il più bel regalo che puoi fare al Pianeta! 2°) Albero o Presepe? Se siete per l'albero, potreste autoprodurvene uno utilizzando materiali riciclati di vario tipo. Sul web, si trovano molti consigli per realizzarne uno con legno, cartone, rami secchi, bottiglie di plastica, ecc. Coinvolgete i vostri bambini in questo gioco e le “feste”, inizieranno prima! Oppure se siete a zero con la manualità e la voglia, ripiegate su un albero di platica, che vi durerà per molti anni. Per il presepe, scatenate la fantasia e cer- cate in cantina e garage, dove in genere si nascondono veri e pro- pri tesori di presepi e giochi dismessi da anni. 3°) Luci natalizie. In commercio esistono luci a basso consumo, contras- segnate con i simboli A+ oppure A+++. In alternativa scegliere luci LED. Non lasciate accese le luci dell'albero quando andate a letto. A meno che non crediate che servano a Babbo Natale per trovare casa vostra e in questo caso, lasciatele accese solo la notte del 24! 4°) Regali. Fai regali eco-compatibili o di materiali riciclati, con poco imballo e che abbiano fatto meno strada possibile. Una buona idea possono essere prodotti alimentari o per il benessere. Puoi anche regalare esperienze, corsi, massaggi ecc. Insomma qual- cosa che risponda a un’esigenza reale. 5°) Decorazioni. Autoprodurre è la regola aurea. Se proprio devi acquistare, cerca di comperare prodotti di qualità, magari fatti in Italia, che ti possono assicurare di essere riutilizzati per molti anni. Per concludere, questo Natale compra meno, ma compra meglio. Sarà un Natale migliore per tutti, ambiente compreso! di Maddalena Nardi [email protected] EDITORIALE TEMPO DI LETTURA: 6 min I consigli di Vivere Sostenibile per un Natale più ecologico

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Supplemento di Vivere Sostenibile - Dicembre 2015-n°23

Come recitava una pubblicità di alcuni anni fa, “il Natale quandoarriva, arriva!”Che siate tra gli adoratori o tra i detrattori, Natale è la festa più at-tesa dell'anno e inevitabilmente, è anche diventata la festa dei con-sumi e purtroppo anche dello spreco. Allora eccovi qualcheconsiglio, utile per vivere la festa all’insegna della sostenibilità e dellasolidarietà.

Buona lettura, ma soprattutto Buon Natale sostenibile a tutti!Cominciamo dalla fine: imballi, pacchi, rifiuti, ecc.Tra Natale, Capodanno e l’Epifania, la produzione dei rifiuti, au-menta in modo esponenziale. Se ci tieni all'ambiente, prima di ac-quistare qualsiasi cosa, pensa al suo impatto ecologico dallaproduzione allo smaltimento. Vediamo cosa fare per riutilizzare, ri-ciclare e recuperare, tutto quello che possiamo! 1°) Compra regali con meno imballo possibile. 2°) Se scarti il regalo senza distruggere la carta che lo avvolge, po-trai riutilizzarla per una futura ricorrenza.

3°) Le bottiglie di spumante, possono essere riutilizzate tranquilla-mente per imbottigliare il vino. Se voi non lo fate, sicuramente trai vostri amici troverete chi ama imbottigliarsi il vino. Alla peggio,smaltitela negli appositi contenitori del vetro.

4°) Tappi di sughero. Ottimi, una volta sbriciolati, come compost perorto e giardino. Sul web si trovano molti consigli per un loro “riusocreativo”. Se proprio non riuscite a fare altro, smaltiteli nell'organico.

5°) Piatti e Bicchieri. Mai più di plastica! Usate piatti di ceramicae bicchieri di vetro. Tra l'altro cosa fa più “Capodanno alla Fan-tozzi” che brindare con bicchieri di plastica? Se proprio plasticadeve essere, in commercio trovate quella compostabile, da smal-tire nell'umido.

6°) Televisori, computer, cellulari, frigoriferi, grandi e piccoli elet-trodomestici (sono tutti RAEE) sono diventati tra i regali più abi-tuali e passato il Natale, i bidoni si riempono di quelli vecchi,gettati via. I RAEE, sono rifiuti speciali che contengono metallipreziosi e molto contaminanti per l'ambiente. Avete l'obbligo diconferire in discarica i RAEE, ma prima di farlo, verificate se in-torno a voi esiste qualche ONLUS che può dar loro nuova vitae magari donarli poi a scuole o altre associazioni.

7°) Se regali un prodotto che necessita di batterie, includi nel re-galo pile ricaricabili e caricatore. Le pile usa e getta, sono moltoinquinanti e spesso vengono smaltite male.Inoltre richiedono 50volte più energia per essere prodotte di quanta ne contengono.

8°) Non sprecare il cibo! In un pianeta dove oltre 1 miliardo dipersone soffre la fame, è davvero immorale e irrazionalefarlo. Servi porzioni più piccole, ricicla gli avanzi e compostanell'umido quello che davvero non puoi recuperare. Dona ciò che hai in più.

Acquisti, regali, alberi e cenoni.1°) Cibo. Acquista preferibilmente prodotti del territorio, stagionali,biologico e… non sprecarlo! Farai del bene a te, a chi ami e al-l'ambiente. Evitare prodotti che hanno viaggiato migliaia di chi-lometri per arrivare sulla tua tavola, è il più bel regalo che puoifare al Pianeta!

2°) Albero o Presepe? Se siete per l'albero, potreste autoprodurveneuno utilizzando materiali riciclati di vario tipo. Sul web, si trovanomolti consigli per realizzarne uno con legno, cartone, rami secchi,bottiglie di plastica, ecc. Coinvolgete i vostri bambini in questogioco e le “feste”, inizieranno prima! Oppure se siete a zero conla manualità e la voglia, ripiegate su un albero di platica, che vidurerà per molti anni. Per il presepe, scatenate la fantasia e cer-cate in cantina e garage, dove in genere si nascondono veri e pro-pri tesori di presepi e giochi dismessi da anni.

3°) Luci natalizie. In commercio esistono luci a basso consumo, contras-segnate con i simboli A+ oppure A+++. In alternativa scegliere luciLED. Non lasciate accese le luci dell'albero quando andate a letto. Ameno che non crediate che servano a Babbo Natale per trovare casavostra e in questo caso, lasciatele accese solo la notte del 24!

4°) Regali. Fai regali eco-compatibili o di materiali riciclati, con pocoimballo e che abbiano fatto meno strada possibile. Una buonaidea possono essere prodotti alimentari o per il benessere. Puoianche regalare esperienze, corsi, massaggi ecc. Insomma qual-cosa che risponda a un’esigenza reale.

5°) Decorazioni. Autoprodurre è la regola aurea. Se proprio deviacquistare, cerca di comperare prodotti di qualità, magari fatti inItalia, che ti possono assicurare di essere riutilizzati per molti anni.

Per concludere, questo Natale compra meno, ma compra meglio.Sarà un Natale migliore per tutti, ambiente compreso!

di Maddalena [email protected]

EDITORIALETEMPO DI LETTURA: 6 min

I consigli di Vivere Sostenibile per un Natale più ecologico

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Come diceva Bob Dylan nel lontano 1964 “TheTimes They Are a-Changin”. E’ vero, da allora èpassato mezzo secolo, ma le cose stanno final-mente cambiando. Ne è la prova la seconda En-ciclica di papa Francesco, resa pubblica il 18giugno scorso. Come è noto, l'argomento princi-pale trattato è il rispetto dell'ambiente, proprio perquesto si chiama Laudato si', frase ripetuta spessoda S. Francesco nel Cantico delle creature, cheloda il Signore per le sue meravigliose creature.

L’Enciclica si articola in sei sezioni: la prima de-scrive quello che sta accadendo alla nostra casa,la seconda si sofferma sul vangelo della crea-zione. Poi si parla delle radici umane della crisiecologica, della necessità di un’ecologia integralee delle linee di orientamento e di azione necessa-rie. L’ultima parte è dedicata ai temi dell’educa-zione e della spiritualità ecologica. Per questospaziare in una tale vastità di problemi e di con-siderazioni, diventa difficile sintetizzarli in un soloarticolo. E’ dunque veramente consigliato pren-dersi il tempo per leggere con calma il testo nellasua completezza. Proviamo ad individuare alcunechiavi di lettura che possono suscitare interesse.

Messaggio universale, rivolto all’umanità intera

Francesco per avviare un processo di cambia-mento globale si rivolge a ogni persona cheabita questo pianeta. Quindi, con la consapevo-lezza e l’imminenza dei gravi rischi a cui l’uma-nità è esposta, le considerazioni e gli appelli

vengono rivolte a tutti, ma proprio a tutti, senzadistinzioni di credo e status sociale.

“La sfida urgente di proteggere la nostra casacomune comprende la preoccupazione di uniretutta la famiglia umana nella ricerca di uno svi-luppo sostenibile e integrale, poiché sappiamoche le cose possono cambiare.” (§ 13)

In vista di COP21 Parigi

Nella quinta sezione si approfondisce il ruolodegli accordi e delle politiche internazionali.

La sensazione è che Francesco abbia voluto eser-citare la sua autorità morale anche in vista del-l’imminente COP21 - la 21° sessione dellaConferenza delle Nazioni Unite sui CambiamentiClimatici che si terrà a Dicembre a Parigi.

Dopo 20 anni di risultati assai modesti, per nondire deludenti, le indicazioni presenti in Laudatosi’ potranno costituire una chance in più per farein modo che i paesi del mondo industrializzato siimpegnino in modo adeguato all’urgenza delmomento.

“Abbiamo bisogno di una politica che pensi conuna visione ampia, e che porti avanti un nuovoapproccio integrale, includendo in un dialogo in-terdisciplinare i diversi aspetti della crisi.” (§ 197)

E anche le posizioni espresse dal PresidenteObama ad inizio Agosto sembra proprio chesiano assolutamente in linea con l’enciclica:“Siamo la prima generazione a sentire l'impattodel cambiamento climatico e l'ultima genera-zione che può fare qualcosa per combatterlo.”

Risorse naturali limitate

Sul tema della crescita il documento afferma inmodo chiaro e deciso quello che gli studi storicidel Club di Roma avevano preannunciato conchiarezza già qualche decennio fa.

“Si passa facilmente all’idea di una crescita in-finita o illimitata, che ha tanto entusiasmato glieconomisti, i teorici della finanza e della tecno-logia. Ciò suppone la menzogna circa la dispo-nibilità infinita dei beni del pianeta, checonduce a “spremerlo” fino al limite e oltre il li-mite. Si tratta del falso presupposto che «esisteuna quantità illimitata di energia e di mezzi uti-lizzabili, che la loro immediata rigenerazioneè possibile e che gli effetti negativi delle mani-polazioni della natura possono essere facil-mente assorbiti». (§ 106)

Rapporto con la scienza e la tecnica e il pensiero sistemico

Il documento è ricco di citazioni e riferimentiscientifici, ma non vuole essere un trattato scien-tifico. Ha ben altre ambizioni. In tutto il testo sirespira un approccio nuovo, potremmo dire quasisistemico, dove è prima di tutto fortissimo il le-game tra istanze sociali e salvaguardia ecolo-gica. Il concetto di ecologia integrale va oltre iltradizionale ambientalismo in auge nei paesi ric-chi e lo stesso movimento politico “verde”, troppospesso portatori di una visione della questioneecologica separata da quella sociale.

“La tecnologia che, legata alla finanza, pre-tende di essere l’unica soluzione dei problemi,di fatto non è in grado di vedere il mistero dellemolteplici relazioni che esistono tra le cose, eper questo a volte risolve un problema crean-done altri” (§ 20)

Ciò non deve essere letto come una critica insenso lato alla tecnica. Si parte dalla consape-volezza che il cambiamento climatico non è unproblema isolato. Il degrado ambientale si col-lega al declino culturale, politico e sociale. Equesti fattori influenzano, indirizzano e condi-zionano le ricerche scientifiche e le innovazionitecnologiche.

Impegno per il cambiamento che parte dal basso

Nel testo è ben chiara la consapevolezza che lesoluzioni concrete per dare risposta alla crisi am-bientale sono spesso osteggiate non solo dal ri-fiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse diciascuno di noi. Ciò accade ogni volta che ne-ghiamo il problema, quando siamo preda del-l’indifferenza o della comoda rassegnazione, oancora ci rifugiamo alla fiducia cieca nelle solu-zioni tecniche. Le soluzioni vanno cercate soprat-tutto un nuova riconnessione interiore di ciascunessere umano alla bellezza del creato.

“Affinché la norma giuridica produca effetti ri-levanti e duraturi è necessario che la maggiorparte dei membri della società l’abbia accet-tata a partire da motivazioni adeguate, e rea-gisca secondo una trasformazione personale.”(§ 221)

Conclusioni

Sono veramente tanti i passaggi presenti nell’En-ciclica che potrebbero essere inseriti in un ma-nuale di Transizione. Il messaggio ha ricevutoun’accoglienza largamente positiva, sicuramentesul fronte laico. Forse qualche critica l’ha ricevutail passaggio dove si indica nel solo consumismo,e non anche nella crescita demografica, la ra-gione dell’uso non sostenibile dell’ambiente (§50). Ma sicuramente non è questo elemento, sep-pure non trascurabile, che può offuscare l’impor-tanza complessiva del documento.

Da sottolineare infine l’augurio che Bergoglio faa tutte le persone e movimenti che si occupanodella salute della Terra: “Che le nostre lotte e lanostra preoccupazione per questo pianeta nonci tolgano la gioia della speranza.” (§ 244)

Insomma, leggendo l’Enciclica di Francesco pos-siamo veramente dire che il tempo non è passatoinvano.

www.parma.viveresostenibile.net

ATTUALITÀ E BUON SENSOSITI per APPROFONDIRE:www.andreabizzocchi.it

INVERNO 2015

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SOMMARIOAttualità e Buonsenso pag 3

Alimentazione Consapevole pag 4-5-6

Benessere Corpo e Mente pag 7-8

Eco Abitare pag 13

Fai da Te e Riuso pag 14

Amici Animali pag 15

Agri-Cultura pag 16

Mobilità Sostenibile pag 17

Associazione Parma Etica pag 18

Appuntamenti d’Inverno pag 19

Annunci pag 19

da pag 9 a 12

“Essere in contatto con il proprio corpo significa essere in contattocon la propria vita.”

A. Lowen

Laudato si'… la cura della casa comune secondo FrancescoTEMPO DI LETTURA: 9 min di Giovanni Santandrea

Nel mondo in cui viviamo, il ritorno a stili di vitapiù semplici e naturali, unitamente a forma diautosufficienza e condivisione, è la miglior di-fesa dalla realtà irreale che viviamo quotidiana-mente; una irrealtà che uccide e ci uccide senzache ce ne accorgiamo neppure. Ma sempre piùpersone lo stanno capendo e in silenzio, senzagrancasse, fanfare e clamori stanno intrapren-dendo questo cammino.Se noi riflettessimo sul funzionamento della Vitasul pianeta senza artifici e sovrastrutture, sempli-cemente per quello che è, ci accorgeremmo cheil vivere, nella sua straordinaria varietà e com-plessità, è qualcosa di estremamente semplice.Ciò che vale per la Vita vale ovviamente ancheper la vita umana: l’aria c’è, l’acqua anche, ilcibo ancor di più (se ne butta via, per purospreco o per ragioni di mercato, oltre il 40%della produzione mondiale) e soprattuttoavremmo tutto per soddisfare le nostre necessitàrelazionali, di socializzazione, di svago, senza

bisogno di pagare alcunché; il mondo, al difuori delle mercificazioni di tutto e tutti, rimanequalcosa di unico, un grande parco giochi dovevivere la Vita come una meravigliosa avventura(ma questo lo si capisce solo quando dalle mer-cificazioni ci si toglie almeno un po’. Finché si ri-mane dentro, no). Se è vero che per vivere beneavremmo bisogno di poco, è purtroppo una tristerealtà che quel poco ci manca sempre più e chedunque vivere bene è sempre più difficile. Questa cosa accade un po’ ovunque nel purvasto mondo, a parte in quei pochissimi luoghidove lo sviluppo, il mercato e i loro tanti sinoniminon sono ancora arrivati a sfruttare e distruggeretutto. Se pensiamo che nell’immaginario comunelo sviluppo e l’economia dovrebbero essere lì perfarci vivere meglio, la cosa appare del tutto pa-radossale. Ma non lo è. In realtà ciò che sta ac-cadendo è perfettamente in linea con ilsignificato più autentico di quello che chiamiamosviluppo e di quella che chiamiamo economia.

Da che sono venute alla ribalta infatti, lo sviluppoe l’economia non fanno altro che prometteresenza mantenere. Ci chiedono di fare qualchesacrificio in più, di tirare la cinghia ancora unpo’, di lavorare un po’ di più, di correre di piùche le cose torneranno presto a posto e il sole asplendere come da proclama istituzionale. Ma lecose a posto non vanno mai e ormai sono inmolti ad averlo capito.Nel reale della nostra Vita quotidiana infatti losviluppo e l’economia si manifestano per ciò chesono effettivamente e cioè una forma di dominio,di controllo, di mercificazione di tutto e tutti, unostrumento di coloro che stanno in alto per domi-nare, controllare, mercificare, coloro che stannoin basso (e con loro il pianeta). Continua…

Ritorno alla realtàTEMPO DI LETTURA: 3 min Andrea Bizzocchi - [email protected]

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On line il nuovo BIOSHOP di LUMEN TEMPO DI LETTURA: 4 min

Sabato 19 Dicembre dalle 11 alle 16 si potranno degustarepresso la farmacia SS. Annunziata di via Gramsci a Parma imitici cappelletti prodotti in chiave vegana da Viviveg,azienda delle nostre colline che realizza prodotti tipici dellacucina emiliana senza derivati animali. Daniela e Giancarlosono due persone splendide che qualche anno fa hanno ab-bandonato i loro sicuri lavori per tuffarsi in un'avventura ri-schiosa quanto edificante: vivere, lavorare, stare insieme,salvaguardare la salute di ambiente, persone e animali comese tutto fosse uno. Scusate se è poco.

Dal Dicembre 2012 abbiamo l'onore di ospitarli in farmaciail Sabato che precede il Natale per una giornata di degusta-zione, sensibilizzazione e divulgazione.

Nella patria di Sua Maestà “ Il Cappelletto”, ove si dibatteanimosamente per distinguerlo da Sua Eccellenza “L'Ano-lino”, entrambi re immancabili e incontrastati della tavola neigiorni di festa che contano, entrambi basati su animali e loroderivati come del resto la nostra alimentazione e addirittural'economia del territorio, non sarà semplice comunicare lanecessità e la bellezza di evolvere verso una dieta vegana,l'unica in grado di combattere la fame nel mondo e i cam-

biamenti climatici nel rispettodella salute delle persone,degli animali e delle futuregenerazioni. Prima o poi do-vremo prendere coscienza delfatto che il “latte” è la secre-zione di un animale per unaltro animale, alimento sacrodi una madre per il suo cuc-ciolo, non un prodotto per lagrande industria. I mammiferihanno bisogno della mam-mella della mamma. Noistrappiamo i cuccioli dallamadre alla nascita perché non devono essere alimentati inquanto dobbiamo alimentare l'industria.

Questa non è un'eccellenza, è una violenza. Dovremo primao poi rendercene conto. Non possiamo coccolare il cagnolinoe il gattino e violentare il vitellino o l'agnellino. Gli animalisono tutti uguali. Sono esseri senzienti, provano paura, scari-cano adrenalina, non hanno piacere ad essere maltrattati e

uccisi. La terra ci offre tutto ciò di cui necessitiamo, cereali, le-gumi, frutti, verdure, semi, radici. Senza spargimenti di san-gue, senza sofferenze. Ci attende una grande sfida culturalese pensiamo che mediamente la collettività non percepisce an-cora gli effetti collaterali devastanti dell'alimentazione basatasu animali e derivati.

La degustazione del 19 Dicembre sarà un momento per sco-prire quanto gustosa, ricca, varia e sfarzosa sia la cucinabasata su prodotti di origine vegetale.

Degustazione di cappelletti vegani in brododi Francesco Barbieri

di Annamaria Bortolotti

TEMPO DI LETTURA: 4 min

È arrivato il Natale al Punto Verde, e l'elfo Giorgia sta realiz-zando le sue creazioni! In via Costituente 35 a Parma troveretetutto il necessario per i vostri pacchi regalo, oggettistica e tantoaltro! Panettoni artigianali freschi per tutti i gusti! Classico, ve-gano, di Kamut o di Farro, con e senza canditi, con bacche diGoji, cioccolato o uvetta! Siete pronti per un dolce bio-Natale?Al Punto Verde il Natale vi aspetta con originali idee regalo,composizioni e cesti di frutta e prodotti secchi biologici. Viattendono inoltre esclusivi SCONTI su tantissimi prodotti, oltrealle novità di Natale de L’Erbolario!

Sarà aperto tutto il mese di Dicembre, COMPRESI:

Martedì 8 DicembreDomenica 13 DicembreDomenica 20 DicembreGiovedì 24 Dicembre (vigilia) ORARIO CONTINUATO 8.30 - 17.00Giovedì 31 Dicembre ORARIO CONTINUATO 8.30 – 18.00

Visitate il sito www.puntoverdepr.it per maggiori informazioni.

TEMPO DI LETTURA: 1 min a cura della Redazione

Il punto vendita di chi ha fatto del vivere sano un punto fon-damentale della propria realtà.

È on-line da alcuni giorni all’indirizzo www.bioshop.naturopa-tia.org il nuovo bioshop di LUMEN. L'e-commerce, sottoposto aun completo restyling grafico e contenutistico rispetto alla pre-cedente versione, si pone l’obiettivo di valorizzare le diverseproposte commerciali dedicate al miglioramento dei propri stilidi vita. L’utente, attraverso una navigazione semplice e intuitiva,può spaziare tra le pagine prodotto, dove sono riportate imma-gini e descrizioni dettagliate di ogni prodotto proposto.

In questo aggiornamento sono stati aggiunti al catalogo diLUMEN Edizioni, prodotti e attrezzature di generi diversi, qualimacina cereali, estrattori di succo, lampade spargi essenze eprodotti adatti alla meditazione, con un comune denominatoredi salute, pensiero e benessere.

Tra le novità proposte LUMEN propone Yoda, la prima spre-mitrice d'olio per uso domestico, diventandone rivenditoreesclusivo per l'Italia.

La spremitrice di olio rientra nell'ottica dei prodotti casalinghiper il miglioramento della qualità di cibo sulla propria tavolacome in precedenza era avvenuto con la commercializzazionedell'estrattore di succo HUROM che in questi anni è entratonelle case di molti salutisti italiani.

Nel nuovo bioshop si potrà trovare qualità e professionalità,come nelle abitudini di LUMEN, da più di vent'anni in primafila nella promozione di sani stili di vita.

Il sito è arricchito inoltre da una semplice e ricca raccolta punti,da una newsletter periodica e dalla possibilità di condividerei contenuti sui social network più diffusi in Italia.

Novità 2016

Yoda è la prima spremitrice d'olio per uso domestico, con le ca-ratteristiche di una solida spremitrice industriale.L'olio spremuto a freddo con YODA mantiene integri vitamine,minerali, enzimi, e grassi “buoni” fondamentali per la tua salute.

Quali altre caratteristiche importanti?

- Alta efficienza di spremitura- Facile da usare e da pulire- Componentistica in acciaio- Compatta e potente- Mantiene naturali sapori e profumi- Motore garantito 3 anni.

Tutto ciò che è oleoso potrà essere spremuto: semi di lino, semidi girasole, semi di sesamo, semi di zucca, arachidi, noci, noc-ciole, pistacchi e molto altro. I preziosi grassi polinsaturi e levitamine, necessari al mantenimento della salute, rimarrannointatti grazie al tuo YODA.

Da Punto Verde BIO per Natale: elfi, sconti e sane bontà

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ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLEINVERNO 2015

®SITI per APPROFONDIRE:www.molinograssi.itwww.fornoducale.it

Questa volta l’ho assaggiato,facevo fatica a credere che sipotesse creare un ottimo pandolce in forma di panettone,in totale assenza di burro,uovo, latte o zucchero. L’hoassaggiato e mi ha convinto,sia nella sua versione base(con albicocche), che nellaversione davvero golosa, cuiRita aggiunge scorze di li-mone o arancia e cioccolatofondente. La ricetta, tutta bio-logica e realizzata con malto,farina di kamut, vaniglia eolio di mais, è ahimè se-greta… non vi resta che an-

dare al Forno Ducale, nel sug-gestivo borgo Santa Caterinanell’oltretorrente e assag-giarlo a vostra volta di per-sona. Sono certa vi piacerà!

Il pan dolce bio del Forno Ducale

di Veronica Ventura

Molino Grassi nasce nel 1934. È la storia di un’azienda difamiglia, tre generazioni, dal fondatore ai nipoti, che neltempo hanno creato, sviluppato e dato continuità a un pro-getto ambizioso: diventare leader nella lavorazione di granotenero e duro per creare farine e semole di qualità.Nato come trasformatore di grano tenero per la produzionedi farina destinata alla panificazione, Molino Grassi, a par-tire dagli anni ‘60, si occupa anche della trasformazione delfrumento duro in semola. Negli anni ‘90 l’azienda entra nelmondo del biologico sviluppando “filiere innovative” oggi ingrado di garantirgli una posizione di leader europeo.La sede dell’azienda è a Parma, dove opera, sotto la guidadella seconda e della terza generazione della famiglia, conuna forza lavoro di circa 50 dipendenti. Dal 1994, anno della prima certificazione biologica, aisensi del Re. CEE 2092/91, le filiere produttive sono stateadeguate ai diversi marchi internazionali. Da alcuni anni inostri prodotti soddisfano anche le regole dell’alimentazioneebraica certificata Kosher.Oggi l’azienda è rappresentata da un complesso industrialeall’avanguardia sviluppato con le migliori tecnologie. Da diversi anni l’azienda ha creato un nuovo rapporto conil mondo agricolo, sviluppando un approccio di filiera piùcollaborativo e meno competitivo. Questo dialogo ha per-messo a Molino Grassi di diventare un importante punto diriferimento per la sperimentazione di nuove varietà e tipolo-

gie di prodotto: la linea biologica, la linea QB, il mondo deigrani antichi, la linea Baby Food e il grano Kronos®.Tutte queste filiere sono state sviluppate grazie all’introdu-zione della figura di un agronomo, a disposizione degli agri-coltori, in grado sia di fornire indicazioni specifiche su tuttele tecniche colturali indispensabili per ottenere un prodottoidoneo, sia di controllare le fasi di tutto il processo: dalla se-mina al raccolto. In ogni prodotto Molino Grassi si nascondeun ingrediente unico: la passione per le cose buone e la con-tinua ricerca delle eccellenze alimentari. Da questo presupposto sono nate le linee che di giorno ingiorno ispirano ed accompagnano la creatività italiana incucina. Una vasta gamma di semole e farine, specificamentecreate per trasformare i valori del Made in Italy in prodottifiniti di qualità: dolci, pasta, pizza e pane. Ma ciò che rendeveramente speciali i prodotti Molino Grassi è che sanno an-dare oltre luoghi comuni. L’incessante ricerca del meglio edelle nicchie di qualità hanno condotto l’azienda a crearelinee di prodotto esclusive, come le biologiche, le farine gustoe sapore, i grani antichi e la nuova linea QB.Perché se il cuore dei prodotti migliori è una buona farina, ilcuore di una buona farina è sempre l’impegno di chi la crea.

Molino Grassi, le farine bio macinatecon passione

Capodanno etico e tanta musica al MCQUEEN

TEMPO DI LETTURA: 4 min

Il Circolo Arci McQueen di Gaione (PR) è lieto di proporre un CA-PODANNO ETICO all'insegna del divertimento e della buona cu-cina: grande festa di fine anno con cenone a menù completoassolutamente VEGANO, con antipasti, bis di primi, un insolito se-condo, una doppia proposta di contorni ed un dolce tradizionalecon un tocco "speziato", il tutto accompagnato da un ottimo vinoBIOLOGICO. La serata sarà animata da un DJ SET d'eccezione,per ballare e divertirsi in compagnia, iniziando al meglio il nuovoanno. Il Circolo offre, inoltre, una ricca selezione di birre artigianaliitaliane ed estere, dalle classiche lager e pilsner alle più saporiteproposte dei migliori birrifici del momento. Per prenotare il cenonetelefona al 3890777675 o scrivi a [email protected], dallamezzanotte Djset aperto a tutti.Il Circolo Arci McQueen è aperto dal martedì alla domenica dalleore 18:00, in Strada Fontanini 122, a Gaione (Parma).

di Maddalena Nardi

Broccoli: forniscono vitamina C, B1e B2 in grande quantità e sono ricchidi sali minerali, principalmente cal-cio, ferro, fosforo, potassio. Combat-tono la ritenzione idrica aiutandol'organismo a disintossicarsi e a eli-minare le scorie. Si tratta di alimentipreziosi e si consiglia il loro consumoper l’elevato potere antiossidante:

rafforzano le difese immunitarie. Contengono tiossazolidoni, sostanze che si sonodimostrate particolarmente efficaci nella cura dei disturbi della tiroide e sonod'aiuto nei casi di problemi alle vie respiratorie.Altre verdure di stagione: asparagi, barbabietola, bietole, carciofi, cardi, carote,cavolfiori, cavoli, ceci, cicoria, fagioli, finocchi, granoturco, lattuga, lenticchie, pa-tate, piselli, porro, radicchi, rape, sedano, spinaci, zucche.

Arance: ricche di vitamina A e C,ottima per rinforzare il nostro si-stema immunitario. Aiutano a pre-venire raffreddori e malattie daraffreddamento e hanno proprietàantianemiche: favoriscono l’assor-bimento del ferro, utile per la for-mazione dei globuli rossi. Persoddisfare il fabbisogno giornaliero

di vitamina C è necessario consumarne 2 o 3. Hanno un alto contenuto di biofla-vonoidi, molto importanti soprattutto il rafforzamento delle ossa e dei denti, dellecartilagini, tendini e legamenti, nella prevenzione della fragilità capillare e nelmiglioramento del flusso venoso in generale. La arance rosse in particolare con-tengono antocianine, in grado di contrastare gli stati infiammatori.Altri frutti di stagione: castagne, clementine, kaki, kiwi, mandarini, mandorle,mele, nespole, noci, nocciole, pere, pinoli, pistacchi, uva.

Torniamo a gustare frutta e verdura di stagione: in inverno…

di Vincenzo Bianco

TEMPO DI LETTURA: 1 min

TEMPO DI LETTURA: 1 min

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INVERNO 20156

Prima di addentrarmi nell’affascinante mondo del REBIRTHING ènecessario chiarire che ciò che permette a questo metodo di fun-zionare in modo così magistrale è il RESPIRO.Il RESPIRO è, per usare le parole di Leonard Orr: “la forza delloSpirito, la sorgente di tutta la nostra forza in questo universo fi-sico.” Se fossimo in grado di insegnare ai bambini nelle scuole,non solo la fisiologia del Respiro, ma la Conoscenza e la Praticadel Respiro Consapevole, offriremmo loro uno strumento poten-tissimo per diventare adulti sani, consapevoli e gioiosi. Questoperché l’aria che respiriamo è composta principalmente da ossi-geno ed Energia Vitale.E’ noto che INSPIRANDO ossigeno, questi, attraverso il sangue, vi-talizza, purifica e nutre organi e tessuti, svolgendo un compito fon-damentale per tutte le nostre funzioni vitali, mentre ESPIRANDOanidride carbonica si liberano le cellule da tossine e impurità.Ma la componente fondamentale di ciò che inspiriamo è l’EnergiaVitale, chiamata anche Prana, Chi, Ki, Spirito Vitale ecc., secondola cultura di riferimento e che costituisce Il Principio Vitale di tuttociò che esiste nell’universo ed è il vero elemento trasmutativo edevolutivo del REBIRTHING.Mi piace ricordare una frase del Maestro Beinsa Doumo (1864-1944) che dal momento in cui la lessi anni fa, accompagna quo-tidianamente la mia vita: “Respira l’aria con amore, pensa cheDio è in essa. Respirare profondamente significa apprezzare con-sapevolmente l’Aria e l’Amore per le Forze Vitali che essa con-tiene. L’aria è un’espressione dell’Amore dei grandi Poteri cosmici,fonte di tutte le manifestazioni visibili.” Respiro e vita sono quindiindissolubili: il primo INSPIRO ci apre alla vita all’inizio del nostro

cammino sulla terra e l’ultimo ESPIRO ne conclude l’esperienza.La qualità della vita e delle esperienze che facciamo durante l’in-tervallo di questi due momenti, dipende molto come vedremo dallaMaestria che acquisiamo sul nostro respiro.Tenendo presente queste considerazioni preliminari possiamo in-trodurci alla conoscenza del Rebirthing, che si può definire comel’Arte di respirare il “POTERE della VITA”, al fine di trasmutare edintegrare ciò che ci affligge, diventando sempre più chiari e calmimentalmente e potendo così fluire con leggerezza e semplicitànella dimensione Transpersonale (Spirituale).Il REBIRTHING che come indica il termine conduce ad una Rina-scita a tutti i livelli del nostro Essere, fu sviluppato in America daLeonard Orr attorno agli anni 70, le sue origini però sono anti-chissime avendo connessioni con il Pranayama, il Kriya e venendopraticato dai monaci buddhisti del Siam. Questo metodo non èuna terapia, ma agendo a livello fisico, emozionale e mentale mi-gliora lo stato di salute in generale, innalza il livello energetico,e svolge una profonda azione detossinante, che risulta esserebasilare in quanto il 70% circa delle tossine le espelliamo proprioattraverso la Respirazione. Ma ciò che è particolarmente interes-sante è che attraverso il Rebirthing possiamo sciogliere, trasmu-tare, integrare proprio quei blocchi energetici creati da emozionirepresse, ricordi traumatici ed altro materiale rimosso che sonoalla base delle varie sofferenze psico\somatiche.Ciò che io amo nel Rebirthing Transpersonale è che aumenta pro-gressivamente nell’individuo che lo pratica con regolarità la “Co-noscenza di Se stessi, dell’Universo e degli Dei”, permettendo didiventare i timonieri della nostra Autoconsapevolezza e Autori-sveglio. Questo è possibile perché RESPIRANDO in modo CIRCO-

LARE, si attinge alla dimensione Transpersonale, che è quella ‘’Re-gione Psichica da cui provengono le intuizioni e le ispirazioni su-periori, artistiche, filosofiche e scientifiche, gli slanci all’azionealtruistica, gli stati d’illuminazione , contemplazione ed estasi”come delinea magistralmente il Dottor R. Assagioli.Il Rebirthing è un Metodo così interessante che provarlo è vera-mente un dono che possiamo fare a noi stessi, perché comunqueaumenta lo slancio vitale, l’umorismo e la leggerezza!Un percorso di Rebirthing si realizza attraverso sedute individualie\o incontri mensili di Gruppo e la finalità è portare i respiratoriad essere autonomi.Sono felice e grata di aver incontrato il Rebirthing Transpersonalenella mia esistenza, perché mi ha aperto strade, incontri ed espe-rienze che hanno mutato radicalmente la mia vita, ma senza leprofonde conoscenze e il fascino dialettico del mio Maestro, il Dot-tor Filippo Falzoni Gallerani, fondatore della scuola di RebirthingTranspersonale in Italia, non avrei mai iniziato questo cammino,quindi: grazie Filippo!

REBIRTHING TRASPERSONALE a PARMAdi Giovanna Visentini - [email protected]

TEMPO DI LETTURA: 6 min

Lo studio GROUNDING presente a Parma da tre anni è uncentro di psicoterapia, counseling e discipline mente-corpo,tra cui la più richiesta è lo yoga.La parola yoga in Sanscrito significa unione, comunione, intesocome “unione di tutte le forze del corpo, della mente e del-l’anima” e come la “disciplina dell’intelletto della mente e delleemozioni”. Lo yoga da leggerezza all’anima e la capacità diguardare a tutti gli aspetti della vita con uguale interesse. Nel nostro centro proponiamo Ashtanga yoga, Hatha yoga,yoga per atleti e yoga per bambini.Ashtanga yoga è una forma di yoga intenso e dinamico chealla base ha l’armonizzazione di movimento e respiro insiemea una sequenza fissa di posizioni (asana). Il particolare tipodi respiro e la contrazione di alcune parti del corpo produceun senso di calore che ha anche un profondo effetto di purifi-cazione dall’interno. La pratica è coinvolgente e impegnativa,ma se eseguita con costanza porta ad avere un corpo forte,flessibile ed equilibrato e migliora notevolmente la lucidità epresenza mentale.

Le lezioni di Hatha yoga si svolgono attraverso l’esecuzionedi tecniche di respirazione (pranayama), brevi sequenze di-namiche, posture e rilassamento guidato finale; è una lezioneadatta a tutti in quanto rappresenta un ottimo strumento di curae prevenzione che agisce sull’ equilibrio psicofisico.La pratica di Hatha yoga rende il corpo elastico e forte, scio-glie le tensioni muscolari, migliora la capacità respiratoria. A livello mentale aiuta ad acquisire calma e concentrazione,elimina e previene lo stress.Yoga per atleti: la saluta dello sportivo passa anche attraversola mente. Lo yoga in questo senso svolge un ruolo fondamen-tale: allevia le tensioni, rinvigorisce il corpo e lo spirito e rin-forza i muscoli. La lezione di yoga per atleti permette diimparare a respirare bene attraverso tecniche specifiche, rin-forzare il cuore stimolando il sistema cardiovascolare, co-struire la forza tonificando e rinforzando i muscoli profondi,sciogliere e distendere il corpo migliorando la flessibilità dellearticolazioni e ritrovare l’energia mantenendo il corpo menoaffaticato e più efficiente.

Yoga per bambini è una pratica adatta a qualsiasi bambino.Differisce da quello per adulti per l’utilizzo di tecniche sempli-ficate. Inoltre i bambini hanno bisogno di movimento e perquesto si ricorre all’utilizzo del gioco di gruppo, del raccontoe della sua interpretazione attraverso le posture e la creazionedi momenti di condivisione e di interazione con gli altri. Que-sta disciplina ha una forte componente educativa in quantoorienta verso sentimenti di non violenza, di rispetto reciproco,fiducia e impegno.I nostri insegnanti sono: per Ashtanga yoga e yoga per atletiPaolo Girelli e per Hatha yoga e yoga per bambini PaolaCompagnone.

Per maggiori informazioni sui nostri corsi ed orario è possibile visitare il sito www.studiogrounding.it o telefonare al numero 0521.469119

Studio Grounding: yoga per tutti i gustidi Luna Carelli

TEMPO DI LETTURA: 4 min

Mi chiamo Sara, abito a Parma, ho quasi trentaquattro anni esono vegana da poco più di due. La mia scelta è stata unasvolta alimentare guidata dal mio amore per gli animali, ènata sempre con più chiarezza la consapevolezza che non livolevo mangiare. L'ho sentito come una sorta di risveglio, ho capito tutto d’untratto ciò che sarebbe dovuto essere chiaro dentro di me sindall’inizio, cioè che gli altri animali non sono diversi da noi emeritano la libertà, la felicità, il rispetto, esattamente comeogni altro essere senziente. Questo cambiamento, a mia totalesorpresa, mi ha portato a miglioramenti fisici e mentali chenon avrei mai immaginato. Uno di questi miglioramenti, cheha poi segnato la mia vita, è una straordinaria forza fisica,una sorta di energia che dopo circa un mese dalla mia sceltaalimentare ho iniziato ad avvertire.

Non posso dimenticare un tale miglioramento anche perchéavevo da poco iniziato a praticare sport a livello intensivo eper la prima volta nella mia vita. Quando ho deciso di passare ad una alimentazione vegana,avevo il pregiudizio che mi sarei indebolita fisicamente ed in-vece, con mia grande sorpresa, ho scoperto di avere guada-gnato una marcia in più rispetto a come stavo prima. Homisurato tutti i cambiamenti fisici che stavano avvenendo inme tramite la pole dance, una danza che unisce forza, flessi-bilità ed equilibrio. In questa danza leggevo il mio corpo piùforte, più reattivo, più leggero e più sciolto. Sono stati questiprogressi a farmi incuriosire. Ho iniziato a documentarmi ed ho scoperto che sono tantissimele ricerche scientifiche, riconosciute a livello internazionale, che

evidenziavano quanto i derivati animali incappino e intossichinoil nostro organismo. Sentendo la pole dance più facile da ese-guire, pian piano si è fatto strada in me il desiderio di farne lamia attività lavorativa e ho aperto così la mia scuola di PoleDance a Parma, dove insegno questa bellissima disciplina.

Pole dance Etc…di Sara Cacciatore

TEMPO DI LETTURA: 4 min

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Una delle prime BioProfumerie nate in Italia, tanti anni fa... quandoparlando di "bio" si faceva riferimento solo al cibo!Nel nostro negozio, situato nel cuore dell'Oltretorrente di Parma, pro-poniamo cosmetici, accuratamente selezionati, naturalmente privi dichimica di sintesi, più veri, più etici, più responsabili e rispettosi dellanostra pelle e dell'ambiente, adatti anche ai Vegani: collaboriamocon importanti aziende qualificate nel campo della cosmesi eco-bioitaliana e internazionale! Abbiamo abituato i nostri clienti a com-prendere che un buon cosmetico eco-bio può anche essere eco-no-mico, differentemente da ciò che si può pensare!

Con gli anni siamo diventati noi stessi dei produttori di una linea anostro marchio "Emporio Natura", nata dalla nostra passione edesperienza, creata pensando alle esigenze della vostra pelle: utiliz-ziamo principalmente estratti da piante fresche da coltivazione biologicae/o raccolta spontanea delle nostre zone, prodotti in un laboratorio er-boristico artigianale a pochi passi da Parma.

Consapevoli che solo una corretta informazione può generare una realepresa di coscienza, negli anni abbiamo creato e sostenuto numerosissimieventi di divulgazione su tematiche di consapevolezza cosmetica e im-patto ambientale. Siamo onorati di aver collaborato con l'AssociazioneInternazionale SLOW COSMETIQUE per la creazione di un importante

evento informativo sulla cosmesi naturale.Adesso "Emporio Natura" è anche un e-commerce, per rispondere alleesigenze dei nostri clienti, affezionati ai nostri prodotti e al servizio offerto:spediamo in tutta Italia, ma diamo anche la possibilità di effettuare un or-dine e di ritirarlo direttamente in negozio.

Vi aspettiamo in Strada Bixio n°70 a Parma oppure visitate il nostro sito www.bioemporionatura.it o la nostra pagina Facebook “Bioprofumeria Emporio Natura”

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di Roberta Puca

Emporio Natura: la cosmesi bio a Parma è qui! TEMPO DI LETTURA: 3 min

Martedì 22 Dicembre presso la Farmacia SS. Annunziata di Parma siterrà una giornata dedicata alla cosmesi con la make-up artist di Naa-rei, linea cosmetica naturale al 100% (fatta eccezione per le matite,99,9% e i prodotti per unghie) che utilizza materie prime vegetali pro-dotte da agricoltura biologica.Naarei ha ottenuto la certificazione COSMOS (Cosmetics Organic andNatural Standard), certificazione europea scaturita da un lungo percorsodi studio e condivisione che ha permesso ad ICEA di confrontarsi alla paricon i marchi storici e i principali certificatori europei: Ecocert e Cosmebio(Francia), BIDH (Germania), Soil Association (Regno Unito). Cosmos, difatto, stabilisce in Europa le caratteristiche dei cosmetici naturali.Naarei utilizza inoltre per le proprie confezioni il PLA (acido polilattico),materia di origine vegetale ottenuta dal mais e non dal petrolio e quindi100% biodegradabile.

La cosmesi eco-bio è un argomento di grande attualità in quanto sta au-mentando l'attenzione per gli ingredienti e i loro effetti sulla salute, perl'ambiente e la sua salvaguardia. Molti prodotti comuni per la cura delcorpo, dalla crema al rossetto al baby shampoo contengono sostanze dan-nose per la salute. Una donna mediamente usa una decina di prodotti quo-tidianamente per la cura personale, l'uomo circa sei. Ciascun prodottocontiene almeno una dozzina di sostanze chimiche di cui solo per una pic-cola parte si conoscono veramente gli effetti. Stiamo conducendo un espe-rimento gigante in cui utilizziamo misteriose sostanze chimiche aspettandodi vedere cosa succede. Anche se i cosmetici sono prodotti per uso topico,

esterno, la maggior parte di essi, una volta applicati sulla pelle, entranonel corpo per cavitazione: attraverso la pelle nutriamo anche il nostrocorpo, non li mangiamo, ma assimiliamo comunque le sostanze contenutenel cosmetico. I prodotti che scegliamo devono quindi fare bene alla pellee allo stesso tempo all'ambiente. Oggi il mercato offre tante possibilità econ l'iniziativa del 22 Dicembre vorremmo far conoscere una linea dimake-up attenta alla salute delle donne che opera nel nostro territorio. Saràpresente una consulente specializzata per sedute make-up gratuite e con-sigli di immagine.

Durante la giornata sconto 10% su tutta la linea Naarei. Per info 0521-292905, [email protected]

Lezioni di trucco naturaledi Francesco Barbieri

-PACCHETTO PIEGA CAPELLOCORTO: 4 PIEGHE al COSTODI € 50,00 invece di € 92,00

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-PACCHETTO PROMOZIONALEper le feste DONNA: 2 PIEGHEE 2 MAKE UP PER IL TUO NA-TALE E CAPODANNO a €80,00 invece di € 150,00 INOMAGGIO scegli tra (CREMAMANI, SAPONETTA e LIP LAB-BRA).

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Viviamo un periodo di grande fermento per quanto concernele vaccinazioni pediatriche. Si sente parlare addirittura dieventuali sanzioni ai pediatri che non vaccinano o di ingressia scuola vietati per i bimbi non vaccinati. L'argomento è in-candescente quanto sconfinato. Ammettiamo, pur lavorandoin farmacia, di non conoscere a fondo queste tematiche cosìimmense. Conosciamo tuttavia persone a cui è cambiata lavita dopo la vaccinazione. In cuor nostro non riusciamo a li-quidarle con discorsi standard, qualunque essi siano. E' ne-cessario dibattere con intelligenza attorno a dati scientifici eoggettivi evitando di scadere in comportamenti da ultras vio-lenti appartenenti alla curva del pro e del contro a priori.

Come operatori sanitari vogliamo proporre ai lettori la testi-monianza e l'approccio di un padre che è riuscito a trasfor-mare una tragedia in una reazione fantastica raccontata nellibro “Se ti abbraccio non aver paura”. Franco Antonello èstato ospite recentemente nella trasmissione televisiva di LA7Piazza Pulita assieme al Ministro Lorenzin.

“Andrea è un ragazzo che fino a 2 anni e mezzo era meravi-glioso, perfetto, lo accompagnavo a scuola, parlava, rideva,cantava. Ora è un ragazzone di 21 anni. Dopo la vaccina-zione trivalente ha avuto 15 giorni di febbre senza interru-zioni, giorno e notte, e dopo questi 15 giorni l'Andrea chec'era prima non l'abbiamo trovato più, abbiamo trovato unaltro Andrea, un ragazzo autistico con le problematiche delcaso. Non sono un medico, non sono esperto di queste cose,sono un papà. Ma ho tre motivi che mi inducono a pensareche nei vaccini vi sia qualcosa che dobbiamo indagare.

Questa cosa non è successa ad Andrea. E' successa a 6000famiglie che mi hanno scritto. Vi sono inoltre in Italia 700 sen-tenze di tribunali che hanno condannato lo Stato a risarciredanni da vaccini. Non tutti hanno provocato autismo, ma co-munque vari danni.

Sono 700 sentenze che esistono. La terza questione è che neibugiardini vi è scritto: può causare autismo. Vi sono studi chemostrano come all'interno dei vaccini vi siano metalli pesanti,

mercurio, sostanze che fanno male. Io ho due figli, uno è statovaccinato, l'altro no. Mi è dispiaciuto molto non vaccinarlo,non ho scelto a cuor leggero, però se avessi un terzo figlio nonlo vaccinerei per questi motivi.

Sono per la libertà di scelta. Credo che i vaccini si debbanofare ma probabilmente non come li stiamo facendo.”

Vaccini. Utilità e limitidi Francesco Barbieri, Farmacia S.S. Annunziata Parma

TEMPO DI LETTURA: 4 min

Passi anni a provare creme di tutti i tipi perché hai la pelle delviso davvero poco idratata… le tue amiche te ne regalano ditutte le marche, tu ti fai consigliare, ma sei ancora in quellafase in cui non conosci davvero l’INCI (International Nomen-clature of Cosmetic Ingredients: unico modo per identificaregli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico), non saiquindi che la paraffina presente in tantissime creme commer-cializzate (e pubblicizzate, a cominciare dalla notissima in ba-rattolo blu) è petrolio che ti spalmi con dedizione sulla pelle…Ma un giorno rifletti, e capisci che la tua pelle assorbe, tuttoquello che le propini, nel bene e nel male… tutto entra in cir-colo, allora cominci a cambiare e a scegliere la Bio Cosmesie i prodotti non testati su animali: se mangio verdura e pastaBio, perché non devo far mangiare alla mia pelle ingredienti

altrettanto virtuosi, evitando schifezze chimiche?E poi incontri realtà piccole, mai sentite nei circuiti tradizionali,che stanno a pochi Km da Bologna, hanno la certificazione bio eun amore assoluto per quello che realizzano; provi la loro cremaall’uva e rosa mosqueta e la tua pelle cambia in poche ore. Non è un miracolo: è la realtà prodotta dalla conoscenza edalle scelte consapevoli!Parlo di Artes Quaero, giovane realtà di Gaggio Montano(BO), nata dall’incontro di due persone con background moltodiversi, per dare vita a una nuova esperienza lavorativa ecreativa, con l’obiettivo di trasformare la loro innata sensibilitàverso la “ricerca del bello”, in un modus operandi capace dicontrassegnare il valore del Made in Italy.

Artes Quaero, infatti, significa “io ricerco e desidero le cosebelle”. La scelta del naming e' il frutto di un'accurata indaginesul senso d’italianità legato alla maestria artigianale che inpassato ha dato lustro al nostro Paese. Questo passato va riscoperto e coltivato: Artes Quaero lo facon cura ed attenzione, evitando la sperimentazione suglianimali.

di Maddalena Nardi

Artes Quaero: la cosmesi bio sulle nostre colline, fatta con amore e ingredienti naturali locali

TEMPO DI LETTURA: 3 min

“Gli anni più importanti della mia vita furono quelli in cui in-seguivo le mie immagini interiori” questo affermava C.G.Jungriferendosi al periodo in cui si dedico, per più di 16 anni, alsuo viaggio introspettivo per conoscere se stesso.Quel suo personale processo di individuazione, raccontato nelfamoso Liber novus o Libro Rosso, che lo portò a contattare lo“spirito del profondo” ed a riavvicinarsi alla sua Anima libe-randosi dall’asservimento a quello “spirito del tempo” che, coni suoi valori e codici di comportamento, costituisce la gabbiadei nostri condizionamenti e la ragione delle nostre nevrosi.Spero d’ispirare, con la testimonianza di Jung, una riflessionesulla preziosità e l’urgente utilità dell’intraprendere un per-corso di crescita personale: dopo aver passato tutta la miavita a camminarmi dentro e gli ultimi vent’anni ad assisteregli altri nel loro cammino, nel mio ruolo di Naturopata eCounseler Olistico e Transpersonale, non ho dubbi nell’affer-mare che non c’è lavoro e viaggio più importante di quellodel “fare anima”. Solo immergendoci in noi stessi possiamo riConoscere la no-stra essenza aldilà delle pesanti sovrastrutture con le qualisiamo abituati ad identificarci e recuperare la potente dimen-sione creativa e proattiva della nostra psiche e il senso ed ilvalore della nostra vita.

Così raccontano le loro esperienze alcune splendide anime cheho avuto la gioia di accompagnare nel loro percorso di fioritura: “Con il lavoro ho contattato lo shock del mio bambino inte-

riore ed inizio a prendermene cura. Criticando il padre ela madre interiori inizio a liberarmi dei devo ed a viverecon una consapevolezza mai avuta prima.”

“Grazie agli incontri ho scoperto che vivere della mia sensi-bilità non mi rende più vulnerabile, ma al contrario mi av-volge di calore e mi nutre. A questo punto del mio viaggio,ho meno paure e mi sento più libero.”

“L’accoglienza e il non giudizio contattati col lavoro mi hannoaiutata a maturare maggiore fiducia ed a trovare più di-stacco ed ironia nella mia vita.”

“L’esperienza che sto facendo mi sta aiutando a conoscermipiù nel profondo, accogliendo tutto di me, senza più bana-lizzare i mie bisogni che giudicavo superficiali... ho capitocon chiarezza che non voglio più scappare dal dolore edalla fatica perché standoci sto prendendo consapevolezzadella pienezza e del senso vero della mia vita!”

“Nel mio percorso ho imparato a Riconoscermi ed Accettareme stessa integrando tutte le mie parti ad un livello più altodi consapevolezza.”

Germano Rossi Counseling olistico transpersonaleMassaggi energetici antistressBody Work – Tel 340.7618299 – mail: [email protected]

di Germano Rossi

Perché scegliere di fare un percorso di crescita personale?TEMPO DI LETTURA: 3 min

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Quest'estate Igor Sibaldi ha presentato il suo ultimo libro “I con-fini del mondo” chiacchierando a ruota libera su cosa in effettisiano questi confini ormai troppo stretti. Abbiamo affrontato unviaggio ideale in compagnia di Noè e del vero significato deltanto famoso Diluvio Universale (con qualche digressione suCappuccetto Rosso e Biancaneve, sul matrimonio e sui gatti).Noè significa “colui che va d'accordo con se stesso” è quindiuna persona che ha trovato il suo equilibrio e le risposte alle do-mande di esistenza e scopo.Ognuno di noi può essere un Noè, in grado di vivere il suodiluvio universale, che altro non è che un profondo cambia-mento di ciò che siamo e del mondo che ci circonda, che im-provvisamente diventa molto più ampio. Questo mondo, quellotroppo piccolino, per sua natura non può esserci d'aiuto a tro-vare un senso più ampio di noi stessi: abbiamo quindi solouna scelta, fra il rassegnarci a ciò che ci circonda oppure cam-biare noi stessi.Oggi molti di noi esprimono apertamente che “questo mondonon ci piace”, ma un tempo, storicamente, questa esternazionenon era possibile (pena la morte) perchè metteva in discussionelo status quo. Cesare, Gesù, San Francesco, Amleto, Don Chi-sciotte sono tutti esempi di personaggi che hanno espresso laloro non accettazione del mondo così come confezionato e nehanno subìto le ripercussioni. Noè fu il primo fra tutti noi a so-stenere che “questo mondo è troppo piccolo”.Noè costruisce la sua arca, che dal testo originale capiamo es-sere non una barca bensì un linguaggio, una lingua persona-lissima che dobbiamo costruirci interiormente. Sibaldi teorizzache Dio disse a Noè: “Se tu vuoi cambiare il mondo impara adaffrontare il cambiamento: costruisciti un linguaggio mentaleche sia solo tuo, che sia come il legno della vite, che si attaccaalle cose, attaccato fermamente alla realtà e a ciò che è reale,e non farti prendere in giro da chi dice parole che non dicononulla. Un linguaggio per parlare con te stesso e che possiedaparole concrete riconoscibili senza ombra di dubbio”.Scartando dal pensiero tutte le parole senza un senso com-piuto, astratte e che non hanno un significato reale, possiamoliberare almeno il 10% della nostra mente per lasciare spazioa cose molto più importanti, per conquistare più tempo a di-sposizione, per allargare i nostri confini. La mente sarà così ingrado di vedere cose che i contemporanei nemmeno riesconoad immaginare.Alcuni esempi di parole inutili? Sport, politica, democrazia, ilnome di battesimo (che non scegliamo noi, ma ci viene imposto),il cognome, matrimonio, spiritualità, anima, Dio… e in generetutte quelle parole che un bambino di tre anni difficilmente riescea inquadrare nel suo significato. Queste parole rendono questo

mondo ristretto e hanno a che fare con uno schema di DOMI-NIO. Sono parole che hanno la funzione di tenerti fermo esat-tamente dove sei, per non farti venire voglia di estendere i tuoiconfini, per fare in modo di adeguarti a questo piccolo mondoche in fondo, quando eri bambino, trovavi un po' strano.Il cambiamento non è qualcosa che dobbiamo attendere: la spe-ranza in un futuro migliore è inutile perchè è ORA che dob-biamo darci da fare, costruire la nostra arca e vivere il nostrodiluvio universale. “Fai le cose finchè c'è luce perchè quandovien buio non puoi più fare niente” significa che dobbiamo darcida fare ora, in questa vita, senza attendere tempi migliori.Nella storia biblica tutto ci viene proposto come insensato e ir-realizzabile appositamente per darci la percezione che noinon potremo mai farlo e che siamo costretti a rimanere qui, inquesto status quo. Ma la storia, anche quella degli animali, èben diversa … Dio spiegò a Noè che nel “linguaggio solo no-stro” dobbiamo fare entrare anche le bestie, ovvero le nostreparti animalesche, quelle istintuali e spontanee, le pulsioni chesono elementi innati e importanti di noi stessi. Che vanno ac-colte e salvate!Con un'arca di questo tipo, le persone attorno possono non ca-pire più questi Noè, così diversi da tutto il resto. Questo può es-sere un problema, farci sentire disadattati. E' accaduto in tuttele epoche: questi disadattati erano persone che avevano capitoche questo mondo ci è troppo stretto, va ingrandito e per farlodobbiamo cambiare noi stessi.Quando ci sentiamo disadattati, o ci indicano come tali, signi-fica che siamo arrivati al confine del mondo ed è il momento diquella che viene da sempre definita “l'iniziazione”, ovvero ilcambiamento che ci trasforma e allarga i nostri confini. E' unrituale in cui la nostra identità viene annientata ed è per questoche spesso viene rappresentato con una sorta di morte: l'Adam,Biancaneve, Cappuccetto Rosso, la Bella Addormentata, Polli-cino ne sono esempi (in particolare tutta la tradizione fiabescain cui la protagonista è una donna).Quindi, poiché non riesci a sopportare niente di quello che sop-portavi prima, decidi di cambiare: tutto questo è un bisognoprofondo dell'Uomo ed è costantemente a nostra disposizione.Questo è il vero diluvio, quell'acqua che inizia a piovere e in-vade tutto il mondo che conosci mentre tu, nella tua arca, gal-leggi e ti ergi in alto, in una posizione in cui vedi le cose da unnuovissimo punto di vista.Nessuno muore nel diluvio universalee tutti continuano a vivere la loro realtà ristretta fatta di linguaggiastratti che distraggono e imprigionano; tu sei altrove e veditutto questo da lontano, in posizione più alta; loro non capisconote e tu non comprendi loro perchè sono “sott'acqua”, hanno unlinguaggio differente.

Saremo soli? No! Incontreremo chi, come noi, avrà vissuto il suodiluvio universale.Quali sono le fasi dell'iniziazione? Sono quattro, sono le stesseper chiunque e si rifanno alla fase alchemica:1 - il grande mare nero in cui perdiamo ogni nostra certezza(come Gesù sul Calvario) e richiede che ci costruiamo l'Arca;

2 - VIRIDITAS, il grande mare verde. Verde dell'acqua del dilu-vio che ti porta in un oceano di infiniti e repentini cambia-menti. E' il momento della pietà e dell'affidarsi;

3 - ALBEDO, ovvero il momento dell'alba, in cui qualcosa dinuovo inizia a formarsi, un'identità diversa prende forma. Sitrovano qui i grandi amori che ci completano;

4 - RUBEDO, il grande mare rosso, in cui nuovo sangue rossofluisce nel nostro corpo e ci trasforma definitivamente in qual-cuno di nuovo.

Queste fasi hanno il potere trasformativo per tutte quelle personeche vogliono estendere i loro confini, accettando il cambiamentoe vivendo fino in fondo, con la propria Arca, le fasi dell'inizia-zione. Oggi incontriamo sempre più spesso altre persone checomprendono il nostro linguaggio e possono condividere questaesperienza. Questi cambiamenti e tutte queste persone stannoavviando una fase straordinaria che potremo definire unanuova speciazione dell'Essere Umano: sta nascendo una vitadiversa in un mondo molto più ampio in cui ci sarà convivenzaancora a lungo con tutti quelli che avranno deciso di rimaneredove sono, cioè sott'acqua, nel mondo piccolino.Ride Igor Sibaldi, ride con noi, perchè sa benissimo che in fondonon ci ha affatto raccontato il contenuto del libro, ma ci ha do-nato un viaggio speciale in compagnia di Noè a favore di tuttiquelli che, come i presenti, stanno cercando il loro personalis-simo diluvio universale. Buona pioggia a tutti!

BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE

La Protezione Civile apre le porte al mondo vegano e lo fa nellacittà di Parma. Lo scorso 8 Novembre si è tenuto presso la sededel comitato di Parma della Protezione Civile di via del Taglio,il corso “Alimenti Vegani/Vegetariani” curato dal maestro LuigiD’Avino, vegetariano per scelta personale, nonché professorepresso la scuola alberghiera di Salsomaggiore Terme; RosarioIppoliti, cuoco referente cucina Comitato Provinciale della Pro-tezione Civile di Parma e Maurizio Lori, cuoco Comitato Pro-vinciale della Protezione Civile di Parma. “La Protezione Civile- ci spiega Ippoliti - è come una grande famiglia! E’ importante,soprattutto negli stati di calamità far sentire la gente a casa,farle trovare un luogo confortevole, ma soprattutto il cibo a cuisono abituati. Per questo abbiamo deciso di pensare, non soloa chi soffre di intolleranze alimentari, ma anche a chi, per mo-

tivi etici o salutistici ha scelto buone abitudini alimentari.” Si-monetta Rossi, vice presidente dell’Associazione Parma Eticama anche volontaria della Protezione Civile, si dice entusiastadi questa iniziativa: “La collaborazione tra la Protezione civilee la nostra associazione è nata nel 2014, sin dal primo annodel Parma Etica Festival. I loro volontari, capitanati dall’instan-cabile Rosaria Longo, sono arrivati al Festival come la cavalleriadei film: ci hanno aiutato durante i tre giorni della manifesta-zione regalandoci la loro preziosa esperienza. Dopo quei beimomenti di condivisione alcuni di loro sono diventati soci del-l’Associazione e alcuni di noi, hanno frequentato il corso perentrare nella protezione civile. E’ bello vedere come anche nelmondo del volontariato si aprano le porte alle differenze, acco-gliendole come una ricchezza, anziché con diffidenza.”

Igor Sibaldi e questo mondo troppo piccolo

La protezione civile apre le porte al mondo vegano di Anna Ganapini TEMPO DI LETTURA: 2 min

Benessere corpo & mente

Buone pratiche

di Lisa Dott.ssa Bortolotti, Consulente in aziende e in sistemi. Vicepresidente SCEC EmR [email protected]

DICEMBRE 2015

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A settembre è stato inaugurato l’asilo sostenibile progettato dal-l’architetto Mario Cucinella nel comune di Guastalla (RE) per so-stituire le scuole perse a causa del sisma del 2012 in Emilia, conmateriali naturali ed interdisciplinarità. I bambini lo chiamano“la balena”, vista la forma tondeggiante degli interni, pensatiper garantire la massima sicurezza e tutto il comfort possibile.“Per progettare un asilo nido e una scuola d’infanzia - ha rac-contato l’architetto - è necessario che si incontrino e dialoghinodiscipline diverse: l’architettura, la pedagogia, la psicologia,l’antropologia. La qualità degli spazi dipende da come questisaperi riescono a interagire tra loro. La costruzione di ambientiper i più piccoli può essere uno spunto di riflessione sul ruolodell’architettura, che non è solo materia da riviste patinate mapuò diventare strumento educativo: lo spazio condiziona i com-portamenti e bambini cresciuti in un ambiente confortevole, sti-molante, adatto alle loro esigenze saranno adulti piùconsapevoli.”Realizzato in collaborazione con Rubner l’edificio è interamentecostruito con materiali naturali privi di sostanze chimiche dan-nose mentre il legno lamellare della struttura ed il vetro delle pa-

reti permettono allo sguardo diattraversare le aule da un latoall’altro e stimolare l’intera-zione del bambino con lo spa-zio circostante. L’asilo sostenibile complessivamente è costato 3,2milioni di euro, 1,4 finanziati dal Comune di Guastalla, 750.000€ dalla Regione, 250.000 dal concerto “Italia Loves Emilia”ed i restanti provenienti dalle offerte raccolte dalla Regione. Ibambini sono passati dagli scomodi container temporanei allapancia della balena senza nessun timore, scoprendo i nuovi am-bienti, i giochi e le piste da skate con stupore e curiosità (fonteRinnovabili.it).“A nome della presidenza e del comitato scientifico del CETRI-TIRES - ha dichiarato Antonio Rancati, coordinatore nazionaleattività didattiche e strategie di formazione - abbiamo espressoi nostri vivi apprezzamenti a questa lungimirante pubblica am-ministrazione. Una scuola che farà il giro del mondo per il suodesign e la sua sostenibilità, in linea col futuro che desideriamodi green economy, terza rivoluzione industriale, con l’economiadella condivisione, i temi della tutela ambientale insegnati fin

da piccoli. Una buona notizia non solo per le famiglie di Gua-stalla, ma per tutto il Paese: progettare, costruire e vivere beneun edificio pubblico è possibile, non domani, il futuro è giàqui.” Ma vediamolo più nel dettaglio questo asilo, che si aprenel “ventre della balena”, di ispirazione collodiana. Si nota su-bito l’occhio di riguardo che nell’architettura della struttura si èavuto per il verde, tutti i giochi nel giardino sono rigorosamentein legno, e un sentiero in sassi piccoli di colore marrone ci con-duce all’ingresso. E poi l’impatto zero della struttura con fotovoltaico, recuperoacqua piovana, raccolta differenziata e riscaldamento acqua sa-nitaria con l’ausilio del sole. Essendo una struttura per circa 130bambini da 0 a 3 anni, vi cresceranno sicuramente le future ge-nerazioni del paese imparando fin da subito che si può ben vi-vere in un mondo più sostenibile, attento alla natura quanto albenessere dell’uomo.

Scelte Ecosostenibili

BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONEDICEMBRE 2015

Bambino naturale

di Emanuele Gadda – Delegato CETRI Educational

L’asilo sostenibile è possibile!TEMPO DI LETTURA: 4 min

Foto di Emanuele Gadda

Foto di Fausto Franzosi

Pensare globale, agire locale. Ora e sempre RESILIENZA!TEMPO DI LETTURA: 9 min

di Silvano Ventura

Perchè dovremmoarrenderci all'oli-garchia economicae tecnologica? Per-chè rassegnarci?Moltissimo pos-siamo ancora fare!Ancora oggi pos-siamo recuperaretutto ciò che è statoprezioso in pas-

sato, purchè manteniamo pura l'anima e ci facciamo coope-ratori della natura: chi se ne allontana verrà travolto. Si puòritrovare insieme la strada, si può recuperare l'integrità per-duta. Uniti lo protremo fare. Purché dimostriamo una forte ca-pacità di resilienza. La parola resilienza deriva dal latino'resilire', che significa “rimbalzare”. Il termine viene usato in-nanzitutto in tecnologia, dove indica la capacità dei materialidi resistere alle sollecitazioni a agli urti, poi, a partire da que-sto ambito, ha diverse applicazioni in altre scienze, assumendoin esse vari significati.All'interno della Transizione, per RESILIENZA s'intende la ca-pacità della comunità di resistere a shock esterni e soprattuttoalla carenza delle risorse sul nostro pianeta. A quali adatta-menti dei nostri stili di vita ci costringerà l'assenza o la scarsitàdi energia fossile (petrolio, gas naturale, carbone)? Oggi citroviamo a vivere e operare in un panorama globale comple-tamente diverso da quello di ogni periodo precedente, e que-sta trasformazione, si farà sempre più rapida e decisiva neiprossimi anni.Le crisi legate alla scomparsa del petrolio e di altre risorse mi-nerali, al fallimento nel nostro modello economico-finanziarioe al cambiamento climatico con le conseguenze ambientali esociali che esso comporterà, ci porranno davanti ad una sfidaaffascinante: quella di inventarci un nuovo modello di vitaprima che il pianeta, e noi con lui, collassiamo.Ecco che allora si fa urgente la necessità di un nostro cam-biamento che dovrà avvenire a livello locale, tenendo benpresenti i problemi nella loro globalità. Dobbiamo impararead adottare comportamenti concreti secondo uno stile di vitaorientato alla responsabilità dei singoli, delle comunità e poidell'intera società.

Viviamo tutti un costante stato di dipendenza da sistemi, pro-cessi e organizzazioni, dei quali nulla sappiamo e sui qualinon possiamo esercitare alcun controllo. Nelle nostre città, cosìcome nelle nostre aziende e nelle nostre campagne consu-miamo energia, gas, prodotti minerali e chimici in tutti i tipi.Nelle nostre cucine consumiamo quantità sproporzionate dicibo che percorrono migliaia di chilometri per raggiungerci,con catene di produzione e distribuzione estremamente lun-ghe, complesse e delicate, strettamente collegate alle disponi-bilità di petrolio e dei suoi derivati. Tutto questo è stato resopossibile, negli ultimi 70 anni, dell'abbondanza di combustibilifossili a basso prezzo, che ci ha messo a disposizione energiaovunque per produrre senza posa merci e spostarle da unaparte all'altra del pianeta.É facile scorgere l'estrema fragilità di questa struttura. Basteràl'aumento del costo dell'energia, unito alla sua scarsa dispo-nibilità a fare crollare questo modello di sviluppo e travolgeretutto e tutti. O forse saranno le guerre e gli sconvolgimenti so-ciali causati dall'infrangersi dell'illusione dell'abbondanza ine-sauribile – nella quale stiamo vivendo da oltre 70 anni – a farepresto collassare il sistema. Solo un piccolo assaggio sono lemigrazioni che interessano l'Europa,ma che diventeranno sem-pre più esodi di massa. É probabile infine che la crisi del no-stro modello di sviluppo sarà scandita da gravi cambiamenticlimatici ed eventi estremi di varia natura.Questa non è resilienza e neanche semplice buon senso!Pensare, progettare ed infine agire resiliente significa dotare lacomunità e il territorio di una propria energia, di creatività e di-namismo. In concreto significa attuare delle scelte differenziateper ottimizzare le risorse ed aprire la strada al cambiamentoinventivo. Trasformare un parcheggio in un orto comunitario;piantare alberi da frutto piuttosto che piante “decorative”: limi-tare l'importazione di bene primari (ma non solo) producibili inloco e riattivare così l'economia locale; ri-usare prima di rici-clare e riciclare piuttosto che smaltire; utilizzare i mezzi pubblicie organizzare “car-sharing”: favorire i gruppi di acquisto e lasolidarietà sociale; condividere utensili e competenze, attivarebanche del tempo, creare mercatini dove cittadini possano ba-rattare beni che non usano più, istituire una moneta locale emille altre esperienze ancora da inventare. Tutti questi sonoesempi di come favorire una resilienza locale e creare “sensodi appartenenza” alla comunità.

Non vi sentite ancora in grado di partire per questa avventura?Ma se la resilienza fosse una predisposizione individuale ecollettiva che si può anche imparare? Quali sono le caratteri-stiche di una persona e di una comunità che favoriranno l'ap-prendimento della resilienza?• Una persona resiliente è in grado di reagire con flessibilitàai cambiamenti e alle difficoltà esistenti e quindi, nel supe-rarle, sviluppa un equilibrio originale. Valutando la comples-sità di una situazione, è in grado di intuire quali sono leopportunità che sottendono ai vincoli del problema e, nelcaso, non vive la sconfitta come problema fallimento perso-nale, ma presto la metabolizza, traendo insegnamento daglierrori commessi. Una persona resiliente è disposta al cam-biamento ed al continuo apprendimento, è pronta a mettersiin gioco uscendo dalla propria “zona di comfort” fisica ementale, per mettere in dubbio dogmi e credenze, e per stu-diare nuove idee o sperimentare nuove soluzioni.

• Una comunità resiliente si distingue per la capacità di rea-gire nelle situazioni difficili con creatività. É orientata al benecomune ed è guidata da princìpi solidali; si adopera per at-tivare collaborazioni e iniziative di mutuo aiuto mediantecondivisione di beni e saperi. Insomma, una comunità resi-liente, cerca in tutti i modi di mantenere il benessere collet-tivo, in sintonia con il benessere dell'ambiente.

• Per concludere, posto che possiamo decidere se affrontareo semplicemente subire la crisi che il nostro modello di svi-luppo economico-sociale-ambientale attraversa, il cambia-mento di paradigma sarà il nostro punto di partenza: percambiare dovremo mettere in campo le migliori energie edavere la capacità, un po' visionaria, di intuire come trasfor-mare il mondo guidandone l'evoluzione nella direzione piùattraente ed efficace. Il futuro sarà il posto dove tutti andremoa vivere, allora operiamo per farlo proprio come noi lo vor-remmo! Inizia da te, ricordando che la buona volontà nonbasta, senza la conoscenza, la consapevolezza e la concre-tezza. Poi pensa globale e agisci locale.

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BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE

di Margherita Bruni

DICEMBRE 2015

Illimitatezza è la parola chiave di una modernità vissutaall'ombra della celebre “Favola delle Api” di Mander-ville (per intenderci: vizi privati, pubbliche virtù) e nel to-tale oblio di quel senso della misura tanto decantatonell'antichità classica (in media res stat virtus!), quandole Business School di tutto il mondo formano gli econo-misti di domani all'insegna del Greed is Good.Queste le tematiche affrontate nella suggestiva cornicedella Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio, a Bolo-gna dal francese Serge Latouche, profeta della Decre-scita conviviale, strenuo oppositore dell'occidentalismoe dell'utilitarismo, nell'ambito del ciclo Pensiero e Pro-getto curato dal Corso di Laurea in Design del ProdottoIndustriale.Il suo discorso è stato un quadro conciso della società del-l'iperconsumo e delle scappatoie da essa.La proposta della decrescita contiene un lato obiettivo,che coincide con un cambiamento della società e con unnuovo ethos ed uno subiettivo, per il quale si configuracon arte di vivere.Decrescita sarà dunque rifiuto razionale di tutto ciò chenon è indispensabile: ecco perché Latouche propone dirilanciare il concetto di frugalità, rivalutandolo a livellodi etica e di estetica.L'espressione antinomica “abbondanza frugale” ci rinviaproprio a questo aspetto: nella società della decrescita laproduzione dev'essere organizzata intorno alla soddisfa-zione dei bisogni primari e indispensabili dell'uomo, edunque improntata ad un ragionevole utilizzo delle ri-sorse naturali; quando ci si sottrae alla logica produttivi-stica e consumistica, osserva Latouche, la frugalità divienela “condizione di qualsiasi forma di abbondanza”.

Il primo passo da com-piere è dunque la deco-l o n i z z a z i o n edell'immaginario, com-pletamente diverso da una rifondazione dell'etica. Que-st'ultima, riconosciuto il consumo come “droga”,avrebbe come reazione una sorta di integralismo asce-tico, con conseguente rischio di marginalizzazione so-ciale, generando dunque solo risposte sparute eparziali. Il cambiamento dell'immaginario, invece, puòfar sì che il cambiamento del sistema di valori e pratichesi traduca in comportamenti naturali, in una scelta ac-cessibile ai più.A livello individuale, la decrescita può prendere laforma di una scelta di sobrietà, che si esplichi in unariduzione dei consumi, o, secondo la logica del dono,la forma dell'autoproduzione e del ricorso a forme discambio non economiche.La nostra - prosegue Latouche - è una società di scar-sità artificiale che privatizza la naturale abbondanzadelle risorse.L'economia ha sciabordato oltre i margini della biosferae della sfera sociale, entro la quale va reincastrata.La sfida di questa umanità è quella di contrapporre l'au-tolimitazione alla hybris, la cooperazione alla concor-renza (che il nostro definisce scherzosamente come ilprincipio della “libera volpe in libero pollaio”), l'attivi-smo all'egoismo, il socialismo all'individualismo.La decrescita - conclude Latouche - è in questo contestonon un'alternativa, quando piuttosto una matrice di al-ternative, di volta in volta plasmabile ed adattabile allediverse sensibilità e culture.

Serge Latouche: Etica ed Estetica della Frugalità

Buon senso e buone praticheTEMPO DI LETTURA: 4 min TEMPO DI LETTURA: 3 min

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Agri-Cultura

di Annalisa Amadori - LAV Bologna

Il Settore Educazione della LAV, in collaborazione conl’agenzia Civicamente, ha elaborato il progetto didatticoAlimentazione e Ambiente (http://www.educazionedigi-tale.it/lav/), diretto agli alunni della Scuola Primaria e Se-condaria di primo grado.

Il progetto intende offrire ai ragazzi un’occasione originalee utile per comprendere quanto le abitudini alimentari in-cidano sul Pianeta e quali siano le scelte più efficaci per di-minuire l’impatto negativo della produzione alimentaresull’ambiente, mostrandone i vari aspetti (etico, ambientale,sanitario), in un linguaggio dinamico e consono all’età, in-tegrato da una “intervista doppia”, giochi, test ed altro an-cora... Grazie ad un approccio pedagogico innovativo, ilprogetto mira ad ampliare le conoscenze, generare consa-pevolezza e indurre l’adozione di comportamenti quoti-diani consapevoli e responsabili.

Perché rispettino se stessi e l’ambiente in cui vivono, è ne-cessario che i ragazzi conoscano quali siano i cibi la cuiproduzione richiede un grande dispendio di risorse e au-mento delle emissioni di gas nocivi per l’ambiente, qualisiano gli alimenti da preferire per restare in salute ed esseremaggiormente sostenibili.

Gli insegnanti aderenti all’iniziativa hanno a disposizione:

• uno STRUMENTO MULTIMEDIALE (“Alimentazione & Am-biente”), in cui contenuti precisi e linguaggio animato,pensati appositamente per il target di riferimento, fun-gono da catalizzatore di attenzione, favorendo la com-prensione dell’argomento, la riflessione autonoma e ladiscussione di gruppo;

• una GUIDA DIDATTICA, ovvero un piccolo manuale re-datto per garantire ai docenti familiarità con i contenuti,

facilitare la comprensione della metodologia proposta eil pieno utilizzo delle sue potenzialità.

Il progetto è scaricabile gratuitamente, tramite lapiattaforma Civicamente, con la compilazione di unbreve modulo di iscrizione reperibile all’indirizzo:http://www.educazionedigitale.it/lav/

L’utilizzo successivo non richiede il collegamento a internet,ma semplicemente un computer o una lavagna multime-diale. E’ comunque anche possibile la fruizione on-line.Gli insegnanti possono svilupparlo in classe indipendente-mente o con l’affiancamento di volontari LAV, a disposizioneper qualunque richiesta (a titolo gratuito!).

Sito per approfondire: www.lav.it

Progetto didattico “Alimentazione e ambiente”

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BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONEDICEMBRE 2015

RECENSIONI

Che questo libro non siaun libro qualsiasi lo si ca-pisce già dalla copertina.E ogni pagina che si sfo-glia è una sfida inaspet-tata, a riflessioni, acuriosità ad azioni chetutti noi possiamo faregiocando e colorando lanostra città. La canadeseKeri Smith ci regala ricettedi graffiti da fare con ilmuschio, ma anche formedi stencil e di adesivi daritagliare e usare in giroper gli uffici o per lestrade… passando per lebombe di semi per vedereattorno a noi tesori ina-spettati, per ritornare unpo’ bambini nel fiumedella creatività, per farestare meglio tutti, con ilsorriso! Un libro che in-vita a essere protagonistiattivi del paesaggio urbano, a usaretutta la nostra vena creativa, ben nu-

trita all’autrice, per abbellirlo, modifi-carlo, alterarlo, portarlo a nuova vita.

Risveglia la città. Idee e progetti per lanciare il tuo messaggio al mondodi Keri SmithEditore: Terre di Mezzopagine: 144 - prezzo di copertina: 14 €★★★★★

Caro Francesco, che beldono che mi hai fattocon questo “Piccolo ma-nuale dei giochi di unavolta”. Ad ogni pagina,sfogliandolo, mi assaleun ricordo e mi coglieun po' di nostalgia etanta tenerezza per igiochi fatti in cortili as-solati e affollati di bam-bini chiassosi. Pieno diillustrazioni e con spie-gazioni che “passodopo passo” guidanoalla realizzazione diogni gioco proposto,può diventare una veraguida per chi si vuole di-lettare nell'auto produ-zione di qualchegiocattolo, magari da“mettere sotto l'albero”al posto del solito ba-nale gadget tecnologico di ultimagenerazione. Raccomandatissimoper genitori “illuminati” e “anticon-formisti” che, oltre a dedicarsi consoddisfazione al “fai da te”, vo-

gliano condividere con i figli qual-che momento di vero svago, con latesta, gli occhi e il cuore fuori dauno schermo!

Il piccolo manuale dei GIOCHI di una voltadi Francesco GucciniEditore: Mondadoripagine 163 - prezzo di copertina: 15 €★★★★★

TEMPO DI LETTURA DELLE SINGOLE RECENSIONI: 1 min

Questo interessante libro dà consigli pratici su comealimentarsi in maniera sana e allo stesso tempo gu-stosa ma soprattutto racconta come ognuno, con pic-coli accorgimenti e nozioni, può fare diventarepiacevole e divertente il momento della preparazionedei pasti. In particolare l'autrice, blogger e chef vegan,si orienta verso ricette vegan, crudiste e senza glutine

proponendo primi piatti, contorni, merende e dessertappetitosi, avendo cura che il livello di preparazionee le attrezzature utilizzate siano a portata di tutti. Lavarietà degli alimenti scelti, e i piatti che si possonocreare sono semplici, con alti valori nutritivi e dige-ribili facilmente. Un'attenzione particolare viene dataall'ambiente: i piatti sono suddivisi in stagioni, i pro-dotti sono integrali e di facile reperibilità e per ogniingrediente “esotico” viene fornita l’alternativa a km0 con prodotti originari del territorio. Oltre alle ri-cette il libro contiene anche un’introduzione teoricaper avvicinarsi ad un’alimentazione vegana tenden-zialmente crudista, tante curiosità e approfondimentisulle proprietà dei vari alimenti e su come integrarenelle ricette gli abbinamenti con le varie erbe aro-matiche terapeutiche.

Questo libro, prestatomida un caro amico, risultasorprendente nonostantele aspettative fossero giàalte: grazie al passapa-rola sui social network dipersonaggi famosi e allerecensioni sulle maggioritestate nazionali, il libro diAgassi è stato un vero eproprio fenomeno lettera-rio. E difatti questa auto-biografia (anche se la vitadi questo tennista la po-tremmo considerare unromanzo) è una rivela-zione: una carriera - unavita - contraddistinta dacontinui alti e bassi, para-bole ascendenti e discen-denti, cadute e riprese. Unpersonaggio perenne-mente insoddisfatto checerca il travestimento este-riore (ed interiore) per ap-parire ciò che non è, perchè non sa chiè. Tra vittorie e sconfitte, Agassi af-fronta un cammino di consapevolezzafino alla “redenzione finale”, pas-sando per le persone più influenti dellapropria vita: il padre-padrone che sin

da bambino lo “costringe” al tennis, laseconda moglie ed ex-tennista SteffiGraf, passando per il fisioterapista-mentore Gil, che forse più di tutti con-tribuirà al successo di questocampione più che mai controverso.

Open. La mia storiadi Andre AgassiEditore: Einaudipagine 502 - prezzo di copertina 20 €★★★★★

Emilio Rigatti è uno diquegli autori che vorreiconoscere; è insegnantee scrittore, ma soprattuttoè un cicloviaggiatore e inquesto libro godibilis-simo ci invita a zigza-gare nella zona delCollio/Brda, tra Italia eSlovenia, tra vini e uo-mini, panorami, curve echiese tutte da scoprire. Eallora è bello seguirlocon il suo modo scanzo-nato e un po’ burbero diavanzare nella storia diieri e di oggi, cogliendosfumature di colori, pro-fumi di una natura dav-vero speciale echiacchiere di paese ri-flettendo sui confini…immaginari o vissuti, tuttiaffrontati in sella alla suabici. Sempre curioso epuntale nel portarci con sé “sono unalchimista del pedale e so come me-scolare luci e ombre, salite e discese,sudori e rigori, orizzonti e sottobo-

schi, so prevedere i giri sottotono equelli gloriosi.” Tutto da imitare, inbici o a piedi, per scoprire luoghidavvero unici, da non dimenticare.

Gli alchimisti delle collinedi Emilio RigattiEditore: Ediciclopagine 170 – prezzo di copertina: 13,50 €★★★★★

Stefania mi piace da sem-pre perché arriva subitoal dunque. Ecco un ma-nuale di ricette e di accor-gimenti tanto giustiquanto “leggeri” per ap-procciarsi “senza perderetempo prezioso - dice lei– o sprecare denaro” allascelta vegan. L’autopro-duzione la fa da pa-drona: tanti tipi di lattevegetale da potersi fare incasa, ma anche formaggiveg a costo ridotto, bistec-che di melanzane e ledritte per lo svezzamentoo per cucinare dolci gu-stosi e gli snack da ufficio.Stefania è così: mammasempre più sprint, bloggeraffermata, concreta, so-lare e di certo vegana manon strana!

Vegano ma non stranodi Stefania RossiniEditore: L’Età dell’Acquariopagine: 135 - prezzo di copertina 12 €★★★★★

Immaginate di tornareper un istante bambini,ignari di tutte le vicissitu-dini del mondo, igno-randone i “perché”.Siete in un invernofreddo, all’interno dellavostra casa con un belcamino acceso. Vostropadre si avvicina conuna scacchiera e vidice: “Dai, ti insegno agiocare a scacchi!”Ecco che davanti a voinon ci sono dei piccolipezzi di legno ma degliesseri viventi in carne eossa che grazie allamagia si animano e in-cominciano a fronteg-giarsi.Si può dire che Il ca-stello degli scacchi siaun libro per bambini, secon questo vogliamodire che è stato scritto per personeche hanno bisogno di tanto amore,cura e fantasia. Il libro infonde ca-lore, sicurezza e tanta giovialità at-traverso gli scacchi e per gli scacchi,l’unico gioco in cui la guerra unisceanziché dividere. Si entra così in unmondo dove Re, Regine, Torri, Al-

fieri, Cavalli e pedoni si animano ediventano i protagonisti di giochi,magie e indovinelli che coinvolgonoe divertono, dando luogo ad appas-sionanti vicende. Un libro dove sicombinano la bellezza delle favoleal piacere di un gioco che accom-pagnerà i lettori per tutta la vita.

Il Castello degli Scacchi. Fiabe e leggende per imparare la battaglia più antica del mondo che non fa male a nessuno: Il Gioco degli Scacchidi Carlo Alberto CavazzoniEditore: Le Due Torripagine 112 - illustrato a colori prezzo di copertina: 18 €★★★★★

Libri & C.

VALUTAZiOne Di ViVeRe SOSTeniBiLe:OTTIMO ★★★★★ - SCARSO ★★★★★

Spaghetti vegetali. Dall'antipasto al dolcedi Francesca PiùEditore: Macro Edizionipagine 94 - prezzo di copertina: 9,80 €★★★★★

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di Alessandra Campanini, Architetto per associazione BIOECOSERVIZI FORMAZIONE E CULTURA per l’ABITARE SOSTENIBILE [email protected]

Riscoprire il linguaggio dell’universo con il Feng Shuiper vivere in armonia con l'ambiente

www.parma.viveresostenibile.net13

SITI per APPROFONDIRE:www.parmafengshui.it

INVERNO 2015

®ECO ABITARE

Edilizia 2000, a Pilastro di Langhirano, è da 30 anni una realtàconsolidata a Parma e provincia.Trattiamo prodotti per l’edilizia sia per le nuove costruzioni cheper le ristrutturazioni.Realizziamo strutture in legno lamellare e massello. Nel nostroshow room offriamo finiture d’interni, arredo bagno, porte, ser-ramenti, camini, stufe, vernici e colori.In questa occasione vorremmo approfondire un tema che interessatutti, il riscaldamento della propria casa.Come possiamo abbinare un risparmio energetico con un rispar-mio economico e il rispetto per l’ambiente?Per chi è attento a queste esigenze, la soluzione è la stufa-cami-netto a legna ad accumulo di calore con sistema Heat MemorySystem, brevetto tecnologia Xtra. Con questo sistema la stufa-ca-minetto è in grado di trattenere il calore e restituirlo gradualmenteper un periodo prolungato oltre le 12 ore con soli 9 kg di legna.- SALUTE: il calore radiante ad onde lunghe è gradevole, moltosano e pulito privo da polveri volatili.

- RISPARMIO: alimentare la stufa con minor frequenza si traducein un minor consumo di combustibile, basso impatto ambientalee più economico.

- RISPETTO PER L’AMBIENTE: si produce calore ed energia conridotto utilizzo di risorse. Per scaldare non c’è bisogno di un“bosco” ma semplicemente di una “cesta di legna”. Non biso-gna surriscaldare ma occorre accumulare per scaldare unifor-memente, a lungo e senza sprechi.

Questo sistema riduce l’inquinamento e crea un microclima do-mestico più sano ed equilibrato per un ambiente sano dentro efuori casa.Vi aspettiamo in show room dove i nostri tecnici qualificati edesperti vi potranno offrire soluzioni per le vostre esigenze con rea-lizzazioni di progetti.

di Giulia Chiari

a cura degli architetti e consulenti Feng Shui - Barbara Ghidini e Paolo Brighetti – Parma Feng Shui

Edilizia 2000: una scelta sostenibile per te e per la tua casaTEMPO DI LETTURA: 2 min

TEMPO DI LETTURA: 3 min

Quando ci vogliamo occupare della nostra salute e del nostro benes-sere ci attiviamo intraprendendo indagini, approfondimenti e verificheche conducono ad operare delle scelte verso percorsi terapeutici a varilivelli o anche semplicemente innescando dei cambiamenti.Gli ambiti in cui solitamente apportiamo miglioramenti sono quelli del-l'alimentazione, dell'attività fisica, dello stile di vita in genere. Spesso chiè più sensibile ad una concezione olistica del proprio equilibrio psicofi-sico, si avvicina anche a pratiche afferenti la sfera psicologica, psichica,energetica e spirituale dell'uomo, rinnovando la consapevolezza che lanostra salute o meglio, in senso lato la qualità della nostra vita, dipen-dono da una complessità di fattori multidisciplinari. Progettare la casain sintonia con gli equilibri della natura e quindi in un’ottica di benesserearmonico, è un approccio che considera e integra tutti i saperi antichie moderni a carattere globale sulla cultura ambientale. Inoltre recupe-rando antiche tecnologie alla luce di nuove forme e modalità abitative,consente di amplificare comfort e ridurre a zero o quasi l’impatto sul ter-ritorio e sull’ambiente. Le tecnologie con la terra cruda, la paglia, lacalce riattivano queste modalità includendo benefici anche sociali per leparticolari modalità applicative di questi materiali. Come?L'architetto che lavora con questo metodo attiva tutte le conoscenzesugli aspetti della realtà, applicate in modo da rispettare e armoniz-zare la vita dell'essere umano e della natura nell’ambito delle suefunzioni e dei suoi bisogni legati all’ “abitare”. In altre parole il lavorodel progettista diventa funzionale al profondo bisogno dell'uomo diessere in armonia con l'ambiente ed il luogo in cui vive.

Si introducono a tal fine nuovi percorsi progettuali, realizzativi e par-tecipativi al processo edilizio che si affiancano, integrano e a volte so-stituiscono l’iter classico “incarico-progetto-impresa-cantiere”. Unprogetto di casa realmente ecologica comprende la scelta di materiali,tecnologie, sistemi impiantistici ed energetici afferenti alla bioedilizia,alla bioclimatica e al risparmio energetico, si articola in modalitàespressive e estetiche che rivelano la naturalità dei componenti, ma sefin dall’inizio del lavoro si percorre il progetto insieme all’utente finale,si ottengono risultati più efficaci e soddisfacenti! Il progetto partecipatoe pienamente condiviso sotto tutti gli aspetti, integrato con autocostru-zione assistita totale o parziale, creano un oggetto animato fin dall’ini-zio dai suoi abitanti.Se è possibile interagire direttamente con la costruzione, anche so-lamente per la realizzazione di una stanza, magari con un intonacoin terra e paglia con un progetto decorativo condiviso, allora il luogo-casa corrisponderà felicemente all’abitante che introdurrà una di-mensione affettiva e di cura consapevole e molto gratificante. E’ inaffinità con questi processi che l’utilizzo di tecnologie con la terracruda ha la sua massima resa. La terra ha in se le potenzialità del“fornire il cibo” ma con uguale forza quella di “fornire riparo” dasempre in tutte le epoche e in tutte le culture. In particolare la terracruda ha proprietà perfette per l’abitazione: regola l’umidità internadegli ambienti, assorbe i cattivi odori, isola termicamente e acustica-mente, isola da onde elettromagnetiche, è totalmente reversibile e ri-ciclabile, non inquina, è a costo zero… E molto altro!

Si articolano dunque varie tecniche oggi pienamente e facilmente utiliz-zabili, alcuni esempi: la terrapaglia alleggerita per isolare o addiritturacome murature di riempimento su strutture in legno, la tecnica degli into-naci in terra e paglia sia come strato di sacrificio che come finiture deco-rative, la tecnica del torchìs come utilizzo strutturale della terra unita a ungraticcio portante, la realizzazione di arredi fissi e lampade in tecnichecomposite con la terra, e così via. Tutte queste declinazioni mostrano, adifferenza dei materiali “sintetici” una molteplicità e flessibilità di utilizzosia estetico che costruttivo come nessun materiale offre. Nei corsi si im-parano le tecniche applicandole su cantieri reali e ci si rende autonomi,con la guida di architetti esperti, per la realizzazione in proprio.L'esperienza di “costruire” la casa con le proprie mani è unica ed ir-ripetibile, conferisce all'abitazione un valore aggiunto che se condi-viso con altri, produce ulteriori benefici e relazioni armoniose con lepersone e gli ambienti.

Il Feng Shui è un'antica filosofia dell'abitare, un metodo che analizzal'energia dell'uomo e dello spazio in cui vive. Pratiche simili si ritrovanoin tutte le culture antiche. Nella tradizione occidentale la scienza dell’abi-tare faceva parte della Geomanzia, nata dalla cultura Araba e poi diffu-sasi in tutto il Mediterraneo, seguendo principi che si ritrovano poinell’architettura delle cattedrali gotiche del Medioevo, come anche nellanostra cultura contadina: edificare individuando il miglior orientamento,tenendo conto delle influenze simboliche e geologiche, comprendendol'effetto dei materiali, delle forme e dei colori, dando all'Architettura lapossibilità di divenire strumento "terapeutico" per una vita più armo-niosa. Oggi molta di quella sapienza è andata perduta e con essa anchela sensibilità che ci permetteva di percepire la vasta gamma di energiesottili che pervade l'universo: il Qi, come lo chiamano i cinesi, l’energiaoriginaria in continua trasformazione di cui è composto tutto ciò che esiste. Con il Feng Shui noi possiamo riscoprire il linguaggio dell’universo: at-

traverso l’analisi del flusso energetico nel territorio e nella casa, studiandol’orientamento dell’edificio, considerando la collocazione temporale del-l’edificio stesso e dei suoi abitanti, impostando in un certo modo la co-struzione e l'arredamento della casa, dell'ufficio e del negozio, è possibileristabilire l’equilibrio energetico e ottenere il massimo beneficio in ter-mini di benessere e armonia spirituale. Un complesso insieme di interventiin cui gioca un ruolo importante la sensibilità del consulente nell'indivi-duare le peculiarità di ogni singola situazione: ogni casa ed i suoi abitantisono unici e non si possono adottare soluzioni standard. Il Feng Shui, attraverso l'antica saggezza riposta nei simboli dello Yin edello Yang, della profonda visione del mondo insita nei "5 elementi" pre-senti in ogni aspetto, materico e immateriale, ci aiuta a tornare in armoniacon lo spazio che ci circonda, con la piena consapevolezza di essere tut-t'uno con l'energia dell'universo. Citando il filosofo Immanuel Kant, "Ilcielo stellato sopra di me, la legge morale in me".

TEMPO DI LETTURA: 6 min

ARCHITETTURA E NATURA: tecniche naturali per l'abitare

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1) Versa con bonifico bancario 60 euro sul CCIBAN: IT25R0847236760000000093411 - BANCA DICREDITO COOPERATIVO DI CASTENASO, intestato a Associazione Italiana Comunità Sostenibili. Causale del bonifico: “Abbonamentosostenitore + nome, cognome” del destinatario.

2) Invia un’email all’indirizzo [email protected] il tuo: nome, cognome, indirizzo di ricezione e Codice Fiscale (indispensabile per la corretta fatturazione).

Diventerai così anche socio dell’Associazione Italiana Comunità Sostenibili.Sostenere il progetto “Vivere Sostenibile” indica la tua volontà e passione di impegnarti personalmente, ogni giorno, perrealizzare e condividere un nuovo modello di vita più consapevole e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda.

COSA FARE:

SITI per APPROFONDIRE:www.parmafengshui.it

www.parma.viveresostenibile.net INVERNO 2015

FAI DA TE E RIUSO®

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®

NEL NUMERO DI MARZO 2016SPECIALE:

ORTI, GIARDINI E ANIMALI D’AFFEZIONEConsigli per la cura dell’orto e delle piante in modo naturale e rispettoso

dell’ambiente, per avere ottimi raccolti e grandi soddisfazioni. Tutte le scelte sostenibili per la cura e il benessere dei nostri amici animali.

NEL NUMERO DI GIUGNO 2016SPECIALE:

2 RUOTE E VACANZE SOSTENIBILITutto sulle due ruote in città e in campagna.

Consigli e suggestioni per vacanze all'insegna dell'ecosostenibilità, senza dimenticare relax, divertimento e bellezza.

CONTATTACI ORA SCRIVENDO [email protected] o telefona al 335 718 7453 per sapere come essere presente negli inserti di Vivere Sostenibile

Abbiamo incontrato il Sig. Gianni e le suecreazioni, che portano un messaggio di riciclocreativo, di fantasia e di pazienza, tutte dotida coltivare. Ci ha raccontato un po’ di sé edi come realizza questi oggetti, spesso espostiin mostre sul territorio.Da tanti anni sperimento con i materiali piùsvariati la mia creatività: argilla, vetro, legno,ecc. Mi sono avvicinato al cartone in mododel tutto casuale: avevo preparato un delta-plano in balsa per mio nipote, da lanciare conl'elastico, ma un volo maldestro ha provocatola rottura di un'ala. Non avendo a disposi-zione altra balsa, ho sostituito al momentol'ala rotta con una di cartone del coperchio diuna scatola di scarpe. Così ho realizzato cheil materiale era perfetto per la bisogna, facile

da lavorare e reperibile gratis ovunque, eco-logico e allegro! Così quello che altri buttano (anche solo lescatole dei panettoni o quelle delle scarpe ap-punto, ma anche altre tutte colorate) per mediventa un materiale prezioso. Di lì al fare altre cose il passo è stato breve ineffetti, per realizzare le opere che vedete in que-ste pagine - alcuni sono i presepi che sto prepa-rando per Natale (il ricavato dalla vendita verràdevoluto a una Onlus che si occupa di animaliabbandonati) - mi occorrono solo matita, ri-ghello, forbici, vinavil e un affilato taglierino…non senza tanta pazienza e fantasia!Mi piace, a volte, andare nelle scuole a farprovare tutto questo ai bambini che così pos-sono dare libero sfogo alla loro creatività, im-parando che a volte gli oggetti possono avereuna seconda vita, invece che andare a impin-guare le nostre discariche.

Creazioni in cartone riciclatodi Giovanbattista Gallo Basteri TEMPO DI LETTURA: 2 min

Cominciamo con il disegnare su un cartoncino lasagoma di un pesce e ritagliamo tutte le parti che

lo compongono se-paratamente.

Riportare sulla telamessa in doppio,dritto su dritto, ilcorpo A e la testa C.

Riportare su stoffafantasia messa indoppio, dritto su dritto, l’occhio F e la pinna D.

Riportare 2 volte su stoffa fantasia messa in doppio, dritto sudritto, la pinna laterale e lo smerlo B.

Ritagliare lasciando il margine di cucitura.

Cucire le pinne D e F tralasciando la base, risvoltare e imbottire.

Cucire i due smerli B tralasciando il lato liscio e risvoltare.

Comporre i due lati del pesciolino cucendo direttamente sul drittodella testa C l’occhio F. Disegnare e ricamare la bocca. Eseguireun taglio sul corpo A in cui inserire al dritto la pinna laterale ecucire al rovescio.

Unire la testa C al corpo A, dritto su dritto, inserendo lo smerlo B.

Sovrapporre i due lati del pesciolino ottenuti, dritto su dritto, ri-cordarsi di inserire la pinna dorsale D fermandola con uno spilloe cucire tutto attorno lasciando aperto almeno 5 cm sulla panciadel pesce.

Risvoltare, riempire di pula di farro dovutamente setacciata e la-sciata per almeno 24h in un potente freezer per sterilizzarla,unendola a un pugno di lavanda.

Infine chiudere l’apertura.

Creiamo insieme un Pesciolinodi pula di farro e lavandadi Sonia Alberoni

TEMPO DI LETTURA: 2 min

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15AMICI ANIMALISITI per APPROFONDIRE:

www.parmafengshui.it

INVERNO 2015

®

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Il lupo uscì dal folto del bosco, alla luce dei lampioni, e siguardò intorno. Il bidone di rifiuti poteva essere una fonte dicibo allettante, ma non quanto il giovane cinghiale a cuistava dando la caccia. Il proprietario di casa, allibito, lo os-servò da dietro al cancello del giardino: quando mai si eranovisti lupi così vicino alla città? L’incontro durò appena unistante, poi l’animale scomparve nella selva, silenzioso cosìcome era arrivato.Una scena ormai non più così rara, da Bologna a Lucca, dallaMaremma al monte Conero, nella penisola italiana. Il ritornodel lupo in grande stile, dopo che la popolazione si era ridottaal lumicino negli anni ’70, è ormai un dato di fatto. Un recentestudio dell’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ri-cerca Ambientale) ha dimostrato la presenza di almeno 1500lupi sul nostro territorio. Un numero superiore a qualche annofa, ma ancora limitato: di fatto, come se gli abitanti di un pic-colo comune di montagna fossero sparsi per tutta Italia. Ma sipuò parlare di lupi urbanizzati? Sicuramente no, perché laspecie convive da migliaia di anni con noi in un territorio for-temente antropizzato, fin dal tempo degli Etruschi e degli an-

tichi Romani, senza aver maiperso la sua indole selvaggia.La sopravvivenza del lupo inambienti variegati, e talvoltain apparenza ostili o inadatti,è resa possibile dalla suaestrema adattabilità ecolo-gica. Adattabilità che è, tutta-via, anche la principale causadi problemi nel rapporto conl’uomo: dalla presunta compe-tizione con i cacciatori umani(per quanto immotivata, dato la presenza di oltre un milionedi capi tra caprioli, daini, cervi e cinghiali nei nostri boschi),ai danni all’allevamento (reali e sensibili, sebbene prevenibilicon opportune misure quali cani e recinzioni, anche se nonsempre di facile attuazione), a problemi apparentementenuovi, come il rapporto con i cani domestici o da caccia (chea volte possono finire vittime dei lupi, o che viceversa può sfo-ciare in casi di incroci tra lupi e cani) e, appunto, avvistamenti

a ridosso delle città (senza che questo crei reali pericoli perl’uomo, data la sua natura in ogni caso schiva o neutrale neinostri confronti).Tuttavia, motivate o meno, il lupo è sempre capace di suscitarein noi emozioni profonde e contrastanti, nell’eterna dicotomiatra naturale ed artificiale, tra il conosciuto e l’ignoto.Angeli o demoni? Semplicemente, lupi.

Lupi: Angeli o Demoni?di Enrico Ottolini TEMPO DI LETTURA: 3 min

L’alitosi nei cani non è affatto rara, ma non è una caratteri-stica naturale dei nostri pelosi. Quando lo percepiamo, so-prattutto in modo persistente e in soggetti giovani, allorasignifica che qualcosa nella loro bocca non va. Sono, infatti, ibatteri della placca a liberare grandi quantità di composti abase di zolfo che, oltre a provocare il cattivo odore, possonoalla lunga danneggiare direttamente le mucose.I cani adulti e di taglia piccola sono i più colpiti da disturbidella bocca quindi è importante essere particolarmente attentise notiamo alitosi e difficoltà a mangiare. In quest’ultimo casoandate immediatamente dal veterinario.Per quanto riguarda l’alitosi, un efficace rimedio naturale èil prezzemolo.Lo potete sminuzzare e metterlo a piccole dosi nella pappa op-pure potete acquistarlo in specifici negozi per animali sotto

forma di collutorio in pasticche. Garantisce un alito fresco edè del tutto naturale.In commercio vendono anche spazzolini e dentifrici percani che possono essere utili per mantenere una correttaigiene orale. Ma se il cane non viene abituato da piccoloo non è particolarmente docile, difficilmente si riuscirà alavargli i denti!I dentifrici umani sono vietati! Contengono sostanze (es.fluoro, xilitolo) che, una volta ingoiate, possono danneggiareil loro stomaco, o essere anche tossiche. Per questo, è impor-tante scegliere dentifrici appositamente formulati per cani.I giochi da mordere hanno la funzione di aiutare a mantenerela dentatura pulita. Anche la carota cruda data come snack,quello che chiamiamo CarotOsso, ha la stessa funzione.

In commercio troverete anche crocchette e ossi vegan che aiu-tano l’igiene orale.Comunque, (se il peloso non mostra problemi più gravi per iquali è indispensabile accudire al medico) come rimedio ca-salingo rapido ed economico provate con il prezzemolo e,così, non dovrete arricciare il naso durante un intenso mo-mento di leccotti sulla faccia!

Il vostro cane ha l'alito pesante?! Ecco come risolvere in modo naturaledi Alessandra Ferrandes e Ilaria Faedo, autrici di “RICETTE VEGANE PER CANI”

TEMPO DI LETTURA: 3 min

Non esistono due gatti uguali, ognuno ha la propria personalità.Il carattere, nei gatti, varia a seconda degli individui, ma le dif-ferenze possono dipendere anche dalle caratteristiche dellarazza e dall’ambiente in cui vivono. Tuttavia diversi comporta-menti sono riconoscibili in ogni gatto: sono atteggiamenti neiquali è possibile ritrovare un preciso significato.Capire il comportamento dei gatti e saper interpretare i loro gestiè importante, non solo per intuirne le intenzioni, ma anche perimpostare una buona convivenza.Perché il gatto ama strofinarsi contro le gambe delle persone?È il suo rituale di benvenuto, il suo modo di salutarci. Ma, nellostesso tempo, è un modo per sentire l’odore e per marchiarel’uomo con il suo: lo scambio di odori è molto importante per ilgatto e lo fa sentire più a suo agio con i padroni.Perché il gatto “impasta” con le zampe anteriori il grembo delpadrone? È un comportamento infantile che il gatto manterràper tutta la vita. Quando vede una persona seduta e con il ventrelibero, il micio riceve segnali simili al richiamo di mamma gattaper la poppata. Così ridiventa cucciolo, ed esegue sulla panciao sulle ginocchia tutti quei movimenti di impastatura (detta anche“danza del latte”), necessari a procurarsi il latte materno.Perché il gatto muove la coda in certe situazioni? Di solito sicrede che il gatto sia arrabbiato, ma in realtà l’animale dimostradi trovarsi in uno stato conflittuale: vorrebbe fare due cose nello

stesso momento, ma una esclude l’altra. Dunque, quando il gattoè attratto da due desideri opposti, la sua coda reagisce come seil corpo fosse prima spinto da una parte, e poi dall’altra.Perché il gatto soffia?Quando il micio si trova in una situazionepericolosa, emette un suono (soffio) molto simile a quello prodottoda un serpente arrabbiato nella stessa condizione: imitandolo, ilgatto vuole dare l’impressione al suo nemico di essere pericolosoe velenoso.Perché il gatto arcua la schiena e drizza il pelo? Solitamenteassume questo comportamento quando si sente minacciato daun cane o durante un combattimento tra gatti. Il gatto arcua laschiena, solleva il pelo e si mette di traverso rispetto al suo ne-mico, per ottenere un effetto di ingrossamento e spaventare l’av-versario.

Perché al gatto piace farsi le unghie sui divani o sulle poltrone?Il gatto non solo sfrutta i nostri mobili per affilarsi le unghie. Graf-fiare poltrone e divani è anche un ottimo allenamento e un eser-cizio di rafforzamento nello sfoderare e ritirare le unghie,movimento fondamentale per catturare le prede, per combattereo arrampicarsi. È anche un modo per lasciare il proprio odore emarchiare il territorio.Perché al gatto piace stare in alto? Non è solo un modo per te-nere sotto controllo il suo territorio, ma anche per tenere d’occhiouna preda, per riposare in tranquillità, per “parlare” con i pa-droni. Molto spesso, infatti, per salutare l’uomo e per ricevere coc-cole e attenzioni, i gatti cercano luoghi elevati (il tavolo, lacredenza, i mobili della cucina), grazie ai quali la comunicazioneè più diretta.

Il gatto questo sconosciuto TEMPO DI LETTURA: 4 min

di Maddalena Nardi

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AGRI-CULTURA®

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La signora Maria e i rigori dell’invernoIl gelo, la neve e le foglie rinsecchite cadute dagli alberi, sono in ge-nere lo scenario del giardino di questi giorni. Tranne che al sud, dovel’inverno è più mite e lascia agli alberi e arbusti sempreverdi la totalitàdella scena. In quel contesto, la parte di protagonista la fanno gliagrumi, limoni, aranci amari e mandarini, quanto di più significativopossa offrire il giardino mediterraneo in questo momento. Moltospesso questi straordinari frutti invernali non vengono raccolti, a causadella produzione in eccesso, e finiscono per cadere a terra, cam-biando colore al prato o ai sentieri. Questa è la bellezza del sud nelnostro Paese. In questi giardini a dicembre ci sono arbusti che fannoancora bella mostra delle loro fioriture, come la Salvia leucantha o lecoloratissime bacche arancio della Durantha elisia. Uno scenario dafar morire d’invidia la nostra signora Maria, che vive al nord gelidoe nebbioso, e che a dicembre si trasforma da casalinga a infermieradelle sue settantaquattro o giù di lì piantine e arbusti in vaso, non esi-tando a esibire il diploma di giardinaggio rilasciato dal locale clubdella mela verde o dal vivaista evoluto. Vasi, vasetti, pentole in disuso,secchi zincati rifatti, sono sparsi in tutto il suo terrazzo o distribuitilungo il sentiero del suo giardino che porta al laghetto rigorosamenteartificiale, ora ghiacciato con le foglie delle ninfee e dei fior di lotoinesorabilmente piegate. Il non poter fare qualcosa per loro la irretiscema per fortuna sono tante altre le attività di soccorso invernale da pra-

ticare in questi giorni. La signora Maria passa in rassegna oleandri,callistemoni, dature arboree, lantane e tutte le sue creature bisognosedi coperture invernali. Il tessuto geotessile è stata un’invenzione stra-ordinaria dell’industria tessile. Una sorta di cappotto invernale o co-perta imbottita di marca, che protegge le piante dai rigori dell’inverno.Naturalmente il maggior consumo avviene nel giardino o sul terrazzo,trasformati, con questi cappucci bianchi, in una esposizione di profi-lattici che fa rabbrividire anche il più tollerante dei paesaggisti. La si-gnora Maria prepara un inventario delle piante da proteggere e loripassa con attenzione, per non dimenticarne qualcuna. Nell’elencodelle piante sotto protezione (altro che pentiti!) non può mancare quelmagnifico esemplare di Buganvillea “Singapore White”, dono del ma-rito da un viaggio di lavoro in Cina. Una minuziosa talea trafugatacome nei migliori manuali di furto botanico da un giardino pubblicoin quel paese. Avvolta diligentemente nella carta igienica inumidita e,a sua volta in ulteriore carta di alluminio portata da casa apposita-mente. Tecnicismi amatoriali che hanno concesso alla talea di arrivarea casa in condizioni perfette per l’attecchimento. Quella Bouganvilleaè diventata grande, adulta, un’affascinante signora dalla conturbantebellezza asiatica e, per la signora Maria, è un patrimonio dell’Unescoda proteggere in assoluto!

Un doveroso ringraziamento delle piante alla tecnologia e a chila applica sulle piante, evviva. Dimenticavo, buon Natale piantecompagne silenziose della nostra esistenza, a voi e a chi ci legge!

La pianta vedette del meseLa vedette di questo mese non può essere che una delle tante speciedi agrifoglio. Nello specifico ho scelto l’Ilex verticillata. Una pianta ar-bustiva con rami eretti ai quali a fine novembre cadono le foglie ecome per incanto i fusti eretti appaiono stracolmi di bacche rosse pro-prio come quelle classiche dell’agrifoglio. Una vera sorpresa per ilgiardino in inverno. Ama terreni moderatamente fertili, umidi ma bendrenati, freschi e ricchi di humus. Predilige esposizioni a mezzombra.Raggiunge un metro e mezzo di altezza ed altrettanto di larghezza.E’ di facile riproduzione: le talee si effettuano su legno maturo in set-tembre e la eventuale semina si esegue a marzo aprile. Una splendidafocalità invernale per incuriosire il giardino anche nei mesi in cui lo sifrequenta con il cappotto.

Il nostro desiderio costante è di offrire qualcosa in più oltre lasemplice vendita di piante. Mettere a disposizione la compe-tenza per aiutare a scegliere la pianta perchè viva più a lungoe nel modo migliore possibile. Proporre anche specie conside-rate passate di moda, ma in realtà più resistenti. Creare com-posizioni fantasiose ma non usa e getta. La ricerca di concimie fitofarmaci di origine biologica.Il nostro intento è creare giardini nel rispetto del paesaggio,avendo come stella polare la bellezza e la diversità della na-tura con i suoi infiniti profumi, suoni e sapori. Rispettare glialtri esseri viventi, l'acqua e la terra. I nostri giardini sono ispi-rati alla bassa manutenzione e all'utilizzo di specie autoctone,quindi più adatte e resistenti nei nostri terreni.Questo è il nostro modo di essere ecosostenibili. Oltre allascelta di avere un laghetto per il recupero e la fitodepurazionedelle acque usate per l'irrigazione e all'investimento per i pan-nelli fotovoltaici.Dopo 10 anni di attività anche i nostri clienti apprezzano inostri sforzi.

TEMPO DI LETTURA: 5 min Un mese in giardino: DicembreCommenti e riflessioni del Maestro giardiniere

La Compagnia delle Piante Ornamentali

di Carlo Pagani, Maestro giardiniere - [email protected]

Carlo Pagani è in TV su canale Leonardo (222 del digitale terrestre) ogni mattina alle 9 con la rubrica Guida al Verde.

COMPAGNIA DELLE PIANTE ORNAMENTALI

San Michele di Tiorre 43030 via Alighieri, 83/a Parmatel. 0521 834928

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TEMPO DI LETTURA: 1 min

L’Azienda Agricola Vitivinicola "La cascina" di Sesenna Giuseppesi trova nel cuore del comprensorio di produzione del tradizionaleVin Santo, al confine occidentale del Parco Fluviale Regionale delloStirone, proprio ai piedi del castello di Vigoleno, con il quale con-divide l’incantevole posizione panoramica. Tipica azienda della col-lina piacentina, le colture praticate sono condizionate dalla giacituradel terreno, e comprendono frumento, orzo, prati di erba medica evite. Proprio questa, assecondata dalla naturale vocazione del ter-ritorio, mantiene viva la fiorente tradizione legata al Vin Santo diVigoleno, autentico capolavoro dell’arte vinaria e principale pro-dotto dell’azienda. Sotto la tutela del Consorzio dei Vini DOC deiColli Piacentini l’azienda dedica 1 ettaro di vigneto al Vin Santo,per una produzione annuale di 300 litri che, seppur limitata, nontradisce le aspettative di chi vuol scoprire gusti e sapori autentici.L’azienda aderisce ai disciplinari UE di produzione BIOLOGICA,

che razionalizzano l’utilizzo di mezzi chimici per la salvaguardiadel territorio. L’azienda effettua la vendita del prezioso Vin Santo diVigoleno direttamente presso i locali del centro aziendale. Recente-mente la produzione dell’azienda è stata segnalata all’interno dell’“Atlante dei prodotti tipici dei parchi italiani”. L’azienda collaboraanche con il Parco delle Stirone aderendo ad iniziative per la pro-mozione delle produzioni tipiche locali.L’Azienda Agricola “la Cascina”, situata ai piedi del Castello di Vi-goleno, nasce negli anni 60 come tradizionalmente legata alla pro-duzione di cereali, foraggio, allevamento bovino per la produzionedi latte e naturalmente vino. Per volere e passione del proprietario Sig.Giuseppe Sesenna, negli anni si è data maggior risalto alla fiorentetradizione legata ai “Vini dei Colli Piacentini”. L’azienda si proponeon una forte identità, alla continua ricerca della qualità (produzionelimitata e secondo le direttive dell’agricoltura Biologica), rafforzata

anche dal vino dipunta, il “Vin Santo diVigoleno”, che vantagià molti appassionatiin tutta Italia. I vignetisi estendono per circa3 ettari con esposi-zione sud, sud-est,sud-ovest, suddivisi inuve rosse di Barbera eBonarda e uve bian-che di Ortrugo, Mal-vasia, Champagne,Santa Maria, Pinot e Trebbiano; situati ad un’altezza di 300-350 meris.l.m., la resa per ettaro è di circa 50 quintali d’uva raccolta a mano.

L’Azienda Agricola Sesenna, culla del Vin Santo di VigolenoTEMPO DI LETTURA: 3 min di Annamaria Ventura

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Di certo Andrea, con la sua bici tutta gialla eviola e il suo porta oggetti voluminoso, per levie di Parma, lo avrete incontrato. Ex impiegato in una multinazionale, qualchetempo fa, ha deciso di licenziarsi e di dedi-carsi a qualcosa in cui credeva davvero: farbene all’ambiente partendo dalle propriescelte (anche lavorative) personali. Così è nata LA SAJETTA, il servizio di conse-gne in bici in tutta Parma, rivolto a privati,aziende e professionisti, attivo dal lun. al ven.dalle 9 alle 18. “Mi sono comprato un carrettodegli anni ’30 da fornaio - ci dice Andrea - eho deciso di mettere la bicicletta al centro ditutto. Nel primo anno di attività ho fatto circa15mila km, per un centinaio di clienti… aconti fatti abbiamo risparmiato 4kg di CO2.Una città come Parma si presta tantissimo aquesto tipo di attività: spesso consegno incirca 15 min.; un fattorino in macchina non ce

la farebbe di certo nel traffico! Mi capita diuscire a fare consegne più con il brutto tempoche con il sole, ho una portata massima di 70kg, e mi capita di fare di tutto: dal pranzo inufficio al regalo da recapitare, dalla postaraccomandata (con ritiro al domicilio del mit-tente) al disbrigo di pratiche presso Banche,Uffici Comunali, Camera di Commercio, ecc.,a volte ci ho portato anche i miei bimbi ascuola! Amo la libertà che tutto questo mi concede,amo conoscere sempre gente nuova e stareall’aria aperta.” Sorride Andrea e ci fa capirecome tutto ora è cambiato, in meglio! “Do piùvalore al mio tempo, a quello che faccio e acome lo faccio. Il nome è un po’ in dialetto,vuol dire ‘fulmine, saetta’, a volte per la stradai gruppi di anziani fermi sulle panchine mi sa-lutano e lo dicono: ‘Vai, vai, sajetta!’ ed è pro-prio bello.”

di Maddalena Nardi

La storia di Andrea, che consegna in tutta Parma in bicicletta, come una sajettaTEMPO DI LETTURA: 3 min

In Italia, chi sceglie di guidare un veicolo elet-trico non ha vita facilissima quando il suddettoha bisogno di essere ricaricato. Infatti, pur es-sendovi ben 15 operatori di colonnine per laricarica di auto elettriche, ciascuno deve ero-gare una specifica carta dotata di microchip. Questo significa che, anche per un breveviaggio, i guidatori sono obbligati a munirsidi tre o quattro carte diverse per poter ricari-care la propria auto. Di fronte ad un trend in costante aumento (aluglio si contavano oltre 7000 veicoli elettriciimmatricolati), s’imponeva un qualche inter-vento di semplificazione per allargare ancordi più il bacino di utenza. Ancora una volta, la risposta è arrivata dalmondo delle start-up innovative: ci ha infattipensato Route 220, azienda che fornisce ser-vizi per la mobilità elettrica, e che ha ideatouna rete di colonnine di ricarica aperta, fun-zionante non più a mezzo di tessere ma diuna app cui accedere attraverso il propriosmartphone.Route 220 è inglobata in un più ampio hub digreen economy, quello del Progetto Manifat-tura, a Rovereto, luogo dove d’altra parte èsorta la prima colonnina che preveda questotipo di accesso semplificato; essa intrattieneinoltre una partnership con la società tedesca

Plugsurfing, in virtù della quale chi fruisce del-l’app ha al contempo libero accesso a colon-nine situate in Germania, Belgio, Olanda,Austria, Svizzera e Lussemburgo. Grazie ad interventi di questo tipo, sta pren-dendo piede nel nostro Paese la consapevo-lezza dell’importanza dell’elettrico non solo invista di una mobilità maggiormente sosteni-bile, ma anche ai fini di un rilancio del turi-smo. Il “turismo elettrico” in arrivo dall’esteroha infatti ampi margini di crescita: stando aidati riportati da Route 220, sono 285.000 iveicoli elettrici in Europa e il fenomeno viveuna crescita del 75% annuo.Una buona occasione dunque da sfruttare peralbergatori, ristoratori ed altre figure del mer-cato del turismo, che possono proporre con-venzioni ai gestori delle colonnine creandodei “pacchetti” attrattivi per i viaggiatori stra-nieri e non. La scelta del veicolo elettrico èinoltre sintomatica di una vera e propria filo-sofia di viaggio, in cui le quattro ruote smet-tono di essere sinonimo di velocità, per lasciarspazio alla sicurezza, al godimento del pae-saggio, all’”andamento lento”.Anche solo il fatto di dover lasciare l’auto incarica diverse volte durante il tragitto può tra-sformarsi in un’ottima scusa per prenderselacomoda e girare una città a piedi!

di Margherita Bruni

La spinta per la mobilità elettrica arrivadal mondo delle start-up TEMPO DI LETTURA: 3 min

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“Il consumo critico rappresenta una sfida all’idea che non possa esistere una commistione tra denaro e morale.”

Michele Micheletti

“La terra ha abbastanza per il bisogno diognuno ma non per la bramosia di ognuno.”

Mahatma Gandhi

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PARMAOGNI MERCOLEDì

mattina“La Corte - dalla terra alla tavola”:vendita diretta da parte degli agricol-tori dei propri prodotti, con o senza cer-tificazione biologica in P.le Lubiana.

OGNI SABATOdalle 8,30 alle 13,30

“La Corte - dalla terra alla tavola”:in strada Imbriani, all'ombra dellaChiesa della S.S. Annunciata, nel cuoredel quartiere Oltretorrente. "La Corte" èriservato alla vendita diretta da partedegli agricoltori dei propri prodotti,con o senza certificazione biologica.

FONTANELLATOOGNI 4a DOMENICA DEL MESE

dal mattino alla seraROCCA E NATURA Tra biologico, benessere e opere dell’in-gegno - intorno alla Rocca Sanvitale.Commercianti, agricoltori e maestri del-l’ingegno espongono prodotti naturali,biologici e opere della creatività. Unospazio è dedicato al commercio equo esolidale, a gruppi e associazioni che si oc-cupano di benessere, ecologia e medi-cina naturale.

TRAVERSETOLOOGNI DOMENICA Da tempo registrano la presenza di pro-duttori agricoli biologici e non.

BORGOTAROOGNI LUNEDì

mattinoPiccolo ma significativo mercato.

COLORNOOGNI 3a DOMENICA DEL MESE Il Mercato della TerraCon il patrocinio di Slow food.

LESIGNANO DE’BAGNIOGNI 2° SABATO DEL MESE

dalle 10,00 in poiMercato prodotti biologici e altro Organizzato da gAStronauti

NUOVI MERCATI A:

FIDENZAOGNI VENERDì

FORNOVO TAROOGNI MARTEDì

SAN POLO DI TORRILEOGNI GIOVEDì

Dal produttore al consumatore: ecco i mercati dove trovare buona frutta e verdura,

latticini e uova, farine e marmellate realizzate a Km0, con dedizione e passione da chi la terra la ama

e la conosce per davvero!

APPUNTAMENTI D’INVERNOLe date potrebbero subire variazioni

Fiere, convegni, incontri, mostre, mercatie molto altro per comunicare, parteciparee condividere stili di vita sostenibili.

MERCATI CONTADINIDicembre 2015Dall'1 all'8 dicembre

MOSTRAGiacomo BallaLe invenzioni di uno dei più grandi geni ita-liani del novecento raccontate in questaesposizione. giacomo Balla, artista Astratti-sta futurista. Dove: Fondazione MagnaniRocca, Via Fondazione Magnani Rocca 4,Mamiano di Traversetolo (PR)www.magnanirocca.it

Dall'1 al 12 dicembreeVenTO

Venti MigrantiParmaJazz frontiere festival è alla sua 20°edizione: si esibiranno artisti: musicisti,danzatori, attori, fotografi e pittori tra cuiOregon, Django Batesʼ Belovèd, Mark Tur-ner e molti altri. Parteciperanno studenti di4 accademie internazionali. Dove: vari luoghi a Parma.informazioni allo 0521 218889 e [email protected]

Dall'1 al 13 dicembreMOSTRA

Il Cibo, l’Arte e la Storia nelle Collezioni d’artefondazione Cariparma propone una mostradedicata al tema del cibo: il Cibo, l’Arte e la Sto-ria nelle Collezioni d’arte di fondazione Cari-parma. Un percorso nella cultura e nella storiaparmense in cui si opere di pittori fiamminghi,dell’Ottocento italiano e del primo novecentosi accostano a suggestive immagini di Parmanegli anni ‘60 e ’70. Dove: Palazzo Bossi Boc-chi, sede Fondazione Cariparma: Strada alponte Caprazucca, 4 - Parmawww.fondazionecrp.it

giovedì 3 dicembreSPeTTACOLO

NessiPièce teatrale di e con Alessandro Bergon-zoni che ha come tema le connessioni, le retie le trame intrecciate per unirsi con l'uni-verso e il resto del nostro pianeta, per viverecollegati con altre vite ed esperienze. Dove:Sala Grande, Fondazione Teatro Due,Viale Basetti, 12/a - Parmawww.teatrodue.org

Venerdì 4 dicembreeVenTO

Cena Etica AfricanaParma etica ASD organizza la cena con ipiatti tipici della cucina eritrea cucinatidallo chef Araya. Quota di partecipazione22€, la prenotazione è obbligatoria al3890777675 o [email protected]: Ristorante Africa 2, Viale Men-tana 80 - Parma.www.parmaetica.com

Sabato 5 dicembreeSCURSiOne

Prime ciaspole sotto le stellePartendo al tramonti si attraverserà una stradaforestale nel bosco e si arriverà ai prati delMonte Tavola. Ritrovo presso il Rifugio La-gadei, Corniglio (PR) alle 16.30. escursione dilivello medio facile, adatta anche a princi-pianti. Possibilità di pernottare presso il rifugio.Prenotazione obbligatoria al 328 8116651www.trekkingitaly.net

Domenica 13 dicembrefieRA

La Dispensa dei SanvitaleStand enogastronomici disposti attorno alfossato della Rocca e lungo le strade porti-cate di Fontanellato (PR) dove si possonoassaggiare e acquistare prodotti tipici davarie regioni d'italia. informazioni allo0521.829055 e [email protected]

Venerdì 18 e Sabato 19 dicembre SPeTTACOLO

Il Vantonenella ricorrenza dei 40 anni dalla scomparsadi Pier Paolo Pasolini, fondazione Teatro Dueospita il Vantone, traduzione dialettale ro-manesca in versi settenari e rima baciatadella commedia Miles gloriosus di Plautoche racconta dell’Umanità.Dove: Sala Grande, Fondazione TeatroDue, Viale Basetti, 12/a - Parmawww.teatrodue.org

Domenica 27 dicembreMOSTRA MeRCATO

Rocca e NaturaMostra Mercato di prodotti naturali che haluogo ogni quarta domenica del mese: pro-dotti naturali (verdura biologica, miele, ti-sane, marmellate, pane, formaggio, frutta),equo-solidali, omeopatici e olistici, artigia-nato tradizionale. Dove: centro storico at-torno alla Rocca, Fontanellato (PR).www.fontanellato.org

Gennaio 201616-17-20-21-22-23-24-31 gennaio

SPeTTACOLOCatastrofeUna suite di tre drammi politici di Harold Pin-ter: il bicchiere della staffa, il linguaggio dellamontagna, il nuovo ordine mondiale. Cen-trali i temi della falsificazione dell’identità del-l’altro e della contraffazione del linguaggioinsieme all'oppressione politica, minaccia,tortura, per riflettere sulla violenza. Dove:Spazio Bignardi, Fondazione Teatro Due,Viale Basetti, 12/a - Parmawww.teatrodue.org

Venerdì 22 gennaioSPeTTACOLO

GyulaScritto e diretto da fulvio Pepe gyula sicon-traddistingue per il clima immaginifico e po-vero.. in un paese lontano, sospeso neltempo e nello spazio, vive un ragazzo di-verso, amorevolmente cresciuto e protettoda mamma eliza; il vicinato è raccolto in-torno a poche strade, un bar e una vecchiafalegnameria.Dove: Spazio Bignardi, Fondazione TeatroDue, Viale Basetti, 12/a - Parmawww.teatrodue.org

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