Eco e Narciso / Design - Pietra

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GIANLUCA ALESSIO CLAUDIO GERMAK POLITECNICO, TORINO ECOMUSEO DELLA PIETRA RORÀ A CURA DI REBECCA DE MARCHI E STEFANO MIRTI (ID-LAB) Pietra / Stone

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Fascicolo di Eco e Narciso / Design sul workshop del Politecnico di Torino (Gianluca Alessio, Claudio Germak) all'Ecomuseo della Pietra "le loze" di Rorà

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GIANLUCA ALESSIOCLAUDIO GERMAKPOLITECNICO, TORINO

ECOMUSEO DELLA PIETRA RORÀ

A CURA DI REBECCA DE MARCHI E STEFANO MIRTI (ID-LAB)

Pietra / Stone

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StoneEcomuseum of Stone

“Le Loze di Rorà”

Claudio Germak, Gianluca Alessio,

Claudia De Giorgi, Gabriele Adriano

Politecnico di Torino

PietraEcomuseo della Pietra

“Le Loze di Rorà”

Claudio Germak, Gianluca Alessio,

Claudia De Giorgi, Gabriele Adriano

Politecnico di Torino

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The physical and cultural contexts and material (stone), have established

what went on behind the scenes to orient or adjust the activities,

according to a typical approach of design driven, design solutions that

can be integrated with the current processes, can innovate the planning

approaches and boost new relations among the players, established and

new, at the process (ecomuseum, artisan and industrial undertakings,

designers). A research and analysis course of the territory which is started

from its history, from natural local sources tackled with the often harmful

effects on the environment. To enter the heart and mind of the material

and immaterial culture within the stone, this is the aim: to understand the

traditions, to evaluate its permanence, the working development (from

artisan to industrial); to observe it directly in situ, how the stages, the

hardness, the operators ambitions have occurred; to point out the strong

and weak points. Also considering the feasible visions, all to be proved,

but important if they are guaranteed by a sustainable approach and an

ethical project.

Contesto fisico e culturale e materia (pietra) hanno costituito il

retroscena entro cui orientare o riorientare, secondo un tipico

approccio di design driven, soluzioni di design che possano

integrarsi con i processi esistenti, innovare gli approcci progettuali

ed incentivare nuove relazioni tra gli attori, consolidati e nuovi, del

processo (ecomuseo, aziende artigianali e industriali, designer). Un

percorso di ricerca e di analisi del territorio che è partito dalla sua

storia, dalle risorse naturali locali confrontate con le ricadute, spesso

dannose, sull’ambiente. Entrare nel cuore e nel pensiero della cultura

materiale ed immateriale dell’ambito pietra, questo l’obiettivo:

capirne le tradizioni, valutarne la permanenza, lo sviluppo lavorativo

(da artigianale a industriale); osservarne direttamente, in loco come

è avvenuto, le fasi, le fatiche, le ambizioni degli operatori; segnalarne

i punti di forza e di debolezza. Tenendo conto anche delle visioni più

futuribili, tutte da provare, comunque importanti se garantite da un

approccio sostenibile e di progetto etico.

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In order to get the students nearer

to the territory and its values a

scenery lecture has been prepared

to present the context under dif-

ferent standpoints: geographical,

historical, economical, according

to the principal economics of

yesterday and today.

Meeting the Valdese community has

offered, in this way, a level of a high

and deeper lecture, full of recalls to

daily labour, to the family as the first

unit of the community, to the people

who work and pray together in an

austere and industrious system of

life, but above all, essential.

Per avvicinare gli studenti al territorio e ai suoi valori è stata preparata

una lettura di scenario con l’obiettivo di presentare il contesto sotto

i diversi profili: geografico, storico, economico, secondo le principali

economie di ieri e di oggi.

L’incontro con la realtà valdese ha offerto, in questo senso, un livello di

lettura approfondito, denso di richiami alle pratiche quotidiane, alla

famiglia come primo nucleo della comunità, alle persone che insieme

lavorano e pregano nell’ambito di un sistema di vita severo, operoso, ma

soprattutto essenziale.

È forse quest’ultimo termine “essenziale”, in un mondo che apparentemente

è tutto il contrario, quello che più a fondo ha segnato l’attività degli studenti/

progettisti. Il design si riconferma, pertanto, come pratica etica aperta allo

sviluppo umano: fornisce soluzioni, non scontate e sostenibili, apre a nuove

direzioni che riguardano i manufatti, i processi, le politiche economiche.

Contributo fondamentale per il progetto: la conoscenza. Conoscere per

capire. Seguire il percorso della pietra dall’estrazione in cava ai laboratori

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Maybe it is this word “essential”, in a world which seems to be the

opposite, which has deeply marked the students/designers activities.

The design is reconfirmed, as an ethic practice opened to human

development: it supplies solutions which are not taken for granted and

sustainable, open to new direction which has to do with manufactures,

the processes, and economic policies.

Fundamental contribution of the project: the knowledge. Know to

understand. Follow the steps of the stone from the quarrying to the

laboratories where it is carved. See the processing, understand the

functional aspects as well as the poetical, cognitive, sensorial. Know the

material, its physical limits and its potentiality. The richness and the wastes.

Compare the results of the production from all points of view: from the

energy consumption to the expressivity, from the work preservation to the

market. The legendary histories and the expectations have been listened to,

as well as the questionings for the future which are typical of the artisans

mentality who have always been searching for their identity. The main

in cui viene lavorata. Osservarne

le lavorazioni, cogliendone gli

aspetti funzionali e allo stesso

tempo poetici, cognitivi, sensoriali.

Conoscere la materia, i suoi limiti

fisici e le sue potenzialità. La

ricchezza e gli sprechi. Confrontare

i risultati della produzione, sotto

tutti i profili: dal consumo di energia

all’espressività, dalla tutela del

lavoro al mercato. Si sono ascoltate

le storie leggendarie, le aspettative

e gli interrogativi per il futuro di

artigiani che sono da sempre in cerca

di una propria identità. Sono stati

analizzati i principali semilavorati

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semifinished products have been analysed searching for evident and

possible shapes, functions, and expressivity. Finding out, for example, that

in the same territorial area some traditional manufactures manually made

by the artisans with gestural characters and rules still live together through

time, so they survive, with the up-to-date industrial process on technologies

and instruments. This has been offered to the students and put into the

basis of the workshop: to train one’s “observation abilities” of the contextual

scenery, to compare with other suggestions, which come from different

contexts. To know how to interlace and relate between local traditions with

new productive and markets demands.

The project concepts and the metaprojects elaborated by the students

arise from this deep exploration and pluridirectional culture, which

is oriented towards sustainability, to the development of productive

processes, to reduce the impact of the excavation, and to a possible

new familiarity with a hard material, heavy, cumbersome: the “stone”.

According to its physical characteristics, the stone of Rorà is a gneiss,

di consueta produzione alla ricerca

di forme, funzioni ed espressività,

palesi e possibili. Scoprendo, ad

esempio, che nel medesimo bacino

territoriale alcune lavorazioni

tradizionali eseguite manualmente

dall’artigiano con gestualità e regole

immutate nel tempo convivono,

dunque sopravvivono, con i

processi industriali aggiornati nelle

tecnologie e negli strumenti. Questo

è stato offerto agli studenti e posto

alla base del workshop: allenarsi a

“saper guardare” dentro lo scenario

contestuale, confrontandosi con

suggestioni altre, che provengono

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it is generally grey coloured

but with softening which goes

from greenish to light blue, from

yellowish to rusty red due to

the different presence of oxides

and mica in the mineralogical

composition. It is a material with

characteristics of hardness that

makes it fit for sawing and adapt

to receive different superficial

treatments, but also characterized

by a strong schistosity that cause a

high tendency to break in parallel

levels. A material that glitters for

the presence of mica, intensified

when it’s wet: a strong material but

da altri ambiti, da altri contesti. Saper intrecciare e relazionare tra loro

tradizioni locali e nuove esigenze, produttive e di mercato.

I concepts progettuali e i metaprogetti elaborati dagli studenti sono figli

di questa cultura dell’esplorazione ampia e pluridirezionale, che guarda

alla sostenibilità, al miglioramento dei processi produttivi, al diminuire

l’impatto dell’escavazione e ad una possibile nuova familiarità con la

“pietra”, materia rigida, pesante, ingombrante.

Per le caratteristiche fisiche, la pietra di Rorà è uno gneiss generalmente di

colore grigio ma con sfumature che passano dal verdognolo all’azzurro, dal

giallastro al rosso ruggine in funzione della differente presenza di ossidi

e di mica all’interno della composizione mineralogica. Un materiale con

caratteristiche di durezza che lo rendono idoneo alla segagione e in grado

di ricevere diversi trattamenti superficiali, ma anche caratterizzato da una

forte scistosità che ne determina un’elevata tendenza alla spaccabilità

per piani paralleli. Una materia che brilla per la mica contenuta, esaltata

quando bagnata: materia forte ma anche imprevedibile nei comportamenti

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also unforeseeable in its mechanical

behaviours, due to its schistosity.

The material has been studied

trying to arise its intrinsic

characteristics, not always known:

weight, thermal inertia, rusticity of

the creviced surface, workability

in slab or in block. Cycles of

production have been analysed to

foresee the recycling of the wastes

of the makings (output) as input for

new products. It has been opted for

manufactures and shapes that don’t

need many and long operations,

which is contrary to the economy

of the processes, and excessive

meccanici, proprio in ragione della scistosità.

Si è guardato al materiale cercando di farne emergere le caratteristiche

intrinseche, non sempre conosciute: peso, inerzia termica, rusticità

della superficie a spacco, lavorabilità in lastra o blocco. Si sono

analizzati i cicli di produzione prevedendo il recupero degli sfridi

di lavorazione (output) come input per nuovi prodotti. Si è optato

per lavorazioni e forme che non implicassero lunghe e numerose

operazioni, contrarie all’economia dei processi, ed eccessivo asporto

di materiale, cercando di volta in volta di risolvere le forme complesse

attraverso la stratificazione delle lastre. Il tutto con un’attenzione

particolare all’essenziale, nel rispetto dello spirito valdese, cultura

dominante nelle valli, poco incline alla decorazione.

Tra gli ambiti oggetto di esplorazione: la pietra e lo spazio aperto, la

pietra e la città, la pietra ed il rapporto con la sensorialità, la pietra ed

il tempo, la pietra e l’ambiente domestico, la pietra e il cibo. Le soluzioni

progettuali emerse si raccontano in nuovi prodotti o in nuovi ambiti di

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removal of materials, trying to solve step by step the complex shapes

through the slabs stratification. All this with a particular attention to the

essential, with the respect of Valdese’s spirit, the dominant culture in the

valleys, little disposed to decorations.

Among the area object of explorations: the stone and the open space, the

stone and the city, the stone and the relation with the sensoriality, the

stone and the time, the stone and the domestic environment, the stone

and the food. The projects solutions which have appeared are expressed

in new products or in new space of use, which are at the moment not

present in the area of Rorà.

The urban floorings are enriching of permanent installations, perceivable

but not invasive because the continuity of the material is guaranteed;

along the daily route (pathways) they create unexpected floor games

with the eagerly awaited tactile guides as aid for disabled people.

Furthermore the seats in the open space suggest new ways of use and

conviviality, as well as some modules of stone rebounded on the walls of

utilizzo, al momento non presenti

nel contesto di Rorà.

Le pavimentazioni urbane si

arricchiscono di installazioni

permanenti, percepibili ma non

invasive poiché ne garantiscono

la continuità materica; lungo i

percorsi quotidiani, creano giochi

inaspettati a pavimento insieme

alle tanto attese guide tattili di

ausilio ai diversamente abili. Ancora

negli spazi pubblici, le sedute

suggeriscono nuove modalità

di utilizzo e di convivialità, così

come moduli di pietra rimbalzati

sulle pareti delle case, offrono

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the houses offer an unexpected climbing in an un-conventional context.

The stone plays with the senses being able to spread flavours, it generates

sounds, suggesting the tourist some charming views of landscapes. You

can write on a rough-hewed slab with water to leave an extemporary

track of your passage, while an unconventional sundial enables the

curious user to become a “gnomon” by revealing the measure of time.

The archetype components of the local architecture have been re-

interpreted updated on the functions and the poetry; the threshold

and the window-sill becomes elements to welcome, the internal floors

suggest a new concept of rusticity.

The weight of the stone held on ones hands splits and enable to grind;

the stone keeps the food warm and protects the wine from variations

in temperature, saves the solar heat or the fireplace heat to give it off

to the house.

una inaspettata arrampicata in un

contesto non convenzionale.

La pietra gioca con i sensi diventando

capace di diffondere aromi, di gene-

rare suoni e suggerendo al turista

suggestivi scorci di paesaggio.

Si scrive con l’acqua su una la-

stra sbozzata per lasciare una

traccia estemporanea del proprio

passaggio mentre una meridiana

esperienziale permette all’utente

curioso di diventare “gnomone”

svelando la misura del tempo.

Vengono reinterpretati gli arche-

tipi componenti dell’architettura

locale, aggiornati nelle funzioni e

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Participants

The group for educational research

composed by Gabriele Adriano,

Gianluca Alessio, Valeria Castellino,

Claudia De Giorgi, Claudio Germak,

Franco Giolitti, Francesca Macrì, and

the students of Industrial Design 1°.

nella poetica; la soglia ed il davanzale diventano elementi per accogliere,

i pavimenti interni propongono un nuovo concetto di rusticità.

Il peso della pietra tenuta in una mano spacca e permette di macinare;

la pietra mantiene caldi gli alimenti e protegge il vino dalle variazioni

di temperatura, accumula il calore del sole o del focolare per restituirlo

altrove nella casa.

Partecipanti

Il gruppo di ricerca didattica composto da Gabriele Adriano, Gianluca

Alessio, Valeria Castellino, Claudia De Giorgi, Claudio Germak, Franco

Giolitti, Francesca Macrì, e gli studenti del Corso di Disegno Industriale 1°.

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Lavagna ad acquaF. Montagner, M. Schioppetti, F. Solinas (studenti)

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Tappa percorsoF. Camera, G. Camperi, D. Forneris (studenti)

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La sogliaV. Lupo, F. Mazzarella, M. Melis (studenti)

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MeridianaS. Marcello, A. Mor, L. Santandrea (studenti)

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polito.it/disegnoindustriale

The degree course in industrial design

at the Politecnico of Turin, activated

from 1999 and associated with the First

School of Architecture, represents today

one of the most desirable University

educational offers at the Politecnico.

It was founded in 1996 as an University

degree in order to answer to the request

from the piemontese territory, it has

today more than 700 students, which has

to be added the recent Bachelor’s degree

in Virtual and Graphic Project Design and

Specialist degree in Ecodesign, unique in

Italy, for a total number of 1200 students

registered. The formative cycle, which

is oriented to form an operator able to

get in different stages of the industrial

design process, suggests today a strong

collaboration with external institutions

and companies which are target-

oriented towards research/ project

activities. They should also be confirmed

by the success of the obligatory

company stages, and be supported by

interdisciplinary practices as thematic

workshops, seminars, and agreements

with operators from the labour market.

Il Corso di Studi in Disegno Industriale

del Politecnico di Torino, attivo dal 1999

e affiliato alla 1a Facoltà di Architettura,

rappresenta oggi una delle offerte

formative universitarie più appetite in

ambito politecnico.

Nato nel 1996 come Diploma

universitario, in risposta alla domanda

di design da parte delle realtà operanti

sul territorio piemontese, conta oggi

più di 700 studenti, a cui si aggiungono

i recenti Corsi di Laurea di primo livello

in Virtual & Graphic Design e la Laurea

Specialistica in Ecodesign, unica

in Italia, per un totale di circa 1200

iscritti. Il ciclo formativo, orientato alla

preparazione di un operatore in grado di

inserirsi nelle diverse fasi del processo

di industrial design, propone oggi

una intensa collaborazione con enti e

aziende esterne finalizzate alle attività

di ricerca/progetto, comprovate anche

dal successo degli stages aziendali

obbligatori, e sostenute da pratiche

interdisciplinari come i workshop

tematici, i seminari e le convenzioni con

operatori del mondo del lavoro.

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Gruppo di ricerca/didattica

Claudio Germark, coordinator at the

degree Course in Industrial Design. He

is in charge with the local productive,

industrial and artisan systems.

Gianluca Alessio, collaborator with

contract at the degree Course in Indu-

strial Design. Cofounder of Studio Ape.

Claudia De Giorgi, lecturer at the

Course in Industrial Design 1st where

the operation Eco e Narciso was started.

She is in charge with the local productive

systems and new materials, focusing on

the sensory aspect and communication

in the company system.

Gabriele Adriano, lecturer with contract

at the Course in Industrial Design 1st.

Cofounder of Adriano Design, well

known atelier of design.

Francesca Macrì, final year student

in specialist degree in Ecodesign,

coordination of the meta planning

research.

Valeria Castellino, Franco Giolitti, educa-

tional tutors, collaborators with contract

at the Course in Industrial Design 1st.

Claudio Germak, coordinatore del

Corso di Laurea in Disegno Industriale.

Si occupa di sistemi produttivi locali,

industriali e artigianali.

Gianluca Alessio, collaboratore a

contratto presso il Corso di Laurea in

Disegno Industriale, co-fondatore di

Studio Ape.

Claudia De Giorgi, docente del Corso di

Disegno Industriale 1° presso cui è stata

attivata l’operazione Eco e Narciso. Si

occupa di sistemi produttivi locali e nuovi

materiali, sotto l’aspetto sensoriale e di

comunicazione al sistema impresa.

Gabriele Adriano, docente a contratto

del Corso di Disegno Industriale 1°.

Co-fondatore di Adriano Design, noto

atelier di design.

Francesca Macrì, laureanda in Laurea

specialistica in Ecodesign, coordina-

mento della ricerca metaprogettuale.

Valeria Castellino, Franco Giolitti, tutor

didattici, collaboratori a contratto del

Corso di Disegno Industriale 1°.

Page 18: Eco e Narciso / Design - Pietra

Museum in a box

2008

Politecnico - Torino (G. Alessio + C. Germak group)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

Page 19: Eco e Narciso / Design - Pietra

Il mangiacastagne

legno e pietra / wood and stone, 2008

Politecnico - Torino (E. Avagnina, G. Giraudi, D. Zannone)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

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Piantalà

pietra / stone, 2008

Politecnico - Torino (C. Remondino, B. Rudà, F. Zampese)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

Page 21: Eco e Narciso / Design - Pietra

Mortaio

pietra e acciaio / stone and steel, 2008

Politecnico - Torino (L. Bottello, C. Bressan, A. Cleto)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

Page 22: Eco e Narciso / Design - Pietra

Appendiabiti

pietra / stone, 2008

Politecnico - Torino (S. Pegoraro, Z. Salati, A. Kashnikova)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

Page 23: Eco e Narciso / Design - Pietra

Il davanzale

pietra / stone, 2008

Politecnico - Torino (E. d’Auria, M. Pognante)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

Page 24: Eco e Narciso / Design - Pietra

Fermaporta

pietra e acciaio / stone and steel, 2008

Politecnico - Torino (M. Nerri, N. Panino, M. Varotti)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

Page 25: Eco e Narciso / Design - Pietra

Sottopentola

pietra e corda / stone and rope, 2008

Politecnico - Torino (C. Battistoni, E. Fea, F. Saimandi)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

Page 26: Eco e Narciso / Design - Pietra

Metterci una pietra sopra

pietra / stone, 2008

Politecnico - Torino (S. Bruno, G. D’Arienzo, A. Daghero)

per / for Ecomuseo “Le Loze di Rorà”

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Page 28: Eco e Narciso / Design - Pietra

graf

ica

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