(eBook - Ita - Musica) Spada, Francesco - Breve Storia Degli Strumenti Musicali (PDF)

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Breve storia degli strumenti musicali a cura di Francesco Spada MBook - MarcoBazzotti.com I testi pubblicati da "MBooks" possono essere copiati e diffusi liberamente alle seguenti condizioni: - i file devono rimanere nel loro formato originale e la distribuzione non deve essere finalizzata al lucro; - per i testi protetti dal diritto d'autore è necessario richiedere l'autorizzazione scritta a chi detiene i diritti. Testo protetto da diritto di autore. Tutti i diritti riservati in tutti i paesi. Questo lavoro si propone di offrire una breve storia degli strumenti musicali corredata da informazioni dettagliate su alcuni di essi. Vi è una prima parte dedicata agli strumenti musicali in sei periodi storici (greci e romani, Medioevo, Rinascimento, età barocca, età romantica e Novecento), una seconda nella quale vengono proposti gli strumenti della collezione spada suddivisi per famiglie ed una terza nella quale si racconta in breve la storia della bande pugliesi dalla fine del ‘700 alla metà del ‘900. Introduzione Lo studio delle arti ideate e sviluppate dall'uomo è sempre affascinante ma, tra queste, lo studio della musica e degli strumenti musicali è certamente particolare. A differenza delle altre manifestazioni artistiche, di cui possediamo reperti remotissimi, quasi nulla ci è giunto della produzione musicale antica e quello che sappiamo è frutto soltanto di laboriose ricostruzioni. Conosciamo alcune forme di strumenti e possiamo solo immaginare i suoni da loro prodotti fino al primo millennio, perché soltanto a partire dal medioevo ci sono pervenuti alcuni rari esemplari di strumenti musicali; ciò nonostante non possiamo ancora penetrare i

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Breve storia degli strumenti musicalia cura di Francesco Spada

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I testi pubblicati da "MBooks" possono essere copiati e diffusi liberamente alle seguenti condizioni:- i file devono rimanere nel loro formato originale e la distribuzione non deve essere finalizzata al lucro;- per i testi protetti dal diritto d'autore è necessario richiedere l'autorizzazione scritta a chi detiene i diritti.

Testo protetto da diritto di autore. Tutti i diritti riservati in tutti i paesi.

Questo lavoro si propone di offrire una breve storia degli strumenti musicali corredata da informazioni dettagliate su alcuni di essi. Vi è una prima parte dedicata agli strumenti musicali in sei periodi storici (greci e romani, Medioevo, Rinascimento, età barocca, età romantica e Novecento), una seconda nella quale vengono proposti gli strumenti della collezione spada suddivisi per famiglie ed una terza nella quale si racconta in breve la storia della bande pugliesi dalla fine del ‘700 alla metà del ‘900.

Introduzione Lo studio delle arti ideate e sviluppate dall'uomo è sempre affascinante ma, tra queste, lo studio della musica e degli strumenti musicali è certamente particolare. A differenza delle altre manifestazioni artistiche, di cui possediamo reperti remotissimi, quasi nulla ci è giunto della produzione musicale antica e quello che sappiamo è frutto soltanto di laboriose ricostruzioni. Conosciamo alcune forme di strumenti e possiamo solo immaginare i suoni da loro prodotti fino al primo millennio, perché soltanto a partire dal medioevo ci sono pervenuti alcuni rari esemplari di strumenti musicali; ciò nonostante non possiamo ancora penetrare i

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segreti profondi della musica, perché, a differenza di altre arti, quali la pittura, l'architettura, la scultura e la letteratura, a noi non è giunto il suono, le interpretazioni, le emozioni dell'esecutore, che sono l'essenza della musica.

Greci e Romani La musica nel tempo ha accompagnato molte attività: i greci si servivano del suono dei flauti e delle percussioni, durante gli interventi del coro nel corso delle tragedie. Purtroppo però, nulla ci è rimasto di quei brani musicali, poiché essi si tramandavano oralmente e l'improvvisazione degli esecutori giocava un ruolo preponderante. La musica, ispirata da Dioniso, dio dell'ebbrezza, si oppone alla danza e alle arti figurative, ispirate da Apollo, dio della ragione e della compostezza e proprio dallo sforzo di conciliare il sentimento apollineo e quello dionisiaco nasceva la tragedia.I romani estesero l'uso dell'accompagnamento strumentale dai banchetti alle cerimonie civili e religiose. Oggi possiamo sostanzialmente suddividere gli strumenti dell'epoca in due tipi: gli strumenti a fiato, come l'aulos, e quelli a corda, come la lyra.L'aulos, strumento solista dedicato a Dioniso, suscita emozioni forti, penetra nell'animo, si rivolge all'irrazionale che è in ciascun uomo; la lyra, strumento d'accompagnamento dedicato ad apollo, è più dolce e solare rivolgendosi alla ragione ed alla coscienza, l'uno è lo strumento del pathos e l'altro dell'ethos.

Il Medioevo Con l'avvento del cristianesimo, i primi adepti del nuovo culto adottarono, durante le funzioni religiose, l'uso, d’origine medio-orientale, della preghiera cantata, bandendo, però, strumenti e musicisti pagani, come "servi di Satana". Solo in seguito la musica strumentale fu introdotta nelle cerimonie, con strumenti a percussione, quali il campanello (cymbalum, tintinnabulum), il triangolo (trypos colybœus) ed i primi rudimentali strumenti ad arco e gli stessi campanelli, in età medievale, furono anche utilizzati nei tornei, come segnale per chiamare gli avversari. Un ruolo

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importantissimo in questo periodo ebbe anche la tuba, l'antenata dell'odierna tromba, come strumento di richiamo militare, come annuncio dell'arrivo o del passaggio di persone importanti in città, come segnale di impartitura di ordini nei castelli, ecc. Oltre all'evoluzione della tuba, il medioevo conobbe la diffusione e la trasformazione dell'arpa, che accompagnava alcuni brani della musica trobadorica, sintesi di melodie sacre e popolari. Quei poeti-cantori, ricercatori di versi e di armonie (come indica la radice del sostantivo trobar, cioè trovare ritmi e rime), cominciarono ad essere accolti dovunque come classe privilegiata, e a essere introdotti nella vita aristocratica delle corti. In seguito in Europa fu introdotto il liuto, che si diffuse rapidamente e di cui possediamo numerose testimonianze, sia da dipinti che da dettagliate descrizioni in opere letterarie dell'epoca.

Il Rinascimento Nel Rinascimento la musica polifonica mostra architetture sonore via via più complesse con l'armonizzazione e, al contempo, il nitido riconoscimento dei singoli strumenti, per creare una raffinata geometria sonora: in questo periodo si sviluppano gli strumenti aerofoni che esprimono timbri profondi e forti e danno origine a famiglie di strumenti, che sperimentano tutte le voci possibili, dalla più acuta alla più grave. gli strumenti del tempo erano quasi tutti di legno, per cui, per superare le difficoltà tecniche dovute alla distanza dei fori negli strumenti più grandi, furono inventate le chiavi che potevano tappare fori molto distanti tra loro. dalla metà del rinascimento, particolarmente in Germania, comparvero i timpani e gli ottoni, specialmente trombe e tromboni, che arricchirono la gamma dei suoni disponibili, si evolse la famiglia delle viole, e si svilupparono numerosi, che aumentarono il numero delle loro corde.Dal cinquecento in poi gli strumenti musicali divennero di notevole fattura, nobilitati da materiali preziosi, arricchiti da incrostazioni di avorio, madreperla e pietre dure tali da farli divenire oggetti da collezione, e quindi permettere la loro conservazione nel tempo. In questo periodo la ricerca musicale anche in Italia fu estremamente vivace e si costruirono strumenti che successivamente dettero origine a numerose famiglie; fu

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infatti ampliata la famiglia dei flauti, dal più acuto piccolo flauto al più grave grande basso; fu inventato il fagotto, si introdusse l'uso dei corni e ci furono i primi tentativi di costruzione di strumenti a tastiera. Al Cinquecento risalgono le prime intavolature per liuti, i primi manuali di tecnica d'esecuzione, ed i primi tentativi di comporre musica per un assieme di strumenti.

Il Barocco

L’età barocca vide una svolta decisiva nella storia della musica con la nascita dello stile concertante si fondono pienamente i caratteri dello stile monodico e polifonico; viene quindi fuori una nuova forma di dialogo fra gli strumenti fatta di frasi imposte da una voce e poi imitate e ripetute dalle altre voci in un fitto intreccio di domande e risposte, esaltando così il timbro e l'espressività proprie di ogni strumento. Con il concerto si sviluppano anche le tonalità maggiori e minori, il contrappunto e la fuga. Gli strumenti subiscono revisioni tecniche sostanziali per adeguarsi ai nuovi stili, nascono l'oboe ed il clarinetto, si modificano il flauto traverso e gli ottoni, gli strumenti a tastiera quali l'organo, che diviene ben presto lo strumento principale della musica religiosa e quelli a corde pizzicate quali il clavicembalo, la spinetta e il virginale che si impongono come basso continuo. I fabbricanti di questi strumenti si sbizzarrirono nello sperimentare nuovi tipi di legni, pur continuando ad arricchirli con smalti, avori e pietre preziose ed a decorarli con dipinti di ottima fattura. I liutai italiani oltre a diversi legni, sperimentarono nuove dimensioni, nuove forme, diverso numero di corde e speciali vernici che dettero notevole impulso alla famiglia degli archi, portando i violini, le viole, i violoncelli, i violoni e i contrabbassi italiani a livelli di eccellenza. La fama dei liutai cremonesi e bresciani, i nomi di Stradivari, Amati, Guarnieri, Maggini e Bertoletti è ancora altissima ed alcuni loro strumenti hanno ancora un fascino e una musicalità insuperata. Anche la chitarra, discendente diretta del liuto e della chitarra battente, assume la forma definitiva, col fondo piatto di acero, la tavola di abete e le sue corde, cominciando ad essere sempre più apprezzata da numerosi autori, che scrissero composizioni per questo strumento. Nella seconda metà del Settecento, infine, in Germania, Inghilterra e Italia, si mettono a punto

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tecniche costruttive, che permettono ad alcuni martelletti di percuotere delle corde, se azionati da tasti; sta nascendo quello che ben presto s'imporrà come il leader degli strumenti: il pianoforte. Esso si diffuse a tal punto nel costume di un gruppo sociale da diventare un simbolo della borghesia ascendente: colta e raffinata dei paesi europei.

Il Romanticismo E’ però nell'Ottocento che il pianoforte trionfò in tutte le case borghesi, elemento essenziale dell'arredamento, e centro d'interesse di tutte le famiglie benestanti, che lo pongono nel bel mezzo del salotto e si fanno rapire dalla sua magia; così il pianoforte divenne lo strumento rappresentativo della classe medio-alta, e perciò ambasciatore di idee, gusti e tendenze presso le altre classi. Con esso gli individui si affrancavano dal soffocante legame con le chiese, potendo esprimere pienamente e liberamente il proprio mondo interiore per cui si manifesta la vena artistica di grandi geni, da Mozart a Beethoven, da Schubert a Brahms. La musica, fino ad allora relegata al ruolo di arte minore con funzioni solo di accompagnamento o di intrattenimento, si impone negli spettacoli teatrali, specie nel genere del melodramma, ampliando la sua fruizione anche ai ceti sociali, fino ad allora esclusi crescono le grandi orchestre, arricchendosi sempre più di nuovi elementi, nascono le fanfare, si sviluppano gli ottoni, che, con l’invenzione delle trombe a pistoni e dei sax, danno voce a questa nuova ansia di potenza. La storia degli strumenti musicali di questo periodo è veramente avvincente, perché l’introduzione di nuovi sistemi di diteggiatura e di nuove chiavi consente a tutti i fiati una migliore intonazione e permette loro di eseguire brani virtuosistici e di avere, di conseguenza, anche importanti ruoli solistici.

Il Novecento Tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del novecento le orchestre si arricchiscono dei toni decisi e squillanti degli ottoni per esprimere le inquietudini e le incertezze che il nuovo secolo portava con sé. Si perfezionano in Europa strumenti popolari come le chitarre, i mandolini

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e le cetre da tavolo; nascono strumenti nuovi come l'armonium, la fisarmonica e l'ocarina. Oltre alla famiglia dei sax, nasce anche quella dei flicorni, che avranno il loro maggior sviluppo nel nostro secolo grazie ai loro timbri forti e decisi, compagni ideali per l'incredibile vitalità della musica jazz, e infine non possiamo dimenticare l'infinita varietà degli strumenti a percussione, che segnano i ritmi intrisi di straordinario ottimismo della musica sudamericana ed africana. Per la fine di questo secolo la storia degli strumenti musicali è strettamente legata all'evoluzione tecnologica, per cui l'elettronica (sintetizzatori) entra prepotentemente nella costruzione degli strumenti, da quelli a percussione a quelli a corda, dalle tastiere ai fiati, aprendo così un capitolo nuovo, tutto proiettato nel futuro.

versione 15/03/2003

~~~~ FINE ~~~~

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