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I SOCIAL NETWORK E IL SOCIAL MEDIA MARKETING Compendio su strategie di promozione nell’era del web 2.0 e su uso delle app e social media in classe Ebook realizzato con il contributo finanziario del Progetto Erasmus+ KA1 Twittastic!

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I SOCIAL NETWORK E IL SOCIAL MEDIA MARKETING

Compendio su strategie di promozione nell’era del web 2.0 e

su uso delle app e social media in classe

Ebook realizzato con il contributo finanziario del Progetto Erasmus+ KA1 Twittastic!

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CAPITOLO 1 - I SOCIAL NETWORK I social network sono una delle espressioni di quello che in genere è definito come "WEB 2.0". Ma da dove nascono e come siamo arrivati ai Social Network? Nel Web 1.0, i fruitori delle pagine web si limitano a LEGGERE i contenuti che aziende, enti, grandi brand e player propongono. L’utenza del web ha un approccio ai contenuti di tipo TOP-DOWN. Gli utenti si limitano ad utilizzare. Sono solo dei CONSUMER. Nel WEB 2.0 l'approccio cambia totalmente. Gli utenti interagiscono, leggono e scrivono. Condividono opinioni. Il WEB 2.0 è l'epoca dei blog, dei forum, delle chat, delle interazioni e delle interconnessioni personali. L'approccio diventa BOTTOM-UP e il consumatore diventa ConsumAttore (consumer->prosumer). Nell’era del web 2.0:

● I dialoghi (fra utenti e fra utenti e brand) rimpiazzano i monologhi (il brand parla agli utenti senza ascoltarli);

● Reputazione e merito diventano fondamentali; ● Ogni azienda, ente, brand o persona deve costruire una community (un network)

attorno.

Come siamo arrivati ai Social Network I social media stanno diventando onnipresenti e rappresentano una parte fondamentale della vita di moltissime delle persone connesse in tutto il mondo. Nessuno può negare che i social network hanno reso questo vasto mondo in cui viviamo sempre più piccolo, perché spesso siamo connessi anche con persone fisicamente e geograficamente lontane da noi. Solo nel 2014, sono stati individuati 300 social network di uso comune a livello globale. Molti muovono critiche scettiche e perplesse riguardo ai social network. Ma a ben leggere la storia, le medesime critiche e i medesimi scetticismi furono mossi nei confronti della radio, della TV, del telefono ed addirittura del telegrafo. Che bisogno c’era del telegrafo se una lettera ben scritta poteva essere consegnata nel giro di circa 3 settimane? Queste considerazioni, in quest’epoca di comunicazioni istantanee, sono impensabili. Eppure sono molti a chiedersi perché usufruire dei nuovi mezzi di comunicazione istantanea; magari sono gli stessi che quando conoscono per la prima volta Whatsapp, poi non smettono più di usarlo! L’evoluzione della comunicazione segue l’evoluzione della tecnologia e viceversa, la tecnologia si adatta e si sviluppa in base alle esigenze della comunicazione. In questa infografica possiamo vedere l’evoluzione dei social media dal 1792, anno dell’invenzione del telegrafo, fino al 2013 con Snapchat.

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http://www.relevanza.com/social-networks-get/ )

Che cos’è un social network Un social network è una piattaforma web in cui gli utenti accedono mediante registrazione ed è fruibile sia da desktop che da dispositivi mobili. Queste piattaforme permettono agli utenti di creare un profilo, di organizzare una lista di contatti, di pubblicare un proprio flusso di aggiornamenti e di accedere a quello degli altri. I social network sono distinguibili in base alla tipologia di relazioni che si instaurano fra utenti, per esempio quelle di amicizia, lavoro o pubbliche, o anche a seconda del formato delle comunicazioni che prevedono,come testi brevi, immagini o musica; il loro uso è offerto quasi sempre gratuitamente, dato che i fornitori sono remunerati dagli inserzionisti pubblicitari online.

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In modo molto più semplice, potremmo definirli come luoghi di conversazione, di condivisione e di scambio. Possiamo immaginare i social network come la piazza di un paese in cui le persone si ritrovano a chiacchierare. L’oggetto di quelle conversazioni, così come degli status e dei commenti nei social network, spaziano dal pettegolezzo, al consiglio (o “sconsiglio”) su prodotti e servizi, al racconto di vicende curiose accadute alle persone, ecc… PERCHÉ? Da dove nasce l’esigenza della condivisione più o meno pubblica delle nostre esperienze? Non siamo "isole" ma "siamo animali sociali", citando Aristotele. I preistorici raffiguravano scene di caccia all’interno delle grotte, oggi ci scattiamo un selfie e lo postiamo su Instagram per raccontare ai nostri amici che finalmente siamo al concerto del nostro cantante preferito. L’esigenza di raccontare e condividere e di farne memoria è la stessa: cambia il mezzo e la visibilità. Non è una questione di tecnologia, di smartphone e di app. I Social Network sono VILLAGGI GLOBALI fatti da P E R S O N E!!! La componente umana non va mai dimenticata, sia dal punto di vista strategico e in un’ottica di marketing, sia dal punto di vista dei comportamenti e dei contenuti che si scelgono di condividere.

Uso di Internet e dei Social in Italia Lo scenario italiano vede in crescita l’utilizzo dei social da dispositivi mobile, passando da 22 milioni di utenti del gennaio 2015 a 24 milioni nel gennaio 2016.

[ ]

La percentuale di persone che accedono a internet da mobile, rispetto alla popolazione totale, è cresciuta del 5% e del 3% quella di accessi complessivi (quindi desktop + mobile): è interessante notare come il 79% di chi accede a internet lo faccia ogni giorno, mentre soltanto il 5% dichiara di farlo almeno una volta al mese.

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Facebook è la piattaforma social più usata in Italia, seguita da WhatsApp e Facebook Messenger (entrambi parte dell’ecosistema costruito da Zuckerberg) e Instagram con un 12% (contro il 6% del 2015).

(fonte: http://wearesocial.com/it/blog/2016/01/report-digital-social-mobile-in-2016 )

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Importanza dell’uso dei Social Network nelle strategie di comunicazione di PMI e professionisti. I numeri sovraesposti lasciano ben comprendere come e quanto sia importante includere l’uso dei Social Network nelle strategie di comunicazione di PMI e professionisti, qualunque sia il settore di appartenenza. NON DIMENTICARE:

● I social network sono luoghi di conversazione tra utenti e tra utenti e aziende. ● I social network non sono luoghi di vendita ma il posto migliore per andare incontro ai

potenziali clienti e fidelizzarli. ● In ottica SMM, i social network offrono un oceano di informazioni su esperienze,

passioni, opinioni. Sono feedback da non trascurare.

10 regole per vivere felici (e con profitto) sui Social Network

1. Rispetta lo spirito per cui è nata la rete. Ho conosciuto il www intorno al 1996 e da subito ne sono rimasta affascinata: sembrava impossibile vedere da qui posti lontani o scambiare informazioni con amici lontani rapidamente, in modo più rapido o migliore qualitativamente parlando. Internet non è nato per il marketing e per le vendite , ma per la comunicazione e la connessione fra le persone e le informazioni. Se si comprende questo, e lo si ricorda, capovolgendo il punto di vista delle strategie di marketing in questo senso, ossia nel non tradire lo spirito delle persone si riusciranno ad ottenere più risultati rispetto a quel genere di marketing duro, molesto e spammoso.

2. Ascolta. Prima di parlare, ascolta. Questa è la regola d’oro, sia online, sia offline. Se ascolti riesci a capire non solo ciò di cui si sta parlando, ma anche con quale sentimento. Nei luoghi virtuali, non ci gli indizi visivi quali la gestualità, le espressioni del volto, il tono di voce. Una buona capacità di ascolto è una risorsa potente in rete. L’ascolto degli altri ci aiuta a capire e a modellare anche la nostra impronta personale. Essere riconoscibili in una rete sempre più globale, misurando le campagne di smm via via che si attuano, attraverso l’ascolto e riuscendo a raddrizzare il tiro dai feedback che si ricevono. L’ascolto è alla base del successo nei social.

3. Aggiungi valore. Entra nelle conversazioni on line con l’obiettivo di aggiungere valore alla conversazione stessa e ai partecipanti. Prima di inviare un messaggio come un nuovo partecipante in un gruppo, chiedetevi: come può quello che sto scrivendo dare valore alla conversazione ed alla comunità? In alcuni ambienti, parlare del vostro prodotto o servizio può essere considerato valido e di valore, ma nella maggior parte dei casi può essere inteso come cosa sgradita e invadente.

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4. Rispondi. L'importanza di risposte tempestive a qualsiasi commento o quesiti generati dagli utenti sui social o nei forum è fondamentale. L'onere della risposta può essere grande, ma una risposta rapida è più importante che mai e, grazie a strumenti di ricerca, applicazioni di alert e di altri servizi, è possibile ottenere questa rapidità. E’ importante non essere una diga in un flusso di conversazione, cioè non essere distruttivo. (caso ENI_Report)

5. Fai bene, facendo le cose per bene Costruisci un business di successo con una missione di fondo per aiutare gli altri. Fare le cose buone può davvero aiutare ad avere successo nei social media. Questo va oltre al concetto di valore aggiunto on line; significa cambiare radicalmente il vostro modello di business da una singola linea di fondo - il profitto - in favore di una tripla linea di fondo - persone, pianeta, profitto - e quindi portare avanti questa responsabilità sociale per tutto ciò che fai per il business, tra cui il marketing on-line e la vendita. Provare per credere.

6. Condividi la ricchezza. "Se ce l'hai, condividilo, diffondilo attorno". Parlo di tempo, informazioni e conoscenze. Nei social media, la condivisione è il carburante del motore conversazione e delle interazioni. La famosa frase delle mele di George Bernard Shaw: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.”

7. Sii generoso I social media funziona quando sei generoso. Non c'è niente di sbagliato nell'auto-promozione, ma le cose decollano davvero quando si danno agli altri lodi o un momento di gloria. L'aumento di retweeting - vero retweeting, non retweeting spam - dimostra quanto, dando credito agli altri, si può penetrare negli spazi social. Nel marketing tradizionale si chiama principio di reciprocità.

8. Non spammare! ...è un po’ come la storia di “al lupo, al lupo”! prima o poi non ti si seguirà e crederà più nessuno.

9. Sii autentico, genuino, reale. Sii vero! L'autenticità è l'ingrediente segreto in ogni campagna di valore sui social media. Se conosci il tuo pubblico, lo sai individuare online, lo ascolti, aggiungi valore, rispondi, stai lontano dallo spamming e sei semplicemente te stesso, avrai di gran lunga un migliore e più duraturo risultato rispetto quando si cerca di essere qualcuno - o qualcosa - che non sei.

10. Collabora. Prima di tuffarti nel social media per il marketing e la vendita, dai un'occhiata a chi lo sta facendo bene. Come si può lavorare con loro? Se non puoi battere il nemico, cerca in tutti i modi di fartelo amico!

(fonte: https://gigaom.com/2009/05/26/10-golden-rules-of-social-media/)

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Aprire una Fan Page su Facebook

Che cosa è una Pagina (Fan Page) Le Pagine Facebook aiutano le aziende, le organizzazioni e i marchi a condividere le loro notizie e a connettersi con le persone. L’utente clicca su "Mi piace" nelle Pagine che gli interessano per ricevere gli aggiornamenti sulle attività delle Pagine stesse.

Chi deve aprire una Fan Page su Facebook Le Pagine sono destinate alle aziende, ai marchi e alle organizzazioni. Come per i profili, le Pagine si possono personalizzare pubblicando notizie, organizzando eventi e altro ancora. I profili personali sono destinati all'uso non commerciale e rappresentano singole persone. Le Pagine sono simili ai profili personali, ma offrono strumenti esclusivi come gli insight, ovvero dati demografici anonimi relativi al tuo pubblico, come età, sesso, interessi, orari con maggior numero di utenti connessi, ecc, strumenti che sono utilissimi sia per la misurazione delle performance della comunicazione, sia per analisi e progettazione di opportune strategia di comunicazione e coinvolgimento del pubblico. Le Pagine vengono gestite da persone che hanno un profilo personale. Le persone a cui piace la tua Pagina, i loro amici ma anche altre Pagine possono ottenere gli aggiornamenti nella sezione Notizie, come già detto, cliccando sul pulsante “Mi Piace”. Tieni presente che ogni persona iscritta a Facebook ha un solo account con le informazioni di accesso. Ogni account può avere un profilo personale e gestire più Pagine. Per creare una Pagina:

1. Accedi all'indirizzo facebook.com/pages/create. 2. Clicca per scegliere una categoria per la Pagina. 3. Seleziona una categoria più specifica dal menù a discesa e inserisci le informazioni

richieste. 4. Clicca su Inizia e segui le istruzioni visualizzate sullo schermo.

Nota: se desideri creare una Pagina che rappresenti un'azienda, un marchio, un'organizzazione o un personaggio famoso, devi essere un suo rappresentante ufficiale.

Perché aprire una Fan Page su Facebook Le Condizioni di Facebook vietano l'uso dell'account personale per rappresentare un soggetto diverso da se stessi (ad es. la propria azienda). Se usi il tuo account per rappresentare un soggetto diverso da te stesso, puoi rischiare di perdere in modo permanente l'accesso al tuo account e a tutti i suoi contenuti se non lo converti in una Pagina.

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Come organizzare il team e le pubblicazioni Come già detto, la Pagina può essere gestita da un team di persone. Esistono 5 diversi tipi di ruoli per le persone che gestiscono le Pagine. Solo un amministratore può assegnare e cambiare il ruolo di una persona del team. La tabella seguente descrive i 5 ruoli delle Pagine (in orizzontale) e le attività e i privilegi ad essi associate ad essi (in verticale):

Amministratore Editor Moderatore Inserzionista Analista

Gestisce i ruoli e le

impostazioni delle

Pagine

Modifica la Pagina e

aggiunge le

applicazioni

✔ ✔

Crea ed elimina i

post a nome della

Pagina

✔ ✔

Invia messaggi a

nome della Pagina

✔ ✔ ✔

Risponde ai

commenti e ai post

nella Pagina e li

elimina

✔ ✔ ✔

Rimuove o blocca le persone dalla Pagina

✔ ✔ ✔

creare inserzioni; ✔ ✔ ✔ ✔

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Visualizzate i dati di

Insights

✔ ✔ ✔ ✔ ✔

Vede chi ha

pubblicato a nome

della Pagina

✔ ✔ ✔ ✔ ✔

L’importanza di avere un team di pubblicazione offre molti vantaggi; e in particolare:

- gestione suddivisa per ruoli e per ambiti; ad esempio, all’interno del team è possibile attribuire compiti a persone specifiche (chi si occupa della pubblicazione dei nuovi contenuti, chi risponde ai commenti, chi risponde ai messaggi privati, chi si occupa di advertising, chi analizza gli insight, ecc…) o suddividere tutte le attività per periodi di tempo (per settimane, per giorni, ecc…);

- in team è più agevole l’attività di brainstorming, di produzione di contenuti (più cervelli, più idee);

Quando si decide di aprire una Pagina, occorre considerare che la piattaforma social è un luogo di conversazione fra l’azienda e gli utenti (e non luoghi di vendita e promozione in senso stretto) e che lo scopo principale deve essere mantenere viva questa conversazione. Per questo occorre interrogarsi sul tipo di target della comunicazione: età, sesso, interessi, ecc… per cercare di fornire argomenti interessanti per quel target. Un argomento interessante è utile (ovvero risolve un problema o risponde ad un’esigenza intesa come urgente) oppure è divertente (la maggior parte delle persone frequenta i social nei momenti “morti” o di noia della loro quotidianità). Il team deve quindi pianificare quello che è detto piano editoriale. Un piano editoriale è una vera e propria agenda di orari, argomenti, e bozze di post da pubblicare sulla pagina. Avere un piano editoriale significa variare gli argomenti di conversazione proposti al pubblico, evitando di risultare monotematici e noiosi. È fondamentale, prima di iniziare la pubblicazione della pagina, scegliere il “tone of voice”, ossia lo stile di comunicazione (serioso, istituzionale, amichevole, scherzoso, ecc…) cercando di mantenerlo fedelmente sia nei post, sia nei commenti. È importante rispondere con garbo ai commenti e raccogliere i feedback che si ricevono dai clienti, anche se negativi.

Quando pubblicare Non esiste un orario migliore a priori per pubblicare. Dipende dal target di riferimento e dipende dall’attività dell’azienda. Si inizia sempre pubblicando post ad orari differenti e si inizia a raccogliere i dati di interazione: in basi a questi risultati si può stabilire quali sono i giorni e gli orari migliori ma anche quali argomenti pubblicare. La cosa importante è mantenere la Pagina costantemente aggiornata di contenuti, non abbandonandola a vuoti temporali di pubblicazione. La ragione fondamentale è che ogni pubblicazione genera delle interazioni con gli utenti e garantiscono una presenza dei vostri aggiornamenti nello stream delle notizie dei vostri utenti: se vengono meno le interazioni, i vostri utenti vedranno sempre meno i vostri aggiornamenti.

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In che modo le Pagine differiscono dai gruppi? Come scelgo cosa creare? Le Pagine consentono a organizzazioni, aziende, celebrità e marchi di comunicare ampiamente con le persone a cui piacciono. Le Pagine possono essere create e gestite solo da rappresentanti ufficiali. I gruppi forniscono alle persone uno spazio dove discutere di interessi comuni. I gruppi possono essere creati da tutti.

Altre differenze includono:

Pagine Privacy: le informazioni sulle Pagine e i post sono pubblici e in genere disponibili per tutti gli iscritti a Facebook. Pubblico: tutti possono mettere "Mi piace" ad una Pagina per connettersi ad essa e ricevere aggiornamenti nella sezione Notizie. Non vi è alcun limite al numero di persone che può esprimere apprezzamento per una Pagina. Comunicazioni: le persone che aiutano a gestire una Pagina possono pubblicare post a nome della Pagina. I post della Pagina vengono visualizzati nella sezione Notizie delle persone a cui piace la Pagina. I titolari delle Pagine possono creare anche applicazioni personalizzate per la loro Pagina e controllare i dati di Insights delle Pagine per monitorare la crescita e l'attività della loro Pagina.

Gruppi Privacy: oltre all'impostazione pubblica, per i gruppi sono disponibili altre impostazioni sulla privacy. Le foto pubblicate in gruppi chiusi o segreti sono visibili solo ai membri del gruppo. Pubblico: puoi modificare la privacy del gruppo per richiedere che i membri siano accettati o aggiunti come amministratori. Quando un gruppo raggiunge una certa dimensione, alcune funzioni sono limitate. I gruppi più utili tendono ad essere quelli formati da un numero ridotto di persone conosciute. Comunicazioni: nei gruppi, i membri ricevono per impostazione predefinita delle notifiche quando gli altri membri pubblicano un post. I membri di un gruppo possono partecipare a chat, caricare foto su album condivisi, collaborare alla creazione di documenti di gruppo e invitare i membri che sono loro amici agli eventi del gruppo. (fonte: https://www.facebook.com/help/)

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Instagram per raccontare sé stessi e la propria PMI

La fotografia mobile per il business La fotografia mobile sta guadagnando sempre più la dignità di arte visiva come è giusto che sia, vuoi perché le tecnologie delle fotocamere integrate nei dispositivi mobili consentono lo scatto di foto di alta qualità, vuoi perché la condivisione sui social genera un costante stimolo creativo collettivo che spinge verso usi sempre più (semi)professionali. La fotografia mobile può aiutare il tuo business in modo davvero considerevole: una bella foto condivisa sui social network racconta il tuo mondo con i tuoi occhi e dalla tua prospettiva, racconta l'istante che stai vivendo mentre esso accade e ne rende partecipe il tuo pubblico, racconta quali sono i tuoi valori e quelli su cui si fonda il tuo business. Una bella fotografia aiuta moltissimo il tuo visual storytelling aziendale: è fare comunicazione a tutti gli effetti e in maniera molto diretta e potente perché "un'immagine vale più di mille parole", banale ma realistica affermazione. Se vuoi cimentarti nella fotografia mobile per il tuo business, non condividere una foto a caso ma:

1. fai attenzione alla luce: fai in modo che la luce che illumina l'oggetto (o il panorama) protagonista del tuo scatto provenga o dai lati, o da davanti. Se la luce proviene da dietro l'oggetto, la parte che è rivolta verso l'obiettivo risulterà in ombra e la foto sarà scura.

2. fai attenzione alla messa a fuoco: molti nuovi smartphone hanno la cosiddetta messa a fuoco selettiva. In pratica basta toccare il punto da mettere a fuoco sulla preview nel touch screen e il gioco è fatto. Informati se anche il tuo dispositivo ha questa funzione e abilitala.

3. non condividere una foto mossa: se le condizioni di luminosità non sono ottimali (magari è sul far della sera), la mano deve rimanere molto ferma mentre la fotocamera cattura l'immagine altrimenti puoi aiutarti appoggiando lo smartphone su una superficie.

Che cos'è Instagram Instagram è un social network che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi altri servizi social. Instagram all'inizio aveva la peculiarità del formato fotografico quadrato a cui spesso si aggiungeva, sul bordo superiore e inferiore dell'immagine o su quelli laterali, uno margine bianco e tale caratteristica visiva ricorda vagamente lo storico formato cartaceo Polaroid a sviluppo istantaneo. Negli ultimi aggiornamenti è stata data la possibilità di mettere un formato a piacimento, fino a un certo limite di altezza e larghezza.

L'applicazione, sviluppata da Kevin Systrom e Mike Krieger, è stata lanciata il 6 ottobre 2010 inizialmente disponibile solo su iOS. È compatibile con qualsiasi iPhone, iPad o iPod Touch avente iOS 3.1.2 o superiore. Dal 3 aprile 2012 è disponibile anche per i dispositivi che

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supportano Android, dalla versione 2.2 o superiore. Il 21 novembre 2013 è stata pubblicata la versione per Windows Phone. Il 28 aprile 2016 è stata pubblicata la versione per Windows 10 mobile.

Alcune funzioni di Instagram sono:

● Possibilità di scattare foto con filtri in alta definizione. ● Possibilità di supportare fotografie più grandi. ● Direct, ovvero inviare una foto a un utente senza pubblicarla.

In questo link si può visualizzare un videotutorial in italiano: Instagram Tutorial; mentre in questo link si può scaricare una guida in italiano: Instagram Tutoriale scritto.

Instagram: perché e come per il business

Perchè aprire un account per la tua attività, raccontando attraverso le foto che scatti la passione per il tuo lavoro? Perché insistere sull'importanza di essere attivo e presente su Instagram per chi ha attività? - Perché il messaggio della fotografia arriva al di là della lingua, è comprensibile a tutti e Instagram è costruito in maniera tale che, se hai un profilo pubblico, le tue foto sono raggiungibili da tutti gli utenti connessi in tutte le parti del mondo. - Perché si compra prima con gli occhi: sfrutta la fotografia mobile per attrarre clienti raccontando non solo il tuo prodotto, ma anche il contesto in cui lo produci, le persone che ti sono di supporto, i valori che ti ispirano. - Perché Instagram è l'unico social attorno a cui sono cresciuti gruppi di simpatizzanti (local community) che molto spesso organizzano incontri e passeggiate fotografiche che diventano occasioni imperdibili di promozione del territorio e delle sue eccellenze. E proprio per questo essere attivi e partecipare significa dare visibilità alla propria attività.

Come fare per avere un profilo vincente e di successo? Ecco alcuni consigli: - un hashtag è per sempre. [hashtag: dall'inglese hash (simbolo cancelletto) e tag (etichetta)]. Aggiungi gli hashtag giusti alle tue foto e tagga responsabile. Che vuol dire? Un hashtag su Instagram sta ad indicare l'argomento della foto. È un elemento importante, non è secondario, non va messo a caso, ma scelto con oculatezza e precisione. Non puoi taggare #foodandwine se nella tua foto ci sono i tuoi piedi sul bagnasciuga. Se metti l'hashtag giusto, la foto verrà visualizzata da persone interessate a quell'argomento perché: - dietro ogni hashtag c'è una community di persone che condividono con te quell'interesse. Se racconti i tuoi prodotti e li contestualizzi nel tuo territorio, usa anche l'hashtag della tua Instagram local community (in genere #igers e nome della tua provincia e/o #igers e nome della regione). Interagisci con la tua community: cerca le foto scattate nei tuoi dintorni, metti "cuoricini" e commenta. Ma soprattutto... - coinvolgi la tua community per i tuoi eventi. Proponi la tua attività per eventi in partnership e prova un modo diverso di promuovere il tuo lavoro e le tue iniziative. Hai idea di quante persone possano vedere la tua attività se al tuo evento partecipano anche solo una decina di Igers (utenti attivi su Instagram e che partecipano al lavoro di community)?

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L'editing delle immagini Bene... e ora che hai scattato la foto, che fai? Osservala. Devi essere piuttosto critico con il tuo scatto, non barare! Se ti emoziona, così com'è, allora condividila sui social network, accompagnandola con una bella didascalia, non troppo verbosa né troppo sintetica, per aumentare il coinvolgimento nel tuo pubblico. Altrimenti... Editing!!!. Tutti gli smartphone hanno app preinstallate di default, più o meno complesse per l'editing delle immagini: queste app, in genere, mettono a disposizione una galleria di filtri preimpostati, che permettono di correggere, enfatizzare e/o smorzare colori, luminosità, contrasto, nitidezza, vivacità, calore e temperatura dell'immagine che hai scattato, con lo scopo di renderla ancor più comunicativa. Inoltre offrono anche la possibilità di fare anche l'editing delle immagini "a mano", modificando luminosità, contrasto, saturazione del colore e quant'altro semplicemente trascinando con l'indice sullo schermo il cursore relativo a quel determinato parametro. Altre app danno la possibilità di comporre più immagini insieme, per un layout multiframe. Ne esistono davvero tante e vorrei condividere le mie preferite, fermo restando che sono una semplice appassionata e scattare - editare - condividere mi diverte moltissimo. Pronto? Via! - Lo sai che Instagram, nasce proprio come app di editing per poi evolversi nel social network delle foto per eccellenza?! Con gli ultimi aggiornamenti sono stati aggiunti molti strumenti di editing, è stata aggiunta la possibilità di variare l'intensità dei filtri, ecc... insomma, già solo con Instagram puoi modificare e intensificare l'emozione del tuo scatto ad un livello abbastanza elevato. - VSCOCam, si può gestire al suo interno tutto il flusso delle immagini, ossia scattare, modificare, archiviare e condividere su varie piattaforme social. App molto versatile ed intuitiva, mentre si scatta si può anche scegliere di regolare messa a fuoco ed esposizione (bello, no?!). È dotata di molti preset da applicare e regolare ma anche editare da strumenti di base (se vuoi sentirti libero di intervenire a tuo gusto sulla foto). - Snapseed, app aggiornata di recente dopo due anni di assenza di variazioni, post acquisizione da parte di Google. La cosa che amo di Snapseed e che al momento la rende la mia app preferita per l'editing delle immagini, è il fatto che le modifiche possono essere applicate a porzioni di immagine: hai risultati molto simili a quello che potresti ottenere se lo fai da desktop con Photoshop. Invece puoi farlo real-time e dallo smartphone. In ottica business, è insuperabile.

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CAPITOLO 2 - USO DELLE APP IN AMBITO EDUCATIVO

Cellulari e tablet nella scuola Nel 2004 iniziò a fare i primi passi quello che venne chiamato il web 2.0. Apparvero per la prima volta Wikipedia, Facebook, Twitter, Youtube, etc. e con loro iniziò la rivoluzione del web 2.0. Essa provocò un vero cambiamento nella società: nuovi modi per tenersi informati e per relazionarsi, nuove forme per acquistare, per prendere decisioni, per imparare ed insegnare. Il web 2.0. o web sociale sviluppa rapporti di

orizzontalità tra gli utenti che sono, allo stesso tempo, produttori e consumatori di contenuti; la rete diventa una conversazione permanente; la nascita e l’auge graduale dei social networks favoriscono lo scambio fra uguali. Cellulare e tablet in aula Quali vantaggi presenta l’uso di questi strumenti nelle nostre aule? Accesso alla conoscenza. Poco a poco abbiamo notato il graduale calo della presenza di dizionari e altri materiali di consultazione nelle aule. Ci sono già app apposite per questo. Con il cellulare gli studenti possono consultare il dizionario, vedere esempi di uso in un dato contesto; possono consultare mappe, effettuare operazioni matematiche o vedere fotografie e video di qualsiasi contenuto. Accesso alla rete di persone. Dietro i profili nei social network ci sono persone e queste persone sono fonti e costruttori di conoscenza. I servizi e le app si socializzano: chi commenta, condivide, mette «mi piace», consiglia un prodotto o twitta sono delle persone e con loro comunichiamo e socializziamo. E’ anche vero che possiamo trovare alcune difficoltà: Distrazione con studenti adolescenti. Se permettiamo l’uso dei cellulari in classe, alcuni alunni si distraggono, inviando messaggi What’s App o aggiornando i profili personali di Facebook. Per questo è importante prendere coscienza del fatto che il cellulare è uno strumento che useremo solo quando sarà necessario. Evidentemente questo dipenderà molto dal contesto educativo nel quale lavoriamo e ogni docente dovrà prendere le decisioni adeguate: un gruppo di trenta studenti adolescenti in un istituto superiore è diverso da un gruppo di sei studenti all’università. Gli studenti non hanno abilità digitali. Un’altra difficoltà che possiamo trovare è la mancanza di competenze digitali dei nostri studenti. L’affermazione che “i giovani per il

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semplice fatto di essere giovani, sono “nativi digitali” con la capacità di “fare magie con i dispositivi o di avere una predisposizione per fare un uso più efficiente della tecnologia» non è sempre vera. Dobbiamo invece assicurarci che tutti sappiano come procedere nell’uso delle tecnologie fornendo delle ’istruzioni chiare. 2. App educative e per creare contenuti Il numero di app create con finalità didattiche è così esteso che sarebbe impossibile raccogliere una selezione significativa e varia. Di seguito presentiamo alcune delle più popolari e funzionali (in ordine alfabetico), selezionate con lo scopo di coprire diverse necessità per docenti di qualsiasi materia. Si includono in questo elenco, anche, altre app, sia per cellulare che per computer, che hanno come finalità la creazione di materiali di diverso tipo. Canva Si tratta di un’app di disegno grafico; il suo facile uso e la sua interfaccia intuitiva rendono questa app un ottimo strumento sia per creare i nostri materiali didattici, sia per proporre ai nostri studenti compiti grafici come riviste, brochure, curriculum vitae usando i template predefiniti e la biblioteca di elementi gratuiti che possiamo includere nei nostri disegni. TUTORIAL CANVA eXeLearning Ci sono interessanti strumenti di open source per creare materiali didattici interattivi che si possano poi usare in piattaforme come Moodle. Una delle app più popolari in questo senso è eXeLearning, che permette di creare in modo semplice materiali di tutti i tipi che si possono pubblicare o condividere in tutti i formati e piattaforme: CD, chiavette, siti web, piattaforme tipo Moodle, libri elettronici, ecc. In questo caso si tratta di un programma gratuito che si deve scaricare dal suo sito ufficiale: www.exelearning.org In questo link si possono visualizzare due videotutorial in italiano: TUTORIAL Kahoot Kahoot è una app gratuita che ci permette di rendere le nostre lezioni più divertenti tramite test che proiettiamo e a cui gli studenti possono rispondere in tempo reale usando i loro cellulari. La lezione diventa divertente in quanto i ragazzi rispondono alle domande sotto forma di gioco tra di loro. In questo link si può visualizzare un videotutorial in italiano: TUTORIAL KAHOOT. Khan Accademy Questa app ci permette di accedere a piú di 4000 video educativi su diverse materie: Matematica, Storia, Chimica, ecc. video che possiamo usare nelle nostre lezioni o fornire agli studenti come materiale extra o di ripasso. Esiste una versione dell’app con video in italiano tradotti dall’inglese: TUTORIAL KHAN ACCADEMY.

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Mindomo Molti insegnanti suggeriscono ai propri studenti di fare riassunti e mappe concettuali.. Con questa app possiamo creare in modo semplice bozze e mappe. Un esempio sarebbe creare noi docenti la mappa della prima unità in modo che gli studenti conoscano come funziona l’app, dividere poi gli studenti in gruppi ed assegnare ad ogni gruppo la creazione della mappa di una unità. In questo link si può visualizzare un videotutorial in italiano:TUTORIAL MINDOMO . Nearpod Nearpod è una app che permette di creare presentazioni multimediali e condividerle con i nostri studenti; essi possono poi scaricarle sui cellulari o tablet e vederle quando e dove vogliono. Anche gli studenti possono creare le loro presentazioni o presentazioni collaborative con il docente e i loro compagni. L’app permette anche di comprare materiali già pronti per essere usati a lezione nel loro negozio ufficiale, ma sono tutti in inglese. In questo link si può visualizzare un videotutorial in italiano:TUTORIAL NEARPOD. Paper.li Questa app disponibile anche per PC permette di creare un giornale, seguendo delle categorie predefinite, a modo di content curator. Può essere un buon strumento per creare un giornalino dell’istituto o un giornalino con i nostri studenti sugli argomenti che si studiano in classe. I ragazzi impareranno anche a selezionare in modo critico le fonti. In questo link si può visualizzare un videotutorial in inglese: tutorial. SeeSaw SeeSaw è una app che funziona come un portfolio digitale nel quale gli studenti possono aggiungere foto, note, disegni, video e condividerlo con altri studenti, con i loro genitori o con qualsiasi persona a cui decidiamo di consentire l’accesso al nostro gruppo nell’app. Inoltre permette di creare un blog nell’app dal quale possiamo diffondere internamente i contenuti che pubblicano gli studenti nei loro porftolio. In questo link si possono visualizzare una serie di videotutorial in inglese: TUTORIALS. SyncSpace Si tratta di una lavagna collaborativa con uno spazio che si può ingrandire infinitamente in maniera dinamica usando le dita. È una app collaborativa dato che offre la possibilità di condividere lo spazio di disegno con altri utenti e permette anche di sincronizzarlo in tempo reale. Possiamo anche condividere la lavagna come un’immagine, per esempio su WhatsApp, Facebook o Twitter, e inviarla per posta elettronica. A livello educativo può essere molto versatile. Per esempio, se l’insegnante condivide la lavagna con i propri studenti, può spiegare i contenuti mentre gli studenti vedono la lavagna in tempo reale nei loro tablet. Oltre a questo, SyncSpace permette due modi di uso: il modo di solo lettura e l’accesso con una password per poter modificare i contenuti. In questo link si può visualizzare un videotutorial in inglese:TUTORIAL.

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ThingLink ThingLink è un’app che permette di far diventare interattiva qualsiasi immagine aggiungendo note, link, video e altre risorse che si possono visualizZare quando passiamo il mouse sull’immagine. In questo link si può visualizzare un videotutorial in italiano: TUTORIAL ITALIANO. Wordsalad Wordsalad è un’app per creare nuvole di parole a partire dalle parole o i testi che inseriamo, dagli articoli di Wikipedia o dai tweet di Twitter. Possiamo modificare i colori, il tipo di lettera e l’orientamento del testo. Una volta creata la nostra nuvola, possiamo scaricarla o condividerla nei social network. Può essere una forma creativa per presentare i contenuti o il lessico di un’unità, o per riassumere i contenuti di un’unità creando una nuvola con le parole che considerino più importanti. Sul sito ufficiale dell’app possiamo vedere alcuni esempi: WORDSALAD. 3. Altre app da usare con finalità didattiche sono sempre più numerose le app che usiamo e che rendono più facili le nostre attività quotidiane. Esse sono state create con una finalità specifica che non ha niente a che vedere con l’insegnamento. Tuttavia, a seconda della materia che insegniamo o dei contenuti delle nostre lezioni, possiamo usarle con una finalità didattica. L’unico limite nell’uso didattico di qualsiasi app proviene solo da un limite della nostra immaginazione e dalla nostra capacità creativa. Gli esempi che si presentano di seguito sono nell’ambito dell’insegnamento delle lingue e, in particolare, dello Spagnolo come Lingua Straniera. Canal Cocina Con questa app del canale tv è stata realizzata l’attività «Controlla la tua dieta» per mettere in pratica l’unità dedicata al cibo e l’alimentazione in un corso di spagnolo di livello base. L’app Canal Cocina permette di cercare ricette a seconda degli ingredienti, il tipo di piatto e il tempo di preparazione. Con questa app gli studenti possono consigliare un piatto, al compagno che ad esempio non ama il pesce o che è intollerante al lattosio; possono usarla come base per scrivere ricette, cercare delle ricette con determinati parametri nutrizionali, ecc. AroundMe Di solito, nel livello A1 si studia il lessico della città, dei negozi, ecc., così come le strutture e le espressioni per indicare come arrivare in un certo luogo. Con l’app AroundMe gli studenti possono cercare cosa c’è vicino al posto in cui ci si trova, usando l’app di Google Maps,

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come ci si può arrivare, così come cercare percorsi alternativi a piedi, in macchina o con i mezzi pubblici. Booking, Skyscanner, TripAdvisor Con queste app relative ai viaggi si può proporre agli studenti di livello A2 di pianificare un viaggio: Booking per cercare un albergo, Skyscanner per cercare i voli, TripAdvisor per cercare consigli su ristoranti e altri luoghi di interesse turistico per poi presentare la loro proposta di viaggio. In un livello superiore possiamo chiedere agli studenti di lasciare commenti nei profili degli alberghi e i ristoranti della propria città o regione per aiutare i turisti spagnoli, così come rispondere alle domande e ai commenti degli spagnoli per praticare così la lingua in un contesto reale. La videocamera del cellulare L’uso della videocamera del cellulare può avere un grandissimo uso in classe. Questi sono alcuni esempi: Fare simulazioni a coppie o piccoli gruppi (in un ristorante, in un negozio, nella biglietteria del cinema, ecc.). Si registrano in video per riprodurre più tardi il filmato e correggere gli errori, proporre altre risorse comunicative, ecc. È ormai abituale che gli studenti facciano delle foto alla lavagna alla fine di una spiegazione. Possiamo approfittare di questa pratica, ogni giorno più frequente fra i nostri studenti, per riunire tutte le foto caricandole su qualche servizio online e poi condividerle con tutti gli studenti o pubblicarle in qualche social network (Twitter, Facebook, Instagram...). I codici QR Lo sviluppo dei cellulari ha permesso anche di usare alcuni strumenti destinati ad altri ambiti, come ad esempio i codici QR, dall’inglese «Quick Response code» che significa «codice di Risposta Veloce». Questi codici furono inventati nel 1994 dall’azienda giapponese Denso Wave. ORIGINI DEI CODICI QR Attualmente si usano con altre finalità, come link a siti web in pubblicità, per consultare quando arriverà il bus nelle fermate di alcune città, in biglietti da visita per mostrare i dati di contatto, ecc. Sono fatti da piccoli quadratini che contengono l’informazione e tre quadrati in tre angoli che permettono all’app di leggere il codice. Ci sono tante app gratuite per leggere i codici QR che possiamo scaricare sui nostri smartphone e anche tanti siti web che ci permettono di creare i nostri codici. Come possiamo usarli a lezione? Di nuovo, l’immaginazione di ogni insegnante può portare a usare questo strumento con un’infinità di possibilità. Una di esse potrebbe essere organizzare un percorso e dare agli studenti indizi tramite questi codici. Possiamo anche usare i codici QR per facilitare le risposte di qualche attività fatta a lezione, a modo di autocorrezione. Oppure integrare le attività a lezione con informazione sul web: fotografie, mappe, notizie, ecc.

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Riferimenti bibliografici Canva: Amazingly Simple Graphic Design. Disponibile su: https://www.canva.com/ Canva tutorial italiano. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=unsA4q3LGkc Come creare un giornale online con Paper.li. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=d4Xj-kEWLYI EDUCAGLOBAL (2016). SeeSaw o el nuevo portfolio para docentes. Disponibile su: http://educaglobal.es/2016/07/seesaw-o-el-nuevo-portfolio-para-docentes/ eXeLearning. Disponibile su: www.exelearning.org Kahoot!: Making Learning Awesome. Disponibile su: https://getkahoot.com/ Kahoot! tutorial in italiano. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=sFXu-N9_-kE Khan Academy Italian. Disponibile su: https://it.khanacademy.org/ Introduzione all’uso di eXeLearning. Disponibile su: http://www.villasmunta.it/didattica/exelearning.htm iPadagogy - App Review - SyncSpace Tutorial. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=Ogv-Z_KTDTg Mindodo. Disponibile su: https://www.mindomo.com/ Nearpod - Create, Engage, Assess through Mobile Devices. Disponibile su: https://nearpod.com/ Paper.li - Collect great content. Disponibile su: paper.li/ RODRÍGUEZ, J.R., y TORRES, R. (2015). Encended los móviles, que empieza la clase. Disponibile su: http://rinconprofele.blogspot.com.es/2015/05/propuestas-movil-clase-ele.html SeeSaw: The Learning Journal. Disponibile su: web.seesaw.me/ SeeSaw Tutoriali. Disponibile su: https://www.youtube.com/channel/UCYUfnb7MIsGald-Xtig9Umw/feed ThingLink: Make your images interactive. Disponibile su: https://www.thinglink.com/ ThingLink Tutorial. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=AwySfkk7j1A Tools 2.0 per eTwinning: Nearpod. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=p6TQUe6pXOk Tutorial su Mindodo. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=QBV9VrzLfFg Wordsalad. Your word clouds redefined. Disponibile su: http://wordsaladapp.com/

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CAPITOLO 3 - L’USO DIDATTICO DI FACEBOOK

1. Perché usare Facebook con i nostri studenti? Anche se Facebook nacque come una piattaforma per mettere in contatto gli studenti dell’università di Harvard, esso si estese velocemente in tutto il mondo e presto si cominciò a parlare delle sue possibilità come strumento didattico. Come succede con tutti gli strumenti digitali, molti docenti non si fidano delle applicazioni didattiche di queste risorse. Nonostante ciò, Facebook presenta un grande potenziale per diventare un ottimo strumento di apprendimento collaborativo. Di seguito si presentano alcuni motivi che giustificano l’uso di Facebook in un contesto educativo: Gli studenti sono già su Facebook Gli studenti usano questo social network tutti i giorni per comunicare con gli amici; useremo quindi un social già conosciuto dai ragazzi. Gli studenti minori di 14 anni (età minima per poter aprire un account su Facebook ) possono creare un profilo con il permesso dei genitori. Inoltre Facebook stabilisce misure di sicurezza e privacy più rigorose per gli account dei minorenni. Permette di creare una pagina o un gruppo di classe Come vedremo più avanti, possiamo usare Facebook con i nostri studenti in un modo completamente indipendente rispetto al nostro profilo personale.

Gli studenti si collegano con frequenza Sia dal computer, sia dai cellulari, gli studenti accedono su Facebook varie volte al giorno; ogni volta ricevono notifiche e memo. Possiamo ad esempio approfittare della funzione ‘ricorda’ per ricordare loro la data di consegna di qualche compito di classe.

Possiamo interagire di più con gli studenti Il contatto tramite il gruppo di classe su Facebook aumenta l’interazione tra i compagni e fra gli studenti e l’insegnante, che può essere disponibile per gli studenti fuori dall’orario scolastico per rispondere ad eventuali dubbi o domande.

Permette di organizzare il materiale con etichette Questa organizzazione tramite le etichette o hashtag rende più facile la ricerca di foto, documenti, link, note e qualsiasi altro materiale che sia stato condiviso nel gruppo di classe. Possiamo sensibilizzare sull’uso responsabile dei social networks Sappiamo già che i nostri studenti sono utenti attivi dei social networks ma è anche vero che cercare di vietare il loro uso nei centri scolastici può diventare una battaglia complicata e difficile da vincere. Integrare l’uso dei social networks nella pratica educativa ci permette, inoltre, di educare ad un loro uso sicuro.

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I genitori possono vedere cosa fanno i loro figli in classe Molti genitori si preoccupano per l’uso che possano fare i loro figli dei social networks come Facebook , soprattutto se sono minorenni. Poter vedere le attività che fanno i loro figli nei gruppi di classe può aiutarli a capire i vantaggi di questi strumenti.

E’ gratuito Sono tantissime le piattaforme educative dove si possono fare cose molto simili a quelle che possiamo fare su Facebook; alcune di esse sono a pagamento e, soprattutto, non sono piattaforme conosciute dai nostri studenti. I ragazzi vedrebbero quindi l’obbligo di usarle soltanto per la scuola e questo ridurrebbe in modo considerevole le possibilità di successo.

Fa in modo che il dibattito continui al di fuori dell’aula Un gruppo di classe su Facebook può funzionare come un estensione dell’aula reale, dove insegnanti e docenti possono condividere notizie e link interessanti relativi ai contenuti che si studiano a lezione e possono così creare dibattiti più specifici che a volte, per mancanza di tempo, non si possono tenere in classe.

Gli studenti acquistano abilità essenziali nell’uso della tecnologia Facebook aggiunge continuamente funzionalità professionali per l’istruzione e per le aziende; imparando ad utilizzare Facebook a livello di Emarketing gli studenti potenzieranno le proprie competenze che saranno poi spendibili nel mercato del lavoro.

Si possono condividere risorse con altri centri Se la nostra scuola collabora con altre scuole, Facebook potrebbe essere una buona opzione per condividere e scambiare risorse e materiali, creare eventi insieme. Permette di usare diverse app educative Le pagine di Facebook ci permettono di aggiungere schede personalizzate tramite app esterne. In questo modo possiamo includere, per esempio, il blog del centro. Possiamo creare eventi Si possono creare eventi di qualsiasi genere, così come condividerli immediatamente con in nostri studenti o genitori: riunioni, esami, gite, ecc. Gli studenti possono praticare le lingue che studiano Su Facebook ci sono molti gruppi per praticare le lingue straniere. Possiamo anche creare un gruppo della scuola con questa finalità e spingere i ragazzi a fare pratica delle lingue studiate. 2. Impostazione sulla privacy Impostazioni generali Per vedere e gestire le impostazioni sulla privacy sul nostro profilo di Facebook dobbiamo accedere, dalla scheda in alto a destra (accanto al lucchetto) al menu opzioni e selezionare

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impostazioni. Vediamo diverse opzioni nel menù a sinistra. La prima cosa che controlleremo e modificheremo, se necessario, sarà la sezione chiamata Privacy . Chi può vedere le mie cose? In questa sezione possiamo stabilire la privacy che avranno le nostre pubblicazioni. E’ comunque possibile cambiare la privacy per ogni post pubblicato.Possiamo scegliere tra:

● Tutti: qualsiasi persona dentro e fuori Facebook può visualizzare i nostri post. ● Amici: solo i nostri contatti su Facebook possono visualizzare i nostri post. ● Solo io: nessuno, neanche i nostri amici, può visualizzare i nostri post. ● Personalizzata: possiamo scegliere quali persone o quale lista di persone possono

visualizzare i nostri post. Possiamo anche accedere da questa sezione allo strumento ‘registro attività’, da dove possiamo attivare il controllo del diario e dei tag. In questo modo, quando qualcuno ci tagga in un post o una fotografia possiamo decidere se vogliamo renderlo visibile sul nostro profilo o tenerlo nascosto ai nostri contatti. Nella terza sezione possiamo modificare il pubblico dei nostri vecchi post che sono visibili come «Tutti» o per «Amici degli amici» e renderli visibili soltanto per i nostri amici. Chi può contattarmi? In questa sezione possiamo definire chi ci può inviare un invito per diventare un nostro amico su Facebook , se qualsiasi persona o solo gli amici dei nostri amici. Chi può cercarmi? Nella prima e nella seconda sezione possiamo definire chi ci può cercare su Facebook usando il nostro indirizzo email con il quale abbiamo creato il nostro account o tramite il nostro numero di telefono. Possiamo scegliere fra Tutti, Amici degli amici e Amici . Nell’ultima sezione selezioniamo se vogliamo che il nostro profilo appaia sui motori di ricerca. Diario e aggiunta di tag. Chi può aggiungere cose sul mio diario? In questa sezione possiamo definire se vogliamo permettere ai nostri amici di pubblicare sul nostro diario. Inoltre, possiamo selezionare se, quando permettiamo ai nostri amici di pubblicare, i post appariranno direttamente sul nostro diario o se dovranno essere prima controllati da noi (per decidere se farli apparire nella nostra pagina o tenerli nascosti). Chi può vedere i post nel mio diario? In questa sezione decidiamo chi può vedere i post in cui siamo taggati e i post dei nostri amici sul nostro diario. Possiamo scegliere fra Tutti (pubblico), Amici degli amici , Solo io, Personalizzata o scegliere tra i contatti delle liste. Come faccio a gestire i tag aggiunti dalle persone e i suggerimenti di tag? In questa sezione possiamo attivare la funzione di controllo dei tag che aggiungono i nostri amici prima di essere visibili su Facebook . Se attiviamo questa opzione, quando un utente

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che non è nostro amico aggiunge un tag su uno dei nostri post, Facebook ci chiederà di controllarlo. Possiamo definire anche chi può visualizzare un post dove siamo stati taggati. Possiamo scegliere tra: Amici, Solo io o Personalizzata. L’ultima impostazione relativa alla privacy che controlleremo sarà quella dedicata all’amministrazione di tutto quello che abbiamo bloccato o vogliamo bloccare su Facebook e che troveremo nel menù a sinistra con il nome Blocco . Lista limitata In questa sezione possiamo editare la lista dei contatti con restrizioni. Questi contatti non possono vedere i post che pubblichiamo per Amici , ma possono invece vedere quelli che pubblichiamo come Tutti o quelli che pubblichiamo sul diario di un amico comune. Blocco di utenti In questa sezione possiamo bloccare le persone che non vogliamo che si mettano in contatto con noi o che vedano i nostri post. Blocca i messaggi In questa sezione possiamo bloccare i messaggi e videochiamate di determinate persone. Se non blocchiamo l’utente, potrà continuare a pubblicare sul nostro diario o a taggarci sui post o commenti. Blocco di inviti alle applicazioni Qui possiamo gestire la lista di amici che possono inviarci inviti ad applicazioni e giochi. Gli inviti alle app e i giochi che arrivano dalle persone di questa lista saranno ignorati automaticamente. Blocco di inviti agli eventi Come nella sezione precedente, le persone incluse in questa lista non potranno inviarci inviti a eventi. Blocco di applicazioni In questa sezione possiamo bloccare applicazioni, in modo tale che qualsiasi invito o notifica proveniente dalle app in questa lista saranno ignorati automaticamente. Blocco di pagine In questa sezione possiamo bloccare le pagine di Facebook dalle quali non vogliamo ricevere notifiche, inviti, post, ecc.

Liste degli amici Se decidiamo di aggiungere i nostri studenti come amici per lavorare con loro tramite i gruppi di Facebook, è fondamentale creare una lista specifica dove stabilire alcune

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impostazione di base per controllare cosa possono visualizzare nel nostro profilo: post, foto, ecc. Per accedere alla nostra lista, dobbiamo cliccare sulla sezione Amici del menù a sinistra della pagina di inizio di Facebook . Quando creiamo il nostro account, Facebook ci offre tre liste:

● Amici più stretti: gli amici inseriti in questa lista saranno le persone dalle quali

riceviamo più notifiche e aggiornamenti. ● Conoscenti: è una lista di persone con le quali siamo meno in contatto e dalle quali

riceviamo minori notifiche e aggiornamenti. ● Con restrizioni: questa lista è destinata ai contatti con le persone con cui non

vogliamo condividere niente. Le persone di questa lista solo potranno visualizzare i post pubblicati come Tutti o post nei quali vengono taggati.

Oltre a queste liste, su Facebook ci sono liste intelligenti. Sono liste che si creano automaticamente a seconda dei dati che inseriamo su dove viviamo, dove abbiamo studiato o dove lavoriamo: città, scuola, lavoro e famiglia. Per esempio, ogni volta che cambiamo lavoro, Facebook crea una nuova lista intelligente con l’idea di inserire lì i compagni del nuovo posto di lavoro. Quando inseriamo un contatto su una lista intelligente, Facebook invia a questo contatto un suggerimento di aggiornamento del suo profilo. Per esempio, se inseriamo qualcuno nella lista intelligente Famiglia , il nostro contatto riceverà un suggerimento per inserire noi stessi nella lista Famiglia del suo profilo. Il nostro contatto può scegliere se accettare o rifiutare il suggerimento. Questo è l’unico caso in cui Facebook notifica ai nostri contatti che sono stati aggiunti su una lista. Una lista intelligente si può modificare come tutte le altre, ma non si può eliminare.

Creare una lista Per creare una nuova lista, nel menu principale delle liste (pagina iniziale di Facebook > menù a sinistra > Amici ) troveremo l’opzione Crea una lista Si apre una finestra pop-up dove possiamo inserire il nome della nuova lista e scegliere i contatti che faranno parte di essa. Modificare una lista Per modificare una lista, nel menu principale delle nostre liste (pagina di inizio di Facebook > menù a sinistra > Amici ) selezioniamo la lista che vogliamo modificare. In alto a destra appare l’opzione Gestisci lista . Dal menu che si apre possiamo scegliere cosa vogliamo modificare: rinominare la lista, aggiungere o eliminare amici o scegliere i tipi di aggiornamenti che vogliamo visualizzare dei contatti della lista. Le liste personalizzate si possono eliminare, quelle intelligenti soltanto si possono archiviare. Aggiungere amici a una lista Possiamo aggiungere amici a una lista dal menu liste, entrando nella lista dove vogliamo aggiungerli e cliccando su Aggiungi amici alla lista . E’ anche possibile farlo direttamente

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dal profilo di ogni amico, cliccando sul pulsante che indica che quella persona è già un nostro amico e cliccando sull’opzione Aggiungi a un’altra lista . 3. Creazione, impostazioni e usi dei gruppi di classe La creazione di gruppi chiusi è un’opzione interessante per lavorare con i nostri studenti. Le impostazioni di un gruppo chiuso non obbligano i membri del gruppo ad essere amici su Facebook (una caratteristica da tenere conto se non vogliamo aggiungere ai nostri studenti come amici) e i post possono essere completamente privati (solo possono visualizzarli i membri del gruppo).

Creare un gruppo Per creare un gruppo, nella pagina iniziale di Facebook , nel menù a sinistra, clicchiamo sull’opzione Gruppi . In questo modo accediamo al menù principale dei Gruppi , e più precisamente alla sezione chiamata I Tuoi Gruppi , dove possiamo visualizzare i gruppi che amministriamo e i gruppi ai quali apparteniamo. Nella parte superiore a destra vediamo un pulsante verde con l’opzione Crea gruppo . Si apre una finestra pop-up con le opzioni per creare un nuovo gruppo. Le opzioni che dobbiamo compilare sono:

● Dai un nome al gruppo: In questa sezione, oltre a creare un nome per il nostro

gruppo possiamo decidere se vogliamo includere questo gruppo tra i nostri gruppi preferiti. Cioè, se vogliamo che i post pubblicati su questo gruppo appaiano prima sulla nostra pagina di inizio.

● Aggiungi alcune persone: Se gli studenti che faranno parte di questo gruppo sono nostri amici di Facebook , possiamo aggiungerli direttamente noi al gruppo.

● Seleziona privacy: In questo caso ci sono tre opzioni sulla privacy: Gruppo Pubblico (tutti su Facebook possono vedere il gruppo, i suoi membri e i loro post, anche se non fanno parte del gruppo), Gruppo chiuso (qualsiasi utente di Facebook può trovare il gruppo e vedere chi ne fa parte, ma solo i membri del gruppo possono visualizzare i post), Gruppo Segreto (solo i membri possono trovare il gruppo e vederne i post).

Impostazioni del gruppo di classe Per i gruppi classe è consigliabile creare gruppi chiusi (se vogliamo che altri studenti, personale della scuola o i genitori conoscano l’esistenza del gruppo, anche se non possono vedere i post) o gruppi segreti se preferiamo che soltanto gli studenti che ne facciano parte conoscano la sua esistenza. Non è necessario diventare amici dei nostri studenti su Facebook per lavorare con loro su un gruppo di classe; possiamo semplicemente inviare loro il link per accedere al gruppo (o il nome del gruppo se abbiamo creato un gruppo chiuso). In questo modo sono loro a chiedere di unirsi al gruppo.

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Quando accediamo a un gruppo di Facebook tramite il suo link o cercandolo per il suo nome, troviamo nella parte superiore, sotto la foto di copertina, il pulsante Iscriviti al gruppo . L’amministratore o altri membri del gruppo devono accettare o rifiutare ogni richiesta. Si consiglia di stabilire una serie di norme e buone pratiche per il corretto funzionamento del gruppo, soprattutto se lavoriamo con studenti adolescenti. Queste norme si possono fissare in alto, in modo tale che sia sempre il primo post che gli studenti visualizzano quando accedono al gruppo. Sarebbe ideale che fossero loro a partecipare alla scrittura di queste norme di etichetta e renderli consapevoli della loro importanza.

Usi di un gruppo di classe I gruppi classe su Facebook possono avere tante possibilità di uso con i nostri studenti. Come spazi informali di apprendimento, in questi gruppi insegnanti e studenti possono condividere conoscenze, esperienze, notizie e risorsi disponibili su internet. Si tratta, infine, di una estensione digitale della classe. Le funzionalità tecniche di Facebook ci permettono di pubblicare:

● Articoli di giornali e blog. ● Video su Youtube, Vimeo e altre piattaforme, oltre ai nostri video che possiamo

pubblicare su Facebook . ● Foto ● Link a documenti di Google . Questo fa diventare i gruppi di Facebook un ottimo

strumento da combinare con Google Drive . ● Link a documenti di Dropbox .

Inoltre sui gruppi possiamo anche:

● Fare domande e creare dibattiti per stimolare lo scambio di idee. ● comunicare i prossimi eventi della classe o della scuola: esami, compiti, gite, attività

della scuola, ecc. ● Creare sondaggi. ● Iniziare una chat con tutti o alcuni degli studenti del gruppo a modo di tutorial. ● Pubblicare i compiti da fare e risolvere dubbi.

I gruppi di Facebook , se gestiti in modo corretto, possono diventare un’interessante piattaforma di lavoro collaborativo; essi permettono a migliorare i rapporti fra studenti ed insegnanti e fra gli studenti fuori dalla scuola.

4. Creazione, impostazioni e usi di una pagina Molte scuole hanno un profilo Facebook dove condividono notizie e novità sul centro scolastico. E’ molto più conveniente creare una pagina con questa finalità anziché un profilo, dato che il profilo obbliga ad aggiungere amici come followers, mentre una pagina può essere seguita da utenti, offre un profilo pubblico e aumenta così le possibilità di far conoscere la scuola e la sua presenza virtuale.

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Se la nostra scuola dispone di un profilo e vuole creare una pagina, è possibile trasformare la pagina in profilo. Essa deve essere create da un profilo personale che ha il ruolo di amministratore della pagina. Una volta creata la pagina, l’amministratore può aggiungere altri amministratori. Alcune delle cose che possiamo fare dalla pagina sono:

● Pubblicare notizie e novità sulla scuola. ● Promuovere corsi e attività. ● Creare eventi. ● Mostrare il lavoro del centro alla comunità scolastica e ai genitori. ● Condividere foto e video del centro e delle attività svolte.

Riferimenti bibliografici CASTRO, L. Cómo administrar tu privacidad de Facebook . Disponibile su: http://aprenderinternet.about.com/od/Facebook/ss/Administrar-Privacidad-De-Facebook.htm EN LA NUBE TIC. Página de Facebook para centros educativos . Disponibile su: http://www.enlanubetic.com.es/2012/01/pagina-de-facebook-para-centros.html#.V5vQsxWLTIX ESPINEL, J. Usos educativos de Facebook . Disponibile su: http://usoseducativosdelfacebook.blogspot.com.es/2013/02/situacion-problematica.html FOGG PHILLIPS, L., BAIRD, D. y FOGG. Facebook para educadores . Disponibile su: http://portaljove.apda.ad/system/files/facebook_para_educadores.pdf THE EDUCATION FUNDATION. Facebook guide for educators . Disponibile su: http://www.ednfoundation.org/wp-content/uploads/Facebookguideforeducators.pdf TOTEMGUARD. 15 razones para empezar a usar Facebook en el aula . Disponibile su: http://www.totemguard.com/aulatotem/2011/08/15-razones-para-empezar-a-usar-facebook-en-el-aula TOTEMGUARD. Cómo y por qué crear un grupo en Facebook durante un curso . Disponibile su: http://www.totemguard.com/aulatotem/2016/07/como-porque-crear-grupo-facebook-buenas-practicas-uso/

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CAPITOLO 3 - IL RUOLO DEI SOCIAL NETWORKS

Social networks educativi Secondo De Haro (2009), fino a qualche anno fa i tentativi di usare i social networks in contesti educativi erano limitati ad esperienze isolate con studenti universitari, così come alla formazione di docenti. Negli ultimi anni sono apparse diverse piattaforme a mezza strada tra i social networks e le piattaforme LMS (Learning Management System ), come Moodle e altri già usati specie nelle università e nelle aziende private di formazione. Queste nuove piattaforme sono state disegnate per essere usate in contesti educativi di qualsiasi livello e, nella maggior parte dei casi, in forma gratuita.

Chamilo Si tratta di una piattaforma molto simile a Moodle, ma con un aspetto grafico migliore e un uso più intuitivo. Inoltre, permette l’integrazione con tutti i tipi di servizi e social networks come Slideshare, Youtube, Google Docs . In questo link si possono visualizzare una serie di tutorial sull’uso di Chamilo in inglese come usarla: TUTORIAL

Edmodo Edmodo è una piattaforma social educativa e gratuita con più di tre milioni di utenti che permette la comunicazione fra studenti e insegnanti in un contesto chiuso e privato a modo di microblogging. In questa piattaforma gli studenti possono consegnare i compiti e partecipare a lezioni. E’ disponibile per dispositivi mobili iOS e Android. Questa piattaforma è a mezza strada tra Moodle ( con la quale condivide alcune caratteristiche che riguardano la privacy ed il suo funzionamento) e Facebook (con il quale condivide non solo l’estetica, ma anche alcune funzionalità come la possibilità di inviare messaggi e allerte o di creare sondaggi). Edmondo ci permette anche di comunicare con i genitori dei nostri studenti e di permettere loro di accedere ai voti dei figli. In questo link si può visualizzare un videotutorial in italiano: Edmodo Tutorial.

eTwinning eTwinning è la comunità delle scuole europee. Offre una piattaforma per lo staff (insegnanti, dirigenti didattici, bibliotecari, ecc.) delle scuole di uno dei paesi partecipanti, con lo scopo di comunicare, collaborare, sviluppare progetti, condividere e, in breve, partecipare alla più entusiasmante comunità didattica europea.

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Il programma eTwinning promuove la collaborazione scolastica in Europa attraverso l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), fornendo supporto, strumenti e servizi per facilitare le scuole nell’istituzione di partenariati a breve e lungo termine in qualunque area didattica. Il Portale eTwinning è il principale punto d’incontro e luogo di lavoro del programma. Disponibile in 28 lingue, il Portale eTwinning conta oggi quasi 230277 utenti registrati e più di 5462 progetti in corso fra due o più scuole in tutta Europa. Il Portale fornisce agli insegnanti strumenti online per cercare partner, istituire progetti, condividere idee, scambiare buone pratiche e iniziare subito a lavorare insieme per mezzo di strumenti personalizzati disponibili sulla piattaforma eTwinning . Lanciato nel 2005 come principale azione del Programma di eLearning della Commissione Europea, eTwinning è stato integrato con successo nel Erasmus+, il programma europeo per Istruzione, formazione, gioventù e sport dal 2014.

2.4. Google Classroom Google Classroom è una piattaforma di Google Apps for Education disegnata insieme a docenti e studenti affinché gli insegnanti possano comunicare in modo semplice con le loro classi, controllare il lavoro e collaborare al meglio. Possiamo creare classi, inviare commenti e vedere tutte l’informazione in un unico posto. La principale differenza con altre piattaforme simili è che non possiamo usarla a titolo personale, ma deve essere la nostra scuola ad acquistare Google Apps for Education (è gratuito) e con questo account registrarsi su Google Classroom per permettere agli insegnanti di poter usarla. Google Apps for Education , oltre a Google Classroom , offre anche la possibilità di usare altre apps di Google: Gmail, Drive, Calendar, Vault, Docs, Sheets, Slides, Sites e Hangouts . In questo link si trovano tutte l’informazione su questa piattaforma in italiano: Google Classroom .

2.5. Schoology Schoology è, insieme a Edmodo, la piattaforma virtuale di apprendimento più popolare e usata al mondo. Come Edmodo , è gratuita ed è a metà strada tra le piattaforme LMS e un social network in cui insegnanti e studenti condividono risorse e opinioni. Con Schoology si possono creare gruppi di studenti, strumenti di valutazione, forum di dibattiti o bacheche di annunci, caricare risorse proprie e includere risorse di piattaforme esterne come Google Drive, Khan Academy, Dropbox , ecc. Al contrario di altri social networks educativi, è disponibile solo in inglese. In questo link si può visualizzare un videotutorial in inglese: Schoology Tutorial.

Altri social networks Come abbiamo già detto, più di 2300 miliardi di persone in tutto il mondo usano uno o vari social netwoks per comunicare con amici, condividere notizie, foto e video e commentare quello che condividono i loro amici virtuali.

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Ma come possiamo usare a scopo didattico i social networks usati dai nostri studenti? Evidentemente, indipendentemente dal tipo di attività che proponiamo è molto importante stabilire una serie di norme e regole di condotta, così come fare attenzione a questioni relative alla privacy dei nostri accounts. Di seguito presentiamo alcune suggerimenti per utilizzare i social networks più conosciuti.

Instagram Come possiamo usare questo social network con i nostri studenti? Questi sono alcuni suggerimenti:

● Ispirazione. Trovare persone e fotografie che ispirino i compiti da realizzare in qualsiasi materia di Arte, Tecnologia, Letteratura, ecc. Instagram permette di cercare immagini e utenti in modo semplice: si può cercare per un tema specifico o per i nomi degli utenti che vogliamo trovare.

● Narrativa fotografica. Realizzare progetti di narrazione attraverso la fotografia. Si può usare sia per nuove creazioni nelle materie di lingue o Arte, sia per raccontare un fatto storico studiato a lezione.

● Sicurezza online. Occorre imparare a proteggere la propria privacy e quella degli altri, imparare a mostrare soltanto quello che si desidera mostrare essendo coscienti della quantità di informazioni che si intravede da una fotografia.

● Illustrare un blog o un progetto digitale. L’uso di Instagram permette di aggiungere le immagini condivise su qualsiasi spazio virtuale.

● Investigare luoghi. Le opzioni di ricerca su Instagram permettono agli studenti di cercare immagini di luoghi, spazi da diverse prospettive, con diversi concetti, in date o momenti diversi dell’anno, molto utile per le materie di Scienze o Geografia.

● Dibattito. In qualsiasi materia o progetto è possibile iniziare un dibattito guardando una fotografia pubblicata da un user della classe o da altre persone. Il dibattito si può fare in modo orale, ma si può anche controargomentare con fotografie pubblicate dagli studenti nei loro profili e mettendole tutte insieme usando un hashtag specifico.

● Diario dell’aula. Usando un account di Instagram comune per una classe si può realizzare un diario fotografico collaborativo della classe.

● Conoscere l’attualità. Instagram è un’app con un modo d’uso molto simile a Twitter . Vengono infatti condivise le immagini in diretta; ci si può spostare in modo virtuale in cui luoghi dove accadono dei fatti di attualità e si può quindi capire meglio le notizie.

● Fare tutoriali. La possibilità di pubblicare foto ordinate nel tempo permette di realizzare tutorial o descrizioni passo dopo passo su come si fa una determinata attività.

● Imparare l’ortografia. Cercare degli errori ortografici e correggerli usando i commenti potrebbe essere una buona attività per le materie di lingue.

● Praticare il lessico. Ci sono diversi progetti ideati da insegnanti di spagnolo che usano Instagram per praticare il lessico attraverso immagini e video. Uno di questi progetti è #InstagramELE, un progetto nel quale si pubblica una diapositiva mensile con una parola per ogni giorno del mese e insegnanti e studenti pubblicano ogni giorno una foto relativa alla parola del giorno con un piccolo commento. L’altro progetto è #aprendopalabras, ideato da una professoressa spagnola a Genova la

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quale ogni settimana propone un argomento di lessico per i suoi studenti che durante tutta la settimana pubblicano foto relative a questa tematica.

● Attività fuori dell’aula. Gli studenti e gli insegnanti possono fare foto durante le gite o visite scolastiche e non. Le foto possono essere proiettate e commentate a lezione. Per questo è molto importante che gli studenti tagghino le loro foto con un hashtag specifico (per esempio: #IVAMmuseo).

● Concorso di fotografia. Si può creare un tag specifico per un concorso fotografico nel quale gli studenti pubblicano le loro migliori foto di una tematica specifica. Può essere anche molto utile per lavorare sui valori o i sentimenti da una prospettiva più creativa.

● Conoscerci meglio. Se visitiamo gli account personali su Instagram dell’insegnante e degli studenti possiamo conoscere i gusti, gli hobby o le preoccupazioni dei nostri studenti. Può essere un buon momento per introdurre il concetto di identità digitale e l’importanza della privacy.

● Ricerca. Collegare la realtà con la materia delle lezioni è possibile tramite la fotografia. E’ possibile motivare gli studenti chiedendo loro di scattare delle foto che riflettano i contenuti studiati. Nella scuola, fuori dall’aula o a casa si possono fotografare oggetti, persone o scene relative ai contenuti delle lezioni.

3.2. Pinterest Pinterest è un social network nato come uno spazio privato per collezionisti di immagini. Una vetrina virtuale nella quale gli utenti pubblicavano le immagini secondo loro più interessanti affinché gli altri utenti le condividessero. I creatori di Pinterest definiscono questo social network come il miglior modo di trovare, condividere, filtrare e organizzare immagini. Per fare questo, Pinterest simula di essere una bacheca di annunci sulla quale gli utenti pinnano foto (ora anche video) come se le mettessero con una puntina su una vera bacheca. E’ dunque un social network nel quale gli utenti condividono i loro interessi. In questo link si può visualizzare un tutorial . Come possiamo usare questo social network con i nostri studenti? Questi sono alcuni suggerimenti, la maggioranza proposti dai blog Aula Planeta e Rosalie Ledda :

● Scoprire contenuti. Su Pinterest possiamo trovare tantissime proposte, risorse e attività educative per tutti i livelli e materie: video e immagini per usare a lezione, strumenti digitali, progetti che possiamo classificare nelle nostre bacheche educative.

● Condividere idee e progetti con altri docenti. Pinterest ci permette di condividere le nostre bacheche e pins con altri utenti. In questo modo possiamo partecipare a progetti con altri insegnanti o scambiare idee utili per le lezione.

● Sviluppare progetti collaborativi. Pinterest può essere utile per sviluppare l’apprendimento collaborativo, pianificare e gestire lo sviluppo di progetti con i nostri studenti, dato che offre uno spazio aperto per pubblicare e organizzare idee.

● Consigliare agli studenti di seguire canali educativi. Ci sono molte istituzioni, blogs e riviste che sono diventati straordinari utenti che condividono informazioni molto interessanti nelle loro bacheche e che possono essere una buona fonte di informazione e motivazione per i nostri studenti.

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● Classificare idee importanti su una tematica. Pinterest ci permette di creare bacheche collaborative e, per tanto, possiamo creare una bacheca su un argomento specifico studiato a lezione affinché gli studenti la completino con informazioni che trovano su internet relative a questo argomento: articoli, foto, video, ecc.

● Lessico. Possiamo creare anche una bacheca lessicale per ogni unità del corso affinché gli studenti la completino pubblicando risorse lessicali relative all’argomento dell’unità, per esempio, una volta al giorno: significato di una parola, sinonimi, contrari, esempi di uso in contesto, ecc.

3.3. Twitter Twitter è un servizio di microblogging che permette di chattare pubblicamente e condividere messaggi di una lunghezza massima di 140 caratteri, che includono test, immagini, video, link e hashtags . Allo stesso modo, possiamo condividere i messaggi di altri utenti direttamente (retwit), modificarli o rispondere ai messaggi. In questo link si può visualizzare un videotutorial in italiano su cos’è e come funziona questo social network : Twitter Tutorial. Come possiamo usare questo social network con i nostri studenti? E’ necessario tenere conto di una serie di regole quando proponiamo attività non solo su Twitter , ma su qualsiasi social network : obiettivi, contenuti, sequenza e valutazione. Nel caso concreto di Twitter bisogna fare attenzione alle risorse proprie di questo social network : l’uso di hashtags (applicabile anche su Instagram e Facebook ), le citazioni ad altri utenti, il numero di twit che vogliamo stabilire per un’area specifica o il termine di giorni per twittare. Questi sono alcuni suggerimenti per usare Twitter come strumento didattico:

● Bacheca di annunci. Per comunicare agli studenti i cambiamenti nel contenuto dei corsi, orari e altri informazioni importanti.

● Riassunti. Scrivere un messaggio che non superi i 140 caratteri è una sfida. Possiamo chiedere ai nostri studenti di riassumere i temi, il contenuto di una lezione, qualche video che sia stato proiettato a lezione, il capitolo di un libro, ecc. Infine, imparare a sintetizzare idee.

● Microracconti. Una delle prime proposte didattiche che si fece con Twitter da parte di diversi docenti in lingue straniere fu la realizzazione di un concorso di microracconti su un argomento specifico. Una variabile di questa attività sono i racconti o microracconti collaborativi: gli studenti continuano la storia iniziata da un loro compagno, poi sarà la volta di un altro compagno e così via.

● Microincontri. Possiamo proporre dibattiti virtuali con un hashtag e fissare un appuntamento con gli studenti a un’ora determinata per realizzarli.

● Raccomandazioni. Possiamo proporre agli studenti di consigliare ogni giorno su Twitter qualcosa che abbia a che vedere con i contenuti studiati a lezione: un libro, un film, un articolo, ecc.

● Gymkana. Si può organizzare un gioco fuori dall’aula o approfittare di una visita o una gita scolastica a qualche museo, per esempio. L’insegnante pubblica, tramite Twitter , ogni cinque o dieci minuti circa, le domande o le tracce che devono risolvere gli studenti. Nel caso della visita al museo, si può chiedere agli studenti di trovare

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un’opera determinata e di pubblicare un twit con una foto, o di scoprire l’anno in cui si fece un’opera, ecc.

● Twittare un evento. Quando molti utenti twittano usando un determinato hashtag , il tema dell’hashtag diventa una tendenza locale, nazionale o mondiale. Quando quindi accade un qualche evento legato ai contenuti delle nostre lezioni, possiamo approfittarne per chiedere agli studenti di seguilo e commentarlo su Twitter .

3.4. Youtube Youtube non è vero un social network; possiamo definirlo come una piattaforma per la visualizzazione di video con certe funzionalità simili a quelle di un social network : indicare che ci piace o non ci piace un video, lasciare commenti e rispondere ai commenti di altri utenti, ecc. La popolarità di Youtube nel tempo è sempre aumentata. Oggi è nato addirittura il fenomeno youtubers , personaggi che sono diventati famosi grazie ai video che pubblicano sui i loro canali dando consigli o mostrando come si usano certi oggetti, ecc. Come possiamo usare questa piattaforma con i nostri studenti? Questi sono alcuni suggerimenti:

● Canale con i nostri video. Possiamo creare un nostro canale su Youtube nel quale pubblicare i nostri video con spiegazioni, riassunti dei temi visti a lezioni, materiale aggiuntivo che non abbiamo tempo di studiare durante l’anno scolastico, ecc. Così facendo esso rappresenterebbe un canale canale di riferimento per i nostri studenti. Inoltre Youtube ci permette di creare elenchi di riproduzione, in modo da classificare in modo semplice i nostri video a seconda dei livelli, corsi, argomenti, ecc.

● Classifica di video. Approfittando della funzionalità di Youtube di creare elenchi, possiamo proporre ai nostri studenti di creare elenchi di video relativi ai contenuti studiati a lezione.

● Video di classe. Un’altra possibilità è proporre progetti nelle nostre classi nei quali gli studenti registrano un video con i contenuti su qualche tematica data. In questo modo, se abbiamo un canale di Youtube per la classe, possiamo pubblicare lì i video creati dagli studenti e far conoscere fuori dalla scuola i progetti fatti.

Riferimenti bibliografici VI Estudio Redes Sociales de IAB Spain. Disponibile su: http://www.iabspain.net/wp-content/uploads/downloads/2015/01/Estudio_Anual_Redes_Sociales_2015.pdf AULA PLANETA (2014). Seis ideas para utilizar Pinterest en el aula . Disponibile su: http://www.aulaplaneta.com/2014/11/25/recursos-tic/seis-ideas-para-utilizar-pinterest-en-el-aula/ BLOG DE TICS EN LENGUAS EXTRANJERAS (2012). Pinterest e ideas para usarlo en el aula. Disponibile su: http://recursostic.educacion.es/blogs/malted/index.php/2012/02/09/pinterest-e-ideas-para-usarlo-en-el-aula CASTELLS, M. ¿Comunidades virtuales o sociedad red? Disponibile su: http://repository.unad.edu.co/bitstream/10596/6442/3/404005%20Comunidades%20virtuales%20o%20sociedad%20redcap4.pdf

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Chamilo - E-learning & Collaborating Software. Disponibile su: https://chamilo.org/it/ Chamilo 1.9. Tutoriale. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=r7TSFQLpqVM CUADROS, R. (ed.), VILLATORO, J. (Coord.) et al. (2014). Twitter en la enseñanza y aprendizaje del español . Disponibile su: https://issuu.com/robertocuadros/docs/twitterlibro DE HARO, J.J. (2009). Las redes sociales aplicadas a la práctica docente . Disponibile su: http://www.raco.cat/index.php/dim/article/viewFile/138928/189972 Edmodo Connect with students and parents in your paperless classroom. Disponibile su: https://www.edmodo.com/ Edmodo Tutoriale in italiano. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=6JO4eZLvGhA EFEPEANDO (2014). Usos educativos de Instagram. Disponibile su: http://www.efepeando.com/2014/09/usos-educativos-de-instagram.html EL BLOG DE ROSALIE LEDDA (2012). Usos educativos de Pinterest. Disponibile su: http://rosalieledda.com/2012/07/19/usos-educativos-del-pinterest-es/ eTwinning. Didattica e gemellaggi elettronici in Europa. Disponibile su: https://www.etwinning.net/it/pub/discover/what_is_etwinning.htm EN MARCHA CON LAS TIC. Schoology, una plataforma gratuita de aprendizaje . Disponibile su: http://enmarchaconlastic.educarex.es/listado-de-categorias-2/233-nuevo-emt/formacion/1287-schoology-una-plataforma-gratuita-de-aprendizaje Informazione su Classroom . Disponibile su: https://support.google.com/edu/classroom/answer/6020279?hl=it Instagram . Disponibile su: https://www.instagram.com/ LAS TIC Y SU UTILIZACIÓN EN LA EDUCACIÓN (2014). 37 plataformas virtuales educativas y gratuitas . Disponibile su: http://www.ticeducacionec.com/2014/05/30-plataformas-virtuales-educativas.html MARTÍ, J. (2013). No sólo se puede vivir sin Moodle, es que se vive mejor sin él . Disponibile su: http://www.xarxatic.com/no-solo-se-puede-vivir-sin-moodle-es-que-se-vive-mejor-sin-el/ PLATAFORMA PROYECTA. 10 ideas para aprovechar Instagram como oportunidad educativa. Disponibile su: http://www.plataformaproyecta.org/blog/10-ideas-para-aprovechar-instagram-como-oportunidad-educativa RED LATINOAMERICANA DE PORTALES EDUCATIVOS (RELPE) (2011). Los diez mejores usos de Twitter en la educación. Disponibile su: http://www.relpe.org/los-diez-mejores-usos-de-twitter-en-la-educacion/ Schoology Tutoriale. Disponibile su: http://www.teachertube.com/video/schoology-tutorial-229316 WE ARE SOCIAL. Digital 2016 . Disponibile su: http://www.slideshare.net/wearesocialsg/digital-in-2016/427

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CAPITOLO 4 - COME USARE UN BLOG EDUCATIVO

Il blog come risorsa didattica Possiamo definire il blog come un sito web che include, a modo di diario personale del suo autore o autori, contenuti di suo interesse, aggiornati con una certa frequenza e di solito commentati dai lettori (Wikipedia) . I blog hanno normalmente una periodicità di pubblicazione relativamente elevata e i post appaiono in ordine cronologico inverso, dalla pubblicazione più recente a quella più lontana nel tempo. I blog iniziarono a diventare popolari nei primi anni 2000. Nell’ambito dell’insegnamento, si denominano edublogs tutti i blog che hanno come finalità obiettivi didattici o che si usano come strumenti nell’ambito educativo. I blog hanno un grande potenziale come strumento nell’ambito educativo, dato che si adattano con facilità a qualsiasi materia, livello educativo e metodologia docente. In più, hanno una caratteristica essenziale per l’educazione: costruiscono conoscenza. Tuttavia l’uso dei blog garantisce una maggiore efficacia educativa solo se la metodologia e degli obiettivi sono integrati nel nostro programma educativo. Il blog di classe Tíscar Lara sottolinea che, già nel 2004, autori come Baumgartner consideravano che i blog «hanno un potenziale intrinseco per rivoluzionare la struttura organizzativa degli ambiti tradizionali di insegnamento». Come possiamo integrare questo strumento nelle nostre classi? Occorre vedere il blog come un mezzo personale e proprio dello studente, da usare in modo trasversale per tutta la sua vita accademica e non solo dentro in una classe determinata. Il ruolo del docente in questo modello sarebbe quello di facilitatore in questo nuovo spazio di apprendimento, accompagnando lo studente nel suo proprio percorso di sperimentazione e apprendimento attraverso il blog. Seguendo questa teoria di applicazione del blog nell’aula, possiamo sottolineare le seguenti caratteristiche dei blog come risorsa educativa (tratte da Tíscar Lara 2005): Organizzazione del discorso La struttura dei blog ci permette di organizzare il pensiero in un modo sequenziale e concede un alto grado di controllo sul discorso. Quasi tutto si può modificare in un blog senza alterare la sua disposizione generale: si può modificare un post, attribuirgli una nuova categoria, aggiungere nuovi link al blogroll e perfino cambiare il template del disegno. Lo studente blogger dispone di tutte queste opzioni che potenziano il linguaggio ipertestuale per comporre la propria pubblicazione online e contestualizzare ogni nuovo post dentro nel suo blog.

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Il dibattito I blog è un processo di comunicazione, di socializzazione e di costruzione della conoscenza. Una delle sue caratteristiche più importanti è la capacità di interattività, che permette di trasformarsi da un monologo a un dialogo, ad un invito costante alla conversazione. In questo modo, lo studente può ricevere il feedback di altri partecipanti nel dibattito e avere maggior consapevolezza del suo proprio apprendimento. Oltre a osservare le conversazioni che hanno luogo nel suo proprio blog tramite i commenti che riceve, o vedere i riferimenti al suo blog con i trackbacks, lo studente può anche seguire l’evoluzione del dibattito dei blog i cui ha lasciato commenti, grazie ai servizi di aggregamento di contenuti. Costruzione di identità L’identità prende forma poco a poco in tutto quello che facciamo come autori di blog e si riflette in aspetti come il titolo del blog, l’informazione personale che si offre, le directory alle quali ci sottoscriviamo, il disegno usato, i temi di cui parliamo, i link del blogroll, le fonti più usate, i commenti che lasciamo su altri blog, ecc. Tutto questo rimane sul Web e costruisce un’idea di chi siamo e che visione del mondo abbiamo agli occhi dei nostri lettori. Creazione di una comunità di apprendimento La creazione di blog collettivi permette di sviluppare capacità di lavoro collaborativo attraverso la distribuzione di funzionalità nel gruppo e di stabilire un modello di tutoraggio continuo fra tutti le parti. Il docente può anche essere un autore nel blog, allo stesso livello degli studenti che, in questo modo, si sentiranno più riconosciuti nel progetto. Impegno con i lettori L’insegnante smette di essere l’unico destinatario della produzione dello studente e diventa uno dei potenziali lettori del web. Questo carattere pubblico e interattivo è fondamentale per capire il potenziale socializzatore dei blog. È conveniente che gli autori del blog intervengano nei commenti lasciati sui loro propri articoli. Questo dà un’immagine di vicinanza tra blogger e lettore. Questa ricerca della orizzontalità nei rapporti sarà di vitale importanza per gli insegnanti blogger che vogliano approfittare del potenziale di comunicazione con i loro studenti tramite questo mezzo. Sostegno all’E-learning I blog occupano uno «spazio intermedio» tra l’insegnamento in presenza e i sistemi strutturati di E-learning. Studenti e insegnanti traggono vantaggio dall’uso dei blog nei processi di insegnamento a distanza. Da una parte, i tutor usano il format per organizzare i materiali, motivare la comunità di apprendimento e creare rapporti con gli studenti. Per gli studenti, d’altra parte, la creazione di un blog personale può aiutarli a costruire il proprio apprendimento e stabilire reti di relazione sociale utili per attenuare sentimenti di isolamento che generalmente si associano ai sistemi di E-learning.

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Documentazione Il blog è un mezzo idoneo per coordinare progetti di ricerca online, dato che permette di organizzare la documentazione e di ricevere allo stesso tempo feedback. Tramite le attività proprie di un blog, come la ricerca, la lettura, la selezione e l’interpretazione di un tema, gli studenti iniziano un processo nel quale diventano gradualmente esperti in una materia e possono diventare una fonte di informazione e riferimento per altri blog simili. Il carattere modulare dei sistemi di pubblicazione dei blog permette allo studente di usare i servizi di sottoscrizione di contenuti per mantenersi aggiornato sui blog di suo interesse. D’altra parte, l’insegnante può anche usare questo sistema per organizzare la lettura dei blog dei suoi studenti. Apprendimento I blog rappresentano una grande opportunità di socializzazione fra docenti e studenti in uno spazio più orizzontale e informale che la classe. Gli studenti migliorano le loro tecniche di scrittura e concentrano i loro sforzi nella narrazione, dando più importanza al contenuto che alla forma. Il fatto che il blog sia pubblico provoca un senso di responsabilità negli studenti: per non mettere a rischio la propria reputazione sul web gli studenti analizzano e curano bene il proprio lavoro. Valutazione I blog ci permettono anche di valutare in un modo diverso i nostri studenti. Per questa ragione è molto importante stabilire delle griglie di valutazione che permettano allo studente di conoscere sempre cosa e come sarà valutato il suo lavoro sul blog. Usi del blog di classe Risulta difficile elencare tutto quello che si può fare con un blog di classe, dato che dipende dagli obiettivi a cui miriamo, oltre alla creatività degli utenti. In linea generale, e citando Elisa Almeda (2009), possiamo dire che ci sono quattro tipi di blog educativi: Blog di centri scolastici: Di solito si tratta di siti web dell’istituto che includono anche un blog, nel quale partecipano gli studenti. Blog professionali: Sono i blog dei docenti che condividono esperienze di classe, attività e riflessioni didattiche e in cui a volte partecipano anche gli studenti. Blog di studenti: Generalmente come attività complementare ai loro compiti scolastici. Blog di classe: Possono essere individuali o collettivi e includono contenuti creati sia dal professore che dagli studenti, servendo così come mezzo di insegnamento e apprendimento. Quest’ultimo tipo di blog è quello che ci interessa maggiormente e che analizzeremo a fondo. A eccezione di certi casi concreti di grande creatività, i blog di classe si usano, di solito, per sviluppare attività educative di tutti i generi: Diario di classe: Sia il docenti che gli studenti possono usare il blog di classe per raccontare le attività fatte a lezione e riflettere su di esse. Diario professionale: si tratta di un diario dell’insegnante nel quale si offrono informazioni e riflessioni sulle sue esperienze educative.

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Diario personale: Gli studenti possono esprimere riflessioni o idee sulle proprie esperienze educative ma anche sulle loro esperienze personali non legate direttamente al loro processo educativo. Rivista: Il blog di classe può servire come una rivista di creazione collettiva dove si pubblicano articoli su varie tematiche relative alle materie che si studiano e i contenuti visti a lezione. Quaderno di esercizi: Usando in questo modo il blog, il docente può proporre attività diverse affinché gli studenti realizzino: webquest, verifiche interattive, dibattiti, ecc. 2. Creare un blog Le due piattaforme più popolari per la creazione di blog sono Blogger e Wordpress. Nelle pagine seguenti vedremo passo dopo passo come creare e configurare un blog in modo gratuita su Blogger. Nella bibliografia si trovano alcuni link di tutorial e videotutorial sia di Blogger che di Wordpress. Blogger Il principale vantaggio di usare Blogger come gestore del nostro blog di classe è che, essendo un servizio di Google, possiamo accedere con il nostro account di Google. Creare un blog su Blogger Per creare il nostro blog su Blogger dobbiamo accedere al sito www.blogspot.com e iniziare la sessione con il nostro account di Google. Se non abbiamo un account, troveremo su questo schermo l’opzione per creare un nuovo account. Una volta che siamo dentro, vedremo la pagina principale di Blogger. Nella parte superiore troveremo l’elenco dei blog che possediamo. Da questa pagina possiamo accedere direttamente a questi blog, accedere alla pagina di pubblicazione di un nuovo post o accedere ad alcune delle opzioni di impostazione che vedremo più avanti. Nella parte inferiore della pagina possiamo vedere l’elenco dei blog a cui siamo sottoscritti, ordinata secondo le pubblicazioni più recenti. In alto, alla sinistra dell’elenco dei nostri blog, troviamo l’opzione che ci interessa: Nuovo blog. Quando clicchiamo su Nuovo blog si apre una finestra pop-up in cui dobbiamo inserire i primi dati del nostro nuovo blog: Titolo: qui scriviamo il nome del nostro blog, per esempio: Seminari TIC per docenti. Indirizzo: questo è il dominio del nostro blog.Ad esempio: www.seminaridocentitic.blogspot.com. E’ possibile che l’indirizzo scelto esista già; dobbiamo quindi trovarne uno che non sia stato già utilizzato. Modello: qui selezioniamo il layout del nostro blog. Potremo poi personalizzare il template scelto o modificarlo Clicchiamo su Crea il blog. Apparirà così il nuovo blog sulla nostra pagina principale di Blogger. Adesso dobbiamo configurare le impostazioni. Per farlo, clicchiamo sul titolo del nostro nuovo blog.

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Panoramica In questa sezione possiamo vedere le statistiche delle visualizzazioni ricevute sul blog in un grafico, così come un pannello che ci informa sui commenti che abbiamo e che dobbiamo moderare (Blogger possiede un sistema che blocca i commenti sospettati di essere spam, e per questo detti commenti devono essere moderati dagli amministratori del blog prima di mostrarsi pubblicamente sul blog), i commenti già pubblicati, le visualizzazioni che ha ricevuto il blog oggi, il numero di post che abbiamo pubblicato e quanti lettori fissi ha il nostro blog. Sotto il pannello di aggiornamenti, si trova la guida di Blogger dove troviamo consigli per migliorare la nostra esperienza come amministratori del blog. Per esempio, come personalizzare il template del blog o come impostare un dominio personalizzato. Sotto la grafica di statistiche troviamo la sezione di news di Blogger dove ci informano sulle novità e altre questioni che possono essere di nostro interesse. Post Da questa sezione possiamo accedere a tutti i post del nostro blog, quelli pubblicati e quelli che abbiamo salvato come bozza. Per ogni post pubblicato possiamo vedere il titolo, le etichette che gli abbiamo assegnato (le etichette ci aiutano a posizionare i nostri post nei motori di ricerca, sono le parole chiave che riassumono il contenuto dei nostri post), chi è l’autore del post, quanti commenti e visualizzazioni ha e la data di pubblicazione. Sul pannello superiore possiamo modificare le etichette dei post selezionati, pubblicare una bozza o cambiare a bozza qualche post già pubblicato. Pagine In questa sezione possiamo impostare le diverse pagine o sezioni che daranno al blog l’aspetto di un sito web. Possiamo creare pagine con i contenuti che decidiamo o pagine che funzionino come un link ad altri siti web. Commenti Qui possiamo controllare le impostazioni dei commenti del nostro blog, eliminarli, segnalarli come spam o controllare i commenti contrassegnati come spam da Blogger. Statistiche Dalla panoramica della sezione di statistiche possiamo vedere le statistiche attuali, giornaliere, settimanali e generali dei post del nostro blog, quale sono i post con più visualizzazioni e da chi sono i nostri maggiori lettori del blog. Nella sezione dei Post possiamo vedere i dettagli dei dieci post con maggiori visualizzazioni. Nella sezione Origini del traffico possiamo controllare come arrivano i lettori al nostro blog (tramite quale motore di ricerca come Google, da quale social network, da altri siti web, ecc.). E nella sezione Pubblico vediamo i dieci Paesi dai quali provengono più visualizzazioni, così come i sistemi operativi che usano i nostri lettori. Profitti e campagne

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Questa sezione ci permette di inserire e impostare pubblicità sul nostro blog. Layout In questa sezione possiamo impostare tutti gli elementi che appaiono sul nostro blog: Icona: è la piccola immagine che appare sul navigatore per identificare il nostro sito o blog. Barra di navigazione: è la barra superiore del blog dove si trova l’opzione di ricerca e i link per accedere alle impostazioni del blog. Qui possiamo selezionare se vogliamo che sia trasparente o di qualche colore tra le opzioni che ci offre Blogger. Principale: è la sezione dove si vedono i post del blog. Sidebar: è la barra laterale (a sinistra o a destra, dipende dalle impostazioni scelte) in cui possiamo aggiungere diversi elementi: un post in evidenza, link ai nostri profili nei social networks, ecc. Footer: è il piede di pagina del blog. Modello In questa sezione possiamo controllare come si vede il nostro blog sui computer e cellulari, possiamo fare un backup del blog, modificare il template e personalizzarlo. Se clicchiamo su Personalizza troviamo tutte le opzioni per dare al nostro blog l’apparenza che desideriamo, controllando in tempo reale come si vedono i cambiamenti che facciamo: Modelli: in questa sezione possiamo modificare lo stile del template del nostro blog. Sfondo: qui possiamo scegliere un colore o un’immagine di sfondo per il blog. Modifica le larghezze: questa opzione ci permette di modificare le larghezze delle diverse parti del blog. Layout: qui possiamo scegliere il disegno del corpo e il piede di pagina del blog. Avanzato: questa opzione ci permette di scegliere i caratteri di ogni parte del blog (titoli, corpo del testo, le schede, ecc.). Impostazioni Questa sezione ci permette di stabilire diversi tipi di impostazioni nel nostro blog: Di base: qui possiamo modificare il titolo del blog, la descrizione, decidere se vogliamo apparire sui motori di ricerca di Blogger, modificare l’indirizzo del blog, configurare un dominio proprio, stabilire se il blog sarà pubblico (qualsiasi persona può visualizzarlo) o privato (soltanto chi dispone dell’indirizzo potrà visualizzarlo) e aggiungere amministratori (opzione importante se creiamo un blog di classe nel quale gli studenti possano pubblicare). Post, commenti e condivisioni: qui possiamo decidere quanti post vogliamo che appaiano sulla pagina principale del blog, possiamo aggiungere un template personalizzato per i post, decidere dove vogliamo che appaiano i commenti, chi può commentare i post, ecc. Email: da questa sezione possiamo abilitare la funzione di pubblicare post usando la posta elettronica così come stabilire una email su cui vogliamo ricevere le notifiche dei nuovi commenti lasciati sul blog. Lingua e formattazione: qui possiamo scegliere la lingua del nostro blog e l’interfaccia di Blogger, così come il formato della data e l’ora che si vedrà sui post che pubblicheremo. Preferenze di ricerca: qui possiamo stabilire alcune impostazioni perché il nostro blog si possa trovare senza problemi su Google e altri motori di ricerca.

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Altro: da questa sezione possiamo importare o eseguire il backup dei contenuti del blog o eliminare il blog. Pubblicare un post su Blogger Sulla barra laterale a sinistra, dove appaiono tutte le opzioni che abbiamo appena visto, c’è il pulsante Nuovo post che ci porta allo schermo di redazione e pubblicazione di post. L’interfaccia di pubblicazione di Blogger è molto simile a qualsiasi editor di testo, come ad esempio Word. Nella parte superiore dobbiamo scrivere il titolo del post. Sotto si trova la barra di opzioni per la editor di testo: tipo e dimensione di carattere, inserimento di immagini, allineamento del testo, ecc. A destra c’è la sezione di impostazioni del post. Qui possiamo configurare: Etichette: possiamo aggiungere etichette o parole chiave del nostro post che permettono la visualizzazione del post sui motori di ricerca. Pianificazione: qui possiamo stabilire che il post si pubblichi un giorno determinato a un’ora specifica. Se non attiviamo questa opzione, quando clicchiamo su pubblica il post appare direttamente sul nostro blog. Permalink: Blogger crea un link automatico per i nostri post. Da questa sezione possiamo creare un link personalizzato. Ubicazione: se vogliamo che il nostro post appaia in qualsiasi parte del mondo ci troviamo al momento della pubblicazione, possiamo attivare questa opzione. Descrizione della ricerca: possiamo scrivere una piccola descrizione del contenuto del nostro post. Opzioni: possiamo decidere se vogliamo permettere i commenti su questo post e altri impostazioni di redazione. Terminato il posto, sulla destra, accanto al titolo del post, troviamo i pulsanti di pubblica, salva , anteprima ed esci (se usciamo dal post ritorneremo alla pagina dei post delle impostazioni). 3. Un’alternativa: la wiki Tíscar Lara spiega sul sito di Fundéu che le wiki nascono a metà degli anni Novanta, quando Ward Cunningham sviluppò il primo nel 1994. Prese il nome da wiki-wiki in omaggio alla parola hawaiana wiki che significa ‘veloce’, per esprimere la velocità e la facilità di edizione che aveva quel sistema appena creato. Nei primi anni, la tecnologia wiki fu usata principalmente dalle comunità di sviluppo di software aperto, come un modo semplice per documentare i progetti e gli sviluppi. Pertanto si tratta di una tecnologia che nasce legata a una necessità specifica di documentazione di processi. Ma cos’è una wiki? In parole tecnologiche si tratta di un software per la creazione di contenuti in modo collaborativo, un sistema di creazione, scambio e revisione di informazione sul web, in modo facile e automatico. Le wiki dei siti web contengono link, testo, immagini e contenuti vari che possono essere visualizzati ed postati da chiunque. In questo modo, diventa uno strumento web che permette di creare collettivamente (tramite un linguaggio di wikitesto prodotto con un

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navigatore web) documenti o articoli senza che il contenuto debba essere verificato prima di essere pubblicato su internet. La finalità della wiki è permettere che diversi utenti possano creare siti web su uno stesso argomento, in modo tale che ognuno possa contribuire con informazioni o conoscenze che rendono il sito più completo, creando così una comunità di utenti che condividono contenuti su uno stesso argomento o categoria. Caratteristiche della wiki Seguendo le caratteristiche sottolineate da Isabel Pérez, possiamo affermare che le wiki sono un’ottima risorsa per il lavoro collaborativo in classe dato che permettono di:

● Pubblicare in fretta usando un navigatore web. ● Controllare l’accesso ed i permessi di editing. ● Seguire gli interventi, dato che sulla wiki rimangono registrati tutti i cambiamenti e gli

autori delle modifiche ● Caricare e tenere documenti e archivi vari ai quali si può accedere aggiungendo dei

link dentro della wiki affinché gli studenti li possano usare. ● Inserire dei link esterni e file audio, video, presentazioni, ecc.

Differenze tra il blog e la wiki

BLOG

WIKI

Anche se permette la possibilità di avere più amministratori che possono pubblicare come autori, ogni post viene normalmente scritto da un unico autore e si completa con i commenti che riceve.

Il numero di autori è infinito e tutti si trovano allo stesso livello.

Ha una struttura cronologica iniziando dall’ultimo post pubblicato.

La struttura si può modificare e adattare. Inoltre, ogni modifica cambia e migliora le versioni precedenti.

Permette soltanto i link esterni o ad altri post del blog.

Permette link esterni ma anche interni, all’interno della stessa pagina, ad altre sezioni o creando sottocategorie in ogni pagina.

3.3. Creare una wiki con Pbworks Ci sono diversi servizi gratuiti di wiki disponibili. Tutti hanno funzionalità più o meno simili, per questo vedremo soltanto uno di loro, Pbworks. Per iniziare dobbiamo accedere al sito www.pbworks.com.

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Nella home page dobbiamo cliccare su Get started e selezionare EDUHub nella finestra pop-up che si apre. EDUHub è la sezione di questa wiki ottimizzata per il suo uso nell’ambito educativo. Nello schermo di registrazione, selezioniamo il basic plan gratuito che ci permette di creare uno spazio di lavoro di 2GB e lavorare con un massimo di 100 studenti. Nella pagina successiva scegliamo un indirizzo per la nostra wiki e completiamo l’iscrizione con il nostro nome, email e password. Se siamo già iscritti, selezioniamo log in e accediamo al nostro account. Una volta che siamo entrati, vediamo la pagina principale di Pbworks dove troviamo l’elenco di tutti i nostri spazi (il punto verde indica che si tratta di uno spazio creato da noi, il punto arancione che siamo amministratori e se non c’è nessun punto di colore significa che siamo semplicemente editor). Qui possiamo vedere quante visualizzazioni ha ogni spazio, quando è stato visualizzato l’ultima volta e quando è avvenuta l’ultima modifica. Nell’angolo inferiore a destra c’è l’opzione per creare un nuovo spazio di lavoro. Dato che abbiamo già creato uno spazio al momento dell’iscrizione, dobbiamo semplicemente accedere. Se abbiamo fatto l’iscrizione senza creare uno spazio, dobbiamo crearlo adesso. 3.4. Editing di una wiki con Pbworks Ci troviamo nella pagina principale. Nella barra superiore vediamo la scheda wiki. Nella scheda Pages & Files possiamo gestire le diverse pagine create dentro la wiki, così come caricare e amministrare file che possiamo anche inserire nelle pagine. Nella scheda users vediamo tutti gli utenti con accesso al nostro spazio e quale ruolo hanno (amministratori o editori). La scheda settings raccoglie le impostazioni fondamentali del nostro spazio [nome, descrizione, formato di data e ora, linguaggio della tastiera, colori dell’interfaccia, controllo di accesso dei nostri studenti (quanti studenti avranno permesso per accedere allo spazio e quale sarà il loro ruolo). Se torniamo alla scheda wiki, possiamo selezionare l’opzione edit per fare l’editing della la pagina nella quale ci troviamo (in questo caso la copertina dello spazio) o, la prima opzione a destra è create a page. Se clicchiamo su create a page dobbiamo inserire un titolo per la pagina e scrivere i contenuti che vogliamo che facciano parte della pagina (qui possiamo includere link ad altri siti, immagini o archivi selezionati dal menù a destra); clicchiamo poi nella parte inferiore della pagina, su save per salvare le modifiche. Questa nuova pagina si aggiunge automaticamente alla barra a destra dove appaiono tutte le pagine che ci sono nello spazio. Dalla sezione view, a destra, possiamo vedere lo storico della pagina, vale a dire quante volte è stata modificata la pagina e quali utenti hanno fatto queste modifiche. Questa opzione ci permette di controllare il lavoro che fanno gli studenti nella wiki. Abbiamo anche la possibilità di condividere la pagina in cui ci troviamo inviando un link tramite email; possiamo includerla in una cartella per organizzare le pagine come vogliamo; possiamo aggiungere etichette; possiamo bloccare l’accesso inserendo una password di

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accesso, una opzione molto utile se vogliamo che la wiki sia un lavoro di classe a cui solo possano accedere gli studenti; e possiamo duplicare la pagina. Nella parte inferiore a destra c’è l’opzione per condividere lo spazio inviando un invito ad altri utenti tramite Email. Le wiki hanno un funzionamento molto semplice e intuitivo. Inoltre lo spazio collaborativo che permette a ogni utente di fare modifiche, la rende una risorsa di grande utilità per portare avanti proposte di lavoro collaborativo nelle nostre lezioni. Come avevamo già detto quando abbiamo parlato di altre risorse digitali, i limiti e i modi di uso dipendono soltanto dalla nostra capacità di approfittare al massimo tutte le possibilità che ci offre questo strumento. Riferimenti bibliografici ALMEDA MORILLO, E. (2009). El blog educativo: un nuevo recurso en el aula. Disponibile su: http://www.csi-csif.es/andalucia/modules/mod_ense/revista/pdf/Numero_20/ELISA_ALMEDA_MORILLO01.pdf BLOGGER. Guida introduttiva di Blogger. Disponibile su: https://support.google.com/blogger/answer/1623800?hl=it LARA, T. (2005). Blogs para educar. Disponibile su: http://tiscar.com/blogs-para-educar/ LARA, T. (2011). Una definición de wiki. Disponibile su: http://www.fundeu.es/escribireninternet/una-definicion-de-wiki/ PALLADINO, M. Come creare il tuo blog personale in pochi minuti con Wordpress. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=VmVvTT0wKow Pbworks. Disponibile su: www.pbworks.com PÉREZ TORRES, I. ¿Qué son los wikis? Disponibile su: http://www.isabelperez.com/taller1/wiki.htm PROPUESTAS TIC PARA EDUCADORES (2015). Usos educativos de los blogs. Disponibile su: http://propuestastic.elarequi.com/propuestas-didacticas/blogs/usos-educativos-de-los-blogs/ REDEGHIERI, J. Creare un blog con… Blogger. Disponibile su: https://www.youtube.com/watch?v=x3xsb_r73fc VIGNALI, D. Creare blog Wordpress: la guida definitiva. Disponibile su: http://www.dariovignali.net/creare-blog-wordpress/ WIKIPEDIA. Blog. Disponibile su: https://es.wikipedia.org/wiki/Blog