e vivi la tua comunità! - oblati.org · consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare...

4
Email: [email protected] Tel e Fax: (+39) 06.2040432 11 dicembre 2011 Anno 3, numero 35 ...e vivi la tua comunità! NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino, Cappella dell’Università Tor Vergata Via Salamanca - 00133 ROMA effata.cappellauniversitariasantommaso.org www.cappellauniversitaria.uniroma2.it REALIZZAZIONE DI EFFATÀ Direttore responsabile P. John Idio, OMV Email: [email protected] Cell: +393318064780 Capo redattore Rita Tomasi Email: [email protected] Vice capo redattore Francesca Politi Email: [email protected] Redattori Francesca Politi, Marianna Dimasi, Maria Grazia Mascali, Germana Palmiotti Realizzazione Grafica Suor Grazia Rainone Fotografia Marianna Dimasi Distribuzione Gabriele Bergamo webmaster Marco Scarlino Stampa Universitalia Pag.2 Per ogni cosa c’è il suo tempo … ora è tempo di attesa Pagg.2.3 Vita della Cappella e dell’Università Sfoglia “Effatà” di questa settimana... Pag.4 Arte e musica con S. Nicola e il Magnificat III DOMENICA DEL TEMPO D’AVVENTO (ANNO B) Domenica gaudete La terza Domenica di Avvento è tradizio- nalmente chiamata con un nome latino: "Domenica gaudete". È la domenica della gioia. Potremmo dire, quindi, che oggi il tema della liturgia è senz'altro la gioia: tutto ci parla di allegria, di speranza, di "santa letizia". Il motivo di questa gioia lo troviamo nelle letture che vengono proclamate. Nella prima lettura attraverso la bocca di Isaia, il Signore è stato consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia di Dio. Nel salmo, Dio fa cose meravigliose che suscitano la gioia. Ricolma di beni gli affamati, rimanda i ricchi a mani vuote. Soccorre Israele, suo servo, ricor- dandosi della sua misericordia. Questo Dio è lo stesso Dio che libera i prigio- nieri, ridona la vista ai ciechi, rialza chi è caduto, ama i giusti, protegge i fore- stieri. Il concetto di letizia viene ripreso e amplificato nel Vangelo che è un annuncio delle "buone notizie". Con l’arrivo di Gesù, i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i ciechi riacquistano la vista, i lebbrosi sono puri- ficati, i sordi odono, i morti risorgono. Anche nella nostra vita, ci sono varie situazioni in cui possiamo sperimentare il tocco divino di Gesù che ci provoca gioia. Dobbiamo capire che la gioia cristiana non è negazione della sofferen- za, ma il superamento di essa alla luce della fede, un superamento difficile ma possibile. Per godere di più l’intervento divino di Dio nella nostra vita, facciamo quello che dice Giovanni Battista: “Rendiamo diritta la via del Signore.” "Fratelli, rallegratevi nel Signore, sempre: ve lo ripeto ancora, rallegratevi!". Buona Domenica P. John Idio ORARIO DELLE CELEBRAZIONI In Cappella: feriali: 8.00, 13.15, 18.00 festive: 12.00, 18.00 Al Campus: Tutti i giorni alle 20.00 Alla Residenza di via Shiavonetti: Domenica alle 11.00 LE LETTURE D’OGGI Prima lettura Is 61,1-2.10-11 Cantico Lc 1, 46-54 Seconda lettura 1Tes 5,16-24 Vangelo Gv 1,6-8.19-28

Transcript of e vivi la tua comunità! - oblati.org · consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare...

Page 1: e vivi la tua comunità! - oblati.org · consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare

Email: [email protected]

Tel e Fax: (+39) 06.2040432 11 dicembre 2011

Anno 3, numero 35

...e vivi la tua comunità! NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino,

Cappella dell’Università Tor Vergata

Via Salamanca - 00133 ROMA

effata.cappellauniversitariasantommaso.org

www.cappellauniversitaria.uniroma2.it

REALIZZAZIONE DI EFFATÀ

Direttore responsabile

P. John Idio, OMV

Email: [email protected]

Cell: +393318064780

Capo redattore

Rita Tomasi

Email: [email protected]

Vice capo redattore

Francesca Politi

Email: [email protected]

Redattori

Francesca Politi,

Marianna Dimasi,

Maria Grazia Mascali,

Germana Palmiotti

Realizzazione Grafica

Suor Grazia Rainone

Fotografia

Marianna Dimasi

Distribuzione

Gabriele Bergamo

webmaster

Marco Scarlino

Stampa

Universitalia

Pag.2

Per ogni cosa c’è

il suo tempo …

ora è tempo di

attesa

Pagg.2.3

Vita della

Cappella e

dell’Università

Sfoglia “Effatà” di questa settimana...

Pag.4

Arte e musica

con S. Nicola

e il

Magnificat

III DOMENICA DEL TEMPO D’AVVENTO (ANNO B)

Domenica gaudete La terza Domenica di Avvento è tradizio-

nalmente chiamata con un nome latino:

"Domenica gaudete". È la domenica della

gioia. Potremmo dire, quindi, che oggi il

tema della liturgia è senz'altro la gioia:

tutto ci parla di allegria, di speranza, di

"santa letizia". Il motivo di questa gioia lo troviamo nelle letture che vengono

proclamate. Nella prima lettura attraverso la bocca di Isaia, il Signore è stato

consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare il lieto annuncio ai

miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli

schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia di Dio.

Nel salmo, Dio fa cose meravigliose che suscitano la gioia. Ricolma di beni

gli affamati, rimanda i ricchi a mani vuote. Soccorre Israele, suo servo, ricor-

dandosi della sua misericordia. Questo Dio è lo stesso Dio che libera i prigio-

nieri, ridona la vista ai ciechi, rialza chi è caduto, ama i giusti, protegge i fore-

stieri. Il concetto di letizia viene ripreso e amplificato nel Vangelo che è un

annuncio delle "buone notizie". Con l’arrivo di

Gesù, i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i

ciechi riacquistano la vista, i lebbrosi sono puri-

ficati, i sordi odono, i morti risorgono. Anche

nella nostra vita, ci sono varie situazioni in cui

possiamo sperimentare il tocco divino di Gesù

che ci provoca gioia. Dobbiamo capire che la

gioia cristiana non è negazione della sofferen-

za, ma il superamento di essa alla luce della

fede, un superamento difficile ma possibile.

Per godere di più l’intervento divino di Dio nella

nostra vita, facciamo quello che dice Giovanni

Battista: “Rendiamo diritta la via del Signore.”

"Fratelli, rallegratevi nel Signore, sempre: ve lo

ripeto ancora, rallegratevi!".

Buona Domenica

P. John Idio

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI

In Cappella: feriali: 8.00, 13.15, 18.00

festive: 12.00, 18.00

Al Campus: Tutti i giorni alle 20.00

Alla Residenza di via Shiavonetti:

Domenica alle 11.00

LE LETTURE D’OGGI

Prima lettura Is 61,1-2.10-11

Cantico Lc 1, 46-54

Seconda lettura 1Tes 5,16-24

Vangelo Gv 1,6-8.19-28

Page 2: e vivi la tua comunità! - oblati.org · consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare

2

Cerco di vivere l'attesa come un tempo di fiducia e speranza,

in cui far crescere il desidero di condividere la mia vita con

Gesù e riscoprire di aver bisogno di Lui; come un tempo in

cui mettere da parte l'orgoglio e la presunzione per permet-

tergli di riplasmare il mio cuore, per approfondire la mia

relazione con Lui verso una

comprensione più autentica del suo mistero

di amore... spero che sia per me un tempo di

apertura a Qualcuno che dà pienezza alla

mia vita!

Francesca Grillini

Ci siamo di nuovo, la

terra ha percorso il

suo bel giro attorno al

sole, è tornato

l’inverno, le strade si

sono vestite di luci e

siamo in Avvento.

Avvento (Venuta-Arrivo)

… quanti pensieri …

quali parole …

Affondo lo sguardo nello

specchio e vedo un uomo di-

verso, un uomo che nel Prologo

Giovanneo ha cominciato a riscoprire se

stesso.

Certo, attendo ancora che la città si

scopra in festa, che i canti colorino le

strade, le infinite cene in famiglia e

gli auguri scambiati con quello lì di

cui non ricordo neanche il nome, ma sta-

volta tutto sembra al suo posto, ciò che

prima era “festa” ora è solo ancillare a

quanto è Vivo nella parola Verità.

In tutto questo, in questa mia “prima

volta”, in questa ghirlanda di emozioni

attendo soprattutto di rivedere me stes-

so.

L’emozione della conversione “prima” è

come una fiamma alta che lambisce il

cielo ma dura lo spazio di un momento,

nella conversione quotidiana sto cercan-

do di conoscermi meglio.

Se guardo l’orizzonte con l’anima

“accesa” sento l’Avvento nei nuovi pro-

getti della mia vita; l’amore in Dio da

cui ho scoperto quello sponsale, la pre-

parazione del matrimonio che comincia a

prende forma e sostanza, la scienza che

si sta lasciando corteggiare mentre im-

pariamo a riconoscerci a vicenda, la mia

immagine che comincia poco a poco a ras-

somigliare a me stesso.

È tempo quindi di prepararmi alla solen-

nità del Natale, di contemplare e fe-

steggiare la venuta di Cristo nonché di

preparare lo spirito per quando tornerà

alla fine dei tempi; è il momento di la-

sciare finalmente il passato alle spalle

e prender definitiva coscienza della re-

sponsabilità del vivere cristiano.

Ci siamo di nuovo quindi …

Mi “armo” di preghiera e pane … 1, 2 e …

via …

Manuel Scimeca

“Il tuo volto, Signore, io cerco!”

Spettacolo-concerto del coro

San Tommaso D’Aquino

Chi canta prega due volte! Scriveva un illustre gigante della

Chiesa…

E il coro “San Tommaso D’Aquino” non se lo fa ripetere due

volte!

Sabato 3 dicembre i ragazzi del coro, sapientemente guidati

da Rita Tomasi, si sono esibiti in uno spettacolo costituito da

canti e preghiere dal titolo “Il tuo volto, Signore, io cerco”.

Il tema, che ha dato il titolo all’evento, tratto dal salmo 26, ci

fa interrogare sulla ricerca del volto di Cristo. Queste parole

dovrebbero essere alla base della nostra felicità: quanti giova-

ni oggi la ricercano in botti di vino diventate aceto e quanta

sofferenza in questa ricerca.

I ragazzi del coro della Cappella hanno dimostrato che esiste

un’alternativa: utilizzando il canto come strumento di lode a

Dio, accettando l’altro come dono e vivendo ogni attimo inten-

samente, col cuore inondato di gioia e l’anima di felicità pos-

siamo gridare ad alta voce “Ecco, Signore, ho visto il tuo vol-

to!”.

Giuseppe Riso

Ripenso ancora a tutti i volti degli amici che sono venuti ad a-

scoltarci e si sono trovati a pregare con noi. In realtà il nostro era

un concerto-preghiera per cominciare insieme la ricerca del vol-

to di Gesù nel quotidiano, nei volti di chi ci sta vicino, amico o

meno. Abbiamo pregato bene e i canti del coro hanno reso tutto

più suggestivo. Mi convinco sempre di più di come la musica ci

eleva a Dio … e cantare per Lui rende tutto più significativo!

Rita Tomasi

Page 3: e vivi la tua comunità! - oblati.org · consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare

L’obiezione di coscienza dei Medici L’obiezione di coscienza dei Medici L’obiezione di coscienza dei Medici

e degli Operatori Sanitarie degli Operatori Sanitarie degli Operatori Sanitari

Venerdì 02 dicembre 2011. Facoltà di Medicina e Chirurgia

Al convegno sono intervenuti:

Per il saluto iniziale:

il Prof. Orazio Schillaci (Vice – Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Ordinario di Medicina Nucleare. Università di “Tor Vergata”).

Come moderatore: il Dott. Pier Luigi Fornari (Giornalista di Avvenire)

Per le CONFERENZE con tema la coscienza e l’obiezione di coscienza:

Prof. Emilio Baccarini (Associato di Antropologia filosofica. Università di “Tor Vergata”)

Prof.ssa Maria Grazia Marciani (Ordinario di Neurologia. Università di“Tor Vergata”)

Dott. Claudio Sartea (Ricercatore di Filosofia del Diritto. Università di “Tor Vergata”)

Per la TAVOLA ROTONDA con tema: la coscienza e la deontologia

Prof. Domenico Arduini (Ordinario di Ginecologia. Università degli Studi di Roma “Tor Ver-

gata”)

Prof. Alessandro Sabato (Ordinario di Anestesiologia e Rianimazione. Università di “Tor Vergata”)

Prof.ssa Rosaria Alvaro (Associata di Infermieristica Generale, Clinica e Pediatrica. Università di “Tor Vergata”)

Prof.ssa Angela Basile (Prof.ssa a.c. Scienze Infermieristiche . Università di “Tor Vergata”)

Molte considerazioni sono emerse dalle relazioni proposte e da un costruttivo dibattito in assemblea e cercherò con poche parole di

riassumere i punti salienti.

L’obiezione di coscienza, trova le sue radici sulla base del conflitto soggettivo tra il dovere di comportarsi secondo la norma giuridica e

l’obbligo morale di coscienza, è “il rifiuto, per motivi di coscienza, a realizzare un atto o una condotta che in linea di principio risulte-

rebbe giuridicamente esigibile”.

Per cui l’obiezione di coscienza si motiva solo quando la ragione che porta a trasgredire l’obbligo giuridico è un giudizio di carattere

etico (di coscienza, assiologico).

Il fatto che gli atti immorali siano tollerati o legalizzati, non significa che diventino leciti moralmente.

Il rifiuto ad obbedire a tali atti si chiama obiezione di coscienza, cioè obiezione della coscienza morale alla legge civile. In Italia sono

solo 3 le leggi che prevedono l’esercizio dell’obiezione di coscienza: la legge 194/1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza; la

legge 413/1993 sulla sperimentazione animale; la legge 40/2004 sulle tecniche di procreazione artificiale. Ma attualmente le situa-

zioni, in cui il conflitto di coscienza può esistere, diventano sempre più numerose e in particolare nell’ambito dell’attività professionale

sanitaria (aborto, procreazione assistita, partecipazione agli esperimenti, eutanasia, clonazione, sterilizzazione e mercificazione del

corpo umano, degli embrioni umani).

L’obiezione di coscienza afferma la necessità che ogni norma civile sia coerente con il valore morale.

Il problema che viene posto al diritto è quindi il seguente: fino a che punto la libertà di credo o di convinzioni comporta la facoltà di

agire conformante ad esse, quando impongono il dovere morale di farlo, anche andando contro una prescrizione giuridica?

L’obiezione di coscienza, fondata sulla dignità e sulla libertà della persona, è un diritto nativo e inalienabile, che gli ordinamenti civili

delle società devono riconoscere, sancire e proteggere. Al contrario le costituzioni e i documenti politici relativi ai diritti umani si limita-

no di solito a garantire le libertà ma raramente contengono una esplicita e positiva affermazione che nessuno sarà costretto ad agire

contro coscienza e, ancor meno che potrà agire sempre in modo conforme ad essa. Riguardo all’obiezione di coscienza la dottrina del-

la Chiesa si è da sempre inspirata al principio che non è lecito compiere né cooperare al male per cui nessuno può essere costretto ad

agire contro la sua coscienza, né può essere impedito ad operare in conformità ad essa. Perché solamente liberi da coazione gli uomi-

ni possono compiere il dovere morale che hanno davanti a Dio, di cercare la verità e di viverla. Le convinzioni filosofiche, religiose in-

formano la coscienza dell’individuo, gli forniscono i parametri secondo i quali egli giudica

ciascuna delle sue azioni, delle quali si sa responsabile. La libertà di coscienza mette

l’uomo in relazione con la propria dignità che esige da lui, come dovere etico, una condot-

ta determinata. Tutti sentiamo l’impulso ad agire in conformità con la nostra coscienza,

perciò essa merita sempre rispetto come espressione dell’intimo della persona. La libertà

di coscienza è un diritto della singola persona.

Come ha ricordato il Santo Padre, Benedetto XVI, nel suo discorso alla pontificia Accade-

mia per la vita (2007):

“La formazione di una coscienza vera, perché fondata sulla verità, e retta perché determi-

nata a seguirne i dettami, senza contraddizioni, senza tradimenti e senza compromessi, è

oggi un’impresa difficile e delicata, ma imprescindibile”; “ Confido nel vostro aiuto, carissi-

mi professionisti, con la vostra qualificazione culturale, con l’insegnamento e con

l’esempio, potete contribuire a risvegliare in molti cuori la voce eloquente e chiara della

coscienza”.

Mi permetto con estrema umiltà ad estendere l’esortazione del Santo Padre a ogni perso-

na con coscienza retta, in quanto la verità e la rettitudine rendono liberi.

Silvana

3

Page 4: e vivi la tua comunità! - oblati.org · consacrato con l’unzione ed è stato mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare

di Rita Tomasi

CALENDARIO SETTIMANALE

Lunedì 12

* In Cappella, Corso di inglese, ore 16.00

* In Cappella, Catechesi per universitari, II

livello, ore 19.30

* Al Campus: S. Messa h. 20,00, Memoria

della Vergine di Guadalupe.

Martedì 13

* In Cappella, Corso di spagnolo, ore 9.00 e

17.00

* In Cappella, Serata Culturale, ore 17.30,

“Bioenergie: sostenibilità: sostenibilità am-

bientale, economica e sociale”

* In Cappella, Introduzione alla Sacra Scrittu-

ra, ore 19.00

* In Cappella, Corso per fidanzati, ore 20.00

Mercoledì 14

* Facoltà di Economia, ore 13.10-14.00 Edifi-

cio didattica, II piano, Aula S 5: “Rapporto

tra principi e valori:la verità, la libertà, la

giustizia ”.

* Facoltà di Scienze, ore 16,00 Aula T 7, Con-

vegno interfacoltà:“Intelligenza umana, intel-

ligenza artificiale e transumanesimo”.

* In Cappella, Preghiera mariana, ore 18.30

* In Cappella, Lectio Divina, ore 19.30

Giovedì 15

* Facoltà di Ingegneria, ore 13.10-14.00, Aula

R3:“Studio scientifico della Sindone di Tori-

no”.

* In Cappella, Adorazione Eucaristica, ore

13.45 e 17.30

* INCONTRO NATALIZIO COL PAPA, CELEBRA-

ZIONE DEI VESPRI IN S. PIETRO, ore 17.30

Venerdì 16

* In Cappella, Prove di canto per la liturgia, ore

19.00

Sabato 17

* In Cappella, Scuola di preghiera, ore 18.15

Domenica 18

* In Cappella, S. Messa, pranzo e vita fraterna.

6 Dicembre. S.Nicola: tradizioni iconografiche del

vero “Babbo Natale”

San Nicola Vescovo (Patara, 270-Myra, 6 dicembre 345) fu sepolto a Dem-

bre, dove rimase fino al 1087, quando i suoi resti vennero trafugati da ma-

rinai baresi che li condussero nella propria città, dove le reliquie sono vene-

rate nella Cattedrale che porta il suo nome. Numerosi i miracoli attribuitigli: placò una tempesta, evitò una carestia, liberò tre ufficiali condannati a

morte dall’imperatore Costantino, gettò da

una finestra tre pomi d’oro a tre fanciulle po-

vere che non potevano maritarsi e resuscitò

tre bambini gettati in barili da un oste.

Ambrogio Lorenzetti (Siena, 1290-1348) am-

bientò i miracoli in quattro pannelli (Uffizi), tra

le preziose e delicate architetture del gotico

senese e nella luminosità di un golfo marino

popolato di vascelli. Le tavole, che facevano

parte di un trittico nella chiesa fiorentina di S.

Procolo, danno un saggio della capacità del

pittore di evocare il fascino dell’ambiente, ponendo

tuttavia l’accento sull’aspetto narrativo degli episodi legati al Santo.

Frà Beato Angelico (Vicchio, 1395-Roma, 1455)

eseguì nel 1437 il “Trittico di Perugia” di cui la pre-

della presenta storie di S. Nicola divise in tre scom-

parti, due dei quali oggi conservati nella Pinacote-

ca Vaticana.

Il primo riquadro raccoglie in un’unica scena tre

episodi diversi, ma l’unità spaziale, che trova il suo

comune denominatore nella luce da sinistra, pren-

de organicità dal grande ordine delle architetture;

nel secondo l’elemento divisorio tra due scene è

dato da una roccia che si alza a grandi spezzature

falcate a segnare l’ansa di un porto, e nel terzo

due scene sono sotto un cielo comune, in una grande orchestrazione sce-

nica di alta tensione drammatica.

Dato il legame tra il Santo e i ragazzi, si diffusero tradizioni: nel Medioevo,

nei conventi, il 6 Dicembre una persona vestita da Vescovo recava regali ai

bambini; dal 1500 nei paesi di lingua tedesca è il “portatore di doni” Santa Claus; in America il mantello vescovile divenne un robone rosso e la mitra

un cappuccio, e ancora oggi a Bari e Molfetta, alla festa del Santo, un

“Vescovo” su un’imbarcazione giunge nel porto recando doni ai bimbi che

indossano tiare di carta.

Germana Palmiotti

Ambrogio Lorenzetti

Beato Angelico

4