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Tra moda, design, tendenze e innovazione. Scuola Internazionale di Ottica e Optometria

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Tra moda, design, tendenze e innovazione.

Scuola Internazionale di Ottica e Optometria

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L’OTTICO CHE VERRÀLUNEDì 1 LUGLIO 2019

8.30 Registrazione e apertura area espositiva 9.00 Saluto di Andrea Afragoli, Presidente Federottica e Silvano Abati, Direttore SIOO

9.15 Le origini del design eyewear in Italia Paolo Seminara e Bruno Palmegiani, Designer Eyewear9.25 L’ottico e la sua visione imprenditoriale Intro scenario attuale: Angelica Pagnelli, consulente di stile, retailist, esperta di tendenze eyewear Marco Brugnola, esperto di comunicazione e coordinatore di SGA-SIOO

MODA E TENDENZE 10.00 La moda come fenomeno sociale e i link con il mondo eyewear Luisa Espanet, giornalista di moda, esperta di costume10.15 Il linguaggio ecosostenibile della moda Gilberto Calzolari, vincitore del Green Carpet Award

DESIGN 10.30 Essere designer in un negozio di ottica Monica Albanese, Fashion & Accessories Designer, Docente Istituto Marangoni10.45 Realizzare collezioni eyewear vincenti: brand in licenza, di proprietà, di nicchia e private label Lorenzo Manzoni, Designer Eyewear, direttore creativo Marcolin11.00 Come creare armonia ed efficienza operativa, tra l’anima imprenditoriale e la coscienza del designer David Pellicer, CEO & Designer Eyewear Etnia Barcelona

INNOVAZIONE E TECNOLOGIA11.15 Un progetto individuale per soddisfare visione e comfort Andrea Langè, responsabile New Media di Hoya Italia11.30 Le nuove tecnologie mirate alla personalizzazione dell’occhiale in store Roberto Iazzolino, ricercatore innovazioni tecnologiche11.45 “Diamo un taglio alla montatura” Roberto Iazzolino, ricercatore innovazioni tecnologiche12.00 “Diamo un taglio alle lenti” Simone Gualandris, Sales Engineer MEI

INNOVAZIONE E COMUNICAZIONE12.15 Eyeworld & Love - Il mondo degli occhiali visto con gli occhi di un esperto dei contenuti online e una SEO specialist. Analisi del mercato online e strategie di comunicazione per aumentare visibilità e risultati online Salvatore Russo e Giulia Bezzi, SEO & Content Specialist

SULLA STRADA DEL SUCCESSO12.40 Ottici trend setter Testimonianza di ottici di ultima generazione che hanno superato la soglia del presente e sono proiettati nel futuro. Luciana Ricciuti, Nico Caradonna, Gianni Forlini

13.00 Chiusura lavori

ConduceAngelica Pagnelli Consulente di stile,retailist, esperta di tendenze eyewear

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ABSTRACT

L’Ottico e la sua visione imprenditoriale – Marco BrugnolaIl mercato nel settore ottico è cambiato nel recente passato e continuerà a cambiare con un ritmo sempre più incalzante nel prossimo futuro. Cambiano gli stili di vita delle persone, le modalità di informazione e di acquisto, cambiano le tecnologie e i materiali.Se il cliente cambia, deve cambiare necessariamente anche l’approccio dell’ottico al mercato: che piaccia o meno. Se in passato “saper lavorare” era sufficiente a garantirsi un futuro imprenditoriale nel settore, oggi questo non basta più: occorre sapersi distinguere dalla concorrenza e soprattutto saper misurare, gestire e pianificare con efficienza le risorse aziendali finalizzandole al risultato.La figura dell’ottico optometrista è quindi al centro di un delicato processo di innovazione: accanto alle ben note competenze tecnico professionali che attenzione, devono essere di primissimo livello e costantemente aggiornate, si affiancano anche competenze prettamente manageriali e comunicative indispensabili per la gestione di una attività imprenditoriale al passo con tempi. La SIIO-SGA è sempre attenta alla formazione tecnica con numerosi corsi di Ottica e Optometria ma punta anche su una formazione del tutto nuova. In particolare il Corso Design dell’Occhiale che ha l’obiettivo di promuovere la realizzazione di occhiali personalizzati e su misura realizzati direttamente all’interno del centro ottico.Come SGA inoltre abbiamo il Master Executive per ottici imprenditori: aiutare gli ottici imprenditori nel difficile compito di indirizzare e governare le proprie attività anticipando i grandi trend del mercato dell’ottica.Nel Master puntiamo sull’innovazione lavorando su:Capacità di padroneggiare un mercato in continuo cambiamento e sottoposto a forti pressioni di prezzo da parte dei concorrentiSviluppo dell’omnicanalità favorita crescita dell’on-line e dei canali digitali.Capacità di personalizzazione delle lenti e dell’occhiale per una vendita di valoreDigitalizzazione del punto vendita a partire dai touch point principali per aumentare il coinvolgimentoFormazione e motivazione del team di lavoro in grado di differenziare il servizio e aumentare le venditeAnalisi dei dati e controllo di gestione per ridurre gli sprechi e definire una corretta politica dei prezziSeguiranno brevi testimonianze di alcuni allievi del Master 2019

La moda come fenomeno sociale e i link con il mondo Eyewear – Luisa EspanetModa di questi tempi non significa solo abiti, accessori, vestire, vuol dire stili di vita e modi di vivere. Per questo deve adattarsi e seguire quelle che sono le tematiche del momento. A cominciare, per esempio, dal tema della sostenibilità. Che non significa solo l’uso di tessuti ecologici o il non uso di pellicce o altro. Si deve tener conto che l’industria della moda dopo quella del petrolio è la più inquinante. Nella scelta del vestire bisogna pensare ai propri ritmi di vita , ai viaggi di lavoro per cui necessitano capi e accessori adatti, che siano poco ingombranti, inter-stagionali e di facile manutenzione. Anche la moda è soggetta e si adegua alle tendenze diffuse. Così si contamina con l’arte, con il design, con le nuove tecnologie. Seguire la moda non significa adottare di peso il total look di uno stilista o di un brand. Significa crearsi un proprio stile personale dove mettere insieme il capo di griffe con l’accessorio etnico, con il capo comprato al mercato o con il pull lavorato ai ferri. L’importanza sta nel gioco di equilibri, di colori, di sfumature. E ovviamente tutto deve essere adatto e in armonia con il proprio fisico. Bisogna osare, non imitare pedissequamente le proposte viste sulle pagine di un giornale o nella vetrina di un negozio.Anche gli occhiali, come accessorio ora sempre più importante, devono seguire la stessa logica. Adattarsi al viso della persona, ma anche al suo stile vita, al nuovo modo di intendere il vestire.

L’industria della moda è la seconda causa d’inquinamento al mondo (subito dopo l’industria petrolifera)Gilberto CalzolariIl mio intervento parte dai primi anni ’90, quando fu coniato il termine fast fashion per indicare un business model che promuove la rapida produzione di indumenti a buon mercato. La commercializzazione di collezioni a ritmo continuo, a prezzi altamente competitivi, di prodotti di bassa qualità e di scarsa durata fa sì che i consumatori comprino sempre più indumenti, che vengono sostituiti in breve tempo, creando:- un enorme quantità di sprechi e un consumo spropositato di risorse e materie prime;- un outsourcing di lavorazioni in Paesi in via di sviluppo con manodopera a bassissimo prezzo e in condizioni

lavorative critiche, quando non scandalose;- un utilizzo di materiali difficilmente smaltibili e riciclabili;- un’altissima quantità di inquinamento in tutte le fasi di lavorazione (smaltimento incluso)Analizzerò dunque le principali tipologie d’inquinamento del settore moda - che vanno dal consumo d’acqua all’inquinamento delle falde acquifere, dal problema delle microfibre plastiche all’accumulo di rifiuti, dai prodotti chimici all’emissione di gas serra, dalla desertificazione alla deforestazione - per poi fornire alcune buone pratiche di condotta, ma anche evidenziare gli ostacoli di una strada ancora lunga e in salita. Siamo a un punto di non ritorno e non si può più fare finta di niente. È tempo di cambiare rotta. Il futuro della Moda è eco-sostenibile.

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Essere designer in un negozio di Ottica – Monica AlbaneseIntroduzione alla carriera professionale nel settore della moda fino all’ ingresso in società nell’attività commerciale.Tutte le novità apportate nel punto vendita grazie all’esperienza di designer e visto l’ approccio con il cliente in relazione al prodotto di nicchia. Come scegliere il prodotto in negozio e come presentarlo.Come realizzare collezioni “moda” e realizzare una collezione di occhiali.Testimonianza personale e diretta.

Realizzare una collezione vincente – Lorenzo ManzoniDifferenze e confronti tra brand in licenza, di proprietà e private label.L’occhiale, nel corso del tempo, da oggetto puramente funzionale è divenuto un prodottodi moda e design, aumentando di conseguenza le offerte e la concorrenza, ulteriormenteamplificata dall’avvento dei social media, che hanno sottratto alle firme il privilegio didettare i trend di mercato.Il mestiere del designer è quello di realizzare il miglior prodotto al giusto prezzo. Prima ditutto dobbiamo capire chi è il nostro consumatore di riferimento, altrimenti detto target. Iltarget varia a seconda se dobbiamo sviluppare una collezione di un Brand in licenza, diun Marchio di proprietà o di un Private label. Chiarito questo, occorre chiedersi se il targetdi riferimento ha potere d’acquisto o desidera risparmiare. Occorre chiedersi se l’occhialedeve essere una maschera di self-expression, o un accessorio armonioso, perfettamenteadatto al volto di chi lo indossa. Occorre chiedersi infine, se si è alla ricerca di un occhialetecnico o fashion. Più chiara e definita sarà la risposta a queste domande e maggiorisaranno le possibilità di successo.Nei tanti anni spesi a realizzare collezioni sia per brand di proprietà che in licenza, hosviluppato una profonda convinzione: la maggior parte degli esseri umani, si vuoledistinguere, ma non apparire.In generale, tendo ad appellarmi sempre al principio di famigliarità. I più grandi bestseller della storia, hanno fatto leva su forme famigliari valorizzate da un tocco diriconoscibilità ed unicità. L’occhiale, in fondo, è un archetipo. Le forme che le personescelgono, anche per fattori “cosmetici”, sono riconducibili ad infinite varianti di pocheforme. Potremmo esasperare questa affermazione e dire che le forme archetipiche sonorettangolo e cerchio, con le loro infinite varianti.Ad una forma famigliare, va accostata la ricerca dell’unicità. L’unicità può essere uncolore, un trattamento superficiale (vernice), un gioco di superfici, una cerniera semplicema riconoscibile.La regola generale sarebbe: se vuoi vendere qualcosa di famigliare, rendilo sorprendente,ma se invece vuoi vendere qualcosa di nuovo, sorprendente, devi prima riuscire arenderlo famigliare.L’occhiale è un accessorio che come una borsa o un orologio, deve esseremaggiormente confortevole e riflettere o modificare la personalità di chi lo indossa,quindi, un compromesso tra tecnica ed estetica.La realizzazione di una collezione per brand in licenza, di proprietà a private label,richiede strategie diverse e comporta il rispetto di diversi filtri:BRAND IN LICENZA:Per sviluppare una collezione per una azienda che produce e distribuisce per altri brand,ad esempio Marcolin, comporta l’attivazione di filtri. I consumatori da soddisfare sono iltarget di riferimento del brand. Ecco perché diventa fondamentale far percepire al brand,che sono “centrati” e ben espressi i valori e il dna del marchio attraverso il prodotto. Inseguito, anche se in parte si sovrappone, il target per un designer diventa l’azienda percui si lavora, che ha interesse a tutelare i valori del brand e a fare profitto. Infine, ildesigner deve, come ultimo step, persuadere l’ottico, favorendo l’adesione dell’ottico aglistili eyewear realizzati, mentre l’ottico dovrà a sua volta convincere il consumatore finale.Nel caso delle firme, la forza del prodotto è mediata dalla forza della brand awareness.Nel caso di brand molto “caldi”, a volte, diventa possibile vendere prodotti che in altricasi sarebbe impossibile vendere.BRAND DI PROPRIETA:Se parliamo di brand di proprietà di una azienda che produce e distribuisce anche altribrand in licenza ed ha anche un brand di proprietà (ad es Safilo con Polaroid, Carrera,Smith e Oxido, Luxottica con Ray Ban, Oakley e Vogue, Marcolin con Web e Derigo conPolice), si elimina un filtro: la licenza. Non essendoci la forza di un brand consolidato chelavora su se stesso producendo contenuti ed investendo in comunicazione, il gioco cheapparentemente dovrebbe risultare più facile si fa invece più complesso, in quantobisogna individuare chi realizza i contenuti, reperire i fondi, disporre di professionalitàesperte. Inoltre, è importante che l’azienda abbia un focus importante e strategico sulbrand di proprietà, che consenta il raggiungimento di obiettivi di autorevole riconoscibilitàsul mercato.PRIVATE LABEL:La lieta novella è che questo genere, dialoga direttamente con il consumatore finale,eliminando tutti i filtri. L’ottico ed il suo consumatore. Più si conoscono le esigenze ed igusti del consumatore e più sarà facile realizzare un brand di successo.

Come creare armonia ed efficienza operativa, tra anima imprenditoriale e coscienza del designer David Pellicer Un’azienda partita da zero nel 2001. La città che ha ispirato il brand è Barcellona, con la sua arte e i suoi colori. Qualità, confort e servizio, sono i fondamentali del successo di un’azienda, ma non si possono escludere l’immagine, lo storytelling e la creatività del brand. L’importanza del prezzo e dei costi.Come essere imprenditore e designer nel mercato di riferimento.

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Un progetto individuale per soddisfare visione e comfort – Andrea LangèYuniku, l’occhiale personalizzato sulle esigenze visive e l’anatomia del viso di ogni persona. La soluzione ideale per offrire al cliente: • la miglior prestazione visiva, il miglior confort, uno stile personale• un’esperienza d’acquisto unica, coinvolgente e gratificante• un servizio distintivo, professionale e modernoUn progetto dall’anima sostenibile che risolve il problema delle obsolescenze nel Centro Ottico.

Le nuove tecnologie mirate alla personalizzazione dell’occhiale in store – Roberto IazzolinoFino agli anni ‘80 del secolo scorso, i produttori di occhiali erano pochi, e i brand presenti sul mercato si contavano sulle dita di una mano. Le modellistiche erano ridotte e ogni occhiale era disponibile in più misure. Oggi i produttori e i commercianti di occhiali sono aumentati in modo esponenziale, le collezioni sono cresciute al punto tale che ormai ogni occhiale viene proposto con una sola misura, portando molto spesso il consumatore a scegliere la montatura che più gli piace senza fare conto a come questo appoggierà sul naso e sulle proporzioni tra misura occhiale/faccia spostando l’attenzione sulla necessita di avere un occhiale ben indossato per ottimizzare il risultato ottico e dunque quello visivo. Spesso l’ottico, si trova nel conflitto tra il rischio di perdere il cliente perché non trova un occhiale che appoggi perfettamente sul viso, o consegnare un occhiale alla moda ma non perfetto. Di fronte queste operazioni l’ottico sceglierà ovviamente la seconda strada.Grazie alle nuove tecnologia e ai processi dell’Industria 4.0 anche l’ottico può essere messo nelle condizioni di realizzare un’occhiale su misura direttamente presso il proprio Centro Ottico.In alternativa gli ottici possono essere dotati di un software dedicato mediante il quale possono raccogliere le misure del volto del cliente, simulare l’aspetto virtuale dell’occhiale indossato, per trasmettere poi l’ordine al produttore dal quale riceveranno il modello su misura per il cliente. Questa innovazione crea un nuovo business per i produttori di occhiali, mettendoli in contatto con i consumatori finali e sviluppando una produzione locale su misura, supportata da ottici qualificati.

Diamo un taglio alle lenti – Simone Gualandris‘L’Ottico che verrà’ dovrà affrontare una sfida di competitività decisiva per mantenere e incrementare il proprio business. Alcuni trend come la vendita online rischiano di innescare una guerra sul prezzo che i negozi possono evitare solamente differenziandosi e creando un valore aggiunto che sia percepito dal cliente. Oltre al servizio, all’esperienza e alla professionalità, la tecnologia è parte integrante di questa proposta di valore. Quando parliamo di tecnologia direttamente applicata alla realizzazione dell’occhiale, nello specifico al taglio della lente, il presente e il futuro è la fresatura: una tecnologia ampiamente migliorativa rispetto alla molatura tradizionale, ora disponibile anche al centro ottico. MEI, azienda leader mondiale nella produzione di macchine per il taglio di lenti, partner dei più importanti player del mercato (EssilorLuxottica, Zeiss, Shamir, solo per citarne alcuni) ha sviluppato una soluzione compatta per il centro ottico che condensa tutti i vantaggi della propria tecnologia: EZFit, l’unica macchina per il taglio lenti professionale presente oggi sul mercato.Un passo in avanti, quello della fresatrice EZFit, che significa innanzitutto taglio a secco; di conseguenza non c’è bisogno di prevedere (e manutenere) un sistema di filtraggio. Inoltre la precisione è tale per cui la lente tagliata può essere montata al primo colpo nella montatura, senza bisogno di rilavorazioni. Un’altra grande innovazione è il ‘No block’, ovvero il sistema integrato in EZFit che rende inutile e obsoleto l’utilizzo dei blocchetti per fissare le lenti. Crediamo che l’ottico sia un professionista e che debba concentrarsi sul proprio business; per questo ha bisogno di lavorare con una macchina professionale, che gli eviti di dover pensare a cose superflue come smaltire lo scarto o rilavorare diverse volte la stessa lente.Questo è il momento giusto per investire nel futuro, grazie anche alle importanti agevolazioni previste da Industria 4.0 e per iniziare a vincere la prossima sfida di competitività.

Eyeworld & Love – Salvatore Russo e Giulia BezziIl mondo degli occhiali visto con gli occhi di un esperto dei contenuti online e una SEO specialist.Analisi del mercato online e strategie di comunicazioneper aumentare visibilità e risultati on line Comunicare online il proprio negozio di ottica è sicuramente il modo migliore per crescere la propria clientela, fidelizzarla e vederla ritornare. Si pensi solo che il 50% di utenti che svolge ricerche locali da mobile visita i negozi entro 1 giorno. Un’opportunità che va sfruttata scegliendo i canali online giusti e le migliori azioni da compiere. Attraverso il nostro intervento, basandoci sulle 3C di Salvatore Russo, Comunicare Coinvolgere Convertire vi daremo spunti per il percorso minimo, ma necessario, che dovete compiere per veder entrare in negozio sempre più persone interessate al vostro prodotto. Certo, perché il web ci permette di raggiungere il pubblico che fa per noi, rispetto a ciò che vendiamo, dove ci troviamo e il potere di spesa di chi entrerà nel vostro negozio. Non abbiamo la presunzione di risolvere

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ogni vostro dubbio a riguardo, ma vogliamo solleticare l’idea di iniziare ad investire con costanza nel web marketing, portandovi per mano nel nostro mondo, fatto di contenuti, interazioni, condivisioni e statistiche che potranno misurare la crescita del vostro fatturato.

L’ottica Ricciuti come contenitore di immagini, suoni e moda – Luciana RicciutiOgni occhiale, ogni complemento è pensato per una clientela esigente e attenta, ma anche come strumento di comunicazione di una esperienza che incontra un’altra esperienza fatta di gusto, sensibilità, osservazione, bisogno.Il nostro cliente tipo è portato naturalmente a seguire la moda e si aspetta di trovare nelle collezioni Ricciuti ciò che ritrova sulle riveste e in negozi di grandi città, con la gratificazione di essere seguiti e accolti in un ambiente familiare che può proporre anche collezioni originali ed esclusive.Pianificando una media strategy con un budget mensile predefinito e scegliendo accuratamente i mezzi attraverso su due fronti: il “mezzo” è il messaggio, lo “strumento” è la piazza. Infatti due sono le piazze che utilizziamo, una fisica e l’altra virtuale. La prima piazza, quella fisica, è la vetrina, curata attentamente e in linea con l’intero progetto di comunicazione, la seconda, quella virtuale, è rappresentata da FB, Instagram e sito web.Ogni volta stabiliamo un tema che sarà il filo conduttore della nostra campagna, una sorta di fil rouge che racconti una storia, una collezione, un’emozione, un’attesa, un evento. Il tema si svilupperà nelle due piazze, in un dato tempo, che può essere legato strettamente a un’esigenza di vendita o a un momento particolare, magari legato anche al luogo in cui viviamo.Naturalmente questo tempo è strettamente legato all’esposizione della vetrina, che diventa così un contenitore in cui gli occhiali sono protagonisti. Accanto alla vetrina, sviluppiamo, attraverso foto originali, una storia raccontata utilizzando la piazza virtuale. Ogni uscita sarà la sintesi di un piccolo set, che in un clik racconta il tema nel quale gli occhiali sono i protagonisti di una storia fatta di colori, ricordi, emozioni.

Il concetto di narrazione dei valori dell’ottico e del centro ottico attraverso i clienti – Nico CaradonnaL’uso di testimonial coerenti con i valori del brand (ovvero il negozio e le persone che ci lavorano all’interno), rappresenta un mezzo di comunicazione efficace.Nell’era digitale che stiamo vivendo diventa funzionale l’attività di influencer marketing e per il centro ottico questa resta una grandissima risorsa. Come sfruttare questa pratica per comunicare attraverso persone comuni o personaggi noti sul web, non solo prodotti e servizi ma anche (e soprattutto) i valori di chi rappresenta il centro ottico. In altre parole, costruire valore, attraverso il valore di chi ci ha scelto.

L’Ottico: Retail next – Gianni ForliniScenario attualeNegli ultimi anni il settore dell’ottica ha assunto le caratteristiche tipiche dei mercati maturi. La concorrenza si è quindi modificata con la presenza di Competitor strutturati, internazionali e legati a modelli di Business ben definiti soprattutto da un punto di vista commerciale. Conseguenza diretta l’erosione dei margini Operativi e la pericolosità di certi atteggiamenti leggeri dell’ottico consueti in un recente passato. Di pari passo i nostri Fornitori diretti, attraverso acquisizioni, verticalizzazioni e cambiamenti del loro modello distributivo in molti casi hanno assunto anche il ruolo di Nuovo Competitor. Per ultimo la Clientela, sempre più “liquida” è cambiata per modalità di acquisizione di informazioni e per una certa libertà di approvvigionamento del bene non disdegnando sempre di più il ricorso al canale On-Line.Questo scenario, sia nazionale che locale, già da alcuni anni mi ha mosso ad intraprendere delle analisi e delle azioni per uscire da una sensazione persistente di essere tra l’incudine e il martello. La mia visione vuole essere il tentativo di fondere le esigenze sempre diverse della clientela sia il raggiungimento di uno stato di collaborazione e di soddisfazione reciproca con i Fornitori considerati come Partner.La mia IdeaL’acuirsi dell’accelerazione al cambiamento mi ha fatto orientare all’adozione di una visione del Futuro che nel mio caso si impernia su tre concetti: Tecnologia, Innovazione, Persone. Più che uno slogan ha rappresentato per me una sorta di mantra da dover attuare.Il presenteLa Tecnologia è stata adottata nei PDV per fare un salto nel mondo digitale e seguire i modelli del Retail 4.0: uso dei monitor inseriti nei tavoli di vendita, Video centratori, Vetrine digitali sia in Interno che in esterno al PDV e grande ruolo degli strumenti per l’esperienzialità nella comunicazione delle nostre forniture. Il controllo degli aspetti gestionali dell’attività con particolare riferimento a KPI operativi e gestionali (es.: Penetrazione progressive,percentuali di lenti fotocromatiche, trattamenti, Rotazione del magazzino...) sono stati inseriti in Dashboard analitici e operativi attraverso programmi di Business Intelligence.L’Innovazione, per quello che mi riguarda, ha innestato la Tecnologia per reperire dati sempre più puntuali, per conoscere e clusterizzare meglio la clientela, calibrare meglio l’offerta di prodotto e il magazzino, agganciare le attività promozionali gestite in co-marketing con alcuni nostri Fornitori Partner. Lo Sviluppo di programmi di CRM per poter analizzare e comunicare in maniera più mirata i Servizi distintivi e innovativi che man mano

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abbiamo ideato con metodiche di Design Thinking coinvolgendo i miei collaboratori, i miei consulenti e anche una parte dei miei clienti. Le Persone al centro di tutti questi processi : sia i miei Collaboratori formati e fatti crescere con programmi di formazione mirat e continua, sia i nostri Clienti sempre più coinvolti nei percorsi di acquisto e di Customer Satisfaction. L’ utilizzo più recente di sistemi di Marketing Automation, ci stanno permettendo di perseguire scopi di Engagement, Fidelizzazione e Cross-Selling.Il FuturoTutte queste idee e programmi avevano bisogno di una casa, un luogo anche fisico per poter essere concentrate e di uno strumento per poter essere sviluppate al meglio. Una delle nuove tendenze per il prossimo futuro è sicuramente, per l’Azienda, il perseguimento della via Phygital, dove On-line e Off-line possano essere un ‘unica cosa senza soluzione di continuità e che i vari Touchpoint predisposti possano essere le porte attraverso le quali il nuovo Consumer possa trovare informazioni, soluzioni e relazioni con il Brand fino a diventarne un Advocat. Da qui l’idea della creazione di un HUB che fosse un punto di incontro per Clientela, per Colleghi, per Fornitori per uno scambio di idee e di formazione, un LAB per aumentare la cultura della visione e dell’occhiale sia in senso Tecnico che di Trend moda,che possa trattare argomenti del Vista, del Sole, della Contattologia, un luogo di incubazione e accelerazione di idee e progetti che devono enfatizzare il lavoro in Team, la creatività e l’energia condivisa.. Quindi uno spazio che potesse sempre di più fungere da snodo di arrivo e di partenza di attività che devono rappresentare il Futuro per l’Ottico Indipendente, in una logica contraria a quella della banalizzazione di prodotti e servizi più facilmente attaccabile da logiche di prezzo basso e commoditizzazione.

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Monica Albanese, fiorentina classe 1973, fin da piccola rivela una spiccata passione per la moda e il gusto estetico. Dopo essersi diplomata a pieni voti al Polimoda di Firenze inizia la sua carriera lavorativa nell’ufficio stile di Trussardi come assistente. Il suo lavoro la porta a viaggiare molto ed entra in contatto con realtà e stili differenti, aspetto fondamentale che contaminerà poi il suo brand.La strada che porta Monica Albanese alla decisione di creare un proprio brand è ancora lunga e segnata da aziende importanti. Dopo Trussardi lavora presso Roberto Cavalli, Nouvelle Vague Sunglasses, La Perla Prèt a Porter, Valentin Yudashkin (Parigi), Kulson (New York, Tokyo), Sigerson Morrison (New York), Honda Europe (Bruxelles).Forte dell’esperienza maturata nei diversi uffici stile, partendo da assistente fino a diventare Head Designer, nel maggio del 2010 decide di lanciare la propria linea di borse firmandola con il proprio nome. Accessori unici, creati avvalendosi dei più esperti artigiani italiani, che rispecchiano un gusto cosmopolita.Continua anche a collaborare con altri brand internazionali nel mondo della moda soprattutto dedicandosi al segmento del lusso.Per Jil Sander diventa per la prima volta, responsabile della linea di occhiali e successivamente anche della linea gioielli.Nel 2016, il brand Newyorchese MiN New York, la individua e la chiama a creare la linea di occhiali per il brand di fragranze di nicchia, leader nel mondo della profumeria.Inoltre dal 2014 Monica è docente all’ Istituto Marangoni, che forma gli stilisti del futuro, nella sede storica di Milano, poi in Shanghai e Firenze.Dal 2010 invece è socia nei negozi di ottica a Firenze ICONAOCCHIALI visione | design, portando avanti insieme alla sorella Barbara, un progetto nuovo a livello di comunicazione e di scelte stilistiche, dove l’ immagine e la visione si uniscono, creando uno straordinario connubio tra il mondo dell’ ottica e quello della moda.

Giulia Bezzi. SEO specialist, co-founder &Love, speaker, docente e web reporter. Founder de LeROSA, progetto benefit della sua azienda, che ha come mission l’attivazione di sinergie sul territorio che portino valore sia a livello di business che di crescita personale e professionale, partendo dal mondo femminile, perché vuole un mondo a gap zero.

Marco Brugnola. Marco Brugnola è co-fondatore e titolare di Mummu Academy, agenzia formativa con sede a Firenze nonché consulente e docente senior di Public Speaking, vendita e gestione delle risorse umane. Da 20 anni si occupa di formazione e consulenza supportando la crescita personale e professionale di imprenditori, manager, professionisti, sportivi, politici.

Gilberto Calzolari è un brand di prêt-à-porter di lusso made in Italy dall’animo green, caratterizzato da raffinate silhouette contemporanee e abbinamenti inaspettati, uniti a una lavorazione di altissimo livello sartoriale. Un design che punta a recuperare i valori della sostenibilità ambientale e della qualità, eleganza ed esclusività del lusso made in Italy.

Luisa EspanetLaurea in Scienze Politiche , giornalista professionista, ha lavorato alle Edizioni Condé Nast (Vogue), in Mondadori e alla Casa Editrice Universo. Come freelance ha collaborato con quotidiani nazionali e riviste internazionali, per moda, costume, arte. Ora collabora con B2Eyes e newsletter di design e viaggi. Ha un blog.Simone Gualandris è sales engineer di MEI. Ingegnere meccanico, dopo diversi anni in azienda come tecnico è passato al commerciale ed è dedicato al progetto EZFit per il retail nel mercato EMEA.

Roberto Iazzolino è un ottico optometrista che svolge attività di consulenza in ipovisione presso ambulatori oculistici e presso Centri Ottici. Ha una docenza presso la Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze (SIO-O) ed è consulente per Optical Vision Group in Canada dove svolge la sua attività come Vice Presidente alle Operazioni dei negozi Hudson’s Bay Optical, della Tele-Optometria, dell’occhiale su misura e del progetto web-to-store glassesgallery.ca

Andrea Langé è New Media Manager di Hoya Lens Italia. Si occupa dei sistemi per la miglior esperienza d’acquisto nei centri ottici. Approda in Hoya Lens Italia nel 1990 dove inizialmente si occupa del servizio tecnico lenti oftalmiche e successivamente diventa Responsabile della filiale di Roma e del Customer Service. Dal 2001 si dedica ai New Media.

Lorenzo Manzoni, nato a Saronno (Varese) il 23 agosto 1973. Dal 2018è direttore creativo in Marcolindove segue Guess, Timberland,Web eyewear ed altri brand chesaranno svelati a breve.Dopo essersi formato all’Accademia di Belle Artidi Brera a Milano in pittura ed una esperienza comeArt Director in un centro media, nel 2003 vienecontattato da Luxottica per uno stage. In seguito aduna pausa riflessiva dall’occhiale

PROFILI

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si cimenta comeVideo Maker e nell’anno 2005 viene contattato daSafilo, dove riprende la sua carriera nell’occhialeriacome designer di Emporio Armani. Successivamente apre uno studio di design con unasua amica e collega, lavorando per Italia Independent,Marchon America con par ticolare focus su MichaelKors e vari brand di nicchia.Nel 2015 ritorna in Safilo con il ruolo di DirettoreCreativo di Polaroid, Marc Jacobs e Moschino.È appassionato di ar te , design e nuove tecnologie .Oggi, nel suo tempo libero, molto limitato, Lorenzo sidedica alla sua meravigliosa famiglia, poiché è diventatoda poco padre. La sua aspirazione è di lanciare, un giorno, il suo brand.

Angelica Pagnelli, figura poliedrica, creativa e unica ha fatto della sua passione per il mondo dell’eyewear, la sua professione, diventando un punto di riferimento per il settore. É stata la prima consulente e trainer in ambito italiano e internazionale ad occuparsi con una visione a 360 gradi del mondo dell’occhiale e dello stile. Nel tempo ha acquisito e perfezionato innumerevoli competenze che completano la sua figura professionale.Consulente d’Immagine internazionale, Trainer Mondo & Retail Trainer, specializzata in immagine e stile,grazie alla sua expertise in fashion, accessori e eyewear, collabora oggi con varie aziende, italiane ed internazionali, con brand lusso, celebrities e professionisti.E’ anche personal shopper e private client advisor, docente di global business etiquette e bon ton.Angelica è fondatrice di Immagine&Modi e prima professionista italiana a fare l’ingresso in Aici (Association Image Consultants International), .Per il mondo dell’Ottica ha creato format retail di successo come #guardarobaocchiali e #swapartyeyewear ed è attualmente impegnata in un progetto formativo retail che riguarda lo studio, l’analisi e l’attività di forecasting delle tendenze Eyewear. Collabora con B2Eyes, rivista di settore specializzata nel settore Eyewear e scrive articoli per blog di aziende del settore Eyewear.

Bruno Palmegiani è nato a Popoli, la “città dell’acqua e del vento”. È sempre stato circondato dall’arte: il nonno materno era appassionato di musica e cucina; lo zio Gerardo era sarto, da lui Bruno ha imparato tutto sulla haute couture. Fin dall’infanzia Bruno ha mostrato la sua creatività in molti modi: occupandosi di grafica, suonando nella rock band “Rolls”, prendendo sempre ispirazione dalla cultura Americana. La sua carriera vanta numerosi successi a partire dall’ideazione della linea di occhiali Police fino a realizzare collezioni per marchi quali Celine, Furla, La Perla, Versace, Krizia, Givenchy, Marc Jacobs, Zegna. La sua straordinaria capacità è quella di contestualizzare in maniera teatrale le sue creazioni, le quali, una volta indossate, rendono i protagonisti veri e propri attori della vita. Una delle collezioni più recenti, presentata a Mido 2018 prende il nome di Avanglion, una collezione all’insegna del minimalismo e della leggerezza. Attualmente si occupa di consulenza design/immagine/comunicazione per aziende internazionali.

David Pellicer. Founder and CEO at Etnia Barcelona.At the age of 19 he became involved in the family business: an eyewear factory with 7 employees and an optician. In 2001 he created Etnia Barcelona, introducing color into an accessory that had always been brown or black. Today, it is a worldwide reference company with a strong DNA, positioning itself thanks to its brand values: Color, Quality, Culture.

Salvatore Russo. Brand Builder, allena le aziende a comunicare la propria identità, coinvolgere il pubblico in esperienze straordinariamente rilevanti e convertire le opportunità offerte dal mercato in business. Autore di manuali dedicati al digital marketing e Founder di &Love, azienda che realizza eventi, percorsi formativi e progetti editoriali di forte impatto.

Paolo Seminara, designer nato a Nicosia in provincia di Enna il 10/03/1946 . Nel 1969 consegue l’abilitazione di Ottica all’Istituto Nazionale di Arcetri. Nel 1973 fonda la FLORENCE LINE e registra il marchio VOGUE LUNETTES poi venduto a Luxottica. Nelle sue collezioni eyewear materiali, volumi e colori si fondono contaminandosi e creando nuove forme di dialogo.

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NOTE

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