È tempo di predisporre le protezioni per difendere gli ortaggi dal freddo

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Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera. Edizioni L’Informatore Agrario www.vitaincampagna.it

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Contro i danni causati agli ortaggi dalle basse temperature non vi sono mezzi curativi, ma devono essere messi in atto accorgimenti preventivi: l’installazione di protezioni va unita alla scelta di specie e varietà adatte al periodo di coltivazione. Per poter raccogliere dall’autunno a fi ne inverno risulta molto importante anche rispettare i tempi di semina e/o di trapianto

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Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera.

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Orto

24 VITA IN CAMPAGNA 10/2013

Nonostante in questi ultimi anni, du-rante l’autunno e l’inverno, in commercio siano sempre più disponibili i più svariati tipi di ortaggi (provenienti dalle coltiva-zioni delle zone più miti del nostro Paese o addirittura importati dall’estero), sap-piate che nell’orto familiare anche duran-te i mesi più freddi si possono raccogliere prodotti da portare in tavola. Produrre or-taggi freschi a livello amatoriale in questo periodo dell’anno lo si può fare in diverse zone della penisola, a esclusione delle aree di medio-alta collina e di montagna dove, di regola, il terreno risulta gelato e spesso coperto dalla neve per più mesi.

In questo articolo vi indichiamo per-tanto quali mezzi, alla portata di tutti, adottare per raccogliere ortaggi quando le condizioni climatiche non sono delle più favorevoli, raccolti che dipendono anche dalle varietà coltivate, nonché dai periodi di semina e/o di trapianto che si osservano quando si avvia una coltura.

I RIMEDI PER PROTEGGEREGLI ORTAGGI DAL FREDDO

Il freddo può causare agli ortaggi dan-ni molto rilevanti, specialmente se l’an-damento stagionale è stato favorevole al-lo sviluppo delle colture. Al contrario, se arriva gradualmente, le piante si adattano

meglio alle basse temperature e, in gene-re, i danni risultano minori. Le perdite di produzione si verifi cano perché gli ortag-gi sono molto ricchi d’acqua, che gela al loro interno, fenomeno che li rende non più commestibili, anche perché vanno inevitabilmente incontro a marciumi più o meno diffusi.

Per evitare che il freddo danneggi le colture dell’orto e vanifi chi il nostro lavo-ro, occorre pertanto adottare effi caci mez-zi, che consistono nella predisposizione di tunnel e/o di veli di tessuto non tessuto.

I tunnel – che possono essere di pic-

È tempo di predisporre le protezioniper difendere gli ortaggi dal freddo

Contro i danni causati agli ortaggi dalle basse temperature non vi sono mezzi curativi, ma devono essere messi in atto accorgimenti preventivi: l’installazione di protezioni va unita alla scelta

di specie e varietà adatte al periodo di coltivazione. Per poter raccogliere dall’autunno a fi ne inverno risulta molto importante anche rispettare i tempi di semina e/o di trapianto,

coli (0,8-1 metri di larghezza e 0,8-1 metri di altezza) o di medie dimensio-ni (2-3 metri di larghezza e circa 2 me-tri di altezza) – sono strutture facilmen-te reperibili in commercio (o anche da costruirsi da sé), che consentono di pro-teggere diversi ortaggi pure nel clima invernale piuttosto freddo della Pianu-ra Padana e di alcune zone del Centro-Sud. Qualora si verifi chi una nevicata,

sgomberate la neve dai tunnel il prima possibile, per evitare che te-

li di copertura e strutture di sostegno vengano danneggiati.

Sotto tunnel, oppure tessuto non tessuto, anche durante i periodi più freddi dell’an-no si possono coltivare e raccogliere ortaggi a livello familiare

A B C

A-Aprite i tunnel nelle ore più calde di giornate soleggiate, in modo che gli ortaggi si asciughino dalla condensa. B-Nel caso sia necessario irrigare, usate acqua a temperatura ambiente, conservata sotto le protezioni in contenitori tenuti sem-pre pieni. C-Liberate al più presto le coperture dei tunnel dalla neve, per evitare danni alle coltivazioni, alle coperture e alle strutture stesse

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Non potendo o volendo utilizzare tunnel, i veli di tessuto non tessuto rap-presentano una valida alternativa per proteggere gli ortaggi dalle basse tem-perature: questo materiale è molto faci-le da stendere sulle aiole in coltivazione, in quanto leggero e maneggevole, non crea problemi estetici, è riutilizzabile e relativamente poco costoso.

Con il tessuto non tessuto è possibile proteggere anche le aiole appena semi-nate (per esempio di lattuga da taglio e da cogliere, di cicoria da cogliere, di va-lerianella, di prezzemolo, ecc.), che da-ranno la loro produzione a fi ne inverno-inizio primavera. I veli si possono la-sciare sulle aiole anche in caso di neve, in quanto non vengono danneggiati.

Oltre che a contenere i danni da gelo, il tessuto non tessuto aumenta al con-tempo la resa degli ortaggi rispetto a quelli lasciati scoperti (un po’ meno a confronto di quelli sotto tunnel), dato che al momento della pulizia degli or-taggi risulta minore lo scarto rispetto a quelli coltivati senza alcun tipo di prote-zione. Il discorso vale, per esempio, per i radicchi da cespo e da imbianchire (di Treviso, di Verona e di Castelfranco), e per cicorie, fi nocchi e scarola.

QUANDO INSTALLARE LE PROTEZIONI

Il periodo per installare i tunnel e po-sare i veli di tessuto non tessuto varia da zona a zona e da coltura a coltura. In Pianura Padana, a grandi linee, si va da metà ottobre a metà novembre.

In particolare i tunnel si possono in-stallare sulle aiole già da fi ne settem-bre, anche per riparare le colture da pos-sibili forti piogge o se si desidera rac-cogliere entro la fi ne dell’autunno or-taggi già abbastanza sviluppati che il freddo potrebbe «bloccare» vegetati-

vamente (per esempio lattuga e cico-ria da taglio, rucola, valerianella e rava-nello, crescione e prezzemolo). Va co-munque ricordato che se il freddo arriva

improvvisamente, l’installazione dei tunnel deve risultare il più pos-

sibile tempestiva (questo vale anche per il tessuto non tessuto).

OCCORRE COLTIVARE SPECIEE VARIETÀ ADATTE AL PERIODO...

Se in questo periodo è molto impor-tante predisporre protezioni per difende-re gli ortaggi dal freddo, altrettanto im-portante è aver scelto specie adatte al periodo di coltivazione. Infatti, i danni provocati dal freddo agli ortaggi risulta-no diversi in rapporto alle differenti spe-cie coltivate (vedi tabella qui sotto). La resistenza alle basse temperature è però legata non solo alla specie, ma anche al-le varietà coltivate. Per esempio, è im-possibile che una varietà di cavolo verza selezionata per la produzione estiva o del primo autunno sia resistente al fred-do. Anche se il cavolo verza è uno degli ortaggi più resistenti al freddo, per am-pliare il periodo di coltivazione sono state selezionate varietà idonee alla col-tivazione estiva ed estivo-autunnale, che sono relativamente resistenti alle basse temperature.

Perciò, quando si acquistano sementi o piantine, è necessario scegliere le specie e le varietà più resistenti al freddo, che for-niscano la loro produzione dalla fi ne del-l’autunno e per buona parte dell’inverno. Tra queste citiamo, solo a titolo di esem-pio, la verza violacea di Verona e il radic-chio di Chioggia tardivo invernale.

I diversi livelli di resistenza al freddo dei vari ortaggi

Resistenti al freddo

Abbastanza resistenti al freddo

Mediamente resistenti al freddo

Non resistenti al freddo

AglioCavolo di BruxellesCavolo neroCavolo verza CipollaPorroRadicchi e cicorieRapa Spinacio Valerianella

Bietola da coste Cavolo cappuccioIndivia scarolaPrezzemoloRavanelloRucola

Bietola da ortoCarciofoCardo CarotaCavolfi oreCavolo broccoloCavolo cineseFava FinocchioIndivia ricciaLattugaPatataPisello (varietà primaverili)Sedano

Anguria (cocomero) BasilicoCetrioloFagiolo e fagiolinoMelanzanaMelonePeperoncino Peperone Pomodoro ZuccaZucchino

Le specie elencate nella prima colonna si possono considerare resistenti al freddo, ma in diverso grado, in base alle varietà e alle selezioni adottate . Lo stesso vale per quelle ab-bastanza resistenti e per quelle mediamente resistenti, in quanto la resistenza al freddo dipende molto anche dalla varietà. Alcune varietà di lattuga, di cavolo broccolo, di ca-volo cappuccio e anche di cavolfi ore, possono infatti resistere discretamente al freddo

A sinistra. L’aglio è un ortaggio tra i più resistenti al freddo; nella foto, aiola sot-to una sottile coltre di neve. Sopra. An-che il cavolo verza (di varietà tardive in-vernali) resiste molto bene al gelo

Tunnel di medie dimensioni perfetta-mente installato. Si osservi che il telo di copertura è stato sollevato su un fi anco e in testata per far asciugare gli ortaggi dalla condensa

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Devono resistere al freddo anche or-taggi che possono trascorrere nel terreno il periodo invernale. Questi vengono messi a dimora in autunno (o in inverno) e riprendono velocemente la vegetazio-ne quando le temperature aumentano (per esempio aglio, alcune varietà di pi-sello, ecc.).

... ED ESEGUIRE SEMINEE TRAPIANTI NEI TEMPI GIUSTI

Anche i tempi di semina e/o di tra-pianto infl uiscono in maniera preponde-rante sulla resistenza degli ortaggi al freddo.

Per poter usufruire della maggior quantità possibile di ortaggi a coltiva-zione autunno-invernale, determinante è attuare semine e/o trapianti nei momen-ti opportuni. Questo per poter far rag-giungere alle diverse varietà il loro svi-luppo caratteristico prima dell’arrivo del freddo. Se la semina e il trapianto ven-gono eseguiti in ritardo (sempre riferen-dosi alla Pianura Padana e alle zone fredde del Centro-Sud) la crescita viene bloccata o molto rallentata dalle gelate. Il prodotto risulta così privo delle carat-teristiche tipiche, come per esempio di-mensioni ridotte, cespi non formati o

poco chiusi, quantità scarse, qualità gu-stative poco rispondenti a quelle caratte-ristiche della varietà, ecc.

In genere il periodo in cui vanno ese-guiti semine e trapianti è indicato sulle buste che contengono i semi, oppure è riportato sui cataloghi delle ditte produt-trici o distributrici delle sementi.

Ricordiamo poi che durante il ciclo di coltivazione occorre concimare limi-tatamente, specialmente con fertilizzan-ti a base di azoto, perché eccessivi ap-

porti di questi concimi, tra gli altri inconvenienti, diminuiscono la re-

sistenza degli ortaggi alle basse tempe-rature.

COME OPERARE NEL CASOGLI ORTAGGI SIANO CONSERVATI

IN MAGAZZINO

In inverno è opportuno che la tempe-ratura degli ambienti dove si tengono gli ortaggi (che devono essere oscurati) sia un paio di gradi sopra lo zero, altrimen-ti i prodotti potrebbero venir danneggia-ti dalle basse temperature. A questo fan-no eccezione le patate (vedi al riguardo la dettagliata risposta a pag. 30) che bi-sogna mantenere idealmente a 4-6 °C, dato che temperature più basse causano l’indolcimento dei tuberi, che così sono poco adatti, o non più adatti, al consu-mo. Ancora più elevate sono le tempera-ture di conservazione delle zucche e del-le patate americane, che non devono an-dare sotto i 12-15 °C.

Alberto Locatelli

Le piante aromatiche e offi cinali resisto-no abbastanza bene al freddo. Nel caso si presentino giornate particolarmente gelide, proteggetele con un velo di tessu-to non tessuto

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I vari ortaggi hanno diversi livelli di resistenza al freddo. Radicchio (1) e spinacio (2) sono resistenti, il prezzemolo (3) lo è abbastanza. Ortaggi come cavolo broccolo verde calabrese (4) e lattuga (5) sono mediamente resistenti mentre il peperonci-no (6) non lo è per nulla. Nelle foto si noti che gli ortaggi sono protetti da tessuto non tessuto Foto: Luciano Cretti

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