E-mail: [email protected]/Sito internet: … ns pubblicazioni... · 2014. 11. 22. ·...

2
Domenica 23 Novembre CRISTO RE DELL'UNIVERSO (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46 BIANCO 08,00 10,00 19,00 Pro populo BATTESIMO CRISTIAN Def. Virgilio Usai Salt. II sett. Lunedì 24 Novembre Ss. ANDREA DUNG-LAC, sac. e comp. mart., mem. (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Ap 14,1-3.4b-5; Sal 23; Lc 21,1-4 Lez. Santi: Sap. 3,1-9; Sal 125; Mt 10,17-22 ROSSO 08,30 18,00 19,00 Deff. Bono e Rosetta Boi INCONTRO DI PREGHIERA Martedì 25 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11 VERDE 08,30 18,00 19,00 Def. Maria Gaviano Def. Elena Porcedda (trigesimo) Mercoledì 26 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 15,1-4; Sal 97; Lc 21,12-19 VERDE 08,30 18,00 19,00 Def. Gerolamo Dessalvi INCONTRO SULLA BIBBIA Giovedì 27 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9a; Sal 99; Lc 21,20-28 VERDE 08,30 17,00 18,00 ADORAZIONE Deff. Giusppe Spano, Maria e Beernardo Venerdì 28 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 20,1-4.11 - 21,2; Sal 83; Lc 21,29-33 VERDE 08,30 18,00 Def. Giuseppe Baldo (2° anniversario) Sabato 29 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Ap 22,1-7; Sal 94; Lc 21,34-36 VERDE 08,30 17,00 18,00 ADORAZIONE Def. Laura Colinet Salt. I sett. Domenica 30 Novembre DOMENICA I DI AVVENTO (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest.: Anno B: Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79; 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37 VIOLA 08,00 10,00 17,00 19,00 Pro populo Deff. Claudia e Franco Dessì ASSEMBLEA GENERALE ORATORIO Def. Maria Franca Loddo (trigesimo) Quando Dio creò il mondo, non riusciva a farlo stare diritto, continuava a cadere. Allora Dio creò il perdono, e il mondo si resse in piedi. L’anno liturgico giunge al suo compimento: è bello in questa dome- nica contemplare la divinità, la maestà, l’umanità di Cristo signore e giudice della storia e dell’universo. Le parole chiave della liturgia odierna sono regalità e giudizio. Nella Bibbia la regalità, persino quando è attribuita a Dio, non ha niente dell’umana superbia, della sopraffazione e dell’as- servimento dell’inferiore. L’uomo, pur essenzialmente inferiore e creatura, è pur sempre destinatario dell’alleanza. È sempre oggetto dell’amore gratuito che in qualche modo annul- la, supera l’infinita distanza tra Creatore e creatura. L’immagine del Pastore conserva la dif- ferenza di natura, ma è caricata di quella premura disinteressata che solo l’amore giustifica e rende comprensibile. “Andrò in cerca della pecora perduta … fascerò quella ferita … avrò cura della grassa e della forte … tutte condurrò al pascolo e le farò riposare”. Persino il “giudizio” è inquadrato in un gesto di amore ed è fondato nell’amore. È stupefacente che prima che sui gesti di amore, il giudizio sia fondato sull’atteggiamento interiore che fa sì che sia la carità, sia la mancanza di carità, siano inavvertite. “Quando Signore abbiamo fatto o non abbiamo fatto questo?” La discriminante è la capacità o l’incapacità di accorgersi e ac- cogliere i piccoli. La capacità o incapacità di accorgersi dei bisogni degli altri a cominciare da quelli essenziali come la fame e la sete. Il Vangelo ci invita a contemplare con amore e timore la maestà del giudice che separa gli uni dagli altri rispettando fino in fondo le scelte di ognuno. Medito spesso sulla sofferenza di chi è convinto di non essere servito e di non servire a niente e a nessuno. Quale infinita sofferenza quella di chi dovesse prendere co- scienza di aver fallito il fine per cui è stato creato, altro che “fuoco dell’inferno o della Geenna”, che era semplicemente ma efficacemente un immondezzaio consumato dal fuoco. Tutta la nostra casistica va a carte quarantotto perché il regno viene dato ha chi ha molto amato. Il vero problema è che non sappiamo amare, non guardiamo a Lui, non amiamo come ama Lui fino al sacrificio di sé per il bene dell’amato. Sac. Giuseppe RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO SULLA SULLA SULLA PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925 VA QNO SA (09121) AI TL E FX 0705042#0 Anno XI N. 628 O Gesù, mio Re e mio tutto, ti amo, ti adoro, ti proclamo mio Signore e mio Dio. Vorrei dirtelo con forza ogni momento, ma spesso lo ripeto con voce flebile perché so che la mia vita smentisce le mie parole. Purtroppo ho fatto l’esperienza che con te spesso sono bugiar- do, talvolta per rispetto umano, talvolta per debolezza o per orgoglio. Perdonami, Signore Gesù, e aiutami. Aiutami a proclamare la tua regalità più con le opere che con le parole; più servendoti nei bisognosi che nei templi di pietra; più amandoti in umiltà che proclamandoti con ostentazione. Questa è la regalità che tu ami e intanto voglio vivere in attesa di vedere il tuo volto, e per essere in eterno con te.

Transcript of E-mail: [email protected]/Sito internet: … ns pubblicazioni... · 2014. 11. 22. ·...

Page 1: E-mail: parrocchiaseusebio@tiscali.it/Sito internet: … ns pubblicazioni... · 2014. 11. 22. · E-mail: parrocchiaseusebio@tiscali.it/Sito internet: Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925

Domenica 23 Novembre CRISTO RE DELL'UNIVERSO (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46 BIANCO

08,00 10,00 19,00

Pro populo BATTESIMO CRISTIAN Def. Virgilio Usai

Salt. II sett.

Lunedì 24 Novembre Ss. ANDREA DUNG-LAC, sac. e comp. mart., mem.(5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Ap 14,1-3.4b-5; Sal 23; Lc 21,1-4 Lez. Santi: Sap. 3,1-9; Sal 125; Mt 10,17-22 ROSSO

08,30 18,0019,00

Deff. Bono e Rosetta Boi INCONTRO DI PREGHIERA

Martedì 25 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11 VERDE

08,30 18,00 19,00

Def. Maria Gaviano Def. Elena Porcedda (trigesimo)

Mercoledì 26 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 15,1-4; Sal 97; Lc 21,12-19 VERDE

08,30 18,00 19,00

Def. Gerolamo Dessalvi INCONTRO SULLA BIBBIA

Giovedì 27 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9a; Sal 99; Lc 21,20-28 VERDE

08,30 17,0018,00

ADORAZIONE Deff. Giusppe Spano, Maria e Beernardo

Venerdì 28 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 20,1-4.11 - 21,2; Sal 83; Lc 21,29-33 VERDE

08,30 18,00

Def. Giuseppe Baldo (2° anniversario)

Sabato 29 Novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Ap 22,1-7; Sal 94; Lc 21,34-36 VERDE

08,30 17,0018,00

ADORAZIONE Def. Laura Colinet

Salt. I sett.

Domenica 30 Novembre DOMENICA I DI AVVENTO (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento

Lez. Fest.: Anno B: Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79;

1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37 VIOLA

08,00 10,00 17,00 19,00

Pro populo Deff. Claudia e Franco Dessì

ASSEMBLEA GENERALE ORATORIO

Def. Maria Franca Loddo (trigesimo)

Quando Dio creò il mondo, non riusciva a farlo stare diritto, continuava a cadere. Allora Dio creò il perdono, e il mondo si resse in piedi.

L’anno liturgico giunge al suo compimento: è bello in questa dome-nica contemplare la divinità, la maestà, l’umanità di Cristo signore e giudice della storia e dell’universo. Le parole chiave della liturgia odierna sono regalità e giudizio. Nella Bibbia la regalità, persino

quando è attribuita a Dio, non ha niente dell’umana superbia, della sopraffazione e dell’as-servimento dell’inferiore. L’uomo, pur essenzialmente inferiore e creatura, è pur sempre destinatario dell’alleanza. È sempre oggetto dell’amore gratuito che in qualche modo annul-la, supera l’infinita distanza tra Creatore e creatura. L’immagine del Pastore conserva la dif-ferenza di natura, ma è caricata di quella premura disinteressata che solo l’amore giustifica e rende comprensibile. “Andrò in cerca della pecora perduta … fascerò quella ferita … avrò cura della grassa e della forte … tutte condurrò al pascolo e le farò riposare”. Persino il “giudizio” è inquadrato in un gesto di amore ed è fondato nell’amore. È stupefacente che prima che sui gesti di amore, il giudizio sia fondato sull’atteggiamento interiore che fa sì che sia la carità, sia la mancanza di carità, siano inavvertite. “Quando Signore abbiamo fatto o non abbiamo fatto questo?” La discriminante è la capacità o l’incapacità di accorgersi e ac-cogliere i piccoli. La capacità o incapacità di accorgersi dei bisogni degli altri a cominciare da quelli essenziali come la fame e la sete. Il Vangelo ci invita a contemplare con amore e timore la maestà del giudice che separa gli uni dagli altri rispettando fino in fondo le scelte di ognuno. Medito spesso sulla sofferenza di chi è convinto di non essere servito e di non servire a niente e a nessuno. Quale infinita sofferenza quella di chi dovesse prendere co-scienza di aver fallito il fine per cui è stato creato, altro che “fuoco dell’inferno o della Geenna”, che era semplicemente ma efficacemente un immondezzaio consumato dal fuoco. Tutta la nostra casistica va a carte quarantotto perché il regno viene dato ha chi ha molto amato. Il vero problema è che non sappiamo amare, non guardiamo a Lui, non amiamo come ama Lui fino al sacrificio di sé per il bene dell’amato. Sac. Giuseppe

RIFLETTIAMORIFLETTIAMORIFLETTIAMO SULLASULLASULLA

PAROLA DI DIOPAROLA DI DIOPAROLA DI DIO

E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it

Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925

V�A Q��N�O S ��A (09121) �����A�I T L E F�X 0705042#0

Anno XI N. 628

PREGHIERAPREGHIERAPREGHIERAPREGHIERA

O Gesù, mio Re e mio tutto, ti amo, ti adoro, ti proclamo mio Signore e mio Dio. Vorrei dirtelo con forza ogni momento, ma spesso lo ripeto con voce flebile perché so che la mia vita smentisce le mie parole. Purtroppo ho fatto l’esperienza che con te spesso sono bugiar-do, talvolta per rispetto umano, talvolta per debolezza o per orgoglio. Perdonami, Signore Gesù, e aiutami. Aiutami a proclamare la tua regalità più con le opere che con le parole; più

servendoti nei bisognosi che nei templi di pietra; più amandoti in umiltà che proclamandoti

con ostentazione. Questa è la regalità che tu ami e intanto voglio vivere in attesa di vedere il tuo volto, e per essere in eterno con te.

Page 2: E-mail: parrocchiaseusebio@tiscali.it/Sito internet: … ns pubblicazioni... · 2014. 11. 22. · E-mail: parrocchiaseusebio@tiscali.it/Sito internet: Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925

TTTT utti, anch’io, usiamo frasi ad effetto; alcuni sono modi di dire tradizionali,

altre più originali. Per me mi auguro che le mie non siano mai offensive e di avere la capacità di accorgermi quando sono simpatiche cretinate. “Ho biso-gno dell’aiuto di tutti ma non corro dietro a nessuno”. Se qualcosa di buono

si fa in parrocchia è merito della disponibilità e abnegazione, tempo e lavoro, di molte persone. Spero di non attribuirmi mai il merito del lavoro altrui. Ma quando mi si dice “O si fa a modo mio o me ne vado” “La porta è aperta”. Purtroppo la responsabilità delle storture e dei fallimenti è solo mia, e devo cercare sempre il bene della parroc-chia. Ascolto tutti ma il peso della decisione è solo mia. “Ma questa iniziativa porta soldi alla parrocchia” “Non me ne può importare di meno”. Devo essere un buon am-ministratore di soldi e locali non miei, ma non sono qui per fare soldi neppure a fin di bene. Servono, sono necessari, ma non sono lo scopo di nessun mio impegno. “In que-sta parrocchia c’è un caos”. Aiutatemi a mettere ordine, distruggere è facilissimo, ba-stano due lucchetti e la fatica di abbassare un interruttore, ma mi piange il cuore al pensiero di tener chiusi i locali in cui si svolgono le attività oratoriali. Il giorno che deciderò di far la vita da pensionato, mi chiuderò in una casa di riposo. “Che c’entra il catechismo con l’oratorio?” il giorno che non c’entra il catechismo e la Caritas, non sarà più oratorio e la ONLUS avrà il problema di cercare altrove locali e spazi per le proprie attività. Sac. Giuseppe

Q uando si parla di chiesa, di quale chiesa parliamo? Dell’edificio, della co-struzione oppure della chiesa sposa di Cristo? Troppo spesso le due cose si confondono, perché inevitabilmente si sovrappongono. Quando mi viene

chiesto che chiesa frequento, rispondo, ovviamente, la parrocchia di S. Eusebio, ma in realtà dovrei rispondere: la chiesa di Dio. Così come quando qualcuno dice di credere in Dio ma non nella chiesa, perché il Vaticano e i preti sono ricchi e vivono senza far nulla ecc.. ecc.., dice una contraddizione in termini perché la chiesa è Dio, è Gesù, è lo Spirito Santo. E’ stato lo stesso Gesù a parlare di Chiesa a Pietro ( Mt 16,18)” …. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa…”. Chiesa dunque come comunità, come popo-lo di Dio. Costituito da laici e dal clero: cardinali, vescovi, sacerdoti, diaconi. Soprat-tutto sacerdoti. Che tutti i giorni, in tutto il mondo dedicano la loro vita al Vangelo, al popolo di Dio, a Dio. La grande maggioranza sono missionari, parroci, cappellani educatori che operano nelle comunità, negli ambienti più degradati delle società. Che aiutano poveri, malati, emarginati e lo fanno con umiltà, con sacrificio. In silenzio, senza clamori. Laici e clero formano il popolo di Dio, la Chiesa, il Corpo mistico di Cristo. E le chiese intese come edifici, le parrocchie, la nostra parrocchia cosa sono? Sono il luogo fisico privilegiato e consacrato dove il popolo di Dio si raduna e si in-contra alla presenza di Gesù. Luogo privilegiato e consacrato perché in esse, in ogni parte del mondo, tutti i giorni si compie il sacrificio eucaristico. Perché puoi adorare, parlare, ascoltare Gesù. Lo puoi fare in diretta. Ecco allora cosa è la nostra parrocchia: luogo in cui incontriamo Gesù. Luogo in cui Gesù ci aspetta e chiede la nostra colla-borazione, secondo i talenti che ci ha donato, per diffondere il Vangelo. E, come ha scritto don Giuseppe nel foglietto di qualche settimana fa, tutto ciò che si compie in parrocchia, tutte le attività, in particolare quelle oratoriali, devono essere funzionali alla parrocchia. Tutto deve essere incontro con Gesù, tutto deve essere in funzione della evangelizzazione. Pertanto chiunque presti la sua opera in parrocchia devo farlo in questa ottica. Deve abbandonare il suo Io, la sua presunzione, il suo egoismo, i suoi interessi personali, lavorare per il bene di tutti senza cercare il suo tornaconto. E deve rivestirsi di un abito uguale per tutti. Un abito uni-sex, di una unica taglia. L’abito dell’umiltà. Paolo