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!V!ERCOLEDr 25 AGOSTO 1837 37 • Anno X V - CREMONA . A. y y i v _ Z
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202 Fondatóre: ROBERTO F A R I N A C C I "LA VITA ITALIANA„• i?rDwtì politica mensile - Abbonamento annuo L. 30
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:::l,itii;i del mondo si chia-: :abjljtà. Tutti parlano di
:;ìiin; l'Europa: ma ^come si >€, PC mancano le fonda-
:Ì se perfino il terreno entro i le dovrebbero essere gettala Ito di sabbie mobili? Mo-pri-icipii. mobili le valuta-delia situazione, mobile l'o-•i:enLo degli interessi, mo-
, aiiucjzic, un così bel frut-nvrìiurato la politica inter-
:Ì1C dol dopoguerra, avve-dal pregiudizio societario,
l'isi poi per menzogna. Una :'hc .sia portato nella poli-U'i-a il sistema parlamenta-
: !G è avvenuto a Ginevra e l'iiìlo e una conferenza in-liinalc. l'effetto prodotto è ;.;?imo che nella politica in-: tutto diventa instabile: la ijrinia d'ogni altra cosa,
.; ciascun elemento che do-: concorrere a mantenerla i:; certezza di arrivare dal
ai domani. iLterminare codesta instabi-urono 1 talcntosissimi cam-ricl demoliberalismo euro-
:he a Parigi e a Versaglia, olpevoli davanti alla storia u.- tizie commesse e di danni
all'umanità di quanto noi o stati - i responsabili della a (a iormularc i nomi dei osgi :JÌ discute più che nel ma SI è unanimi nel preci-
E,i;-(; nomi e responsabilità degli anuiloni versagliesi). Obbedirono, probabilmente, agli ordini clic venivano ad essi dalle potcn-7.e occulte onde erano governati: le quali, in quel momertto. speravano di ridurre l'Europa intiera in proprio totale dominio, mercè la Lega ginevrina, di cui, ab oro già tenevano, le fila nel pugno. Necessità, dunque, appariva elle gli Stati non tornassero a dividersi in gruppi, stretti da patti d'alleanza, alcuni dei quali a-, viebbero potuto essere più forti del :ìinedrio ginevrino e per altro, anche se più deboli avrebbero finito col rappresentare un nucleo di resistenze.
L'imbottimento dei crani, che ave-v-a largamente distribuite le formule sonore ed imbecilli dell'ultima guerra, degli Stati Uniti d'Europa, della rinunzia all'imperialismo, della pérennissima pace e della democrazia -trionfante ed ecuinenica, s'era messo dunque a propagandare le tesi che, per e-vitare le guerre future bisogna abolire il « sistema delle alleanze»: sistempy asserivano dogmaticamente, insidioso e pernicioso. Ai5,serivanó, ma non dimostravano. . ,.
Dimostrarlo sarebbe stato difficile. Il .deplorato''-«§istema delle elleanze aveva assicurato . all'Europa gli ultimi quarant'anni stabili di pace. Quando mai, la pace conclusa a Versaglia, con il fermo od idiota proposito di impedire le alleanze a vantaggio della nuova bottega di prodotti incendiari aperta a Ginevra, quando mai codesta povera pace ha lasciato sperare di essere tanto durabile'.' Quarant'anni?- Ma. se pace vuol significare ristabilito equilibrio, restaurazione della giustizia internazionale, eliminazione delle cause di dissidio, concordia di popoli, tranquilla concor--dia di convivenza e cordialità di governi, «pace», quella uscita da Versaglia, non fu mai. 'Fu, ed è, tregua, sosta d'armi, stato d'allarme, vigilia continua dì mobilitazione, nulla, insomma, è della pace che avevano dato all'Europa quarant'anni di politica estera condotta sotto il segnò dei patti d'alleanza e nella sfera della convergenza degli interessi.
Non saremmo fascisti, non a-\ tmmo profittato della scuola (i< 1 Duce se non sapessimo rom-! visiera con le falsificazioni e >, Pfianni di cui l'Europa fu abbi tiata ed avvelenata per anni t Oli lustri. Sull'epopea degli ' I mi fu buttata una coltre tes-t I di inganni e di iniquità. La_ \ ' ima venne avviluppata in una 1 i di patti contraddittorii che i iiagliavano appena tuffati nel '^ 10 dell'universalismo ginevri-1 La Società delle Nazioni, ro-
v li andò il mito, era la turpe I ilope che disfaceva la tela
usa delle intese intenzional-1 t conciliative. Fare l'univer-
Lia la ricetta per impedire t il particolare, che avrebbe
<- Ito al bene di tutti. luando il Duce da Roma pro-
i' il Patto a Quattro la bestia ^ Ittica ululò da Ginevra il
V ato anatema contro il « sl-1 » aborrito dei patti partico--ei raggruppamenti e magari illeanze. Tutte le democra-
- 11 Jbioniche, tutte le piutocra-nernazionali, lutti i ghetti
•^ \ iz:/.anti riecheggiarono quel-
pace immediata, soda e feconda — non come quella del 1914, di al-ìarmi. di minacce — ma feconda di benessere-por l'umanità, bene-ficata da trentatrè anni di perfetta tranquillità, utilissima al progredire del benessere e delia civiltà.
Insomma, dal 1815 al 1848 e dal 1871 al 1914 il sistema dei raggruppamenti di Nazioni, ognuno dei quali veniva a fornire gli elementi costitutivi di una specie di Direttorio europeo formato " dalle grandi Nazioni, la vita internazionale ha trovato in .quéi raggruppamenti la base di Stabilità che le permise di ev^^tare la guerra. Oggi gli studiosi della storia politica europea sembrano, anM, tutti concordi nel riconoscere che se la partecipazione ad uno di quei raggruppamenti, l'alleanza franco-russa, fosse stata nel 1914 più aperta e più concreta da parte dell'Inghilterra, quasi certamente sì 's.3.-.«ebbe evitata la guerra mondiale...
- Ciò nonostante le potenze occulte che vogliono rovinare ì a civiltà d'Occidente e dinamitare la pace, seguiteranno a cercare di silurare ogni tentativo di ristabilire l'ordine generale mediante le intese particolari. Ma non varranno.
G. Sommi Picenardi
pre-
PftEZZI DEIXE liNSERZIOM per millimetro di altezza (larghezze una colonna) (pasaiucnto anticipato): AVVISI commerciali L. 2,00 — Avviai finanziari L. 4.61) - ..\vvisi Legali, concorsi < palti aste comunicati, diffide o simili h. 3,50 — Avvisi mortuari L 3,00 — Cronaca e Sentenze L 480 - ' AVVISI economici fvedi rubrica) — Rivolpersi esclusivamente aH'UMO.NE PCGfiLiriTA' nALlA.%A — S. A.: filiale di CREMONA - Gatleria 23 Marzo - lelefono 18-2S Centrale di Mil'ano e Siiccarsali
Nuova campagna cartacea per impedire il riavvicinamento delle Grandi Potenze mediterranee
Parigi, i,', luiuc • moraatc che potrebbero riuscire Ima nuova campagna^ viene de- i leconde per la preparazione degli
Un'auiomitra' i l iatr lce nazionale sulla vìa di Cantander
Santander stretta In una L' accanita resistenza dei rossi - L'assalto dei legionari al massiccio deli' Espureo - Varie linee espugnata - / Navarresi occupano la città di Torrelovega
i pure all'instabilità, che era « Imo allora, e che lu poi fino I ~,gi il malanno d'Europa, il
* ^ Ito del Duce avrebbe posto 1 cìimento e -dato rimedio. A-
' ij^ perfino, 4?to rimedio al V ipi+o.so annichilimento della ^ ^a societaria, che oggi afioiida - 1 disprezzo dei popoli, colfeci «Jijiiui dell'essere quella la causa ridia mancanza dell'ubi consi-i'«.'", mancanza di cui rischia di perire l'Europa.
Qualcuno allora; che-non ' pote-• ''i tollerare che Mussolini, Mus-i:oliiii solo, pensasse realisticamente a spegnere i focolai d'incendio, evocò persino la Santa Alleanza; prova di una malafede Ka.scente da una sonora ignoranza della storia. Ma se fu ingiusta <-'Jnlro il Belgio e l'Italia, se fu eu.si reazionaria al punto che ogni tentativo di apologia parrebbe grottesco, la Santa Alleanza diede pace all'Europa dal 1815 al 1848:,.
Santa Maria de Cayon, 24 ijutte _ Santa7ider mobilila tutte le sue
energie in una difesa che ?7iaci?ia sulle lince del fronte di battaglia rniglìata di uomini. Ieri, dayo una resistenza tenacissima, che i legionari della Divisione « Fiamme Nere » hanno stroncato e travolto, il villaggio di Santa Maria de Cayon è stato occupato e di fronte alle legioni vittoriose si innalza in questo sattore l'ultima barriera montana, al di là della quale apparirà alle truppe, il panp-rama dèlta città. La « fiamme Nere » ha assalito oggi questa barriera. Santa Maria de Cayon giace in una vasta conca che corre parallelamente alla barriera tnon-tana di cui ho parlato. _l
Mmimmtàmmmm Si' tratta della' v'alata vi t'Ui
scqrir,e il rio Pisuena,^splendida vallata popolata da piccoli villag' gi'e' da fattorie, ricca di piaiita-gioni e dà cui si dipartono le arterie provinciali di allacciamento alle grandi strade che da tutti i punti della Spagna adducono a Santander. La Torrelavega-Var-gas-Santa Maria de Cayon-Sola-res parte di/atti dalla grande eà unica via 'di comunicazione Santander-Asturia-per tagliare a "Var-gas la Burgos-Santunder e risalire verso il mare sino a Solares, dove va a sboccare sulla strcida di Santander, sulla quale stanno marciando e combattendo le Frecce Nere.
Poche ore forse ci separano dal blocco definitivo e totale della città stretta in una morsa di baio-7iet/e, mentre l'esercito rosso si trova ancora sparso per la vasta provincia. Le ore che uerranno, e delle quali stiamo vivendo con ansia ì minuli, potranno dare alla situazione aspetti quanto mai drammatici. Da ciò trova spiegazione la resistenza accanita dei rossi su Picomessa e Monte Escu-reo, quote\ situata Jra' .la strada Valencia - Santander e Burgos-Santander, resistenza contro la quale sta urtando da ieri sera la Divisione Volontari del Littorio. Di là da questa quota c'è la cittadina di Torrelavega.
Ne verrebbe direttamente investita e la sua caduta significherebbe lo scatto d'una gigantesca trappola nella quale rimarrebbe rinchiuso l'intero esercito comunista di Santander, poiché da Torrelavega passa la grande ed unica strada delle Asturie, sola via di salvezza a quanti desiderano sfuggire alla stretta dei nazionali vittoriosi.
I navarresi si t'rovavano stamattina -a soli cinque chilometri da Torrelavega, dopo una marcia favolosa.
liente sana e goeirìera
guerrieri d'antichi tempi, si ha ih sensaz'ione netta ---della potenza della rivoluzione che"^ in atto t,n questo paese e che, essi sono decisi a vincere sulla barbarie dei rossi a ogni costo.
Dal 14 scorso a oggi i navarresi hanno marciato fra le .montagne a piedi, combattento da mane a sera. Oggi sono. mtJirii, molto vicini alla mela e le loro bandiere lacere sono issate "sui cqlli dai quali si domina Torrelavega, chiave di Santander. >
Mentre scrivo la battaglia 'è accesa su un fronte dì 50 Km. dal
re e della Littorio sui monti intorno a Puenta de Viesgo.
I volontari hanno cozzalo nel fronte a sud di Santander in una resistenza tenacissima del nemico e l'hanno sormontata dopo combattimenti che hanno nuovamente'confermato il coraggio, la decisione ammirevole e lo spirito e-roico che animano queste magnifiche truppe. Da quindici ore si combatte dinanzi al villaggio dì Aes, fra Puenta Viesgo e El So-to, a «enti cfiilo?netri in linea d'aria da Santander.
Le fortificazioni costruite dai rossi sui picchi Mesa . e Espureo sono battute dall'alba di oggi da
Queste brigate spagnole sono in guerra da tredici mesi: dal lugUo dell'anno scorso, staccato il ficai-le dal muro della casa su nella vecchia Navarra, questa gente rude e sana, religiosa e guerriera ha seguito i suoi preti e i suoi capi sul sentiero della guerra, vincendo sempre.
Nelle dantesche vallate che c'a Pamplona scendono a San Sebastiano sui monti di Oyarzum, nella gola del Bidassoa questa gente ha combattuto mesi e mesi e dal confine franco-spagnolo ha -ricacciato il .nemico di passo in passo, di monte in monte, da valli a va.-li fino a Bilbao .restituendo alla Spagna una delle sue più fiorenti Provincie. Poi ha sanguinosamente ributtato a Brunete le orde de-gli internazionali scagliati alla conquista di Navalcamero Ora sono qui e spno bellissimi. Vivendo fra questi navarresi che parlano pòco, vestiti nei modi pii strani, col cappellaccio estirpo di tela che conferisce loro un aspetto di
La zona tratteggiata indica il terreno occupato dai nazionali nella loro avanzata su Santander
litorii» cantabrico a Torrelavega, Le brigate di Castiglia risalgono le vallate di Valmaseda e di Espinosa des los Monteros, ricacèian-do i' magri battaglioni rossi rimàsti di copertura, mentre il grosso delle forze rosse veniva spostato a oriente dove la minaccia nazio-nfile e legionaria-era più pressante. E' qui dove infuria la battaglia. Oggi sul fronte'della Divisione dei Volontari del Littorio si decidono le sorti di Santander.
Non è possibile in queste prime ore del pomeriggio, mentre 'il cannone tuona e la fucileria: crepita, intercalata dal martellio frenetico delle mitragliatrici fare delle previsioni. Lentamente, 'ma inesorabilmente l'avanzata dei nazionali e dei legionari procede.
A mezzogiorno, mentre lasciamo le linee della Divisione Volontari del Littorio, la manovra a tenaglia per stritolare i battaglioni rossi aggrappati a Picomesa e sul colle dell'Espureo era in atto. Si vedevano le formazioni' legionarie salire le montagne sotto questo splendido sole con uno stile impeccabile, ma al comando dove la battaglia veniva diretta un silenzio e una calma da convento : si parla sottovoce, le macchine da scrivere .picchiettano gli ordini scrìtti che partono per le prime linee.
Le radio da campo segnalano di quarto d'ora in quarto d'ora la marcia in avanti. Si procede, cioè si vince.
SANDRO SANDRI
Bilbao, 24 notte. Gli avvenimenti precipitano. La
marcia delle cinque colonne clie intjestono la capitale rossa della 'regione cantabrica — diciamo la parola ressa per convenzione poiché dello stato d'animo della popolazione suntanderina è dimostrazione sufficiente la accoglienza che è stata fatta oggi alle truppe dalla popolazione di Torrelavega — è continuata per tutta la giornata con ritmo rapido malgrado certe resistenze locali abbastanza vivaci, che si sono cristallizzate sopratutto nel settore delle Frecce Nere, oltre^'Castro Urdio-les e in-quello delle-Fiamme-Ne-
un cannoneggiamento incessante. I legionari assaltano le pendici del mass'iccio e le trincee dinanzi' al villaggio di Aes una. dopo l'altra guadagnando cento metri per cento metri stando sulle trincee mezze distrutte con le bombe a mano e con le baionette e sorprendendo i difensori, che sono fra le migliori truppe dell'esercito asturiano, con la loro audacia.
Cosi sono state espugnate una dopo Valtra varie linee di trinceramenti rossi su questo sistema montagnoso cVe costituiva V e-quivalente, sia pure salvando le proporzioni, della cintura di ferro di Bilboo. A destra e a sinistra (iella strada Burgos Santander su cui sf trovano Aes e Puenta de Viesgo i legionari procedono decisamerite attraverso IS montagne. Ad est della direttrice di marcia hanno superato nel pomerìggio di oggi Socobio e raggiunto alle prime ore della sera il villaggio dì Vargaa, importantissimo nodo di comunicazione che si trova a soli 27 chilometri di strada da Santander e che è stato occupato prima del tramonto
Devastazioni dei dinamitardi A ovest le truppe navarresi che
avanzano lungo la direttrice Pa-lencia-Santander hanno compiuto oggi una grande marcia procedendo lungo la strada interrotta da innumerevoli buche, opera della dinamite, attraverso i fiumicelli dove i ponti sono scomparsi, per i sentieri tracciati frettolosamente nel invo della roccia dagli artefici del genio legionario ed hanno occupato il villaggio di Larros. Il ponte sul Besaya, dopo Barros, era uno dei più lunghi e alti della vallata, è stato fatto saltare anch'esso;, rria,un sottile lembo ne è rimasto in difficile equilibrio e su di esso > sono potuti, possare con m,iracolo di destrezza dei guidatori i carri d'assalto e gli autocarri che trasportano le truppe.
Più avanti un altro spettacolo di distruzione si presenta ai soldati navarresi: i rossi sono fuggiti alcune ore fa e il ponticello che collega la stazione ferroviaria al balneario di Caldas è stato distrutto. La devastazione compiuta dalla dinamite è stata tale che grossi pezzi dei muri dello stabilimento termale sono stati proiettati nello spazio e l'edificio appare monco e in più parti ridotto a brandelli. Più lontano sono altri villaggi più poveri; mar anche qui le case, gli alber'gucci sono stati
strada spezzata. In certi punti le truppe devono
passare lungo la carrozzabile attraverso le fiamme che ancora salgono dalle case incendiate poche ore prima dai rossi. Oltre Rio-corvo che è stato occupata verso le 15 i soldati debbono riparare un altro ponte. I cannoni tuonano per impedire al nemico di tentare concentramenti e nuclei di resistenza, mentre laviazione insegue implacabile le forze rosse in-fuga a tre chilometri da Tor-relaucga. Quando sembrava che nessun ostacolo potesse più frap-porsi alla marcia delle truppe un altro ponte sfracellato pone un ritardo di un'ora all'avanzata, per riparare alla meglio il danno e permettere il passaggio dei soldati. Finalmente Vultimo ostacolo è superato.
V'mmmMn Mìmua i ,Aìle n / i e , trup'i^e.^rìa.varre's'i ènì, '(fieno ' neìli ciiìa , di torrelavega che viene rapidarp.'ente occupata. La bandiera della Spagna vaz'ionale è issata sugli edifici pi'ibblici. I militi hanno sgomberato la città in tempo, ma la grande, -maggioranza dèlia, popolazione è rimasta sul posto per tri-butarr ai liberatori una accoglienza letteralmente delirante. L'entusiasmo con cui le, forze navarresi sono stata ricevute non ha quasi precedenti. Oltre Torre lavega, intanto, le truppe continuano l'inseguimento del nemico
j e raggiungono dopo due ore la linea Nortera-Barreda, sull'estuario che sbocca nel Cantabrico. rendendo ..così totale e definitivo Visolan^ento di Santander dalle Asturie.
La città è orraai isolata. Una resistenza disperata sulle colline che la circondano non potrebbe ritardare che di un giorno o due la sua caduta. I primi fuooiaschi dello popolazione •civile affluiscono alle linee nazionali. Sono in prevalenza donne. Sulla strada Santander-Gijon. tagliata stasera dai nazionali, sonò state catturate numerose autoìnobili sulle quali' ai trovavano vari dirigenti rossi -di Santander.
Giunge notizia da .Bilbao, che durante l'ultima udienza del Consiglia di Guerra tenutosi Ì T Ì è stato condannato a morte Emanuel Castro, ex ministro dell'industria del Governo basco come pure ì luogotenenti Cectlìo Serrano e Jose Angel Irazabel, che facevano parte della scorta del Presidente del governo basco.
RICCARDO FORTE
LE ACCUSE DI VALENZA
Consultazioni prò-forma de! Segrefaria.fo ginevrino
Ginevra, -li iioile Il Secirctario Generale della Le
ga sta attualmente procedendo, per conto del Presidente in carica del Consiglio, alla consultazione di prammatica dei diversi membri del Consiglio stesso in merito dita opportunità di una eventuale conv(j^azione d'urgenza dell'esecutivo societario per esaminare la richiesta del Governo di Valencia circa i pretesi interventi di unità della marina da guerra italiana - nell'affondamento di vapori commerciali spagnoli provenienti da porti sovietici. Si tratta di una consultazione prò forma, dato che già si sa che nessun membro del Consiglio, ad eccezione forse del rappresentante sovietico, è disposto ad anticipare la riunione ordinaria per far piacere ai signori di "V alenza.
Si assicura intanto in questi ambienti che la data di convocazione del Consiglio rimane fissata al 10 settembre. Unico risultato della nota di Girai rimane pertanto quello di garantire la possibilità al suo tirapiedi Del Vayo *di ripresentare al Consiglio della Lega le insulse accuse contro l'Italia, per l'intervento nel conflitto spagnolo. Ciica l'attività cui sarà chiamato a Ginevra Io stesso Del Vayo, si rileva in questi ambienti che, in base al sistema alfabetico di rotazione, il compito di presidente della prossima sessione del Consiglio toccherebbe al rapore-sentante spagnolo. Ecco uno scherzo della procedura che non è cer-
lineandosi attraveijso l'Europa per annullare l'elTetto degli sforzi tentati in favore del riavvicinamento delle Grandi Potenze mediterranee. A Londra lord Cecil torna ad alzare la voce contro un'eventuale iniziativa leghista atta a liquidare l'affare etiopico. A Valenza Girai stende per la Lega delle Nazioni un sesquipedale atto di accusa con'i,ro l'Italia il cui risultato dovrebbe essere quello di p a r a l i z z a r e ogni iniziativa di Chamberlain per stabilire rapporti migliori con Roma. A Parigi, ad Angora e altrove gli inevitabili incidenti navali che si producono nel Mediterraneo servono anch^es-si di pretesto per organizzare artificiose correnti di ostilità nei nostri riguardi e dissipare i buoni effetti del discorso di Palermo.
Le penne mobilitate Intanto dispacci di agenzie dif
fondono false notizie sull'invio di nuove divisioni motorizzate in Libia, travisando l'annuncio del ritorno in quella colonia dei reparti della Marmarica e della Sìrtìca, che presero parte alle manovre in Sicilia. L'Humonité stampa con titoli a carattere di scatola che il piroscafo inglese ì'Joenn .lidia è stato bombardato da eroplani italiani. Altri fogli presentano la decisions inglese e francese di rispondere con le armi a qualunque attacco di cui fossero vittima piroscafi delle duo nazionalità come un avvertimento rivolto in modo speciale all'Italia, ecc.
Una specie di mobilitazione di penna e di coscienza ha luogo insomma ancora una volta a pochi giorni dalla sessione ginevrina per intimorire Chamberlain e Chautemps e dissuaderli dall'osa-re il minimo gesto suscittibile di colmare il fosso scavatosi tra i loro paesi e l'Italia.
II timore per l'aggravarsi degli eventi in Estremo Oriente di-'stoglie l'attenzione di Londra e Pari'gi da quanto avviene in Mediterraneo, spinge la furia dei seminatori di discordia al paressimo. La nota di Valencia, nelle sue sgrammaticature, è di una ampollosità altamente significativa. « I fatti qui sopra riportati — dice — costituiscono aggressioni nuove e flagranti da parte dointalia contro la Repubblica spagnola; e ciò è così notorio e evidente che addurne delle prove sarebbe un . insulto al buon sènso .dei. membri del Consiglio ("!X. ^Ue^sti, fatti costituiscono un aumentéf"'eccezionalmente grave dello stato, di tensione che esiste '.oggi" nel' Mediterraneo ' per ìt-fatto dell'aperta assistenza accordata ai ribelli dalle' forze navali italiane, aggravamento il quale consiste non solo nel modo insolente con cui dette forze navali attaccano le navi, ma nello allargarsi della zona della tensione giacché l'intero Mediterraneo da Marsiglia a Barcellona ai Dardanelli deve essere considerato ormai una regione in cui ad o-gni momento può prodursi un inridente atto a orovocare una con-fla-^rp-'one mondiale».
Il documento conclude dicendo che « la criminosa condotta italiana deve ricevere davanti alla coscienza universale rappresentata dalla Lega delle Nazioni, la condanna che merita ». Conclusione la quale, manco a dirlo, fa andare in brodo di giuggiole gli am.b'enti sovietofìli di Francia e di Navarra. Ma fino a aual punto una campagna di calunnie sferrata da irresDonsabili dalle tasche ben fornite di rubli può ancora avere ragione del desiderio dì ben fare che sembra manifestarsi a Londra e a Parigi? Chau-temos e Chamberlain sono uomini da cedere a ricatti così grossolani?
eventi ulteriori, se egli sapesse resistere alle sollecitazioni indiscrete di certi ambienti sin troppo noti interes.sati al perpetuarsi della tensione fra le potenze occidentali. Vedremo fra qualche giorno se la Francia opti davvero por la politica del meglio o se per.<;iste a praticare la politica del peggio.
Il Governo discuterà intanto do-m.ani in Consiglio dei ministri gli ultimi decreti leage da emarare prima della scadenza dei pieni poteri consentitigli dal Parlamento e cioè la riorganizzazione delle aziende ferroviarie sotto la direzione dello StJto la concessione di crediti inotecari ai proprietari' di case per l'inizio di lavori di re-.=-tauro, la determinazione del prezzo del, grano e la scppre.S7 Pione del prelevamento del dieci per cento sulle rendite destinate a rialzare il corso di queste e a stimolare il rimpatrio dei capitali emigrati. Chautemps penserebbe, a Quanto si dice,' a chiedere agli onerai una quarantunesima ora di lavoro settimanale il cui provento verrebbe adibito ad un fondo di pensione per la vecchiaia.
c. r.
ranzo tuttavia si sonq inteni,i(ìcata o^gi quando si è apprer^o che la stampa di JN'ew York, dopo aver rivolto critiche aspre all'Inghilterra perche està non aderì nel 19.32 alla proposta americana di coopcrazione m Cina e quindi si resa responsa'oile della situazione, presente, diciiiara oggi che, nonostante tutte le recriminazioni, sarà pure necessaria una collaborazione intima tra le potenze bianciic di Ironie ai graviss.mi problemi creati dalla guerra in Asia.
rmaniclie
Ciano I d r a a Loodra e Eden verrà a Roma?
Insistenti voci inglesi Londra, •'» notte
Il ministro degli Esteri .Eden ha fatto ritorno oggi a Londra e domain vi giungerà il primo ministro Chamberlain il quale discuterà della situazione internazionale oltre che con Eden e lord Haliìax anche con il ministro delle Forze Armate. Uno dei problemi che necessariamente sarà oggetto di scambi di vedute sarà quello dei rapporti italo-britan-nici, dato che durante l'assenza del Primo ministro' dalla capitale il discorso palermitano ,del Duce ha contribuito ad una ulteriore chiarificazione dell'orizzonte e dato che si avvicina l'epoca del ritorno a Roma di Lord Perth (sir Erick Drummond) al quale bisognerà impartire istruzioni dettagliate sul modo di condurre le conversazioni col conte Ciano.
Correttezza de! "Popu'aire,, Il socialista Populaìre, del qua
le abbiamo segnalato ieri l'editoriale pacato, torna oggi sull'argomento dei rapporti con l'Italia ripetendo, senza lasciarsi trascinare dalle escandescenze comuniste, che il riavvicinamento anglo-italiano e franco-italiano, per essere interessante, deve essere duraturo e che l'opinione francese non reclama da Mussolini né pegni né garanzie, ma unicamente di vedersi convinta della sua condotta presente e futura. Purtroppo queste dichiaraz'oni di buon volere sono tutte foderate di tali restri-z'oni e di tali pregiudizi che il loro interesse pratico non è grande; se il riavvicinamento anglo-italiano dovesse farsi attraverso Parigi siamo convinti che esso non avrebbe mai ^ogo. Parigi non potrà subire in grado piii o
.meno alto l'iniziativa di migliorati raooorfi fra Londra e R- ma; ma, allo stato attuale delle cose, non é in condizioni di esplicarne alcuna per proprio conto.
Comunque, conformemente a quanto notavamo ieri, l'atmosfera generale nelle sfere ufììcìose ap pare meno pesante che non m passato. E malgrado gli articoli allarmistici ispirati a certi tecnici dallo scacco francese nella corsa Istres-Damasco-Parigi, articoli tal quali da parte nostra non sarebb" elegante insistere, gli onori resi agli equipasgi della nostra saua-dri l'Ila, le attenzioni cordiali di :u' è stato oersonalmente fatto segno Bruno Mussolini, la soddisfazione desta+a dal generoso sesto del o lonneUo .Biseo dor>p,ndo 300 mil.3 franchi agli invalidi dell'aeronautica francese, lo stesso tono cavil-leresco con cui la grande maggioranza dei giornali ha reso giustizia ai meriti dell'aviazione^ italiana, costituiscono una prova che tra i due naesi la ruggine non è poi tanta che non si possa, con un po' di pazienza e di ìndusti-ìa. 'e-varla.
Delbos, il quale è tornato a Pa-
Un faito non improbabile A proposito del ministro degli
interi, itaUftao sì. continua a. parlare qui! Sella possibilità di una sua visita a Londra e la stessa Yorkshire Post, . sempre ottimamente informata, dice >oggi chetale eventualità, è già -stata presa- in 'considerazione e non deve esser posta fra le cose improbabili.' Il giornale accenna pure ad una possibile visita di Eden in Italia e a questo riguardo 'scrive che eventuadmente il ministro degli Esteri britannico potrebbe decidere di recarsi nella capitale italiana durante il periodo in cui soggiornerà a Ginevra, ' qualora ritenesse opportuno di consultarsi personalmente col Governo di Roma. Ma per il momento, il problema dell' Estremo Oriente è quello che maggiormente preoccupa gli uomini di Stato britannici in \i.sta del fatto che la distruzione .di proprietà britanniche a Scianghai ammonta già a tre miliardi di lire e continuamente si aggravano; e ancora peggio in vista delle intenzioni attribuite al Governo giapponese. - Giorni or sono segnalavamo il
timore inglese che il Giappone voglia monopolizzare in futuro i privilegi spettanti Seiangai alle varie Potenr.e bianche e ìnsediar-visi da padrone in quel grande porto che è il polmone economico della Cina. Questo timore era nullo in confronto di quello suscitato da certe informazioni odierne secondo le quali i piani di Tokio sarebbero ben piii ambiziosi. Il Giappone, si dice stasera a Londra, intende affermarsi in Cina anche a sud e occupare Canton. Esso cioè si proporrebbe una guerra decisiva, risultato della quale dovrebbe essere la cacciata dei Cinesi nell'interno e l'occupazione da parte dei giapponesi di tutte le Provincie marittime. Questi progetti, per quanto fantastici, sono discussi seriamenie in qualche giornale britannico
E si rileva tra l'altro che la situazione allarma vivamente il Governo di Londra .perchè «il servizio di interessi dei prestiti cinesi è garantito dalle entrate dell" do'iar'^ marittimo». Si osserva qui che ouesto sistema do-ffanale è basato sui trattati in-tprra^i'onali e ci si domanda se i t'-attati verranno osservati per filo e pc- sepno da un G'aopone agli apici della gloria militare.
1 danni brifannid Al momento presente si ripete
contro la nuova offensiva giudaico-massonica
Berlino. 2't luitte Mentre la politica di non inter
vento languisco per l'opposizione della R^lssia sovietica e per l'indulgenza dei suoi traviati padrini, con la conseguenza che delle allentate reti de! controlio approfittano i trasporti sovietici per intensificare le rotte dal Mar Nero„ verso i porti della Spagna rossa e l'audacia dei ' pirati dell'aria pare accumulare incidenti su iji-cidenti, con l'evidente intento di spingere le cose all'orlo del precipizio e del caos internazionale, la stampa tedesca ne trae occasione per sottolineare l'ammonimento in cui è culminato il discorso di Palermo: che cioè nessuno si illuda sulla « solidarietà in atto » delle due Potenze dell'asse Roma-Berlino; e che queste lascino, per esempio, trascinare l'Europa in una situazione tale da compromettere la salute di Europa nel bacino occidentale mediterraneo, lasciando cioè che comunque possa insediarvisi un» succursale di Mosca. 4
La tracotanza bolscevica
a Londra in l'orma ufficiosa che l'Inghilterra non intende a nessun costo abbandonare le posizioni da lei occupate a -Seiangai e nelle altre città della Cina. 1 danni subiti dalle ditte britanniche dovranno essere risarciti. A Tokio sono già stati inviati ammonimenti in ouesto senso con la speranza di indurre il Governo nìnponico a meditare prima di compiere altri passi. Si è avvertito il Giap-none perfino che dovrà pagare il fìtto degli edifici britannici occu-oati temporaneamente dalle truppe di Sciancai. Ma la speranza maggiore è riposta nel piano di neutralizzazione della città per il quale sussiste da os'^i il consenso cinese comunicato all'ambasciatore britannico, consenso condizionato naturalmente ad un'eauale acc.'='tta '' ne da parte del Giappone.
I giornali oggi traggono occasione dal nuovo incidente di pirateria aerea del piroscafo britannico Noemi Julia e delle proteste che essi destano nella stampa inglese, nonché delie attire proteste per l'abuso che della bandiera britannica si fa per rifornire abusivamente il campo dei rossi, per esprimere la speranza di un ravvedimento dell'opinione pubblica inglese circa il pericolo d'una ulteriore indulgenza verso la tracotanza collegata di Valencia e di Mosca
Una vivace polemica viene poi condotta dalla, più, parte dei giornali con la stampa franciese, éia~ pò l'indubitabile ammonimento di Mussolini, evidentemeafe sembrai aver registrata che Passe Bem.' -». Berlina -non .é '.una finzione n é ' un vuoto spaventapasseri; rna non potendo tuttavia rassegnarsi a considerare che l'Europa non giri pili su un asse francese o al mas-. Simo su un asse franco-inglese, in-tensifìca -la campagna per svalutare la politica concordata dai due Stati solidali come tutt'altro che rivolta alla pace, come dimostrerebbe il fatto della loro non pronta adesione a tutte le trufTe della politica di sicurezza e di collaborazione.
XI Boersen Zeifung. in special modo, controbatte questa incrudita carripagna secondo la quale i due Stati autoritari altra politica non avrebbero fatto se non quella di sacrificare gli interessi in Europa ai loro interessi ideologici, opponendosi a Ginevra, alla' politica dì collaborazione e in. Spagna attraversando la pplitica di non ingerenza. Lo scopo di tut-" to ciò. secondo U giornale, è di dimostrare che l'asse Roma-Berti-no cominci male e abbia già dimostrato sul nascere di essere" del tutto negativo per l'opera della pace al contrario di quello Londra-Parigi che tanti e tanti benemeriti servigi ha resi come è noto alla'pace a Ginevra.,
La "pace ginevrina,, L'autorevole o r g a n o tedesco
obietta a ciò che della « pace ginevrina », vale a dire della pace francese o franco - inglese tanto l'Italia che la Germania ne ebbero abbastanza avendo potuto soltanto contro Ginevra l'uno e l'altro raggiungere gli obbiettivi della propria libertà e possibilità di vita e di sviluppo. Ma siccome la pace ginevrina non coincide affatto con la pace di Europa, ciò non vuol vdire affatto che l'asse Roma - Berlino non abbia fatto nulla per quest'ultima. Al contrario, -di essere uno dei più efficaci strumenti di pace di cui la politica europea abbia mai disposto, l'asse Roma-Berlino ha già dato sufficienti prove concludendo accordi, spianando questioni, segnalando zone nevralgiche e stringendo patti di amicizia con tutti • i Paesi con cui ha potuto, eccezion fatta proprio con quelli per i quali precisamente e soltanto l'appartenenza al sistema francese, ha costituito un'assoluta impossibilità a farlo.
Il giornale reca dì ciò come esempio più brillante l'esempio della Cecoslovacchia dicendo essere questo un caso assolutamente inguaribile, come dimostrano episodi recenti e passati, il più eloquente dei quali è quel famoso piano economico danubiano immaginato da Hodza. al servizio della Francia da cui era esclusa nientemeno che la Germania
Comprensione rumena a favore dell'Italia
Bucarest, 2'» tioi:e Ha destato viva impressione il
commento ai discorso di Palermo pubblicato sull'organo ufficioso del 'VIinistero degli Esteri, l'independen-cc TQumaine. Il giornale rileva l'errata politica seguita nei confronti dell'Italia nella questione abissina a nella questione spagnola. Negli ambienti politici romeni si osserva che questa è la prima volta che il gior-
Sembra però che questo piano I naie del Ministero degli Esteri ro-rigi oggi dalla villeggiatura e che ha fatto in consiglio di Gabinetto potrà diventare realtà solo se gli | mono prende cosi netta posizione una esposizione sommaria della I Stati TJnìti collaboreranno con \ contro la minaccia bolscevica e a situazibrié internazionale, ha da-1 l'Inghilterra. Per il momento nes- favore dell' Italia, il che .significa
.to destinato a rialzare il prestigio vanti a se, prima della riunione suna informazione concreta si può' che il discorso di Palermo è. stato fatti saltare, i pònti .distrutti, la I dell'istituto ginevrino. , '. 'idei. Consiglio . gine-vriho.. alcune I ottenere da Washington. Le spe- ' compreso nelle sfere ufficiali romene.