Drappo dei Comuni
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������ Riso di vino e d’acque
Le Terre delle Colline Novaresi e del Sesia
Barengo Boca Briona Caltignaga Carpignano Sesia
Cavaglietto Cavaglio d’AgognaCavallirio Cressa Cureggio
Fara Novarese Fontaneto d’AgognaGhemme GrignascoLandiona Maggiora
Mandello Vitta Prato Sesia Romagnano Sesia San Nazzaro Sesia
Sillavengo Sizzano Suno Villata
Il drappo dei Comuni
Sottoscrittori e partner del progetto:Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara, Provincia di Novara, Comuni di Comu-ninrete: Barengo, Boca, Briona, Caltignaga, Carpignano Sesia, Cavaglietto, Cavaglio d'A-gogna, Cavallirio, Cressa, Cureggio, Fara Novarese, Fontaneto d’Agogna, Ghemme, Gri-gnasco, Landiona, Maggiora, Mandello Vitta, Prato Sesia, Romagnano Sesia, Sillavengo, Sizzano, San Nazzaro Sesia, Suno e Villata, Diocesi di Novara Uffi cio Beni culturali, Uffi cio Scolastico Provinciale di Novara, Ente di gestione delle Aree Protette della Valle Sesia, Ente di gestione delle Riserve Pedemontane e delle Terre d’Acqua, Museo Storico Etnografi co della Bassa Valsesia, Università degli studi del Piemonte Orientale - Dipartimento di studi per l'Impresa e il Territorio, CSI Piemonte - Sede di Novara, Slow Food Condotta di Novara, Slow Food Condotta della Valsesia, Associazione culturale Progetto Tanzio, Scrinium-Amici dell'Archivio di Stato di Novara, UNPLI e Pro Loco locali, Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, Fondazione Agraria Novarese.
In rete per valorizzare le Terre
Questa pubblicazione è un’azione del progetto Riso di Vino e d’Acque per la valorizzazione delle
Terre delle Colline Novaresi e del Sesia.
Coordinamento e redazione:
Atl della Provincia di Novara, Comuninrete - Coordinamento operativo.
Fotografi e:
Archivi fotografi ci dei Comuni e Atl della Provincia di Novara.
Impaginazione e grafi ca: Alessandra Barbi
Stampa: Italgrafi ca Novara - 2012 - II edizione aggiornata
Progetto di valorizzazione territoriale - PVT: Riso di vino e d'acque. Le Terre delle Colline Novaresi e del Sesia
Con il contributo di:
Segreteria di coordinamento - Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara
INFOwww.risodivinoedacque.it
[email protected] di coordinamento del progetto:
Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara
Baluardo Quintino Sella, 40 - 28100 Novara
Tel. 0321.394059 - Fax 0321.631063
[email protected] - www.turismonovara.it
Riso di vino e d’acqueLe Terre delle Colline Novaresi e del Sesia
Il drappo dei Comuni delle Terre delle Colline Novaresi e del Sesia
è un breve racconto dei 24 borghi novaresi,
attraverso la storia, il territorio e la sua economia, il patrimonio culturale,
paesaggistico e turistico e i suoi emblemi.
Uno spaccato su luoghi e vicende del passato
e su progetti e risorse del presente-futuro di queste Terre,
ricche di bellezze naturali, di un dif fuso patrimonio storico, artistico,
architettonico e di tradizioni culturali ed enogastronomiche
da valorizzare e promuovere anche attraverso il progetto integrato
“Riso di vino e d’acque”.
Una scheda per ogni borgo con dati e simboli del Comune,
anzitutto il suo stemma, una traccia di percorso negli itinerari tematici,
nei parchi e riserve naturali, nei punti di osservazione naturalistica,
nei piatti della tradizione enogastronomica,
nei prodotti tipici e nell’ospitalità del territorio,
negli appuntamenti principali e anche nelle curiosità.
Infi ne, una breve presentazione con spunti per nuovi itinerari
e le immagini del borgo.
Il Drappo dei Comuni 3
Barengo Boca Briona Caltignaga Carpignano Sesia
Cavaglietto Cavaglio d’AgognaCavallirio Cressa Cureggio
Fara Novarese Fontaneto d’AgognaGhemme GrignascoLandiona Maggiora
Mandello Vitta Prato Sesia Romagnano Sesia San Nazzaro Sesia
Sillavengo Sizzano Suno Villata
4 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI BARENGO
Abitanti: 848 Superfi cie kmq: 19,36 Altitudine slm m: 224 Festa patronale: 15 agosto - Santa Maria Assunta Sito del Comune: www.comune.barengo.no.it
Il Drappo dei Comuni 5
Itinerari tematici: Archeologici, Antichi Oratori campestri, Percorsi Nordic Walking
Punti di osservazione naturalistica: cicogne e birdwatching in risaia e in collina
Piatti della tradizione: paniscia e fritüra Prodotti tipici: vini Colline Novaresi DOC, riso, miele
Alcuni Appuntamenti: Barengo gioca (giugno), Festa Madonna della Neve (agosto),
Camminarcongusto (settembre)
Ospitalità:
Di origine longobarda, vede in seguito avvicendarsi diversi feudatari.
La comunità barenghese ottiene in parte l’autonomia nel 1731.
Centro agricolo, in collina predomina la coltura della vite, in pianura quella del riso
e del mais grazie all’abbondanza di corsi d’acqua. Importante è l’allevamento del
bestiame. Il borgo adagiato ai piedi della collina, da cui sovrasta il poderoso castello
quattrocentesco dei Caccia, oggi residenza privata, dal 1993 ha un simbolo natura-
listico: le cicogne.
Tra i beni culturali: l'antica parrocchiale di S. Maria di Campagna, all'interno del
cimitero, con affreschi del XV sec., la nuova parrocchiale dell'Assunta del 1354 a
ridosso della collina, l'oratorio di S. Rocco con affreschi della bottega del Cagnola
e l'oratorio di S. Clemente, inoltre il mulino sulla roggia Guida e il lavatoio lungo
la fontana Mazza-Tornielli, testimonianze del ruolo storico dell'acqua nella cultura
materiale.
6 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI BOCA
Abitanti: 1231 Superfi cie kmq: 9,64 Altitudine slm m: 389 Festa patronale: 22 gennaio - San Gaudenzio Città del Vino Sito del Comune: www.comune.boca.no.it
Il Drappo dei Comuni 7
Comune nelle: Aree Protette della Valle Sesia (Monte Fenera)
Itinerari tematici: Antonelliani, Percorso devozionale in antichi luoghi d'arte e di
fede, Sentieri del Boca e dei Veleggiatori e del Malconcio nel Parco del Monte Fenera,
Sentiero Novara, Percorsi Nordic Walking,
Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching sul Monte Fenera
Piatti della tradizione: tapulone bochese, cinghiale e lombata di suino al vino di
Boca, scaloppe di bue alla bocalina
Prodotti tipici: vini Boca DOC e Colline Novaresi DOC, miele
Alcuni Appuntamenti: Mostra del vino (maggio/giugno), Giostra delle Botti
(luglio), Festa dell’uva (settembre), Mercatini di Natale (dicembre)
Ospitalità:
Abitato da varie popolazioni, i liguri, poi i celti, i romani e i longobardi, vede in
seguito avvicendarsi diversi feudatari e dominazioni.
Borgo attraversato da un torrente e molti rii, con estese colline alternate a boschi
d’acacia e vigneti coltivati da tempi antichissimi, alla fi ne dell’Ottocento vede sorgere
attività legate all’estrazione dell’argilla e in questi anni il rilancio dell’attività
vitivinicola. Simboli di Boca sono, nel Parco del Monte Fenera, il monumentale
santuario del SS. Crocifi sso, opera dell’architetto Alessandro Antonelli (1830) e
importante luogo di devozione popolare e lo storico e pregevole vino Boca DOC.
Tra i beni culturali: la parrocchiale dedicata a San Gaudenzio con ampia scalinata,
Santa Maria delle Grazie, San Rocco in località Ronchetto e San Gaudenzio al
cimitero. In località Montalbano, i resti del castello quattrocentesco, con tracce di
affreschi della vita militare. E ancora, Casa Rezzi e la Casa Vescovile del ‘700.
8 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI BRIONA
Abitanti: 1244 Superfi cie kmq: 24,74 Altitudine slm m: 205 Festa patronale: 26 Agosto - Sant'Alessandro Città del Vino - Città del Miele - Città per Camminare
Sito del Comune: www.comune.briona.no.it
Il Drappo dei Comuni 9
Itinerari tematici: Archeologici, Abbazie e antiche Pievi, Antichi Oratori campestri,
Castelli Palazzi Ville e Giardini storici, Vie Verdi del riso, Sentiero Novara, Ippovie,
Percorsi Nordic Walking, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching in risaia e in collina
Piatti della tradizione: paniscia, rane fritte, cassöla, brüscin, pulenta e sarachin,
Prodotti tipici: vini Fara DOC, Colline Novaresi DOC e Caramino, miele, riso, dolci
al miele, salam d'la duja
Alcuni Appuntamenti: Carnevale (febbraio/marzo), Sagra del toro (maggio),
Mercatino di Natale (dicembre)
Ospitalità:
Di origine preistorica, abitato da celti e romani, in seguito vede diverse dominazioni
di feudatari, tra cui Giovan Battista Caccia detto “il Caccetta”, famoso per i suoi
delitti e citato nella “Chimera” di Vassalli. Situato ai piedi della collina, tra risaie e
zone boschive, ricco di rogge e fontanili è centro agricolo con molteplici produzioni
dai prestigiosi vini, al riso e al mais, dall'allevamento avicolo all'apicoltura.
Molti i segni della storia, dai reperti della necropoli (VI-V sec. a. C.) in località S.
Bernardino ai castelli del '400: la Rocca a pianta quadrangolare che domina il borgo
e la Rocchetta di Proh con torrioni e tracce di fossato.
Tra i beni culturali: la parrocchiale della Madonna della Neve, gli oratori di S.
Bernardo (cappella della Mora) e S. Antonio con affreschi dei sec. XV-XVI; la chiesa
romanica di S. Alessandro al cimitero, con affreschi del ‘200 e ‘400, la cella romanica
di S. Maria di Proh e il ponte medievale a schiena d’asino sulla roggia Mora. Inoltre
un mulino un tempo azionato dalla roggia Canturina, testimonia il ruolo storico
dell'acqua nella cultura materiale.
10 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI CALTIGNAGA
Abitanti: 2617 Superfi cie kmq: 22,32 Altitudine slm m: 179 Festa patronale: domenica più vicina al 22 maggio - San Bovo Sito del Comune: www.comune.caltignaga.no.it
Il Drappo dei Comuni 11
Itinerari tematici: Archeologici, Antichi Oratori campestri, Castelli Palazzi Ville e
Giardini storici, Vie Verdi del riso
Piatti della tradizione: paniscia, rane fritte o in frittata, mula, cassöla, trippa,
frittata di chiodini
Prodotti tipici: miele, salam d'la duja, cotechini, marzapani
Alcuni Appuntamenti: Palio dei rioni – S. Bovo (maggio)
Ospitalità:
Insediato dai celti e poi dai romani di cui sono presenti i resti di un acquedotto, vede
in seguito avvicendarsi vari feudatari e dominazioni.
É centro agricolo con colture di riso e mais per l'abbondanza di fontanili, allevamento
bovino e attività nei settori suinicolo, caseario e avicolo. Oltre ai settori artigiano e
terziario in sviluppo, è presente anche un'industria diversifi cata.
Al centro del borgo sorge il castello a pianta quadrata, costruito dai Caccia nel '400.
In frazione Morghengo, l'antico castello distrutto nel 1156, poi trasformato in dimora
di campagna. In frazione Sologno, l'antica cascina-castello di Mirasole.
Tra i beni, la parrocchiale di S. Maria Assunta, l'oratorio romanico di S. Salvatore
al cimitero con affreschi quattrocenteschi e l'oratorio di S. Rocco; a Morghengo, la
chiesa romanica affrescata di S. Martino e la chiesa del Patrocinio (sec. XVII); a
Sologno, la parrocchiale di S. Margherita (sec. XIII–XIV) e l'oratorio romanico dei
SS. Nazario e Celso al cimitero con affreschi quattrocenteschi.
12 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI CARPIGNANO SESIA
Abitanti: 2568 Superfi cie kmq: 14,74 Altitudine slm m: 204 Festa patronale: seconda domenica di settembre - Santa Croce Sito del Comune: www.comune.carpignanosesia.no.it
Il Drappo dei Comuni 13
Itinerari tematici: Abbazie e antiche Pievi, Castelli Palazzi Ville e Giardini, Case rurali
Mulini e Musei Etnografi ci, Percorso Cluniacense, Seicento nel novarese, Vie verdi dell’acqua
- Fontane, Percorso delle Fontane, Terrafragola, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching lungo l'asta del Sesia, Bosco
della Valera, Parco Scimbla, Rifugio del Bosco dei Preti
Piatti della tradizione: paniscia, fritüra, frità rügnusa, ris rustì
Prodotti tipici: uva fragola, miele, fi dighin, salam d'la duja, riso
Alcuni Appuntamenti: Rappresentazione dei Re Magi (gennaio), Carnevale (febbraio/
marzo), Alla corte del Salam d’la duja (terza domenica di giugno), Sagra dell'Uva
Americana - Fiera agricola (settembre), Santa Croce (settembre)
Ospitalità:
Di origine romana, abitato dai longobardi, poi coinvolto nelle lotte tra varie fazioni vede
susseguirsi diversi feudatari. Terra di pianura ricca di corsi d'acqua, dal fi ume Sesia a
numerosi fontanili, dal '600 è sede di un importante mercato e alla tradizionale attività
agricola, all'inizio del XX sec., aggiunge una vocazione artigianale in vari settori. Oggi
operano una riseria e ben 80 attività commerciali. Nel borgo, il ricetto castello dell’XI sec. è
custode del più antico torchio a peso in Piemonte (1575). Tra i beni, la chiesa romanica di
S. Pietro (XI sec.), già dipendenza di Cluny, con affreschi del 1100; l'antica parrocchiale
S. Maria di Lebbia sulla strada della Biandrina; la parrocchiale dell’Assunta del '700, con
scurolo, tele del Peracino e affreschi dell'Orgiazzi; inoltre vari oratori: S. Marta, S. Maria
delle Grazie, S. Rocco, S. Onofrio, S. Agata e S. Apollinare. E ancora, la casa nobiliare
Perego Pinzio Lavagetto del ‘700, ora casa di riposo, il neoclassico palazzo comunale,
la Tettoia in ferro del mercato, dei primi del ‘900 e due mulini un tempo azionati dalla
Roggia Molinara, testimanianze del ruolo storico dell'acqua nella cultura materiale.
14 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI CAVAGLIETTO
Abitanti: 412 Superfi cie kmq: 6,57 Altitudine slm m: 233 Festa patronale: ultima domenica di luglio - Sant’Aurelia Sito del Comune: www.comune.cavaglietto.no.it
Il Drappo dei Comuni 15
Itinerari tematici: Archeologico, Percorsi Nordic Walking, Percorso Cluniacense,
Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Piatti della tradizione: paniscia, fritture miste
Prodotti tipici: gorgonzola DOP, miele, vini Colline Novaresi DOC, dolci
Alcuni Appuntamenti: Camminata dei presepi (gennaio)
Ospitalità:
Insediamento romano, dal 1092 ha nel monastero cluniacense femminile un nucleo
storico importante, oggi cascina Monastero. Teatro di dominazioni susseguitesi nei
secoli, la comunità assume una sua identità nel XVII sec., con l’adozione di propri
Statuti. Nell'800 vede la realizzazione di opere sociali e viarie importanti.
Centro rurale ai piedi delle colline novaresi, oggi vive uno sviluppo nella produzione
casearia e apicola oltre alla coltivazione della vite, del foraggio e del mais.
Nel centro storico, l'ottocentesco palazzo Maggiotti, sede del Municipio, conserva
un'ara romana in serizzo posta nella sala consiliare. Altri beni culturali sono la
parrocchiale di S. Vittore Martire con affreschi, la colonna votiva del '500 nella
piazza della chiesa, l'oratorio settecentesco di S. Nicolao sul colle, le chiese di S.
Grato del XVII sec. che ospita il Museo Permanente del Presepe nel centro abitato,
della SS. Annunciata del XVII sec. con pregevole ancona lignea barocca e di S. Pietro
con resti di affreschi medievali nell'ex monastero, ora in disuso. E ancora un mulino
un tempo azionato dalla roggia Guida, testimonia il ruolo storico dell'acqua nella
cultura materiale.
16 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI CAVAGLIO D'AGOGNA
Abitanti: 1282 Superfi cie kmq: 9,85 Altitudine slm m: 243 Festa patronale: 16 luglio - Madonna del Carmine o del Carmelo Sito del Comune: www.comune.cavagliodagogna.no.it
Il Drappo dei Comuni 17
Comune nelle: Riserve Pedemontane e Terre d'Acqua (Baragge)
Itinerari tematici: Case Rurali Mulini e Musei Etnografi ci, Sentieri della Riserva
Naturale delle Baragge, Percorsi Nordic Walking.
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching nella Riserva delle Baragge
Piatti della tradizione: frittura alla cavagliese, polenta e tapulon
Prodotti tipici: vini Colline Novaresi DOC, miele
Alcuni Appuntamenti: Paesingioco (giugno - itinerante nei Comuni), 6 in Baraggia
(settembre), Presepe vivente (dicembre, ad anni alterni)
Ospitalità:
Di origine celtica, abitato dai romani lungo la via Settimia, vede in seguito susseguirsi
diversi feudatari e dominazioni.
L'Agogna per secoli svolge funzione di difesa e approvvigionamento idrico. Il XIX
secolo, con la costruzione del primo ponte sul torrente, segna anche lo sviluppo del
paese con attività industriali, artigianali e commerciali, che portano all’abbandono,
nelle colline, delle coltivazioni di ciliegi ed anche di vigneti, oggi rivitalizzati per la
produzione dei vini della gamma Colline Novaresi DOC.
Tra i beni culturali, la parrocchiale di S. Mamante, consacrata nel '500, ricca di
affreschi e un dipinto del Peracino; l’oratorio di S. Rocco del '600; la chiesa della
Madonna della Neve. Inoltre la “casa degli spagnoli” del '600, l’asilo infantile “De
Marchi-Boriolo” del 1896 e l'ex “Distilleria di Cavaglio” del 1890. E ancora, le
fondamenta del fortilizio medievale tuttora visibili in collina, il mulino seicentesco
sulla roggia Molinara, il lavatoio e una ghiacciaia, testimonianze del ruolo storico
dell'acqua nella cultura materiale.
18 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI CAVALLIRIO
Abitanti: 1296 Superfi cie kmq: 8,08 Altitudine slm m: 367 Festa patronale: 22 gennaio - San Gaudenzio Sito del Comune: www.comune.cavallirio.novara.it
Il Drappo dei Comuni 19
Comune nelle: Aree Protette della Valle Sesia (Monte Fenera) e delle Riserve Pedemontane
e Terre d'Acqua (Baragge)
Itinerari tematici: Sentieri della Riserva Naturale delle Baragge, Sentieri del Boca e
dei Veleggiatori e del Malconcio nel Parco del Monte Fenera, Percorsi Nordic Walking,
Sentiero Novara
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching nella Riserva delle Baragge e sul
Monte Fenera
Piatti della tradizione: piatti della tradizione contadina, tapulon
Prodotti tipici: gorgonzola DOP e toma DOP, salame di cinghiale, miele, vini Boca DOC
e Colline Novaresi DOC
Alcuni Appuntamenti: Carnevale (febbraio/marzo), Fenera Trail (aprile), Festa dello Sport
(luglio), Festa di S. Germano - Rassegna di poesia dialettale (luglio/agosto), 6 in Baraggia (settembre)
Ospitalità:
Di origini romane testimoniate da ritrovamenti archeologici, in seguito vede susseguirsi diversi
feudatari. L'origine del nome del borgo pare risalga a “Curticella de cavalli regis” secondo un diploma
imperiale del 1025. Situato tra le valli del Sesia e dell'Agogna, è inserito sia nel Parco Naturale del
Monte Fenera, sia nella Riserva Naturale Orientata delle Baragge.Un tempo centro agricolo, vede
oggi insediate attività di allevamento di cinghiali, industria chimica, metalmeccanica e casearia
(gorgonzola DOP), oltre allo sviluppo della produzione vitivinicola (Boca DOC e Colline Novaresi
DOC) e al ripopolamento di vigneti. Dalla collina dominano le Tre Madonnine, piccole cappelle votive
dell’800, i resti di una Torre ricostruita su rovine dei sec. XI-XIII. Altri beni culturali sono: la chiesa
medievale di S. Germano, con parti murarie del sec. XI, situata in campagna; la parrocchiale di S.
Gaudenzio, citata nel 1498 e ampliata nel '700, con altari marmorei e tele; gli affreschi nell'Ossario
esterno alla parrocchiale; gli oratori dell’Assunta (1616) e di S. Rocco (1770) affrescato dal Peracino.
20 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI CRESSA
Abitanti: 1510 Superfi cie kmq: 7,11 Altitudine slm m: 267 Festa patronale: San Prospero - ultima domenica di luglio Sito del Comune: www.comune.cressa.no.it
Il Drappo dei Comuni 21
Itinerari tematici: Antichi Oratori campestri, Case rurali Mulini e Musei Etnografi ci
Piatti della tradizione: rustida, busoca, frità rugnosa, tapulon cun al vorzi, patati
palitai, pot, grjina d’uva
Alcuni appuntamenti: Festival itinerante “Un Paese a sei corde” (giugno-luglio)
Ospitalità:
Il nome del borgo Crisiae compare in epoca romana e, infi ne, nel 1330 diventa Cressa. Dal
Duecento al Settecento si avvicendano potenti famiglie nobiliari tra cui, infi ne, i Borromeo
che legano il destino di Cressa e delle sue attività agricole e produttive al mantenimento
dell’Isola Bella del Lago Maggiore, vendendone nel 1918 tutto il territorio al banchiere-
industriale J. De Fernex, ove sviluppa la gelsi-bachicoltura fi no al tracollo fi nanziario nel
1929, con conseguente vendita delle sue proprietà alle famiglie locali. Da quel momento
Cressa si sviluppa come centro agricolo e anche industriale favorito dalla presenza della
ferrovia. Testimonianza dell’attività agricola è l’antica fattoria dei Borromeo a ridosso del
centro storico e complesso architettonico di valore che ha conservato il suo originale fascino.
Di importanza storico-artistica è l’oratorio romanico di S. Giulio del sec. XI, fuori dall’abitato,
in cui sono visibili solo parte del ciclo pittorico preesistente e affreschi del Cinquecento. Tra gli
edifi ci sacri, la parrocchiale dei SS. Giulio e Amatore risalente al 1504 al centro del paese;
il santuario Mariano, la chiesa dedicata alla Beata Vergine Immacolata e la Chiesa della
Madonna delle Grazie già cappelletta denominata “Beata Vergine della Bettola” risalenti al
XVII sec.; poi la chiesa di S. Eurosia presso l’omonima cascina in collina e la chiesa di S.
Antonino di fattezze medioevali. Del 1705 è l’opera Pia Giacobini. Dal 2010, nella vecchia
cantina restaurata dell’ex municipio, il Museo del Baco da Seta è sede di laboratori didattici
rivolti ai bambini, con testimonianze e video sulla storia della bachicoltura locale e racconti
della memoria Cressese su questa importante attività.
22 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI CUREGGIO
Abitanti: 2588 Superfi cie kmq: 8,38 Altitudine slm m: 289 Festa patronale: 16 agosto - San Rocco Città per Camminare
Sito del Comune: www.comune.cureggio.no.it
Il Drappo dei Comuni 23
Comune nelle: Riserve Pedemontane e Terre d'Acqua (Baragge)
Itinerari tematici: Archeologici, Abbazie e antiche Pievi, Sentieri della Riserva Naturale
delle Baragge, Percorsi Nordic Walking, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching nella Riserva delle Baragge
Piatti della tradizione: tapulon, rüstida,
Prodotti tipici: carni, vini Colline Novaresi DOC, cipolle bionde del Piano Rosa
Alcuni Appuntamenti: Festa in piazza (agosto, collegata a festa patronale), Sagra
campestre (agosto/settembre in Cascina Enea), Presepe vivente (dicembre/gennaio,
ad anni pari)
Ospitalità:
Il primo nucleo del borgo è di età romana, ma reperti attestano insediamenti della
cultura di Golasecca del VII sec. a.C. e celtici. Nel Mille è sede di un’importante
pieve, in seguito vede avvicendarsi diversi feudatari. Sulla terrazza collinare del
Piano Rosa, tra l'Agogna e il Sizzone, con rogge e mulini (ben 14 nel XIII sec.), oggi
ha tra le principali attività l’edilizia, la rubinetteria, la meccanica, l'artigianato,
oltre alle colture di cereali, vite e allevamento.Tra i beni culturali, di rilievo il
battistero romanico di S. Giovanni (XI sec.) con vasca paleocristiana e affreschi del
XIII sec e la parrocchiale di S. M. Assunta, antica pieve con campanile romanico
e affreschi dei sec. XV-XVI; le chiese di S. Rocco (XVI sec.) e S. Bernardo del '700;
in Marzalesco, la chiesa della Madonna della Neve edifi cata sull'oratorio romanico
di S. Pietro con affreschi del '400-'500; tra i vigneti, i resti di una fortifi cazione e
la chiesa di S. Maria del XII sec. E ancora, fornaci e vari mulini, testimonianze di
archeologia industriale e cultura materiale.
24 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI FARA NOVARESE
Abitanti: 2093 Superfi cie kmq: 9,35 Altitudine slm m: 211 Festa patronale: prima domenica di luglio - San Damiano Città del Vino
Sito del Comune: www.comune.faranovarese.no.it
Il Drappo dei Comuni 25
Itinerari tematici: Antichi Oratori campestri, Castelli Palazzi Ville e Giardini storici,
Case Rurali Mulini e Musei Etnografi ci, Seicento nel novarese, Sentiero Novara,
Percorsi Nordic Walking, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Piatti della tradizione: frittura alla farese, fritto dolce
Prodotti tipici: vini Fara DOC, Colline Novaresi DOC e Caramino, carni e salumi,
riso, baci di Fara, torta di S. Damiano
Alcuni Appuntamenti: Mercatino dei prodotti del bosco (settembre), Mercatino di
Natale (dicembre)
Ospitalità:
Di origini celtiche, poi centro longobardo, in seguito vede susseguirsi diversi feudatari
e dominazioni. Il paese si stende dalla collina verso la pianura. Già centro rurale,
negli anni ’50 del Novecento vive i grandi cambiamenti che portano all'abbandono
dell’agricoltura per l’industria, in particolare, manifatturiera e, nel contempo, anche
all'innovazione tecnologica dell’agricoltura. Da secoli la viticoltura occupa buona
parte dell’area collinare dando vini di pregio, tra cui la storica Fara DOC. Nel 1954
nasce la Cantina Sociale dei Colli Novaresi. Nella zona pianeggiante dominano
le coltivazioni del mais e i pioppeti. Inoltre opera una riseria. Tra i beni culturali,
l'antica parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo al cimitero, d'impianto romanico con rari
affreschi di vita contadina del XV sec.; in paese, la parrocchiale dei SS. Fabiano e
Sebastiano (‘600) riccamente decorata e lo scurolo di S. Damiano; la chiesa romanica
della Madonna dei Campi, con affreschi di pregio (sec. XIV). Dominano il borgo il
Castellone, dell’XI sec., e il Castello Superiore, del XV sec. Tra le residenze signorili il
Palazzo Dessilani. E ancora, la roggia Mora con suggestivi scorci e il mulino di Piazza
sulla roggia Canturina, recuperato per usi espositivi.
26 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI FONTANETO D'AGOGNA
Abitanti: 2740 Superfi cie kmq: 21 Altitudine slm m: 260 Festa patronale: seconda domenica di agosto - Sant'Alessandro Sito del Comune: www.comune.fontaneto.no.it/
Il Drappo dei Comuni 27
Comune nelle: Riserve Pedemontrane e Terre d'Acqua (Baragge)
Itinerari tematici: Archeologici, Castelli Palazzi Ville e Giardini storici, Seicento
nel Novarese, Antonelliani, Sentieri della Riserva Naturale delle Baragge, Percorsi
Nordic Walking, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching nella Riserva delle Baragge
Piatti della tradizione: stufati, tapulon, fritura, patate della vigna
Prodotti tipici: vini Colline Novaresi DOC, miele, salumi, gorgonzola DOP
Alcuni Appuntamenti: Carnevalgustoso (febbraio/marzo), FontanetoArteSapori
(giugno), 6 in Baraggia (settembre)
Ospitalità:
Insediamenti neolitici e d'età romana segnano le origini di Fontaneto che vede poi
avvicendarsi feudatari e dominazioni.
Borgo con zone di pianura e collinari da cui spicca la Torre del Mirasole, è percorso
dai torrenti Sizzone e Agogna ed ha molti fontanili da cui deriva il suo nome.
Già centro agricolo, con lo sviluppo industriale vede oggi la presenza di imprese nei
settori alimentare e idrotermosanitario.
Tra i beni culturali, i resti del castello Visconteo costruito nel '400 su castrum del X sec.,
poi ristrutturato nel '700; accanto, l’oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano, riedifi cato
a fi ne '600 su resti abbaziali; la parrocchiale della B.V. Assunta, costruita su cappella
del Mille, con tavola di Sperindio Cagnola ('500), tela di Tanzio da Varallo (1628-
29) e scurolo neoclassico dell'Antonelli (1842); inoltre le chiese dell'Annunciata con
affreschi del 1516, di S. Rocco (1514), con affreschi e modello d'altare antonelliano,
e di S. Martino, legata al culto delle acque per la vicina fontana.
28 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI GHEMME
Abitanti: 3660 Superfi cie kmq: 20,57 Altitudine slm m: 242 Festa patronale: primo venerdì di maggio - Beata Panacea Città del Vino, Città del Miele,
Città del Pane, Borgo della Grappa
Sito del Comune: www.comune.ghemme.novara.it
Il Drappo dei Comuni 29
Comune nelle: Riserve Pedemontane e Terre d'Acqua (Baragge)
Itinerari tematici: Castelli Palazzi Ville Giardini storici, Seicento nel novarese,
Antonelliani, Percorso devozionale in antichi luoghi d'arte e di fede, Percorso Cluniacense,
Sentiero Novara, Percorsi Nordic Walking, Sentieri della Riserva Naturale delle Baragge,
Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching nella Riserva delle Baragge
Piatti della tradizione: paniscia, rustiscion, brasato al Ghemme,
Prodotti tipici: vini Ghemme DOCG e Colline Novaresi DOC, miele, grappe, aceti, dolci,
Beatine, pane con l’uva
Alcuni Appuntamenti: Mostra mercato del vino (maggio), Carnevale (febbraio/marzo), 6
in Baraggia (settembre), Metti il miele in tavola (ottobre), Natale Junior Festival (dicembre)
Ospitalità:
Le sue origini risalgono al periodo Neolitico. Importante centro in epoca romana, in seguito
vede susseguirsi diversi feudatari. Nell'800 è tra i primi centri manifatturieri. Oggi ad una
realtà industriale si affi anca il terziario e la tradizionale produzione del vino, vero simbolo
del borgo, con il Ghemme DOCG e le Colline Novaresi DOC. É anche sede del Consorzio
di Tutela Nebbioli Alto Piemonte. Fra la baraggia collinare e la piana lungo il Sesia, offre
splendide passeggiate e angoli di suggestiva bellezza lungo la roggia Mora, con i canali delle
centrali elettriche e la roggia Canturina. Tra i beni culturali: il castello-ricetto medioevale,
con le sue vie acciottolate; la parrocchiale barocca con pregevoli opere d’arte e lo Scurolo
della Beata Panacea, progettato dall'architetto ghemmese Alessandro Antonelli; le Chiese di
S. Rocco e S. Fabiano. Caratteristico il centro storico per la regolarità dell’impianto stradale,
su cui si affacciano palazzi ed edifi ci storici. In collina, i resti di una fornace, testimonianza
di archeologia industriale.
30 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI GRIGNASCO
Abitanti: 4779 Superfi cie kmq: 14,62 Altitudine slm m: 322 Festa patronale: 15 agosto - Santa Maria Assunta Sito del Comune: www.comune.grignasco.no.it
Il Drappo dei Comuni 31
Comune nelle: Aree protette della Valle Sesia (Monte Fenera)
Itinerari tematici: Archeologici, Abbazie e antiche Pievi, Seicento nel Novarese, Sentieri
del Boca e dei Veleggiatori e del Malconcio nel Parco del Monte Fenera, Percorsi Nordic
Walking
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching sul Monte Fenera
Curiosità archeologiche, paleontologiche, geologiche e naturalistiche: Grotte di
Ara, già luogo di culto delle acque, nel Monte Fenera
Piatti della tradizione: salsa bagnetto verde, batù dal lard, torta di pane
Prodotti tipici: miele, vini Boca DOC e Colline Novaresi DOC, salam d'la duja,
sanguinaccio
Alcuni Appuntamenti: Carnevale (gennaio/febbraio/marzo), Vie in festa (maggio),
Ferragosto Grignaschese (agosto, collegato alla festa patronale)
Ospitalità:
Importanti reperti attestano insediamenti sul Monte Fenera fi n dal lontano Paleolitico e in
pianura dal I sec. d.C. Nei passaggi feudali, la comunità afferma peso nei propri Statuti.
Nell'800 si insedia la Filatura che porta Grignasco nel mondo, nascono istituzioni socio-
culturali, si sviluppa la lavorazione del legno e poi l'industria del mobile tra le principali
attività fi no agli anni '70. Centro industriale e terziario, oggi vive anche la rivitalizzazione
della viticoltura con i vini Boca DOC e Colline Novaresi DOC. Il Fenera domina sul fi ume
Sesia, sull'antico borgo e sulla pianura. Tra i beni culturali, la romanica S. Maria delle
Grazie con affreschi di pregio; al cimitero, l'antica pieve di S. Maria in Bovagliano; gli
antichi oratori di S. Antonio, S. Rocco e S. Graziano; la parrocchiale barocca dell’Assunta,
progettata da Vittone; la viuzza delle cappelle della Via Crucis e resti del castello di S.
Genesio; la casa a loggiato “Il Roncaccio” e Palazzo Durio.
32 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI LANDIONA
Abitanti: 596 Superfi cie kmq: 7,26 Altitudine slm m: 184 Festa patronale: terza domenica di luglio - SS. Pietro e Paolo Sito del Comune: www.comune.landiona.no.it
Il Drappo dei Comuni 33
Itinerari: Antichi Oratori campestri, Percorsi devozionali in antichi luoghi d'arte e di
fede, Case Rurali Mulini e Musei Etnografi ci, Vie Verdi dell'acqua - Fontane, Percorso
Fontane, Terrafragola
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching lungo l'asta del Sesia
Piatti della tradizione: paniscia, fritto misto, rane fritte e in guazzetto, oca con verza,
dolci con uva fragola
Prodotti tipici: uva fragola, riso, salam d'la duja, fi dighin
Alcuni Appuntamenti: Rappresentazione dell’Epifania (gennaio)
Ospitalità:
Di probabili origini celtiche, ha tracce di insediamenti romani e visibili testimonianze
d'epoca medievale e dell'avvicendarsi di feudatari. Inserita nel territorio della Biandrina,
già nel 1280 ha importanti percorsi irrigui, immutati nel tempo e fondamentali per le
coltivazioni agricole e per la vita dei landionesi. Da sempre centro rurale, Landiona
vive oggi anche una realtà industriale in campo cosmetico. È terra di boschi, pioppeti,
campi di mais e uva fragola, ma anche di fontanili. Tra i beni culturali: l’oratorio
campestre di S. Maria dei Campi del XII sec., con pregevoli affreschi, la parrocchiale
dei SS. Pietro e Paolo, di origini antiche con interni barocchi e l’oratorio campestre
di San Rocco del XVI sec. Nel borgo sono visibili i resti del castello (1280), più volte
rimaneggiato e ora sede del Comune e la sua Torre del XV sec., con loggia e mura
perimetrali della corte, in parte conservate. Inoltre l'antico Palazzo Porta, un tempo
residenza di campagna e due mulini, uno sulla roggia Molinara ancora ben conservato
e l'altro un tempo azionato dalla Fontana Morina, testimonianze del ruolo storico
dell'acqua nella cultura materiale.
34 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI MAGGIORA
Abitanti: 1776 Superfi cie kmq: 10,67
Altitudine slm m: 397 Festa patronale: 18 agosto - Sant’Agapito Sito del Comune: www.comune.maggiora.no.it
Il Drappo dei Comuni 35
Itinerari tematici: Seicento nel Novarese, Antonelliani, Sentieri del Boca, Ippovie,
Percorsi Nordic Walking, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Piatti della tradizione: paniscia, risotto con i funghi
Prodotti tipici: carni, vini, Boca DOC e Colline Novaresi DOC, dolci Gormulin e
Curunin
Alcuni Appuntamenti: Palio dei rioni - Corsa delle botti (giugno), Campionati
italiani europei di autocross (Pasquetta, maggio, settembre, ottobre), Jeepers Meeting
(giugno)
Ospitalità:
È di origini antiche che vanno dall'età del ferro agli insediamenti di diverse popolazioni,
liguri, celti, poi romani e longobardi, fi no all'avvicendarsi di diversi feudatari.
La prevalente economia agricola e zootecnica tra l'800 e il '900 vede anche attività di
estrazione di argille e produzione di laterizi.
Borgo collinare attraversato dal torrente Sizzone, ha nelle opere di Alessandro Antonelli
i suoi principali emblemi: il palazzo di residenza dell'architetto (1835), lo scurolo di S.
Agapito, il piano regolatore e il cimitero.
Tra i beni, la parrocchiale barocca dello Spirito Santo riccamente ornata con dipinti
di Tarquinio Grassi, Gianoli e Peracino, l'antica parrocchiale di S. Maria Campestre
con muri a ciottoli, le chiese B. V. Addolorata (1754), S. Croce, S. Antonio da Padova,
su fondamenta del '600, S. Rocco e le cappelle di S. Pietro e S. Stefano (sec. XVII).
Tra gli edifi ci civili, il barocco Palazzo Imbrici, sede del Municipio e Casa Finazzi
con porticato e cortile, sede di attività culturali. E ancora, in precollina i resti di una
fornace, testimonianza di archeologia industriale.
36 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI MANDELLO VITTA
Abitanti: 248 Superfi cie kmq: 5,88
Altitudine slm m: 175 Festa patronale: 10 Agosto - San Lorenzo Sito del Comune: www.comune.mandellovitta.no.it
Il Drappo dei Comuni 37
Itinerari tematici: Abbazie e antiche Pievi, Vie Verdi dell’acqua- Fontane
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching lungo l'asta del Sesia
Piatti della tradizione: paniscia, oca con le verze, rane fritte, anatra arrosto e frittura
di maiale
Prodotti tipici: riso
Alcuni Appuntamenti: Festa patronale di S. Lorenzo e S. Lorenzino (agosto)
Ospitalità:
Di antiche origini, attestate da ritrovamenti archeologici nel territorio e da resti di un
sepolcreto di epoca longobarda, Mandello all'inizio del 1200 è presidio di controllo del
fi ume Sesia lungo la Biandrina e il suo nome lo deve al fondatore del borgo franco. Nel
'500 passa ad altra famiglia feudale.
Ha un'economia prevalentemente agricola ed è caratterizzata dalla presenza di rogge,
cavi e fontanili.
Simbolo del borgo franco è la Torre del XII sec., all’ingresso del paese, già destinata al
pagamento dei pedaggi. Tra i beni culturali, nella piazza la parrocchiale romanica di S.
Lorenzo del XII sec., con muratura esterna in ciottoli di fi ume intervallati da mattoni e,
all'interno, affreschi dei secoli XVI e XVII; l’oratorio di S. Rocco, nell’omonima cascina,
con affreschi del '400; l’ex oratorio di S. Antonio con un dipinto del XV sec.; inoltre
l’ottocentesco Palazzo comunale, con ampio porticato.
38 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI PRATO SESIA
Abitanti: 1998 Superfi cie kmq: 12,57 Altitudine slm m: 275 Festa patronale: 15 giugno - San Bernardo da Mentone Sito del Comune: www.comune.prato-sesia.no.it
Il Drappo dei Comuni 39
Comune nelle: Aree Protette della Valle Sesia (Monte Fenera)
Itinerari tematici: Seicento nel Novarese, Case Rurali Mulini e Musei Etnografi ci,
Sentieri del Boca e dei Veleggiatori e del Malconcio nel Parco del Monte Fenera, Sentiero
Novara, Percorsi Nordic Walking, Ippovie, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching sul Monte Fenera
Geosito: Caldera del supervulcano del Sesia
Piatti della tradizione: paniscia, tapulon, rustiscion, castagnaccio
Prodotti tipici: gorgonzola DOP e toma DOP, vini Boca DOC e Colline Novaresi DOC,
salam d’la duja, fi dighina, marzapani e sanguinacci, prodotti De.C.O.: frachet, toma
valsesiana, erborinato di capra, mocetta e prosciutto di struzzo
Alcuni Appuntamenti: Carnevale (febbraio/marzo), Paesingioco (giugno - Itinerante
nei comuni), Cena rinascimentale al Castello di Sopramonte (luglio), 6 in Baraggia
(settembre), Castagnate (da ottobre a novembre), Presepe vivente (dicembe, ad anni pari),
Mercatini di Natale (dicembre)
Ospitalità:
I primi insediamenti sono d'epoca romana. Nel 1014 il borgo è citato con il nome di Karon,
forse di origine celtica. Secondo alcuni storici, a Prato nasce Frà Dolcino, mandato al rogo
per eresia nel 1307. Nel '600 il borgo diventa autonomo e controlla i propri mulini. Centro
agricolo, dalla metà del '900 scopre una forte vocazione industriale e oggi anche un rilancio
della viticoltura (vini Boca DOC e Colline Novaresi DOC). Dalla collina di Sopramonte
è possibile ammirare uno spettacolare panorama che abbraccia il Monte Rosa e il Monte
Fenera fi no alle pianure del Novarese. Caratteristico è l’arco di pietra che porta al colle dove
sorgono l’imponente torre, simbolo del paese, i resti del castello e la chiesa della Natività
della Vergine, con affreschi di pregio. Nel borgo la parrocchiale di S. Bernardo (XIV sec.) di
notevole valore artistico e gli oratori B.V. della Quercia, S. Sebastiano e B.V. della Neve. E
ancora un antico mulino, testimonianza del ruolo storico dell'acqua nella cultura materiale,
con la vicina pista da canapa e il regimatore che alimenta la roggia Mora.
40 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI ROMAGNANO SESIA
Abitanti: 4103 Superfi cie kmq: 18,07 Altitudine slm m: 267 Festa patronale: 10 luglio - San Silano Città del Vino
Sito del Comune: www.comune.romagnano-sesia.no.it/
Il Drappo dei Comuni 41
Comune nelle: Riserve Pedemontane e Terre d'Acqua (Baragge)
Itinerari tematici: Archeologici, Antichi Oratori campestri, Abbazie e antiche Pievi,
Percorso devozionale in antichi luoghi d'arte e di fede, Seicento nel novarese, Case Rurali,
Mulini e Musei Etnografi ci, Antonelliani, Sentieri della Riserva Naturale delle Baragge,
Percorsi Nordic Walking, Ippovie, Sentiero Novara, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching nella Riserva delle Baragge
Piatti della tradizione: rusticion, polenta con salsiccia
Prodotti tipici: vini Ghemme DOCG e Colline Novaresi DOC, Büsaròla
Alcuni Appuntamenti: Rappresentazione dell’Epifania (gennaio, ad anni pari),
Rappresentazione del Venerdì Santo (marzo/aprile, ad anni dispari), Vino per Bacco
(maggio), Paesingioco (giugno - itinerante nei Comuni), 6 in Baraggia (settembre),
Raduno Auto e moto d'epoca (settembre)
Ospitalità:
Di origini romane, dal Mille è sede di abbazia benedettina. Con dignità di borgo nel 1198, vede
susseguirsi diversi feudatari e nel 1797 è comune autonomo. Dall’800 l’industria via via prevale
sulla tradizionale economia agricola. Oggi è rilevante anche il terziario e la vitivinicoltura vive un
forte rilancio. Le colline e il fi ume Sesia fanno da cornice naturale al borgo, crocevia di importanti
arterie e porta della Valsesia. Da sempre l’acqua derivata dal Sesia, dallo Strona e dalla roggia
Mora è risorsa per gli usi produttivi e agricoli nel Novarese, Vercellese e Lomellina. Il centro è
d’impianto medievale, con l’abbaziale di S. Silano, la Cantina dei Santi con affreschi del '400, la
Madonna del Popolo con dipinti di Tarquinio Grassi e la Torre del Pretorio. Poi l’antonelliana
Villa Caccia con il parco e il Museo Storico Etnografi co della Bassa Valsesia, il ponte medievale, il
romanico oratorio di S. Martino di Breclema e scorci lungo la roggia Mora e il fi ume Sesia. Dal
1729 è teatro della rappresentazione del Venerdì Santo, emblema della tradizione popolare.
42 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI SAN NAZZARO SESIA
Abitanti: 701 Superfi cie kmq: 11,5
Altitudine slm m: 153 Festa patronale: 28 luglio - Santi Nazario e Celso Sito del Comune: www.comune.sannazzarosesia.no.it
Il Drappo dei Comuni 43
Comune nelle: Riserve Pedemontane e delle Terre d'Acqua (Lame del Sesia)
Itinerari tematici: Archeologici, Abbazie e antiche Pievi, Percorso devozionale in
antichi luoghi d’arte e di fede, Cascine storiche - Ghiacciaia, Vie Verdi del Riso - Abbazie,
Sentieri del Parco Naturale delle Lame del Sesia, Ippovie, Sentiero Novara, Itinerari del
Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: ibis sacri e birdwatching lungo l'asta del Sesia e le risaie
Piatti della tradizione: paniscia, rane fritte
Prodotti tipici: riso, carni, salam d'la duja
Alcuni Appuntamenti: Carnevale (febbraio/marzo), Rappresentazione del Venerdì
Santo (marzo/aprile), Grande festa in piazza (luglio, collegata alla festa patronale),
Festa della Madonna della Fontana (settembre), Riso e Rane (settembre), Processione
del Guado (settembre)
Ospitalità:
Le alterne vicende storiche di S. Nazzaro sono legate a quelle dell'abbazia benedettina, dalla
sua fondazione nel 1040 sino alla soppressione nel 1801. Borgo della pianura risicola,
toccato dal fi ume Sesia, con caratteristica tipologia rurale, vede ora arricchita la vocazione
agricola con quella naturalistica, turistica e culturale. Emblema del borgo è l’abbazia dei
Santi Nazario e Celso, un complesso fra i più rilevanti del nord Italia cinto da mura del XV
sec. Oltre all'imponente torre campanaria del 1040 è ancora visibile il nartece romanico
(sec. XI-XII). Della ricostruzione quattrocentesca sono visitabili la chiesa in stile gotico-
lombardo e il chiostro, con affreschi coevi; il complesso è abbellito da decorazioni in cotto
tipiche dello stile. Altri beni culturali sono l’oratorio di S. Rocco del ‘700, il santuario della
Madonna della Fontana (sec. XVIII), con affreschi del Peracino, la ghiacciaia comunale
del 1871 e il Museo dei Ceppi con sculture tratte da ceppi sradicati dal fi ume.
44 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI SILLAVENGO
Abitanti: 587
Superfi cie kmq: 9,54
Altitudine slm m: 192 Festa patronale: 31 luglio - San Germano Sito del Comune: www.comune.sillavengo.no.it
Il Drappo dei Comuni 45
Itinerari tematici: Antichi Oratori campestri, Vie Verdi dell'acqua - Fontane, Terrafragola
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching lungo l'asta del Sesia
Piatti della tradizione: paniscia,
Prodotti tipici: riso, uva fragola, carni, salam d’la duja, fi dighin
Alcuni Appuntamenti: Festa della birra (giugno)
Ospitalità:
Ritrovamenti testimoniano le origini romane di Sillavengo, anche se il nome ha probabili
origini celtiche. Già documentato nel 1067, vede poi avvicendarsi diversi feudatari.
Borgo della pianura irrigua e terra di risaia è caratterizzato anche dalla presenza di
fontanili nelle vicinanze dell'asta del Sesia e delle macchie boschive. L'economia si basa
da sempre sull'agricoltura, in prevalenza cerealicola, e sull'allevamento zootecnico, in
particolare suino.
Tra i beni culturali: la chiesa S. Maria Vetere al cimitero (sec. XII e XIII) con affreschi del
‘500 e campanile romanico; l'oratorio di S. Maria Nova del '400, con pregevoli affreschi;
la chiesa di S. Maria delle Grazie, già parrocchiale nel '500, ricostruita nell'800 con
pregevole organo a canne del '600 del Gavinelli e scurolo; la chiesa di S. Giovanni in
castro con altare settecentesco e affreschi. Del castello originario resta ben poco.
46 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI SIZZANO
Abitanti: 1468 Superfi cie kmq: 10,5 Altitudine slm m: 225 Festa patronale: 8 maggio - San Vittore Città del Vino
Sito del Comune: www.comune.sizzano.no.it
Il Drappo dei Comuni 47
Itinerari tematici: Archeologici, Abbazie e antiche Pievi, Castelli Palazzi Ville e Giardini
storici, Percorsi Nordic Walking, Sentiero Novara, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching in collina
Piatti della tradizione: paniscia, frittura alla Sizzanese
Prodotti tipici: miele, carni, amarene di Sizzano, vini Sizzano DOC e Colline Novaresi
DOC, ciliege sotto spirito, salam d'la duja, pane d'uva e altri prodotti da forno, torta di
amarene, carsantin
Alcuni Appuntamenti: Rappresentazione dei Re Magi (gennaio), Promoterr - Fiera
dei Comuni (giugno), Mostra del vino Sizzano DOC (giugno), Festa della Vendemmia
(settembre), Rappresentazione della Natività (dicembre)
Ospitalità:
Di origini celtiche (V sec. a.C.), poi sede di insediamenti romani, vede in seguito
avvicendarsi diversi feudatari. Antico paese rurale, ai piedi di colline moreniche ricoperte
di vigneti, è oggi un importante centro di produzione di vini pregiati, tra cui il Sizzano,
DOC storica, e la gamma Colline Novaresi DOC. In pianura, predomina la presenza
di coltivazione di cereali e di produzioni artigianali e industriali. Tra i beni culturali,
la parrocchiale di San Vittore, sorta sui resti di un edifi cio romano e antica pieve con
importanti ritrovamenti paleocristiani e romanici, cinta dalle case del ricetto medievale;
la chiesa di S. Grato con affreschi del XV sec., il Santuario di S. Maria del sec. XVI, S.
Giuseppe dei sec. XIV-XV e l’oratorio di S. Rocco del sec. XVII. E ancora, Palazzo Caccia
Trivulzio Manzoni, il neoclassico Palazzo Tornielli, che custodisce nelle cantine un antico
torchio a peso, simbolo della civiltà contadina e poi suggestivi scorci lungo la roggia Mora,
in particolare, nelle vicinanze della chiesa di S. Grato.
48 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI SUNO
Abitanti: 2825 Superfi cie kmq: 21,32 Altitudine slm m: 251 Festa patronale: 25 e 26 agosto - San Genesio Città del Vino
Sito del Comune: www.comune.suno.novara.it
Il Drappo dei Comuni 49
Itinerari tematici: Archeologici, Abbazie e antiche Pievi, Case Rurali Mulini e Musei
Etnografi ci, Sentiero Novara, Ippovie, Itinerari del Borgo tra cultura e natura
Punti di osservazione naturalistica: birdwatching in collina
Curiosità: Osservatorio astronomico tra i vigneti, Preja da Scalavé (antico masso erratico)
Piatti della tradizione: frittura sunese
Prodotti tipici: miele, uva fragola, vini Colline Novaresi DOC, salam d'la duja, fi dighina,
dolci
Alcuni Appuntamenti: Paesingioco (giugno - itinerante nei Comuni), Festa dell'uva fragola
(seconda metà di agosto)
Ospitalità:
Importante centro romano lungo la Via Settimia, prende il nome dalla famiglia
feudale che domina Suno. Borgo rurale, accanto all'attività agricola e alla zootecnia,
oggi vive lo sviluppo della coltivazione della vite, dell’uva fragola e di produzioni
agricole biologiche, nonché di attività nei settori agroalimentare e agrituristico. Vede
anche la presenza di industrie di rubinetteria ad alta tecnologia. Ai piedi di colline
moreniche ricoperte da vigneti con i tipici roccoli, offre anche itinerari di turismo
equestre. Tra i beni culturali, la pieve di S. Genesio (XI sec.) e l’oratorio campestre di
S. Maria della Neve (1220) con affreschi del XV sec., fuori dall'abitato; la parrocchiale
settecentesca della SS. Trinità, costruita su un edifi cio del ‘400, il castello Della Porta,
su preesistente fortilizio medievale e il barocco Palazzo Biscaretti di Ruffi a. E ancora,
nei campi l'antica fornace, interessante testimonianza di archeologia industriale e in
località Mottoscarone il Museo degli attrezzi agricoli contadini.
50 Il Drappo dei Comuni
COMUNE DI VILLATA
Abitanti: 1614 Superfi cie kmq: 14,37 Altitudine slm m: 136 Festa patronale: San Barnaba - ultima domenica di agosto
Sito del Comune: www.villata.vc.it
Il Drappo dei Comuni 51
Comune nelle: Riserve Pedemontane e Terre d’Acqua (Lame del Sesia)
Itinerari tematici: Sentieri del Parco Naturale delle Lame del Sesia
Punti di osservazione naturalistica: ibis sacri e birdwatching lungo l’asta del Sesia e le risaie
Piatti della tradizione: paniscia, rane fritte e in umido, fritto misto dolce
Prodotti tipici: riso, fagiolo di Villata, salam d’la duja
Alcuni appuntamenti: Carnevale (febbraio/marzo), Festa di primavera e di inizio estate
(maggio), Festa patronale e pellegrinaggio al Sacro Monte d’Oropa (fi ne agosto), Processione del
Guado (settembre), Mercatino di Natale (novembre)
Ospitalità:
Le origini di Villata sono antecedenti il XIII sec., quale aggregato di Casalvolone, poi
staccatosi come nuovo borgo con il nome di Villata de Casalgualono (1315) e solo più
tardi Villata. Fin dal 1335 Villata appartiene allo Stato Visconteo, restando esclusa
nel 1427 dalla cessione ai Savoia e in seguito riconosciuta comune autonomo. Vede poi
avvicendarsi alcuni feudatari e con la dominazione francese, per pochi anni, è di nuovo
aggregata a Casalvolone per ritornare infi ne comune autonomo nel 1814. Centro agricolo
della pianura vercellese, si trova a breve distanza dalla riva sinistra del fi ume Sesia. Tra
le coltivazioni cerealicole è prevalente il riso oltre al mais. Tipica è anche la coltivazione di
fagioli particolarmente adatti per la paniscia. Tra i beni culturali il castello, edifi cato agli
inizi del 1400, con impianto a quadrilatero, ingresso protetto da una torre un tempo dotata
di ponte levatoio e pustierla sul lato opposto e, a più riprese, ristrutturato e oggi adibito a
sede del Comune, della biblioteca comunale, di Associazioni culturali e di spazi espositivi e
foresteria; la parrocchia di San Barnaba Apostolo della seconda metà del XIII sec.; la chiesa
dei Santi Francesco e Bernardino del XVIII sec. e l’oratorio di S. Giovanni Bosco degli inizi
del Novecento.
La Provincia di Novara
e la rete dei 24 comuni
Cartografi a Legenda