DP perODONTO 2012 - unipr.it · 2013. 11. 8. · Cluster"A:"esempio"clinico"(I)"...
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I Disturbi di Personalità (DP)
E’ peggio essere mala- nell’anima che nel corpo, perché i mala- nel corpo soffrono e basta, i mala- nell’anima oltre a soffrire edificano il loro male.
(Plutarco)
Sommario
• Le sfide dei DP • DP: definizione ed eziologia • DP: clinica
Sommario
• Le sfide dei DP • DP: definizione ed eziologia • DP: clinica
• Nella popolazione generale: P= 10-‐15%
-‐ maggiore probabilità di andare incontro ad even- di vita avversi, come difficoltà relazionali, problemi abita-vi e disoccupazione
Clarkin & Lenzenwerger, 2005; Torgersen, 2005
Le sfide dei DP (I)
-‐ si associano ad abuso di alcool e di droghe
• Nei seSng psichiatrici: P= 50-‐70%
• Elevata comorbidità con disturbi psichiatrici ‘maggiori’ (par-colarmente frequen- tra pz con disturbi da uso di sostanze ed alimentari; predispongono a depressione) • Complicano la diagnosi, il decorso ed il traWamento dei disturbi psichiatrici ‘maggiori’
• Si associano ad elevata disabilità psicosociale e lavora-va, rischio di suicidio, mortalità per altre cause
Clarkin & Lenzenwerger, 2005; Zimmerman, 2005
Le sfide dei DP (II)
• Presentazione clinica ‘urgente’e ‘cao-ca’: autolesionismo, abuso di sostanze, problemi interpersonali, vari sintomi ansiosi-‐depressivi, disturbi alimentari, sintomi psico-ci…
• Escala-on di contaS con MMG, servizi psichiatrici, PS, sistema giudiziario
• drop-‐out da tp ambulatoriali; ‘revolving doors’
Le sfide dei DP (III)
• ‘ Non c’è niente da farci’ • ‘ I farmaci sono inu-li’ • ‘Ecco, ho sbagliato di nuovo’ • ‘ Non saprei cosa dirgli’ • ‘Basta, mi arrendo. Hanno vinto loro, con ques- mezzucci…’
I DP ed i curan- Percezione di intraWabilità; ↑ richieste di tempo (the pa1ents psychiatrists dislike)
→spinta a ‘fare qualcosa’: → Che fare? Cosa faccio adesso? Come lo calmo?
Sommario
• Le sfide dei DP • DP: definizione ed eziologia • DP: clinica
Disturbo di Personalità
Fallimento che coinvolge tre aree di funzionamento dell’individuo, dis-nte ma correlate: il sistema del Sé, le relazioni familiari o di parentela, le relazioni sociali o di gruppo.
Livesley J, 1998
Un grave disturbo nel caraWere e nelle tendenze comportamentali dell’individuo, che in genere coinvolge diverse aree della personalità, ed è pressochè invariabilmente associato con gravi deficit personali e sociali .
(ICD 10, OMS 1992)
Disturbi di Personalità: Criteri generali (I)
A. Un modello abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispeWo alle aspeWa-ve della cultura dell’individuo.
Questo modello si manifesta in due o più delle aree seguen-: 1) Cogni-vità (cioè modi di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimen-)
2) AffeSvità (cioè la varietà, intensità, labilità e adeguatezza della risposta emo-va)
3) Funzionamento interpersonale
4) Controllo degli impulsi APA, 2000
Disturbi di Personalità: Criteri generali (II)
B. Il modello abituale risulta inflessibile e pervasivo in una varietà di situazioni personali e sociali.
C. Il modello abituale determina un disagio clinicamente significa-vo e compromissione del funzionamento sociale, lavora-vo e di altre aree importan-.
D. Il modello è stabile e di lunga durata, e l’esordio può essere faWo risalire almeno all’adolescenza o alla prima età adulta.
E. Il modello abituale non risulta meglio gius-ficato come manifestazione o conseguenza di un altro disturbo mentale
APA, 2000
DP = incapacità di amare e di lavorare
I tre gruppi o cluster di DP Cluster A o ‘eccentrico’:
DP Schizo-pico DP Schizoide DP Paranoide
Pensieri e comportamen- bizzarri o inusuali; incapacità o disinteresse a stabilire relazioni soddisfacen-
Cluster B o ‘dramma.co’: DP An-sociale DP Narcisis-co DP Istrionico DP Borderline
Comportamen- impulsivi, teatrali, esagera-, instabili
Cluster C o ‘ansioso’: DP Evitante DP Dipendente DP Ossessivo-‐Compulsivo
Comportamen- inibi-, -midi, ipersensibili alla disapprovazione
APA, 2000
Cluster A: esempio clinico (I) Paziente M, inviato dal MMG ai servizi, dopo la morte del padre con cui viveva. Padre descriWo come distante, aveva avuto un ‘esaurimento nervoso’ in gioventù e, secondo il paziente, ‘sen-va le voci’. Spesso il pz si lamentava con il MMG di come il SSN avesse ‘abbandonato’ il padre, ma negava di avere egli stesso problemi di salute. Era però da sempre affascinato dall’occul-smo, e pensava con-nuamente all’eutanasia, specie dopo la morte del padre. Era stato un bambino -mido, ed un adolescente solitario, senza contaS al di fuori del nucleo familiare. Aveva lavorato solo a traS, per brevi periodi ed in situazioni solitarie (es magazziniere). Era stato coinvolto in qualche ‘zuffa’ in strada, ma non aveva mai riportato condanne. Non aveva mai avuto esperienze sessuali. Ora viveva solo con la madre anziana.
Cluster A: esempio clinico (II)
Al colloquio era scarsamente accessibile, assorto nei propri pensieri; trova difficile rispondere alle domande dello psichiatra. TuWavia non vi sono segni di disturbo dell’umore o psicosi. La madre riferisce che il pz passa il tempo su internet, a fare ricerche sull’eutanasia, e che ciò ‘non è sano’. → Necessaria valutazione abilità sociali e lavora-ve (dal momento che è incline a scoppi di rabbia se gli viene richiesto di essere più socievole) e del rischio per sé ed altri (es vs la madre, per i pensieri circa la eutanasia).
Cluster B: esempio clinico (I)
F, 22 aa, già nota ai servizi; disoccupata. Ricoverata in SPDC sabato noWe, dopo accesso al PS per essersi tagliata i polsi a seguito di una lite con l’ex. Questa è solo l’ul-ma di una serie di relazioni violente con gli uomini, tuWe durate non più di alcuni mesi. La pz era rimasta incinta 5 volte, ma solo 2 gravidanze erano andate a termine, ed i 2 i figli erano sta- entrambi affida- ai servizi sociali alla nascita. La pz è figlia di una relazione di breve durata tra il padre e la madre, che in seguito ebbe mol- partners, qualcuno dei quali abusava sessualmente della pz. DescriWa come intelligente alle elementari, inizia però presto a marinare la scuola e già alle medie viene sospesa per violenza vs un insegnante e uso di droghe ‘leggere’. Dopo aver lasciato la scuola, inizia ad usare eroina ed a pros-tuirsi per procurarsela.
All’eo presenta cicatrici mul-ple su braccia ed addome. Spiega che si sente ‘vuota’ e ‘morta dentro’, e che ques- sen-men- vengono allevia-, almeno nel breve termine, dal ricorso all’autolesionismo. Talora riferisce di sen-re una ‘voce maschile’ dentro di lei, in assenza di segni di franca depressione o psicosi. In reparto si adaWa rapidamente alla rou-ne della degenza, e non dà segni di essere depressa. Stringe amicizia con i codegen- più giovani, e chiede con-nuamente favori ai membri più giovani dello staff, divenendo talora invadente, e sessualmente inappropriata. Dopo 3 giorni si allontana dal reparto e rientra con delle canne, che offre ai codegen-. Viene dimessa una volta scoperto tale comportamento, dal momento che non vi erano gli estremi per TSO, con l’indicazione a valutazione e presa in carico psicoterapica ambulatoriale.
Cluster B: esempio clinico (I)
Cluster C: esempio clinico (I)
Pz F, madre di 4 figli e di recente separatasi dal marito dopo 20 anni di matrimonio. Inviata al consulente psichiatra dal MMG, che la descrive come una donna gen-le, devota alla famiglia ma incline a chiedere numerose visite per vari sintomi fisici. Ora la pz era giunta dal MMG in lacrime, sconvolta dalla consapevolezza che il marito l’aveva lasciata. La figlia maggiore, che l’accompagna, riferisce una lunga storia di agorafobia, in precedenza occultata dalla pz, che se ne vergognava. La pz era figlia unica di genitori anziani. Da sempre aveva mostrato scarsa s-ma di sé, con difficoltà a frequentare la scuola, dove veniva presa in giro come la ‘cocca’ degli insegnan-. Aveva però un buon rendimento scolas-co.
Lascia la scuola a 16 aa e sposa un uomo più vecchio, amico di famiglia, rimanendo subito incinta. A casa è dedita alla pulizia ed all’ordine, e man-ene delle regole domes-che così rigide che sia il marito sia i figli si sentono a disagio. Aiuta il marito a tenere i con- della sua aSvità, con tale successo che egli (e quindi anche la pz) può andare presto in pensione. Il cambiamento nella rou-ne ha effeS devastan- sulla pz. Il marito avrebbe voluto viaggiare ‘approfiWando’ della nuova condizione di libertà, ma la pz rifiuta di seguirlo… Il marito inizia una relazione con una donna più giovane e lascia improvvisamente il teWo coniugale. Viene inviata per valutazione a psicoterapia.
Cluster C: esempio clinico (II)
Difficoltà diagnos-che • Al colloquio: osservazione ed interazione (i sintomi sono egosintonici→non vengono riferi- spontaneamente)
• Descrizione di relazioni sociali e funzionamento lavora-vo
• Colloquio con familiari ed altri significa-vi • Valutare la pervasività del quadro • EffeWo dei disturbi psichiatrici in comorbidità • Interviste psicodiagnos-che struWurate
“…persone che, per il loro modo di essere faWe, soffrono o fanno soffrire gli altri” (Schneider, 1950)
TraS di personalità gene-camente stabili-:
FaWori ‘stressan-’ (psicologici e sociali)
Perché i DP?
Disturbi nel conceWo di sé e nelle relazioni interpersonali
Predisposizione a specifici DP
Determinano la soglia oltre la quale i traS di personalità diventano MALADATTATIVI
Paris J, 1996, 2005
GXE rGE
Interazioni gene–ambiente (GXE)
= differenze individuali, gene-camente determinate, nella sensibilità a specifici even- ambientali
La variabilità individuale in risposta ad even- ambientali dipende da preesisten- differenze individuali nel temperamento
• es: abuso sessuale infan-le
Caspi A et al, 2002; Science, 297:851-‐854: Role of genotype in the cycle of violence in maltreated children; Foley D et al, 2004; Arch Gen Psychiat 61:738-‐744: Childhood Adversity, Monoamine Oxidase A genotype, and risk for conduct disorder
↓MAO A
DP An-sociale
Correlazioni Gene-‐Ambiente (rGE) = Influenze gene-che sulle variazioni individuali alla esposizione a par-colari circostanze ambientali
1. rGE ‘passiva’: il geno-po dei genitori influenza l’ambiente che essi forniscono alla prole (genitori disturba-→ambiente a rischio)
2. rGE ‘aSva’: geno-po del bambino→tendenza a cercare o selezionare par-colari -pi di ambien-
3. rGE ‘evoca-va’: geno-po del bambino→ tendenza ad evocare determinate risposte comportamentali negli altri
Plomin & Caspi, 1998; Eur J Personality 12,387-‐407: DNA and Personality; RuWer, Moffit & Caspi, 2006; J Child Psychol and Psychiat, 47:226-‐261: Gene-‐environment interplay and psychopathology: mul1ple varie1es but real effects.
…faNori di rischio o meccanismi di rischio?
F DP
M
• rischio gene-co…ma ‘mediato’ dall’ambiente
X o ↓
…faNori di rischio o meccanismi di rischio?
T+A DP
StruWure psicologiche
• i faWori di rischio gene-ci e ambientali esercitano il loro effeWo in età adulta provocando alterazioni stabili dell’organizzazione di personalità
-‐ L’ambiente non è indipendente dalla persona, ma piuWosto un prodoWo dell’interazione tra faWori gene-ci e preceden- even- ambientali
Livesley J, 2001
-‐ I DP creano l’ambiente a cui rispondono, e ciò man-ene se stessi ed il loro ambiente STABILI
E’ peggio essere mala- nell’anima che nel corpo, perché i mala- nel corpo soffrono e basta, i mala- nell’anima oltre a soffrire edificano il loro male.
(Plutarco)
…nella pra1ca….
-‐ il mondo interno confliWuale del pz distorce le relazioni reali
-‐ i l pz è condannato a ‘r ipetere’ comportamen- del passato, malgrado la situazione sia nuova, diversa o cambiata
Transfert
• T. può essere riconosciuto in ogni risposta o aWeggiamento del paziente che differisca dalla risposta ‘ordinaria’ che sarebbe aWesa in analoghe circostanze da ogni individuo
La tragedia dei disturbi gravi di personalità
• I modi usuali di compensare alle incomprensioni con gli altri sono distor- e distruS. → Difficoltà di traWamento: -‐ il mondo interno confliWuale del pz distorce le relazioni reali -‐ l’alleanza terapeu-ca è una conseguenza del traWamento, non la sua precondizione! -‐ aWenzione alle nostre reazioni al paziente ed ai suoi comportamen-….
Controtransfert
• = totalità delle risposte emo-ve del terapeuta al paziente in ogni dato momento
• Il paziente con DP ‘induce’ negli operatori (oltre che in tuS gli altri) -pici sen-men- e reazioni, ‘deWa-’ dalla stessa patologia del pz
Il controtransfert nella pra-ca clinica
• Ogni tentazione, da parte del terapeuta, di deviare dal traWamento stabilito o di acceWare una deviazione del paziente da esso deve essere considerata un segno di una reazione di controtransfert che corrisponde a qualche elemento del mondo interno del paziente
…nella pra1ca….
• -‐ NON mi devo chiedere: “cosa faccio adesso?”, MA “come faccio a sapere cosa devo decidere adesso?”
• …..TACERE!!!!! (rifleWere, parlare con gli altri operatori)
Cri-cità dell’assistenza ai DP
• Terapie efficaci richiedono una modificazione delle tradizionali modalità di intervento medico-‐psichiatrico
• …perché? i pz con DP sono disturbaC, non disabili: hanno deficit o limiC che possono influenzare negaCvamente il loro comportamento, ma quesC limiC non compromeJono mai totalmente la loro capacità di controllare il proprio comportamento, o imparare a farlo.
Gunderson J, 2001. Borderline personality disorder: a clinical guide
Sommario • Le sfide dei DP • DP: definizione ed eziologia • DP: clinica
DP Cluster A: DP SchizoCpico
• Sintomi quasi-‐psico-ci (pensiero magico, idee di riferimento, illusioni ricorren-, linguaggio strano, metaforico, allusivo)
• AffeSvità inappropriata o coartata
• Disagio acuto in situazioni sociali, che non diminuisce con la familiarità
• Anamnesi personale di deficit sociali ed interpersonali; mancata richiesta di traWamento (spesso obbliga-)
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4.
• Pervasive sfiducia e sospeWosità verso gli altri • Apparente distacco sociale per riluWanza a confidarsi, dovuta alla convinzione di essere inganna- o danneggia-
• Proiezione→:
• Anamnesi personale di instabilità lavora-va, roWure relazionali, vicende giudiziarie, LITI con SANITARI di riferimento
DP Cluster A: DP Paranoide
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on
-‐ Rispondono con rabbia alle osservazioni altrui, percepite come aWacchi
-‐ bisogno di controllare gli altri per non essere controlla-
• percezione precisa dell’ambiente ma significato distorto -‐ costante ricerca di significa- oscuri; iperaSvazione dell’aWenzione; tensione
-‐ evocano reazioni difensive, esasperazione, impazienza
Cluster A: DP Schizoide
• Distacco nelle relazioni sociali per indifferenza alle stesse
• Esperiscono una ristreWa gamma di emozioni nei contes- interpersonali
• Rispondono con indifferenza alle cri-che o alle lodi altrui
• Anamnesi personale di isolamento sociale; mancata richiesta di traWamento
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4.
• nella vita il paziente va avan- distanziando gli altri
• An-psico-ci (SGA a basse dosi)
DP Cluster A: TERAPIA
• DP Paranoide: evitare incremen- nella paranoia: • Non discutere la ‘verità’ del paziente
• Evitare aWeggiamen- amichevoli
• Aiutare il paziente a mantenere senso di controllo
Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on
• DP Schizoide: • acceWare un ‘silenzio non relazionale’
• evitare di estraniarsi e rinunciare al paziente
Cluster B: DP AnCsociale
• Disturbo della CondoWa in adolescenza
• Pervasive inosservanza e violazione dei diriS altrui
• Assenza di empa-a, rimorso, e vergogna (assenza specifica di insight)
• Anamnesi di carcerazioni e comportamen- illeci- e violen-; Abuso di sostanze.
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4.
Cluster B: DP NarcisisCco • Pervasive grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empa-a
→ Ipersensibilità a cri-ca , rifiuto o reazioni altrui
• 2 Tipi: Inconsapevole (‘overt’)/Ipervigile (‘covert’) • Anamnesi di difficoltà relazionali e coniugali; nella media età adulta disturbi depressivi.
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4.
• Nel mondo interno del paziente è in corso una strenua loWa per mantenere la propria s-ma di sè
→ Gli altri non hanno bisogni propri, ma servono a mantenere l’autos-ma del paziente
→ Incapacità di amare
Cluster B: DP Istrionico • Pervasive emo-vità eccessiva e ricerca di aWenzione
• Espressione delle emozioni è mutevole e superficiale; facile sugges-onabilità
• Interazione con gli altri: comportamento seduSvo o provocatorio; considera le relazioni più in-me di quanto non siano
• Elevata comorbidità con disturbi somatoformi (soma-zzazione, ipocondria, algico, conversione)
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on
• Esibizionismo avido, ‘esigente’; intolleranza alle frustrazioni e all’abbandono
Cluster B: DP Borderline (I) Pervasive instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore , e marcata impulsività.
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on; Gunderson J, 2001: Borderline personality Disorder: a clinical guide
b) Costante preosccupazione e Sforzi dispera- per evitare un reale o immaginario abbandono:
-‐ intolleranza alla solitudine→ ‘ac-ng out’
a) Relazioni interpersonali instabili e intense, caraWerizzate dall’alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione (percezione degli altri come rifiutan- e malevoli) e tra ipercoinvolgimento e distacco
-‐ ‘scissione intrapsichica’: gli altri significa-vi sono percepi- solo come idealizza- (quando gra-fican-) o svaluta- (quando frustran-)
1) ‘Ipersensibilità interpersonale’:
c) Sen-men- cronici di vuoto: alterazione dell’iden-tà; senso e percezione di sé marcatamente instabili
Cluster B: DP Borderline (II)
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on; Gunderson J, 2001: Borderline personality Disorder: a clinical guide
2) Instabilità affeSva dovuta ad una marcata reaSvità dell’umore (es. episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, di solito per poche ore o giorni)
3) Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggeWo (es. spendere, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate)
a) Ricorren- minacce, ges-, comportamen- suicidiari, o comportamento automu-lante
-‐ è la peculiarità clinica del DBP
b) Rabbia immo-vata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (es. frequen- accessi di ira o rabbia costante, ricorren- scontri fisici) ( eccessiva aggressività temperamentale)
Cluster B: DP Borderline (III)
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on; Gunderson J, 2001: Borderline personality Disorder: a clinical guide
• Comorbidità: Disturbi dell’Umore, d’Ansia (PTSD), Somatoformi; Disturbi Alimentari, Abuso di Sostanze
• Sintomi psico-ci transitori lega- allo stress
DP Cluster B: TERAPIA
• Psicofarmacoterapia SOLO MIRATA AI SINTOMI (cfr dimensioni di base):
APA, 2001; Prac-ce Guidelines fro the treatment of pa-ents with borderline personality disorder. Am J Psychiatry, 158(10):1-‐52. Na-onal Ins-tute for Clinical Excellence (2009). Borderline Personality Disorder: treatment and management. Accessed at hNp://www.nice.org.uk/CG78.
• Disregolazione affeSva: stabilizzatori, (AD)
• Discontrollo impulsivo: SGA, stabilizzatori
• Pensiero quasi psico-co, derealizzazione: SGA
• Psicoterapia a lungo termine
• Psicoeducazione a pazienC e famiglie
Cluster C: DP Evitante • Inibizione sociale per pervasivi sen-men- di inadeguatezza e -more di cri-ca o umiliazione
• Evitamento di rischi e di aSvità che implicano un contaWo interpersonale
• Vergogna e Ansia sociale diminuiscono con la familiarità
• Anamnesi personale di isolamento sociale ed evitamento di luoghi o circostanze; fobie, aWacchi di panico.
• Ri-ro e -midezza= difese contro la Vergogna [= paura di ‘rivelare’ aspeS di sé giudica- inadegua- (sé debole, bisognoso, difeWoso, disordinato, incapace di controllare le funzioni corporee …)]
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on
Cluster C: DP Dipendente • Pervasivo bisogno di accudimento che induce a un comportamento soWomesso ed adesivo
• Paura della separazione per incapacità ad assumersi autonomamente le responsabilità della propria vita → Se soli, cercano un’altra relazione come fonte di rassicurazione
• Anamnesi personale di scarsa qualità delle relazioni sociali; disturbi depressivi, disturbi dell’adaWamento.
• NB: la dipendenza spesso maschera aggressività… → dipendenza = formazione di compromesso (difende dalla os-lità che contemporaneamente viene espressa)
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on
Cluster C: DP Ossessivo-‐Compulsivo • Pervasive preoccupazione per l’ordine, la perfezione ed il controllo mentale ed interpersonale
• Eccessiva aWenzione per deWagli e regole a spese di flessibilità, larghezza di vedute ed efficienza
• Eccessiva dedizione alla produSvità a spese di aSvità di svago ed amicizie
• Miglior funzionamento rispeWo agli altri DP; disturbo di panico; disturbi depressivi; DOC.
→ controllo di sen-men- propri ed altrui
→ ricerca della perfezione (non del piacere)
Skodol A, 2005: The APA Textbook of Personality Disorders; cpt 4. Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on
DP Cluster C: TERAPIA
Gabbard GO, 1994: Psychodynamic psychiatry in clinical prac1ce: the DSM-‐IV edi1on
• SSRI (+ BDZ) • Psicoterapia
– DP Evitante: cogni-vo-‐comportamentale, psicodinamica
– DP Dipendente e Ossessivo Compulsivo: psicodinamica
I DP, a differenza dei disturbi psichiatrici ‘maggiori’, impongono ai clinici di valutare come i pazien- differiscono l’uno dall’altro piuWosto che come essi si assomigliano
…aNenzione…
• Mantenere un aWeggiamento acceWante, coinvolto, CURIOSO e RIFLESSIVO verso il paziente
…nella pra1ca….
Umanamente è sempre impossibile tracciare una linea e sapere cosa sia l’uomo. (K. Jaspers)