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2009 DOVE VANNO IN VACANZA GLI ITALIANI 18 a Indagine di Mercato realizzata da Trademark Italia Aprile 2009 I TALIAN HOTEL M ONITOR

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2009DOVE VANNO IN VACANZA

GLI ITALIANI

18 a Indagine di M ercato rea lizzata da Trademark Ita lia

Aprile 2009

ITALIANHOTEL

MONITOR

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Indice

Introduzione 4

1. Recessione: quello che condiziona gli italiani 6

2. Il rifiuto nazionale del "passo indietro" 9

3. Quali vacanze per gli italiani? 15

4. Avanti... ma guardando indietro 17

5. Luci e ombre che condizionano la scelta 195.1 La prenotazione della vacanza 21

6. Il Barometro 2009 del turismo italiano 246.1 C hi vince e chi perde ne ll'estate più difficile? 246.2 Il peso delle destinazioni a confronto 296.3 Ita lia /estero: rapporto qualità -prezzo secondo

l'esperienza de i turisti 30

7. Conclusioni 33

Appendice metodologica 35

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Lo studio è un prodotto di Trademark Ita lia , rea lizzato da un gruppodi lavoro sotto la direzione di Aure liano Bonini.

H anno contribuito a lla redazione dello studio Alessandro Lepri,S tefano Bonini, Alberto P aterniani.

Interviste : Alice C ate llani, D anie la P iva , Alessia M elloni, S ara R ighi.

E diting: Alice C ate llani.

Trademark Italiacorso d’Augusto, 97 - R imini

te l. 0541 56111 - fax 0541 53332e-mail: info@ trademarkita lia .com

www.trademarkita lia .com

Le tavole e i testi raccolti in questo volume possono essere ripresipurché sia cita ta la fonte .

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Introduzione

Arrivati a lla 18 a ediz ione de ll’indagine D ove vanno in vacanza gliIta liani rileviamo con soddisfazione che i dati presentati ogni anno inprimavera si sono sempre rive la ti vicinissimi a i dati consuntivistagionali.E ’ il segno evidente di “affidabilità” de l campione di connazionali cherisponde a lle domande di Trademark Ita lia .E in e ffe tti, anche in un periodo difficile e di endemica incertezzacome questo, pare che ci siano pochi dubbi sul fa tto che ne l 2009 ilvolume dei viaggi, a live llo nazionale e internazionale , subirà unaflessione.All’interno della recessione ci sono però de i dati positivi, come:• la crescita de lle prenotazioni on line;• la stabilità , in a lcuni casi addirittura la leggera crescita , de i viaggi

domestici preferibilmente verso il mare;• il ra fforzamento de i voli low cost, ma per soggiorni brevi e

occasioni economiche;• la conferma delle loca lità di vacanza vicine a i grandi bacini

generatori di flussi turistici.Tra le principa li “vittime” de lla crisi, invece, emergono• i viaggi a lungo raggio, che ca leranno sensibilmente;• il turismo d’affari, i meeting e i congressi che perderanno

significative quote di mercato;• il turismo nelle città d’arte che sarà temporaneamente sostituito

dall’escursionismo;• il turismo enogastronomico e i viaggi di “esperienza ita liana”.

All’interno di questo quadro, il sondaggio di Trademark Ita lia(rea lizzato tra il 25 marzo e il 9 aprile 2009) vuole mettere de i puntifermi, per offrire un utile scenario di orientamenti, di comportamenti edi propensioni de i turisti ita liani agli operatori turistici, agli

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amministra tori, a i ricercatori e a chi si occupa professionalmente diturismo.L’avanzare di questa inedita crisi, che deprime ovviamente anche ladomanda di vacanze, fa sì che sia fondamenta le avere piùinformazioni possibili e sapere in anticipo i comportamenti turisticidegli Ita liani ne l 2009.Il mercato manda un messaggio chiaro: sarà certamente un anno incui chi spenderà assegnerà grande va lore a l proprio denaro. C hiinvece vende ospita lità e serviz i sarà sottoposto a pressioni e anchea “ricatti” da parte de lla domanda. Il 2009 sarà , insomma, un anno dimarcata supremazia de lla domanda e di evidente debolezzadell’offerta , una situazione questa che si era già verificata in passato,ma non nella forma e ne lla dimensione attua li.La decisa contrazione dei consumi causata da l downturn economicopermette di rispondere a i clienti potenzia li solo utilizzando la qualità ,il glamour e la reputazione. R accomandiamo agli operatori di nonallinearsi a lla forte e insistente richiesta di sconti, di prezzid’occasione e di tariffe stracciate .“Guai ad abbassare i prezzi” dicono i maggiori esperti mondia li: glisconti sono morta li, perché possono aprire la strada a lla deflazionedalla quale risa lire è molto difficile .La prima regola in tempi di recessione è infa tti quella di evitare a tuttii costi la percezione di abbassamento de l serviz io, de i comfort e de llapuliz ia . P erché l’offerta turistica è sostanzia lmente minacciata daquesto giudizio incombente de i turisti: hanno ridotto i prezzi, ma sonocalati anche il serviz io, la puliz ia , la qualità de lla ristorazione...C onsiderato che a lla fine i turisti che resteranno a casa sarannopochi e che l’industria de ll’ospita lità ita liana rimarrà inta tta a finerecessione, tutto indica che è importante mantenere gli standard diqualità de l 2008 e semmai e ffe ttuare qualche azione supplementareche suggerisca a l cliente che in quell’a lbergo, in quel residence, inquel campeggio la crisi non c’è .

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1. RECESSIONE: QUELLO CHECONDIZIONA GLI ITALIANI

C on questa 18 a indagine Trademark Ita lia a ffronta la sfida de lleprevisioni ne ll’anno dell’imprevedibilità .In tempi di recessione i sondaggi su cosa farò, quando lo farò, doveandrò, quanto spenderò, richiedono grandi doti di le ttura , disensibilità e di interpretazione da parte de i ricercatori e de isondaggisti.C hi risponde, infa tti, è molto incerto, confuso, indeciso; vede ridursi ilproprio reddito, guarda le grigie prospettive de l proprio bilancio, temeper il suo lavoro e per l’occupazione dei suoi familiari.L’indagine (svolta tra l’ultima settimana di marzo e la prima settimanadi aprile ) si occupa di evidenziare gli a tteggiamenti e i comportamentide i turisti in questo storico frangente proprio per prevedere se,come, quando e dove andranno in vacanza, e anche quantoprogettano di spendere .D opo 25 anni di sondaggi previsionali, prima di somministrarequestionari e fare interviste , Trademark Ita lia esamina attentamentele situazioni economiche e socia li che possono influenzare lerisposte degli Ita liani a proposito di tempo libero e di vacanze.M entre l’estate si avvicina e gli Ita liani sono occupati a stabilire ladurata de lle loro vacanze (la maggioranza il dove lo ha già deciso),a ttorno a loro la stampa e la te levisione evidenziano, sottolineano edesaltano la crisi occupazionale , economica, finanziaria e socia le . Laquotidiana sequenza di indicatori negativi diventa la prova provata diuna recessione globale che non risparmia nessuno. La crisi -a ffermano i media - colpisce le famiglie , i giovani, l’università e lecompagnie di assicurazione, la finanza e i fondi previdenzia li,l’industria automobilistica e tessile . Lo stesso destino mediatico va leper il turismo, il tempo libero, i consumi a limentari, insomma tutto. La

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rea ltà de l P aese, il sentiment nazionale , la vita quotidiana deve diconseguenza non essere più uguale a prima, ma diversa .M entre continua l’esa ltazione de lla recessione fina lizzata a generarela paura di un domani peggiore , a l peggioramento annunciato gliIta liani non rispondono perché ognuno di noi considera “natura le” unmiglioramento de lle proprie condizioni di vita .D a due decenni gli Ita liani si danno da fare per:• avere ogni anno una maggiore capacità di spesa;• poter migliorare il proprio “tesoretto” di risparmi;• a llungare l’aspetta tiva di vita mantenendo la buona sa lute;• vivere in città che garantiscono crescente sicurezza;e per questo un’interruzione degli indici di “miglioramento” lidisorienta .La recessione mediaticamente “esalta ta” sta quindi condizionando icomportamenti, i progetti e le sce lte future di milioni di persone chetuttavia si interrogano se quello che viene scritto sulla stampa e dettoin te levisione corrisponde a lla rea ltà .Come reagisce la gente convinta che anche nel 2009 avrebbefatto un passo avanti e che invece è costretta a negarsiprogresso e miglioramento, risparmio e qualità della vita?Le vacanze sono uno dei simboli de lla qualità de lla vita e nonbastano i fabbricanti di incertezze , di paure e di minacce a frenarel’a llegra spensieratezza ita liana. La possono semmai ra ffreddare ,come si vedrà da l risulta to de l sondaggio.La depressione è sta ta accantonata (non dimenticata) durante lefestività nata liz ie ; anche il ponte di P asqua nonostante unasituazione meteo non proprio favorevole e il forte impatto emotivodella tragedia de l terremoto in Abruzzo mostra una dinamicasuperiore a quella de l 2008.La recessione che tendeva ad impedire per a lmeno 12 mesi a milionidi connazionali di fare le cose che avevano programmato non

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sembra essere stata accetta ta (a lmeno non ancora). P ochissimi sioccupano di ridimensionare il proprio stile di vita e si impegnano afare un passo indietro.D icono gli Ita liani: come si fa a rinunciare ad un periodo di feriebalneari, a l sole e a lla vacanza a l mare con la famiglia?Ecco perché, non essendo gli Italiani preparati a fare un passoindietro, il 2009 turistico si presenta con flessioni leggere nelloscenario nazionale, contrazioni più marcate dei viaggi all’esteroe con poche rinunce alle ferie estive. Insomma la fase recessivadel 2009 sembra trascorrere meglio in Italia che altrove, senzadrastici tagli alle vacanze e senza gravi rinunce.

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2. IL RIFIUTO NAZIONALE DEL "PASSOINDIETRO"

S ulle persone psicologicamente impreparate a l passo indietro,l’accanimento mediatico di quotidiani e te legiornali non funziona . C hinon intende fare il passo indietro non accetta l’idea che gli standarddi vita e le abitudini degli anni duemila debbano essere sostituite conqualcos’a ltro. Il tam tam ha comunque effe tti sulle persone a redditofisso e garantito. N on lo ha sulle persone dinamiche, proattive edaffluent, le quali sono in grado di distinguere le stime economicherecenti da quelle più datate che cercano di spaventare chi si preparaa determinare il budget e la durata de lle vacanze estive .Tutti gli Ita liani sono consapevoli de ll’arre tramento genera ledell’economia , ma in ambito “vacanze e tempo libero” la performanceindividuale è completamente diversificata . N on colpisce ad esempio idipendenti pubblici, i quali:

a. continuano a percepire stipendi e sa lari senza rischi disottoccupazione;

b. costituiscono, con le loro famiglie , un esercito di 15 milioni dituristi sicuri;

c. hanno diritto a 4 settimane irrinunciabili di ferie (mediamente 34giorni);

d. sono potenzia lmente in grado di produrre un enorme volume dipresenze.

L’esercito de i dipendenti pubblici, da solo, ha una potenzia litàturistica di 510 milioni di presenze, per cui l’Ita lia può contare su ungigantesco volume di persone che “devono” ogni anno consumareperiodi di ferie (a lmeno 6 ,5 giorni a l mare , 3 ponti festivi e 5 week-end fuori casa) che si trasformano oggettivamente in a lmeno 250milioni di presenze ne lle aree di vacanza.

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A questo esercito socia lmente corazzato, quasi obbligato atrascorrere un periodo “fuori casa”, si aggiungono a ltri 6 milioni dilavoratori ita liani dipendenti da aziende che continuano a lavoraresenza pensare a lla C assa Integrazione. S ono famiglie di lavoratoriche dispongono di a ltre ttante giornate di ferie e che nonrinunceranno ad a lmeno due settimane di vacanza in parte a l mare ,in parte in montagna tra a lberghi, campeggi, seconde case pressoparenti e amici.R isulta to? Q uesti ultimi generano un movimento di quasi 84 milioni dipresenze, a lle quali vanno aggiunti i viaggi degli Ita liani “abbienti” peri quali la recessione è sostanzia lmente ininfluente e che sommanoaltri 8 milioni di persone in viaggio (a lmeno 8 ,2 giorni per un tota le di66 milioni di notti fuori casa) verso mete domestiche o internazionali.C i sono poi 15 milioni di pensionati, di cui non meno di 4 ,5 milionisono persone che possono contare su una pensione dignitosa e suredditi supplementari. Q ueste persone mediamente fanno vacanze di12 giorni in Ita lia e si può prevedere che ne l 2009 non faranno passiindietro. S i tra tta di un’onda di 126 milioni di presenze sicure che nonmancheranno a ll’appuntamento estivo con il mare , il lago o lamontagna.P ochi a ltri P aesi E uropei possono contare su ta li volumi di tempo“liberato” e sulle forme di sicurezza di cui l’Ita lia si è ne l tempodotata .Avendo la garanzia di oltre 500 milioni di giornate di ferie-vacanze garantite e di una quantità enorme di italiani impegnatiad occupare il proprio tempo libero, non ci sono dubbi che ilmovimento fuori casa resterà elevato, anche se inferiore diqualche punto a quello del 2008.Archivia to l’ottimismo dei numeri potenzia li, in rea ltà l’industriadell’ospita lità nazionale risentirà certamente de lla crisi. Vedremoridursi soprattutto i viaggi superflui, osserveremo la contrazione deiweek-end internazionali, diminuirà la spesa per lo shopping turistico

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e per l’utilizzo di ristoranti tematici (non popolari). D iminuirannosensibilmente i viaggi a ll’estero superiori a lle 5 /6 ore di volo, ma inIta lia resterà una solida pia tta forma di vacanzieri in grado di nutriregli operatori turistici. N on si tra tta di “ottimismo soggettivo”, ma di untrend confermato da l sondaggio.

Il 2009 de l turismo ita liano sarà segnato da “a lti e bassi”, da zonebianche, grigie e nere . Infa tti il movimento de ll’estate che verrà puòessere influenzato da i trend congiuntura le a anche dalle tendenzeevidenziate ne l R apporto R oper*, uno studio che, con grande arguziasociologica , suggerisce 12 tendenze che, sagomate sull’Ita lia ,influenzeranno i comportamenti di vacanza nazionali ed europei.

E cco l’e lenco sintetico de lle tendenze che potrebbero influenzarel’andamento de lla prossima stagione turistica:

1° DOMANDA DI SICUREZZA.G li Ita liani opteranno per vacanze sicure e tranquille , che liliberino da lle paure e da lle de lusioni de lla recessione. Il timore diperdere il lavoro, l’ansia de l risparmio, il diminuito potered’acquisto accentueranno le tensioni socia li e ridurranno il live llodi priorità de lle vacanze.

2° RICERCA DI OCCASIONI E DI RISPARMIO.E ’ la conseguenza de l “passo indietro” e de l timore di perdere lasicurezza economica. S i rimanda l’acquisto di beni durevoli, maanche di quelli superflui. S i cercano occasioni autentiche, nonsemplici sconti.

* Roper Trends 2009 (e laborazione e traduzione a cura di Trademark Ita lia )

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3° INDIVIDUALISMO E INDIVIDUALITA’.Tutti saremo a lla ricerca di autonomia e libertà d’azione, di tempidedicati a noi stessi, senza imposizioni. S aremo sentine lle de llanostra vita privata . S i accentua il rifiuto de lle regole ne l vestire ,ne l cibo e ne l tempo libero.Aumenta la ricerca di differenziazione sia ne llo stile di vita che ne lmodo di mangiare e di divertirsi.

4° CONSUMATORI ECLETTICI, ANZI INFEDELI.La caccia a lle occasioni, la crescente presenza di outle t eipermercati che assicurano la disponibilità di milioni di prodotti abuon prezzo, l’accesso via Internet a oggetti, marche e cibi diogni parte de l mondo, rinforza il trend dell’autonomia individuale .

5° PIU’ COMPETITIVI, PIU’ ACQUISITIVI E PIU’ EGORIFERITI.N onostante le minacce occupazionali, le crisi industria li e lacassa integrazione, si accentua:a . la ricerca di sta tus attraverso l’esibiz ione di prodotti costosi;b. il desiderio di una dimensione professionale autonoma;c. la voglia di sganciarsi da l lavoro dipendente .

6° EMANCIPAZIONE FEMMINILE.Le donne (che in tempi di recessione determinano maggiormentesia le spese che i risparmi) vengono investite da maggioriresponsabilità e pretendono una maggiore autonomia . S i sentonopiù forti e rivendicano il potere di decidere dove, quando e quantospendere in vacanza, insieme ad una maggiore equità nei lavorifamiliari.

7° EVASIONE, RELAX, GODERSI LA VITA.Il passo indietro è inevitabile , la recessione è un dato inevitabile ,spendere meno è inevitabile ! C he cosa possiamo fare? N egarci ilpiacere di una vacanza o di un week-end straordinario? N on è

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questo che pensano gli ita liani, perché il trend “godersi la vita” èforte , anzi più influente .

8° AVVENTURA E ADATTAMENTO.L’eccesso di comodità e di comfort genera frequentemente lavoglia di uscire (occasionalmente) da lla routine , per poi rientrarvi.S i accentua la spinta verso i viaggi che richiedono adattamento erinuncia , ma anche verso l’esatto contrario: le crociere ne lM editerraneo (low cost).

9° ALLA RICERCA DELLA GIOVINEZZA.La recessione non basta a cancellare le aspirazioni introdottedalla prosperità . S i farà di tutto per mantenere un aspettogiovanile , per essere “in forma”. Il trend si traduce nella ricerca dicibi sani e leggeri per evitare il sovrappeso, ma anche nel contro-trend godere a tavola , assicurare piaceri a l pa la to, non negarsi ledolci de liz ie de lla vita quotidiana. R isulta to e ffe ttivo: unapopolazione dall’aspetto giovanile , ma in sovrappeso!

10° VOGLIA DI AUTENTICITA’.La ricerca di un rapporto più dire tto con la natura si tradurrànell’accentuazione dei rapporti amica li tra le persone. Q uestotrend impone agli Ita liani di abbandonare i consumi che hanno unvago sapore industria le e di preferire i prodotti artigianali. P er levacanze saranno avvantaggiate le destinazioni meno affolla te e isoggiorni in strutture ricettive a gestione familiare , purchéabbiano una tradizione e una storia a lle spalle .

11° SEMPLICITA’.Il trend è una conseguenza di quello precedente e corrispondeesattamente a lla logica de l passo indietro. G li Ita liani, come gliE uropei, si accontenteranno di vacanze meno care e di ritmi divita più tranquilli. Terminata la genera le prosperità , si accetta

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senza panico la riduzione dei consumi superflui e il passaggiotemporaneo a lle dimensioni essenzia li de lla vita .

12° L’AMBIENTALISMO SI DIFFONDE.U n’ottima via di fuga da lla prosperità . M entre cresce la paura peril passo indietro si parlerà di più, si guarderà meglio e con piùpassione a lla qualità de ll’ambiente . C i preoccuperemo per icambiamenti climatici, diventeremo più sensibili a i temi de lrisparmio energetico, de lla raccolta differenzia ta e de i prodotti abasso impatto ambienta le .

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3. QUALI VACANZE PER GLI ITALIANI?

Il sondaggio conferma che la recessione è largamente percepita daalcuni, più temuta da a ltri, come un annuncio di cambiamento de lmodo di fare vacanze.Il C ensis ne l suo studio annuale aveva rassicurato: gli Ita liani stannocomportandosi in modo razionale , mantengono le loro abitudini erisparmiano sui fa ttori accessori. N on c’è panico, solo una riduzioneselettiva de i consumi.La riduzione dei viaggi, a l primo posto tra i tagli indicati anche inquello studio, non significa “taglio de lla vacanza principa le” ma tagliodei viaggi di corollario: week-end, short breaks, visite ad amici,escursioni cultura li, brevi viaggi a ll’estero. Va peggio per i ristoranti,sui quali il taglio è più netto. M olto male la propensione per i benihousehold, per l’abbigliamento, le ca lzature , l’e le ttronica .In sostanza, a lle soglie de ll’estate come affermava il C ensis, non c’èpanico e non c’è una pa lese rinuncia a lla tradiz ionale vacanza a lmare o in montagna.La critica situazione economica addirittura accentua la fedeltà de ituristi ne i confronti de lle loca lità di vacanza de ll’anno precedente . G liita liani dicono: nel 2009 non faremo esperimenti su nuove località , a lmassimo cambieremo a lbergo o appartamento, ma nella stessa areadel 2008.Anche lo stre tto legame tra gli Ita liani e il mare permane. N on sicercano mari nuovi o destinazioni a lternative . S i esaminano ledestinazioni comprese in un paniere di loca lità già note e testate , apoche ore di distanza, dove è garantito rilassarsi/divertirsi per unasettimana (forse meno).U na sola condizione iniz ia le - dicono gli Ita liani durante il sondaggio– è essenzia le : che siano luoghi che garantiscano la sicurezza perme, per la mia famiglia e per la mia automobile .

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C he sia una risposta banale e riduttiva? N on è così, dato che lasicurezza è anche la risposta più frequente (69% degli intervista ti) trai trend annunciati da l rapporto R oper.N onostante il passo indietro de ll’economia , la pressione mediatica ,l’incertezza de l domani, quasi il 50% degli Italiani dichiara cheandrà nelle stesse località del 2008 (3 turisti Italiani su 10opteranno addirittura per la stessa destinazione e la medesimasistemazione alberghiera).S apevamo dai precedenti sondaggi che gli ultra -cinquantacinquennitendevano a rimanere su va lori tradiz ionali.E ra già noto che i veterans (i nati prima del 1946) sono parsimoniosie non cambiano abitudini.N on sapevamo invece dove sarebbero andati in vacanza - in clima direcessione - gli ita liani adulti nati dopo il 1960.Lo si può evincere da l sondaggio che mettiamo a disposizione di tuttigli interessati.N atura lmente agli operatori turistici interessa sapere dove andranno ituristi che non ritornano nello stesso luogo e ne llo stesso a lbergo del2008.D al sondaggio emerge che nel 2009 l’esercito dei turisti fedeli èpiù numeroso di quello degli infedeli.

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4. AVANTI... MA GUARDANDOINDIETRO

N el 2009 pochi viaggeranno “per cultura e per conoscere”. S e lofaranno sarà a l massimo per un giorno e una notte : escursionismoanziché turismo.S e il turismo cultura le , sportivo ed enogastronomico sarà fa tto diescursionisti, un destino diverso toccherà a l turismo re ligioso per ilquale è previsto un leggero aumento de i gruppi e de i turistiindividuali.N ell’incertezza genera le gli Ita liani, quelli che non rinunciano a llevacanze, dirigeranno su destinazioni già testate ne ll’ultimo triennio.U na novità sembra emergere da lle a ffermazioni degli intervista ti: siparte per la vacanza dopo avere negoziato il prezzo e per questo cisi aspetta qualche sorpresa negativa . C hi ottiene da ll’operatore unprezzo inferiore a quello 2008 finisce per considerare il soggiornouna sorta di ripiego, con tentazioni critiche: insoddisfatti “a priori”delle proprie vacanze.S e il campione degli intervista ti è come sempre affidabile eattendibile , questo significa che ci sarà un’impennata critica ne iconfronti de lle loca lità , degli a lberghi e de ll’a tmosfera genera le de lledestinazioni.I turisti che hanno deciso dove, quando e quanto spendere appaionopiù pignoli e più parsimoniosi, pronti a lamentarsi per la puliz ia , ilclima, il cibo, la spiaggia , il serviz io. E ’ questo il passo avantiguardando indietro.Venendo dire ttamente a l sondaggio, gli aspetti che hannodeterminato la sce lta de l dove andare in vacanza sono:

✔ la memoria di un soggiorno perfetto in quella loca lità .In questo caso il prezzo era una variabile significativa ma nondecisiva;

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✔ la storia e la tradizione.S i va dove di solito è garantita la sicurezza per sè e per le propriecose, ma soprattutto dove c’è un’organizzazione collaudata cheassicura maggior va lore esperienzia le ;

✔ la percezione di glamour e di freschezza.La capacità di trasmettere solidità ma anche leggerezza ècollegata a lla percezione di simpatia , di dinamismo e di flessibilitàdegli operatori. Q uesto porta a privilegiare i luoghi turistici notiper la presenza de lle 3 caratteristiche sopra cita te ;

✔ il prezzo.N el 2009 gli Ita liani danno grande va lore a l proprio denaro, piùvalore di quello che effe ttivamente ha . N asce un problema dipercezione, un attrito tra prezzo offerto e propensione a lla spesadel turista che richiede tra tta tive più pazienti e laboriose. L’a ttritoè inevitabile anche per chi ha bloccato i prezzi a l 2008. C i sia ttendono e si pretendono prezzi da sa ldo e da liquidazione. M abisogna cercare di proporre va lide a lternative per non aderire aqueste richieste .

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trademark italia

Ha deciso43,5%

Non farà vacanza24%

Non ha deciso32,5%

5. LUCI E OMBRE CHE CONDIZIONANOLA SCELTA

R ispetto a l 2008, quando il sondaggio fu e ffe ttuato tra maggio egiugno, cambia la graduatoria de lle preferenze degli Ita liani chehanno già deciso se , quando e dove andare per la loro vacanzaprincipa le .N ella prima metà di aprile 2009 hanno già deciso quando e dove il43 ,5% degli intervista ti, mentre il 24% dichiara che non farà vacanze.Il 32 ,5% di connazionali non ha ancora deciso.

GRAF. 1 - DECISO / NON DECISO

D al grafico emerge che oltre 4 turisti interpella ti su 10 ha già decisodove andare senza avere necessariamente la prenotazione.P rima del periodo pasquale , convenzionalmente considerato ilmomento d’iniz io emotivo de lla stagione estiva , un buon numero dituristi ha già deciso (o a lmeno ha già pensato) dove trascorrere lasua vacanza principa le .

Anche se i dati non sono confrontabili a causa della differentecollocazione nel ca lendario, gli e lementi che emergono dal

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sondaggio non devono fare pensare ad un’estate turisticamentefacile . Inoltre , la crisi de i tour operator e degli intermediari stadiventando struttura le , mentre i suggerimenti de lle agenzie di viaggiosono sempre meno influenti, anche se si è notevolmente ridotta ladiffidenza de i turisti ita liani ne i loro confronti.C i sono, insomma, nuovi e vecchi e lementi che condizionano lascelta de lla destinazione di vacanza:

✔ al primo posto ci sono i giudizi e i racconti di persone“significative”. Il miglior supporto a lla sce lta è l’opinione di chiconosce da cliente la destinazione ed è sta to recente ospite di unalbergo o di un eserciz io ricettivo. E ’ qualcosa di più de l classicopassaparola;

✔ i consigli di amici, parenti e conoscenti considerati turisti“esperti di vacanze” va lgono perché nessuno è più onesto degliamici. La capacità di descrivere le loca lità , i dettagli, le qualità e idife tti è uno strumento rassicurante molto influente in questoanno d’incertezza;

✔ le guide, le riviste specializzate e gli articoli sui quotidianisono diventati importanti condizionatori de lla decisione;

✔ il web, con i forum, i social network e i portali, su tutti TripAdvisor, svolge ormai un ruolo primario ne ll’assunzione diinformazioni, giudizi e consigli da parte de i viaggiatori. S pesso evolentieri succede che i turisti, su ciascuna destinazione, nesappiano più degli stessi agenti di viaggi;

✔ i media, la te levisione in particolare , accendono i rifle ttori sullalocalità , la illuminano e guidano i turisti a l contatto. La stampaquotidiana accentua invece la notorie tà di un posto e di unalbergo. Il le ttore abitua le di un quotidiano considera il giudiziodel giornale una garanzia ;

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✔ il prezzo (la proposta di prezzo) giocherà un ruolo significativo.All’iniz io de l negoziato il prezzo è più importante de lla distanza,de lla durata de l viaggio e de l numero di trasferimenti necessariper raggiungere la destinazione. Il prezzo spesso resta la ragioneprincipa le per non andare dove si desidera andare;

✔ la percezione di pulizia e igiene. N e l 2009 esplode la sensibilitàdei turisti per la puliz ia e la freschezza, una puliz ia che deveessere visibile , tangibile ;

✔ la microcriminalità, l’insicurezza del territorio, la possibilitàdi furti, scippi e danni personali. P er 5 turisti su 10 è ragioneprincipa le per scegliere o non scegliere una destinazione divacanza;

✔ l’instabilità politica (paura di tumulti, a ttentati e guerre) tienelontani 9 ita liani su 10 da destinazioni in M edio O riente , Africa eAsia occidenta le .

5.1 La prenotazione della vacanza

O sservando le risposte di chi ha già sce lto la destinazione divacanza emergono, anche nel 2009, non meno di 5 a tteggiamenti1° quelli che non

prenotano (o lo fannonell’ultimo mese). Laquota di questi turistiita liani è de l 22% ;

2° quelli che prenotanocon a lmeno due mesidi anticipo (la quota èdel 42% );

trademark italia

GRAF. 2 - QUANDO SI PRENOTA

Cambiano atteggiamento /

non sanno5%

Con due mesi di anticipo

42%

All'ultimo minuto16%

Con molto anticipo

15%Non prenotano

22%

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3° gli Ita liani che non prenotano fino a ll’ultimo minuto (10 giorni dianticipo), perché con la crisi una camera si trova sempre e ilprezzo tende a scendere . O ra sono il 16% , ma la percentuale èdestinata a crescere a scapito de lla quota che prenota conalmeno due mesi di anticipo;

4° quelli che prenotano con molto anticipo, i fedelissimi (la quota èdel 15% );

5° quelli che cambiano atteggiamento e ancora non sanno, 5% .

L’indicazione complessiva è quella di un’Ita lia che non amaimpegnarsi prenotando, perché teme che qualcosa possa cambiare esemmai rinviare o impedire la partenza.I turisti più esperti prenotano meno ed in genera le la questione de lleprenotazioni dipende dall’e tà e da ll’appartenenza a ll'una o a ll’a ltramarketing generation, ma spesso anche dalle penali messe incampo dagli operatori turistici (caparre , depositi, garanzie , vincoli,limitazioni, condizioni capestro, e tc.).

TAB. 3 - GENERATION MARKETING

DATA DI NASCITA GRUPPO QUOTA ANGOLO DI ETA’

da l 1925 a l 1945 VETERANS 24% O ltre 63da l 1946 a l 1964 BABY BOOMERS 28% 44 - 62da l 1965 a l 1984 X GENERATION 25% 24 - 43da l 1985 ad ogg i Y GENERATION 23% 18 - 23

I giovani che rientrano nella Y generation non vorrebbero prenotare ,ma considerato che sono perennemente a lla ricerca di condizionifenomenali e straordinarie , a lla fine sono costretti a bloccarel’opzione e quindi a confermarla a lmeno un mese prima.G li appartenenti a lla X generation senza figli, in genere nonprenotano.

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La fascia di e tà per la quale si registra la più a lta percentuale diprenotazioni è quella tra 24 e 43 anni (X generation) con famiglia . Inquesta fascia di e tà la presenza di bambini impone sistemazioniparticolari e l’obbligo di prenotare con largo anticipo.P renotano mediamente tre mesi prima i Baby Boomers (i maggiorifruitori de l ricettivo a lberghiero).S ono regolarmente in anticipo i Veterans, la generazione deifedelissimi a lla medesima destinazione e a l medesimo a lbergo.

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6. IL BAROMETRO 2009 DEL TURISMOITALIANO

I trend che influenzano gli a tteggiamenti degli ita liani sono già sta tievidenziati. Si è determinato che 6 connazionali su 10 opterannoper una destinazione nota e familiare; i prezzi saranno oggettodi laboriosi negoziati.D al sondaggio si evince che quasi 4 ita liani su 10 , per loro stessadefiniz ione, sono infedeli e pronti a cambiare destinazione. N on èdetto che lo facciano, ma intanto considerano il ritorno nell’a lbergodell’anno scorso “un ripiego”.C onsiderato che la sce lta degli infedeli dipende principa lmente da iconsigli di amici (o conoscenti), insomma da testimonia l che sono giàstati ne lla destinazione in oggetto, gli operatori turistici, proprie tari ogestori di hote l, RTA, campeggi e villaggi dovranno sfoderare abilitànuove e mettere in campo un’offerta evidente di glamour checonsenta una favorevole e soddisfacente verifica de l prodotto daparte di chi ha ricevuto la segnalazione positiva .Tutto indica però che:• ne l 2009 si abbassa l’indice di sostituibilità ;• si restringe il paniere de lle opzioni;• si è più fedeli a lle destinazioni che fanno parte de lla storia de l

turismo ita liano;• si sta molto più a ttenti a non ricevere di meno di quello che si è

ricevuto ne lle stagioni passate .

6.1 Chi vince e chi perde nell'estate più difficile?

E ’ interessante , soprattutto per gli operatori, avere in anticipo il“barometro”, ovvero la situazione di prospettiva ne lle aree diriferimento.

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Il sondaggio serve a va lutare:✔ quali sono in crescita;✔ quali perderanno attrattività, presenze e lavoro;✔ quali si potranno definire stazionarie;✔ a chi conviene intervenire per promuovere località e

prodotti;✔ chi deve rimuovere gli ostacoli di un’estate difficile.O peratori, intermediari e organizzazioni possono ricavare da lle tavoleche seguono utilissimi spunti di lavoro.

P er ottenere un e levato indice di a ffidabilità , le domande hannomesso a confronto la loca lità de lla vacanza principa le e ffe ttuata ne l2008 con quella prenotata o prevista per il 2009, rendendo“scientifica” l’a ttribuzione delle preferenze degli Ita liani per le diversedestinazioni omogenee* de llo scenario turistico.Agli intervista ti è sta to chiesto di indicare per il 2009:1° il luogo, a coloro che avevano già deciso dove passare la propria

vacanza principa le (ed era possibile una sola risposta);2° la loca lità dove avrebbero trascorso volentieri il periodo più

importante di vacanza, a coloro che invece non avevano ancoradeciso.

* destinazioni omogenee: le tipologie aggregate .U na lunga esperienza e un know how particolarmente accurato de lle destinazioni di vacanza cihanno consentito di risolvere il problema dell’aggregazione delle loca lità turistiche. La divisioneamministra tiva (quella che divide il territorio nazionale in C omuni, P rovince e R egioni, per le indaginipropriamente statistiche) non corrisponde a lla rea le suddivisione turistica . Ad esempio la notorie tà ela capacità di a ttrazione di a lcune località ba lneari romagnole , marchigiane, venete o friulane èsuperiore a quella de lla R egione cui appartengono. Ta lvolta l’a ttrazione non è legata a ll’esistenza diun C omune (M adonna di C ampiglio notissima destinazione montana non è un C omune).Allo stesso modo la C osta S mera lda e le famose P orto C ervo e P orto R otondo non sono rea ltàamministra tive definite e non sono nello stesso C omune.Le categorie o tipologie che abbiamo definito sono in rapporto con la percezione della domanda(aree omogenee dal punto di vista de lla domanda turistica).La C orsica , ad esempio secondo i turisti ita liani è “M are M editerraneo” piuttosto che estero(Francia); così pure le Baleari considerate anch’esse “M editerraneo”, piuttosto che S pagna.

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La graduatoria che emerge tiene conto, dunque, sia de lle risposte dicoloro che hanno già deciso dove andranno in vacanza, sia de idesideri di vacanza di coloro che non hanno ancora deciso.La comparazione con le stesse indicazioni fornite dagli Ita liani ne l2008 consente di verificare l’andamento, la tendenza, in pratica il“barometro” de i vari gruppi di destinazioni, ossia un indicatore de llapropensione dei turisti ita liani e non ancora una stima delle presenzeturistiche de l 2009.S i tra tta , insomma, de lla graduatoria delle località verso le quali ituristi intendono dirigersi, non tanto una lista di loca lità -sogno, mapiuttosto di destinazioni potenzia li, ovvero l’indicatore dellevacanze nazionali e internazionali 2009.

La prima macro-fotografia de ll’andamento stagionale-ba lneare indicache sarà un anno discreto per le coste Venete , R omagnole eM archigiane, mentre l’estate sarà peggiore de l 2008 per Toscana,costa adria tica meridionale , Basilicata e S icilia . M igliora il dato de llecoste e de lle isole de lla C ampania , pur restando a l di sotto de i va loriregistra ti prima del crollo di domanda del 2008. In leggera flessionele preferenze per S ardegna e Liguria .

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S i tra tta di dati che subiranno modificazioni ne l corso dei prossimimesi, ma che a iutano a capire il mercato potenzia le per ciascungruppo tipologico e quindi a rica librare , laddove necessario, le azionipromozionali.

* La crescita 2009 de lla C ampania può essere a ttribuita a lla pessima performance di questa regionenell'estate 2008 per l'impatto negativo prodotto da lla crisi de i rifiuti.

trademark italia

GRAF. 4 - PREVISIONI 2009 PER ILSISTEMA BALNEARE ITALIANO

-8%

-6%

-4%

-2%

0%

2%

4%

Mare Sud Ita

lia - T

irreno

(Basilica ta , C

osta C a labria occid .)

Mare Ven

eto / Friuli

Mare To

scana

Mare Em

ilia Romagna

Mare Sard

egna

Costa orienta le

Mare C

entro

Italia

- Tirre

no

(Laz io)

Mare Liguri

a

Mare Sicilia

Mare C

entro

Italia

- Adria

tico

(Marc

he , Abruz zo

, Molise

)

Mare Sud Ita

lia - C

osta Adriatica

(Puglia)

Grandi Laghi

Mare Sud Ita

lia - C

osta Ionica

(Basilica ta , P

uglia)

C ampania*

+3 ,5%

+1 ,8%+1 ,5%

-4 ,4% -4 ,5%

-5 ,3%

-6 ,8%

-4 ,2%-4 ,0%

-3 ,2%

-2 ,4% -2 ,4%

-1 ,3%

TOTALE BALNEARE ITALIA

-3,5%

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S i conferma dunque la preferenza degli Ita liani ne i confronti de lledestinazioni ba lneari marine . Le località di mare , isole comprese,raccolgono il 68% delle preferenze.Le due maggiori isole (S ardegna e S icilia ) superano il complessodelle regioni meridionali. E mergono inoltre le seguenti preferenze:

✔ i più giovani (meno di 25 anni) preferiscono le capita li europeee l’Adria tico de l nord (R omagna e Veneto). La visita de lle capita lieuropee rappresenta per loro una sorta di iniz iazione, la stessache induceva le grandi famiglie aristocratiche de l secolo scorso afare il tour de ll’Ita lia ;

* Variazione rispetto a lle partenze de i turisti ita liani ne l 2008.

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GRAF. 5 - PREVISIONI 2009 PER L'ESTERO*

C ina

-20%

-15%

-10%

-5%

0%

+5%

+10%

Emira

ti Arabi

USASpagna

A ltre capita

li euro

pee

IndiaEg itto

Francia

Croa z ia

Grecia e Iso

le

Cuba e C ara

ibi

Isole

Medite

rranee

Isole

Ma ldive & Seychelles

O ceano Indiano

Londra

Mosca - San

Pietroburg

o

Tunisia

+7%

-2%-3%

Tha ila

ndia

Crociere

+7%

+4%+3%

+2%+1%

-3%-4%

-5%

-8%-9% -9% -9%

-11%-12%

-16%

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✔ i 26 - 45enni senza figli preferiscono l’estero e , per quantoriguarda il nostro paese, S ardegna, S icilia e il S ud dell’Ita lia ;

✔ la fascia 26 - 45 anni con figli ha un comportamento menolineare rispetto a i primi due gruppi. V iaggiamo a l massimo 4 oreper raggiungere la destinazione e la loro preferenza va a lba lneare marino;

✔ la fascia d’età successiva (46 - 55 anni) presenta de llepropensioni decisamente tradizionali e “familiari”. Il mare Tirrenoe l’Adria tico sono i preferiti. Le destinazioni montane sonolargamente desiderate , ma la loro quota di movimento è inferiorea l 10% del movimento estivo. P oco interesse per l’estero perquesta generazione di turisti;

✔ la fascia dei nati dal 1946 al 1964 preferisce le destinazionimontane, termali o lacuali. F ra quelle ba lneari sceglie il nordTirreno (Liguria e Toscana). R are le destinazioni estere che, per il14% degli intervista ti, sono state (o sono) mete di viaggi dilavoro.

La scivolata de lle preferenze è causata per il 47% dei rispondentida lla prudenza, per il 53% dalla crisi in a tto.La caduta de lle preferenze penalizza l’estero. In Ita lia colpisce primale destinazioni più lontane da i grandi serbatoi turistici de l nord, poi legrandi isole , che però avevano già subito flessioni ne lle scorsestagioni e infine , ma margina lmente , le coste de l Tirreno centra le .

6.2 Il peso delle destinazioni a confronto

M eno viaggi a ll’estero significa che più turisti ita liani hanno deciso ditrascorrere il principa le periodo di vacanza in Ita lia e questo facilita legrandi regioni turistiche, C ampania compresa (che però sulbarometro resta prigioniera de l complessivo ca lo de l S ud Ita lia ).

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S intesi estrema positiva: ne l 2009 più Ita liani resteranno in Ita lia equesto in tempi di recessione va considerato un vantaggio.P er le grandi città d’arte e cultura la flessione del movimento turisticosarà facilmente percepibile e sotto gli occhi di tutti. Q uella de i turistisarà un’assenza “visibile”, l'aumento degli escursionisti non piaceràinvece agli antituristi.

La contrazione del turismo internazionale produrrà de i “vuoti” ne llegrandi città d’arte e cultura de l P aese. R oma e F irenze, ma ancheVenezia , saranno in compagnia di a lcune spiagge ita liane (quellevenete e abruzzesi in particolare), perché si tra tta di destinazioni chedetengono storicamente quote di turismo straniero superiori a l 30% .Bisogna evitare le genera lizzazioni e le frasi d’uso comune nelsettore “meno americani e giapponesi”. N e l 2009 si dovrà aggiungeremeno tedeschi, inglesi, russi e francesi.Q uest’ultimo dato non risulta da l sondaggio di Trademark Ita lia , maemerge dallo studio di IP K International (le due società di ricercahanno recentemente consolidato una partnership sul mercatoita liano) che ha aggiornato a l primo trimestre 2009 i comportamentidi viaggio de i turisti internazionali (W orld Travel Trends 2009).In sostanza, più che di semplice flessione di arrivi e presenze perl’estate 2009 si può parlare di mutamento a llarmante de lla domanda,a lmeno per gli operatori de ll’ospita lità e de ll’incoming ita liani.L’Ita lia de l 2009 sarà dunque meno turistica .

6.3 ITALIA / ESTERO: rapporto qualità-prezzosecondo l’esperienza dei turisti

S e Internet ha assunto un ruolo determinante ne lla sce lta de lledestinazioni per la facilità di prenotazione on line e per la grandedisponibilità di immagini esotiche ed “origina li”, tuttavia produceeffe tti negativi sulle vacanze ita liane.

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Il web spalanca infatti le porte de ll’offerta internazionale e rendeaccessibile un mondo turistico più a ttraente di quello ita liano.Internet, così ce lebrata da tutti gli operatori, a lla fine deprime laqualità percepita de ll’offerta nazionale .

P er il 2009 si prospetta una sorta di “ritorno a lle origini”, visto chedalle risposte degli intervista ti emerge una ri-distribuzione dellepreferenze degli Ita liani per le vacanze in Ita lia e a ll’estero, con unnetto spostamento a favore de l turismo interno.

GRAF. 6 - ITALIA / ESTERO

R ispetto a l 27% del 2008, saranno il 19% circa (8 punti in meno) ituristi ita liani che ne l 2009 andranno in vacanza in una destinazioneestera , ma in questa percentuale sono comprese anche le crociereche registrano uno sviluppo esponenzia le e quindi gonfianoulteriormente il dato.Il sondaggio di Trademark Ita lia , anno dopo anno, faceva emergereuna palese proporzionalità fra esperienza turistica e preferenza versol’estero: più vacanze facevano gli Italiani, più conoscevano e

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

ITALIA ESTER O

73%

19%27%

81%2008

2009

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raccontavano, più si convincevano che la qualità e i prezzi delledestinazioni estere erano migliori di quelli mediamentedisponibili in Italia.Le destinazioni cara ibiche, egiz iane e , da quando il dollaro si èindebolito, anche la F lorida , hanno conquistato i turisti ita liani.U n turista su quattro, fra quelli che fanno da 1 a 4 vacanze a ll’anno,è convinto di stare meglio a ll’estero rispetto a ll’Ita lia . Ad esempio,diplomati e laureati, per i quali la geografia de l pianeta è piùfamiliare , a ffermano (84% ) che l’estero offre a lberghi, villaggi,ambiente e infrastrutture migliori a prezzi più convenienti.D ata la grande varie tà de i prodotti turistici esteri è opportunoosservare che negli anni de lla prosperità (1991- 2000) gli schemi digiudizio erano largamente differenti da quelli che vengono utilizzatine l 2009.Le destinazioni più lontane ed esotiche che ottenevano durante imesi invernali la crescita maggiore (E gitto, C ara ibi, isole de ll’O ceanoIndiano) hanno gradualmente perso la loro a ttra ttività .L’E gitto ba lneare , per i prezzi popolari e la prossimità , rimane primonella graduatoria de lle destinazioni estere ba lneari, ma a l secondoposto subentrano le crociere mediterranee. La S pagna arretra ne llepreferenze degli Ita liani, così come la C ina che, dopo il boom del2007-2008 generato da lle O limpiadi e da lle spinte commercia li de lgoverno ita liano, sta preparandosi per un secondo boom determinatodall’E xpo 2010 di S hanghai.G li eventi come O limpiadi ed E xpo tendono a sovraccaricare i P aesie , immediatamente dopo, a scacciare il turismo “normale” in arrivodai P aesi europei, una domanda consistente che fa vacanze daalmeno 10 anni e che psicologicamente collega affollamento conprezzi a lti, confusione, controlli di sicurezza , minacce terroristiche eserviz i negligenti.N el 2009 tutte le destinazioni internazionali perdono quota . M enoviaggi a ll’estero sembra essere la parola d’ordine mondia le .

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7. CONCLUSIONI

E ’ scomparso il turista tradizionale che faceva due settimane di feriea l mare o in montagna e che viaggiava con la famiglia stipata in auto.S i è più che dimezzato il numero delle “famiglie unite” con figliadolescenti. N on ci sono più le piccole pensioni a gestione familiarein stile “mondo antico” diventate a lberghi pretenziosi a 2 ste lle con late levisione in camera . Q uelle pensioni sono ormai prenotabili on linesu Internet o con e-mail. U n paradosso che sottrae va lore a ll’offerta .D al panorama sociologico nazionale è sparita anche l’idiosincrasiaper le spiagge internazionali che invece entrano nell’e lenco deidesideri e de lle speranze. P raticamente scomparsi gli Ita liani chefanno vacanze itineranti (touring around) ne lle migliori città europee.Il sondaggio è dominato da lla indicazione di vacanza in a lberghi cherisultino migliori di casa propria, ovvero in luoghi che somminomare, enterta inment, manifestazioni ed eventi.L’impressione ricavata è quella di un P aese che, anche se non puòpermetterse lo, vuole un’estate a ll’insegna della vacanza spensierata ,a zero rischi.Il re lax ba lneare , il pigro a lternarsi di spiaggia , a lbergo e brevipasseggiate , un’a limentazione fa tta di pasti ca librati e digeribili,(bisogno fondamenta le di un’Ita lia segnata da lla fa tica de l processoproduttivo) per circa la metà degli intervista ti è “ritornato”.Adesso, con la recessione, lo stress fisico è diventato psicologico.La vacanza serve ad e liminare temporaneamente “i pensieri”, lepaure e l’incertezza .Le tendenze turistiche de ll’anno sono diverse:• la vacanza razionale , senza slanci ed entusiasmi;• la vacanza domestica (meno estero e meno long haul);• una verve critica rispetto a ll’ospita lità (ci si aspetta una minore

puliz ia e la riduzione del serviz io).

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M uta il modo di concepire le vacanze. La diversità si accentua, iredditi divaricano, la capacità e la propensione a lla spesa simodificano. S arà un anno "straordinario" per tutti gli Ita liani, un annonel quale anche le farfa lle potrebbero cambiare stile di volo.La maggior parte de lle destinazioni sarà penalizzata , ma come sievince da l barometro soffriranno meno quelle ad a lta animazione coneffe tti shopping rilevanti e quelle più vicine a i grandi serbatoi turisticide ll’Ita lia settentrionale .

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APPENDICE METODOLOGICA

L’indagine qui presentata è sta ta rea lizzata sulla base di 1 .270interviste te le foniche somministra te da l 25 marzo a l 9 aprile 2009 adun campione di popolazione ita liana con età superiore a i 18 anni. Leinterviste avevano una “domanda filtro” re la tiva a lla circostanza diessere stato o no un “consumatore” di vacanze ne l 2008.N ella Tab.I, gli interlocutori sono stati suddivisi secondo il loroconsumo di vacanze ne llo scorso anno.

TAB. I - NUMERO DI VACANZE FATTE NEL 2008

N. vacanze Numero Valorerisposte %

N essuna 98 7 ,7%Una vacanz a 632 49 ,8%Da due a qua ttro 466 36 ,7%C inque e più 74 5 ,8%Totale 1.270 100%

Il campionamento è sta to rea lizzato tenendo conto di due variabili: ladivisione fra le quattro grandi circoscriz ioni geografiche de l nord-ovest, de l nord-est, de l centro, de l sud e la divisione secondol’ampiezza de i centri abita ti. C om’è noto, la “turisticità” de lle variearee dipende in maniera pressoché proporzionale da queste duevariabili. La proporzione di coloro che fa vacanze è infa tti massima a lnord, così come più ampi sono i centri abita ti, più a lta è lapercentuale di persone che fa vacanze.

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La tabella II riporta la distribuzione delle interviste in base a ll’e tà ; ilcampione rappresenta adeguatamente tutte le classi de lla piramideanagrafica: il 48 ,7% degli intervista ti ha un’età compresa tra 26 e 55anni.

TAB. II - ETÀ DEGLI INTERVISTATI

Età Frequenze %18 - 25 anni 172 13 ,5%26 - 39 anni 342 26 ,9%40 - 55 anni 277 21 ,8%56 - 65 anni 305 24 ,0%O ver 65 anni 174 13 ,7%Totale 1.270 100,0%