DOVE, COME, QUANDO, CHE COSA EDUCA LO SPORT ......attraverso il corpo le informazioni relative al...

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Che lo sport abbia un contenuto educativo non lo dubita più nessuno, neppure la scuola.

DOVE, COME, QUANDO, CHE COSA EDUCA LO SPORT?

Sono queste le domande alle quali i ragazzi hanno cercato di rispondere attraverso:

• riflessione, • discussione critica, • ricerca e sperimentazione.

Prof.ssa Tognoli Caterina

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GIOCO STRATEGIA

SCONFITTA

COMPAGNI

MOVIMENTO

GIOVANI

SOLIDARIETÀ

AVVERSARI

STATICITÀ

Michela

ADULTI

COMPETITIVITÀ

VITTORIA ATTORE DEL GIOCO

FORZA

TATTICA

ONNIPOTENZA

LAVORO

INTELLIGENZA

SENSO DEL LIMITE

SPETTATORI

DILETTANTI

PROFESSIONISTI

GIOIA FRUSTRAZIONE

IL GIOCO FA COESISTERE MOLTE ANTINOMIE

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ATTENZIONE: costante controllo dei movimenti per eseguire correttamente gli esercizi.

PRONTEZZA: capacità di individuare e superare prontamente gli ostacoli.

SENSO CRITICO: capacità di valutare le proprie possibilità in confronto alle difficoltà poste ed alle risorse possedute.

Laura, Arianna e Matteo

FINALITÀ DI ORDINE INTELLETTUALE

FINALITÀ EDUCATIVE FORZA DI VOLONTÀ: capacità di autocontrollo e impegno nello sforzo senza arrendersi di

fronte alle prime difficoltà.

CORAGGIO: l'educazione fisica incrementa la forza d'animo per effettuare sforzi e per rischiare quando si può

PRUDENZA: consapevolezza del rischio che permette di sconfiggere la paura.

SICUREZZA: conoscenza di se stessi e delle azioni compiute per tutelare la propria ed altrui incolumità.

DISCIPLINA: abitudine all'autocontrollo e consapevolezza di dover rispettare le norme esistenti in ogni attività.

SOCIALITÀ: senso della collettività, collaborazione, generosità.

SERENITÀ: stato d'animo derivante dall'allentamento di tensioni

psicofisiche e dalla consapevolezza del proprio valore.

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La comunicazione è un fenomeno molto complesso che consiste nello cambio di informazioni, bisogni ed emozioni tra soggetti coinvolti in un determinato contesto spazio-temporale. I canali della comunicazione sono verbali o non erbali. Noi trasmettiamo, attraverso il corpo le informazioni relative al nostro stato d’animo. Esse riguardano i sentimenti e la condizione emotiva che stiamo vivendo.

Da questi gesti è possibile delineare i tratti più significativi della personalità,

il tipo di educazione che abbiamo ricevuto

e il tipo di rapporto che desideriamo instaurare con chi ci sta intorno.

I gesti sono solitamente involontari e

controllarli richiede un notevole sforzo e,

a volte, è addirittura impossibile.

IL LINGUAGGIO DEL NOSTRO CORPO

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Gli indicatori più significativi del linguaggio sono quattro:

• La mimica del viso

• La gestualità

• L’atteggiamento

• La distanza

COSA E COME COMUNICHIAMO

Spesso l’uomo è troppo preso da quanto viene trasmesso con la voce per dare ascolto ai messaggi provenienti dal corpo che, per un osservatore attento, sono invece infinitamente più eloquenti di qualsiasi discorso. C’è anche un uso volontario del corpo, quello che emerge nei mimi e nei teatri.

Nel nostro cervello il linguaggio è presente nell’emisfero sinistro insieme a tutte le altre funzioni superiori quali ragionamento e connessioni logiche; mentre i gesti, gli atteggiamenti e i movimenti si trovano nell’emisfero destro con fantasia ed emozioni.

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Usando gli occhi, la bocca, i denti, le sopracciglia, il naso, la pelle è possibile dar vita a un’incredibile varietà di movimenti e di espressioni del volto che comunicano messaggi molto differenti.

ESEMPI: -PUPILLE STRETTE = ostilità; -ABBASSARE IL MENTO = forza di volontà; -CORRUGARE LE SOPRACCIGLIA = concentrazione; -LABBRA SEMIAPERTE = larghe vedute; -SGUARDO ALTROVE = fuga; -PALPEBRE STRETTE = bugia.

IL VISO

LA GESTUALITA’ Vi sono alcuni movimenti delle mani, determinate posizioni delle gambe, della testa o di altre parti del corpo da noi assunte con naturalezza, spesso inconsapevolmente, che in realtà sono comunicatori di informazioni. La gestualità delle mani è quella più diffusa ed evidente. Difficilmente si riesce a stare fermi e controllare questo impulso.

ESEMPI: - ATTORCIGLIARE I CAPELLI = paura; - SISTEMARE GLI OCCHIALI = prendere tempo; - METTERE UNA PENNA IN BOCCA = apertura mentale.

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Con questo termine si intende l’insieme di particolari caratteristiche di una persona che la distinguono dalle altre. Le caratteristiche più significative sono: - la posizione della testa ; - la struttura e la posizione del torace e spalle ; - l’andatura; - la gestualità; - la postura.

Alcuni esempi: - CAPO RECLINATO-SPALLE CURVE = tristezza; - TESTA CHE CIONDOLA = creatività; - SPALLE DRITTE = fermezza; - UN PIEDE DAVANTI ALL’ALTRO = insicurezza; - DITA TRA I CAPELLI = seduzione; - SLACCCIARE UN BOTTONE = fiducia.

L’ATTEGGIAMENTO

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Questo fenomeno è stato oggetto di molti studi che hanno dimostrato che la distanza che poniamo tra noi e l’interlocutore ci indica il grado di conoscenza e il rapporto esistente. Per ogni individuo esiste uno spazio di estrema vicinanza, all’interno del quale sono ammesse solamente persone con le quali si hanno legami affettivi molto stretti o nei cui confronti si nutre un’incondizionata fiducia. Fin ai 120 cm sono ammessi gli amici, dai 120 ai 350 cm gli estranei con i quali si mantengono conversazioni formali. La distanza oltre i 350 cm è considerata ufficiale

quale ad esempio quella del pubblico.

LA DISTANZA

Noemi

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LA PALESTRA

NON E' SOLO UN

LUOGO

Di relax;

Di ricreazione;

Di svago;

Dove i ''bravi'' riportano ciò che fanno nell'extra scuola.

• Fare fatica; • Abbandonare l'ozio; • Eliminare la timidezza; • Aumentare la tenacia; • Gestire le arrabbiature; • Interiorizzare le regole; • Migliorare l'autocontrollo; • Aumentare la costanza e la tenacia.

LA PALESTRA

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SPORT

SCOLASTICO

• Praticato da alunni • E' indirizzato a tutti • Si basa sull'apprendimento • Lo scopo è educarsi • Si ispira alla salute dinamica

Elena

SPORT E SCUOLA

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Il termine di Life Skills viene generalmente riferito ad una gamma di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che ci permettono di acquisire un comportamento versatile e positivo, grazie al quale possiamo affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana.

Il nucleo fondamentale delle Life Skills identificato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è costituito da 10 competenze:

• - Consapevolezza di sé • - Senso critico • - Gestione delle emozioni • - Prendere buone decisioni • - Problem solving • - Gestione dello stress • - Empatia • - Comunicazione efficace • - Creatività • - Relazioni efficaci

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EMPATIA: capacità di mettersi nei panni degli altri . Lo sport ti permette di capire e comprendere i comportamenti dei tuoi compagni di squadra . Questo ti aiuta a operare scelte migliori e a non giudicare gli altri sapendo che come te hanno diritto all’errore, ma non fanno apposta a commetterlo. Questo in virtù del fatto che è facile mettersi nei panni di un compagno che subisce la pressione dell’allenatore, della squadra, del pubblico.

GESTIONE DELLE EMOZIONI: sapere riconoscere le proprie ed altrui emozioni rispondendovi in modo adeguato. Lo sport ti aiuta a mantenere la calma, a non darti per vinto prima del tempo e a prendere la giusta decisione. Ti aiuta a saper gestire l’arrabbiatura per la sconfitta.

.

PRENDERE BUONE DECISIONI: elaborare attivamente il processo decisionale valutando le differenti opzioni e le differenti conseguenze delle scelte possibili. Lo sport, facendoti prendere decisioni in campo, ti aiuta a prendere tempestivamente decisioni anche fuori dal gioco, nella vita quotidiana.

Thomas

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Nel corso del quinquennio superiore cresciamo, maturiamo, miglioriamo (si spera); questo vale per tutti, insegnanti e allievi. Lo sport può permettere di crescere insieme interpretando quelle regole non scritte che formano il carattere, la personalità.

MOVIMENTO= avere soddisfazione progressiva del proprio vissuto, ricercare continuamente modalità efficaci di comunicazione

e di interazioni con gli altri. Questo significa non accontentarsi mai di quello che si sa perché la ricerca continua

FUNZIONI COGNITIVE significa

avere conoscenze

FUNZIONI SOCIALI significa sviluppare atteggiamenti

ottimistici

FUNZIONI ORGANICHE

(BIOLOGICHE E MOTORIE)

Significa possedere tecniche di lavoro

FUNZIONI AFFETTIVE

ED EMOTIVE significa saper relazionare con se stessi con gli altri con l’ambiente con

equilibrio psicologico cioè con autenticità con capacità di accettazione e di comprensione

MOVIMENTO E PERSONALITÀ

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Il movimento modifica le caratteristiche fisiche e psichiche di ogni essere umano.

Attraverso il movimento si agisce:

sulle funzioni cognitive, poiché programmato e controllato dall’intelletto;

sulle emozioni affettive ed emotive, poiché motivato e sostenuto da dinamiche interne;

sulle funzioni biologiche e motorie, perché realizzato attraverso le funzioni organiche indispensabili sia per lo sviluppo che per la conservazione dell’individuo;

sulle funzioni sociali, poiché permette di comprendere, modificare e interagire con l’ambiente in cui si vive.

Con il movimento è dunque possibile mettere in atto e sviluppare comportamenti affettivi e cognitivi al fine di costruire e sviluppare l’immagine di sé, dunque la propria PERSONALITÀ.

Elia

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Analizzando le reazioni emotive durante il gioco a

scuola abbiamo individuato tre diversi stili di relazioni che vengono adottati nelle competizioni sportive.

STILE ATTIVO proprio di chi tende a imporsi, accusare e colpevolizzare gli altri: vincere è l’unica cosa che conta.

STILE PASSIVO adottato da chi tende a farsi sottomettere senza esprimere ciò che prova per evitare conflitti ed essere accettato, lasciando anche che gli altri se ne approfittino.

STILE COLLABORATIVO adottato da colui che tende a trovare un giusto equilibrio tra la propria soddisfazione e quella degli altri ed esprime onestamente il proprio pensiero senza offendere nessuno; è fiducioso in se stesso e gestisce con successo emozioni e sentimenti dosando quindi le proprie reazioni.

CONSIDERAZIONI

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Per essere un gruppo occorre un sentimento comune di appartenenza: i membri al suo interno devono creare interazioni e si devono mettere in gioco.

Ogni componente sa:

1. di avere un ruolo determinante che lo lega a quello dei compagni e lo rende importante nella squadra;

2. di investire del tempo e della passione;

3. di imparare dagli errori fatti;

4. che tutti possono vincere e che si può vincere anche perdendo, basta aver dato il meglio di sé cioè si può vincere senza essere primi;

5. di dover imparare a gestire le proprie emozioni.

DAL SINGOLO ALLA SQUADRA

Federica Vittorio Federica Mario

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Il ritmo è vita infatti i ritmi possono essere biologici, come il battito del cuore o il respiro; questi vengono chiamati anche ritmi interni. Ci sono anche i ritmi esterni, solitamente associati al movimento del corpo, come i ritmi delle azioni motorie.

Attraverso l’apprendimento motorio e l’allenamento impariamo a individuare le strutture ritmiche e a integrarle nel nostro repertorio motorio. L’obiettivo è quello di saper modificare l’impegno fisico della forza accelerando e decelerando, a piacere, l’esecuzione alfine di raggiungere l’obiettivo prefissato.

IL RITMO

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Negli ambienti sportivi spesso si sente dire:

‘‘Vai a ritmo, cambia ritmo, hai perso il ritmo, spezza il ritmo all’avversario..”

La percezione del ritmo e l’adattamento ad esso, ha un’importanza fondamentale nelle attività sportive e negli sport di squadra. Negli sport come il ciclismo e la corsa il ritmo è la premessa per rendere più economico il lavoro muscolare.

RITMO E SPORT

Alessandra

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Oggigiorno è in continuo aumento il numero delle persone che praticano un’attività sportiva grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e all’evoluzione della cultura e dei costumi dei vari popoli. Lo sport viene praticato per migliorare l’aspetto fisico, ma l’esercizio di un’attività sportiva aiuta anche in campo psicologico.

Lo sport può servire per scaricare le tensioni che si accumulano durante la giornata rendendo così chi lo pratica più sereno ed è utile anche per controllare le emozioni, come ad esempio la rabbia.

SPORT INDIVIDUALI:

1. un atleta gareggia da solo, svolgendo esercizi fisici, nel rispetto di determinate regole;

2. è difficile fare conoscenze e instaurare nuove amicizie;

3. l’elemento fondamentale che caratterizza lo sport individuale è la competizione;

4. l’atleta si trova a gareggiare da solo, contro altre persone che non desiderano altro che vincere.

SPORT DI SQUADRA: 1. È caratterizzato da una sorta di

legame che unisce tutti i soggetti che appartengono ad una stessa squadra e che insieme gareggiano contro un altro gruppo;

2. è facile fare nuove conoscenze; 3. è presente lo spirito di

competizione; 4. viene sviluppato nell‘individuo il

senso di appartenenza ad un gruppo;

5. Nasce una collaborazione fra i vari membri che imparano a contare sugli altri oltre che su loro stessi.

SPORT

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Dato che la vita è dura e piena di problemi che l’uomo non sa risolvere, sono necessari momenti in cui distogliere l’attenzione dal reale per rivolgerla a qualcos’altro che sollevi da questo peso. Lo sport può avere questa funzione d’alleggerimento perché dà, a chi lo pratica, l’opportunità d’occuparsi di qualcosa. Per divertirsi è necessario scegliere lo sport dove si può vincere, dove si fanno gare, si caccia nella riserva per avere una preda sicura, si mente sul risultato reale o si nasconde il limite per mantenere l’idea di non averlo. La soddisfazione certa significa anche manipolare la situazione e assicurarsi facilmente quello che si otterrebbe difficilmente. Il successo di questa posizione è indicato anche dal boom di videogiochi e parchi di divertimento che simulano gare sportive proprio perché offrono la sensazione d’essere campioni ad un prezzo molto più accessibile di quello pagato per un risultato sportivo di valore.

Agonismo Lo sport agonistico ha motivazioni diverse rispetto a quelle delle altre pratiche sportive; è attrazione, aspirazione, ricerca, desiderio di affermazione. Questa ricerca di soddisfazione è lotta, passione, tensione. La tensione è verso una meta che è compimento dell’impresa della riuscita cioè dell’azione così com’è stata pensata, costruita, cercata nella sua preparazione che è l’allenamento. Il raggiungimento della meta è perfezione di colui che ha concluso bene il suo lavoro e merita, finalmente appagato, il suo riposo. Questo desiderio di riuscire, proprio del cuore dell’uomo che cerca il miglioramento e il conseguente proponimento di nuove mete, impone all’uomo-atleta di aprire il conto con tutti i fattori del reale e lo costringe a guardare la vita seriamente aiutandolo a diventare più vero. L’agonista è disposto a tutto per la piena soddisfazione :

“Più in alto, più forte, più veloce”. “Spingere Ragazzi!”

Divertimento

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Lo sport praticato per la salute ha come ragione principale quella di opporsi alla carenza di movimento, origine di problemi e malattie. Si pratica sport per :

1. far crescere armoniosamente il corpo;

2. ritardare l’invecchiamento;

3. evitare le malattie;

4. ridurre lo stress.

Lo sport come occupazione del tempo libero è una pratica che si colloca nel mare delle proposte del mercato dei servizi alla persona. Si sceglie tra ciò che offre la piazza in funzione del tempo a disposizione, della spesa da sostenere, della distanza da percorrere e si cambia attività come si cambia vestito quando variano stagioni e mode. La sua funzione è vincere la noia e non lasciarsi prendere dall’ozio che potrebbe avere cattive conseguenze (vizi).

Nessuno osa negare che lo sport sia un bene perché occupa il tempo libero, perché fa bene al fisico o perché diverte ma a pochi piace l’agonismo. Il mondo dello sport è travagliato dalla presenza di attività negative quali il doping. Una persona che ha una passione per un’attività sportiva deve cercare di praticarla in sintonia con quelli che sono i valori etici caratteristici dell’attività sportiva, ricordando sempre che la COLLABORAZIONE e il DIVERTIMENTO SONO PIU’ IMPORTANTI DI QUALSIASI VITTORIA.

Tempo libero

Conclusione

Salute

Giada

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Le emozioni non sono automaticamente positive o negative; devono essere sempre interpretate facendo riferimento al singolo individuo e alla situazione nella quale si trova. Nello sport non ci sono emozioni giuste o sbagliate, ma emozioni che bloccano o stimolano. Quanto detto vale non solo per la rabbia, ma per ciascuna delle emozioni di base. Dedicare maggiore attenzione alla padronanza e alla gestione delle emozioni nello sport non è una perdita di tempo. Al contrario dovrebbe essere considerato un arricchimento sia per l’atleta/allievo che per l’allenatore/insegnante. Controllare le emozioni e poter disporre di quelle «giuste» è di centrale importanza per avere successo nello sport. Le emozioni comportano una modifica del livello fisiologico di eccitazione per cui anche le tecniche volte a controllare l’eccitazione assumono notevole importanza per il controllo emozionale.

EQUAZIONI DI EMOZIONI

Rabbia + Aspettativa = Aggressività

Aspettativa + Gioia = Ottimismo

Gioia + Accettazione = Amore

Accettazione + Paura = Sottomissione

Paura + Sorpresa = Spavento

Sorpresa + Tristezza = Delusione

Tristezza + Disgusto = Rimorso

Disgusto + Rabbia = Disprezzo

Prudenza + Audacia = Autocontrollo

SPORT ED EMOTIVITÀ

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L’obiettivo da perseguire dovrebbe essere ridurre l’intensità delle emozioni e far passare in secondo piano comportamenti inadeguati. Quando si parla di strategie cognitive si intende ad esempio una nuova valutazione della situazione o il passaggio ad un altro piano d’azione, che corrisponde a cambiare o a valutare diversamente il proprio ruolo o quello dell’avversario nel contesto emotivo.

…Quando scendo in campo per una partita lo faccio con tutto me stesso corpo, cuore e mente che formano il trinomio perfetto. Sentendo le emozioni, e non essendo protetto dalle mie paure, che devo trasformare in energia, mi sento vulnerabile. In pochi centesimi di secondo devo capire qual è la cosa migliore da fare: osare, e se sbaglio? Accontentarmi di fare il minimo, basterà? Tutto questo sotto la pressione dei compagni, dell’allenatore, del pubblico e per ultimo, non per importanza, delle emozioni. Allora mi dico: “ -Se riesco a gestirle, o almeno limitarle, posso mantenere la calma e prendere la decisione giusta.”

Nicholas

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L’amore per se stessi

Dipende dai valori appresi durante la crescita

Per svilupparla serve affermare una forma di equilibrio tra mente e corpo. Ha componenti fondamentali:

1. Percezione di una competenza personale (capacità di agire).

2. Profonda convinzione del proprio valore come essere.

3. Ci aiuta a vivere più serenamente con noi stessi e con gli altri, a condurre una vita di qualità e a reagire positivamente alle avversità.

4. Deve essere basata sempre su fatti reali, non bisogna mai sopravvalutarsi!

“Se sono convinto di potercela fare, molto probabilmente ce la farò!”

Una bassa autostima può provocare • molte difficoltà nel raggiungimento

dei propri obbiettivi personali; • in alcuni casi, può portare a far uso

di alcool, droga e generare altre dipendenze;

• l’abbassamento delle difese immunitarie;

• trasformazione di emozioni, esperienze e pensieri.

L’AUTOSTIMA

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• È la capacità di condividere i sentimenti altrui e serve a regolare anche le relazioni sociali.

• Comprendere significa partecipare, condividere e aiutare.

• L’empatia tra adolescenti è interpretata da loro stessi come una forma di debolezza.

Capacità di ascoltare e conoscere se stessi

Ascoltare in modo sensibile i problemi altrui

Capacità di assumere il punto di vista altrui

Micaela

• Ragazzi cresciuti in ambienti inadeguati e/o vittime di maltrattamenti non riescono, o faticano, ad adottare un comportamento empatico.

• Per i ragazzi si tratta di trovare un equilibrio tra due esigenze opposte, lottando contro i pregiudizi e contrastando le forme di violenza, come il bullismo.

EMPATIA