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DOTT.SSA CHIARA FISICHELLA

La ricerca qualitativa

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Quantitativa vs Qualitativa: impostazione

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Quantitativa vs Qualitativa: rilevazione

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Quantitativa vs Qualitativa: analisi dei dati

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Quantitativa vs Qualitativa: risultati

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Caratteristiche

Non intuitività: può portare come risultato degli aspetti non intuitivi per il ricercatore del problema;

Ampiezza: le indicazioni ricevute hanno una natura esplorativa a 360°

Unicità della competenza: esistono dei temi che possono essere affrontati solo in chiave qualitativa (es. nel marketing i test di gradimento)

Subliminarietà: capacità di indagare oltre il dichiarato, cogliendo gli aspetti motivazionali

(Mattiacci, 2003)

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Principale obiettivo della ricerca qualitativa

Approfondimento di un fenomeno cercando di cogliere la complessità del fenomeno

stesso

Approfondimento verticale: cerca di comprendere anche gli aspetti più profondi (anche inconsci) di un individuo verso un

fenomeno

Approfondimento orizzontale: cerca di cogliere gli aspetti contestualmente presenti , facendone

emergere le relazioni

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Sotto - obiettivi

Esplorare un fenomeno del tutto nuovo (ricerca esplorativa);

Far emergere variabili latenti costitutive di un fenomeno;

Acquisire alcune conoscenze e compentenze dei soggetti .Ad esempio… “Il metodo dell’intervista deve essere difeso non solo per l’accesso alle opinioni e alle dichiarazioni consapevoli che esso offre allaricerca,ma anche per l’accesso che fornisce ai termini e alle categorie linguistiche con cui gli intervistati costruiscono le loro parole e la loro comprensione delle proprie attività (Morley)”.

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3 tipologie di barriere

Barriera della comunicabilità: può dipendere da un atto di volontà del soggetto di non rivelare determinate informazioni o dall’impossibilità di giustificare determinati atteggiamenti, in quanto sedimentati;

Barriera della contestualizzazione: impossibillità di separare alcune conoscenze degli individui dai contesti in cui sono state generate;

Barriera della consapevolezza: abitudini di cui non si ha consapevolezza

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INTERVISTA INDIVIDUALE

Tecniche di raccolta dati

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Definizione

Possiamo definire l’intervista qualitativa come ”unaconversazione a) provocata dall’intervistatore,b) rivolta a soggetti scelti sulla base di un piano di

rilevazione ec) in numero consistente,d) avente finalità di tipo conoscitivo,e) guidata dall’intervistatore,f) sulla base di uno schema flessibile e non

standardizzato di interrogazione” (Corbetta,1999, p.405)

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Principali caratteristiche

Viene spesso definita come intervista in profondità perchè è proprio quest’obiettivo che la rende diversa da quella utilizzata nella ricerca quantitativa;

È sempre personale (FTF);È al massimo semi-strutturata ma arriva ad

essere anche completamente destrutturata;Effetto intervistatore molto elevatoTre ambiti di generazione dei dati: contenuto,

comunicazione non verbale, contesto (se scelto dall’intervistato!)

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Le componenti della comunicazione nonverbale

l’aspetto esteriore;la postura;i movimenti del capo;i gesti;la mimica del volto;lo sguardo;gli aspetti paralinguistici.

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Dimensione relazionale tra intervistatore e intervistato

Riconoscimento della differenza di ruolo;Presenza di aspettative differenti: verso

di sè, verso l’altro e verso la relazione;Emergere di stati positivi e negativi

Fondamentale per il ricercatore è non influenzare i contenuti, neppure con la

comunicazione non verbaleAscolto attivo ma non giudicante

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Vantaggi e svantaggi

Vantaggi: Forma di interazione “naturale” con poche

regole;Elevata flessibilità;Coinvolgimento del ricercatore.Svantaggi:Coinvolgimento del ricercatore che rischia di

non controllare la dinamica dell’interazione;Elevato grado di variabilità (nel processo e

nell’analisi).

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Fondamentale la traccia di intervista…

Bisogna identificare i concetti chiave del problema e scomporli nelle loro principali dimensioni costituitive;

La traccia deve contenere alcune domande per avviare la conversazione;

Probing (traccia per le richieste di chiarimento)

Ma anche il disegno di rilevazione…quante interviste fare e a chi?

Es. il campionamento non probabilistico per quote è molto usato. Anche quello a cascata.

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Tassonomia delle forme di intervista

Individuale

Intervista in profondità

Collettiva

Alta Strutturazione

Bassa Strutturazione

Storie di vita

Intervista di gruppoFocus group

Intervista semistrutturata

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Importanza della trascrizione

Attraverso i discorsi si accede a:Struttura argomentativa;Narrazione;Emozioni.

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IL FOCUS GROUP

Tecniche di raccolta dati II

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Definizioni

“una tecnica di rilevazione per la ricerca sociale, basata sulla discussione tra un

piccolo gruppo di persone, alla presenza di uno o più moderatori, focalizzata su un argomento che si vuole indagare in

profondità” (Corrao 2000, p. 25).

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Definizioni

Un focus group è una discussione informale su un tema o argomento

specifico, fra soggetti scelti (Beck et al., 1986).

"Discussioni di gruppo organizzate, centrate su un tema specifico" (Krueger,

1986)

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Elementi caratterizzanti

Un focus group è una discussione di un gruppo di persone (da 6 a 12), accuratamente selezionate dai ricercatori, che avviene alla presenza di uno (o più) moderatore/i, e la cui attenzione si focalizza su un argomento specifico, che viene analizzato in profondità.

L’unità di analisi è il gruppo e l’oggetto principale è l’interazione del gruppo

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Da scegliere:

1-discussione in gruppo: dimensioni del gruppo? Quali sono le dimensioni ottimali?

2-caratteristiche dei partecipanti (omogeneità o eterogeneità? Conoscenza reciproca o non conoscenza?) e modalità di selezione

3-conduzione (moderatore, facilitatore, osservatore)

4-focus su argomento specifico, con l’obiettivo di analizzarlo in profondità

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Finalita’

esplorare in profondità un argomento di cui si sa poco

ricerca pilota. valutazione dei risultati ottenuti in una ricerca.

Più in generale, il focus group risulta particolarmente efficace quando “si ha necessità di studiare e capire problemi

sociali complessi: talvolta le persone non riescono ad esprimere ciò che sentono e provano, le motivazioni che li spingono ad agire in un modo piuttosto che in un altro […].

Però, sentendo parlare altre persone, e attraverso il confronto e il contrasto con loro, queste motivazioni possono diventare più chiare ed essere espresse con minori difficoltà”

(Corrao 2000, pp.93-94).

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Le fasi di applicazione del focus group

individuazione del tema di discussione (1)selezione del gruppo o dei gruppi di riferimento (2)scelta di uno o più moderatori per la conduzione

del focus group (3)definizione delle domande chiave del focus group

(4)preparazione e conduzione del focus group (5)analisi delle informazioni e dei materiali emersi (6)

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Omogeneità o eterogeneità dei partecipanti? La composizione del gruppo è una questione dibattuta. Se i gruppi sono costituiti da persone con caratteristiche

omogenee (status sociale o professionale, genere, età, etnia, ecc.), è più probabile che i soggetti comunichino fra loro in un rapporto di parità e utilizzano il proprio linguaggio;

tuttavia un gruppo non troppo conformista può essere utile per vivacizzare la discussione e creare maggior confronto.

Si privilegia l'omogeneità del gruppo, assemblando i soggetti sulla base di caratteristiche ritenute importanti per l’argomento in discussione.

(2) Criteri per la selezione dei gruppi ne del focus group

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Grado di familiarità fra i partecipanti?Livello di conoscenza dei partecipanti

sull'argomento dell'intervistaImportanza della varietà di percezioni dei

partecipantiCome reclutare i partecipanti?Incentivi e facilitazioni per la partecipazione?

(2) Criteri per la selezione dei gruppi ne del focus group

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(3) Moderatore

La conduzione del focus group è affidata a un moderatore esperto che guida la discussione, incoraggia i commenti e l’espressione di opinioni, e cerca di coinvolgere le persone.

Funzioni del moderatore:a)avviare l'interazioneb)mantenere la discussione focalizzata

sull'argomentoc)controllare le dinamiche di gruppo

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Chi è il moderatore? (membro del gruppo di ricerca o esperto esterno? Caratteristiche sociodemografiche, ecc.)

Grado di direttività del moderatore

Similarità o diversità del moderatore rispetto ai partecipanti?

(3) Moderatore

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Quali sono le caratteristiche del buon moderatore?

I moderatori più qualificati sono quelli che mostrano buone abilità nel "decentrarsi", nell'ascoltare attivamente gli astanti e nel gestire le dinamiche di gruppo.

La capacità di ascolto è una dimensione molto importante, così come l'osservazione delle dinamiche di gruppo, sia per poter cogliere opinioni e giudizi centrali, sia per intuire come si sviluppano le relazioni interpersonali.

(3) Moderatore

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Osservatore

L’osservatore non interviene nella discussione ma osserva le dinamiche di gruppo, prende appunti sui temi emersi, aiuta il moderatore nella gestione degli aspetti pratici (es. registratore, uso di lavagne a fogli mobili per appunti ecc).

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(4) Preparazione della traccia di intervista

La griglia delle domande del focus group viene studiata per poter dirigere la discussione.

Il testo guida è in genere formato da poche domande.

Nel costruire la griglia, si seguono due principi base:

partire dalle domande più generali, per passare gradualmente a quelle più specifiche;

ordinare le domande in base all'importanza, in relazione allo scopo della discussione.

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Tipi di domande (Krueger, 1994)

Domande di apertura Domande di introduzione Domande di transizione Domande chiave Domande finali Domande riassuntive

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Conduzione dell'intervista ..

a)   introduzionebenvenuto ai partecipantiesposizione dello scopo dell'intervistaesplicitazione delle linee guida da seguire

nel corso dell'intervista (es. "non è necessario parlare seguendo un ordine particolare",

"non interrompere chi sta parlando", "E' importante che ciascuno esprima il proprio punto di vista", "non è necessario essere d'accordo con il punto di vista degli altri", "non criticare il punto di vista degli altri", "poiché il tempo è limitato, ad un certo punto saremo costretti a fermarci e a sintetizzare ciò che è emerso" ecc.)

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b)   riscaldamentoavviare la discussione e mettere i partecipanti a

proprio agio

c)  chiarire i termini usativerificare che i termini usati siano chiari a tutti e

fornire eventuali definizioni

d)   domande inizialifacili e non imbarazzanti

e)   domande più difficili e di natura personale

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f)sintesiidentificare e organizzare i temi principali emersi dalle risposte dei partecipantiassicurarsi che siano stati toccati tutti gli argomenti e i punti importanti 

g)controllo delle opinioni dei singoli partecipanti (member check)determinare come ciascun membro del gruppo percepisce i temi sceltih)  conclusionerichiesta di anonimato su quanto emerso dalla discussionechiarificazioni di eventuali dubbi o domande

ringraziamenti

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(5)Come devono essere analizzati i dati raccolti?

Dipende dallo scopo per cui sono stati raccolti.

In generale, alla fine di ogni incontro, è utile trascrivere la registrazione fatta, visionare la videoregistrazione (eventualmente osservare i comportamenti non verbali dei partecipanti), sviluppare gli appunti, cercando anche di fare una sintesi delle principali posizioni emerse (Corrao, 2000).

L’analisi delle trascrizioni può essere fatta attraverso una griglia di lettura, ma può essere utilizzata anche l’analisi del contenuto.