DOTTORI AGRONOMI, AGROTECNICI E VETERINARI …agrotecnico oggi/2008/Agrotecnico...scopo di sostenere...

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Periodico mensile di economia, politica, tecnica agraria e zootecnica, ambiente Una copia Euro 2,60 Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 Direttore Responsabile Prof. Mentore Bertazzoni Direzione, redazione e amministrazione: SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l. Poste Succursale n. 1 - 47100 Forlì Tel. 0543.723771 - Fax 0543.795569 ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta. Luglio 2008 N. 7 Anno XXV Il punto dell’Health check della PAC Professioni-Governo: prove di dialogo al Quirinale Ottimi risultati per la Previdenza degli Agrotecnici A ROMA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA NUOVA FONDAZIONE A ROMA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA NUOVA FONDAZIONE DOTTORI AGRONOMI, AGROTECNICI E VETERINARI ALLEATI PER LA CONSULENZA AZIENDALE DOTTORI AGRONOMI, AGROTECNICI E VETERINARI ALLEATI PER LA CONSULENZA AZIENDALE

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Luglio 2008 N. 7 Anno XXV

Il punto dell’Health check della PAC

Professioni-Governo:prove di dialogo al Quirinale

Ottimi risultati per la Previdenzadegli Agrotecnici

A ROMA CONFERENZASTAMPA DIPRESENTAZIONE DELLANUOVA FONDAZIONE

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DOTTORI AGRONOMI,AGROTECNICI E VETERINARIALLEATI PERLA CONSULENZA AZIENDALE

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Sommario

L’aforisma del mese

“La perplessitàè l'inizio della conoscenza.”

Kahlil Gibran(Bsharri, 1883 - New York, 1931)

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Questa rivista è stata chiusa in tipografiail 30 giugno 2008

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Luglio 2008 N. 7 Anno XXV

Il punto dell’Health check della PAC

Professioni-Governo:prove di dialogo al Quirinale

Ottimi risultati per la Previdenzadegli Agrotecnici

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Direzione, Redazione e AmministrazioneSOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES SRLPoste succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543 723771 - Fax 0543 795569E-mail: [email protected] Tribunale di Forlì24/12/1983, N° 642

IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art.74, 1° comma, let-tera C del D.P.R. 633/1972 e art. 1 del D.M. 29/12/1989. Laricevuta di pagamento di conto corrente postale è docu-mento idoneo e sufficiente per ogni effetto contabile e per-tanto non si rilasciano fatture.

Spedizione in A.P. comma 26, art. 2,legge 549/95 - Filiale di Forlì.Fondato da ROBERTO ORLANDIil 4 maggio 1984

Direttore responsabile:MENTORE BERTAZZONI

In Redazione: ANTONELLA FALCO, DAVIDE NERI,MARCELLO SALIGHINI, MAURIZIO RANUCCI.

Hanno collaborato a questo numero:Cristoforo Cresta; Daniele Fecchio; GiovannaSgueglia; Arcangelo Petta; AlessandroMaraschi; Silvia Ceschini; Angelo Frascarellie la redazione di “Terra e Vita”; MorenoMorali; AIPAS - Associazione ItalianaProduttori Amici del Suolo; Ufficio StampaAssofertilizzanti/Federchimica.

Abbonamento annuo:Italia euro 26; Estero Euro 41,32.Arretrati: un numero Euro 5,16

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

Fotocomposizione - Fotolito - Stampa:GRAFICHE MDM S.R.L. - Forlì

Grafica e impaginazione:AQUACALDA S.R.L.AGENZIA DI COMUNICAZIONE FORLÌ

CONTRO I RITARDI POSTALILEGGI “L’AGROTECNICO OGGI”ON-LINE NEL SITOWWW.AGROTECNICI.IT

Sostenibilità agricola esviluppo locale 42

AGRICOLTURA E TERRITORIO

Emergenza alimentare:i fertilizzanti possonoaiutare a risolverla44

SICUREZZA ALIMENTARE

PROFESSIONE AGROTECNICOPROFESSIONE AGROTECNICO

Gara nazionaled’istruzione professionale 13

Altri collegi al rinnovo16Premio Renzo Zini 200814

Conti in ordineed iscritti in crescita8

6La consulenzaaziendalediventa grande

11Energie rinnovabili:applicazionein agricoltura

Per esigenze di spazio su questo numero non saranno pubblicate le rubriche“Lettere al Direttore” e “Panorama regionale”.

Ce ne scusiamo con i lettori.

C.A.N.A.P.A. INFORMA23

Incontro a sorpresa,al Quirinale33

Il Psr umbrounisce quattro categorieprofessionali40

Le commissioniin Camera e Senatodel nuovo governo Berlusconi34Come cambierà la gestionedei titoli36Scopri la PAC online38

ATTUALITÀ

IL MERCATINO46

VITA DEI COLLEGI18

IASMA INFORMA25

DICONO DI NOI27

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Si suol dire che “l’unione fa laforza” e stavolta la forza l’hanno

fatta Dottori Agronomi, Veterinaried Agrotecnici, che si sono uniti peroffrire alle aziende agricole maggio-ri servizi di consulenza aziendalenell’ottica dello sviluppo sostenibilee della condizionalità previsti dallanormativa europea contenuta nellanuova PAC.Su questi principi è nata la“Fondazione per i servizi di consulenzaaziendale in agricoltura”, presentataufficialmente il 13 giugno scorso aRoma alla presenza dei rappresen-tanti del Consiglio dell'OrdineNazionale dei Dottori Agronomi eDottori Forestali (Conaf), dellaFederazione Nazionale degli Ordinidei Medici Veterinari (Fnovi) e delCollegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati. La Fondazione si è costituita perrispondere al ruolo socio-economicosvolto dal panorama della consu-lenza professionale alle aziende

agricole a garanzia del rispettodella condizionalità. In base ai cri-teri di gestione obbligatoria e dellebuone condizioni agronomiche edambientali, nell'ottica dello svilup-po sostenibile, la Fondazione ha loscopo di sostenere i principi di con-sulenza aziendale, di valorizzare ilruolo e la funzione dei tecnici rap-presentati dagli Ordini e Collegifondatori diffondendo la conoscen-za dei valori culturali, di competen-ze e professionalità che connotanole professioni degli Agronomi eForestali, Veterinari e Agrotecnici.

Alle origini della Fondazione

Con la riforma del PAC - PoliticaAgricola Comune decisa dai Paesimembri della UE nel 2005 è partitala più importante trasformazionedel settore da quanto la stessa PAC ènata.Questa riforma, che in Italia ha tro-vato applicazione concreta con iPSR - Piani di Sviluppo Rurale delle

Regioni (costituzionalmente compe-tenti in materia) per il periodo 2007-2013, contempla al suo interno unamisura specificatamente dedicataalla Consulenza Aziendale (laMisura 114), che si pone l’obiettivo,da un lato, di legare i contributipubblici che vengono erogati alrispetto della “Condizionalità” (cioèdi quel complesso di “best practices”finalizzate a garantire la tutela del-l’ambiente, il benessere animale e lasalvaguardia del paesaggio) e dall’al-tro, di aiutare gli imprenditori agri-coli ad essere competitivi su di unmercato globale, che vedrà in futu-ro solo prezzi “disaccoppiati” ed ingenere una forte riduzione dell’aiu-to pubblico.Il sistema di Consulenza aziendale,così come delineato dall’Europa,prevede l’erogazione di un contribu-to pubblico (nella misura massima diEuro 1.200,00 all’anno per aziendaagricola) per quegli imprenditori che“acquistino” sul mercato consulen-za qualificata, dove la novità è rap-presentata dal fatto che gli agricol-tori prima debbono pagare la con-sulenza e solo dopo, esibendo la fat-tura, possono ottenere il contributopubblico a rimborso.In tal modo l’Europa (sempre troppotardi!) ha cercato di spazzare via l’e-norme mercato della “consulenza dicarta”, che ha imperato sino adoggi, complice l’errore strategico diavere destinato i contributi per l’as-sistenza tecnica in agricoltura diret-tamente alle strutture che la eroga-vano (o meglio: che avrebbero dovutoerogarla) le quali, in più di un caso,sono degenerate; infatti gli agricol-tori, spesso neppure sapendo che vierano strutture “private” di assisten-za tecnica per loro dedicate, nonpretendevano da queste i servizidovuti, sicché i tecnici pagati pererogare consulenza talvolta faceva-no altro. Insomma, anche se non sipuò generalizzare, in questi anni le

La consulenza adiventa grande

Presentata ufficialmente a Roma la “Fondazione per la Consulenza aziendale in Agricoltura”nata dall’unione di Agronomi, Agrotecnici e Veterinari

Folta la presenza di partecipantialla conferenza stampa

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strutture private che avrebberodovuto “assistere” tecnicamente gliagricoltori si sono rivelate esseredegli “stipendifici”, con pochi effettidi concreta utilità per le aziendeagricole. Anche il sistema “pubbli-co” della assistenza tecnica, questoultimo interamente nelle mani delleRegioni, lascia spesso a desiderare(seppure con qualche lodevole eccezio-ne). Insomma, non è sbagliato direche l’Europa si è accorta di spenderemolto per assistere e consigliare gliimprenditori agricoli, ma di ricavar-ne un risultato di gran lunga insuf-ficiente.Per questo il nuovo sistema di con-sulenza così come previsto dalla“Misura 114” dei PSR 200-2013,potenzialmente può essere una spe-cie di “mano santa” in grado di farripartire il sistema: obbligando gliagricoltori prima a pagare la consu-lenza di cui si servono, e solo dopoad essere rimborsati, si sono createle condizioni per la nascita di unservizio di consulenza reale.Infatti, se un agricoltore “paga”(anche se, poi viene rimborsato, peral-tro solo in parte) è inevitabile che eglipretenda un servizio.Con la “Misura 114” pertanto sonostate create le basi per la costituzio-

ne di Organismi di Consulenza pri-vati, di qualità ed in concorrenzafra loro.

Il “Gattopardo”: cambiar tuttoper non cambiare nulla

Tutto bene, quindi? Non proprio,perché i gestori del vecchio sistemadi consulenza (o meglio, dell’attuale,perché quello nuovo ancora deve parti-re) hanno opposto resistenza alcambiamento, manovrando le loroleve politiche.La strategia adottata è stata davve-ro classica, parafrasando “IlGattopardo” di Tomasi diLampedusa si è scelto di fare inmodo che “Tutto deve sembrare checambi, perché tutto resti uguale”.In che modo? Semplice, non poten-do violare la norma comunitaria,che impone il preventivo pagamen-to della Consulenza ricevuta, lastrategia dei soggetti che governa-vano il “vecchio sistema” è stataquella di spingere politicamente leRegioni ad inventarsi regole astruseper impedire o limitare il riconosci-mento degli Organismi diConsulenza; in modo tale da con-trollare il mercato non più “avalle”, ma “a monte”, impedendo o

rendendo difficile la nascita dinuovi Organismi di Consulenza gliagricoltori si sarebbero trovati gio-coforza costretti ad andare sempredagli attuali Organismi.

La “sperimentazione” dei nuoviservizi di consulenza

Che fosse così lo si è visto bene,quando due Regioni italiane sonopartite, negli ultimi mesi dal 2006,con una misura sperimentale, cheanticipava la “Misura 114”.Le due Regioni sono state il Veneto(governato dal centro-destra) ed ilPiemonte (governato dal centro-sini-stra), a dimostrazione che non è ilcolore politico a far buone le cose,ma la qualità degli amministratori.La “prova di consulenza aziendale”avviata dalle regioni Veneto ePiemonte in coda al PSR 2000/2006ha sicuramente segnato il momentopiù critico per tutti i professionisti,che in quelle due Regioni avrebberovoluto condurla. Infatti il comporta-mento da esse tenuto ha spintoprima gli Agrotecnici (da sempre ipiù agguerriti “apripista”) e poi iDottori Agronomi a ricorrere al TAR,per vedere soddisfatto il diritto deipropri iscritti a compiere liberamen-

aziendale

I relatori (da sinistra): il Dott. Agr. Giuseppe Giacalone, in rappresentanza del CONAF (Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali); l’Agr. Roberto Orlandi,Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati e il Dott. Gaetano Penocchio, Presidente FNOVI – Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici Veterinari.

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te la professione.In Veneto la sbagliata applicazionedelle norme sulla consulenza azien-dale ne prevedeva un’applicazionealquanto articolata e macchinosa,in quanto doveva essere seguita unaburocrazia lunga ed intricata, chealla fine obbligava tutti gli organi-smi che volevano prestare consulen-za ad essere iscritti alla Camera diCommercio. Una caratteristica que-sta impossibile da possedere daparte dei professionisti iscritti ad unAlbo, dal momento che la leggevieta loro l’iscrizione alla Camera diCommercio, sicché il Veneto aveva“inventato” un Servizio diConsulenza Aziendale Agricola,precluso ai tecnici liberi professioni-sti iscritti negli Albi (che sarebbecome istituire il Servizio SanitarioNazionale senza i medici).L’intervento di Agronomi edAgrotecnici non si fece attendere edi loro ricorsi al TAR, disgiunti perchéfatti in momenti diversi, sono statidecisivi dal momento che ilTribunale Amministrativo sospesein via cautelare le parti del regola-mento regionale ritenute illegittime;la Regione Veneto appellò a suavolta la decisione al Consiglio diStato, ottenendo l’annullamento deiprovvedimenti del TAR, ma non l’e-sclusione dei professionisti dallaconsulenza aziendale. Difatti, ilConsiglio di Stato sentenziò che l’i-scrizione ad un Albo professionale èequiparata a tutti gli effetti ad unRegistro Pubblico e che i requisiti delriconoscimento come Organismo diConsulenza andavano riferiti ai sin-goli professionisti, sicché questi nonpotevano essere esclusi in quantotali.Va detto, ad onor del merito dell’al-lora Assessore regionaleall’Agricoltura, Luca Zaia, oggidiventato Ministro delle Politiche

Agricole, che la Regione, uscitasconfitta in prima battuta dal TARVeneto, si adeguò senza fiatareall’Ordinanza del TAR, riconoscen-do immediatamente un Organismodi consulenza promosso da alcuniAgrotecnici; l’Assessore, cioè si com-portò con grande lealtà e correttezzae questo venne da tutti apprezzato.Una prima battaglia vinta dai pro-fessionisti, ma che però non segna-va la fine della guerra dal momentoche anche in Piemonte si stava veri-ficando una situazione simile.In sintesi le regole d’applicazionedella Consulenza aziendale in que-sta Regione, prevedevano che i sog-getti privati che avessero voluto ero-gare assistenza tecnica alle aziendeagricole, dovevano disporre di moltirequisiti, tutti formalmente inecce-pibili (ad esempio: avere esperienza,dimostrare affidabilità, ecc.), però cal-colati in modo astruso e tale dafavorire smaccatamente le grandiOrganizzazioni ProfessionaliAgricole.Gli Agrotecnici e gli Agronomi ricor-sero subito al TAR Piemonte, maquesta volta senza successo.Gli Agrotecnici allora si rivolseroall’ANTITRUST, l’Autorità Garantedella Concorrenza e del Mercato,presieduta dal Prof. AntonioCATRICALA’ la quale non mancòdi intervenire bollando come “di-storsive della concorrenza e del merca-to” quelle bizzarre regole chel’Assessore regionale Mino Tarriccoaveva pervicacemente volutoimporre.E bizzarre lo erano davvero, bastipensare che, ad esempio, ad unRagioniere dipendente di unSindacato veniva riconosciuto unpunteggio di valore doppio, nelcampo del benessere animale,rispetto ad un Veterinario liberoprofessionista!

La preoccupazionedei professionisti

Se il buongiorno si vede dal matti-no, e se i bandi sulla Consulenzaaziendale erano di Veneto ePiemonte il mattino, non c’era dastare allegri, per i liberi professioni-sti, destinati ad essere emarginati -quando non esclusi- dai nuoviOrganismi di ConsulenzaAziendale, a favore dei dipendentidei più vari sindacati.Del resto non si poteva pensare diaffrontare sempre in Tribunale laquestione della Consulenza; a partei costi, i liberi professionisti voglionocertezza del loro operare, non cartebollate che si trascinano per anni.Così al Presidente degli AgrotecniciRoberto Orlandi, venne l’idea dicoinvolgere i colleghi Presidentidegli Ordini dei Dottori Agronomi edei Veterinari, per fare “frontecomune” in difesa dei rispettiviiscritti, del ruolo che la legge asse-gna al sistema ordinistico e per lacreazione di un sistema di consulen-za reale, efficace ed efficiente; autoesclusi i Periti agrari, che hannofatto scelte diverse.L’idea fu di dare vita ad una“Fondazione”, con duplici finalità;la prima, essere organo scientificoper relazionarsi con le Regioni ed ilMinistero; la seconda essere ricono-sciuto come Organismo di consulen-za nelle varie Regioni, in modo taleche tutti i professionisti che intenda-no operare nel settore e non siano ingrado di rispondere agli elevati cri-teri organizzativi che spesso leRegioni richiedono, iscrivendosi allaFondazione possa tramite essa svol-gere la propria attività.La Fondazione non pretende névuole essere l’unico Organismo diconsulenza aziendale dei professio-nisti, anzi essa auspica la nascita dimolti altri Organismi indipendenti,ma si pone come strumento di servi-zio per tutti quei professionisti chenon intendono o non sono in gradodi dare vita a nuove, complesse edarticolate strutture.La Fondazione è altresì indipenden-te dagli Ordini e Collegi che l’hannoanimata, e non interviene nel setto-re specificatamente ordinistico, cosìche non possano verificarsi sovrap-posizioni o confusione di ruoli.

Anche la sicurezza alimentaread appannaggio dei tecnici

professionisti

Anche in fatto di sicurezza alimen-tare, la Fondazione, ma soprattuttotutti i tecnici che vi aderiranno o

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che comunque grazie ad essapotranno operare, potranno offrireassistenza qualificata per darerisposta alle numerosissime doman-de che aziende e consumatori sipongono quotidianamente su ciòche consumano. “L’Unione europea”, sottolinea il pre-sidente della Fondazione per laConsulenza aziendale e PresidenteConaf, Pantaleo Mercurio, “è atti-vamente impegnata per la sicurezzaalimentare. Dai documenti program-matici, come il Libro Bianco, ai regola-menti operativi (es. il Reg. CE 178/02sulla rintracciabilità obbligatoria), laCommissione ha voluto tutelare il con-sumatore, con un sistema di normenon sempre facilmente interpretabile eapplicabile dalle imprese. C’è quindi lanecessità che qualcuno sappia suppor-tare le aziende, non perdendo di vista

l’obiettivo principale: la sicurezza ali-mentare per tutti”.“In alcuni casi”, spiega RobertoOrlandi, presidente del CollegioNazionale degli Agrotecnici eAgrotecnici laureati, “è necessariaun’analisi complessa dei punti criticidei processi produttivi aziendali e leconoscenze per innovare l’impresa efarle compiere un salto di qualità. Laconsulenza aziendale non è sempliceassistenza tecnica, ma è un importantevalore aggiunto per migliorare la com-petitività d’impresa e a salvaguardiadel consumatore”.Grazie al lavoro di concertazione siauspica di evitare gli scandali ali-mentari: “Anche Bruxelles si è accortadella necessità di avere una rete di tec-nici qualificati”, aggiunge GaetanoPenocchio, presidente FederazioneNazionale degli Ordini dei Medici

Veterinari italiani, “non solo per icontrolli ma soprattutto per il lavoroquotidiano, a fianco delle aziende. Gliincentivi per la consulenza aziendale,inseriti nei prossimi PSR vanno in que-sta direzione. Il settore primario habisogno di servizi di consulenza e dicontrollo adeguati e consapevoli dellanuova missione del settore agro-zootec-nico, orientata verso produzioni conno-tate da irrinunciabili valori di salute edi qualità”.L’auspicio è che la Consulenzaaziendale possa essere esercitatasolo da professionisti iscrittiall’Albo, dal momento che sono gliunici ad essere in possesso di altirequisiti di professionalità e perchétenuti al rispetto di codici deontolo-gici a salvaguardia dei diritti dellacollettività.

Il Collegio Nazionale dei Periti Agrari, la quarta categoriadel settore agro-ambientale, non è fra i promotori della“Fondazione” e non vi ha aderito.Da tempo infatti il Presidente nazionale dei Periti agrari,Andrea Bottaro, sta perseguendo una linea e di alleanzacon i Geometri ed i Periti Industriali; con queste ultimedue categorie Bottaro è alla ricerca affannosa di un nuovotitolo, nella fattispecie quello di “Ingegnere tecnico”, chelo qualifichi -almeno nominativamente-, con la evidentesperanza che un tale, roboante nuovo titolo professionalefaccia uscire la sua categoria dalla profonda crisi di imma-gine e di iscritti in cui è precipitata.Nel progetto, addirittura, gli attuali Periti agrari dovrebbe-ro chiamarsi “Ingegneri tecnici agrari”, con grande scornoper i Dottori Agronomi, che pur vantando un lungo per-corso universitario si troverebbero in possesso di un tito-lo almeno all’apparenza inferiore.Naturalmente gli Ingegneri, quelli veri, non sono molto d’accordo, ed hanno già alzato robuste barricate per impedire che iCollegi dei diplomati gli usurpino il titolo.Il risultato di questa paradossale vicenda e che i Periti agrari si sono portati fuori dal perimetro unitario delle categorie agro-ambientali e veterinarie, per allearsi con categorie edilizie, impiantistiche e meccaniche, cioè con categorie che poco o nullahanno a che vedere con l’agricoltura.Una scelta che non tutti i Presidenti provinciali dei Periti agrari condividono, e che sempre più viene contestata; è molto dif-fuso fra i singoli Periti agrari il desiderio di “allearsi” con le categorie più simili, per far crescere la propria funzione e difen-dere il proprio ruolo.A rompere gli indugi, per primo, è stato il Collegio Regionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari laureati della Lombardia,presieduta dal Per. Agr. Mario Braga, che ha chiesto di entrare a far parte della “Fondazione per i Servizi di ConsulenzaAziendale in Agricoltura”, vedendosi accogliere la richiesta in breve tempo; così ha commentato la decisione il PresidenteBraga: “L’agricoltura italiana per affrontare le sfide e le trasformazioni del prossimo futuro richiede qualificata professiona-lità che sappia implementare tecniche e tecnologie innovative ed eccellenza oltre all’applicazione razionale ed armonica dellepolitiche agricole comunitarie.Tali sfide non possono e non devono essere affrontate dalle diverse figure professionali separatamente. Occorre coesione d’in-tenti e collaborazione professionale.Questo è il motivo per il quale i Periti Agrari della Lombardia hanno deciso di aderire alla “Fondazione per la ConsulenzaAziendale” promossa dai tre Ordini di Agronomi e Forestali, Agrotecnici e Veterinari”.Il Presidente della Fondazione, Dott. Agr. Pantaleo Mercurio, tiene molto a sottolineare che la Fondazione, per quanto nonintenda fare nessuna “campagna acquisti”, è aperta alla categoria dei Periti agrari, ed in generale a tutti coloro che intenda-no lavorare comunemente e lealmente per la difesa dei tecnici agricoli professionisti e per la creazione di una vera concor-renza nel mercato dei Servizi di consulenza.

I PERITI AGRARI DELLA LOMBARDIA ADERISCONO ALLA FONDAZIONE

Mario Braga, Presidente del Consiglio Regionale dei Periti Agrari a dei PeritiAgrari Laureati della Lombardia

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ICO Conti in ordine

ed iscritti in crescita

Il Comitato Gestore del Fondo diPrevidenza degli Agrotecnici ha

licenziato il bilancio consuntivo2007 ed i risultati sono ampiamentepositivi, con un incremento dell’uti-le del + 28,50%.

Ed è in questa cifra che si può rias-sumere la bontà del lavoro svoltodall’Agr. Dott. AlessandroMaraschi, che coordina il team diAgrotecnici chiamati a governare laGestione previdenziale, il che peral-tro avviene in stretta armonia con ilPresidente della FondazioneENPAIA, il dott. Augusto Bocchini(che è anche Presidente del Fondo degliAgrotecnici), con il VicePresidentePietro Massini e con il Direttoredott. Gabriele Mori, da cui dipen-dono gli uffici operativi siadell’ENPAIA che della Gestione pre-videnziale degli Agrotecnici.

Va sempre ricordato come il bilan-cio consuntivo 2007, qui preso inesame, esponga dati definitivi per

quanto riguarda i numeri delle iscri-zioni e delle spese, mentre i datirelativi ai redditi dichiarati (ed allaconseguente contribuzione previden-ziale) sono ancora dati “stimati”;quelli definitivi si avranno solo piùavanti, quanto saranno elaborate le“denunce contributive del 2007”,che gli iscritti alla Gestione previ-denziale sono tenuti ad inviarenella seconda metà del 2008.

La Cassa di previdenza degliAgrotecnici, è la più piccola -comedimensioni- fra quelle “privatizzate”operanti in Italia; ma le dimensioni,in questo caso, non si sono rivelateun limite quanto piuttosto un puntodi forza, perché la salute dellaGestione previdenziale è ottima ed iconti floridi.

Il numero degli iscritti è in crescita,così come prevedeva lo studio attua-riale in base al quale la Gestionevenne costituita; nel 2007 ci sonostati infatti 59 nuovi professionisti

iscritti alla Gestione.Il dato dell’incremento rimane posi-tivo, anche se lo si depura delnumero dei cancellati, che nel 2007sono stati 34; l’incremento netto èdel 2,28%, perfettamente in lineacon le previsioni.

Nel 2007, non vi sono state eroga-zioni pensionistiche (gli Agrotecnicisono una categoria previdenzialmente“giovane”), anche se in verità nel2006 due iscritti avevano raggiuntol’età di maturazione del diritto pen-sionistico.

L’inesistenza di soggetti pensionatideriva, come abbiamo detto, dallacircostanza che gli Agrotecnici sonouna categoria molto giovane, marappresenta anche un fatto eccezio-nale, che non si riscontra in nessu-na altra cassa previdenziale profes-sionale.

Se non ci sono state pensioni da ero-gare, e se non ve ne saranno di

“Focus” sulla cassa di previdenza degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati.Un esempio di buon funzionamento.

Nel grafico, l’andamento della rivalutazione delle pensioni delgli Agrotecnici che versano al Fondo previdenziale relativo. La media degli otto anni di attività èstata sempre oltre il 4,70% all’anno, un risultato di eccellenza, solo se si pensa agli attuali rendimenti dei titoli di Stato (inferiori al 2,00%-2,50% all’anno).

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significative per i prossimi diecianni, la giovane età degli iscritti e lapresenza di un significativo numerodi colleghe professioniste ha genera-to l’erogazione di sei indennità dimaternità, una in più rispetto alloscorso anno; l’incremento di questeerogazioni è un fatto normale, inuna categorie giovane, compostadunque da donne fertili.

La gestione, fin dalla sua costituzio-ne, si è preoccupata anche di tutela-re i contribuenti “marginali”, cioèquelli con solo alcuni anni di versa-menti, e lo ha fatto prevedendo nelRegolamento, la possibilità, per chinon matura cinque anni di contri-buti (che rappresentano il minimo perl’erogazione della pensione), di richie-

dere indietro le somme versate,ovviamente rivalutate; nel 2007 tut-tavia nessuno ha chiesto di avvaler-si di questa possibilità.

Il fatto che non vi siano state pen-sioni da erogare non significa che laGestione previdenziale non abbiaavuto costi perché comunque, ero-gati o no, i denari per le future pen-sioni e così pure quelli necessari perla loro rivalutazione vanno accan-tonati; al netto di tutte le spese per ilsuo funzionamento, degli accanto-namenti previdenziali comprese lerivalutazioni, la Gestione ha chiusoin attivo, con un utile di oltre170.000,00 euro superiore del 28%all’utile dell’anno precedente.

Si tratta, peraltro, di un utile forma-to senza sottrarre un solo euro almonte pensionistico (il 100% diquanto gli iscritti versano come contri-buto soggettivo viene loro riconosciutoe rivalutato), ma unicamente realiz-zato con i proventi finanziari degliinvestimenti e con i proventi delcontributo soggettivo, frutto di unaoculata gestione svolta dagliAmministratori.

Gli utili così prodotti sono statiaccantonati in un apposito fondo,in attesa di determinarne l’utilizzo eper fare fronte ad eventuali imprevi-sti.

L’attività finanziaria del fondo pre-videnziale degli Agrotecnici è stataorientata prevalentemente verso ilmercato obbligazionario, con buonirisultati, tanto che il rendimentocomplessivo netto è stato pari al4,27%, di tutto rispetto, anche se incalo rispetto all’anno precedente(quando fu pari al 5,86%), ma le tur-bolenze dei mercati finanziarihanno certo indotto a scegliere piùprudenti investimenti.

Questo dato ha contribuito al signi-ficativo consolidamento del patri-monio della Gestione, che cresce di+7,50% rispetto al 2006. Nel corsodel 2007, inoltre, vi è stata per laquarta volta un’eccedenza tra i pro-venti finanziari e la rivalutazionedei montanti contributivi individua-li, pari a euro 45.413 (nel 2006 erastata attiva per euro 79.251, nel 2005era stata attiva per euro 38.452); dovequesto dato è quello maggiormentesignificativo in ordine al buonostato economico della Gestione.

Questo dato infatti è l’indicatore piùimportante non solo della salutedella Gestione, ma anche dellacapacità dei suoi Amministratoriche, in questo caso, per il quartoanno di seguito, sono riusciti apagare la rivalutazione delle futurepensioni solo con i proventi ricavatidagli investimenti, senza intaccare

2005 2006 (diff.) 2007 (diff.)

ISCRITTI 1072 1096 (+2,24%) 1121 (+2,28%)

PENSIONATI 0 2 (n.d) 0 (n.d.)

MATERNITÀ 4 5 (+ 25%) 6 (+ 20%)

RENDIMENTO NETTO ATTIVITÀ FINANZIARIA 5,86% 5,81% 4,27%

RIVALUTAZIONE MONTANTE 4,050% 3,538% 3,393%

I numeri della previdenza agrotecnici

Agr. Dott. Alessandro Maraschi, coordinatore del team che governa la Previdenza Agrotecnici presso l’Enpaia.

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le entrate derivanti dai contributiintegrativi.

Le spese per accertamenti, riscossio-ni, contributi ed erogazione presta-zioni, nonché le spese di funziona-mento sono state, come sempre,molto basse ed inferiori a 90.000,00euro nell’intero anno.

Veniamo infine all’aspetto che inte-ressa di più i “previdenti”, quellodella rivalutazione annuale del“montante” contributivo (cioè deltotale dei versamenti e degli incremen-ti nel tempo accumulatisi), che haseguito il criterio previsto dalRegolamento, cioè secondo il tassodi capitalizzazione del PIL -Prodotto Interno Lordo, calcolatosulla media dell’ultimo quinquen-nio: il “montante” è stato perciòrivalutato del 3,393% per l’anno2007 e questo sarà anche l’aumen-to netto di cui ciascuno iscritto allaGestione previdenziale degliAgrotecnici beneficerà.

Antonella FalcoMarcello Salighini

Come tutti sanno anche i colleghi Periti agrari, condividono con gli Agrotecnici la “casa comune” dell’ENPAIA eduna pressoché identica, anche se separata, Gestione previdenziale.Come gli Agrotecnici, anche loro hanno da poco chiuso il proprio bilancio consuntivo 2007 che però presenta lucied ombre.I dati positivi riguardano l’aspetto economico, gli utili sono stati superiori ad 1.700.000,00 euro, più elevati di quel-li dell’anno precedente, con un consistente incremento del patrimonio, che è cresciuto del 18%, dunque si tratta diun risultato ottimo.Anche i Periti Agrari nel 2007 riescono ad incrementare i montanti previdenziali solo utilizzando il rendimento degliinvestimenti finanziari (che è stato del 5,25%), segno che gli Amministratori hanno ben operato sotto questo profi-lo. Le ombre sono rappresentate dal decremento degli iscritti alla Gestione; per la prima volta nella vita della previ-denza dei Periti agrari il numero dei cancellati (162) ha superato il numero dei nuovi iscritti (112), con un saldo nega-tivo di 50 unità.Secondo lo studio attuariale che “governa” la previdenza dei Periti agrari, invece, nel 2007 la Gestione sarebbe dovu-ta crescere, al netto, di circa 60 unità (pari al 2%).Ma non è solo il calo degli iscritti l’unica fonte di preoccupazione per i Periti agrari, vi è infatti il rischio che in futu-ro ad essa si sommi la dinamica demografica di anzianità di quella gestione, creando un situazione di seria difficol-tà. Infatti l’età media dei Periti agrari è più alta di quella degli Agrotecnici, ciò comporta una forte crescita percen-tuale dei pensionati; una parte di essi continua a lavorare, e quindi rimane in carico come iscritto “attivo”, un’altraparte invece si cancella.La dinamica delle cancellazioni e dei pensionamenti, se non saranno presi provvedimenti adeguati, rischia di esse-re molto veloce nei prossimi 4 - 5 anni, con effetti imprevedibili.Bisogna però dire che, sotto questo profilo, gli Amministratori della previdenza non possono fare molto, l’equilibriodemografico può essere assicurato solo dai giovani che si iscrivono prima all’Albo e poi alla Cassa di previdenza.Ma negli ultimi anni le iscrizioni all’Albo dei Periti agrari si sono assottigliate pericolosamente; basti pensare che icandidati agli esami di abilitazione alla professione di Perito agrario non superano in media i 400 in tutta Italia, ognianno. E non tutti, poi si iscriveranno effettivamente all’Albo, mentre ancora meno sono quelli che si iscriverannoalla Cassa di previdenza.Dunque, se l’Albo dei Periti agrari non funziona bene oppure non è attrattivo, dopo qualche tempo le conseguenzesi faranno sentire anche nella Cassa di previdenza.

LUCI ED OMBRE PER I PERITI AGRARI

Ecco il team che amministra la GestionePrevidenziale degli Agrotecnici presso l’Enpaia.Da sinistra: Dott. Agr. Alessandro Maraschi; Agr.Luciano Dessopoiu; Agr. Angela Morrone e l’Agr.Alessandro Bianconi.

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ICOEnergie rinnovabili:

applicazionein agricoltura

Per rendere più competitive lenostre aziende agricole, ormai

esposte ad un mercato sempremeno protetto e sempre più globa-lizzato si cercano strade produttivenon tradizionali tra cui la produzio-ne di energia.L’energia è sicuramente una dellestrade da imboccare per diversifica-re la produzione dell’azienda agri-cola, ma diversificare significa, inogni caso, non specializzarsi suun'unica filiera, la specializzazioneespone ai rischi di un mercato moltomeno prevedibile rispetto a quelloche succedeva negli anni passati,basta vedere il recente aumento deiprezzi di materie prime come icereali.Per pensare e di conseguenza pro-gettare iniziative che portano allaproduzione d’energia non bisognapartire dalle offerte del mercato edalle normative incentivanti, madalle fonti energetiche presentinella azienda agricola, puntando inprevalenza su del materiale di scar-to o non utilizzabile per l’alimenta-zione.Intorno alla disponibilità aziendale

di materia prima è possibile fareuna prima valutazione della stra-da tecnologica da intraprendereper produrre energia si può:

- Produrre biogas (metano) che puòessere utilizzato per produrre ener-gia elettrica e termica (cogenera-zione) partendo da reflui zootec-nici eventualmente integrati dascarti vegetali (escluso il legno)tramite la loro digestione anaero-bica (assenza di ossigeno);

- Produrre oli vegetali, partendo dacolza e o girasole, oli che possonosostituire il gasolio per produrreenergia elettrica e termica e chepossono fornire agli allevatori deipannelli proteici utilizzabili nell’a-limentazione degli animali;

- Produrre gas combustibile tramiteprocessi termochimici (che produ-cono anche calore) di gassificazio-

ne e o pirolisi di residui legnosinon diversamente utilizzabili, gasutilizzabile per la produzione dienergia elettrica e calore;

- Produrre calore tramite la combu-stione di residui legnosi;

- Produrre energia elettrica o termi-ca dal sole tramite pannelli foto-voltaici o termici.

Una volta capita quale può essere lastrada tecnologica da intraprende sipossono affrontare le fasi successivedella ideazione del nostro processoproduttivo:- Valutazione della tecnologia uti-

lizzabile, ponendo molta attenzio-ne su quanto offre il mercato;

- Valutazione economica dell’inve-stimento, tenendo conto anchedegli incentivi (conto energia ecertificati verdi) che in ogni casonon devo essere lo stimolo per ini-ziare la produzione dell’energia, edella disponibilità del denaro.

Ragionando sulla multifunzionalità

e sul risparmio energetico e la pro-duzione di energia pensiamo che lastrada giusta sia quella de“L’Azienda agroenergetica”. L’azienda agroenergetica è un’im-presa che:- Deve utilizzare tecniche innovati-

ve per il risparmio energeticocominciando dall’edilizia (es.locali di allevamento costruiti inmaniera tale che non necessitinodi energia per il loro condiziona-mento ambientale);

- Deve utilizzare correttamente lerisorse aziendali anche per pro-durre energia al fine di ridurre ladipendenza energetica dalle fontifossili;

- Deve attuare un risparmio energe-tico attraverso la riduzione degliinput con l'adozione di tecnichecolturali alternative.

La produzione di energia nelle azien-de agricole si deve realizzare attra-verso l’uso integrato delle fonti rin-novabili e la corretta utilizzazionedelle biomasse prodotte in azienda.

La posizione di Coldiretti Torino sulla produzione di energia in campo agricolo:un’esperienza concreta

Al tavolo dei relatori del convegno sulle energie rinovabili in Piemonte, (da sinistra): l’Assessoreall’Agricoltura della Regione Piemonte, Mino Taricco; l’Agr. Dott. Mario Barone, Consigliere del Collegio degliAgrotecnici di Torino-Aosta e l’Agr. Lorenzo Gallo, Vicepresidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici eAgrotecnici laureati.

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Normativa: incentiviper la produzione di energia

da fonti rinnovabili

Dal punto di vista normativo già lalegge finanziaria del 2006 ha stabi-lito che la produzione e cessione d’e-nergia elettrica e calorica da fontirinnovabili agroforestali e fotovol-taiche effettuata da imprenditoriagricoli costituisce attività agricolaconnessa soggetta a reddito agrario.Successivamente la finanziaria2007 ha previsto l’estensione delbeneficio anche alla produzione ecessione di carburanti ottenuti dalleproduzioni vegetali e prodotti chi-mici ottenuti da prodotti agricoli. Ilprovvedimento ha anche stabilitoche, per il riconoscimento dell’atti-vità agricola connessa, i prodottiagricoli e le produzioni vegetali dautilizzare devono provenire in pre-valenza dal fondo agricolo (rispet-tando il principio della prevalenza cheprevede che almeno il 51% dei prodot-ti utilizzati siano aziendali).

Con la finanziaria 2008 si è fatto unulteriore passo avanti, avviando unnuovo regime d’incentivi riservatoagli impianti per la produzione d’e-nergia elettrica alimentati da bio-masse agroforestali.

Per avere diritto agli incentivi enecessario:- Che le biomasse ed il biogas utiliz-

zati per alimentare gli impianti,derivino da prodotti agricoli, diallevamento e forestali, ivi inclusii sottoprodotti;

- Che questi prodotti siano statiottenuti nell’ambito di filiera ocontratti quadro così come dagliarticoli 9 e 10 del Dlgs 102/2005,oppure filiere corte, ossia quelle icui prodotti sono ricavati entro unraggio di 70 km dall’impianto.

Rispettando le condizioni illustratesi ha diritto ai seguenti incentivi:- Per gli impianti di potenza elettri-

ca superiore a 1MW si ha la possi-bilità di moltiplicare per 1,8 l’e-nergia elettrica prodotta nell’annoprecedente, ai fini del riconosci-mento dei certificati verdi;

- Per gli impianti di potenza elettri-ca inferiore a 1MW, la possibilitàdi scegliere una tariffa omnicom-prensiva (incentivo più energiaprodotta) pari a 0,3 euro/kWhprodotto.

In entrambe i casi, la durata deldiritto agli incentivi è di 15 anni.Inoltre il decreto stabilisce:- la possibilità di cumulare gli

incentivi con altri pubblici fino al40% del costo d’investimento;

- la necessità di definire con apposi-ti decreti i criteri di provenienza,tracciabilità e rintracciabilitàdella filiera.

Il fotovoltaico

Per incrementare una tecnologiaveramente interessante esiste unmeccanismo d’incentivazione, il“conto energia”, meccanismo cheremunera l’energia elettrica prodot-ta da un impianto per vent’anni.L’incentivazione che è prevista daldecreto ministeriale 19 febbraio2007, secondo i parametri indicatinella tabella (integrazione dell’im-pianto con gli immobili e sua poten-za), verrà sì erogata per venti anni,però al termine del periodo non siinterromperanno i benefici derivan-ti dallo scambio sul posto dell’elet-tricità, per gli impianti di potenzanon superiore a 20 kW che abbianooptato per tale opportunità, o laremunerazione dell’elettricità con-segnata alla rete per gli altri casi. Èinoltre previsto un incremento dellatariffa del 5% per gli impianti, inte-grati, che vanno a sostituire coper-ture di fabbricati in eternit o altriprodotti contenenti amianto.Per quanto riguarda il ritorno delcapitale investito. in manieraapprossimativa, si può stimare untempo di compreso tra 8 e 12 anni,tempo influenzato: dalla quantitàdi radiazione solare disponibile, dalcosto per kW dell’investimento(dipendente dalla taglia dell’im-pianto), dalla valorizzazione dell’e-nergia prodotta (valore delle tariffeincentivanti e valore dell’energiautilizzata) e dall’eventuale ricono-scimento di un premio legato ad unuso efficiente dell’energia (solo pergli impianti fotovoltaici di cuiall’art. 7 del DM 19 febbraio 2007).Per aiutare coloro che sono inten-zionati a sfruttare l’energia solare ilmercato sta mettendo a loro disposi-zione diverse offerte che prevedonoimpianti chiavi in mano e finanzia-menti fino al 100% è necessarioperò trovare le offerte giuste per leproprie esigenze.

Per. Agr. Cristoforo Cresta

Potenza nominale IMPIANTO NON IMPIANTO IMPIANTO CONdell’impianto P (kW) INTEGRATO CON GLI PARZIALMENTE INTEGRAZIONE

IMMOBILI (sul terreno) INTEGRATO €/kWh ARCHITETTONICA (su€/kWh tetti ecc.) €/kWh

1 ≤ P ≤ 3 0,40 0,44 0,49

3 < P ≤ 20 0,38 0,42 0,46

P > 20 0,36 0,4 0,44

I convenuti all’evento.Primo da sinistra, l’Agr. Luciano Nocera, Presidente del Collegio degli Agrotecnici di Torino-Aosta.

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ICOGara nazionale

d’istruzione professionale

Nei giorni 19-20-21 maggio pres-so l’IPSAA “K.Lorenz” di

Mirano (VE) si è tenuta la garanazionale per gli alunni degliIstituti Professionali e Tecnici, nel-l’indirizzo Agroambientale, graziealla vittoria dello studenteChecchin Luca nella precedenteedizione.La gara si è articolata in due provescritte e quattro prove pratiche suargomenti riguardanti le seguentidiscipline:- Genio rurale, - Economia dell’a-zienda agraria, - Ecologia agraria etutela dell’ambiente, - Tecnologiechimico agrarie ed ambientali, -Tecniche delle produzioni . –

Esercitazioni di ecologia applicata ,- Lingua straniera Il Collegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnici lau-reati, il collaborazione con il colle-gio provinciale di Venezia hannoaffiancato l’evento in manierasignificativa con un contributo eco-nomico, logistico e con supportoprofessionale per il miglior svolgi-mento della stesso.Alla gara hanno partecipato 29 stu-denti, di 29 istituti agrari, accompa-gnati da un loro docente e da qual-che genitore.L’istituto “K.Lorenz”, ha ben pensa-to di corniciare l’evento invitando ipartecipanti ed accompagnatori

delle diverse provincie d’italia adammirare scorci di tipiche localitàed ambientazioni venete; un bellaoccasione per comunicare e con-frontarsi con i diversi istituti agrarid’italia! .Dopo qualche giorno si hanno avutii risultati che hanno premiato iprimi tre studenti con una “borsa distudio” e coronando al primo postol’istituto S.Michele Provincia diTrento.

Collegio Agrorecnici prov. VEAgr. Fecchio Daniele

Presso l’Istituto Ipsaa “Konrad Lorenz” di Mirano (VE)

Un momento d’incontro tra studenti concorrenti della Gara Nazionale tenutasi a Mirano (Ve) e i docenti organizzatori dell’evento.

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ICO Premio

Renzo Zini 2008

Il Premio Zini è giunto alla XII°edizione. E’ ormai un appunta-

mento divenuto abituale all’Istituto“De Franceschi” di Pistoia. Il Premiovuole ricordare la figura del PresideRenzo Zini che fu per tanti anniguida autorevole e stimata del “DeFranceschi”, nonché sottolinearel’importanza del rapporto che inostri giovani hanno con l’agricol-tura ed il mondo del lavoro.I giovani diplomandi, attraverso glielaborati che presentano all’Esamedi Stato, le famose tesine, testimo-niano quel rapporto che si viene acreare tra teoria e pratica quando siva a sperimentare quello che si èimparato a scuola.Nell’edizione 2008 del Premio sonostati premiati gli studenti che nonsolo hanno prodotto un buon elabo-rato con le caratteristiche stabilitedalla Commissione, ma che hanno

avuto un punteggio alto all’Esamedi Maturità.Alla cerimonia, tenutasi sabato 31maggio nei locali della bibliotecad’Istituto, erano presenti il PresideProfessor Mario Di Carlo,l’Assessore provinciale allaFormazione, Istruzione e LavoroGiovanna Roccella, il Presidentedel Collegio degli Agrotecnici eAgrotecnici laureati di PistoiaAntonio Pagli, il Presidente dellaFondazione Agraria “Barone DeFranceschi” Eugenio Fagnoni, gliex Presidi dell’Istituto ProfessorCarlo Vezzosi, Professor ArnaldoTeglia, Professor Franco Bertini, egli altri membri della Commissioneinsegnanti in quiescenzaProfessoressa Laura Caciagli,Professor Lido Palandri, ilProfessor Paolo Catolfi, istitutoredell’Istituto e la segretaria del

Premio Professoressa GiovannaSgueglia.In rappresentanza della famigliaerano presenti le figlie del compian-to Preside Zini, Maria Laura eMaria Cristina Zini con alcunifamiliari. Commovente è stata la testimo-nianza del valore umano e spiritua-le del Preside Zini portata dall’exalunno Claudio Bellari.Gli studenti premiati sono stati iseguenti:1° Premio a Lucchetti Stefano,classe V° A, per la tesina dal titolo“Composizione dei substrati usati invasetteria.Prove sperimentali sull’effi-cacia ammendante e fertilizzante di unprodotto derivato dalla lavorazione delcaffè”, relatore Professor FrancescoMeleca. Il candidato ha ottenutocon pieno merito il primo premio,quest’anno per la prima volta asse-

Si è tenuta presso l’Ipsaa “De Franceschi” a Pistoia la dodicesima edizione del Premio dedicatoallo storico Preside Zini, il tema: “I giovani per l’agricoltura”

I docenti dell’IPSAA “De Franceschi” durante la presentazione della XII° edizione del Premio “Renzo Zini”.

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gnato non solo tenendo conto dellatesina, ma anche delle abilità ecompetenze acquisite nonché delpunteggio all’Esame di Stato, aven-do presentato l’elaborato migliore eavendo conseguito il Diploma diAgrotecnico con la massima vota-zione (100/100). Il lavoro svoltorisulta particolarmente originale einteressante perché illustra detta-gliatamente le varie fasi di una spe-rimentazione da lui condottanell’Istituto sull’efficacia di un sot-toprodotto derivato dalla drupa delcaffè come possibile componentedei substrati di coltivazione. La tesi-na analizza con rigore scientifico econ un linguaggio chiaro e perti-nente i risultati ottenuti alle verifi-che di laboratorio, corredati daopportuna documentazione”.2° Premio a Guarducci Luca, clas-se V° A, per la tesina dal titolo“Prove di radicazione sulla specieCotoneaster salicifolius repens con ilmetodo della nebulizzazione”, relatoreProfessoressa Giovanna Sgueglia. Ilsecondo premio è assegnato a LucaGuarducci, che ha presentato unatesina giudicata seconda come valo-re dalla Giuria ed ha superatol’Esame di Stato con la votazione di90/100. Il lavoro in questione risul-ta frutto di una personale sperimen-tazione condotta sulla coltivazionedi un arbusto sempreverde ilCotoneaster salicifolius repens, di

cui vengono illustrati i sistemi dipropagazione e le caratteristichebotaniche. Dall’elaborato trasparel’autentica passione per il mondovegetale che, come il candidato stes-so racconta, ha maturato lentamen-te frequentando il vivaio dello zio.3° Premio a Virga Marco, classe V°B, per la tesina dal titolo “Lotta bio-logica e integrata”, relatoreProfessoressa Cecilia Marini. Ilterzo premio va a Marco Virga, chesi è diplomato con la votazione di75/100, il quale ha ottenuto l’ap-prezzamento della Giuria per unelaborato che studia gli obiettivi e lemodalità della lotta biologica eintegrata, con efficacia e rigore tec-nico. Il candidato analizza i diversimezzi di intervento utilizzati nellacoltivazione delle piante e tracciaun bilancio degli aspetti positivi diquesto tipo di lotta, ma anche deilimiti oggettivi, avvalendosi ditabelle per documentare il suo lavo-ro.Premio speciale a CostantiniAlberto, classe V°A, per la tesinadal titolo “I vini di Carmignano” rela-tore Professor Guido Borselli.Costantini Alberto, figlio di agricol-tori e lui stesso appassionato del set-tore, ha condotto una ricerca com-pleta sui vini dell’area viticola diCarmignano. Ha esaminato la sto-ria, l’ambiente agrario, le tenutecolturali e le varie tipologie di vini

prodotti con cura e precisione tecni-ca; per questo merita un premiospeciale della Giuria del XII° PremioRenzo Zini 2007/2008.Oltre alla targa celebrativa, i ragaz-zi hanno ricevuto un premio indenaro, rispettivamente, di 650 europer il 1° classificato, di 450 euro peril secondo, di 300 euro per il terzo edi 100 euro per il premio speciale.Il Premio ha avuto il Patrociniodella Provincia di Pistoia, delComune di Pistoia e dell’UfficioScolastico Provinciale e i contributidi Agricom, Associazione VivaistiPistoiesi, Azienda Agricola Gieffe,Banca di Credito Cooperativo diMasiano, Banca di CreditoCooperativo della MontagnaPistoiese, Banca di CreditoCooperativo di Vignole, Banca diPistoia, Cassa di Risparmio diPistoia e Pescia, C.I.S.L.Scuola,Collegio Provinciale degliAgrotenici, Fondazione Agraria“Barone Carlo De Franceschi”,Giardino Zoologico di Pistoia,Innocenti & Mangoni.

Prof. Giovanna Sgueglia

I vincitori del Premio “Renzo Zini”

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ICO Altri tre collegi

al rinnovo

Presidente:Agr. Maurizio PASSERINI

Consiglieri: Agr. Piergiorgio ALBERIGHIAgr. Alfredo BERNARDAgr. Riccardo CASOTTIAgr. Luca SIMONIAgr. Alberto SISTI

Segretario:Agr. Jessica BARTOLINI

Revisori dei conti: Agr. Paolo VIAROAgr. Michele BACILIERIAgr. Matteo VITALI

COLLEGIO PROVINCIALE DEGLI AGROTECNICIE DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI FERRARA

Presidente:Agr. Enrico RODI

Consiglieri: Agr. Luigi BARBIERIAgr. Ivan ROMANOAgr. Girolamo STASI

Segretario:Agr. Luigi GIORIA

Revisori dei conti:Agr. Daniele BOTTIAgr. Maria Pia BOGNETTIAgr. Andrea Pio FAMIANI

COLLEGIO PROVINCIALE DEGLI AGROTECNICIE DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI NOVARA-VERBANIA

Il Presidente, Agr. Maurizio PASSERINI.

Il Presidente, Agr. Enrico RODI.

Presidente:Agr. Pierluigi RIGATO

Consiglieri: Agr. Riccardo BABOLINAgr. Roberto BABETTOAgr. Fiorella CARTURANAgr. Carlo POVELLATOAgr. Matteo ZAMBONI

Segretario:Agr. Giuliano GOMIERO

Revisori dei conti:Agr. Giorgio SIMIONATOAgr. Elio MAZZOCCAAgr. Marco BIANZALE

COLLEGIO PROVINCIALE DEGLI AGROTECNICIE DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI PADOVA

Il Presidente, Agr. Pierluigi RIGATO.

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Presidente:Agr. Domenico COLLESANO

Consiglieri: Agr. Antonio BONOMOAgr. Vincenzo GRIMALDIAgr. Mario TERRASIAgr. Giuseppe TIMOTINIAgr. Veronica VALDESI

Segretario:Agr. Salvatore INZERILLO

Revisori dei conti:Agr. Giuseppe CENTINEOAgr. Maria RIGGIAgr. Leonardo SGRO’

COLLEGIO PROVINCIALE DEGLI AGROTECNICIE DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI PALERMO

Il Presidente, Agr. Domenico COLLESANO.

Presidente:Agr. Emilio GIORDANO

Consiglieri: Agr. Giuseppe ARMENANTEAgr. Antonio FORTEAgr. Eliana MILITEAgr. Carmine MONACOAgr. Maria Teresa MONTESANO

Segretario:Agr. Giuseppe MORELLO

Revisori dei conti:Agr. Marcello RAGOAgr. Vito CAPOZZOLIAgr. Giulio GIORDANO

COLLEGIO PROVINCIALE DEGLI AGROTECNICIE DEGLI AGROTECNICI LAUREATIDI SALERNO

Il Presidente, Agr. Emilio GIORDANO.

Al recente rinnovo del Consiglio del Collegio di Cosenza. Inuovi componenti hanno affidato all’unanimità la presi-denza all’Agr. Dott. Gennarino Magnone.“La categoria dovrà essere presente sul territorio in modocostante ed uniforme -ha dichiarato Magnone, fresco d’in-carico- presente nelle istituzioni con proposte e progetti,con l’impegno costante inteso ad incentivare la libera pro-fessione ed avvicinare gli iscritti al mondo del lavoro”. “Inoltre -continua Magnone- sarà importante il contributoche la stessa categoria di professionisti darà all’intero com-parto agricolo, che necessità nella nostra regione di inter-venti mirati a sviluppare le enormi potenzialità esistenti inparticolari settori”. È stata poi subito convocata una riunione operativa perdefinire nei dettagli il programma e le azioni da portareavanti nei prossimi 4 anni. Grande attenzione è stata rivol-ta ai rapporti di collaborazione con le altre categorie diprofessionisti del settore e con le istituzioni tutte. Il neo segretario ed ex Presidente, Agr. Aurelio Arnone,

accettata la carica, ha esposto brevemente i punti salienti da perseguire nel prossimo quadriennio, sottolineando le tante com-petenze degli Agrotecnici e promuovendo l’esigenza di formazione professionale continua e la necessità di figure tecnichenell’agricoltura calabrese.

IL COLLEGIO COSENZA È PRONTO AD UN NUOVO QUADRIENNIO DI LAVORO

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Dalla redazionede ‘L’AGROTECNICO OGGI’

i migliori auguriall’Agr. Dott. Mauro Bertuzzi,che lo scorso 5 giugno 2008

si è sposato!

Auguri!!!

Nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana “in considerazione di particolari meriti”, per il Presidente del CollegioNazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, Roberto Orlandi.L’Onorificenza, già pubblicata da qualche mese in Gazzetta Ufficiale, è stata materialmente consegnata (così comeprevede il Cerimoniale) il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, con una manifestazione pubblica che si è svol-ta nella città natale del neo-Cavaliere.Nella foto: il Sindaco di Forlì, On. Nadia Masini, consegna il diploma di Cavaliere al Presidente Orlandi.

ONORIFICIENZA AL PRESIDENTE

Ecco i nuovi recapiti a cui riferirsi, a partire dal 1° giugno 2008, per comunicare con il Collegio Provinciale degli Agrotecnici edegli Agrotecnici laureati di Belluno:

Segreteria e Ufficio di Presidenza La sede legale del Collegio rimane presso:Via Camolino, 131 I.P.S.A.A. “A. Della Lucia”32030 Sospirolo (BL) Loc. VellaiTel. 0437/843.442 32032 Feltre (BL)Fax 0437/843.142 Tel. 340/1843.665

Recapiti on-line:Sito internet: www.bellunoagrotecnici.it - E-mail: [email protected]

COLLEGIO AGROTECNICI DI BELLUNO: VARIAZIONE RECAPITI

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Tra gli iscritti all’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati non mancano mai personaggi che riservano sorprese, conattitudini e talenti molto particolari, che rendono molto onore alla categoria.Tra questi l’Agr. Edvige Cuccarese, iscritta presso il Collegio Interprovinciale degli Agrotecnici e degli Aggrotecnici laureati diPotenza-Matera, poetessa e scrittrice, vive a Montalbano Jonico (Mt).All’attivo, già numerose pubblicazioni e riconoscimenti in seguito alla sua partecipazione a concorsi letterari i ambito naziona-le ed internazionale.Qui la copertina della sua ultima opera “La voce dell’anima”, edita nella collana “Poesie d’amore”. Altre opere pubblicate dallaCuccarese, il romanzo breve “Mail d’amore” ed anche “Mail d’amore – seconda parte”.L’intera redazione de “L’Agrotecnico oggi” si complimenta con questa rappresentante della categoria degli Agrotecnici cheoltre alla propria professione brilla anche per il proprio talento letterario.

NON SOLO AGROTECNICO,MA SOPRATTUTTO POETESSA E SCRITTRICE…

Il dott. Alfredo CORALLO, con il numero dello scorso mese di giugno 2008, ha lasciato il coordinamentodella Redazione di questa rivista, che aveva assunto lo scorso anno, in un momento difficile, di transizione.Grazie alla sua competenza ‘L’AGROTECNICO OGGI’ è cresciuto in termini di contenuto, di qualità dell’im-paginazione e di puntualità di uscita.Anche a nome dell’intera Redazione e dei lettori desidero ringraziare il dott. Corallo per il suo prezioso con-tributo, augurandomi di riaverlo fra noi, non appena avrà terminato una esperienza professionale all’estero.Torna invece in Redazione, con grande gioia di tutti noi, la dott.ssa Antonella Falco, che ci aveva lasciati perun periodo; a lei l’onore di continuare il lavoro di Alfredo.

Ad entrambi, il migliore augurio di buon lavoro.IL DIRETTORE

Prof. Mentore Bertazzoni

IN BOCCA AL LUPO, A CHI VA E A CHI VIENE!

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LA TESSERA PROFESSIONALE DELL’AGROTECNICOVale anche come documento di identità

Presentata per la prima volta al XIII Congresso Nazionale di Stresa, riscontrando subito il gradimento deipresenti, la TESSERA PROFESSIONALE è da tempo a disposizione di tutti gli iscritti nell’Albo degliAgrotecnici e degli Agrotecnici laureati.In relazione alla indelebilità della foto e dei datidel titolare, impressi con processo termografico, essa èvalida anche come documento d’identità personale.Nel retro della Tessera, una banda magnetica contiene tutti i dati identificativi del titolare, che potrà cosìessere “riconosciuto” da specifici lettori magnetici.

Come si riceve la Tessera Professionale?

Il costo per il rilascio della Tessera Professionale è di 50,00 Euro e chi desidera riceverla deve compilareuno specifico “Modulo”, che si può richiedere:

• Tramite posta cartacea al seguente indirizzo:Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureatiUfficio di Presidenza Poste Succursale n.147100 FORLÌ FC

• Via Fax:al numero 0543.795.263

• Via e-mail alla casella:[email protected]

Nella richiesta bisogna semplicemente indicare che “SI DESIDERA L’INVIO DEL MODULO PER IL RILASCIODELLA TESSERA PROFESSIONALE”, specificando il proprio nome, cognome, indirizzo e numero telefonico.Si ricorda, infine, che nel sito internet www.agrotecnici.it, nella sezione “Novità”, è possibile compilareuno specifico form, per richiedere in automatico la spedizione del modulo per il rilascio della Tessera.

Le convenzioni riservate ai Titolari di Tessera Professionale

Si ricorda che la Tessera Professionale, consente di accedere a specifiche convenzioni, che il CollegioNazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha stipulato nel tempo con catene di abbiglia-mento, hotels, autonoleggi, etc.L’elenco delle convenzioni, sarà inizialmente comunicato a ciascun titolare della Tessera Professionale,mentre in seguito, sarà sempre consultabile nel sito www.agrotecnici.it , all’interno di una specifica “AreaRiservata” per i titolari, dove saranno indicate tutte le convenzioni man mano sottoscritte.

ROSSI MARIO

C.SO GARIBALDI, 21

20121 MILANO

Nato il 01/01/1950 a MILANO (MI)

Rilasciata il 05/07/2006

Ecco come si presenta la “Tessera Professionale”,realizzata su un supporto ad alta resistenza, condati e foto indelebilmente termografati; nel retro,una banda magnetica reca i dati identificativi deltitolare.

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I NOSTRI PARTNERS (Convenzioni già operanti)SCONTI E CONDIZIONI DI FAVORE PER I TITOLARI DI TESSERA PROFESSIONALE

HOTEL GALLESA Roma. Fornito di una piccolama funzionale sala riunioniarredata in stile inglese.

HOTEL MADISONL’Hotel Madison è il luogo idealesia per il viaggiatore d’affari cheper il turista a Roma, grazie allafacilità con cui si possono raggiun-gere i principali luoghi d’interessedella città.

HB BETTOIA HOTELSPrestigiosa catena alberghiera con treHotel accanto alla Stazione ferroviariadi Roma Termini.

NAXOS HOTEL – GIARDINO DEIGRECIA Giardini Naxos (ME), un hotel dicharme, inaugurato nel 2004, in unoscenario affascinante: la baia di Capo-Taormina.

BALDISSERRI HOTELS FORLÌIn posizione strategica, a pochimetri dall’uscita del caselloautostradale A14.

A soli 55 km da Bologna con uscita diretta in fiera.Per informazioni visitare il sito www.baldisserrihotels.it .

HOTEL PRINCE GALLESL'ospitalità e l 'eleganzadell'Hotel Galles, a pochiminuti dal Centro Storico eda Via Veneto a Roma.

GRAND HOTEL TIBERIORoma. A 10 minuti di distanzadai Musei Vaticani e dallaspettacolare Basilica di SanPietro.

Per info: www.ghtiberio.com

HOTEL DIPLOMAT PALACESituato nel viale principale di Rimini, èun Hotel di prima categoria..

AMBASCIATORIAlbergo a 4 stelle immersotra il verde delle collinetoscane, a Chianciano Terme(SI).

TIZIANOPrestigioso Hotel situato nel centralissi-mo Corso Vittorio Emanuele, in pienoCentro a Roma, a pochi metri da ViaArenula ed anche dall’ufficio del CollegioNazionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati.

BOSCOLO HOTELSPrestigiosa catena alberghiera, con hotelsnelle città italiane di Roma, Firenze, Venezia,Bologna, Treviso, Vicenza, Trento, IndunoOlona (VA).

HOTEL IL SOLEA Trebbo di Reno, Castelmaggiore (BO).Con possibilità di gustare l’eccellentecucina nel Ristorante “Il Sole” accantoall’albergo.

ENCORENuovissimo e moderno Hotel aForlì. A 400 mt. dall’Ufficio diPresidenza del Collegio Nazionaledegli Agrotecnici di Forlì.

PRIM HOTELBologna. A soli 10 km dalla zona Fiera.

HOTEL INTERPORTODi recente costruzione, è situa-to in posizione strategicaall’uscita Interporto SITO dellaTangenziale Sud di Torino.

SHERATON GOLF PARCO deMEDICIL’unico resort di Roma, conpalestre, piscine, campi da golfe Centro Congressi.

RESIDENCE HOTEL RECORDSituato sul lungomare della Baia diS. Giuliano di Rimini con ingressoprivato alla spiaggia.

ZANHOTELCinque Hotel di prestigio, di cui quattroin Centro a Bologna ed uno nella vicinaBentivoglio.

ZEFIROMilano. Situato nel quartiere univer-sitario “Città Studi”.

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Primario istituto di credito nazionale, con sportelli nelle principali città italiane, ha un frut-tuoso rapporto convenzionale con il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degliAgrotecnici laureati da molti anni; la Convenzione è tra le migliori del mercato ed ilCollegio Nazionale ne sorveglia costantemente l’applicazione, intervenendo a raccoglieretutte le situazioni anomale di cui venga a conoscenza. Per aderire alla convenzione è suf-

ficiente essere iscritti nell’Albo professionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati. Il testo completo dell’arti-colo e della condizione è pubblicato nel sito www.agrotecnici.it e comunque disponibile presso ciascun Collegioprovinciale degli Agrotecnici.

M e C Consulting snc. È una società che si occupa difornire assistenza in campo amministrativo e fiscale,nonché nella ricerca di finanziamenti personali e dimutui. A tutti coloro che presenteranno o indicherannola Tessera Professionale di Agrotecnico, sarà applicatouno sconto del 15% su tutte le tariffe (al netto dell’IVA).Fra i servizi forniti, in particolare, si ricorda: la gestionee consulenza contabile, la predisposizione del modelloUNICO, le dichiarazioni ICI, ecc.

I titolari di tessera profes-sionale possono usufruiredelle seguenti agevolazionisulle tariffe normalmenteapplicate dalla Compagnia

assicurativa Genialloyd:- 5% per le coperture RC Auto, Moto e Camper;- 7% per le coperture RD Auto, Moto e Camper;- 10% per le coperture Casa e famiglia, Viaggio e Volo.Le istruzioni per usufruire degli sconti sono pubblicatenella “Area riservata” ai possessori di Tessera profes-sionale, nel sito www.agrotecnici.it .

AEC MASTER BROKER IlCollegio Nazionale degliAgrotecnici e degli Agrotecnicilaureati, dopo una approfondi-ta ricerca di mercato tra lemaggiori compagnie italiane edinternazionali ha concluso una

Convenzione che permette a tutti gli Agrotecnici liberiprofessionisti iscritti nell’Albo professionale di stipularea condizioni di favore una copertura assicurativa diResponsabilità Professionale con i Lloyd’s di Londra.La polizza Lloyd’s - CNAL è formulata con lo schema ditipo “All Risks”, già collaudato con altre importanti asso-ciazioni del settore (OICE, SNILPI-InarSind,FederGeometri, Consiglio Nazionale Geologi, ecc), sec-ondo il quale tutte le tipologie di sinistro sono comp-rese salvo quelle esplicitamente escluse, e prevede, adifferenza delle polizze normalmente reperibili sul mer-cato, anche la garanzia dei danni “patrimoniali o indi-retti”. Infine la garanzia è prestata per tutte le attivitàrientranti nelle competenze professionali, senza quei

riferimenti a leggi e regolamenti che (normalmenterichiamati sui testi italiani) modificandosi e aggiornan-dosi continuamente, possono fornire una coperturaincompleta ovvero motivo di contenzioso.

Per informazioni AEC MASTER BROKERPiazza delle Muse 7 - 00197 Roma199.199.626 - [email protected]

EUROPCAREuropcar, leader neiservizi di noleggio abreve e medio termine

di auto e furgoni, con e senza autista, offre agliAgrotecnici titolari di tessera professionale un ampioventaglio di prodotti e servizi.I titolari di Tessera Professionale Agrotecnici, all’attodella prenotazione, debbono comunicare il numero dicontract che li identifica.

VISA diffusionemodaCatena di magazzinicon prezzi daingrosso, conabbigliamento dimarca ed accessoriservato solo aisoggetti in possessodi una specialetessera (che vienerilasciata gratuita-mente ai titolari diTessera profession-ale degliAgrotecnici). I maga-zzini attualmenteaperti sono a Milanoed a Roma.

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ISTITUTI DI CREDITO

ASSISTENZA AMMINISTRATIVA

COMPAGNIE ASSICURATIVE

ABBIGLIAMENTO

CAR RENTAL

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Associazione ERACLESede Nazionale Via Pompeo Randi n° 147100 ForlìTel. 0543-72.08.84Fax 0543-79.52.63

C.A.A. CANAPA S.r.l.Centro Autorizzato Nazionale Assistenza Produttori Agricoli S.r.l.Via Rovigo n° 1400161 ROMATelefono 06-44.16.181Fax 06-44.16.18.33

Linee guidasull’ammissibilità delle spese

relative allo sviluppo rurale

Sulla base di quanto disposto dai regola-menti comunitari che costituiscono il

quadro normativo di riferimento per lafase di programmazione 2007-2013, leautorità nazionali, regionali e delleProvince autonome, sono chiamate a svol-gere un ruolo attivo nella definizione deglistrumenti di programmazione e gestionedei fondi comunitari.In particolare, l’art. 71 (3) del Reg. (CE) n.1698/05 del Consiglio, sul sostegno allosviluppo rurale da parte del Fondo euro-peo agricolo per lo sviluppo rurale(Feasr), dispone che le norme sull’ammis-sibilità delle spese siano adottate a livellonazionale.In attuazione della citata disposizione, ildocumento stabilisce una serie di normecomuni sull’ammissibilità delle spese, alfine di uniformare le procedure connesseall’utilizzazione dei fondi relativi agli inter-venti di sviluppo rurale e quelle afferentiad altre disposizioni comunitarie che pre-vedono regimi di aiuto assimilabili, ivicomprese quelle relative al cosiddettoPrimo pilastro della Pac, nel rispetto deiprincipi relativi alla salvaguardia degli inte-ressi nazionali e delle disposizioni comuni-tarie in materia, fatto salvo quanto stabili-to da ciascuna Regione e/o ProvinciaAutonoma in base al rispettivo program-ma e alle relative disposizioni applicative.Il documento si articola seguendo l’ordinelogico delle fasi del processo di determi-nazione dell’ammissibilità della spesa, a cuicorrispondono:1. Principi generali relativi all’ammissibilità

delle spese;2. Condizioni di ammissibilità di alcune

tipologie di spesa.A seguire sono trattate le spese nonammissibili e, da ultimo, il documento sicompleta con alcune schede tecnicherelative alle principali tipologie di misura:1. Investimenti;2. Formazione, informazione e diffusione

delle conoscenze;3. Gestione e funzionamento dei gruppi di

azione locale;4. Cooperazione interterritoriale e trans-

nazionale;5. Assistenza tecnica;6. Fondi di garanzia;7. Fondi di capitali di rischio e Fondi pre-

stiti;

PRINCIPI GENERALI RELATIVIALL’AMMISSIBILITÀ DELLE SPESE

Nel processo di valutazione dell’ammissi-bilità di una spesa molteplici sono i fatto-ri da prendere in considerazione, poichélo stesso bene o servizio può essere giu-dicato ammissibile in alcune circostanze enon ammissibile in altre. In generale, l’am-missibilità della spesa relativa a ciascunbene o servizio acquistati deve esserevalutata in ragione del raggiungimentodegli obiettivi fissati nell’azione da intra-prendere; solo nel caso in cui tale bene oservizio risulti funzionale al raggiungimen-to degli obiettivi, la relativa spesa potràessere giudicata ammissibile.Oltre a ciò, nell’esprimere il giudizio diammissibilità di una spesa si devono con-siderare una serie di aspetti, quali il con-testo generale in cui il processo di spesasi origina, la natura del costo ed il suoimporto, la destinazione fisica e tempora-le del bene o del servizio cui si riferisce,nonché l’ambito territoriale in cui il pro-cesso di spesa si sviluppa.Affinché una spesa possa essere conside-rata ammissibile, è dunque necessario che:- la spesa risulti riferibile ad una tipologia

di operazione dichiarata ammissibilesecondo la normativa di riferimento;

- la spesa rispetti i limiti e le condizioni diammissibilità stabiliti dalla normativa diriferimento.

In generale, per giudicarla ammissibile, unaspesa deve essere:

1. riferibile temporalmente al periodo divigenza del finanziamento;

2. imputabile, pertinente e congrua rispet-to ad azioni ammissibili;

3. verificabile e controllabile;4. legittima e contabilizzata.Ciascuna delle citate condizioni esplicitaun principio di ammissibilità.

Secondo quanto disposto dall’art. 71,comma 1, del Reg. (CE) n. 1698/05, “fattosalvo il disposto dell’articolo 39, paragrafo 1,del Reg. (CE) n. 1290/05, le spese si conside-rano ammissibili al contributo del FEASR se ilpertinente aiuto è effettivamente pagato dal-l’organismo pagatore tra il 1° gennaio 2007e il 31 dicembre 2015. Le operazioni cofi-nanziate non dovrebbero essere ultimateprima della data di decorrenza dell’ammissi-bilità”.Fermo restando quanto previsto dallacitata disposizione, con riferimento allasingola operazione o al singolo intervento,il periodo di eleggibilità della spesa è sta-bilito esclusivamente dall’Autorità digestione, anche quando i singoli bandi digara per l’accesso alle agevolazioni previ-ste sono emanati da soggetti delegatidall’Autorità di gestione stessa.A tale proposito, al fine di salvaguardarel’effetto incentivante del contributocomunitario, sono considerate ammissibilile attività e le spese sostenute dal benefi-ciario successivamente alla presentazionedella relativa domanda, fatte salve le spesepropedeutiche alla presentazione delladomanda stessa.Tuttavia, nella fase transitoria tra la fine diuna programmazione e l’avvio della suc-cessiva, l’Autorità di gestione può stabilirecondizioni più favorevoli per la data diammissibilità di dette LINEE GUIDASULL’AMMISSIBILITÀ DELLE SPESERELATIVE ALLO SVILUPPO RURALE.Tale principio si applica anche alle speserelative al programma nazionale di ristrut-

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turazione del settore bieticolo-saccarife-ro, di cui al Reg. Ce 320/206, art. 6.Per quanto riguarda gli aiuti di stato inse-riti nei Programmi di sviluppo rurale2007/2013, limitatamente alla fase trans-itoria, sono ammissibili le spese effettuateprima della presentazione delle domande,comunque non antecedenti al 1 gennaio2007.“..Sono ammissibili a contributo del FEASRsoltanto le spese sostenute per operazionidecise dall’autorità di gestione del relativoprogramma o sotto la sua responsabilità,secondo i criteri di selezione stabiliti dall’or-ganismo competente.” ( art. 71, comma 2,del Reg. (CE) n. 1698/05).Da tale disposizione si desume che lespese, per risultare ammissibili, devonoessere connesse all’attuazione di opera-zioni che possono essere ricondotte alle“attività ammissibili” rientranti in unadelle misure declinate nei Programmiapprovati.Una spesa per essere ammissibile deve:- essere imputabile ad un’operazione

finanziata; vi deve essere una strettarelazione tra spese sostenute, operazio-ni svolte ed obiettivi al cui raggiungi-mento la misura concorre;

- essere pertinente rispetto all’azioneammissibile e risultare conseguenzadiretta dell’azione stessa;

- essere congrua rispetto all’azioneammessa e comportare costi commisu-rati alla dimensione del progetto.

I costi, inoltre, devono essere ragionevolie conformi ai principi di sana gestionefinanziaria, in particolare in termini di eco-nomicità e di efficienza.

Verificabilità e controllabilitàQuale norma generale in merito all’am-missibilità delle spese, il Reg. (CE) n.1974/06, art. 48, dispone che “gli StatiMembri si accertano che tutte le misure disviluppo rurale che intendono attuare sianoverificabili e controllabili”.I concetti di verificabilità e controllabilità

costituiscono la chiave di approccioall’ammissibilità di ogni spesa.Le spese ammissibili a contributo sonoquelle effettivamente sostenute dal bene-ficiario finale, e devono corrispondere a“pagamenti effettuati”, comprovati da fat-ture e, ove ciò non sia possibile, da docu-menti contabili aventi forza probanteequivalente.Per documento contabile avente forzaprobante equivalente si intende, nei casi incui le norme fiscali contabili non rendanopertinente l’emissione di fattura, ognidocumento comprovante che la scritturacontabile rifletta fedelmente la realtà, inconformità alla normativa vigente in mate-ria di contabilità.Una spesa, per essere considerata ammis-sibile, oltre ad essere riferita ad operazio-ni individuate sulla base dei criteri di sele-zione approvati dal pertinente comitato disorveglianza, deve essere sostenuta, impu-tata e comprovata, in conformità alla nor-mativa comunitaria e nazionale applicabileall’operazione considerata.Nel rispetto della normativa vigente, peressere ammissibile, ogni spesa deve averdato luogo ad adeguate registrazioni con-tabili, in conformità alle disposizioni dilegge, ai principi contabili, nonché alle spe-cifiche disposizioni in materia impartitedall’Autorità di gestione.Una spesa riferibile ad una determinatafattispecie, per risultare ammissibile, deveessere non solo conforme ai principigenerali, ma anche aver assolto le condi-zioni ed essere contenuta nei limiti stabi-liti dalla specifica normativa comunitariaad essa riferibile.Disposizioni specifiche relative agli investi-menti sono contenute nell’art. 55 del Reg.(CE) n. 1974/2006. Nel caso di acquisizio-ne di beni materiali, quali impianti, macchi-nari, attrezzature e componenti edili nona misura o non compresi nelle voci delprezzario utilizzato a livello regionale edelle province autonome (es. struttureprefabbricate ed infissi), al fine di determi-nare il fornitore e la spesa ammissibile adaiuto , è necessario adottare una proce-dura di selezione basata sul confronto traalmeno tre preventivi di spesa forniti daditte in concorrenza, procedendo quindialla scelta di quello che, per parametri tec-nico-economici, viene ritenuto il più ido-neo. A tale scopo, è necessario che ilbeneficiario fornisca una breve relazionetecnico/economica redatta e sottoscrittada un tecnico qualificato.Tale documentazione dovrà essere acqui-sita dall’Autorità di gestione o dal sogget-to delegato prima dell’emanazione delprovvedimento di concessione del contri-buto afferente l’acquisto del bene di cuitrattasi, in casi debitamente motivati, talefase può essere espletata prima della liqui-dazione del contributo.Per l’acquisto di beni e/o forniture il cuicosto non superi singolarmente l’importo

di 5.000,00 Euro, IVA esclusa, fermorestando l’obbligo di presentare tre pre-ventivi, possono essere stabilite modalitàdiverse con le quali si dia conto della tipo-logia del bene da acquistare e della con-gruità dell’importo previsto. È fatto divietodi frazionare la fornitura del bene al fine dirientrare in questa casistica. L’acquisto dibeni materiali deve sempre essere com-provato da fatture o da altri LINEEGUIDA SULL’AMMISSIBILITÀ DELLESPESE RELATIVE ALLO SVILUPPO.Tuttavia, nel caso di acquisizioni di benialtamente specializzati e nel caso di inve-stimenti a completamento di forniturepreesistenti, per i quali non sia possibilereperire o utilizzare più fornitori, un tec-nico qualificato deve predisporre unadichiarazione nella quale si attesti l’impos-sibilità di individuare altre ditte concor-renti in grado di fornire i beni oggetto delfinanziamento, allegando una specificarelazione tecnica giustificativa, indipen-dentemente dal valore del bene o dellafornitura da acquistare.I beni acquistati, devono essere nuovi eprivi di vincoli o ipoteche e sulle relativefatture deve essere indicato con chiarezzal’oggetto dell’acquisto e, in funzione dellatipologia del bene, il numero seriale o dimatricola.Relativamente alla realizzazione di opereedili a misura (scavi, fondazioni, strutturein elevazione ecc.), devono essere presen-tati progetti corredati da disegni, da unarelazione tecnica descrittiva delle opereda eseguire, da computi metrici analiticiredatti sulla base delle voci di spesa con-tenute nei prezzari di riferimento adotta-ti a livello di singola Regione e Provinciaautonoma.Precedentemente alla data di liquidazionedel saldo, è comunque necessario averacquisito ogni utile documento o autoriz-zazione cui la realizzazione del progetto èsubordinata. In fase di accertamento del-l’avvenuta realizzazione dei lavori devonoessere prodotti computi metrici analiticiredatti sulla base dei quantitativi effettiva-mente realizzati, con l’applicazione deiprezzi approvati in sede preventiva, o deiprezzi contrattuali nel caso di affidamentodei lavori tramite gara, ove questi sianocomplessivamente più favorevoli del prez-zario, nonché la documentazione attestan-te la funzionalità, la qualità e la sicurezzadell’opera eseguita.Anche nel caso delle opere edili, la spesaeffettuata va documentata con fatture ocon altri documenti aventi forza probanteequivalente, chiaramente riferiti ai lavoridi cui ai computi metriciapprovati.

Arcangelo PettaVice Presidente CAA CANAPA

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Quarantaquattro istituti provenienti da otto stati europei hanno partecipato dal 13 al 16 maggio, a San Michele all’Adige, al 9°Congresso della Rete europea delle scuole specializzate in viticoltura ed enologia. L’appuntamento, a cadenza biennale, succede a “Bordeaux 2006” e “Balatonfuered 2004” ed è stato organizzato dall’IstitutoAgrario con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento, la collaborazione del Consiglio provinciale e delle aziende vitivini-cole del territorio. Oltre 200 i delegati tra studenti, docenti e presidi provenienti da Italia, Austria, Francia, Germania, Slovenia, Spagna, Svizzera edUngheria per un evento che ha registrato un vero e proprio record di partecipazione. La Rete delle scuole enologiche, fondata nel 1990, a Beaune, in Francia, su iniziativa di alcuni presidi e operatori scolastici delsettore, si propone di collaborare in diversi campi, scambiare esperienze didattiche e di ricerca, supportarsi nel reperire tirocinipratici in ogni parte d’Europa. La prima giornata del congresso è stata dedicata al convegno “Tradizione e innovazione in viticoltura ed enologia” dove sonointervenuti autorevoli esperti provenienti dalle principali università italiane. Moderato dal direttore generale dell’Istituto Agrario, Alessandro Dini, il convegno ha visto partecipare Attilio Scienza, docente diviticoltura all’Università degli studi di Milano, Cesare Intrieri, docente di viticoltura presso l’Università di Bologna, Davide Gaeta,dell’Università di Verona, Vincenzo Gerbi dell’Università di Torino e Francesco Spagnolli, docente del corso di laurea in viticoltu-

ra ed enologia attivato dalConsorzio interuniversitario acui partecipa l’Istituto di SanMichele. Il convegno haaffrontato i temi riguardanti lariforma dell’organizzazionecomunitaria dei mercati delvino con i possibili impatti sulsistema delle imprese vitivini-cole e le nuove politiche intema etichettatura dei vini datavola, l’innovazione e la tradi-zione nel processo di vinifica-zione, i principi base dellamoderna viticoltura.La seconda giornata ha previ-sto visite tecniche alle aziendevitivinicole del territorio trenti-no: Cavit, Lavis, Mezzacorona,Ferrari, Marzadro, mentre nellaterza e ed ultima giornata si èsvolto l’incontro con le istitu-zioni politiche ed economichedel Trentino.

9° CONGRESSO EUROPEO delle scuole viticolo-enologiche

I congressisti a San Michele

L’innovazione è uno dei motori del progresso e l’agrometeorologia costituisce una delle attività tecniche in campo agricolo dovemaggiori sono le possibilità sia di fare innovazione che di applicare ritrovati innovativi. Basti pensare al ruolo svolto dai perso-nal computer e dalle stazioni automatiche elettroniche nel potenziare in questi ultimi vent’anni un’attività che in precedenza sifaceva con la calcolatrice e la carta millimetrata.Si basa su queste premesse l’11° convegno nazionale di agrometeorologia che si è svolto nei giorni scorsi a San Micheleall’Adige a cui hanno partecipato un centinaio di studiosi provenienti da tutta Italia. “L’interesse locale per la tematica”, ha sottolineato Nico Salmaso, responsabile del Dipartimento Valorizzazione risorse naturalidel Centro Sperimentale IASMA, “nasce anche dall’impegno della Fondazione Mach verso la ricerca nel campo delle risorseenergetiche rinnovabili, con la partecipazione al “Distretto Tecnologico Trentino” e con il progetto “Parco dell’energia”, checomprende la creazione di un osservatorio per l’energia sostenibile dedicato alle imprese agricole”.Al congresso si è parlato, più in generale, delle novità in tema di applicazioni meteorologiche all’agricoltura, comprese le piùmoderne tecnologie e i più recenti modelli messi a punto dall’Istituto Agrario per individuare, ad esempio, per quanto riguardale fragole, i momenti ottimali per i trattamenti fitosanitari, al fine di ridurne il numero, per misurare l’umidità del suolo, la radia-zione solare e la temperatura o, ancora, per simulare la maturazione della vite.

CONGRESSO NAZIONALE di agrometeorologia

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In autunno partirà a San Michele all’Adige il primo master universi-tario italiano sui vini spumanti. Il corso di formazione superiore, rivolto a laureati, è stato attivatodalla Fondazione Edmund Mach- Istituto Agrario di San Micheleall’Adige con la collaborazione istituzionale e scientifica della Facoltàdi Agraria dell’Università degli Studi di Milano. Il corso intende formare tecnici specializzati in produzione di uve,trasformazione ed elaborazione di vini spumanti, con competenzein analisi sensoriale e strumentale, nella gestione economica delcomparto, nel marketing e nella comunicazione. L’iniziativa formativa è stata presentata, recentemente, in conferen-za stampa, a Palazzo Roccabruna. Hanno partecipato il presidentedell’Istituto Agrario, Giovanni Gius, il direttore generale AlessandroDini, il docente dell’Università di Milano, Attilio Scienza e CamillaLunelli, responsabile delle relazioni esterne delle Cantine Ferrari. Il percorso formativo va a colmare una lacuna formativa presente in

un settore che si sta affermando sempre più. Il settore spumantistico produce in Italia circa 276 milioni di bottiglie, di cui 255elaborate con il metodo della rifermentazione in grandi recipienti e 21 milioni di bottiglie elaborate con il metodo classico dellafermentazione in bottiglia. Le aziende coinvolte nella produzione di questi vini sono più di 800 ed il fatturato è di 1,96 miliar-di di euro. L’export raggiunge i 380 milioni di euro con una crescita nell’ultimo anno del 15 %. La Lombardia con 10 -11 milio-ni di bottiglie di metodo classico è la regione più produttiva, seguita dal Trentino Alto-Adige con 7-8 milioni e dal Piemonte concirca un milione. Berlucchi con 4,9 milioni di bottiglie e Ferrari con 4,7 rappresentano da soli circa il 50 % della produzionenazionale.Il master, della durata di un nano e mezzo, è rivolto ad un massimo di venti partecipanti, laureati in materie agrarie, biologicheed economiche; si svilupperà su un percorso di 750 ore e si articolerà in tre moduli che riguardano la viticoltura per le basispumante, l’enologia dei vini spumanti e il mercato degli spumanti. Sono previsti seminari, visite guidate e stage aziendali.Inoltre il conseguimento del master è subordinato al superamento di una prova finale. Diverse le materie trattate: dalla storiageografia dei vini spumanti agli sviluppi di genetica della vite, dalla realizzazione della cuvèè alle tecniche di sboccatura, conuno sguardo agli aspetti normativi e alle ricerche di marketing.

IN TRENTINO parte il primo master nazionale sui vini spumanti

VISITA IL SITO INTERNET dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige

Palazzo Roccabruna. Conferenza stampa di presentazione del mastersugli spumanti

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ITÀIncontro a sorpresa,

al Quirinale

Con il precedente Governo, i rap-porti furono davvero conflittua-

li, tanto che il CUP-ComitatoUnitario delle Professioni (l’organi-smo di rappresentanza dei 26 Ordini eCollegi professionali) organizzò unaformidabile manifestazione, laprima nella storia dell’organizzazio-ne, che portò 40.000 professionisti asfilare in corteo a Roma, ai ForiImperiali.Ora, cambiata leadership, i rappor-ti sembrano più distesi anche seancora non c’è stato alcun incontroufficiale fra i vertici del CUP ed ilnuovo Governo.Fino alla sera del 1 giugno quando,ad un ricevimento al Quirinale dellealte cariche dello Stato, che tradizio-nalmente si svolge il giorno che pre-cede la Festa della Repubblica, c’èstato un cordiale scambio di vedutefra l’On. Silvio Berlusconi, da unaparte, l’Arch. Raffaele Sirica(Presidente del CUP) e l’Agr. RobertoOrlandi (VicePresidente CUP) dall’al-tra, questi ultimi accompagnati dal

Presidente dei Tecnologi Alimentari,Giancarlo Criscuoli.Nel colloquio si è parlato dei prov-vedimenti economici che il Governosi appresta a varare e della opportu-nità che siano estesi ai professioni-sti, della riforma delle professioni edi altro ancora.Certo non si è trattato di un incon-tro formale, ma qualche risultatodeve pure averlo avuto, se è veroche qualche giorno dopo, quando ilMinistro Giulio Tremonti ha pre-sentato il suo disegno di legge“finanziaria 2009”, all’articolo cheprevede la soppressione di tutti gliEnti Pubblici con meno di 50 dipen-denti è stata aggiunta la frase “conesclusione degli ordini professionali e leloro federazioni”.Senza questa specificazione tutti iCollegi ed Ordini, che sono “entipubblici non economici” e quasimai hanno 50 dipendenti ciascuno,sarebbero stati tutti a rischio di sop-pressione.Dunque, se ancora non si può par-

lare di una intesa con il Governo,perlomeno il suo comportamento èdi grande attenzione e rispetto per ilmondo delle professioni.

Il "torrino" del Quirinale, visto dai Giardini.

I vertici delle professioni incontrano il Capo del Governo. Da sinistra: Raffaele Sirica (Presidente del CUP e degli Architetti), Roberto Orlandi (Vicepresidente del Cupe Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati), Silvio Berlusconi (Presidente del Consiglio dei Ministri).

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ITÀ Le Commissioni i

del nuovo GoveCAMERA DEI DEPUTATI

I° Commissione Affari Costituzionali

Presidente: Bruno Donato (Popolo della libertà)Vicepresidenti: Jole Santelli (Pdl); Roberto Zaccaria (Pd)Segretari: Doris Lo Moro (Pd); Antonino Lo Presti (Pdl)

II° Commissione Giustizia

Presidente: Giulia Bongiorno (Pdl)Vicepresidenti: Carolina Lussana (Lega Nord Padania);Federico Palomba (Italia dei valori)Segretari: Ida D’Ippolito Vitale (Pdl); Pierluigi Mantini (Pd)

III° Commissione Affari Esteri

Presidente: Stefano Stefani (Lega Nord Padania)Vicepresidenti: Franco Narducci (Pd); FiammaNirenstein (Pdl)Segretari: Michaela Biancofiore (Pdl); Marco Fedi (Pd

IV° Commissione Difesa

Presidente: Edmondo Cirielli (Pdl)Vicepresidenti: Francesco Saverio Garofani (PD);Ettore Pirovano (Lega Nord Padania)Segretari: Federica Mogherini Rebesani (Pd); ItaloTanoni (Pdl)

VI° Commissione Finanze

Presidente: Gianfranco Conte (Pdl)Vicepresidente: Sergio Antonio D’Antoni (Pd);Cosimo Ventucci (Pdl)Segretari: Giampaolo Fogliari (Pd); Gerardo Soglia (Pdl)

VII° Commissione Cultura

Presidente: Valentina Aprea (Pdl)Vicepresidente: Paola Frassinetti (Pdl); Luigi Nicolais (Pd)Segretari: Maria Letizia De Torre (Pd); Paola Goisis(Lega Nord Padania)

VIII° Commissione Ambiente

Presidente: Alessandri Angelo (Lega Nord Padania)Vicepresidenti: Salvatore Margotta (PD); RobertoTortoli (Pdl)Segretari: Mauro Libè (Udc); Sergio Pizzolante (Pdl)

IX° Commissione Trasporti

Presidente: Mario Calducci (Pdl)Vicepresidenti: Luca Giorgio Barbareschi (Pdl);Silvia Velo (Pd)Segretari: Gianluca Buonanno (Lega Nord Padania);David Favia (Italia dei Valori)

X° Commissione Attività Produttive

Presidente: Andrea Gibelli (Lega Nord Padania)Vicepresidenti: Laura Froner (PD); RaffaelloVignali (Pdl)Segretari: Paolo Fadda (PD); Luigi Lazzari (Pdl)

XI° Commissione Lavoro

Presidente: Stefano Saglia (Pdl)Vicepresidenti: Luigi Bobba (PD); Giuliano Cazzola(PDL)Segretari: Alessia Maria Mosca (PD); Paola Pelino (Pdl)

XII° Commissione Affari Sociali

Presidente: Giuseppe Palombo (Pdl)Vicepresidenti: Carlo Ciccioli (Pdl); Gero Grassi (PD)Segretari: Gianni Mancuso (Pdl); Donato RenatoMosella (Pd)

XIII° Commissione Agricoltura

Presidente: Paolo Russo (Pdl)Vicepresidenti: Roberto Rosso (Pdl); Angelo Zucchi (Pd)Segretari: Massimo Fiorio (PD); Fabio Rainieri(Lega Nord Padania)

XIV° Commissione Unione Europea

Presidente: Mario Pescante (Pdl)Vicepresidenti: Enrico Farinose (PD); Gianluca Pini(Lega Nord Padania)Segretari: Giuseppina Castello (Pdl); Antonio Razzi(Italia dei Valori)

V° Commissione Bilancio

Presidente: Giancarlo Giorgetti (Lega Nord Padania)Vicepresidenti: Gaspare Giudice (Pdl); BrunoTabacci (Unione di centro)Segretari: Massimo Enrico Corsaro(Pdl); Antonio Misiani(PD)

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ITÀin Camera e Senato

erno BerlusconiSENATO

I° Commissione Affari Costituzionali

Presidente: Carlo Vizzini (Pdl)Vicepresidenti: Domenico Benedetti Valentini (Pdl);Maria Fortuna Incostante (PD)Segretari: Marilena Adamo (PD); Lorenzo Bodega (LNP)

II° Commissione Giustizia

Presidente: Filippo Berselli (Pdl)Vicepresidenti: Roberto Centaro (Pdl); AlbertoMaritati (PD)Segretari: Gianrico Carofiglio (PD); Piero Longo (Pdl)

III° Commissione Affari Esteri, emigrazione

Presidente: Lamberto Dini (Pdl)Vicepresidenti: Antonello Cabras (PD); Sergio Divina (LNP)Segretari: Francesco Maria Amoruso (Pdl); ClaudioMicheloni (PD)

IV° Commissione Difesa

Presidente: Gianpiero Carlo Cantoni (Pdl)Vicepresidenti: Valerio Carrara (Pdl); Achille Serra (PD)Segretari: Paolo Amato (Pdl); Magda Negri (PD)

VI° Commissione Finanze

Presidente: Mario Baldassarri (Pdl)Vicepresidente: Mario Ferrara (Pdl); Adriano Musi (PD)Segretari: Maria Leddi (PD); Vincenzo Speziali (Pdl)

V° Commissione Programmazione economica, bilancio

Presidente: Antonio Azzolini (Pdl)Vicepresidenti: Massimo Gravaglia (Lnp); Luigi Lusi (PD)Segretari: Anna Maria Carloni (PD); GilbertoPichetto Fratin (Pdl)

VII° Commissione Istruzione pubblica, beni cultu-rali, ricerca scientifica, spettacolo e sport

Presidente: Guido Possa (Pdl)Vicepresidente: Paolo Barelli (Pdl); Vincenzo MariaVita (PD)Segretari: Andrea Marcucci (PD); GiuseppeValditara (Pdl)

VIII° CommissioneLavori pubblici, comunicazioni

Presidente: Luigi Grillo (Pdl)Vicepresidenti: Giuseppe Menardi (Pdl); AntoninoPapiana (PD)Segretari: Massimo Baldini (Pdl); Luigi Vimercati (PD)

IX° CommissioneAgricoltura e produzioni agroalimentari

Presidente: Paolo Scarpa Bonazza Buora (Pdl)Vicepresidenti: Paolo De Castro (PD); LorenzoPiccioni (Pdl)Segretari: Enrico Montani (Lnp); Nino Randazzo (PD)

X° Commissione Industria, Commercio, Turismo

Presidente: Cesare Cursi (Pdl)Vicepresidenti: Costantino Garraffa (PD); FilippoPiccone (Pdl)Segretari: Patrizia Bugnano (Idv); SalvatorePiscitelli (Pdl)

XI° Commissione Lavoro, Previdenza Sociale

Presidente: Pasquale Giuliano (Pdl)Vicepresidenti: Carmelo Morra (Pdl); Tiziano Treu (PD)Segretari: Giuliana Carlino (Idv); Ada SpadoniUrbani (Pdl)

XII° Commissione Igiene e Sanità

Presidente: Antonio Tomassini (Pdl)Vicepresidenti: Daniele Bosone (PD); DomenicoGramazio (Pdl)Segretari: Franca Bindelli (PD); Luigi D’AmbrosioLettieri (Pdl)

XIII° Commissione Territorio, Ambiente, Beniambientali

Presidente: Antonio D’Alì (Pdl)Vicepresidenti: Franco Bruno (PD); Cesarino Monti (Lnp)Segretari: Vincenzo De Luca (PD); Andrea Fluttero (Pdl)

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ITÀ Come cambierà

la gestione dei titoli

Le proposte legislative dell’healthcheck introducono grandi cam-

biamenti nel valore e nella gestionedei titoli all’aiuto. Nel futuro,i paga-menti diretti saranno più omogeneie diffusi ovvero di valore uniformesu tutta la superficie agricola.La Commissione dice espressamenteche le considerevoli differenze indi-viduali nel livello di sostegnoappaiono sempre più difficilmentegiustificabili.

DAI TITOLI STORICIAI TITOLI OMOGENEI

A seguito dell’applicazione dellariforma Fischler, a partire dal 2005,alcuni Stati membri hanno asse-gnato i titoli calcolati in funzionedell’importo ricevuto durante unperiodo di riferimento (titoli storici),mentre altri Stati membri hanno

assegnato i titoli su base regionale(titoli regionalizzati).Con l’andare del tempo,il modello

storico diventa sempre più difficileda ’, per cui la Commissione propo-ne di autorizzare gli Stati membri aforfetizzare i regimi di aiuto.In altre parole, gli Stati membri chehanno adottato il modello storico,come l’Italia, avranno la possibilitàdi passare,dal 2010, ad un sistemadi pagamenti più omogenei (forfe-tizzazione), abbandonando gra-dualmente il sistema di calcolobasato sullo storico.

LE OPZIONI

La forfetizzazione è volontaria perlo Stato membro. In base a quantoprevisto dalle proposte di regola-mento dell’health check, l’Italia puòoptare fra quattro soluzioni (tab.1):1) mantenimento dello status quo;2) ravvicinamento;3) regionalizzazione;4) regionalizzazione con

La Commissione propone di autorizzare gli Stati membri a forfetizzare i regimi di aiuto.Saranno di valore più uniforme attraverso due vie: ravvicinamento e regionalizzazione.

Quelli da ritiro verranno fusi con gli ordinari.

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ravvicinamento.La scelta sarà a discrezione degliStati membri, che comunquedovranno comunicare le loro deci-sioni entro il 1° agosto 2009, peressere poi applicate dal 2010.Le varie opzioni non modificano ilplafond finanziario per l’Italia cherimane fissato a 4,3 miliardi dieuro, ma modificano radicalmentela distribuzione del valore dei titolitra gli agricoltori.I prossimi mesi saranno decisivi peril futuro dei titoli.Entro novembre 2008 è previstal’approvazione dei regolamenti del-l’health check; entro il 1 °agosto2009, l’Italia dovrà comunicare allaCommissione la propria opzione.L ’Italia potrebbe decidere di mante-nere lo status quo, ma ci si doman-da se è ragionevole il mantenimen-to di titoli di valore diverso fino al2013,quando il sistema dovrebbepassare alla regionalizzazioneobbligatoria.Le opzioni per la forfetizzazionesono molto ampie, tali da consenti-re un ampio ventaglio di scelta; aciò si aggiunge la decisione sulladefinizione delle regioni omogenee.Su questo tema si è già acceso undibattito molto vivace, in quantointeressa direttamente gli interessieconomici di ogni singolo agricolto-re; ci saranno agricoltori avvantag-giati dalle scelte nazionali e agricol-tori penalizzati.

DISACCOPPIAMENTOTOTALE

Il valore dei titoli cambierà dal 2010per effetto del disaccoppiamentototale ossia della proposta di aboliregli ultimi residui di aiuti accoppiatie di integrarli nel regime di paga-mento unico (RPU). In tab.2 sonoriportati i tempi e gli importi deifuturi disaccoppiamenti.

SUPERFICIE AMMISSIBILE

Oltre al valore dei titoli, nei prossi-mi anni cambierà anche la superfi-cie ammissibile cui abbinare i titoliper l’ottenimento del relativo paga-mento (tab.3).Dal 2009, ci sono due importantinovità:1) i vigneti diverranno ammissibiliper effetto della riforma dell’Ocmdel vino (reg.Ce 479/2008);2) i pioppeti,nonché le superficiimboschite con il contributo dei Psr,

diverranno ammissibili in base aquanto previsto nell’health check.Dal 2011, termina il divieto di colti-vare alcuni ortofrutticoli sulle super-fici abbinate ai titoli, quindi diven-tano ammissibili:• tutti i seminativi, compresi i frutte-

ti e le patate;• tutte le colture permanenti legno-

se, compresi i frutteti e i vivai.In altre parole, dal 2011, tutta lasuperficie agricola sarà ammissibi-le;rimarrà esclusa dall’abbinamen-to dei titoli solamente la superficieforestale e gli usi non agricoli.

ALTRE MODIFICHESUI TITOLI

Oltre alla forfetizzazione, l’healthcheck introduce anche altre impor-tanti modifiche sulla gestione deititoli (tab.4).I titoli di ritiro scompaiono e ver-ranno inglobati nei titoli ordina-ri,mentre rimangono invariati i tito-

li speciali.I vincoli dei titoli da riserva sarannoeliminati,quindi non esisterà più l’impedimento al trasferimento deititoli da riserva prima di cinqueanni,così come l ’obbligo di utilizzoper cinque anni.Sarà anche eliminato il vincolo diutilizzo dell’80% dei titoli per il tra-sferimento senza terra.I titoli non utilizzati per due anniconsecutivi si perdono e confluisco-no nella riserva nazionale (attual-mente sono tre anni).

Angelo Frascarelli

FonteArticolo tratto da “Terra e Vita” n.24/2008 del 14 giugno 2008; rubrica“Attualità”, nell’ambito dell’accordo sti-pulato tra il Sole 24 Ore Business Mediae la Società editoriale Nepenthes Srl. Siringrazia la redazione di questo settima-nale per la gentile collaborazione.

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ITÀ Scopri

la PAC on-line!

L’Associazione “AlessandroBartola” - Studi e ricerche di eco-

nomia e di politica agraria ha orga-nizzato in collaborazione conLegacoop Agroalimentare e con ilcontributo della CommissioneEuropea un corso e-learning (cioè diapprendimento on-line) sulla PAC(Politica Agraria Comune).Il corso si propone di analizzare lapolitica agricola in Europa, affron-tando le tematiche del dibattito cor-rente sulla sua riforma. I destinata-ri sono molteplici, tra questi: agri-coltori, studenti, dirigenti e funzio-nari di cooperative, sindacalisti erappresentanti delle organizzazionidi impresa, membri di associazioniambientaliste e dei consumatori,imprenditori e addetti nell’industriaagroalimentare, membri delParlamento e delle altre istituzionielettive del paese, funzionari dellapubblica amministrazione, giorna-listi e, in generale, tutti coloro cheper motivi di lavoro e di studio, oper semplice interesse personale,vogliano conoscere le logiche e ledinamiche della politica agricolacomunitaria. Per la sua particolare strutturazionein moduli pressoché indipendenti, il

corso permette la fruizione a duetipologie di destinatari: • un corsista che desideri seguire

tutte le lezioni in modo completo e“sequenziale” seguendo l’ordineproposto dai docenti del corso,

• ma anche un utente interessatosolo ad uno o più argomenti trat-tati, che quindi usufruisce esclusi-vamente di alcuni dei contenutidel corso.

Ogni corsista o utente può ampliaree personalizzare la sua formazioneutilizzando i link ad altri siti inter-net o i materiali suggeriti per gliapprofondimenti.

Metodologie didattiche

Il 2 e 3 dicembre 2007 a Lisbona si èsvolto un importante evento mini-steriale dedicato esclusivamenteall’analisi dei segnali di e-inclusion edell’intensificarsi delle misure politi-che e strategiche (come “l’iniziativa e-inclusion 2008” e “2010”) volte apromuovere la società della cono-scenza. L’e-learning svolge un ruolofondamentale all’interno di tali pro-grammi, promuovendo, ad esem-pio, l’alfabetizzazione digitale (dettaanche “alfabetizzazione informatica”)

e incoraggiando le competenze elet-troniche (eSkills). Inoltre, l’e-lear-ning dovrebbe svolgere un ruolodecisivo nell’ampliamento dell’ac-cesso al lifelong learning di gruppiche ne sono generalmente esclusi.La scelta dell’e-learning comemodalità di erogazione del corso èapparsa quindi più che mai fonda-mentale e attuale. Utilizzandoesclusivamente la rete internet, ilcorso non comporta costi e disagiconnessi alla mobilità, presenta ivantaggi della formazione asincro-na poiché l’accesso alle lezioni e atutti gli altri servizi del corso è a dis-posizione 24 ore su 24, lasciandocosì al corsista la possibilità di gesti-re liberamente il tempo da dedicarealla formazione.Le competenze informatiche neces-sarie per l’accesso al corso sono ele-mentari: conoscenza di base dell’u-so di un personal computer e dicome si accede ad internet.Il corso è formato da 12 moduli. Lastruttura è sostanzialmente omoge-nea: ogni modulo è composto da untest di ingresso, una o più lezionitutoriali, un eventuale test interme-dio, delle esercitazioni pratiche ealcuni suggerimenti bibliografici. Al

Un corso on-line per conoscere la Politica Agraria Comunitaria

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termine di ogni modulo è previstoun test di verifica delle competenzeacquisite e del livello di soddisfazio-ne dell’utente. L’attività dei tutor si svolge, comeprevisto da tale metodologia didat-tica, esclusivamente all’internodella piattaforma. Attraverso forumdedicati, i corsisti sono assistiti siada un punto di vista tecnico, facili-tando l’uso degli strumenti informa-tici, che da un punto di vista didat-tico, con chiarimenti sulle lezioni. Ad ogni attività del programma(lezioni, test, esercitazioni) sono asso-ciati dei crediti e delle valutazioniespresse dai docenti assistiti daitutor. Crediti, valutazione e traccia-mento delle attività svolte dal corsi-sta quantificano l’impegno profusodal corsista e permettono di verifica-re gli obiettivi didattici raggiunti. Aipartecipanti che avranno superatopositivamente un determinato tra-guardo espresso in crediti, sarà con-segnato un attestato finale.

Il campus virtuale

Il corso si svolge in un campus vir-tuale, composto da diverse sezioni.La piattaforma Moodle presentaun’interfaccia grafica molto chiarae di facile utilizzo. Una volta effet-tuato l’accesso, la pagina principaledel corso appare divisa in tre settori.Quello centrale, in cui sono presentiun’introduzione al corso e tutte le

attività proposte, divise per modulididattici. La sezione a destra dell’u-tente, in cui sono presenti le ultimenotizie, le attività recenti e il calen-dario delle attività future. La sezio-ne a sinistra è dedicata alla comu-nicazione, in essa sono presenti gliutenti collegati e attività come ilforum o il glossario. Questi ultimi due elementi merita-no particolare attenzione. Il forum èil più importante strumento dicomunicazione della piattaforma,poiché consente ai corsisti di con-frontarsi sulle tematiche del corsoper chiarire dubbi, approfondireargomenti, scambiarsi opinioni. Il glossario, con oltre cinquecentotermini, offre un modo semplice eveloce per ricevere informazionipuntuali sulla terminologia utiliz-zata.Si può liberamente accedere allapiattaforma informatica, iscriversial corso, verificare la propria com-petenza a priori con il test di acces-so, far pratica con le principali fontidi informazione sulle istituzionidell’Unione Europea, sull’agricoltu-ra e la politica agricola comune,seguire la prima lezione e verificareil proprio livello di apprendimento,svolgere le prime esercitazioni e par-tecipare al dibattito nel forum.

Come si partecipa?

Il corso è completamente gratuito.

L’iscrizione avviene direttamenteonline, attraverso il sito internetdella rivista elettronica agriregio-nieuropa www.agriregionieuro-pa.it: selezionare la sezione “E-lear-ning”. Qui si trovano il corso E-lear-ning PAC, il supporto tecnico per glistudenti, il supporto a Moodle per idocenti e il demo delle funzionalitàdi Moodle. Le iscrizioni sono sempreaperte.

Tra i docenti del corso “E-learningsulla PAC” anche il professor FrancoSotte, già insegnante presso ilPolitecnico delle Marche e Direttoreresponsabile della rivista“Agriregionieuropa”.Il Prof. Sotte ha spiegato: “Questocorso ha avuto un grandissimo succes-so. Infatti siamo arrivati a quota 500iscritti, di cui almeno 300 sono profes-sionisti e non solo dall’Italia, ma anchedall’estero”. Continua Sotte:“Abbiamo fatto in modo che all’internodel sito internet “Agriregionieuropa” sipossa vedere anche il profilo degliiscritti ai corsi con una presentazionefatta dagli stessi. Diciamo che si trat-ta di una versione in lezione degli arti-coli che compongono la rivista e chel’obiettivo è quello di unire l’Universitàe il territorio, ma anche la dimensioneeuropea con quella regionale”.

Fonte: www.agriregionieuropa.it

Antonella Falco

Il giorno 10 giugno 2008 i componenti del Consiglio dell’Università degli Studi di Bari, sono stati chiamati alle urne per eleggere il Presidedella Facoltà di Medicina Veterinaria per il triennio 2008-2011.Due i candidati: il prof. Ferruccio Petazzi, ordinario di Clinica Medica, Preside uscente ed il prof. Canio Buonavoglia, ordinario diMalattie Infettive, già Preside dal 1997 al 2005.Gli elettori (99 aventi diritto al voto) hanno espresso, con forte partecipazione al voto (3 gli assenti) ed in modo inequivocabile, il loroconsenso, attribuendo al prof. Canio Buonavoglia quasi l’80% dei voti (76 voti su 96 votanti).

Al termine degli scrutini che lo vedevano eletto a Preside della Facoltà, il prof. CanioBuonavoglia, visibilmente emozionato, ha ringraziato i Consiglieri per la fiducia espressa ed hadelineato il programma di lavoro, la cui attuazione richiede la collaborazione di tutte le com-ponenti attive della Facoltà (docenti, studenti, tecnici ed amministrativi), e gli obiettivi da per-seguire nel prossimo triennio, la maggior parte dei quali dedicati al miglioramento didattico edai servizi offerti agli studenti, senza però dimenticare che la “buona didattica” è figlia della“buona ricerca”. I Consiglieri hanno manifestato pieno apprezzamento al discorso programmatico del neo-presi-de, Canio Buonavoglia, con un lungo e benaugurale applauso.La Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari ha in essere una conven-zione con il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati per lo svolgimen-to dei tirocini universitari al fine dell’ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione alla pro-fessione di Agrotecnico. La collaborazione con questa Facoltà ha permesso di realizzare, grazieal lavoro dei Collegi degli Agrotecnici locali direttamente in contatto con la Facoltà, anche altreattività relative a corsi formativi su temi quali: la sicurezza negli ambienti di lavoro, l’HACCPe la certificazione di qualità. Tutte attività destinate agli studenti dell’ultimo anno dei tre corsidi laurea di 1° livello di questa Facoltà: Scienze zootecniche e sanità degli alimenti di origineanimale; Scienze dell’allevamento, igiene e benessere del cane e del gatto; Scienze della mari-coltura, acquicoltura e igiene dei prodotti ittici.

ELEZIONI PRESIDE FACOLTÀ MEDICINA VETERINARIA DI BARI

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ITÀ Il Psr umbro unisce

quattro categorieprofessionali

“T utti insieme appassionatamen-te” è un memorabile film del

regista Robert Wise del 1965, che havinto ben cinque Oscar. Un titolosimile potrebbe essere adatto all’in-contro del 6 giugno scorso aPerugia, in occasione della presen-tazione del Piano di Sviluppo Ruraledella Regione Umbria per il periodo2007/2013.E’ stata, infatti, la prima volta chequattro categorie di professionisti sisono seduti insieme allo stesso tavo-lo con l’entusiasmo e la volontà diessere, insieme, i protagonisti delloSviluppo Rurale in una regione, che,seppur piccola, ha dimostrato già inpassato di saper investire in manie-ra fruttuosa le risorse destinate al

settore primario.Durante l’incontro, svoltosi nellasede benedettina della Facoltà diAgraria dell’Università di Perugia,sono state presentate e dettagliata-mente descritte alcune delle piùimportanti misure del Psrdell’Umbria. Il tutto è avvenutosotto con attento coordinamentodegli interventi da parte del dott.Agr. Giovanni Alberti. I lavori sonostati introdotti dal prof. CarloLiviantoni, Assessore all’Agricoltu-ra e Vicepresidente della Giuntaregionale umbra.In rappresentanza dei professionistidel settore agricolo hanno portato ilproprio saluto il dott. Andrea Sisti,Presidente della Federazione regio-

nale dei Dottori Agronomi eForestali dell’Umbria; il Per. Agr.Massimo Moncelli, Presidente delCollegio dei Periti Agrari e dei Peritiagrari laureati di Perugia; il Geom.Mauro Briganti, delegato dalPresidente del Collegio deiGeometri della Provincia di Perugia;l’Agr. Moreno Morali, delegato perl’Umbria del CollegioInterprovinciale degli Agrotecnici edegli Agrotecnici laureati.Tutti i partecipanti si sono sofferma-ti sull’importanza del Piano diSviluppo Rurale, indispensabilestrumento di evoluzione dell’im-prenditoria agricola, guardando aquest’ultima, come ad un soggettonon secondario della filiera agroin-dustriale. E’ stata ribadita la volon-tà di legare da un forte conubio iprodotti agricoli al territorio di pro-duzione, veicolando insieme allaqualità delle produzioni locali eregionali anche le tradizioni rurali,la cultura, i modi di vivere e l’am-biente della regione umbra definita“Cuore verde d’Italia”. Il tutto nellacertezza che lo sviluppo del sistemaagricolo e forestale rappresenti, asua volta, una scelta strategica perla difesa e la valorizzazione delpatrimonio ambientale e culturaleche il mondo rurale rappresenta.

Le novità del PSR 2007/2013dell’UmbriaAnche l’Agenzia regionale umbraper lo Sviluppo e l’Innovazione inagricoltura ARUSIA, era presente erappresentata dal Direttore genera-le Franco Todini e dal Dirigente delsistema informativo e normativecomunitarie, dott. SandroMarcugini. I rappresentantidell’Agenzia, si sono soffermatisoprattutto sul funzionamento delS.I.A.R.S. (Sistema informativo

Presso la Facoltà di Agraria di Perugia, approfondimenti e dibattito sulle nuove misure attuatedal Psr Regione Umbria 2007-2013. Un tavolo di confronto con Agrotecnici, Agronomi,

Periti Agrari e Geometri

La sala che ha accolto il convegno era gremita di interessati

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Agricolo Regionale) che sarà il porta-le informatico, oltre al SIAN –Sistema informativo agricolo nazio-nale, per l’attivazione delle proce-dure legate al Piano di SviluppoRurale.Al convegno hanno partecipatoanche numerose personalità delmondo accademico, di molti agri-coltori e di professionisti, un nume-ro che è andato ben oltre le aspetta-tive, tanto che durante la secondaparte dell’incontro, destinata allapresentazione in dettaglio delle sin-gole misure e al dibattito, si è resonecessario trasferirsi in un’aula piùcapiente, messa a disposizione dallaFacoltà di Agraria perugina.Per approfondire le singole misuresono intervenuti, la dott.ssa ErnestaMaria Ranieri, direttricedell’Assessorato Agricoltura eForeste della Regione Umbria, ildott. Giuliano Polenzani, dirigentedel servizio aiuti alle imprese ed allefiliere del sistema produttivo agroin-dustriale, il dott. Augusto Buldriniresponsabile della sezione investi-menti delle imprese agricole.

Le misure avviate in questa fasedalla Regione Umbria si riferisconoin particolare a:- Mis. 112: Insediamento giovani

agricoltori- Mis. 121: Ammodernamento

delle aziende agricole- Mis. 123: Accrescimento del

valore aggiunto dei prodottiagricoli e forestali

Dopo la presentazione si è aperto ildibattito sugli aspetti normativi edapplicativi delle misure, con nume-rosi interventi di professionisti chehanno chiesto chiarimenti e preci-sazioni sia sulle modalità che suitempi di presentazione delledomande per accedere ai beneficidati dall’applicazione di questemisure.A differenza del passato, infatti, ledomande dovranno essere inviateesclusivamente su supporto infor-matico utilizzando il portale SIAN econ successivo accesso al SIAR(Società italiana attività regolatorie). Isistemi saranno accessibili agliutenti interessati mediante l’inseri-mento di codici riservati, che cia-scun professionista e/o imprenditoreagricolo dovrà richiedere prima pos-sibile.Una parte dell’approfondimento hariguardato anche l’utilizzo di unconto corrente dedicato, sul qualefar transitare tutti i movimenti didenaro collegati ai contributi delPiano di Sviluppo Rurale. Questoconto corrente, che ciascun impren-ditore dovrà necessariamente atti-vare in una banca di propria scelta,sarà caratterizzato da condizionifavorevoli in corso di definizione traRegione Umbria ed ABI.Lo scambio di informazioni tra gliintervenuti all’incontro e i rappre-

sentanti dell’ARUSIA è stato profi-cuo e costruttivo, nonché importan-te per la nascita di nuove idee checoinvolgono professionisti e funzio-nari regionali, tanto da far conclu-dere al Preside della Facoltà diAgraria di Perugina, Prof.Francesco Pennacchi, con paroledi apprezzamento per la piena e fat-tiva collaborazione fra istituzioni ecategorie professionali, mai riscon-trata prima. Il Preside Pennacchi hainoltre elogiato la presenza con-giunta, al tavolo di presentazionedel PSR, delle quattro categorie pro-fessionali, mai registrata in nessu-n’altra occasione.Il Preside ha citato, in particolare, lapresenza degli Agrotecnici eAgrotecnici laureati “Con i quali”,ha affermato, “si arriverà presto allasottoscrizione di una convenzioneaffinché i laureati della nostraUniversità possano iscriversi al loroAlbo professionale”.

Un momento di convivialità offertodalla Federazione Regionale deiDottori Agronomi e Forestali haconcluso la serata. Non potevaesserci miglior occasione per augu-rare al dott. Andrea Sisti, promotoredella giornata, una rapida conclu-sione delle aspettative per il nuovoimpegno a livello nazionale.

Agr. Moreno MoraliAntonella Falco

Il tavolo dei relatori

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RIO Sostenibilità agricola

e sviluppo locale

Le pratiche agronomiche conser-vative, basate sul contenimento

degli input energetici e colturali,propongono l’attività agricola comeelemento di sviluppo delle areeinterne e come attività produttivaamica dell’ambiente, anche in otti-ca “effetto serra”.Se ne è discusso in una giornatadivulgativa a S.Giorgio la Molara(BN), in un’area appenninica del-l’entroterra campano dove si semi-nano “su sodo” più di 1.000 ettari

La sostenibilità produttiva è unatappa fondamentale ed imprescin-dibile del processo di evoluzione del-l’agricoltura attuale e futura. Giàoggi, le misure di condizionalitàambientale si propongono comepunto fermo di tutti i processi pro-duttivi, con un’agricoltura chedovrà essere, specialmente in pro-spettiva futura, sempre più rispetto-sa dell’ambiente e del territorio. Varifattori, però, ostacolano questo pro-cesso di “adeguamento ambienta-le”. Fra questi, in special modo, ilfatto che la sostenibilità ambientaledei processi agricoli spesso noncoincide con una sostenibilitàaziendale, tecnica ed economica. Inaltri termini, pratiche agricole chesono amiche dell’ambiente spessonon sono amiche delle tasche dell’a-gricoltore o della semplicità orga-nizzativa dell’azienda.Opportuni sostegni economici oparticolari nicchie di mercato posso-no risolvere temporaneamente que-ste disequazioni, ma è anche questorealmente sostenibile? Tali premesseinvitano a riflettere sull’opportunitàdi adottare e sviluppare tecniche eprocessi colturali che siano econo-mici e semplici prima ancora diessere eco-sostenibili. Oggi l’agricol-tura delle aree interne, che rappre-senta una grossa porzione dell’agri-coltura italiana, deve infatti fron-teggiare varie difficoltà, che spessosi posizionano ancor più a montedell’inizio dello stesso processo pro-

duttivo: gli elevatissimi costi di pro-duzione (carburanti, concimi, macchi-ne), l’allontanamento ed il disinte-resse dei giovani, l’abbandono delleterre. Tecniche agronomiche da unlato perfettamente eco-sosteniblima, dall’altro, costose, articolate edifficilmente applicabili in areemarginali possono allora mai esseresostenibili a 360 gradi?Queste considerazioni hanno costi-tuito le premesse per una serie diattività di ricerca e divulgazioneintraprese nel territorio appennini-co della provincia di Benevento, dal2004, dall’Istituto di BioMeteorlogia(IBIMET) del CNR edall’Associazione ItalianaProduttori Amici del Suolo (AIPAS)di San Giorgio la Molara (BN).Oggetto di tali attività è stata la“Semina diretta”, tecnica agronomi-ca conservativa che, prima di essere“amica” dell’ambiente, è ancheamica dell’azienda agricola e delterritorio.

La semina diretta

La semina diretta (detta anche semi-na su sodo, sod seeding, no tillage osiembra directa) è una tecnica disemina che non richiede alcun tipodi lavorazione preliminare del terre-

no. Si esegue con un’apposita semi-natrice che, con un sistema didischi, apre e richiude nel suolo nonlavorato delle sottili fenditure all’in-terno delle quali va a posizionare ilseme.È una tecnica estremamente conser-vativa. Rispetto alle forme tradizio-nali di coltivazione (arature, fresatu-re, erpicature..), infatti, lascia il terre-no indisturbato e contribuisce allasua naturale strutturazione. I van-taggi della tecnica sono numerosi. Per prima cosa, come evidente, eser-cita una ridotta pressione sull’agro-ambiente in quanto: riduce, inmaniera drastica, i consumi energe-tici diretti (carburanti e ammendanti)ed indiretti (consumo delle macchine edegli attrezzi); favorisce l’accumulodella sostanza organica nei suoli,limitando i rischi di frane e smotta-menti; consente un ripopolamentodella microflora e della microfaunatellurica; contribuisce a ridurre leemissioni di gas serra, sia perchériduce i consumi energetici sia per-ché favorisce l’accumulo di carbo-nio nei suoli. È, poi, una tecnicaamica dei produttori, perché riduce icosti di produzione (anche del 70%)ed i tempi di lavorazione e perchésemplifica la gestione e la logisticaaziendale.

Esperienze di semina su sodo nell’entroterra campano condotte dall’Associazione ItalianaProduttori ‘Amici del suolo’ in collaborazione con l’Istituto di BioMetereologia del CNR

Un momento della visita “in campo”

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Tali vantaggi, sempre considerevoli,sono ancor più pronunciati nellearee di collina e nelle aree internedove le asperità dei terreni (tessitura,pendenza, scheletro), la forte disper-sione e frammentazione degliappezzamenti e la precarietà dellevie di comunicazione esaltano ibenefici della tecnica.

Una giornata in campo

Di tutto ciò si è parlato lo scorso 31maggio, durante una giornata incampo organizzata da AIPAS eCNR-Ibimet, finalizzata a divulgarei risultati delle attività in corso (e diquelle condotte) e a stimolare l’empo-werment degli agricoltori del territo-rio e delle aree limitrofe delle pro-vince di Foggia e Campobasso.L’incontro si è articolato in una seriedi visite sul territorio, presso i campi2007/2008 realizzati in seminadiretta dai diversi soci AIPAS.

Punto di partenza della giornata èstato l’Istituto Professionale Agrario“Vetrone” di Benevento, dove sonostate realizzate piccole prove dicampo “per combattere l’effettoserra”.AIPAS ed Ibimet, infatti, sono part-ner, insieme alla scuola, del proget-to europeo “TSP” per la divulgazio-ne del tema “cambiamenti climati-ci” nelle scuole.Nell’ambito di tale progetto sonostate realizzate delle parcelle di con-fronto di mais in semina direttaseminato su cover crop leguminosaautunno-vernina. Scopo delleprove, che proseguiranno anche neiprossimi anni, è dimostrare che lasemina diretta può contribuire amitigare l’effetto serra (dato chefavorisce l’accumulo di carbonio neiterreni) e a ridurre i consumi idrici egli input colturali (concimi). Tappe seguenti della giornata sonostate le visite a diversi campi di fru-mento duro. Il frumento duro è unacoltura molto diffusa nelle aree col-linari dell’Appennino meridionaleed oggi, dopo l’esperienza di 5-6anni di semina diretta, offre media-mente rese paragonabili (se nonsuperiori) al sistema agronomico“tradizionale”, a fronte di un bilan-cio di spese estremamente contenu-to. Le lavorazioni dei terreni, infatti,rappresentano nelle aree internecollinari una voce pesantissima delbilancio produttivo. Gli agricoltoridi AIPAS hanno raggiunto oggi otti-mi standard produttivi per il granoin semina diretta, con effetti già evi-denti in termini di risultati produtti-vi e di contenimento degli input col-

turali.Tappa importante della giornata èstata la visita ad un campo di 12 hadi colza in semina diretta. La semi-na diretta del colza è al primo annodi sperimentazione, ma sembra giàdare buoni risultati. I campi si pre-sentano in buona salute e propon-gono questa brassicacea come inte-ressante coltura invernale in succes-sione al frumento. Anche perché ilcolza ha un buon apparato radicale(e ciò contribuisce alla naturale struttu-razione dei suoli) ed offre interessantiprospettive di mercato in ottica“agro-energie”. A proposito di taleaspetto, è da sottolineare come laproduzione in semina diretta di col-ture energetiche sia particolarmentestrategica, in quanto consente diprodurre “energia” senza doverricorrere all’uso di altra energia. Inaltri termini, la semina diretta con-sente di massimizzare il netto ener-getico di una coltura da energia.Senza dimenticare che la tecnicaconsente di ridurre il consumo dicombustibili fossili (gasolio), che èproprio lo scopo che si prefigge laproduzione della biomassa agricola.Altre fasi importanti della giornatasono state le visite ai campi di maisin semina diretta (su foraggio e sucover crop leguminose), ai campi diceci e ai campi di orzo seminato sumedicaio verde di primo anno.

L’attività dell’AIPAS

Antonio e Claudio Vella, contoter-zisti e fondatori di AIPAS, hannospiegato a tutti i convenuti le dina-miche con le quali si sono avvicina-ti ed hanno sviluppato la tecnica,sottolineando come la semina diret-ta sia una tecnica semplice ma nonsemplicistica. Semplice, perché ridu-

ce il carico di lavoro generale; nonsemplicistica, perché richiede un’at-tenta valutazione delle scelte,un’approfondita analisi del conte-sto pedo-climatico.-colturale, un’o-culata gestione dei residui colturali,delle malerbe e delle regimazioniidriche. La loro esperienza, ormaiquasi decennale, deve essere daesempio per tutti e deve invitare aduna riflessione: un’altra agricolturaè possibile e può offrire, a tutti, van-taggi economici, ambientali egestionali.

Danilo Marandola e FrancescoCannata, agronomi del CNR, cheseguono l’esperienza di AIPAS dal2005, hanno contribuito alla gior-nata fornendo conoscenze scientifi-che e stimolando il dibattito degliagricoltori e dei tecnici convenuti.La ricerca deve fornire sempre nuovistimoli e deve svolgere un ruolo fon-damentale nei processi di empower-ment dei produttori. Solo se c’è ricerca, diffusione delleinformazioni e sinergia fra gli agri-coltori si può sperare in uno svilup-po organico dell’agricoltura e deiterritori rurali. L’esperienza dellasemina diretta beneventana, diAIPAS e dei suoi soci e del CNR-Ibimet insegna.

Per approfondimenti:AIPAS - Associazione ItalianaProduttori Amici del SuoloTel. 0824.983135 E-mail: [email protected]

IBIMET - Istituto di BioMeteorlogiadel CNRTel. 349.8797741;E-mail: [email protected]

Coltivazione di colza su sodo

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E Emergenzaalimentare:

i fertilizzantipossono aiutare

a risolverla

Negli ultimi mesi la richiesta dicereali a livello mondiale è cre-

sciuta in maniera esponenziale e hafatto sì che le scorte strategiche deiPaesi sviluppati, Usa ed Eu in testa,già ridotte ai minimi storici, si sianopraticamente azzerate. La spinta mondiale alla produzionedi biomasse a fini energetici e perbiocarburanti sottrae superfici allaproduzione di colture alimentari; sistima infatti che (solo per l’Europa a25) da qui al 2020 occorra chevenga convertita a colture per lebioenergie almeno il 25% dellasuperficie agricola (circa 104 milioni

di ettari) per raggiungere il targetche l’Ue si è prefissata del 20% disostituzione del quantitativo totaledell’energia fossile immessa sulmercato (fonte: Enea). Da questi e altri fattori, primo fratutti l’aumento dei costi energetici,si è innescata una crescente doman-da che ha fatto lievitare i prezziinternazionali dei cereali e di tutti imezzi tecnici necessari per produrli:sementi, fertilizzanti, agrofarmaci ecarburanti. In particolare per i fertilizzanti dopoun 2006 sostanzialmente stabile,nel corso del 2007 vi è stata un’im-pennata dei prezzi, parzialmentemitigata nel nostro Paese dall’effet-to del cambio Euro/Dollaro (Vd alle-gato). “Se nel 2007 i fertilizzanti hanno vis-suto questa tensione dei prezzi a livellointernazionale -commenta NarcisoSalvo di Pietraganzili , Presidentedi Assofertilizzanti/Federchimica-

ciò è dovuto al fatto che il mercato ècaratterizzato da un’offerta poco ela-stica e sconta l’impossibilità, da partedella produzione, di rispondere intempi brevi alle accresciute richieste.L’aumento dei prezzi e la crisi dei mer-cati finanziari -prosegue Salvo- hannomesso in difficoltà gli operatori che sisono trovati ad esporsi molto piùpesantemente per acquistare le materieprime necessarie alle produzioni oimportare prodotti finiti. Occorre ricor-dare infatti che oltre la metà dei ferti-lizzanti usati in Italia è d’importazionee che la quasi totalità delle materieprime utilizzate viene dall’estero.Nonostante ciò possa sembrare banale,non è facile però spiegare, soprattuttoagli agricoltori, come mai i prezzi dellamaggior parte dei fertilizzanti sonoquasi raddoppiati negli ultimi mesi”.Lo scenario mondiale delle commo-dities si dibatte oggi tra liberismo egoverno dei mercati e tutti i grandiorganismi internazionali stanno

Il mercato cresce del 3,5% nel 2007 grazie alle biomasse

Base 100 Variazione Variazionefine 2005 fine 2006 fine 2007

Ammoniaca US$/ton 100 100 126

Urea prilled US$/ton 100 100,4 152

Urea gran US$/ton 100 100 162

DAP (18.46) US$/ton 100 100 213

TSP (46% P2O5) US$/ton 100 100 224

MAP (12.52) US$/ton 100 100 236

NPK 16.16.16. US$/ton 100 100 215

Nitrato ammonico US$/ton 100 100 191

Solfato ammonico US$/ton 100 100 208

Cloruro di Potassio €/ton 100 100 167

Solfato di Potassio €/ton 100 100 137

Andamento dei prezzi internazionali di alcuni fertilizzanti

Narciso Salvo di Pietraganzili,Presidente di Assofertizzanti/Federchimica

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mettendo in discussione la strumen-tazione finora utilizzata: dal siste-ma di sussidi all’agricoltura euro-pea, ai dazi sui prodotti agricoli deipaesi più poveri, agli incentivi aibiocarburanti, al migliore utilizzodelle tecnologie. Sotto quest’ultimo aspetto i fertiliz-zanti possono dare un contributofondamentale a risolvere l’emergen-za alimentare aumentando anzitut-to la produzione cerealicola e for-nendo agli agricoltori (medi, piccoli egrandi) lo strumento per migliorarein quantità e qualità i loro raccolti.Di queste tematiche e degli effettidella globalizzazione sull’agricoltu-ra si è parlato nel corso della TavolaRotonda “Integrazione tra agricolturae sviluppo economico” in occasionedel’Assemblea annuale diAssofertilizzanti/Federchimica tenu-tasi lo scorso 16 maggio a Monopoliin provincia di Bari e alla qualehanno partecipato Donato Ferri del

Consiglio Nazionale per la Ricerca ela Sperimentazione in Agricoltura,Cosimo Lacirignola, Direttoredell’Istituto agronomicoMediterraneo e Roberto Pasca diMagliano, Ordinario di Economiadello Sviluppo presso l’Università laSapienza di Roma.

La produzione e l’offerta

Da quando è cominciato a deli-nearsi lo scenario illustrato i produt-tori hanno dovuto affrontare il per-durare e in alcuni casi l’acuirsi delletensioni che in tutti i settori si sonomanifestate a causa dell’aumentodei prezzi dell’energia e delle mate-rie prime.A livello mondiale il 48% dei ferti-lizzanti viene consumato in India(13%), Cina (30%) e Sud est asiatico(5%) [fonte:International FertilizersAssociation (IFA)]. L’Europa ed ilnostro Paese in particolare si sono

trovati quindi in difficoltà ad otte-nere il prodotto da distribuire alivello domestico.

La domanda

Sul fronte della domanda, trattan-dosi di mezzi tecnici il cui impiego èsostanzialmente costante, anche inpresenza di una quotazione elevata,difficilmente si nota un calo signifi-cativo. Ed è quello che grosso modoè successo anche quest’anno.Tra prezzi dei raccolti “interessanti”e per i quali vale la pena massimiz-zare la resa (quantitativa e soprattut-to qualitativa) attraverso l’uso deifertilizzanti e l’aumento dei prezzisul mercato di questi ultimi, l’agri-coltore si è trovato di fronte allascelta di bilanciare il meglio possibi-le il proprio comportamento. Il tuttocomplicato dal fatto che l’offerta si èmostrata scarsa ed ha premiato chiè riuscito ad approvvigionarsi intempo.Continua il buon andamento delsettore prodotti cosiddetti specialisti-ci grazie alla capacità degli opera-tori che già dagli scorsi anni si sonoaffacciati sui nuovi mercati emer-genti.

Base 100 Variazione Variazione fine 2005 fine 2006 fine 2007

Solfato ammonico €/ton 100 100,8 152,0

Nitrato ammonico €/ton 100 100,0 143,3

Urea prilled €/ton 100 100,4 137,0

Urea gran €/ton 100 100,0 137,9

DAP (18.46) €/ton 100 100,0 171,2

TSP (46% P2O5) €/ton 100 100,5 178,2

GSSP (19/21% P2O5) €/ton 100 100,0 180,0

NPK 8.24.24 €/ton 100 100,0 180,7

NPK 15.15.15 €/ton 100 100,0 166,5

NPK 11.22.16s €/ton 100 100,4 163,3

NP 25.10 €/ton 100 100,0 158,4

Cloruro di Potassio €/ton 100 100,0 170,1

Orano minerali €/ton 100 101,0 191,9

Andamento dei prezzi nazionali di alcuni fertilizzanti

Andamento del cambio Euro/Dollaro nel secondo semestre 2007

Scorte di cereali ai minimi storici nei ‘granai’ di tuttii Paesi più sviluppati.

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