Dossier sarno

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DOSSIER RITARDI, RISCHI DEL GRANDE PROGETTO SARNO CURA DEL FIUME, RECUPERO DEL MARE LE PROPOSTE DEL PD

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DOSSIERSARNORITARDI, RISCHI DEL GRANDE PROGETTO SARNO

CURA DEL FIUME, RECUPERO DEL MARELE PROPOSTE DEL PD

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1972 Il CIPE, con una delibera dell’8 agosto 1972, avvia il pro-gramma per il disinquinamento del Golfo di Napoli in seguito alla costatazione dello stato di degrado delle acque del fiume e del mare;

1973 A fine Agosto scoppia l’epi-demia di colera, il primo caso si registra a Torre del Greco - L’Ita-lia e il Mondo scoprono che larga parte dei comuni sono senza fo-gne e depurazione;

1979 Il CIPE stanzia 164 miliardi di lire per tre impianti di depu-razione –Mercato San Severino-Scafati-Castellammare di Sta-bia- Tempi previsti 42 mesi;

1980 Viene affidato l’appalto i collettori e l’impianto di de-purazione di Castellammare di Stabia;

1986 Chiude la Cassa per il Mezzogiorno e si trasferiscono le opere alla Regione Campania per il completamento;

1987 Con una variante si trasfor-ma l’impianto di Castellammare da Biologico a Chimico-Fisico;

1992 L’area del Sarno viene di-chiarata ad elevato rischio am-bientale;

1994 Alla luce dei ritardi il Mini-stero dell’Ambiente affida all’E-nea un nuovo studio;

1995 Il Governo dichiara lo stato di emergenza e nomina com-missario il Prefetto di Napoli. Si approva un nuovo schema che prevede un nuovo impianto ad Angri e un nuovo impianto a No-cera Superiore;

1999 È inaugurato l’impianto di foce sarno a Castellammare di Stabia, ma è subito dichiara-to fuori norma perché la Com-missione europea ha emanato precise direttive per abbattere i fosfati e i nitrati con un processo biologico;

2003 Viene nominato Commis-sario all’emergenza il Generale Roberto Jucci;

2011 A Giugno 2011, con un an-ticipo di diversi mesi rispetto al mandato, e con elementi di cri-tica al Governo Berlusconi per le mancate integrazioni finanziarie e operative il Generale Jucci si dimette dall’incarico;

2011 Commissario viene nomi-nato il Provveditore alle opere pubbliche della Campania. Som-me spese o impegnate per oltre 600milioni di euro;

2012 Sentenza della Corte eu-ropea che condanna L’italia per la depurazione e le fogne - La Campania e il bacino del Sarno sono tra i principali motivi della decisione della Corte;

2013 Al primo Gennaio le com-petenze passano in capo all’A-genzia regionale Arcadis il cui commissario è Flavio Cioffi;

2014 Ad Aprile scade il mandato del Commissario Cioffi e non gli viene rinnovato. Per alcuni mesi l’agenzia Arcadis è paralizzata e opere e progetti, che pure hanno subito un rallentamento fortissi-mo dal passaggio alla Regione, sono ferme;

2014 Solo ad fine Luglio viene nominato un dirigente regiona-le commissario di Arcadis. che contemporaneamente ha in ca-rico altre funzioni. Incarico rin-novato per 60 giorni senza pro-cedere al previsto insediamento degli organi ordinari.

LA LUNGA STORIA DEL DISINQUINAMENTO DEL SARNO

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In questo Dossier è presentata una radio-grafia delle problematiche che impedi-scono il pieno recupero ambientale, natu-ralistico e culturale di un’area strategica

per la Campania: il Bacino dl Sarno. È una sfida iniziata negli anni 60’, accen-tuata dopo la tragedia del colera del 1973, e non ancora conclusa con grandi criticità per la credibilità delle Istituzioni e delle forze politiche. Oggi si sono accumulati ritardi nei lavori per il completamento delle reti fogna-ri, del sistema dei depuratori, della manu-tenzione del fiume e dei canali che rischiano di vanificare i passi importanti fatti in questi anni. È documentato il lavoro costante del Gruppo regionale del PD, in raccordo con gli altri livelli istituzionali e i territori, con visite istituzionali, incontri, interrogazioni, richie-ste di consigli tematici, audizioni, iniziative pubbliche. Abbiamo sempre avuto un atteg-giamento di serietà istituzionale e di colla-borazione per rispondere alla complessità dei problemi e superare errori e limiti del passato. Ma, a fine 2014 registriamo un’as-senza, drammatica, di visione e di incisiva azione amministrativa. Troppi interventi e cantieri sono fermi, troppi progetti sono interrotti, un pezzo importan-te del territorio della nostra Regione rischia di non concludere un processo di recupe-ro ambientale. Anche sul grande progetto

Sarno per la riduzione del rischio idraulico abbiamo manifestato la nostra opposizione e le nostre valutazioni critiche. È un intervento che appare raffazzonato e foriero di forti criticità che incideranno sul futuro delle nostre comunità come docu-mentiamo e come abbiamo ribadito in tante sedi. In particolare condividiamo le puntuali osservazioni fatte dalle Amministrazioni co-munali di Sarno, Fisciano, Montoro, Striano, Poggiomarino, Pompei, San Valentino Torio e Torre Annunziata e dai nostri gruppi con-siliari nella maggior parte degli altri comuni. Abbiamo compiuto un forte lavoro istitu-zionale sia in commissione ambiente che attraverso il lavoro quotidiano della com-missione speciale di controllo sulle Bonifi-che per mettere al centro le problematiche del Sarno e del recupero del Golfo. Siamo giunti anche ottenere un Consiglio regionale tematico, ma come spesso è accaduto, la Giunta regionale non ha rispettato gli impe-gni assunti di rendiconto e di serio confron-to istituzionale nelle commissioni consiliari. Continueremo a lavorare affinchè il grande sogno di un fiume pulito e accogliente e del recupero di completo della costa da San Giovanni a Castellammare di Stabia si av-veri.

Lello TopoPresidente del Gruppo Regionale del PD

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- Solofra a norma

- Mercato San Severino a norma

- Angri a norma

- Nocera superiore a norma

- San Antonio Abate /Scafati a norma

- Castellammare di Stabia a norma dalla primavera 2014

I sei impianti dell’ex commissariato Sarno non sono stati ancora trasferitial soggetto gestore del ciclo integrato delle acque.I lavoratori sono circa 400

- Massalubrense - GORI a norma

- Grande depuratore Napoli Est - REGIONE CAMPANIAnon a norma

- Depuratore di Marina Grande a Sorrento - GORI non a norma

IMPIANTI DI DEPURAZIONE IN COSTRUZIONE-PUNTA GRADELLE A VICO EQUENSE - REGIONE CAMPANIA

- VICO EQUENSE, META, PIANO DI SORRENTO, SANT’AGNELLOe SORRENTO (PARTE) scaricano le fogne attraverso la condotta sottomarina di Punta Gradelle

IMPIANTI DI DEPURAZIONE(Bacino del Sarno e costa vesuviana sorrentina)

RETI FOGNARIE - COLLETTORIDA COMPLETARE

(Bacino del Sarno e costa vesuviana sorrentina)

- SARNO - ARCADIS

- CALVANICO - ARCADIS

- OTTAVIANO - ARCADIS

- SAN GIUSEPPE VESUVIANO ARCADIS

- TERZIGNO - ARCADIS

- POGGIOMARINO - ARCADIS

- POMPEI - ARCADIS

- STRIANO - ARCADIS

- BOSCOREALE - ARCADIS

- SCAFATI - ARCADIS

- SIANO - ARCADIS

- SANT’ANTONIO ABATE ARCADIS

- ERCOLANO - GORI

- TORRE DEL GRECO - REGIONE CAMPANIA

- GRAGNANO - FOGNE ARCADISCOLLETTORE - REGIONE CAMPANIA

- VICO EQUENSE (PARTE) - REGIONE CAMPANIA

Totale abitanti senza depurazione 500.000 circa

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Il Sarno e suoi affluenti, a nostro avviso, rappresentano, oltre che un elemento identitario che unisce una comunità di oltre 700. 000 abitanti, un’opportunità di rilan-

cio economico perché fondamentali per una riqualificazione urbana e paesaggistica, per la valorizzazione di un importante patrimonio archeologico e per il rilancio di offerte turisti-che e percorsi agro-alimentari che collegano le aree interne al mare. È nostro interesse, quindi, invertire la tenden-za che vede il fiume come un pericolo per la salute dei cittadini e restituire la dignità ad una risorsa che qualifica un pezzo importan-te di territorio campano innalzando la qualità della vita e le possibilità di investimenti con ricadute occupazionali importanti, che pos-sono porre un freno alla costante emigrazio-ne giovanile ed alla cronica crisi industriale degli ultimi decenni. Per queste ragioni ab-biamo espresso criticità e opposizione al Grande Progetto Fiume Sarno, un’iniziativa che ci appare in linea con la filosofia di chi in questi anni ha preferito tombare il percorso del fiume, voltare lo sguardo altrove quan-do lo si riduceva ad una discarica di rifiuti industriali o suppliva alla mancanza di reti fognarie. Non capire che lo sviluppo sosteni-bile delle città e la riconversione dell’edilizia in una prospettiva ecologica rappresentano la precondizione da un lato per il rilancio di

un settore in crisi e dall’altro di un equilibrio che riduce i rischi prodotti dalle esondazioni, è segno di una miopia politica che rischia di ipotecare il futuro di intere generazioni. De-terminare il consumo di suolo per più di un milione di metri quadrati in vasche di lami-nazione non farà altro che allontanare oltre-modo il cittadino dal fiume compromettendo l’interesse delle comunità locali ad investire sugli spazi limitrofi al fiume e disincentivan-do l’agricoltura che invece può rappresentare un elemento determinante per il rilancio del-la nostra economia. Abbiamo l’impressione, quindi, che al contrario di ciò che ci indica-no tutte le direttive europee, in Campania si continua ad alimentare il disegno politico di chi ha reso il fiume una continua emergenza ed una miniera di opere che, all’indomani, sono state abbandonate a se stesse per-ché eccessivamente costose, moltiplicando il degrado e l’incuria. Correva l’anno 2012 quando l’allora Governo Monti disponeva in capo ad ARCADIS le funzioni di Commissario delegato al Provveditore interregionale alle opere pubbliche per la Campania ed il Mo-lise e ne delegava, in regime ordinario ed in termini di somma urgenza, la prosecuzione ed il completamento, entro il 31 dicembre 2012, di tutte le iniziative già programmate per il definitivo superamento del contesto di criticità socio-economico-ambientale in atto

nel bacino idrografico del fiume Sarno. È inu-tile ricordare che attendiamo ancora quel 31 Dicembre 2012 e che più di duecento milioni di euro di opere strategiche per il completo disinquinamento del fiume Sarno sono ferme al palo. Oggi, però, come spesso accade in Italia, siamo chiamati a discutere di altri cronopro-grammi che si sommano ai precedenti e che ci portano al 31 Dicembre 2015 per chiudere ulteriori opere per altri 243 milioni di euro. Quasi 500 milioni di euro, quindi, da dover spendere collaudando le opere entro la fine del 2015, in assenza, il più delle volte, di uno straccio di progetto esecutivo. Il PD Campano, attraverso questo dossier e l’iniziativa politica e istituzionale, propone una soluzione credibile per accelerare la spesa di oltre 500 milioni di euro, indican-do priorità e soluzioni progettuali alternative per chiudere la stagione delle emergenze e dei commissari e per approfondire e defini-re, una volta per tutte, un quadro normativo completo sul ciclo integrato delle acque. Per questo sensibilizzeremo l’opinione pub-blica e incalzeremo la Regione Campania affinché l’opportunità che ci offre la Comu-nità Europea non si tramuti per un ennesima volta in un occasione persa.

Mauro CalatolaResponsabile Ambiente - Segreteria Regionale PD

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I Borboni costruirono a monte del Vesuvio un sistema di vasche idrauliche per il con-tenimento delle acque piovane. Due delle più significative: Fornillo e Pianillo si trovano a monte dei Comuni di Poggio-

marino e di Striano. Con il tempo sono di-venute ricettacolo di scarichi illeciti e della confluenza abusiva di larga parte degli sca-richi di San Giuseppe vesuviano, Ottaviano e Terzigno.

Esse rilasciano, anche in assenza di piog-gie, una quantitò notevole di acqua putrida e inquinata che si spande tra le strade e i terreni delle due città. In caso poi di temporali la situazione diviene tragica. Si sono susseguite iniziative e mo-bilitazioni dei cittadini, delle associazioni e dell’Amministrazione comunale di Poggio-marino. Il PD ha compiuto diverse visite con i suoi rappresentanti istituzionali e promos-so iniziative istituzionali. In particolare la Commissione speciale di controllo per le bonifiche presieduta da Antonio Amato ha effettuato sopralluoghi e promosso audizio-ni con i vari commissari che si sono succe-duti in questi anni. Il paradosso è che i fondi per il dragaggio e la rimozione dei detriti sono appostati da tempo, così come il sito di stoccaggio e trasferimento detriti grazie alla program-mazione del generale Jucci, ma da tre anni ogni cronoprogramma per il completamen-to del collettore al servizio di questi comuni verso il depuratore salta. L’ultima assicura-zione fatta dalla Giunta regionale è Dicem-bre 2014. Ma l’andamento dei lavori non incoraggia questa previsione.

LE VASCHE DI POGGIOMARINO

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Questo dossier raccoglie le battaglie condotte in questi anni per il Sarno e il recupero della costa vesuviana e Sorrentina.

È un “grande sogno”che ha accompagnato l’impegno politico e civile di diverse gene-razioni di cittadini dell’area del Sarno e del Vesuvio. Siamo consapevoli che solo unen-do le grandi risorse della parte più densa di storia e di potenzialità della “Campania felix “potremo rispondere alla sfida che il mondo ci propone.Purtroppo abbiamo classi dirigenti, nei di-versi settori, spesso incapaci di alzare lo sguardo.

Ecco il senso della nostra sfida.Lo diciamo al Governo nazionale.L’Italia non è, senza il Mezzogiorno, senza la densità di storia, di cultura, di radici che innervano la storia del Paese e dell’Europa.Ecco perché la battaglia per restituire al Sarno la sua funzione di memoria, di natura, di sviluppo è il cuore della nostra sfida per la Campania.Qui è nata tra Poggiomarino, Striano e San Valentino Torio, la civiltà dei Sarrastri che con la loro intelligenza hanno costruito le premesse per i progressi dei popoli nella piana campana e per la grande storia di Pompei.

Qui è cresciuta una civiltà del lavoro e della terra che ha affermato nel mondo prodotti che caratterizzano il nostro paese: dalla pa-sta al pomodoro, dalla varietà delle verdure alla tipicità dei giardini.Qui abbiamo scelto di continuare la nostra battaglia politica, culturale e morale contro speculatori e camorristi, contro politici e uo-mini dello stato disonesti.Da qui ripartiamo per dire che crediamo ancora che possiamo restituire alle nostre terre la bellezza e il fascino del gran tour, la suggestiva narrazione di grandi poeti e illustri scrittori.Abbiamo conosciuto uno straordinario mon-do di difensori della natura e della storia di associazioni, comitati civici, singole perso-ne che hanno dedicato, spesso, una parte della loro vita, al grande sogno di un fiume e di un mare da rivivere.Ci sono segnali incoraggianti: molti uccelli sono ritornati, in parte del fiume ritornano segni di vita, alcuni tratti di costa sono tor-nati balneabili.Eppure la Regione Campania appare sor-da e inconcludente. Privilegia i disegni dei grandi studi di progettazione e delle impre-se che hanno più legali operai.Ecco perché nei prossimi giorni porremo un tema serio al Governo Nazionale: nel bacino del Sarno e del litorale vesuviano abbiamo

oltre 500 milioni di opere finanziate e in lar-ga parte ferme per responsabilità gravissi-me di Arcadis e della Regione.È paradossale che due città simbolo come Pompei e Sarno non siano ancora allacciate al sistema di depurazione.Intanto si accellera un intervento come il Grande Progetto Sarno che appare costruito per sviluppere contenziosi e progettazioni non eseguibili.

Ecco il senso di questo DossierQuattro priorità- accellerare le opere per il disinquinamen-to, le reti fognarie, il dragaggio del fiume;- definire un sistema coerente di gestione del fiume, del territorio e delle opere che si realizzano;- rivedere profondamente il Grande Proget-to Sarno;- assicurare interventi mirati entro la prossi-ma estate per ridurre il carico inquinante sul golfo in particolare per i rifiuti solidi. Questo DOSSIER è un contributo del PD aperto alla discussione e agli apporti di tutti coloro che hanno a cuore il futuro del fiume e del nostro mare.

www.pdcampania.it

Gruppo consiliare PD Campania Gruppo parlamentare PD Campania

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I RISCHI DEL GRANDEPROGETTO SARNO

I nostri NO e le nostre proposteI

l Grande progetto Sarno per la mitiga-zione del rischio idraulico è un com-plesso di opere finanziate per un totale di 217 milioni di euro.

La discussione è partita molto in sordina e solo, dal 2012, è entrata in una fase ope-rativa. Molti Comuni hanno sottovalutato l’impatto del progetto sui propri territori e sono stati attratti dalla possibilità di ope-re compensative. In questi mesi vi è stata un’azione serrata da parte di Associazioni, Comitati, Amministrazione e prese di posi-zione di esponenti del mondo scientifico e di Consigli comunali. Arcadis e la Regione sono andati avanti senza ascoltare nessu-no e con atteggiamento spesso arrogante.I punti critici sono sette: - le risorse europee della programmazio-ne 2007-2013 sono, di fatto, perse e l’in-tero programma ipoteca pesantemente il ciclo 2014-2020;- I progetti sono ancora ad uno stato pre-liminare e presentano numerose carenze e imprecisioni con il rischio di aumentare i problemi di eseguibilità;- non c’è alcuna certezza sulla qualità delle acque che finiranno nelle vasche di laminazione e nella seconda foce;- c’è un eccessivo consumo di suolo con la previsione di vasche per un totale di 100 ettari di suolo agricolo;

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- il costo preventivato per gli espropri o il diritto di servitù è molto basso (4 euro a metro qua-drato) e apre uno spazio enorme alla nascita di contenziosi;- non sono previsti piani per la manutenzione delle opere che si realizzano a partire dalle vasche di laminazione;- non c’è alcun programma effi-cace di effettiva rinaturalizzazione del fiume.Il PD continuerà la sua battaglia, in tutte le sedi, per evitare che si avviino degli interventi dannosi e che rischiano di non terminare mai. Nella riunione del Consiglio regionale del 30 Marzo 2014 la Giunta regionale aveva assunto l’impegno di approfondire i nodi sollevati dai Comuni e dal PD nella sede della Commissione Ambien-te. Non è stata mai convocata malgrado i numerosi solleciti.Le nostre proposte sono: - eliminare il numero eccessivo di vasche lavorando, nel tratto dalle sorgenti di Sarno fino a Poggioma-rino, ad un allargamento del letto del fiume per pochi metri ad ogni lato creando piccole aree di rinatu-

lizazione e di fitodepurazione;- programmare un grande inter-vento di risistemazione della rete idrica minore e di corretta manu-tenzione riducendo notevolmente l’impatto sul fiume;- eliminare la seconda foce a Tor-re Annunziata creando un’area di laminazione utilizzando i terreni pubblici dell’ex Polverificio borbo-nico compreso tra il canale Botta-ro e il corso del Sarno, ripulendo il canale Bottaro e il corso del fiume dalla foce alla traversa di Scafati;- dare una funzione sostenibile alle vasche sulla Solofrana;- ripristinare, in ogni parte del fiu-me, sistemi di intercettazione dei rifiuti solidi;- riprendere un ragionamento sul sistema di intercettazione delle acque che provengono dal Vesu-vio ripensando alla funzione del canale conte di Sarno e alla siste-mazione delle vasche di Poggio-marino;- sistemare il tratto finale di Via Ri-puaria a Castellammare di Stabia innalzandola rispetto al livello del fiume;- riqualificare il litorale di Torre

Annunziata tra il Porto e la foce di Rovigliano creando una vasta area naturalistica e al servizio del tem-po libero e dello sport.Vi sono le condizioni per sospen-dere l’attuazione del Grande Pro-getto Sarno e ridiscuterlo con i comuni. Noi lavoriamo all’idea di un “PARCO FLUVIALE” che da Sarno arrivi al mare valorizzando siti straordinari da un punto di vi-sta storico e archeologico a partire da Longola. Inoltre pensiamo che si debba agire sulle realtà urba-nizzate eliminando gli scempi più evidenti e pericolosi e costruendo una nuova filosofia di intervento che tenga conto degli studi più avanzati e delle esperienze ma-turate in altre realtà del mondo e dell’Europa nel campo del riuti-lizzo dell’acqua piovana, dell’au-mento delle superfici permeabili, dell’incremento di interventi di rinaturalizzazione. È una strategia che, ben utilizzata, può creare un mix positivo fra interventi pubblici e azione dei privati. Nei prossimi giorni continueremo la nostra bat-taglia per evitare ulteriori opere che non termineranno mai.

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DAGLI ANNUNCIALLA BEFFAI Fondi per Le fogne di Scafati,Calvanico, Siano e Boscoreale (parte)

Nel mese di Dicembre 2013 Il Presidente Caldoro ha annunciato di impegnare oltre 30 milioni di euro di fondi europei per le fo-gne di Scafati, Calvanico, Siano e Boscore-ale (parte). Interventi fermi, da oltre 10 anni, per il venir meno della GORI agli impegni sottoscritti con la Regione e il Commissa-riato Sarno. Annuncio di stanziamento effet-tuato nel 2013 e ribadito, più volte, anche in polemica con le osservazioni critiche al Grande Progetto Sarno. Oggi Arcadis, dopo non aver fatto nulla per le difficoltà opera-tive della struttura, avanza l’ipotesi di de-finanziare gli interventi nell’impossibilità di spendere le risorse europee entro il 2015.

LE VASCHE E LE OPERE REALIZZATEE NON CURATEMentre si preparano ingenti opere con il Grande progetto Sarno ed in particolare enormi vasche di laminazione per oltre 100 ettari, le opere realizzate per l’emergenza dell’alluvione di Sarno e quindici sono in una stato di abbandono. La procura di Avel-lino ha sequestrato il 18 ottobre del 2013 le vasche e i canali realizzati a Quindici perché per l’incuria e lo stato di abbandono costi-tuivano un percolo per l’incolumità e l’am-biente. Il Commissario dell’epoca di Arcadis ha rice-vuto un avviso di garanzia perché l’Agenzia regionale doveva curarne la manutenzione. Stessa sorte ha subito la vasca di Trave a Sarno che, in data 19 marzo 2014, è stata sequestrata dalla Procura di Nocera. Intanto sono stati appaltati lavori dell’im-porto di 5, 3 milioni di euro per ripulire la vasca Cigalesi di Nocera. Una cifra consi-stente che fa rilevare come sia sciagurata la scelta del grande progetto di non prevedere alcuna ipotesi di soggetti titolari delle opere e della loro manutenzione, né un piano eco-nomico per l’ordinario.

IL DISASTRO DEL CONSORZIO DI BONIFICAConosciuto da molti cittadini e imprese come un ente famigerato che emette un tributo odioso in assenza di qualsiasi azione utile per il territorio è in un profondo stato di crisi. È stato utilizzato come un carrozzone ed ha accumulato debiti e posto decine di lavora-tori in uno stato di incertezza. Recentemente la Corte dei Conti ha emesso un provvedimento contro dirigenti e ammi-nistratori dal 2009 al 2013 chiedendo danni erariali per nove milioni di euro. Attualmente è commissariato. È stato nominato un funzionario della Re-gione Campania Antonio Setaro. Vi sono conflitti di competenze con altre struttura del territorio come la Societò di tra-sformazione urbana “Agroinvest”, le Provin-cie, l’Ato, l’Ente Parco, il Genio civile senza che la Regione sia capace di svolgere la sua funzione di coordinamento e di indirizzo. Il consorzio dovrebbe curare la manutenzione di una rete di oltre 350 chilometri di canali ed ha in carico circa 170 dipendenti.

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In occasione del tragico incidente in via Ripuaria che è costata la vita a due donne a Pompei il mondo dell’informazione ha scoperto il ginepraio di competenze sulla

manutenzione del Fiume Sarno e del siste-ma dei canali.

L’elenco è articolato: • Regione Campania - Settore Ambiente,

Settore Agricoltura, Settore Genio Civile, Settore Demanio

• Agenzia regionale ARCADIS per la prote-zione del suolo

• Autorità di bacino• Ato3 –comprensorio vesuviano e sarnese• Provincia di Napoli –settore ambiente,

settore viabilità, • Provincia di salerno-settore ambiente,

settore viabilità• Provincia di Avellino – settore ambiente e

settore viabilità• Ente parco regionale del sarno• Consorzio di bonifica del Sarno• Comuni• Corpo forestale dello stato• Arpac• Capitaneria di porto

Naturalmente il gioco più semplice da in-nestare è quello dello scaricabarile e del mancato coordinamento. La verità è che la Regione Campania non ha saputo costruire, in questi anni, a differenza di altre realtà, un disegno organico di riforma delle strutture di governo del territorio e delle acque.È una responsabilità gravissima che paghe-remo in termini di sanzioni europee, di inef-ficienze, di ulteriore degrado del territorio.Oggi è il tempo di dire la verità.Vi sono interessi colossali dietro questi temi che una Giunta debole e incapace non af-fronta preferendo il rinvio e le norme am-bigue.Noi proponiamo che, in tempi rapidissimi, si facciano le riforme necessarie e si diano degli strumenti seri al Governo delle acque e del fiume iin linea con le direttive europee.Bisogna abolire molti enti ntermedi e resti-tuire titolarità ai Comuni e ad un unico sog-getto responsabile della manutenzione del fiume, dei canali, delle aree limitrofe. Essen-ziale è giungere ad una riforma degli Ato del ciclo integrato delle acque. La Campania è inadempiente. Il PD ha presentato dal 2012 un disegno di legge che la maggioranza non ha mai concretamente discusso.

TROPPI ENTI E NESSUN DISEGNO DI RIFORMA

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Il 30 aprile 2012 ha assegnato ingenti risorse alla Campania per depurazione e reti fognarie, dopo anni di tagli e di scel-te scellerate del Governo Berlusconi.

Tra l’altro un finanziamento di 89 milioni di euro per adeguare alle norme europee il grande depuratore di Napoli est che serve già oggi oltre 300.000 abitanti e che con il completamento degli altri interventi sui

collettori di Ercolano, sulla parte bassa di Napoli e su San Giovanni a Teduccio supe-rerà i 500. 000 abitanti serviti. Il PD ha condotto un ‘incalzante battaglia anche per superare alcune assurdità come la mancata attivazione di una centrale di sollevamento a Ponticelli per intercettare le acque inquinate provenienti da Volla e da parte dei comuni vesuviani e il colle-

gamento alla condotta sottomarina pronta anch’essa da anni. Solo dopo interrogazioni, visite, sollecita-zioni e un ‘intensa campagna di denuncia abbiamo ottenuto nell’autunno scorso l’av-vio della centrale di sollevamento e nell’e-state la messa in funzione della condotta sottomarina e indetta la gara per il riordino dei collettori dal Molosiglio alla Marinella eliminando gli scarichi della parte bassa di Napoli all’interno del Porto. Ma, ad oggi, il progetto preliminare non è pronto in special modo perché nessuno af-fronta il nodo principale: -in parte dell’area del depuratore la legge nazionale prevede un termovalorizzatore. Nessuno è in grado di definire se il proget-to ne deve tener conto o no e intanto si ri-schia di perdere un enorme finanziamento, di aggravare la sentenza di condanna della Corte europea e di mantenere un carico in-quinante insopportabile sul Golfo di Napoli. Da questo punto di vista è imbarazzante e sconcertante l’incapacità della Giunta comunale di Napoli di affrontare una que-stione così seria.

ADEGUAMENTO GRANDE DEPURATORE NAPOLI EST 89 milioni a rischio per incapacità della Regione e assenza del Comune di Napoli

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18 LUGLIO 2011 VISITA AI DEPURATORI DI SCAFATI E CASTELLAMMARE(IN COSTRUZIONE) E MANIFESTAZIONE PUBBLICA A POMPEI

12 DICEMBRE 2011 VISITA ALLA FOCE E PRESENTAZIONE RETE FARO DEL SARNO A TORRE ANNUNZIATA

18 FEBBRAIO 2012 VISITA AL CANTIERE DEL DEPURATORE DI PUNTA GRADELLE A VICO EQUENSE E AL DEPURATORE DI MARINA GRANDE A SORRENTO E MANIFESTAZIONE PUBBLICA A VICO EQUENSE

30 MARZO 2012 VISITA AL CANTIERE DEL DEPURATORE DI FOCE SARNO; AL CANTIERE INTERROTTO DEL COLLETTORE DI GRAGNANO; ALLO SBOCCO DEL RIO SAN MARCO A CASTELLAMMARE DI STABIA

27 APRILE 2012 INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI NAPOLI PER ALVEI TORRE ANNUNZIATA

26 SETTEMBRE 2012 VISITA ALLE VASCHE PIANILLO E FORNILLO DI POGGIOMARINO

5 OTTOBRE 2012 MANIFESTAZIONE PUBBLICA A TORRE DEL GRECO PER RECUPERO MARE

26 OTTOBRE 2012 MANIFESTAZIONE PUBBLICA A TRECASE PER ALLACCIAMENTI ALLA RETE E INCENTIVI FISCALI

15 DICEMBRE 2013 INCONTRO CON LA DIREZIONE REGIONALE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE PER APPLICAZIONE BONUS FISCALI PER ALLACCIAMENTI ALLE RETI FOGNARIE

14 GIUGNO 2013 VISITA AL DEPURATORE DI NAPOLI EST E AL DEPURATORE DI SAN GIOVANNI A TEDUCCIO

28 GIUGNO 2013 VISITA ALLA SPIAGGIA DELLA “SALERA” A TORRE ANNUNZIATA

4 NOVEMBRE 2013 MANIFESTAZIONE PUBBLICA PER BONIFICHE E RECUPERO “SALERA E ROVIGLIANO” A TORRE ANNUNZIATA

11 OTTOBRE 2013 MANIFESTAZIONE PUBBLICA A SAN VALENTINO TORIO CONTRO IL GRANDE PROGETTO SARNO

22 GENNAIO 2014 CONFERENZA STAMPA PDCAMPANIA A NOCERA INFERIORE CONTRO IL GRANDE PROGETTO SARNO

11 APRILE 2014 VISITA AL CANTIERE DEL DEPURATORE DI PUNTA GRADELLE

9 LUGLIO 2014 VISITA AL DEPURATORE DI CASTELLAMMARE IN FUNZIONE

21 LUGLIO 2014 INCONTRO CON IL COMMISSARIO E I DIRIGENTI DEL CONSORZIO DI BONIFICA A NOCERA INFERIORE

PRINCIPALI INIZIATIVE SUL SARNO E IL LITORALE VESUVIANOGruppo regionale del PD - Gruppo Parlamentare del PD e PD Campania

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• Interrogazione alla Camera dei Deputatisu “blocco lavori costruzione nuovo de-puratore Punta Gradelle a Vico Equense - 14 marzo 2012; firmatari Luisa Bossa, Andrea Orlando, Salvatore Piccolo.

• Interrogazione al Senato su “Interventidepurazione per il litorale vesuviano e il fiume Sarno”- 30 maggio 2012; firmatari Teresa Armato, Vincenzo De Luca, Anna-maria Carloni, Maria Fortuna Incostante.

• InterrogazionealSenato su“Ritardi bo-nifiche vasche Pianillo e Fornillo di Pog-giomarino” - 11 ottobre 2012; firmataria Teresa Armato.

• Interrogazione alla Camera dei Deputa-ti su “Assenza depurazione a Torre del Greco” - 25 ottobre 2012; firmataria Lu-isa Bossa.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Depurazione città Torre del Greco” - 14 novembre 2012; firmatario Antonio Ama-to.

•Disegnodileggeregionalediriformadelsistema idrico integrato - 10 dicembre 2012; primo firmatario Donato Pica.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Ritardi di Arcadis nel completamento

del nuovo depuratore di Foce Sarno” - 15 marzo 2013; firmatari Antonio Amato, Mario Casillo.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Mancata ripresa dei lavori del nuovo depuratore di Punta Gradelle in penisola sorrentina” - 25 marzo 2013; firmatari Antonio Amato, Mario Casillo.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Coordinamento interventi per scarchi abusivi nel Sarno e arginare lo sversa-menti di rifiuti solidi nel fiume e a mare” - 22 aprile 2013; firmatario Antonio Amato.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Mancata manutenzione da parte di Ar-cadis vasche e canali realizzate per l’al-luvione di Sarno del maggio 2004 - 15 aprile 2013; firmatario Donato Pica.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Ritardi lavori adeguamento grande de-puratore Napoli Est; la messa in funzione della condotta sottomarina; il raccordo istituzionale per il recupero del litorale di San Giovanni - 24 maggio 2013; firmata-ri Antonio Amato, Antonio Marciano.

•InterrogazioneinConsiglioProvincialediNapoli su “Ritardi autorizzazione lavori

per intercettazione alveo Penniniello a Torre Annunziata; firmataria Elisabetta Gambardella.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Bonifica spiaggia della Salera a Torre Annunziata” - 10 luglio 2013; firmatario Antonio Amato.

• Interrogazione Camera dei Deputati su“Adeguamento depuratore Napoli Est; funzionamento condotta sottomarina; recupero litorale San Giovanni a Teduc-cio” - 25 ottobre 2013; firmataria Valeria Valente.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Ulteriore aggravamento rischi per man-cata manutezione vasche e canali realiz-zate per alluvione Sarno” - 29 novembre 2013 richiesta Consiglio Regionale te-matico sul Sarno - 1 marzo 2014.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Crisi del Consorzio di Bonifica del Sar-no” 3 marzo 2014; firmatario Donato Pica.

• Consiglio Regionale tematico sul Sarno 31 marzo 2014 - chiesto dalla Commis-sione Speciale di controllo delle bonifiche

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu

INIZIATIVE NELLE SEDI ISTITUZIONALI

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“Interventi urgenti per ripristino griglie contro i rifiuti solidi alla foce del Sarno” - 30 maggio 2014; firmatario Antonio Amato.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“funzionamento Arcadis per assenza nomina commissario” - 1 luglio 2014; firmatario Antonio Amato.

• Interrogazione alla Camera dei Deputatisu “Ritardi nomina commissaro Agenzia Regionale Arcadis e mancato rispetto cronoprogramma opere disiquinamento Sarno - 2 luglio 2014; firmatari Tino Ian-nuzzi, Valeria Valente.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Completamento collettore di Gragnano e sblocco opere per Rio San Marco a Ca-stellammare di Stabia - 8 agosto 2014; firmatari Antonio Amato, Mario Casillo.

• Interrogazione inConsiglioRegionalesu“Fogne e interventi depurazione sul li-torale di Torre Annunziata e sul ritardo bonifica vasche di Poggiomarino/Striano 29 ottobre 2014; presentata Antonio Amato, Mario Casillo.

Redazione Dossier Paolo Persico – Si ringraziano Carmine Ferrara, Associazione Amici del Sarno – Giancarlo Chiavazzo, Legambiente Campania – Linda Solino, Associazione Terramare3000 – Paolo Santalucia, Ecoonda – Prof. Rocco La Fratta e Prof. Domenico Moccia, Università degli Studi Federico II di Napoli. Grafica Marcello Tenore – Stampa Legma>Napoli

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Gruppo Regionale PDGruppo Parlamentare Campania

PD CampaniaPD Napoli

PD SalernoPD Avellino

Circoli PD Bacino del Sarno