Dossier Farnesina internazionalizzazione

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Ministero degli Affari Esteri Dossier Farnesina La Farnesina per l’internazionalizzazione del Sistema Italia

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Ministero degli Affari Esteri

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La Farnesina perl’internazionalizzazionedel Sistema Italia

EDIZIONI Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 MILANOTel. 02.70003310 - Fax 02.70003909e-mail [email protected] - www.italplanet.it2° Edizione del Supplemento N.35 di èItalia

Direzione e redazione:Consigliere d’Ambasciata Grammenos Mastrojeni

Realizzazione, redazione e immagini Agenzia ANSA:Alessandra Spitz Arabella Marconi

Progetto Grafico:VOICES S.r.l.

Editor:Mauro Aprile

Si ringraziano per la collaborazione:Consigliere di Legazione Mauro BattocchiSegretario di Legazione Giovanni DonatoSegretario di Legazione Marco Landolfi Dottoressa Paola ChiappettaDottoressa Marialuisa Pappalardo

per la Indesit CompanyGaetano Casalaina, Public Affairs Director

I “Dossier Farnesina” sono realizzati periodicamente dal Servizio Stampa e Informazione delMinistero degli Affari Esteri e pubblicati anche on-line sui siti www.esteri.gov.it e www.italplanet.it

La Farnesina per l’internazionalizzazione del Sistema Italia

VOICeS

SOMMARIO

INTRODUZIONE PAG. 2

UNA NUOVA LEGGE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELL’ECONOMIA ITALIANAIntervista al Sottosegretario di Stato l’Onorevole Giuseppe Drago PAG. 5

LA DIPLOMAZIA ECONOMICA A SUPPORTODELLE IMPRESE ITALIANE PAG. 8LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIAECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIOIntervista al Direttore Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale, il Ministro Plenipotenziario Giandomenico Magliano PAG. 9

LA CONVENZIONE MAE-MAP-ICE PAG. 14

I NUOVI SERVIZI DI INFORMAZIONE ALLE IMPRESEAnalisi di mercato: i Rapporti-Paese PAG. 16Gare e commesse internazionali: ExTender PAG. 16Sviluppi di ExTender: ampliamento e analisi settoriali PAG. 17

DESTINAZIONE ITALIALa promozione del turismo verso l’Italia PAG. 18La promozione degli investimenti italiani all’esteroe di quelli stranieri in Italia PAG. 18

I CASI DI ECCELLENZA PAG. 20UN SUCCESSO DEL SISTEMA ITALIA ALL’ESTERO: IL CASO INDESIT COMPANYIntervista a Gaetano Casalaina, Public Affairs Director della Indesit Company PAG. 21

GLI SPORTELLI “PILOTA” DI TEL AVIV E DI TIRANA PAG. 24

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Proiettarsi in nuovi mercati, difendere le posizioni già acquisite inquelli maturi, accrescere la competitività delle imprese: queste sonole sfide che l’internazionalizzazione dell’economia oggi pone al“Sistema Italia”.

“Anche in territori difficili (…) si può fare impresa italiana con suc-cesso, a patto che ci sia il coraggio dell’imprenditore, la disponibilitàa rischiare e a investire, ma anche il contributo delle istituzioni cheaiutano a creare un clima favorevole sul territorio”. Come l’esperien-za di Indesit Company insegna, fare “Sistema”, nel duplice senso dicreare una sinergia tra i diversi soggetti che operano a sostegno del-l’internazionalizzazione e di instaurare una proficua partnershipazienda/istituzioni, può essere una strategia vincente.

Alla logica del “Sistema” è improntata la legge n. 56 del 31 marzo2005 che ha tracciato le linee di riforma del sistema a sostegno del-l’internazionalizzazione delle imprese. “La legge 56 - sottolinea l’On.Drago, Sottosegretario agli Esteri con delega all’internazionalizzazio-ne - ha voluto razionalizzare l’azione dello Stato a sostegno dellenostre imprese, creando all’estero un’unica struttura di riferimento: loSportello Unico”. Dal maggiore coordinamento tra le istituzioni nederiva una più proficua partnership istituzioni/impresa: l’impresatrova in un’unica sede tutta l’assistenza per inserirsi nei mercati este-ri e, allo stesso tempo, vede forniti servizi sempre più rispondenti allesue esigenze di internazionalizzazione.

Di tale processo di riorganizzazione del “Sistema Italia”, laFarnesina, anticipando i tempi, si è resa protagonista: già da alcunianni, alla tradizionale attività di raccordo con le Amministrazioni eco-nomiche estere, la rete degli uffici economico-commerciali delleAmbasciate e dei Consolati affianca un crescente volume di servizialla business community, sostenendola nel processo di internazio-nalizzazione.

Ambasciate e Consolati, disponendo del più alto livello di interlocu-zione presso le autorità locali, svolgono un ruolo insostituibile di advo-cacy delle necessità delle imprese presso le pubbliche amministra-zioni straniere, sostenendole nelle gare d’appalto e nei contenziosirelativi all’accesso al mercato e alla protezione degli investimenti. Incollaborazione con gli Uffici dell’ICE e le Camere di Commercio italia-ne all’Estero, la Rete diplomatico-consolare realizza, anche presso leResidenze degli Ambasciatori - eventi di promozione quali azioni dimarketing del prodotto italiano, incontri di match-making tra imprese,e manifestazioni con taglio scientifico-tecnologico o in sinergia coneventi culturali. La capillarità della Rete assicura la raccolta e lasegnalazione di opportunità per le imprese italiane nel mercato glo-

Introduzione

LA FARNESINA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA ITALIA

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bale. ExTender è il nuovo sistema operativo attraverso il quale taleattività si realizza, veicolando, direttamente alle imprese, informazio-ni su gare d’appalto, anticipazioni su progetti di commesse e lavoripubblici, nonché analisi sull’accesso ai settori potenzialmente piùinteressanti e che offrono maggiori prospettive di insediamento per lenostre imprese. Le rappresentanze diplomatico-consolari, quindi, agi-scono come catalizzatori nell’aggregazione delle business commu-nities italiane all’estero, favorendo così la creazione di associazionie network delle comunità di affari italo-estere e si rendono “portavo-ce” nei Paesi di accreditamento sugli sviluppi economici, culturali esociali dell’Italia, al fine di rafforzare l’immagine del nostro Paese.

All’ampliamento dei servizi forniti dalla Rete diplomatico-consola-re, a livello istituzionale, è corrisposto il coordinamento sempre piùstretto tra le Ambasciate e i Consolati e gli altri enti che operano all’e-stero: Uffici ICE, Camere di Commercio Italiane all’estero, UfficiENIT.

La Convenzione Operativa MAE-MAP-ICE, precorrendo la legge56 sull’internazionalizzazione, ha dato il via agli “Sportelli Pilota”,modelli di integrazione logistica e funzionale tra le Rete diplomatica egli Uffici ICE.

Uno dei prodotti della nuova sinergia MAE-MAP-ICE è l’elabora-zione congiunta di Rapporti-Paese dove, per ciascun mercato, vienedelineato un quadro sintetico della situazione macro-economica,delle opportunità, degli ostacoli agli scambi, nonché dei progetti diiniziative promozionali tra i diversi attori del “Sistema Italia”.

Il Protocollo d’Intesa MAE-MAP-ENIT, poi, ha inaugurato la col-laborazione nel settore della promozione turistica, altro settore stra-tegico per il nostro Paese. Inoltre, la Farnesina si vede attivamenteimpegnata, in collaborazione con Borsa Italiana SpA e con SviluppoItalia, in iniziative per incentivare gli investimenti esteri nel nostroPaese.

Alla sfida dell’internazionalizzazione si affianca una nuova oppor-tunità per il “Sistema Italia”: promuovere la “Destinazione Italia”, nonsolo come meta turistica ma anche business location ideale per gliinvestimenti esteri, perché “l’Italia - sottolinea il Min. Plen.Giandomenico Magliano - è tanto più forte quanto più si consolidaall’estero e, di conseguenza, attrae investimenti”.

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UNA NUOVA LEGGE PER

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE

DELL’ECONOMIA ITALIANA

Intervista al Sottosegretario di Stato l’Onorevole Giuseppe Drago

Il Governo ha avviato una grande riforma a sostegno dell’in-ternazionalizzazione delle imprese.

Quali sono gli aspetti più importanti della Legge 56 e qualirisultati contate di raggiungere?

L’obiettivo principale è quello di sostenere all’estero le imprese,soprattutto le piccole e le medie, che rappresentano il volano dell’eco-nomia italiana, ma sono anche le più vulnerabili. La piccola dimensionenon consente loro di accedere facilmente ai processi di ricerca, di inno-vazione e di formazione continua. In altre parole, vivono il problemadella competitività con maggiore acutezza rispetto alle grandi imprese.

L’internazionalizzazione delle imprese è legata inscindibilmente allacompetitività, che dipende dal mercato globale e soprattutto dalla quali-tà dei prodotti. La riduzione dei costi di produzione non può infatti esse-re garantita a discapito della qualità delle merci; ciò è una condizionenecessaria ma non sufficiente per essere competitivi.

Le imprese italiane hanno infatti bisogno sui mercati esteri di assi-stenza, tutoraggio e promozione finalizzata; questi servizi sono statigarantiti finora da una serie di soggetti pubblici e privati che spessohanno agito in modo scoordinato. La legge di riforma (n. 56 del 31marzo 2005) ha voluto appunto mettere ordine e razionalizzare l’azionedello Stato a sostegno delle nostre imprese, creando all’estero un’unicastruttura di riferimento. Si tratta del cosiddetto Sportello Unico, chestiamo già realizzando in diversi Paesi, e che permette agli imprendito-ri italiani di trovare in un’unica sede tutto l’appoggio e l’assistenza di cuihanno bisogno per inserirsi sui mercati esteri.

Siamo convinti che solo così il Sistema-Paese potrà imporsi meglionel mondo, operativamente vuol dire fare in modo di trasformare i “con-tatti” delle nostre imprese in “contratti” con le altre. La rete diplomatico-consolare, l’ICE, le Camere di Commercio Italiane all’Estero, l’ENIT tro-veranno in questa sede un coordinamento organico e funzionale.

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Lo Sportello Unico,i mercati esteri,

le politiche daattuare e le strategie

da adottare.Il Sottosegretarioagli Esteri illustra

gli aspetti peculiaridella grande riforma

che il Governo haavviato a sostegnodell’internazionaliz-

zazione delle imprese italiane.

Manca ancora il regolamento attuativo della Legge 56. Qualisono i tempi per la sua emanazione? E quali sono i suoi elementicaratterizzanti?

I tempi di emanazione del regolamento attuativo saranno moltobrevi: con il Viceministro delle Attività Produttive, Adolfo Urso, abbiamogià definito i punti più importanti.

Per quanto riguarda i suoi contenuti, va detto che ogni riformadetermina dei cambiamenti profondi che, in genere, la PubblicaAmministrazione è inizialmente restia ad accettare. La nomina delresponsabile dello Sportello Unico rappresenta uno dei punti più con-troversi: da una parte bisogna salvaguardare le professionalità esi-stenti, dall’altra non si può prescindere da un vertice unico che non puònon essere che l’Ambasciatore. È prevista, inoltre, la possibilità di uti-lizzare esperti esterni alla Pubblica Amministrazione, allargando le pro-fessionalità esistenti per garantire meglio l’efficienza dello sportello.

La promozione è un aspetto importante di una strategia diinternazionalizzazione. Lei ha la delega ai rapporti tra Stato eRegioni: non esiste il rischio che le singole Regioni italianeattuino politiche di promozione autonomamente senza realizza-re sinergie tra di loro e con il Governo?

Questo rischio esiste. È necessario che le Regioni, pur mantenen-do la loro autonomia, si coordinino con il Governo realizzando una“cabina di regia” unica per le loro iniziative a favore delle imprese.

Parliamo di mercati. Quali sono, a suo avviso, le politiche daattuare verso le diverse aree di sbocco dei prodotti italiani?

Ci sono mercati maturi, come quello americano, dove una promo-zione seria, coniugata alla qualità del prodotto, garantisce nicchiecommerciali per le nostre imprese, soprattutto nel settore tecnologi-co e agro-alimentare. C’è poi il mercato del “Mediterraneo”, che nel2010 diventerà una grande area di libero scambio e che non puòessere guardato solo da un punto di vista commerciale, ma come ter-ritorio che necessita di processi di integrazione complessiva, nonsolo economica ma anche culturale. In quest’area è necessariogenerare progetti di co-sviluppo: si tratta cioè di creare le condizioniper le nostre piccole e medie imprese di realizzare attività in queiPaesi che permettano, da un lato alle imprese italiane di abbassare icosti di produzione e, dall’altro, di trasferire il know how alle impreselocali affinché possano imparare a camminare con le loro gambe. Insostanza, è la stessa logica con cui all’ONU stiamo rivedendo le poli-tiche attuate nei confronti dei Paesi in via di Sviluppo. Da questopunto di vista, a mio avviso, occorre rivedere anche le logiche delleiniziative di cooperazione internazionale affinché siano coerenti conquesto principio.

UNA NUOVA LEGGE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA

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L’importante è mantenere alto

il livello della qualitàdel Made in Italy

e supportare le nostre merci

con una promozioneed un sostegno

coordinato

La legge di riforma ha voluto razionalizzare

l’azione dello Stato a sostegno

delle nostre imprese,creando all’estero un’unica struttura

di riferimento:lo Sportello Unico

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Nei mercati più ricchi e in quelli di forte crescita economica,come la Cina e l’India, quali sono le strategie da adottare?

Le strategie cambiano da Paese a Paese perché in ogni area visono potenzialità e segmenti di mercato diversi. I nuovi Sportelli Unicidovranno servire proprio ad individuare quali sono i prodotti appetibi-li ed in quali mercati. L’importante è mantenere alto il livello della qua-lità del Made in Italy e supportare le nostre merci con una promo-zione ed un sostegno coordinato.

E per quanto riguarda il turismo che rappresenta una fettaimportante dell’economia italiana?

Il nostro turismo è destinato a perdere quote di mercato se rima-ne legato solo all’offerta di sole e di mare. Su questo terreno altriPaesi riescono ad essere più competitivi. Oggi dobbiamo puntare aduna riqualificazione dell’offerta cercando di incrementare il turismoculturale. Dobbiamo cioè donare al mondo le nostre “pietre” che par-lano di storia, cultura e tradizioni millenarie.

La cultura non è solo rappresentata dalle nostre opere d’arte, maanche dalle nostre aziende, soprattutto quelle artigiane. E a chi vienein Italia dobbiamo far conoscere come nascono i nostri prodotti dieccellenza nell’agro-alimentare, nell’artigianato, nel tessile-abbiglia-mento, nella moda e nel design. Sarà così più facile che li acquistino,una volta tornati in patria.

Anche per questi obiettivi nascono gli Sportelli Unici, previsti dallaLegge 56, che hanno il compito di supportare all’estero questa nuovastrategia.

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Dai Paesi UE, alle economie emergentidell’Europa Centrale ed Orientale ed in gene-rale alle aree geo-economiche esterneall’Unione Europea, le imprese italiane sonoormai sempre più presenti sui mercati interna-zionali. E sempre più privilegiano forme appro-fondite di internazionalizzazione, quali l’inve-stimento o la joint venture, rispetto alla meraesportazione. Il sistema italiano è costituitosoprattutto da piccole e medie imprese chehanno necessità di essere accompagnate nelmomento in cui si affacciano sui mercati deiPaesi esteri.

E se in alcuni Paesi ciò non è necessario,in altri invece è essenziale. Ecco, dunque,divenire il sostegno all’internazionalizzazionedelle imprese una delle priorità della politicaestera italiana dell’ultimo triennio. E su questofronte, l’impegno del Ministero degli AffariEsteri è stato quello di potenziare la vocazio-ne della diplomazia italiana alla tutela e allapromozione degli interessi economici italianinel mondo, con l’obiettivo di assistere e pro-muovere il sistema produttivo italiano nel pro-cesso di penetrazione e radicamento sui mer-cati esteri, nella graduale transizione dal Madein Italy al Made by Italy.

LA DIPLOMAZIA

ECONOMICA A SUPPORTO

DELLE IMPRESE ITALIANE

LA RIORGANIZZAZIONE DELLA

“DIPLOMAZIA ECONOMICA

ITALIANA”:UN PRIMO BILANCIO

Intervista al Direttore Generale per la Cooperazione Economica

e Finanziaria Multilaterale, il Ministro Plenipotenziario Giandomenico Magliano

Dall’avvio del processo di riorganizzazione della “diplomaziaeconomica italiana” con la firma della Convenzione MAE-MAP-ICE,alla Legge sulla creazione degli Sportelli Unici, e la firma delProtocollo d’Intesa MAE-MAP-ENIT sulla promozione del turismoverso l’Italia, quali sono stati i risultati in termini di promozione com-merciale del Sistema Italia sui mercati esteri, attrazione degli inve-stimenti esteri verso il nostro Paese, o ancora di turismo? In altreparole a che punto è l’internazionalizzazione del Sistema Italia?

Questi strumenti hanno consentito di avviare in maniera concreta eoperativa una collaborazione che fornisce un valore aggiunto agli ope-ratori economici italiani in termini di informazioni, di programmi e di mis-sioni, mettendo insieme elementi che prima erano separati.

In sostanza con la Convenzione MAE-MAP-ICE abbiamo anticipatola legge sulla internazionalizzazione delle imprese, ovviamente a risor-se costanti. Così abbiamo potuto subito creare un lavoro di squadra trale sezioni economico-commerciali delle Ambasciate e gli Uffici ICE for-nendo un punto logistico e funzionale unitario alle aziende italiane. Conl’altra Convenzione, quella MAE-MAP-ENIT, abbiamo definito le analisi-Paese per meglio identificare il turista potenziale e meglio definire leproposte promozionali a maggior impatto di mercato. Queste propostesono state messe a disposizione non solo dell’ENIT, ma soprattutto ditutte le Regioni e degli Enti locali, perché anch’essi operano sul pianopromozionale turistico e, grazie alla Convenzione, trovano l’opportunitàdi agganciare il brand regionale ad un brand nazionale che ovviamenteha la sua priorità di comunicazione.

A che punto è lo stato di attuazione di questo processo “sinergi-co” che avete avviato? E quali i principali risultati raggiunti finora?

Senza risorse finanziare aggiuntive abbiamo realizzato sino ad oggiintegrazioni logistico-funzionali in 42 Città ed altre saranno rese possi-

Dalla firma dellaConvenzione

MAE-MAP-ICEall’approvazione della Legge 56, il Direttore della

DGCE spiega il complesso processo di

riorganizzazionedella “diplomazia

economica italiana”.

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bili con le risorse addizionali intervenute nel frattempo con la Legge56/2005 sull’internazionalizzazione.

Con il Ministero delle Attività Produttive e con l’ICE stiamo verifican-do le situazioni logistiche per favorire l’avvio formale degli Sportelli Italia.

Da quando è iniziato questo processo “sinergico” quale èstata la risposta delle aziende?

Abbiamo verificato il grado di soddisfazione degli Sportelli pilotache è già piuttosto elevato. Le aziende verranno invogliate ad avva-lersi di più delle strutture pubbliche all’estero grazie proprio agliSportelli Italia. Naturalmente l’attività di assistenza e di promozionerafforzata consentirà mirate strategie di mercato e investimenti abeneficio delle aziende italiane.

Gli effetti saranno senz’altro tangibili e poi misurabili nel medio elungo periodo. Le aziende, soprattutto quelle piccole che non hannofonti alternative di supporto e anche quelle di media dimensione, adalto potenziale di crescita, devono essere messe in grado di compa-rare le opportunità fra i vari Paesi e selezionare i canali di promozio-ne migliori. La novità è che lo Sportello Italia consentirà di passare daun sostegno non più limitato al prodotto, bensì finalizzato “a monte”dell’azienda. Per rilanciare l’economia italiana occorre guardare alposizionamento e alla crescita dimensionale delle aziende: il prodot-to è un mezzo ma non è il fine.

Aggiungo che una maggiore efficienza della fornitura di servizireali, consente anche sinergie con i soggetti che erogano i servizifinanziari.

Quindi la cabina di regia a Roma fra MAE e MAP e gli SportelliItalia all’estero funzionano anche da catalizzatore per SACE e Simeste gli istituti bancari italiani. Non c’è strategia di mercato sostenibileper un’azienda se non c’è contestualmente una strategia finanziariadi sviluppo dell’azienda stessa.

Grazie a questo processo di ristrutturazione della“Diplomazia economica” quanto è aumentata la presenza delleimprese italiane sui mercati internazionali? E tra questi, qualisono quelli che hanno registrato una maggiore crescita dellapresenza italiana?

La presenza delle imprese italiane sta certamente aumentando,innanzitutto nell’area Est-europea. Tuttavia, le imprese italiane percrescere devono allungare il loro raggio d’azione. Naturalmente imercati emergenti offrono una maggiore percentuale di crescita. Perquesto c’è una particolare enfasi di rafforzamento della diplomaziaeconomica in Paesi quali Russia, Cina, India, Turchia, Brasile. Senzadimenticare le possibilità di espansione nei mercati maturi che cre-scono ancora, quali quelli nord-americani.

LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO

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Le aziende verranno invogliate

ad avvalersidi più delle

strutture pubblicheall’estero proprio

grazie agli Sportelli Italia

L’Italia è tanto più forte quanto più si consolida

all’estero e, di conseguenza,

attrae investimenti

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Tutti i soggetti che aiutano

le imprese ad “internazionalizzarsi”

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SPORTELLI ITALIA12

La diplomazia economica lavora non solo per l’internaziona-lizzazione delle imprese ma anche per attrarre investimenti este-ri in Italia. Come sta lavorando il MAE su questo fronte?

Innanzitutto vi è consapevolezza che vi deve essere parallelismonella crescita degli investimenti italiani all’estero con la crescita degliinvestimenti in Italia. L’Italia è tanto più forte quanto più si consolidaall’estero e, di conseguenza, attrae investimenti. La politica di attra-zione richiede offerta di informazione, affinamento della comunicazio-ne e selezione delle opportunità nel territorio italiano. Si tratta di iden-tificare i talenti in Italia ed abbinarli a selezionati investitori in unadozzina di Paesi. A questo scopo la Rete diplomatico-consolare stalavorando e la sua attività verrà rafforzata con gli Sportelli Italia. Sitratta di attrarre non solo più volumi di investimento, ma anche piùqualità. E ciò in particolare per quanto riguarda il terziario avanzato ei settori delle nuove tecnologie. L’Italia come piattaforma tra l’Europa,il Mediterraneo e i Balcani è dal punto di vista geo-economico unapiazza che può essere valorizzata. In tal senso la Farnesina ha sti-molato la SACE a sviluppare nuovi prodotti finanziari a sostegno degliinvestimenti italiani all’estero e sta aiutando Sviluppo Italia nel mette-re a fuoco le proprie strategie di supporto al marketing territoriale.

E per quanto riguarda il turismo che rappresenta una risorsaimportante dell’economia italiana?

Il potenziale del turismo in Italia è ovviamente enorme. Alla basevengono richiesti un buon rapporto qualità-prezzo, collegamenti e tra-sporti in Italia e dall’estero di alta efficienza. Il turista deve essereconsiderato non solo un moltiplicatore di reddito per l’Italia, ma ancheun consumatore di ritorno del Made in Italy quando rientra nel proprio

LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO

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Paese. Grazie alla Convenzione MAE-MAP-ENIT sono state propo-ste iniziative che coniugano l’interesse verso l’Italia con l’interesseverso il prodotto italiano e verso l’ambiente. Le azioni proposte con-sentono anche di rendere maggiormente produttive le risorse desti-nate alla promozione turistica dalle Regioni e dai vari soggetti prepo-sti alla promozione esistenti in Italia. Le analisi tendenzialimacroeconomiche segnalano una forte e costante espansione deiflussi turistici nella prossima decade. Sarà quindi necessario faremergere il prodotto Italia sotto il profilo turistico in maniera più frui-bile sul piano della comunicazione, dell’accesso ai servizi e poi del-l’erogazione dei servizi stessi. Anche qui si tratta di un lavoro di squa-dra tra istituzioni pubbliche, locali e soggetti privati.

A quali settori economici guarda maggiormente l’internazio-nalizzazione?

Non solo al settore manifatturiero classico, ma anche a quello del-l’alta tecnologia che è presente in Italia con punte di eccellenza e chesta trovando spazio di crescita sui mercati mondiali con il sostegnodella Farnesina e della sua rete diplomatica. Stiamo lavorando incirca 50 Paesi nel mondo, quindi non ci limitiamo a quelli dell’areaOcse, ma guardiamo anche a tutti i Paesi emergenti.

Un successo della sua Direzione Generale di cui va partico-larmente fiero?

Sicuramente ExTender. È un sistema operativo informatico chemette assieme la Rete diplomatico-consolare, con la Rete delle Cameredi Commercio italiane all’Estero e le Camere di Commercio in Italia, il cuisuccesso ha fatto oggi aderire, oltre all’ICE, anche Confindustria.ExTender consente di avere in tempo reale informazioni sulle gare ban-dite e le anticipazioni di gara da tutto il mondo. Ne citerò anche unsecondo: la componente internazionale, attraverso la Farnesina, qualedimensione sistemica in tutti i soggetti economici che operano in Italia.L’azione sistemica è un processo che è stato concretizzato traFarnesina e Ministero delle Attività Produttive, ICE, ENIT, SviluppoItalia, SACE, Simest, Camere di Commercio italiane all’Estero,Confindustria ed altre associazioni di categoria, ABI, banche primarie edaziende che ha permesso di mettere in atto un meccanismo di coope-razione permanente nella politica di internazionalizzazione.

E per il futuro… qualche progetto in cantiere?Stiamo studiando progetti con altre Amministrazioni ed il settore

privato, ridisegnando strumenti operativi esistenti e cercando nuovistrumenti guardando al medio e lungo periodo. I risultati si potrannoquantificare a regime, l’importante è imboccare strade giuste: miriferisco alla logistica, ai servizi finanziari che ho già citato, al soste-gno “personalizzato” dei distretti nella loro evoluzione. L’

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Un importante passo avanti per l’internazionalizzazione delSistema Italia è stato realizzato con la firma della Convenzione ope-rativa tra il Ministero degli Esteri, il Ministero delle Attività Produttivee l’Istituto per il Commercio Estero il 24 marzo 2004.

Le principali finalità di questo strumento sono la razionalizzazio-ne della rete delle unità operative degli Uffici ICE all’estero in raccor-do con la Rete diplomatico-consolare e la realizzazione di ambiti logi-stici ed organizzativi comuni fra sedi ICE e MAE con l’obiettivo di“fare sistema” tra le istituzioni italiane e sostenere l’internazionalizza-zione delle imprese italiane, ponendo, tra l’altro, le basi per la crea-zione di Sportelli Unici per le imprese nei Paesi stranieri.

Uno strumento strategico per l’internazionalizzazione del SistemaItalia, dunque, volto al potenziamento dell’azione diplomatica e al raf-forzamento della presenza delle imprese italiane nel mondo al fine direndere l’Italia sempre più competitiva.

La convenzione MAE-MAP-ICE ha consentito di realizzare unavanzato grado di integrazione all’estero tra Ambasciate, Consolatied Uffici ICE sia dal punto di vista funzionale (“come si lavora insie-me”) che da quello logistico (“dove si lavora insieme”).

L’integrazione funzionale tra Ambasciate, Consolati ed Uffici ICEsi concretizza in forme di collaborazione volte ad evitare le duplica-zioni e a valorizzare le diverse professionalità.

Gli Uffici ICE diventano delle “Sezioni per la promozione degliscambi” delle Ambasciate o dei Consolati e dipendono dai CapiMissione (dipendenza funzionale, come stabilito dall’art. 2, comma2 della Convenzione). I Ministri degli Esteri e delle Attività Produttivehanno diramato, il 6 agosto 2004, alla rete diplomatico-consolare edalla rete ICE un “Documento di orientamento operativo”, che deli-nea come collaborare concretamente nei settori della promozione,dell’assistenza, dell’informazione, dell’aggregazione delle comunitàd’affari e della promozione degli investimenti esteri in Italia.

LA CONVENZIONE

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