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VI CORSO TRIENNALE SIAV DI AGOPUNTURA VETERINARIA DORSALGIA NEL CAVALLO ATLETA: TERAPIA CON AGOPUNTURA Dr.ssa Enza Sanzogni RELATORE: Dott. Francesco Longo ANNO ACCADEMICO 2009 – 2010 1

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VI CORSO TRIENNALE SIAV DI AGOPUNTURA VETERINARIA

DORSALGIA NEL CAVALLO ATLETA: TERAPIA CON AGOPUNTURA

Dr.ssa Enza Sanzogni

RELATORE: Dott. Francesco Longo

ANNO ACCADEMICO 2009 – 2010

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INTRODUZIONE

La “schiena” del cavallo atleta è sottoposta a forti sollecitazioni, diverse a seconda dell’attività agonistica svolta, e qualunque patologia ne limiti la mobilità si riflette in riduzioni più o meno evidenti della performance sportiva: al contrario di altre patologie ortopediche di più facile individuazione (zoppie), il dolore legato a patologie del rachide non sempre comporta sintomi precisi e spesso si manifesta con problemi generici di poor performance o “difese” al lavoro da parte del cavallo. Per questo motivo la sua incidenza sulla resa atletica del cavallo dipende molto dalla valutazione soggettiva del cavaliere e dal livello agonistico richiesto. Le patologie del rachide più frequenti nel cavallo coinvolgono il tratto dorso-lombare ma recentemente stanno assumendo sempre maggiore importanza le patologie del tratto cervicale; un discorso a parte riguarda la regione lombo-sacrale e in particolare l’articolazione sacro-iliaca, spesso responsabile di vere e proprie zoppie a carico dei posteriori. I sintomi più frequentemente riportati alla visita di un cavallo con dorsalgia sono: rigidità del dorso, difficoltà nei movimenti laterali o nei cambi di galoppo, riluttanza al lavoro, intolleranza all’imboccatura, difese anomale, resistenza a determinati esercizi, rifiuti o particolari difficoltà sul salto, difficoltà a impegnare il posteriore, movimenti anomali della testa e/o della coda. In alcuni casi non si osservano sintomi o atteggiamenti specifici ma un generale calo di performance o alterazioni comportamentali. In molti casi, anche se l’anamnesi e la visita clinica permettono di sospettare anomalie funzionali della colonna o del bacino, è difficile individuare la sede esatta della patologia; ancora più difficile è stabilire quale sia la causa del dolore, poiché la complessa struttura anatomica del rachide e lo spessore delle masse muscolari rendono difficoltose le procedure diagnostiche tradizionali (radiografie, ecografia, scintigrafia). Negli ultimi anni però si è assistito a un notevole miglioramento nelle tecniche di diagnostica per immagini e ciò ha permesso di individuare lesioni della colonna di cui in precedenza si poteva solo sospettare la presenza; in questo senso ha avuto molta importanza la scintigrafia. La valutazione clinica dei problemi di schiena è spesso associata alla presenza di zoppie: diverse patologie dei posteriori (per esempio desmite prossimale del sospensore o osteoatrite tarsica bilaterale) provocano rigidità di schiena e scarso impulso del posteriore, mimando un problema toracolombare primario. Al contrario, gravi patologie della colonna o del bacino possono provocare alterazioni dell’andatura con alterate concussioni sui posteriori e conseguenti patologie secondarie a carico degli stessi. In questi casi una valutazione oggettiva necessita l’eliminazione della zoppia tramite blocchi anestetici e il successo della terapia a livello toraco-lombare dipende da una corretta terapia delle patologie correlate; in caso contrario il problema presenta delle frequenti recidive. È importante ricordare che la presenza di lesioni riconoscibili con esame radiografico e/o ecografico non comporta necessariamente una patologia a livello clinico: ciò dipende in parte dall’impegno atletico richiesto al cavallo, dalla sua soglia del dolore e dalla sua attitudine. Per questo motivo la diagnostica per immagini va associata a un’indagine clinica approfondita, per esempio tramite blocchi anestetici nelle regioni sospette.

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LA DORSALGIA IN MEDICINA OCCIDENTALE

ANATOMIA ED EZIOPATOGENESI

Dorsalgia è un termine aspecifico che raggruppa diverse patologie in quanto la regione dorsolombare comprende diverse strutture:

•VERTEBRE: sono formate da un corpo vertebrale e da un arco vertebrale, da cui originano i processi spinosi, i processi trasversi e quelli articolari.

•ARTICOLAZIONI: - SINDESMOSI fra i processi spinosi, connessi fra loro tramite i legamenti interspinosi. Sulla sommità dei processi si inserisce il LEGAMENTO SOVRASPINOSO.- ARTICOLAZIONI SINOVIALI fra le faccette articolari di vertebre adiacenti. Sono formate da una capsula, da una membrana sinoviale e da una cavità articolare; le faccette articolari sono ricoperte da cartilagine ialina.- SINFISI fra i corpi vertebrali, formate da un disco intervertebrale fibroso e da un legamento ventrale e uno dorsale.- ARTICOLAZIONE SACROILIACA: è formata dalla sindesmosi fra ileo e sacro e dai LEGAMENTI SACRO-ILIACI DORSALE e VENTRALE

•MUSCOLI: la muscolatura epassiale è formata dal MUSCOLO LUNGHISSIMO DEL DORSO, dai MUSCOLI DENTATI DORSALI (CRANIALE e CAUDALE) e dal MUSCOLO MULTIFIDO; le masse muscolari sono ricoperte dalla FASCIA TORACO-LOMBARE, connessa al MUSCOLO GRANDE DORSALE nella parte craniale e alla FASCIA GLUTEA nella parte caudale.

La dorsalgia ha quasi sempre un’origine ossea o articolare, mentre la muscolatura è coinvolta secondariamente: infatti il dolore osteo-articolare spesso determina la tendenza ad assumere posizioni antalgiche che possono portare all’insorgenza di contratture. Le patologie di più frequente riscontro sono: •Sovrapposizione dei processi spinosi (kissing spines): si tratta di una patologia che coinvolge i processi spinosi delle vertebre dorso-lombari, in particolare nel tratto T13-L2, e i legamenti sopraspinoso e interspinosi. Generalmente sono coinvolti tre o quattro processi spinosi adiacenti; nel 90% dei casi è coinvolto il processo della vertebra anticlinale (T15) e la localizzazione più frequente è T15-T16. Per anni è stata considerata la causa della maggior parte dei problemi di dorsalgia nel cavallo, poiché la sommità dei processi spinosi risulta relativamente semplice da indagare sia radiograficamente che ecograficamente. I quadri clinici vanno dalla semplice sovrapposizione di uno o più processi spinosi a fenomeni più o meno gravi di osteolisi e osteosclerosi e sono classificati secondo una scala di quattro gradi:- I grado: riduzione dello spazio fra 2 processi spinosi- II grado: osteosclerosi dei margini- III grado: osteolisi nelle zone adiacenti ai margini- IV grado: grave rimodellamento osseo (fig. n° 1) Le lesioni di grado III e IV generalmente sono riconoscibili in scintigrafia come aree di aumentata captazione. Clinicamente si osserva dolorabilità intensa alla palpazione in corrispondenza dei processi colpiti e rigidità diffusa della colonna, con riluttanza a compiere i movimenti di ventro, dorso e lateroflessione. Il miglioramento delle tecniche diagnostiche ha permesso

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di dimostrare che spesso queste lesioni sono associate a patologie delle strutture più profonde, per esempio osteoartrite delle faccette articolari. È una patologia molto frequente soprattutto nei purosangue da corsa e nei cavalli sportivi.

Figura 1: Kissing spines IV grado – aspetto radiogarfico

•Osteoartrite delle faccette articolari: spesso coinvolge più vertebre nel tratto T15-L1 e può essere associata ad altre anomalie ossee come sovrapposizione dei processi spinosi, spondilosi, patologie dell’articolazione sacroiliaca; la severità dei sintomi clinici è estremamente variabile e spesso dipende dalle lesioni correlate. Generalmente si osservano tensione muscolare e dolore alla palpazione, ridotta flessibilità della colonna, scarso impegno del posteriore, difese al lavoro e reazioni anomale all’imboccatura. Radiologicamente si possono osservare diversi quadri: sclerosi dell’osso subcondrale, aree di osteolisi nella parte profonda dei processi articolari, irregolarità e proliferazione ossea ai margini della faccetta articolare (osteofiti), aumento dello spazio articolare o riduzione dello stesso fino alla completa anchilosi (fig. n° 2). L’esame ecografico delle faccette articolari richiede l’uso di una sonda convex e può confermare la presenza di osteofiti, il rimodellamento delle faccette e le alterazioni dello spazio articolare; l’uso dell’ecografo permette di eseguire infiltrazioni guidate nella cavità sinoviale (fig. n° 3).

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Figura 2: osteoartrite faccette articolari – aspetto radiograficoM. GIRODROUX†, S. DYSON* and R. MURRAY – “Osteoarthritis of the thoracolumbar synovial intervertebral articulations: Clinical and radiographic features in 77 horses with poor performance and back pain” - Equine vet. J. (2009) 41 (2) 130-138

Figura 3: osteoartrite faccette articolari – aspetto ecografico

•Patologie dei corpi vertebrali e dei dischi intervertebrali: nel cavallo sono rare e di difficile diagnosi. L’esame radiografico delle vertebre a livello toracico è facilitato dalla presenza dei polmoni, mentre risulta difficoltoso in area lombare per la sovrapposizione della muscolatura; l’ecografia può essere utile solo nella regione lombare caudale (a partire da L4), per via transrettale. Le lesioni riscontrabili sono varie:- proliferazione ossea ventrale o laterale (spondilosi): è legata alla presenza di osteofiti e rappresenta una forma degenerativa abbastanza frequente. Di solito coinvolge più corpi vertebrali adiacenti, localizzandosi soprattutto tra T10 e T14 (fig. n° 4).- discospondilite: è una patologia infiammatoria che coinvolge il disco intervertebrale e il tessuto osseo adiacente (testa e fossa vertebrale)- fratture- osteomielite, soprattutto nei puledri

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- sublussazioni congenite o traumatiche Tutte queste patologie possono provocare compressione sul midollo osseo, con alterazioni funzionali neurologiche diverse a seconda della regione colpita e della gravità della compressione. Il caso più frequente è la sindrome di Wobbler, legata a lesioni nervose a livello cervicale, generalmente di origine congenita.

Figura 4: spondilosiJ.M. DENOIX - “Discovertebral pathology in horses” - Equine vet. Educ. (2007) 19 (2) 72-73

•Desmopatie del legamento sovraspinoso: generalmente riguardano la regione toracolombare fra T15 e L3 e si manifestano con edema e dolore locale. Radiograficamente nei casi cronici si possono osservare aree focali radiopache, fratture o rimodellamento osseo nei punti di inserzione del legamento, sclerosi della superficie dorsale dei processi spinosi coinvolti. La tecnica diagnostica d’elezione è comunque l’esame ecografico del legamento: nella valutazione vanno tenute presenti le differenze di spessore nelle diverse zone e la sovrapposizione di altre strutture come la fascia toracolombare. I reperti ecografici più comuni sono: ispessimento del legamento in senso trasversale e verticale, perdita di allineamento delle fibre, aree ipoecogene o iperecogene (mineralizzazione o calcificazione), alterazione della superficie ossea (desmopatie inserzionali) (fig. n° 5).

Figura 5: desmopatia legamento sopraspinoso, aspetto ecofrafico

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•Patologie della regione sacro-iliaca (ASI): sono molto frequenti e clinicamente si manifestano con brevità del passo degli arti posteriori, mancanza di flessione laterale della giunzione lombosacrale, in particolare verso il lato colpito, riscontro termografico di un’area relativamente fredda a livello della tuberosità sacrale. Anche in questa regione l’esame ecografico, sia transrettale che con approccio dorsale, risulta particolarmente utile e permette di visualizzare l’articolazione sacroiliaca (sindesmosi), le ali dell’ileo e i legamenti sacroiliaci. I quadri patologici più frequenti sono rappresentati da rimodellamento osseo dell’ileo e/o del sacro, riduzione dello spazio articolare, presenza di osteofiti, frammentazione periarticolare e desmopatie/entesiopatie del legamento sacroiliaco ventrale. È descritto un approccio radiografico a questa regione, ma prevede il decubito dorsale e quindi l’anestesia generale, con tutti i rischi a essa correlati; inoltre le tuberosità sacrali risultano comunque sovrapposte.

•Osteoartrite lombo-sacrale: si tratta di una patologia emergente la cui diagnosi è stata largamente facilitata dall’utilizzo dell’esame ecografico per via transrettale, che permette di riconoscere la superficie ventrale di L6 e S1, il relativo disco intervertebrale e il canale vertebrale con il suo contenuto (fig. n° 6). L’indagine ecografica può essere estesa cranialmente fino a L4 e permette di visualizzare anche i processi trasversi con i loro legamenti e le radici dei nervi lombari, in particolare del nervo ischiatico. Le patologie più frequenti sono:- anchilosi lombosacrale, con sacralizzazione di L6 (congenita) o anchilosi L5-L6- lesioni degenerative dei dischi intervertebrali (fissurazioni, mineralizzazioni, ernie ventrali)- malallineamento tra le vertebre (sublussazioni congenite o acquisite)- osteoartrosi con rimodellamento osseo e presenza di osteofiti

Figura 6: aspetto ecografico transrettale L6 –S1 in un soggetto normaleJ. M. DENOIX – “DIAGNOSIS AND TREATMENT OF LUMBOSACRAL AND SACROILIAC PAIN IN HORSES”Proceedings of the 10th International Congress of World Equine Veterinary AssociationJan. 28 – Feb. 1, 2008 - Moscow, Russia

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•Patologie muscolari: di solito si tratta di contratture diffuse o localizzate, che possono essere conseguenza di sforzi particolari ma più spesso risultano correlate a patologie osteo-articolari più profonde. La termografia è molto utile in quanto rivela aree di intenso rialzo termico in corrispondenza delle zone colpite. In alcuni casi si osservano invece patologie diffuse (rabdomiolisi, tying up).

•Lesioni del garrese: comprendono fratture traumatiche dei processi spinosi, osteolisi locale, osteomielite o bursite conseguenti a patologie cutanee (mal del garrese). Sono patologie rare e facilmente diagnosticabili con l’esame radiografico e/o ecografico.

DIAGNOSI

I segni clinici del mal di schiena sono molto variabili e potrebbero essere insufficienti, da soli, a differenziare le varie cause della condizione: non sempre è facile individuare esattamente l’area interessata o la patologia specifica, poiché le strutture osteomuscolari sono strettamente correlate fra loro. I sintomi stessi spesso sono aspecifici e si manifestano con alterazioni dell’andatura e delle prestazioni: riluttanza a svolgere particolari movimenti, difficoltà sul salto, difese al lavoro. Spesso la valutazione dei sintomi da parte del cavaliere è soggettiva e dipende molto dalla sua sensibilità, come anche dal livello di prestazioni agonistiche richieste al cavallo. La diagnosi di dorsalgia si basa sull’aspetto clinico e sull’utilizzo di mezzi diagnostici collaterali: radiografia, ecografia, scintigrafia, termografia. Scopo della visita è verificare se esiste un problema localizzato in questa regione, identificare le strutture coinvolte, individuare la patologia in atto e determinare se questa è acuta o cronica, localizzata o diffusa. Spesso è necessario localizzare anche delle zoppie che possono essere associate ai problemi di colonna.

L’esame clinico del rachide si basa sull’ispezione e palpazione:•Ispezione: si valuta la presenza di difetti di curvatura del rachide (scoliosi, lordosi, cifosi), l’allineamento dei processi spinosi, la simmetria e lo sviluppo della muscolatura epassiale, la simmetria delle tuberosità sacrali e delle ali dell’ileo, la conformazione generale, il portamento del collo e della testa, la presenza di fiaccature o peli bianchi soprattutto sul garrese (indice di una sella poco adatta al soggetto).•Palpazione: viene effettuata esercitando una leggera pressione a livello della muscolatura toracolombare, ai lati dei processi spinosi, e a livello di tuberosità sacrali. Si possono individuare zone dolenti, tratti particolarmente rigidi, spasmi, atrofie muscolari, aree con ipertermia; inoltre si valutano le strutture anatomiche sottostanti (processi spinosi, legamento sovraspinoso, etc) e si possono rilevare alterazioni cutanee locali. Esercitando una pressione più decisa lungo i processi spinosi e a livello sternale si valutano i movimenti di ventro e dorsoflessione del rachide, mentre la lateroflessione viene indotta con la palpazione profonda della muscolatura epassiale. La reazione a queste manovre va valutata in base al temperamento e al tipo di cavallo, comunque un soggetto normale reagisce con movimenti di dorso, latero e ventroflessione della colonna senza mostrare risentimento: l’ampiezza dei movimenti dipende dal temperamento e dal grado di flessibilità della colonna. I soggetti con patologie toracolombari reagiscono con movimenti limitati o nulli o al contrario esagerati, reazioni algiche più o meno evidenti (portare le orecchie indietro, tentativi di calciare, digrignamento dei denti, movimenti a scatto della coda), spasmi e irrigidimenti muscolari. Spesso può essere utile valutare la mobilità attiva della colonna con metodi indiretti, per esempio offrendo delle carote e confrontando l’ampiezza e la fluidità dei movimenti sui due lati: lo stesso metodo può essere utilizzato come manovra di stretching. Un cavallo normale dovrebbe raggiungere facilmente la

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grassella lateralmente e flettere il dorso fino a portare la testa fra gli anteriori e mantenere senza difficoltà la posizione (fig. n° 7). La valutazione dinamica della colonna andrebbe eseguita anche con il cavallo in movimento, ma valutare la flessibilità e mobilità della colonna non è sempre facile, salvo che non sussistano vistose alterazioni e/o limitazioni del movimento. Può essere utile valutare il cavallo montato o comunque mentre svolge l’attività che presenta maggiori difficoltà.

Figura 7: F.Desbrosse, JM.Vandeweer – “BACK PAIN AND LAMENESS: A CLINICAL APPROACH TO ASSESS THEIR RELATIONSHIP”Proceedings of the 9th International Congress of World Equine Veterinary AssociationJan. 22 - 26, 2006 - Marrakech, Morocco

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La visita clinica generalmente indica solo la presenza di una problematica a carico della colonna e può essere utile per localizzare la sede del dolore, ma per ottenere una diagnosi eziologica precisa è necessario utilizzare mezzi diagnostici specifici:

•Esame radiografico: permette di identificare le patologie che coinvolgono le vertebre e i loro processi (kissing spines, patologie delle faccette articolari, alterazioni degenerative dei corpi vertebrali, sublussazioni, fratture, osteomieliti). La presenza di grosse masse muscolari e, a livello di bacino, la sovrapposizione delle ossa iliache rende difficile la valutazione radiografica della colonna: fino a pochi anni fa la radiologia permetteva una valutazione obiettiva solo a livello di processi spinosi ed era comunque limitata dalla necessità di ricoverare il cavallo presso una clinica specializzata. Attualmente l’avvento della tecnologia digitale e l’utilizzo di strumenti più potenti permettono di esaminare in modo più completo la colonna e di eseguire uno studio radiografico, sia pur limitato ad alcune aree anatomiche, anche in campo. La regione cervicale rappresenta il tratto più facilmente esplorabile, con la possibilità di ottenere tutte le proiezioni desiderate; l’unica eccezione è rappresentata dalle ultime vertebre cervicali, in particolare C7, per la sovrapposizione della scapola e delle masse muscolari del torace (fig. n° 8). Nel tratto cervicale è anche possibile eseguire una mielografia nel caso si sospetti un malallineamento e una compressione sul midollo - wobbler syndrome (fig. n° 9). A livello toracico è possibile ottenere proiezioni laterali e oblique e visualizzare i procesi spinosi, i processi articolari e i corpi vertebrali (fig. n° 10). La regione lombo-sacrale presenta maggiori difficoltà per la sovrapposizione del bacino: a questo livello è difficile o a volte impossibile ottenere immagini qualitative anche con i migliori strumenti. Un esame completo del bacino richiede il decubito dorsale e quindi l’anestesia generale, con i rischi connessi all’anestesia stessa e soprattutto alle manovre di induzione e risveglio.

Figura 8: aspetto radiografico delle vertebre cervicali

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Figura 9: mielografia della colonna cervical in un soggetto con Wobbler syndrome (compressione del midollo fra C3 e C4)K. J. HUGHES – “Spinal radiography of the horse” - Equine vet. Educ. (2007) 19 (9) 460-462

Figura 10: aspetto radiografico delle vertebre toraciche

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•Esame ecografico: permette di indagare la presenza di patologie a carico dei tessuti molli (legamento nucale, legamento interspinoso) ma anche di individuare anomalie a livello osseo, per esempio osteofiti o fratture dei processi articolari (fig. n° 11), entesiofiti a livello di inserzioni legamentose, etc. L’ecografia è di grande aiuto nell’esaminare il bacino e può sopperire almeno in parte alle difficoltà tecniche della radiologia nell’esame di questa regione: è possibile esaminare alcune parti del bacino (ala dell’ileo, tuberosità ischiatica) alla ricerca di fratture o discontinuità del profilo osseo, seguire il bordo interno dell’acetabolo, esaminare per via transrettale l’articolazione sacroiliaca ed eseguire infiltrazioni ecoguidate della stessa (fig. n° 12).

Figura 11: aspetto ecografico delle faccette articolari nella regione toracica

Figura 12: infiltrazione ecoguidata dell’articolazione sacroiliaca, approccio cranialeJ. M. DENOIX – “DIAGNOSIS AND TREATMENT OF LUMBOSACRAL AND SACROILIAC PAIN IN HORSES”Proceedings of the 10th International Congress of World Equine Veterinary AssociationJan. 28 – Feb. 1, 2008 - Moscow, Russia

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•Termografia: rileva la presenza di zone termicamente attive, che rappresentano focolai di infiammazione, e può essere utile come metodo per individuare le regioni da sottoporre ad approfondimento diagnostico. La termografia è uno strumento ideale per contribuire a differenziare le varie condizioni quando i segni clinici e le modificazioni comportamentali dipendono da un problema localizzato alla schiena, in quanto può individuare sottili (0,1 °C) modificazioni della temperatura e, nei cavalli con problemi del dorso, illustrare una gamma di quadri infiammatori (fig. n° 13).

Figura 13: termografia della colonna

•Scintigrafia: sfrutta la captazione da parte delle regioni e tessuti soggetti a infiammazione composti fosfatici marcati con Tc99m, che forma degli “spot” nei punti in preda a processi infiammatori (fig. n° 14). È un mezzo diagnostico piuttosto costoso e sicuramente più invasivo rispetto ad altri, poiché prevede l’inoculazione di materiale estraneo. Attualmente, visto che i progressi nella tecnica radiologica/ecografica permettono sempre maggiori possibilità diagnostiche, il valore della scintigrafia come mezzo ausiliario nella diagnosi delle patologie della colonna si è molto ridotto; può essere comunque utile per confermare l’importanza di lesioni evidenziate radiograficamente o ecograficamente.

Figura 14: scintigrafia della colonna toracica J.M. DENOIX - “Discovertebral pathology in horses” - Equine vet. Educ. (2007) 19 (2) 72-73

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PRINCIPI DI TERAPIA ALLOPATICA

Generalmente le patologie della colonna richiedono un approccio terapeutico multifattoriale, che comprenda sia terapie mirate a ridurre o abolire il dolore e l’infiammazione e favorire la guarigione, sia un programma di riabilitazione e fisioterapia, sia cambiamenti nel metodo di lavoro e ottimizzazione della bardatura o della sella. Ciò comporta una combinazione di farmaci, manipolazioni e terapie fisiche; fondamentale la collaborazione del cavaliere e/o allenatore. In caso contrario sono frequenti le recidive. Nei cavalli è stata raccomandata e utilizzata una gran varietà di trattamenti: fra questi rientrano gli antinfiammatori sistemici, le iniezioni locali di antinfiammatori, l’agopuntura, la chiropratica, la massoterapia, l’elettrostimolazione, la magnetoterapia, le onde d’urto extracorporee e la modificazione dell’allenamento (attività fisica); le uniche terapie costanti sono state gli antinfiammatori sistemici e la gestione dell’esercizio fisico.

•Trattamenti con farmaci antinfiammatori/antidolorifici sistemici: l’utilizzo di terapie sistemiche in genere viene limitato a episodi acuti, in particolare in caso di contratture muscolari; nelle forme croniche generalmente apporta un beneficio scarso o nullo e comunque di durata limitata. I farmaci più utilizzati sono:- Fans (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei): i più usati nelle patologie di colonna sono FENILBUTAZONE, KETOPROFENE, NAPROSSENE. Il loro impiego per via orale o parenterale per qualche giorno spesso porta a miglioramento della sintomatologia in caso di problemi ossei o articolari. In questi casi possono essere associati a terapie collaterali con condroitin solfato, glucosamina o MSM (metilsulfonilmetano).- steroidi- miorilassanti: sono indicati in caso di spasmi della muscolatura epassiale o dei glutei, ma nel cavallo la loro efficacia sembra piuttosto scarsa. I farmaci più usati sono METOCARBAMOLO e DANTROLENE, entrambi di difficile reperimento: il primo non è disponibile in Italia, il secondo è registrato solo come farmaco a uso umano e per via orale.

•Trattamenti farmacologici locali: molto più efficace rispetto alle terapie sistemiche risulta l’infiltrazione locale, che può essere praticata con diverse modalità:- infiltrazione negli spazi interspinosi del tratto toraco-lombare (generalmente da T12-13 a L1-2): si utilizza una miscela di steroidi a effetto rapido e prolungato, cui talvolta si aggiungono anestetici locali (lidocaina) o sostanze che riducono la sensibilità- infiltrazione paravertebrale nella muscolatura epassiale: per avere un effetto duraturo, i farmaci vanno inoculati nel muscolo multifido. Le sostanze utilizzate sono le stesse impiegate nell’infiltrazione interspinosa- mesoterapia: è una tecnica di iniezione intradermica che, secondo quanto è stato ipotizzato, agisce attraverso le fibre nervose di tipo I e II che possono bloccare la trasmissione del dolore all’interno del midollo spinale. Si possono utilizzare miscele di farmaci (steroidi a rapido effetto, miorilassanti, anestetici) oppure prodotti omeopatici; va assolutamente evitato l’utilizzo di steroidi deposito in quanto inducono danni nel derma con decolorazione del pelo in corrispondenza del punto di inoculo- infiltrazione ecoguidata di steroidi a livello di faccette articolari: l’utilizzo della guida ecografica permette di inoculare il farmaco solo nelle zone interessate da alterazioni patologiche. Generalmente questa pratica è utile soprattutto a livello di vertebre cervicali, mentre in sede toraco-lombare, oltre ad essere più indaginosa, va associata a un trattamento di tutta la colonna in quanto generalmente sdono presenti contratture muscolari e lesioni collaterali

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- infiltrazione di steroidi nell’articolazione sacroiliaca: può essere eseguita alla cieca, individuando dei marker point a livello del bacino, oppure dietro guida ecografica, seguendo un approccio craniale o caudale. L’infiltrazione ecoguidata richiede l’utilizzo di apparecchi di elevata qualità e di sonde penetranti (convex 3,5 – 5 mhrz)

•Trattamenti massofisioterarapici: chiropratica, massoterapia, osteopatia.

•Terapie strumentali: elettrostimolazione con TENS, magnetoterapia, diatermia, onde d’urto. Sono utili soprattutto nel trattamento delle contratture muscolari e nel controllo del dolore ma spesso poco utilizzate per l’effetto transitorio e l’elevato costo delle terapie; le onde d’urto focalizzate possono essere impiegate anche nel trattamento delle lesioni osteoarticolari, a patto di raggiungere la profondità necessaria.

•Modifiche del programma di allenamento e dei metodi di lavoro: è una parte fondamentale nel programma terapeutico di un cavallo con problemi alla colonna e spesso garantisce il successo o l’insuccesso delle altre terapie messe in atto. Ciononstante spesso questo aspetto viene trascurato o praticato solo in modo incompleto, portando a frequenti recidive del problema. Va sottolineato che un lavoro sbagliato o l’utilizzo improprio di aiuti ausiliari sono all’origine della maggior parte dei problemi di schiena nei cavalli atleti. Spesso è utile anche verificare la condizione dei denti e la bardatura del cavallo (imboccatura, sella, finimenti nei soggetti da corsa, da carrozza o da volteggio). Il concetto fondamentale di un esercizio terapeutico consiste nel permettere al cavallo di muovere il dorso in libertà, almeno a inizio lavoro, in modo da allungare la colonna e impegnare muscoli e articolazioni in modo graduale. L’esercizio deve essere studiato in modo da ottenere due scopi: l’allungamento (stretching) della linea superiore e il miglioramento della forza e della flessibilità. I mezzi aiusiliari (redini elastiche, abbassatesta, etc) vanno aboliti o usati solo con grande cautela e da personale qualificato. Spesso è utile inserire dei semplici esercizi di stretching per la mobilizzazione della colonna prima e dopo il lavoro.

•Chirurgia: è possibile correggere chirurgicamente alcune deviazioni vertebrali o ricomporre fratture parziali a livello cervicale, soprattutto nei puledri. Si tratta comunque di interventi complessi che non tutti possono affrontare e con prognosi riservata. Negli anni passati era spesso proposto un intervento chirurgico di resezione dell’apice dei processi spinosi come terapia per la kissing spines; attualmente viene praticato di rado in quanto è stato dimostrato che spesso questa patologia è secondaria ad altre lesioni e che in ogni caso è quasi sempre controllabile con la terapia medica.

•Terapie Non Convenzionali, in particolare Agopuntura.

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LA PATOLOGIA IN MEDICINA TRADIZONALE CINESE

L’approccio della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) a qualunque tipo di patologia dipende da un’accurata e completa diagnosi, che al contrario di quanto avviene nella medicina allopatica non comprende solo la patologia in atto ma riguarda lo stato energetico generale del soggetto e i suoi rapporti con l’ambiente circostante: il soggetto quindi viene esaminato nella sua interezza, considerando non solo i sintomi ma anche le manifestazioni comportamentali, l’ambiente e lo stile di vita. Lo scopo è formulare una corretta “diagnosi energetica”, individuando le situazioni di vuoto o di eccesso in base ai sintomi: solo a questo punto è possibile impostare una terapia mirata non solo sulla patologia ma sul singolo soggetto.

Nel caso specifico del “back pain”, così come per tutte le altre problematiche ortopediche, si sfrutta soprattutto l’effetto antalgico della terapia agopunturale, che elimina sia la componente infiammatoria che quella dolorifica, permettendo il recupero della normale andatura e migliorando le performance sportive. L’Agopuntura agisce sia a livello spinale bloccando la trasmissione presinaptica nei recettori dolorifici, sia a livello centrale tramite il rilascio di endorfine. In alcuni casi, in cui l’origine del problema risiede in un trauma pregresso, il trattamento agopunturale può favorire l’eliminazione dei cosiddetti “engrammi”, schemi di cooperazione di diversi fasci nervosi locali e centrali che vengono modificati come risposta al trauma e spesso restano nella “memoria” anche dopo la guarigione clinica, rendendo la zona colpita più sensibile a traumi successivi. In questi casi si utilizza la tecnica del “circondare il dragone”. Oltre al trattamento dei sintomi specifici la terapia agopunturale è rivolta anche al riequilibrio dell’organismo, con trattamenti sui meridiani o sugli organi o visceri coinvolti. Trattandosi generalmente di problematiche croniche, le patologie della colonna richiedono trattamenti ripetuti; di solito sono necessarie almeno 3-4 sedute a distanza di 5-7 giorni, seguite da sedute di “mantenimento” periodiche, la cui cadenza dipende dalla gravità della patologia e dalla risposta del soggetto. Lo schema terapeutico varia almeno in parte da seduta a seduta, in modo da non sovrastimolare sempre gli stessi agopunti; inoltre lo stato energetico dell’animale viene modificato dalla terapia e va pertanto rivalutato di volta in volta.

La valutazione delle problematiche dorso-lombari, come di qualunque altra patologia, in MTC si basa sulla DIAGNOSI DELLE QUATRO FASI (SI ZHEN), che tradizionalmente comprende: ISPEZIONE, AUSCULTAZIONE ED OLFATTAZIONE, INTERROGATORIO ANAMNESTICO, PALPAZIONE. Mediante queste fasi la visita cinese individua l’origine dello squilibrio all’interno dell’organismo e permette di individuare i meridiani e/o gli organi interessati nella patologia. I dati ottenuti dalla visita vanno interpretati alla luce delle OTTO REGOLE DIAGNOSTICHE in modo da differenziare delle SINDROMI e impostare una terapia.

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LA DORSALGIA IN MTC: DIAGNOSI DELLE QUATTRO FASI- SI ZHEN

•ISPEZIONE: la prima fase della visita permette di conoscere l’attività energetica interna mediante lo studio delle manifestazioni esteriori, in quanto tutto ciò che si manifesta all’esterno è un riflesso dei movimenti energetici degli organi interni. Si prendono in considerazione diversi parametri:

- SHEN (spirito/mente): rappresenta la componente psico-comportamentale, cioè la somma degli aspetti psichici e del carattere di un individuo. Nella valutazione dello shen va posta particolare attenzione agli occhi, alle espressioni facciali e alla mobilità delle orecchie, alla postura e atteggiamento, all’andamento del VASO GOVERNATORE, alla qualità e coordinazione dei movimenti, al comportamento generale, alla reazione verso gli stimoli esterni. In un soggetto normale gli occhi sono vitali e luminosi, le orecchie sono attente e vigili, il corpo ha un buon tono muscolare, i movimenti sono agili; una perdita di Shen si manifesta con astenia, occhi spenti, movimenti lenti, testa e orecchie cascanti.

- TINTA: indica il colore e l’aspetto del tegumento ed è un riflesso esterno dell’equilibrio interno fra Zang-Fu e Xue-Qi. La tinta va inquadrata nell’ambito dei cinque movimenti: verde=legno, rosso=fuoco, giallo=terra, bianco=metallo, nero=acqua.

- MORFOLOGIA: indipendentemente dalle caratteristiche morfologiche specifiche, un corpo solido e forte indica una condizione di normalità e di equilibrio Zang-Fu. Si pone particolare attenzione allo stato di nutrizione, alla conformazione e alla “condizione energetica” o Jing: la situazione ideale è quella di un soggetto che si avvicina il più possibile agli standard di razza. Nella valutazione della morfologia degli animali ha molta importanza l’esame degli ARTI, di cui si valutano la conformazione, gli appiombi, la presenza di lesioni o alterazioni, il tono muscolare, la massa: l’esame si fa sia in stazione che in movimento. Sono molto importanti eventuali difetti di conformazione e/o di appiombi, in quanto possono indicare predisposizioni a patologie: per esempio i garretti vaccini indicano debolezza di RENE.

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In un soggetto che presenta problemi di dorsalgia è particolarmente importante valutare il decorso del DU MAI, osservando il profilo della colonna di lato e da dietro e valutandone la mobilità quando il cavallo cammina. La colonna vertebrale è l’organo di raccordo biomeccanico di tutto il movimento del cavallo e il suo andamento deve seguire una serie di curvature fisiologiche che permettono la giusta funzionalità degli arti, il mantenimento dell’equilibrio, e tutti gli spostamenti del baricentro del soggetto: Testa – C3 = CifosiC4 – C7 = LordosiT1 – T11 = LordosiT12 – L3 = CifosiL4 – S5 = Cifosi Un'alterazione della corretta curvatura dei diversi segmenti, così come la presenza di deviazioni laterali (scoliosi) indica un grave squilibrio biomeccanico: generalmente si tratta di patologie congenite che possono essere correlate a un Jing renale scarso. La presenza di cicatrici, alopecia, zone di pelo bianco o altre anomalie evidenti lungo il decorso del DU MAI può indicare dei blocchi nello scorrere dell’energia, oltre a segnalare quali meridiani hanno subito traumi; la loro localizzazione influenza la terapia, poiché serve a escludere alcuni punti o ad aggiungere una terapia locale specifica. Si valuta anche la TIPOLOGIA del soggetto, con particolare attenzione alla struttura generale: le caratteristiche fisiche vanno messe in relazione al sesso, all’età e alle caratteristiche psichiche per definire la prevalenza Yin/Yang ed eventualmente l’appartenenza a un movimento. La tipologia del soggetto fornisce indicazioni sulle patologie cui è predisposto: FEGATO regge il sistema neuromuscolare, CUORE regge il sistema circolatorio, MILZA regge il connettivo, POLMONE regge il sistema cutaneo, RENE regge il sistema osteo-midollare. La dorsalgia in genere si caratterizza come BI-SINDROME e coinvolge soprattutto la muscolatura e le ossa: per la localizzazione sono generalmente interessati i meridiani principali di VESCICA e VESCICOLA BILIARE, il VASO GOVERNATORE e il VASO CINTURA. Nei casi più gravi si osservano squilibri a livello di organi, in particolare RENE (componente ossea) e FEGATO (componente muscolare).

- UNGHIE: sono l’espressione di FEGATO e di esse si valutano forma, consistenza, elasticità e crescita, presenza di difetti o striature.

- TEGUMENTO: l’aspetto della cute è regolato da POLMONE mentre le condizioni del pelo riflettono la salute di RENE.

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- FACCIA: a questo livello sono presenti aree riflesse che corrispondono agli organi interni, il cui esame può rivelare alterazioni di colore, anomalie della cute e/o dei peli. In particolare si valutano le condizioni di BOCCA, DENTI, LABBRA e NARICI.

- OCCHI: rappresentano l’orifizio di FEGATO e vengono considerati nell’esame dello Shen, ma presentano anch’essi delle aree riflesse legate agli organi le cui funzioni si riflettono direttamente sull’aspetto degli occhi; vanno notati arrossamenti, epifora, presenza di patologie, colore delle mucose oculari. Le singole aree dell’occhio forniscono ulteriori informazioni sullo stato dei singoli organi, sulla base di precise correlazioni. Gli occhi sono legati ai meridiani curiosi YIN CHAO MAI e YANG CHAO MAI che regolano il ciclo sonno-veglia; agli occhi confluiscono diversi meridiani come VESCICA, VESCICOLA BILIARE, STOMACO, TRIPLICE RISCALDATORE.

- ORECCHIE: rappresentano l’orifizio di RENE. Di esse si valutano la forma, il movimento e la temperatura; la parte più interna e quella più vicina alla base devono essere più calde.

- LINGUA: la diagnosi linguale assume molta importanza in MTC. Vengono presi in considerazione il colore, la lucentezza, l’aspetto del cavo orale, l’umidificazione della bocca, la forma e l’induito. Sono riconoscibili delle aree con precise correlazioni agli organi interni. I caratteri della lingua, valutati nel loro insieme, possono indicare delle patologie specifiche: in genere deviazioni o movimenti anomali indicano alterazioni dello Shen, fessurazioni al centro riflettono problemi di assimilazione, il colore rosso indica presenza di calore, il pallore è associato a vuoto di Qi e/o Xue.

- ORGANI GENITALI: si valutano la posizione, le secrezioni, la presenza di malformazioni o neoformazioni, l’aspetto dell’ano. L’ano assume particolare importanza in quanto rappresenta la porta del Po, cioè l’aspetto vegetativo e l’età biologica del soggetto.

•AUSCULTAZIONE E OLFATTAZIONE: consiste nel valutare i suoni e gli odori emessi naturalmente dall’animale. Nel caso specifico del back pain va posta particolare attenzione alla presenza di scricchiolii articolari (indice di patologie locali) e al digrignare di denti (indice di nervosismo). Nella valutazione generica del soggetto si prendono in considerazione le eventuali vocalizzazioni dell’animale (espressione della Zhong Qi e del Qi di FEGATO e CUORE), il RESPIRO e la presenza di tosse, la MASTICAZIONE come indice

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della funzionalità di STOMACO, la presenza di SINGHIOZZO o ERUTTAZIONE (manifestazioni di QI CONTROCORRENTE), la presenza e il tipo di BORBORIGMI. Per quanto riguarda l’ODORE, si valuta sia l’odore generale del corpo dell’animale, legato alla sua condizione energetica, sia la presenza di odori anomali a livello di bocca, naso, feci, urine, orecchie, genitali, eventuali secrezioni purulente.

•INTERROGATORIO ANAMNESTICO: ha lo scopo di ricostruire l’evoluzione della patologia e di raccogliere informazioni sul carattere, il comportamento e le attitudini psichiche del soggetto, al fine di individuare non solo la patologia in atto ma lo stato energetico del soggetto nel suo insieme e impostare una terapia che miri al riequilibrio globale. La prima fase dell’interrogatorio anamnestico indaga il MOTIVO DELLA VISITA: vengono raccolte informazioni sulle condizioni attuali, sulla patologia in atto, sull’eventuale diagnosi occidentale e sulle terapie in atto o precedenti, tradizionali o non convenzionali. L’anamnesi vera e propria non è sempre semplice nei cavalli, animali sottoposti a frequenti cambi di proprietà e di cui spesso non si conosce l’origine: se possibile è utile avere informazioni sul LUOGO DI ORIGINE (il clima, il territorio, gli usi e i costumi, i metodi di allevamento sono diversi da regione a regione e condizionano la salute dell’animale) e su eventuali problemi di SVILUPPO E CRESCITA. Nella maggior parte dei casi però è possibile raccogliere un’anamnesi solo sulle condizioni attuali del soggetto, su come viene gestito, sulla tipologia di lavoro svolto e sulle problematiche comportamentali e/o fisiche riscontrate. È importante anche richiedere informazioni sull’alimentazione ed eventuali problematiche a essa connesse.

•PALPAZIONE: è la fase più importante e serve a valutare la condizione dei fluidi corporei (Yin), la temperatura (Yang), la sensibilità (Qi) nelle diverse regioni del corpo. La palpazione inizia dalla CUTE alla ricerca di patologie esterne, lesioni, anomalie; nello stesso tempo si valutano lo stato di idratazione della cute, lo stato del mantello, la temperatura corporea generale e delle singole regioni, la sensibilità locale. Sfiorando la cute si riesce ad apprezzarne lo stato di secchezza o umidità (condizione dei fluidi corporei - YIN), la presenza di sudore, la presenza di desquamazioni; comprimendo più forte si possono apprezzare edemi e gonfiori. La localizzazione delle lesioni fornisce informazioni sul meridiano coinvolto e indica in quale punto la circolazione energetica risulta alterata o interrotta. Particolare attenzione va posta alla presenza di cicatrici. Successivamente si effettua la palpazione dei singoli distretti corporei: TORACE, ADDOME, ARTI (sede della polarizzazione energetica e sorgente dell'energia Yang), BOCCA, NASO, ORECCHIE. La fase successiva prende in considerazione le linee e i punti energetici dell’organismo mediante la palpazione dei MERIDIANI e di alcuni AGOPUNTI, in particolare i punti BACK SHU, i punti MU, i punti TING e i cosiddetti PUNTI DIAGNOSTICI; questi ultimi sono particolarmente utili nel cavallo poiché una loro reattività anomala permette di evidenziare la sede e le strutture coinvolte nelle patologie degli arti e del tronco. La palpazione dei punti sensibili e riflessi si fa passando i polpastrelli oppure con un oggetto duro a punta smussa, facendo passaggi sempre più profondi: in genere si parte dalla testa e si segue il decorso dei meridiani principali (GROSSO INTESTINO, STOMACO, TRIPLICE RISCALDATORE) lungo il collo. Sul collo sono dislocati molti punti diagnostici per le patologie degli arti. A partire dalla sommità della scapola si valutano i BACK SHU ai lati della colonna, partendo da BL 13 (Fei Shu) subito dietro la scapola: si scorre con la mano o con le dita nella direzione del pelo e si valutano aree sensibili, depressioni o rilievi. I Back Shu più significativi sono quelli compresi fra BL 17 (Ge Shu) e BL 20 (Pi Shu). Dalla colonna ci si porta sulla groppa e si segue il decorso dei meridiani VESCICA e VESCICOLA BILIARE lungo l’arto posteriore; anche in queste regioni si individuano punti diagnostici

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per le patologie del posteriore. In seguito si verifica il decorso di VASO GOVERNATORE e VASO CONCEZIONE, con particolare attenzione ai punti MU. Al termine della palpazione del tronco sui due lati, si valutano i TING dei meridiani posteriori e dei meridiani anteriori sulle corone. Per quanto riguarda le patologie del dorso, i punti da valutare con maggiore attenzione sono i BACK SHU, che possono presentare una reattività locale legata alla patologia o riflettere gli squilibri energetici degli organi associati. Vanno palpati con attenzione anche i principali punti del VASO GOVERNATORE nel tratto toraco-lombare e i punti extrameridiano vicini.

Durante la palpazione si valuta il movimento degli anteriori, spingendo sulle spalle, e dei posteriori, facendo leva sulla base della coda: in questo modo si verifica la mobilità delle parti e la presenza di scricchiolii.

Nel capitolo della palpazione viene compreso anche l’ESAME PULSOLOGICO, cioè la valutazione dei cosiddetti polsi, espressione delle condizioni energetiche degli organi Zang/Fu e del rapporto Xue/Qi; esso fornisce inoltre un importante indice prognostico e serve a valutare l’evoluzione della patologia e la risposta alla terapia. Nella valutazione della qualità dei POLSI (ritmo e qualità energetica) va tenuto conto del ritmo circadiano di prevalenza dei vari organi, nel senso che nell’orario di massima attività di un organo il polso corrispondente risulta fisiologicamente più forte. Altri fattori che possono influire sulla qualità dei polsi sono il sesso, l’età, la costituzione, gli sforzi psicofisici, l’alimentazione, l’ambiente, la stagione. Nel cavallo spesso è difficile rilevare i polsi dai vasi periferici per cui si utilizza una trasposizione sull’operatore o sul proprietario, che appoggiano una mano sul costato dell’animale. I caratteri fondamentali del polso sono otto:- situazione: superficiale/profondo- forma: grande/piccolo- consistenza: pieno/vuoto- ritmo e velocità: rapido/lento Il polso normale è regolare, forte, persistente, non troppo superficiale né profondo, non troppo lento: le alterazioni si manifestano in relazione a diversi fattori eziopatogenetici e allo stadio della patologia.

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LA DORSALGIA IN MTC: DIAGNOSI DELLE OTTO REGOLE – BA GANG

Una volta effettuata la diagnosi secondo le quattro fasi, i dati raccolti permettono di inquadrare la patologia secondo le OTTO REGOLE DIAGNOSTICHE e di classificarla in relazione a quattro coppie di termini:

•Interno / Esterno: si riferisce alla localizzazione della patologia all’interno dell’organismo ed ha valore prognostico, in quanto una patologia “esterna” che coinvolge solo gli strati superficiali (pelle, muscoli, meridiani) ha sicuramente una prognosi migliore rispetto a una patologia che coinvolge gli organi interni. In genere la dorsalgia si caratterizza come patologia “esterna”, provocata da fattori patogeni esterni e localizzata soprattutto a livello muscolare e scheletrico; spesso è associata a squilibri e fenomeni di stasi sui meridiani ma raramente si osserva un coinvolgimento degli organi interni.

•Freddo / Calore: questi termini descrivono qualitativamente la natura della perturbazione che risulta causa di una sindrome e delle conseguenti manifestazioni cliniche.

•Pieno / Vuoto: è una valutazione dei rapporti reciproci tra Zhen QI e Xie QI e definisce lo stato energetico esistente in una zona, in un meridiano o in un organo. Le sindromi da pieno generalmente rappresentano la conseguenza di uno scontro fra il Qi del corpo e un fattore patogeno esterno o interno: l'invasione di fattori patogeni esterni porta alla disfunzione degli organi Zang-Fu, che provoca la ritenzione di secrezioni patologiche, come catarro, liquidi, umidità e stasi sanguigna. Le patologie da vuoto dipendono invece da un deficit, congenito o più spesso acquisito, a livello di Yin, Yang, Qi, Xue, Jing, Liquidi corporei e organi Zang-Fu.

•YIN / YANG: rappresenta la sintesi dei precedenti ed esprime la polarità del soggetto e della patologia:- SOGGETTO: sono considerati soggetti YIN gli animali tranquilli, poco inclini al movimento, poco socievoli, anziani, con scarsa energia, mentre sono considerati YANG gli animali giovani, con un buon livello energetico, agitati, a volte aggressivi. - AMBIENTE: una condizione Yang presuppone un’alimentazione adeguata, un ambiente quanto più possibile “naturale” per il soggetto e un rapporto equilibrato con l’uomo e altri animali; una condizione Yin è caratterizzata da alimentazione eccessiva o comunque non adeguata, rapporto squilibrato con il proprietario/gestore e con altri animali, ambiente innaturale per il soggetto.- MALATTIA: una patologia Yin ha andamento cronico ed evoluzione lenta, con segni di “freddo” (stasi energetica) e alterazione strutturale degli organi, mentre una patologia è definita di tipo Yang quando è acuta, a rapida insorgenza, con segni di calore (febbre) e senza compromissione della struttura degli organi colpiti.

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LA DORSALGIA IN MTC: CORRELAZIONI ANATOMOFUNZIONALI

Il meridiano più strettamente connesso alla colonna, sia in termini anatomici che dal punto di vista funzionale è il DU MAI o VASO GOVERNATORE: come tutti i meridiani curiosi di prima generazione tranne DAI MAI origina da RENE e si porta al punto CV 1 (Hui Yin). Il decorso diventa poi abbastanza complesso: il ramo principale parte da GV1 (Chang Qiang) e decorre lungo la colonna vertebrale fino a GV 28 (Yinn Jiao) sul labbro superiore. Da GV1 (Chang Qiang) parte anche il meridiano LUO di DU MAI, che passa sotto la colonna vertebrale fino a GV 16 (Tian Men): esso forma due branche che si estendono ai lati della colonna fino al collo e si disperdono alla sommità della testa; nella regione della scapola alcune branche si connettono al meridiano di VESCICA mentre un altro ramo decorre attraverso i genitali e continua fino ai glutei per tornare poi verso RENE. Il ramo interno parte da CV 1 (Hui Yin), passa da CV 2 (Qu Gu) e CV 8 (Shen Que) per poi raggiungere CUORE e terminare su BL 1 (Jing Ming); da qui parte un altro ramo che raggiunge la sommità del cranio e penetra nel cervello. Il Du Mai è il vaso del governo e dell’ispezione, infatti l’ideogramma Du significa: “governare, controllare, regolare”; più in specifico, il radicale di sinistra indica una pianta con radice che svetta verso l’alto (secondo alcuni si tratta di una pianta di fagiolo, la cui forma richiama il Rene, e quindi l’origine ancestrale del vaso), mentre il radicale di destra in alto raffigura la mano destra (simbolo del comando) e in basso l’occhio (simbolo del guardare e dell’ispezionare, del controllare). L’ideogramma nel complesso starebbe a significare: ”controllare la crescita attraverso la mano destra e l’occhio”. Viene considerato un meridiano “maschile”: infatti rappresenta la forza fisica e mentale, la capacità di governare e dirigere. È anche il canale della comunicazione e regola l’attività comportamentale del soggetto. Il Du Mai è il mare dello Yang, tonifica il RENE Yang, rinforza il rachide, elimina il Vento esterno e interno, nutre Midollo e Cervello con il Jing renale: esso coordina tutta l’attività dei meridiani Yang, che convergono su GV 14 (Da Zhui), e rafforza lo yang di tutto il corpo. In particolare tonifica lo yang del rene e agisce sulla schiena, nutrendo la colonna vertebrale e tonificando midollo e cervello. A livello terapeutico il DU MAI è utilizzato in diverse situazioni cliniche:- patologie con difficoltà nella circolazione del QI- patologie che necessitano un apporto di energia yang- dolore lombare, soprattutto se associato a punti di VESCICA e se coinvolge la muscolatura paravertebrale- rigidità della colonna e degli arti, atrofia, paralisi, emiparesi legate a problemi spinali- rigidità del collo- febbre, rinorrea- convulsioni, tremori, vertigini, epilessia: in particolare GV 20 (Bai Hui) ha effetto calmante- patologie genitourinarie: ritenzione urinaria, incontinenza, sterilità- emorroidi, prolassi rettali

Il meridiano DU MAI viene attivato mediante i punti di comando: - SI 3 (Qian Chan Wan): punto di apertura- punti del ramo esterno da GV1 (Chang Qiang) a GV 28 (Yinn Jiao)- punto LUO GV1 (Chang Qiang) I punti di comando agiscono soprattutto su schiena, colonna vertebrale, parte dorsale della testa e del collo: possono essere utilizzati per tonificare lo Yang di RENE e fortificare la schiena, per espellere il vento interno ed esterno (soprattutto dal livello Tai Yang), per nutrire la colonna e il cervello. Secondo la metodologia classica in MTC una

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terapia che coinvolge i meridiani straordinari prevede l’associazione di due di essi: il DU MAI viene generalmente associato a YANG QIAO MAI, il cui punto di apertura è BL 62 (Shen Mai). YANG QIAO MAI controlla l’attività muscolare, regola il tono della muscolatura esterna nei posteriori ed è utile in caso di lombalgia. A seconda delle problematiche cliniche possono DU MAI può essere associato ad altri meridiani curiosi, come DAI MAI o YANG WEI MAI, i cui punti di apertura sono, rispettivamente, GB 41 (Zu Lin Qi) e TH 5 (Wai Guan).

Un altro meridiano curioso correlato alla colonna è il DAI MAI o VASO CINTURA: esso parte da GV 4 (Ming Men) e lo collega a CV 8 (Shen Que) passando da BL 23 (Shen Shu), LR 13 (Zhang Men), GB 26 (Dai Mai) GB 27 (Wu Shu) e GB 28 (Wei Dao). Dal punto di vista embrionario origina dal muscolo ancestro ed ha una forte azione sulla muscolatura: è l’unico meridiano che scorre orizzontalmente ed è in grado di connettere e armonizzare tutti gli altri meridiani. La funzione principale di Daimai è quella di armonizzare FEGATO e VESCICOLA BILIARE nelle sindromi da pieno; esso inoltre disperde l’umidità-calore dai genitali, agisce sulla circolazione degli arti posteriori e coordina l’attività del posteriore con il treno anteriore, regola la circolazione del QI nel meridiano di STOMACO, agisce sui fianchi, regge la contrattilità dei muscoli. Clinicamente viene utilizzato in caso di:- cefalee temporali- bruciore e difficoltà alla minzione- pienezza e distensione dell’addome- cattiva circolazione agli arti posteriori con arti freddi- debolezza e atrofia o contratture degli arti (elasticità al bacino)- squilibrio fra treno anteriore e posteriore- per dare spinta la posteriore (cavalli da reining, da salto e da dressage, trottatori)- dolore ai fianchi- irregolarità nel ciclo estrale e problemi ginecologici in genere; protegge RENE e Utero- problemi immunitari (dermatiti allergiche)- cheratiti, patologie oculari Viene attivato tramite i punti di comando GB 41 (Zu Lin Qi), punto di apertura, e TH 5 (Wai Guan), punto di chiusura.

A livello della colonna decorre anche una parte del meridiano di VESCICA: in particolare nella zona dorsolombare si trovano i punti BACK SHU – da BL 13 (Fei Shu) a BL 30 (Bai Huan Shu) - e i punti a essi correlati del RAMO ESTERNO - da BL 42 (Po Hu) a BL 52 (Zhi Shi). Il meridiano in questione svolge numerose funzioni correlate all’escrezione dei prodotti impuri, all’equilibrio dei liquidi e alla sfera riproduttiva, ma è direttamente coinvolto con le funzioni e le patologie di colonna in seguito alle correlazioni anatomiche. In particolare i punti BACK SHU possono essere utili durante la visita clinica sia come punti diagnostici per i meridiani associati che come punti di sensibilità locale; nella fase terapeutica possono essere sfruttati come punti locali o adiacenti oppure per tonificare gli organi e i visceri eventualmente coinvolti nella patologia in atto.

In MTC la colonna vertebrale è connessa, in senso embriogenetico, a RENE: essa, infatti, presenta una componente osteo-articolare e racchiude il midollo spinale, strutture entrambe collegate a questo organo da una comune origine embrionaria: “I Reni sono il ricettacolo delle sorgenti creatrici, l’essenza del sangue e di tutte le materie creatrici; all’esterno si rivelano nei peli, all’interno nelle ossa” (So Wen, 9). La loro funzione è quella di assicurare movimento e protezione: “Alla creazione dell’essere vi è prima l’essenza vitale, poi si formano il cervello e il midollo. Le ossa formano in seguito un'armatura per il

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cervello e il midollo” (So Wen, 10). Nell’assicurare il movimento, le ossa sono strettamente connesse ai muscoli con cui formano un’importante unità funzionale: la contrazione dei muscoli è regolata da FEGATO e VESCICOLA BILIARE, mentre il loro trofismo dipende da MILZA.

LA DORSALGIA IN MTC: DIAGNOSI EZIOPATOGENETICA E TERAPIA

Secondo la MTC, il “back pain” viene classificato come una SINDROME OSTRUTTIVA DOLOROSA (BI-SINDROME), una patologia che impedisce il normale fluire dell’energia nel corpo, creando un’ostruzione a livello di Qi o Xue. La patologia si instaura a seguito dell’invasione di fattori patogeni esterni in un soggetto in cui l’energia difensiva è temporaneamente ridotta: la riduzione dell’energia Wei qi, legata a un vuoto di Qi o Xue, permette l’invasione dei patogeni e la loro penetrazione fra pelle e muscoli, con ostacolo alla circolazione energetica e ristagno lungo i meridiani. Si tratta pertanto di patologie “esterne” che coinvolgono gli “strati” superficiali e non gli organi interni: in particolare risultano interessati muscoli, tendini, ossa e articolazioni, con quadri clinici che comprendono dolore intenso e localizzato, difficoltà di movimento, rigidità e indolenzimento muscolare che peggiorano con il riposo, talvolta deformazione anatomica. Il deficit funzionale si manifesta come conseguenza del deficit di Qi, mentre il dolore è tipicamente associato a ristagno di Xue.

I patogeni esterni coinvolti nell’eziologia delle Bi-sindrome sono rappresentati dai fattori climatici VENTO, FREDDO e UMIDITA’: la prolungata esposizione ai patogeni rappresenta il fattore causale principale. Il vento è l’agente eziologico più dannoso e spesso è associato agli altri; come vento vanno considerati anche gli improvvisi cambiamenti di clima con incapacità di adattamento dell’organismo. Spesso è facile individuare dei fattori predisponenti come sforzi intensi, situazioni stressanti, movimenti ripetitivi sotto sforzo che indeboliscono una specifica regione, vuoto di xue/yin che riduce l’apporto nutritivo ai meridiani, incidenti o traumi locali, problemi emozionali come la collera o la rabbia che portano a cattiva nutrizione dei meridiani, vuoto di RENE o FEGATO con stagnazione di xue a livello di ossa, legamenti e tendini e successivo accumulo di Tan.

Secondo il So Wen la classificazione delle Sindromi Ostruttive Dolorose (S.O.D.) si basa sull’agente eziologico prevalente. Si distinguono cinque diversi stati patologici:- S.O.D DA VENTO O MIGRANTE (Xing Bi): si manifesta con infiammazione e dolore acuti a livello di articolazioni e muscoli, con movimenti limitati. Come in tutte le patologie da vento il dolore è tipicamente migrante da un distretto all’altro (“pain wanders”) e peggiora con l’esposizione al vento; la lingua è pallida, con induito sottile, il polso è rapido e galleggiante.- S.O.D DA UMIDITA’ (Zuo Bi): la patologia ha sede fissa e provoca dolore, infiammazione e gonfiore di una o più articolazioni, con pesantezza e rigidità degli arti; generalmente si osserva un peggioramento in situazioni ambientali in cui prevale l’umidità. La lingua presenta induito pallido e untuoso, il polso è lento e scivoloso.- S.O.D DA FREDDO (Tong Bi) è caratterizzata da dolore intenso in un’articolazione o in un distretto muscolare, con movimenti parzialmente limitati e difficoltosi. La lingua è violacea, il polso è teso e lento. - S.O.D. DA CALORE (Re Bi): si manifesta con i sintomi tipici di una grave infiammazione localizzata - dolore intenso alle articolazioni, calore gonfiore e arrossamento a comparsa improvvisa. A volte si osserva rialzo termico. In genere rappresenta un peggioramento della forma da umidità. La lingua è arrossata con patina giallastra, il polso e forte e rapido.

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- S.O.D DELLE OSSA: ha un decorso cronico ed è associata a ipotrofia muscolare, deformazione articolare e ossea, calcificazioni tendinee. E’ una forma estrema di flegma che deriva dalla cronicizzazione di una delle patologie precedenti oppure rappresenta una recidiva di vecchi traumi. Rispetto alle altre forme di BI-sindrome è più profonda e coinvolge anche gli organi interni; la causa è una grave ostruzione di Qi e Xue. L’ostruzione di Qi provoca un blocco della circolazione energetica sui meridiani, mentre la stasi di Xue porta rigidità e dolore nel punto interessato come conseguenza dello scarso nutrimento. È sempre accompagnata da vuoto di RENE e FEGATO con ritenzione di flegma: se prevale il coinvolgimento di FEGATO si osservano patologie ai tendini e legamenti mentre se prevale l’interessamento di RENE si osservano patologie che coinvolgono le ossa. Le patologie ossee si manifestano con artrosi e deformazione articolare e sono legate a interessamento di RENE, con deficit di Qi, di Yang o di Yin dello stesso: in medicina occidentale corrispondono a quadri di kissing spines, patologie delle faccette articolari, artrosi sacroiliaca o lombosacrale, discospondilite o spondilosi, che nell’insieme rappresentano la maggior parte delle patologie della colonna. Le patologie che coinvolgono il RENE YANG si manifestano clinicamente con difficoltà di movimento, sensazione di freddo al dorso e alle estremità, ricerca del caldo: la lingua è pallida, il polso profondo e debole. Se prevale un deficit di RENE YIN o un deficit di QI di RENE prevalgono quadri degenerativi cronici a livello osteo-articolare; la lingua si presenta arrossata, il polso è profondo e debole. Le Bi Syndrome da vento, umidità, calore e freddo sono considerate patologie da eccesso (pieno), mentre la S.O.D. delle ossa è una patologia da deficit (vuoto).

Secondo altri testi la classificazione si basa sul tessuto colpito:- S.O.D. della pelle: è coinvolto il POLMONE e prevale la percezione del freddo. Clinicamente si manifesta come una dermatite.- S.O.D. dei vasi: si osserva una stasi di xue come conseguenza di un blocco di CUORE, con flogosi al livello di arterie e vene- S.O.D. dei tendini: deriva da un blocco energetico in FEGATO e l’aspetto tipico è la rigidità muscolare ma talvolta si osservano quadri di neuralgia- S.O.D. dei muscoli: può prevalere la debolezza, come espressione di un vuoto di MILZA, oppure la flogosi muscolare (crampi, contratture), come conseguenza di problematiche di FEGATO o VESCICOLA BILIARE- S.O.D. delle ossa: coincide con la classificazione precedente.

La terapia delle S.O.D. in senso cinese si basa sulle seguenti finalità:- ELIMINARE IL FATTORE PATOGENO: in particolare espellere il vento, eliminare l’umidità e disperdere il freddo, che rappresentano i patogeni esterni coinvolti- ELIMINARE LA STASI DI XUE E QI- TRATTARE IL MERIDIANO O L’ORGANO COLPITO- TONIFICARE RENE E DU MAI per rafforzare la Wei Qi difensiva La scelta dei punti viene fatta comprendendo PUNTI GENERALI, PUNTI DISTALI, PUNTI LOCALI, PUNTI ADIACENTI.

- PUNTI GENERALI: agiscono tonificando gli organi e i tessuti coinvolti (in base alla visita) e favorendo la libera circolazione di Qi e Xue. Generalmente nei problemi di schiena i punti generali più usati sono i back shu del tratto dorsale, in particolare BL 17 (Ge Shu), BL 18 (Gan Shu), BL 20 (Pi Shu), BL 23 (Shen Shu). Trattandosi di patologie che coinvolgono il VASO GOVERNATORE, sono molto usati i punti cardinali relativi: SI 3 (Hou Xi) associato a BL 62 (Shen Mai) o GB 41 (Zu Lin Qi). Sempre in relazione a VASO GOVERNATORE si utilizzano spesso i punti che portano yang sul meridiano: GV 1 (Chang Qiang), GV 14 (Da Zhui), BL 1 (Jing Ming) associato a BL 67 (Zhi Yin).

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- PUNTI DISTALI: sono situati sotto le articolazioni del gomito e della grassella, trattano i problemi degli arti ed eliminano la stasi del Qi. I più utilizzati nelle dorsalgie sono BL 40 (Wei Zhong), BL 59 (Fu Yang), BL 60 (Kun Lun) e BL 62 (Shen Mai).

- PUNTI ADIACENTI: sono punti dei meridiani adiacenti alla zona colpita o punti del meridiano accoppiato sul livello energetico. Nel caso specifico del back pain i più indicati sono BL 23 (Shen Shu) e GB 31 (Feng Shi).

- PUNTI LOCALI: sono punti di meridiano o extra-meridiano situati nella zona interessata. Sono considerati punti locali per il trattamento della dorsalgia tutti i punti della linea dei Back shu, da BL 17 (Ge Shu) a BL 30 (Yu Huan Shu), GV 3 (Yao Yang Guan), ZAO BAI HUI (ex), SHEN SHU – SHEN PENG – SHEN JIAO (ex); per il trattamento delle patologie di bacino sono indicati GB 29 (Ju liao) e GB 30 (Huan Tiao). Se nel corso della visita vengono individuati dei punti dolenti (AH SHI), questi vanno trattati sempre, sia che si tratti di punti di meridiano sia che siano punti extrameridiano o senza precisa localizzazione. Sono spesso molto sensibili per cui nella prima seduta è meglio trattarli con digitopressione o con la moxa; a volte nelle prime 48 ore ci può essere un peggioramento. I diversi tratti della colonna vertebrale coinvolti nel back pain possono evidenziare patologie specifiche, legate alle diverse caratteristiche anatomiche: •TRATTO TORACICO. Questo settore della colonna va considerato come parte integrante della gabbia toracica; esso deve permettere i movimenti di flessione, estensione, latero - flessione, rotazione e traslazione, nei limiti posti dai rapporti fra colonna, sterno e diaframma. A questo livello possono verificarsi “sublussazioni vertebrali” che determinano riduzione dell’ampiezza dei movimenti. La PALPAZIONE della colonna toracica si effettua a livello dei due rami (interno ed esterno) del canale di VESCICA e lungo il decorso del VASO GOVERNATORE: in base allo specifico segmento colpito è possibile impiegare nella terapia i corrispondenti agopunti del Vaso Governatore, del meridiano della Vescica Urinaria, e soprattutto il sistema di punti paravertebrali Hwato Jiaji.

•TRATTO LOMBARE. Questo settore della colonna vertebrale è da considerarsi come l’organo propulsore del movimento di tutto l’animale; esso effettua, tra gli altri, i movimenti fondamentali di flessione ed estensione della colonna, paragonabili alle fasi di carica e scarica di una molla. La patologia più tipica di questo tratto è rappresentata dalla “sindrome del dlore cronico lombare”; secondo la MTC si tratta di una tipica Bi Syndrome dovuta a un blocco della circolazione di Qi e di Xue che inizialmente interessa solo la componente muscolare e più precisamente colpisce il lunghissimo del dorso e la fascia lombodorsale. Quando la contrattura di questi muscoli perdura viene coinvolto il tensore della fascia lata che determina l’alterazione del movimento; inoltre il persistere della contrattura genera un disallineamento dei corpi vertebrali con profonde conseguenze sull’andatura. Alla PALPAZIONE risulta particolarmente sensibile il ramo interno di VESCICA compreso tra BL 21 (Wei Shu) e BL 25 (Da Chang Shu); inoltre sono apprezzabili la forte contrattura e il dolore dei muscoli lombari. Dal punto di vista terapeutico risultano utili i punti locali di DU MAI, come GV 3 (Yao Yang Guan) o GV 4 (Ming Men), e gli extragopunti ZAO BAI HUI, SHEN SHU, SHEN PENG, SHEN JIAO, BL 40 (Wei Zhong), GB 27 (Whu Shu), GB 34 (Yang Ling Quan), CV 4 (Guan Yuan). Sono particolarmente utili l’elettroagopuntura e l’applicazione della moxa, preferibilmente mediante un'apposita scatola di legno.

Le patologie di colonna nel tratto lombare vanno differenziate dalla cosiddetta “sindrome endocrina” che colpisce le cavalle in attività agonistica e si manifesta con

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alterazioni psico-comportamentali associate al ciclo estrale, generelmente in assenza però di quadri patologici specifici a livello ovarico: in questo caso la causa risiede in uno squilibrio di RENE e dell’asse endocrino provocati dallo stress agonistico e dalla mancata attività riproduttiva. Clinicamente si osservano dolore lombare che si estende ai posteriori, eccessiva sensibilità dell’area lombosacrale e coccigea, rigidità della colonna, dolore e tensione a livello della fossa paralombare.Nella terapia vengono utilizzati gli agopunti BL 1 (Jing Ming) associato a BL 67 (Zhi Yin), BL 23 (Shen Shu) trattato con idro o emoagopuntura, BL 51 (Huang Men), TH 4 (Yang Chi), GB 25 (Jing Men), GB 27 (Wu Shu), GV4 (Ming Men), ZAO BAI HUI; sono molto utili l’applicazione locale della Moxa e il massaggio transrettale dell'utero, effettuato a mano aperta applicando una pressione intensa e uniforme su tutto il corpo dell'utero. Esistono anche dei rimedi fitoterapici specifici: Red Lady Plus - Calm The Mind®

•TRATTO SACRALE. L’osso sacro, derivato dalla fusione di cinque vertebre, assume una notevole importanza in MTC rappresentando la parete dorsale del Dan Tian (il Campo di Cinabro Inferiore), una sorta di camera interna al bacino che tesaurizza le energie ancestrali e che contiene la Camera del Jing (utero nella femmina, prostata nel maschio). La sua funzione è quella di permettere l’oscillazione dell’ileo e la trasmissione del movimento in avanti verso L6; inoltre deve permettere alle vertebre coccigee di fungere da timone per tutta la colonna. Il sacro può andare incontro a “malposizioni” che si riflettono immediatamente sul movimento basculatorio del bacino con grave compromissione dell’andatura. L’esplorazione manuale di questa regione evidenzia l’alterata posizione del sacro con le conseguenti tensioni che si generano tra il sacro stesso e l’ileo. La terapia specifica prevede l’impiego di Zao Bai Hui e degli agopunti cosiddetti Liao, termine che significa ‘foro’ e che si riferisce ai forami sacrali: BL 31 (Shang Liao), BL 32 (Ci Liao), BL 33 (Zhong Liao), BL 34 (Xia Liao); è consigliata l’applicazione della moxa sulla sommità degli aghi così da sfruttare l’effetto rilassante e tonificante del calore.

MATERIALI E METODI

Scopo del presente lavoro è verificare l’efficacia dell’Agopuntura nel trattamento dei problemi di colonna nel cavallo atleta, al fine di dimostrare se e fino a che punto questo tipo di approccio possa sostituire le terapie allopatiche tradizionali o essere utilizzato come terapia complementare nella preparazione atletica prima delle competizioni. Quest’ultimo aspetto risulta particolarmente attuale visto che le organizzazioni equestri nazionali e internazionali (FISE – FEI) stanno spingendo una politica di “clean sport”, con una lotta decisa al doping sui cavalli atleti: è chiaro come la possibilità di offrire una terapia valida e “doping-free” possa risultare interessante per i veterinari ippiatri impegnati nel settore agonistico.

Lo studio clinico è stato effettuato su soggetti la cui anamnesi riportava problemi di colonna a livello toraco-lombare o sacro-iliaco: alcuni di essi erano stati trattati in

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precedenza con terapie allopatiche, dall’autore stesso o da altri colleghi. Solo un soggetto è stato sottoposto (in sede di compravendita) a un esame approfondito a livello di colonna e risulta affetto da Kissing spines. Negli altri soggetti la diagnosi eziologica del back pain non è stata indagata ed essi sono stati inseriti nel gruppo di studio in base alla sintomatologia clinica. I cavalli trattati appartengono a categorie diverse sia per tipologia che per attività agonistica svolta.

TIPOLOGIA: - Pony tipo welsh: 3 - Bwp: 3- Kwpn: 2- Purosangue inglese: 1- Purosangue arabo: 1- Razza sconosciuta: 1

LIVELLO AGONISTICO:- dressage livello medio: 3- scuola di equitazione: 2- completo livello medio: 2- equitazione non agonistica: 2- salto ostacoli: 1- endurance: 1

Vista la diversità dei soggetti e le diverse esigenze agonistiche degli stessi, l’autore ha preferito non limitarsi a uno schema terapeutico fisso, che peraltro contrasta la filosofia stessa della Medicina Tradizionale Cinese, ma adattare la terapia alle esigenze dei singoli cavalli; per questo motivo in alcuni casi la terapia agopunturale ha preso in considerazione non solo il back pain ma anche altre patologie più o meno correlate. Per motivi pratici i cavalli sono stati divisi in due gruppi:- TERAPIE OCCASIONALI: soggetti sottoposti a visita e trattati con un ciclo di trattamenti (in media da due a quattro) - TERAPIE ABITUALI/PREGARA: soggetti trattati di routine prima delle competizioni o sottoposti a sedute periodiche

Pur avendo diversificato i trattamenti in relazione ai singoli soggetti e alle loro patologie, è stato comunque seguito uno schema terapeutico di base uniforme, che comprende i seguenti punti: •SI3 (Hou Xi) monolaterale associato a BL62 (Shen Mai) o GB 41 (Zu Lin Qi) sul lato opposto•BL18 (Gan Shu)•GV1 (Chang Qiang) •ZAO BAI HUI (ex)•HWATO JIAJI (ex)

A questa terapia di base sono stati associati altri agopunti scelti in base alla tipologia del soggetto, alla preparazione atletica, alla localizzazione del back pain, alla presenza di altre patologie ortopediche e ai dati rilevati alla visita clinica (DIAGNOSI DELLE 4 FASI).

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PUNTI CARDINALI:•SI 3 (Hou Xi): punto di apertura del DU MAI e punto di COMANDO REGIONALE per la colonna vertebrale, punto YU (Legno) per PICCOLO INTESTINO (XIAO CHANG). Si trova nella parte caudolaterale del pastorale, sotto l’estremità del ditino laterale. •BL 62 (Shen Mai): punto di apertura di YANG CHAO MAI, meridiano classicamente associato a DU MAI. Si trova sulla faccia laterale del garretto, in una depressione distale al malleolo, opposto a KI 6.•GB 41 (Zu Lin Qi): punto di apertura del DAI MAI, punto YU (Legno) e punto BEN per VESCICOLA BILIARE (DAN). Si trova sulla faccia caudolaterale del metatarseo principale, fra III medio e III superiore, a livello della testa del ditino laterale.

L’utilizzo di questi punti prevede di associare SI3 monolaterale come punto di apertura e BL62 o GB 41 come punto di chiusura sul lato opposto; la scelta del bipede diagonale dipende da vari fattori, quali patologie locali concomitanti, sesso del soggetto. BL 62 è considerato più indicato nei cavalli da salto o da corsa, mentre nei soggetti adibiti a dressage o completo si preferisce utilizzare GB 41.

PUNTI DI DU MAI – VASO GOVERNATORE: •GV1 (Chang Qiang): è considerato punto LUO per vasogovernatore e si trova nella depressione tra l’ano e la base della coda, fra il muscolo coccigeo e lo sfintere. Regola i meridiani DU MAI e REN MAI, calma lo Shen, dissolve l’umidità-calore, elimina le ostruzioni da DU MAI. Viene utilizzato in tutte le forme di dolore nella parte caudale della schiena e come PERFORMANCE POINT per dare energia Yang prima di una gara.•GV 6 (Ji Zhong): fortifica MILZA e RENE, è il centro energetico di MILZA sulla colonna, rafforza tutta la linea di Back shu. È situato fra T18 e L1, sopra BL 21.•GV 9 (Zhi Yang): regola FEGATO e VESCICOLA BILIARE, muove il QI, apre il torace e il diaframma, dissolve l’umidità, rinforza azione di BL18. È utile nelle contratture muscolari. Si trova tra T11 e T12.•GV 14 (Da Zhui): punto HUI dei meridiani Yang, elimina il calore, espelle il vento, regola la Zong e la WEi QI, tonifica lo Yang, rilassa gli anteriori. Viene utilizzato soprattutto nei cavalli con poco movimento degli anteriori e per migliorare il gesto sul salto. Si trova a livello di T1, in corrispondenza dell’angolo anteriore della scapola.

PUNTI DI REN MAI – VASO CONCEZIONE: •CV 12 (Zhong Wan): punto Mu per STOMACO (WEI) e per TRIPLICE RISCALDATORE (SANJIAO) medio, punto HUI dei visceri FU. Tonifica MILZA e STOMACO, regola il QI di STOMACO, dissolve l’umidità, risolve gli accumuli di cibo. È utile in tutte le forme di maldigestione (vuoto di STOMACO), gastrite con calore, coliche, diarrea. Si trova sul decorso del Renmai a metà fra ombelico e xifoide.•CV 17 (Shang Zhong): punto Mu per PERICARDIO e per TRIPLICE RISCALDATORE (SANJIAO) superiore, punto HUI per il QI. Tonifica e regola il Qi (principale punto di tonificazione), dissolve la pienezza del torace, purifica POLMONE, nutre il diaframma, dissolve il flegma. Si trova sul decorso del Renmai a livello del margine caudale dei gomiti.

PUNTI BACK SHU:•BL 14 (Jue Yin Shu): punto BACK SHU per PERICARDIO (XINZU), regola il CUORE, tratta il surmenage, calma lo shen, propaga la Zhong Qi, tratta le patologie di DU MAI. È localizzato 3 cun lateralmente al processo spinoso di T8.•BL 15 (Xin Shu): punto BACK SHU per CUORE (XIN), supporta il CUORE e lo tranquillizza, stimola il cervello, regola la concentrazione di Xue e Qi. Si trova 3 cun lateralmente al processo spinoso di T9.

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•BL 17 (Ge Shu): punto BACK SHU per il diaframma, punto HUI per XUE. Nutre Qi e Xue, nutre lo YIn, espande il POLMONE. Si trova 3 cun lateralmente al processo spinoso di T11. •BL 18 (Gan Shu): punto BACK SHU per FEGATO (GAN), supporta la circolazione di QI, disperde e trasforma l’umidità-calore da FEGATO e VESCICOLA BILIARE, chiarifica la mente, rende luminoso l’occhio. È utilizzato in tutti i problemi tendinei e muscolari. Si trova 3 cun lateralmente al processo spinoso di T13.•BL 19 (Dan Shu): punto BACK SHU per VESCICOLA BILIARE (DAN). Supporta il FEGATO e la circolazione del QI, disperde e trasforma l’umidità-calore da FEGATO e VESCICOLA BILIARE, rilassa il diaframma, tratta l’intestino. È utile soprattutto nelle forme legate a contratture muscolari. Si trova 3 cun lateralmente al processo spinoso di T15.•BL 20 (Pi Shu): punto BACK SHU per MILZA (PI). Favorisce le funzioni di trasporto e trasformazione di MILZA, nutre il sangue, facilita la risalita del Qi dalla MILZA. È localizzato 3 cun lateralmente al processo spinoso di T17.•BL 21 (Wei Shu): punto BACK SHU per STOMACO (WEI). Rafforza la MILZA e regola il TRIPLICE RISCALDATORE, disperde accumuli e stagnazioni, tratta i dolori gastroenterici. È utile nel dolore in zona lombare. Si trova 3 cun lateralmente al processo spinoso T18.•BL 23 (Shen Shu): punto BACK SHU per RENE (SHEN). Tonifica il RENE yin e lo aiuta a regolare l’acqua, cura il vuoto di Jing renale, rafforza cervello e midollo, tratta le patologie di orecchio e ginocchio. È indicato in tutte le patologie del bacino e dell’area lombo-sacrale. Si trova 3 cun lateralmente al bordo ventrale processi spinosi L2/L3, tangente all’ultima costa.

ALTRI PUNTI DEL MERIDIANO DI VESCICA:•BL 11 (Da Zhu): punto HUI di ossa e articolazioni, punto MARE per XUE. Disperde il vento, rinfresca il calore, libera i canali, favorisce la discesa di Qi da POLMONE, nutre lo Xue. Viene utilizzato nelle patologie ossee (problemi di calcificazione, fratture) e osteoarticolari. È situato lungo il bordo anteriore scapola, 3 cun lateralmente alla linea centrale fra T3 e T4.•BL 1 (Jing Ming) in combinazione con BL 67 (Zhi Yin): rispettivamente punto NODO e punto RADICE del livello energetico TAI YANG; usati assieme richiamano energia yang e attivano il DU MAI. BL 1 si trova sul canto mediale dell’occhio.•BL 35 (Hui Yang): punto HUI dello Yang. Nutre il RENE, regola gli orifizi inferiori, è punto diagnostico per le patologie di garretto. È utile nelle patologie del sacro e dell’anca. Si trova nell’incisura muscolare alla base della coda, tra bicipite e semitendinoso. •Bl 60 (Kun Lun): punto JING per VESCICA (PANGGUANG). Tonifica il RENE, rinforza la regione lombare, tratta gli spasmi muscolari, allevia il dolore. Ha effetto antimfiammatorio a livello generale e viene usato soprattutto nelle patologie a componente nevralgica. Si trova tra malleolo laterale della tibia e tuberosità calcaneo e generalmente viene usato in transfissione con KI 3 (Tai Xi) utilizzando un ago occidentale.

PUNTI DEL MERIDIANO DI GB: •GB 27 (Wu Shu): punto diagnostico per l’anca, tratta tutti i problemi della parte posteriore della colonna (lombalgia). È PERFORMANCE POINT per l’arto posteriore e generalmente viene trattato con ago occidentale e sangue o vitamina B. Si trova alla sommità dell’ala dell’ileo.•GB 34 (Yang Ling Quan): punto HO per VESCICOLA BILIARE (DAN), punto HUI di tendini e muscoli. Rimuove le ostruzioni dal meridiano di VESCICOLA BILIARE, rimuove il flegma-calore, facilita il fluire del QI da FEGATO, sottomette il Qi ribelle. Si utilizza soprattutto nelle forme muscolari, in particolare in caso di crampi o spasmi. Si trova in una depressione sotto la testa della fibula tra il muscolo estensore comune e laterale delle

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falangi, sotto il margine del muscolo bicipite femorale. Viene preferibilmente trattato con ago occidentale e vitamina B.•GB 22 (Fei Pan) e GB 23 (Zhe Jin): sono entrambi PERFORMANCE POINT per l’anteriore e si trattano con vitamina B. Sono situati nel IV spazio intercostale, dietro il muscolo tricipite.

PUNTI TING: •BL 67 (Zhi Yin): punto Ting per VESCICOLA BILIARE. Elimina il vento, cura l’occhio, tratta il respiro, ruota il feto. Ha azione antalgica generale. Si trova nella parte caudolaterale della corona dell’arto posteriore.•LR 1 (Da Dun): punto TING e punto BEN per FEGATO (GAN). È situato nella parte dorsomediale della corona dell’arto posteriore.•GB 44 (Zu Qiao Yin): punto TING per VESCICOLA BILIARE (DAN), punto RADICE del livello energetico SHAOYANG. Utile nelle patologie dell’anca e del bacino. Si trova sulla parte dorsolaterale della corona dell’arto posteriore.

EXTRA AGOPUNTI: •ZAO BAI HUI: rappresenta il punto di emergenza di tutti i meridiani Yang, e tonifica la parte posteriore della schiena e gli arti posteriori. È indicato in tutte le patologie del posteriore e in caso di dolore lombare. È localizzato nello spazio lombosacrale tra L6 e S1 e viene trattato con infissione di un ago lungo, spesso associato all’uso della moxa.•HWATO JIAJI: si trovano lungo tutto il tratto toraco-lombare, fra il meridiano di vescica e il DU MAI e vengono usati come punti locali, associati ai rispettivi back shu o per circondare il dragone attorno ad un’area dolente circoscritta. Si possono trattare con ago cinese infisso a 45° rispetto ai processi spinosi, con elettroagopuntura o con la moxa.•SHEN SHU: 2 cm lateralmente a ZAO BAI HUI •SHEN PENG: 2 cm lateralmente e cranialmente a ZAO BAI HUI •SHEN JIAO: 2 cm lateralmente e caudalmente a ZAO BAI HUI. Questi sei punti sono tutti indicati in caso di dolore toraco-lombare, problemi all’anca, problemi ginecologici: non vengono mai trattati tutti insieme ma in genere si tratta una coppia, scelta in base alla reattività locale, insieme a ZAO BAI HUI•QIAN TI MEN: sono due punti situati sui bulbi del fettone anteriore, sopra le cartilagini alari; in genere vengono trattati in modo da farli sanguinare e si utilizzano per tutte le patologie del piede (laminite, sindrome navicolare, altre patologie dei talloni). Possono essere associati a PC 9 (Qian Jiu).

In quasi tutti i soggetti è stata praticata la MOXA lungo tutta la colonna e l’area dei glutei, oppure a livello di ZAO BAI HUI (ex).

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CASI CLINICI

GRUPPO I: TRATTAMENTI OCCASIONALI

Caso n° 1 Dati segnaletici: pony, femmina, 10 anni, scuola base e horseballAnamnesi: rigidità toraco-lombare, difficoltà al lavoro mano sinistra al galoppo.

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Soggetto poco trattabile con gli aghi, soprattutto sulla schiena.Visita MTC (I seduta): Tipologia: TerraAgopunti diagnostici: BL 18 (Gan Shu) sensibile e in vuotoLingua: pallida, gonfiaPolsi: /Ting: LR in vuoto

SEDUTE TERAPIA IMPIEGATAI SEDUTA - 23/03/10 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destra

BL 62 (Shen Mai) monolaterale a sinistraGV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex)HWATO JIAJI (ex) nella regione lombare BL 18 (Gan Shu) bilaterale con vitamina BGB 27 (Wu Shu) con vitamina B a sinistra

II SEDUTA – 26/03/10 III SEDUTA - 20/04/10

App l i caz ione TENS a l i ve l lo LOMBARE per 10 minuti a fine seduta

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destra GB 41 (Qi Lin Zu) monolaterale a sinistraGV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex)BL 1 (Jing Ming) - BL 67 (Zhi Yin) bilateraleBL 18 (Gan Shu) bilaterale con sangueBL 31 (Shang Liao) – BL 32 (Ci Liao) – BL 33 (Zhong Liao) – BL 34 (Xia Liao) GB 44 (Zu Qiao Yin) bilaterale

IV seduta: 26/04/10 V seduta: 28/04/10

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destra GB 41 (Qi Lin Zu) monolaterale a sinistraGV 9 (Zhi yang) ZAO BAI HUI (ex)BL 1 (Jingming) - BL 67 (Zhi Yin)MOXA sulla linea dei BACK SHU e sulla GROPPA

RISULTATI: La cavalla dalla seconda seduta ha dimostrato maggiore libertà dei movimenti ed è stata utilizzata con successo per la stagione di horseball fino a maggio. I trattamenti sono stati effettuati prima di due gare di horseball. Attualmente viene utilizzata solo per la scuola di base e non manifesta problemi.

Caso n° 2 Dati segnaletici: KWPN, castrone, 14 anni, salto ostacoli e lavoro in piano. Il cavallo è stato preso in affitto per sostenere un esame del corso istruttori con prove in piano, sul salto e in campagnaAnamnesi: rigidità toracolombare, poco impulso dei posteriori, difficoltà nel lavoro a sinistra, zoppia I grado sull’anteriore sinistroVisita MTC (I seduta):Tipologia: legno

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Agopunti diagnostici: BL 19 (Dan shu) dolente e in vuoto, Shen shu dolenteLingua: gonfia, soprattutto sui bordiPolso: a cordaTing: GB 44 (Zu Qiao Yin) in vuoto

SEDUTE TERAPIA IMPIEGATAI SEDUTA - 24/03/10 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistra

BL 62 (Shenmai) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaBL 1 (Jing Ming) - BL 67 (Zhi Yin)BL 18 (Gan Shu) – BL 19 (Dan shu) – BL 20 (Pi Shu) con moxaSHEN SHU – SHEN PENG – SHEN JIAO (ex) con moxa

II SEDUTA – 27/03/10 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaGV 9 (Zhi Yang) BL 18 (Gan Shu) – BL 19 (Dan Shu) LR 1 (Da Dun)LR 3 (Tai Chong)GB 34 (Yang Ling Quan) con vitamina B

III SEDUTA - 31/03/10 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang)ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaHWATO JIAJI (ex) da T17 a L2SHEN SHU (ex) bilaterale con sangueBL 18 (Gan Shu) – BL 19 (Dan shu) bilateraleGB 34 (Yang Ling Quan) bilaterale con vitamina B GB 44 (Zu Qiao Yin) bilaterale

IV SEDUTA - 12/04/10 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang)ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaSHEN SHU (ex) bilaterale con sangueBL 1 (Jing Ming) - BL 67 (Zhi Yin) bilateraleGB 27 (Wu Shu) bilaterale con sangueGB 34 (Yang Ling Quan) bilaterale con vitamina B GB 44 (Zu Qiao Yin) bilaterale

RISULTATI: Il trattamento agopunturale è stato effettuato in vista dell’esame. Il cavallo non ha dimostrato miglioramento dopo le prime due sedute, mentre a partire dalla terza seduta il cavaliere ha notato maggiore impulso del posteriore e minore rigidità della colonna; nei tre giorni dell’esame non ha manifestato problemi.

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Caso N° 3 Dati segnaletici: PSA, femmina 10 anni, endurance livello 90-120 kmAnamnesi: rigidità e dolore alla palpazione soprattutto nel tratto lombare e nella zona sacroiliaca, anomala lassità del sottocute tale da provocare spesso fiaccature nell’area delle cinghie e dietro i gomitiVisita MTC (I seduta): Tipologia: FuocoAgopunti diagnostici: BL 18 (Gan Shu) sensibileLingua: pallida, gonfiaPolsi: / SEDUTE TERAPIA IMPIEGATAI SEDUTA - 29/05/10 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destra

GB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a sinistra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaShenshu (ex) con vitamina BBL 18 (Gan Shu) BL 35 (Hui Yang)

II SEDUTA – 02/06/10App l i caz ione TENS a l i ve l lo LOMBARE per 10 minuti a fine seduta

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a sinistraGV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaGV 9 (Zhi Yang) GB 27 (Wu Shu) con sangueGB 34 (Yang Ling Quan) con vitamina B GB 44 (Zu Qiao Yin)BL 18 (Gan Shu) BL 21 (Wei Shu)BL 35 (Hui Yang)

RISULTATI: Alla seconda seduta alla visita si notava lingua normale e minor tensione sulla muscolatura. Dopo le due sedute, eseguite a distanza di tre giorni, la cavalla ha portato a termine una gara di 120 km con un tempo discreto e senza problemi ai cancelli veterinari. Attualmente a riposo per la stagione invernale.

Caso n° 4 Dati segnaletici: razza sconosciuta, castrone, 12 anni, passeggiate e leggero lavoro in pianoAnamnesi: rigidità nel tratto toracico caudale soprattutto a destra, difese nel lavoro al galoppo, lieve zoppia anteriore bilaterale localizzata nel piedeVisita MTC (I seduta): Tipologia: AcquaAgopunti diagnostici: BL 18 (Gan Shu) – BL 23 (Shen Shu) in vuotoLingua: pallidaPolso: debole

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Ting: /

SEDUTE TERAPIA IMPIEGATAI SEDUTA - 09/07/10La terapia agopunturale è stata associata a trattamento della muscolatura epassiale con onde d’urto radiali

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destraGB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a sinistra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex)BL 18 (Gan Shu)

II SEDUTA – 17/07/10III SEDUTA – 24/07/10

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destraGB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a sinistra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex)BL 18 (Gan Shu) BL 19 (Dan Shu)BL 60 (Kun Lun)PC 9 (Qian Jiu) QIAN TI MEN (ex) bilaterale

RISULTATI: Dopo il secondo trattamento miglioramento della rigidità di colonna e della zoppia.

Caso n° 5 Dati segnaletici: BWP, castrone, 4 anni, dressageAnamnesi: il cavallo è stato importato dal belgio e all’arrivo in scuderia ha manifestato una grave contrattura muscolare nella regione lombare di destra, non evidenziata nella visita di compravendita effettuata dal veterinario curante pochi giorni prima del trasportoVisita MTC: Tipologia: legnoAgopunti diagnostici: BL 15 (Xin Shu) a sinistra in vuoto, BL 18 (Gan Shu) – BL 23 (Shen Shu) sensibili su entrambi i lati, sensibilità lungo tutta la linea del Back shu a destra da BL 23 (Shen Shu) a BL 30 (Bai Huan Shu)Lingua: rosa

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Polso: pienoTing: /

SEDUTE TERAPIA IMPIEGATAI SEDUTA - 28/07/2010La terapia agopunturale è stata associata a trattamento della muscolatura epassiale con onde d’urto radiali

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destraGB 41 (Zu Linqi) monolaterale a sinistra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex)BL 18 (Gan Shu) bilateraleBL 15 (Xin Shu) a sinistra BL 18 SHEN SHU (ex) monolaterale a destra

RISULTATI: Dopo il trattamento la contrattura non era più apprezzabile e il cavallo non ha più manifestato rigidità e dolore nel tratto interessato.

Caso n° 6 Dati segnaletici: BWP, castrone, 13 anni, dressageAnamnesi: scarso impulso del posteriore, rigidità diffusa della colonna, difficoltà nei movimenti laterali Visita MTC: Tipologia: acquaAgopunti diagnostici: BL 17 (Ge Shu) e BL 18 (Gan Shu) in vuoto, Bl 21 (Wei Shu) dolente dx, BL 35 (Hui Yang) e SHEN SHU (ex) molto reattivi, sensibilità diffusa lungo i meridiani di VESCICA e VESCICOLA BILIARE sulla groppaLingua: gonfia, arrossata Polso: tesoTing: GROSSO INTESTINO e TRIPLICE RISCALDATORE in vuoto

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Note: soggetto molto timoroso, difficile da visitare e poco tollerante agli aghi, soprattutto sugli arti

SEDUTE TERAPIA IMPIEGATAI SEDUTA – 14/09/2010 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistra

BL 62 (Shen Mai) monolaterale a destra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex)BL 18 (Gan Shu) bilateraleBL 11 (Da Zhu) bilateraleSHEN SHU (ex) bilaterale con vitamina B

II SEDUTA - 18/09/2010 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a destra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex) MOXA lungo tutta la colonna e l’area dei glutei

III SEDUTA – 24/09/10 IV SEDUTA – 15/10/10

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraGB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a destra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex)GB 34 (Yang Ling Quan) bilaterale con ago rosaBL 18 (Gan Shu) bilateraleBL 23 (Shen Shu) bilateraleBL 11 (Da Zhu) bilateraleMOXA lungo tutta la colonna e l’area dei glutei

RISULTATI: Dopo il secondo trattamento il cavallo ha dimostrato maggiore impulso sui posteriori, maggiore disponibilità al lavoro e meno difficoltà nei movimenti laterali. Attualmente il cavallo è in prova, se verrà acquistato si prevede di fare un altro ciclo di trattamenti per la stagione agonistica del 2011.

Caso n° 7Dati segnaletici: BWP, castrone, 11 anni, dressage livello medioAnamnesi: rigidità e notevole sensibiltà alla palpazione del tratto toracico caudale, rigidità nell’area sacroiliacaVisita MTC: Tipologia: legnoAgopunti diagnostici: sensibili BL 15 (Xin Shu) a destra, BL 18 (Gan Shu) e Shen shu (ex) su entrambi i latiLingua: gonfia e violaceaPolso: tesoTing: fegato in pieno

SEDUTE TERAPIA IMPIEGATA

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I SEDUTA - 08/11/2010 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a destra GV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex)BL 1 (Jing Ming) - BL 67 (Zhi Yin) bilateraleBL 15 (Xin Shu) monolaterale a sinistra BL 18 (Gan Shu) bilateraleLR 1 (Da Dun) monolaterale a destraGB 27 (Wu Shu) bilaterale con sangueGB 34 (Yang Ling Quan) bilaterale con vitamina B

II SEDUTA – 15/11/2010 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistra GB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex)BL 18 (Gan Shu) bilateraleBL 1 (Jing Ming) - BL 67 (Zhi Yin) bilateraleSHEN SHU (ex) bilaterale con sangueGB 34 (Yang Ling Quan) bilaterale con sangue

III SEDUTA - 23/11/2010 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistra GB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex)BL 18 (Gan Shu) bilateraleBL 19 (Dan Shu)GB 44 (Zu Qiao Yin) monolaterale a dx

RISULTATI: Il cavallo ha manifestato un leggero miglioramento dopo la prima seduta ma permane la rigidità sul lavoro per cui il proprietario ha deciso di interrompere il trattamento e di effetture alcune indagini radiografiche ed ecografiche della colonna.

Caso n°8 Dati segnaletici: pony, femmina, 12 anni, scuola di base e salto ostacoli livello brevettoAnamnesi: rigidità del tratto toraco-lombare e nell’area sacroiliaca, difficoltà nel galoppo a mano destraVisita MTC: Tipologia: legnoAgopunti diagnostici: BL 17 (Ge Shu) e BL 18 (Gan Shu) sensibili, BL 23 (Shen Shu) in vuotoLingua: arrossata e gonfiaPolso: /Ting: /Note: pregressa zoppia posteriore destra per desmite dell’origine del sospensore, trattata con onde d’urto.

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SEDUTE TERAPIA IMPIEGATAI SEDUTA - 16/11/2010 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistra

GB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a destra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 ((Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaHWATO JIAJI (ex) nella regione lombare SHEN SHU (ex) bilaterale con vitamina B

II SEDUTA – 23/11/10 SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraGB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a destra GV 1 (Chang Qiang) GV 9 (Zhi Yang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaMoxa su SHEN SHU – SHEN PENG – SHEN JIAO (ex)BL 17 (Ge Shu) bilateraleBL 18 (Gan Shu) bilaterale

RISULTATI: Dopo il trattamento la pony ha ricominciato a lavorare senza problemi al galoppo alle due mani.

GRUPPO II: TRATTAMENTI PRE GARA – ABITUALI

Caso n°1 Dati segnaletici: PSI 17 anni, castrone, completo livello medio (ultima gara europeo yuniores settembre 2010)Anamnesi: rigidità e notevole dolorabilità toraco-lombare legata a kissing spines IV grado, zoppia posteriore destro da osteoartrite nodello, gastrite ulcerosa trattata con omeprazoloVisita MTC: Tipologia: metalloAgopunti diagnostici: BL 14 (Jue Yin Shu), BL 15 (Xin Shu), BL18 (Gan Shu), BL 20 (Pi Shu), Bl 21 (Wei Shu) generalmente in vuoto – BL 35 (Hui Yang) sensibile e dolenteLI 16 (Ju Su) e LI 18 (Fu Tu) dolentiLingua: spesso leggermente arrossata Polso: a volte debole soprattutto su MILZA

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Ting: MILZA in vuoto

Il cavallo viene trattato regolarmente con 2 – 3 sedute prima di ogni gara importante: di solito due sedute a distanza di 3-4 giorni la settimana prima (schema A) e una seduta prima della partenza (schema B)Fra una seduta e l’altra e dopo l’ultima associa 1-2 trattamenti dell’area dorso-lombare con Diatermia

Il cavallo viene trattato regolarmente con 2 – 3 sedute prima di ogni gara importante: di solito due sedute a distanza di 3-4 giorni la settimana prima (schema A) e una seduta prima della partenza (schema B)Fra una seduta e l’altra e dopo l’ultima associa 1-2 trattamenti dell’area dorso-lombare con Diatermia

Il cavallo viene trattato regolarmente con 2 – 3 sedute prima di ogni gara importante: di solito due sedute a distanza di 3-4 giorni la settimana prima (schema A) e una seduta prima della partenza (schema B)Fra una seduta e l’altra e dopo l’ultima associa 1-2 trattamenti dell’area dorso-lombare con DiatermiaSCHEMA A: SCHEMA B: ALTRI PUNTISI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang) GV 6 (Ji Zhong) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaHWATO JIAJI (ex) fra T15 a L1BL 14 (Jue Yin Shu) BL 15 (Xin Shu)BL 18 (Gan Shu)BL 20 (Pi Shu)BL 21 (Wei Shu)BL 23 (shen Shu)In genere vengono trattati due back shu su entrambi i lati per ogni seduta, scelti in base alla sensibilità e alla visita BL 11 (Da Zhu) bilateraleCV 12 (Zhong Wan)

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a sinistraGB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a destraGV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaGB 27 (Wu Shu) bilaterale con sangueGB 34 (Yang Ling Quan) bilaterale con vitamina B GB 44 (Zu Qiao Yin) bilaterale LR 1 (Da Dun) bilaterale (in alternativa a Gb 44)BL 1 (Jing Ming) - BL 67 (Zhi Yin) bilateraleCV 17 (Shang Zhong)

dragone sulle aree contratte del collo GV 14 (Da zhui) Bl 60 (Kun Lun) - KI3 (Tai Xi) bilaterale con ago occidentaleBL 35 (Hui Yang) SHEN SHU – SHEN PENG – SHEN JIAO (ex) bilaterale con sangue (2 punti a scelta a seconda della sensibilità per ogni seduta)LAO TANG (ex) monolaterali a dx

RISULTATI:Il cavallo ha portato a termine due stagioni di completo, senza mai avere problemi nelle visite veterinarie e piazzandosi sempre nelle prime posizioni, anche in gare Fei all’estero. Secondo quanto riportato dal proprietario precedente, in passato il cavallo era infiltrato regolarmente a livello di schiena e garretti ogni 4-5 mesi, mentre in questi 2 anni è stato necessario ricorrere a trattamenti locali allopatici sulla colonna solo 2 volte. I garretti non sono mai stati trattati e il nodello sede della zoppia posteriore è stato trattato con Ortokine (IRAP I) e mai con cortisonici.

Caso n° 2Dati segnaletici: kwpn, castrone 18 anni, lavoro in piano a livello non agonisticoAnamnesi: notevole rigidità toraco-lombare, lieve zoppia bilaterale anteriori (patologia podotrocleare), osteoartrite garrettiVisita MTC: Tipologia: acquaAgopunti diagnostici: BL 18 (Gan Shu), BL 19 (Dan Shu), BL 23 (Shen Shu) in vuoto LI 18 (Fu Tu) dolente, soprattutto a sx, Shenshu (ex) e BL 40 (Wei Zhong) sensibiliLingua: gonfia con patina scarsa e giallastra

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Polso: /Ting: SP /LR in vuoto

SEDUTE: Il cavallo viene trattato da un anno più o meno ogni 15-20 giorni: alla terapia di base per la schiena vengono associati dei punti specifici in base alla patologia prevalente al momento

TERAPIA BACK PAIN ALTRI PUNTISEDUTE: Il cavallo viene trattato da un anno più o meno ogni 15-20 giorni: alla terapia di base per la schiena vengono associati dei punti specifici in base alla patologia prevalente al momento

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a destraGB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a sinistra(in alternativa a BL 62)GV 1 (Chang Qiang) GV 6 (Ji Zhong) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaHWATO JIAJI (ex) nei punti più sensibili al momentoSHEN SHU – SHEN PENG – SHEN JIAO (ex) bilaterale con sangue (2 punti a scelta a seconda della sensibilità per ogni seduta)BL 18 (Gan Shu), BL 19 (Dan Shu) o BL 23 (Shen Shu) bilateralea seconda della sensibilitàGB 34 (Yang Ling Quan) bilaterale con vitamina B MOXA su tutta la colonna

BL 35 (Hui Yang) bilateraleBl 60 (Kun Lun) + KI3 (Tai Xi) bilaterale con ago occidentaleBL 11 (Da Zhu) bilateralePC 9 (Qian Jiu) bilateraleQIAN TI MEN (ex) bilaterale Moxa sui garretti

RISULTATI:Il cavallo prima di inziare le sedute di AV veniva trattato con infiltrazioni di farmaci allopatici a livello di schiena, garretti e corone anteriori più volte l’anno: da quando ha iniziato i trattamenti agopunturali è stato infiltrato alla schiena solo una volta e non sono stati più fatti trattamenti intrarticolari. Attualmente il cavallo è stato messo a riposo in seguito ad una grave tenosinovite al posteriore sinistro. Caso n° 3 Dati segnaletici: pony, femmina, 9 anni, completo a livello medioAnamnesi: rigidità lombosacrale, soprattutto a sinistraVisita MTC: Tipologia: terraAgopunti diagnostici: BL18 (Gan Shu), BL 20 (Pi Shu) in vuoto, LI 18 (Fu Tu) dolente, soprattutto a destra, foot point sensibile a sinistraLingua: pallidaPolso: a volte deboleNote: Pregressa lesione all’origine del legamento sospensore del nodello anteriore destro, trattata con successo con onde d’urto

SEDUTE: trattamenti regolari pre-gara, di solito due sedute a distanza di 3-4 giorni di cui l’ultima subito prima della partenza.A volte vine associato

I SEDUTA II SEDUTA

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SEDUTE: trattamenti regolari pre-gara, di solito due sedute a distanza di 3-4 giorni di cui l’ultima subito prima della partenza.A volte vine associato trattamento con diatermia, in giorni diversi da quelli della terapia con AV

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a sinistra GB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a sinistra(in alternativa a BL 62)GV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaHWATO JIAJI (ex) nella regione lombare SHEN SHU (ex) bilaterale con sangue BL 18 (Gan Shu) bilateraleBL 20 (Pi Shu) bilateraleBL 35 (Hui Yang) bilateraleMOXA su tutta la colonna

SI 3 (Hou Xi) monolaterale a destraBL 62 (Shen Mai) monolaterale a sinistraGB 41 (Zu Lin Qi) monolaterale a sinistra(in alternativa a BL 62)GV 1 (Chang Qiang) ZAO BAI HUI (ex) con ago e moxaGB 22 (Fei Pan) e GB 23 (Zhe Jin) bilaterali con sangue o vitamina BGV 14 (Da Zhui)GB 27 (Wu Shu) bilaterale con vitamina B BL 1 (Jing Ming) + BL 67 (Zhi Yin) bilaterale

RISULTATI: Il pony ha portato a termine con successo due stagioni agonistiche senza trattamenti allopatici, mentre l’anno precedente è stata sottoposta a infiltrazioni locali a livello di schiena e articolazioni sacroiliache.

RISULTATI

Tutti i soggetti trattati, con l’unica eccezione del caso n° 7, hanno dimostrato beneficio dalla terapia agopunturale. In alcuni casi il miglioramento è stato immediato ed eclatante, in altri soggetti sono state necessarie più sedute e l’effetto terapeutico è stato meno evidente. La casistica di questo studio è troppo limitata per azzardare ipotesi circa la diversa efficacia riscontrata nel trattamento agopunturale ma l’autore ritiene che i motivi possano essere molteplici:- carattere dei soggetti trattati: alcuni cavalli hanno dimostrato una buona propensione alla terapia agopunturale ed è stato possibile agire su tutti i punti individuati come necessari; altri cavalli invece si sono rivelati poco tolleranti all’utilizzo degli aghi e la terapia è stata di conseguenza modificata- gravità e cronicità della patologia: nelle patologie acute e più superficiali è molto più semplice riportare l’organismo in una condizione di equilibrio energetico, mentre nei

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soggetti con patologie croniche e più profonde spesso è necessario effettuare diversi trattamenti e diversificare le sedute per ottenere un risultato positivo- management: la gestione del cavallo in scuderia, dall’aspetto alimentare all’attività fisica, può influenzare positivamente o negativamente un trattamento. Questi aspetti non sono stati considerati nel presente studio ma sicuramente non ne va sottovalutata l’influenza.

CONCLUSIONI

Il “back pain” nel cavallo sportivo rappresenta una causa importante di riduzione delle performance atletiche e a volte anche di zoppia nel cavallo atleta. In medicina occidentale spesso è difficile raggiungere una precisa diagnosi eziologica e le terapie vengono prescritte sulla base dei sintomi clinici; inoltre la cronicità delle lesioni e la difficoltà nell’imporre un cambiamento nel management del cavallo portano a frequenti recidive del problema. A ciò si aggiunge la difficoltà nel praticare trattamenti farmacologici nei soggetti impegnati in competizioni sportive.

In questo quadro la Medicina Tradizionale Cinese offre un approccio diverso alla patologia e permette di superare il problema del doping nei soggetti sportivi, offrendosi come una valida alternativa alla medicina allopatica. In particolare questo studio dimostra che è possibile intervenire con successo tramite l’Agopuntura sui cavalli affetti da dorsalgia, sia nei casi acuti che in quelli cronici. Nell’esperienza dell’autore, la limitazione principale all’utilizzo dell’agopuntura consiste da un lato nel costo totale della terapia e dall’altro nella necessità di effettuare diverse sedute prima di ottenere un risultato consolidato: sono infatti necessarie almeno 2-3 sedute come terapia di base, cui sarebbe bene far seguire alcuni trattamenti di mantenimento. Un altro grosso problema è la mentalità dei proprietari e soprattutto degli istruttori, che non sempre sono aperti all’utilizzo della medicina non convenzionale e preferiscono un intervento più rapido e meno oneroso, anche se potenzialmente dannoso per la salute del cavallo. Nello studio presente l’Agopuntura è stata proposta nell’ambito di una pratica abituale nella preparazione agonistica dei cavalli affetti da questa patologia: i risultati sono stati incoraggianti e inoltre è davvero significativo che l’Agopuntura abbia indotto un rilevante effetto antistress. Come dimostrato in diversi studi precedenti, all’azione locale antalgica e antinfiammatoria corrisponde un generale effetto sulle funzioni biologiche dell’organismo; l’Agopuntura quindi assicura il completo benessere del cavallo e agisce sull’energia globale del corpo risultando essere “naturalmente” efficace.

BIBLIOGRAFIA

TESTI:

1.H. Xie, V. Preast: Xie’s veterinary acupuncture – Blackwell publishing2.M. Schoen: Veterinary acupuncture – Mosby3.G. Maciocia: I fondamenti della Medicina Tradizionale Cinese – casa editrice Ambrosiana4.S. Dyson, M. Ross: Lameness in the horse – Saunders 5.T. Stashak: Adams’ lameness in horses – edizioni SBM

ARTICOLI E PUBBLICAZIONI:

1.E. Canavesio, D. Giommi, F. Longo (2002): Produzione di cortisolo endogeno mediante l’impiego della laserpuntura - Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese n. 90 (4)

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ottobre – dicembre 2002, Civitanova Marche (MC).2.F. Longo (2006): Diagnosi e terapia delle patologie ortopediche nel cavallo - Atti del I Congresso V.A.M., 29 – 30/Set – 1/Ott 2006, Barcelona.3.F. Longo– M. Gazzola (2010): Pain Therapy by Acupuncuture in Sport Horses - Proceedings of the Naples Pain Conference, Research and Therapy for Human and Animal Suffering; 16 – 19 May 2010. 4.F. Longo: L’Agopuntura nel settore veterinario - Yi Dao Za Zhi n. 13 – aprile 2000, Laveno M. (Va).5.F. Longo: Trattamento della Bi-syndrome nel cane anziano - Rivista Italiana di Med ic ina Tradizionale Cinese n. 82 (4) ottobre – dicembre 2000, Civitanova Marche (MC).6.F. Longo: La Sindrome Ovarica nella Cavalla - Yi Dao Za Zhi n. 16 – ottobre 2001, Laveno M. (Va).7.M. Testa, F. Longo: Introduzione alla MTC nella gestione del cavallo sportivo - Cavallo & Natura n. 2 – marzo 2002, Fino Mornasco (CO).8.F. Longo: L’Esame della Palpazione in Agopuntura Veterinaria - Yi Dao Za Zhi n. 18 – ottobre 2002, Laveno Mombello (VA).9.F. Longo: Agopuntura Veterinaria – Evidenze Cliniche - GMT2000, Maggio 2003, Laveno Mombello (VA).10.M. Testa, F. Longo: Clinic Employment of Extraordinary Meridians in the Horse - Proceedings of the 30° International Congress on Veterinary Acupuncture – IVAS 2004 (pagg 165-170) Oostende.11.M. Tommasini – “Sindrome BI” 12.S. Dyson and R. Murray: Pain associated with the sacroiliac joint region, a clinical study of 74 horses - Equine vet. J. (2003) 35 (3) 240-24513.F. Desbrosse, JM. Vandeweerd: Back pain and lameness: a clinical approach to assess their relationship - proceedings of the 9th internazional congress of world equine veterinary association – Jan 22 / 26, 2006 Marrakech, Morocco14.J.M. Denoix: Diagnosis and treatment of lumbosacral and sacroiliac pain in horses - Proceedings of the 10th International Congress of World Equine V e t e r i n a r y Association - Jan. 28 – Feb. 1, 2008 - Moscow, Russia 15.J.M. Denoix: Discovertebral pathology in horses - Equine vet. Educ. (2007) 19 (2) 72-7316.J. P. WALMSLEY, H. PETTERSSON, F. WINBERG and F. McEVOY: Impingement of t h e dorsal spinous processes in two hundred and fifteen horses: case selection, s u r g i c a l technique and results - Equine vet. J. (2002) 34 (1) 23-28 17.S. Dyson: Pain associated with the sacroiliac joint region: a diagnostic challenge - Proc. Amer. Assoc. Equine Pract. 2004 50: 357 – 360.18.M. Girodroux, S. Dyson, R. Murray: Osteoarthritis of the thoracolumbar synovial intervertebral articulations: Clinical and radiographic features in 77 horses with poor performance and back pain - Equine vet. J. (2009) 41 (2) 130-13819.K. J. Hughes: Spinal radiography of the horse - Equine vet. Educ. (2007) 19 (9) 460-46220.A. A. M. Kersten, J. Edinger: Ultrasonographic examination of the equine sacroiliac region - Equine vet. J. (2004) 36 (7) 602-608

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