Donne e sfera pubblica: il lungo cammino delle italiane per accedere alla cittadinanza politica

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Donne e sfera pubblica: Donne e sfera pubblica: il lungo cammino delle il lungo cammino delle italiane per accedere alla italiane per accedere alla cittadinanza politica cittadinanza politica (3) (3) M. Antonella Cocchiara mercoledì, 19 giugno 2013 - ore 15.00- 17.00

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Donne e sfera pubblica: il lungo cammino delle italiane per accedere alla cittadinanza politica (3). M. Antonella Cocchiara mercoledì, 19 giugno 2013 - ore 15.00-17.00. breve storia della conquista del diritto di voto. in età liberale - PowerPoint PPT Presentation

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Donne e sfera pubblica:Donne e sfera pubblica:il lungo cammino delle italiane per il lungo cammino delle italiane per accedere alla cittadinanza politicaaccedere alla cittadinanza politica

(3)(3)

M. Antonella Cocchiara

mercoledì, 19 giugno 2013 - ore 15.00-17.00

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breve storia della conquista del diritto di voto

in età liberale

storia di una sconfittastoria di una sconfitta, ma la questione è presente nel dibattito politico e

puntualmente registrata nelle fonti parlamentari e nella pubblicistica dell’epoca

dopo la caduta del fascismo

storia di una conquistastoria di una conquista, di un successo, di un successo, di cui però si parla poco sia nelle fonti ufficiali che nei

giornali del tempo…

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Il primo paese europeo dove si riconosce il diritto di voto alle donne

è la Finlandia: 19061906

1946 Brasile 1946 Albania 1946 Romania1947 Argentina1947 Bulgaria1947 Venezuela1948 Corea1948 Israele1948 Belgio 1949 Indonesia1949 Grecia 1949 Cile1949 Siria1950 India 1953 Messico 1954 Colombia 1954 Pakistan 1955 Perù1956 Costa

d'Avorio 1956 Egitto 1956 Madagascar 1956 Vietnam

1959 Rep.S.Marino

1963 Iran • Kenia1963 Libia1971 Svizzera 1948 Portogallo2005 Kuwait

1893 Nuova Zelanda

1902 Australia 1906 Finlandia 1913 Norvegia 1915 Danimarca 1917 Russia 1918 Canada 1919 Germania 1919 Olanda1919 Polonia1919 Austria 1919

Lussemburgo1920 USA1920

Cecoslovacchia

• Svezia• Birmania• Regno Unito• Irlanda1928 Ecuador1931 Spagna

(repubblicana)

1934 Turchia • Filippine 19191919 ItaliaItalia 1920 Giappone1946 Francia

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…troppo importanteper non avere il conforto

della discussione in assemblea consultiva

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Il diritto di voto alle donne Il diritto di voto alle donne italianeitaliane

Ivanoe Bonomi

è varato dal 2° governo Bonomi, costituito da DC, PCI, Democrazia del Lavoro e PLI è breve, sommario e incompleto…

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l’art. 1 si limita ad estendere il voto alle

donne che fossero nelle condizioni

previste dal T.U. della legge elettorale

politica del 1919…

l’art. 2 ordina la compilazione delle

liste elettorali femminili, «che saranno tenute

distinte da quelle maschili»…

l’art. 3 pone dei limiti al suffragio

femminile: ne restano escluse le prostitute

schedate «che esercitano il

meretricio fuori dei locali autorizzati»…

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sarà il d.l.lgt. n. 74 del 10 marzo 1946 a disporre che potevano «essere eleggibili alla Assemblea Costituente i cittadini e le cittadine che, al giorno delle elezioni, [avessero] compiuto il 25° anno di età»

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Il d.l.lgt. n. 23 del 1° febbr. Il d.l.lgt. n. 23 del 1° febbr. 1945…1945…

viene emanato mentre l’Italia è ancora in guerra, manca una qualunque istituzione assembleare e non v’è traccia di discussione sul decreto…

ciò rende difficile l’analisi delle motivazioni politiche di tale provvedimento

il voto arriva senza neppure un’eco delle battaglie femministe di età liberale o dei dibattiti parlamentari…

chi lo ha voluto?la stampa che risalto dà alla cosa?

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Pio XII concludeva il suo discorso, tenuto nel 1945 al raduno

del CIF, con una vera e propria “chiamata

alle armi” delle donne cattoliche:

«La donna, veramente tale, non può altrimenti vedere né comprendere a fondo tutti i problemi

della vita umana che sotto l’aspetto della famiglia. Perciò il senso affinato della sua dignità

la mette in apprensione ogniqualvolta l’ordine sociale o politico minaccia di recar pregiudizio

alla sua missione materna, al bene della famiglia. Tali sono oggi purtroppo le condizioni sociali e

politiche; esse potrebbero farsi anche più incerte per la santità del focolare domestico e quindi per la dignità della donna. La vostra ora è sonata, donne e giovani cattoliche: la vita pubblica

ha bisogno di voi!»

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Palmiro Togliatti

“…abbiamo lottato perché venisse concesso alle donne il voto attivo e passivo… senza tenere nessun

conto delle conseguenze che avrebbero potuto derivarne per il

nostro partito”

Alcide De Gasperi

Pietro Pietro NenniNenni

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Sia per Togliatti che Sia per Togliatti che per De Gasperi, il voto per De Gasperi, il voto femminile è un voto femminile è un voto

‘concesso’‘concesso’ in funzione in funzione delle strategie del delle strategie del proprio partito!proprio partito!

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“Alle donne non interessa la politica perché non hanno posto

nella vita pubblica; se lo avessero sarebbe diverso perché

una congenita incapacità creativa femminile esiste solo in

due campi: la filosofia e la musica”. (Panfilo Gentile)

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A differenza della «lotta memorabile delle suffragette» inglesi, le donne italiane il voto «se lo sono visto offrire senza aver fatto nulla o ben poco per ottenerlo» e aggiunge, con paternalistico e diffidente dissenso «è un fatto indiscutibile che il voto alle donne non è stato chiesto dalle donne … Ora tutto ciò che è dato e non è chiesto, non voluto energicamente e imposto dopo una lunga lotta, non ha valore» (Mario Borsa, Corriere dell’informazione).

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L’UDI (Unione Donne Italiane) è costituita il 12 settembre

1944, per iniziativa dei Gruppi di difesa della donna, composti da esponenti dei partiti del CLN

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Angela Guidi Cingolani

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A sinistra le consultrici Picolato, Floreanini e Noce (PCI) e, a destra, Caligaris (Merlin) e Maffioli (PSIUP), nel corso delle

riunioni preliminari all’apertura della Consulta.

Le consultrici erano 13: due DC, tre PSIUP, una liberale, sei comuniste e un’azionista

Ada Prospero Marchesini ved. GobettiLaura Bianchini

Adele Bei Ciufoli

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Teresa NoceElettra Pollastrini Ofelia Garoia Antonelli

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“Quaranta giorni di libertà”

di Luciano Codignola, con la regia di Leandro Castellani

Gisella Floreanini della Porta

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Per la prima volta nella storia d’Italia, anche le donne si siedono oggi sugli scranni di

Montecitorio [...] Dove sono le consultrici comuniste? - Eccole laggiù tutt’e cinque. - E

quell’elegante signora che sta per uscire dall’Aula? - E’ la signora Minoletti, del partito liberale: è la consultrice più elegante. Si figuri

che cambia abito per ogni seduta. Tutto l’opposto della sua collega comunista Picolato, che resta fedele alla sua camicetta rossa dal

giorno dell’inaugurazione.

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Gisella Floreanini della Porta

“tra le tante medaglie che ho ricevuto nel corso di questi quaranta anni, quella che porto più volentieri è quella della Consulta Nazionale, perché ricorda la liberazione delle donne, il modo come hanno combattuto, la serietà e la validità delle loro competenze”

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Elezioni amministrative a Cislago (Varese)17 marzo 1946

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Elette oltre 2000 donne nei consigli

comunali!

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Sibilla Aleràmo (Rina Faccio)

(Alessandria 1876 – Roma 1960)

Aveva 70 anni quel 2 giugno 1946…

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“… lunghissima attesa davanti ai seggi elettorali. Sembra di essere tornate

alle code per l’acqua, per i generi razionati. Abbiamo tutti nel petto un vuoto da giorni d’esame, ripassiamo

mentalmente la lezione: quel simbolo, quel segno,

una crocetta accanto a quel nome. Stringiamo le

schede come biglietti d’amore. Si vedono molti

sgabelli pieghevoli infilati al braccio delle donne

timorose di stancarsi e le tasche gonfie per il

pacchetto della colazione. Le conversazioni che nascono tra uomini e donne hanno un tono

diverso, alla pari.”

Anna Garofalo

(1925-1965)

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Partecipazione al voto:

0,00%1000,00%2000,00%3000,00%4000,00%5000,00%6000,00%7000,00%8000,00%9000,00%

10000,00%

VOTANTI AVENTI DIRITTO

DONNEUOMINITOTALE

52,2%

47,8%89% 89,2%

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smentendo altri stereotipi, le donne votarono:

più nei paesi piccoli che nelle città

più degli uomini al Sud e meno degli uomini al Nord

più nelle elezioni politiche che nelle amministrative

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PARTITIPARTITI voti voti (%)(%) deputatideputati

Democrazia Cristiana (DC) 35,2

207 (9)

Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP)

20,8

115 (2)

Partito Comunista Italiano (PCI) 19,0

104 (9)

Unione Democratica Nazionale (liberali)

6,8 41

Fronte dell’Uomo Qualunque 5,3 30 (1)

Partito Repubblicano Italiano (PRI) 4,4 23

Blocco Nazionale della libertà (monarchici)

2,8 16

Partito d'Azione (Pd’A) 2,5 7

Movimento Indipendentista Sicilia 4

Concentrazione Democratica Repubblicana

2

Partito Sardo d'Azione (PSd'AZ) 2

Movimento Unionista Italiano 1

Partito Cristiano Sociale 1

Partito Democratico del Lavoro 1

Partito Contadini Italiani 1

Fronte Democratico Progressista Repubblicano

1

556 deputati

21 donne = 3,8%

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I tre partiti di massa avevano presentato in

tutto…

113 donne = 6,5% dei loro candidat

i!

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Laura Bianchini e Angela Maria Guidi Cingolani (DC)

Clementina Caligaris Velletri, Jole Tagliacozzo Lombardi e Claudia Maffioli (PSIUP)

Virginia Quarello Minoletti (liberale)

Adele Bei Ciufoli, Gisella Floreanini della Porta, Ofelia Garoia Antonelli, Teresa Noce Longo, Rina Picolato ed Elettra Pollastrini (PCI)

Ada Prosperi Marchesini ved. Gobetti (PdAz)

Solo 5: le DC Bianchini e Cingolani;

le PCI Bei, Noce e Pollastrini

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Laura BIANCHINInata a Castenedolo (Br),1903;laureata in lettere e filosofia, insegnante

Elisabetta CONCInata a Trento, 1895; laureata in lettere, insegnante

Maria DE UNTERRICHTER JERVOLINO

nata a Ossana (Tn), 1902; laureata inlettere; moglie del costituente DC

Angelo Raffaele JERVOLINOFilomena DELLI CASTELLInata a S.Angelo (Pescara), 1916, laureata in lettereMaria AGAMBEN

FEDERICInata a L’Aquila, 1899;

laureata in lettere, partigiana; fondatrice e

prima presidente del CIF; socia fondatrice, insieme alla Merlin e ad altre, del

CIDD

Angela GOTELLInata ad Albanto (Parma),

1905; laureata in lettere e filosofia,

insegnante, partigiana

Angela Maria GUIDI CINGOLANInata a Roma, 1883; laureata in chimica; dal 25/09/1945, vice Presidente della Consulta Nazionale,moglie del costituente DC Mario CINGOLANI

Maria NICOTRA VERZOTTO

nata a Catania, 1913;casalinga

Vittoria TITOMANLIOnata a Barletta, 1899;insegnante

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Elettra POLLASTRINI

nata a Rieti, 1908;operaia

Teresa NOCE LONGOnata a Torino, 1900; giornalistamoglie di Luigi LONGO

Maria Maddalena ROSSInata a Codeville (Pavia), 1906;laureata in chimica

Rita MONTAGNANA TOGLIATTI

nata a Torino, 1895;artigiana, sarta

sposata dal 1924 con Palmiro TOGLIATTI

Angiolina MINELLA NOLINARInata a Savona, 1920; laureata in lettere

Teresa MATTEInata a Genova, 1921;

laureata in filosofia, la più giovane costituente (25

anni)

Nadia GALLICO SPANOnata a Tunisi, 1916;

responsabile delle donne comuniste della provincia di

Roma;sposata con il costituente

comunista Velio SPANO

Nilde IOTTInata a Reggio Emilia, 1920;laureata in lettere, insegnante

Adele BEI CIUFOLInata a Cantiano (Pesaro), 1904; salariata agricola; dirigente sindacale

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Angelina MERLIN nata a

Pozzonovo (Padova), 1881;

laureata in lettere,

insegnante

Bianca BIANCHInata Vicchio (Fi), 1914

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Ottavia PENNA BUSCEMInata a Caltagirone (CT), 1907;

casalinga

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Teresa Mattei Teresa Mattei († 12 marzo († 12 marzo 2013) ha 2013) ha ricordato:ricordato:

“Quando si votò per il ripudio della guerra,

noi, tutte e 21, ci tenemmo la mano.

Eravamo tutte per la pace, anche la collega qualunquista, che poi

era monarchica. Fummo unite anche

per rimuovere il divieto che avevano le

infermiere di sposarsi. E ci riuscimmo”.

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«Quando nei prossimi anni l’esercizio del voto femminile sarà entrato nel novero delle cose normali, ripensando alla fatica che si è fatta per … orientare favorevolmente sulla questione uomini di governo, opinione pubblica e attenzione femminile e maschile, ci verrà da ridere».

Maria Federici Agamben in quei giorni osservava:

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- È soddisfatta di come vanno le cose?

- Per niente. Vedo un eccesso di fiducia femminile che mi spaventa. C’è nel paese un brutto clima. Si può sempre tornare indietro, le giovani devono tenerlo a mente. Oggi, per esempio, le elette sono tutte delegate.

- In che senso delegate?

- Scelte dai partiti, messe nei collegi perché si pensa che prendano voti. Non vedo candidature che nascono da una loro forza autonoma. Non ci sono oggi sul terreno battaglie comuni fra donne...

Tina Anselmi Inserto “Diario di Repubblica”, dedicato a “Voto alle donne”, in La

Repubblica, 1° febbraio 2005

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Rivolta femminile (1970)

Nato nell’estate del 1970, abbraccia una serie

di gruppi autonomi e autogestiti, che mirano a superare ogni forma di

autoritarismo e verticismo.

Di primo piano, al suo interno, la figura di Carla Lonzi, autrice del saggio

“Sputiamo su Hegel” e del diario “Taci, anzi parla”.

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Rivolta Femminile apre il suo «Manifesto»

con l’appello straziato di Olympe de

Gouges: «Ledonne saranno

sempre divise le una dalle altre? Non formeremo

mai un corpo unico?».