DONNE DONNE E LAVOROE LAVORO

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”

CATTEDRA DI MEDICINA DEL LAVOROPROF. A. MAGRINI

LEGGI E NORMELEGGI E NORME

• GARANTIRE LA PROTEZIONE DELLA DONNA PER LE CARATTERISTICHE CHE LA DISTINGUONO DALL’UOMO E, IN PARTICOLAR MODO, PER QUANTO CONCERNE LA GESTAZIONE ED IL PUERPUERIO.

Le leggi e le norme che regolano la tutela delle lavoratrici si basano su due punti fondamentali:

• GARANTIRE LA PARITA’ TRA UOMO E DONNA

LEGGI E NORMELEGGI E NORMEPer quanto riguarda la parità tra uomo e donna:

• COSTITUZIONE COSTITUZIONE ( - art. 3 pari dignità di tutti i cittadini davanti alla legge- art. 4 parità di diritto al lavoro- art. 29 uguaglianza nella famiglia- art. 37 parità di lavoro e salario- art. 51 parità di accesso a tutti gli uffici e delle carriere)

• LEGGE n. 903/77LEGGE n. 903/77•• LEGGE n. 125/91LEGGE n. 125/91•• D.Lgs 26 marzo 2001, n.151 D.Lgs 26 marzo 2001, n.151 (T.U. delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternitàe paternità a norma dell’ art. 15 della legge 8 marzo 2000, n.53)

LEGGI E NORMELEGGI E NORME

••D.LgD.Lg(T.U. delle disposizioni in materia die paternità

EE’’ VIETATA QUALSIASI DISCRIMINAZIONE FONDATA SUL VIETATA QUALSIASI DISCRIMINAZIONE FONDATA SUL SESSO PER QUANTO RIGUARDA LSESSO PER QUANTO RIGUARDA LLE MATERIE DI ORIENTAMENTO, FORMAZIONE, IL LE MATERIE DI ORIENTAMENTO, FORMAZIONE, IL PERFEZIONAMENTO E LPERFEZIONAMENTO E LPROFESSIONALE, LA RETRIBUZIONE, LA CLASSIFICAZIONE PROFESSIONALE, LA RETRIBUZIONE, LA CLASSIFICAZIONE PROFESSIONALE, LPROFESSIONALE, LPROGRESSIONE DELLA CARRIERA.PROGRESSIONE DELLA CARRIERA.

s 26 marzo 2001, n.151 s 26 marzo 2001, n.151 tutela e sostegno della maternità

a norma dell’ art. 15 della legge 8 marzo 2000, n.53)

’’ACCESSO AL LAVORO, ACCESSO AL LAVORO,

’’AGGIORNAMENTO AGGIORNAMENTO

’’ATTRIBUZIONE DI QUALIFICHE E LA ATTRIBUZIONE DI QUALIFICHE E LA

LEGGI E NORMELEGGI E NORME

Leggi e normative che tutelano le lavoratrici madri

• DPR 303 19/03/1956

• L. 1204/71

• DPR 1026/76

• D.Lgs 626/94

• D.Lgs 645/96

• L. 53 8/03/2000

Nel 2000 una Comunicazione della Commissione Europea chiarisce come sia necessario accordare “la massima importanza a tutte le misure volte a proteggere la sicurezza e la salute dei lavoratori, e più precisamente di taluni gruppi di lavoratori particolarmente vulnerabili, quali, evidentemente, le lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. Tanto più che i rischi ai quali esse possono essere esposte possono nuocere non soltanto alla loro salute ma anche a quella dei nascituri e dei neonati, dal momento che esiste un rapporto fisiologico, e perfino emozionale, molto stretto fra la madre e il figlio”.

COM(2000) 466 definitivo, Bruxelles 05.10.2000, COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE sulle linee direttrici per la valutazione degli agenti chimici, fisici e biologici, nonché dei processi industriali ritenuti pericolosi per la sicurezza o la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento (direttiva 92/85/CEE del Consiglio).

LEGGI E NORMELEGGI E NORME

LEGGI E NORMELEGGI E NORMELeggi e normative che tutelano le lavoratrici madri

TUTTE LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE IN MATERIA DI TUTELA E SOSTEGNO DELLA MATERNITA’ E DELLA PATERNITA’SONO STATE RIUNITE E COORDINATE TRA LORO IN UN

TESTO UNICO:

D.Lgs 26 marzo 2001, n.151D.Lgs 26 marzo 2001, n.151((T.U. delle disposizioni in materia di tutela e T.U. delle disposizioni in materia di tutela e

sostegno della maternitsostegno della maternitàà e paternite paternitàà a norma a norma delldell’’ art. 15 della legge 8 marzo 2000, n.53)art. 15 della legge 8 marzo 2000, n.53)

La donna in gravidanza rientra sotto la tutela delle leggi che la riguardanodalla presentazione al datore di lavoro del certificato medicoattestante il proprio stato.

LEGGI E NORMELEGGI E NORME

D.Lgs 151/01 Art. 6 misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il periodo della gravidanza, delle lavoratrici madri e fino a 7 mesi di età del figlio SEMPRE CHE ESSE ABBIANO ESERCITATO LA FACOLTA’, O L’OBBBLIGO NEL CASO DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI, DI INFORMMARE IL DATORE DI LAVORO DEL PROPRIO STATO

La tutela si applica anche alle lavoratrici che hanno ricevuto bambini in adozione o in affidamento, fino al compimento dei sette mesi di età

LEGGI E NORMELEGGI E NORME

DIVIETIDIVIETI

E’ VIETATO IL LAVORO ALLE DONNE

DA 2 MESI PRIMA della data presunta del partoA 3 MESI DOPO il parto.

DIVIETO DI ADIBIRE LE GRAVIDE A QUALSIASI LAVORO:Due mesi prima della data presunta del parto

ASTENSIONE OBBLIGATORIA (I)ASTENSIONE OBBLIGATORIA (I)

ferma restando la durata complessiva del congedo di maternità le lavoratrici hanno la facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei quattro mesi successivi al parto. Questo è possibile a condizione che il medico specialista del SSN o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e della tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non rechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro.

ove il parto avvenga oltre la data presunta , per il periodo che intercorre tra quest’ultima e la data effettiva del parto

durante i 3 mesi dopo il parto

durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta. Tali giorni sono aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto.

ASTENSIONE OBBLIGATORIA (II)ASTENSIONE OBBLIGATORIA (II)

DIVIETO DI ADIBIRE LE GRAVIDE A QUALSIASI LAVORO:

DURANTE TUTTO IL PERIODO DI GESTAZIONE E FINO DURANTE TUTTO IL PERIODO DI GESTAZIONE E FINO A 7 MESI DOPO IL PARTOA 7 MESI DOPO IL PARTO

E’ VIETATO ADIBIRE LE LAVORATRICI A :

•TRASPORTO E SOLLEVAMENTO PESI

•LAVORI PERICOLOSI

•LAVORI FATICOSI

•LAVORI INSALUBRI

DIVIETIDIVIETI

LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED INSALUBRI (I)INSALUBRI (I)

I lavori previsti dal D.Lgs. 345/99 e dal D.Lgs 262/2000

I lavori che prevedono l’obbligo della visita periodica (DPR 303/56, D.Lgs.277/91, D.Lgs. 626/94)

I lavori che espongono a silicosi e asbestosi, nonché a malattie professionali (DPR 1124/65, DPR 336/94)

LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED INSALUBRI (II)INSALUBRI (II)

I lavori che comportano esposizioni a radiazioni ionizzanti (DPR 185/64, D.Lgs 230/95 art.69 esposte a radioisotopi durante la gravidanza e l’allattamento)

I lavori su scale e impalcature mobili e fisseI lavori di manovalanza pesanteI lavori che comportino stazioni in piedi per

più di metà dell’orario di lavoro o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante.

LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED INSALUBRI (III)INSALUBRI (III)

I lavori con macchina mossa a pedale o comandata da pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente o esiga notevole sforzo

I lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni

I lavori di assistenza o cura degli infermi nei sanatori o nei reparti di malattie infettive o per malattie nervose e mentali

LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED LAVORI PERICOLOSI, FATICOSI ED INSALUBRI (IV)INSALUBRI (IV)

I lavori agricoli che implicano la manipolazione e l’uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame

I lavori di monda e trapianto del risoI lavori a bordo di aerei, navi, treni, pullman e

d’ogni altro mezzo di comunicazione in moto

ALTRI LAVORI INTERDETTI DURANTE

LA GESTAZIONE E PER 7 MESI DOPO IL PARTO

AGENTI• AGENTI FISICILavoro in atmosfera di sovrapressione elevata, ad es. in camere sotto pressione, immersione subacquea

• AGENTI BIOLOGICIToxoplasma, virus della rosolia ( a meno che non sussista la prova che la lavoratrice èsufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione)

• AGENTI CHIMICIPiombo e suoi derivati

LAVORATRICI GESTANTI

CONDIZIONI DI LAVORO

• LAVORI SOTTERRANEI A CARATTERE MINERARIO

LAVORATRICI IN PERIODO SUCCESSIVO AL PARTO

AGENTI•AGENTI CHIMICIPiombo e suoi derivati

CONDIZIONI DI LAVORO

• LAVORI SOTTERRANEI A CARATTERE MINERARIO

ALTRI LAVORI INTERDETTI DURANTE

LA GESTAZIONE E PER 7 MESI DOPO IL PARTO

INOLTRE….

- Le donne, durante la gravidanza, non possono svolgere attività in zone classificate o, comunque, essere adibite ad attività che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecceda un millisievert durante il periodo della gravidanza

- E' vietato adibire le donne che allattano ad attivitàcomportanti un rischio di contaminazione.

- durante la gravidanza e' vietato adibire al lavoro operativo le appartenenti alla Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e ai Corpi di Polizia Municipale.

- il personale militare femminile non può svolgere incarichi pericolosi, faticosi ed insalubri

E’ necessario adibire la lavoratrice ad altre mansioni per i periodi per i quali è previsto il divieto;qualora non sia possibile spostare la lavoratrice ad altre mansioni il Servizio Ispettivo del Ministero del Lavoro competente per territorio può disporre l’interdizione per tutto il periodo previsto per legge

E’ possibile lo spostamento ad altre mansioni nei casi in cui il Servizio Ispettivo del Ministero del Lavoro, d’ufficio o su istanza della lavoratrice, accerti che le condizioni di lavoro e/o ambientali sono pregiudizievoli per la salute della donna.

Il periodo di astensione obbligatoria è anticipato a 3 mesi dalla data presunta del parto quando le lavoratrici sono occupate in lavoro che in relazione al loro stato avanzato di gravidanza siano da ritenersi gravosi e/o pregiudizievoli

POSSIBILITAPOSSIBILITA’’ DI INTERDIZIONE DAL LAVORO PER UNO DI INTERDIZIONE DAL LAVORO PER UNO O PIUO PIU’’ PERIODIPERIODI

Nel caso di gravi complicanze della gestazione o di preesistenti forme morbose che possano essere aggravate dallo stato di gravidanza

Quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli per la salute della donna e del bambino

Quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni

Il servizio ispettivo del Ministero del lavoro può disporre, sulla base di accertamento medico l'interdizione dal lavoro delle lavoratrici in stato di gravidanza, fino al periodo di astensione per uno o piu' periodi, la cui durata sara' determinata dal servizio stesso:

RISCHI LAVORATIVIRISCHI LAVORATIVINella valutazione dei rischi, effettuata ai sensi del D.Lgs 626/94, il datore di lavoro valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici

Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare le lavoratrici e i rappresentati per la sicurezza sui risultati della valutazione (art.4 D.Lgs 645/96)

In presenta di rischio il datori di lavoro deve adottare le misure necessarie affinché l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificando temporaneamente condizioni e orario di lavoro.

RISCHI LAVORATIVIRISCHI LAVORATIVI

AGENTI FISICIallorché vengono considerati come agenti che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta,in particolareColpi, vibrazioni meccaniche o movimentiMovimentazione manuale dei carichi pesanti che comportano

rischi, soprattutto dorso lombariRumoreRadiazioni ionizzantiRadiazioni non ionizzantiSollecitazioni termicheMovimenti, posizioni di lavoro, spostamenti

(sia all’interno che all’esterno del posto di lavoro), fatica mentale e fisica (e altri disagi fisici connessi con l’attivitàsvolta)

RISCHI LAVORATIVIRISCHI LAVORATIVIAGENTI BIOLOGICI

nella misura in cui sia noto che tali agenti o terapie che si rendano necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro

Agenti biologici appartenenti ai gruppi di rischio da 2 a 4 ( D.Lgs.626/94)

AGENTI CHIMICInella misura in cui sia noto che tali agenti o mettono in pericolo la salute

delle gestanti e del nascituro

Agenti etichettati : R40 (possibilità di effetti irreversibili)R45 (può provocare il cancro)R46 (può provocare alterazioni genetiche ereditarie)R47 (può provocare malformazioni congenite)Mercurio e suoi derivatiMedicamenti antimicotici Monossido di carbonioAgenti pericolosi che comportano assorbimento per via cutanea

RISCHI LAVORATIVIRISCHI LAVORATIVI

CONDIZIONI DI LAVOROLavori sotterranei a carattere minerario

PROCESSI INDUSTRIALIProcessi industriali elencati nell’allegato VIII del D.Lgs 626/94

(per processi industriali si intendono quei lavoratori che espongonoa idrocarburi policiclici, aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame, nella polvere di carbone, i lavori di raffinamento del nichel ad alte temperature)

Si parla di TOSSICITÀRIPRODUTTIVA dell’agente di rischio qualora gli effetti nocivi si verifichino a livello del sistema riproduttivo

La TOSSICITÀ RIPRODUTTIVA e la TOSSICITÀ DELLO SVILUPPOpossono essere la conseguenza dell’esposizione paterna e/o materna ad agenti tossici nel periodo precedente al concepimento, durante lo sviluppo prenatale o nel periodo successivo alla nascita del bambino.

TOSSICITATOSSICITA’’

Si parla invece di TOSSICITÀDELLO SVILUPPO se gli effetti si manifestano sul feto o sul bambino, sia prima che dopo la nascita.

TOSSICITATOSSICITA’’ RIPRODUTTIVARIPRODUTTIVA

TOSSICITATOSSICITA’’ DELLO SVILUPPODELLO SVILUPPO

LA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI LA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI TOSSICITOSSICI

Molte sostanze nocive presenti nei luoghi di lavoro possono essere trasmesse dall’uomo alla donna attraverso il liquido seminale, mentre alcune sostanze tossiche, come i pesticidi, si possono concentrare nel latte materno ed essere così trasmesse al neonato durante l’allattamento.

LA TRASMISSIONE DEGLI LA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI TOSSICIAGENTI TOSSICI

Anche i capelli, le mani e gli indumenti possono trasportare sostanze nocive dal posto di lavoro all’ambiente domestico:il cambio degli abiti e un’accurata pulizia personale prima di lasciare i luoghi di lavoro possono contribuire a proteggere la salute propria e dei propri figli.

RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICOElenco non esaustivo dei comparti nei quali è presente il rischio chimico:

agricoltura calzaturieroceramicagraficalegnoimprese puliziematerie plastichemetalmeccanicasanità

RISCHIO BIOLOGICORISCHIO BIOLOGICOElenco non esaustivo delle categorie per le quali è piùfrequente il rischio:

addette all’agricoltura, zootecnia e servizi veterinarioperaie dell’industria alimentareaddette alla lavorazione delle carniaddette alla raccolta dei rifiuti e impianti di depurazioneaddette ai servizi sanitari

RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHIDEI CARICHI

Elenco non esaustivo delle categorie per le quali èpiù frequente il rischio:

operaie nei settori produttiviaddette ai magazziniaddette in agricolturaaddette all’assistenza (ospedali, case di riposo)

infermiereeducatrici/animatricifisioterapisteinsegnanti (asilo nido, scuola materna)addette alle pulizie

LAVORO NOTTURNOLAVORO NOTTURNO

E’ vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.

Non sono obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a 3 anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa, ed anche la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente d’età inferiore a 12 anni.(Anche la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile)

PERMESSI E RIPOSIPERMESSI E RIPOSILe lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l’effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici ovvero visite specialistiche, nel caso in cui queste debbano essere effettuati durante l’orario di lavoro. Per usufruire di tali permessi è sufficiente presentare una documentazione giustificativa in cui sia indicata la data e l’ora d’effettuazione degli esami.

Il datore di lavoro consenta alle lavoratrici madri, durante il primo anno di vita del bambino, due periodi di riposo, di 1 ora ciascuno, anche cumulabili durante la giornata (ha diritto ad un solo riposo quando l’orario giornaliero è inferiore alle 6 ore)

PERMESSI E RIPOSIPERMESSI E RIPOSI

I periodi di riposo sono considerati ore lavorative agli effetti della durata e della retribuzione del lavoro. Essi comportano il diritto della donna ad uscire dall’azienda.

I periodi di riposo sono di mezz’ora ciascuno, ed in tal caso non comportano il diritto ad uscire dall’azienda, quando la lavoratrice voglia usufruire della camera d’allattamento o dell’asilo nido, istituito dal datore di lavoro nelle dipendenze dei locali di lavoro.

In caso di parto plurimo i periodi di riposo sono raddoppiati (e le ore aggiuntive possono essere utilizzate anche dal padre)

DIVIETO DI LICENZIAMENTODIVIETO DI LICENZIAMENTOLe lavoratrici non possono essere licenziate dall’inizio del periodo di gestazione fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro, nonché fino al compimento di un anno d’età del bambino.Il divieto di licenziamento opera in connessione con lo stato oggettivo gravidanza e puerperio, e la lavoratrice, licenziata nel corso del periodo in cui opera il divieto, ha il diritto di ottenere il ripristino del rapporto di lavoro mediante presentazione al datore di lavoro d’idonea certificazione dalla quale risulti l’esistenza, all’epoca del licenziamento, delle condizioni che lo vietano.

DIVIETO DI LICENZIAMENTODIVIETO DI LICENZIAMENTOIl divieto di licenziamento non si applica nel caso:

• di colpa grave da parte della lavoratrice, costituente giusta causa per la risoluzione del rapporto di lavoro

• di cessazione dell’attività dell’aziendacui essa è addetta

•di ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice

è stata assunta o di risoluzione del rapporto di lavoro

per la scadenza del termine

•di esito negativo della prova; resta fermo il divieto di discriminazione

Articolo 1 Finalità 1. Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, …..

Il presente decreto legislativo persegue le finalità di cui al presente comma nel rispetto delle normative comunitarie e delle convenzioni internazionali in materia, nonchè in conformità all’articolo 117 della Costituzione e agli statuti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme di attuazione, garantendo l’uniformitàdella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.

D.LGS 81/08

D.LGS 81/08Art. 28La valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a),anchenella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o deipreparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi dilavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quellicollegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessialle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi.

Strumenti e gestione del rischio.Valutazione preventiva e supplementare del rischio;Informazione alla lavoratrice ed al RLS;La lavoratrice avverte il Datore di lavoro dell’ inizio della gestazione;Qualora le condizioni di lavoro siano incompatibili con la gravidanza il D.L. modifica temporaneamente le condizioni e l’orario di lavoro;Qualora non sia possibile il D.L. provvede allo spostamento ad altre mansioni anche inferiori previa informazione della DPL;In caso di impossibilità di spostamento ad altre mansioni il D.L. chiederà alla DPL l’interdizione al lavoro

D.L M.C. lavoratriceCollaborare ad identificare le mansioni di riserva

Visitare le lavoratrici, invito a comunicare stato gravidanza

Utilizzare i DPI che l’azienda fornisce

Rimuovere alla fonte i rischi in particolare quelli chimici

Esprimere un giudizio di idoneità specifica alla mansione

Discussione pre concepimento con il M.C dei rischi connessi all’esposizione lavorativa

Assicurare l’informazione formazione

Certificare uno spostamento di mansione

Modificare le condizioni e l’ orario di lavoro

Certificare e richiedere l’ astensione anticipata

ConclusioneLa sicurezza della donna lavoratrice è un bisogno

ancora in attesa di risposta ? Obiettivo attuale?Perché perseguirlo? 1) rispetto della dignità umana2)rispetto della salute del concepito3)non aggravare le condizioni di bassa natalità

che ci affliggono ;La sicurezza è un dovere morale sinonimo di civiltà.

Il lavoro …non è una passeggiata!

Le donne nel nostro paese hanno ottenuto livelli occupazionali che, pur non pieni ed ottimali,

risultanoin continua crescita

In parallelo sono cresciuti gli infortuni e le malattie professionali che le colpiscono ma..…l’indice di frequenza infortunistica

tra donne e uomini continua a rimanere diverso…..perchè?

Perche’ le donne subisconomeno infortuni?

Adibizione ad attività meno pericolose, di fatto èminore l’occupazione femminile nei settori a maggior

frequenza infortunistica (costruzioni, metalmeccanica, legno, ecc…)

Maggiore attenzione alla salute e sicurezza, le donne per abitudini socio-culturali sono più portate ad agire con prudenza ed attenzione per preservare la salute e la sicurezza personale e di coloro che le sono vicini

Politiche prevenzionaliTale osservazione suggerisce di affrontare le strategie prevenzionali del nostro paesein un ottica “di genere“ anche per quanto

attiene alla sicurezza sul lavoro.Un maggior ascolto della

voce rosavoce rosa

puo’ orientare le azioni su percorsi ed iniziative ….forse… più efficaci!

Infortuni sul lavoro in Italia

Gestione 2006 2007 Var.assoluta

Var. %

2008* prime stime

variazioni sul 2007

Industria e servizi 836.345 826.312 -10.033 -1,2 -3.2

Dipendenti conto stato 28.730 29.148 418 -1,5 4.7

Agricoltura 63.083 57.155 -5.928 -9,4 -6.6

Totale 928.158 912.615 -

15.543 -1,7 --4,34,3

Settori economici:infortuni al femminile in Italia

Settori 2003 2004 2005 2006 2007

Agrindustria 972 1.053 1.710 1.720 1.732

Manifatturiero 34.861 34.163 32.025 31.534 30.282

Costruzioni 2.104 2.011 2.211 2.253 2.160

Commercio 21.722 23.022 23.288 23.422 24.765

Terziario 104.634 107.389 110.363 112.201 114.832

TOTALE 164.295 167.638 169.597 171.130 173.771

Non attribuibile 45.453 44.406 44.173 43.122 42.970

COMPLESSIVO 209.748 212.044 213.770 214.252 216.741

Il lavoro …non è una passeggiata!

Dall’analisi dei dati più recenti è emerso che il 46% degli infortuni in itinere, ovvero avvenuti

nel tragitto casa-lavoro-casa, riguarda le donne.

Per quanto attiene ai casi mortali su 97 avvenuti nel 2007, andando e tornando dal lavoro, ben 53 decessi sono a carico delle

donne.