Donne di Mare - Marina Militare · ... un modo carino e quasi timido di ... ma mai di-menticando...

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Donne di Mare di Marika Tinè Con l’8 marzo si celebra l’universo femminile. Quello rappresentato dalle donne in servizio nella nostra Marina è una galassia del tutto particolare: perfettamente integrate nel grande equipaggio marinaro, mettono a disposizione della Forza Armata le proprie peculiari capacità senza risparmiarsi, non dimenticando mai la propria femminilità N on è sicuramente un giorno diverso dagli altri, però non c’è mai stato anno senza che io e le altre donne a bordo non avessimo ricevuto un piccolo mazzo di mimosa. Chiaramente non facevamo nemmeno caso al fatto che fosse l’8 marzo, “la festa delle donne”, un po' perché non ci importava, un po' perché tra un servizio di sorveglianza e l'attività in mare non ne avevamo nemmeno il tempo, ma al nostro equipaggio faceva piacere omaggiarci in quel giorno: un modo carino e quasi timido di dirci “grazie di esserci, avete reso l’ambiente più fresco, co- lorato e anche più profumato”. Sono un sottocapo di seconda classe TLC e quando la mia carriera in Marina ebbe inizio, circa dieci anni fa, fu a bordo di un pattugliatore, presso la base di Augusta. L’ambiente era quasi prettamente ma- schile, sia in termini numerici che anche nel 35 NOTIZIARIO M ARINA della

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Donne di Mare

di Marika Tinè

Con l’8 marzo si celebra l’universo femminile. Quello rappresentato dalle donne in servizio nella nostra Marina è una galassiadel tutto particolare: perfettamente integrate nel grande equipaggio marinaro,mettono a disposizione della Forza Armata le proprie peculiari capacità senzarisparmiarsi, non dimenticando mai la propria femminilità

Non è sicuramente un giorno diverso dagli altri,però non c’è mai stato anno senza che io e lealtre donne a bordo non avessimo ricevuto un

piccolo mazzo di mimosa.Chiaramente non facevamo nemmeno caso al fatto chefosse l’8 marzo, “la festa delle donne”, un po' perché nonci importava, un po' perché tra un servizio di sorveglianzae l'attività in mare non ne avevamo nemmeno il tempo,ma al nostro equipaggio faceva piacere omaggiarci inquel giorno: un modo carino e quasi timido di dirci“grazie di esserci, avete reso l’ambiente più fresco, co-lorato e anche più profumato”. Sono un sottocapo di seconda classe TLC e quandola mia carriera in Marina ebbe inizio, circa dieci annifa, fu a bordo di un pattugliatore, presso la base diAugusta. L’ambiente era quasi prettamente ma-schile, sia in termini numerici che anche nel

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modo di vivere: luoghi di lavoro piccoli e grigi e un equi-paggio al 90% composto da uomini. Tutto mi apparivaquasi surreale. Non è però dovuto passare troppo tempoaffinché mi sentissi parte integrante di quell'equipaggio. Ilmerito non è stato certo tutto mio, ma principalmentedei miei colleghi che, via via passava il tempo, consideravosempre più fraterni amici, accorgendomi che la cosa eraassolutamente reciproca. La bellezza di essere una donnadella Marina sta proprio in questo: nel fatto che ci sonouomini meravigliosi disposti a trattarti come "uno diloro", senza alcuna differenza fisica e mentale, ma mai di-menticando l'eleganza nei modi e la gentilezza del chie-dere, esattamente come è giusto fare nella vita civile equotidiana di sempre. In questo giorno sento quindi dipoter dire che sono orgogliosa di essere una donna, inspecial modo una donna della Marina perché è grazie agliuomini, miei colleghi, che siamo considerate come forzae non come sottrazione della Forza Armata, come valoreaggiunto al valore già consolidato di un equipaggio unito,solido, dotato di grande spirito di sacrificio e di squadra. Viva le donne (e gli uomini) della Marina!

Nella pagina accanto dalla foto in alto asinistra, in senso orario: alcune donne dellanostra Forza Armata riprese duranteun’esercitazione antincendio, in cucina, inattività sportiva, sull’aletta di plancia, in uncarruggetto di bordo, in plancia. In alto: il sottocapo Patrizia Pellegrino du-rante il suo turno di guardia nella centraleoperativa di combattimento di nave Fenice.Sotto: il sottocapo Cinzia Fucile al brogliac-cio di navigazione durante un turno diguardia in plancia a bordo di nave Fenice.