“DOMENICO NAPOLEONE VITALE” 2014 - Il sito dell'associazione … D. N... · CRUDELE E' IL TEMPO...

A N T O L O G I A P O E T I C A

“DOMENICO

NAPOLEONE VITALE”

2014

L’Associazione Artemia ringrazia tutti i poeti che hanno deciso di partecipare al Concorso Nazionale Antologia Poetica “Domenico Napoleone Vitale” 2014.

Lo staff dell’Associazione Artemia.

Partecipando al Concorso Nazionale Antologia Poetica “Domenico Napoleone Vitale” 2014, gli autori

hanno espressamente dichiarato che le poesie inviate non sono sottoposte ad alcun vincolo editoriale e che sono autentiche, assumendosi la piena responsabilità di fronte alla legge.

L’Associazione non si assume alcuna responsabilità in merito.

Antologia poetica “Domenico Napoleone Vitale” 2014 3

SOMMARIO

Agnello Stefania LUCI DI UN'ALTRA ALBA Pag. 8

Albano Lucia CONCHIGLIA Pag. 9

Allevi Alessandro L'ALBERO DELLA VITA Pag. 10

Amori Francesco LE STELLE Pag. 12

Antonucci Augusto Rosario POMERIGGIO AUTUNNALE (QUANTO UNICO E

RARO FU QUEL POMERIGGIO) Pag. 13

Ardizzoni Nerina IL MIO GIARDINO Pag. 14

Arecchi Alberto GÂO, GÂO Pag. 15

Avalle Elso ANTICHI PROFUMI Pag. 17

Ballotta Tania SGUARDI Pag. 18

Barale Simona UN CROCEVIA DI EMOZIONI Pag. 19

Barbisan Daniele MUGNAIA Pag. 20

Baroncini Ioli IL TANGO DI CARTAPESTA Pag. 21

Barsacchi Delsanto

Mariaconsuelo VAI Pag. 23

Bartolozzi Massimiliano SIAMO STATI Pag. 25

Barzaghi Anna DOMANDE Pag. 26

Biasoli Maria Cristina OCCHI DI ACQUA Pag. 27

Billa Franca INSONNIA D'AMORE Pag. 28

Bonari Paolo ZITTI, TUTTI Pag. 30

Bonerba Marco IL SOLE ANTICO Pag. 31

Brayon Sara BERTHA MASON Pag. 32

Bruni Matteo PREGHIERA Pag. 33

Cannavacciuolo Alessandro EPISCOPIO Pag. 34


Cappelli Samuele GIORNO SU GIORNO, NOTTE PER NOTTE Pag. 35

Casanovi Elio SOLITUDINE Pag. 37

Catalani Gaetano UNA NEBBIA SUI RICORDI Pag. 39

Catozzi Claudio INCANTI DI TENEBRE. Pag. 40

Cei Chiara Anna ILIO È PERDUTA Pag. 41

Chiapparo Anna Maria VAGO Pag. 42

Chiatto Tatiana COME UN PELLEGRINO Pag. 43

Cini Franca CRUDELE E' IL TEMPO Pag. 45

Cristiano Perli AMARE Pag. 46

Cumbo Simone ALBERI Pag. 47

Cutrupi Salvatore RICORDI Pag. 48

Da Vela Beatrice PELLICOLA Pag. 50

D'Ascanio Lorenzo AZZURRO Pag. 51

De Angelis Valeria INGENUITÀ RUBATA Pag. 52

De Paolis Giuseppe RIFLESSI DI TE E DI ME Pag. 53

De Vivo Cristoforo LA NOTTE Pag. 55

Della Santa Nina IL FUNAMBOLO Pag. 56

Di Cristofaro Paolo A NORD DI ME Pag. 57

D'Orto Emma ATTESA Pag. 59

Fingerle Maddalena I COCCI DELL´ESSERE Pag. 60

Flotta Maria Rosaria IL PROFUMO INTENSO DELL'INVERNO Pag. 61

Fragale Manuela DI ONDA IN ONDA Pag. 62

Fratini Gabriele SENZA TEMPO Pag. 63

Gazzentini Alessandro BOLLA DI SAPONE Pag. 64


Genovese Gerardo SINFONIA DEL MARE Pag. 65

Giangrande Manuela Batul IL CICLO INFINITO Pag. 66

Giordano Nicola SIRENA Pag. 67

Girardi Maria ATTIMI Pag. 68

Gravina Isabella ETERNA SUGGESTIONE Pag. 69

Iacovone Giovanna SENTIERI DEL CUORE Pag. 71

Janniello Lucio MIO CIELO Pag. 72

La Placa Maria Catena VOGLIA DI VITA Pag. 73

Leone Francesco MELODIE Pag. 74

Loddo Carmelo TI RACCONTERÒ Pag. 75

Loka Nikollë L’ETERNITÀ Pag. 76

Lora Chiara C'É CRISI. Pag. 77

Loretelli Marzia PIANTO Pag. 78

Lovato Marina TEMPORALI Pag. 79

Magni Daniela PIOGGIA PRIMAVERILE Pag. 80

Manco Sterpeta IL VENTO Pag. 81

Maraldi Maurizio COMETA Pag. 82

Maraviglia Dario L'ABETE PIANGE Pag. 83

Marchese Valentina IL MARE D'INVERNO Pag. 84

Marchi Ivan PALCOSCENICO Pag. 86

Masullo Andrea NETTARE Pag. 87

Mazzucchelli Norberto QUELLO CHE VORREI Pag. 88

Micalone Carlo SOGNI NUOVI Pag. 89

Miceli Barbara VENTUN ANNI Pag. 91


Moretti Andreina GRAFFIO IL CUORE Pag. 93

Muccitelli Caterina PENSIERO Pag. 94

Ottaviani Gabriele FIORI RECISI Pag. 95

Palmas Aldo NON TI PORTERO' MIMOSE Pag. 96

Palugan Davide CAMPANE DI MEZZANOTTE Pag. 98

Passeri Cecilia ASPETTANDO L'AURORA Pag. 99

Pepe Dario VIALI Pag. 100

Pettineo Calogero SIAMO GRANELLI DI SABBIA AL VENTO Pag. 101

Piccirillo Anna TI RUBERÒ Pag. 102

Picini Franco ALPEGGIO Pag. 103

Pietropaolo Michela IL TEMPO Pag. 104

Pireddu Daniela ALCIONE Pag. 105

Plutino Sebastiano SEDIMENTO DI PASSIONE Pag. 106

Ragazzo Stefano POESIA SENZA TITOLO NUMERO 30 Pag. 107

Raschillà Stefania FONEMI Pag. 108

Razzetti Emma RINASCERE ANCORA Pag. 109

Renzone Mario APPARENZA Pag. 111

Romano Walter SOLDATI Pag. 112

Romato Carmelo TORNARE! Pag. 113

Saccone Gennaro ODE ALLA TUA ASSENZA Pag. 114

Scurria Flavia CANDIDO PENSIERO Pag. 116

Somma Ilaria DEDICATO Pag. 117

Sorrentino Antonietta GLI AZZUZZI GIORNI Pag. 118

Squeo Fabio COME TUTTE LE SERE Pag. 119


Tanese Maria Linda SEMPLICI EMOZIONI Pag. 121

Tassone Rocco Giuseppe IL NOSTRO PIANTO NELLA STESSA LACRIMA Pag. 122

Tessore Franco A MONIA Pag. 123

Troiano Francesco SAN LORENZO Pag. 125

Tulelli Paolo LA MIA CALABRIA Pag. 126

Vargiu Laura OTTO MARZO Pag. 128

Volpe Mario SASSOLINO DEL MARE Pag. 129

Zago Elio IL VENTO Pag. 130

Zavadlav Adele TORNA! Pag. 132


LUCI DI UN'ALTRA ALBA

di Agnello Stefania

Anime solitarie,

lanterne nella nebbia,

accese fino all’alba

e invisibili, poi.

Corpi caldi, bramosi

d’amplessi sconosciuti,

si dileguano incerti

nella luce del giorno.

Vuote bottiglie sparse,

resti muti d’un triste

ennesimo naufragio,

relitti nelle strade.

Or tace ogni schiamazzo.

L’assolato silenzio

svela l’ombra di sé,

riflesso d’un altro te.


CONCHIGLIA

di Albano Lucia

Attraversata da un caldo brivido

trapela in me una miriade di ricordi.

Stupefatta mi lascio estasiare

da un’iridescente conchiglia

che nel silenzio

canta del mare,

l’amore più profondo.

Incantevole e sofisticata

colma di risa d’argento,

il mio cuore.

Costellata da polvere di stelle,

nostalgica giace

esalando un sublime,

infinito respiro.


L'ALBERO DELLA VITA

di Allevi Alessandro

Si annodano braccia di secolari sequoie

che stringon tra i fior il calice della vita

allieta l'usignol con nota infinita

che filtra persin tra intrecci di stuoie.

Eretti esalate alito di respiri

in alto protratti verso mire celesti

scalda l'autunno e toglie le vesti

su rilassate membra dormono ghiri.

Maliziosa primavera con occhiate vi spia

su dita cui spuntan freschi bocciuoli

li crescete apprensivi come vostri figliuoli

ed esclamate a gran voce "Che verde sia!".

Un rigido clima lasciato alle spalle

piante in pose come dame bianche

pianti di spose dell'inverno stanche

da lui si separan e cambiano pelle.

Il sole rimpolpa la vostra morbida chioma

e la riflette raggiante in uno specchio di lago

ondulata la disegna quella bacchetta da mago

che siede all'ombra mentre corteggia una gnoma.

Vi salgono in braccio e non si fanno cullare

sfrecciano e saltano senza alcuna paura

amici scoiattoli della verde natura


la vostra linfa solleticano come un giullare.

Voi rappresentate il nostro verde polmone

ma un tempo un serpente ci tese un tranello

e quella mela che pendeva dal tuo mantello

ci accorciò la vita ma ci diede ragione.


LE STELLE

di Amori Francesco

Ci sarà

ovunque vada

un qualcosa da scoprire

per stupirsi

per capire

Ci sarà

comunque vada

un ricordo da tenere

E anche quando

alcune volte

certe strade

non ci sembran

le più belle

sta' sereno

è nel buio

che si vedono le stelle


POMERIGGIO AUTUNNALE (QUANTO UNICO E RARO FU QUEL POMERIGGIO)

di Antonucci Augusto Rosario

In una giornata autunnale

seguendo le nuvole

sotto il vento pungente

che ha ripulito il cielo

rivedo il tuo sorriso.

Il vento è più leggero,

soffia delicatamente,

mi accarezza

con dolcezza infinita,

sono soffi caldi

che scaldano il cuore

in cui ho racchiuso

il volto così dolce e caro

per non scordarlo più.

Ma ora c'è il sole,

e il cielo è azzurro,

limpidissimo.


IL MIO GIARDINO

di Ardizzoni Nerina

Il mio giardino è un piccolo mondo,

è la fuga assolata della lucertola,

è la pungente timidezza del riccio,

è il volo goloso dell'ape.

Il mio giardino è un luogo di pace,

ho piantato ulivi della Palestina,

mirti della Siria, ibiscus di Israele,

agavi africane e limoni di Sicilia.

Il mio giardino è un rifugio

per il piccolo profugo, per l'esiliato,

per il migrante, per lo straniero

e per te, amore mio.


GÂO, GÂO

di Arecchi Alberto

Se mai deciderai di cercarmi

mi troverai a Gâo,

città memore d’antichi trionfi,

di bianche torri e cupole dorate,

sulla riva sinistra del gran fiume.

Non è agevole il cammino

sino all’oasi nel cuore del nulla:

quante carovane si son perse,

sabbie cosparse d’ossa

di chi ha fallito l’impresa.

Procedi senza esitare

con le dune sempre a sinistra.

Il corso del grande fiume

ti accompagnerà sino al porto

tra barche che scivolano lievi.

Gli stagni rispecchiano il sole

e il volo degli aironi.

I richiami dei pescatori

t’indicheranno la direzione.

I manghi ti offriranno ristoro.

All’orizzonte ti apparirà il miraggio

delle cupole dorate di Gâo.

Mura di terra, terrazze bianche di calce.

Le donne ti osserveranno dall’alto,


tra pergolati di gelsomini.

La mia casa è la terza a destra

dalla piazza del mercato,

in direzione del palazzo del Sultano.

C’è sempre qualcuno, al mercato di Gâo,

pronto ad accompagnarti.

E dopo migliaia di miglia, milioni di passi,

dopo la sete e il sole abbagliante,

troverai riposo nella brezza della sera.

L’oasi ti offrirà conforto e il muezzin

chiamerà i fedeli alla preghiera.

Nelle onde del fiume gli aironi si specchiano,

sagome nere nella luce rossa,

immobili, in attesa delle prede.

A Gâo anche il fiume s’è fermato,

stanco della sua corsa senza fine.


ANTICHI PROFUMI

di Avalle Elso

Antichi profumi sono fissati nella mia memoria:

Il roseto selvatico lungo la strada della Caldea

Il toscano fumato da mio nonno nella stalla dopo cena

le saponette che la zia Quanita portava da Parigi

gli effluvi della cucina la domenica mattina.

Non ricordo profumi speciali degli ultimi vent’anni:

o la memoria mi si è guastata, oppure il naso.


SGUARDI

di Ballotta Tania

Un bagliore sul cuore,

un battito di pensieri,

confusione nell’aria,

silenzio soffocante ed io,

armata dei tuoi occhi, ora.


UN CROCEVIA DI EMOZIONI

di Barale Simona

A volte, nel mezzo della notte,

Mi par di sentire traffico,

Non fuori dalla finestra,

Più vicino, dentro.

Le emozioni sfrecciano, si schivano l’un l’altra.

A volte poi, nella fretta di sfuggire

A me e a loro medesime,

Si intralciano.

Ed è in quel momento che accade.

Lo scontro è violento, un’esplosione.

Due emozioni estranee

Si trovano schiacciate l'una contro l’altra,

Si stringono fino a mescolarsi,

E nulla è più comprensibile.

Il cuore, povero vigile,

Incapace di gestire

La situazione e il panico.

Sembra la fine, gli occhi piangono,

Il corpo si accartoccia stringendo un cuscino.

Alla fine, come un soffio di vento

Arriva il tempo che con una folata leggera

E impercettibile, porta via i resti e le ceneri

Di quello scontro fatale.


MUGNAIA

di Barbisan Daniele

Sedea con tal rispetto la donna

dal senile aspetto. A posare in un

abito scuro e dei fasci di grano

attorno a sé. E faticando

movea quel legno tondo

per poi scender dal colle alla pianura

mostrando al mondo la sua creatura.

Vivea sola quella donna

dal manto stanco e

dalle spalle di grano.

Credeva alla sua arte, così

dicea al vento dell’autunno

e nel vespro alle Parche.


IL TANGO DI CARTAPESTA

di Baroncini Ioli

Leggi tra le righe

sporche della mente

che il cuore soffre

e i pensieri miei vanno

vanno verso te

li puoi abbracciare

se vuoi

se vuoi

li puoi prendere

e farteli tuoi

voglio perdermi

tra silenziose giravolte

e riempire

del tuo tango

i miei polmoni

poche son le cose

che mi fanno paura

e ne ho appena scoperta una

fammi girare la testa

almeno una volta ancora

fammi ballare

tra il cemento e il vento freddo

in qualsiasi città

tu voglia vedermi

e sentirmi di nuovo tua

mancano le parole


e il sangue non pulsa bene

una fragile marionetta

che vuole ballare

sto diventando

lasciami entrare

perché umana sono

anche se di cartapesta

mi sento.


VAI

di Barsacchi Delsanto Mariaconsuelo

Vai

dove il cuore comanda,

dove il destino

ti guida.

Vai

dove il sogno comincia,

dove l'anima

spera.

Vai

dove un figlio ti aspetta,

dove amore

ti cerca.

Vai dove madre ti chiama,

dove lacrime

versa.

Vai

e non cedere a vizi,

che rovinano

menti.

Vai

e credi nel bene

che cambia

la vita.

Vai

convinto e sicuro

di quello che cerchi.


Vai

e non voltarti mai

indietro.


SIAMO STATI

di Bartolozzi Massimiliano

Siamo vittime senza carnefice,

Sangue senza ferite

Terra senza più terra

E la morte ultimo abbraccio in un paese senza coscienza.

La vita ha il pregio dei ricchi,

Morire non ha più dignità di un tempo passato

Le lacrime non bagnano più ma solcano cicatrici incancellabili nell’ animo di chi ha ancora un anima,

Di chi urla e grida nel silenzio ovattato di un’identità monogrammata

In un viale strapieno di nomi falciati come erba cattiva,

In un giardino senza più fiori

Innaffiato da litri e litri di rigogliose lacrime,

a memoria un ricordo,

solo un piccolo ed intenso ricordo.


DOMANDE

di Barzaghi Anna

Onde scolpite flagellano spiagge

scrivendo parole che non restano

tra schiumose attese di gocce

che imperlano la fronte del mondo.

Sulla rena bagnata appoggi i tuoi pensieri

mentre conchiglie stonate rimandano l’eco del mare

a quel riverbero di sole

che ora cade all'orizzonte.

Si sfogliano vele come pagine indomate

di libri senza autore

e fremiti di domande s’affollano

e premono sulle pareti del cuore.

Nel rumore che solo il silenzio sa dare

preghiere senz'anima si levano al cielo

e il loro respiro si infrange

contro gli scogli rugosi

di nuove notti senza risposte.


OCCHI DI ACQUA

di Biasoli Maria Cristina

La notte insonne

regala un giorno,

un soffio di vento

rapido ed impetuoso.

Improvvisamente ammutoliti,

malinconici occhi di acqua

dentro un sogno.

Ogni tuo respiro,

nella clessidra del tempo,

trova l'infinito.


INSONNIA D'AMORE

di Billa Franca

Non aspettarmi

nelle tue notti insonni

quando dubbi, noia e paure

ti fanno ridere, piangere

e arrabbiarti davvero

e il pensiero

vibra e freme

come una marea

che sale

s’ingrossa

scema

si ritira e ritorna

come un’onda

di smisurata vanagloria

un’invasione

di erbe selvatiche

che ondeggiano

all’urto del vento

nei campi

nell’orto

nel cemento di polveroso splendore.

Tremano anche gli astri

sgomenti per il timore

del tempo che striscia

che sparisce nei cattivi pensieri

nei buchi neri

degli attimi che barcollano

e ricompaiono


allo scatto del passo

che non sa dove andare

dove si vorrebbe fermare

e calpesta

le ombre delle cose

che dormono quiete

nel respiro lento della casa

nel gemito del legno

per l’albero divenuto fantasma.

Le mani

…ah le mani…

sfiorano avide

libri e soprammobili

stropicciano ricordi

tentano di accarezzare il mio sogno

che sotto palpebre violette

accenna figure di danza.

No, non aspettarmi

nelle tue notti insonni

Non ho voglia di svegliarmi.

Non ho voglia

di abbandonare i sogni

dove tu ed io

siamo perfetti.


ZITTI, TUTTI

di Bonari Paolo

Se non l’amore, sarà

qualcos’altro e fa lo stesso,

farà a meno dei baci e non dell’aria,

no, questa giornata naturale

e di vita che dura, quasi

muta, in adorazione del vento

che tira e non di quello

a venire. Cara voce che

non ascolti, lascia stare

i sospiri falsi e bianchi, ridammi

le virgole che si rivoltano e ciao,

farò attenzione a chi la lingua la

usa a sproposito, come gli pare e

quando non è con me, se

è vero che ogni poesia è sola

e non ha bisogno di fuochi, va

via, in pace e non pretende,

nel suono di tutti, una pausa.


IL SOLE ANTICO

di Bonerba Marco

Il raschio di una tosse che mi marchia debole,

mentre in una ferma domenica mi muovo dentro.

Guardando da una torre chi, immobile e basito,

sorride inebetito innanzi a un quadro triste già pittato.

Chi è infatuato eterno di un pennello sempre nuovo,

che gli hanno inchiodato al palmo,

al posto d’altro.

Chi, illuso, non vede il colore svanire quando è intinto nelle lacrime.

Chino la testa.

Sulle note di un bambino che piange nella via e di posate tintinnanti su pranzi grigi.

Come i sassi levigati e spenti ai bordi dell’estate meretrice.

Nel mio petto fruscia un filo di acqua,

che scende a valle figlio di un ghiacciaio antico,

sciolto dai raggi di un sole Padre da cercare.

Allungo la mano ad occhi chiusi, anche se piove sarà per me.


BERTHA MASON

di Brayon Sara

Amo la stanza

dipinta di urla: in un angolo preciso

ho perso fino in fondo

la fatica di sperare

Ho le gambe forti della zebra

e i capelli intorpiditi dalle fate.

Ho dato fuoco

al vestito, e danzavo gemendo

i miei saluti

i miei inchini

i miei fiori tropicali

e le ferite aperte

del mare.


PREGHIERA

di Bruni Matteo

Lavami questa pelle,

che come a nolo indosso;

levami questo scheletro

che, pur mio, non conosco;

le ricchezze di cui vestito

mi sono come un manto e quelle

che ho lacerato o non raccolte

sperdi; prenditi le parole

e i loro vani sogni,

cancella i ricordi e confondi

tutti i miei cari desideri,

sia quelli che la luce

solare rese solidi

come marmi bianchi, sia quelli

lunari, che in quieti bicchieri

possono contenersi;

tieniti promesse e minacce

di beatitudini o maledizioni.

Prendi tutto, ma lasciami, ti prego,

la voce che in me sempre sento, pure

quando nessuno, nemmeno io parlo.


EPISCOPIO

di Cannavacciuolo Alessandro

La notte è per i pensieri

come il cuscino per i capelli

silenziosi essi si arruffano.

Così quella sera

un ballerino in versi

entrò nei luoghi della mia mente, spersi.

E tutto aveva perso il senso

e quel ritmo lento e pieno di silenzio

svuota gli occhi con i rintocchi

ed è subito il buio.

Richiama un suo simile

e rotea la testa

con fare umile, senza affrettare

ad un tratto scompare

ed io torno a guardare (il soffitto)

non ho la capacità di volare

non ho piume

e non intendo ringiovanire

lasciatemi cullare.


GIORNO SU GIORNO, NOTTE PER NOTTE

di Cappelli Samuele

Giorno su giorno, notte per notte.

Tu, tremante, tra le note bugiarde dei tuoi sussurri.

Tu taciturna, che fai silenziosa?

Tu falso spettro del ricordo di te

che tra i sogni sparsi giace.

Spesso ti amo, ancor più spesso ti odio.

Cagion per cui non posso

negare alla mia mente il tuo riflesso

e rimembrar la cadenza

dei battiti tuoi sospesi sopra i sospiri

di quel folle, che dei pensieri tuoi nudi possedeva la chiave

e dei sentimenti accesi ne era l’oggetto.

Spesso penso a lei la notte, ancor più spesso la penso tutto il giorno.

Forse sciocco ma non privo di perdono.

Come può il cervo non pensare

al frastuono ferreo che ha alle porte del petto

ove irrompe senza morso,

e si logora lo scrigno

di quel sesto senso di cui son certo:

se ben Vedo le tue forme,

Odo il tuo sorriso,

Sfioro le tue mani

e dalle labbra che Assaporo

mi Inebrio del profumo di te

che in me si fa Amore.

E si son certo di essere innamorato,

ma non di te, del ricordo,

quel riflesso delle percezioni di un passato che non è più mio.


Io stesso ho scoccato il dardo

che ha colpito il mio cuore

e così si è spento, abbandonato da un Addio si facile

che tu a me hai voluto donare.

Tu che espiri menzogne più che l’aria.

Tu mesta muta.

Tu che rara appari vera,

come la luna in una notte di nubi.

Spesso ti odio, ancor più spesso ti amo.

Giorno su giorno, notte per notte.


SOLITUDINE

di Casanovi Elio

Amica solitudine

hai voce di mare a volte,

quando frange le onde

sullo scoglio;

altre di vento,

quando serpeggia

nel folto dei canneti.

Amica solitudine

qui ti conosco:

in crocicchi anonimi di strade

e labirinti di città lunari.

Nel consunto strisciare

di suole sui selciati,

o in archi d’ombra sospesi

al margine del mondo

Qui ti conosco:

quando improvvisi

note fra la folla,

o gemi in morte corsie

di sterili ospedali.

Qui ti conosco:

quando urli la tua disperazione

di unghie sanguinanti

contro frontiere di fucili e cani.

Qui ti conosco amica,

compagna fedele di viaggio.

E qui ti amo,

come amo il mare e il vento.


Come amo questo andare

andaluso, senza meta,

al tondo suono del flamenco.

Vecchio gitano, ancora canto

la malinconia antica del poeta

e scrivo versi che nessuno legge.

E batto il tempo dell’attesa

a un tavolo da sartoria:

dove un tempo si tagliavano

tessuti

ora si dipanano parole,

come incerti aquiloni

appesi a un refolo di brezza.


UNA NEBBIA SUI RICORDI

di Catalani Gaetano

Una nebbia sui ricordi

Scende una nebbia che le offusca la mente

e con essi i ricordi di una vita,

sbiadiscono le immagini del passato

e questo vuoto le sconvolge il cuore.

Legge i suoi libri di chiesa

e getta appunti sulla carta

per non scordare le cose più importanti,

sfoglia un album di vecchie fotografie

per arginare il vento dei ricordi.

“Ti voglio bene mamma, a cosa pensi ?”

China la testa, ma non mi risponde.

Sembra una barca in balia del mare

che fatica a scrutare l’orizzonte.

E’ in un luogo che non riconosce

e in una nicchia dove la porta il cuore,

è uno sguardo gettato lontano

alla ricerca dei giorni più belli.

Scrive parole e poi le rilegge,

ma non ricorda di averle già scritte,

e mentre la penna scorre veloce

la sua memoria nuota nel vuoto

come inghiottita da un mare d’inverno.

Scrive pensieri che il vento le porta

e per ricordarli li appende ad un chiodo,

scende una lacrima che nemmeno la bagna

ed i suoi occhi sono sempre più dolci.

Ridiscende la nebbia e lei già non ricorda.


INCANTI DI TENEBRE.

di Catozzi Claudio

Di nulla sa un giorno di sole,

dedotto quanto il finale di una pellicola scadente e piatto come la voce di un attore mediocre.

Scorre tedioso, congiunto al suo cielo vuoto, sfoggiando uno smisurato “lontano”, che

prematuramente rivela, strappando ogni fascino all’ignoto.

Di nulla sa, poiché consueto, banale, discinto di fremiti e imprevisti.

Non mi avrà mai.

Io sono di nebbia, di mistero, di occulto, di braccia fumose che avvolgono.

Sono di pioggia sul viso, di tuoni e bagliori che squarciano il buio, sono d’acqua nel mare in

burrasca, interprete unico su palchi di sabbia.

Sono di gelo nei ghiacci perenni, sono di neve, di tracce seguite che inseguono dissennati candori di

fiocchi.

Sono luna azzurrata sul vespro, baite disperse tra i boschi e ululati di lupi la notte.

Sono respiro affannato su incanti di tenebre.


ILIO È PERDUTA

di Cei Chiara Anna

Non ti resta

che odore di sangue nelle nari

e grani

di sabbia in bocca

portati dal vento.

Non ti resta

che un seno odorante di latte

e una scossa

di dolore che muove dal petto.

Non ti resta

che un volto

freddo emaciato

e deturpato stretto in grembo.

Non ti resta

che sperare di morire

o impazzire,

Andromaca.


VAGO

di Chiapparo Anna Maria

Silenziosamente vago

nel cielo infinito

danza sono i

miei giorni afoni

spogli di stelle luminose

vago incurante del tempo

e in punta di piedi

varco i tuoi sogni

intrecciandoli

con fili d'oro

tesso trame ed orditi

resistenti alle intemperie

poi dolcemente ritorno

al mio mondo atono

chiudo la porta del destino

e ricamo arazzi senza filo

solo il tempo resta custode

poi il nulla


COME UN PELLEGRINO

di Chiatto Tatiana

Negli occhi colmi del respiro del mondo

si perde l'anima del tuo errare solitario.

Un barlume luccica sul tuo viso...

Forse

un attimo ancora è stato concesso alla nostra felicità?

Un girotondo sul verde mare,

una ghirlanda nella mano bianca,

una carezza che parla di noi.

Ingiallito il libro,

tra le pieghe del tempo,

una foglia di betulla

rievoca

il profumo del bosco della tua vita.

Allora la fiaba era

la tua presenza.

Ora

la tua assenza

bruca

nel cuore senza tregua.

Cerca invano un focolare che possa accogliere ancora

un pellegrino.

Ancora un sandalo consumato

giace

sulla riva di una palude

dove il canto delle rane non è più

una melodia della pienezza

ma una pietra sul bordo

che sprofonda


nel silenzio loquace di una distanza

di ciò che fu un tempo

in una collina di aquile voraci.


CRUDELE E' IL TEMPO

di Cini Franca

Crudele è il tempo

che non rallenta mai quella sua corsa,

pittore onnipotente che disegna

sulla tua pelle segni ognor più netti.

Si ciba di te… bestia feroce,

e accartoccia le membra a poco a poco

rendendo assai più stanco il tuo cammino,

mentre quell’io si riempie di ricordi

di uomo che sol ieri era bambino.

Quando giungerà anche il tramonto,

mai più sarà lo stesso,

ormai lontano il canto

dei sogni generati in gioventù,

presto s’acquieterà anche il colore

del rosso e lieto sentimento ch’era ardore.

Avrai bisogno di pietose mani

che possano sorregger il tuo cammino

irta sarà l’età di rovi e spine

che empiranno il resto del tuo viaggio

le tue giornate sempre più vicine,

sbiadite quelle che tu hai già vissuto

pallide prive di alcuna importanza

fin quando arriverà il cielo muto

sommergerà di te ogni sembianza.


AMARE

di Cristiano Perli

Irrazionale.

Incontrollabile.

Insostituibile.

Sentimento che ti fa battere il cuore,

come il battito d'ali d'una farfalla,

che vola leggera sopra la realtà.

Amare

e sognare,

fantasticare

per un futuro assieme

da difendere e custodire

come il tuo gioiello più prezioso.


ALBERI

di Cumbo Simone

Il vento soffiava

nell'acqua distratta

Lacrime di foglie

piangevano

da quell'albero incantato

Rideva,

di quei corpi

uniti, giocosi

unici

Il sogno

divenne materia

E gli occhi umidi

reclamarono

la loro gioia...


RICORDI

di Cutrupi Salvatore

quelle voci e gli odori

sulla strada di casa

con i libri di scuola

poi la fionda coi sassi

da lanciare lontano

come fanno i monelli

sigarette con filtro

nelle notti d'estate

per sembrare più grandi

le risate infinite

con i soliti amici

per il pesce d'aprile

fichi d'india ad agosto

con le spine in agguato

per bucare le dita

e a metà di settembre

grossi grappoli d'uva

che chiamavo "racina"

caldarroste a dicembre

nelle sere più fredde

all'uscita del film

il biglietto del bus

per la corsa notturna

del mio numero sei


i viaggi di studio

sulla nave traghetto

con il vento negli occhi

e l'abbraccio di gioia

con mio padre e mia madre

dopo l'ultimo esame

ricordi e ancora ricordi

che mi scaldano il cuore

nelle notti più fredde

ma che fanno un po' male

perché parlano sempre

del mio sole e del mare


PELLICOLA

di Da Vela Beatrice

Fuori alla ribalta

Tra una giostra

Di blocchi in chiaroscuro

Come la grossa grana di una kodak 200

Impressioni fuori, vita dentro

Nuda come solo la voce

Senza astruse lallazioni.

E tu vai, col sorriso nervoso:

Scandalo senza maschera,

Ma già persona.


AZZURRO

di D'Ascanio Lorenzo

Ho sperato in un inverno meno freddo, senza grida.

E invece non ci sei, e non ci sei mai stata.

Arrivavi solo in primavera, quando ormai non c'era più speranza.

E intanto piove, non so piu nemmeno da quanto.

Settimane, o mesi.

Cosa farò questo inverno? Non vedo altre prospettive

che passarlo tutto il tempo fuori a fumare.

Avevamo deciso che l'azzurro sarebbe stato il colore del "per sempre".

Lì saremmo andati a vivere, lì avremmo fatto l'amore.

Avremmo coltivato i nostri figli,

la dolce Agata e l'incompreso Vinicio.

Ma qualcosa dev'essere andato storto.

Le nostre prospettive

devono aver abortito.

Per questo, quando ti dicevo "ti amo",

tu,

mi rispondevi,

"azzurro".


INGENUITÀ RUBATA

di De Angelis Valeria

I fotogrammi di pensieri oscuri

rendono deboli timidi gesti.

Troppe le volte in cui tu mi negasti

la verità che muta restava ieri.

Ingenuità rubata. Passeggeri,

persone che fidate reputasti,

sporcano gli affetti, poi, nefasti,

trasformano in foschia ampi colori.

Come posso scordare quel passato?

Ogni momento rivivo affannata

nel ripetere scene senza fine.

Il perdono? Uno sforzo così immane

ed anche privo di via d'uscita

perché non porterà alcun cambiamento.


RIFLESSI DI TE E DI ME

di De Paolis Giuseppe

Ho occhi solo per te

sui murales sui taxi vedo te in continuazione

ovunque solo te

in ogni attimo

ogni sguardo vedo i tuoi occhi ambra

non mi capacito del tempo che ho perso

quando ti avevo vicino

non mi capacito di come, pur non volendo,

ti ho allontanata da me e persa

non lo capisco eppure oggi sei di un altro

I sorrisi e quei tuoi sguardi dolci sognanti

non sono più per me

Oggi ho occhi solo per te

ripenso ai momenti felici

e a quelli no

ma in fondo so che non ti ho mai meritato

che sono io il demone di me stesso

che qualsiasi cosa di buono faccia,

riuscirò a distruggerla in un amen.

Conosco il mio demone

conosco me stesso

ho sposato l'autodistruzione anni fa

e lei ha sposato me

cammino coi rimorsi del tempo che ho perso

cammino rimuginando ai gorni e alle gioie che avrei

potuto donarti se solo...

se solo non fossi me...

cammino sperando di non ripetere in futuro gli


stessi errori, gli stessi peccati

cammino dando fuoco alla mia ombra

eppure so che il disastro è appena dietro il sorriso

che distruggerò tutto quello che ho costruito

che getterò al vento idee e parole

che ballerò intorno alla tomba dei miei stessi sogni

lo so eppure non riuscirò a fermarlo

lo so eppure sulle ceneri e le macerie tornerò

a provare a ricominciare a costruire nuovi sogni

col tuo sorriso perso nei colori astratti a farmi

da stella cometa nel buio della mia anima.


LA NOTTE

di De Vivo Cristoforo

La notte ci regala sempre qualcosa di magico.

Nessuna notte è uguale a quella precedente,

nessuna è banale.

Ci sono notti in cui la mente è vuota,

a volte invece si riempie di stelle,

molto spesso meteore.

Passano, splendono e lasciano solo la scia del ricordo,

ma la loro presenza è stata talmente forte che si spengono per gli occhi,

ma non per il cuore.

La notte permette ai pensieri più nascosti di uscire,

e di tornare a vivere per alcuni istanti sotto forma di blu.

Quante volte con gli occhi rivolti al cielo,

quante volte a pensare che era lo stesso per tutti.

Ogni notte sembra diverso, le posizioni delle stelle sembrano variare,

ma tu lo vedrai sempre con gli stessi occhi.


IL FUNAMBOLO

di Della Santa Nina

due rupi

fronteggiano a picco

la voragine

di un unico abisso

un filo per caso le unisce

sospeso nel vuoto

vi danza contento

il padrone del baratro

saltella ridendo

il funambolo

va a un capo

poi all'altro

cantando

fischiando

finché non gli scivola

un passo

ancora ritorna quel brivido

che lo tiene

lontano dal mondo


A NORD DI ME

di Di Cristofaro Paolo

Non chiedermi di amarti:

ho donato il mio cuore

a un cane randagio

solitario che è volato sulla luna.

Non chiedermi di seguirti:

ho donato le mie gambe

ad un profugo

che inseguiva il suo sogno

Non chiedermi il sole:

ho donato la sua luce

agli occhi tristi di anziani,

prede del buio originale.

Non chiedermi il cielo:

l’ho donato come aquilone

per i giochi distratti

di bimbi vittime del mondo.

Non mi rimane che

un verso vuoto,

un freddo sguardo

di linee geometriche

che solcano irriverenti

questi giorni.


Ti amerò quando

rinascerò

con i colori caldi

di un’altra estate.


ATTESA

di D'Orto Emma

Io sono inquieta perché

non sono qui, e non sono ora.

Sono fra un paio d'anni, chissà

da quale altra parte del mondo.

Si, sarà pure assurdo,

sentire la mancanza di se stessi.

Ma di certo, almeno, risulta ovvio

non stare bene, così distante.


I COCCI DELL´ESSERE

di Fingerle Maddalena

Perché quei giorni avevano

Il sapore delle lacrime

Un odore forte.

Nauseabondo.

Di serate

Bruciate, stanche, vecchie.

Giá viste. Giá vissute.

Dormi sui cocci del tuo essere

Bruciata, stanca, spenta.


IL PROFUMO INTENSO DELL'INVERNO

di Flotta Maria Rosaria

Nuvole scure

rivestono il cielo,

il vento soffia impetuoso

portando con sé

l’eco delle campane.

Alberi spogli

come i nostri portafogli,

esili rami denudati

come bocche di un popolo siamo affamati.

Strade rugose

coperte di foglie ingiallite,

mani tremanti,

occhi sognanti,

il sapore del vino,

il calore del camino.

Qualche goccia cade dall’alto

bagnando invadente l’asfalto,

un tuono violento,

il profumo intenso dell’inverno.


DI ONDA IN ONDA

di Fragale Manuela

Ho affidato i miei pensieri

al mare, in un andirivieni

di increspature

e, di onda in onda,

di riflesso in riflesso,

delusioni.

Ho lasciato galleggiare

nel rosa tenue del tramonto

le speranze

e affondare

nel blu intenso più profondo

le illusioni

e rotolare

a pelo d’acqua riemergendo

le parole.

Ho sospinto all’orizzonte

messaggi in bottiglie

che l’acqua avrebbe smussato

e raccolto sulla riva

sassolini scagliati

da una me d’oltremare.


SENZA TEMPO

di Fratini Gabriele

Senza tempo, tra cigni delicati e frangibili

ma chiusi al canto come in una sfera mistica

in cui è dato ascoltare e tacere,

il giovane roditore del nuovo pensiero

invecchia ponendo domande

al muschio osceno della radura assolata

ignorando le piogge del cielo.


BOLLA DI SAPONE

di Gazzentini Alessandro

Nata da un soffio di chi,

dentro quel piccolo mondo,

vuol liberare pensieri e speranze.

Leggiadro specchio dell'essere,

sferico veliero di sogni e

gioie d'infanzia.


SINFONIA DEL MARE

di Genovese Gerardo

Applaude l’acqua

solfeggiando note brune

di un canto nascosto

dall’arrivo della pioggia serale.

Sogghigno

di un breve istante

un riverbero di storia infinita

nata prima del tempo.

A tratti

nella nebbia

scrivo un percorso

critico pentagramma di emozioni.

Con ritmo e sana pazienza

schiaffeggio le palpitazioni

di un capriccio salato

in attesa di orchestrare.


IL CICLO INFINITO

di Giangrande Manuela Batul

Mondo che sempre giri

Non chiuder gli occhi

Sulla triste cantata degli addii

Vola, vola libero, segui il tuo canto,

dipinge d’or e d’incanto.

Vita, dolce alba del mondo,

scorri come sorgente

contro tempo, roccie e vento

per inseguir un immortal sogno

fino all’ultimo baglior del tramonto.

Morte, oscura finestra della vita,

che tingi di buio ogni percorso,

mettendo fine ad ogni discorso,

vecchio sipario che cela ogni linfa,

come il velarsi d’una ninfa.

O Mondo, Vita, Morte! Legate in eterno,

Elargite d’attimi, battiti, e misteri ogni fiato.

Nulla lasciano i vostri volteggi d’annunciato,

come lucciole che ardono e si placano senza posa,

versi d’un fiume che scorre verso l’Infinito.


SIRENA

di Giordano Nicola

Scostarsi del tuffo Pagaia Paziente

irride...

donna irreflessa spaia e consente.

Cinta di grano d'acqua,

di frana dolce,

irride e spira madreperla

la gloria nell'orecchio labirinto:

-se mai non odi tessimi-

Languida a scogliere giacinto

verde canora gaudente.

Avrai sensali tremule

e polvere dorata,

la mia terra ruggente

incalpesatata:

a questo sei vanesio e a questo tempio,

io passo

per te.


ATTIMI

di Girardi Maria

Il crepuscolo sta gocciolando

attimi purpurei,

nello sguardo dell'infinito

nugoli baluginano

e accordano il loro singhiozzante incedere

sulle note del cinerino

Zefiro.

Un fiore sussulta al suo alito

carezzevole,

si tende e conversa

con l'essenza sua riflessa nell'umido discorso

del cielo.

Sanguina un petalo,

lieve, inzaccherato e dimentico della sua

diversità.

Respira nell'assordante silenzio del

caos primordiale.


ETERNA SUGGESTIONE

di Gravina Isabella

Rapita da venti imbronciati

nel ventre del vaporetto cullati,

passeggio per buie ed umide calli;

mi sento osservar da strane figure nere,

i loro occhi scrutan, trasfondendo timore

dietro maschere del Baùta e medici della peste,

di colpo guizzan veloci

con il loro mantello,

come aquile fugaci rapite dal vento;

suggestive visioni,

d’onde verdastre e monotone,

e palazzi che per secoli vi si specchiano;

scorgo campanili ricurvi,

che silenti dall’alto osservano,

mentre scorre l’inesauribile tempo

segnato dalle lancette arrugginite e dal sale incrostate,

recupero spazi nella mente,

che inesorabile fluttua come quelle onde

increspate come il mio viso,

che come quelle lancette,

si rassegnano al veloce incedere del tempo.

Le vie odorano di salsedine

e legno bagnato dal tempo.

Ogni ponte osserva il fluttuare d’anime

cingendoti da parte a parte;

sei sorta come una magica visione

nel mezzo di stagnanti acque

da sembrar immortale;


ogni passo cadenza ogni tua singola mattonella,

che complice sussurra la tua storia,

di dogi, dame, mercanti, o semplici furfanti,

e di quel carnevale che festoso

ed assai misterioso,

ancora nei secoli di te fa parlare.


SENTIERI DEL CUORE

di Iacovone Giovanna

Son mille, contorti, penetranti,

son gemme di diamanti

e voragini esclusive,

ti conducono lì dove

nessuno potrà mai arrivare

le fiammelle più vive

che accendono ogni tuo istante,

variando dal sentimento più insignificante

a quello più spesso,

illuminano il tuo volto

ieri come adesso;

sono l'indefinito per eccellenza,

sono un continuo invito alla prudenza

o all'assenza di ogni confine,

all'espressione sfrenata

di ogni istinto;

se sei convinto di poterne fare a meno

è perché sei cieco ad ogni forma di rumore

che quel fiume silenzioso

lascia sul letto del tuo cuore.


MIO CIELO

di Janniello Lucio

Cerchiamo stelle in cielo

(pulsano come i nostri cuori,

ardono come il nostro sangue,

ci illuminano con le nostre intuizioni).

Cerchiamo mille modi per venirne fuori...

Su pilastri di fede, catapultati in spazi

ignoti, in penombre di speranze,

lontani dai nostri noti percorsi,

nel nulla sembriamo vagare.

E' solo un'oscura sensazione dell'essere.


VOGLIA DI VITA

di La Placa Maria Catena

Ho bevuto a fondo

la linfa della vita,

gustando i sapori suoi

d’una varietà infinita.

Sapori dolci

che al cuor

infondono armonia,

amari a volte

perché intrisi

di dolore o

di malinconia.

Sapori delicati

sapori intensi

con l’impronta

della realtà

dei mille sogni

dei mille desideri

e della verità

ma, unico in assoluto

sempre è stato

ed ancor è meco,

il sapore forte

straordinario

che scaturisce

dalla sconfinata

voglia mia

di vivere la vita.


MELODIE

di Leone Francesco

Mi tornano in mente

i rumori lontani

di suoni e di canti,

battendo le mani,

e melodie antiche

suonate in ottavi.

E poi i concerti,

i cantanti, la gente,

e quelle canzoni

mi tornano in mente.

Avanti negli anni,

non provo rimpianto,

ormai vecchio e stanco,

ammalato di canto,

ascolto le foglie

cullate dal vento:

la dolce armonia

di musica pura

che è quella prodotta

da madre natura.


TI RACCONTERÒ

di Loddo Carmelo

E ti racconterò di me

quando sarai arbusto di rosa

negli anni trascorsi d'innocenza.

Sul lato sbagliato del foglio ho scritto

mentre eri solo una bozza di fiato

una tenue speranza di germoglio.

Aprirai le ali e sarà canto

come tra stormi deserti di gelso

e nel virgulto foglio mi abbraccerai.

E racconterò di te

e dell'amore avrò timore,

diverrò candela nella notte

ombra riflessa della luna.

E racconterò di noi

quando avrò consumato le parole

e sarò solo un fuscello

un'ode che attende il suo lettore.


L’ETERNITÀ

di Loka Nikollë

L’eternità

Nacqui

in un momento anonimo…

Crebbi

senza contare i miei giorni…

Aguzzai lo sguardo,

feci un sogno,

mi stancai

senza attraversare la luce.

Mi dissero che c’era:

un limite

che il pensiero non abbraccia,

un arcobaleno

che lo sguardo non afferra,

una soglia

da non oltrepassare.

Altrimenti il cielo diventa suolo,

e il suolo diventa cielo.


C'É CRISI.

di Lora Chiara

Persa. Così mi sento.

Confusa. Così mi hanno reso.

La vita, ti raccontano, ha le istruzioni.

Bugia! Esci dalle certezze

e navighi, in un imperituro caos primordiale,

tentando di afferrare appigli artigliosi.

Esausta.

Dopo lunghi viaggi inutili anche il superfluo

mi nausea,

Desidero silenzio, pace, Nirvana;

fermarmi su un lido di sabbia puerile

e addormentarmi tra le braccia di un sogno.


PIANTO

di Loretelli Marzia

L'armatura di lacrime non tace mai:

è l'errore quotidiano,

Il cruccio notturno,

Il reato reiterato che annega ogni promessa.

Il dolore fa nido nell'anima:

È l'urlo cucito,

Il tormento latente,

Il foglio bianco che ospita i miei versi.

Ma tu, figlio di una realtà

Che delle lacrime

non sa trattenere il sale,

ascolta il mio affanno d'inchiostro,

Mostra la tua deserta presenza.


TEMPORALI

di Lovato Marina

Ricordo i temporali

di quand’ero bambina:

infiniti nel tempo

costringevano il mio cuore a tremare

per la paura di perdere ogni bene e affetto.

Osservo i temporali

ora che sono adulta:

si fanno piccoli attorno a me

mentre la mia anima respira

fresca pioggia purificatrice.


PIOGGIA PRIMAVERILE

di Magni Daniela

Cheta plana la soave pioggia primaverile,

essa ammara linda, liliale,

alcunché potrebbe lederne o deturparne l’illibata sussistenza eterea;

tale eccelsa leggiadria ingenera un’edenistica eufonia

la cui idilliaca ambrosia permea qualsivoglia venustà siderea.

Apollineo riverbero traluce sublime,

asservendo brumose prostrazioni avverse:

ignea folgore brandisco gagliarda

allorquando l’aggraziata coltre piovosa

soffonde ieratica laceranti cremisi rimpianti dei quali il vessatorio,

stentoreo gemito è tramutato in un’effimera, evanescente eco.

Madide, roride gocce nivee aspergono ed irrorano l’ecumenica natura

raggiando l’olimpica cristallina beltà maliarda.

Seppur euritmici firmamenti non sfoggino cerulei barlumi

ebbene il virgineo fluido che lacrima dalle sue mere, portentose volte

trascende ardimentoso e plasma ineffabile tersezza ovunque.

Inemendabile, inintelligibile virtù cagiona suddetta divina acqua:

aitante, fulgente albore circonfonde il viscerale, linfatico nucleo

dal quale sempiterna genesi ferve indefessa.

Afrodisiaca pioggia primaverile oggi procrei preternale, rutilante, vivida luminescenza.


IL VENTO

di Manco Sterpeta

Custodisce in sé la purezza della morte

Occhi di ogni giorno

Limpidezza

E porta con sé amori

Di un’esaurita musica

Tempeste d’ombre, abbandonate

Nei tumulti della notte

Nel vento gelido

Di una ragione

Assurda.


COMETA

di Maraldi Maurizio

Ci guardi con occhi d’anziana

giudicandoci come tribù.

Tu che nel tuo lungo cammino

hai di guerre infante memoria.

Ti pavoneggi nel cielo stellato

perché l’ateo notata ti ha.

Distendi le tue code argentate

esibendoti come una star.

Oh !! Cometa

se tu potessi parlare

e raccontare di quante realtà

noi mortali non sapremo mai.

Oh !! se tu potessi parlare

e dirci che a niente ci servirà

l’odio, l’invidia…

la slealtà.


L'ABETE PIANGE

di Maraviglia Dario

L'abete piange

le ultime lacrime rimaste,

ghiaccia un lago ghiacciato

accompagnando la bettola ubriaca.

L'abete piange.

Non è più sensato l'universo,

non lo è mai stato, forse.

Immortala la supina cresta del sole

dove non possono le gocce d'aurora esitare,

Può durare a ridere l'abete che piange.


IL MARE D'INVERNO

di Marchese Valentina

Un nuovo amore arriva sempre, prima o poi.

L’Amore arriva una volta sola.

Un’anima innamorata fa rumore

e si sente anche nel silenzio più profondo.

Lotta sempre contro il tempo,

si delizia dell’alba

ma all’arrivo del tramonto,

a volte si lascia trascinare dalla nostalgia.

Poi, quasi sempre,

fissa le stelle nella pace della notte

e scova la meraviglia in quel lontano brillare.

L’Amore entra soltanto nell’anima

e dopo

non la lascia più.

Resiste alle tempeste, alle distanze,

alle prove, ai pregiudizi.

Nell’infinito continua a vivere

senza mai temere alcuna morte.

Vive nella luce perenne

e non conosce alcuna paura.

L’Amore è come il mare d’inverno,

poiché sa che tutto può cambiare in un istante.

Come il moto delle onde mentre soffia il vento

e arriva un temporale.

Il mare diventa grigio e perde i suoi colori più belli.

Poi si trasforma, cresce, avanza,

a volte s’infuria,

ma non va mai via.


Resta lì.

Per sempre.


PALCOSCENICO

di Marchi Ivan

Ogni giorno spreco il mio tempo

Portando sul viso una maschera,

Che distoglie lo sguardo dal lato più serio,

Tristi gli occhi specchi sinceri,

Rimembro gli affetti di oggi e di ieri

Occasioni volute ma spesso volate,

Lasciano il segno sul cuore malato.


NETTARE

di Masullo Andrea

Di miele è il peso della tua pelle

ove le mie labbra s’immergono

Dorata di un sole sorto ad onorarti

viscosa di un sorriso che può solo trattenere

Essenziale alla vita è la tua rivelazione

Ti desidero

come il nord lo sguardo della luce

come la foglia il saluto del vento

Ti temo

come la vite l’ira d’agosto

come la neve l’abbraccio oltre il lungo viaggio

La smania di te si distende

briciole dimenticate

parole tradite

Prigioniero come un naufrago

punto l’immobile sigillo del paesaggio

Evapora lo sguardo

nell'impazienza di nutrirmi

dalla linfa viva del tuo essere donna

Arso della nostra felicità

pernotto con il tuo ricordo


QUELLO CHE VORREI

di Mazzucchelli Norberto

Un trealberi rosso dalle vele sgargianti

inseguito da quattro delfini danzanti;

ed un lembo di lago nell'aurora arancione

dove appare e dispare solitario un airone;

ed un albero snello dal giallino fogliame

che s'eleva nel fuoco di un cielo di rame;

e una verde radura in un bosco d'abeti

dove giovani donne dicon dolci segreti;

e dei petali blu colti al sole d'aprile

che tu porti con grazia al labbro sottile;

ed un mare violetto nella violetta sera

dove vortici d'acqua stancano la scogliera;

e veder che m'approvi col viso sereno

mentre canto i colori dell'arcobaleno.


SOGNI NUOVI

di Micalone Carlo

Irreale

splendida

brevissima notte,

l’alba d’estate ti uccide.

La fredda lama dell’orizzonte

recide

il tuo universo indefinito

e fiotti di luce

ne sgorgano.

Netti

appaiono

i confini delle cose.

Pietre taglienti

ora

segnano la strada.

Sale lo sgomento.

Sarà troppo lungo questo giorno?

E il cielo stellato,

tornerà?

Il nostro desiderio

non può bastare.


Sola,

ci è data,

la speranza di una nuova vita;

e il sorgere

di sogni nuovi.


VENTUN ANNI

di Miceli Barbara

Dolce calore,

nel giorno in cui aprile è davvero aprile,

fiori rosa sul mio capo,

petali sulla mia giovinezza.

Ventun anni, il sole,

ventun anni passati sotto la pioggia,

stormi d’uccelli si librano nell’aria dorata,

baci d’altri sul verde prato.

Ventun anni, c’è chi corre,

chi come me non può fermarsi,

e chi sa camminare lentamente,

ventun anni e nessuna lentezza.

Ventun anni, bambini a passeggio,

innocenza sei ancora con me,

ti vedo tra i fiori rosa,

ti sento in lievi parole.

Ventun anni, ombra su di me,

freddo ma non nell’anima

vita così nuova,

giochi d’amore così poco importanti!

Ventun anni, c’è una nuova donna,

la fulva creatura dalla mente rigenerata,

che io amo, amo…


non ho bisogno di baci.

Ventun anni, odiata giovinezza,

detestata proficienza,

impossibili desideri nell’ombra,

e catene, catene, catene…

Ventun anni, amata giovinezza,

gelsomini sul mio volto,

forza nelle mie mani,

religione delle parole.


GRAFFIO IL CUORE

di Moretti Andreina

Graffio il cuore mentre

la solitudine morde l'anima.

Ricordo ogni cosa di quel giorno,

il cielo grigio e scuro come l'agonia,

la pioggia che bagnava il nostro ultimo addio.

Avevo creduto alle tue promesse eterne,

le mani strette nel dividere il medesimo destino,

ma tu sei andato via solo, silenzioso.

Graffio il cuore con pensieri dolorosi,

abbandonata vago senza meta,

calpestando un passato che appare mai vissuto,

irreale come un tappeto di foglie secche

disperse nel vuoto del vento.

Inutile vita priva di te,

una barca senza remi alla deriva,

un terreno arido, agonizzante al sole.

Il sapore etereo,

l'effluvio di antichi ricordi,

i colori spenti come i tuoi occhi.

Di te mi resta, un graffio al cuore

come un nome scolpito sulla pietra.

Quante volte ancora, sarò costretta a morire

prima di ristringere forte la tua mano?


PENSIERO

di Muccitelli Caterina

Quando sembra sopito

riemerge con forza,

annebbia i sensi,

scuotendo la mente

e trasporta ai confini del possibile,

oltrepassandoli,

con immaginazione e,

inconsciamente,

cavalca mari tempestosi e agitati

e infervora di passioni nascoste l’animo

che, zelante, si lascia condurre

nell’alternarsi di sensazioni

percettibili in ogni fibra dell’essere.


FIORI RECISI

di Ottaviani Gabriele

Condannati a morire

regalano

pace durevole

nutrita

d'effimero bello.


NON TI PORTERO' MIMOSE

di Palmas Aldo

Non ti porterò mimose,

soltanto carezze, quelle

più calde, e la storia del

nostro amore, raccontata

proprio come piace a te.

Pronuncerò il tuo nome,

sussurrerò sogni affidandoli

al vento per portarli lontano,

parlerò sottovoce carezzando

i tuoi capelli scarmigliati.


mi muoverò al crepuscolo

per seguirti fino in fondo, al

confine del mare, e scoprire

con te come finiscono i sogni.

Chiamerò a gran voce

la luna, scaglierò un sasso

verso il cielo e aspetterò

che, presto si confonda

con le stelle della notte.


andremo a vedere i gabbiani

aleggiare sulla immensità

del mare e scopriremo che,

in fondo, non è poi così grande.

Volerò come una farfalla,

sulle ali porterò solo sogni,

sogni delicati, quindi più arditi,


e quelli impossibili da realizzare,

per continuare a volare con te.


CAMPANE DI MEZZANOTTE

di Palugan Davide

Sento le campane,

il loro lamento,

l'urlo nella notte,

ancora tremano

le instabili mura.

Vicino a me il nulla,

solo sfumature

di un dolce ricordo.

Aspetto con ansia

il tuo ritorno,

tra i folli rintocchi

della mezzanotte.


ASPETTANDO L'AURORA

di Passeri Cecilia

Foglie cadute

da rami

ormai secchi,

spente stelle

ormai buchi neri

nello spazio.

Il buio

inghiotte

ogni cosa,

ogni sentimento

dell'animo

umano.

Aspettando

impazientemente

una nuova

aurora.


VIALI

di Pepe Dario

Lungo quel che resta dei viali

d’una città pressoché rasa al suolo,

ho visto una figura evanescente,

suono di passi, fruscio di vesti

m’è giunta incontro, lentamente.

Cosa avrei dato pur di non trovarmi

a quest’incrocio, tra le quattro strade

devastate, dove noi tutti cerchiamo

una dimora, una madre, forse anche un’amante.

Piegando il collo bianco ha sussurrato

coraggio, la guerra ormai è finita,

possiamo passeggiare come nulla fosse

lungo quel che resta dei viali

Rimango immobile, mentre si allontana,

ascolto il canto della tristezza umana,

sul marciapiedi, scie di luce nuova

ridanno forma al mio cammino,

vedo l’uscita, adesso, andiamo.


SIAMO GRANELLI DI SABBIA AL VENTO

di Pettineo Calogero

Orgogliosa l’immagine si altera

nell’opera teatrale del tempo

dando fiato alle trombe

con coriandoli in festa

che piano si posano

verso il sole che tramonta.

E siamo noi, sempre noi

brezza che accarezza leggera

come granelli di sabbia al vento

le lusinghe di tutta una vita.

Siamo vigore, siamo cuore

siamo il coraggio di camminare

ed elevarsi attimo dopo attimo

tra lo splendore e il dolore

fino a erodere i passi

e perdersi nella luce del nulla

senza giusto riposo

dimenticati nelle parole

e negli sguardi

di una sbiadita foto

e una croce arrugginita.


TI RUBERÒ

di Piccirillo Anna

Ti ruberò un pensiero,

perché tu hai le parole

che io non so trovare

per cantare le bellezze della vita.

Ti ruberò le labbra,

perché tu hai il sorriso

che a me manca per illuminare

i momenti oscuri di ogni giorno.

Ti ruberò le braccia,

perché tu hai il cuore

che mi insegnerà ad accogliere

ogni persona che mi incontra.

Ti ruberò l’arcobaleno,

perché tu hai le sfumature

che non sa cogliere il mio sguardo

per catturare i diversi colori dell’amore.

Ti ruberò un’emozione,

perché tu vivi i sentimenti

che io metto a tacere

per la paura di guardarmi in viso.

Ti ruberò...

...e tu mi lascerai essere ladra,

perché sei un vero amico

e non tieni chiusi a chiave i tuoi tesori.


ALPEGGIO

di Picini Franco

È in questo verde d'erba

disteso sotto l'azzurro

in una fuga d'onde

che l'animo deluso trova

tra terra e cielo

riposo dagli assilli.

La differenza è nella luce

un mare d'aria attorno

l'opaco dentro.

Son io che stono qui

dove lo spazio chiudo

in una vita ostile

mentre la terra accoglie.

Come l'angoscia sento d'oppormi

al soffio vergine del vento

al ritmo misurato della pioggia

di questo altro divenire

di nuvole chiare di strie d'uccelli

volteggi di farfalle e armonie di grilli

tra rossi papaveri in fiamme:

chi sono io tra tanta libertà di spazio?

cosa di me è parte della fitta trama?

e il segno dei miei giorni dove rimane?

Forse sarò domani polvere nel vento

memoria d'ossa celate dalla terra

ora son solo cuore e occhi

per vivere e ammirare.


IL TEMPO

di Pietropaolo Michela

Il Tempo

è un gran dottore,

diceva qualcuno,

un galantuomo

un vero Signore

che restituisce ragione e consapevolezza.

Il tempo,

variabile che non lascia spazio.

Il Tempo

che ha edulcorato

i tuoi occhi e la tua voce.

Il Tempo

quel vecchio amico di sempre

che chiede il conto

che troppo spesso manca

che non lascia scampo

che si intravede

perduto

in uno sguardo

ormai lontano.


ALCIONE

di Pireddu Daniela

Guardo il cielo

diventare azzurro bianco,

prima che scivoli lenta la notte.

Vola alto il mio pensiero,

come alcione dalle grandi ali,

che non tocca mai Terra

se non per morire.

Sono nuvola tra le nuvole,

gli occhi rivolti all'orizzonte,

il cuore in cammino verso l'infinito:

nessuna catena potrà legare una mente libera.


SEDIMENTO DI PASSIONE

di Plutino Sebastiano

L’onda che ritmicamente la sabbia scuote.

Continuo turbinìo di acqua e terra

che mescolandosi, si penetrano a vicenda.

Appartenendosi.

La quiete arriva e poi riparte tempesta.

Alternanza di movimento e stasi.

Io l’onda, tu la sabbia.


POESIA SENZA TITOLO NUMERO 30

di Ragazzo Stefano

una volta cercavo visioni,

ora riesco a crearmele,

attraverso la mente,

dove tutto il mondo

può essere fedelmente

riprodotto & distorto,

a seconda delle esigenze.

creo il mio spazio,

lo riempio

e me lo godo.


FONEMI

di Raschillà Stefania

Come onda frantumata sullo scoglio

in molteplici stille s’effonde

copiose salate lacrime

e le ravviva il mare e ricompone, così

l’amore nostro. Poiché: non esiste tra noi fossato

che non saremo capaci di colmare, né abisso

impenetrabile, o ponte che non ci sia dato

gettare, erta che non possa essere ascesa

o confine da non valicare.

Non esiste tra noi ferita

che tempo e pazienza non sappiano richiudere, né è

l’amore, certo, ad essere

in discussione.

Se mai, errando, ne dubitammo, credi:

fu questione di

fonemi.


RINASCERE ANCORA

di Razzetti Emma

Sono germogliata,

in una tiepida mattina di primavera,

in terra arida e grezza;

trapiantata in vivaio,

ad affinare un'anima spigolosa

in un corpo acerbo

simile ad un grappolo d'uva.

Giunta ormai novella e briosa,

mi incamminai su una retta via,

interrotta da numerevoli incroci pericolosi.

Mi ritrovai così in una selva oscura,

per non smarrirmi del tutto,

lasciai cadere briciole dietro di me;

nel lungo peregrinare,

accettai caramelle da sconosciuti,

alcune dal sapore amaro.

Come cappuccetto rosso,

incontrai il lupo cattivo

e ne fui inghiottita.

Rimasi per anni al buio,

chiusa dentro una botte

come un vino lasciato ad invecchiare.

Oggi, giunta a buon grado

di maturazione,

con una leggera nota ironica,

affinati corpo, spirito e temperamento,

del passato resta in me

una sola certezza:


è inutile tentare di cambiare ciò che è,

il destino seguirà comunque

il suo corso.


APPARENZA

di Renzone Mario

Mi desto dall’apatico torpore,

beata ti scorgo assopita.

La luna, gelida ci osserva

muta attende ogni mossa.

Squarcio vitale diventasti in un attimo

una carezza, un sussurro, un gemito.

La brezza marina rinfrescante e tonica

spumeggia al largo dell’umano desio.

Nulla di ciò che vedo mi rincuora.

L’albero maestro è sferzato con indomito ardore;

in ogni cosa risiede un senso. In apparenza.


SOLDATI

di Romano Walter

Noi siamo semi buttati sul mondo,

granelli di speranza dove la terra non genera frutti,

a volte cadiamo senza rialzarci…

e torniamo a casa tra tributi finti e dolori veri.

Piangiamo in silenzio le distanze,

contiamo le assenze una ad una,

ci cibiamo di immagini e voci

per non farci assalire dalle mancanze.

Lasciamo ragazze…ritroviamo donne,

lasciamo figli…ritroviamo uomini,

lasciamo pezzi di vita che mai nessuno ci darà indietro,

e con amarezza lasciamo che altri indossino i nostri vestiti.

Siamo gli ultimi senza promessa di paradiso,

uccelli a cui è precluso l’istinto di migrare,

siamo angeli scaraventati all’inferno.

Noi…noi siamo Soldati.


TORNARE!

di Romato Carmelo

Tornare! Tornare! Tornare!

come se fossi tra carceri oscure

dove la luce non riesce a passare

quasi sentissi soltanto paure.

Si ammatassa l’anima in un confuso vagare

solcando sul viso come fosse in un campo

sentieri dolenti di un triste restare

sospesa, ammagliata dal crudel tempo!

E quel bocciolo a tratti splendente

dal calore avvolto di un unico SOLE

implora pietà alla spada lucente

del re della notte senza osare parole.


ODE ALLA TUA ASSENZA

di Saccone Gennaro

Cala il sipario,

mi hai nascosto un po’ tutti i colori.

Apro gli occhi, muovo le mani,

indosso il corpo come un abito e l’anima come un velo

Nelle tue cose non ti trovo più

ho dentro un po’ del tuo abisso.

Con gli occhi chiusi saranno gli odori a guidarti,

ne passerà di acqua sotto questo corpo fatto ponte,

ne cammineranno popoli su questo corpo

fatto terra,

mi sento privo persino del pianto.

Qui è solo silenzio e non lo so accogliere

dove andrai questa notte,

lontano dai miei occhi

la tua assenza

sarà un alito freddo,

l'ho sentito sul volto

quando, aprendo quella porta,

mi ha investito un soffio di gelo.

Le luci della sera illuminano

l’inutile scorrere della vita.

Aprirei la terra giù fino nel fondo

per ritrovarti nel regno della luce,

ma no, cerco ora solo un po’ di pace

fatta di parole,

come foglie di riparo e di ombra

capaci di suonare al vento di silenzio in silenzio.

Parole bianche come bende profumate d’unguenti


e vecchie stanze per chi torna sconfitto dalla vita,

parole che si muovono come dita

a levarmi di dosso con pudore il sangue tutt’uno con il pianto,

e di dentro l’urlo che diventa canto.


CANDIDO PENSIERO

di Scurria Flavia

Escludendo gli sguardi,

cosa rimarrebbe

di questa notte

se non un candido pensiero?

Ciò che di giorno

la mente sfugge

perché non è reale,

di notte si tramuta

nel desiderio di un sogno.

E se anche questa volta

dovessi ritrovarmi in un'illusione,

che sia forte al punto

da accompagnar

il mio mattino.

Seppur fievole,

senza un respiro

che m'appartiene.


DEDICATO

di Somma Ilaria

O sognatori, a voi

restano ancora le stelle.

E sarà grande, sarà immensa

una notte dentro voi.

Sarà un soffio, sarà tempesta.

E sarà

solo un bacio clandestino

Sognate ancora...

nell'alba viola che precede

la vita.


GLI AZZUZZI GIORNI

di Sorrentino Antonietta

L’azzurro abisso dormiente aspetta

La mia anima dolente

Ma ho ancora nude parole

Da proferire

Viscere ancora trasparenti da riempire

E Marte mi persuade a tenere

Ancora le sue rosse armi

È presto, troppo presto per

Inabissarmi: al fremente Poseidon

Non darò nemmeno uno

Degli azzurri giorni che mi aspettano.


COME TUTTE LE SERE

di Squeo Fabio

Come tutte le sere le luci delle stelle

disegnano il tuo viso

sulle rocce d’autunno.

Adesso il mare non è più solo

non ha paura del buio

e i venti di tramontana

non temono le sue profondità.

D’improvviso la roccia viene scalfita dal vento,

diventa ciottolo

il ciottolo diventa sabbia

e dalla sabbia viene fuori una sirena

con una lunga coda bianca

e una corona d’orata

rubata dal sole.

I pesci, così, sobillano

per tanta purezza

e si liberano dalle catene delle acque.

A piccoli passi

si muove come una cometa

che si stende nel cielo, tra i pianeti

ed accende l’universo intero.

Tutto si accende, mentre si spengono i lampioni


delle strade

ed io comincio a respirare.


SEMPLICI EMOZIONI

di Tanese Maria Linda

Essenze di te

inebriano la mia anima

su cui dipingo

i tuoi colori leggeri

intrisi di felicità.

Fresche melodie

riempiono la mia mente

di sconfinati ricordi

che come dolci note

fluttuano su spartiti

diretti dagli impulsi del mio cuore.

Tutto è così magicamente perfetto

e in un attimo d'infinito

mi ritrovo a danzare

su un tappeto

di semplici emozioni.


IL NOSTRO PIANTO NELLA STESSA LACRIMA

di Tassone Rocco Giuseppe

Le nostre labbra nello stesso sorriso,

il nostro pianto nella stessa lacrima,

la nostra vita nello stesso respiro,

il nostro percorso lungo la stessa via,

la nostra fine nello stesso oblio.

Liberamente ho scelto

di sorridere, piangere, vivere,

percorre la strada e morire

in compagnia della Poesia!

Lei sola riesce a sorridere, piangere,

camminare e morire assieme a me.

A Lei sola è dato baciare le mie labbra,

respirare la mia stessa aria

e morendo chiuderà i miei occhi

mentre io scriverò l’ultimo verso

in un pianto nella stessa lacrima!


A MONIA

di Tessore Franco

Un brioso venticello primaverile

scherza malizioso

con l’orlo del tuo vestito,

si insinua impertinente

tra i tuoi capelli

abilmente plasmandoli

in boccoli di mutevoli forme

e fulmineo vola via

a ricamare di ineffabili suggestioni

gli imperscrutabili sentieri del tuo sguardo.

Un tardivo raggio di sole

indugia incerto

al limitar del giorno

che lentamente impallidisce

nell’ora del trapasso,

accende di abbacinante fulgore

il tuo sorriso

e di dolci lusinghe

irrora le aride plaghe

della notte.

Mutevole immagine

sospesa tra miraggio e realtà

volteggi seducente

sulle infinite distese del tempo

ed io null’altro desidero

se non fuggire con te,

lontano,

laggiù, dove mare e vento


si uniscono in un salmastro abbraccio

e si confondo con il cielo

in eterne armonie d’amore.


SAN LORENZO

di Troiano Francesco

Notte di stelle brillanti e cadenti

se nel gran buio perdono la scia

sol chi ne osserva pensoso la scia

gioca con sogni e leggende sfuggenti

Esprime in silenzio assilli eccellenti

la sorte affidando a ignota magia

già sorridendo all'innocua follia

che lascia i cuori di speme frementi

Guardo distratto nel nero assoluto

si accende una luce oppur vado errato?

Viene un capriccio comunque tessuto

Mi volto a scrutare d'intorno eccitato

nulla di nuovo di certo è accaduto

ma san Lorenzo non è ancor passato


LA MIA CALABRIA

di Tulelli Paolo

La mia Calabria

è il pianto dell’emigrante

sul treno del sole

che ci porta lontano dal cuore.

È la fabbrica del niente

che produce disperazione.

È la valigia piena di nostalgia

pesante di solitudine.

La mia Calabria

è il vento che scompiglia

le stelle appese al cielo turchino

dei nostri sogni infranti.

È la pianta d’ulivo

arsa dall’abbandono.

È la piana indorata

dal sudore nero dell’Africa.

È il vecchio sulla panchina

che attende l’imbrunire.

La mia Calabria

è l’arcobaleno che abbraccia

il cielo e il mare


come le speranze dei nostri figli

affranti.

È il disonore di un morto ammazzato.

È la gioia di un giorno di sole.

È la casa chiusa che si apre

alla primavera appena fiorita.

Questa è la mia Calabria:

la felicità che fiorisce al mattino,

come le rose,

per un amore che non muore.


OTTO MARZO

di Vargiu Laura

Non donateci mimose

né orchidee

né rose

Ma nuovi fiori

per profumo

e colori

da trapiantar insieme

nel giardino

che di speranza freme.


SASSOLINO DEL MARE

di Volpe Mario

Se tu non mi avessi

preso stretto nella mano,

portato nelle tue tasche,

sarei nell'eterno di

questa distesa di granelli rimasto,

forse bagnato lambito

dal pianto del mare,

morso e corroso dal sale

fino a consumarmi sulle

coste sabbiose dove sono nato,

se tu non mi avessi preso,

anche se di dura pietra

son fatto,

all'eternità del tempo avrei reso atto.


IL VENTO

di Zago Elio

Il vento

sulle tremule foglie

si annuncia

leggero.

Si ritrae

poi ricomincia a farsi sentire.

E’ incerto

non sa cosa fare.

Vorrebbe tacere

ma un impulso di morte

lo spinge a restare.

Le foglie

sorprese

ripiglian a tremare.

Non sanno le foglie

che il vento

ha voglia

di farsi ammirare.

Una forza

interiore

lo agita

sempre più forte.

Le foglie

anche se folte

non lo sanno

frenare

e docili

si arrendono


al suo brutale infuriare.

Non solo le foglie

ma l’intera natura

è sconvolta

dal suo progredire.

Non risparmia

più nulla

il vento crudele

e come castello di carta

crolla tutto

al suo violento passare.

In fin

la natura

si trova stremata

quando il vento

si placa.


TORNA!

di Zavadlav Adele

No, quello non sei tu.

Quel corpo

in quella prigione di legno

non è il tuo.

E quel volto,

senza sorriso,

dagli occhi chiusi,

quel corpo così freddo ...


Avevi promesso che saresti tornato,

ricordi?

Tu hai sempre mantenuto le promesse!

Ecco, ora mi siedo qui,

in silenzio

e ti aspetto.

Sono certa che tra poco

la porta si aprirà

e il tuo sorriso,

il tuo sguardo luminoso

torneranno a portare gioia

in questa casa.


E' un'altra persona,

che ti somiglia tanto,

ma è immobile,

priva di vita.

Lo so che per lungo tempo

non mi hai più scritto,


ma so che non è stato per colpa tua...

stavi facendo il possibile

per tornare da me

e non c'era tempo

per cercare carta e penna ...

Ti aspetto qui,

seduta,

in silenzio ...

Figlio ... torna!

“DOMENICO NAPOLEONE VITALE” 2014 - Il sito dell'associazione … D. N... · CRUDELE E' IL TEMPO...

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