Domenico Felice - Montesquieu e i suoi Interpreti

951
Domenico Felice insegna Storia della filosofia e Storia della filosofia politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna. Oltre ad aver scrit- to diversi saggi e curato vari volumi, tra cui Leggere l’«Esprit des lois». Stato, società e storia nel pensiero di Montesquieu (Napoli, 1998), Poteri Democrazia Virtù. Montesquieu nei movimenti repubblicani all’epoca della Rivoluzione francese (Milano, 2000), Dispotismo. Gene- si e sviluppi di un concetto filosofico-politico (2 tt., Na- poli, 2004 2 ) e Libertà, necessità e storia. Percorsi del- l’«Esprit des lois» di Montesquieu (Napoli, 2003), è au- tore, fra l’altro, di Modération et justice. Lectures de Montesquieu en Italie (Bologna, 1995) e di Oppressione e libertà. Filosofia e anatomia del dispotismo nel pensie- ro di Montesquieu (Pisa, 2000). È vicedirettore della ri- vista «Dianoia», coordina la collana “Preprint” del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna ed è membro del Consiglio scientifico della Société Montesquieu. EDIZIONI ETS Collana di memorie e atti di convegni COLLANA. Memorie e atti di convegni [26] D. FELICE [A CURA DI] MONTESQUIEU e i suoi interpreti ETS 26 MONTESQUIEU La gloria di Montesquieu si è troppo rapidamente inscritta nel marmo dei busti e nel metallo delle medaglie – sostanze levigate, dure, incorruttibili. La posterità lo vede di profilo, sorridente in ogni piega della toga e del volto, di un sorriso cesel- lato nel minerale. Le irregolarità della fisionomia non sono più avvertibili, non contano più: egli ha assunto una distanza da grande classico […]. Abita l’immor- talità con modestia, è come abbandonato alla pace distesa delle biblioteche. Eppure gli dobbiamo qualcosa. Viviamo in una società allestita secondo i voti di Montesquieu: esecutivo, legislativo e giudiziario sono separati; in linea di princi- pio, le pene sono proporzionate ai delitti; il liberalismo economico, con qualche correttivo, è pratica comune. Cose tanto familiari da badarvi appena. Vanno da sé, come l’aria che respiriamo. JEAN STAROBINSKI, Montesquieu (1953; 1994) In copertina: MONTESQUIEU (medaglia modellata nel 1752 dal ginevrino Jacques-Antoine Dassier). MONTESQUIEU e i suoi interpreti a cura di Domenico Felice I Prezzo dei due volumi: 30,00

Transcript of Domenico Felice - Montesquieu e i suoi Interpreti

  • Domenico Felice insegna Storia della filosofia e Storiadella filosofia politica presso la Facolt di Lettere e Filosofia dellUniversit di Bologna. Oltre ad aver scrit-to diversi saggi e curato vari volumi, tra cui LeggerelEsprit des lois. Stato, societ e storia nel pensiero diMontesquieu (Napoli, 1998), Poteri Democrazia Virt.Montesquieu nei movimenti repubblicani allepoca dellaRivoluzione francese (Milano, 2000), Dispotismo. Gene-si e sviluppi di un concetto filosofico-politico (2 tt., Na-poli, 20042) e Libert, necessit e storia. Percorsi del-lEsprit des lois di Montesquieu (Napoli, 2003), au-tore, fra laltro, di Modration et justice. Lectures deMontesquieu en Italie (Bologna, 1995) e di Oppressionee libert. Filosofia e anatomia del dispotismo nel pensie-ro di Montesquieu (Pisa, 2000). vicedirettore della ri-vista Dianoia, coordina la collana Preprint del Dipartimento di Filosofia dellUniversit di Bologna ed membro del Consiglio scientifico della SocitMontesquieu.

    EDIZIONI ETSCollana di memorie e atti di convegni

    COLLANA. Memorie e atti di convegni

    [26]

    D

    .

    F

    E

    L

    I

    C

    E

    [

    A

    C

    U

    R

    A

    D

    I

    ]

    M

    O

    N

    T

    E

    S

    Q

    U

    I

    E

    U

    e

    i

    s

    u

    o

    i

    i

    n

    t

    e

    r

    p

    r

    e

    t

    i

    E

    T

    S

    26

    MONTESQUIEU

    La gloria di Montesquieu si troppo rapidamente inscritta nel marmo dei busti enel metallo delle medaglie sostanze levigate, dure, incorruttibili. La posterit lovede di profilo, sorridente in ogni piega della toga e del volto, di un sorriso cesel-lato nel minerale. Le irregolarit della fisionomia non sono pi avvertibili, noncontano pi: egli ha assunto una distanza da grande classico []. Abita limmor-talit con modestia, come abbandonato alla pace distesa delle biblioteche.Eppure gli dobbiamo qualcosa. Viviamo in una societ allestita secondo i voti diMontesquieu: esecutivo, legislativo e giudiziario sono separati; in linea di princi-pio, le pene sono proporzionate ai delitti; il liberalismo economico, con qualchecorrettivo, pratica comune. Cose tanto familiari da badarvi appena. Vanno das, come laria che respiriamo.

    JEAN STAROBINSKI, Montesquieu (1953; 1994)

    In copertina:MONTESQUIEU (medaglia modellata nel 1752 dal ginevrino Jacques-Antoine Dassier).

    MONTESQUIEUe i suoi interpreti

    a cura diDomenico Felice

    I

    Prezzo dei due volumi: 30,00

  • Memorie e Atti di Convegni26

  • Edizioni ETS

    MONTESQUIEUe i suoi interpreti

    a cura di

    Domenico Felice

    II

  • Copyright 2005EDIZIONI ETS

    Piazza Carrara, 16-19, I-56126 [email protected]

    DistribuzionePDE, Via Tevere 54, I-50019 Sesto Fiorentino [Firenze]

    ISBN 88-467-1231-5

    www.edizioniets.com

    Questa pubblicazione stata realizzata anche con cofinanziamenti MIURe Universit di Bologna relativi al progetto 2002-2004:

    Lilluminismo scozzese: etica, scienza e filosofia

  • Indice generale

    TOMO I

    Indice generale [VII]

    PremessaDomenico Felice 1

    Lesclave de la libert e il lgislateur des nations:dAlembert interprete di MontesquieuGiovanni Cristani 3

    Hume e MontesquieuLuigi Turco 45

    Uguaglianza, sovranit, virt. Rousseau lettore dellEsprit des loisViola Recchia 67

    Jaucourt, interprete (originale?) di Montesquieu per lEncyclopdieGianmaria Zamagni 109

    Lumanizzazione del diritto penale tra Montesquieu e BeccariaMario A. Cattaneo 131

    Voltaire lettore e critico dellEsprit des loisDomenico Felice 159

    Due opposte letture napoletane dellEsprit des lois:Genovesi e PersonGirolamo Imbruglia 191

    LEsprit des lois nel discorso storico dellIlluminismo scozzeseSilvia Sebastiani 211

    Diderot lettore e interprete di MontesquieuDavide Arecco 247

  • Sulle orme di Montesquieu: la formazione di Edward Gibbon dal primo soggiorno a Losanna al Decline and Fall of the Roman EmpireJohn Thornton 277

    Una metafisica per un morto codice. Considerazioni su Herdere MontesquieuPaolo Bernardini 307

    Lesprit di Montesquieu negli Stati Unitidurante la seconda met del XVIII secoloBrunella Casalini 325

    Legge, potere, diritto. Riflessi montesquieuiani nel pensierodi Gaetano FilangieriLuca Verri 357

    Confutare Montesquieu. La critica di Condorcet, tra epistemologia e filosofia politicaGabriele Magrin 377

    Temi montesquieuiani in Louis de Saint-JustCristina Passetti 413

    Montesquieu, Burke e lilluminismoMauro Lenci 433

    TOMO II

    Indice generale [VII]

    Il governo nazionale rappresentativo nel Commentairesur lEsprit des lois di Destutt de TracyPietro Capitani 461

    La libert, la politica e la storia. Presenze di Montesquieunellopera di Benjamin ConstantGiovanni Paoletti 479

    Hegel interprete di Montesquieu.Geist der Gesetze e dominio della politicaAntonino Rotolo 505

    Auguste Comte e la genesi dellinterpretazione sociologicadi MontesquieuGiorgio Lanaro 551

    VIII Montesquieu e i suoi interpreti

  • Uneredit scomoda? Sulle tracce montesquieuiane in TocquevilleCristina Cassina 569Federigo Sclopis e la lezione di MontesquieuStefano B. Galli 589Alle origini della scienza delluomo:il Montesquieu di Hippolyte TaineRegina Pozzi 611Dalla libert inglese alla libert americana: Laboulaye e MontesquieuMarco Armandi 627Durkheim lettore di MontesquieuCarlo Borghero 671Montesquieu tra illuminismo e storicismo nella riflessionedi Friedrich MeineckeUmberto Roberto 713Alcune interpretazioni dautore delle Lettres persanes. Da Charles-Augustin Sainte-Beuve ad Antoine AdamDavide Monda 737Dal potere separato a quello distribuito: Charles Eisenmann lettore dellEsprit des loisMarco Goldoni 759Il momento montesquieuiano di Louis AlthusserAlessandro Ceccarelli 775Il senso del limite: Montesquieu nella riflessione di Hannah ArendtThomas Casadei 805Uno spectateur engag del XVIII secolo:Montesquieu letto da Raymond AronManlio Iofrida 839Robert Shackleton e gli studi su Montesquieu: scenari interpretativi tra Otto e NovecentoMarco Platania 867

    APPENDICE

    Leggere Montesquieu, oggi: dialogo con Sergio Cotta(a cura di Maurizio Cotta e Domenico Felice) 893Gli Autori 907Indice dei nomi 919

    Indice generale IX

  • Premessa

    opinione ormai largamente condivisa che le idee e teorie svilup-pate da Montesquieu nei suoi scritti maggiori vale a dire le Lettrespersanes (1721), le Considrations sur les causes de la grandeur des Ro-mains et de leur dcadence (1734) e lEsprit des lois (1748) costitui-scano, a vario titolo, un vero e proprio spartiacque nella storia delpensiero della modernit. In effetti, specialmente il suo capolavoro,lEsprit des lois (il pi grande evento letterario europeo del secolo deilumi), si configura non solo al pari di quello che fu, nel suo tempo,la Politica di Aristotele come una geniale opera di sintesi di tutto ilsapere giuspolitico precedente, ma anche come il punto di irradiazio-ne o rayonnement pi significativo di tale sapere, ovviamente riorga-nizzato e rinnovato alla radice, verso le epoche successive. Larga eprofonda stata, infatti anche per quanto concerne, seppure in mi-sura minore, le altre due grandi opere montesquieuiane la sua diffu-sione e penetrazione o, se si preferisce, la sua incidenza ovvero, an-che se si tratta di termini forse un po logori o abusati, la sua fortunao influenza o ricezione.

    Intento della presente opera a pi voci frutto del lavoro di ricer-ca di studiosi tutti italiani, anche se di diversa formazione e prospetti-va disciplinare appunto quello di documentare nel 250 anniver-sario della sua morte questa vasta diffusione e penetrazione delleidee e teorie di Montesquieu, mediante una rigorosa ricostruzionedelle pi rilevanti interpretazioni, letture o utilizzazioni che di essesono state proposte, soprattutto con riferimento a quelle contenutenellopus magnum.

    Lungi da qualsiasi pretesa di esaustivit, le aree linguistico-cultura-li prescelte, nella convinzione che siano esse quelle in cui pi massic-cia e duratura stata e ancora rimane la presenza montesquieuiana,sono le seguenti: francese, inglese, nordamericana, tedesca e, natural-

    00 premessa_01 10-03-2010 9:32 Pagina 1

  • mente, italiana. Per quel che riguarda gli autori, poi, ci si concentratisu alcuni dei massimi esponenti del pensiero moderno e contempora-neo, quali, in particolare, dAlembert, Hume, Rousseau, Diderot, Bec-caria, Voltaire, Smith, Ferguson, Gibbon, Genovesi, Filangieri, Her-der, Adams e gli autori del Federalist, Condorcet, Burke, Destutt deTracy, Constant, Hegel, Comte, Tocqueville, Taine, Durkheim, Valry,Meinecke, Althusser, Arendt, Aron. Ma non si sono trascurate, oltre aquella dellinfluente politico giacobino Saint-Just, figure intellettualidi rilievo che hanno dedicato specifica attenzione alle opere monte-squieuiane, come Louis de Jaucourt, Charles-Augustin Sainte-Beuve,Federigo Sclopis di Salerano, douard Laboulaye, mile Faguet, Char-les Eisenmann, Roger Caillois, Robert Shackleton, Jean Starobins-ki. Il percorso conosce, infine, un ulteriore approdo in un dialogo conSergio Cotta, senza dubbio il pi eminente studioso italiano del Prsi-dent durante il secolo XX, dialogo avuto con lui nel dicembre del2004 su Leggere Montesquieu, oggi.

    Pur nella ricca variet di prospettive e metodologie critiche adot-tate, ci che emerge dalla presente opera un ampio e originale affre-sco di storia delle idee antropologiche, filosofiche, storiche, letterarie,politico-costituzionali e sociologiche degli ultimi due secoli e mezzo,un affresco che attesta, in modo inequivocabile, la perdurante vitalitdelleredit teorica di uno tra i pi grandi filosofi politici di tutti itempi, nonch del pi affascinante dei philosophes o, con le parole as-sai pi significative e pertinenti di Voltaire, del pi moderato e delpi fine tra i philosophes.

    Desidero esprimere la mia pi profonda gratitudine a tutti gli au-tori per aver condiviso e contribuito a realizzare con le loro qualifi-cate competenze il progetto di questa complessa e ambiziosa impre-sa. Un ringraziamento particolare rivolgo a Thomas Casadei e a Gio-vanni Cristani per i costanti aiuti e i validi consigli dati.

    Domenico Felice

    2 Premessa

    00 premessa_01 10-03-2010 9:32 Pagina 2

  • Premessa

    Domenico Felice

    Con il presente volume si conclude una ricerca collettiva, da me proget-tata e diretta, sui grandi temi dellEsprit des lois di Montesquieu, avvia-ta in occasione del 250 anniversario (1998) della pubblicazione del-lopera con il volume Leggere lEsprit des lois e proseguita poi con quel-lo, apparso nel 2003, su Libert, necessit e storia1. Come i due volumiprecedenti, anche questo si compone di sei contributi, uno per ciascunadelle sei parti in cui suddiviso il capolavoro montesquieuiano. Gli ar-gomenti affrontati sono: il modello della monarchia dei poteri interme-di (libri II-VIII), la concezione della repubblica federativa (libro IX), ilproblema della relazione tra modi di subsistance e leggi (libro XVIII), lariflessione su Roma e la storia economica e sociale del mondo antico (li-bri XX-XXIII), la questione del rapporto tra leggi e ordine delle cosesulle quali esse statuiscono (libro XXVI), infine il tema delle regole da

    1 Cfr. Leggere lEsprit des lois. Stato, societ e storia nel pensiero di Montesquieu, acura di D. Felice, Napoli, Liguori, 1998 (online nel sito ). Con-tributi di: D. Felice, Una forma naturale e mostruosa di governo: il dispotismo nellEspritdes lois, pp. 9-102; S. Cotta,Montesquieu e la libert politica, pp. 103-135; R. Minuti,Ambiente naturale e dinamica delle societ politiche: aspetti e tensioni di un tema di Mon-tesquieu, pp. 137-163; E. Pii,Montesquieu e lesprit de commerce, pp. 165-201; L. Bian-chi, Montesquieu e la religione, pp. 203-227; U. Roberto, Diritto e storia: Roma anticanellEsprit des lois, pp. 229-280. Libert, necessit e storia. Percorsi dellEsprit des loisdi Montesquieu, a cura di D. Felice, Napoli, Bibliopolis, 2003 (online nel sito). Contributi di: Th. Casadei, Modelli repubblicani nellEspritdes lois. Un ponte tra passato e futuro, pp. 13-74; D. Felice, Autonomia della giustizia efilosofia della pena nellEsprit des lois, pp. 75-136; C. Borghero, Libert e necessit: cli-ma ed esprit gnral nellEsprit des lois, pp. 137-201; S. Rotta, Demografia, economiae societ in Montesquieu, pp. 203-241; L. Bianchi, Leggi divine e leggi umane. Note sullareligione nel libro XXVI dellEsprit des lois, pp. 243-275; U. Roberto,Montesquieu, i Ger-mani e lidentit politica europea, pp. 277-322.

    Politica, economia e diritto nellEsprit des lois di Montesquieu, a cura di Domenico Felice,Bologna, Clueb, 2009.

    01Premessa.qxp:Layout 1 19-11-2009 9:22 Pagina IX

  • seguire nella composizione delle leggi (libro XXIX), con lenunciazionedel principio-cardine di tutto lEsprit des lois, vale a dire il principio se-condo cui lo spirito del legislatore deve essere improntato alla mode-razione, perch il bene politico, come il bene morale, si trova sempretra i due estremi (XXIX, 1).

    Nellinsieme, i tre volumi costituiscono la pi ampia e, a mio avvi-so, la pi puntuale ed equilibrata introduzione a questo grande classi-co del pensiero filosofico-politico occidentale2. Seguendo un metodo ri-gorosamente legato allanalisi dei testi, tutte le grandi tematiche delloperavi sono approfonditamente illustrate ed esaminate, dalla teoria della tri-partizione dei governi (dispotismo, repubblica e monarchia), a quelle sul-la libert politica e le forme istituzionali che meglio la realizzano (la re-pubblica federativa e la monarchia costituzionale allinglese); da quellasui fattori fisici e morali che condizionano le leggi e costituiscono lo spi-rito generale, ovvero le identit, delle nazioni e delle epoche storiche, aquella sui rapporti tra economia e politica e tra societ e Stato nella sto-ria antica e moderna, occidentale e orientale; dalla questione del ruolodella religione nella vita sociale e politica dei diversi popoli della terra, aquella del rapporto tra leggi e storia e tra leggi e legislatore. Su ognunodi questi argomenti il contributo di Montesquieu stato determinante,sia per il grandioso sforzo di sintesi di tutto il sapere giuspolitico prece-dente sia, soprattutto, per la novitas assoluta delle soluzioni proposte, so-luzioni che hanno concorso in misura rilevante alla creazione delle odier-ne istituzioni democratiche (le uniche, fino a prova contraria e checchne dicano i suoi detrattori o gli analisti/profeti avventizi della sua cri-si3, capaci di contenere o ridurre loppressione, ovvero montesquieuia-namente labuso del potere da parte delluomo sulluomo, questa ma-lattia eterna dellhumana condicio4) e al sorgere di nuovi campi del sapere,quali in primis le scienze sociali e il costituzionalismo liberale.

    X Domenico Felice

    2 Lunico testo comparabile il volume di Bertrand Binoche Introduction Delesprit des lois de Montesquieu (Paris, Puf, 1998). Sul piano del rigore e originalit del-le analisi e delle ipotesi interpretative proposte, comunque, il lettore distinguer age-volmente la differenza qualitativa tra le due imprese.

    3 La caratteristica costante degli analisti/profeti avventizi quella di scambiare lesituazioni contingenti con quelle di lungo periodo, la crisi della democrazia nel proprioPaese con la crisi della democrazia tout court, quando non addirittura con un narcisi-smo nichilistico senza pari la propria crisi con la crisi del sistema politico allinternodel quale essi si trovano a vivere.

    4 Montesquieu, Romains, VIII, in OC, I, 3, p. 406; P 1988.

    01Premessa.qxp:Layout 1 19-11-2009 9:22 Pagina X

  • stato ed questo il nostro modo di rendere omaggio a Montes-quieu, a questo uomo universale, ideatore di una scienza universaledei sistemi politico-sociali e filosofo per eccellenza del limite o della mo-derazione, una qualit, o virt, questa, senza la cui pratica gli uomini ac-crescono oltremodo, come dimostrano ad abundantiam i totalitarismi delsecolo scorso, il tasso di barbarie e di devastazione che, da sempre, (ma-ledettamente) organico alla loro storia.

    Desidero rinnovare la mia pi profonda stima e gratitudine a tutti icollaboratori, senza la cui intelligenza e competenza queste tre impresenon sarebbero state possibili. Tre di loro (Sergio Cotta, Eluggero Pii eSalvatore Rotta), purtroppo, non sono pi fra noi, ma ne serbiamo intattoil ricordo e ne seguiamo con convinzione gli insegnamenti, nonch lostile (a nostro avviso) incomparabile di uomini e di studiosi.

    Bologna, ottobre 2009

    Premessa XI

    01Premessa.qxp:Layout 1 19-11-2009 9:22 Pagina XI

  • 01Premessa.qxp:Layout 1 19-11-2009 9:22 Pagina XII

  • 1 Montesquieu a dAlembert, 16 novembre 1753, in uvres compltes de Montesquieu(dora in avanti: OC), publies sous la direction de A. Masson, 3 voll., Paris, Nagel, 1950-1955,vol. III, p. 1480.

    2 R. SHACKLETON, DAlembert et Montesquieu: leurs rapports, in M. EMERY-P. MONZANI(a cura di), Jean dAlembert, savant et philosophe: portrait plusieurs voix, Actes du Colloque or-ganis par le Centre international de Synthse-Fondation pour la Science (Paris, 15-18 juin 1983),Paris, ditions des Archives Contemporaines, 1989, pp. 41-53.

    Lesclave de la libert e il lgislateur des nations: dAlembert interprete di Montesquieu

    Giovanni Cristani

    1. Padre e figlio?

    Nellunica lettera pervenutaci di Montesquieu a dAlembert, data-ta 16 novembre 1753, il primo salutava il condirettore dellEncyclop-die con queste parole affettuose: Agrez, je vous prie, les sentimensde la plus tendre amiti1. Secondo il principale biografo di Montes-quieu, Robert Shackleton, lautore dellEsprit del lois (1748) non erasolito usare espressioni di questo genere se non nei riguardi dei vec-chi amici; inoltre, poich era avvezzo ad accordare la propria prote-zione ai giovani debuttanti nel mondo delle lettere, vi ragione dicredere che dAlembert, pi giovane di trentacinque anni, figurassetra questi2. Lincontro fra il brillante e gi famoso matematico che siapprestava, insieme al meno noto Diderot, a dirigere limpresa enci-clopedica e il venerato autore delle Lettres persanes (1721), delle Con-sidrations sur les Romains (1734) e dellEsprit des lois doveva essereavvenuto nellambiente dei salons parigini frequentati dai due intornoal 1750.

    In una lettera al matematico ginevrino Gabriel Cramer, del 21 set-tembre 1749, dAlembert formulava un commento molto severo unautentica stroncatura nei confronti dellEsprit des lois e al di ldei giudizi di merito sul valore dellopera, rivolti in particolare allamancanza di un ordine interno e allarbitrariet dei principi esposti,

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 3

  • 4 Giovanni Cristani

    3 DAlembert a Gabriel Cramer, 21 settembre 1749, in J. PAPPAS, La correspondance dedAlembert avec Gabriel Cramer, Dix-huitime sicle, 28 (1996), pp. 242-248; cfr., in partico-lare, p. 246: Jai lu lEsprit des lois dont je suis fort mdiocrement content. Il me semble quilne reste pas grand-chose de tout cela quand on la lu; et quon ne voit point de plan, ni de mar-che bien dcide. Shackleton accenna a questa lettera (cfr. R. SHACKLETON, DAlembert etMontesquieu, cit., p. 43), ma non sembra attribuirle grande importanza, glissando un po suisuoi contenuti: sicuro che lamicizia creatasi in seguito fra i due abbia dissipato queste primiti-ve incomprensioni dalembertiane. A nostro avviso, invece, si tratta di un documento fonda-mentale per il confronto fra i due autori, proprio perch vi sono espressi argomenti e pareri chesaranno completamente ribaltati nellloge de Montesquieu scritto da dAlembert e pubblicatonel 1755 in testa al V tomo dellEncyclopdie. In unaltra lettera a Cramer, del 12 febbraio 1750,pur cominciando ad interessarsi agli attacchi rivolti allEsprit des lois (dora in avanti, in nota,EL) ed alle persecuzioni subite dal suo autore, dAlembert mantiene lo stesso distacco nei ri-guardi di Montesquieu, domandandosi a che scopo egli avesse scritto la Dfense de lEsprit deslois (1750) e confessando, per altro, di non averla neanche letta. Cfr. dAlembert a Cramer, 12febbraio 1750, in J. PAPPAS, Quelques lettres indites de dAlembert, Dix-huitime sicle, 9(1977), pp. 233-234: Le P. de Montesquieu vient de repondre la Gazette Ecclesiastique quiavoit accus lesprit des loix de spinozisme, de deisme, datheisme, & de tous les noms en ismeexcept christianisme. Je ne vois pas a quoy bon cette reponse. Au reste je ne lay pas lue.

    4 Jean-Baptiste Le Rond dAlembert (1717-1783) era figlio naturale del cavaliere LouisDestouches, militare di professione, e di Mme de Tencin, donna di lettere, animatrice di un sa-lon frequentato, oltre che da Montesquieu, da personaggi come Fontenelle, Mirabaud edHelvtius. Mme de Tencin non era ben vista dagli ambienti pi devoti della societ parigina, inparticolare dai Giansenisti: uscita dal convento dopo lannullamento dei voti, aveva dovuto su-bire la Bastiglia a causa del testamento di un ex-amante che laccusava di furto e altri reati; nonpoteva permettersi di riconoscere, pi o meno pubblicamente, il proprio figlio naturale, neppu-re ammettendolo nel proprio salotto. Del resto, furono il padre e uno zio paterno a preoccupar-si che il giovane Jean fosse affidato a una famiglia e potesse frequentare le scuole. Sulla figura didAlembert, cfr. R. GRIMSLEY, Jean dAlembert (1717-83), Oxford, Clarendon Press, 1963; V. LERU, DAlembert philosophe, Paris, Vrin, 1994; M. GROULT, DAlembert et la mcanique de la v-rit dans lEncyclopdie, Paris, Champion, 1999.

    5 DAlembert era stato accolto nel salotto della du Deffand gi dal 1746. Alla morte dellade Tencin (1749) ipotizza Shackleton Montesquieu pot frequentare pi liberamente la duDeffand e incontrare presso di lei lenciclopedista. Cfr. R. SHACKLETON, DAlembert et Montes-quieu, cit., p. 43. In R. GRIMSLEY, Jean dAlembert, cit., p. 13, si ipotizza, invece, che lincontrofra dAlembert e Montesquieu possa essere avvenuto presso Mme de Geoffrin, finanziatrice del-lEncyclopdie, ma non si forniscono dati a conferma di questa tesi.

    gli stessi toni da lui utilizzati in questa occasione non paiono testimo-niare che esistesse gi, a quella data, un legame, pi o meno stretto,tra i due3. Lincontro non pu essere avvenuto presso madame deTencin, la madre naturale di dAlembert, grande amica di Montes-quieu, dal momento che, per non creare motivi di scandalo, era inter-detto al giovane geometra frequentare il suo salon4. pi probabile,come ipotizza Shackleton, che i due si siano incrociati, non prima del1750, nel salotto della marchesa du Deffand, ovvero dalla rivale dellade Tencin, dopo la morte di questultima5. In effetti, la du Deffand,

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 4

  • dAlembert interprete di Montesquieu 5

    6 Se disponiamo di unedizione relativamente recente della Correspondance di Montesquieugrazie alledizione Masson, ne manca invece una moderna e completa della corrispondenza di dA-lembert. Ledizione CNRS delle uvres compltes ancora ai suoi esordi, anche se linventariodella corrispondenza dalembertiana stato gi approntato da John Pappas in J. PAPPAS, Inventairede la correspondance de dAlembert, Studies on Voltaire and the Eighteenth Century, (1986),vol. 245, pp. 131-276 e ID., Supplement lInventaire de la correspondance de dAlembert, Studieson Voltaire and the Eighteenth Century, (1989), vol. 267, pp. 283-289. Riguardo alla corrispon-denza di Montesquieu e agli scritti su Montesquieu stilati dai suoi contemporanei, si veda anche L.DESGRAVES, Chronologie critique de la vie et des uvres de Montesquieu, Paris, Champion, 1998.

    7 Cfr. OC, III, p. 1480: Ainsi, si vous voulez de moi, laissez mon esprit le choix dequelque article; & si vous voulez, ce choix se fera chez Mme Du Deffand avec du marasquin.Sulla figura di Mme du Deffand, vedi, in generale, B. CRAVERI, Madame du Deffand e il suomondo, Milano, Adelphi, 1982.

    8 J.-B. DALEMBERT, Discours prliminaire des diteurs, in Encyclopdie ou Dictionnaireraisonn des Sciences, des Arts et des Mtiers, par une Socit de gens de Lettres, 35 tt., Paris-Neuchtel, 1751-1780 (dora in avanti: ENC), t. I (1751), p. XXXII.

    oltre a svolgere, come vedremo, un ruolo non trascurabile per quelche riguarda la ricezione e la lettura che si diede dellEsprit des loisnellambiente intellettuale parigino, fu amica e corrispondente di en-trambi i personaggi in questione6. Del resto, nella sua lettera del no-vembre 1753, Montesquieu proponeva a dAlembert di discutere del-la sua partecipazione allEncyclopdie, davanti a un maraschino, pro-prio a casa della du Deffand7. certo, comunque, che a partire dal1751 le relazioni fra i due divennero sempre pi strette e amichevoli enella loro corrispondenza privata, cos come nelle occasioni pubbli-che, si moltiplicarono i reciproci attestati di stima.

    A rendere pi favorevole latteggiamento di dAlembert nei con-fronti del Prsident, rispetto a quello, di tuttaltro tono, mostrato nellacitata lettera a Cramer, dovevano aver contribuito le accuse rivolteallEsprit des lois da Gesuiti e Giansenisti, ovvero da quegli stessi rivaliche, di l a poco e con ancor pi accesa determinazione, avrebbero at-taccato lEncyclopdie in occasione della crisi prodotta dallaffare dePrades nel 1752. Sarebbe maturata presto in dAlembert la convinzio-ne secondo la quale gli hommes de lettres dovevano unire le loro forzeper contrastare i nemici della philosophie. Nel Discours prliminaire(1751) dellEncyclopdie, accennando proprio alle critiche ricevute dal-lEsprit des lois, egli aveva inserito Montesquieu nella galleria deigrandi del suo secolo: Un crivain judicieux, aussi bon citoyen quegrand philosophe, nous a donn sur les principes des lois un ouvragedcri par quelques Franais, applaudi par la nation et admir de toutelEurope8. Questa citazione fu assai gradita da Montesquieu, il quale

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 5

  • 6 Giovanni Cristani

    9 Montesquieu a Mme du Deffand, 15 luglio 1751, in OC, III, p. 1385: Je vous prie, Ma-dame, de vouloir bien remercier M. dAlembert de la mention quil a faite de moi dans sa prfa-ce. Je lui dois encore un remerciement pour avoir fait cette prface si belle.

    10 J.-B. DALEMBERT, Discours prliminaire de lEncyclopdie, publi intgralement daprsldition de 1763, a cura di F. Picavet, Paris, Colin, 1894, p. 121 (il corsivo nostro).

    11 Cfr. dAlembert a Mme du Deffand, 4 dicembre 1752, in Correspondance complte de laMarquise du Deffand, a cura di A.M. de Lescure, Paris, Plon, 1865, vol. I, p. 156: Jai ajoutdans le Discours prliminaire de lEncyclopdie quelques traits lloge du prsident de Montes-quieu, parce quil le mrite, et parce quil est perscut. Alle assurde accuse di spinozismo edeismo rivolte a Montesquieu dai Giansenisti, dAlembert avrebbe accennato anche nellAver-tissement al tomo III dellEncyclopdie (ENC, III, p. XII). Su queste prese di posizione didAlembert, a difesa del Prsident, cfr. CH. J. BEYER, DAlembert et Montesquieu perscuts,Studi Francesi, 10 (1966), pp. 83-84.

    chiese prontamente alla du Deffand di porgere allautore del Discoursprliminaire i propri ringraziamenti per cette prface si belle e per lamenzione che di lui veniva fatta in quella sede9. Nella seconda edizio-ne del Discours, inserita nei Mlanges de littrature, dhistoire et de phi-losophie del 1753, dAlembert aggiungeva a quella citazione altri trattiancor pi elogiativi, grazie ai quali la figura e lopera di Montesquieuerano poste come caso emblematico dello straordinario sviluppo dellaphilosophie attuatosi in quegli anni e assurgevano quasi a paradigma diquellepoca memorabile: lEsprit des lois era definito, infatti, unmonument immortel du gnie et de la vertu de son auteur, et des pro-grs de la raison dans un sicle dont le milieu sera une poque mmora-ble dans lhistoire de la philosophie10. Scrivendo alla du Deffand autentico tramite fra i due autori dAlembert spiegava le ragioni diquelle doverose aggiunte richiamandosi, ancora una volta, alle perse-cuzioni subite da Montesquieu, che lo rendevano bisognoso di soste-gno, degno di solidariet e ancor pi meritevole di elogi11.

    Per la societ letteraria parigina, lessere menzionati nel Discoursprliminaire rappresentava un riconoscimento ambito e costituiva inqualche modo una sanzione pubblica della propria posizione dispicco allinterno del panorama culturale francese ed europeo. DA-lembert, per altro, era consapevole del ruolo che si era assunto e siperitava di non eccedere negli elogi e di non concedere nulla allepressioni di amici e uomini di Corte, tanto da respingere le richiestedella stessa du Deffand, la quale insisteva per vedere inserito in quel-lelenco il presidente Ch.-J.-F. Hnault e il suo Abrg chronologiquede lhistoire de France (1744). Egli non intendeva derogare da quellalinea di condotta, ribadendo che i riconoscimenti da lui elargiti eranolimitati solo a quanto di grande e meritevole era ravvisabile nellatti-

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 6

  • dAlembert interprete di Montesquieu 7

    12 Vedi DAlembert a Mme du Deffand, 22 dicembre 1752, in Correspondance complte dela Marquise du Deffand, cit., vol. I, p. 158.

    13 OC, III, p. 1480.14 Cos rispondeva Montesquieu alle pressioni della du Deffand: lgard de dAlem-

    bert, jai plus envie que lui et autant denvie que vous de le voir de lAcadmie; car je suis lechevalier de lordre du mrite. Il est vrai qu la dernire lection il y eut quelque espce decomposition, qui barbouille un peu llection prochaine (Montesquieu a Mme du Deffand, 12ottobre 1753, in OC, III, pp. 1475-1476).

    15 Montesquieu aveva cercato di rassicurare dAlembert a questo proposito, dal momentoche lAcadmie gi ospitava dei materialisti. Cfr. OC, III, p. 1480: Vous avez beau vous dfen-dre de lAcadmie, nous avons des matrialistes aussi; tmoin labb [P.-J. Thoulier] dOlivet,qui pse au centre & la circonfrence; au lieu que vous, vous ne pesez point du tout.

    vit letteraria e filosofica degli autori in questione, dalla chiarezza eprecisione di Fontenelle al talento per la scrittura in Voltaire, dallo-pera di diffusione del newtonianesimo in Francia per quanto riguar-dava Maupertuis allelevatezza dello stile in Buffon. In questo qua-dro, il merito di Montesquieu consisteva nel cas quon fait dans tou-te lEurope, et avec justice, de lEsprit des lois, ovvero non in un ele-mento teorico o stilistico determinato, bens nella vasta discussioneche il capolavoro montesquieuiano, nella sua complessit, aveva legit-timamente suscitato12.

    Nella lettera a dAlembert del novembre 1753, Montesquieu nonmancava di ricambiare gli apprezzamenti ricevuti e riguardo al Dis-cours prliminaire si esprimeva in questi termini: Vous mavez donnde grands plaisirs. Jai lu & relu votre Discours prliminaire, cest unechose forte, cest une chose charmante, cest une chose prcise; plusde penses que de mots, du sentiment comme des penses, & je ne fi-nirois point13. In quel momento, si pu dunque pensare che le rela-zioni tra i due fossero divenute alquanto amichevoli e ci pare confer-mato da altre due vicende importanti che li videro interagire in queglistessi anni: lammissione di dAlembert allAcadmie franaise e ilcoinvolgimento di Montesquieu nellEncyclopdie.

    assai probabile, infatti, che Montesquieu, membro dellAcad-mie gi dal 1727, si fosse impegnato a favorire lelezione di dAlem-bert fra gli immortali, anche a seguito delle sollecitazioni che in que-sto senso provenivano da Madame du Deffand e dal suo entourage14.Nella citata lettera di Montesquieu a dAlembert era fatto cenno allaquestione, in particolare riguardo alla voce che era stata fatta circo-lare allo scopo, forse, di renderne pi difficile la nomina sul pre-sunto materialismo dellenciclopedista15. Risulta difficile, comun-

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 7

  • 8 Giovanni Cristani

    16 DAlembert far della sua partecipazione allAcadmie franaise, di cui diverr nel 1772segretario perpetuo, unoccasione privilegiata per la diffusione dello spirito filosofico, in par-ticolare dopo la sua defezione dalla direzione dellEncyclopdie, nel 1758. Egli riuscir ad im-porre nellAcadmie unegemonia filosofica, facendone uno strumento di influenza sui regnan-ti dellEuropa del tempo e di consolidamento del prestigio della classe degli hommes de lettres.Cfr. R. GRIMSLEY, Jean dAlembert, cit., pp. 78-107.

    17 Cfr. OC, III, p. 1480: Quant mon introduction dans lEncyclopdie, cest un beau pa-lais o je serois bien curieux de mettre les pieds; mais pour les deux articles Dmocratie &Despotisme, je ne voudrois pas prendre ceux-l. Jai tir, sur ces articles, de mon cerveau tout cequi y toit. Lesprit que jai est un moule; on nen tire jamais que les mmes portraits: ainsi je nevous dirois que ce que jai dit, & peut-tre plus mal que je ne lai dit. Le voci Dmocratie eDespotisme saranno redatte dal cavaliere de Jaucourt, il quale non mancher di sottolineare ilsuo debito nei confronti delle tesi esposte nellEL. Sui numerosi articoli dellEncyclopdie com-posti da de Jaucourt, rielaborando il materiale montesquieuiano, si veda il contributo di Gian-maria Zamagni, in questo tomo.

    18 LEL fu messo allIndice il 29 novembre 1751, mentre la censura della Sorbona fu pub-blicata solo dopo la morte di Montesquieu. Cfr. Ch.-J. BEYER, Montesquieu et la censure reli-gieuse de lEsprit des lois, Revue des sciences humaines, 70 (1953), pp. 105-131.

    que, valutare leffettivo ruolo svolto dal Prsident, ormai vecchio emalato, nellelezione di dAlembert allAcadmie, avvenuta il 28 no-vembre 175416. certo, invece, che fu proprio questultimo a contat-tare Montesquieu per proporgli di collaborare allEncyclopdie, inparticolare alla redazione degli articoli Dmocratie e Despotisme siera alla fine del 1753 e il IV tomo dellopera, contenente quelle voci,sarebbe uscito nellottobre del 1754 dimostrando cos di voler usu-fruire delle competenze e del prestigio maturati dallautore dellEspritdes lois nellambito della teoria politica e dellanalisi delle forme digoverno. Montesquieu fu lusingato dellofferta e manifest il suo inte-ressamento nei confronti di quellimpresa comune, un beau palaiso je serois bien curieux de mettre les pieds, ma declin linvito aredigere articoli politici sostenendo di avere gi detto tutto quelloche poteva dire in quel campo e perch temeva di ripetersi e di nonriuscire a mantenere la stessa qualit espositiva raggiunta nel suo chef-duvre17. Ci si pu certamente interrogare sulla sincerit di questepreoccupazioni, le quali forse ne nascondevano altre, come il timoredi essere coinvolto politicamente in unavventura che presentava ri-schi e che annoverava molti nemici nei settori pi tradizionalisti e de-voti della Corte e delle altre istituzioni ufficiali, da parte di un uomoamareggiato per la messa allIndice dellEsprit des lois e in attesa diun responso definitivo da parte della Facolt di Teologia della Sorbo-na18. Tuttavia, Montesquieu non rinunciava alla possibilit di offrirepropri contributi in altri settori, riservandosene la scelta, e suggeriva

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 8

  • dAlembert interprete di Montesquieu 9

    19 Cfr. OC, III, p. 1480: Ainsi, si vous voulez de moi, laissez mon esprit le choix dequelque article []. Il me vient dans lesprit que je pourrai prendre peut-tre Got. LEssaisur le Got di Montesquieu si trova nel VII tomo dellEncyclopdie (ENC, VII, pp. 761-767),uscito nel 1757, preceduto dallarticolo Got di Voltaire e seguito dalle Rflexions sur lusage &sur labus de la Philosophie dans les matires de got dello stesso dAlembert. Va ricordato, co-munque, che negli anni iniziali dellEncyclopdie era toccato soprattutto a dAlembert procac-ciare collaboratori per limpresa, grazie alle sue alte frequentazioni mondane e accademiche(era gi membro dellAcadmie des Sciences, della Royal Society, delle Accademie di Berlino,Lione e Montpellier), mentre Diderot era noto soprattutto per essere stato imprigionato a Vin-cennes. Cfr. R. GRIMSLEY, Jean dAlembert, cit., pp. 12-13.

    20 J.-B. DALEMBERT, loge de M. le Prsident de Montesquieu (dora in avanti loge), inENC, V, pp. III-XVIII.

    21 Lo stesso Shackleton ammette di aver utilizzato presque lextrme la sola lettera esi-stente di Montesquieu a dAlembert e le due lettere a Mme du Deffand. Cfr. R. SHACKLETON,DAlembert et Montesquieu, cit., p. 51.

    gi, sempre nella lettera a dAlembert del novembre 1753, di trattarela voce Got, ovvero quello che costituir in effetti lunico suo inter-vento diretto nellEncyclopdie19.

    Dai tempi dellindifferenza e degli aspri giudizi avanzati nelle let-tere a Cramer, dAlembert era passato allammirazione e al rispettoper il filosofo perseguitato, per il cittadino che si interrogava sui prin-cip delle leggi, per lautore di unopera che era divenuta a buon dirit-to un caso in Francia e in Europa. Con quel personaggio era entratoin relazione, avviando forse unamicizia autentica che si era tradottanellimportante sostegno a favore del conseguimento di una meta am-biziosa, come lammissione allAcadmie pi prestigiosa. Grazie aquesti contatti, era spettato proprio a dAlembert il compito di arruo-lare Montesquieu nellimpresa enciclopedica e sempre a lui sarebbetoccato, dopo la morte del Prsident, avvenuta il 10 febbraio 1755, dicomporre un lungo loge commemorativo col quale si apriva il V to-mo dellEncyclopdie20.

    Su queste basi, Robert Shackleton ha creduto di discernere tra idue une amiti presque de pre et fils, forse amplificando un potroppo la loro presunta intimit21. Loperazione legata allloge, inparticolare, non era dettata unicamente da motivi di stima e ricono-scenza personali, ma obbediva a un progetto di vera e propria egemo-nia culturale accorto e meditato che vedeva in dAlembert uno deisuoi artefici pi combattivi. Lo scopo principale che apparve, comesi vedr, assai chiaro ai contemporanei era quello di attrarrenellorbita dellEncyclopdie la figura e lopera di Montesquieu edi fare della nuova impresa collettiva della philosophie la legittima

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 9

  • 10 Giovanni Cristani

    22 R. SHACKLETON, DAlembert et Montesquieu, cit., p. 47.23 Cfr. J.-B. DE SECONDAT, Mmoire pour servir lhistoire de M. de Montesquieu, Bor-

    deaux, Bibliothque Municipale, ms. 1988/10, in C. VOLPILHAC-AUGER (a cura di), Montes-quieu, Paris, Presses de lUniversit de Paris-Sorbonne, 2003, pp. 249-258. Lloge ricalca il m-moire del figlio di Montesquieu solo per quel che concerne le note pi strettamente biografiche,mentre la materia che vi trattata assai pi ampia, in particolare riguardo alle opere e alle teo-rie del Prsident. Non giustificata, quindi, linterpretazione dellloge come semplice parafrasidel manoscritto di Jean-Baptiste de Secondat, cos come sosteneva, sulla scia di Louis Vian(1878), il pi importante editore ottocentesco di Montesquieu, douard Laboulaye: cfr. uvrescompltes de Montesquieu, par . Laboulaye, 7 tt., Paris, Garnier, 1875-1879, t. VII, p. III.

    24 Cfr. J.-B. DE SECONDAT, Mmoire, cit., pp. 252, 255 ed loge, pp. VI, XV. Sempre daJean-Baptiste, dAlembert riprende il breve elogio di Montesquieu pubblicato da Lord Philip

    depositaria della sua memoria. Come ricorda lo stesso Shackleton,fino ad allora nessun elogio funebre era comparso sullEncyclopdie22:quel magnifique hommage costituiva infatti il naturale prosegui-mento degli altri scritti dalembertiani, dal Discours prliminaire al-lAvertissement al III volume dellopera, nei quali si rivendicavano ilruolo sociale, lintento civilizzatore e lautonomia politica del Diction-naire. In questo quadro, la persona e gli scritti di Montesquieu eranosoggetti ad uninterpretazione complessa, ad una lettura non ingenua,che risentiva delle ragioni della battaglia filosofica, ma che non rinun-ciava, nel contempo, a confrontarsi e riflettere sulla composita elabo-razione teorica dellEsprit des lois e sui molteplici suggerimenti nor-mativi in esso rintracciabili.

    2. Lloge

    Un fattore che sembra confermare come il grado di familiarit econfidenza fra Montesquieu e dAlembert non fosse, a ben vedere,particolarmente intenso costituito dal fatto che i dati biografici pre-senti nellloge provenivano quasi interamente dal Mmoire pour ser-vir lhistoire de M. de Montesquieu del figlio di Montesquieu stesso,Jean-Baptiste de Secondat23. DAlembert ne modificava talvolta lostile e aggiungeva proprie considerazioni personali, ma trascriveva fe-delmente le citazioni di alcuni personaggi riportate dal figlio di Mon-tesquieu, come nel caso delle affermazioni di John Law sullincorrut-tibilit dei Parlamenti francesi o delle battute dellincisore Jacques-Antoine Dassier volte a superare la riluttanza del Prsident a farsi ri-trarre24. Talora, dAlembert seguiva Jean-Baptiste anche negli errori

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 10

  • dAlembert interprete di Montesquieu 11

    Chesterfield sul London Evening Post allindomani della morte del Prsident; presente nellatraduzione francese in J.-B. DE SECONDAT, Mmoire, cit., pp. 257-258 e nella versione originaleinglese in loge, p. XVI, in nota.

    25 Cfr. J.-B. DE SECONDAT, Mmoire, cit., p. 253 ed loge, p. VI. Cfr. R. SHACKLETON,DAlembert et Montesquieu, cit., p. 48.

    26 Cfr. J.-B. DE SECONDAT, Mmoire, cit., pp. 254-256 ed loge, pp. XV-XVII.27 Cfr., ad es., questo tratto aggiunto da dAlembert, in loge, p. XVII: Quoiquil vect

    avec les grands, soit par ncessit, soit par convenance, soit par got, leur socit ntoit pas n-cessaire son bonheur. Il fuyoit ds quil le pouvoit sa Terre; il y retrouvoit avec joie sa Philo-sophie, ses Livres, & le repos.

    28 loge, p. III.

    riferendo, ad esempio, di un viaggio di Montesquieu in Svizzera inrealt mai avvenuto25. Pure il ritratto privato della personalit diMontesquieu tracciato nellloge era in gran parte ricalcato su quellodelineato dal figlio, cos come il particolare apprezzamento della D-fense de lEsprit des lois (1750); nella quale, per entrambi, il Prsidentsi era raccontato e descritto in maniera pi diretta, mostrando il suovero spirito e la qualit e lo stile della sua conversazione26. Tuttavia,mediante alcune aggiunte e sfumature, dAlembert tendeva a consoli-dare limmagine pur presente, ma meno accentuata nel mmoire delfiglio di un Montesquieu frugale, estraneo alla mondanit, indipen-dente dai grandi e lontano dalla vita pubblica27.

    Anche da queste minime forzature si pu gi comprendere comelintento dellloge non fosse meramente commemorativo. Ci si propo-neva, in effetti, di fare dellautore dellEsprit des lois uno dei numi tu-telari e dei grandi ispiratori del movimento filosofico che si esprime-va nellimpresa collettiva dellEncyclopdie. La celebrazione del geniodi Montesquieu era insieme la consacrazione del ruolo di guida e inter-prete dei sentimenti della nazione che lEncyclopdie nellottica didAlembert aveva pienamente il diritto di pretendere ed esercitare.Ci appare chiaro fin dalle prime battute dellloge de Montesquieu:

    Lintrest que les bons citoyens prennent lEncyclopdie, & le grandnombre de Gens de Lettres qui lui consacrent leurs travaux, semblent nous per-mettre de la regarder comme un des monumens les plus propres tre dposi-taires des sentimens de la Patrie, & des hommages quelle doit aux hommes c-lbres qui lont honore. Persuads nanmoins que M. de Montesquieu toit endroit dattendre dautres Pangyristes que nous [], laveu de ce que nous luidevons nous est trop prcieux pour en laisser le soin dautres28.

    In questa fase della vicenda dellEncyclopdie, era dAlembert ilpersonaggio pi esposto sul fronte della polemica filosofica e religiosa.

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 11

  • 12 Giovanni Cristani

    29 Sul ruolo-chiave svolto da dAlembert nella prima fase dellEncyclopdie fino alla suaparziale defezione nel 1758 cfr. F. VENTURI, Le origini dellEnciclopedia, Torino, Einaudi,19632, pp. 78-107; si veda, ad es., p. 79: Mentre la forza e la costanza di Diderot avevano datola base necessaria alla ripresa dellEnciclopedia, la precisione e persino larroganza delle posizio-ni di dAlembert assicurarono effettivamente, per qualche anno, una pi larga libert allEnci-clopedia. Il suo atteggiamento soprattutto contribu a creare intorno allEnciclopedia unatmo-sfera di rispetto, di dignit, di prestigio.

    30 Cfr. R. MORTIER, La place de dAlembert dans la littrature des Lumires, in M. EMERY-P.MONZANI (a cura di), Jean dAlembert, savant et philosophe, cit., pp. 33-37; e D. ESSAR, DAlem-bert et les loges de Fnelon et de Bossuet: de la caricature dans le rcit historique, in M.EMERY-P. MONZANI (a cura di), Jean dAlembert, savant et philosophe, cit., pp. 55-84.

    31 Cfr. lart. loges acadmiques, in ENC, V, p. 527: Les rflexions philosophiques doi-vent surtout tre lme de ces sortes dcrits; elles seront tantt mles au rcit avec art & bri-vet, tantt rassembles & dveloppes dans des morceaux particuliers, o elles formerontcomme des masses de lumire qui serviront clairer le reste.

    Egli si era fatto carico di rivendicare con fermezza i necessari spazi dilibert di espressione che dovevano essere garantiti allimpresa e nelcontempo di promuovere con convinzione ed entusiasmo la missionecivilizzatrice del Dictionnaire. In questo ruolo, dAlembert aveva datoprova di una determinazione e di unabilit retorica insospettabili inun autore noto fino a quel momento per il Trait de dynamique (1743):accanto al matematico innovatore e al fine epistemologo si faceva stra-da il philosophe engag29. Tra laltro, egli avrebbe fatto degli elogi fu-nebri, per lappunto, un genere letterario dalle forti implicazioni filo-sofiche, rendendoli un veicolo privilegiato per la diffusione delle nuo-ve idee30. Egli avrebbe affinato questa forma di comunicazione soprat-tutto durante la sua lunga esperienza di esponente di spicco dellA-cadmie franaise e dellAcadmie des Sciences, ma gi nel V tomodellEncyclopdie, lo stesso in cui figurava lloge de Montesquieu, nel-la voce loges acadmiques da lui redatta, sosteneva che le rflexionsphilosophiques dovevano rappresentare lme de ces sortes dcritse indicava pure le modalit compositive e gli artifici retorici attraversoi quali ci potesse essere reso in modo efficace: talvolta, quelle rifles-sioni andavano mles au rcit avec art & brivet, talaltra doveva-no occupare ampie sezioni distinte dal racconto biografico, cos da for-mare come delle masses de lumire capaci di clairer le reste31.Lattardarsi, con maggiore o minore perizia oratoria, sulle lodi smisura-te del personaggio, trascurando lanalyse raisonne des crits, oltrefar correre il rischio di cadere nella satyre indirecte de lauteur portava a non comprenderne adeguatamente lo spirito, il talento, i me-

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 12

  • dAlembert interprete di Montesquieu 13

    32 Ibidem. Su questo tema, vedi anche, sempre di dAlembert, gli articoli Dictionnaire, inENC, IV, p. 967 ed loge (Belles Lettres), in ENC, V, p. 527. DAlembert riprender la questionenelle Rflexions sur les loges acadmiques del 1759. Egli avrebbe redatto, fra gli altri, gli elogi ac-cademici di Fnelon, Bossuet, dellabate de Saint-Pierre e di Quesnay. Va rilevato come il condi-rettore dellEncyclopdie individuasse proprio in Montesquieu con riferimento al suo discorsodingresso allAcadmie franaise, tenuto il 24 gennaio 1728 un antesignano di questa conce-zione filosofica e non meramente oratoria dellelogio accademico; cfr. loge, p. V: M. de Mon-tesquieu fut reu le 24 janvier 1728; son Discours est un des meilleurs quon ait prononcs dansune pareille occasion; le mrite en est dautant plus grand, que les Rcipiendaires gns jusqua-lors par ces formules & ces loges dusage auxquelles une espce de prescription les assujettit,navoient encore os franchir ce cercle pour traiter dautres sujets []. Entre plusieurs traitsdont brille son discours, on reconnoitroit lcrivain qui pense, au seul portrait du Cardinal deRichelieu []. Il faut admirer M. de Montesquieu davoir s vaincre la difficult de son sujet.

    33 Cfr. art. loges acadmiques, cit., p. 527: Ces rflexions spares des faits, ou entre-mles avec eux, auront pour objet [] surtout le caractre de ses [dellautore] ouvrages; leurdegr de mrite, ce quils renferment de neuf ou de singulier, le point de perfection o lacad-micien avoit trouv la matire quil a traite, & le point de perfection o il la laisse.

    34 Cfr. D. ESSAR, DAlembert et les loges de Fnelon et de Bossuet, cit., pp. 58-59. Sullostile di dAlembert negli elogi accademici, vedi anche P. FRANCE, Rhetoric and Truth in France:Descartes to Diderot, Oxford, Clarendon, 1972, pp. 107-108, passim.

    riti e le qualit innovative32. Per dAlembert, dunque, lelogio funebre,pur mantenendo la sua funzione tradizionale e accademica di palestradi retorica, acquisiva piena dignit filosofica nellorientare lattenzionesul valore del contributo offerto dallautore in questione allo sviluppodelle arti o delle scienze da lui praticate, sino a diventare, infine, occa-sione per interrogarsi sullo stato contemporaneo del sapere in quei set-tori e sulle corrispondenti prospettive che si aprivano per il futuro33.

    facile comprendere luso per nulla innocente e disimpegnatoche dAlembert avrebbe fatto di questi princip generali riguardo aglielogi dei grandi philosophes e hommes de lettres del recente passato.Mediante essi veniva infatti a toccare, in maniera pi o meno sfumata,tematiche filosofiche, etiche, politiche o letterarie, che erano al centrodelle controversie intellettuali del suo tempo. Egli sarebbe divenutoun autentico maestro di questo genere letterario, capace di sfruttarnea pieno le potenzialit teorico-ideologiche. I memorialisti dellepoca,infatti, sono concordi nel sottolineare laccoglienza entusiastica riser-vata a dAlembert in occasione delle sue letture pubbliche allAcad-mie Franaise e vi ragione di credere, come stato giustamente os-servato, che proprio il gusto del dchiffrage del saper cogliere, cio,il messaggio sapientemente nascosto fra le pieghe dellelogio accade-mico contribuisse in maniera significativa, presso un pubblico coltoe smaliziato, a quel successo34.

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 13

  • 14 Giovanni Cristani

    35 J.-B. DALEMBERT, Analyse de LEsprit des loix (dora in avanti Analyse), in ENC, V,pp. VIII-XIII (in nota); vedi, in particolare, p. XIII: Telle est lanalyse gnrale, mais trs-informe & trs-imparfaite, de louvrage de M. de Montesquieu; nous lavons spare du reste deson loge, pour ne pas trop interrompre la suite de notre rcit.

    36 J.-B. DALEMBERT, Essai sur la socit des Gens de Lettres et des Grands; sur la rputa-tion; sur les Mcnes, et sur les rcompenses littraires, in ID., uvres compltes, 5 tt., Paris,

    Nellloge de Montesquieu del 1755 dAlembert forniva, in effetti,un primo saggio di queste sue capacit e del nuovo ruolo da lui attri-buito alle commemorazioni funebri dei grandi scrittori. Egli vi rispetta-va fedelmente le prescrizioni stilistiche che si era dato nellarticolo lo-ges acadmiques: alle molteplici riflessioni filosofiche inserite con manoleggera con arte e brevit allinterno del racconto biografico, uni-va una corposa analyse gnrale dellEsprit des lois pubblicata sepa-ratamente, in nota, per non interrompere troppo la suite [du] rcit35.Ci che dAlembert intendeva, in primo luogo, far affiorare dalla bio-grafia di Montesquieu era limmagine dellhomme de lettres per eccel-lenza, consacrato alla philosophie, dedito al bene comune, rispettosodellautorit, ma disinteressato e indifferente al favore dei grandi.

    Non si pu prescindere, quindi, nella valutazione della portatafilosofica e polemica dellloge de Montesquieu, dal considerarelappassionata riflessione che proprio in quegli anni dAlembert stavaattuando riguardo al ruolo del ceto intellettuale nei confronti dellasociet, del potere politico e delle classi dirigenti dellancien rgime.NellEssai sur la socit des Gens de Lettres et des Grands, uscito neiMlanges de littrature del 1753, egli ridelineava lo statuto professio-nale e la funzione sociale degli uomini di lettere, in particolare nelleloro relazioni con le classi dominanti e i detentori del potere. A suoavviso, i filosofi e i letterati dovevano, anzitutto, emanciparsi da quel-le forme di mecenatismo e di commercio coi grandi che li collocavanoin una posizione subordinata, ed acquisire, cos, piena autonomia erivendicare pari dignit. Essi dovevano rendersi consapevoli di costi-tuire unlite culturale che sola possedeva gli strumenti intellettualiper la soluzione dei problemi e per giudicare rettamente uomini e co-se, mentre nobili e monarchi il cui predominio politico e socialenon era messo in discussione dovevano persuadersi dellindispensa-bilit dellopera degli gens de lettres e del lustro che questi ultimi ap-portavano alla nazione: Ce gnie philosophique rpandu dans tousles Livres et dans tous les tats est linstant de la plus grande lumiredun peuple36. A filosofi e letterati era richiesto uno scatto di orgo-

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 14

  • dAlembert interprete di Montesquieu 15

    A. Belin, 1821-1822, t. IV, p. 339. Le espressioni philosophes e gens de lettres risultano sostan-zialmente sovrapponibili in dAlembert.

    37 Cfr. J.-B. DALEMBERT, Essai sur la socit des Gens de Lettres et des Grands, cit., p. 367.38 J.-B. DALEMBERT, Essai sur la socit des Gens de Lettres et des Grands, cit., p. 372. Sul-

    lo statuto intellettuale e professionale del philosophe o dellhomme de lettres nellet dei Lumi,cfr. R. GINSBERG, The Philosopher as Writer: the Eighteenth Century, Selinsgrove, SusquehannaUniversity Press, 1987; M. GAULIN, Le concept dhomme de lettres en France, lpoque delEncyclopdie, London, Garland, 1991; R. CHARTIER, Luomo di lettere, in M. VOVELLE (a curadi), Luomo dellIlluminismo, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 143-197; M. SPALLANZANI, Filosofi.Figure del Philosophe nellet dei Lumi, Palermo, Sellerio, 2002, dove, nella parte antologica,tra i numerosi testi di dAlembert a riprova di quanto il matematico enciclopedista si fosse in-teressato a questo tema si trova una traduzione italiana dellloge de Montesquieu (pp. 231-254). Sul ruolo dellEssai sur la socit des Gens de Lettres et des Grands nellambito dei conflittipolitico-ideologici della Francia del Settecento, cfr. F. DIAZ, Filosofia e politica nel Settecentofrancese, Torino, Einaudi, 1962, pp. 103-105.

    glio e una dimostrazione di coraggio nel conformare la propria azionee consacrare la propria esistenza ai principi di libert, vrit et pau-vret37. Neppure il timore delle ristrettezze economiche doveva scal-fire lautonomia della ricerca filosofica. Solo in questo modo, i philo-sophes avrebbero potuto divenire, a buon diritto, la guida dellopinio-ne pubblica e dellazione dei governanti. Per questo era necessariaanche una maggiore coesione del ceto intellettuale e un pi fortspirito di appartenenza e di solidariet interna: gli gens de lettres do-

    vevano vivre unis et presque renferms entreux []; par cetteunion ils parviendront sans peine donner la loi au reste de la nationsur les matires de got et de Philosophie38. Nei suoi scritti intro-duttivi ai primi tomi dellEncyclopdie loge de Montesquieu com-preso dAlembert indicava chiaramente nellimpresa enciclopedicail luogo in cui questo agire comune dei philosophes poteva acquisireconsapevolezza e trovare piena realizzazione.

    Nella rappresentazione da lui fornita nellloge, Montesquieu di-veniva figura emblematica del nuovo homme de lettres, autonomo daigrandi, conscio del suo ruolo politico e civile e naturalmente espostoagli attacchi degli zelanti nemici della philosophie. La vendita, nel1726, da parte di Montesquieu della carica di prsident mortier che gi nel mmoire di Jean-Baptiste de Secondat era posta come ri-nuncia a svolgere lodevolmente unimportante funzione pubblica peroffrire al proprio paese e al mondo intero benefici assai pi duraturie consistenti diventava nellloge, con una malcelata punta di av-versione nei confronti della nobilt di toga e dei suoi compiti ordina-ri, la presa di coscienza dellalta missione civile che lex-magistrato

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 15

  • 16 Giovanni Cristani

    39 loge, p. V (corsivi nostri). Si confrontino i toni pi sfumati di Jean-Baptiste de Secon-dat: Cest peut-tre le seul homme que lon doive louer davoir quitt une fonction publiquepour laquelle il avait des talents, pour se livrer linspiration de son gnie et jouir de toute sa li-bert. Le bien quil a fait toutes les nations du monde et surtout la sienne, lemportant debeaucoup sur tout celui quil aurait pu faire en suivant les routes ordinaires (J.-B. DE SECON-DAT, Mmoire, cit., p. 251).

    era chiamato a svolgere, grazie ai suoi talenti, in qualit di homme delettres:

    Quelque importante que ft la place quil occupoit, avec quelques lumires& quelque intgrit quil en et rempli les devoirs, il sentoit quil y avoit desobjets plus dignes doccuper ses talens; quun Citoyen est redevable sa Nation& lHumanit de tout le bien quil peut leur faire; & quil seroit plus utile lu-ne & lautre, en les clairant par ses crits, quil ne pouvoit ltre en discutantquelques contestations particulires dans lobscurit: toutes ces rflexions le d-terminrent vendre sa charge; il cessa dtre Magistrat, & ne fut plus quHommede Lettres39.

    In totale sintonia con lo spirito che presiedeva lEncyclopdie,Montesquieu aveva pienamente incarnato, secondo dAlembert,lideale del filosofo engag, dellintellettuale perfettamente consape-vole della funzione eminentemente sociale legata alla propria attivite professione. Come gi nelle lettere alla du Deffand e nel Discoursprliminaire, lautore del Trait de dynamique si mostrava meno inte-ressato agli aspetti teorici dellEsprit des lois che allesprit decitoyen o allamour du bien public ispiratori dellopera. Il valoredi quel libro risiedeva nelle sue finalit pratiche e negli effetti virtuosiche aveva in verit gi prodotto nellopinione pubblica francese edeuropea, dal nuovo gusto per il commercio, lagricoltura e le arti allaconoscenza dei princip dei governi, la quale rendeva i popoli piattaccati ce quils doivent aimer. Per questi motivi concreti,lEsprit des lois poteva ambire al titolo di lecture des peuples & desRois:

    Mais ce qui est la porte de tout le monde dans lEsprit des lois, ce qui doitrendre lAuteur cher toutes les Nations, ce qui serviroit mme couvrir desfautes plus grandes que les siennes, cest lesprit de citoyen qui la dicte.Lamour du bien public, le dsir de voir les hommes heureux sy montrent detoutes parts; & net-il que ce mrite si rare & si prcieux, il seroit digne par cetendroit seul, dtre la lecture des peuples & des Rois []. [Montesquieu] a eu lasatisfaction dentrevoir les effets quil commence produire parmi nous; lamournaturel des Franois pour leur patrie, tourn vers son vritable objet; ce got

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 16

  • dAlembert interprete di Montesquieu 17

    40 loge, p. XIV. Nellarticolo Calomnie dellEncyclopdie (ENC, II, p. 564), dAlembertattribuiva a Montesquieu il titolo di philosophe citoyen.

    41 loge, p. XVIII. In questo frangente, dAlembert ricordava come il legame di solida-riet fra Montesquieu e lEncyclopdie risalisse al Discours prliminaire, dove, come si visto,lautore dellEL era stato posto fra i pi grandi filosofi e letterati del secolo. Cfr. ibidem: Peut-tre toit-il sensible, sans sen appercevoir, la justice que nous avions os lui rendre dans lepremier Volume de lEncyclopdie, lorsque personne nosoit encore lever sa voix pour ledfendre.

    pour le Commerce, pour lAgriculture, & pour les Arts utiles, qui se rpand in-sensiblement dans notre Nation; cette lumire gnrale sur les principes du gou-vernement, qui rend les peuples plus attachs ce quils doivent aimer40.

    Il Montesquieu che appariva nellloge di dAlembert non era,dunque, il pensatore moderato, laustero homme de robe nostalgicodella monarchia feudale e dei suoi contrappesi, bens il compagnodavventura degli enciclopedisti, solidale col progetto culturale per ilquale i philosophes si candidavano alla guida della societ e ad influireconcretamente sulle scelte dei governi. In questottica, dAlembertenfatizzava assai probabilmente il grado di coinvolgimento del Prsi-dent nella vicenda enciclopedica. Per quanto, come ricordava lo stes-so condirettore dellEncyclopdie, il contributo diretto di Montes-quieu allopera fosse limitato ad uno scritto giovanile, lEssai sur legot, trouv imparfait dans ses papiers, egli non aveva mancato sempre a detta di dAlembert di manifestare il suo accalorato soste-gno a questa prova comune del partito filosofico, caldeggiandoproprio la partecipazione unitaria di tutto il ceto intellettuale allim-presa: Tous les gens de Lettres, selon lui, devoient sempresser deconcourir lexcution de cette entreprise utile41.

    3. La querelle sullEsprit des lois

    DAlembert non si limitava tuttavia ad arruolare Montesquieunel partito dei sostenitori dellEncyclopdie, ma si confrontava anchecon le principali reazioni che la pubblicazione dellEsprit des lois ave-va suscitato nel mondo filosofico e letterario e, in particolare nono-stante linnegabile successo editoriale dellopera con le molte criti-che che gli furono rivolte da ambienti culturali di diversa provenienzaed estrazione ideologica. In primo luogo, egli si misurava con le pe-santi accuse formulate da alcuni settori del partito devoto, in seguito

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 17

  • 18 Giovanni Cristani

    42 Lettre au P[re] B[erthier] J[suite] sur le livre intitul LEsprit des lois, Mmoires pourlhistoire des sciences et des beaux arts, detto anche Journal de Trvoux o Mmoires de Tr-voux, avril 1749, pp. 718-741, in C. VOLPILHAC-AUGER (a cura di), Montesquieu, cit., pp. 111-118(cfr. in part., p. 111: je vous dirai ici mes penses [] sur quelques points o lauteur ne mnagepas assez la religion). Sul dibattito suscitato dallEL nellambiente culturale francese, gi allindo-mani della sua prima pubblicazione, cfr. . CARCASSONNE, Montesquieu et le problme de la consti-tution franaise au XVIIIe sicle (1927), Genve, Slatkine Reprints, 1970, pp. 103-177; R. SHACK-LETON, Montesquieu. A critical biography, Oxford, Oxford University Press, 1961, pp. 356-377.

    alle quali, per lappunto, si era potuto vedere nel Prsident un filosofoperseguitato e bisognoso del sostegno dei confrres.

    Com noto, il clero di Francia nelle sue istituzioni ufficiali , laCorte e i Parlamenti giudiziari non si pronunciarono pubblicamentecontro lEsprit des lois, n esercitarono forme di censura efficaci neisuoi riguardi; furono i Mmoires de Trvoux, lorgano dei Gesuiti, adaprire le prime ostilit, nonostante Montesquieu potesse contare sul-lamicizia di uno dei pi autorevoli esponenti dellordine, padre L.-B.Castel. In una lettre di padre P.-J. Plesse al padre G.-F. Berthier, pub-blicata nellaprile 1749, sur le livre intitul LEsprit des lois, pur lo-dando lo stile e lerudizione dellautore, si attaccavano alcune propo-sizioni dellopera giudicate palesemente irriguardose nei confrontidella religione42. In particolare, quelle relative allinopportunit diapplicare la giustizia civile alle materie puramente religiose (EL, XII,4 e XXV, 12), allindividuazione delle cause climatiche della diffusio-ne del suicidio in Inghilterra (EL, XIV, 12) da attribuire invece, se-condo padre Plesse, al principio di irreligione che dominava la so-ciet inglese , alle cause naturali della poligamia (EL, XVI, 4), chediveniva, nella trattazione di Montesquieu, un mero affare di calco-lo basato sul rapporto numerico fra maschi e femmine in date condi-zioni geografiche o naturali, alla critica del celibato ecclesiastico (EL,XXIV, 7), allelogio di Giuliano lApostata (EL, XXIV, 10) e, infine,alla bont della legge civile che impediva lintroduzione in uno Sta-to di una nuova religione, ma tollerava quelle esistenti (EL, XXV, 10),argomento per il quale sarebbe stata interdetta al cattolicesimo lapossibilit di essere reintrodotto nei paesi protestanti.

    Lattacco pi violento doveva giungere, per, dalle NouvellesEcclsiastiques, ovvero dal foglio semiclandestino dei Giansenisti,sul quale uscirono, il 9 e 16 ottobre 1749, ad opera dellabate JeanFontaine de La Roche, due articoli dedicati allExamen critique delEsprit des lois, in cui si riprendevano, con toni molto pi accesi, le

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 18

  • dAlembert interprete di Montesquieu 19

    43 J. FONTAINE DE LA ROCHE, Examen critique de LEsprit des lois, Nouvelles ecclsia-stiques, ou Mmoires pour servir lhistoire de la Constitution Unigenitus, 9 e 16 ottobre1749, pp. 161-167; riprodotto in C. VOLPILHAC-AUGER (a cura di), Montesquieu, cit., pp. 135-148 (da cui citiamo).

    44 Cfr. J. FONTAINE DE LA ROCHE, Examen critique de LEsprit des lois, cit., p. 136:Chez eux [i partigiani della religione naturale] toutes les religions, sans en excepter la religionchrtienne, ne sont regardes que comme choses de police []. Ainsi, en quelque lieu que voussoyez, conformez-vous au culte qui y est reu. En France vous serez catholique, en Angleterreprotestant, Constantinople musulman, aux Indes idoltre: tous ces cultes sont indiffrents.Cest le plan sur lequel lauteur de lEsprit des lois a travaill.

    45 J. FONTAINE DE LA ROCHE, Examen critique de LEsprit des lois, cit., p. 140.

    critiche gi avanzate dai Gesuiti sui temi della poligamia, del suicidioe del celibato ecclesiastico, ma soprattutto si attaccava lEsprit des loiscome opera empia sul piano religioso e sediziosa sul terrenopolitico43. Vi si accusava Montesquieu di essere un fautore, al pari diSpinoza e di Pope, del sistema della religione naturale. Secondo LaRoche, la separazione fra la sfera religiosa e quella politica, attuatanellEsprit des lois, rispettava solo in apparenza il credo cristiano es-sendo lo specchio di una concezione che, nel considerare solo gli ef-fetti temporali delle fedi religiose, approdava ad un relativismo agno-stico e indifferente44. La nota definizione delle leggi come rapportsncessaires qui drivent de la nature des choses (EL, I, 1) era lettadai Giansenisti come espressione di un determinismo di marca spino-zista, mentre lelogio delle virt etiche e civili della filosofia stoica(EL, XXIV, 10) denunciava chiaramente, a loro avviso, leterodossiaanticristiana abbracciata dallautore. Infine, secondo il redattoregiansenista, lattribuzione della virt come principio ovvero comemovente psicosociale delle forme di governo alle sole repubblicherisultava diffamatoria nei confronti della monarchia, poich ne deri-vava logicamente che, sotto un re, il vizio e la vanit dei sudditi fosse-ro doti augurabili e da incoraggiare: Qui laurait cru, que pour ren-dre parfait le gouvernement monarchique, il fallt que les membresde ltat fussent destitus de vertu et remplis de vanit?45. In chiu-sura di questo examen si metteva in correlazione la mancata censuradellEsprit des lois da parte del clero francese con la condanna delletesi gianseniste stabilita dalla bolla Unigenitus (1713). Lintento eraquello di mostrare come i seguaci di Giansenio stessero in prima filanella lotta contro lempiet, mentre altri settori e correnti della Chie-sa e del mondo politico, prontissimi a perseguire gli oppositori del-lUnigenitus, lasciassero circolare indisturbate opere, come quella di

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 19

  • 20 Giovanni Cristani

    46 Cfr. J. FONTAINE DE LA ROCHE, Examen critique de LEsprit des lois, cit., p. 148.47 Cfr. loge, p. XV: Cet ouvrage, par la modration, la vrit, la finesse de plaisenterie

    qui y rgnent, doit tre regard comme un modle en ce genre.48 loge, pp. XIV-XV.49 loge, p. XV. In realt ma di ci dAlembert non era con ogni probabilit al corrente

    la Facolt di Teologia aveva, in due sedute successive, tra il 1752 e il 1753, esaminato lEL ecensurato diverse sue proposizioni, senza tuttavia mai pubblicare gli esiti di quelle sedute. Essisaranno resi noti, assieme alle Rponses di Montesquieu, solo nel 1904 da H. BARCKHAUSEN,Montesquieu, LEsprit des lois et les archives de La Brde, Bordeaux, A. Michel e A. Forgeot,1904, pp. 93-117. Cfr. J. BRETHE DE LA GRESSAYE, Introduction a MONTESQUIEU, De lEsprit deslois, 4 voll., a cura di J. Brethe de La Gressaye, Paris, Socit Les Belles Lettres, 1950-1961,vol. I, pp. LXXXI-LXXXV e R. DERATH, Introduction a MONTESQUIEU, De lEsprit des lois, 2tt., a cura di R. Derath, Paris, Classiques Garnier, 1973 e 1990, t. I, pp. XXV-XXVI.

    Montesquieu, che contenevano massime denigratorie della religionecristiana e della monarchia46. Fu proprio in seguito allattacco gianse-nista, in effetti, che prese avvio il procedimento di censura della Fa-colt di Teologia della Sorbona nei confronti dellEsprit des lois.

    Era di capitale importanza per dAlembert inserire nellloge deMontesquieu unadeguata risposta a questi attacchi. Nel farlo, per,egli non affrontava punto per punto le argomentazioni svolte daiMmoires de Trvoux e dalle Nouvelles ecclsiastiques, perch aquesto aveva gi provveduto Montesquieu stesso, nella Dfense del1750, ampiamente lodata e valutata come un autentico modle en cegenre47. Ci che gli premeva era di mostrare come fossero marginalie isolate, oltrech pretestuose e velleitarie, le prese di posizione deicritici devoti nei riguardi dellEsprit des lois. Pi che lo zelo religio-so, era linvidia ad averli mossi: essi outragent ce quils ne peuventatteindre. In particolare, dAlembert volgeva al ridicolo le accusedel redattore giansenista, qui croit avoir succd Pascal, parcequil a succd ses opinions, panegirista di opere che nessuno leg-geva, il quale mescolava accuse incompatibili come lo spinozismo eil deismo , tirando in ballo Pope, di cui non si faceva il minimo cen-no nellopera di Montesquieu, e giungendo fino allassurdit di consi-derare lEsprit des lois come una sorta di filiazione dellUnigenitus48.Ma per il condirettore dellEncyclopdie non cera nulla da temere daquesto genere di attacchi, poich Montesquieu era stimato par toutce que lglise a de plus respectable & de plus grand e la stessaFacolt di Teologia sosteneva egli con eccessiva sicurezza non siera ancora pronunciata perch conscia dei confini che separano la ra-gione dalla fede e del fatto che louvrage dun homme de Lettres nedoit point tre examin comme celui dun Thologien49.

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 20

  • dAlembert interprete di Montesquieu 21

    50 I Gesuiti stessi, ad esempio, pur continuando a criticare lEL, non avrebbero mancatodi definire Montesquieu homme de gnie (Mmoires de Trvoux, luglio 1761, art.LXXXIV, pp. 1612-1614). Cfr. . CARCASSONNE, Montesquieu et le problme de la constitutionfranaise, cit., pp. 151-160.

    51 Mercure de France, novembre 1755, p. 77 (lloge de Montesquieu si trova allepp. 78-124). Anche sullAnalyse, pubblicata nel mese successivo sullo stesso giornale, il redatto-re del Mercure si esprimeva in modo molto lusinghiero, giudicandola quasi superiore allorigina-le montesquieuiano: M. Dalembert [sic] nous permettra de combattre ici sa modestie. Nousosons dire, daprs la voix publique, que cette analyse est un modle, quelle met lEsprit desLoix dans tout son jour, & quil nest pas possible den faire une meilleure. Heureux le texte,quelque mrite quil ait en soi, qui est ainsi comment (Mercure de France, dicembre 1755,vol. I, p. 104; lAnalyse alle pp. 77-103).

    52 Cfr. Mercure de France, marzo 1756, p. 83: Lorsque de Montesquieu, de ce sageclbre, / dont la perte cause nos pleurs, / nous lisons lloge funbre, / o la noble loquence,

    Come gi rilevava giustamente Carcassonne, il tono ironico esprezzante dellloge dalembertiano nei confronti dei fautori dellacondanna religiosa e della censura politica dellEsprit des Lois testi-moniava, a sette anni dalla pubblicazione dellopera, il sostanziale in-successo di quei tentativi. DAlembert registrava cos la vittoria diMontesquieu sui suoi detrattori e il diffuso riconoscimento non solonei settori pi vicini alla philosophie dellEsprit des lois come capo-lavoro assoluto. Le critiche pi accese, come quelle rivolte dalleNouvelles ecclsiastiques, apparivano deboli e fondate su grossola-ni fraintendimenti del contenuto dellopera50. Tuttavia, nellaprire co-s il V volume del grande Dictionnaire, dAlembert non si limitava aquesta presa datto. Egli intendeva tradurre infatti laccoglimento or-mai assodato del chef-duvre montesquieuiano fra i grandi contribu-ti della tradizione letteraria e filosofica francese in un successo collet-tivo del partito filosofico e sancire, in tal modo, una sorta di passag-gio di consegne fra lEsprit des lois e lEncyclopdie assai meno alriparo, questultima, dalle censure politiche e religiose.

    Labile operazione attuata da dAlembert nellloge si impose consuccesso, almeno nel breve periodo, nellambiente letterario del suotempo. Nel novembre del 1755, il Mercure de France ripubblicava perintero lelogio dalembertiano tessendone lodi entusiastiche: On peutdire sans fadeur que le Pangyriste est digne du hros. Cet loge nousa paru dune si grande beaut, que nous croyons obliger le lecteur delinsrer ici dans son entier51. Lanno seguente, dalle colonne dellostesso giornale, un componimento in versi esaltava la nobile eloquen-za dello scritto di dAlembert, il cui valore letterario finiva per egua-gliare o finanche superare quello dellopera di Montesquieu52.

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 21

  • 22 Giovanni Cristani

    en peignant les douleurs / de lEurope encore dsole, / rassemble sur son mausole / les lauriersimmortels et les plus belles fleurs, / notre admiration se partage / entre le sujet et louvrage.

    53 Cfr. Voltaire a Claude Briasson, 13 febbraio [1756] (Best. 4365), in VOLTAIRE, Correspon-dance, a cura di Th. Besterman e F. Deloffre, 14 voll., Paris, Gallimard (Bibliothque de laPliade), 1963-1994, t. IV, p. 694: propos de got et de gnie, lloge de M. de Montesquieupar M. dAlembert est un ouvrage admirable; il y a confondu les ennemis du genre humain.

    54 Cfr. Nouvelles ecclsiastiques, 20 febbraio 1756, pp. 33-34; LAnne littraire,1756, t. I, pp. 102-121.

    55 Cfr. CH. PALISSOT DE MONTENOY, Petites lettres sur de grands philosophes, Paris, s.e.,1757, pp. 7-10; in particolare, p. 8: Nul naura de lesprit, hors nous et nos amis. On com-mena dabord par sarroger le droit de louer tous les grands hommes, mais de manire fairecroire que lon avertissait le public de les admirer. Lisez lloge de Montesquieu; il y rgne un

    Voltaire, dal canto suo, per quanto avesse motivo di non essere deltutto soddisfatto di quanto riportato nellloge de Montesquieu, logiudicava opera di genio, rilevandone, in particolare, il carattere ditesto impegnato nella lotta filosofica, capace di confondere les en-nemis du genre humain53.

    Anche le reazioni devote testimoniavano indirettamente del suc-cesso dellloge e della riuscita del piano di dAlembert. Se le Nou-velles ecclsiastiques rispondevano con durezza alla boriosit e allamalevolenza dellelogio dalembertiano ribadendo le accuse di em-piet precedentemente rivolte a Montesquieu e alla sua opera con-fermando cos il proprio isolamento nellambiente letterario su que-sto tema , lAnne littraire dellabate lie Frron doveva limitarsia una serie di puntigliosi rilievi stilistici e logico-argomentativi, volti asminuire la fama di dAlembert come maestro di stile e specialistadel genere encomiastico e commemorativo54. Ma sarebbe stato Char-les Palissot de Montenoy, il famigerato autore dei Philosophes (1760) commedia satirica in cui si mettevano alla berlina gli enciclopedisti, a cogliere nel segno riguardo a ci che si prefiggeva il condirettoredellEncyclopdie con lloge de Montesquieu. Nelle Petites lettres surde grands philosophes del 1757, egli accusava gli esponenti del partitofilosofico di essersi autoproclamati detentori del diritto di stabilirechi fosse degno di fama letteraria e chi no: con spirito di consorteriaessi si erano eretti ad une espce de trne littraire dal quale di-spensavano gli sceaux [i sigilli] de limmortalit a chi volevano. Inpi, essi annoveravano a forza tra le proprie fila i letterati e i filosofidi cui non potevano ignorare il valore. Lelogio di Montesquieu stilatoda dAlembert costituiva, secondo Palissot, un caso esemplare di que-sta pratica egemonica55. Vi erano state amplificate fino allinverosi-

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 22

  • dAlembert interprete di Montesquieu 23

    ton qui rvolte. Cest moins lexpression de ladmiration publique quun ordre la nation decroire au mrite de cet illustre crivain, lui qui temprait par sa simplicit ce que la suprioritde son gnie pouvait avoir de trop humiliant pour le reste des hommes.

    56 Cfr. CH. PALISSOT DE MONTENOY, Petites lettres sur de grands philosophes, cit., pp. 9-10:On ne dit pas un mot de ce cri gnral qui sleva en faveur de cet ouvrage ds linstant de sa nais-sance. On se tait sur quantit de gens de lettres qui, dans ce moment-l mme, crivirent avec sim-plicit, loccasion de ce monument de gnie, des choses que ces messieurs ont redites avec faste.

    57 Si veda la lettera di Franois Richer al direttore de LAnne littraire (1776), inL. DESGRAVES, Chronologie critique de la vie et des uvres de Montesquieu, cit., pp. 496-497,nella quale si attribuisce la decisione della pubblicazione dellloge di dAlembert in testa alleuvres compltes di Montesquieu proprio a Jean-Baptiste de Secondat: M. de Secondat eut lamodestie de prfrer louvrage de M. dAlembert au sien, et exigea quon le plat la tte desuvres de M. son pre. Lo stesso dAlembert mostrava, nellloge, di essere a conoscenza dellanuova edizione dellEL, con le aggiunte e le correzioni di Montesquieu, che si andava preparan-do; cfr. loge, p. XIII: La nouvelle dition quon prpare, montrera par les additions & correc-tions quil y a faites, que sil est tomb de tems en tems, il a s le reconnotre & se relever.

    58 Lloge e lAnalyse si trovano, rispettivamente, in OC, I, A, pp. I-XXIII e OC, I, A,pp. XXIV-LII delledizione Masson. Robert Shackleton ha rilevato come lloge de Montes-quieu, grazie alla sua diffusa presenza nelle edizioni montesquieuiane traduzioni comprese costituisca lo scritto di dAlembert pi pubblicato in assoluto (cfr. R. SHACKLETON, DAlembertet Montesquieu, cit., p. 51). Per quanto riguarda le edizioni di Montesquieu, si rimanda ai prin-cipali studi bibliografici sullautore e sulla letteratura settecentesca: D.C. CABEEN, Montesquieu:A Bibliograhy, New York Public Library, New York, 1947; A. CIORANESCU, Bibliographie de la

    mile le critiche in gran parte legittime di un petit nombre de cen-seurs, trascurando il quasi unanime favore incontrato dallEsprit deslois nei diversi settori del mondo letterario non solo in quelli conti-gui allEncyclopdie , allo scopo di far figurare dAlembert e i suoiamici come gli unici, veri compagni ed eredi di Montesquieu, dimen-ticando quanti, in primis lo stesso Palissot, avevano, con un tono dimoderazione assai pi consono allo stile del Prsident, parimenti dife-so ed elogiato la sua opera56.

    Le reazioni di vario segno provenienti dal campo devoto, tutta-via, non impedirono allloge di dAlembert, e allinterpretazione delruolo di Montesquieu sulla scena culturale del tempo che vi era deli-neata, di ottenere una sorta di consacrazione grazie alla decisionepresa da uomini molto vicini al Prsident, come il figlio Jean-Baptistede Secondat e lavvocato Franois Richer, di anteporre alledizionepostuma dellEsprit des lois del 1757, e a quella delle uvres compl-tes dellanno successivo, proprio lloge e lAnalyse57. Questa sceltasarebbe stata mantenuta, con poche eccezioni, nelle edizioni settecen-tesche e ottocentesche dellEsprit des lois e delle opere complete diMontesquieu, compresa una delle principali edizioni critiche nove-centesche, ledizione Masson58. Limmagine del Montesquieu attiva-

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 23

  • 24 Giovanni Cristani

    littrature franaise du XVIIIe sicle, 3 voll., Paris, C.N.R.S., 1969; P.M. CONLON, Le Sicle desLumires: bibliographie chronologique, 22 voll., Genve, Droz, 1983-2003; L. DESGRAVES, Chro-nologie critique de la vie et des uvres de Montesquieu, cit.; C. ROSSO, Montesquieu prsent: tu-des et travaux depuis 1960, Dix-huitime sicle, 8 (1976), pp. 373-404; G. BENREKASSA, Mon-tesquieu An 2000. Bilans, problmes, perspectives, Revue Montesquieu, 3 (1999), pp. 5-39;J. EHRARD, Les uvres compltes de Montesquieu au XVIIIe sicle, Revue franaise dhistoiredu livre, (1999), nn 102-103, pp. 127-140; D. FELICE (avec la collaboration de G. CRISTANI),Pour lhistoire de la rception de Montesquieu en Italie (1789-2005), Bologna, Clueb, 2005.Lloge de Monsieur de Montesquieu di Pierre-Louis de Maupertuis, letto allAccademia delleScienze di Berlino il 5 giugno 1755, forse proprio perch si era tenuto pi a distanza dallapolemica antifilosofica, non ebbe la stessa risonanza e fortuna di quello di dAlembert.

    mente partecipe del movimento illuminista, proposta e propugnatada dAlembert, sarebbe stata quindi ufficializzata e perpetuata daquesta presenza dellloge nelle edizioni postume.

    4. Ordine reale e disordine apparente nellEsprit des lois

    Occorre, per, sgomberare il campo dallidea che loperazionemessa in atto da dAlembert si riducesse, come intendeva Palissot, adun semplice e opportunistico accaparramento della memoria e delprestigio di Montesquieu in favore dellEncyclopdie e del progettopolitico-culturale che vi era sotteso. Lautore del Discours prliminaireera ben consapevole, come lo saranno gli altri collaboratori dellEncy-clopdie, da de Jaucourt a Boulanger, da Diderot a dHolbach, del fat-to che ogni nuova riflessione teorica sulla societ e le sue dinamiche eogni nuova proposta di riforma nellambito della politica non potessesfuggire al confronto col patrimonio di idee, argomentazioni e teorieaccumulato ed elaborato da Montesquieu. Per questo motivo, dA-lembert non si limitava nellloge a rispondere alle critiche dei devo-ti, ma si occupava pure di quei rilievi che erano stati espressi nei ri-guardi dellEsprit des lois anche dallinterno dello schieramento filo-sofico o per lo meno da settori del mondo politico e intellettuale cheavversavano lopera del Prsident per ragioni non legate alla religione.

    Nonostante il successo immediato dovuto principalmente, se-condo lloge, alla rputation de lauteur lEsprit des lois era an-dato incontro, inizialmente, a una serie di fraintendimenti; per quan-to fosse stato scritto pour le bien du peuple, la profondit dellar-gomento e la complessit della trattazione non ne facevano unoperaalla portata della capacit di giudizio del popolo stesso, bens un testo

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 24

  • dAlembert interprete di Montesquieu 25

    59 Cfr. loge: peine lEsprit des lois parut-il, quil fut recherch avec empressement, surla rputation de lAuteur; mais quoique M. de Montesquieu et crit pour le bien du peuple, ilne devoit pas avoir le peuple pour juge; la profondeur de lobjet toit une suite de son impor-tance mme []. Il fallut que les vritables juges eussent eu le tems de lire: bientt ils ramen-rent la multitude toujours prompte changer davis; la partie du Public qui enseigne, dicta lapartie qui coute ce quelle devoit penser & dire.

    60 Cfr. Voltaire a Ch.-E. de Crussol, duca dUzs, 14 settembre 1751 (Best. 2962), in VOL-TAIRE, Correspondance, cit., t. III, p. 482: Mme du Deffand a eu raison dappeler son livre[di Montesquieu] de lesprit sur les lois; on ne peut mieux, ce me semble, le dfinir.

    61 Cfr. VOLTAIRE, Remerciement sincre un homme charitable (1750), in uvres compltesde Voltaire, 52 voll., a cura di L. Moland, Paris, Garnier, 1877-1882, vol. XXIII, pp. 457-461, inparticolare p. 457. Sul Remerciement, cfr. R. SHACKLETON, Montesquieu. A critical biography, cit.,p. 363; ID., Allies and enemies: Voltaire and Montesquieu, in ID., Essays on Montesquieu and theEnlightenment, a cura di D. Gilson e M. Smith, Oxford, The Voltaire Foundation, 1988, p. 166.Voltaire manterr per tutta la vita un serrato e critico confronto con lopera di Montesquieu: si ve-da, al riguardo, il contributo di Domenico Felice in questo tomo. Uno tra i primi a insistere sulla

    che necessitava dellinterpretazione e della mediazione degli gens delettres59.

    Per dAlembert, a causa delle errate aspettative del pubblico, nonsi era colto appieno tutto il valore dellopera e non se nera penetratoil senso pi autentico. Da una parte, si ricercavano, nellEsprit deslois, suggestioni per animare la conversazione nei salons pi che sti-moli di riflessione attenta e meditata, per cui lapparato teorico e sto-rico del libro finiva per risultare sovrabbondante; dallaltra, vi si in-travedeva, al contrario, una leggerezza stilistica inadatta allargo-mento dellopera, se ne accusavano lo stile epigrammatico e gli in-tenti satirici nascosti. Era stata proprio madame du Deffand, conuna facezia ripresa da molti, a dare il via a questo genere di interpre-tazioni, rinominando lopera maggiore di Montesquieu de lespritsur les lois60. Molti altri critici avevano condiviso e sostenuto questalettura sostanzialmente riduttiva, compreso Voltaire, il quale, nelRemerciement sincre un homme charitable, uno scritto del 1750il cui scopo principale doveva essere proprio quello di difendereMontesquieu dagli attacchi delle Nouvelles ecclsiastiques, nonmancava di sottolineare tutti i limiti che lopera montesquieuiana, asuo parere, presentava. Voltaire stigmatizzava con larma dellironia la faziosit e la gratuit delle critiche dei Giansenisti, i quali, di con-tro, trascuravano di avanzare proprio i rilievi che si potevano, a suoavviso, fondatamente rivolgere allEsprit des lois, non domandandosi,ad esempio, se ce livre, qui devrait tre utile, ne serait pas parmalheur un livre agrable61.

    01_CRISTANI_03 10-03-2010 9:33 Pagina 25

  • 26 Giovanni Cristani

    gradevolezza dellEL era stato il filosofo-scienziato Fontenelle (cfr. la lettera del cavaliere dAydie aMontesquieu, dell8 febbraio 1749, in OC, III, p. 1177). Tra i sostenitori della frivolezza stilisticadellEL si veda, ad es., Claude Dupin, il quale, nelle Rflexions sur quelques parties dun livre inti-tul: De lEsprit des Loix, 2 voll., Paris, Serpentin, 1749, vol. I, pp. III-IV, giudicava il libro unaplaisanterie, al pari dellEspion turc o delle Lettres persanes, oppure Samuel Formey (Biblioth-que impartiale, gennaio-giugno 1750, t. I, art. 1, pp. 14-15), per il quale lEL, adottando in pipunti uno stile epigrammatico, mostrava di aver concesso un po troppo al got du sicle.

    62 Sui rapporti fra dAlembert e Voltaire, cfr. J. PAPPAS, Voltaire and dAlembert, Bloo-mington, Indiana University Press, 1962.

    63 loge, p. XIV. Del resto, era stato lo stesso Montesquieu, nella Prface dellEL, a con-fessare di essersi tenuto lontano da una modalit compositiva che incontrava il favore dei con-temporanei: On ne trouvera point ici ces traits saillants qui semblent caractriser les ouvragesdaujourdhui (OC, I, A, p. LX). Nella parte seconda della Dfense, inoltre, ci teneva a sottoli-neare come i lettori pi illuminati dellopera lavessero considerata soprattutto per la sua utilit:Les gens les plus senss de divers pays de lEurope, les hommes les plus clairs et les plus sa-ges, ont regard le livre de LEsprit des Lois comme un ouvrage utile (Dfense de LEsprit deslois, in OC, I, B, p. 455; corsivo nostro).

    DAlembert si distanziava nettamente da tali posizioni, per quantofossero condivise da personaggi a lui cos vicini62. Queste letture divario segno, che si soffermavano sui tratti formali ed esteriori dello-pera, non ne coglievano la profondit tematica e soprattutto discono-scevano lalto valore civile delle finalit che vi erano sottese. Non so-lo egli accennava nellloge alle plaisanteries di cui era stato fatto og-getto il titolo del libro frutto della leggerezza con cui era stato ge-neralmente accolto e considerato ma ribaltava proprio la tesi inter-pretativa sostenuta da Voltaire nel Remerciement: una lettura attentae ponderata dellEsprit des lois non rivelava infatti un testo gradevolea chi se ne aspettava uno utile, bens, al contrario deludendo le atte-se un po frivole di chi cercava a tutti i costi la gradevolezza o larguzia mostrava la realt di unopera primariamente utile, di difficile com-prensione e che non concedeva granch al gusto preminente deicontemporanei. Cos si esprimeva al riguardo dAlembert:

    On cherchoit un livre agrable, & on ne trouvoit quun livre utile, dont on nepouvoit dailleurs sans quelque attention saisir lensemble & les dtails. On trai-ta lgrement lEsprit des lois, le titre mme fut un sujet de plaisanterie; enfin,lun des plus beaux monumens littraires qui soient sortis de notre Nation futregard dabord par elle avec assez dindiffrence. Il fallut que les vritables ju-ges eussent eu le tems de lire [], & le suffrage des hommes clairs, joint auxchos qui le rpetrent, ne forma plus quune