DOMENICA DI PASQUA (1) 10,00 S. MESSA (in Parrocchia ... ns pubblicazioni/foglietto... · Cantiamo...

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Domenica 27 Marzo DOMENICA DI PASQUA (1) RISURREZIONE DEL SIGNORE, solennità Messa propria, Gloria, Credo, prefazio pasquale Lez. Fest.: At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4 opp. 1Cor 5,6-8; Gv 20,1-9 BIANCO 08,00 10,00 19,00 S. MESSA (in Parrocchia) PROCESSIONE DELL’INCONTRO S. MESSA A S. EUSEBIO Lunedì 28 Marzo GIORNO II FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I Lez. Fer.: At 2,14.22-32; Sal 15; Mt 28,8-15 BIANCO 08,30 19,00 Martedì 29 Marzo GIORNO III FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I Lez. Fer.: At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18 BIANCO 08,30 19,00 Def. Alan Scaramuccia Mercoledì 30 Marzo GIORNO IV FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I Lez. Fer.: At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35 BIANCO 08,30 17,30 19,00 20,00 S. Rita INCONTRO CATECHISTI/E INCONTRO SULLA BIBBIA Giovedì 31 Marzo GIORNO V FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I Lez. Fer.: At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48 BIANCO 08,30 18,00 19,00 ADORAZIONE Def. Giovanni Cherchi Venerdì 1 Aprile GIORNO VI FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I Lez. Fer.: At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14 BIANCO 08,30 09,30 19,00 Comunione ai malati Sacro Cuore Sabato 2 Aprile GIORNO VII FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I Lez. Fer.: At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15 BIANCO 08,30 18,00 19,00 Pro populo ADORAZIONE Deff. Salvatore Cossu Maria Bonaria Farro Domenica 3 Aprile DOMENICA II PASQUA (1) Messa propria, Gloria, Seq. Facolt. Credo, prefazio pasquale I Lez. Fest.: At 5,12-16; Sal 117; Ap 1,9-11a.12-13.17-19; Gv 20,19-31 BIANCO 08,00 10,00 19,00 Deff. Jole Pani Agostino e Anna Argiolas Def. Giuseppe Pisano Deff. Bonaria Cocco e Dolores Siate come la candela accesa, che fa luce attorno a sé, e senza diminuire la propria fiamma ac- cende altre candele perché altri luoghi siano illuminati. (Serafino di Sarov) Tutto ha inizio, fondamento, culmine e fine ultimo nella Pasqua di Cristo e della Chiesa. Eppure anche nei paesi cristiani, oltre che per la profondità e infinita ampiezza del mistero, non è facile celebrare liturgicamente la Pasqua. Le leggi imposte dal mercato hanno tolto a tanti lavoratori il diritto al riposo festivo e noi vi contribuiamo trovando comodo dedicare domeniche e feste al divertimento, allo sport, agli acquisti … Quanti cristiani occidentali hanno il Giovedì e Venerdì santo liberi da impegni e la sensibilità di far di tutto per dedicarli alle celebrazioni del mistero? Forse si trova ancora tempo e modo per partecipare a manife- stazioni anche encomiabili, ma che rischiano di scivolare nel folclore, ma quanti possono e fanno di tutto per partecipare alla messa dell’istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio, alla celebrazione del mistero della croce il Venerdì Santo, alla Veglia Pasquale, e alla Messa della Resurrezione? Eppure tutto parte dal Calvario e dal Sepolcro vuoto, si celebra e si at- tualizza nell’Eucarestia, specie della Pasqua settimanale, la Domenica, tutto acquista un sen- so nella fede e nella speranza della resurrezione, altrimenti, come dice S. Paolo, siamo i più miserabili degli uomini. Il Vangelo è prima di tutto un lieto annuncio d’amore, di salvezza e di speranza. Se il Cristiano non è sereno, anche nelle difficoltà, non ha fiducia in Dio che tutto può, non è ottimista significa che non gli è stato annunciato il Vangelo, che non celebra la Pasqua, che è morte e resurrezione. E’ morte perché libertà non è libertinaggio, perché l’amore è dono e non possesso, perché rivendica diritti ma adempie i doveri; perché perdona sapendo di essere perdonato, perché ama a gratis come a gratis è amato, è morte dell’egoismo per aprirsi all’altro, agli altri. E’ considerare la morte come l’ingresso nella vita. Senza la Pasqua resta la morte, senza la resurrezione miliardi di esistenze sono senza senso. Sac. Giuseppe RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO SULLA SULLA SULLA PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it Oratorio S. Eusebio VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL E FAX 070504200 ANNO XIV N. 698 PREGHIERA Alleluia, fratelli, Cristo è risorto! Questa è la nostra certezza, la nostra gioia, questa è la nostra fede. Cantiamo l'alleluia della vita quando tutto è bello e gioioso; ma cantiamo an- che l'alleluia della morte, quando, pur tra lacrime e dolore, inneggiamo alla vita che non muore. È l'alleluia della Pasqua, del Cristo Risorto che ha vinto la morte. Cantiamo l'alle- luia di chi crede, di chi ha visto il sepolcro vuoto, di chi ha incontrato il Risorto sulla strada di Emmaus, ma cantiamo anche l'alleluia per chi non ha fede, per chi è avvolto da dubbi e incertezze. Cantiamo l'alleluia della vita che volge al tramonto, del viandante che passa, per imparare a cantare l'alleluia del cielo, l'alleluia dell'eternità. Amen!

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Domenica 27 Marzo DOMENICA DI PASQUA (1)

RISURREZIONE DEL SIGNORE, solennità Messa propria, Gloria, Credo, prefazio pasquale

Lez. Fest.: At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4

opp. 1Cor 5,6-8; Gv 20,1-9 BIANCO

08,00 10,00

19,00

S. MESSA (in Parrocchia)

PROCESSIONE DELL’INCONTRO

S. MESSA A S. EUSEBIO

Lunedì 28 Marzo GIORNO II FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I

Lez. Fer.: At 2,14.22-32; Sal 15; Mt 28,8-15 BIANCO

08,30 19,00

Martedì 29 Marzo GIORNO III FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I

Lez. Fer.: At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18 BIANCO

08,30 19,00

Def. Alan Scaramuccia

Mercoledì 30 Marzo GIORNO IV FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I

Lez. Fer.: At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35 BIANCO

08,30 17,30

19,00 20,00

S. Rita

INCONTRO CATECHISTI/E

INCONTRO SULLA BIBBIA

Giovedì 31 Marzo GIORNO V FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I

Lez. Fer.: At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48 BIANCO

08,30 18,00 19,00

ADORAZIONE

Def. Giovanni Cherchi

Venerdì 1 Aprile GIORNO VI FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I

Lez. Fer.: At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14 BIANCO

08,30 09,30 19,00

Comunione ai malati

Sacro Cuore

Sabato 2 Aprile GIORNO VII FRA L'OTTAVA DI PASQUA (2) Messa propria, Gloria, sequenza facolt. prefazio pasquale I

Lez. Fer.: At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15 BIANCO

08,30 18,00 19,00

Pro populo ADORAZIONE

Deff. Salvatore Cossu Maria Bonaria Farro

Domenica 3 Aprile DOMENICA II PASQUA (1) Messa propria, Gloria, Seq. Facolt. Credo, prefazio pasquale I

Lez. Fest.: At 5,12-16; Sal 117; Ap 1,9-11a.12-13.17-19;

Gv 20,19-31 BIANCO

08,00 10,00

19,00

Deff. Jole Pani Agostino e Anna Argiolas Def. Giuseppe Pisano Deff. Bonaria Cocco e Dolores

Siate come la candela accesa, che fa luce attorno a sé, e senza diminuire la propria fiamma ac-cende altre candele perché altri luoghi siano illuminati. (Serafino di Sarov)

Tutto ha inizio, fondamento, culmine e fine ultimo nella Pasqua di Cristo e della Chiesa. Eppure anche nei paesi cristiani, oltre che per la profondità e infinita ampiezza del mistero, non è facile celebrare liturgicamente la Pasqua. Le leggi imposte dal mercato hanno tolto a

tanti lavoratori il diritto al riposo festivo e noi vi contribuiamo trovando comodo dedicare domeniche e feste al divertimento, allo sport, agli acquisti … Quanti cristiani occidentali hanno il Giovedì e Venerdì santo liberi da impegni e la sensibilità di far di tutto per dedicarli alle celebrazioni del mistero? Forse si trova ancora tempo e modo per partecipare a manife-stazioni anche encomiabili, ma che rischiano di scivolare nel folclore, ma quanti possono e fanno di tutto per partecipare alla messa dell’istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio, alla celebrazione del mistero della croce il Venerdì Santo, alla Veglia Pasquale, e alla Messa della Resurrezione? Eppure tutto parte dal Calvario e dal Sepolcro vuoto, si celebra e si at-tualizza nell’Eucarestia, specie della Pasqua settimanale, la Domenica, tutto acquista un sen-so nella fede e nella speranza della resurrezione, altrimenti, come dice S. Paolo, siamo i più miserabili degli uomini. Il Vangelo è prima di tutto un lieto annuncio d’amore, di salvezza e di speranza. Se il Cristiano non è sereno, anche nelle difficoltà, non ha fiducia in Dio che tutto può, non è ottimista significa che non gli è stato annunciato il Vangelo, che non celebra la Pasqua, che è morte e resurrezione. E’ morte perché libertà non è libertinaggio, perché l’amore è dono e non possesso, perché rivendica diritti ma adempie i doveri; perché perdona sapendo di essere perdonato, perché ama a gratis come a gratis è amato, è morte dell’egoismo per aprirsi all’altro, agli altri. E’ considerare la morte come l’ingresso nella vita. Senza la Pasqua resta la morte, senza la resurrezione miliardi di esistenze sono senza senso. Sac. Giuseppe

RIFLETTIAMORIFLETTIAMORIFLETTIAMO

SULLASULLASULLA PAROLA DI DIOPAROLA DI DIOPAROLA DI DIO

E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it

Oratorio S. Eusebio

VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL E FAX 070504200

ANNO XIV N. 698

PREGHIERA Alleluia, fratelli, Cristo è risorto! Questa è la nostra certezza, la nostra gioia, questa è la nostra fede. Cantiamo l'alleluia della vita quando tutto è bello e gioioso; ma cantiamo an-che l'alleluia della morte, quando, pur tra lacrime e dolore, inneggiamo alla vita che non muore. È l'alleluia della Pasqua, del Cristo Risorto che ha vinto la morte. Cantiamo l'alle-luia di chi crede, di chi ha visto il sepolcro vuoto, di chi ha incontrato il Risorto sulla strada di Emmaus, ma cantiamo anche l'alleluia per chi non ha fede, per chi è avvolto da dubbi e incertezze. Cantiamo l'alleluia della vita che volge al tramonto, del viandante che passa, per imparare a cantare l'alleluia del cielo, l'alleluia dell'eternità. Amen!

D opo il viola della quaresima ecco, finalmente, il bianco della Pasqua di Resurrezione. La messa della vigilia, con la liturgia della Luce, della Parola, del Battesimo, dell’Eucarestia. Finalmente il suono

gioioso della campana, il Gloria, l’Alleluia, i canti eseguiti dal coro che si è preparato per molto tempo. Cerimonia suggestiva e coinvolgente seguita dallo scambio di auguri, gli abbracci fraterni, l’allegria. E la mattina ancora auguri, la processione dell’Incontro, il pranzo pasquale con i ravioli e il povero agnello, l’uovo di cioccolato, la colomba. Grande festa, così come merita un evento tanto straordinario per l’umanità. Gesù che ci annuncia, con la sua resurrezione, che anche noi vinceremo la morte. Festa meravi-gliosa la Pasqua. La Madre di tutte le feste cristiane. Eppure ... Eppure ... non tutti sono allegri, non tutti sono gioiosi. Penso alle immagini che vedo continuamente in televisione. Penso agli attentati terroristici che mietono centinaia di vittime ed ai quali siamo ormai assuefatti. Ma mi riferisco so-prattutto alle centinaia di migliaia di persone che lasciano i loro paesi in guerra per cercare la salvezza, per esercitare il diritto sacrosanto ad una vita serena, libera. Con una casa, un lavoro, lontano dagli orrori della guerra e dalla fame. È un esodo dalla dimensioni bibliche che dovrebbe essere alle-viato, nello spirito del Cristo Risorto, da accoglienza, comprensione, brac-cia aperte. Invece trova muri, filo spinato, respingimenti. La televisione ci trasmette ogni giorno immagini di migliaia di persone che cercano di attra-versare frontiere chiuse, di salire su treni che comunque non partono. Che cercano di attraversare torrenti impetuosi, così come ho visto fare, mi si perdoni il riferimento irriguardoso ma è la verità, da mandrie di bestiame in Africa in fuga dalla siccità. Migliaia di persone che bivaccano in miseri accampamenti freddi, sotto la pioggia, nel fango, elemosinando un poco di cibo e di acqua. Tutti i loro averi sono in piccole borse o buste di plastica. Hanno abbandonato tutte le loro cose, tutte la loro vita, tutta la loro storia. E i bambini. Migliaia di bambini. Vittime innocenti della follia dell’uomo, dei mercanti di armi, dei potentati economici. Bambini che non apriranno l’uovo di Pasqua, che non mangeranno né ravioli né agnello. Se saranno fortunati mangeranno il cibo che le organizzazioni umanitarie distribuiran-no. Piangeranno anche il giorno di Pasqua questi bambini. Allora non pos-so che vivere questa Pasqua con grande disagio ed un leggero (neanche tanto) senso di colpa. Cristo è morto e risorto per tutti, soprattutto per quei bambini privati della loro infanzia. Se potessi andrei in quei luoghi a porta-re il mio agnello, la mia colomba, il mio uovo. Ma non posso. Di fatto con-sumerò il mio pranzo pasquale, come è giusto che sia, ma avrò attenzione a

levare il di più dalla mia mensa per condividerlo con chi è nel bisogno e sicuramente quello che rimarrà sarà sempre molto per i miei bisogni. E poiché la Pasqua di resurre-zione la celebriamo tutte le domeniche, ecco che l’aiuto a chi è nel bisogno sarà costan-te. Fuori dalla chiesa, dai market, nei parcheggi, ci sono tante persone che chiedono un piccolo aiuto. In parrocchia vengono tante famiglie del quartiere a chiedere sostegno economico e don Giuseppe non lo nega a nessuno. Aiutiamo don Giuseppe ad aiutare. Sosteniamo quelle associazioni che aiutano chi è in situazioni di disagio. Senza andare troppo lontano la nostra Caritas ed i nostri Vincenziani. Sosteniamole non solo material-mente ma anche con la preghiera. Come ripete continuamente il Papa, la preghiera è un’arma potentissima a disposizione dei cristiani per alleviare le sofferenza dell’u-manità. In parrocchia abbiamo tanti momenti dedicati alla preghiera, all’adorazione, all’approfondimento della conoscenza della Parola. Approfittiamone! Purtroppo la parte-cipazione a questi momenti è sempre scarsa e sempre con la stesse persone. Non limitia-mo la nostra partecipazione alla grandi occasioni, alle cerimonie solenni. Approfittiamo dei tanti momenti di grazia che la parrocchia ci mette a disposizione ... Sono convinto che la preghiera fatta in comunità, arriva più velocemente al Signore. E con maggiore efficacia. Paolo

Domenica 10 aprile 2016, terza domenica di Pasqua, dalle 15.30 alle 20, a Sestu, presso la parrocchia Nostra Signora delle Grazie (piazza Paolo VI) si terrà l’incontro diocesano dei cori liturgici. Interverrà pa-dre Jordi-A. Piqué, preside del Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo di Roma, monaco benedettino, organista e compositore. Sono invitati tutti i cori liturgici: cori di adulti, giovani o ragazzi, a una

o più voci, che svolgono il proprio servizio liturgico nelle parrocchie, nelle chiese non parrocchiali o presso gruppi e movimenti. L’Ufficio liturgico diocesano, promotore dell’evento, chiede di segnalare la partecipazione dei cori entro il 1° aprile inviando all’indirizzo email [email protected] la scheda di iscrizione compilata in tutte le sue parti. All’iscrizione si riceveranno gli spartiti dei canti per la S. Messa.

A bbiamo bisogno di darci lo slancio coinvolgendo i genitopri e tutte le forze della parrocchia per rendere viva e partecipata la conclusione dell’anno di catechesi ai ragazzi. Incontriamoci il 30/3/ alle ore 17,30 per esaminare:

1) la possibilità di realizzare una giornata di incontro con coloro che ci hanno aiutato a vivere la Quaresima e dei nostri ragazzi con loro coeta-nei che vivono in situazioni di difficoltà.

2) 2) la possibilità per i giovani animatori dell’Oratorio di inserirsi ogni Domenica e Martedì in una sola classe sem-pre diversa.