Domenica delle Palme Passione di nostro Signore Gesù ... · PDF file58 Diaconia n. 5, 2...

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il commento dei padri paralleli e riferimenti biblici le note del testo 57 Diaconia n. 5, 2 aprile 2011 - Oggi si celebra la festa splendida e gloriosa dell’ingresso in Gerusalemme del Signore nostro Gesù Cristo Colui che ha per trono il cielo, e la terra come sgabello dei suoi piedi, il Verbo di Dio Padre, oggi viene a Betania, umilmente seduto su un puledro d’asina. Perciò lo acclamano i fanciulli degli ebrei, tenendo in mano rami di palme, gridando: Osanna nel più alto dei cieli! Benedetto Colui che viene, il re d’Israele! Anche noi, nuovo Israele, chiesa delle genti, gridiamo col profeta Zaccaria: Rallegrati grandemente figlia di Sion, proclama figlia di Gerusalemme: Ecco, il tuo re viene, mite e per salvare, montato su un puledro d’asina. Sei salito sul puledro come su un cocchio; perciò Israele, il diletto, ti offre la lode per la bocca dei lattanti e dei bimbi innocenti che ti vedono entrare nella città santa, o Cristo, sei giorni prima di Pasqua. Godi e rallegrati città di Sion, allietati ed esulta chiesa di Dio! Ecco il tuo re è venuto con giustizia, assiso su un asinello, esaltato dai bambini: Benedetto tu sei! Domenica delle Palme A 17 aprile 2011 Tu che possiedi la moltitudine delle misericordie abbi pietà di noi! Oggi il Salvatore è venuto nella città di Gerusalemme per compiere le Scritture. Prima lettura Dal libro del profeta Isaia Is 50, 4-7 4 Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. 5 Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. 6 Ho presentato il dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. 7 Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. Parola di Dio. Per il cap. 26 vv 14-16 Gen 37, 26-28: Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a ucci- dere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratel-lo e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascol- to. Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tira-rono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto Es 21, 32: Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si darà al suo padrone del denaro, trenta sicli, e il bue sarà lapidato. vv 15-26 Dt 21, 1-3.6-9: Se nel paese di cui il Signore, tuo Dio, sta per darti il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso nella campagna, senza che si sappia chi l’abbia ucciso, i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l’ucciso e le città dei dintorni. Allora gli anziani della città più vicina all’ucciso prenderanno una giovenca che non abbia ancora lavorato né portato il giogo. [ … ] Allora tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini al cadavere, si laveranno le mani sulla giovenca a cui sarà stata spezzata la nuca nel torrente. Prendendo la parola diranno: “Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri occhi non l’hanno visto spargere. Si- gnore, libera dalla colpa il tuo popolo Israe- le, che tu hai redento, e non imputare al tuo popolo Israele sangue innocente!”. Quel sangue, per quanto li riguarda, resterà espiato. Così tu toglierai da te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è retto agli occhi del Signore. Gv 2, 4: E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». v 20 Gv 13, 21-30: Dette queste cose, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’al- tro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò Poco prima dell’ingresso in Gerusalemme – vangelo ascoltato per la processione del- le palme – Gesù compie il suo ultimo miracolo. L’evan- gelista ponendolo in questa po- sizione strategica lo fissa come evento paradigmatico per ogni letto- re e fedele che sta per accostarsi agli ultimi e significativi eventi della vita di Gesù. Due ciechi chiedono di essere guariti, ed è il recupero della vista di loro che lo seguono e quella di ciascuno di noi che può aiutarci a vedere e comprendere lo scandalo della morte del Signore e a credere alla noti- zia inaudita della sua resurrezione. Dal vede- re e dall’ascoltare dunque deriva la nostra fede; dal recupero dei nostri sensi feriti dal peccato, e dal coraggio di seguire Gesù sin sopra il calvario veniamo invitati ad accoglie- re la novità della Pasqua del Signore. Nel caos della folla che esce da Gerico, in quello dell’entrata solenne nella città santa, ed infine in quello sul Golgota, si ergeranno fedeli le voci di alcuni personaggi di periferia: nessun discepolo, nessun capo o sapiente del popolo ma solo ciechi, donne, i soldati romani. Annoto anche per il Vangelo della Passione il brano che immediatamente lo precede e che offre una delle possibili chiavi di lettura di tutta la vita di Gesù secondo Matteo. Ci troviamo a Betania, ed il gesto ultimo d’amore compiuto nei confronti di Gesù prima di essere venduto e tradito dai suoi è un gesto sponsale. Una donna rompe un vaso prezioso di alabastro e gli unge il capo. È un anticipo di sepoltura ma anche delle nozze che il Dio con noi sta per contrarre con il suo popolo, la Chiesa. Il sacrificio dello sposo che ora verrà strappato è un invito alla sposa a seguirlo nella stessa offerta, è un invito alla fedeltà dopo le ore del rinnegamento e dell’infedeltà. Nelle fosche tinte che avvolgeranno tutto il racconto della Passione – nei primi versetti il tema del tradi- mento-traditore, della consegna, del rinnegamento e della vendita torna con un’in- sistenza angosciante – la speranza espressa dal gesto di questa donna apre al credente la possibilità di identificarsi con ella, di scegliere insieme a lei di versare tutta la propria vita ad immagine del proprio sposo, senza conser- vare per sé nulla, senza risparmiare di sé nulla. Al bacio di Giuda desideriamo contrap- porre il nostro in qualità di sposi fedeli. (A): Di fronte alla croce di Gesù tutti sono Seconda lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi Fil 2, 6-11 Cristo Gesù, 6 pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, 7 ma svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, 8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. 9 Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, 11 e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. Parola di Dio. Tutti con palme nelle mani stendevano le vesti sotto i suoi piedi, riconoscendo in lui il Dio nostro. Tu che cavalchi sui Cherubini e sei esaltato dai Serafini, come Davide monti su un puledro, o Lode e onore a te, Signore Gesù! Fil 2, 8-9 Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte, e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al disopra di ogni nome. Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo Mt 26, 14 – 27, 66 In quel tempo, 14 uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti 15 e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. 16 Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. 17 Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 18 Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». 19 I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. 20 Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. 21 Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 22 Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». 23 Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. 24 Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». 25 Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto». 26 Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete e mangiate: questo è il mio corpo». 27 Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, Dal Salmo 21 (22) Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: «Si rivolga al Signore; lui lo liberi, lo porti in salvo, se davvero lo ama!». Un branco di cani mi circonda, mi accerchia una banda di malfattori; hanno scavato le mie mani e i miei piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Buono. Perciò anche noi come i fanciulli, portando i simboli della vittoria, gridiamo a te, vincitore Si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto. Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea. Lodate il Signore, voi suoi fedeli, gli dia gloria la discendenza di Giacobbe, lo tema tutta la discendenza di Israele. pag. 9

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il commento dei padri

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57Diaconia n. 5, 2 aprile 2011 -

Oggi si celebra la festa splendida e gloriosa dell’ingresso in Gerusalemme del Signore nostro Gesù CristoColui che ha per trono il cielo, e la terra come sgabello dei suoi piedi, il Verbo di Dio Padre,

oggi viene a Betania, umilmente seduto su un puledro d’asina.Perciò lo acclamano i fanciulli degli ebrei, tenendo in mano rami di palme, gridando:

Osanna nel più alto dei cieli! Benedetto Colui che viene, il re d’Israele!Anche noi, nuovo Israele, chiesa delle genti, gridiamo col profeta Zaccaria:

Rallegrati grandemente figlia di Sion, proclama figlia di Gerusalemme: Ecco, il tuo re viene,mite e per salvare, montato su un puledro d’asina.

Sei salito sul puledro come su un cocchio; perciò Israele, il diletto, ti offre la lode per la bocca dei lattanti e dei bimbi innocenti che ti vedonoentrare nella città santa, o Cristo, sei giorni prima di Pasqua.

Godi e rallegrati città di Sion, allietati ed esulta chiesa di Dio! Ecco il tuo re è venuto con giustizia, assiso su un asinello,esaltato dai bambini: Benedetto tu sei!

Domenica delle Palme A 17 aprile 2011

Tu che possiedi la moltitudine delle misericordie abbi pietà di noi!Oggi il Salvatore è venuto nella città di Gerusalemme per compiere le Scritture.

Prima letturaDal libro del profeta Isaia Is 50, 4-7

4Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché iosappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina faattento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. 5IlSignore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho oppostoresistenza, non mi sono tirato indietro. 6Ho presentato il dorsoai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano labarba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. 7IlSignore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, perquesto rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di nonrestare confuso. Parola di Dio.

Per il cap. 26vv 14-16 Gen37, 26-28: Giudadisse ai fratelli: «Cheguadagno c’è a ucci-dere il nostro fratello e acoprire il suo sangue? Su,vendiamolo agli Ismaeliti e lanostra mano non sia contro di lui,perché è nostro fratel-lo e nostracarne». I suoi fratelli gli diedero ascol-to. Passarono alcuni mercanti madianiti;essi tira-rono su ed estrassero Giuseppedalla cisterna e per venti sicli d’argentovendettero Giuseppe agli Ismaeliti. CosìGiuseppe fu condotto in EgittoEs 21, 32: Se il bue colpisce con le cornauno schiavo o una schiava, si darà al suopadrone del denaro, trenta sicli, e il bue saràlapidato.vv 15-26 Dt 21, 1-3.6-9: Se nel paese di cuiil Signore, tuo Dio, sta per darti il possesso,si troverà un uomo ucciso, disteso nellacampagna, senza che si sappia chi l’abbiaucciso, i tuoi anziani e i tuoi giudici uscirannoe misureranno la distanza fra l’ucciso e lecittà dei dintorni. Allora gli anziani della cittàpiù vicina all’ucciso prenderanno unagiovenca che non abbia ancora lavorato néportato il giogo. [ … ] Allora tutti gli anziani diquella città che sono i più vicini al cadavere,si laveranno le mani sulla giovenca a cuisarà stata spezzata la nuca nel torrente.Prendendo la parola diranno: “Le nostremani non hanno sparso questo sangue e inostri occhi non l’hanno visto spargere. Si-gnore, libera dalla colpa il tuo popolo Israe-le, che tu hai redento, e non imputare al tuopopolo Israele sangue innocente!”. Quelsangue, per quanto li riguarda, resteràespiato. Così tu toglierai da te il sangueinnocente, perché avrai fatto ciò che è rettoagli occhi del Signore.Gv 2, 4: E Gesù le rispose: «Donna, chevuoi da me? Non è ancora giunta la miaora».v 20 Gv 13, 21-30: Dette queste cose,Gesù fu profondamente turbato e dichiarò:«In verità, in verità io vi dico: uno di voi mitradirà». I discepoli si guardavano l’un l’al-tro, non sapendo bene di chi parlasse. Orauno dei discepoli, quello che Gesù amava,si trovava a tavola al fianco di Gesù. SimonPietro gli fece cenno di informarsi chi fossequello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sulpetto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò

Poco primadell’ingresso in

Gerusalemme –vangelo ascoltato

per la processione del-le palme – Gesù compie

il suo ultimo miracolo. L’evan-gelista ponendolo in questa po-

sizione strategica lo fissa comeevento paradigmatico per ogni letto-

re e fedele che sta per accostarsi agliultimi e significativi eventi della vita di

Gesù. Due ciechi chiedono di essere guariti,ed è il recupero della vista di loro che loseguono e quella di ciascuno di noi che puòaiutarci a vedere e comprendere lo scandalodella morte del Signore e a credere alla noti-zia inaudita della sua resurrezione. Dal vede-re e dall’ascoltare dunque deriva la nostrafede; dal recupero dei nostri sensi feriti dalpeccato, e dal coraggio di seguire Gesù sinsopra il calvario veniamo invitati ad accoglie-re la novità della Pasqua del Signore. Nelcaos della folla che esce da Gerico, in quellodell’entrata solenne nella città santa, ed infinein quello sul Golgota, si ergeranno fedeli levoci di alcuni personaggi di periferia: nessundiscepolo, nessun capo o sapiente del popoloma solo ciechi, donne, i soldati romani.Annoto anche per il Vangelo della Passione ilbrano che immediatamente lo precede e cheoffre una delle possibili chiavi di lettura di tuttala vita di Gesù secondo Matteo. Ci troviamo aBetania, ed il gesto ultimo d’amore compiutonei confronti di Gesù prima di essere vendutoe tradito dai suoi è un gesto sponsale. Unadonna rompe un vaso prezioso di alabastro egli unge il capo. È un anticipo di sepoltura maanche delle nozze che il Dio con noi sta percontrarre con il suo popolo, la Chiesa. Ilsacrificio dello sposo che ora verrà strappatoè un invito alla sposa a seguirlo nella stessaofferta, è un invito alla fedeltà dopo le ore delrinnegamento e dell’infedeltà. Nelle foschetinte che avvolgeranno tutto il racconto dellaPassione – nei primi versetti il tema del tradi-mento-traditore, della consegna, delrinnegamento e della vendita torna con un’in-sistenza angosciante – la speranza espressadal gesto di questa donna apre al credente lapossibilità di identificarsi con ella, di scegliereinsieme a lei di versare tutta la propria vita adimmagine del proprio sposo, senza conser-vare per sé nulla, senza risparmiare di sénulla. Al bacio di Giuda desideriamo contrap-porre il nostro in qualità di sposi fedeli.(A): Di fronte alla croce di Gesù tutti sono

Seconda letturaDalla lettera di san Paolo apostolo ai FilippesiFil 2, 6-11

Cristo Gesù, 6pur essendo nella condizione di Dio, nonritenne un privilegio l’essere come Dio, 7ma svuotò sestesso, assumendo una condizione di servo, diventandosimile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo,8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte ea una morte di croce. 9Per questo Dio lo esaltò e gli donòil nome che è al di sopra di ogni nome, 10perché nel nomedi Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra esotto terra, 11e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo èSignore!», a gloria di Dio Padre. Parola di Dio.

Tutti con palme nelle mani stendevano le vesti sotto i suoi piedi, riconoscendo in lui il Dio nostro.Tu che cavalchi sui Cherubini e sei esaltato dai Serafini, come Davide monti su un puledro, o

Lode e onore a te, Signore Gesù! Fil 2, 8-9

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte, e a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al disopra di ogni nome.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo MatteoMt 26, 14 – 27, 66

In quel tempo, 14uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota,andò dai capi dei sacerdoti 15e disse: «Quanto volete darmiperché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trentamonete d’argento. 16Da quel momento cercava l’occasionepropizia per consegnare Gesù.17Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinaronoa Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te,perché tu possa mangiare la Pasqua?». 18Ed egli rispose:«Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il miotempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”».19I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, eprepararono la Pasqua. 20Venuta la sera, si mise a tavolacon i Dodici. 21Mentre mangiavano, disse: «In verità io vidico: uno di voi mi tradirà». 22Ed essi, profondamenterattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sonoforse io, Signore?». 23Ed egli rispose: «Colui che ha messocon me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. 24Il Figliodell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai aquell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». 25Giuda, iltraditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tul’hai detto». 26Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane,recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava aidiscepoli, disse: «Prendete e mangiate: questo è il miocorpo». 27Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro,

Dal Salmo 21 (22)Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,storcono le labbra, scuotono il capo:«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,mi accerchia una banda di malfattori;hanno scavato le mie mani e i miei piedi.Posso contare tutte le mie ossa.

Buono.Perciò anche noi come i fanciulli, portando i simboli della vittoria, gridiamo a te, vincitore

Si dividono le mie vesti,sulla mia tunica gettano la sorte.Ma tu, Signore, non stare lontano,mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,ti loderò in mezzo all’assemblea.Lodate il Signore, voi suoi fedeli,gli dia gloria la discendenza di Giacobbe,lo tema tutta la discendenza di Israele.

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58 Diaconia n. 5, 2 aprile 2011 -

il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone,lo prese e lo diede a Giuda, figlio di SimoneIscariota. Allora, dopo il boccone, Satanaentrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quelloche vuoi fare, fallo presto». Nessuno deicommensali capì perché gli avesse dettoquesto; alcuni infatti pensavano che, poichéGiuda teneva la cassa, Gesù gli avessedetto: «Compra quello che ci occorre per lafesta», oppure che dovesse dare qualchecosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subitouscì. Ed era notte.v 23 Sal 41, 10: Anche l’amico in cuiconfidavo, che con me divideva il pane, con-tro di me alza il suo piede.v 24 Gv 17, 22: E la gloria che tu hai datoa me, io l’ho data a loro, perché siano unasola cosa come noi siamo una sola cosa.vv 26-30 Mt 14, 19: E, dopo aver ordinatoalla folla di sedersi sull’erba, prese i cinquepani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitòla benedizione, spezzò i pani e li diede aidiscepoli, e i discepoli alla folla.Mt 15, 36: Prese i sette pani e i pesci, resegrazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e idiscepoli alla folla.1 Cor 10, 16: Il calice della benedizione chenoi benediciamo, non è forse comunione conil sangue di Cristo? E il pane che noi spezzia-mo, non è forse comunione con il corpo diCristo?v 28 Es 24, 8: Mosè prese il sangue e neasperse il popolo, dicendo: «Ecco il sanguedell’alleanza che il Signore ha concluso convoi sulla base di tutte queste parole!»Ger 31, 33: Questa sarà l’alleanza che con-cluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni– oracolo del Signore –: porrò la mia leggedentro di loro, la scriverò sul loro cuore.Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il miopopolo.vv 31-35 Mc 14, 27-31: Gesù disse loro:«Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scrit-to: Percuoterò il pastore e le pecore sarannodisperse. Ma, dopo che sarò risorto, vi prece-derò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche setutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù glidisse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi,questa notte, prima che due volte il gallocanti, tre volte mi rinnegherai». Ma egli, congrande insistenza, diceva: «Anche se doves-si morire con te, io non ti rinnegherò». Lostesso dicevano pure tutti gli altriLc 22, 31-34: Simone, Simone, ecco: Satanavi ha cercati per vagliarvi come il grano; maio ho pregato per te, perché la tua fede nonvenga meno. E tu, una volta convertito, con-ferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Si-gnore, con te sono pronto ad andare anchein prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro,io ti dico: oggi il gallo non canterà prima chetu, per tre volte, abbia negato di conoscer-mi».Gv 13, 36-38: Simon Pietro gli disse: «Signo-re, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove iovado, tu per ora non puoi seguirmi; mi segui-rai più tardi». Pietro disse: «Signore, perchénon posso seguirti ora? Darò la mia vita perte!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita perme? In verità, in verità io ti dico: non canteràil gallo, prima che tu non m’abbia rinnegatotre volte.Eb 5, 7-8: Nei giorni della sua vita terrena eglioffrì preghiere e suppliche, con forti grida elacrime, a Dio che poteva salvarlo da mortee, per il suo pieno abbandono a lui, venneesaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbe-dienza da ciò che patì.

colpevoli: Roma e Gerusalemme, Pilato e isacerdoti ebrei; Giuda e Pietro, i discepoli chefuggono e i soldati che infieriscono. “Uno èmorto per tutti”, dirà Saulo-Paolo, indicando ilfondamento del suo “vangelo” (2Cor 5,14), ilche vuol dire, anzitutto, per la responsabilità ditutti. I tutti dovrebbero sostare pensosi e rive-renti di fronte all’Uno e riscoprire la loro profon-da comunione, che è anzitutto nel peccato:“Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, perusare a tutti misericordia” (Rom 11,32). Maquella croce è anche la croce dell’uomo, deimilioni di crocifissi, che sono come inclusi nellasofferenza dell’Uomo-Dio. Anche di fronte aquelle croci, non possiamo chiamarci fuori:nessuno è pienamente innocente; se non al-tro, la nostra colpa è la mancanza di misericor-dia, il volgere il volto dall’altra parte o, peggioancora, il considerare questi uomini non-uomi-ni, ma appartenenti a un altro ed estraneouniverso.(B): Il racconto matteano ci richiama alcherigma primitivo sulla morte-risurrezione diGesù rintracciabile nelle confessioni di fede,nella predicazione petrina e negli inni cristologiciad uso liturgico. Chi è il condannato a morteper i suoi uccisori? Distruttore del tempio eimpostore, sobillatore del popolo e usurpatoredell’autorità di Cesare. Quindi reo di morte,appeso all’albero come maledetto da Dio. IlGesù della passione è un essere solo, conse-gnato, deriso. Lo scenario di irrisione ha il suoculmine nella scimmiottata liturgia dell’investi-tura, dell’intronizzazione e degli omaggi resi alre. La passione - svelamento crudele dellasolitudine, della consegna, dell’irrisione e del-lo sfiguramento di Gesù - è nel contemporivelazione che un simile uomo ritenuto male-detto da Dio è in realtà sangue innocente,giusto, figlio di Dio. Le confessioni di Giuda,della moglie di Pilato e del centurione lo con-fermano quale inviato a fare la volontà delPadre anche nell’ora delle tenebre.(C): La croce di Gesù richiama a considerarela dignità dell’uomo, poiché ogni uomo, ancheil ladrone, vale il sangue di Dio. È questaenormità della misericordia, che porta ilcenturione, un pagano, a riconoscere: “Dav-vero, quest’uomo era Figlio di Dio!”. È la mise-ricordia, la medicina del mondo. Ma non ci puòessere misericordia se noi non riconosciamoper primi di aver bisogno di misericordia.(D): Questa insistenza sul ‘salva te stesso’ èsignificativa, perché esprime il paradosso del-la condizione di Gesù: può perdonare il pecca-to, può vincere la morte, ma non salva sestesso; e lo fa nel momento in cui, dal punto divista della sua esperienza umana, ha persoogni potere, ogni libertà, ha perso ogni possi-bilità di decidere il suo futuro. Ma questa debo-lezza di Gesù non è altro che l’espressione delsuo amore per gli uomini. Vuole dire che Gesùrinuncia a salvare se stesso perché la suamorte diventi salvezza per noi. Quindi la suadebolezza è una scelta che sta nella sualibertà, ma è determina dal suo amore per gliuomini. Vuole la vita dell’uomo, che l’uomoviva, e per questo dona la sua esistenza senzariserve e senza limiti.

Prefazio suggerito: “Egli, che era senza pec-cato, accettò la passione per noi peccatori e,consegnatosi a un’ingiusta condanna portò ilpeso dei nostri peccati. Con la sua morte lavòle nostre colpe e con la sua risurrezione ciacquistò la salvezza” (prefazio proprio delladomenica delle Palme).

dicendo: «Bevetene tutti 28perché questo è il mio sanguedell’alleanza, che è versato per molti per il perdono deipeccati. 29Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questofrutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi,nel regno del Padre mio». 30Dopo aver cantato l’inno,uscirono verso il monte degli Ulivi.31Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi saròmotivo di scandalo. Sta scritto infatti: “Percuoterò il pasto-re e saranno disperse le pecore del gregge”. 32Ma, dopo chesarò risorto, vi precederò in Galilea».33Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzassero di te, io nonmi scandalizzerò mai». 34Gli disse Gesù: «In verità io tidico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinneghe-rai tre volte».35Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io nonti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli. 36AlloraGesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, edisse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là apregare». 37E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo,cominciò a provare tristezza e angoscia. 38E disse loro: «Lamia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate conme». 39Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra epregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via dame questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoitu!». 40Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. Edisse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare conme una sola ora? 41Vegliate e pregate, per non entrare intentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 42Siallontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio,se questo calice non può passare via senza che io lo beva,si compia la tua volontà». 43Poi venne e li trovò di nuovoaddormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. 44Lilasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta,ripetendo le stesse parole. 45Poi si avvicinò ai discepoli edisse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicinae il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccato-ri. 46Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce èvicino». 47Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda,uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni,mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo.48Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quelloche bacerò, è lui; arrestatelo!». 49Subito si avvicinò a Gesùe disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. 50E Gesù gli disse:«Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti,misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. 51Ed ecco,uno di quelli che erano con Gesù, impugnò la spada, laestrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogliun orecchio. 52Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spadaal suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, dispada moriranno. 53O credi che io non possa pregare ilPadre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più didodici legioni di angeli? 54Ma allora come si compirebberole Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». 55Inquello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come sefossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni.

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Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avetearrestato. 56Ma tutto questo è avvenuto perché si compisse-ro le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli loabbandonarono e fuggirono. 57Quelli che avevano arresta-to Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, pressoil quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. 58Pietrointanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo delsommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, pervedere come sarebbe andata a finire. 59I capi dei sacerdotie tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza controGesù, per metterlo a morte; 60ma non la trovarono, sebbenesi fossero presentati molti falsi testimoni. 61Finalmente sene presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichia-rato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tregiorni”». 62Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Nonrispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro dite?». 63Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote glidisse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu ilCristo, il Figlio di Dio». 64«Tu l’hai detto – gli rispose Gesù–; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomoseduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi delcielo». 65Allora il sommo sacerdote si stracciò le vestidicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancoradi testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; 66che vene pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». 67Allora glisputarono in faccia e lo percossero; altri o schiaffeggiaro-no, 68dicendo: «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti hacolpito?». 69Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nelcortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anchetu eri con Gesù, il Galileo!». 70Ma egli negò davanti a tuttidicendo: «Non capisco che cosa dici». 71Mentre uscivaverso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti:«Costui era con Gesù, il Nazareno». 72Ma egli negò dinuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!». 73Dopo unpoco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero,anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!».74Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Nonconosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. 75E Pietrosi ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima cheil gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori,pianse amaramente.27.1Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anzianidel popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire.2Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegna-rono al governatore Pilato. 3Allora Giuda – colui che lotradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dalrimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi deisacerdoti e agli anziani 4dicendo: «Ho peccato, perché hotradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi cheimporta? Pensaci tu!». 5Egli allora, gettate le moneted’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. 6Icapi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non èlecito metterlo nel tesoro, perché sono prezzo di sangue».

vv 36-46 Mt 17, 1-2: Sei giorni dopo, Gesùprese con sé Pietro, Giacomo e Giovannisuo fratello e li condusse in disparte, su unalto monte. E fu trasfigurato davanti a loro:il suo volto brillò come il sole e le sue vestidivennero candide come la luce.Mc 5, 35-37: Stava ancora parlando, quan-do dalla casa del capo della sinagoga ven-nero a dire: «Tua figlia è morta. Perchédisturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, uditoquanto dicevano, disse al capo della sina-goga: «Non temere, soltanto abbi fede!». Enon permise a nessuno di seguirlo, fuorchéa Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello diGiacomo.Gv 13, 1-5: Prima della festa di PasquaGesù, sapendo che era venuta la sua ora dipassare da questo mondo al Padre, avendoamato i suoi che erano nel mondo, li amòfino alla fine. Durante la cena, quando ildiavolo aveva già messo in cuore a Giuda,figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù,sapendo che il Padre gli aveva dato tuttonelle mani e che era venuto da Dio e a Dioritornava, si alzò da tavola, depose le vesti,prese un asciugamano e se lo cinse attornoalla vita. Poi versò dell’acqua nel catino ecominciò a lavare i piedi dei discepoli e adasciugarli con l’asciugamano di cui si eracinto.Gv 17, 1-5: Così parlò Gesù. Poi, alzàti gliocchi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora:glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichite. Tu gli hai dato potere su ogni essereumano, perché egli dia la vita eterna a tutticoloro che gli hai dato. Questa è la vitaeterna: che conoscano te, l’unico vero Dio,e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti hoglorificato sulla terra, compiendo l’operache mi hai dato da fare. E ora, Padre,glorificami davanti a te con quella gloria cheio avevo presso di te prima che il mondofosse.vv 46-56 Am 8, 1-3. 5-10: Ecco ciò che mifece vedere il Signore Dio: era un canestrodi frutta matura. Egli domandò: «Che cosavedi, Amos?». Io risposi: «Un canestro difrutta matura». Il Signore mi disse: «È matu-rata la fine per il mio popolo, Israele; non gliperdonerò più. In quel giorno i canti deltempio diventeranno lamenti. Oracolo delSignore Dio. Numerosi i cadaveri get-tatidovunque. Silenzio! [… ] Voi che dite:“Quando sarà passato il novilunio e si potràvendere il grano? E il sabato, perché sipossa smerciare il frumento, diminuendol’efa e aumentando il siclo e usando bilancefalse, 6per comprare con denaro gli indigen-ti e il povero per un paio di sandali? Vende-remo anche lo scarto del grano”». Il Signorelo giura per il vanto di Giacobbe: «Certo, nondimenticherò mai tutte le loro opere. Nontrema forse per questo la terra, sono in luttotutti i suoi abitanti, si solleva tutta come ilNilo, si agita e si abbassa come il Nilod’Egitto? In quel giorno - Oracolo del Signo-re Dio – farò tramontare il sole a mezzogior-no e oscurerò la terra in pieno giorno! Cam-bierò le vostre feste in lutto e tutti i vostricanti in lamento: farò vestire ad ogni fiancoil sacco, farò radere tutte le teste: ne faròcome un lutto per un figlio unico e la sua finesarà come un giorno d’amarezza.Mc 14, 43-52: E subito, mentre ancora egliparlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e conlui una folla con spade e bastoni, mandatadai capi dei sacerdoti, dagli scribi e daglianziani. Il traditore aveva dato loro un segno

Domenica delle Palme A 17 aprile 2011

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convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, èlui; arrestatelo e conducetelo via sotto buo-na scorta». Appena giunto, gli si avvicinò edisse: «Rabbì» e lo baciò. Quelli gli miserole mani addosso e lo arrestarono. Uno deipresenti estrasse la spada, percosse il ser-vo del sommo sacerdote e gli staccò l’orec-chio. Allora Gesù disse loro: «Come se fossiun ladro siete venuti a prendermi con spadee bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi neltempio a insegnare, e non mi avete arresta-to. Si compiano dunque le Scritture!». Alloratutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo se-guiva però un ragazzo, che aveva addossosoltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Maegli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì vianudo.Lc 22, 47-53: Nel suo nome saranno predi-cati a tutti i popoli la conversione e il perdonodei peccati, cominciando da Gerusalemme.Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, iomando su di voi colui che il Padre mio hapromesso; ma voi restate in città, finché nonsiate rivestiti di potenza dall’alto». Poi licondusse fuori verso Betània e, alzate lemani, li benedisse. Mentre li benediceva, sistaccò da loro e veniva portato su, in cielo.Ed essi si prostrarono davanti a lui; poitornarono a Gerusalemme con grande gioiae stavano sempre nel tempio lodando Dio.Gv 18, 1-12: Dopo aver detto queste cose,Gesù uscì con i suoi discepoli al di là deltorrente Cedron, dove c’era un giardino, nelquale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda,il traditore, conosceva quel luogo, perchéGesù spesso si era trovato là con i suoidiscepoli. Giuda dunque vi andò, dopo averpreso un gruppo di soldati e alcune guardiefornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei,con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora,sapendo tutto quello che doveva accader-gli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cerca-te?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno».Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loroanche Giuda, il traditore. Appena disse loro«Sono io», indietreggiarono e caddero aterra. Domandò loro di nuovo: «Chi cerca-te?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesùreplicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunquecercate me, lasciate che questi se ne vada-no», perché si compisse la parola che egliaveva detto: «Non ho perduto nessuno diquelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro,che aveva una spada, la trasse fuori, colpì ilservo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orec-chio destro. Quel servo si chiamava Malco.Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spadanel fodero: il calice che il Padre mi ha dato,non dovrò berlo?». Allora i soldati, con ilcomandante e le guardie dei Giudei, cattu-rarono Gesù, lo legarono.vv 57-68 Is 53, 7: Maltrattato, si lasciòumiliare e non aprì la sua bocca; era comeagnello condotto al macello, come pecoramuta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì lasua bocca.Dn 7, 13-14: Guardando ancora nelle visio-ni notturne, ecco venire con le nubi del cielouno simile a un figlio d’uomo; giunse fino alvegliardo e fu presentato a lui. Gli furono datipotere, gloria e regno; tutti i popoli, nazionie lingue lo servivano: il suo potere è unpotere eterno, che non finirà mai.Nm 14, 2-6: Allora tutta la comunità alzò lavoce e diede in alte grida; quella notte ilpopolo pianse. Tutti gli Israeliti mormoraro-no contro Mosè e contro Aronne e tutta lacomunità disse loro: «Fossimo morti in terra

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7Tenuto consiglio, comprarono con esse il “Campo delvasaio” per la sepoltura degli stranieri. 8Perciò quel campofu chiamato “Campo di sangue” fino al giorno d’oggi.9Allora si adempì quanto era stato detto per mezzo delprofeta Geremia: «E presero trenta monete d’argento, ilprezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figlid’Israele,10e le diedero per il campo del vasaio, come miaveva ordinato il Signore».11Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il gover-natore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?».Gesù rispose «Tu lo dici». 12E mentre i capi dei sacerdoti egli anziani lo accusavano, non rispose nulla. 13Allora Pilatogli disse: «Non senti quante testimonianze portano controdi te?». 14Ma non gli rispose neanche una parola, tanto cheil governatore rimase assai stupito. 15A ogni festa, il gover-natore era solito rimettere in libertà per la folla un carcera-to, a loro scelta. 16In quel momento avevano un carceratofamoso, di nome Barabba. 17Perciò, alla gente che si eraradunata, Pilato disse loro: «Chi volete che io rimetta inlibertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». 18Sape-va bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.19Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò adire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, insogno, sono stata molto turbata per causa sua». 20Ma i capidei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedereBarabba e a far morire Gesù. 21Allora il governatore do-mandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta inlibertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». 22Chieseloro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cri-sto?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!A». 23Ed egli disse:«Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte:«Sia crocifisso!». 24Pilato, visto che non otteneva nulla,anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò lemani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabiledi questo sangue. Pensateci voi!». 25E tutto il popolorispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».26Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fattoflagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.27Allora i soldati del governatore condussero Gesù nelpretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. 28Lospogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlattoB

29intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capoe gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginoc-chiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re deiGiudei!». 30Sputandogli addosso, gli tolsero di mano lacanna e lo percuotevano sul capo. 31Dopo averlo deriso, lospogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi locondussero via per crocifiggerlo. 32Mentre uscivano, in-contrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e locostrinsero a portare la sua croce. 33Giunti al luogo dettoGòlgota, che significa “Luogo del cranio”, 34gli diedero dabere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non nevolle bere. 35Dopo averlo crocifissoC, si divisero le suevesti, tirandole a sorte. 36Poi, seduti, gli facevano laguardia. 37Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto

d’Egitto o fossimo morti in questo deserto! Eperché il Signore ci fa entrare in questa terraper cadere di spada? Le nostre mogli e i nostribambini saranno preda. Non sarebbe meglioper noi tornare in Egitto?». Si dissero l’unl’altro: «Su, diamoci un capo e torniamo inEgitto». Allora Mosè e Aronne si prostraronocon la faccia a terra dinanzi a tutta l’assembleadella comunità degli Israeliti. Giosuè, figlio diNun, e Caleb, figlio di Iefunnè, che erano statitra gli esploratori della terra, si stracciarono levesti.Mt 12, 40: Come dunque si raccoglie la zizzaniae la si brucia nel fuoco, così avverrà alla finedel mondo.Mc 6, 3-4: Non è costui il falegname, il figliodi Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, diGiuda e di Simone? E le sue sorelle, nonstanno qui da noi?». Ed era per loro motivo discandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profetanon è disprezzato se non nella sua patria, trai suoi parenti e in casa sua».

Per il cap. 27vv 1-2 Mc 15, 1: E subito, al mattino, i capi deisacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto ilsinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero incatene Gesù, lo portarono via e lo consegna-rono a Pilato.Lc 23, 1: Tutta l’assemblea si alzò; lo condus-sero da Pilato.vv 3-4 Gb 20, 4-5: Non sai tu che da sempre,da quando l’uomo fu posto sulla terra, il trionfodegli empi è breve e la gioia del perverso è diun istante? Lc 22, 47-48: Mentre ancora egliparlava, ecco giungere una folla; colui che sichiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedevae si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù glidisse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figliodell’uomo?»At 1, 18-20: Giuda dunque comprò un campocon il prezzo del suo delitto e poi, precipitando,si squarciò e si sparsero tutte le sue viscere.La cosa è divenuta nota a tutti gli abitanti diGerusalemme, e così quel campo, nella lorolingua, è stato chiamato Akeldamà, cioè “Cam-po del sangue”. Sta scritto infatti nel libro deiSalmi: La sua dimora diventi deserta e nessu-no vi abiti, e il suo incarico lo prenda un altro.At 11, 18: All’udire questo si calmarono ecominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dun-que anche ai pagani Dio ha concesso che siconvertano perché abbiano la vita!».2Cor 7,10: perché la tristezza secondo Dioproduce un pentimento irrevocabile che portaalla salvezza, mentre la tristezza del mondoproduce la morte.v 4 Gen 42, 21-22: Si dissero allora l’un l’altro:«Certo su di noi grava la colpa nei riguar-di dinostro fratello, perché abbiamo visto con qua-le angoscia ci supplicava e non lo abbiamoascoltato. Per questo ci ha colpiti quest’ango-scia». Ruben prese a dir loro: «Non vi avevodetto io: “Non peccate contro il ragazzo”? Manon mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci vienedomandato conto del suo sangue».Ger 26, 14-15: Quanto a me, eccomi in manovostra, fate di me come vi sembra bene egiusto; ma sappiate bene che, se voi mi ucci-derete, sarete responsabili del sangue inno-cente, voi e tutti gli abitanti di questa città,perché il Signore mi ha veramente inviato a voiper dire ai vostri orecchi tutte queste parole».Lc 23, 41: Noi, giustamente, perché riceviamoquello che abbiamo meritato per le nostreazioni; egli invece non ha fatto nulla di male».Rom 3, 19: Ora, noi sappiamo che quanto laLegge dice, lo dice per quelli che sono sotto la

Legge, di modo che ogni bocca sia chiusa e ilmondo intero sia riconosciuto colpevole difronte a Dio.v 5 Sal 55, 23: Affida al Signore il tuo peso edegli ti sosterrà, mai permetterà che il giustovacilli.v 7 Dt 24, 6: Nessuno prenderà in pegno néle due pietre della macina domestica né lapietra superiore della macina, perché sarebbecome prendere in pegno la vita.Zc 11, 12-13: Poi dissi loro: «Se vi pare giusto,datemi la mia paga; se no, lasciate stare».Essi allora pesarono trenta sicli d’argentocome mia paga. Ma il Signore mi disse: «Portaal fonditore questa grandiosa somma, con cuisono stato da loro valutato!». Io presi i trentasicli d’argento e li portai al fonditore della casadel Signore.v 11 Gv 18, 33-38: Pilato allora rientrò nelpretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Seitu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Diciquesto da te, oppure altri ti hanno parlato dime?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? Latua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno conse-gnato a me. Che cosa hai fatto?». RisposeGesù: «Il mio regno non è di questo mondo; seil mio regno fosse di questo mondo, i mieiservitori avrebbero combattuto perché nonfossi consegnato ai Giudei; ma il mio regnonon è di quaggiù». Allora Pilato gli disse:«Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lodici: io sono re. Per questo io sono nato e perquesto sono venuto nel mondo: per dare testi-monianza alla verità. Chiunque è dalla verità,ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Checos’è la verità?».v 25 At 5, 26: Allora il comandante uscì congli inservienti e li condusse via, ma senzaviolenza, per timore di essere lapidati dalpopolo.v 35 Sal 22, 17-19: Un branco di cani micirconda, mi accerchia una banda di malfatto-ri; hanno scavato le mie mani e i miei piedi.Posso contare tutte le mie ossa. Essi stannoa guardare e mi osservano: si dividono le mievesti, sulla mia tunica gettano la sorte.v 38 Lc 23, 39-43: Uno dei malfattori appesialla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo?Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rim-proverava dicendo: «Non hai alcun timore diDio, tu che sei condannato alla stessa pena?Noi, giustamente, perché riceviamo quelloche abbiamo meritato per le nostre azioni; egliinvece non ha fatto nulla di male». E disse:«Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuoregno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggicon me sarai nel paradiso».v 39 Sal 109, 25: Si fanno beffe di me quelliche mi vedono, storcono le labbra, scuotono ilcapo (Sal 22, 8); Sono diventato per lorooggetto di scherno: quando mi vedono, scuo-tono il capo.v 45 Ger 15, 9: È abbattuta la madre di settefigli, esala il suo respiro; il sole tramonta per leiquando è ancora giorno, è coperta di vergo-gna e confusa. Io consegnerò i loro superstitialla spada, in preda ai loro nemici». Oracolodel Signore.Am 8, 9: In quel giorno – oracolo del SignoreDio – farò tramontare il sole a mezzogiorno eoscurerò la terra in pieno giorno!Zc 14, 6: In quel giorno non vi sarà né luce néfreddo né gelo.v 48 Sal 69, 22: Mi hanno messo veleno nelcibo e quando avevo sete mi hanno datoaceto.v 49 Lc 23, 24: Pilato allora decise che la lororichiesta venisse eseguita.

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della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».38Insieme con lui vennero crocifissi due ladroni, uno adestra e uno a sinistra. 39Quelli che passavano di lì loinsultavano, scuotendo il capo e dicendo: 40«Tu, che di-struggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva testessoD, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». 41Cosìi capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosibeffe di lui dicevano: 42«Ha salvato altri e non può salvarese stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce ecrederemo in lui. 43Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, segli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio!”».44Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allostesso modo.45A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tredel pomeriggio. 46Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:«Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Diomio, perché mi hai abbandonato?». 47Udendo questo, alcu-ni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 48E subitouno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò diaceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. 49Gli altridicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!».50Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.51Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima afondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri siaprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscita-rono. 53Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione,entrarono nella città santa e apparvero a molti. 54Il centurione,e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista delterremoto e di quello che succedeva, furono presi da grandetimore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».55Vi erano anche molte donne, che osservavano da lontano;esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. 56Traqueste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giaco-mo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.57Venuta la sera giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chia-mato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù.58Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilatoallora ordinò che gli fosse consegnato. 59Giuseppe prese ilcorpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito 60e lo depose nel suosepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia;rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se neandò. 61Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria diMàgdala e l’altra Maria. 62Il giorno seguente, quello dopola Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdotie i farisei, dicendo: 63«Signore, ci siamo ricordati chequell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giornirisorgerò”. 64Ordina dunque che la tomba venga vigilatafino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lorubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Cosìquest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!».65Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate lasorveglianza come meglio credete». 66Essi andarono e, perrendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciaronole guardie. Parola del Signore.

Domenica delle palme A 17 aprile 2011

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della morte:Osanna nel più alto dei cieli (Dalla Liturgiaorientale, Domenica delle Palme).

Ha salvato gli altri, non può salvare sestesso. Ed è vero: ha salvato gli altri, nonha il potere di salvare se stesso, perché aquesto potere ha rinunciato. Proprio per-ché ha il potere, per sé Gesù ha rinuncia-to. Dio Padre glielo ha dato in dono. Larisurrezione e la glorificazione di Gesùsono un potere eterno e universale, maricevuto dal Padre: non conquistato inmodo autonomo, ma conquistato para-dossalmente attraverso la perdita di ognipotere per se, attraverso il dono dellapropria vita. Non conosco quell’uomo. E,stranamente, ha ragione, perché Pietroconosceva un Gesù diverso, che annun-cia il Regno di Dio con forza, con autorità,tanto che la gente si stupisce e si chiedeche cosa fosse questo insegnamento fat-to con autorità (cfr Mt 7, 28-29)… Dietroall’atteggiamento di Pietro c’è anche ilproblema dell’identità di Dio. Ora, è evi-dente in sé che Dio è naturalmente onni-potente, non c’è dubbio. Ma che cosa vuoldire esattamente: ‘onnipotente’ riferito aDio? Posso partire dall’esperienza delpotere umano e prolungare questa espe-rienza all’infinito per poter dire che tale èil potere di Dio. Questa è la nostra tenta-zione: vedere la qualità del potere di Diosimile a quella del potere umano, sempli-cemente moltiplicato all’infinito… Dio èonnipotente, ma nella linea dell’amore. Simanifesterà l’onnipotenza di Dio anchenel Gesù della passione, della perdita diogni potere. Quando Gesù nella passionesi presenta nelle mani degli uomini, ciònon nasconde l’onnipotenza di Dio, ma larivela. È proprio lì l’onnipotenza di Dio: inquella capacità di amore che non si tiraindietro nemmeno di fronte alla sofferen-za, alla passione e alla morte, lì, propriodove apparentemente ha perso ogni pote-re (L. Monari, Gesù edifica la sua comuni-tà,12.30-1).

Dice il versetto 58, in comune con Marcoe con Luca, che Pietro seguiva il Signoreda lontano fino dentro all’atrio del sommosacerdote ed entrando dentro - fin qui ècomune - si sedette con i ministri per“vedere la fine”. Questo è solo di Matteo[…] Questo atteggiamento di Pietro è bel-lissimo anche perché poi dopo si capiscetutto il resto. Stava “a guardare la fine”,come andavano le cose!.[…] Poteva an-che avere, in fondo, tutto considerato, unacerta onesta intenzione nello stare lì aguardare la fine. Però è stato quello che loha rovinato, perché dopo, tutto quello chesegue e che abbiamo ascoltato di Pietronon è altro che una progressione inevita-bile. Ed è terribile perché il testo anchequi, in modo molto preciso, nel racconto diMatteo, segna in una maniera veramentedrammatica, la successione degli atti, deicomportamenti di Pietro fino all’ultimo:questi scongiuri e questi giuramenti: “chelui non aveva niente a che fare con quel-l’uomo e manco lo conosceva”. […]. L’at-teggiamento di Pietro che – “stava lì aguardare la fine” – è quello che in fondo, in

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v 51 Mc 15, 38-41: Il velo del tempio sisquarciò in due, da cima a fondo. Ilcenturione, che si trovava di fronte a lui,avendolo visto spirare in quel modo, disse:«Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!». Vierano anche alcune donne, che osservava-no da lontano, tra le quali Maria di Màgdala,Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses,e Salome, le quali, quando era in Galilea, loseguivano e lo servivano, e molte altre cheerano salite con lui a Gerusalemme.v 54 Mt 3, 17: Ed ecco una voce dal cieloche diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato:in lui ho posto il mio compiacimento».Lc 22, 70: Allora tutti dissero: «Tu dunquesei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro:«Voi stessi dite che io lo sono».Gv 19, 7: Gli risposero i Giudei: «Noi abbia-mo una Legge e secondo la Legge devemorire, perché si è fatto Figlio di Dio».v 55 Lc 23, 48-49: Così pure tutta la follache era venuta a vedere questo spettacolo,ripensando a quanto era accaduto, se netornava battendosi il petto. Tutti i suoi cono-scenti, e le donne che lo avevano seguito findalla Galilea, stavano da lontano a guardaretutto questo.v 56 Mt 28, 1: Dopo il sabato, all’alba delprimo giorno della settimana, Maria diMàgdala e l’altra Maria andarono a visitarela tomba.Mc 15, 40-41: Vi erano anche alcune don-ne, che osservavano da lontano, tra le qualiMaria di Màgdala, Maria madre di Giacomoil minore e di Ioses, e Salome, le quali,quando era in Galilea, lo seguivano e loservivano, e molte altre che erano salite conlui a Gerusalemme.Lc 24, 10: Erano Maria Maddalena, Giovan-na e Maria madre di Giacomo. Anche lealtre, che erano con loro, raccontavano que-ste cose agli apostoli.Gv 19, 25: Stavano presso la croce di Gesùsua madre, la sorella di sua madre, Mariamadre di Clèopa e Maria di Màgdala.Gv 20, 1: Il primo giorno della settimana,Maria di Màgdala si recò al sepolcro dimattino, quando era ancora buio, e vide chela pietra era stata tolta dal sepolcro.v 57 Mc 15, 42-47: Venuta ormai la sera,poiché era la Parasceve, cioè la vigilia delsabato, Giuseppe d’Arima-tea, membro au-torevole del sinedrio, che aspettava an-ch’egli il regno di Dio, con coraggio andò daPilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato simeravigliò che fosse già morto e, chiamatoil centurione, gli domandò se era morto datempo. Informato dal centurione, concessela salma a Giuseppe. Egli allora, compratoun lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvol-se con il lenzuolo e lo mise in un sepolcroscavato nella roccia. Poi fece rotolare unapietra al’entrata del sepolcro. Maria diMagdala e Maria madre di Joses stavano adosservare dove veniva posto.v 63 At 10, 39-41: E noi siamo testimoni ditutte le cose da lui compiute nella regionedei Giudei e in Gerusa-lemme. Essi lo ucci-sero appendendolo a una croce, ma Dio loha risuscitato al terzo giorno e volle che simanifestasse, non a tutto il popolo, ma atestimoni prescelti da Dio, a noi che abbia-mo mangiato e bevuto con lui dopo la suarisurrezione dai morti.

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tantissime cose, proprio nel tessuto conti-nuo della nostra esistenza portiamo ad-dosso […]. Si sta a vedere la fine di qual-che cosa che è fuori di noi, mentre questomistero è dentro di noi, o meglio noi siamoormai invincibilmente dentro di esso[…] enon lo possiamo tenere fuori di noi, non c’èpossibilità di neutralità nei confronti delmistero di Cristo. “Stare a vedere” vuol direfinire con gli scongiuri e i giuramenti falsi diPietro: il meno che possa capitare, vuoldire finire così. Non si può! […] Pietroavrebbe potuto fare un piccolo segno, an-che minimo; non l’ha voluto fare. È stato lìa vedere la fine, e lì si è lasciato giocare[…] Iddio ci coglie in piccolissime cose,[…]le cose in cui noi decidiamo la nostra sorte,perché sono le cose che potremmo nonfare o che potremmo fare - a seconda chesono azioni od omissioni - piccolissime ealla portata di ogni uomo, cioè di quel tantodi forza vitale, di consistenza spirituale e digrazia che il Signore dà ad ogni uomo.[…]E questo perché il Signore è giusto, èsanto, e non può condannarci per quelloche non possiamo fare, che è al di sopradelle nostre forze. Quello ce lo regala (G.Dossetti, Omelia nella domenica delle pal-me A, 26 marzo 1972: dalla viva voce,senza la revisione dell’autore).

Voci dalla Famiglia dei Servi di MariaI discepoli condussero l’asina e il puledro(Mt 21, 7).Matteo, raccontando l’ingresso trionfale aGerusalemme, mette quasi un accento sulparticolare che il giovane puledro di cui siserve Gesù, era figlio di una giumenta, diuna bestia da soma. L’espressione è ripre-sa dal profeta Zaccaria che aveva previstoper Gerusalemme un re pacifico, senzacarri da guerra e cavalli da battaglia; egli,mansueto e umile, seduto su un puledro digiumenta, è un re vittorioso, non perché inguerra ha distrutto il nemico, ma perchéannuncerà la pace (Zc 9, 9-10).In armonia col profeta, Gesù capovolge leattese: i re dominano con i loro esercitipotenti; la sua regalità, invece, è diversa:Chi vuol essere il primo… sia servo di tutti(Mc 9, 35). Gesù, commenta Paolo, as-sunse la condizione di servo (Fil 2, 7). Ilsuo ingresso è pacifico; la folla lo acclamare, ma lui non è re sul bardato cavallo delvincitore; è re sull’umile asinello da sola.Gerusalemme, aspirazione del pellegrino,è la patria; camminiamo pellegrini conCristo, il re venuto per servire e per salvare(Alfonso Maria Baccarani, 1922-1988).