Domenica 14.IX.14 Missa O magnum mysterium · Tutta la sua esistenza e tutta la sua opera si...

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Settembre Musica Torino Milano Festival Internazionale della Musica 04 _ 21 settembre 2014 Ottava edizione 19 ° Milano Basilica di SantAmbrogio Domenica 14.IX.14 ore 11 Budapest Monteverdi Choir Éva Kollár direttore Tomás Luis de Victoria Missa O magnum mysterium Palestrina Monteverdi Celebra Monsignor Erminio De Scalzi

Transcript of Domenica 14.IX.14 Missa O magnum mysterium · Tutta la sua esistenza e tutta la sua opera si...

SettembreMusica

Torino MilanoFestival Internazionaledella Musica

04_21 settembre 2014Ottava edizione

19°

MilanoBasilica di Sant’Ambrogio

Domenica 14.IX.14ore 11

Budapest Monteverdi ChoirÉva Kollár direttore

Tomás Luis de VictoriaMissa O magnum mysterium

PalestrinaMonteverdi

Celebra MonsignorErminio De Scalzi

Tomás Luis de Victoria (1548-1611)Missa O magnum mysterium

IntroitoGiovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594)«O Crux Ave»

Tomás Luis de VictoriaMissa O magnum mysterium «Kyrie» «Gloria» «Ave Maria a 8 voci»

OffertoriumClaudio Monteverdi (1567-1643)«Christe, adoramus te»

Tomás Luis de VictoriaMissa O magnum mysterium «Sanctus» «Benedictus» «Agnus Dei»

Ad comunionemTomás Luis de Victoria«O magnum mysterium», mottetto

Cantus finalisClaudio Monteverdi«Laudate pueri» a cinque voci

Budapest Monteverdi ChoirÉva Kollár, direttore

Celebra Monsignor Erminio De Scalzi

La durata complessiva è di 80 minuti circa

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O magnum mysterium: dal mottetto alla messa

Tomás Luis de Victoria nacque ad Avila o nei suoi pressi nel 1548, ma, dopo la prima istruzione musicale ricevuta in patria, la sua formazione fu interamente romana. Non italiana, che non avrebbe molto senso nel quadro politico-cul-turale dell’epoca, ma precisamente romana: la città, le istituzioni, le persone che accolgono il giovane Tomás sono quelle dell’epoca d’oro della Riforma cattolica. Tutta la sua esistenza e tutta la sua opera si identificheranno profon-damente con lo spirito di questo tempo e con quella componente spirituale a forte inclinazione ascetica che ne è stata una delle caratteristiche, ancor più accentuate nelle regioni iberiche. Con una borsa di studio elargita da Filippo ii entra al Collegium Germanicum, allora recentemente istituito da Giulio iii con il contributo diretto di sant’Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti, che lo aveva pensato come una fucina di sacerdoti perfettamente attrezzati con ferratissima preparazione teologica a controbattere le posizioni dottrinali dell’eresia luterana. Lì presso sorgeva il Seminario Romano, altra neonata istituzione figlia diretta del Concilio di Trento (la fondazione è del 1565): la funzione di maestro di cappella era qui svolta nientemeno che da Giovanni Pierluigi da Palestrina, dal quale Victoria potrebbe aver preso lezioni.Dapprima si esercita quale organista e cantore nella chiesa aragonese di Roma; nel 1571 il Germanicum lo assume come insegnante. Riceve gli ordini minori ed entra a far parte dei padri Oratoriani di San Filippo Neri, un ordi-ne nuovissimo (1575) che si volgeva all’apostolato e alla predicazione della dottrina cattolica presso i laici – un’attività di fondamentale importanza nell’ottica riformatrice.Quanto profonda e sentita sia stata la sua vocazione religiosa, è testimoniato dalla sua vita e dalla sua opera. Malgrado la grande fama raggiunta in Italia, desiderava far ritorno in Spagna; aspirazione che vide esaudita con la nomina a cappellano personale dell’imperatrice Maria d’Asburgo, figlia di Carlo v, vedova del suo successore Massimiliano ii e sorella di Filippo ii, che si era fatta monaca nel Monastero de las Descalzas Reales de Santa Clara a Madrid: in questo luogo di stretta clausura, nelle quali le trentatré nobili dame vota-te al chiostro sapevano dare eccellente prova di cantatrici, Victoria, pur di fronte a offerte prestigiose, rimase dal 1586 fino alla morte nel 1611, salvo un’ulteriore parentesi romana nella quale, fra l’altro, partecipò ai funerali di Palestrina. Non una sola composizione profana uscì dalla sua penna: mentre i grandi campioni della musica cattolica suoi contemporanei – da Palestrina a Lasso ai veneziani – produssero copiosi madrigali, canzoni e simili pezzi, Lasso non scrisse che musica sacra, anzi liturgica: messe, mottetti, inni, il possente Ufficio della Settimana Santa, che comprende due Passioni, il subli-me Officium Defunctorum e così via.Le melodie profane non le usò quasi mai neppure quali cantus firmus per com-posizioni sacre (cioè come melodia base), com’era d’uso ai tempi malgrado i divieti del Concilio tridentino. La Messa oggi proposta, poi, è di un tipo partico-lare, al quale si dà il nome di ‘Messa parodia’: anziché utilizzare una semplice melodia preesistente, prende come materiale di partenza una composizione a più voci (in questo caso il mottetto O magnum mysterium dello stesso Victoria), parti della quale vengono rielaborate per costruire il grande edificio dell’Ordi-nario della Messa (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei). Delle venti Messe polifoniche di Victoria, ben undici appartengono a questo tipo.Fu scritta per la festa della Circoncisione di Cristo, che nel calendario della liturgia romana tradizionale cade il primo gennaio. È una ricorrenza gioiosa e serena, tipica del tempo natalizio, e questo tono si riflette nella musica com-posta da Victoria, come si vede anche dalle modifiche apportate al materiale del mottetto originale, che in ogni caso è sfruttato in misura relativamente limitata (ma il tema iniziale si riconosce bene in testa al Kyrie e al Sanctus). Questi cambiamenti riflettono anche un’evoluzione nello stile di Victoria che

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corrispondono al progressivo evolversi della sensibilità musicale nel corso del Cinquecento: da una scrittura ancora decisamente ancorata alla modalità si passa a una più decisa inclinazione verso la polarizzazione sui due modi mag-giore e minore. Peraltro, benché pubblicata nella raccolta del 1592 (secondo libro delle Messe), la Messa O magnum mysterium non è così avanzata cro-nologicamente e si pone a mezza strada fra le composizioni più antiche e le più recenti: ad esempio, l’alternanza fra episodi in ritmo binario ed episodi in ritmo ternario, più frequentemente praticata nel periodo maturo, compare qui in quattro sole occasioni, tre delle quali concentrate nel Credo.Il fatto che Victoria non abbia scritto composizioni profane non impedisce che egli si serva di espedienti tecnico-espressivi nati nell’ambito di quelle: nella nostra Messa, Gustave Reese ha segnalato come ‘madrigalismo’ (cioè come una sorta di ‘pittura musicale’) appunto il passaggio in tempo ternario che si verifica nel Credo sulle parole tertia die, dove oltretutto, a rafforzare il concetto, le voci da quattro si riducono a tre. Ma in questo caso dobbiamo porre mente alla forza esercitata dal simbolismo trinitario, e quindi religioso, legato al numero tre.A paragone dei suoi contemporanei, Palestrina incluso, Victoria tende ad essere più stringato nelle Messe della maturità: questa concisione è presen-te senz’altro nella O magnum mysterium, che rappresenta compiutamente la personalità artistica e spirituale del musicista: discrezione, continenza espressiva, massima rifinitura e perfezione formale costituiscono i tratti più evidenti di una musica tutta rivolta alla dimensione interiore, non per questo meno ardente.La particolarità del suo stile emerge con evidenza a confronto con i mottetti di Palestrina e Monteverdi inseriti nel programma musicale della liturgia odierna al posto di alcuni dei canti del Proprio della Messa. Nati il primo circa vent’anni prima di Tomás, il secondo circa vent’anni più tardi, condividono con lui l’immersione piena nel vivo della Riforma cattolica, alla quale rispon-dono con modalità espressive ben diverse. Palestrina immette nel sublime equilibrio dei suoi edifici sonori una felicità lirica meravigliosa. Monteverdi vive la sua esperienza di maestro di cappella liturgico in tutt’altro ambiente, in quella Venezia del primo Seicento nella quale i dettami tridentini si stem-perano nel fasto cerimoniale della basilica dogale di San Marco e nella nuova sensibilità ‘teatrale’ del primo Barocco, con la sua vivacità ritmica e melodica che muove in direzione diametralmente contraria al mondo spirituale rispec-chiato dalla musica di Victoria.

Angelo Rusconi*

*Laureato con lode in Musicologia all’Università di Pavia-Cremona. Dottorato di ricer-ca in Musicologia presso l’Università di Bologna. Vincitore di borse di studio presso la Fondazione Franceschini di Firenze e la Wagner Stiftung. Si occupa principalmente della musica e della trattatistica medievale. Partecipa a convegni internazionali, pub-blica articoli e saggi in periodici specializzati, tiene conferenze e seminari in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Fra le pubblicazioni più recenti, si ricorda la prima edizione integrale degli scritti di Guido d’Arezzo con traduzione, introduzione e commento (Firenze 2005, seconda ed. 2008).

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O Crux ave

O Crux ave, spes unica!hoc passionis temporeauge piis iustitiamreisque dele crimina.

Kyrie

Kyrie, eleison. Christe, eleison. Kyrie, eleison.

Gloria

Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibusbonæ voluntatis.Laudamus te, benedicimus te, adoramus te,glorificamus te, gratias agimus tibi proptermagnam gloriam tuam.Domine Deus, Rex cælestis, Deus PaterOmnipotens.Domine Fili unigenite, Iesu Christe.Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris.Qui tollis peccata mundi, miserere nobis.Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram.Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis.

Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tusolus Altissimus, Iesu Christe. Cum SanctoSpiritu: in gloria Dei Patris.

Amen.

Ave Maria

Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum.Benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui Iesus.Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus,nunc et in hora mortis nostræ.Amen.

Christe, adoramus te

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.Quia per sanguinem tuum pretiosum redemisti mundum.Miserere nobis.

Sanctus

Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sabaoth.Pleni sunt cæli et terra gloria tua.Hosanna in excelsis.

Benedictus qui venit in nomine Domini.Hosanna in excelsis.

Agnus Dei

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.

O magnum mysterium

O magnum mysterium et admirabile sacramentum,ut animalia viderent Dominum natum,iacentem in praesepio.O beata virgo cuius viscerameruerunt portare Dominum Jesum Christum.Alleluia.

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O Croce, sola speranza,in questo tempo di Passioneai buoni aggiungi giustizia,dona perdono ai rei.

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in terra agliuomini di buona volontà.Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo,ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloriaimmensa.Signore Dio, Re del cielo, Dio Padreonnipotente.Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo.Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre,Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.Tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostrasupplica.Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore,tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo,nella gloria di Dio Padre.

Amen.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te.Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù.Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, ora e nell’ora della nostra morte.Amen.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamoPerché con il tuo prezioso sangue hai redento il mondo.Abbi pietà di noi.

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.Osanna nell’alto dei cieli.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.

O grande mistero e mirabile sacramento,che gli animali vedessero il Signore appena nato,giacente nella mangiatoia.Beata la Vergine il cui ventremeritò di portare il Signore Gesù Cristo.Alleluia.

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Laudate pueri

Laudate, pueri Dominum, laudate nomen Domini.Sit nomen Domini benedictum, ex hoc nunc et usque in saeculum:a solis ortu usque ad occasum, laudabile nomen Domini.Excelsus super omnes gentes, Dominus super caelos gloria eius.Quis sicut Dominus, Deus noster, qui in altis habitat et humilia respicit in caelo et in terra?Suscitans a terra inopem, et de stercore erigens pauperem,ut conlocet eum cum principibus, cum principibus populi sui.Qui habitare facit sterilem, in domo matrem filiorum laetantemGloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.Sicut erat in principio et nunc et semper et in sæcula sæculorum. Amen.

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Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore.Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore.Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria.Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto e si china a guardare nei cieli e sulla terra?Solleva l’indigente dalla polvere, dall’immondizia rialza il povero,per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo.Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli.Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo;Com’era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

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Budapest Monteverdi Choir

Budapest Monteverdi Choir è stato fondato da Éva Kollár nel 1972. Per più di quarant’anni l’ensemble ha ricevuto diversi riconoscimenti in concorsi di livello nazionale e internazionale, tra cui quelli di Arezzo e Praga, nonché diversi primi premi europei. Il coro si contraddistingue per un repertorio molto vasto, dalla musica rinascimentale europea a quella contemporanea. Il coro ha preso parte a diverse prime esecuzioni sia del genere polifonico a cappella che della musica oratoriale. Le loro esecuzioni sono state registrate per Hungaroton e Carus. Il Monteverdi Choir è fondatore dell’International Monteverdi Festival in Ungheria nelle città di Esztergom, Vác, Budapest. Nel 2011 la quarta edizione di questo festival ha avuto molto successo, tanto da invitare il coro a Briançon, Le Bourget du Lac, Ginevra, Francoforte, Kiev e Mosca. Nel 2012 il coro ha festeggiato il 40° anniversario con una serie di concerti speciali. Nel 2013 ha tenuto numerosi concerti in Ungheria e all’estero (Francia e Austria), ed è stato ospite principale della xxi edizione di Choralies a Vaison-la-Romain. Nel novembre dello stesso anno, la corale ha eseguito un concerto insieme a José Cura nella famosa sala concertistica di Budapest dedicata a Béla Bartók.

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Soprani primi

Boglárka Olimpia BurkusÉva VeroceiGyörgyi Piroska NagyGyörgyi Reviczky BélánéMárta JáraiMonika KutasyJúlia Hegedus Józsefné

Soprani secondi

Agnes CséryAnikó FarkasErzsébet KézérIzabella Süliné FaragóKata Szegedi-SzabóKatalin NémethMária Erdos Sándor RafaelnéSára Bíbor Sziklai

Contralti primi

Agnes KatonaEszter Katalin CsicselyGabriella Gózonné GenszkyIrén Suriné MonokiJudit TóthZsuzsanna Nagyiványi Péterné

Contralti secondi

Andrea DávidAndrea KlimkóAnikó Ilona ZimányiÉva Katalin BodaKrisztina HajsrekkerSarolta Dr. Bálint Szabóné SzabóZsófia Viktoria VidaZsuzsanna Kis Dániel Lászlóné

Tenori primi

Csongor CsicselyZoltán Tibor Pintér

Tenori secondi

Örs Pál PintérAndrás Kóbor

Bassi primi

Csaba HorváthDániel László KisGáspár Gyula KrasznaiMiklós Agoston SoósTamás Csépai

Bassi secondi

Ádám Ferenc NagyMiklós CzobolyNorbert GyörgyPéter Szabó

Conductor

Éva Kollár

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Éva Kollár, direttore

Éva Kollár insegna alla facoltà di Direzione di coro presso la Liszt Ferenc Music Academy di Budapest dove è a capo del programma di dottorato. In numerose occasioni, ha tenuto lezioni e conferenze sulla musica contempo-ranea ungherese e ha tenuto inoltre corsi di direzione d’orchestra in Europa, Canada e Giappone. Nel 2013 ha presieduto la masterclass dedicata alla musi-ca corale ungherese durante la xxi edizione del festival di Vaison-la-Romaine. Kollár si è aggiudicata diverse competizioni corali in Ungheria e all’estero; nel 1972 ha fondato il Budapest Monteverdi Choir. Questo coro è tra gli ensemble semi-professionisti più conosciuti in Ungheria, e si è aggiudicato diversi premi a competizioni internazionali. Éva Kollár è presidente onorario dell’Associazione dei Cori e delle Orchestre Ungheresi, è vice-presidente della Hungarian Kodály Society e vanta collaborazioni pluridecennali con i festival Europa Cantat e EGEC. È membro dell’Accademia ungherese delle arti.

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Basilica di Sant’Ambrogio

Dedicata al santo patrono Ambrogio da Treviri (339ca-397), la chiesa è con-siderata uno dei massimi esempi del romanico e una delle più amate dai milanesi. La sua origine è in realtà più antica e si deve ad Ambrogio stesso, che decise di fondare una basilica dedicata ai Martiri (Basilica Martyrum) dopo aver rinvenuto i resti dei Santi Gervasio e Protasio nel cimitero pale-ocristiano ubicato dove oggi sorge la chiesa. Ambrogio predispose di essere sepolto nella basilica stessa accanto ai due martiri. Poche tracce rimangono di questo antico edificio, già rinnovato a partire dal ix secolo nella parte absidale e nuovamente rimaneggiato nei due secoli seguenti, così da assume-re la veste romanica con cui è oggi universalmente nota.In comunicazione con l’esterno, il grandioso quadriportico sostituisce quello eretto dal vescovo Ansperto nel ix secolo. Si presenta esternamente come un severo volume chiuso, mentre internamente si apre in eleganti archi impostati su capitelli decorati con elementi vegetali e animali. Il quarto lato del portico funge da ingresso della basilica, sopra cui si eleva la grande loggia ad arcate digradanti che costituisce la facciata a capanna. Il portale maggiore presenta antichi battenti restaurati nel 1750 e trasformati in bronzo (due pannelli figurati originari si conservano oggi presso il Museo diocesano). I due campanili che si innalzano ai lati opposti della facciata segnalano differenti committenti ed epoche di realizzazione: quello dei Monaci, a destra, risale al ix secolo ed è più basso e rustico, mentre quello dei Canonici a sinistra, eretto dal 1128 e completato con la cella campanaria solo nel 1889, è più elegante e slanciato. All’interno, l’ampio volume dominato dall’alternanza tra il bianco dell’in-tonaco e il rosso dei mattoni, è diviso in tre navate da pilastri compositi e in campate quadrate, quella centrale si caratterizza per gli alti matronei e le volte a crociera costolonate. La basilica è considerata uno scrigno di opere d’arte che testimoniano la sua secolare storia. Tra questi spiccano il sarcofa-go del iv secolo detto ‘di Stilicone’ perché erroneamente ritenuto tomba del generale barbaro e della moglie Serena, utilizzato come base di un ambone in età medievale. Il catino absidiale è magnificamente decorato da un ampio mosaico raffigurante Cristo in trono affiancato dai Santi Gervasio e Protasio. Ai due estremi sono narrati due episodi della vita di Sant’Ambrogio. Il mosai-co fu più volte restaurato e rimaneggiato, riducendo a poche aree le tessere antiche. Il ciborio di epoca ottoniana con colonne romane è decorato con grandi altorilievi di santi in stucco policromo; sotto di esso è costudito lo splendido Altare d’oro, voluto dal vescovo Angilberto (824-859). L’altare è realizzato in legno su cui sono state montate lamine d’oro e d’argento lavo-rate a sbalzo, pietre preziose, gemme e smalti. Il lato verso i fedeli è ornato con storie di Cristo, mentre quello verso l’abside con storie della vita di Sant’Ambrogio. L’opera è firmata da Volvinio (o Vuolvinius), che si definisce ‘magister phaber’, e si autoritrae mentre viene incornato dal santo. L’artista potrebbe essere l’ideatore dell’altare, eseguito con il concorso di altre mani. La cripta, aperta in età romanica e poi modificata nel corso del Settecento, custodisce le spoglie di Ambrogio, Gervasio e Protasio.

Il FAI presenta i luoghidi MITO SettembreMusica

Si ringrazia

La Biblioteca

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Comitato di coordinamento

Enzo RestagnoDirettore artistico

Un progetto di

Città di Milano

Giuliano PisapiaSindaco

Presidente del Festival

Filippo Del CornoAssessore alla Cultura

Giulia AmatoDirettore Generale Cultura

Presidente Francesco Micheli

Vicepresidente Maurizio Braccialarghe

Milano

Giulia AmatoDirettore Generale Cultura

Francesca ColomboSegretario generale

Coordinatore artistico

Torino

Aldo GarbariniDirettore Cultura,

Educazione e Gioventù

Angela La RotellaSegretario generale

Claudio MerloResponsabile generaleCoordinatore artistico

Città di Torino

Piero FassinoSindaco

Presidente del Festival

Maurizio BraccialargheAssessore alla Cultura, Turismo e Promozione

Aldo GarbariniDirettore Cultura,

Educazione e Gioventù

Associazione per il Festival Internazionale della Musica di MilanoFondatoriFrancesco Micheli, Roberto CalassoFrancesca Colombo, Piergaetano MarchettiMassimo Vitta-Zelman

Comitato di PatronageLouis Andriessen, Alberto Arbasino, Giovanni Bazoli, George BenjaminIlaria Borletti Buitoni, Pierre Boulez, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Bruno ErmolliInge Feltrinelli, Franz Xaver Ohnesorg, Ermanno Olmi, Sandro ParenzoAlexander Pereira, Renzo Piano, Arnaldo Pomodoro, Livia PomodoroDavide Rampello, Gianfranco Ravasi Daria Rocca, Franca Sozzani, Umberto VeronesiAd memoriam Gae Aulenti, Louis Pereira Leal

Consiglio DirettivoFrancesco Micheli, PresidenteMarco Bassetti, Pierluigi Cerri, Lella FantoniRoberta Furcolo, Leo Nahon, Roberto Spada

Collegio dei RevisoriMarco Guerrieri, Eugenio RomitaMarco Giulio Luigi Sabatini

L’organizzazione di MITO SettembreMusicaFrancesca Colombo, Segretario generale e Coordinatore artisticoStefania Brucini, Responsabile promozione e biglietteriaCarlotta Colombo, Responsabile produzioneEmma De Luca, Referente comunicazioneFederica Michelini, Assistente Segretario generale e Responsabile partner e sponsorLuisella Molina, Responsabile organizzazione

Lo Staff del FestivalSegreteria generaleCristina Calliera, Eleonora Porro e Vincenzo Langella

ComunicazioneLivio Aragona, Irene D’Orazio, Christian Gancitano, Valentina Trovatocon Matteo Arena e Federica Brisci, Arianna Lodi, Elena Orazi, Niccolò Paletti

ProduzioneFrancesco Bollani, Stefano Coppelli, Matteo Milani con Nicola Acquaviva,Elena Bertolino, Diego Dioguardi, Elena Marta Grava e Michela Lucia Buscema,Eléonore Létang-Dejoux, Ivana Maiocchi, Eleonora Malliani

OrganizzazioneMassimo Nebuloni, Nora Picetti,Elisabetta Maria Tonin ed Elena Barilli

Promozione e BiglietteriaAlice Boerci, Alberto Raimondo con Annalisa Cataldi,Alice Lecchi, Victoria Malighetti, Jacopo Eros Molè,Caterina Novaria, Anisa Spaho ed Elena Saracino

via Dogana, 220123 Milanotelefono +39 02 88464725fax +39 02 [email protected]

Si ringraziano i tanti, facenti parte delle Istituzioni, dei partner, degli sponsor e delle organizzazioni musicali e culturali che assieme agli operatori e addetti a teatri, palazzi e chiese hanno contribuito con passione alla realizzazione del Festival

Coordinamento Ufficio Stampa [email protected]

www.mitosettembremusica.it

Rivedi gli scatti e le immagini del festivalyoutube.com/mitosettembremusicaflickr.com/photos/mitosettembremusica

MITO SettembreMusica Ottava edizione

MITO a Milano è un evento sostenibile grazie a

Con il sostegno di Edison il Festival è il primo evento musicale in Italia progettato e gestito in maniera sostenibile, che si sta certificando ISO 20121. MITO è anche a emissioni zero grazie alla compensazione delle emissioni di CO2 attraverso titoli di Garanzia d’Origine Edison che attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili. In collaborazione con EventiSostenibili.it

I Partner del Festival

Sponsor tecnici

Sponsor Media partner

Un progetto di Realizzato da Con il sostegno di

Partner Istituzionale

Partner Istituzionale

Si ringrazia per l’accoglienza degli artistiCioccolateria Artigiana Guido GobinoRiso Scotti SnackAcqua Eva

Si ringrazia per le divise dello staffAspesi

I sentieri sonori di MITO

Aimez-vous Brahms?

160° Janácek La Grande Guerra

Focus Furrer/Vacchi

… lo sapevi che i programmi di sala del festival sono anche on-line?Scarica l’app di MITO o vai sul nostro sito!

www.mitosettembremusica.it

Musica, poesia e lettere dal fronte:per scoprire con la musica le voci della nostra storia

6.IX ore 17 Teatro Ringhiera Ta-pum, suoni e parole della Grande Guerra

7.IX ore 17 Auditorium San Fedele Lorna Windsor e il duo Ballista-Canino

14.IX ore 16 Chiesa Sant’Alessandro I Canti della Grande Guerra Coro della S.A.T.

Alla scoperta del gusto della MittelEuropa con due appassionati quartetti d’archi, il visionario Diario di uno scomparso, tre capolavori per pianoforte e la magistrale Sinfonietta con la celebre Orchestra Filarmonica Ceca: per conoscere uno dei maggiori compositori del ’900

10.IX ore 17 Chiesa di Sant’Antonio Abate Quartetto Energie Nove

16.IX ore 17 Piccolo Teatro Grassi il Coro di Praga con Ivo Kahánek Diario di uno scomparso

17.IX ore 21 Teatro degli Arcimboldi Orchestra Filarmonica Ceca musiche di Janácek, Smetana e Dvorák

18.IX ore 17 Teatro Out Off Ivo Kahánek musiche per pianoforte solo

Per conoscere a fondo due tra i maggiori compositori viventi, l’italiano Fabio Vacchi e l’austriaco Beat Furrer

13.IX ore 17 Piccolo Teatro Studio Melato mdi ensemble

16.IX ore 21 Teatro Dal Verme Filarmonica ’900

18.IX ore 21Conservatorio di Milano, Sala Verdi Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai

Oltre alle sinfonie, l’integrale pianistica con i giovani talenti vincitoridi importanti concorsi internazionali

dal 8.IX al 18.IX ore 18 Conservatorio di Milano, Sala Puccini Ciclo pianistico

9.IX ore 17 Teatro Menotti Trio Talweg