«Dolore per gli scandali» · 2019-03-11 · di guarigione dalle dipendenze che ci seducono. È...

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DI ANDREA ACALI on il rito dell’imposizione delle Ceneri è iniziato per la Chiesa il tempo della Quaresima, cammino di preparazione alla Pasqua. Come da tradizione, Papa Francesco si è recato mercoledì nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino dove si è tenuta la celebrazione penitenziale nella forma delle “stazioni romane”. Poi il Santo Padre, accompagnato da alcuni cardinali, vescovi, monaci benedettini e padri domenicani e da un gruppo di fedeli, si è recato in processione nella vicina basilica di Santa Sabina dove ha presieduto la Messa e imposto le Ceneri. «La Quaresima è il tempo per ritrovare la rotta della vita – ha detto il Papa nell’omelia –. Ognuno di noi può chiedersi: nel cammino della vita, cerco la rotta? O mi accontento di vivere alla giornata, pensando solo a star bene, a risolvere qualche problema e a divertirmi un po’? Qual è la rotta? Forse la ricerca della salute, che tanti oggi dicono venire prima di tutto ma che prima o poi passerà? Forse i beni e il benessere?». La risposta è un’altra: «È il Signore la meta del nostro viaggio nel mondo. La rotta va impostata su di Lui. Per ritrovare la rotta, oggi ci è offerto un segno: cenere in testa. È un segno che ci fa pensare a che cosa abbiamo in testa. I nostri pensieri inseguono spesso cose passeggere, che vanno e vengono». La cultura dell’apparenza, «oggi dominante, che induce a vivere per le cose che passano, è un grande inganno – ha denunciato ancora una volta Francesco –. Perché è come una fiammata: una volta finita, resta solo la cenere. La Quaresima è il tempo per liberarci dall’illusione di vivere inseguendo la polvere». È un «viaggio di ritorno all’essenziale» che si concretizza con «tre tappe, che il Signore chiede di percorrere senza ipocrisia, senza finzioni: l’elemosina, la preghiera, il digiuno». Riferimenti tradizionali di questo cammino che «ci riportano alle tre sole realtà che non svaniscono. La preghiera ci riannoda a Dio; la carità al prossimo; il digiuno a noi stessi. Tre investimenti – ha sottolineato – per un tesoro che dura». Francesco ha quindi messo in guardia dalle insidie che sono sempre in agguato: se il cuore «si attacca solo alle cose terrene, prima o poi ne diventa schiavo: le cose di cui servirsi diventano cose da servire. L’aspetto esteriore, il denaro, la carriera, i passatempi: se viviamo per loro, diventeranno idoli che ci usano, sirene che ci incantano e poi ci mandano alla deriva». La Quaresima è «il tempo di grazia per liberare il cuore dalle vanità. È tempo di guarigione dalle dipendenze che ci seducono. È tempo per fissare lo sguardo su ciò che resta». E il Papa dà un’indicazione concreta: guardare il Crocifisso. «Gesù in croce è la bussola della vita, che ci orienta al Cielo. Abbiamo bisogno – ha proseguito – di liberarci dai tentacoli del consumismo e dai lacci dell’egoismo, dal voler sempre di più, dal non accontentarci mai, dal cuore chiuso ai bisogni del povero. Gesù, che sul legno della croce arde di amore, ci chiama a una vita infuocata di Lui, che non si perde tra le ceneri del mondo; una vita che brucia di carità e non si spegne nella mediocrità. È difficile vivere come Lui? Sì, è difficile, ma conduce alla meta. E certamente saremo nella gioia». C «La Quaresima è il tempo per ritrovare la rotta» La Messa del Pontefice a Santa Sabina con l’imposizione delle Ceneri. Invito a «liberarci dai tentacoli del consumismo e dai lacci dell’egoismo, dal cuore chiuso ai bisogni del povero. Gesù chiama a una vita infuocata di Lui» DI ANGELO ZEMA l peccato ci deturpa, e ne facciamo con dolore l’umiliante esperienza quando noi stessi o uno dei nostri fratelli sacerdoti o vescovi cade nel baratro senza fondo del vizio, della corruzione o, peggio ancora, del crimine che distrugge la vita degli altri. Sento di condividere con voi il dolore e la pena insopportabili che causano in noi e in tutto il corpo ecclesiale l’onda degli scandali di cui i giornali del mondo intero sono ormai pieni». Anche con i sacerdoti della sua diocesi Papa Francesco è tornato a parlare dello scandalo degli abusi nella Chiesa, nella meditazione della tradizionale liturgia penitenziale di inizio Quaresima svoltasi nella mattina di giovedì 7 marzo nella basilica di San Giovanni in Laterano. Un tempo di «grazia straordinaria», come ha definito la liturgia, in cui ha anche confessato alcuni sacerdoti e al termine del quale ha offerto in dono un sussidio per le seconde letture dell’Ufficio delle Letture di Quaresima. «Il vero significato di ciò che sta accadendo è da cercare nello spirito del male, nel Nemico, che agisce con la pretesa di essere il padrone del mondo – ha detto Francesco – eppure non scoraggiamoci! Il Signore sta purificando la sua Sposa e ci sta convertendo tutti a sé. Ci sta facendo sperimentare la prova perché comprendiamo che senza di lui siamo polvere. Ci sta salvando dall’ipocrisia. Egli sta soffiando il suo Spirito per ridare bellezza alla sua Sposa, sorpresa in flagrante adulterio». Pur di fronte alle tante situazioni che segnano la vita di un prete, compreso «lo scandalo suscitato dal comportamento vergognoso di alcuni confratelli», l’invito del Papa è a credere «nella paziente guida di Dio, che fa le cose a suo tempo», e a giocare la vita «al servizio della riconciliazione tra Dio e gli uomini», a “mettere la faccia” «per il popolo davanti a Dio». Il Papa ha ricordato il cammino di conversione pastorale di sette anni che la diocesi sta vivendo in vista del Giubileo del 2025, per il quale ha proposto il Libro dell’Esodo come paradigma. E ha messo in guardia i sacerdoti dalla «tentazione dell’autosufficienza e del compiacimento», il “peccato dello specchio”, come l’ha definito. «Non siamo popolo di Dio per nostra iniziativa» ma «il frutto dell’azione misericordiosa del Signore: un popolo di miserabili resi ricchi dalla povertà di Dio». Francesco ha raccomandato ai sacerdoti di riproporre nelle loro comunità le liturgie penitenziali in cui «ognuno chiederà perdono a Dio e ai fratelli del peccato che ha minato la comunione ecclesiale e ha soffocato il dinamismo missionario». Al termine, un appello per la campagna “Come in cielo, così in strada” lanciata dalla Caritas di Roma per la Quaresima a sostegno di quanti in città vivono in condizioni di povertà e di emarginazione. La meditazione di Francesco era stata preceduta dal tempo dedicato alle confessioni e dalla riflessione del cardinale vicario Angelo De Donatis, che aveva commentato tre brani biblici tratti dai libri dell’Esodo e dei Numeri. «Di fronte alle urgenze del presente, che mettono in evidenza la nostra inadeguatezza, ci accontentiamo delle cose sempre fatte, ben collaudate – aveva detto –. Il Signore ci chiama al rischio della fame, all’avventura della pazienza dei tempi lunghi, all’inedito dei cammini mai esplorati prima. Chi segue il Signore deve imparare a cercare incessantemente, a percorrere sentieri che non sono ancora tracciati. È la fatica del discernimento, degli uomini liberi, chiamati da Dio ad aprire nuove strade» scorgendo i segni della presenza e dell’opera di Dio, «anche e soprattutto in un contesto culturale come il nostro, che sorprende e spesso appare ostile o impenetrabile al Vangelo». Nella meditazione del cardinale (il testo integrale sul sito www.diocesidiroma.it) anche l’attenzione ai giovani e al laicato. «Anche nella Chiesa i giovani vengono umiliati, non vengono capiti, non vengono ascoltati, sono scambiati per imprudenti sognatori. Perché abbiamo smesso di interrogarci sulle loro assenze dalla comunità?». Quindi, la richiesta di perdono al Signore per «la tendenza, che spesso si trova in noi presbiteri, ad essere diffidenti verso i laici, a non delegare, ad accentrare tutto nelle nostre mani, forti della presuntuosa convinzione che la nostra volontà coincida con la volontà di Dio. Spesso non siamo né saggi né prudenti, ma solo impauriti di perdere il nostro ruolo centrale». I « Francesco torna a parlare degli abusi nella Chiesa «Il Signore purifica la sua Sposa». Riflessione del cardinale De Donatis «Dolore per gli scandali» La meditazione del Papa alla liturgia penitenziale con il clero Le «stazioni» verso la Pasqua a prima è stata Santa Sabina all’Aventino. Oggi tocca invece a San Giovanni in Laterano, con la celebrazione delle 16.45 presieduta dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza. Domani sarà San Pietro in Vincoli, martedì Santa Anastasia al Palatino, mercoledì Santa Maria Maggiore. E poi ancora Santa Cecilia in Trastevere, Santi Cosma e Damiano, San Lorenzo in Damaso, Sant’Eusebio all’Esquilino... Tantissime chiese del centro storico saranno coinvolte, in questo periodo che precede la Pasqua, dall’antico rito delle stazioni quaresimali. Le “stationes” indicano il fermarsi, il sostare prima di intraprendere il pellegrinaggio quotidiano in atteggiamento di lode e di preghiera. Secondo la tradizione, i fedeli di Roma si fermano in una delle diverse chiese del centro dove sono custodite le memorie dei martiri; qui viene celebrata la Messa, preceduta da una processione durante la quale vengono cantate le litanie dei santi. La prima delle stazioni quaresimali è prevista il Mercoledì delle Ceneri. «Anche in questo 2019 la nostra Chiesa si mette in cammino durante il tempo penitenziale della Quaresima – riflette il vescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza –. Celebriamo con animo lieto la tradizione delle stazioni quaresimali che ci uniscono, nella memoria liturgica e spirituale, alla Chiesa diocesana nascente che fin dai primi secoli della sua vita ha voluto sottolineare l’importanza del tempo liturgico preparatorio alla Pasqua». Il percorso delle “stationes”, per padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, «esprime il desiderio, la vocazione e la necessità di essere pellegrini nella città in cui si vive. È un itinerario penitenziale che ci aiuta a riscoprire la prospettiva di santità a cui siamo chiamati. Sostiamo sui luoghi in cui i martiri hanno dato la vita, per riscoprire il senso della nostra esistenza. Percorriamo le vie della città di Roma e di ogni città, e riscopriamo che le strade in cui si svolge la nostra vita quotidiana sono state abitate da santi, da martiri… da testimoni». Giulia Rocchi L niziano questo pomeriggio nella Casa del Divin maestro, ad Ariccia, gli esercizi spirituali della Curia romana, in programma fino a venerdì. Papa Francesco ha chiamato un padre benedettino olivetano a tenere le meditazioni: si tratta di dom Bernardo Francesco Maria Gianni, classe 1968, toscano, dal 2015 abate dell’abbazia di San Miniato al Monte di Firenze. Tema degli esercizi: “La città dagli ardenti desideri. Per sguardi e gesti pasquali nella vita del mondo”. In questi giorni, il Papa interromperà tutte le udienze, compresa l’udienza generale di mercoledì 13 marzo, sesto anniversario della sua elezione. I temi delle meditazioni che il monaco benedettino ha preparato ripercorrono una poesia di Luzi del 1997 “Siamo qui per questo”. Parlando ai microfoni di Radio Vaticana Italia, l’abate ha sottolineato che il tema «era davvero quello che corrispondeva meglio alla mia e alla nostra vita di monaci che vivono in un monastero proteso verso il Signore, come ogni monastero, ma con la città perennemente presente nel nostro sguardo. Ho pensato potesse essere utile la capacità di rileggere monasticamente la tensione fra il nostro cuore radicato nel Signore, nel mistero, nella liturgia, nella vita fraterna, nel lavoro, nei caratteri forti dell’esperienza benedettina, e questo sguardo rivolto alla città. E siccome», ha detto ancora dom Gianni, «Papa Francesco ha scritto – soprattutto nella Evangelii gaudium – riflessioni molto belle sulla ricerca di Dio proprio nella città, ho pensato che questo potesse essere un tema cerniera fra le legittime aspettative del Papa e dei suoi collaboratori, che non sono monaci, e la verità della mia e della nostra vita come comunità monastica. La poesia di Mario Luzi – ha spiegato il monaco benedettino – ha il grandissimo pregio di saper dire, con l’essenzialità e l’efficacia della grande poesia, tutto quello che è la tensione fra memoria e speranza, fra fraternità e durezza del presente, fra una certa rassegnazione che il poeta assimila a una cenere quasi estinta e, al contrario, la possibilità di trovarci sotto il fuoco e la brace con cui attizzare di nuova carità e di nuovi desideri la vita della gente, della cittadinanza». (R. S.) I Gli esercizi della Curia romana Papa Francesco confessa un sacerdote (foto Gennari) Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. 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Come se affermare che una ragazza vittima della Shoah ap- partiene a una scuola, a una squadra, a un quartiere fosse una forma di spregio e dileggio di quell’Istituto, di quella squadra, di quel quartiere. È solo, invece, i- gnoranza e barbarie... La scritta resterà al suo posto per- ché la risposta a quella domanda che lo sciocco auto- re ha lasciato è che: sì, Anna Frank appartiene al Leo- nardo ed occupa un posto speciale nel cuore degli stu- denti e degli insegnanti. Lei appartiene alla nostra scuo- la perché è proprio il suo nome, insieme a quello di tan- te altre vittime della Shoah e di altri terribili momenti della storia, ad interrogarci quotidianamente sul bene e sul male e a ricordarci che è ora che dobbiamo sce- gliere e non dopo». Scegliere ora e non dopo. N Scritte su Anna Frank «solite orribili parole» Il Consiglio episcopale: indicazioni per Triduo Centrali le parrocchie a pagina 2 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVI – Numero 10 –Domenica 10 marzo 2019

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DI ANDREA ACALI

on il rito dell’imposizione delleCeneri è iniziato per la Chiesa iltempo della Quaresima,

cammino di preparazione alla Pasqua.Come da tradizione, Papa Francesco siè recato mercoledì nella chiesa diSant’Anselmo all’Aventino dove si ètenuta la celebrazione penitenzialenella forma delle “stazioni romane”.Poi il Santo Padre, accompagnato daalcuni cardinali, vescovi, monacibenedettini e padri domenicani e da ungruppo di fedeli, si è recato inprocessione nella vicina basilica diSanta Sabina dove ha presieduto laMessa e imposto le Ceneri. «LaQuaresima è il tempo per ritrovare larotta della vita – ha detto il Papanell’omelia –. Ognuno di noi puòchiedersi: nel cammino della vita, cerco

la rotta? O mi accontento di vivere allagiornata, pensando solo a star bene, arisolvere qualche problema e adivertirmi un po’? Qual è la rotta? Forsela ricerca della salute, che tanti oggidicono venire prima di tutto ma cheprima o poi passerà? Forse i beni e ilbenessere?». La risposta è un’altra: «È ilSignore la meta del nostro viaggio nelmondo. La rotta va impostata su di Lui.Per ritrovare la rotta, oggi ci è offerto unsegno: cenere in testa. È un segno che cifa pensare a che cosa abbiamo in testa.I nostri pensieri inseguono spesso cosepasseggere, che vanno e vengono». Lacultura dell’apparenza, «oggidominante, che induce a vivere per lecose che passano, è un grande inganno– ha denunciato ancora una voltaFrancesco –. Perché è come unafiammata: una volta finita, resta solo lacenere. La Quaresima è il tempo per

liberarci dall’illusione di vivereinseguendo la polvere». È un «viaggiodi ritorno all’essenziale» che siconcretizza con «tre tappe, che ilSignore chiede di percorrere senzaipocrisia, senza finzioni: l’elemosina, lapreghiera, il digiuno». Riferimentitradizionali di questo cammino che «ciriportano alle tre sole realtà che nonsvaniscono. La preghiera ci riannoda aDio; la carità al prossimo; il digiuno anoi stessi. Tre investimenti – hasottolineato – per un tesoro che dura».Francesco ha quindi messo in guardiadalle insidie che sono sempre inagguato: se il cuore «si attacca solo allecose terrene, prima o poi ne diventaschiavo: le cose di cui servirsi diventanocose da servire. L’aspetto esteriore, ildenaro, la carriera, i passatempi: seviviamo per loro, diventeranno idoliche ci usano, sirene che ci incantano e

poi ci mandano alla deriva». LaQuaresima è «il tempo di grazia perliberare il cuore dalle vanità. È tempodi guarigione dalle dipendenze che ciseducono. È tempo per fissare losguardo su ciò che resta». E il Papa dàun’indicazione concreta: guardare ilCrocifisso. «Gesù in croce è la bussoladella vita, che ci orienta al Cielo.Abbiamo bisogno – ha proseguito – diliberarci dai tentacoli del consumismoe dai lacci dell’egoismo, dal volersempre di più, dal non accontentarcimai, dal cuore chiuso ai bisogni delpovero. Gesù, che sul legno della crocearde di amore, ci chiama a una vitainfuocata di Lui, che non si perde tra leceneri del mondo; una vita che bruciadi carità e non si spegne nellamediocrità. È difficile vivere come Lui?Sì, è difficile, ma conduce alla meta. Ecertamente saremo nella gioia».

C

«La Quaresima è il tempo per ritrovare la rotta»

La Messa del Pontefice a Santa Sabinacon l’imposizione delle Ceneri. Invito a «liberarcidai tentacoli del consumismo e dai laccidell’egoismo, dal cuore chiuso ai bisogni delpovero. Gesù chiama a una vita infuocata di Lui»

DI ANGELO ZEMA

l peccato ci deturpa, e nefacciamo con dolorel’umiliante esperienza quando

noi stessi o uno dei nostri fratellisacerdoti o vescovi cade nel baratrosenza fondo del vizio, dellacorruzione o, peggio ancora, delcrimine che distrugge la vita deglialtri. Sento di condividere con voi ildolore e la pena insopportabili checausano in noi e in tutto il corpoecclesiale l’onda degli scandali di cui igiornali del mondo intero sono ormaipieni». Anche con i sacerdoti della suadiocesi Papa Francesco è tornato aparlare dello scandalo degli abusinella Chiesa, nella meditazione dellatradizionale liturgia penitenziale diinizio Quaresima svoltasi nellamattina di giovedì 7 marzo nellabasilica di San Giovanni in Laterano.Un tempo di «grazia straordinaria»,come ha definito la liturgia, in cui haanche confessato alcuni sacerdoti e altermine del quale ha offerto in donoun sussidio per le seconde letturedell’Ufficio delle Letture diQuaresima. «Il vero significato di ciòche sta accadendo è da cercare nellospirito del male, nel Nemico, cheagisce con la pretesa di essere ilpadrone del mondo – ha dettoFrancesco – eppure nonscoraggiamoci! Il Signore stapurificando la sua Sposa e ci staconvertendo tutti a sé. Ci sta facendosperimentare la prova perchécomprendiamo che senza di lui siamopolvere. Ci sta salvando dall’ipocrisia.Egli sta soffiando il suo Spirito perridare bellezza alla sua Sposa, sorpresain flagrante adulterio». Pur di frontealle tante situazioni che segnano lavita di un prete, compreso «loscandalo suscitato dalcomportamento vergognoso di alcuniconfratelli», l’invito del Papa è acredere «nella paziente guida di Dio,che fa le cose a suo tempo», e agiocare la vita «al servizio dellariconciliazione tra Dio e gli uomini»,a “mettere la faccia” «per il popolodavanti a Dio». Il Papa ha ricordato ilcammino di conversione pastorale disette anni che la diocesi sta vivendo invista del Giubileo del 2025, per il

quale ha proposto il Libro dell’Esodocome paradigma. E ha messo inguardia i sacerdoti dalla «tentazionedell’autosufficienza e delcompiacimento», il “peccato dellospecchio”, come l’ha definito. «Nonsiamo popolo di Dio per nostrainiziativa» ma «il frutto dell’azionemisericordiosa del Signore: un popolodi miserabili resi ricchi dalla povertàdi Dio». Francesco ha raccomandatoai sacerdoti di riproporre nelle lorocomunità le liturgie penitenziali in cui«ognuno chiederà perdono a Dio e aifratelli del peccato che ha minato lacomunione ecclesiale e ha soffocato ildinamismo missionario». Al termine,un appello per la campagna “Come incielo, così in strada” lanciata dallaCaritas di Roma per la Quaresima asostegno di quanti in città vivono incondizioni di povertà e diemarginazione. La meditazione diFrancesco era stata preceduta daltempo dedicato alle confessioni edalla riflessione del cardinale vicarioAngelo De Donatis, che avevacommentato tre brani biblici tratti dailibri dell’Esodo e dei Numeri. «Difronte alle urgenze del presente, chemettono in evidenza la nostrainadeguatezza, ci accontentiamo dellecose sempre fatte, ben collaudate –aveva detto –. Il Signore ci chiama alrischio della fame, all’avventura dellapazienza dei tempi lunghi, all’ineditodei cammini mai esplorati prima. Chisegue il Signore deve imparare acercare incessantemente, a percorreresentieri che non sono ancora tracciati.È la fatica del discernimento, degliuomini liberi, chiamati da Dio adaprire nuove strade» scorgendo i segnidella presenza e dell’opera di Dio,«anche e soprattutto in un contestoculturale come il nostro, chesorprende e spesso appare ostile oimpenetrabile al Vangelo». Nellameditazione del cardinale (il testointegrale sul sito www.diocesidiroma.it)anche l’attenzione ai giovani e allaicato. «Anche nella Chiesa i giovanivengono umiliati, non vengono capiti,non vengono ascoltati, sonoscambiati per imprudenti sognatori.Perché abbiamo smesso diinterrogarci sulle loro assenze dallacomunità?». Quindi, la richiesta diperdono al Signore per «la tendenza,che spesso si trova in noi presbiteri, adessere diffidenti verso i laici, a nondelegare, ad accentrare tutto nellenostre mani, forti della presuntuosaconvinzione che la nostra volontàcoincida con la volontà di Dio. Spessonon siamo né saggi né prudenti, masolo impauriti di perdere il nostroruolo centrale».

Francesco torna a parlaredegli abusi nella Chiesa«Il Signore purificala sua Sposa». Riflessionedel cardinale De Donatis

«Dolore per gli scandali»La meditazione del Papa alla liturgia penitenziale con il clero

Le «stazioni»verso la Pasqua

a prima è stata Santa Sabinaall’Aventino. Oggi tocca invece a SanGiovanni in Laterano, con la

celebrazione delle 16.45 presieduta dalvescovo ausiliare Gianrico Ruzza. Domanisarà San Pietro in Vincoli, martedì SantaAnastasia al Palatino, mercoledì Santa MariaMaggiore. E poi ancora Santa Cecilia inTrastevere, Santi Cosma e Damiano, SanLorenzo in Damaso, Sant’Eusebioall’Esquilino... Tantissime chiese del centrostorico saranno coinvolte, in questo periodoche precede la Pasqua, dall’antico rito dellestazioni quaresimali. Le “stationes” indicanoil fermarsi, il sostare prima di intraprendereil pellegrinaggio quotidiano inatteggiamento di lode e di preghiera.Secondo la tradizione, i fedeli di Roma sifermano in una delle diverse chiese delcentro dove sono custodite le memorie deimartiri; qui viene celebrata la Messa,preceduta da una processione durante laquale vengono cantate le litanie dei santi. Laprima delle stazioni quaresimali è prevista ilMercoledì delle Ceneri. «Anche in questo2019 la nostra Chiesa si mette in camminodurante il tempo penitenziale dellaQuaresima – riflette il vescovo ausiliare delsettore Centro e segretario generale delVicariato monsignor Gianrico Ruzza –.Celebriamo con animo lieto la tradizionedelle stazioni quaresimali che ci uniscono,nella memoria liturgica e spirituale, allaChiesa diocesana nascente che fin dai primisecoli della sua vita ha voluto sottolinearel’importanza del tempo liturgicopreparatorio alla Pasqua». Il percorso delle“stationes”, per padre Giuseppe Midili,direttore dell’Ufficio liturgico diocesano,«esprime il desiderio, la vocazione e lanecessità di essere pellegrini nella città in cuisi vive. È un itinerario penitenziale che ciaiuta a riscoprire la prospettiva di santità acui siamo chiamati. Sostiamo sui luoghi incui i martiri hanno dato la vita, perriscoprire il senso della nostra esistenza.Percorriamo le vie della città di Roma e diogni città, e riscopriamo che le strade in cuisi svolge la nostra vita quotidiana sono stateabitate da santi, da martiri… da testimoni».

Giulia Rocchi

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niziano questo pomeriggio nella Casa delDivin maestro, ad Ariccia, gli esercizi

spirituali della Curia romana, in programmafino a venerdì. Papa Francesco ha chiamato unpadre benedettino olivetano a tenere lemeditazioni: si tratta di dom BernardoFrancesco Maria Gianni, classe 1968, toscano,dal 2015 abate dell’abbazia di San Miniato alMonte di Firenze. Tema degli esercizi: “La cittàdagli ardenti desideri. Per sguardi e gestipasquali nella vita del mondo”. In questigiorni, il Papa interromperà tutte le udienze,compresa l’udienza generale di mercoledì 13marzo, sesto anniversario della sua elezione.I temi delle meditazioni che il monacobenedettino ha preparato ripercorrono unapoesia di Luzi del 1997 “Siamo qui perquesto”. Parlando ai microfoni di RadioVaticana Italia, l’abate ha sottolineato che iltema «era davvero quello che corrispondevameglio alla mia e alla nostra vita di monaciche vivono in un monastero proteso verso ilSignore, come ogni monastero, ma con la cittàperennemente presente nel nostro sguardo.Ho pensato potesse essere utile la capacità di

rileggere monasticamente la tensione fra ilnostro cuore radicato nel Signore, nel mistero,nella liturgia, nella vita fraterna, nel lavoro, neicaratteri forti dell’esperienza benedettina, equesto sguardo rivolto alla città. E siccome»,ha detto ancora dom Gianni, «Papa Francescoha scritto – soprattutto nella Evangeliigaudium – riflessioni molto belle sulla ricercadi Dio proprio nella città, ho pensato chequesto potesse essere un tema cerniera fra lelegittime aspettative del Papa e dei suoicollaboratori, che non sono monaci, e la veritàdella mia e della nostra vita come comunitàmonastica. La poesia di Mario Luzi – haspiegato il monaco benedettino – ha ilgrandissimo pregio di saper dire, conl’essenzialità e l’efficacia della grande poesia,tutto quello che è la tensione fra memoria esperanza, fra fraternità e durezza del presente,fra una certa rassegnazione che il poetaassimila a una cenere quasi estinta e, alcontrario, la possibilità di trovarci sotto il fuocoe la brace con cui attizzare di nuova carità e dinuovi desideri la vita della gente, dellacittadinanza». (R. S.)

IGli esercizi della Curia romana

Papa Francesco confessa un sacerdote (foto Gennari)

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

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In evidenza

uove scritte su Anna Frank sono comparse a Ro-ma e a Maccarese. In quest’ultimo caso, davanti

a una scuola, “Lo sai che Anna Frank è del Da Vinci?”.Pronta la replica del dirigente scolastico sul sito dell’i-stituto, “Le solite orribili parole”. Parole che in parte ri-portiamo e che testimoniano un esempio di resistenzacontro il clima di odio che si sta diffondendo come unvirus contagioso. «Di volta in volta – scrive AntonellaMaucioni – questa adolescente, travolta e stroncata daeventi tragici tanto più grandi di lei, diviene per operadegli ignoranti razzisti di turno “di qualcuno”. Comese affermare che una ragazza vittima della Shoah ap-partiene a una scuola, a una squadra, a un quartierefosse una forma di spregio e dileggio di quell’Istituto,di quella squadra, di quel quartiere. È solo, invece, i-gnoranza e barbarie... La scritta resterà al suo posto per-ché la risposta a quella domanda che lo sciocco auto-re ha lasciato è che: sì, Anna Frank appartiene al Leo-nardo ed occupa un posto speciale nel cuore degli stu-denti e degli insegnanti. Lei appartiene alla nostra scuo-la perché è proprio il suo nome, insieme a quello di tan-te altre vittime della Shoah e di altri terribili momentidella storia, ad interrogarci quotidianamente sul benee sul male e a ricordarci che è ora che dobbiamo sce-gliere e non dopo». Scegliere ora e non dopo.

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Scritte su Anna Frank«solite orribili parole»

Il Consiglio episcopale:indicazioni per TriduoCentrali le parrocchiea pagina 2

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Inserto redazionale di

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Anno XLVI – Numero 10 – Domenica 10 marzo 2019

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Un documento del Consiglio episcopaledella diocesi sintetizza i criteri teologicie pastorali formulati dal Concilio Vaticano IIsui giorni che preparano alla Pasqua

Santissima Trinità a Villa Chigi, l’educazione è priorità

DI MICHELA ALTOVITI

n occasione del 40esimo anniversariodalla dedicazione della chiesa, lunedìscorso la parrocchia della Santissima

Trinità a Villa Chigi, nel quartiere Trieste,ha ricevuto la visita pastorale delcardinale vicario Angelo De Donatis.Prima di celebrare la Messa, il porporatoha incontrato un gruppo di parrocchianiimpegnati nell’animazione e nellacatechesi ai quali ha raccomandato «lanecessità non tanto di inventare cosenuove quanto di vivere in modo nuovol’essere Chiesa, dando valore allerelazioni umane» e guardando per

questo «proprio al modello della Trinità,in cui le relazioni sono sostanziatedall’Amore», nonché assumendo«l’ascolto dell’altro come categoriateologica privilegiata». Nella sua omelia,poi, De Donatis ha ribadito«l’importanza di rinnovare l’Alleanza»mediante un’autentica «conversione perarrivare ad essere quello che il Padre hapensato per ciascuno quando ci hacreati». Inoltre, ha rivolto un salutospeciale ai tanti bambini presentidefinendoli «la vera speranza dellaChiesa». Proprio per i più piccoli, oltrealla tradizionale catechesi sacramentale,la parrocchia cura «le attivitàdell’oratorio che, aperto ogni pomeriggiodal lunedì al venerdì – racconta Angelo,uno dei referenti –, è davvero luogo diaggregazione dove crescere insieme comeChiesa di persone e non di mattoni».Ancora, le proposte della polisportivaintitolata a san Gaspare Bertoni –

fondatore dell’ordine dei padriStimmatini cui la parrocchia è affidata –e nata nel 1990 in risposta «ai bisogni dialcune famiglie del quartiere – continua– per offrire un riferimento ulteriorenell’educazione dei figli», veicolandomediante lo sport valori quali lealtà,amicizia e spirito di gruppo.«L’educazione è per noi centrale e partedel nostro carisma – spiega il parrocopadre Lucio Boldrin – e una bella realtà èquella dei giovani universitari che siriuniscono una volta alla settimana perapprofondire la Parola ma vengono poianche coinvolti in attività concrete perincarnarla, ad esempio affiancando ivolontari della Comunità di Sant’Egidiocon i clochard del territorio». Sul frontedella carità, «oltre al Centro di ascolto ealla raccolta e distribuzione di pacchi diviveri – dice ancora il religioso –,abbiamo dedicato l’intera giornata delmercoledì ad un servizio di consulenza:

diversi professionisti del quartiere, tra iquali avvocati e psicologi, si mettonogratuitamente a disposizione». Anche lascuola di italiano per stranieri, attiva neilocali della parrocchia da 30 anni, conlezioni pomeridiane bisettimanali e unrapporto di collaborazione oramaiconsolidato con l’Università di Perugia,«oltre a luogo di istruzione – spiegaFrancesco, uno dei docenti –, è diventatapunto di riferimento per molti problemi:dal reperimento di vestiti e generialimentari a quello di informazioni perl’espletamento di pratiche burocratiche».Tra le tante realtà che animano lacomunità di Villa Glori, anche il gruppo“Samaritano” per la visita agli ammalatie quello denominato “I versi e lamemoria” che vuole «offrire a quantiintendono accostarsi alla poesia – illustraMario, responsabile della propostaculturale – un luogo di confronto capacedi generare amicizia e fratellanza».

I

San Giuseppe dei FalegnamiBenedizione dei papà

Riscoprire la centralitàdella parrocchia, «casadi famiglia», «comunitàdi fede», «cuore pulsantedella vita liturgica»Evitare che «la Vegliasia riservataa gruppi particolari»

Triduo pasqualeLe indicazioni

DI PIETRO MARIANI

iscoprire la centralità dellaparrocchia in quanto «casa difamiglia» e «comunità di

fede». Far convergere nelle chieseparrocchiali le celebrazioni per ilTriduo pasquale. Evitare che «laVeglia pasquale sia riservata agruppi particolari». Valorizzare il

Rsacramento della Riconciliazione.Sono solo alcune delle disposizionisintetizzate dal Consiglioepiscopale della diocesi di Romanel documento sul Triduo dellaPassione e Risurrezione del Signore,messo a punto nei giorni scorsi. Iltesto raccoglie e ricorda i criteriteologici e pastorali formulati invari scritti sul tema, dal ConcilioVaticano II a oggi. Come sottolineail cardinale Angelo De Donatis, sitratta di indicazioni «che nelladiocesi hanno già trovatogeneralmente piena applicazione.Tuttavia – prosegue – per garantire atutti i fedeli affidati alla nostra curapastorale un’esperienza viva diincontro con il Signore Crocifisso erisorto, è sembrato opportunorichiamarli all’attenzione offrendoalcune chiarificazioni pastorali, checonferiscano uniformità alla vitadella diocesi». Nel testo i vescoviinsistono, soprattutto, sul ruolodella parrocchia, «cuore pulsantedella vita liturgica nelle celebrazionidel Triduo pasquale», spiega De

Donatis. «Le altre realtà ecclesiali –aggiunge – possono inveceriscoprire il proprio carisma diluoghi privilegiati per la preghierapersonale e la celebrazione dellariconciliazione». In pratica, quantiabitualmente frequentano rettorie oluoghi sussidiari di culto, «nonchégli oratori aperti al pubblico dellecomunità religiose e di altrecomunità – si legge nel documento– sono esortati a prendere parte allecelebrazioni del Triduo nelle chieseparrocchiali». Naturalmente ci sonoalcune eccezioni: «Il Sacro Triduo –scrive il Consiglio episcopale –potrà essere celebrato in quei luoghiin cui si è oggettivamenteimpossibilitati a prendere parte allacelebrazione liturgica dellacomunità parrocchiale». È il casodei monasteri di clausura, o ancoradi carceri e ospedali. Per quantoriguarda i movimenti ecclesiali,questi possono celebrare in luogodiverso dalla parrocchia con ilpermesso del parroco, «anche inluoghi idonei all’esercizio del

culto». Altre indicazioni riguardanoi sacramenti: il Battesimo puòessere conferito solo nella Vegliacelebrata in parrocchia, oppuredove «il parroco presiede con la suacomunità parrocchiale»; «non siinserisca la Prima Eucaristia alGiovedì Santo nella Messa “nellaCena del Signore”»; e ancora, invista della Settimana Santa «sivalorizzi la celebrazionecomunitaria del sacramento dellaRiconciliazione con la possibilitàdelle confessioni individuali».Proprio per preparare al meglio i ritiche precedono la Pasqua, i vescovisuggeriscono ai parroci diincontrare i responsabili dicomunità religiose presenti nelterritorio, o ancora di eventualigruppi ecclesiali, «per concordareanche con loro le modalità e lapreparazione della celebrazione delTriduo», da intendere sempre come«un tutto unitario». Il testo integraledel documento del Consiglioepiscopale è disponibile sul sitowww.diocesidiroma.it.

na benedizione per ipapà nel giorno dellaloro festa. È l’iniziativa

del rettore di San Giuseppe deiFalegnami, il vescovo ausiliareDaniele Libanori, gesuita.Martedì 19 marzo, festaliturgica del santo, alle 18, ilcardinale FrancescoCoccopalmerio, titolare dellachiesa, presiederà una liturgiadella Parola con l’invocazione asan Giuseppe e con questabenedizione speciale. Saràl’occasione per poter ammirarela chiesa ai piedi delCampidoglio sopra il CarcereMamertino, chiusa dopo ilcrollo del tetto il 30 agosto2018 e riaperta al pubblicosoltanto nel periodo delle festenatalizie. A inaugurare laparziale riapertura era stata lavisita del cardinale vicario DeDonatis, che aveva ringraziatotutti coloro che avevanocollaborato per renderlapossibile. «Attualmente – spiegail vescovo Libanori – la chiesa èposta in sicurezza, al postodell’altare è stato collocato ilpresepe ligneo» (realizzato neiprimi anni del XVII secolo daGiovan Battista Montani ecollocato originariamente nellacunare centrale del soffittocrollato), «ciò che è possibilevedere mantiene tutto il suosplendore e abbiamo pensatodi riaprirla in occasione dellafestività così cara ai romani».Come si ricorderà, il crollo

avvenne senza conseguenze perle persone visto che l’edificio diculto era chiuso. Nei giornisuccessivi erano state recuperatele opere d’arte della chiesa, poicustodite nel PalazzoLateranense, dai dipinti delXVII secolo “La Natività” diCarlo Maratta e “Lo sposaliziodi Maria Vergine” di OrazioBianchi a diverse suppellettiliecclesiastiche tra cui quattropreziosi busti reliquiari. «Ciconforta – aveva detto Libanoriin occasione della parzialeriapertura natalizia – il fattoche sia stata recuperata la quasitotalità delle sculture lignee cheornavano il bellissimo soffitto ela metà delle cornici cheseparavano i lacunari».Le origini della chiesa si leganoall’Arciconfraternita dei Fale-gnami, che decise nel 1597 didedicare un edificio di culto alsuo patrono san Giuseppe. Leguide di Roma del Seicento edel Settecento riferiscono chel’architetto della nuova fabbricafu Giacomo Della Porta, ma inrealtà il disegno conservato alGabinetto dei Disegni e delleStampe degli Uffizi a Firenze èda attribuire a Montani, archi-tetto e intagliatore milanese. Lachiesa fu consacrata l’11 no-vembre del 1663, come testi-moniano i documenti d’archi-vio e una lapide collocata nellasacrestia. Alla fine dell’800 lachiesa fu interessata da alcunirestauri. (R. S.)

U

Ufficio diocesano per la pasto-rale sociale, in collaborazione

con numerose organizzazioni dellarealtà romana, promuove la tradi-zionale veglia di preghiera per ilmondo del lavoro, presieduta dal ve-scovo ausiliare Gianrico Ruzza. L’ap-puntamento è per lunedì 18 marzo,alle 18, presso il Centro servizi Acea(piazzale dei Partigiani, 40).

La veglia sarà anche l’avvio del “can-tiere” formativo “Giovani e LavORO”,alla seconda edizione. «Un’iniziati-va promossa da Acli di Roma e pa-storale sociale – spiega il direttore,don Francesco Pesce – con significa-tive organizzazioni che si riconosco-no nella dottrina sociale della Chie-sa, con l’obiettivo di rimettere al cen-tro il lavoro dignitoso quale perno di

cittadinanza e di sviluppo integraledella persona e della comunità, conun approccio in grado di fornire aigiovani un kit di strumenti per faci-litarne l’ingresso e la permanenzanel mondo del lavoro».Il percorso partirà l’8 aprile (iscrizio-ne [email protected] –cel. 3663631892) a via della Madon-na dei Monti, 41.

’LCelebrazione lunedì 18 per il mondo del lavoro

Carità-catechesi-cultura, il trittico di San BellarminoDI ROBERTA PUMPO

aturare la consapevolezza diappartenere al popolo di Dio. Èl’impegno assunto dalla

comunità parrocchiale di San RobertoBellarmino che, sulle orme delprogramma pastorale diocesano basatosulla memoria e la riconciliazione, haorganizzato una serie di incontri per«consolidare l’identità di popolo»,spiega il parroco monsignor NicolaFilippi. Il tempo di Avvento è statodedicato alla memoria. Oggi, con lavisita del cardinale vicario Angelo DeDonatis, si apre il cammino dellariconciliazione «per affrontare esuperare tutte quelle fragilità che fannoparte del tessuto della vita di ognicomunità». Il porporato, dopo labenedizione alle famiglie dei 250bambini iscritti al primo e secondo

anno di catechismo per la primaComunione, celebra la Messa dimezzogiorno. Per settant’anni, fino al2003, la chiesa è stata affidata ai gesuiti,ordine al quale apparteneva il santo dacui prende il nome, una delle grandipersonalità della Controriforma. Dal1998 al 2013 il cardinale titolare è statoJorge Mario Bergoglio, salito al sogliopontificio il 13 marzo 2013. Peculiaritàdella chiesa di piazza Ungheria, nelquartiere Parioli, l’impegno caritativo,culturale e catechetico. Numerosi iservizi attivi da anni per i più bisognosie i senza fissa dimora come le docceattive ogni quindici giorni, i pranziorganizzati quattro volte l’anno, lacolazione offerta ogni lunedì mattinadagli adulti e ogni prima domenica delmese dai giovani della parrocchia persensibilizzarli e coinvolgerli. Tra leassociazioni di volontariato una si

occupa prettamente dei rom; il “CentroWelcome” promuove attività disupporto ai migranti, con particolareriferimento alle donne, e offre servizigratuiti quali corsi di italiano, sportelliinformativi e legali, prestazioni per lasalute. Il Telefono d’Argento onlus,invece, è un centro d’ascolto telefonicorivolto agli anziani soli. «Rappresentaun importante punto di riferimento pergli anziani del quartiere – sottolineaFilippi –. Una sessantina quelli seguitidall’associazione della nostraparrocchia. I volontari, oltre a svolgereservizi di assistenza domiciliare, offronoil loro tempo per il disbrigo di praticheamministrative o per accompagnare glianziani presso le strutture sanitarie eterapeutiche». Sotto il profilo culturalequest’anno sono stati proposti allacomunità tre percorsi diapprofondimento teologico sulla figura

di Gesù, sul matrimonio e sulle letteredi San Paolo. L’iniziativa “Bibbia earte”, giunta alla seconda edizione,prevede invece incontri mensili.«Quest’anno stiamo approfondendo ilVangelo di Luca – aggiunge il parroco –.All’inizio di ogni incontro si legge unbrano evangelico, io faccio unaspiegazione esegetica, padre FrancescoOcchetta, un gesuita che da annicollabora con la nostra comunità, offreuna riflessione spirituale e alcuni storicidell’arte commentano alcuni quadriinerenti all’episodio evangelico. Almomento ci stiamo concentrando sulciclo di affreschi di Giotto ospitati nellacappella degli Scrovegni di Padova».Desiderio del parroco è che «l’oratoriopossa diventare una realtà sempre piùviva» per i tanti ragazzi che frequentanola parrocchia, tra i quali quelli delgruppo scout Agesci Roma 1.

M

Iniziative per approfondiree per incarnare la Parola. Attivoanche un gruppo per chivuole accostarsi alla poesia

L’interno dellachiesa di SanGiuseppe deiFalegnami(foto CristianGennari)

pastorale sociale

La parrocchia dei Parioli impegnataa «consolidare l’identità di popolo»Il parroco: «Affrontare le fragilità»L’offerta di servizi per i senza dimora

Santissima Trinità a Villa Chigi

La lavanda dei piedi (foto Gennari)

San Roberto Bellarmino

2 Domenica10 marzo 2019

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La visita alla parrocchia San Crispino da ViterboLa celebrazione, gli incontri, l’accoglienzadella gente. Il dono della comunità a Francesco:un quadro dedicato al tema dell’immigrazione

Sui disturbi alimentari venerdìla Giornata del fiocchetto lilla

disturbi del comportamento alimentare sono u-na vera emergenza per il Sistema sanitario: ne sof-

frono 70 milioni di persone in tutto il mondo, oltre4 milioni in Italia, e tra gli adolescenti rappresenta-no la prima causa di morte per malattia dopo il sui-cidio e gli incidenti stradali. Se la cura è possibile, laprevenzione è fondamentale: allo scopo di sensibi-lizzare sul tema è stata istituita la Giornata naziona-le del fiocchetto lilla che, giunta all’ottava edizione,verrà celebrata anche quest’anno il 15 marzo.«È un’occasione importante per destare l’attenzionespecialmente sul problema delle risorse economiche,non ancora adeguate, investite per la prevenzione ela cura di queste patologie – spiega Luca Mendolic-chio, psichiatra e direttore sanitario di Villa Mirala-go, il più grande centro italiano per la cura dei disturbialimentari –, ma anche per innescare una riflessio-ne profonda sull’aspetto psico–sociologico che è al-la base di questo problema: la preoccupazione ec-cessiva per l’immagine e l’apparenza conduce alla ri-cerca di un modello di perfezione che manda in cor-to circuito soprattutto i più giovani mentre è la soli-tudine affettiva che determina un rapporto disfun-zionale con il cibo tra gli adulti». In particolare, Men-dolicchio nel suo ultimo libro “Prima di aprire boc-ca”, edito da Guerini e associati, a partire dall’anali-si di casi clinici pone l’attenzione sul «dolore e il sen-so di impotenza dei genitori che si trovano a fron-teggiare questa sfida con i propri figli malati nonsolo di anoressia e bulimia, ma anche di nuove for-me di non accettazione di sé quali vigoressia e or-toressia», laddove l’eccesso di pratica sportiva e ilcontrollo ossessivo della qualità del cibo «sono e-spressione di un disagio contemporaneo: nell’epo-ca dei social–media il corpo risulta essere l’unicostrumento di comunicazione, mentre il rapporto

distorto con il cibo denuncia unbisogno di dipendenza e ap-partenenza oltre che un gran-de senso di vuoto e solitudine».Per Nadia Accetti, fondatrice del-la onlus “DonnaDonna”, nata nel2009 dalla sua personale espe-rienza di malattia proprio con loscopo di informare e sensibiliz-zare sui disturbi dell’alimenta-zione, «queste patologie sono uncancro dell’anima e hanno quin-di bisogno anche di una cura per

l’anima perché chi ne soffre ha primariamente famedi amore, di vita e di verità». Tra i progetti dell’asso-ciazione, la produzione di un calendario «ecumeni-co e interreligioso per il quale – racconta – hanno po-sato appunto donne e uomini di diverse culture e re-ligioni, impegnati in ambiti professionali disparatima tutti uniti per la salute e la lotta agli stereotipi».Le foto daranno vita ad una mostra che sarà presen-tata domani mattina alla stampa e sarà visitabile fi-no al 18 marzo a Palazzo Valentini (via IV Novembre):«Ci sono i volti di soldatesse dell’Esercito, dell’Aero-nautica e della Marina militare, di sportive e di don-ne impegnate nell’associazionismo e poi le consa-crate che portano il loro sorriso – conclude – ma an-che il loro impegno nella preghiera per la sofferen-za che queste dipendenze dal cibo procurano».

Michela Altoviti

I

Sindone, mostra e incontri a Santa Maria degli AngeliLa riflessione degli esperti a Santa Maria Immacolata

uaresima dedicata alla Sindone, apartire da oggi, dalla basilica di San-ta Maria degli Angeli e dei Martiri.Una mostra fotografica, incontri di

approfondimento, ma soprattutto una no-vità. Grazie ad uno speciale videoproietto-re laser il volto della Sindone verrà proiet-tato sulla facciata della basilica di Piazzadella Repubblica per 44 notti, dalle 20 alle3 di notte. Oggi, sul sagrato, apertura e i-naugurazione della proiezione del volto sin-donico accompagnato da un reading ani-mato da religiosi e personalità della cultu-ra, che si avvicenderanno nella lettura dibrani selezionati dai discorsi dei Papi che sisono espressi dinanzi alla Sindone. All’in-terno della basilica – spiegano il parrocodon Franco Cutrone e il direttore del pro-getto, Alberto Di Giglio – verrà allestita u-na mostra fotografica sulla storia del Telo:sarà possibile vedere una copia della Sin-

done conforme all’originale conservata nelDuomo di Torino, gigantografie del volto edi una statua del corpo giacente dell’uomosindonico opera dello scultore Luigi Mattei.Nel corso del mese di marzo sono pro-grammati quattro incontri con esponentidi rilievo della sindonologia internaziona-le. Mercoledì 13, alle 19, il primo appunta-mento con Emanuela Marinelli, poi sarà lavolta di Berbenni, Barberis e Pascual. Ve-nerdi 22 marzo, dalle 20, serata di evange-lizzazione, lode e contemplazione anima-ta dai gruppi del Rinnovamento nello Spi-rito Santo della diocesi di Roma.La riflessione sulla Sindone è stata al centroanche di un incontro, giovedì scorso, nellachiesa di Santa Maria Immacolata all’E-squilino. Nell’introdurre l’incontro, il ve-scovo Ruzza ha spiegato che la Sindone peri credenti «è una narrazione del dono che Ge-sù ha fatto di se stesso e del suo più grande

insegnamento», «Amatevi come io ho ama-to voi», e l’immagine dell’uomo sindonico«può aiutarci per sperimentare la forza del-la Risurrezione». Nell’incontro, organizzatodall’emittente RadioPiù (che dedicherà unarubrica all’argomento), è stata sottolineatal’importanza dell’approccio multidiscipli-nare con gli interventi della sindonologa E-manuela Marinelli e del fisico Paolo Di Laz-zaro. «Nelle molte ricerche – ha spiegatoMarinelli – sono stati presi in esame so-prattutto le tracce di dna di contaminazio-ne, di profumi, di pollini e soprattutto delsangue coagulato». In particolare la maggiorparte del dna appartiene a persone prove-nienti dal Medio Oriente e dall’India. I pol-lini trovati sul lenzuolo sono in tutto 58, «dicui ben 38 appartenenti a specie vegetali delMedio Oriente – ha sottolineato l’esperta –e molti sono rari e presenti solo nell’areadove visse Cristo».

Q

Il Papa: il chiacchiericciosemina discordiaDI ROBERTA PUMPO

a gioia e l’entusiasmo dei bambini,la commozione degli anziani, deimalati e dei disabili, l’incredulità

dei senza fissa dimora diventatiprotagonisti per un giorno. Uncaleidoscopio di emozioni per la 19°visita pastorale di Papa Francesco che,domenica 3, si è recato nella parrocchiaSan Crispino da Viterbo, a Labaro. Alsuo arrivo, quindici minuti prima delle16, Bergoglio ha trovato ad attenderlomolti fedeli in fila dietro le transenne.Uno striscione con la scritta“Benvenuto Papa Francesco”campeggiava sul portale della chiesa.Giunto in via Offanengo, dove si èintrattenuto per circa tre ore, il Papa èstato accolto dal cardinale vicarioAngelo De Donatis, da monsignorGuerino Di Tora, vescovo ausiliare peril settore Nord, dal parroco donLuciano Cacciamani e dal vice parrocodon Andrea Lamonaca. Prima tappa:l’incontro con ottanta bambini chefrequentano il catechismo inpreparazione alla Comunione e allaCresima, con i ragazzi dei gruppi dipost–cresima e dell’oratorio e icatechisti. I più piccoli, dopo averintonato un canto, hanno letto unalettera mentre quattro adolescenti glihanno rivolto delle domande. «Vedoche Gesù è tra voi, che voi avete apertoil cuore a Gesù», ha detto. In una salaattigua ha incontrato poi i genitori deibambini che hanno ricevuto o stannoper ricevere il Battesimo. Tra loroArianna e Ivan con i figli Mia di 5 annie Mattia di un anno. La piccola haconsegnato al Papa un disegnoraffigurante se stessa con Francesco eGesù. «Mi ha detto che disegno moltobene e mi ha chiesto di pregare per lui»,ha raccontato la bambina. Ad Arianna eIvan, il Papa ha invece rivolto unringraziamento per il “mestiere” digenitori che svolgono nel quotidiano. Aseguire, l’abbraccio con i senza dimorae gli indigenti assistiti dalla Caritasparrocchiale e dalla Comunità diSant’Egidio. Un chiaro invitoall’inclusione, come ha spiegato ilcardinale vicario Angelo De Donatis.

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«La caratteristica di questa parrocchia èl’accoglienza», ha detto, e la visita «unasorpresa inaspettata per la comunità».Dopo aver confessato alcuniparrocchiani, il Pontefice ha celebratola Messa e durante l’omelia è tornato amettere in guardia sulla pericolosità del«chiacchiericcio». Un monito cheFrancesco rivolge spesso ai fedeli.Partendo dall’interrogativo di Gesùriportato nel Vangelo di Luca – «perchéguardi la pagliuzza che è nell’occhio deltuo fratello e non ti accorgi della traveche è nel tuo?» –, il Papa ha rimarcatoche «il chiacchiericcio semina discordiae inimicizia». I pettegolezzi, haavvertito, possono innescare le guerre

in famiglia, sul posto di lavoro, tra lecomunità parrocchiali. «È un passoverso la guerra, una distruzione – haproseguito –. La lingua ha il potere didistruggere come una bomba atomica».Per questo motivo, ha affermatospiegando il senso delle parole di Gesù,«prima di sparlare degli altri, prendiuno specchio e guarda te stesso; guardai tuoi difetti e vergognati di averne. Ecosì diventerai muto sui difetti deglialtri». Bisogna parlare «in faccia, nonalle spalle, non da dietro». Il SantoPadre ha invitato i fedeli a riflettere sulproprio comportamento verso ilprossimo: «Se alla fine della Quaresimasaremo stati capaci di correggere un po’

Domani seraincontroa S. Giovannisu «Gaudeteet exsultate»

“Oranti e comunicanti.GE 140–157. B. Charles deFoucauld: Portare ilSignore in mezzo aifratelli”. È questo il temache farà da filo conduttore al sesto incontrodedicato all’esortazione apostolica di PapaFrancesco “Gaudete et exsultate”, ciclo dicatechesi organizzato dalla diocesi diRoma. L’appuntamento è per lunedì 11marzo, come di consueto alle ore 19 nellabasilica di San Giovanni in Laterano.Protagonisti saranno il cardinale vicarioAngelo De Donatis e il rettore del PontificioSeminario Romano Maggiore don GabrieleFaraghini. L’incontro – come già iprecedenti e secondo uno schema cheaccompagnerà tutti gli appuntamentidell’iniziativa diocesana – sarà aperto daun canto; seguirà la lettura dei passi di“Gaudete et exsultate”, quindi le catechesidel cardinale De Donatis e di don

Faraghini, intervallate da meditazionimusicate. Per concludere, la preghiera conil vicario. In collaborazione con la DirezioneGenerale per lo studente, lo sviluppo el’internazionalizzazione della formazionesuperiore del Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca (Miur), i branidi introduzione alle meditazioni sarannoletti da allievi dell’Accademia Nazionaled’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” diRoma, mentre gli interventi musicalisaranno a cura del Dipartimento di MusicaAntica del Conservatorio “Santa Cecilia” diRoma. Il lunedì successivo a ogni incontro,sarà possibile rivederlo alle 21 su Telepace(canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky – direttastreaming su www.telepacenews.it).

salute

la nostra condotta e non andare semprecriticando gli altri da dietro, vi assicuroche la risurrezione di Gesù si vedrà piùbella, più grande tra noi». Ha quindisuggerito due medicine per correggere ipropri atteggiamenti. In primo luogo lapreghiera; poi, «quando tu senti lavoglia di sparlare di qualcuno, morditila lingua. Forte! Perché così si gonfieràla lingua e non potrai parlare», ha dettosuscitando l’applauso dei presenti. Ilparroco don Cacciamani, dopo averringraziato il Papa per la sua visita, gliha donato un quadro dell’artista MeoCarbone, dedicato al temadell’immigrazione, con al centroraffigurati i nonni di Bergoglio.

Il Papa saluta i fedeli a San Crispino (foto Gennari)

clero/1.Fondazione Antiusura ricorda monsignor Recchia

clero/2.Don Tarducci, Ruzza:uomo innamorato della vita

ccogliere con spiritodi fraterna,

disinteressata disponibilità lefamiglie richiedenti,mettendo a disposizione, inpiena misura, la volontà diricercare soluzioni finanziariecompatibili con la lorocapacità economica,seguendo l’angusto sentierooperativo delimitato dallenorme e dalle risorse

disponibili che vincolano gliinterventi».È l’insegnamento lasciato dadon Carmine Recchia aimembri della FondazioneSalus Populi Romani percombattere la piagadell’usura del quale era statouno dei fondatori con ilcardinale Camillo Ruini emonsignor Luigi di Liegro. Adue settimane dalla mortedel sacerdote romano, laFondazione impegnata nellalotta all’usura ricorda il preteche si dedicava «alla cura ealla rinascita dei fratellisofferenti». Nato il 22 novembre 1929 aValmontone, era entrato inseminario negli anni ’50condividendo la sua

formazione con don Luigi diLiegro, fondatore dellaCaritas diocesana di Roma.Fu ordinato sacerdote il 5aprile 1953. Nel 1995 nasce laFondazione Salus PopuliRomani del quale è statovicepresidente fino al 2016. Èstato inoltre membro delConsiglio direttivodell’Arciconfraternita delSantissimo Sacramento,Maria e San GregorioTaumaturgo della Caritasdiocesana di Roma dal 1997fino al 2010. Il 3 aprile 2003è stato insignito del titolo diProtonorario ApostolicoSoprannumerario. Per anni èstato guida spiritualedell’”Urbis Club”,associazione creata fra exallievi del Seminario romanominore che non hannoraggiunto l’ordinazionesacerdotale.

«Sapeva essere grande con ipotenti ma anche piccolocon i più umili – ricordanodal servizio antiusura dellaCaritas – Semplicenell’insegnare ma con unbagaglio di grandeesperienza e sapienza».Appassionato di fotografiamonsignor Carmine Recchianei rapporti con le istituzioni«dimenticando le rigideregole che le governano,sottolineava con fermezza lanecessità di utilizzare lasapienza del cuore». Era al tempo stesso amicodella pace e nemicodell’inerzia e a chi lo haconosciuto ha trasmessol’amore per il prossimo, hainsegnato che il fratello «èun bene preziosomeritevole del più grandeascolto coniugando laserietà e l’impegno con lagioia di Cristo».

Il prete si dedicava«alla rinascitadei sofferentiAccoglienza dellefamiglie con fraternadisponibilità»

n uomo innamorato dellavita perché aveva sempre

un grande sorriso, una grandegioia, una grande vitalità, inna-morato del servizio perché non siè mai risparmiato, innamorato diDio». Così il vescovo ausiliare Gian-rico Ruzza ha ricordato don Stefa-no Tarducci all’omelia dei funera-li presieduti nella chiesa di SantaMaria Domenica Mazzarello.Circa 800 persone hanno partecipatoalle esequie del sacerdote, alla guidadella parrocchia di Cinecittà dal 1994al 2000 e insegnante di religione. Cen-tinaia di palloncini bianchi sono vo-lati in cielo formando la M di Mariaal termine della celebrazione, lanciatidai “suoi” ragazzi del liceo artisticoArgan, decine le testimonianze di af-fetto prima della Messa, con il pen-siero alla sofferenza per la malattia i-

niziata ai primi di settembre.Nonostante i problemi di salute,Tarducci continuò il suo apostolato,come racconta il cognato RobertoSeverino, fino alla domenica 14 ot-tobre, «quando svenne sull’altarepoco prima del “Padre Nostro” ce-lebrando la Messa nella parrocchiaSan Giacomo in Augusta dove pre-stava il suo servizio».Ricoverato all’ospedale Santo Spiri-to, fu accertata la presenza di ungrave tumore ai polmoni. Malattiavissuta con grande forza, come haricordato Ruzza alle esequie. «Nel-la faticosissima esperienza che havissuto in questi mesi – ha affer-mato il vescovo – Stefano è stato ungigante, perché ha avuto la forza in-teriore d’animo bella, c’era la forzadel buon combattimento».«Grazie don Stefano di come haivissuto questa tua vita al serviziodella Chiesa – ha concluso Ruzza –, grazie di quello che hai donato alpopolo santo di Dio, grazie dellatua testimonianza».

Il sacerdote fu parroco aSanta Maria DomenicaMazzarello e insegnante direligione nelle scuole. Ilfunerale è stato presiedutodal vescovo Gianrico Ruzza

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4 Domenica10 marzo 2019facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

celebrazioniLE “STATIO” QUARESIMALI IN DIOCESI.Per la liturgia delle stazioniquaresimali, i fedeli sono invitati oggipomeriggio alle 16.45 a celebrazione aSan Giovanni in Laterano, con lacelebrazione presieduta dal vescovoausiliare Gianrico Ruzza. Domani, alle17, appuntamento a San Pietro inVincoli al Colle Oppio. Il percorsodelle stazioni quaresimali proseguemartedì 12 a Sant’Anastasia al Palatinoalle 18; mercoledì 13 alle 17 a SantaMaria Maggiore; giovedì 14 a SanLorenzo in Panisperna alle 17. Venerdì15, invece, la processione penitenzialepartirà da Santa Maria al Foro Traianoalle ore 18 per concludersi a Santi XIIApostoli dove alle 18.30 sara celebratala Messa. Sabato la “statio” si terrà aSan Pietro in Vaticano alle 16.45;domenica appuntamento alle 19 aSanta Maria in Domnica allaNavicella.

LECTIO BIBLICA A SAN GIOVANNI INLATERANO. Dal 13 marzo al 10 aprileogni mercoledì alle 18 nella cappelladell’Adorazione della basilica di SanGiovanni in Laterano ci sarà la lectiobiblica tenuta dal vescovo LucaBrandolini e da monsignor PierGaetano Lugano, su “L’Esodo nellastoria del popolo di Israele enell’esperienza di fede della comunitàcristiana”.

incontriAL MAGGIORE “I CASI DIFFICILI DIMATRIMONIO”. Martedì 12 marzo dalleore 10 alle ore 12.30, nella SalaConferenze del Pontificio SeminarioRomano Maggiore è in programma ilsecondo incontro dell’anno pastoralesu “I casi difficili di matrimonio”.L’appuntamento è organizzatodall’Ufficio matrimoni del Vicariato diRoma.

I “MARTEDÌ DI QUARESIMA” ALLANATIVITÀ. La parrocchia della Nativitàdi Nostro Signore Gesù Cristo (viaGallia, 162) promuove per laQuaresima 2019 un ciclo di cinqueincontri con altrettanti personaggidella cultura, che rifletteranno sultema della santità. Il primoappuntamento è in programma permartedì 12 alle ore 19: la vita di sanBenedetto Giuseppe Labre saràillustrata dal vaticanista LuigiAccattoli.

A SAN PONZIANO L’ATTUALITÀ DELPOPOLARISMOMercoledì 13 marzo alleore 17.30 lo storico Tiziano Torresiterrà una conferenza sul tema “Ailiberi e forti. Storia e attualità delpopolarismo”, dedicato all’eredità didon Luigi Sturzo. L’incontro èorganizzato dal gruppo diVolontariato vincenziano dellaparrocchia di San Ponziano e si terrànei locali parrocchiali di via NicolaFesta, 50.

CONFERENZA SUL DOLORE E LASOFFERENZA CON IL VESCOVO RICCIARDI.Monsignor Paolo Ricciardi, vescovoausiliare delegato del Centro per lapastorale sanitaria della diocesi diRoma, terrà una conferenza sul tema“Il dolore e la sofferenza nella vitacristiana”, nella parrocchia delSantissimo Nome di Maria (viaCenturipe, 18). L’incontro si terràvenerdì 15 marzo alle ore 19.

SUOR ANNA NOBILI E IL VESCOVO RUZZAA SAN TOMMASO MORO. Il percorsoquaresimale a San Tommaso Moro(via dei Marrucini, 1) sarà apertovenerdì 15 alle 21 da suor AnnaNobili, suora Operaia della Santa Casadi Nazareth e fondatrice della scuoladi danza sacra Holy Dance, cheannuncerà il mistero pasqualeattraverso l’esibizione “Danzaredavanti al Signore”. Il giornosuccessivo, sabato 16, alle 20, lacomunità parrocchiale incontreràmonsignor Gianrico Ruzza, vescovoausiliare del settore Centro e segretariogenerale del Vicariato, che terrà unalectio divina sul Vangelo della secondadomenica di Quaresima, cui seguiràun momento di preghiera intervallatoda brani musicali: “Preghiera e musicacristiana”. Nei venerdì e nei sabatisuccessivi, in calendario riflessioni conaltri ospiti.

MIGRANTES E CENTRO MISSIONARIO, SIPARLA DI SICUREZZA NELLE MIGRAZIONI.Il Centro per la cooperazionemissionaria tra le Chiese e l’UfficioMigrantes della diocesi di Romaorganizzano per sabato 16 alle ore 10l’incontro sul tema “La sicurezzanell’opera missionaria e nellemigrazioni”, che si inserisce nelpercorso di formazione einformazione missionaria 2018–2019.L’appuntamento è all’Oratorio delCaravita (via del Caravita, 7) con idocenti universitari Paolo Cinque eMarco Ramazzotti. Interverrannoinoltre Michail Kamil, Flavia Donati edon Gian Paolo Pezzi.

I DOCENTI DI RELIGIONE PREGANOINSIEME A SANT’AGOSTINO IN CAMPOMARZIO. L’Ufficio scuola della diocesiorganizza per sabato 16 marzo, apartire dalle 15.30, un incontro nellabasilica di Sant’Agostino in CampoMarzio (via della Scrofa, 80) riservatoai professori di religione. Padre RoccoRonzani, frate della ProvinciaAgostiniana d’Italia e docente diPatrologia all’Augustinianum e allaPontificia Università Lateranense,guiderà una visita in basilica altermine della quale terrà unameditazione su “Santa Monica madreche genera e educa alla fede negliscritti di Agostino”. Alle 18 la recita deiVespri e alle 18.30 sarà celebrata laMessa presieduta da don GiuseppeCastelli, incaricato dell’Ufficio scuola.La liturgia sarà animata dal Coro degliinsegnanti di religione.

ALLA CITTADELLA DELLA CARITÀINCONTRO SU “LAUDATO SI’”. DonBenoni Ambarus, direttore dellaCaritas di Roma, e Emilia Palladino,docente alla Gregoriana, intervengonoall’incontro di formazione dell’Azionecattolica diocesana su “Laudato si’:come strumenti di Dio per la curaintegrale del creato”. L’appuntamentoè per domenica 17 alle 15.30 nellaCittadella della Carità Casa SantaGiacinta di via Casilina Vecchia 19.L’incontro è aperto a presidenti,responsabili associativi, consiglieriparrocchiali, educatori, animatori.

formazioneAL VIA VII PREMIO SAN FRANCESCO.Scade il 30 aprile prossimo il termineultimo per la presentazione delleopere partecipanti al Premio SanFrancesco indetto dalla PontificiaUniversità Antonianum (via Merulana,124). Sono ammessi al concorso gliautori di opere monografiche concaratteristiche scientifiche, edite neglianni 2017 e 2018. Per lapartecipazione al concorso sarannoconsiderate valide le opere che trattinotematiche relative a studiinterdisciplinari in Sacra Scrittura,teologia, mariologia, diritto e filosofia;studi francescani; valori del Vangelo ediritti fondamentali nella legislazionedella vita consacrata; matrimonio efamiglia nelle problematiche del terzomillennio. La partecipazione ègratuita. Ulteriori informazioniall’indirizzo [email protected] al numero di telefono 06.70373461.

culturaPRESENTAZIONE LIBRI: “LASAPIENZA”.Giovedì 14 marzo alle ore18.30 presso la sede de La CiviltàCattolica di via Porta Pinciana 1 saràpresentato il libro “La Sapienza”(Pietro Vittorietti Edizioni) di SaverioCorradino e Giancarlo Pani.Intervengono Michael F. Kolarcick,rettore del Pontificio Istituto Biblico,Francesca Cocchini, docente di Storiadel cristianesimo della Sapienza eGiancarlo Pani, vice direttore de LaCiviltà Cattolica.

”IL MIGLIOR REGALO” DI COTELO ALCINEMA DELLE PROVINCIE. Sabato 16alle 18 e domenica 17 alle 20.30 nellasala della comunità della parrocchia diSant’Ippolito (viale delle Provincie,41) sarà proiettato “Il miglior regalo”di Juan Manuel Cotelo.

UN DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DEIPENSATORI E DEI TEOLOGI DI SICILIA.Sabato 16 marzo alle 16.30 nella SalaUmberto Cappuzzodell’Arciconfraternita Santa MariaOdigitria (via del Tritone, 82) saràpresentato il dizionario curato daFrancesco Armetta. L’opera di 12volumi contiene 5.300 voci.Intervengono Carmelina Chiara Cantadell’università degli Studi Roma Tre,Francesco Lomanto, preside dellafacoltà teologica di Sicilia, Luigi Frudàdella Sapienza, Giulio Cipollone dellaPontificia università Gregoriana,Umberto Utro, curatore del reparto diAntichità Cristiane dei Musei Vaticani,Salvatore Vacca, direttore del Centroper lo studio della storia e dellacultura di Sicilia.

solidarietàDONARE IL SANGUE NELLE PARROCCHIESarà posibile donare il sangue conAdSpem domenica 17 a Santa Croce alFlaminio (via Guido Reni, 2).

mediaLA QUARESIMA SU TV2000. Fino amercoledì 17 aprile, dal lunedì alvenerdì, alle ore 8.30, sarannotrasmesse in diretta su Tv2000 lecelebrazioni eucaristiche dallacappella “San Giuseppe Moscati” delPoliclinico Agostino Gemelli. Tutti ivenerdì di Quaresima alle ore 11 indiretta la Via Crucis da Lourdes.

All’Auditoriumtorna «Libri come»

esteggia il decimo an-niversario “Libri co-

me”, la manifestazionededicata ai libri e alla let-tura, all’Auditorium Parcodella Musica dal 14 al 17marzo. “Libertà” il temache farà da filo condutto-re per incontri, reading,presentazioni. Appunta-menti anche in diverse bi-blioteche della città. Per ilprogramma completo:www.auditorium.com.

F

cultura

a politica oggi, tra Italia edEuropa, tra passato e fu-

turo»: questo il tema dell’incon-tro che si terrà venerdì 15 marzoalle 19 nella Cittadella della Ca-rità “Santa Giacinta” della Caritasdiocesana, in via Casilina Vecchia.Promosso da Acli Roma e dall’A-zione cattolica diocesana, vuoleaiutare e orientare i cittadini, inmodo particolare i giovani, a u-na partecipazione attiva e con-sapevole alle consultazioni elet-torali e alla vita della comunitàe incoraggiare a un responsabilediscernimento per una politicache persegua il bene comune.Moderato da Piero Damosso, ca-poredattore centrale del Tg1,l’appuntamento è stato organiz-zato in occasione dell’uscita dellibro “Ho imparato” di EnricoLetta (edizioni Il mulino). L’ex

presidente del Consiglio dei mi-nistri, che da giovane ha parte-cipato alle attività del Movi-mento studenti di Azione catto-lica, dialogherà con i giovani suitemi di stretta attualità. Tra que-sti l’Europa e il ruolo dell’Italiaal suo interno. «Molti giovani non hanno benchiara la storia della nascita del-l’Europa e faticano a compren-dere le finalità di un’Europa u-nita», spiega la presidente del-l’Azione cattolica romana RosaCalabria, che introdurrà i lavoricon Lidia Borzì, presidente Acliprovinciali di Roma. Per que-st’ultima, l’incontro sarà l’op-portunità per analizzare «unospaccato del nostro Paese tra pas-sato, presente e futuro. Vedremocome si colloca l’Italia nelle sfi-de europee». (R. P.)

Ac e Acli, Enrico Lettain dialogo con i giovani

libriFocus sull’unviersitàdal 13 a Euroma2

all’Unviersità Cattolicadel Sacro Cuore alla

Scuola Internazionale di Co-mics, dal Campus Bio–Medi-co all’Accademia Costume eModa, fino alle Pontificie Un-viersità Lateranense e Grego-riana, senza dimenticare LaSapienza, Tor Vergata e RomaTre. Sono quaranta gli ateneie le accademie che sarannopresenti a “In–Formazione U-niversitaria”, l’iniziativa de-dicata all’orientamento uni-versitario, organizzata da Eu-roma2 dal 13 al 16 marzo egiunta alla quarta edizione.Nel centro commerciale sa-ranno presenti professori epersonale degli istituti for-mativi per illustrare la pro-pria offerta agli studenti.

D na nuovatraduzione diGuerra e pace

(Einaudi, due volumi,42 euro), vuol diretornare a visitare, conlinguaggio adeguatoai nostri tempi, ilcaposaldodell’esperienzaletteraria moderna,prima che la sua epica

venisse rovesciata dalle avanguardienovecentesche, capaci di renderlainutilizzabile, se non come una lontanaforma classica. Paradossale resta il fattoche in quella grande opera sia rimastacelata, almeno agli occhi acceccati deicosiddetti rivoluzionari, la profonda caricaeversiva tolstojana: cos’altro rappresentavaper il maestro di Jàsnaja Poljana lasconfitta di Napoleone in Russia se nonl’insufficienza delle categorie

illuministiche, licenziate per sempre dallosguardo indimenticabile che il principeAndrej, disteso a terra ferito nel campo dibattaglia di Austerliz, riservaall’immaginetta sacra di un “Salvatore dalvolto nero, rivestitita d’argento e attaccataa una catenina d’argento di fine fattura”che la principessina Maria, sua sorella, gliaveva regalato al capezzale del padremorente? Quell’intuizione, lucida efebbrile, con la bandiera russa postaaccanto al corpo sanguinante che avevasuscitato l’ammirazione dello stessoimperatore francese giunto inperlustrazione, a cui faranno seguito leseguenti testuali parole: «Non c’è niente,niente di certo, tranne la nullità di tuttociò che capisco, e la grandezza di questacosa incomprensibile, maimportantissima», secondo la più recenteversione di Emanuela Guercetti, a cuituttavia – la bravissima traduttrice miscuserà – personalmente continuo a

preferire quella di Erme Cadei: «Nonesiste nulla, nulla di certo, tranne la vanitàdi tutto ciò ch’io posso comprendere, e lagrandezza di qualche cosa che mi èincomprensibile, ed è più importante ditutto!». L’unico personaggio in grado diraccogliere la forza stupefacente di talesgomento percettivo, che la dimensioneverbale non può restitituire, più ancora diPierre Bezuchov, pronto a scommetteresulla propria pelle pur di conoscere larealtà della vita, sarebbe Platon Karataev,il contadino legato alla terra madre, nelquale lo scrittore incarna lo spirito dellaRussia atavica, ma la sua passione totalenei confronti delle radici ancestrali rischiadi trasformarlo in una caricatura priva dipossibilità operative. Allora, a chi nonvoglia dividersi fra i due destiniradicalmente alternativi di Andrej e Pierre,non resta che rivolgersi a Nicola Rostov,l’uomo ordinario pronto a commuoversidi fronte al nemico e innamorarsi della

donna tenuta ostaggio dai suoi mugiki.Tanti sarebbero comunque i profili coiquali confrontarsi: l’energia contagiosa diNatascia, la spavalderia canagliesca diDolochov, la cecità vitale di Anatole, lamalinconia di Sonia, l’irruenzaadolescente di Petia, i travagli di Berg eVera, l’ironia di Denisov, la superficialitàdi Helene, gli stratagemmi sociali di AnnaPavlovna, la solennità del vecchioBolkovskj. Un mondo di storie e caratteriruota intorno al perno tematico principalecon uno stile, ricordiamolo, da raccontobreve, affabile e persuasivo, anche neipunti più saggistici e teorici. Senza taceredegli stupendi scorci paesaggistici. Lettocosì, alla maniera di un breviariospirituale, Guerra e pace, sottratto allebacheche e consegnato alla grande Rete,potrebbe diventare il libro di testo perl’educazione sentimentale dei ragazzi delTerzo Millennio.

Eraldo Affinati

UDentro «Guerra e pace» la profonda carica eversiva di Tolstoj

Incontro di preghiera per gli insegnanti di religione a Sant’Agostino - Ricciardi al Santissimo Nome di MariaQuaresima a S. Giovanni in Laterano - Ruzza e suor Anna Nobili a San Tommaso Moro - Accattoli alla Natività

DA OGGI A VENERDÌ 15 MARZOPartecipa agli esercizi spirituali per la Curia romana del Santo Padre.

LUNEDÌ 11 Alle ore 19 nella basilica lateranense presiede l’incontro di catechesisull’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”.

MARTEDÌ 12Sono sospese le udienze dei sacerdoti.

VENERDÌ 15 Dalle 16.30 alle 18.30 nella Basilica di San Giovanni in Lateranoamministra il sacramento della Confessione.Alle ore 19 nella rettoria di Sant’Antonio da Padova presiede la liturgiapenitenziale delle Confraternite.

SABATO 16 Alle ore 18 celebra la Messa nella parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli.

DOMENICA 17 Alle ore 11.30 celebra la Messa nella parrocchia di San Corbiniano.

L’AGENDADEL CARDINALE VICARIO

Lev Tolstoj

Ambiente, Gretainsegna ai grandi

bbiamo certamente bisogno di speranza. Mal’unica cosa di cui abbiamo bisogno più della

speranza è l’azione. Una volta che iniziamo ad agire, lasperanza si diffonde. Quindi, invece di cercare lasperanza, cerchiamo l’azione. Allora e solo allora, lasperanza arriverà». Questa frase di Greta Thumberg, laquindicenne svedese che ha parlato alle Nazioni Uniteed è diventata leader mondiale di un movimento indifesa del pianeta, è messa in rilievo nel sito di fridaysfor future (https://www.fridaysforfuture.it/). I “venerdìper il futuro” hanno preso avvio quando Greta hainiziato, ogni venerdì, a scioperare davanti alParlamento svedese perché i politici pensassero aprendere decisioni serie per il futuro della Terra:«Faccio tutto questo perché voi adulti state rovinando ilmio futuro». A chi le diceva che forse era meglio che leistudiasse, in modo da contribuire con competenza allacausa, rispondeva che non ha senso studiare, se poi ipolitici non ascoltano gli studiosi e gli scienziati. Chesenso ha costruirsi competenze, se poi le competenzedi fronte alle decisioni politiche non contano? Gretanon è la sola ad aver attirato l’attenzione mediatica.Anche Maja Brower nei Paesi Bassi ha tenuto undiscorso nella sala del Consiglio comunale dell’Aja anome di tutti i ragazzi e le ragazze che non possonoandare a votare e, mettendosi in ginocchio al centrodella sala, ha supplicato tutti di darle ascolto. Questigesti sono diventati virali, imitati da tantissimi ragazzi,ed è nato un movimento di giovani che in tutto ilmondo stanno facendo sentire la loro voce, stannodiventando autorevoli davanti ai loro governi. Abbiamoda poco celebrato la Giornata internazionale delladonna. È significativo che l’impegno più forte acustodia del pianeta sia pensato soprattutto da ragazze.I minorenni non hanno diritto di voto e devono subirescelte politiche di cui essi stessi avranno le conseguenzesulle loro spalle, e non di certo chi quelle scelte le hafatte. Per questo protestano, per questo fanno sentirela loro voce. Sono efficaci perché genuini. Non hannopaura di dire che una piccola minoranza di persone,per difendere i propri interessi, sta sacrificando ilpianeta. Al World Economic Forum di Davos si sonorivolti ai politici presenti come responsabili deicambiamenti climatici. Hanno capito che i problemiclimatici dipendono non tanto, e non solo, daicomportamenti dei singoli, ma dalle strutture sociali epolitiche. Il 15 marzo è previsto uno dei friday forfuture: uno sciopero globale della scuola, a cui hannogià aderito 150 Paesi. In Italia sono previstemanifestazioni in almeno 80 città. I ragazzi italianihanno inventato l’hastag #CariPolitici, e pubblicatouna lettera il 5 marzo dove, tra l’altro, scrivono: «Ciavete deluso in passato e temiamo continuerete adeluderci anche in futuro; abbiamo cominciato amuoverci e non ci fermeremo più». Non so voi, ma ioaiuterei questi ragazzi a far sentire la loro voce, e mipiacerebbe tanto dar loro posti in Parlamento: forseavrebbero qualcosa da insegnare a noi adulti.

L’economia sostenibilea cura di

Alessandra Smerilli

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