Documento finale Focus OUA sul patrocinio a spese Stato
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Organismo Unitario Avvocatura
CONFERENZA
NAZIONALE
AVVOCATURA
26 NOVEMBRE 2015
ORGANISMO UNITARIO
DELL’AVVOCATURA
GIUSTIZIA PER TUTTI
IL PATROCINIO A SPESE DELLO STATO: UN
IMPEGNO DELL'AVVOCATURA
Il PATROCINIO A CARICO DELL'AVVOCATO
É CONTRO LA GIUSTIZIA
Oggi, coloro che chiedono giustizia sono molti di più di tutti quelli che
la hanno mai chiesta nel corso di tutta la storia umana.
In un mondo che vuole riconoscere i diritti primari dell'individuo quale
condizione di una società più giusta, dobbiamo allora affermare che
non esiste giustizia senza la garanzia di un effettivo accesso alla
giustizia.
Come si garantisce l'accesso alla giustizia ad ogni singolo cittadino?
Consentendogli un effettivo accesso alla difesa. Perché senza difesa
non si può avere giustizia.
E se l'art. 24 della Costituzione prevede che venga assicurata la difesa
dei non abbienti, la previsione astratta non basta e necessita di
attuazione concreta.
L'accesso alla difesa può essere reale solo quando la difesa medesima é
garantita al cittadino in quanto effettiva, con i mezzi e le risorse
necessari per essere efficace e per svolgere la sua funzione.
Pertanto, solo assicurando un adeguata disponibilità di difensori del
cittadino si può assicurare un sistema giustizia accessibile ed efficiente.
La condizione necessaria é quindi la presenza di un numero adeguato
di professionisti legali interessati ad offrire una difesa aperta a tutti,
senza limiti di censo.
Per questa ragione é importante che, anche per i meno abbienti, il
patrocinio a spese dello Stato sia un istituto efficiente - non virtuale - e
offra agli avvocati all'uopo abilitati un compenso adeguato e certo nella
sua corresponsione tempestiva. Un compenso effettivo atto a
consentire una prestazione difensiva adeguata al ruolo affidato. Uno
COMMISSIONE FOCUS PATROCINIO A SPESE DELLO STATO
strumento decisivo, quasi un uovo di Colombo per superare le lentezze
nei pagamenti degli avvocati del gratuito patrocinio é allora la proposta
dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura di consentire la
compensazione volontaria dei compensi dovuti dallo Stato con le
imposte a debito del professionista.
Aiuta in questo percorso il DDL 3109 presentato pochi mesi fa alla
Camera da 12 deputati, su iniziativa dell'Onorevole Anna Rossomando
e ancor di più l'emendamento ieri inserito nella legge di stabilità in
condivisione con il vicepresidente della Commissione Giustizia Franco
Vazio.
É questa quindi un’occasione di sostenere il progetto legislativo che
sarà capace di rivoluzionare la difesa dei più deboli, dei meno abbienti,
attraverso uno strumento a costo zero che rende sostenibile, se non
attrattiva, quell'attività difensiva per ogni avvocato. In questo modo si
supera anche la concezione attuale che, nell'immaginario collettivo,
riserva l'assistenza dei meno abbienti ad una sorta di avvocatura
minore, poco valorizzata e stimata persino dalle istituzioni.
Oggi si intende voltare pagina, per rendere l'esercizio della funzione
forense meglio riconosciuto quando tale funzione è resa in favore di
coloro che vengono tutelati dall'art. 24 della Costituzione.
Del resto, la presentazione di un disegno di legge per sbloccare i
pagamenti del gratuito patrocinio in entrambi i rami del parlamento é la
prova di quanto sia matura ed attuale la questione: se si arriva a
parlarne, é perché non si può pensare che la difesa di coloro che più ne
hanno bisogno, perché più deboli, venga prevista dalla Costituzione
ma, nella pratica, scaricata sulle spalle di un avvocatura senza mezzi che
poi viene anche tacciata di non riuscire a fare abbastanza.
Rimangono, certo, sul tappeto molti nodi problematici da risolvere,
puntualmente evidenziati dai colleghi che, numerosi, hanno partecipato
al focus tematico, e che qui si citano a titolo esemplificativo:
1. la remunerazione dei consulenti di parte, molto raramente
assicurata con tempestività; 2. l’introduzione del patrocinio a spese dello Stato nei
procedimenti pre-contenziosi (mediazione, negoziazione
assistita), in un momento nel quale il legislatore da un lato
mostra di voler valorizzare questi strumenti persino oltre il
necessario, e d’altro lato impedisce ai non abbienti una
effettiva difesa; 3. i requisiti per essere inseriti nell’elenco degli avvocati abilitati
all’esercizio della funzione; 4. la sempre incerta determinazione del reddito ai fini della
applicazione delle soglie di legge; 5. l’incoerente pretesa del contributo unificato nei giudizi di
opposizione ai provvedimenti che negano
6. l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato o con i quali si
liquidano i compensi; 7. l’ incerta prassi giurisprudenziale sulla valutazione e
computabilità delle forme di sostegno al reddito (es. reddito di
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cittadinanza) ai fini della quantificazione dello stesso; 8. la tendenza, deprecabile, a scendere persino sotto i minimi
tariffari nelle liquidazioni dei compensi; 9. il mancato riconoscimento di interessi sui ritardati pagamenti
dei compensi; 10. l'adeguamento del tetto reddituale ai mutati contesti
economici.
Ci rifiutiamo di pensare, come i più pessimisti, che la disciplina
del patrocinio a spese dello Stato debba essere integralmente
abrogata e rivista e non possa, viceversa, conoscere un
significativo miglioramento anche attraverso iniziative quali il
ddl sopra citato.
Ricordiamocelo: una difesa debole e senza risorse é il
presupposto di una giustizia addomesticata ed incapace di dare
risposte alla domanda di tutela di coloro che ne hanno diritto.
In Italia oggi si deve cambiare verso, per tutelare le risorse e la
dignità di un avvocatura autonoma ed indipendente, capace di
garantire la difesa ai più deboli.
Alberto Vigani
Vincenzo Luly
Gianni Bertuccini
Serena Botta
COMMISSIONE FOCUS PATROCINIO A SPESE DELLO STATO