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I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 01 del 16/01/2017
DOCUMENTO
DI
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Redatto
Dirigente Scolastico Prof.ssa Afra GECELE
R.S.P.P. Prof. Clemente MARANGON
R.L.S. Sig. Marco Loris Massignani
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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SOMMARIO
CAPITOLO 1 ASPETTI DI CARATTERE GENERALE 1
ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA 4
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 7
OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE 8
MANSIONI E COMPITI LAVORATIVI 15
RIPARTIZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI RISPETTIVI AMBIENTI 17
RISCHI DOVUTI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE 23
CAPITOLO 2 AMBIENTI DI LAVORO 27
“VILLETTA” 29
LABORATORI DI CHIMICA 45
LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA 57
LABORATORI DI INFORMATICA 64
LABORATORIO DI ELETTRONICA 71
LABORATORIO DI FISICA 77
CAPITOLO 3 RISCHI OCCUPAZIONALI PER MANSIONE (GRUPPI OMOGENEI di ESPOSTI – GoE) 83
COLLABORATORE SCOLASTICO 85
ASSISTENTE AMMINISTRATIVO 91
ASSISTENTE TECNICO 95
DOCENTE 99
STUDENTE 101
ALLEGATO 1 PLANIMETRIE 105
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano terra 107
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano 1^ e 2^ 108
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano interrato 109
ALLEGATO 2 CHECK LIST 111
AREE DI PASSAGGIO – piano terra 113
AREE DI PASSAGGIO – I piano 115
AREE DI PASSAGGIO – II piano 117
AULA MAGNA 119
AULE DIDATTICHE 120
UFFICI – segreteria 121
UFFICI – ufficio tecnico 123
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LABORATORIO DI CHIMICA – biennio 126
LABORATORIO DI CHIMICA – III anno 132
LABORATORIO DI CHIMICA – IV e V anno 138
LABORATORIO DI CHIMICA – organica 144
LABORATORIO DI CHIMICA – tintoria 151
LABORATORI – laboratorio elettronica 157
LABORATORI – laboratorio di SISTEMI 159
LABORATORI – laboratorio informatica biennio 162
LABORATORI – laboratorio informatica III 165
ALLEGATO 3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO 168
ASSISTENTI TECNICI DI CHIMICA 192
COLLABORATORI SCOLASTICI 246
ALLEGATO 4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO 264
DOCUMENTI 288
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CAPITOLO 1
ASPETTI DI CARATTERE GENERALE
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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dirigente Scolastico Afra GECELE
Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori Marco Loris MASSIGNANI
Responsabile del S.P.P. Clemente Marangon
Addetti al S.P.P. Giovanni PINO
Medico competente Moira FABRIS
Addetti antincendio
Giovanni BORTOLI – Carmensita CAILOTTO
Domenico CANFORA – Sergio FORTUNA – Giovanni
PINO – Claudio PRETTO – Vito RIZZO – Fabio
VIGOLO
Addetti al primo soccorso
Enzo ANNUNZIATA – Rosa CAMERA – Doriano
FABRINETTI – Marisa FACCHIN – Lucia PICCOLI –
Vito RIZZO – Giuseppa RIZZO – Antonietta
ROSSATO – Silvana SELMO – Alessandra STORTI –
Elena TRETTENERO
Gli elenchi dei lavoratori, con le relative attività svolte, e degli studenti sono reperibili in segreteria.
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Dirigente Scolastico
Afra GECELE
LAVORATORI
Squadra di emergenza
R.L.S.
Marco Loris MASSIGNANI
Primo Soccorso
Enzo ANNUNZIATA
Rosa CAMERA
Marisa FACCHIN
Doriano FABRINETTI
Lucia PICCOLI
Giuseppa RIZZO
Vito RIZZO
Antonietta ROSSATO
Silvana SELMO
Alessandra STORTI
Elena TRETTENERO
Antincendio
Giovanni BORTOLI
Carmensita CAILOTTO
Domenico CANFORA
Sergio FORTUNA
Giovanni PINO
Claudio PRETTO
Vito RIZZO
S.P.P.
Responsabile
Clemente MARANGON
Addetti Giovanni PINO
PREPOSTI
Medico Competente
Moira FABRIS
ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA
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Nel periodo ottobre-novembre del 2013 il Dirigente scolastico e il Responsabile del servizio di prevenzione
e protezione hanno preso in esame le attività svolte dai lavoratori, le loro postazioni di lavoro, i compiti di
lavoro a loro assegnati al fine di caratterizzare e quantificare i loro rischi occupazionali.
In quell’occasione si sono esaminati i rischi di carattere ergonomico posturale, da sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori e del rachide, l’organizzazione del lavoro al fine del contenimento delle
tensioni interpersonali e del benessere organizzativo, la percorribilità delle vie di emergenza e delle vie di
transito in senso stretto (scale, corridoi, etc.). Al fine del benessere degli occupanti (studenti e personale) si
sono inoltre valutati i rischi da discomfort termoigrometrico e da ricambio d’aria, il clima acustico, i rischi
propri delle attività didattico-formative svolte nei laboratori, il rischio da esposizione a xenobiotici, il rischio
elettrico. Tali valutazioni di merito sono state rapportate alla mansione di docente, assistente amministrativo,
assistente tecnico, collaboratore scolastico e studente (così come definito lavoratore dalle disposizioni di
legge), e questi sono stati esaminati tenendo conto delle differenze di genere, età e nazionalità (differenze
linguistiche).
Sono stati valutati i rischi normati, facendo anche ricorso a liste di controllo (allegato 2).
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METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
I rischi sono stati valutati tenendo conto delle seguenti definizioni:
Probabilità: si tratta della probabilità che i possibili danni si concretizzino. La probabilità sarà definita
secondo la seguente scala di valori:
VALORE DI
PROBABILITÀ DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE
1 Improbabile
Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più
eventi poco probabili
Non si sono mai verificati fatti analoghi
Il suo verificarsi susciterebbe incredulità
2 Poco probabile
Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e
di poca probabilità
Si sono verificati pochi fatti analoghi
Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa
3 Probabile Si sono verificati altri fatti analoghi
Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa
4 Molto probabile Si sono verificati altri fatti analoghi
Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato
Danno: effetto possibile causato dall'esposizione a fattori di rischio connessi all'attività lavorativa, ad
esempio il rumore (che può causare la diminuzione della soglia uditiva). L’entità del danno sarà valutata
secondo la seguente scala di valori:
VALORE DI
DANNO DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE
1 Lieve danno lieve
2 Medio incidente che non provoca ferite e/o malattie
ferite/malattie di modesta entità (abrasioni, piccoli tagli)
3 Grave ferite/malattie gravi (fratture, amputazioni, debilitazioni
gravi, ipoacusie);
4 Molto grave incidente/malattia mortale
incidente mortale multiplo
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Rischio: probabilità che sia raggiunto un livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di
esposizione ad un pericolo da parte di un lavoratore. Nella tabella seguente sono indicate le diverse
combinazioni (PxD) tra il danno e le probabilità che lo stesso possa verificarsi (stima del rischio).
P
(probabilità)
4 4 8 12 16
3 3 6 9 12
2 2 4 6 8
1 1 2 3 4
1 2 3 4 D (danno)
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
In funzione del rischio valutato vengono stabilite le misure di prevenzione e protezione come di seguito
specificato:
R > 8 Rischio elevato
Adozione di misure preventive e/o protettive con predisposizione di
procedure operative, addestramento, formazione e monitoraggio con
frequenza elevata.
4 R 8 Rischio medio
Adozione di misure preventive e/o protettive con predisposizione di
procedure operative, formazione, informazione e monitoraggio con
frequenza media
2 R 3 Rischio basso Adozione di misure preventive e/o protettive, formazione,
informazione e monitoraggio ordinario
R = 1 Rischio minimo Non sono individuate misure preventive e/o protettive. Solo attività
di informazione. Non soggetto a monitoraggio ordinario
Attuate le misure di prevenzione e protezione individuate, eventualmente erogata la formazione,
l’informazione e l’addestramento dei lavoratori, si ritiene che i rischi siano residuali.
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OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE
Descrizione del complesso scolastico
La sede dell’ITI “V.E. Marzotto” è una costruzione che risale agli anni ’30 del novecento, per cui nel corso
degli anni sono stati effettuati interventi di adeguamento alla normativa sull’Edilizia Scolastica.
Consta di due edifici: una villetta a due piani adibita a servizi quali segreteria e ufficio tecnico, e la scuola
vera e propria, dove si svolge l’attività didattica. Sono separati da un cortile, di norma chiuso a chiave,
utilizzato quale parcheggio di biciclette e motorini, che vi accedono a motore spento, al cui interno sono
collocati il deposito prodotti infiammabili e le casematte con le bombole dei gas.
La scuola, indicativamente di forma ad L, è costituita da un corpo principale formato da tre piani fuori terra
e da un seminterrato.
I locali sono disposti come da planimetria della scuola (allegato 1).
Piano terra
È completamente edificato e si sviluppa in due moduli. Il primo, posto a nord, con l’Aula Magna collocata
al centro, contiene la presidenza, alcune aule didattiche ed un laboratorio di informatica. Il secondo, posto a
sud e di dimensioni molto più significative, contiene i laboratori di chimica, il magazzino prodotti e il
laboratorio di elettronica. Tale corpo continua verso est per contenere il laboratori di tessitura e una aula
attrezzata quale piccola palestra per l’educazione fisica. Lungo il corridoio che collega i due moduli sono
disposte alcune aule didattiche. È possibile accedere al piano sovrastante tramite tre ampie scale, dotate di
antisdrucciolo/antiscivolo e corrimano/parapetti adeguati nell’altezza in quasi tutti i punti (1 m) in un
intervento effettuato dalla Provincia nel 2012. Mancano alcune parti per le quali la Provincia ha valutato
non esservi pericolo di caduta nel vuoto.
Primo piano
È tutto adibito ad aule scolastiche che sono sovrastanti a quelle del piano terra, ad eccezione della zona dei
laboratori chimici e tessili e aula attrezzata. Asservito a dette aule vi è un ampio corridoio con superfici
finestrate che vanno a formare un cavedio sovrastante l’Aula Magna. Da detto corridoio è possibile accedere
al piano superiore con una scala dotata di antisdrucciolo/antiscivolo e corrimano/parapetto adeguati
nell’altezza (1 m) in un intervento effettuato dalla provincia nel 2012 (cfr. comunicazione a firma dell’arch.
Cristina VERLATO – responsabile del Servizio manutenzione prot. n. 17713 del 08.03.2013. È il
proseguimento naturale di quella posta ad est, ed al cortile interno della scuola tramite una scala antincendio
esterna.
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Secondo piano
Vi sono due aule, di cui una adibita adibite a laboratorio per esercitazioni di informatica.
È possibile accedere al cavedio sovrastante l’Aula Magna attraverso una scala antincendio.
Piano seminterrato
Oltre a locali quali stazioni di pompaggio (sotto-centrale di riscaldamento) esistono locali adibiti ad attività
ricreative per gli studenti, utilizzati quando è sospesa l’attività didattica, e locali adibiti ad archivio e
deposito di materiali vari inutilizzati. Vi si trova anche il locale con la centrale termica, con accesso dal
cortile.
Piano terra:
N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
1 Atrio m2 118
2 Aula insegnanti m2 63
3 Aula insegnanti m2 28
4 Presidenza m2 31
5 Biblioteca m2 53
6 Aula 22: aula didattica m2 51: capienza max 26 persone
7 Aula 21: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone
8 Servizi personale
9 Servizi per studenti femmine
10 Bar m2 28
11 Laboratorio di informatica 3 m2 57
12 Gabinetto di fisica Deposito di attrezzatura per esperienze di fisica
13 Aula di fisica sperimentale Aula per dimostrazioni da parte dell’insegnante
14 Laboratorio di fisica m2 68: aula didattica
15 Aula 23: laboratorio linguistico e
sistemi m2 64
16 Aula 24: aula didattica m2 44: capienza max 22 persone
17 Aula 25: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone
18 Aula 26: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone
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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
19 Aula 27: aula didattica m2 55: capienza max 28 persone
20 Aula 28: aula didattica m2 81
21 Laboratorio di elettronica m2 113
22 Magazzino A: prodotti chimici m2 88,5
23 Laboratorio di chimica fisica m2 94
24 Laboratorio di analisi tecniche m2 94
25 Laboratorio di microbiologia m2 94
26 Laboratorio di chimica analisi III anno m2 96
27 Laboratorio di chimica per il biennio m2 96
28 Laboratorio di chimica organica m2 161
29 Locale a disposizione Futuro laboratorio per preparazioni: m2 30
30 Laboratorio di chimica tintoria m2 62
31 Laboratorio di chimica tintoria m2 400: questi locali verranno adibiti ad altri
laboratori e/o aule 32 Laboratorio di chimica industriale
33 Servizi studenti maschi
34 Spogliatoi
35 Servizi
36 Spogliatoi
37 Spogliatoi
38 Servizi
39 Aula per attività motoria Attrezzeria
40 Attrezzeria
40-bis Locale a disposizione In futuro verrà utilizzato per mostre temporanee
N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
41 Laboratorio di tessitura m2 1000
42 Spazio per il museo m2 362
43 Maglieria m2 40
44 Gabinetto
45 Spogliatoio
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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
46 Spogliatoio
47 Gabinetto
48 Spazio per il museo m2 370
49 Spazio per il museo m2 180
50 Spazio per il museo m2 197
51 Atrio m2 704
52 Atrio
53 Atrio
54 Progettazione tessuti
55 Uffici del laboratorio tecnologico m2 50
56 Laboratorio m2 33
57 Laboratorio tecnologico m2 30
58 Ex Laboratorio tecnologico m2 75: aula didattica
59 Magazzino B Deposito solventi
60 Aula Magna m2 180: spazio aperto al pubblico
Primo piano
N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
101 Aula I: aula didattica m2 75
102 Aula II: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone
103 Aula III: aula didattica m2 47: capienza max 24 persone
104 Aula IV: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone
105 Aula V: aula didattica m2 75
106 Aula VI: aula didattica m2 47: capienza max 24 persone
107 Aula VII: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone
108 Aula VIII: aula didattica m2 38: capienza max 19 persone
109 Aula IX: aula didattica m2 48: capienza max 24 persone
110 Aula X: aula didattica m2 48: capienza max 24 persone
111 Aula XI: aula didattica m2 78
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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
112 Aula XII: aula didattica m2 79
113 Aula XIII: aula didattica m2 55: capienza max 28 persone
114 Aula XIV: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone
115 Aula XV: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone
116 Aula XVI: aula didattica m2 44: capienza max 22 persone
117 Aula XVII: aula didattica m2 60
118 Aula XVIII: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone
119 Servizi studenti femmine
120 Servizi personale
121 Ripostiglio
122 Servizi studenti maschi
Secondo piano
N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
201 Aula XIX: laboratorio di informatica m2 62
202 Aula XX: aula didattica m2 65
Piano interrato
N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
01 Archivio Deposito documentazione cartacea da conservare
02 Archivio
03 Archivio
04 Spazio vuoto Futuro archivio
05 Deposito detersivi Futuro archivio
06 Deposito vetreria e apparecchiature
obsolete Futuro archivio
07 Scantinato a disposizione Spazio giovani per attività extra scolastiche
08 Locale pompe
09 Locale a disposizione Deposito banchi inutilizzati
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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche
010 Ascensore con comandi
011 Magazzino Deposito materiale da smaltire
012 Locale pompe Sotto-centrale di riscaldamento
013 Locale a disposizione Attualmente contiene materiale da smaltire
014 Scantinato a disposizione
Deposito di materiali vari (macchinari vari, banchi,
sedie, arredi in legno, materiali ferrosi)
015 Scantinato a disposizione
016 Scantinato a disposizione
017 Scantinato a disposizione
Per l’attività di educazione fisica la scuola utilizza principalmente il Palazzetto dello Sport esterno alla
scuola, che dista circa cinquecento metri. È di proprietà della Provincia di Vicenza ed è in uso delle scuole
superiori della città.
Distinzione dei locali in base all’attività svolta al loro interno
I locali sono definiti:
uffici, quando ospitano al loro interno postazioni di lavoro dattilografiche e sono prevalentemente
occupati da personale tecnico-amministrativo e sono esclusivamente collocati all’interno della
villetta
aule quando ospitano al loro interno studenti e docenti e sono i luoghi nei quali vengono svolte le
lezioni tradizionali-frontali
sale di lettura/biblioteca
laboratori, ambienti allestititi e attrezzati per le attività d’insegnamento pratico, ospitano docenti,
studenti e assistenti tecnici. I laboratori sono differenziati in base all’insegnamento svolto al loro
interno e sono così classificati:
- laboratorio di chimica
- laboratorio di microbiologia
- laboratorio di fisica
- laboratorio di informatica
- laboratorio di sistemi
- laboratorio di elettronica
- laboratorio tessili
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spazi comuni, non altrove classificabili, sono spazi privi di postazioni di lavoro utilizzati per
l’archivio in senso stretto, per il deposito di materiali e attrezzature, per il transito (corridoi, scale),
per i servizi igienici.
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MANSIONI E COMPITI LAVORATIVI
Direttore dei servizi generali e amministrativi
Il direttore dei servizi generali e amministrativi svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente
rilevanza esterna. Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo - contabili e ne
cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati
conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, dal personale ATA, posto alle sue
dirette dipendenze. Ha autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nella esecuzione degli
atti a carattere amministrativo – contabile, di ragioneria e di economato, che assumono nei casi previsti
rilevanza anche esterna. Firma tutti gli atti di sua competenza.
Assistente amministrativo
L’assistente amministrativo esegue attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e
capacità di esecuzione delle procedure, anche con l’utilizzazione di strumenti di tipo informatico.
Predispone, istruisce e redige gli atti amministrativi - contabili della istituzione scolastica ed educativa,
nell’ambito delle direttive e delle istruzioni ricevute. Ha competenza diretta nella tenuta dell’archivio e del
protocollo.
Assistenti tecnici
Gli assistenti tecnici svolgono attività di supporto alla funzione docente. Sono addetti alla conduzione dei
laboratori, officine e reparti, di cui garantiscono l’efficienza e la funzionalità, in relazione al progetto
annuale di utilizzazione didattica oppure di manutenzione ordinaria. Provvedono sia alla preparazione del
materiale e degli strumenti per le esperienze didattiche e per le esercitazioni di laboratorio, sia al riordino e
alla conservazione del materiale e delle attrezzature tecniche in dotazione ai laboratori a cui sono assegnati.
Hanno autonomia e responsabilità nello svolgimento del lavoro con margini valutativi, nell’ambito delle
direttive e delle istruzioni ricevute.
L’assistente tecnico di chimica Giuseppe FAEDO è addetto anche al controllo delle giacenze del materiale
in magazzino, con responsabilità diretta alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e uscite.
L’assistente tecnico di fisica Gloriana MARCHESINI è anche addetto ai servizi di biblioteca, alla raccolta
informatica dei testi, al controllo delle giacenze e allo stato di conservazione del materiale librario con
responsabilità diretta alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e uscite del materiale.
L’assistente tecnico di tessitura Erica WEGHER è di supporto all’Ufficio Tecnico.
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Collaboratore scolastico
Il collaboratore scolastico esegue, nell’ambito di specifiche istruzioni, e con responsabilità connessa alla
corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono
preparazione professionale non specialistica. È addetto ai servizi generali della scuola, con compiti di
accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico, di pulizia dei locali scolastici e degli
arredi anche con l’ausilio di mezzi meccanici. Ha compiti di centralinista telefonico e altre attività inerenti
alla piccola manutenzione dei beni mobili ed immobili della scuola (es. attrezzatura della palestra),
compreso lo spostamento delle suppellettili, e di supporto all’attività didattica. La sua attività prevede a
volte l’utilizzo del fotocopiatore.
Un collaboratore incaricato si reca a piedi, quotidianamente, all’Ufficio postale per ritirare la posta.
Docente
L’attività lavorativa del docente prevede lo svolgimento di lezioni sia teoriche che pratiche; le prime svolte
all’interno delle aule, le seconde in appositi laboratori dove gli studenti vengono seguiti durante le
sperimentazioni dall’insegnante di teoria e da un insegnante tecnico - pratico. Le esercitazioni proposte sono
quelle riportate in ogni testo scolastico e di uso comune come tecnica di insegnamento del docente.
Responsabile dell’ufficio tecnico
Un insegnante tecnico – pratico è addetto all’ufficio tecnico. Formula il piano acquisti di attrezzature e
materiali, effettua stime valutative dei manufatti alienabili o inventariabili, nonché dei danni provocati ad
attrezzature o strutture per il loro risarcimento, ha rapporti con i tecnici esterni ed enti preposti alla
manutenzione dell’edificio e partecipa alla commissione di collaudo dei beni inventariabili. Ha inoltre
compiti di collaborazione con i responsabili dei laboratori e reparto e consultivi in merito ad acquisti,
sicurezza, qualità e organizzazione logistica degli ambienti e delle attrezzature.
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RIPARTIZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI RISPETTIVI AMBIENTI
Aule
Le aule sono il luogo di incontro tra studenti e insegnanti. Al loro interno, durante l’orario di lezione,
vengono svolte le attività di insegnamento tradizionale (lezioni frontali). Al termine dell’orario di lezione i
collaboratori scolastici effettuano la pulizia degli ambienti e il ricambio dell’aria.
All’interno delle aule non sono presenti attrezzature, fatta eccezione per due aule nelle quali sono presenti
attrezzature audiovisive per l’insegnamento. Le attività di pulizia e sanificazione delle aule, con prodotti
chimici (cfr. – sezione dedicata al rischio chimico/tossicologico dei collaboratori scolastici), vengono svolte
in assenza degli studenti. Durante l’impiego dei prodotti chimici le aule vengono opportunamente aerate. Le
attività di lavaggio dei pavimenti vengono svolte in assenza di persone terze in aggiunta ai collaboratori
scolastici; tali attività vengono svolte a seguito della segnalazione con apposito segnale della presenza di
superfici scivolose.
Laboratori
Laboratorio di chimica del biennio
Il laboratorio, la cui superficie è di 96 m2, viene usato dagli studenti del biennio per 1 ora la settimana.
A verifica della teoria studiata gli allievi eseguono semplici esperienze e arrivano alla fine del biennio ad
avere una sufficiente manualità nella pesata, nell’uso della vetreria più comune e nell’esecuzione di semplici
operazioni di laboratorio quali ad es. filtrazione, preparazione e diluizione di soluzioni e utilizzo di
strumenti come pH-metro e conduttimetro usati per verificare alcune proprietà di una soluzione.
Gli studenti (equiparati ai lavoratori durante le esrcitazioni di laboratorio) sono seguiti dal docente di teoria
e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il riordino del laboratorio vengono
effettuati da un assistente tecnico.
Il locale comunica con il laboratorio di chimica del 3^ anno e contiene n. 4 banconi da laboratorio, attrezzati
con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, armadietti contenenti la vetreria utilizzata
dagli studenti per le esercitazioni; n. 1 cappa aspirante a 6 posti; n. 1 armadio aspirato con i reagenti (cfr. –
vedi sezione dedicata-elenco prodotti-valutazione rischio chimico/tossicologico docenti, assistente tecnico e
studenti) e n. 2 armadi contenenti la vetreria comune.
Laboratorio di chimica del 3^ anno
Il laboratorio, la cui superficie è di 96 m2, viene utilizzato dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante le
esrcitazioni) del 3^ anno, indirizzo chimico, che lo utilizzano per 5 ore la settimana. Si effettuano analisi
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qualitative sia per via secca che per via umida e analisi quantitative ponderali e volumetriche.
Gli studenti sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del
materiale e il riordino del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.
Il locale comunica con il laboratorio del biennio e contiene: n. 4 banconi da laboratorio, attrezzati con
rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, armadietti contenenti la vetreria individuale
utilizzata dagli studenti per le esercitazioni; ogni bancone è dotato di mensola su cui sono disposti i reattivi
per l’analisi qualitativa; 1 bancone da laboratorio a parete, attrezzato con rubinetto di acqua, gas metano e
corrente elettrica, utilizzato quale supporto di piccole apparecchiature (bilancia tecnica, pH-metri, agitatori)
e contenente materiale comune in esubero; n. 3 cappe aspiranti a 2 posti ciascuna; n. 2 armadi aspirati per
contenere acidi e basi (cfr. – vedi sezione dedicata-elenco prodotti-valutazione rischio chimico/tossicologico
docenti, Assistente tecnico e studenti) e n. 2 armadi contenenti i reattivi solidi (cfr. – vedi sezione dedicata-
elenco prodotti-valutazione rischio chimico/tossicologico docenti, Assistente tecnico e studenti); un tavolo
con 5 bilance analitiche e un computer e alcuni banchi per scrivere.
Laboratorio di microbiologia
Il laboratorio, la cui superficie è di 94 m2, viene utilizzato dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante le
esrcitazioni) del triennio, indirizzo biotecnologie sanitarie. Si effettuano esercitazioni di microbiologia,
igiene ed anatomia e patologia.
Allo scopo si utilizzano terreni per la cultura di microrganismi non patogeni e campioni vari.
Gli studenti sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del
materiale e il riordino del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.
Il locale è comunicante con il laboratorio di analisi tecniche e contiene: n. 4 banconi da laboratorio,
attrezzati con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, sopra i quali sono disposti
miccroscopi e agitatori vortex; armadietti contenenti vetreria utilizzata dagli studenti per le esercitazioni; n.1
bancone da laboratorio a parete, con armadietti pensili, attrezzato con rubinetto di acqua, gas metano e
corrente elettrica, utilizzato quale supporto di apparecchiature (incubatore, pH-metro,, microscopio) e come
deposito di vetreria comune a tutte le classi; n. 2 cappe aspiranti a 2 posti ognuna; n. 1 armadio aspirato per
tutti i reagenti
Ci sono inoltre 2 cappe verticali laminari, 1 termostato, un’autoclave, un frigorifero con freezer a cassettoni.
Laboratorio di chimica del 4^ e 5^ anno
I laboratori sono due, collegati da una porta, uno di analisi tecniche e uno di chimica fisica, con superficie di
94 m2 ciascuno. Vengono utilizzati dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante le esercitazioni) del 4^
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anno, indirizzo chimico, per 3 ore la settimana e da quelli del 5^ anno, indirizzo chimico, per 6 ore la
settimana.
Gli studenti effettuano analisi classiche su campioni puri e strumentali su campioni di acqua di scarico,
prodotti alimentari e industriali, elaborando i dati al computer. L’analisi volumetrica e la preparazione del
campione viene effettuata nel laboratorio di analisi tecniche, l’analisi strumentale nel laboratorio di chimica
fisica.
Sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il
riordino del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.
Il laboratorio di analisi tecniche è comunicante con il laboratorio di microbiologia e contiene: n. 4 banconi
da laboratorio, attrezzati con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, armadietti contenenti
la vetreria comune; n. 1 bancone da laboratorio a parete, attrezzato con rubinetto di acqua, gas metano e
corrente elettrica, utilizzato quale supporto di apparecchiature (evaporatore rotante, distillatore in corrente di
vapore, pH - metro) e come deposito di vetreria; n. 2 cappe aspiranti a 2 posti ognuna; n. 1 armadio aspirato
per contenere prodotti chimici non infiammabili; n. 4 armadietti con vetrinetta contenenti i reattivi solidi n.
2 vetrinette contenenti le soluzioni preparate; n. 2 armadietti per vetreria; n. 3 armadi bassi utilizzati come
supporto per la stufa, il bidistillatore e alcune burette automatiche e come deposito materiale da utilizzarsi
nelle esperienze; n. 3 stufe di cui una da utilizzare sottovuoto.
Il laboratorio di chimica fisica contiene le bilance e gli strumenti di analisi. Fra questi, quelli che necessitano
di gas vari sono sistemati su banconi o scrivanie appoggiati alle pareti alle quali sono fissate le prese dei gas:
acetilene, aria, protossido d’azoto, argon e ossigeno lungo la parete a sinistra per il funzionamento di 4
spettrofotometri di assorbimento atomico e la bomba di Mahler; elio, idrogeno, aria per 3 gascromatografi
dotati di rivelatore a ionizzazione di fiamma e 2 HPLC a sinistra. Sui banchi centrali sono sistemati uno
spettrofotometro UV-Vis, un IR, un titolatore automatico e la pressa per le pastiglie di KBr. Quasi tutti gli
strumenti sono gestiti da un computer per la programmazione e/o il calcolo dei risultati. Sono presenti infine
un frigorifero, un termostato per BOD, due armadi per infiammabili e una libreria per i metodi di analisi.
Laboratorio di chimica organica
Viene utilizzato dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante) dell’indirizzo chimico, 2 ore la settimana al
3^ anno, 3 ore al 4^ anno e 2 ore al 5^ anno. Gli studenti effettuano esperienze di analisi qualitativa organica
e sintesi, di microbiologia e chimica delle fermentazioni, che prevede osservazione al microscopio di muffe,
lieviti, microrganismi non patogeni e colorazione di GRAM; preparazione di terreni di coltura; controlli di
sterilità; fermentazione alcolica e analisi microbiologica delle acque. Sono seguiti dal docente di teoria e da
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un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il riordino del laboratorio vengono effettuati
da un assistente tecnico.
Il laboratorio è suddiviso in due locali di diversa misura. Complessivamente misura 161 m2. Il primo, più
grande, contiene n. 4 banconi da laboratorio, attrezzati con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente
elettrica, armadietti contenenti la vetreria utilizzata dagli studenti per le esercitazioni; n. 1 bancone rivestito
in acciaio, per esperienze di microbiologia, attrezzato con rubinetti di acqua, corrente elettrica e gas metano,
armadietti contenenti materiale da utilizzarsi nelle esperienze; n. 7 cappe aspiranti, a 2 posti ognuna, di cui 6
provviste di rubinetti di acqua potabile e gas metano e n. 1 senza servizi per essere utilizzata con prodotti
infiammabili e prodotti concentrati; n. 1 armadio per infiammabili contenente tutti i liquidi infiammabili in
uso nel laboratorio; n. 2 armadi aspirati contenenti i prodotti solidi e liquidi non infiammabili; n. 3 armadi
contenenti vetreria comune; apparecchiature quali fabbricatore di ghiaccio, stufa, evaporatore rotante,
incubatrice, fornetto microonde, pH-metro e bilance tecniche.
Nel secondo locale sono disposti tavoli appoggiati alla parete con strumenti quali microscopi e computer.
Laboratorio di tecnologia tessile
Viene utilizzato dagli studenti dell’indirizzo tessile, 4 ore la settimana al 3^ anno, 4 ore al 4^ anno e 4 ore al
5^ anno. Gli studenti effettuano prove chimico – fisiche su fibre, filati e tessuti.
È costituito da quattro locali.
1. Aula tessitura, provvista di banchi attrezzati con prese di corrente 250 volt per l’alimentazione di
microscopi, torcimetri, apparecchi per la determinazione del punto di fusione e un usometro
Martindale e Cesconi.
2. Sala di condizionatura, con un gruppo per la regolazione automatica della temperatura e
dell’umidità. Su banchi attrezzati con prese di corrente 250 volt per l’alimentazione, sono disposti
apparecchi quali condizionatore, dinamometro per filati e tessuti, usometro Martindale, ICI pilling
box tester, flessometro, torcimetro, microscopio, ingranditore binoculare, bilancia tecnica,
permeabilità aria, fustellatrici, fixotest, computer e stampanti.
3. Ufficio dove, oltre a piccola attrezzatura quale computer, video e stampante, sono presenti una
macchina da cucire elettrica e un computer CAD tessile.
4. Laboratorio di chimica tessile, provvisto di un bancone da laboratorio attrezzato con rubinetti di
acqua potabile e prese di corrente 250 e 380 volt; una cappa aspirante con acidi concentrati e un
armadio con prodotti chimici. È presente piccola attrezzatura quale agitatore magnetico, agitatore –
vibratore, fornelli elettrici, bagni termostatici ed inoltre un apparecchio per prove di resistenza al
fuoco, un apparecchio Xenotest per prove di solidità alla luce, un apparecchio Launder – O – Meter
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per prove di solidità al lavaggio, 2 lavatrici, di cui una da laboratorio Electrolux – Wascator, 2 stufe
termostatiche, una muffola, un dinamometro per tessuti, una stufa di condizionatura, permeabilità
all’acqua e spray test.
Laboratorio di tessitura
Le macchine in dotazione al laboratorio possono essere definite di tre tipologie:
1. Quelle utilizzate dagli studenti durante il percorso formativo. Durante le esercitazioni sono seguiti
dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il riordino
del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.
2. Quelle utilizzate dagli studenti solamente per predisporre la macchina, senza che questa sia posta
successivamente in funzione.
3. Quelle destinate al Museo delle Macchine Tessili. Di queste alcune sono disattivate, altre utilizzate a
scopo dimostrativo da personale altamente specializzato e cosciente dei rischi presenti.
Le attrezzature presenti nel laboratorio e utilizzate dagli studenti della specializzazione tessile sono:
Tipo 1:
- telai a mano: preparazione del telaio e tessitura
- telaio meccanico FAST a pinze: impostazione sul terminale e tessitura
- telaio meccanico SULZER a pinze: impostazione sul terminale e tessitura
- una allicciatura: operazione di rimettaggio dei fili
Tipo 2:
- telaio SULZER a proiettile: solo predisposizione del telaio
- telaio SOMET a pinze: solo predisposizione del telaio
- telaio VAMATEX a pinze: solo predisposizione del telaio
- un orditoio a sezioni posto nel locale a disposizione: solo visione durante il funzionamento.
Laboratorio di informatica per il biennio
È situato al secondo piano ed è costituito da un’aula attrezzata con personal computer ogni 2 allievi, per un
totale di 22 postazioni allievo. È utilizzato 1 ora alla settimana dagli studenti del biennio per esercitazioni
pratiche, seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico - pratico. La manutenzione viene effettuata
da due assistenti tecnici.
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Laboratorio di sistemi
È composto da una postazione insegnante e 30 postazioni allievo, con un personal computer ogni 2 allievi,
permettendo quindi la fruizione anche da classi numerose.
È utilizzato per un totale di 26 ore su 34 ore dell'orario scolastico settimanale, di cui 16 dal corso di
informatica e 10 dal corso di elettronica.
L'indirizzo informatico prevede esperienze di calcolo, matematica, elettronica e telecomunicazioni, mentre
l'indirizzo di elettronica lo utilizza per esercitazioni di sistemi.
Il laboratorio non presenta particolari rischi per gli utenti in quanto si basa sostanzialmente sull'uso di pc e
relative applicazioni.
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RISCHI DOVUTI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE
Assistenti tecnici
Le attività lavorative, svolte prevalentemente all’interno dei laboratori, comportano l’esposizione a rischi
comuni e a rischi caratteristici.
I rischi comuni sono correlati all’uso di attrezzature elettriche, alla movimentazione manuale dei carichi,
all’uso di scale portatili.
I rischi di natura elettrica sono esclusivamente legati alle attività di collegamento e raccordo dei
cavi di alimentazione con le prese di distribuzione, non aggiuntivi rispetto alle esposizioni correlate al
normale uso di attrezzature che, per il loro funzionamento, devono essere collegate all’impianto di
distribuzione.
I rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico sono
prevalentemente legati alle attività di movimentazione e trasporto di materiali funzionali alle attività
svolte nei laboratori e nelle aule. Tali esposizioni in ragione della frequenza degli spostamenti e
dell’attrezzaggio dei laboratori, avendo preso atto del tipo, della frequenza e della durata delle
esposizioni, si possono ragionevolmente ritenere poco rilevanti (cfr. – valutazione specifica, carico di
lavoro fisico). C’è comunque da sottolineare, che le attività sono svolte a seguito della formazione
specifica che comprende, nei suoi contenuti, nozioni per la prevenzione dei rischi da sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori e del tratto lombosacrale del rachide.
I rischi correlati all’uso delle scale portatili si manifestano durante le attività di manutenzione
degli impianti e delle dotazioni tecnologiche della scuola. Anche per queste attività gli assistenti
tecnici sono stati debitamente addestrati per le circostanze di pericolo verosimilmente ricorrenti.
Rischi caratteristici per l’assistente tecnico di chimica
Le attività lavorative, oltre ai rischi comuni in precedenza descritti, comporta la presunta esposizione a
rischi correlati alla manipolazione, alla miscelazione, al deposito e alla conservazione di sostanze chimiche.
Le date circostanze espositive comportano rischi di natura infortunistica (evento lesivo e circostanza
espositiva temporalmente coincidenti) e di natura tossicologica (circostanze espositive temporalmente
diffuse ed effetto biologico differito).
Per quanto riguarda i rischi di natura infortunistica, essendo gli assistenti tecnici esperti nella loro attività,
sono da ritenersi poco probabili.
Anche l’esposizione a rischi di natura tossicologica è poco probabile, rilevato che le sostanze chimiche in
uso sono state scelte, quando ragionevolmente possibile, col criterio della minor pericolosità e vengono
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adottate le opportune cautele oggetto di formazione specifica (classificazione ed etichettatura delle sostanze,
operazioni da effettuarsi sotto cappa aspirata, modalità di diluizione di acidi concentrati e modalità per la
gestione delle emergenze dovute a spandimenti ed esposizioni accidentali). Per limitare le esposizioni
tossicologicamente rilevanti, legate alla preparazione di soluzioni di reagenti chimici cancerogeni, da tempo
si acquistano soluzioni già pronte all’uso evitando l’esposizione (con effetto tossico per esposizione
inalatoria) dovuta alla preparazione (cfr. – vedi sezione dedicata alla valutazione del rischio chimico degli
assistenti tecnici).
Rischi caratteristici per l’assistente tecnico di tessitura
L’attività lavorativa propria dell’assistente tecnico di tessitura, limitatamente alla preparazione di preparati
chimici, è assegnata ad un assistente tecnico di chimica. Oltre ai rischi comuni precedentemente descritti,
può comportare la presunta esposizione a rischi correlati alla manipolazione, alla miscelazione, al deposito e
alla conservazione di sostanze chimiche. Le date circostanze espositive comportano rischi di natura
infortunistica (evento lesivo e circostanza espositiva temporalmente coincidenti) e di natura tossicologica
(circostanze espositive temporalmente diffuse ed effetto biologico differito).
L’esposizione a rischi di natura tossicologica è poco probabile, rilevato che le sostanze chimiche in uso sono
state scelte col criterio della minor pericolosità e vengono adottate le opportune cautele oggetto di
formazione specifica (classificazione ed etichettatura delle sostanze, operazioni da effettuarsi sotto cappa
aspirata, modalità di diluizione di acidi concentrati e modalità per la gestione delle emergenze dovute a
spandimenti ed esposizioni accidentali).
Rischi caratteristici per l’assistente tecnico di informatica/elettronica
Le attività lavorative, oltre ai rischi comuni precedentemente descritti, comporta rischi legati all’uso di
calcolatori. Le attività sono svolte intervallando interventi di manutenzione hardware e assistenza tecnica su
software. Ritenuto che le attività dattilografiche, se reiterate nel tempo, comportano rischi da posture
statiche e prolungate con effetti a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico,
risulta importante definire il corretto bilanciamento tra attività sedentarie e non sedentarie. A tal riguardo si
dovrà adottare il principio di cautela generale che prevede una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro
sedentario.
Collaboratore scolastico
I rischi occupazionali sono correlati all’uso di attrezzature elettriche, alla movimentazione manuale dei
carichi, all’uso di scale portatili, all’uso di prodotti per la pulizia e sanificazione degli ambienti.
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I rischi di natura elettrica sono esclusivamente legati alle attività di collegamento e raccordo dei
cavi di alimentazione con le prese di distribuzione, non aggiuntivi rispetto alle esposizioni correlate al
normale uso di attrezzature che, per il loro funzionamento, devono essere collegate all’impianto di
distribuzione.
I rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico sono
prevalentemente legati alle attività di movimentazione e trasporto di materiali funzionali alle attività
di pulizia e sanificazione delle aule, dei laboratori e degli spazi accessori. Tali esposizioni, avendo
preso atto del tipo, della frequenza e della durata delle esposizioni, si possono ragionevolmente
ritenere poco rilevanti (cfr. – valutazione specifica, carico di lavoro fisico). C’è comunque da
sottolineare, che le attività sono svolte a seguito della formazione specifica che comprende nei suoi
contenuti nozioni per la prevenzione dei rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del
tratto lombosacrale del rachide.
I rischi correlati all’uso delle scale portatili si manifestano durante le attività di pulizia delle
vetrate. Anche per queste attività, i collaboratori scolastici, sono stati debitamente addestrati per le
circostanze di pericolo verosimilmente ricorrenti.
I rischi correlati all’uso dei prodotti per la pulizia e sanificazione degli ambienti sono valutati
nell’apposita sezione.
Assistenti amministrativi
Le attività lavorative, svolte prevalentemente all’interno degli uffici amministrativi, comportano
l’esposizione a rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, del tratto lombosacrale e cervicale
del rachide.
Tutte le postazioni di lavoro assegnate dispongono di un sistema per la videoscrittura e queste sono
mediamente occupate per un tempo medio superiore alle 20 ore settimanali dedicata.
Ritenuto che le attività dattilografiche, se reiterate nel tempo, comportano rischi da posture statiche e
prolungate con effetti a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico, risulta
importante definire il corretto bilanciamento tra attività sedentarie e non sedentarie. A tal riguardo, salvo
diverse indicazioni definite sulla base della contrattazione collettiva nazionale, si dovrà adottare il principio
di cautela generale che prevede una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro sedentario.
Si rileva che i lavoratori addetti alle attività dattilografiche sono stati formati sulle buone pratiche per la
prevenzione degli affetti biologici avversi dovuti alle attività sedentarie e all’affaticamento oculovisivo. Tale
formazione, in tempi ragionevolmente brevi, sarà aggiornata.
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Docenti
Sono state prese in esame le circostanze espositive a rischi da sovraccarico dell’apparato fonatorio per l’uso
professionale della voce. Un numero crescente di insegnanti è sottoposto a sforzo vocale intenso durante la
giornata lavorativa. Lo sforzo vocale è una grandezza fisiologica che si manifesta attraverso cambiamenti
nella produzione della voce determinati da alcuni fattori quali la distanza dall’ascoltatore, il rumore e
l’acustica dell’ambiente, mentre il carico vocale è correlato alla durata dell’uso della voce.
Il carico vocale può determinare affaticamento e talvolta lesioni delle corde vocali; i disturbi della voce
variano dalla lieve alterazione della voce fino alla perdita completa della normale funzione fonatoria intesa
come afonia. Per le predette ragioni risulta importante formare gli insegnanti sulle tecniche di
autoprotezione dell’apparato fonatorio mediante incontri formativi appositamente strutturati (con il ricorso a
logopedisti).
I docenti impegnati anche in attività di laboratorio sono esposti a rischi occupazionali aggiuntivi ripetto agli
altri insegnanti. I rischi caratteristi delle attività di laboratorio li assimilano agli assistenti tecnici.
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CAPITOLO 2
AMBIENTI DI LAVORO
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“VILLETTA”
DESCRIZIONE
Il piano terra è utilizzato per gli uffici della segreteria. Ha un ingresso, cinque uffici (ufficio del D.S.G.A.,
ufficio didattica con 2 persone, ufficio personale con 2 persone, ufficio amministrazione con 2 persone e
ufficio protocollo con 1 persona – lavoratore socialmente utile) e servizi igienici dotati di un bagno con
anticamera.
Ufficio del D.S.G.A Ufficio segreteria personale Ufficio segreteria didattica
Ufficio amministrazione Ufficio protocollo
piano primo, utilizzato per l’ufficio tecnico: ingresso, quattro stanze (occupate dai 4 lavoratori assegnati
all’ufficio tecnico), stamperia, sala riunioni con il server e servizi igienici dotati di un bagno con
anticamera.
Ufficio responsabile U.T. Assistente tecnico U.T. Addetto al magazzino
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Ufficio colonnello Stamperia
piano seminterrato, adibito ad archivio.
RISCHI PER LA SICUREZZA
1. SPAZI DI LAVORO
Le stanze adibite a ufficio sono di dimensioni modeste. In particolare il locale adibito a segreteria didattica,
che prevede il ricevimento del pubblico, non è opportunamente dimensionato in rapporto all’affluenza
prevista per cui durante la ricreazione e nei periodi di particolare affluenza, es. le iscrizioni, le persone
devono attendere in atrio.
Le fotocopiatrici si trovano in ambienti diversi dai locali dove sono presenti le postazioni di lavoro
assegnate ai lavoratori. All’interno dei singoli uffici sono presenti sistemi per la stampa (a laser), corpi
d’illuminazione ausiliaria di emergenza in numero sufficiente.
Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte e garantiscono
spazi comunque sufficienti per la libertà di movimento, permettendo un veloce allontanamento delle persone
verso l’esterno in caso di necessità.
Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare
riguardo alle vie di emergenza.
Le postazioni di lavoro hanno un sistema per la videoscrittura. Per la presenza di più pareti con finestre,
l’orientamento dei monitor del personale amministrativo non sempre è corretto. Dove possibile, è stato
rispettato, laddove non è stato possibile, sono state date indicazioni verbali di agire con gli avvolgibili per
ridurre il riflesso. La fonte d’illuminazione artificiale, costituita da un sistema al neon, è posta sul soffitto;
dalla posizione normalmente assunta dal lavoratore durante le attività dattilografiche non si osservano
interferenze dirette con i corpi illuminanti (non interferenze con i volumi d’offesa e con la zona visiva
critica). Nulla da rilevare a riguardo dell’ergonomia della postazione.
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2. SCAFFALATURE E ARMADI DESTINATI AD ARCHIVIO IN SENSO STRETTO
Negli uffici sono presenti strutture per il deposito di materiale cartaceo e documenti da archiviare, con
altezza dei piani superiore a un metro e mezzo. Le scaffalature in legno sono fissate stabilmente agli
elementi strutturali dell’edificio.
Per la prevenzione dei rischi infortunistici di caduta e degli sforzi fisici eccessivi, è quindi necessario l’uso
della scala (di dimensioni e caratteristiche tali da permettere il facile raggiungimento dei ripiani più alti,
tenuto conto che sono presenti lavoratori di statura minuta).
N.B.: si ricorda che la scala deve essere conforme alla norma UNI EN 131 e che è un obbligo conservare
la documentazione complementare fornita dal costruttore. È inoltre opportuno segnalare la portata
massima per ripiano di tutte le scaffalature, espressa in kg/m2, riportando se possibile il peso
equivalente in raccoglitori completamente pieni.
Per evitare la caduta delle mensole, per eccesso di carico, o cadute di lavoratori, che per raggiungere i piani
più alti delle scaffalature fanno un uso improprio di sedie che poggiano su ruote, è opportuno il rispetto delle
seguenti indicazioni:
è vietato arrampicarsi sulle scaffalature per raggiungere i ripiani più alti;
i materiali più pesanti devono essere stoccati sui ripiani più bassi delle scaffalature;
l’operatore deve segnalare eventuali danneggiamenti causati alle scaffalature o agli armadi, per evitare
la possibilità di improvvisi cedimenti intempestivi con conseguente caduta dei carico.
3. ARREDI E MATERIALI
Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare
riguardo alle vie di emergenza
4. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE DA UFFICIO
Le fotocopiatrici sono poste in appositi locali, facilmente aerabili, il toner è segregato all’interno della
cartuccia e della macchina, per cui il lavoratore non è esposto durante la riproduzione di documenti o la
sostituzione del Toner.
Durante la manipolazione di oggetti appuntiti o con parti taglienti (forbici, tagliacarte, temperini, fogli di
carta, o altri oggetti taglienti/appuntiti) l’assistente amministrativo è esposto al rischio di tagli, punture o
ferite in genere, in particolare alle mani ed agli arti superiori.
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Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione e protezione efficaci per l’eliminazione
dei rischi, l’operatore riceve opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati,
facendo particolare attenzione alle seguenti generalità:
non conservare gli oggetti all’interno delle tasche degli indumenti
ricordare che la carta in molti casi risulta tagliente lungo i bordi.
5. RISCHIO ELETTRICO
L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Le prese multiple e le ciabatte
sono adeguate al carico di utilizzo delle attrezzature a esse afferenti, la cavetteria elettrica collegata è
raggruppata razionalmente per ciascuna postazione di lavoro.
Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate
UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per
contatto indiretto.
In ogni caso è vietato:
fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone
non autorizzate
usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o
isolamenti approssimativi.
Gli interventi di manutenzione, di controllo e di verifica degli impianti elettrici, sono programmati con
cadenza regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto
dal D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche ispettive degli impianti di
terra, degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di
esplosione, l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o
in alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive
6. ATTREZZATURE ELETTRICHE DA UFFICIO E RISCHI D’INCENDIO
Al fine di prevenire principi d’incendio, nelle strette vicinanze delle attrezzature elettromeccaniche da
ufficio (stampanti a laser) non devono essere presenti depositi, anche seppur temporanei, di materiali
infiammabili eccetto carta in forma compatta (è permesso il deposito temporaneo di carta in risma
confezionata).
In funzione del rischio d’incendio, identificabile come BASSO e delle dimensioni complessive degli
ambienti, sono opportunamente dislocati n. 2 estintori a polvere al piano terra e n. 1 estintore a polvere al
piano superiore, da 6 kg 34 A 233 BC.
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RISCHI PER LA SALUTE
7. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA
All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di
finestratura apribili. Non è pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato
anche il divieto per le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli
regolari.
8. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO
Gli uffici non presentano temperature ottimali durante tutto l’anno. In genere sono convenientemente
riscaldati in inverno, anche se non è da escludere l’uso di stufe elettriche, soprattutto a inizio e a fine
stagione.
Nella stagione estiva la temperatura negli uffici raggiunge valori elevati; non essendo disponibile un
impianto di condizionamento, molto spesso si fa uso di ventilatori.
Al fine di garantire la continua efficienza dell’impianto di riscaldamento, l’ente proprietario della scuola
sottopone lo stesso agli interventi di manutenzione e alle verifiche periodiche come indicato dal D.P.R.
412/93.
9. RUMORE
Le attività lavorative e le verifiche effettuate nei locali di lavoro non prevedono l’uso di attrezzature che
possano presupporre il superamento del livello inferiore di azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h
maggiori o uguali a 80 dBA.
10. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali. Le radiazioni ottiche nello spettro del
visibile non sono verosimilmente dissimili dalle medesime emesse dai sistemi d’illuminazione artificiale
degli ambienti domestici/abitativi.
11. RADIAZIONI IONIZZANTI
Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti. L’esposizione
a radiazioni ionizzanti non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in
ragione della mancanza di oggettivi presupposti espositivi.
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12. VIBRAZIONI MECCANICHE
Non sono note esposizioni professionali a vibrazioni meccaniche. L’esposizione a vibrazioni meccaniche
(trasmesse al corpo intero) non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in
ragione della mancanza di oggettivi presupposti espositivi.
13. RISCHI A CARICO DEL SISTEMA OSTEOARTICOLARE E DA SOVRACCARICO
BIOMECCANICO
I lavoratori impiegati negli uffici svolgono attività prevalentemente sedentarie e usano in modo continuato
calcolatori del tipo fisso. La maggior parte delle postazioni di lavoro non mostrano carenze riguardanti
l’ergonomia, ma per evitare patologie del tratto lombosacrale e cervicale del rachide, correlate alle posture
statiche e prolungate, assunte in posture non fisiologiche (senza osservare le opportune cautele riguardanti la
postura e la durata del suo mantenimento), si sono svolti incontri di promozione della salute appositamente
progettati, per i rischi in evidenza, durante i quali sono state comunicate ai lavoratori le buone pratiche
posturali.
14. RISCHI A CARICO DEL SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO E DA SOVRACCARICO
BIOMECCANICO
Le attività dattilografiche possono portare rispettivamente a sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e
del collo (regione cervicale del rachide), sovraccarico biomeccanico dell’arto d’uso prevalente (uso del
sistema di puntamento), tensioni muscolari degli erettori spinali del lato opposto all’arto d’uso prevalente.
Per prevenire questi disturbi, si sono svolti incontri di promozione della salute appositamente progettati, per
i rischi in evidenza, durante i quali sono state comunicate ai lavoratori i sistemi di autodeterminazione delle
tensioni muscolari, delle patologie correlate e prevenibili.
15. ERGONOMIA E DATTILOSCRITTURA
Il personale che opera negli uffici dispone di postazioni fisse al videoterminale organizzate, quando
possibile, nel rispetto dei principi ergonomici, in grado di garantire sufficiente libertà di movimento
all’operatore, il quale ha la possibilità di abbandonare velocemente il luogo di lavoro nei casi di necessità, o
nell’eventualità che si concretizzino particolari situazioni di pericolo.
La posizione dello schermo, infatti, deve renderne possibile l’orientamento e l’inclinazione, deve essere
posto frontalmente all’utilizzatore a una distanza dagli occhi compresa tra 50 e 70 cm, il margine superiore
deve ricadere leggermente più in basso rispetto l’orizzonte ottico dell’utilizzatore. La tastiera deve essere
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separata dal monitor e inclinabile rispetto al piano su cui giace; deve essere posta di fronte al video a una
distanza dal bordo della scrivania compresa tra 10 e 15 cm; deve possedere una superficie opaca, tasti
facilmente leggibili, un bordo sottile e sagomato. Il piano di lavoro deve avere una superficie poco
riflettente; essere di dimensioni tali da permettere una posizione flessibile dello schermo, dei documenti e
del materiale accessorio; tale da permettere di porre la tastiera a una distanza di 15 cm dal bordo; deve avere
una profondità tale da consentire una corretta distanza visiva dallo schermo; essere stabile e di altezza fissa
o regolabile, indicativamente tra 70 e 80 cm; deve possedere uno spazio adatto all’alloggiamento e al
movimento degli arti inferiori e per infilarvi il sedile. Il sedile deve essere girevole, dotato di basamento
stabile o a cinque punti di appoggio, deve possedere la seduta regolabile in altezza con bordo arrotondato, lo
schienale regolabile sia in altezza sia in inclinazione, deve essere realizzato con un rivestimento in tessuto
ignifugo e traspirante. Regolare lo schienale della poltrona nell’intervallo angolare compreso tra 90 e 110°,
regolarlo a una altezza tale da sostenere l’intera zona lombare. Il supporto lombare va regolato all’altezza
del giro vita, la schiena deve rimanervi sempre appoggiata.
Le gambe vanno tenute piegate a 90° regolando l’altezza del piano di seduta, i piedi devono poggiare
comodamente a terra e ove necessario su di un poggiapiedi.
Gli avambracci vanno appoggiati nello spazio che deve rimanere libero tra la tastiera e il bordo del tavolo
(10-15 cm).
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16. VIDEOTERMINALI
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008, è stata effettuata una valutazione relativamente al tempo d’uso del sistema per
la videoscrittura, ottenendo i risultati riportati nella tabella seguente.
Nome COGNOME Ore settimanali di utilizzo
medio del videoterminale Videoterminalista
Maria Cristina PRETO > 20 ore Si
Carla BATTISTIN > 20 ore Si
Patrizia CROSARA > 20 ore Si
Marco Loris MASSIGNANI > 20 ore Si
Luciana RILIEVO > 20 ore Si
Michela Pellichero > 20 ore Si
Laura STORTI > 20 ore Si
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
All'interno dell’edificio è presente la segnaletica con l'indicazione delle vie di fuga, uscite di emergenza e
posizione dei sistemi antincendio.
È presente l'illuminazione di emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire
l'effettiva funzionalità della stessa.
Nei casi di pericolo o necessità (es. incendio, terremoto, ecc.) ogni lavoratore presente nei
locali dell’edificio dovrà abbandonare nel più breve tempo possibile i luoghi di lavoro,
percorrendo le vie di emergenza fino a raggiungere il luogo sicuro (zona di raggruppamento).
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Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente
gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad
intervenire direttamente sulle fiamme (quando ragionevolmente possibile) utilizzando i presidi
antincendio, opportunamente dislocati nell’intera scuola (vedi disegno a lato).
Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore, ecc si dovranno avvisare immediatamente
gli addetti al primo soccorso, che provvederanno a prestare l’assistenza occorrente e, se
necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza sanitaria. La cassetta
di primo soccorso è disponibile e il suo contenuto è periodicamente controllato.
ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a
effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della
popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).
Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima
dell’esposizione, tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.
La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:
VALORI DI RISCHIO
INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
7 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
8 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
13 Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da
sovraccarico biomeccanico 2 3 6
14 Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico
e da sovraccarico biomeccanico 2 3 6
15 Ergonomia e dattiloscrittura 2 1 2
16 Videoterminali 1 1 1
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CONCLUSIONI
Sulla scorta delle informazioni note, determinate esposizioni e rischi occupazionali possono certamente
portare a effetti biologici avversi, ma ciò è insito con le attività esercitate negli uffici (certi rischi sono
ineliminabili). I rischi per la salute non presuppongono particolari effetti biologici avversi in soggetti sani,
tuttavia è opportuno controllare approfonditamente i rischi a carico del sistema osteoarticolare,
muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico.
Rilevanti gli effetti prevenibili con la formazione degli operatori che occupano frequentemente gli ambienti
di lavoro e che fanno uso continuato di calcolatori del tipo fisso o portatile.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
I lavoratori degli uffici hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti obbligati, organi di vigilanza,
controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore e una formazione specifica, coerente con i rischi
occupazionali, di ulteriori 4 ore (attività a basso rischio), come stabilito dall’ACCORDO.
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LABORATORIO TESSILE
DESCRIZIONE
Occupa più locali. Durante le esercitazioni gli studenti sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante
tecnico – pratico. All’interno è ricavata anche un’aula per lezioni teoriche.
Tessitura
Ha in dotazione macchine di tre tipologie:
1. quelle utilizzate direttamente dagli studenti
2. quelle utilizzate dagli studenti solamente per
predisporre la macchina, senza che questa sia
posta successivamente in funzione
3. quelle destinate al Museo delle Macchine Tessili.
Di queste alcune sono disattivate, altre utilizzate
a scopo dimostrativo da personale altamente
specializzato e cosciente dei rischi presenti
Laboratorio di tecnologie tessili
Si eseguono prove di controllo qualità su filati e
tessuti e capi confezionati.
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RISCHI PER LA SICUREZZA
1. SPAZI DI LAVORO
Gli spazi di lavoro, organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte, garantiscono spazi
sufficienti per la libertà di movimento e un veloce allontanamento delle persone verso l’esterno in caso di
necessità.
Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare
riguardo alle vie di emergenza.
2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE
All’interno dei locali sono presenti porte e arredi con vetri non antisfondamento.
Durante le esperienze gli studenti utilizzano:
- strumenti quali forbici e taglierine, con rischio di ferite da taglio
- macchine per il confezionamento di capi di abbigliamento, con rischio di ferite e/o ustioni alle mani
- strumenti per prove fisiche, con rischio di ferite alle mani
- strumenti per prove di solidità, con rischio di ustione
Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi
rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati.
3. RISCHIO ELETTRICO
L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.
Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate
UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per
contatto indiretto.
In ogni caso è vietato:
- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone
non autorizzate
- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o
isolamenti approssimativi.
Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza
regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal
D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli
impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,
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l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in
alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive
4. RISCHI D’INCENDIO
La presenza di carta, filati e tessuti di materiali vari ed arredi, obbliga a considerare il rischio che si propaghi
un incendio all’interno dei locali, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad
esempio da un malfunzionamento od un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.
Sono presenti idranti e più estintori a polvere, da 6 kg 34 A 233 BC, adeguatamente segnalati.
In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere
la zona di raggruppamento.
Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998
RISCHI PER LA SALUTE
5. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni non ionizzanti.
L’esposizione non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in ragione della
mancanza di oggettivi presupposti espositivi.
6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA
Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.
Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per
le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.
7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO
Nel laboratorio di tecnologie tessili, per garantire la precisione delle prove tecnologiche, l’ambiente di
lavoro richiede temperatura costante di 20 °C e umidità del 65 %.
Negli altri ambienti, nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle
prime ore della giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.
8. RUMORE
Solo 2 – 3 volte l’anno, durante esercitazioni con i telai, viene superato il valore di 87 dBA.
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Durante queste esercitazioni l’accensione dei telai è della durata di qualche minuto, per cui docenti e
studenti non sono esposti a valori significativi in termini di durata dell’esposizione al rumore, ma sono
esposti a valori che di per se stessi potrebbero costituire un rischio occupazionale.
9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI XENOTEST – CAMERA PER VALUTAZIONE SOLIDITÀ
Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.
10. RADIAZIONI IONIZZANTI
Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.
15. MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE
L’attività svolta nei laboratori tessili non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche da parte degli studenti, ma
solamente da parte dei docenti, per eseguire prove su tessuti e filati da riprodurre poi nei laboratori di
chimica.
16. PULIZIA DEGLI AMBIENTI
La pulizia dei laboratori è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.
L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono
da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare
irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso
di evacuazione dei localie la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente
l'illuminazione di emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire
l'effettiva funzionalità della stessa.
In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente, devono
abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga fino a raggiungere il
luogo di raccolta.
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Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente
gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad
intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati
dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).
Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.
Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente
gli addetti al primo soccorso che provvederanno, se necessario, a prestare le prime cure e a
richiedere l’intervento dei soccorsi esterni.
ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a
effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della
popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).
Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima
dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.
La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:
VALORI DI RISCHIO
INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
1 Spazi di lavoro 1 2 2
2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2
3 Attrezzature elettriche 1 2 2
4 Rischi d’incendio 1 3 3
5 Campi elettromagnetici 1 1 1
6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
8 Rumore 1 1 1
9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1
10 Radiazioni ionizzanti 1 2 2
15 Manipolazione di sostanze chimiche 1 1 1
16 Pulizia degli ambienti 1 2 2
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CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La
formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti
conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.
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LABORATORI DI CHIMICA
DESCRIZIONE
All’interno dei laboratori oltre ai banconi attrezzati, si trovano:
- cappe di aspirazione dove effettuare le operazioni che comportano sviluppo di prodotti nocivi;
- armadi dove viene riposta la vetreria comune e dove vengono riposti piccoli strumenti;
- uno o più armadi aspirati o resistenti al fuoco per prodotti chimici e preparati utilizzati durante le
esercitazione e per prodotti infiammabili, nelle cui ante sono affissi cartelli di avvertimento (corrosivi,
infiammabili, etc.), che informano sulla pericolosità delle sostanze in essi contenute. I ripiani sono dotati
di vasca anti-sversamento.
L’accesso a detti armadi è riservato ai docenti e all’assistente tecnico assegnati al laboratorio ed è vietato
agli studenti.
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti con materiale ad alta resistenza, inattaccabile da acidi,
facilmente lavabile, ispezionabili in ogni loro parte. I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati anti-
debordamento e costituiti di materiale idoneo alle esperienze che vengono eseguite.
Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono dotati di camice in cotone, guanti, occhiali e la scelta dei
DPI è effettuata tenendo conto della natura delle sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni
effettuate.
Laboratorio di chimica del biennio
Il laboratorio, comunicante con il laboratorio di
chimica del 3^ anno, è utilizzato dagli studenti del I e
II anno per 1 ora l settimana.
Si effettuano esercitazioni programmate dai docenti
all’inizio dell’anno scolastico e riportate in una
dispensa consegnata agli studenti (allegato al presente
documento).
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Laboratorio di chimica del 3^ anno
Il laboratorio è utilizzato dagli studenti del 3^ anno per
un massimo di 5 ore la settimana.
Si effettuano analisi qualitative, sia per via secca che
per via umida, e analisi quantitative, sia ponderali che
volumetriche, le cui modalità di esecuzione sono
scritte e consegnate agli studenti
Laboratorio di analisi tecniche e laboratorio di chimica fisica per studenti del 4^ e 5^ anno
Laboratorio di chimica organica
È utilizzato dagli studenti del 3^ anno per 2 ore la
settimana e dagli studenti del 4^ anno per 3 ore la
settimana, che vi eseguono esperienze di analisi
qualitativa organica, sintesi e purificazione.
È utilizzato anche dagli studenti dell’indirizzo tessile
per eseguire prove su filati e tessuti.
Il laboratorio comunica con un secondo locale, di
dimensioni ridotte, dove sono disposti tavoli
appoggiati alla parete con strumenti quali microscopi e
computer.
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RISCHI PER LA SICUREZZA
1. SPAZI DI LAVORO
Agli studenti è assegnata una postazione di lavoro in un bancone, attrezzata con armadietto nel quale è
riposta la vetreria necessaria per l’esecuzione delle esercitazioni.
Durante l’attività gli studenti possono muoversi e, a seconda delle necessità, spostarsi in prossimità delle
cappe di aspirazione o delle bilance.
Gli spazi di lavoro sono generalmente adatti alle relative destinazioni d’uso e garantiscono libertà di
movimento agli studenti, se questi sono in numero inferiore a 25 unità. Con numeri superiori non si esclude
che durante l’attività ci sia il rischio di urto accidentale fra studenti o contro i cassetti lasciati
inavvertitamente aperti.
2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE
Le sostanze chimiche sono conservate in recipienti muniti di buona chiusura ed etichettati secondo la
normativa. Sono riposti negli appositi armadi, separati per compatibilità. Durante le esercitazioni, nei
banconi è riposta la minima quantità necessaria.
Per le esperienze gli studenti utilizzano:
- bunsen, con “fiamma protetta” quando sono accesi, piastre riscaldanti, munite di spia di “acceso”
funzionante e visibile, e bagnomaria, utilizzati quando è richiesto il riscaldamento delle soluzioni, con
possibilità di ustioni, investimento di vapori e proiezioni di schizzi bollenti
- stufe, anche a vuoto, e forni a muffole per essiccare reagenti o calcinare prodotti, con possibilità di
ustioni. Per l’inserimento e il prelievo del campione si utilizzano guanti anticalore
- bilance per le operazioni di pesata, durante le quali si può avere spandimento di sostanze chimiche con
conseguente inalazione, contatto cutaneo e contaminazione degli appositi spazi di pesata
- vetreria che, nel caso di rottura accidentale, può causare ferite da taglio, in particolare alle mani.
Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi
rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati, facendo
particolare attenzione alle seguenti generalità:
- non conservare provette e/o capillari all’interno delle tasche del camice
- ricordare di controllare l’integrità della vetreria prima dell’uso
- nelle soluzioni da portare a ebollizione inserire una bacchetta o palline di vetro per evitare la formazione
di grosse bolle e dunque prevenire schizzi
- non posizionarsi con il volto sopra le soluzioni in ebollizione anche se si usano occhiali di sicurezza
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- non rivolgere le provette verso altri durante il mescolamento di soluzioni o il riscaldamento
- utilizzo di propipetta per il prelievo di liquidi
- divieto di toccare con le mani le sostanze chimiche e utilizzo dei guanti se necessario
- chiusura dei contenitori immediatamente dopo le operazioni di pesata.
In tutti i laboratori sono presenti contenitori, facilmente identificabili e di materiale adeguato, per la raccolta
di materiali di scarto quali vetreria rotta o scheggiata e sostanze chimiche, liquide e solide, residue di
esperienze di laboratorio. Nel caso di materiali di scarto contenenti o costituiti da sostanze pericolose, si
provvederà allo smaltimento con ditte specializzate.
Sono inoltre presenti strumentazioni quali:
Laboratorio del biennio e del 3^ anno
pH-metri, conduttimetri
Centrifughe sono provviste di sistemi di blocco dell’apertura del coperchio durante
l’esercizio, per cui, se utilizzate correttamente, sono sicure, tuttavia si possono
avere schizzi, rotture accidentali delle provette, cedimenti dei porta-campioni
o versamenti dei centrifugati.
Laboratorio di chimica fisica
Assorbimento atomico per evitare rischi:
- l’accensione dell’atomizzatore a fiamma è limitata al personale e agli
studenti adeguatamente formati
- la produzione di sostanze inquinanti quali CO, CO2, NOx (quando si
utilizza l’aria), gas incombusti e soluzioni nebulizzate richiede
l’aspirazione dei gas prodotti durante la combustione
- l’erogazione dei gas (acetilene e protossido di azoto) è limitata al solo
periodo di utilizzo dello strumento.
L’utilizzo dello strumento richiede la sequenza corretta delle seguenti
operazioni:
- accendere la cappa di aspirazione prima di attivare il bruciatore
- seguire le istruzioni specifiche per la scelta dei gas necessari alle analisi e
per la sequenza di apertura delle valvole
- all’atto dello spegnimento del bruciatore, svuotare dapprima il percorso
dei gas dall’acetilene, poi dagli (eventuali) altri gas e, solo per ultimo,
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dall’aria
- spegnere la cappa di aspirazione
FT-IR ci può essere contatto con finestre KRS-5 (una miscela di bromuri e ioduri di
tallio) nel caso di analisi in riflettenza.
Gascromatografo Si possono verificare delle esplosioni in seguito a perdita di gas da tubature
difettose o usurate, errata regolazione del flusso gas di alimentazione del FID,
ustioni se si procede prima del raffreddamento delle colonne e del detector
L’erogazione dell’idrogeno è limitata al solo periodo di utilizzo dello
strumento.
UV-Visibile ci può essere contatto con lampade calde ed esposizione alle sorgenti
UV/Visibile in caso di apertura dello strumento acceso.
Termostato e frigoriferi non hanno caratteristiche antideflagranti, per cui è vietato l’inserimento di
sostanze infiammabili.
Laboratorio di chimica organica
Durante le esercitazioni si possono usare strumenti per la determinazione del punto di fusione e dell’indice
di rifrazione, che non comportano particolari rischi
3. RISCHIO ELETTRICO
L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.
Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate
UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per
contatto indiretto.
In ogni caso è vietato:
- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone
non autorizzato
- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o
isolamenti approssimativi.
Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza
regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal
D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli
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impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,
l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in
alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive
Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all’impianto elettrico in maniera corretta così
da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l’impianto di messa a terra;
c) l’adeguato grado di protezione IP.
Non devono essere lasciati cavi elettrici “volanti”
4. RISCHI D’INCENDIO
L’utilizzo di piccole quantità di prodotti infiammabili custoditi in armadi, di apparecchiature elettriche e
bunsen, comporta il rischio d’incendio e/o esplosione qualora si verifichino situazioni indesiderate come il
funzionamento anomalo di attrezzature, fughe di gas, formazione accidentale di sorgenti d’innesco causate
dalla produzione di scintille, fiamme libere, quando in laboratorio si sta svolgendo attività didattica.
I bunsen, collegati ai rubinetti del gas, sono tutti dotati di termocoppia che impedisce fuoriuscite di gas in
caso di spegnimento. Non sono presenti nel laboratorio rubinetti del gas dai quali si possono avere fughe
accidentali.
Al fine di evitare i danni derivabili da accidentali fughe di gas, è prevista in ogni caso l’esecuzione delle
seguenti operazioni:
- controllo periodico dei bunsen, della termocoppia e del tubo di collegamento al rubinetto del gas
- sostituzione dei tubi prima di arrivare alla scadenza riportata
- controllo che tutti i rubinetti siano sempre collegati o bloccati.
In assenza di attività didattica:
- tutti i prodotti devono essere riposti negli appositi armadi
- la valvola di intercettazione del gas metano deve essere chiusa dall’assistente tecnico incaricato.
In funzione del rischio d’incendio, identificabile come MEDIO e delle dimensioni complessive
dell’ambiente, in prossimità della porta d’ingresso di ciascun laboratorio è collocato un estintore a polvere,
da 6 kg 34 A 233 BC, adeguatamente segnalato.
In caso di emergenza, dai laboratori dove operano docenti, studenti e personale ATA, si può accedere
facilmente, attraverso una porta tagliafuoco munita di maniglione antipanico, al corridoio di fuga e da
questo, attraverso il cortile interno, raggiungere la zona di raggruppamento.
Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.’98
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RISCHI PER LA SALUTE
5. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Nei laboratori non sono presenti apparecchi che emettono campi elettromagnetici tali da determinare effetti
sul comfort e sulla salute.
6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA
Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.
Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per
le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.
7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO
Il riscaldamento avviene con aerotermi da cui esce aria non sufficientemente calda. Nella stagione invernale
possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto all’inizio della settimana e nelle prime ore della
giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.
8. CARATTERISTICHE ACUSTICHE DEGLI AMBIENTI
L’attività didattica nei laboratori di chimica non comporta il superamento del livello inferiore di azione
fissato a norma di legge a valori LEX,8h maggiori o uguali a 80 dBA. Non è pertanto richiesto l’uso di
otoprotettori.
Tuttavia i laboratori, di grande superficie e altezza, hanno una cattiva acustica che compromette la
comunicazione al loro interno, con conseguenti sforzi vocali da parte del docente che, senza rendersene
conto, aumenta l’intensità della voce.
9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali. Le radiazioni ottiche nello spettro del
visibile non sono verosimilmente dissimili dalle medesime emesse dai sistemi d’illuminazione artificiale
degli ambienti domestici/abitativi.
10. RADIAZIONI IONIZZANTI
Nel laboratorio di chimica fisica si usano strumenti con sorgenti UV, opportunamente schermate.
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Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti. L’esposizione
a radiazioni ionizzanti non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in
ragione della mancanza di oggettivi presupposti espositivi.
MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE
Durante le esercitazioni si utilizzano prodotti chimici scelti tra quelli presenti negli armadi del laboratorio, la
cui pericolosità dipende dal tipo di laboratorio e dalle esperienze che vi si svolgono.
Le schede di sicurezza sono a disposizione sul desktop del computer, facilmente consultabili dall’assistente
tecnico e dai docenti.
I reattivi necessari per le esercitazioni sono predisposti dall’assistente tecnico ed etichettati in modo
conforme alle norme vigenti. Entro il 2015 le etichette saranno tutte adeguate alla nuova normativa
(REGOLAMENTO CE n. 1272/2008).
Laboratorio del biennio
Le quantità di prodotti chimici utilizzate durante le esercitazioni sono piccole e la loro pericolosità è
limitata.
Le ridotte quantità e la bassa frequenza di utilizzo, rendono questo rischio poco significativo per studenti e
docenti del laboratorio.
Laboratorio del 3^ anno
Durante le esercitazioni di analisi qualitativa sono analizzati campioni contenenti prodotti chimici scelti tra
quelli presenti negli armadi del laboratorio (vedi allegato). I campioni, predisposti dall’I.T.P. e assegnati
periodicamente ad ogni studente, contengono 4 – 5 sali e pesano complessivamente pochi grammi.
Anche durante l’analisi quantitativa si utilizzano campioni puri o commerciali, preparati dall’I.T.P. e
assegnati in quantità inferiori al grammo agli studenti.
Secondo i metodi di analisi riportati nei testi, in alcune esperienze sono richieste piccole quantità di agenti
cancerogeni, in altre gli stessi possono essere il prodotto della reazione. In questi casi si adottano tutte le
misure necessarie ad evitare l’esposizione.
Laboratorio del 4^ e 5^ anno
Gli studenti del 4^ anno, durante le esercitazioni, utilizzano campioni puri o commerciali, preparati
dall’I.T.P. e assegnati in quantità inferiori al grammo.
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Gli studenti del 5^ anno effettuano analisi su campioni di acqua di scarico, prodotti alimentari e industriali,
secondo le metodologie ufficiali ed elaborando i dati al computer. Per queste analisi vengono utilizzati, oltre
a pH-metri, conduttimetri, ecc, anche strumenti quali UV-Visibile, FT-IR, assorbimento atomico sia a
fiamma che a fornetto di grafite, gascromatografo con rivelatore a ionizzazione di fiamma.
Laboratorio di chimica organica
Gli studenti del 3^ anno, durante le esercitazioni di analisi qualitativa, analizzano prodotti chimici scelti
dall’I.T.P. tra quelli presenti negli armadi del laboratorio, secondo le metodologie riportate nei libri di testo.
Gli studenti del 4^ anno eseguono sintesi di composti organici, scelte fra quelle che comportano minor
rischio sia per quanto riguarda la scelta dei reattivi che per quanto riguarda le modalità di esecuzione
purificazione dei prodotti ottenuti, che possono richiedere filtrazioni sotto vuoto o montaggio di
apparecchiature per la distillazione.
Al fine di ridurre al minimo il rischio derivante dall’utilizzo di prodotti chimici, è prevista l’esecuzione delle
seguenti operazioni:
- utilizzo di agenti nocivi solo in casi strettamente necessari
- sostituzione, per quanto possibile, delle esercitazioni più pericolose con altre aventi lo stesso contenuto
didattico ma meno rischiose
- formazione ed informazione sulle sostanze chimiche utilizzate
- predisposizione scritta delle procedure impartite
- utilizzo di cappe di aspirazione e protezioni personali quando necessario.
È compito dell’insegnante informare e formare tutti gli studenti sul rispetto delle misure di prevenzione e
protezione previste e sul rischio chimico.
11. PULIZIA DEGLI AMBIENTI
La pulizia delle attrezzature usate durante le esperienze nel laboratorio di chimica e la rimozione dei
materiali lasciati sui banconi dopo le lezioni è compito giornaliero dell’assistente tecnico di laboratorio.
La pulizia del laboratorio di chimica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici. Durante questa
attività non sono da escludersi danni dovuti al contatto accidentale con le sostanze usate durante le
esercitazioni. Questo rischio è verosimilmeente escluso in ragione dei compiti dell’assistente tecnico
(pulizia delle superfici oggetto di sversamenti accidentali) e dell’uso previsto di guanti.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
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Al fine di raggiungere la massima sicurezza possibile sono previste le seguenti misure
- Personali, gli studenti, i docenti e gli assistenti tecnici addetti al laboratorio sono obbligati ad usare
camice, guanti ed occhiali di sicurezza schermati lateralmente. Per ogni esperienza di laboratorio viene
evidenziato quali protezioni personali adottare. L’acquisto delle protezioni personali viene effettuato
dalla scuola. I guanti, sono sempre a disposizione, mentre gli occhiali sono consegnati agli studenti del
primo anno, all’inizio dell’anno scolastico, con firma per ricevuta. Sarà loro cura averli sempre a
disposizione. È compito dei docenti il controllo relativo all’uso delle protezioni personali.
- Collettive, tutte le attività che comportano sviluppo di prodotti nocivi sono effettuate sotto cappe di
aspirazione, la cui efficienza viene regolarmente controllata.
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
I laboratori sono provvisti di uscite tagliafuoco munite di maniglioni antipanico, dalle quali si accede
direttamente al corridoio, ad eccezione del laboratorio del biennio che ha una delle due porte che comunica
con il laboratorio di chimica del 3^ anno. Al loro interno sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi
da seguire in caso di evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È
presente l'illuminazione di emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire
l'effettiva funzionalità della stessa.
In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, il personale che sta operando all’interno dei laboratori
deve interrompere immediatamente i lavori e spegnere eventuali bunsen accesi. Gli assistenti tecnici o, in
caso di loro assenza gli ITP, devono riporre i prodotti chimici in uso negli appositi armadi e mettere in
condizioni di sicurezza le attrezzature.
Gli studenti, accompagnati dal docente, devono abbandonare il laboratorio nel più breve
tempo possibile, percorrendo le vie di fuga fino a raggiungere il luogo di raccolta.
Nel caso di fuoriuscita di liquido corrosivo, tossico o infiammabile, che può avvenire per rottura del
contenitore e interessare quantità massime di pochi litri, l’insegnante farà uscire ordinatamente gli studenti
dal laboratorio e l’assistente tecnico addetto al laboratorio, dopo aver chiamato in aiuto un altro operatore e
indossato i dispositivi di protezione individuale, dovrà assorbire la perdita utilizzando l’apposito materiale
assorbente (sabbia o segatura o altro previsto nelle schede di sicurezza). Gli spandimenti di liquidi
infiammabili richiedono l’immediato spegnimento di fiamme libere e/o fonti di calore.
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Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente
gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad
intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati
dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).
Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.
Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente
gli addetti al primo soccorso, che provvederanno a prestare l’assistenza occorrente e, se
necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza sanitaria.
ANALISI DEI RISCHI
Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a
effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della
popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).
Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima
dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.
La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:
VALORI DI RISCHIO
INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
1 Spazi di lavoro 1 2 2
2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 2 2 4
3 Attrezzature elettriche 1 2 2
4 Rischi d’incendio 1 3 3
5 Campi elettromagnetici 1 2 2
6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
8 Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1
9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1
10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1
11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti biennio 1 2 2
11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti 3^ anno 1 2 2
11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti 4^ anno 1 2 2
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11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti 5^ anno 1 2 2
11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti organica 1 2 2
11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti tessili 1 2 2
11 Manipolazione di sostanze chimiche-docenti 1 2 2
11 Manipolazione di sostanze chimiche-assistenti tecnici 2 2 4
12 Pulizia degli ambienti 1 2 2
CONCLUSIONI
La maggior parte dei fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da
considerarsi cautele aggiuntive / miglioramenti applicabili. I fattori di rischio evidenziati che comportano un
rischio superiore al BASSO sono oggetto di modalità operative utili a ridurre i rischi a valori accettabili (cfr.
– rischi per gli assistenti tecnici di chimica)
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La
formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti
conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.
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LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA
DESCRIZIONE
All’interno del laboratorio, oltre ai banconi attrezzati, si trovano:
- cappe di aspirazione dove effettuare le operazioni che comportano sviluppo di prodotti nocivi e cappe
laminari
- armadi dove viene riposta la vetreria comune e dove vengono riposti piccoli strumenti;
- un armadio aspirato per prodotti e preparati utilizzati durante le esercitazione
L’accesso a detti armadi è riservato ai docenti e all’assistente tecnico assegnati al laboratorio ed è vietato
agli studenti.
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti con materiale ad alta resistenza, inattaccabile da acidi,
facilmente lavabile, ispezionabili in ogni loro parte. I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati anti-
debordamento e costituiti di materiale idoneo alle esperienze che vengono eseguite.
Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono dotati di camice in cotone, guanti, occhiali e la scelta dei
DPI è effettuata tenendo conto della natura delle sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni
effettuate.
Laboratorio di microbiologia
RISCHI PER LA SICUREZZA
1. SPAZI DI LAVORO
Agli studenti è assegnata una postazione di lavoro in un bancone, attrezzata con armadietto nel quale è
riposto il materiale necessario per l’esecuzione delle esercitazioni.
Durante l’attività gli studenti possono muoversi e, a seconda delle necessità, spostarsi in prossimità delle
cappe di aspirazione e a flusso laminare.
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Gli spazi di lavoro sono generalmente adatti alle relative destinazioni d’uso e garantiscono libertà di
movimento agli studenti, se questi sono in numero inferiore a 25 unità. Con numeri superiori non si esclude
che durante l’attività ci sia il rischio di urto accidentale fra studenti o contro i cassetti lasciati
inavvertitamente aperti.
2. Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature
Le sostanze necessarie alle esercitazioni sono riposte in un apposito armadio, nei banconi è riposta la
minima quantità necessaria.
Per le esperienze gli studenti utilizzano:
- bunsen, con “fiamma protetta” quando sono accesi, piastre riscaldanti, munite di spia di “acceso”
funzionante e visibile, e bagnomaria, utilizzati quando è richiesto il riscaldamento delle soluzioni, con
possibilità di ustioni, investimento di vapori e proiezioni di schizzi bollenti
- bilance per le operazioni di pesata, durante le quali si può avere spandimento di sostanze chimiche con
conseguente inalazione, contatto cutaneo e contaminazione degli appositi spazi di pesata
- vetreria che, nel caso di rottura accidentale, può causare ferite da taglio, in particolare alle mani
- autoclave, con rischio da scoppio e rischio ustioni, per cui è necessario l’uso dei guanti di protezione
contro il calore durante lo scarico e l’utilizzo è limitato a personale adeguatamente formato
Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi
rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati, facendo
particolare attenzione alle seguenti generalità:
- non conservare provette all’interno delle tasche del camice
- ricordare di controllare l’integrità della vetreria prima dell’uso
- non rivolgere le provette verso altri durante il mescolamento di soluzioni o il riscaldamento
- utilizzo di propipetta per il prelievo di liquidi
- divieto di toccare con le mani le sostanze chimiche e biologiche ed utilizzo dei guanti se necessario
- chiusura dei contenitori immediatamente dopo le operazioni di pesata.
In tutti i laboratori sono presenti contenitori, facilmente identificabili e di materiale adeguato, per la raccolta
di materiali di scarto quali vetreria rotta o scheggiata e sostanze chimiche e biologiche (sterilizzate prima
dello smaltimento), liquide e solide, residue di esperienze di laboratorio. Nel caso di materiali di scarto
contenenti o costituiti da sostanze pericolose, si provvederà allo smaltimento con ditte specializzate.
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3. RISCHIO ELETTRICO
L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.
Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate
UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per
contatto indiretto.
In ogni caso è vietato:
- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone
non autorizzato
- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o
isolamenti approssimativi.
Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza
regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal
D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli
impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,
l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in
alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive
Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all'impianto elettrico in maniera corretta così
da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l'impianto di messa a terra; c)
l'adeguato grado di protezione IP.
Non devono essere lasciati cavi elettrici "volanti"
4. RISCHI D’INCENDIO
Il rischio d’incendio deriva dall’uso di apparecchiature elettriche, ed è classificato come rischio MEDIO.
In prossimità della porta d’ingresso del laboratorio è collocato un estintore a polvere, da 6 kg 34 A 233 BC,
adeguatamente segnalato.
In caso di emergenza, dal laboratorio si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo,
raggiungere la zona di raggruppamento.
Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.’98
RISCHI PER LA SALUTE
5. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Non sono note esposizioni professionali a campi elettromagnetici.
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6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA
Nel laboratorio è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.
Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per
le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.
7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO
Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della
giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.
8. CARATTERISTICHE ACUSTICHE DEGLI AMBIENTI
L’attività didattica nel laboratorio di microbiologia non comporta il superamento del livello inferiore di
azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h maggiori o uguali a 80 dBA. Non è pertanto richiesto l’uso di
otoprotettori.
Tuttavia il laboratorio, di grande altezza, hanno una cattiva acustica che compromette la comunicazione al
suo interno, con conseguenti sforzi vocali da parte del docente che, senza rendersene conto, aumenta
l’intensità della voce.
9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.
10. RADIAZIONI IONIZZANTI
Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti.
11. MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE
Durante le esercitazioni si utilizzano prodotti chimici scelti tra quelli presenti negli armadi del laboratorio, la
cui pericolosità dipende dal tipo di laboratorio e dalle esperienze che vi si svolgono.
Le schede di sicurezza sono a disposizione sul desktop del computer, facilmente consultabili dall’assistente
tecnico e dai docenti.
I reattivi necessari per le esercitazioni sono predisposti dall’assistente tecnico ed etichettati in modo
conforme alle norme vigenti. Entro il 2015 le etichette saranno tutte adeguate alla nuova normativa
(REGOLAMENTO CE n. 1272/2008).
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12. RISCHIO BIOLOGICO
Durante le esercitazioni si utilizzano colture batteriche a basso rischio biologico. Alla fine di ogni
esercitazione viene tutto sterilizzato in autoclave.
13. PULIZIA DEGLI AMBIENTI
La pulizia del laboratorio è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.
L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono
da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare
irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite. Questo rischio è verosimilmeente
escluso in ragione dei compiti dell’assistente tecnico (pulizia delle superfici oggetto di sversamenti
accidentali) e dell’uso previsto di guanti.
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di
evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di
emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della
stessa.
In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,
devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga
fino a raggiungere il luogo di raccolta.
Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente
gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad
intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati
dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).
Nelle vicinanze del laboratorio è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.
Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente
gli addetti al primo soccorso, che provvederanno a prestare l’assistenza occorrente e, se
necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza sanitaria.
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ANALISI DEI RISCHI
Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a
effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della
popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).
Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima
dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.
La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:
VALORI DI RISCHIO
INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
1 Spazi di lavoro 1 2 2
2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2
3 Attrezzature elettriche 1 2 2
4 Rischio d’incendio 1 3 3
5 Campi elettromagnetici 1 1 1
6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
8 Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1
9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1
10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1
11 Manipolazione di sostanze chimiche 1 2 2
13 Rischio biologico 1 2 2
13 Pulizia degli ambienti 1 2 2
CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente.
Il riesame del presente documento, salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
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FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La
formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti
conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.
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LABORATORI DI INFORMATICA
DESCRIZIONE
All’interno dei laboratori si trovano banchi attrezzati con PC, monitor, tastiera e mouse. Gli studenti a volte
utilizzano la postazione a coppie.
Laboratorio di informatica del biennio
Il laboratorio, situato al secondo piano, è utilizzato al massimo 2 ore alla settimana dagli studenti del
biennio per esercitazioni pratiche
Laboratorio di informatica tre
È utilizzato dagli studenti dell’indirizzo informatica per un massimo di 7 ore la settimana.
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Laboratorio di sistemi
È composto da una postazione insegnante e 30 postazioni allievo, con un PC ogni 2 allievi,
permettendo quindi la fruizione anche da classi numerose.
È utilizzato dagli studenti dell’indirizzo informatica ed elettronica per un massimo di 6 ore la
settimana.
RISCHI PER LA SICUREZZA
1. SPAZI DI LAVORO
Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte e garantiscono
spazi comunque sufficienti per la libertà di movimento, permettendo un veloce allontanamento delle persone
verso l’esterno in caso di necessità.
Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio, con particolare riguardo alle
vie di emergenza.
2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE
Le postazioni di lavoro hanno un sistema per la videoscrittura. Per la presenza di più pareti con finestre,
l’orientamento dei monitor non sempre è corretto. Dove possibile, è stato rispettato, laddove non è stato
possibile, si agisce con gli avvolgibili per ridurre il riflesso. La fonte d’illuminazione artificiale, costituita da
sistemi al neon posta sul soffitto; dalla posizione normalmente assunta dal lavoratore durante le attività
dattilografiche non si osservano interferenze dirette con i corpi illuminanti (non interferenze con i volumi
d’offesa e con la zona visiva critica).
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RISCHIO ELETTRICO
L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.
Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate
UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per
contatto indiretto.
In ogni caso è vietato:
- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone
non autorizzato
- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o
isolamenti approssimativi.
Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza
regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal
D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli
impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,
l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in
alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive
Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all'impianto elettrico in maniera corretta così
da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l'impianto di messa a terra; c)
l'adeguato grado di protezione IP.
Non devono essere lasciati cavi elettrici "volanti"
3. RISCHI D’INCENDIO
Il rischio d’incendio, che può essere dovuto all’uso di apparecchiature elettriche, è classificato come rischio
MEDIO.
In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere
la zona di raggruppamento.
Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998.
RISCHI PER LA SALUTE
4. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Nei laboratori sono presenti apparecchiature che generano campi elettromagnetici conformi alle direttive del
CENELEC.
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5. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA
Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.
Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per
le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.
6. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO
Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della
giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.
7. RUMORE
Le attività lavorative e le verifiche effettuate nei locali di lavoro non prevedono l’uso di attrezzature che
possano presupporre il superamento del livello inferiore di azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h
maggiori o uguali a 80 dBA. Tuttavia nel laboratorio d’informatica n. 3 è presente un server il cui
funzionamento comporta un incremento apprezzabile del rumore ambientale, tale da determinare un
aggravio fonatorio all’insegnante. Tale condizioni si presenta quando il server è acceso (alcune ore una volta
al mese)
8. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Non sono note esposizioni a radiazioni ottiche artificiali.
9. RADIAZIONI IONIZZANTI
Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti.
10. ERGONOMIA E DATTILOSCRITTURA
Le postazioni di lavoro sono organizzate, quando possibile, nel rispetto dei principi ergonomici, in grado di
garantire sufficiente libertà di movimento all’operatore, il quale ha la possibilità di abbandonare
velocemente il luogo di lavoro nei casi di necessità, o nell’eventualità che si concretizzino particolari
situazioni di pericolo.
Le sedie non hanno le caratteristiche previste per le postazioni al videoterminale.
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17. VIDEOTERMINALI
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008, nessuna persona abitualmente occupata nei definiti ambienti (docente e
studente) può essere definito videoterminalista.
18. SOSTANZE CHIMICHE
L’attività svolta nei laboratori di informatica non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche.
19. PULIZIA DEGLI AMBIENTI
La pulizia dei laboratori di informatica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.
L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono
da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare
irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di
evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di
emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della
stessa.
In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,
devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga
fino a raggiungere il luogo di raccolta.
Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente
gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad
intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati
dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).
Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.
Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente
gli addetti al primo soccorso che provvederanno a prestare le prime cure e, se necessario, a
richiedere l’intervento dei soccorsi esterni.
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ANALISI DEI RISCHI
Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a
effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della
popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).
Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima
dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici oppure lesioni
personali. La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:
VALORI DI RISCHIO
INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
1 Spazi di lavoro 1 2 2
2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2
3 Attrezzature elettriche 1 2 2
4 Rischi d’incendio 1 3 3
5 Campi elettromagnetici 1 1 1
6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
8 Rumore 1 1 1
9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1
10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1
12 Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da
sovraccarico biomeccanico 1 1 1
13 Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da
sovraccarico biomeccanico 1 1 1
14 Ergonomia e dattiloscrittura 1 1 1
15 Videoterminali 1 1 1
17 Pulizia degli ambienti 1 2 2
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CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La
formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti
conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.
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LABORATORIO DI ELETTRONICA
DESCRIZIONE
Nel laboratorio, situato a piano terra, vi sono 9 banchi attrezzati con PC e più un banco per il docente.
Altra strumentazione o sistemi o materiali sono riposti in armadi. strumentazione elettronica (oscilloscopi,
generatori di segnale, generatori di corrente continua, multimetri ed attrezzi).
Laboratorio di elettronica
Le esercitazioni di laboratorio prevedono la realizzazione su basette breadboard (non prevedono
saldatura) di applicazioni elettroniche sulle quali vengono effettuate collaudi e misure con strumenti
appositi. Eventuali saldature vengono realizzate sotto cappa, nei laboratori di chimica.
Tutte le esercitazioni vengono eseguite a basso voltaggio (< 50 V).
RISCHI PER LA SICUREZZA
1. SPAZI DI LAVORO
Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte e garantiscono
spazi comunque sufficienti per la libertà di movimento, permettendo un veloce allontanamento delle persone
verso l’esterno in caso di necessità.
Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare
riguardo alle vie di emergenza.
2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE
Il materiale di consumo, riposto negli appositi armadi, non rappresenta un rischio significativo.
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Trapano e taglierina sono dotati di protezione e il loro utilizzo, con la supervisione di nun docente o di un
allievo addestrato, permette di escludere rischi particolari.
3. RISCHIO ELETTRICO
L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.
Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate
UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per
contatto indiretto.
In ogni caso è vietato:
- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone
non autorizzato
- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o
isolamenti approssimativi.
Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza
regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal
D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli
impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,
l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in
alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive
Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all'impianto elettrico in maniera corretta così
da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l'impianto di messa a terra; c)
l'adeguato grado di protezione IP.
Non devono essere lasciati cavi elettrici "volanti"
4. RISCHI D’INCENDIO
Il rischio d’incendio deriva dall’uso di apparecchiature elettriche, ed è classificato come rischio MEDIO.
In prossimità della porta d’ingresso di ciascun laboratorio è collocato un estintore a polvere, da 6 kg 34 A
233 BC, adeguatamente segnalato.
In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere
la zona di raggruppamento.
Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998,
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RISCHI PER LA SALUTE
5. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Nei laboratori sono presenti apparecchiature wireless che possono comportare l’emissione di campi
elettromagnetici che però non determinano effetti sul comfort e sulla salute.
6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA
Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.
Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per
le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.
7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO
Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della
giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.
8. CARATTERISTICHE ACUSTICHE DEGLI AMBIENTI
L’attività didattica nel laboratorio di elettronica non comporta il superamento del livello inferiore di azione
fissato a norma di legge a valori LEX,8h maggiori o uguali a 80 dBA. Non è pertanto richiesto l’uso di
otoprotettori.
Tuttavia il laboratorio ha una cattiva acustica che compromette la comunicazione al suo interno, con
conseguenti sforzi vocali da parte del docente che, senza rendersene conto, aumenta l’intensità della voce.
9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.
10. RADIAZIONI IONIZZANTI
Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti.
11. ERGONOMIA E DATTILOSCRITTURA
Le postazioni di lavoro sono organizzate, quando possibile, nel rispetto dei principi ergonomici, in grado di
garantire sufficiente libertà di movimento all’operatore, il quale ha la possibilità di abbandonare
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velocemente il luogo di lavoro nei casi di necessità, o nell’eventualità che si concretizzino particolari
situazioni di pericolo.
Le sedie non hanno le caratteristiche previste per le postazioni al VDT.
12 VIDEOTERMINALI
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008, nessun lavoratore (docente e studente) può essere definito videoterminalista.
13 MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE
L’attività svolta nei laboratori di elettronica non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche.
14 PULIZIA DEGLI AMBIENTI
La pulizia dei laboratori di informatica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.
L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono
da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare
irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di
evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di
emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della
stessa.
In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,
devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga
fino a raggiungere il luogo di raccolta.
Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente
gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad
intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati
dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).
Nelle vicinanze del laboratorio è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.
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Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente
gli addetti al primo soccorso, che provvederanno, se necessario, a prestare l’assistenza
occorrente e , se necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza
sanitaria. La cassetta di primo soccorso e disponibile, il suo contenuto è periodicamente
controllato.
ANALISI DEI RISCHI
Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a
effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della
popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).
Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima
dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.
La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:
VALORI DI RISCHIO
INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
1 Spazi di lavoro 1 2 2
2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2
4 Attrezzature elettriche e rischi d’incendio 1 3 3
5 Campi elettromagnetici 1 1 1
6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
8 Rumore 1 1 1
9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1
10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1
11 Ergonomia e dattiloscrittura 1 1 1
12 Videoterminali 1 1 1
14 Pulizia degli ambienti 1 2 2
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CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La
formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti
conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.
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LABORATORIO DI FISICA
DESCRIZIONE
All’interno dei laboratori si trovano banconi con postazioni per gruppi di 3 studenti. Il materiale necessario
per le esercitazioni è in parte riposto in armadi interni al laboratorio, in parte in armadi situati nel gabinetto
di fisica, a cui non hanno accesso gli studenti
Laboratorio di fisica
L’attività di laboratorio, esclusivamente di tipo
didattico, sfrutta le diverse attrezzature a
disposizione per acquisire conoscenze scientifiche.
La didattica prevede l’utilizzo del laboratorio
come aula con la presenza di studenti del I e II
anno, per 1 ora l settimana, che effettuano
direttamente le esercitazioni o assistono ad
esperienze dimostrative eseguite dai docenti.
RISCHI PER LA SICUREZZA
1. SPAZI DI LAVORO
Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte, ma non
garantiscono spazi sufficienti per la libertà di movimento.
È comunque possibile un veloce allontanamento delle persone verso l’esterno in caso di necessità.
Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare
riguardo alle vie di emergenza.
2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE
All’interno del laboratorio è presente un armadio con il materiale necessario alle esercitazioni, le cui ante
hanno vetri non antisfondamento.
Durante le esperienze gli studenti utilizzano:
- vetreria in maniera impropria (becher, cilindri graduati), rischio di ferite da taglio.
- acqua bollente nelle esperienze calorimetriche (rischio di ustioni)
- stativi, ganci, materiale appuntito rigido in generale (rischio di ferite al corpo, in particolare agli occhi)
- lenti puntate verso il sole , rischio per gli occhi.
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Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi
rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati.
3. RISCHIO ELETTRICO
L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.
Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate
UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per
contatto indiretto.
In ogni caso è vietato:
- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone
non autorizzato
- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o
isolamenti approssimativi.
Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza
regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal
D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli
impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,
l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in
alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive
Per evitare rischi da contatto con prese elettriche sui banchi di lavoro, o durante l’utilizzo di apparecchi ad
alta tensione (Van der Graaf, ma in particolare rocchetto di Ruhmkorff), usati nelle esperienze dimostrative
di elettromagnetismo, gli studenti e i docenti devono collegare le apparecchiature all'impianto elettrico in
maniera corretta così da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con
l'impianto di messa a terra; c) l'adeguato grado di protezione IP.
Non devono inoltre essere lasciati cavi elettrici "volanti"
4. RISCHI D’INCENDIO
Il rischio d’incendio, derivante dall’uso di alcol nelle esperienze con i fluidi (ad opera dei docenti) e di
apparecchiature elettriche, è classificato come rischio BASSO.
In prossimità della porta d’ingresso di ciascun laboratorio è collocato un estintore a polvere, da 6 kg 34 A
233 BC, adeguatamente segnalato.
In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere
la zona di raggruppamento. Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998.
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RISCHI PER LA SALUTE
5. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni non ionizzanti.
L’esposizione non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in ragione della
mancanza di oggettivi presupposti espositivi.
6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA
Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.
Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per
le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.
7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO
Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della
giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.
8. RUMORE
Le attività lavorative e le verifiche effettuate nei locali di lavoro non prevedono l’uso di attrezzature che
possano presupporre il superamento del livello inferiore di azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h
maggiori o uguali a 80 dBA.
9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali tali da produrre apprezzabili effetti
biologici sugli organi di senso. Possono essere utilizzate sorgenti luminose con forte luminosità ad esempio
laser, durante esperienze dimostrative di ottica, condotte dall’insegnante nelle classi seconde.
10. RADIAZIONI IONIZZANTI
Date le brevi esposizioni, queste esperienze non risultano particolarmente pericolose.
20. MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE
Alcune attività prevedono l’utilizzo di sostanze chimiche da parte del personale insegnante e tecnico,
durante le quali gli studenti sono solo osservatori, tenuti a debita distanza.
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- esperienza di Torricelli e sulla ruota di Barlow, che utilizzano il mercurio
- misurazione campi, con una soluzione di CuSO4:
- esperienze con i vasi comunicanti ed applicazione del principio di Archimede, con alcol etilico
- eperienze di riflessione totale, con la fluoresceina
Durante la manipolazione di queste sostanze vengono usati i guanti e gli occhiali di sicurezza.
21. PULIZIA DEGLI AMBIENTI
La pulizia del laboratorio di fisica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.
L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono
da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare
irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
All’interno del laboratorio sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di
evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di
emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della
stessa.
In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,
devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga
fino a raggiungere il luogo di raccolta.
Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente
gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad
intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati
dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).
Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.
Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente
gli addetti al primo soccorso che provvederanno a prestare le prime cure e, se necessario, a
richiedere l’intervento dei soccorsi esterni.
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ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a
effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della
popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).
Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima
dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.
La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:
VALORI DI RISCHIO
INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
1 Spazi di lavoro 1 2 2
2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2
3 Attrezzature elettriche 1 2 2
4 Rischi d’incendio 1 3 3
5 Campi elettromagnetici 1 1 1
6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
8 Rumore 1 1 1
9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1
10 Radiazioni ionizzanti 1 2 2
15 Manipolazione di sostanze chimiche 1 2 2
16 Pulizia degli ambienti 1 2 2
20 Manipolazione di sostanze chimiche 1 2 2
CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
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FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La
formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti
conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.
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CAPITOLO 3
RISCHI OCCUPAZIONALI PER MANSIONE
(GRUPPI OMOGENEI di ESPOSTI – GoE)
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COLLABORATORE SCOLASTICO
I collaboratori scolastici svolgono l’attività lavorativa all’interno della sede centrale dell’istituto e al
palazzetto dello sport, che si trova a circa 500 m. In particolare igienizzano e puliscono la pavimentazione
degli ambienti di lavoro, i servizi igienici, le porte e le finestre in vetro e, quando richiesto, eseguono
fotocopie per la riproduzione di materiale di supporto all’attività didattica e ai progetti del P.O.F. e svolgono
altre attività di sostegno al personale scolastico.
Durante le attività lavorative, i collaboratori scolastici circolano all’interno dei vari locali esclusivamente a
piedi.
Oltre ai rischi connessi agli ambienti di lavoro si possono rilevare:
RISCHI DOVUTI ALL’USO DI ATTREZZATURE DI LAVORO
I collaboratori scolastici, nei casi di necessità, utilizzano scale portatili per piccoli interventi di
manutenzione o per raggiungere le superfici vetrate da pulire, con rischio di accidentali cadute a terra.
Per limitare i rischi di caduta dall’alto utilizzano la scala in conformità a quanto previsto dal costruttore
effettuando, ad ogni uso, una valutazione visiva preventiva in merito allo stato di conservazione e
manutenzione dell’attrezzatura
Altre attrezzature utilizzate:
CARRELLO per lo spostamento di carichi sul piano ATTREZZI MANUALI
MACCHINA per lavare i pavimenti FOTOCOPIATRICE
Durante l’uso di queste attrezzature da lavoro si possono avere escoriazioni alle mani dovute alla
manipolazione prolungata degli attrezzi, dolori reumatici e muscolari nel caso di prolungato utilizzo,
esposizione accidentale ai detergenti impiegati nel lavaggio e altri rischi generici connessi all’uso improprio
o vietato degli attrezzi manuali o riconducibili a guasti e rotture improvvise.
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Per ridurre le possibilità di incidenti durante le operazioni di pulizia e l’impiego degli attrezzi manuali, i
collaboratori scolastici devono indossare guanti in gomma, usare scarpe chiuse e fare attenzione a non
sostare con il carrello nei pressi di gradini (o piccoli dislivelli) ed in corrispondenza di tragitti inclinati.
Durante l’uso della fotocopiatrice possono avere elettrocuzione, inalazione di sostanze aerodisperse durante
il processo di fotocopiatura e contatto con le polveri di toner durante la sostituzione,
È prevista la manutenzione programmata della macchina, con particolare riguardo alla componentistica
elettrica, la ventilazione naturale dei locali di lavoro, da effettuarsi durante un prolungato utilizzo delle
fotocopiatrici, l’utilizzo dei guanti in lattice in dotazione durante la sostituzione del toner e l’obbligo di
segnalare immediatamente al preposto eventuali malfunzionamenti o rotture, nonché accidentali
deterioramenti.
Durante l’attività lavorativa può essere necessario spostare l’arredo scolastico, con possibili ferite lacere e
contusioni, specie agli arti superiori.
CARICO DI LAVORO FISICO
L’attività lavorativa dei collaboratori scolastici comporta movimentazione dei carichi, legata a:
- attività di pulizia, movimentazione di secchi d’acqua e prodotti di pulizia, sacchi di rifiuti
- spostamento di banchi e arredi per operazioni di pulizia
- trasporto di materiale didattico
Secondo la norma ISO 11228-1 e la EN 1005-2 i valori massimi indicati per la movimentazione manuale dei
carichi tengono conto del sesso e dell’età:
Popolazione lavorativa Massa di riferimento (kg)
Femmine (18 – 45 anni) 25
Maschi (18 – 45 anni) 20
Maschi giovani (fino 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni 20
Femmine giovani (fino 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni 15
I collaboratori scolastici usano carrelli per la movimentazione di materiali pesanti o ingombranti sul piano,
in modo da ridurre le possibilità di flessioni del busto e usano l’ascensore per il trasporto da un piano
all’altro.
L’analisi delle situazioni di sollevamento e trasporto manuale dei carichi maggiormente significative,
mediante l’uso dei metodi NIOSH e SNOOK & CIRIELLO, comunemente utilizzati per la valutazione di
questa tipologia di rischi e tenendo conto che il personale è soprattutto femminile, ha dato i seguenti esiti:
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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO Operazione di sollevamento faldoni di carta
ETA' MASCHI FEMMINE
COSTANTE DI PESO > 18 ANNI 2 5 1 5 CP
(kg.)
X
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI
ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
X
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO
FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO X
DI MEZZO DELLE CAVIGLIE - DISTANZA DEL PESO DEL CORPO
( DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
X
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
FREQUENZA DEI GESTI ( numero atti al minuto ) X
IN RELAZIONE A DURATA
FREQUENZA 0,20 1 4 6 9 12 >15
CONTINUO < 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00 F
F CONTINUO da 1 a 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,5 0,3 0,21 0,00
CONTINUO da 2 a 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00
=
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
PESO SOLLEVATO
INDICE DI
SOLLEVAMENTO
PESO LIMITE
RACCOMANDATO
20
0,93
0,97
0,63
4
0,53
0,71
1
0,94
7,59
CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO
(sollevamento di materiale didattico)
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AZIONI DI TRASPORTO IN PIANO
(spostamento di banchi e arredi)
Pesi massimi raccomandati in funzione del genere, distanza del percorso, frequenza delle azioni di
trasporto e altezza delle mani da terra
DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri
Azione ogni: 6s 12s 1m 5m 30m 8h 10s 15s 1m 5m 30m 8h 18s 24s 1m 5m 30m 8h
MASCHI
ALTEZZA MANI
110 cm 10 14 17 19 21 25 9 11 15 17 19 22 10 11 13 15 17 20
80 cm 13 17 21 23 26 31 11 14 18 21 23 27 13 15 17 20 22 26
FEMMINE
ALTEZZA MANI
100 cm 11 12 13 13 13 18 9 10 13 13 13 18 10 11 12 12 12 16
70 cm 13 14 16 16 16 22 10 11 14 14 14 20 12 12 14 14 14 19
DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE
Per quanto riguarda i collaboratori scolastici, non vi sono lavoratori minori. Attualmente sono tutti di sesso
femminile e solo Alessandra STORTI e Elena TRETTENERO hanno un’età inferiore a 50 anni.
PROVENIENZA DA ALTRI PAESI
Nessun lavoratore proviene da altri paesi.
ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
VALORI DI RISCHIO
DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
Spazi di lavoro 1 1 1
Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2
Attrezzature elettriche 1 1 1
Rischio d’incendio 2 1 2
Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria
Movimentazione manuale dei carichi
1
2
1
2
1
4
Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
Attività di pulizia degli ambienti e sovraccarico biomeccanico 2 1 2
Rischio chimico MODERATO
Stress lavoro correlato MEDIO
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CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE
Come risulta dai compiti svolti, i principali fattori di rischio rilevati per la collaboratrice scolastica sono
riconducibili ad agenti fisici (sforzo fisico, posture incongrue) e chimici (utilizzo di prodotti chimici).
In particolare per la collaboratrice scolastica si possono individuare i seguenti fattori di rischio:
Identificazione delle possibili
sorgenti di rischio
Misure di prevenzione e
protezione Gestazione/Puerperio
Misure di prevenzione e
protezione Allattamento
- posture incongrue prolungate,
per es. nella pulizia delle scale e
nell’uso di scale portatili
- eventuale movimentazione
manuale di carichi pesanti,
intesa come azione di
sollevamento di secchi pieni
d’acqua, per un carico superiore
a 8/10 Kg, durante la pulizia dei
pavimenti
- i prodotti chimici in uso per le
pulizie non sono pericolosi; la
pulizia nei laboratori chimici,
può tuttavia comportare il
contatto accidentale con prodotti
chimici sversati
- prolungata attività in piedi
- evitare la pulizia delle scale e
l’uso di scale portatili
- evitare la movimentazione
manuale dei carichi superiori ai
kg. 5 (riempire solo a metà il
secchio d’acqua)
- evitare la pulizia dei laboratori
di chimica e tecnologia tessile
- il lavoro non comporta una
stazione in piedi per più di metà
dell'orario
Esclusione condizionata dal
parere del medico
competente per la lavoratrice
con particolari problemi
fisici
La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla
comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro, unita al
certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).
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Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante
scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più
compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi
saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione
della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il
suffisso – in gravidanza.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
I collaboratori scolastici hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione specifica.
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ASSISTENTE AMMINISTRATIVO
Gli assistenti amministrativi svolgono attività lavorativa, quale immissione ed elaborazione dati, utilizzo del
videoterminale e dei relativi accessori, fotocopiatura, stampa e archiviazione di documenti, attività
generiche di segreteria e rapporti con docenti, alunni e genitori, negli uffici dell’istituto scolastico.
Oltre ai rischi connessi agli ambienti di lavoro si possono rilevare:
CARICO DI LAVORO FISICO
L’attività lavorativa degli assistenti amministrativi comporta un carico di lavoro fisico. Particolarmente
gravosa può risultare (soggettivamente e secondo le condizioni di sforzo) l’attività di movimentazione dei
carichi, legata al trasporto di materiale cartaceo.
Secondo la norma ISO 11228-1 e la EN 1005-2 i valori massimi indicati per la movimentazione manuale dei
carichi tengono conto del sesso e dell’età:
Popolazione lavorativa Massa di riferimento (kg)
Femmine (18 – 45 anni) 25
Maschi (18 – 45 anni) 20
Maschi giovani (fino 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni 20
Femmine giovani (fino 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni 15
Gli assistenti amministrativi usano carrelli per la movimentazione sul piano di materiali pesanti o
ingombranti, in modo da ridurre le possibilità di flessioni del busto.
L’analisi delle situazioni di sollevamento e trasporto manuale dei carichi maggiormente significative,
mediante l’uso dei metodi NIOSH e SNOOK & CIRIELLO, comunemente utilizzati per la valutazione di
questa tipologia di rischi e tenendo conto che il personale è soprattutto femminile, ha dato i seguenti esiti:
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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO Operazione di sollevamento faldoni di carta
ETA' MASCHI FEMMINE
COSTANTE DI PESO > 18 ANNI 2 5 1 5 CP
(kg.)
X
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI
ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
X
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO
FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO X
DI MEZZO DELLE CAVIGLIE - DISTANZA DEL PESO DEL CORPO
( DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
X
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
FREQUENZA DEI GESTI ( numero atti al minuto ) X
IN RELAZIONE A DURATA
FREQUENZA 0,20 1 4 6 9 12 >15
CONTINUO < 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00 F
F CONTINUO da 1 a 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,5 0,3 0,21 0,00
CONTINUO da 2 a 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00
=
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
PESO SOLLEVATO
INDICE DI
SOLLEVAMENTO
PESO LIMITE
RACCOMANDATO
20
0,93
0,97
0,63
4
0,53
0,71
1
0,94
7,59
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE
Per quanto riguarda gli assistenti amministrativi, non vi sono lavoratori minori.
Considerata l’attività, non si rilevano condizioni di rischio determinati dalla differenza di genere.
Attualmente solo MASSIGNANI Marco è di sesso maschile ed ha un’età inferiore a 50 anni.
PROVENIENZA DA ALTRI PAESI
Nessun lavoratore proviene da altri paesi.
ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
VALORI DI RISCHIO
DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
Movimentazione manuale dei carichi 2 2 4
Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da sovraccarico
biomeccanico 2 3 6
Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da
sovraccarico biomeccanico 2 3 6
Ergonomia e dattiloscrittura 2 1 2
Videoterminali 1 1 1
Stress lavoro correlato MEDIO
CONCLUSIONI
Il rischio a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico e il rischio a carico del
sistema osteoarticolare e da sovraccarico biomeccanico possono portare a effetti biologici avversi, ma ciò è
insito con le attività esercitate negli uffici (certi rischi sono ineliminabili).
Gli altri rischi per la salute non presuppongono particolari effetti biologici avversi in soggetti sani, i rischi
evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele aggiuntive / miglioramenti
applicabili.
Rilevanti possono essere gli effetti prevenibili con la formazione degli operatori che occupano
frequentemente gli ambienti di lavoro e che fanno uso continuato di calcolatori del tipo fisso o portatile.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
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al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE
Come risulta dai compiti svolti, i principali fattori di rischio rilevati per l’assistente amministrativa sono
riconducibili ad agenti fisici (sforzo fisico, posture incongrue).
In particolare per l’assistente amministrativa si possono individuare i seguenti fattori di rischio:
Identificazione delle possibili
sorgenti di rischio
Misure di prevenzione e
protezione Gestazione/Puerperio
Misure di prevenzione e
protezione Allattamento
- eventuale movimentazione
manuale di carichi pesanti
- posture incongrue prolungate
- lavoro al videoterminale per
oltre quattro ore giornaliere
- evitare
- valutare se il lavoro consente
cambiamenti frequenti delle
posture
Esclusione condizionata dal
parere del medico
competente per la lavoratrice
con particolari problemi
fisici
La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla
comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta
comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).
Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante
scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più
compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi
saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione
della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il
suffisso – in gravidanza.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Gli assistenti amministrativi hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno,
prevenzione/protezione, organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti
scolastici, organi di vigilanza, controllo, assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione
specifica.
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ASSISTENTE TECNICO
Il personale tecnico assegnato ai laboratori è di supporto alla funzione docente, sia riguardo alla
realizzazione di attività didattiche a carattere tecnico pratico, sperimentale e di laboratorio, sia nel curare le
relazioni con gli studenti. È addetto alla conduzione tecnica dei laboratori.
Oltre ai rischi connessi agli ambienti di lavoro e diversi a seconda del laboratorio cui l’assistente tecnico è
assegnato, si possono rilevare:
CARICO DI LAVORO FISICO
L’attività lavorativa degli assistenti tecnici comporta movimentazione dei carichi, legata al trasporto di
materiale. Quando i materiali sono pesanti o ingombranti, le operazioni di movimentazione e trasporto
materiali vengono effettuate utilizzando carrelli, in modo da ridurre le possibilità di flettere il busto per
depositare carichi su piani posti a diverse altezze.
Secondo la norma ISO 11228-1 e la EN 1005-2 i valori massimi indicati per la movimentazione manuale
dei carichi tengono conto del sesso e dell’età:
Popolazione lavorativa Massa di riferimento (kg)
Femmine (18 – 45 anni) 25
Maschi (18 – 45 anni) 20
Maschi giovani (fino 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni 20
Femmine giovani (fino 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni 15
L’analisi delle situazioni di sollevamento e trasporto manuale dei carichi maggiormente significative,
mediante l’uso dei metodi NIOSH e SNOOK & CIRIELLO, ha dato i seguenti esiti:
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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO Operazione di sollevamento faldoni di carta
ETA' MASCHI FEMMINE
COSTANTE DI PESO > 18 ANNI 2 5 1 5 CP
(kg.)
X
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI
ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO
ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A
FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00
X
DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO
FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B
FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO X
DI MEZZO DELLE CAVIGLIE - DISTANZA DEL PESO DEL CORPO
( DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL SOLLEVAMENTO )
DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C
FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
X
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )
Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D
FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00
X
GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO
E GIUDIZIO BUONO SCARSO E
FATTORE 1,00 0,90
FREQUENZA DEI GESTI ( numero atti al minuto ) X
IN RELAZIONE A DURATA
FREQUENZA 0,20 1 4 6 9 12 >15
CONTINUO < 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00 F
F CONTINUO da 1 a 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,5 0,3 0,21 0,00
CONTINUO da 2 a 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00
=
KG. DI PESO PESO LIMITE
EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.
SOLLEVATO
PESO SOLLEVATO
INDICE DI
SOLLEVAMENTO
PESO LIMITE
RACCOMANDATO
20
0,93
0,97
0,63
4
0,53
0,71
1
0,94
7,59
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DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE
Per quanto riguarda gli assistenti tecnici, sono 3 maschi e 2 femmine, tutti di maggiore età.
Considerata l’attività, non si rilevano condizioni di rischio determinati dalla differenza di genere.
Attualmente solo PINO Giovanni e TRAMONTANO Luisa hanno un’età inferiore a 50 anni.
PROVENIENZA DA ALTRI PAESI
Nessun lavoratore proviene da altri paesi.
ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
VALORI DI RISCHIO
DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1
Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
Movimentazione manuale dei carichi 2 2 4
Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da sovraccarico
biomeccanico 2 3 6
Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da
sovraccarico biomeccanico 2 3 6
Ergonomia e dattiloscrittura 2 1 2
Videoterminali 1 1 1
Rischio chimico (assistenti tecnici di chimica) MODERATO
Stress lavoro correlato MEDIO
CONCLUSIONI
I rischi per la salute non presuppongono particolari effetti biologici avversi in soggetti sani, i rischi
evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele aggiuntive / miglioramenti
applicabili.
Rilevanti possono essere gli effetti prevenibili con la formazione degli operatori che occupano
frequentemente gli ambienti di lavoro e che fanno uso continuato di calcolatori del tipo fisso o portatile.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
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al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE
Come risulta dai compiti svolti, i principali fattori di rischio rilevati per l’assistente tecnico sono
riconducibili ad agenti fisici (sforzo fisico, posture incongrue) e chimici (assistenti tecnici di chimica).
In particolare per l’assistente tecnico si possono individuare i seguenti fattori di rischio:
Identificazione delle possibili
sorgenti di rischio
Misure di prevenzione e
protezione Gestazione/Puerperio
Misure di prevenzione e
protezione Allattamento
- eventuale movimentazione
manuale di carichi pesanti
- contatto con agenti chimici che
possono essere assorbiti
dall’organismo umano
- evitare
- evitare
Esclusione condizionata dal
parere del medico
competente per la lavoratrice
con particolari problemi
fisici
La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla
comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta
comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).
Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante
scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più
compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi
saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione
della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il
suffisso – in gravidanza.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Gli assistenti tecnici hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione specifica.
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DOCENTE
L’attività lavorativa viene svolta prevalentemente all’interno delle aule didattiche con lo svolgimento di
lezioni teoriche e, per le materie tecnico-scientifiche, anche all’interno di laboratori.
I rischi sono quelli connessi agli ambienti di lavoro (aule didattiche e laboratori). Non sono rilevabili rischi
dovuti alle differenze di genere e di età. Ad oggi non sono presenti lavoratori stranieri.
ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
VALORI DI RISCHIO
DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
Spazi di lavoro 1 2 2
Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 2 2 4
Attrezzature elettriche 1 1 1
Rischio d’incendio 2 1 2
Campi elettromagnetici 1 2 2
Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da sovraccarico
biomeccanico 1 1 1
Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da
sovraccarico biomeccanico 1 1 1
Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1
Rischio chimico MODERATO
Stress lavoro correlato MEDIO
CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 100
STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE
Come risulta dai compiti svolti, in generale per i docenti non sussistono controindicazioni al lavoro durante
il periodo della gravidanza, con le seguenti precisazioni:
Identificazione delle possibili
sorgenti di rischio
Misure di prevenzione e
protezione Gestazione/Puerperio
Misure di prevenzione e
protezione Allattamento
- eventuale movimentazione
manuale di carichi come le
operazioni di sollevamento,
spinta, traino pesanti
- contatto con agenti chimici che
possono essere assorbiti
dall’organismo umano (docenti
di chimica)
- evitare
- evitare
Esclusione condizionata dal
parere del medico
competente per la lavoratrice
con particolari problemi
fisici
La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla
comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta
comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).
Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante
scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più
compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi
saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione
della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il
suffisso – in gravidanza.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
I docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione, organizzazione
della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di vigilanza, controllo,
assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione specifica.
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Pagina 101
STUDENTE
L’attività lavorativa prevede l’apprendimento teorico-pratico e lo svolgimento delle esercitazioni sotto la
guida e la supervisione degli insegnanti.
I rischi sono quelli connessi agli ambienti di lavoro (aule didattiche e laboratori). Non sono rilevabili rischi
dovuti alle differenze di genere e di età.
DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE
Gli alunni sono “equiparati ai lavoratori” durante le esercitazioni di laboratorio. Le attività, le
strumentazioni e le sostanze che si utilizzano, unitamente alla attenta sorveglianza degli insegnanti preposti,
permettono di escludere che vi siano rischi particolari connessi all’età per questi soggetti.
PROVENIENZA DA ALTRI PAESI
Fra gli alunni sono presenti soggetti provenienti da nazionalità e ambiti sociali differenti.
Durante le esercitazioni di laboratorio l’attenzione che gli insegnanti-preposti prestano alla comprensione
delle indicazioni e istruzioni impartite, unita ad una attenta sorveglianza, permettono di escludere che vi
siano rischi particolari.
ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE
VALORI DI RISCHIO
DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)
Spazi di lavoro 1 2 2
Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 2 2 4
Attrezzature elettriche 1 1 1
Rischio d’incendio 2 1 2
Campi elettromagnetici 1 2 2
Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2
Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1
Rischio chimico MODERATO
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Pagina 102
CONCLUSIONI
I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele
aggiuntive / miglioramenti applicabili.
Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei
contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO
al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,
salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.
STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE
In considerazione del fatto che gli studenti di qualsiasi ordine e grado sono assimilati a lavoratori, si dispone
il divieto di accesso alle donne in stato di gravidanza e fino al settimo mese dopo il parto ai laboratori /locali
in cui vengono utilizzati agenti chimici pericolosi e nocivi, a meno di altre indicazioni fornite dal
Responsabile della sicurezza che consentano la prosecuzione dell’attività pratica senza rischi per la
gravidanza e l’allattamento.
La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla
comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta
comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).
Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante
scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più
compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi
saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione
della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il
suffisso – in gravidanza.
FORMAZIONE
A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai
sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).
Gli studenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,
organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di
vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO e una
formazione specifica inerente ai rischi dell’indirizzo di studio.
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Documento prot. 3528/E – 11 del 18 giugno 2014 – Rev.00
Valdagno 15 dicembre 2016 Il Dirigente scolastico
Afra GECELE
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Pagina 105
ALLEGATO 1
PLANIMETRIE
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Pagina 107
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano terra
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 108
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano 1^ e 2^
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Pagina 109
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano interrato
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Pagina 110
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Pagina 111
ALLEGATO 2
CHECK LIST
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Pagina 113
AREE DI PASSAGGIO – piano terra
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Il pavimento dei corridoi / passaggi è realizzato con
materiali idonei (non infiammabili, lavabili,
antisdrucciolo, impermeabili, ecc.), è regolare ed
uniforme, è mantenuto pulito?
Laddove possibile, rendere
uniformi le superfici delle aree di
transito, adottare scivoli e non
gradini, coprire buchi / sporgenze
pericolose.
sì 2 1 1
Gli spazi destinati a corridoi di disimpegno ad uso
degli allievi hanno una larghezza non inferiore a 2
m, al netto degli arredi?
Eliminare gli arredi
sì 2 1 2
La larghezza dei corridoi ove sono ubicati gli
spogliatoi è di almeno 2,50 m?
Rimuovere gli spogliatoi,
destinando altri locali o vani a tale
uso specifico.
Nei corridoi non sono ubicati
spogliatoi 2 1 2
Le scale e i pianerottoli sono provvisti di parapetti
alti almeno 1 m. e le scale di dispositivi antiscivolo
se rivestite da materiale scivoloso?
sì 2 1 2
Le pareti (anche esterne) e le porte trasparenti o
traslucide sono chiaramente segnalate e costituite da
materiale di sicurezza?
Segnalarne la presenza e chiedere
all’ente proprietario di sostituirle,
in caso non siano di materiale di
sicurezza, fino all’altezza di 1 m.
Ciò vale in particolare per le pareti
completamente vetrate che devono
essere costituite di vetri di
sicurezza (Norme UNI 7697 - 7143
- 5832)
Tutte le aule hanno le porte dotate
di vetri che non sono di sicurezza.
La biblioteca e l’atrio dell’aula 21
hanno le porte con maggior
superficie vetrata.
Nell’intorno dell’Aula magna sono
presenti armadi le cui ante sono
dotate di vetri non di sicurezza.
Anche alle pareti qualche bacheca
con vetri
4 1 4
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I locali sono dotati d’illuminazione di sicurezza
(che in assenza di energia consente un sicuro
deflusso delle persone) di sufficiente intensità?
L’illuminazione di sicurezza,
compresa quella indicante i
passaggi, le uscite ed i percorsi
delle vie di esodo, deve garantire
un livello di illuminazione non
inferiore a 5 lux (solo se viene
svolta attività serale)
Misure del livello d’illuminazione
di sicurezza hanno rilevato valori
inferiori ai 5 lux.
2 2 4
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Pagina 115
AREE DI PASSAGGIO – I piano
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Il pavimento dei corridoi / passaggi è realizzato con
materiali idonei (non infiammabili, lavabili,
antisdrucciolo, impermeabili, ecc.), è regolare ed
uniforme, è mantenuto pulito?
Laddove possibile, rendere
uniformi le superfici delle aree di
transito, adottare scivoli e non
gradini, coprire buchi / sporgenze
pericolose.
sì 2 1 1
Gli spazi destinati a corridoi di disimpegno ad uso
degli allievi hanno una larghezza non inferiore a 2
m, al netto degli arredi?
Eliminare gli arredi
sì 2 1 2
La larghezza dei corridoi ove sono ubicati gli
spogliatoi è di almeno 2,50 m?
Rimuovere gli spogliatoi,
destinando altri locali o vani a tale
uso specifico.
Nei corridoi non sono ubicati
spogliatoi 2 1 2
Le scale e i pianerottoli sono provvisti di parapetti
alti almeno 1 m. e le scale di dispositivi antiscivolo
se rivestite da materiale scivoloso?
Lo scalone che dal 1° piano
conduce nell’atrio ha un parapetto
non regolare e non raggiunge
l’altezza di 1 m in ogni punto
4 1 4
Le pareti (anche esterne) e le porte trasparenti o
traslucide sono chiaramente segnalate e costituite da
materiale di sicurezza?
Segnalarne la presenza e chiedere
all’ente proprietario di sostituirle,
in caso non siano di materiale di
sicurezza, fino all’altezza di 1 m.
Ciò vale in particolare per le pareti
completamente vetrate che devono
essere costituite di vetri di
sicurezza (Norme UNI 7697 - 7143
- 5832)
Nel seminario tessile sono presenti
armadi le cui ante sono dotate di
vetri non di sicurezza
Alle pareti qualche bacheca con
vetri.
La porta dell’aula 18 è dotata di
vetri che non sono di sicurezza.
C’è anche l’uscita di emergenza,
costruita però con materiali di
sicurezza
4 2 8
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 116
I locali sono dotati d’illuminazione di sicurezza
(che in assenza di energia consente un sicuro
deflusso delle persone) di sufficiente intensità?
L’illuminazione di sicurezza,
compresa quella indicante i
passaggi, le uscite ed i percorsi
delle vie di esodo, deve garantire
un livello di illuminazione non
inferiore a 5 lux (solo se viene
svolta attività serale)
Misure del livello d’illuminazione
di sicurezza hanno rilevato valori
inferiori ai 5 lux.
2 2 4
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 117
AREE DI PASSAGGIO – II piano
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Il pavimento dei corridoi / passaggi è realizzato con
materiali idonei (non infiammabili, lavabili,
antisdrucciolo, impermeabili, ecc.), è regolare ed
uniforme, è mantenuto pulito?
Laddove possibile, rendere
uniformi le superfici delle aree di
transito, adottare scivoli e non
gradini, coprire buchi / sporgenze
pericolose.
sì 2 1 1
Gli spazi destinati a corridoi di disimpegno ad uso
degli allievi hanno una larghezza non inferiore a
2 m, al netto degli arredi?
Eliminare gli arredi
sì 2 1 2
La larghezza dei corridoi ove sono ubicati gli
spogliatoi è di almeno 2,50 m?
Rimuovere gli spogliatoi,
destinando altri locali o vani a tale
uso specifico.
Nei corridoi non sono ubicati
spogliatoi 2 1 2
Le scale e i pianerottoli sono provvisti di parapetti
alti almeno 1 m. e le scale di dispositivi antiscivolo
se rivestite da materiale scivoloso?
sì 2 1 2
Le pareti (anche esterne) e le porte trasparenti o
traslucide sono chiaramente segnalate e costituite da
materiale di sicurezza?
Segnalarne la presenza e chiedere
all’ente proprietario di sostituirle,
in caso non siano di materiale di
sicurezza, fino all’altezza di 1 m.
Ciò vale in particolare per le pareti
completamente vetrate che devono
essere costituite di vetri di
sicurezza (Norme UNI 7697 - 7143
- 5832)
C’è solo l’uscita di emergenza,
costruita con materiali di sicurezza 2 1 2
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 118
I locali sono dotati d’illuminazione di sicurezza (che
in assenza di energia consente un sicuro deflusso
delle persone) di sufficiente intensità?
L’illuminazione di sicurezza,
compresa quella indicante i
passaggi, le uscite ed i percorsi
delle vie di esodo, deve garantire
un livello di illuminazione non
inferiore a 5 lux (solo se viene
svolta attività serale)
Misure del livello
d’illuminazione di sicurezza
hanno rilevato valori inferiori ai
5 lux.
2 2 4
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 119
AULA MAGNA
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Esiste un auditorio per attività didattiche a scala di
grande gruppo, spettacoli, assemblee, riunioni di
genitori che garantisca le condizioni di sicurezza
stabilite dalle vigenti norme per la protezione civile
e antincendio?
Verificare tutti i parametri di
sicurezza, richiedere la
certificazione VV.F, contattando
l’amministrazione di competenza.
sì 1 1 1
È presente un impianto di illuminazione di
sicurezza?
sì 1 1 1
L’aula magna o l’auditorio sono ubicati in locale
fuori terra o se nel piano 1° interrato la quota
minima è superiore a -7,50 m?
sì 1 1 1
È garantito l’accesso all’auditorio ai portatori di
handicap ed esso è dotato di almeno un nucleo di
servizi igienici che prevede un bagno accessibile ai
portatori di handicap e adeguatamente attrezzato?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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AULE DIDATTICHE
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
La scuola dispone di un certificato di agibilità
successivo al DM 18.12.75?
Non esiste certificato di agibilità
della scuola 1 1 1
L’altezza netta dell’aula è almeno 3 m e, se il
soffitto è inclinato, l’altezza minore è almeno 2,70
m?
Verificare solo nel caso il
certificato di agibilità sia
antecedente il DM 18.12.75 ovvero
non sia disponibile
Se le altezze sono inferiori
destinare il locale ad altro uso.
sì / / /
Le dimensioni delle finestre sono pari ad almeno
1/8 della superficie del pavimento?
Verificare solo nel caso il
certificato di agibilità sia
antecedente il DM 18.12.75 ovvero
non sia disponibile
sì / / /
Le aule per le attività didattiche sono ubicate in
locali interrati o seminterrati?
Verificare solo nel caso il
certificato di agibilità sia
antecedente il DM 18.12.75 ovvero
non sia disponibile
Modificare la destinazione d’uso
no / / /
La disposizione dei banchi all’interno dell’aula
ostacola la via di fuga in caso d’emergenza?
no 2 1 1
I banchi rispondono ai requisiti ergonomici
raccomandati in relazione alle medie staturali?
Chiedere all’ente proprietario di
adeguare gli arredi alle norme UNI Alcune aule hanno banchi picccoli 2 2 4
L’illuminazione artificiale garantisce un livello di
illuminamento pari ad almeno 300 lux?
I parametri minimi di
illuminazione sono previsti dal
D.M. 18.12.75
Occorre effettuare la misura
dell’illuminazione artificiale. 2 1 2
Il numero di allievi per aula corrisponde ai
requisiti del DM 18.12.75?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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UFFICI – segreteria
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le dimensioni delle finestre sono pari ad almeno
1/8 della superficie del pavimento?
sì 1 1 1
Il numero di prese di corrente è sufficiente ad
alimentare il numero di utenze presenti?
Occorre evitare la necessità d’uso
continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento della
revisione dell’impianto elettrico e
in attesa di tali modifiche
utilizzando prese multiple in linea
(ciabatte).
Le prese sono in numero
sufficiente.
4 1 1
È presente un impianto di illuminazione di
sicurezza?
sì 1 1
Sono rispettati i principi ergonomici relativi alle
postazioni di lavoro? Le posture sono corrette?
si 2 1 2
I cavi mobili di alimentazione attraversano
pavimenti o luoghi di lavoro o passaggio?
Le utenze devono essere alimentate
in modo che i cavi non
costituiscano intralcio al lavoro o al
passaggio.
I cavi non sono in zone di
passaggio 2 1 2
Vengono usate prolunghe in modo stabile? Chiedere all’ente proprietario di
sostituire le prolunghe con
alimentazione costituita da cavi
fissi.
Non ci sono prolunghe, ma qualche
ciabatta 2 1 2
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 122
MICROCLIMA – segreteria Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Gli ambienti sono provvisti di impianto di
riscaldamento opportunamente regolato e la
temperatura non dà luogo a lamentele?
Rivedere la regolazione
dell’impianto di riscaldamento, in
modo che siano verificate i valori
di temperatura che tengano conto
della concomitante umidità e
velocità dell’aria.
sì 1 1 1
Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle
persone sono opportunamente controllate?
Adottare provvedimenti atti a
controllare velocità e direzione
delle correnti d’aria in ingresso.
Velocità indicative v=0,10-0,25
m/s.
no 1 1 1
Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali
da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?
Eseguire manutenzioni in modo da
impedire qualsiasi infiltrazione di
acqua.
sì 1 1 1
Esiste un programma di manutenzione preventiva
dell’impianto di aria condizionata eventualmente
presente?
Non presente / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 123
UFFICI – ufficio tecnico
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le dimensioni delle finestre sono pari ad almeno
1/8 della superficie del pavimento?
sì 1 1 1
Il numero di prese di corrente è sufficiente ad
alimentare il numero di utenze presenti?
Occorre evitare la necessità d’uso
continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento della
revisione dell’impianto elettrico e
in attesa di tali modifiche
utilizzando prese multiple in linea
(ciabatte).
Le prese sono in numero
sufficiente.
4 1 1
È presente un impianto di illuminazione di
sicurezza?
sì 1 1
Sono rispettati i principi ergonomici relativi alle
postazioni di lavoro? Le posture sono corrette?
si, è opportuno comunque
prevedere un poggiapiedi 2 1 2
I cavi mobili di alimentazione attraversano
pavimenti o luoghi di lavoro o passaggio?
Le utenze devono essere alimentate
in modo che i cavi non
costituiscano intralcio al lavoro o al
passaggio.
I cavi non sono in zone di
passaggio 2 1 2
Vengono usate prolunghe in modo stabile? Chiedere all’ente proprietario di
sostituire le prolunghe con
alimentazione costituita da cavi
fissi.
Non ci sono prolunghe, ma qualche
ciabatta 2 1 2
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 124
MICROCLIMA – ufficio tecnico Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Gli ambienti sono provvisti di impianto di
riscaldamento opportunamente regolato e la
temperatura non dà luogo a lamentele?
Rivedere la regolazione
dell’impianto di riscaldamento, in
modo che siano verificate i valori
di temperatura che tengano conto
della concomitante umidità e
velocità dell’aria.
sì 1 1 1
Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle
persone sono opportunamente controllate?
Adottare provvedimenti atti a
controllare velocità e direzione
delle correnti d’aria in ingresso.
Velocità indicative v=0,10-0,25
m/s.
no 1 1 1
Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali
da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?
Eseguire manutenzioni in modo da
impedire qualsiasi infiltrazione di
acqua.
sì 1 1 1
Esiste un programma di manutenzione preventiva
dell’impianto di aria condizionata eventualmente
presente?
Non presente / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
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Pagina 125
LAVORO IN SOLITUDINE
Rischi derivanti il lavoro in solitudine
Per Lavoro in Solitudine, chiamato anche lavoro isolato e/o lavoro solitario, si intende quella situazione in cui il lavoratore si trova ad operare da solo,
senza una sorveglianza, senza una interrelazione diretta o senza la presenza di altri soggetti.
Analisi Rischi
Per chi lavora da solo, il disagio causato dalla solitudine, rende più gravi i rischi del luogo di lavoro, considerato il rischio di mancato soccorso in caso di
infortunio e l’oggettiva difficoltà di sopperire da soli alle procedure di emergenza, non rilevandosi la necessità, il lavoro in solitudine è VIETATO.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 126
LABORATORIO DI CHIMICA – biennio
Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2
Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili
tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?
sì 2 1 2
Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle
schede di sicurezza?
sì 2 1 2
Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi
prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda
di sicurezza?
Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3
Sono presenti etichette adeguate, componibili
oppure generate e stampabili con strumenti
informatici?
sì 1 1 1
Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose
sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed
etichettati secondo la normativa vigente?
Etichettare tutti i recipienti in
modo sempre leggibile e
inequivocabile.
sì 3 1 3
Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -
Sostituirle o se non è possibile
rispettare tutti gli adempimenti
relativi al Titolo VII del D.Lgs.
626/94.
no / / /
Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?
(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di
riscaldamento, ecc.)
no / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 127
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un
locale separato, fresco ed aerato, all’interno di
armadi metallici di sicurezza e le quantità di
solventi e sostanze infiammabili, presenti in
laboratorio è sempre la minima indispensabile per le
correnti esercitazioni?
sì 2 1 2
Esistono recipienti adeguati per il trasporto di
sostanze pericolose? sì, verbale 2 2 4
Sono depositate in luoghi separati le sostanze
incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe
generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o
di sostanze tossiche?
sì 3 1 3
La manipolazione di sostanze volatili e
infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e
vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono
effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?
Impartire procedure di lavoro
adeguate. sì 2 1 2
Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e
mantenute sempre efficienti?
Il Dgls 25/02 prevede che il
controllo sull’efficienza
dell’aspirazione sostituisce la
misurazione degli inquinanti
Programmare la sostituzione delle
cappe a ricircolo d’aria.
Predisporre un programma di
manutenzione periodica con
documentazione scritta dei
controlli effettuati.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 128
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente
in funzione durante lo svolgimento delle
esercitazioni?
sì 2 1 2
I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,
secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?
Travasare sempre sotto cappa
d’aspirazione. sì 2 1 2
Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,
raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia?
Predisporre un piano di raccolta,
smaltimento secondo quanto
previsto dal DPR n° 915/82 e
successive modifiche.
sì 2 1 2
Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono
dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI
è stata effettuata tenendo conto della natura delle
sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni
effettuate?
sì 2 1 2
Rischi di tipo infortunistico
È tenuta sotto controllo costante l’integrità e
l’efficienza di tutta la vetreria?
Disporre di adeguate scorte di
vetreria di ricambio
Evitare operazioni di lavorazione
del vetro
sì 2 2 4
Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,
usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che
comportano il rischio di improvvisa rottura della
vetreria?
Predisporre idonee procedure di
lavoro sì 2 1 2
I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore
adeguato?
Munirsi di appositi contenitori con
indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 129
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e
raccordi di vetro con altri in plastica o materiale
metallico?
no 3 1 3
Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano
per colore?
Dotare le tubazioni di opportune
fascette e provvedere alla
colorazione dei tubi e delle
maniglie d’apertura secondo le
colorazioni previste dalla
normativa vigente
È in uso solo gas metano / / /
Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o
disciolti è posto all’esterno dell’edificio?
sì 1 1 1
Rischi connessi agli impianti di sicurezza
Gli eventuali impianti di ventilazione sono
progettati e dimensionati in modo da evitare il
ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o
infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti
in buona efficienza?
Programmare una verifica
dell’impianto e interventi di
manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2
È controllata periodicamente l’efficienza delle
condutture metalliche di gas combustibile?
Prevedere un controllo periodico sì 3 1 3
I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di
data di scadenza?
Chiedere all’ente proprietario di
sostituire i tubi in gomma prima
della data di scadenza con tubi a
norma UNI-CIG
sì 1 1 1
L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto
secondo le disposizioni delle norme di buona
tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,
Allegato F?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 130
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,
questi comprendono:
1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori
con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?
2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi
mobili e portatili, protette con dispositivi
differenziali?
3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non
essere soggetti a danni e danneggiamenti?
4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive
di doppio isolamento?
sì 3 1 3
Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,
muniti di un efficiente messa a terra e schermati
contro le scintille?
sì 3 1 3
Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle
norme CEI ed è stato verificato che non siano in
uso prese e/o riduzioni che non garantiscono il
collegamento a terra?
Limitare l’uso di spine triple
sì 3 1 3
Dispositivi di sicurezza ed emergenza
Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,
materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di
contenimento da utilizzare nel caso di spandimento
di sostanze pericolose?
sì 3 1 3
Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2
È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso
in un luogo facilmente accessibile?
sì 1 1 1
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Pagina 131
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete
(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di
rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per l’intercettazione
generale a monte della rete di distribuzione del gas,
collocato all’esterno del laboratorio?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per il disinserimento
istantaneo della linea di alimentazione elettrica,
collocato all’ingresso del laboratorio, presso il
quadro generale?
sì 1 1 1
Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi
È presente e visibile a tutti un estratto delle norme
di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le
frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?
Affiggere un manifesto con
simboli di pericolo, frasi di rischio,
consigli di prudenza e azioni di
primo intervento in caso di piccoli
incidenti
sì 3 1 3
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti
con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da
acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro
parte?
sì 3 1 3
I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati
antidebordamento e costituiti di materiale idoneo
alle esperienze che vengono eseguite?
Puntualizzare l’organizzazione
delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2
Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente
informati sui rischi derivanti dall’attività di
laboratorio?
sì 3 1 3
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LABORATORIO DI CHIMICA – III anno
Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2
Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili
tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?
sì 2 1 2
Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle
schede di sicurezza?
sì 2 1 2
Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi
prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda
di sicurezza?
Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3
Sono presenti etichette adeguate, componibili
oppure generate e stampabili con strumenti
informatici?
sì 1 1 1
Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose
sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed
etichettati secondo la normativa vigente?
Etichettare tutti i recipienti in
modo sempre leggibile e
inequivocabile.
sì 3 1 3
Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -
Sostituirle o se non è possibile
rispettare tutti gli adempimenti
relativi al Titolo VII del D.Lgs.
626/94.
Vengono usate piccole quantità di
K2CrO4, come previsto dai metodi
analitici
4 1 4
Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?
(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di
riscaldamento, ecc.)
no / / /
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Pagina 133
Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un
locale separato, fresco ed aerato, all’interno di
armadi metallici di sicurezza e le quantità di
solventi e sostanze infiammabili, presenti in
laboratorio è sempre la minima indispensabile per
le correnti esercitazioni?
sì 2 1 2
Esistono recipienti adeguati per il trasporto di
sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4
Sono depositate in luoghi separati le sostanze
incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe
generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o
di sostanze tossiche?
sì 3 1 3
La manipolazione di sostanze volatili e
infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e
vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono
effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?
Impartire procedure di lavoro
adeguate. sì 2 1 2
Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e
mantenute sempre efficienti?
Il Dgls 25/02 prevede che il
controllo sull’efficienza
dell’aspirazione sostituisce la
misurazione degli inquinanti
Programmare la sostituzione delle
cappe a ricircolo d’aria.
Predisporre un programma di
manutenzione periodica con
documentazione scritta dei
controlli effettuati.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 134
Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente
in funzione durante lo svolgimento delle
esercitazioni?
sì 2 1 2
I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,
secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?
Travasare sempre sotto cappa
d’aspirazione. sì 2 1 2
Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,
raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia?
Predisporre un piano di raccolta,
smaltimento secondo quanto
previsto dal DPR n° 915/82 e
successive modifiche.
sì 2 1 2
Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono
dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI
è stata effettuata tenendo conto della natura delle
sostanze impiegate e della tipologia delle
operazioni effettuate?
Rischi di tipo infortunistico
È tenuta sotto controllo costante l’integrità e
l’efficienza di tutta la vetreria?
Disporre di adeguate scorte di
vetreria di ricambio
Evitare operazioni di lavorazione
del vetro
sì 2 2 4
Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,
usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che
comportano il rischio di improvvisa rottura della
vetreria?
Predisporre idonee procedure di
lavoro Sono previste procedure e DPI per
le operazioni a maggior rischio 3 1 3
I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore
adeguato?
Munirsi di appositi contenitori con
indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2
Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e
raccordi di vetro con altri in plastica o materiale
metallico?
no 3 1 3
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 135
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano
per colore?
Dotare le tubazioni di opportune
fascette e provvedere alla
colorazione dei tubi e delle
maniglie d’apertura secondo le
colorazioni previste dalla
normativa vigente
È in uso solo gas metano / / /
Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o
disciolti è posto all’esterno dell’edificio?
sì 1 1 1
Rischi connessi agli impianti di sicurezza
Gli eventuali impianti di ventilazione sono
progettati e dimensionati in modo da evitare il
ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o
infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti
in buona efficienza?
Programmare una verifica
dell’impianto e interventi di
manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2
È controllata periodicamente l’efficienza delle
condutture metalliche di gas combustibile?
Prevedere un controllo periodico no 3 1 3
I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di
data di scadenza?
Chiedere all’ente proprietario di
sostituire i tubi in gomma prima
della data di scadenza con tubi a
norma UNI-CIG
sì 1 1 1
L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto
secondo le disposizioni delle norme di buona
tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,
Allegato F?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 136
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,
questi comprendono:
1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori
con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?
2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi
mobili e portatili, protette con dispositivi
differenziali?
3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non
essere soggetti a danni e danneggiamenti?
4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive
di doppio isolamento?
sì 3 1 3
Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,
muniti di un efficiente messa a terra e schermati
contro le scintille?
sì 3 1 3
Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle
norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso
prese e/o riduzioni che non garantiscono il
collegamento a terra?
Limitare l’uso di spine triple
sì 3 1 3
Dispositivi di sicurezza ed emergenza
Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,
materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di
contenimento da utilizzare nel caso di spandimento
di sostanze pericolose?
sì 3 1 3
Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2
È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso
in un luogo facilmente accessibile?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 137
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete
(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di
rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per l’intercettazione
generale a monte della rete di distribuzione del gas,
collocato all’esterno del laboratorio?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per il disinserimento
istantaneo della linea di alimentazione elettrica,
collocato all’ingresso del laboratorio, presso il
quadro generale?
sì 1 1 1
Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi
È presente e visibile a tutti un estratto delle norme
di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le
frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?
Affiggere un manifesto con simboli
di pericolo, frasi di rischio, consigli
di prudenza e azioni di primo
intervento in caso di piccoli
incidenti
sì 3 1 3
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti
con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da
acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro
parte?
sì 3 1 3
I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati
antidebordamento e costituiti di materiale idoneo
alle esperienze che vengono eseguite?
Puntualizzare l’organizzazione
delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2
Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente
informati sui rischi derivanti dall’attività di
laboratorio?
sì 3 1 3
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
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Pagina 138
LABORATORIO DI CHIMICA – IV e V anno
Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2
Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili
tutte le schede di sicurezza delle sostanze
utilizzate?
sì 2 1 2
Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle
schede di sicurezza?
sì 2 1 2
Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi
prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda
di sicurezza?
Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3
Sono presenti etichette adeguate, componibili
oppure generate e stampabili con strumenti
informatici?
sì 1 1 1
Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose
sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed
etichettati secondo la normativa vigente?
Etichettare tutti i recipienti in
modo sempre leggibile e
inequivocabile.
sì 3 1 3
Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -
Sostituirle o se non è possibile
rispettare tutti gli adempimenti
relativi al Titolo VII del D.Lgs.
626/94.
Vengono usate piccole quantità di
prodotti R45 e R49 come previsto
dai metodi analitici
4 1 4
Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?
(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di
riscaldamento, ecc.)
no / / /
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Pagina 139
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un
locale separato, fresco ed aerato, all’interno di
armadi metallici di sicurezza e le quantità di
solventi e sostanze infiammabili, presenti in
laboratorio è sempre la minima indispensabile per le
correnti esercitazioni?
sì 2 1 2
Esistono recipienti adeguati per il trasporto di
sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4
Sono depositate in luoghi separati le sostanze
incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe
generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o
di sostanze tossiche?
sì 3 1 3
La manipolazione di sostanze volatili e
infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e
vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono
effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?
Impartire procedure di lavoro
adeguate. sì 2 1 2
Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e
mantenute sempre efficienti?
Il Dgls 25/02 prevede che il
controllo sull’efficienza
dell’aspirazione sostituisce la
misurazione degli inquinanti
Programmare la sostituzione delle
cappe a ricircolo d’aria.
Predisporre un programma di
manutenzione periodica con
documentazione scritta dei
controlli effettuati.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 140
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente
in funzione durante lo svolgimento delle
esercitazioni?
sì 2 1 2
I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,
secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?
Travasare sempre sotto cappa
d’aspirazione. sì 2 1 2
Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,
raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia?
Predisporre un piano di raccolta,
smaltimento secondo quanto
previsto dal DPR n° 915/82 e
successive modifiche.
sì 2 1 2
Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono
dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI
è stata effettuata tenendo conto della natura delle
sostanze impiegate e della tipologia delle
operazioni effettuate?
sì
Rischi di tipo infortunistico
È tenuta sotto controllo costante l’integrità e
l’efficienza di tutta la vetreria?
Disporre di adeguate scorte di
vetreria di ricambio
Evitare operazioni di lavorazione
del vetro
sì 2 2 4
Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,
usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che
comportano il rischio di improvvisa rottura della
vetreria?
Predisporre idonee procedure di
lavoro Sono previste procedure e DPI per
le operazioni a maggior rischio 3 1 3
I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore
adeguato?
Munirsi di appositi contenitori con
indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 141
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e
raccordi di vetro con altri in plastica o materiale
metallico?
no 3 1 3
Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano
per colore?
Dotare le tubazioni di opportune
fascette e provvedere alla
colorazione dei tubi e delle
maniglie d’apertura secondo le
colorazioni previste dalla
normativa vigente
È in uso solo gas metano / / /
Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o
disciolti è posto all’esterno dell’edificio?
sì 1 1 1
Rischi connessi agli impianti di sicurezza
Gli eventuali impianti di ventilazione sono
progettati e dimensionati in modo da evitare il
ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o
infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti
in buona efficienza?
Programmare una verifica
dell’impianto e interventi di
manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2
È controllata periodicamente l’efficienza delle
condutture metalliche di gas combustibile?
Prevedere un controllo periodico no 3 1 3
I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di
data di scadenza?
Chiedere all’ente proprietario di
sostituire i tubi in gomma prima
della data di scadenza con tubi a
norma UNI-CIG
sì 1 1 1
L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto
secondo le disposizioni delle norme di buona
tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,
Allegato F?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 142
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,
questi comprendono:
1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori
con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?
2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi
mobili e portatili, protette con dispositivi
differenziali?
3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non
essere soggetti a danni e danneggiamenti?
4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive
di doppio isolamento?
sì 3 1 3
Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,
muniti di un efficiente messa a terra e schermati
contro le scintille?
sì 3 1 3
Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle
norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso
prese e/o riduzioni che non garantiscono il
collegamento a terra?
Limitare l’uso di spine triple
sì 3 1 3
Dispositivi di sicurezza ed emergenza
Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,
materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di
contenimento da utilizzare nel caso di spandimento
di sostanze pericolose?
sì 3 1 3
Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2
È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso
in un luogo facilmente accessibile?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 143
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete
(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di
rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per l’intercettazione
generale a monte della rete di distribuzione del gas,
collocato all’esterno del laboratorio?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per il disinserimento
istantaneo della linea di alimentazione elettrica,
collocato all’ingresso del laboratorio, presso il
quadro generale?
sì 1 1 1
Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi
È presente e visibile a tutti un estratto delle norme
di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le
frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?
Affiggere un manifesto con simboli
di pericolo, frasi di rischio, consigli
di prudenza e azioni di primo
intervento in caso di piccoli
incidenti
sì 3 1 3
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti
con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da
acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro
parte?
sì 3 1 3
I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati
antidebordamento e costituiti di materiale idoneo
alle esperienze che vengono eseguite?
Puntualizzare l’organizzazione
delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2
Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente
informati sui rischi derivanti dall’attività di
laboratorio?
sì 3 1 3
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 144
LABORATORIO DI CHIMICA – organica
Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2
Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili
tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?
sì 2 1 2
Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle
schede di sicurezza?
sì 2 1 2
Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi
prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda
di sicurezza?
Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3
Sono presenti etichette adeguate, componibili
oppure generate e stampabili con strumenti
informatici?
sì 1 1 1
Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose
sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed
etichettati secondo la normativa vigente?
Etichettare tutti i recipienti in modo
sempre leggibile e inequivocabile. sì 3 1 3
Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -
Sostituirle o se non è possibile
rispettare tutti gli adempimenti
relativi al Titolo VII del D.Lgs.
626/94.
no 4 1 4
Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?
(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di
riscaldamento, ecc.)
no / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 145
Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un
locale separato, fresco ed aerato, all’interno di
armadi metallici di sicurezza e le quantità di
solventi e sostanze infiammabili, presenti in
laboratorio è sempre la minima indispensabile per le
correnti esercitazioni?
sì 2 1 2
Esistono recipienti adeguati per il trasporto di
sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4
Sono depositate in luoghi separati le sostanze
incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe
generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o
di sostanze tossiche?
sì 3 1 3
La manipolazione di sostanze volatili e
infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e
vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono
effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?
Impartire procedure di lavoro
adeguate. sì 2 1 2
Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e
mantenute sempre efficienti?
Il Dgls 25/02 prevede che il
controllo sull’efficienza
dell’aspirazione sostituisce la
misurazione degli inquinanti
Programmare la sostituzione delle
cappe a ricircolo d’aria.
Predisporre un programma di
manutenzione periodica con
documentazione scritta dei
controlli effettuati.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 146
Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente
in funzione durante lo svolgimento delle
esercitazioni?
sì 2 1 2
I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,
secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?
Travasare sempre sotto cappa
d’aspirazione. sì 2 1 2
Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,
raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia?
Predisporre un piano di raccolta,
smaltimento secondo quanto
previsto dal DPR n° 915/82 e
successive modifiche.
sì 2 1 2
Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono
dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI
è stata effettuata tenendo conto della natura delle
sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni
effettuate?
sì 2 1 2
Rischi di tipo infortunistico
È tenuta sotto controllo costante l’integrità e
l’efficienza di tutta la vetreria?
Disporre di adeguate scorte di
vetreria di ricambio
Evitare operazioni di lavorazione
del vetro
sì 2 2 4
Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,
usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che
comportano il rischio di improvvisa rottura della
vetreria?
Predisporre idonee procedure di
lavoro Sono previste procedure e DPI per
le operazioni a maggior rischio 2 1 2
I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore
adeguato?
Munirsi di appositi contenitori con
indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2
Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e
raccordi di vetro con altri in plastica o materiale
metallico?
no 3 1 3
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 147
Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano
per colore?
secondo le colorazioni previste
Dotare le tubazioni di opportune
fascette e provvedere alla
colorazione dei tubi e delle
maniglie d’apertura dalla normativa
vigente
È in uso solo gas metano / / /
Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o
disciolti è posto all’esterno dell’edificio?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 148
Rischi connessi agli impianti di sicurezza
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Gli eventuali impianti di ventilazione sono
progettati e dimensionati in modo da evitare il
ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o
infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti
in buona efficienza?
Programmare una verifica
dell’impianto e interventi di
manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2
È controllata periodicamente l’efficienza delle
condutture metalliche di gas combustibile?
Prevedere un controllo periodico sì 3 1 3
I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di
data di scadenza?
Chiedere all’ente proprietario di
sostituire i tubi in gomma prima
della data di scadenza con tubi a
norma UNI-CIG
sì 1 1 1
L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto
secondo le disposizioni delle norme di buona
tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,
Allegato F?
sì 1 1 1
Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,
questi comprendono:
1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori
con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?
2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi
mobili e portatili, protette con dispositivi
differenziali?
3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non
essere soggetti a danni e danneggiamenti?
4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive
di doppio isolamento?
sì 3 1 3
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 149
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,
muniti di un efficiente messa a terra e schermati
contro le scintille?
sì 3 1 3
Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle
norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso
prese e/o riduzioni che non garantiscono il
collegamento a terra?
Limitare l’uso di spine triple
sì 3 1 3
Dispositivi di sicurezza ed emergenza
Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,
materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di
contenimento da utilizzare nel caso di spandimento
di sostanze pericolose?
sì 3 1 3
Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2
È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso
in un luogo facilmente accessibile?
sì 1 1 1
Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete
(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di
rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per l’intercettazione
generale a monte della rete di distribuzione del gas,
collocato all’esterno del laboratorio?
sì 1 1 1
È presente un dispositivo per il disinserimento
istantaneo della linea di alimentazione elettrica,
collocato all’ingresso del laboratorio, presso il
quadro generale?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 150
Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
È presente e visibile a tutti un estratto delle norme
di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le
frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?
Affiggere un manifesto con simboli
di pericolo, frasi di rischio, consigli
di prudenza e azioni di primo
intervento in caso di piccoli
incidenti
sì 3 1 3
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti
con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da
acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro
parte?
sì 3 1 3
I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati
antidebordamento e costituiti di materiale idoneo
alle esperienze che vengono eseguite?
Puntualizzare l’organizzazione
delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2
Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente
informati sui rischi derivanti dall’attività di
laboratorio?
sì 3 1 3
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 151
LABORATORIO DI CHIMICA – tintoria
Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? no 4 1 4
Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili
tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?
no 4 1 4
Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle
schede di sicurezza?
no 4 1 4
Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi
prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda
di sicurezza?
Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3
Sono presenti etichette adeguate, componibili
oppure generate e stampabili con strumenti
informatici?
sì 1 1 1
Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose
sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed
etichettati secondo la normativa vigente?
Etichettare tutti i recipienti in modo
sempre leggibile e inequivocabile. sì 3 1 3
Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -
Sostituirle o se non è possibile
rispettare tutti gli adempimenti
relativi al Titolo VII del D.Lgs.
626/94.
no 4 1 4
Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?
(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di
riscaldamento, ecc.)
no / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 152
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un
locale separato, fresco ed aerato, all’interno di
armadi metallici di sicurezza e le quantità di
solventi e sostanze infiammabili, presenti in
laboratorio è sempre la minima indispensabile per
le correnti esercitazioni?
sì 2 1 2
Esistono recipienti adeguati per il trasporto di
sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4
Sono depositate in luoghi separati le sostanze
incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe
generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o
di sostanze tossiche?
sì 3 1 3
La manipolazione di sostanze volatili e
infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e
vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono
effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?
Impartire procedure di lavoro
adeguate. sì 2 1 2
Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e
mantenute sempre efficienti?
Il Dgls 25/02 prevede che il
controllo sull’efficienza
dell’aspirazione sostituisce la
misurazione degli inquinanti
Programmare la sostituzione delle
cappe a ricircolo d’aria.
Predisporre un programma di
manutenzione periodica con
documentazione scritta dei
controlli effettuati.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 153
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente
in funzione durante lo svolgimento delle
esercitazioni?
sì 2 1 2
I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,
secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?
Travasare sempre sotto cappa
d’aspirazione. sì 2 1 2
Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,
raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia?
Predisporre un piano di raccolta,
smaltimento secondo quanto
previsto dal DPR n° 915/82 e
successive modifiche.
sì 2 1 2
Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono
dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI
è stata effettuata tenendo conto della natura delle
sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni
effettuate?
sì 2 1 2
Rischi di tipo infortunistico
È tenuta sotto controllo costante l’integrità e
l’efficienza di tutta la vetreria?
Disporre di adeguate scorte di
vetreria di ricambio
Evitare operazioni di lavorazione
del vetro
sì 2 2 4
Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,
usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che
comportano il rischio di improvvisa rottura della
vetreria?
Predisporre idonee procedure di
lavoro Sono previste procedure e DPI per
le operazioni a maggior rischio 2 1 2
I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore
adeguato?
Munirsi di appositi contenitori con
indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 154
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e
raccordi di vetro con altri in plastica o materiale
metallico?
no 3 1 3
Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano
per colore?
Dotare le tubazioni di opportune
fascette e provvedere alla
colorazione dei tubi e delle
maniglie d’apertura secondo le
colorazioni previste dalla
normativa vigente
Non è in uso alcun tipo di gas / / /
Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o
disciolti è posto all’esterno dell’edificio?
sì 1 1 1
Rischi connessi agli impianti di sicurezza
Gli eventuali impianti di ventilazione sono
progettati e dimensionati in modo da evitare il
ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o
infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti
in buona efficienza?
Programmare una verifica
dell’impianto e interventi di
manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2
È controllata periodicamente l’efficienza delle
condutture metalliche di gas combustibile?
Prevedere un controllo periodico Non è in uso alcun tipo di gas / / /
I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di
data di scadenza?
Chiedere all’ente proprietario di
sostituire i tubi in gomma prima
della data di scadenza con tubi a
norma UNI-CIG
Non è in uso alcun tipo di gas / / /
L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto
secondo le disposizioni delle norme di buona
tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,
Allegato F?
sì 1 1 1
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Pagina 155
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,
questi comprendono:
1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori
con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?
2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi
mobili e portatili, protette con dispositivi
differenziali?
3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non
essere soggetti a danni e danneggiamenti?
4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive
di doppio isolamento?
sì 3 1 3
Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,
muniti di un efficiente messa a terra e schermati
contro le scintille?
sì 3 1 3
Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle
norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso
prese e/o riduzioni che non garantiscono il
collegamento a terra?
Limitare l’uso di spine triple
sì 3 1 3
Dispositivi di sicurezza ed emergenza
Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,
materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di
contenimento da utilizzare nel caso di spandimento
di sostanze pericolose?
sì 3 1 3
Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2
È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso
in un luogo facilmente accessibile?
sì 1 1 1
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Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete
(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di
rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?
Non è in uso alcun tipo di gas / / /
È presente un dispositivo per l’intercettazione
generale a monte della rete di distribuzione del gas,
collocato all’esterno del laboratorio?
Non è in uso alcun tipo di gas / / /
È presente un dispositivo per il disinserimento
istantaneo della linea di alimentazione elettrica,
collocato all’ingresso del laboratorio, presso il
quadro generale?
sì 1 1 1
Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi
È presente e visibile a tutti un estratto delle norme
di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le
frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?
Affiggere un manifesto con simboli
di pericolo, frasi di rischio, consigli
di prudenza e azioni di primo
intervento in caso di piccoli
incidenti
sì 3 1 3
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti
con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da
acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro
parte?
sì 3 1 3
I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati
antidebordamento e costituiti di materiale idoneo
alle esperienze che vengono eseguite?
Puntualizzare l’organizzazione
delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2
Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente
informati sui rischi derivanti dall’attività di
laboratorio?
sì 3 1 3
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 157
LABORATORI – laboratorio elettronica
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale
da garantire una sufficiente illuminazione e
aerazione naturale?
Fare riferimento alle disposizioni
regionali relative ai requisiti
areoilluminanti degli ambienti di
lavoro
2 lati su 4 sono finestrati
1 1 1
L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è
obbligatoria nei laboratori
assimilati ad ambienti di lavoro,
dove vengono effettuate
lavorazioni (chimica, officina,
elettronica, legno ecc.) art 6 DPR
303/56
sì 1 1 1
La superficie è tale da garantire lo svolgimento
delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per
addetto) ed assicurare il passaggio e la normale
circolazione di materiali e persone?
art. 6 DPR 303/56
Le aule sono ubicate in locali
interrati o seminterrati?
Modificare la destinazione d’uso
Art 8 DPR 303/56
La superficie è di 91 m2
Le porte dei laboratori consentono una rapida
uscita delle persone e sono agevolmente apribili
dall’interno verso la via di esodo?
art. 33 DLgs 626/94 La porta è a 2 ante, ciascuna di 90
cm. Una è bloccata
2 1 2
La disposizione dei banchi o delle macchine
all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in
caso d’emergenza?
sì 2 1 2
La pavimentazione è realizzata con materiali
antisdrucciolo, facilmente lavabile?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 158
MICROCLIMA
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Gli ambienti sono provvisti di impianto di
riscaldamento opportunamente regolato e la
temperatura non dà luogo a lamentele?
Rivedere la regolazione
dell’impianto di riscaldamento, in
modo che siano verificate i valori
di temperatura che tengano conto
della concomitante umidità e
velocità dell’aria.
Chiudendo qualche termosifone si
ottiene la temperatura ottimale
1 1 1
Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle
persone sono opportunamente controllate?
Adottare provvedimenti atti a
controllare velocità e direzione
delle correnti d’aria in ingresso.
Velocità indicative v=0,10-0,25
m/s.
Non ci sono correnti d’aria
/ / /
Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali
da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?
Eseguire manutenzioni in modo da
impedire qualsiasi infiltrazione di
acqua.
Non c’è alcuna infiltrazione di
acqua / / /
Esiste un programma di manutenzione preventiva
dell’impianto di aria condizionata eventualmente
presente?
Non c’è l’impianto di aria
condizionata / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 159
LABORATORI – laboratorio di SISTEMI
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale
da garantire una sufficiente illuminazione e
aerazione naturale?
Fare riferimento alle disposizioni
regionali relative ai requisiti
areoilluminanti degli ambienti di
lavoro
sì 1 1 1
L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è
obbligatoria nei laboratori
assimilati ad ambienti di lavoro,
dove vengono effettuate
lavorazioni (chimica, officina,
elettronica, legno ecc.) art 6 DPR
303/56
sì 1 1 1
La superficie è tale da garantire lo svolgimento
delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per
addetto) ed assicurare il passaggio e la normale
circolazione di materiali e persone?
art. 6 DPR 303/56
Le aule sono ubicate in locali
interrati o seminterrati?
Modificare la destinazione d’uso
Art 8 DPR 303/56
si 1 1 1
Le porte dei laboratori consentono una rapida
uscita delle persone e sono agevolmente apribili
dall’interno verso la via di esodo?
art. 33 DLgs 626/94 La porta è ad un’ante, di 90 cm.
2 1 2
La disposizione dei banchi o delle macchine
all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in
caso d’emergenza?
sì 2 1 2
La pavimentazione è realizzata con materiali
antisdrucciolo, facilmente lavabile?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 160
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e
facilmente inclinabili e nessuno schermo
presenta riflessi (sia da luce naturale che
artificiale) tali da causare fastidio agli
utilizzatori?
Utilizzare schermi orientabili e
facilmente inclinabili; orientare gli
schermi parallelamente le finestre e
leggermente rivolti verso il basso;
schermare (veneziane, tende) le
finestre.
sì 2 1 2
Esistono prese elettriche a pavimento
nell’area sottostante o circostante i tavoli da
lavoro a VDT?
Limitarne l’uso e programmarne la
sostituzione con altre calate da
soffitto.
in prossimità della cattedra esiste
una ciabatta che fuoriesce da
canale calpestabile
3 1 3
Esistono cavi d’alimentazione volanti sul
pavimento o sulle pareti?
Programmarne l’eliminazione a
breve termine.
no, sono coperti da canale
calpestabile 2 1 2
Sono utilizzate prese/riduzioni (triple e
“grappoli”) che non garantiscono il
collegamento a terra?
Occorre evitare la necessità d’uso
continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento della
revisione dell’impianto elettrico e
in attesa di tali modifiche
utilizzando prese multiple in linea
(ciabatte).
no 1 1 1
Gli ambienti sono provvisti di impianto di
riscaldamento opportunamente regolato e la
temperatura non dà luogo a lamentele?
Rivedere la regolazione
dell’impianto di riscaldamento, in
modo che siano verificate i valori
di temperatura che tengano conto
della concomitante umidità e
velocità dell’aria.
Prevedere all’inizio dell’anno
scolastico lo sfiato dei termosifoni
Dal mese di maggio la temperatura
nell’aula è troppo alta
2 1 2
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 161
MICROCLIMA
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle
persone sono opportunamente controllate?
Adottare provvedimenti atti a
controllare velocità e direzione
delle correnti d’aria in ingresso.
Velocità indicative v=0,10-0,25
m/s.
Non ci sono correnti d’aria
/ / /
Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali
da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?
Eseguire manutenzioni in modo da
impedire qualsiasi infiltrazione di
acqua.
Non c’è alcuna infiltrazione di
acqua / / /
Esiste un programma di manutenzione preventiva
dell’impianto di aria condizionata eventualmente
presente?
Non c’è l’impianto di aria
condizionata / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 162
LABORATORI – laboratorio informatica biennio
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale
da garantire una sufficiente illuminazione e
aerazione naturale?
Fare riferimento alle disposizioni
regionali relative ai requisiti
areoilluminanti degli ambienti di
lavoro
sì 1 1 1
L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è
obbligatoria nei laboratori
assimilati ad ambienti di lavoro,
dove vengono effettuate
lavorazioni (chimica, officina,
elettronica, legno ecc.) art 6 DPR
303/56
sì 1 1 1
La superficie è tale da garantire lo svolgimento
delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per
addetto) ed assicurare il passaggio e la normale
circolazione di materiali e persone?
art. 6 DPR 303/56
Le aule sono ubicate in locali
interrati o seminterrati?
Modificare la destinazione d’uso
Art 8 DPR 303/56
si 1 1 1
Le porte dei laboratori consentono una rapida
uscita delle persone e sono agevolmente apribili
dall’interno verso la via di esodo?
art. 33 DLgs 626/94 La porta è ad un’ante, di 90 cm.
2 1 2
La disposizione dei banchi o delle macchine
all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in
caso d’emergenza?
sì 2 1 2
La pavimentazione è realizzata con materiali
antisdrucciolo, facilmente lavabile?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
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Pagina 163
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e
facilmente inclinabili e nessuno schermo
presenta riflessi (sia da luce naturale che
artificiale) tali da causare fastidio agli
utilizzatori?
Utilizzare schermi orientabili e
facilmente inclinabili; orientare gli
schermi parallelamente le finestre e
leggermente rivolti verso il basso;
schermare (veneziane, tende) le
finestre.
sì 2 1 2
Esistono prese elettriche a pavimento
nell’area sottostante o circostante i tavoli da
lavoro a VDT?
Limitarne l’uso e programmarne la
sostituzione con altre calate da
soffitto.
in prossimità della cattedra esiste
una ciabatta che fuoriesce da
canale calpestabile
2 1 2
Esistono cavi d’alimentazione volanti sul
pavimento o sulle pareti?
Programmarne l’eliminazione a
breve termine.
si, ci sono cavi in canala non
fissata al muro 3 1 3
Sono utilizzate prese/riduzioni (triple e
“grappoli”) che non garantiscono il
collegamento a terra?
Occorre evitare la necessità d’uso
continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento della
revisione dell’impianto elettrico e
in attesa di tali modifiche
utilizzando prese multiple in linea
(ciabatte).
no 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 164
MICROCLIMA Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Gli ambienti sono provvisti di impianto di
riscaldamento opportunamente regolato e la
temperatura non dà luogo a lamentele?
Rivedere la regolazione
dell’impianto di riscaldamento, in
modo che siano verificate i valori
di temperatura che tengano conto
della concomitante umidità e
velocità dell’aria.
Prevedere all’inizio dell’anno
scolastico lo sfiato dei termosifoni
Dal mese di maggio la temperatura
nell’aula è troppo alta
2 1 2
Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle
persone sono opportunamente controllate?
Adottare provvedimenti atti a
controllare velocità e direzione
delle correnti d’aria in ingresso.
Velocità indicative v=0,10-0,25
m/s.
Non ci sono correnti d’aria
/ / /
Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali
da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?
Eseguire manutenzioni in modo da
impedire qualsiasi infiltrazione di
acqua.
Non c’è alcuna infiltrazione di
acqua / / /
Esiste un programma di manutenzione preventiva
dell’impianto di aria condizionata eventualmente
presente?
Non c’è l’impianto di aria
condizionata / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 165
LABORATORI – laboratorio informatica III
Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale
da garantire una sufficiente illuminazione e
aerazione naturale?
Fare riferimento alle disposizioni
regionali relative ai requisiti
areoilluminanti degli ambienti di
lavoro
sì 1 1 1
L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è
obbligatoria nei laboratori
assimilati ad ambienti di lavoro,
dove vengono effettuate
lavorazioni (chimica, officina,
elettronica, legno ecc.) art 6 DPR
303/56
sì 1 1 1
La superficie è tale da garantire lo svolgimento
delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per
addetto) ed assicurare il passaggio e la normale
circolazione di materiali e persone?
art. 6 DPR 303/56
Le aule sono ubicate in locali
interrati o seminterrati?
Modificare la destinazione d’uso
Art 8 DPR 303/56
sì 1 1 1
Le porte dei laboratori consentono una rapida
uscita delle persone e sono agevolmente apribili
dall’interno verso la via di esodo?
art. 33 DLgs 626/94 La porta è a 2 ante, di 75 cm
ciascuna; una è bloccata
2 2 4
La disposizione dei banchi o delle macchine
all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in
caso d’emergenza?
sì 2 1 2
La pavimentazione è realizzata con materiali
antisdrucciolo, facilmente lavabile?
sì 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e
facilmente inclinabili e nessuno schermo
presenta riflessi (sia da luce naturale che
artificiale) tali da causare fastidio agli
utilizzatori?
Utilizzare schermi orientabili e
facilmente inclinabili; orientare gli
schermi parallelamente le finestre e
leggermente rivolti verso il basso;
schermare (veneziane, tende) le
finestre.
Le finestre non sono dotate di
tende.
Durante l’utilizzo dell’aula
vengono abbassate le persiane
2 1 2
Esistono prese elettriche a pavimento
nell’area sottostante o circostante i tavoli da
lavoro a VDT?
Limitarne l’uso e programmarne la
sostituzione con altre calate da
soffitto.
no 1 1 1
Esistono cavi d’alimentazione volanti sul
pavimento o sulle pareti?
Programmarne l’eliminazione a
breve termine. Esistono i cavi dei banchi 1 1 1
Sono utilizzate prese/riduzioni (triple e
“grappoli”) che non garantiscono il
collegamento a terra?
Occorre evitare la necessità d’uso
continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento della
revisione dell’impianto elettrico e
in attesa di tali modifiche
utilizzando prese multiple in linea
(ciabatte).
no 1 1 1
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 167
MICROCLIMA Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)
Gli ambienti sono provvisti di impianto di
riscaldamento opportunamente regolato e la
temperatura non dà luogo a lamentele?
Rivedere la regolazione
dell’impianto di riscaldamento, in
modo che siano verificate i valori
di temperatura che tengano conto
della concomitante umidità e
velocità dell’aria.
La temperatura è adeguata
2 1 2
Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle
persone sono opportunamente controllate?
Adottare provvedimenti atti a
controllare velocità e direzione
delle correnti d’aria in ingresso.
Velocità indicative v=0,10-0,25
m/s.
Non ci sono correnti d’aria
/ / /
Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali
da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?
Eseguire manutenzioni in modo da
impedire qualsiasi infiltrazione di
acqua.
Non c’è alcuna infiltrazione di
acqua / / /
Esiste un programma di manutenzione preventiva
dell’impianto di aria condizionata eventualmente
presente?
Non c’è l’impianto di aria
condizionata / / /
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 168
ALLEGATO 3
VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
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Pagina 169
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 170
PREMESSA
Il presente documento viene predisposto ai sensi del titolo IX del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. al fine di valutare
il rischio chimico per i lavoratori dell’I.T.I. ”V. E. Marzotto”.
L’art. 223 del D.Lgs. 81/2008, così come modificato dal D.Lgs. 106/2009, prevede infatti che nella
valutazione di cui all'art. 28, il datore di lavoro determini l'eventuale presenza di agenti chimici pericolosi
sul luogo di lavoro e valuti anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di
tali agenti, prendendo in considerazione in particolare:
- le loro proprietà pericolose
- le informazioni sulla salute e sicurezza ricavate dalla relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei
decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52 e 14 marzo 2003, n. 65 e successive modifiche
- il livello, il modo e la durata dell'esposizione
- le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle
sostanze e dei preparati che li contengono o li possono generare
- i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici di cui un primo elenco è riportato
negli allegati XXXVIII e XXXIX
- gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare
- se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese
L’utilizzo di sostanze che sono indicate nell’etichetta come contenenti sia componenti classificati come
pericolosi sia componenti che, pur non essendo classificabili come pericolosi, potrebbero in via ipotetica
essere presenti negli ambienti di lavoro in quantitativi non trascurabili rispetto ai valori ritenuti accettabili
espone a potenziali rischi da esposizioni ad Agenti Chimici le seguenti figure professionali:
studenti, durante le esercitazioni di laboratorio di chimica
docenti, durante le esercitazioni di laboratorio di chimica
assistenti tecnici addetti ai laboratori di chimica, durante la preparazione del materiale
collaboratori scolastici, durante le normali operazioni di pulizia.
Considerato l’elevato numero di sostanze chimiche utilizzate in laboratorio, la loro quantità e la tipologia
d’uso, per questi ambienti si è deciso di effettuare una valutazione preliminare del rischio, basata su dati
informativi (documentali e di osservazione) e, in base al suo esito, procedere ad una valutazione
approfondita o non procedere ulteriormente.
In tutti i casi in cui si è resa necessaria una valutazione più approfondita, è stata effettuata utilizzando un
algoritmo denominato MOVARISCH, proposto dalle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia che
prevede l’utilizzo di algoritmi o misure ambientali.
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Gli algoritmi per la valutazione del rischio chimico sono procedure che assegnano un valore numerico ad
una serie di fattori o parametri che intervengono nella determinazione del rischio pesando, per ognuno di
essi in modo diverso, l’importanza assoluta e reciproca sul risultato valutativo finale.
L’algoritmo utilizzato per la valutazione del rischio chimico è MoVaRisCh, proposto dalle regioni EMILIA
ROMAGNA, TOSCANA e LOMBARDIA.
I fattori individuati sono inseriti in una relazione matematica semplice che fornisce un indice numerico che
si inserisce in una scala numerica del rischio individuando per la situazione analizzata la gradazione relativa
dell’indice calcolato
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MoVaRisCh
Il rischio R per le valutazioni del rischio derivanti dall'esposizione ad agenti chimici pericolosi è il prodotto:
R = P x E
P: indice di pericolosità intrinseca di una sostanza o di un preparato (identificato con le frasi di rischio R –
ora indicazioni di Pericolo H)
E: livello di esposizione (cutanea e/o inalatoria) dei soggetti nella specifica attività lavorativa.
È possibile calcolare un rischio R per esposizione:
inalatoria R inal = P x E inal
cutanea R cute = P x E cute
cumulativa R cum= (R inal2 + R cute2)0,5
Gli intervalli di variazione di R sono:
0,1 R inal 100
1 R cute 100
1 R cum 141
IDENTIFICAZIONE DELL’INDICE DI PERICOLOSITÀ P
Il metodo per l’individuazione dell’indice di pericolo P si basa sulla classificazione delle sostanze e dei
preparati pericolosi (Frasi R).
Ad ogni Frase di rischio R (singola o combinata) è stato attribuito un punteggio (score) da 1 a 10 che tiene
conto dei criteri di classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi. Si ottiene così un indice
numerico di pericolo per ogni agente chimico pericoloso impiegato.
Valutazione della Pericolosità P
1. La determinazione dello score di pericolo è effettuata in base sia alle caratteristiche intrinseche di
pericolosità degli agenti chimici (Frasi R), sia alle vie d’esposizione più rilevanti:
VIA INALATORIA > VIA CUTANEA > VIA INGESTIVA
2. Un altro aspetto da considerare per la corretta graduazione del pericolo è relativo ai criteri di
classificazione ed etichettatura di sostanze e preparati pericolosi in base ai quali gli effetti a lungo
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termine (es. Tossici per il ciclo riproduttivo), allergenici subacuti o cronici (es. Sensibilizzanti) sono più
importanti rispetto agli effetti acuti.
EFFETTI A LUNGO TERMINE > EFFETTI ACUTI
3. Considerando invece solo gli effetti acuti, la categoria del Molto Tossico risulta più pericolosa rispetto a
quella del Tossico, a sua volta più pericolosa di quella del Nocivo:
MOLTO TOSSICO > TOSSICO > NOCIVO
4. È stato attribuito un punteggio anche ai preparati non classificati pericolosi, ma che contengono almeno
una sostanza pericolosa in conc. ≥ 1% in peso, o ≥ 0,2% in volume.
5. È stato attribuito un punteggio minore anche alle sostanze non classificate pericolose, ma per le quali
esiste un valore limite di esposizione professionale.
6. È stato attribuito un punteggio anche a sostanze e preparati non classificati pericolosi, ma che nel
processo di lavorazione si trasformano emettendo agenti chimici pericolosi.
7. Il punteggio minimo non nullo è stato attribuito a sostanze e preparati non classificati e non classificabili
come pericolosi, e non contenenti alcuna sostanza pericolosa, neanche come impurezza.
TABELLA DEI COEFFICIENTI P (SCORE)
Decreto Legislativo 3 febbraio 1997, n.52 e s.m.i.
Decreto Legislativo 14 marzo 2003, n.65 e s.m.i.
Frasi R Testo Score
20 Nocivo per inalazione 4,00
20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle 4,35
20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 4,50
20/22 Nocivo per inalazione e ingestione 4,15
21 Nocivo a contatto con la pelle 3,25
21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione 3,40
22 Nocivo per ingestione 1,75
23 Tossico per inalazione 7,00
23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle 7,75
23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 8,00
23/25 Tossico per inalazione e ingestione 7,25
24 Tossico a contatto con la pelle 6,00
24/24 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione 6,25
25 Tossico per ingestione 2,50
26 Molto tossico per inalazione 8,50
26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelle 9,25
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Frasi R Testo Score
26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 9,50
26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione 8,75
27 Molto tossico a contatto con la pelle 7,00
27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione 7,25
28 Molto tossico per ingestione 3,00
29 A contatto con l’acqua libera gas tossici 3,00
31 A contatto con acidi libera gas tossico 3,00
32 A contatto con acidi libera gas molto tossico 3,50
33 Pericolo di effetti cumulativi 4,75
34 Provoca ustioni 4,85
35 Provoca gravi ustioni 5,85
36 Irritante per gli occhi 2,50
36/37 Irritante per gli occhi e per le vie respiratorie 3,30
36/37/38 Irritante per gli occhi, per le vie respiratorie e la pelle 3,40
36/38 Irritante per gli occhi e la pelle 2,75
37 Irritante per le vie respiratorie 3,00
37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle 3,20
38 Irritante per la pelle 2,25
39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi 8,00
39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione 7,35
39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e
contatto con la pelle 8,00
39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a
contatto con la pelle e per ingestione 8,25
39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed
ingestione 7,50
39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la
pelle 6,25
39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la
pelle e per ingestione 6,50
39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione 2,75
39/26
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione
9,35 39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi
per inalazione e contatto cutanee
9,50
39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione,
per contatto cutaneo con la pelle e per ingestione 9,75
39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione
e ingestione 9,00
39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con
la pelle 7,25
39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con
la pelle e per ingestione 7,50
39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione 3,25
40 Possibilità di effetti cancerogeni – prove insufficienti 7,00
41 Rischio di gravi lesioni oculari 3,40
42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione 6.50
42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle 6,90
43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle 4,00
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Frasi R Testo Score
48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata 6,50
48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione 4,35
48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione e a contatto con la pelle 4,60
48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 4,75
48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione ed ingestione 4,40
48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle 3,50
48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle e per ingestione 3,60
48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per ingestione 2,00
48/23 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione 7,35
48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione e a contatto con la pelle 8,00
48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 8,25
48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione ed ingestione 7,50
48/24 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle 6,25
48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle e per ingestione 6,50
48/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per ingestione 2,75
60 Può ridurre la fertilità 10,00
61 Può danneggiare i bambini non ancora nati 10,00
62 Possibile rischio di ridotta fertilità 6,90
63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati 6,90
64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno 5,00
65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso d’ingestione 3,50
66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della
pelle 2,10
67 L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini 3,50
68 Possibilità di effetti irreversibili 7,00
68/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione 4,35
68/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con
la pelle 4,60
68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la
pelle e per ingestione 4,75
68/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e ingestione 4,40
68/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle 3,50
68/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per
ingestione 3,60
68/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione 2,00
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Frasi R Testo Score
/
Preparati non classificati come pericolosi, ma contenenti almeno una
sostanza pericoloso per via inalatoria appartenente ad una qualsiasi
categoria di pericolo diversa dall’irritante
3,00
/
Preparati non classificabili come pericolosi, ma contenenti almeno una
sostanza pericolosa solo per via cutanea e/o solo per ingestione,
appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo e/o contenti almeno
una sostanza classificata irritante
2,10
/
Preparati non classificabili come pericolosi, ma contenenti almeno una
sostanza non pericolosa alla quale è stato assegnato un valore limite di
esposizione professionale
3,00
/
Sostanza non classificata ufficialmente come pericolosa per via
inalatoria e/o per contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione
appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo, ma alla quale è stato
assegnato un valore limite di esposizione professionale
4,00
/
Sostanza non classificabile come pericolosa per via inalatoria e/o per
contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione appartenente ad una
qualsiasi categoria di pericolo, ma alla quale è stato assegnato un valore
limite di esposizione professionale
2,10
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria, con score < 6,50 e ≥ a 4,50
3,00
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria, con score < 4,50 e ≥ a 3,00
2,10
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria, con score < 3,00 e ≥ a 2,10
1,50
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score ≥ 6,50
3,00
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score < 6,50 e ≥ 4,50
2,10
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score < 4,50 e ≥ 3,00
1,75
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score < 3,00 e ≥ 2,10
1,50
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria, con score ≥ 6,50
2,10
/
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria, con score < 6,50 e ≥ 4,50
1,75
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria, con score < 4,50 e ≥ 3,00
1,50
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Frasi R Testo Score
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria, con score < 3,00 e ≥ 2,10
1,25
Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e
tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, appartenente ad una
qualsiasi categoria di pericolo
1,25
Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna
sostanza pericolosa 1,00
TABELLA DEI COEFFICIENTI P (SCORE) Regolamento 1272/2008/CE (CLP)
Codici H Testo Score
H332 Nocivo se inalato 4,50
H312 Nocivo a contatto con la pelle 3,00
H302 Nocivo se ingerito 2,00
H331 Tossico se inalato 6,00
H311 Tossico a contatto con la pelle 4,50
H301 Tossico se ingerito 2,25
H330 cat.2 Letale se inalato 7,50
H310 cat.2 Letale a contatto con la pelle 5,50
H300 cat.2 Letale se ingerito 2,50
H330 cat.1 Letale se inalato 8,50
H310 cat.1 Letale a contatto con la pelle 8,00
H300 cat.1 Letale se ingerito 3,00
EUH029 A contatto con l’acqua libera un gas tossico 3,00
EUH031 A contatto con gli acidi libera un gas tossico 3,00
EUH032 A contatto con gli acidi libera gas molto tossico 3,50
H314 cat.1A Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari 6,25
H314 cat.1B Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari 5,75
H314 cat.1C Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari 5,50
H315 Provoca irritazione cutanea 2,50
H318 Provoca gravi lesioni oculari 4,50
H319 Provoca gravi irritazione oculare 3,00
EUH066 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della elle 2,50
H334 cat.1A Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se
inalato 9,00
H334 cat.1B Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se
inalato 8,00
H317 cat.1A Può provocare una reazione allergica della pelle 6,00
H317 cat.1B Può provocare una reazione allergica della pelle 4,50
H370 Provoca danni agli organi 9,50
H371 Può provocare danni agli organi 8,00
H335 Può irritare le vie respiratorie 3,25
H336 Può provocare sonnolenza o vertigini 3,50
H372 Provoca danni agli organi 8,00
H373 Può provocare danni agli organi 7,00
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Codici H Testo Score
H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie
respiratorie 3,50
H360 Può nuocere alla fertilità o al feto 10,00
H360D Può nuocere al feto 9,50
H360Df Può nuocere al feto. Sospettato di nuocere alla fertilità 9,75
H360F Può nuocere alla fertilità 9,50
H360FD Può nuocere alla fertilità. Può nuocere al feto 10,00
H341 Sospettato di provocare alterazioni genetiche 8,00
H351 Sospettato di provocare il cancro 8,00
H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto 8,00
H361d Sospettato di nuocere al feto 7,50
H361f Sospettato di nuocere alla fertilità 7,50
H361fd Sospettato di nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto 8,00
H362 Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno 6,00
EUH070 Tossico per contatto oculare 6,00
EUH071 Corrosivo per le vie respiratorie 6,50
EUH201 Contiene Piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati
o succhiati dai bambini 6,00
EUH201A Attenzione! Contiene Piombo 6,00
EUH202 Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi.
Tenere fuori dalla portata dei bambini 4,50
EUH203 Contiene Cromo (VI). Può provocare una reazione allergica. 4,50
EUH204 Contiene Isocianati. Può provocare una reazione allergica 7,00
EUH205 Contiene Composti Epossidici. Può provocare una reazione allergica 4,50
EUH206 Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono
formarsi gas pericolosi (cloro) 3,00
EUH207
Attenzione! Contiene Cadmio. Durante l’uso si sviluppano fumi
pericolosi. Leggere le informazioni fornite dal fabbricante. Rispettare le
disposizioni di sicurezza.
8,00
EUH208 Contiene Nome sostanza sensibilizzante. Può provocare una reazione
allergica. 5,00
Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una
sostanza pericolosa appartenente ad una qualsiasi classe di pericolo con
score ≥ 8
5,50
Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una
sostanza pericolosa esclusivamente per via inalatoria appartenente ad
una qualsiasi classe di pericolo diversa dalla tossicità di categoria 4 e
dalle categorie relative all’irritazione con score < 8
4,00
Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una
sostanza pericolosa esclusivamente per via inalatoria appartenente alla
classe di pericolo della tossicità di categoria 4 e alle categorie
dell’irritazione
2,50
Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una
sostanza pericolosa solo per via cutanea e/o solo per ingestione
appartenente ad una qualsiasi classe di pericolo relativa ai soli effetti
acuti
2,25
Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una
sostanza non pericolosa alla quale è stato assegnato un valore limite
d’esposizione professionale
3,00
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Codici H Testo Score
Sostanza non autoclassificata come pericolosa, ma alla quale è stato
assegnato un valore limite d’esposizione professionale 4,00
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via inalatoria con score > a 6,50
5,00
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50
3,00
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via inalatoria con score < a 4,50 e > a 3,00
2,25
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via cutanea e/o per ingestione con score > a 6,50
3,00
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via cutanea e/o per ingestione con score < a 6,50 e > a 4,50
2,25
Tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score < a 4,50 e > a
3,00
2,00
Tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score < a 3,00 e > a
2,00
1,75
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via inalatoria con score > a 6,50
2,50
Tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico
pericoloso per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50 2,00
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via inalatoria con score < a 4,50 e > a 3,0
1,75
Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia
comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso
per via cutanea e/o per ingestione appartenente ad una qualsiasi
categoria di pericolo
1,25
Sostanze e miscele non classificate pericolose e non contenenti nessuna
sostanza pericolosa 1,00
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DETERMINAZIONE DELL’INDICE DI ESPOSIZIONE Einal
L 'indice di esposizione per via inalatoria (E inal) viene determinato attraverso il prodotto
E inal = I x d
I Intensità dell'esposizione
d Distanza del lavoratore dalla sorgente di intensità I
Determinazione del Sub-indice I (intensità di esposizione)
Comporta l'uso delle seguenti 5 variabili:
1. Proprietà chimico-fisiche
2. Quantità in uso
3. Tipologia d'uso
4. Tipologia di controllo
5. Tempo di esposizione
1. Proprietà chimico-fisiche
4 Livelli in ordine crescente di disponibilità in aria, in funzione della volatilità del liquido e della
granulometria delle polveri:
Stato solido/nebbie
Liquidi a bassa volatilità
Liquidi ad alta e media volatilità o polveri fini
Stato gassoso
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2. Quantità in uso
< 0,1 kg
0,1 – 1 Kg
1 – 10 kg
10 – 100 kg
> 100 kg
Quantità in uso
Proprietà chimico -
fisiche < 0,1 kg 0,l – 1 kg 1 – 10 kg 10 – 100 kg > 100 kg
Solido/nebbia Bassa Bassa Bassa Medio/bassa Medio/bassa
Bassa volatilità Bassa Medio/bassa Medio/alta Medio/alta Alta
Media/alta volatilità e
polveri fini Bassa Medio/alta Medio/alta Alta Alta
Stato gassoso Medio/bassa Medio/alta Alta Alta Alta
Valori dell’indicatore di Disponibilità (D)
Bassa D = 1
Medio/bassa D = 2
Medio/alta D = 3
Alta D = 4
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3. Tipologia d’uso
Uso in sistema chiuso: sostanza usata in reattori o contenitori a tenuta stagna. Trasferimenti con
tubazioni stagne.
Uso in inclusione in matrice: sostanza incorporata in materiali che ne limitano o impediscono la
dispersione nell’ambiente (es. dispersione di solidi in acqua, ecc.).
Uso controllato e non dispersivo: lavorazioni che coinvolgono gruppi limitati di lavoratori;
adeguati sistemi di controllo.
Uso con dispersione significativa: esposizione incontrollata anche per altri lavoratori e per la
popolazione in generale.
Tipologia d’uso
Sistema chiuso Inclusione in matrice Uso controllato Uso dispersivo
D 1 Bassa Bassa Bassa Medio
D 2 Bassa Medio Medio Alto
D 3 Bassa Medio Alto Alto
D 4 Medio Alto Alto Alto
Valori dell’indicatore d’uso (U)
Basso U = 1
Medio U = 2
Alto U = 3
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4. Tipologia di controllo
Contenimento completo: ciclo chiuso, esposizione trascurabile.
Ventilazione – aspirazione locale: rimozione del contaminante alla sorgente, impedendone la
dispersione.
Segregazione - separazione: adozione di metodi e comportamenti adeguati.
Diluizione - ventilazione: naturale o meccanica, richiede monitoraggio continuativo.
Manipolazione diretta: lavoratore opera con DPI a diretto contatto con il materiale pericoloso.
Esposizioni possono essere elevate.
Tipologia di controllo
Contenimento
completo
Aspirazione
localizzata
Dispersione/
separazione
Ventilazione
generale
Manipolazione
diretta
U 1 Bassa Bassa Bassa Medio Medio
U 2 Bassa Medio Medio Alto Alta
U 3 Bassa Medio Alto Alta Alta
Valori dell’indicatore di Compensazione (C)
Basso C= 1
Medio C = 2
Alto C = 3
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5. Tempo di esposizione
Inferiore a 15 minuti.
Tra 15 minuti e 2 ore.
Tra 2 ore e 4 ore.
Tra 4 ore e 6 ore.
Più di 6 ore.
Il tempo di esposizione si identifica a livello giornaliero, indipendentemente dalla frequenza d’uso. Se la
lavorazione comporta l’uso di più agenti chimici, si considera il tempo complessivo che espone a tutti
gli agenti chimici pericolosi.
Tempo di esposizione
< 15 minuti 15 minuti – 2 ore 2 ore – 4 ore 4 ore – 6 ore > 6 ore
C 1 Bassa Bassa Medio/bassa Medio/bassa Medio/alta
C 2 Bassa Medio/bassa Medio/bassa Medio/alta Alta
C 3 Medio/bassa Medio/alta Alto Alta Alta
Valori del Sub-indice di intensità (I)
Basso I= 1
Medio/bassa I = 3
Medio/alta I = 7
Alta I = 10
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Determinazione del Sub-indice d (distanza degli esposti dalla sorgente)
Tiene conto della distanza fra una sorgente di intensità I e il/i lavoratore/i esposto/i: se sono prossimi alla
sorgente (< 1 metro) il sub-indice I resta invariato, mano a mano che aumenta il valore di I deve essere
ridotto proporzionalmente.
Distanza d
Inferiore a 1 m 1
da 1 m a 3 m 0,75
da 3 m a 5 m 0,50
da 5 m a 10 m 0,25
≥ 10 m 0,10
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DETERMINAZIONE DELL’INDICE DI ESPOSIZIONE CUTANEA (Ecute)
1. Tipologia d’uso
2. Livelli di contatto cutaneo
Nessun contatto.
Contatto accidentale (non più di 1 volta/giorno).
Contatto discontinuo (da 2 a 10 contatti/giorno).
Contatto esteso (più di 10 contatti/giorno).
MATRICE PER LA VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE CUTANEA
Nessun contatto Contatto accidentale Medio Contatto esteso
Sistema chiuso Bassa Bassa Medio Alto
Inclusione in matrice Bassa Medio Medio Alto
Uso controllato Bassa Medio Alto Molto alto
Uso dispersivo Basso Alto Alto Molto alto
Valori da assegnare ad E cute
Basso E cute = 1
Medio E cute = 3
Alto E cute = 7
Molto alto E cute = 10
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CRITERIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
Valori di rischio (R) Classificazione
Ris
ch
io
IRR
ILE
VA
NT
E
0,1 ≤ R < 15 Rischio irrilevante
15 ≤ R < 21
Intervallo di incertezza
(È necessario, prima della classificazione in rischio
irrilevante, rivedere con scrupolo l’assegnazione dei vari
punteggi e rivedere le misure di prevenzione e protezione
adottate)
Ris
ch
io N
ON
IR
RIL
EV
AN
TE
21 ≤ R ≤ 40
Rischio non irrilevante
(È necessario applicare gli articoli 225, 226, 229, 230 del
D.Lgs. 81/2008)
40 < R ≤ 80 Zona di rischio elevato
R > 80
Zona di grave rischio
(È necessario riconsiderare il percorso
dell’identificazione delle misure di prevenzione e
protezione ai fini di una loro eventuale implementazione.
Intensificare i controlli quali la sorveglianza sanitaria, la
misurazione degli agenti chimici e la periodicità della
manutenzione)
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INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI ESPOSTI AL RISCHIO CHIMICO
SOGGETTO AMBIENTE/ATTIVITÀ TEMPO MASSIMO DI
ESPOSIZIONE (ore alla settimana)
Alunni del 1^ anno Laboratorio di chimica del biennio
(esercitazioni pratiche) 1
Alunni del 2^ anno Laboratorio di chimica del biennio
(esercitazioni pratiche) 1
Alunni del 3^ anno (chimica) Laboratorio di chimica del 3^ anno
(esercitazioni pratiche) 3
Alunni del 3^ anno (chimica) Laboratorio di chimica organica
(esercitazioni pratiche) 2
Alunni del 3^ anno (tessile) Laboratorio di chimica tessile
(esercitazioni pratiche) 2
Alunni del 4^ anno (chimica) Laboratorio di chimica del 4^ anno
(esercitazioni pratiche) 5
Alunni del 4^ anno (chimica) Laboratorio di chimica organica
(esercitazioni pratiche) 3
Alunni del 4^ anno (tessile) Laboratorio di chimica tessile
(esercitazioni pratiche) 2
Alunni del 5^ anno (chimica) Laboratorio di analisi tecniche
(esercitazioni pratiche) 6
Alunni del 5^ anno (chimica) Laboratorio di chimica organica
(esercitazioni pratiche) 2
Alunni del 5^ anno (tessile) Laboratorio di chimica tessile
(esercitazioni pratiche) 2
Docenti Laboratori di chimica < 18
Insegnanti tecnico pratici Laboratori di chimica 18
Assistenti tecnici Laboratori di chimica
(predisposizione e riordino materiale) 36
Collaboratori scolastici Tutti i locali (pulizia) 36
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Pagina 190
ANALISI DEI SOGGETTI ESPOSTI
Nei laboratori i prodotti chimici sono conservati in idonei armadi, aspirati per solventi e resistenti al fuoco
per prodotti infiammabili. Le operazioni che comportano sviluppo di vapori vengono effettuate sotto cappe
aspiranti
Durante le esercitazioni gli studenti utilizzano prodotti chimici scelti tra quelli presenti negli armadi del
laboratorio, la cui pericolosità dipende dal tipo di laboratorio e dalle esperienze che vi si svolgono.
Le schede di sicurezza sono a disposizione sul desktop del computer, facilmente consultabili.
I reattivi necessari per le esercitazioni sono predisposti dall’assistente tecnico ed etichettati in modo
conforme alle norme vigenti.
Ai fini della valutazione del rischio chimico sono state considerate le sostanze utilizzate durante le
esercitazioni, non sempre sono inoltre stati considerati gli agenti chimici che possono formarsi o liberarsi
durante le operazioni analitiche essendo molto difficoltoso prevedere con certezza quali si sviluppino
durante il processo, considerate le basse quantità utilizzate nell’attività analitica.
In ogni laboratorio è presente l’elenco dei prodotti utilizzati.
Laboratorio di chimica del biennio
Gli studenti effettuano esercitazioni programmate dai docenti all’inizio dell’anno scolastico e riportate in
una dispensa, utilizzando gli opportuni DPI.
Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo dei prodotti in elenco e l’adozione di tutte le misure
necessarie ad evitare l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del
laboratorio.
Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.
Laboratorio di chimica del 3^ anno
Gli studenti effettuano analisi qualitative, sia per via secca che per via umida, e analisi quantitative, sia
ponderali che volumetriche, le cui modalità di esecuzione sono scritte, utilizzando gli opportuni DPI
Durante le esercitazioni di analisi qualitativa analizzano campioni contenenti prodotti chimici scelti tra
quelli presenti in elenco. I campioni, predisposti dall’I.T.P. e assegnati periodicamente ad ogni studente,
contengono 4 – 5 sali e pesano complessivamente pochi grammi.
Anche durante l’analisi quantitativa utilizzano campioni puri o commerciali, preparati dall’I.T.P. e assegnati
in quantità inferiori al grammo.
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Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo e l’adozione di tutte le misure necessarie ad evitare
l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del laboratorio.
Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.
Laboratorio di chimica del 4^ e 5^ anno
Gli studenti del 4^ anno, durante le esercitazioni, effettuano analisi quantitative, sia ponderali che
volumetriche, le cui modalità di esecuzione sono scritte, utilizzando gli opportuni DPI.
I campioni, puri o commerciali, sono preparati dall’I.T.P. e assegnati in quantità inferiori al grammo,
Gli studenti del 5^ anno effettuano analisi, utilizzando gli opportuni DPI, su campioni di acqua di scarico,
prodotti alimentari e industriali, secondo le metodologie ufficiali ed elaborando i dati al computer.
Per queste analisi vengono utilizzati prodotti chimici scelti tra quelli presenti in elenco e strumenti quali pH-
metri, conduttimetri, ecc, oltre a strumenti quali UV-Visibile, FT-IR, assorbimento atomico sia a fiamma
che a fornetto di grafite, gascromatografo con rivelatore a ionizzazione di fiamma.
Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo dei prodotti in elenco e l’adozione di tutte le misure
necessarie ad evitare l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del
laboratorio.
Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.
Laboratorio di chimica organica
Gli studenti del 3^ anno lo utilizzano 2 ore la settimana per eseguire esperienze di analisi qualitativa
organica, utilizzando gli opportuni DPI.
Gli studenti del 4^ anno lo utilizzano 3 ore la settimana, per eseguire sintesi di composti organici, scelte fra
quelle che comportano minor rischio sia per quanto riguarda la scelta dei reattivi che per quanto riguarda le
modalità di esecuzione purificazione dei prodotti ottenuti, utilizzando gli opportuni DPI.
Lo utilizzano anche gli studenti dell’indirizzo tessile per eseguire prove su filati e tessuti.
Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo dei prodotti in elenco e l’adozione di tutte le misure
necessarie ad evitare l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del
laboratorio.
Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.
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Pagina 192
ASSISTENTI TECNICI DI CHIMICA
Provvedono sia alla preparazione del materiale e degli strumenti per le esperienze didattiche e per le
esercitazioni di laboratorio, sia al riordino e alla conservazione del materiale e delle attrezzature tecniche
in dotazione ai laboratori a cui sono assegnati.
Sono persone formate, con notevole esperienza, che utilizzano tutti i DPI necessari.
Per una valutazione più dettagliata ed approfondita si riportano di seguito le valutazioni dei singoli
preparati.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 193
PREPARATI
Sostanza o preparato: ACIDO ACETICO GLACIALE
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
10 35
23 26 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 10 0
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 35 5,85
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 5,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 18,50
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di CH3COOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.
Il rischio chimico cutaneo di CH3COOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di CH3COOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: ACIDO CLORIDRICO 37 %
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
34 37
26 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite
(10% - 5 % - 3M)
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
x 1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85
Valore dell’indice di pericolosità (P) ) per R 37 3,30
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 15,3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di HCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.
Il rischio chimico cutaneo di HCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di HCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: ACIDO FORMICO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
34 37
26 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni all’85 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo x < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R34 4,85
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 37 3,30
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,30
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 15,34
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di HCOOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.
Il rischio chimico cutaneo di HCOOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di HCOOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: ACIDO NITRICO 69 %
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
35
23 26 36 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 35 5,85
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 17,55
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 18,78
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di HNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.
Il rischio chimico cutaneo di HNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di HNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: ACIDO SOLFORICO 96 %
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
35
26 30 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite
(70 % - 20 % - 5 %)
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 35 5,85
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 5,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 18,50
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di H2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.
Il rischio chimico cutaneo di H2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di H2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: ALLUMINON
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 3,16
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo dell’alluminon è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: AMMONIACA AL 28 %
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
34 50
26 36/37/39 45 61 C N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 5 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini x 1 - 10 Uso controllato x
Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 2
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 50 0
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 15,34
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di NH3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di NH3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di NH3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 200
Sostanza o preparato: AMMONIO ACETATO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione x 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di CH3COONH4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 201
Sostanza o preparato: AMMONIO CARBONATO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di (NH4)2CO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 202
Sostanza o preparato: AMMONIO CLORURO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
22 36
22 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 5 N
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1,75
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,25
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 5,53
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di NH4Cl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.
Il rischio chimico cutaneo di NH4Cl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di NH4Cl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 203
Sostanza o preparato: AMMONIO NITRATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
8 9
15 16 41 O
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 5 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di NH4NO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 204
Sostanza o preparato: AMMONIO OSSALATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
22 36
22 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,25 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 2,50
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,25
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 5,81
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di (NH4)2C2O4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di (NH4)2C2O4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di (NH4)2C2O4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 205
Sostanza o preparato: AMMONIO SOLFATO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni sature
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di (NH4)2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 206
Sostanza o preparato: AMMONIO TIOCIANATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
20/21/22 32 52/53
13 61 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,5 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/21/22 4,50
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 32 3,50
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,50
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 13,50
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,2
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di NH4SCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di NH4SCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di NH4SCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 207
Sostanza o preparato: ARGENTO NITRATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
34 50/53
26 45 60 61 C N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 N
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R34 4,85
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 50/53 0
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di AgNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 208
Sostanza o preparato: BARIO CLORURO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
20 25
45 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20 4,0
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 25 2,5
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,0
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 7,5
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 8,50
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di BaCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di BaCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di BaCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 209
Sostanza o preparato: BARIO IDROSSIDO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
20/22
28 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 5 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/22 4,15
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,15
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 12,45
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 13,12
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di Ba(OH)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di Ba(OH)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di Ba(OH)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 210
Sostanza o preparato: BARIO NITRATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
R20/22
28 T
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 N
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/222 4,15
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,15
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 12,45
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 13,12
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di Ba(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di Ba(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di Ba(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 211
Sostanza o preparato: BLU DI BROMOTIMOLO
Classificazione di pericolo Blu di bromotimolo
Frasi R
Frasi S
20/21/22
22 Xn
Alcol etilico
Frasi R
Frasi S
11
7 16
F
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 % in alcol etilico
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/21/22 4,50
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,50
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 13,50
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,23
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 212
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio del blu di bromotimolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo del blu di bromotimolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo del blu di bromotimolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 213
Sostanza o preparato: BLU DI METILENE
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
22 36/37/38
7 13 22 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R36/37/38 3,40
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1,75
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,35
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio del blu di metilene è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo del blu di metilene è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo del blu di metilene è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: CALCIO NITRATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
8 36/38
16 26 36 O Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 8 0
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 36/38 2,75
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 2,75
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di Ca(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: FENOLO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
23/24/25 34 48/20/21/22 68
24/25 26 28 36/37/39 45 T C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni all’85 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 23/24/25 8,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 48/20/21/22 4,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 68 7,00
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,00
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 8,00
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio dl fenolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo del fenolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo del fenolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: FERRO CLORURO ICO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
34 37
7/8 26 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85
Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 37 3,00
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,00
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,86
Valutazione
RISCHIO NIRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di FeCl3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di FeCl3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di FeCl3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: FERRO NITRATO ICO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
8 36/37/38
17 22 24/25 O Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 8 0
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,20
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,75
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di Fe(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di Fe(NO3) è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di Fe(NO3) è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 218
Sostanza o preparato: FERRO SOLFATO OSO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
22 41
26 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 41 3,40
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di FeSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 219
Sostanza o preparato: MAGNESIO CLORURO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1,5 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di MgCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 220
Sostanza o preparato: MAGNESIO NITRATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
8 36
17 24 26 O Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 8 0
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 7,50
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di Mg(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 221
Sostanza o preparato: MERCURIO CLORURO ICO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
28 34 48/24/25 50/53
36/37/39 45 60 61 T+ N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 28
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 34 4,85
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 48/24/25 6,50
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 19,5
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di HgCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 222
Sostanza o preparato: MORINA
Classificazione di pericolo Morina: considerato non pericoloso
Alcol metilico
Frasi R
Frasi S
11 23/24/25 39/23/24/25
7 16 36/37 45 F T
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni sature in alcol
metilico
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 23/24/25 8,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 39/23/24/25 8,25
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 8,25
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 8,25
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 11,67
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico della morina in alcol metilico è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 223
Sostanza o preparato: PIOMBO ACETATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
61 33 48/22 50/53 62
53 45 60 61 T N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 2 N
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (E) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 61 10,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 33 4,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 48/22 2,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 62 6,90
Determinazione del rischio da esposizione (Einal) 10,00
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di Pb(CH3COO)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 224
Sostanza o preparato: PIOMBO NITRATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
8 61 20/22 33 50/53 62
S53 45 60 61 O Xn N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,2 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (E) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 61 10,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 33 4,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 48/22 2,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 62 6,90
Determinazione del rischio da esposizione (Einal) 10,00
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di Pb(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 225
Sostanza o preparato: POTASSIO FERRICIANURO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 8 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 3,16
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di K3[Fe(CN)6] è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 226
Sostanza o preparato: POTASSIO FERROCIANURO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 3,16
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di K4[Fe(CN)6] è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: POTASSIO IDROSSIDO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
22 35
26 36/37/39 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,5 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 35 5,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di KOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 228
Sostanza o preparato: POTASSIO IODATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
9
24/25 27 O
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 9 1
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio KIO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di KIO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di KIO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 229
Sostanza o preparato: POTASSIO IODURO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
42/43 36/37/38
Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni N/2
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min Nessun contatto x < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore x
Contatto
accidentale 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 42/43 6,90
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 6,90
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 6,90
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di KI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.
Il rischio chimico cutaneo di KI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di KI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 230
Sostanza o preparato: POTASSIO PERMANGANATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
8 22 50/53
60 61 O Xn N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,02 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 8
Valore dell’indice di pericolosità (P) 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) 50/53 0
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,25
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di KMnO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 231
Sostanza o preparato: POTASSIO SOLFOCIANURO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
20/21/22 32 52/53
13 61 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 50 g/L
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 20/21/22 4,50
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 32 3,50
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 52/53 0
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,50
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 13,50
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,23
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio KSCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di KSCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di KSCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
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Pagina 232
Sostanza o preparato: RAME SOLFATO ICO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
R22 36/38 50/53
S22 60 61 Xi N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,25 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/38 4,85
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1,75
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,65
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio CuSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di CuSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di CuSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 233
Sostanza o preparato: SODIO ACETATO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di CH3COONa è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 234
Sostanza o preparato: SODIO BICARBONATO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di NaHCO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 235
Sostanza o preparato: SODIO BROMURO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
36/37/38
22 26 Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,75
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio NaBr è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di NaBr è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di NaBr è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 236
Sostanza o preparato: SODIO CARBONATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
36
22 26 Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 5 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 7,50
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di Na2CO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 237
Sostanza o preparato: SODIO CLORURO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di NaCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 238
Sostanza o preparato: SODIO FOSFATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
R36/37/38
22 26 Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,75
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio Na3PO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di Na3PO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di Na3PO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 239
Sostanza o preparato: SODIO IDROSSIDO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
35
26 36/37/39 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,5 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 35 5,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,85
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di NaOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: SODIO METABISOLFITO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
R22 41 31
26 39 46 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 31 3,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 41 3,40
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,20
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di Na2S2O5 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: SODIO TIOSOLFATO
Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di Na2S2O3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di Na2S2O3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di Na2S2O3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: STAGNO CLORURO OSO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
20/22 37/38
7/9 23 Xn
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 20/22 4,15
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 37/38 3,20
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal)
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 12,45
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 13,12
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio SnCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di SnCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di SnCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: STRONZIO NITRATO
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
8 38
17 24/25 O Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 38 2,25
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 6,75
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di Sr(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: VERDE MALACHITE
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
22 41 63 50/53
26 36/37 39 46 60 61 Xn N
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 41 3,40
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 63 6,90
Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 6,90
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio del verde malachite è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo del verde malachite è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Pagina 245
Alcuni prodotti (acido acetico glaciale, acido cloridrico, acido formico, scido nitrico, acido solforico ed
ammoniaca) hanno un rischio che cade nell’intervallo 15 ≤ R ≤ 21 (Intervallo di incertezza).
La frequenza di utilizzo discontinua del tempo, (settimana, mese e a volte anche anno) ha portato ad una
sovrastima nella classificazione del rischio di questi prodotti.
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Pagina 246
COLLABORATORI SCOLASTICI
Il collaboratore scolastico, nell’effettuare le normali attività di pulizia, usa prodotti e detergenti vari, perciò
non sono da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono
provocare irritazioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.
Per una valutazione più dettagliata ed approfondita si riportano di seguito le valutazioni dei singoli
prodotti.
Elenco agenti chimici
ARGONIT BAGNO FRUIT detergente per bagno
ARGONIT INTERATTIVO detergente
BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO
SILVA CLORO polvere detergente abrasiva
CANDEGGINA
CERA AUTOLUCIDANTE BLANC
CLEANER ACTIVE detergente
DECERANTE BLANC per cera metallizzata
DECERANTE BRIAN
DOMINA detergente alcolico puro
K750 detergente
OMEGA PLUS cera metallizzata
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Sostanza o preparato: ARAGONIT BAGNO FRUIT detergente per bagno
Classificazione di pericolo
Avvertenza Pericolo
H319 Provoca grave irritazione oculare
GHS07
Modalità d’uso: Il prodotto viene usato puro tutti i giorni
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche
Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso
Tipologia di
controllo
Tempo di
esposizione Contatto cutaneo
Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione x 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) H319 3,00
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal)
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 9,00
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di ARAGONIT BAGNO FRUI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la
salute
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Pagina 248
Sostanza o preparato: ARAGONIT INTERATTIVO detergente
Classificazione di pericolo
Avvertenza Pericolo
H315 Provoca irritazione cutanea.
H319 Provoca grave irritazione oculare
GHS07
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato 2 – 3 volte la settimana, puro per la pulizia
dei lavandini e delle piastrelle
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta x > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) H315 2,50
Valore dell’indice di pericolosità (P) H319 3,00
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 9,00
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo ARAGONIT INTERATTIVO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la
salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 249
Sostanza o preparato: BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO
Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato 2 – 3 volte l’anno, diluito al 5 – 20 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO è basso per la
sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO è basso per la
sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO è basso per la
sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 250
Sostanza o preparato: CANDEGGINA
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
31 36/38
26 28 50 Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato quasi tutti i giorni, puro
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche
Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso
Tipologia di
controllo
Tempo di
esposizione Contatto cutaneo
Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta x > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 3
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 3,0
Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 9
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 9
Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 12,7
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio della CANDEGGINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo della CANDEGGINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo della CANDEGGINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 251
Sostanza o preparato: CERA AUTOLUCIDANTE BLANC
Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato puro 2 – 3 volte l’anno
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di CERA AUTOLUCIDANTE BLANC è basso per la sicurezza ed irrilevante
per la salute
Il rischio chimico cutaneo di CERA AUTOLUCIDANTE BLANC è basso per la sicurezza ed irrilevante
per la salute
Il rischio chimico cumulativo di CERA AUTOLUCIDANTE BLANC è basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 252
Sostanza o preparato: CLEANER ACTIVE detergente
Classificazione di pericolo
Avvertenza Pericolo
H315 Provoca irritazione cutanea
H317 Può provocare una reazione
allergica cutanea
H318 Provoca gravi lesioni oculari
H411 Tossico per gli organismi acquatici
con effetti di lunga durata
GHS05 GHS09 GHS07
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 4 – 5 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta x > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 3
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) H315 2,50
Valore dell’indice di pericolosità (P) H317 6,00
Valore dell’indice di pericolosità (P) H318 4,50
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 18
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo ARAGONIT INTERATTIVO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 253
Sostanza o preparato: DECERANTE BLANC per cera metallizzata
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
34
26 28 36/37/39 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 1 – 3 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche
Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso
Tipologia di
controllo
Tempo di
esposizione Contatto cutaneo
Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta x > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 3
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R35 4,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo del DECERANTE BLANC è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione 00 del 18/06/2014
Pagina 254
Sostanza o preparato: DECERANTE BRIAN
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
34
26 28 36/37/39 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 1 – 3 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche
Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso
Tipologia di
controllo
Tempo di
esposizione Contatto cutaneo
Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta x > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 3
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R35 4,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo del DECERANTE BRIAN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Sostanza o preparato: DOMINA detergente alcolico
Classificazione di pericolo Frasi R
Frasi S
36/38
25 26 46 Xi
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, puro
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche
Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso
Tipologia di
controllo
Tempo di
esposizione Contatto cutaneo
Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta x > 6 ore x Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 3
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R36/38 2,75
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 19,25
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di DOMINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: K750 detergente
Classificazione di pericolo
Frasi R
Frasi S
35
26 27/28 36/37/39 45 C
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 1 – 3 %
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche
Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso
Tipologia di
controllo
Tempo di
esposizione Contatto cutaneo
Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta x > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 3
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) R35 5,85
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico cutaneo di K 750 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: OMEGA PLUS cera metallizzata
Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato puro 2 – 3 volte l’anno
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di OMEGA PLUS è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di OMEGA PLUS è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di OMEGA PLUS è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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Sostanza o preparato: SILVA CLORO polvere detergente abrasiva
Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso
Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato puro
Dati rilevati
Proprietà chimico-
fisiche Quantità in uso
(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di
controllo Tempo di
esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)
sorgente/operatore
Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo
completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x
Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in
matrice
Aspirazione
localizzata x 15 min – 2 ore
Contatto
accidentale x 1 – 3 metri
Media/alta
volatilità e
Polveri fini
1 - 10 Uso controllato x Segregazione/
separazione 2 ore – 4 ore
Contatto
discontinuo 3 – 5 metri
Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/
ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri
> 100 Manipolazione
diretta > 6 ore Oltre 10 metri
Determinazione dell’indice di esposizione Einal
Determinazione dell’esposizione (Einal) 1
Determinazione dell’indice di esposizione Ecute
Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3
Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum
Valore dell’indice di pericolosità (P) 1
Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3
Valutazione
RISCHIO IRRILEVANTE
CONCLUSIONE:
Il rischio chimico inalatorio di SILVA CLORO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cutaneo di SILVA CLORO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
Il rischio chimico cumulativo di SILVA CLORO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute
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RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
(art.224 comma 2 D.Lgs 81/08 corretto ed integrato dal D.Lgs 106/09)
SOGGETTO TEMPO MASSIMO DI ESPOSIZIONE
(ore alla settimana)
VALUTAZIONE
DEL RISCHIO CHIMICO
Alunni del 1^ anno 1 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 2^ anno 1 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 3^ anno (chimica) 3 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 3^ anno (chimica) 2 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 3^ anno (tessile) 2 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 4^ anno (chimica) 5 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 4^ anno (chimica) 3 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 4^ anno (tessile) 2 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 5^ anno (chimica) 6 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 5^ anno (chimica) 2 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Alunni del 5^ anno (tessile) 2 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Docenti < 18 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Insegnanti tecnico pratici 18 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Assistenti tecnici 36 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
Collaboratori scolastici 36 Basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SPECIFICHE
In ottemperanza alle misure generali di tutela previste dalla legislazione vigente, l’utilizzo di dispositivi di
protezione individuale è necessario per minimizzare quanto più possibile i rischi ai quali i lavoratori sono
esposti.
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Gli occhiali di sicurezza, la cui consegna agli studenti viene registrata, avviene con quella del materiale di
laboratorio, al 1^ anno di scuola.
I guanti e i grembiuli antiacido sono a disposizione nei laboratori.
SORVEGLIANZA SANITARIA
Le valutazioni effettuate sull'entità dei rischi connessi con i prodotti chimici, hanno determinato la presenza
in istituto di un rischio residuo di esposizione ad agenti chimici accettabile.
Le condizioni di lavoro presenti, gli interventi e le misure adottate sono tali da limitare i rischi derivanti
dall’esposizione agli agenti chimici solitamente in uso e sono volti a minimizzare le possibilità di ingestione,
contatto cutaneo ed inalazione di inquinanti aerodispersi da parte di tutti i soggetti esposti, portando il livello
di rischio esistente durante le attività lavorative quotidiane entro limiti di sicurezza accettabili.
In relazione al fatto che per la generalità dei preparati l'esposizione agli stessi configura un rischio residuo
trascurabile, vista inoltre l'assenza di formulati per i quali la pericolosità intrinseca sia tale da modificare
significativamente la valutazione del rischio residuo in condizioni severe non episodiche, si è ritenuto
superfluo istituire forme di sorveglianza sanitaria per alunni, docenti e collaboratori scolastici.
Gli assistenti tecnici di chimica invece, in via precauzionale, vengono sottoposti a sorveglianza sanitaria
sulla base del protocollo sanitario del Medico competente.
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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CONSIDERAZIONI SUI PRODOTTI CANCEROGENI
Presso il laboratori dell'I.T.I. “V. E. Marzotto” sono impiegate piccole quantità di agenti cancerogeni
classificati come cancerogeni manifesti, in quanto contraddistinti dalle frasi di rischio R 45 ("può provocare
il cancro") ed R 49 ("può provocare il cancro per inalazione"), in quanto previsti dai metodi di analisi
riportati nei testi e nei metodi di analisi ufficiali. Sono manipolati in condizioni di calma d'aria e da
personale dotato dei necessari dispositivi di protezione individuale.
I prodotti sono i seguenti
Preparato Etichettatura Osservazioni
Potassio cromato K2CrO4 soluzione 5 % R49
Questo reagente viene acquistato in
soluzione.
Non è sottoposto a riscaldamento o
nebulizzazione
Potassio bicromato K2Cr2O7 soluzione 0,25 N R45 Questo reagente viene acquistato in
soluzione già pronta.
Benzene R45 Pur essendo elevata l’evaporazione a
temperatura ambiente, questi prodotti
sono utilizzati per tempi minimi.
L'esposizione pertanto:
- non è mai di tipo né cronico né
elevato
- è saltuaria e di periodicità elevata
- è di brevissima durata
- avviene per quantitativi di molto
inferiori al TLV-STEL
Dicloroetano SIM R45
Tricloroetilene R45
Nella vita reale sono presenti le seguenti situazioni di esposizione:
- il cromo esavalente è presente nelle acque potabili, in concentrazioni generalmente pari a circa 0,05
mg/L, con un limite massimo legale di 0,2 mg/L. Si trova nelle acque minerali, nella carne, nel fegato e
nei cereali integrali
- il benzene è presente nelle benzine per autoveicoli nella percentuale massima dell'1%. La maggior fonte
di esposizione per la popolazione deriva dai gas di scarico degli autoveicoli, ma anche dalla normale
combustione della legna e del tabacco nonché dalle perdite evaporative del combustibile durante il
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rifornimento. La dose di benzene contenuta in 20 sigarette equivale ad una esposizione al traffico
veicolare di 4-6 ore.
L'esposizione allo specifico pericolo risulta di fatto uguale o inferiore a quella statisticamente attesa o
comunque possibile per la popolazione generale non esposta.
Il rischio professionale conseguente è pertanto da ritenersi trascurabile.
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ALLEGATO 4
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
STRESS LAVORO CORRELATO
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DESCRIZIONE GENERALE DEL METODO
Il metodo tiene conto di alcuni principi ed indirizzi desunti dalla letteratura sull’argomento (ormai molto
abbondante, seppure non specifica per la scuola) e di alcune esperienze condotte dalla Rete di scuole per
la sicurezza della provincia di Treviso tra il 2008 e il 2010 e dalla Rete di scuole della provincia di
Vicenza per la sicurezza tra il 2009 e il 2010.
1. La valutazione dei rischi SL-C viene affidata ad un’apposita commissione, chiamata Gruppo di
Valutazione (GV) e composta da:
- il vicario del DS o comunque un suo collaboratore (non è opportuno il coinvolgimento diretto del
DS per evitare il rischio che possa essere mosso da pregiudizi nei confronti di questa
problematica)
- il responsabile SPP (o un addetto SPP, se il responsabile è esterno)
- il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (se nominato)
- il responsabile della Qualità (se la scuola è certificata)
- il coordinatore del CIC (per le scuole superiori)
- altre persone, fino a garantire la presenza nel GV di tutte le componenti interessate
- non obbligatorio l’inserimento del Medico Competente (MC) nel GV, pur suggerendone
senz’altro il coinvolgimento nelle realtà scolastiche in cui è presente.
2. La gestione dei rischi SL-C è naturalmente competenza del dirigente scolastico, sulla base delle
proposte operative formulate dal GV
3. Il metodo si basa sull’applicazione periodica dei seguenti tre strumenti:
- una griglia di raccolta di dati oggettivi, che, raccogliendo informazioni su fatti e situazioni “spia”
(o “sentinella”), fornisce una fotografia oggettiva della realtà scolastica rispetto al tema trattato
- una check list, che indaga le possibili sorgenti di stress e alcune problematiche di tipo
organizzativo, permettendo nel contempo di individuare le possibili misure di prevenzione e
miglioramento
- uno specifico pacchetto formativo sul tema dei rischi SL-C cui si aggiunge, in via sperimentale e
solo in caso di rischio alto, un questionario soggettivo sulla percezione della problematica SL-C
4. I primi due strumenti sono gestiti direttamente dal GV, che si trova così a svolgere un compito
delicato; in entrambi i casi, infatti, richiedono di operare delle scelte, non possono cioè essere
applicati meccanicamente. Inoltre, anche l’individuazione delle misure preventive che scaturisce
dall’uso della check list non avviene in modo automatico, ma è frutto di discussione e di condivisione
in seno al GV. Sia la griglia che la check list conservano comunque la connotazione di strumenti
oggettivi, anche se non in senso assoluto; la loro relativa oggettività discende dal fatto di essere
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impiegati da un gruppo di persone (in GV appunto) e non da un singolo individuo e di condurre ad un
risultato che rappresenta l’esito di una mediazione tra molteplici e diverse prospettive e punti di vista
5. il terzo strumento è invece gestito dal responsabile SPP scolastico (o comunque da un componente
del Servizio), eventualmente in collaborazione con il MC.
6. il metodo proposto prevede la somministrazione di un questionario direttamente al personale
scolastico (strumento d’indagine soggettiva sulla percezione della problematica SL-C) solo quando la
valutazione precedente identifica la presenza di un livello di rischio alto, come ulteriore livello
d’approfondimento dell’indagine (metodica peraltro suggerita dalla letteratura più autorevole sul
tema). Il questionario è stato studiato per incrociare la percezione delle persone coinvolte con le
informazioni raccolte attraverso l’analisi oggettiva, in modo da valutare il livello di coerenza tra i
diversi dati raccolti e da approfondire eventuali ambiti dove le risultanze negative sono concordi;
inoltre è stato pensato per poter essere utilizzato direttamente dal GV (senza una consulenza
indispensabile da parte di esperti esterni)
7. il metodo proposto pone il principio che non sia il solo responsabile SPP ad occuparsi concretamente
della valutazione dei rischi SL-C; la sua posizione di consulente del DS lo espone al rischio di subire
pressioni rispetto al suo operato e, comunque, di non essere sereno nei giudizi; inoltre, se il
responsabile è interno all’istituzione scolastica, può trovarsi a dover gestire un faticoso conflitto
d’interessi tra la sua posizione di responsabile SPP e quella di lavoratore della scuola; per questi
motivi la scelta di affidare la valutazione al GV è strategica e risponde al fine di stemperare nel lavoro
di un gruppo di persone le eventuali tensioni che possono accompagnare il ruolo del responsabile SPP
8. il metodo tiene conto delle indicazioni presenti in letteratura sul coinvolgimento dei lavoratori nel
processo di valutazione e di gestione dei rischi SL-C:
- attraverso la partecipazione del RLS e di altri lavoratori alle attività del GV
- attraverso il coinvolgimento diretto di tutti i lavoratori nella revisione periodica degli strumenti
d’indagine proposti (vedi il punto sulla proposta di intervento formativo)
- attraverso la somministrazione del questionario soggettivo a tutto il personale (nel caso in cui si
sia giunti ad una valutazione di rischio alto)
9. nei limiti del possibile si è tenuto conto delle differenze che caratterizzano i diversi ordini e gradi di
scuola, pur nella considerazione che le problematiche stress lavoro-correlate hanno una matrice
comune e trasversale alle singole realtà
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Schema generale per la valutazione e la gestione dei rischi da stress lavoro-correlato a scuola
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LA GRIGLIA DI RACCOLTA DEI DATI OGGETTIVI
La raccolta di alcuni dati oggettivi costituisce la prima, indispensabile fase da mettere in atto per la
valutazione dei rischi SL-C.
1. i dati grezzi necessari alla compilazione della griglia possono essere raccolti dal personale di
segreteria o da qualsiasi altro soggetto interno alla scuola che abbia accesso alle informazioni
necessarie; tuttavia spetta poi solo al GV il compito di valutare le singole evidenze e di compilare la
griglia, assumendo all’occorrenza ulteriori e più dettagliate informazioni in merito ai casi dubbi
2. è infatti evidente che ogni indicatore proposto, pur preciso nella sua definizione, si presta comunque
ad un’interpretazione collegiale da parte del GV e che tale interpretazione introduce inevitabilmente
un margine di soggettività nell’utilizzo dello strumento
3. ad ogni tornata di utilizzo della griglia, i dati si riferiscono all’ultimo anno scolastico concluso; si
suggerisce pertanto di compilare la griglia tra settembre e dicembre
4. per ogni indicatore della griglia si riporta nella colonna “PUNTI” il valore desunto da una delle tre
colonne colorate, in base al dato grezzo di partenza (numero assoluto di casi accettati dal GV.
5. una volta completato l’esame di tutti gli indicatori, si esegue la somma, ottenendo il “PUNTEGGIO
TOTALE GRIGLIA”
6. il GV può decidere di aggiungere alcune note alla compilazione della griglia, con lo scopo di meglio
chiarire il processo di valutazione messo in atto; tra le note è bene precisare anche le basi numeriche
utilizzate per il calcolo delle percentuali (n. insegnanti della sede/plesso, n. personale ATA della
sede/plesso, ecc.)
7. convenzionalmente, i dati oggettivi raccolti si definiscono “non significativi” se il “punteggio totale
griglia” è inferiore o al più uguale a 20 punti, altrimenti si definiscono “significativi”; questa
precisazione può essere utile in sede di verbalizzazione oppure nelle comunicazioni sintetiche dei
risultati ottenuti
8. è necessario archiviare ogni griglia compilata, sia come documento comprovante l’assolvimento
dell’obbligo di valutazione dei rischi SL-C, sia soprattutto per il necessario confronto con le
situazioni pregresse; alle successive applicazioni della griglia è bene considerare almeno le seguenti
due situazioni:
a. un “punteggio totale griglia” inferiore o uguale a quello della valutazione precedente costituisce
una situazione positiva (se sono stati realizzati degli interventi correttivi, questi hanno dato il loro
frutto, la strada di miglioramento intrapresa è buona; tuttavia vale la pena analizzare anche i dati
parziali, cioè le singole righe, per capre quali voci sono eventualmente peggiorate)
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Pagina 270
b. un “punteggio totale griglia” superiore a quello della valutazione precedente rappresenta una
situazione d’allarme e richiede particolare attenzione (se sono stati realizzati degli interventi
correttivi, questi probabilmente non sono adeguati alla situazione e vanno rivisti)
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 271
LA CHECK LIST
La check list che viene proposta è suddivisa in 3 aree:
A. area Ambiente di lavoro, in cui si indagano alcuni parametri della struttura scolastica che la
letteratura individua come possibili sorgenti di stress per i lavoratori, in particolare per gli
insegnanti; sono presi in esame i parametri microclimatici e alcuni fattori di tipo fisico
(illuminazione, rumore, ecc.
B. area Contesto del lavoro, in cui si considerano diversi indicatori riferiti all’organizzazione
generale del lavoro all’interno della scuola; gli indicatori riguardano in particolare lo stile della
leadership del DS, la trasparenza del modello organizzativo e le modalità dei processi decisionali
C. area Contenuto del lavoro, a sua volta suddivisa in quattro sottoaree specifiche per ogni
componente del personale scolastico
C1 – insegnanti
C2 – amministrativi
C3 – collaboratori
C4 – tecnici
questa è l’area senz’altro più specifica per la scuola, perché propone indicatori che entrano
direttamente nel merito delle componenti essenziali del lavoro delle quattro categorie,
comprendendo le mansioni e il loro svolgimento, la coesione all’interno del ruolo docente, i tempi
e i ritmi del lavoro, le ambiguità o i conflitti di ruolo, l’addestramento e la qualità dei rapporti
interpersonali
L’impiego della check list necessita di alcune istruzioni:
1. spetta al GV il compito di valutare singolarmente i quesiti proposti dalla check list (indicatori) e
quindi di compilarla, assumendo, in caso di dubbio, informazioni più precise in merito a singole voci;
va precisato che la necessità di esprimere un giudizio rispetto ai vari indicatori introduce
inevitabilmente un importante margine di soggettività nell’utilizzo dello strumento
2. i giudizi richiesti devono riferirsi alla situazione attuale in cui si trova la scuola o comunque a quella
considerata unanimemente rappresentativa della realtà attuale; se si ritiene necessario fissare un
riferimento temporale convenzionale, si considererà l’ultimo anno scolastico concluso
3. ogni area/sottoarea della check list è composta da diversi indicatori, secondo la tabella riportata qui
sotto
I.T.I. “V. E. Marzotto”
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Pagina 272
Area/sottoarea N. indicatori
A 6
B 8
C1 9
C2 7
C3 7
C4 8
Totale 45
il GV esprimerà un giudizio rispetto ad ognuno degli indicatori di ogni area/sottoarea, aiutandosi con i
descrittori a disposizione (colonne colorate) e riportando il punteggio corrispondente nella colonna
“PUNTI”; ogni area/sottoarea termina con un riquadro dove verrà inserito il “PUNTEGGIO PARZIALE”
4. una volta completate tutte le aree/sottoaree, si eseguirà la somma dei “PUNTEGGI PARZIALI”,
ottenendo il “PUNTEGGIO TOTALE CHECK LIST”, che verrà trascritto nel riquadro posto al
termine dell’intera check list
5. è necessario archiviare ogni check list compilata, sia come documento comprovante l’assolvimento
dell’obbligo di valutazione dei rischi SL-C, sia soprattutto per il necessario confronto con le
situazioni pregresse; alle successive applicazioni della check list è bene considerare almeno le
seguenti due situazioni:
a. un “punteggio totale check list” inferiore o uguale a quello della valutazione precedente
costituisce una situazione positiva (se sono stati realizzati degli interventi correttivi, questi hanno
dato il loro frutto, la strada di miglioramento intrapresa è buona; tuttavia vale la pena analizzare
anche i dati parziali, cioè le singole aree/sottoaree, per capire quali voci sono eventualmente
peggiorate)
b. un “punteggio totale check list” superiore a quello della valutazione precedente rappresenta una
situazione d’allarme e richiede particolare attenzione (se sono stati realizzati degli interventi
correttivi, questi probabilmente non sono adeguati alla situazione e vanno rivisti; inoltre può
essere il caso di mettere mano alla check list, aggiungendo alcuni indicatori più specifici per la
realtà della scuola)
6. La check list non si presta ad essere utilizzata come questionario da somministrare al personale
scolastico perché:
a. non ha le caratteristiche strutturali e contenutistiche dei tradizionali questionari sulla percezione
soggettiva dei lavoratori rispetto ad una problematica specifica
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b. è stata concepita e realizzata come uno strumento di indagine da parte di un gruppo ristretto di
persone, che si confrontano tra loro e, in base al ruolo e alle esperienze di ognuno, esprimono un
giudizio ragionato sulle voci proposte
c. è stata pensata con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su pochi, circoscritti ambiti, ritenuti
fondamentali, e di associare immediatamente all’esito della valutazione una serie di possibili
azioni di miglioramento
7. È tuttavia possibile utilizzare la stessa check list “a posteriori” (cioè dopo l’impiego da parte del GV),
durante gli interventi di formazione rivolti al personale, con l’obiettivo dichiarato di:
a. analizzare le differenze tra i giudizi del GV e quelli mediamente espressi dal personale
b. analizzare e confrontare la diversa percezione delle varie categorie di lavoratori rispetto alle aree
comuni (Ambiente di lavoro e Contesto del lavoro)
c. raccogliere suggerimenti e proposte per l’eventuale modifica di alcuni suoi indicatori e/o
descrittori
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VALUTAZIONE COMPLESSIVA E INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO
L’impiego della griglia e della check list si conclude con l’individuazione dei due punteggi totali, che
vanno sommati, ottenendo così il “PUNTEGGIO FINALE”. Come indicato nella tabella che segue, dal
“punteggio finale” si ricava il livello di rischio della situazione analizzata. La tabella comprende anche
una breve descrizione delle azioni che devono essere messe in atto conseguentemente al livello di rischio
ottenuto.
In coerenza con le indicazioni fornite da diverse fonti di letteratura in materia, si è stabilito che una
situazione di “rischio basso” corrisponde ad un punteggio finale al più pari al 25% del punteggio massimo
(griglia + check list), una situazione di “rischio medio” ad un punteggio finale al più pari al 50% del
punteggio massimo e, infine, una situazione di “rischio alto” ad un punteggio finale maggiore del 50% del
punteggio massimo.
USO DELLA CHECK LIST PER LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Al di là del punteggio totale raggiunto con l’applicazione della check list, è importante che il GV rifletta
sul giudizio dato rispetto ai singoli indicatori e che analizzi i risultati parziali ottenuti nelle singole
aree/sottoaree, al fine di pervenire ad una serie di suggerimenti e di indicazioni da fornire al DS per la
gestione degli interventi migliorativi. In particolare ciò è necessario in tutti i casi in cui il giudizio
espresso dal GV si collochi nella fascia dei due punteggi più negativi.
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Gli interventi di miglioramento proposti possono essere suddivisi in due grandi categorie:
- interventi di natura prevalentemente tecnica (concentrati soprattutto nell’area Ambiente di lavoro),
che, normalmente, sono a carico dell’Ente proprietario degli edifici della scuola (Provincia o
Comune);solo per lavori di modesta entità o estensione (nei limiti delle disponibilità finanziarie
dell’istituto), è ipotizzabile un intervento diretto ed autonomo da parte della scuola
- interventi di natura organizzativa e/o gestionale (concentrati prevalentemente nelle aree Contesto del
lavoro e Contenuto del lavoro, sebbene presenti anche nella prima area), che attengono assolutamente
al ruolo del DS, anche se richiedono la collaborazione degli organi collegiali e di diversi soggetti già
esistenti all’interno della scuola (collaboratori del DS, DSGA, Commissione POF, Commissione
Qualità, Funzioni Strumentali, ecc.). Questa tipologia di interventi normalmente non richiede alcun
impegno finanziario.
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GRUPPO DI VALUTAZIONE (GV)
Il GV si è incontrato alle ore 11,30 del giorno 19 maggio 2014 ed è composto da:
Annalisa CASTAGNA, vicario del DS
Graziana BERTI, docente, RSPP
Graziella SOLDÀ, docente, ASPP
Luciana GRANDIS, assistente tecnico, RLS
Gioia CHILESE, docente, responsabile della qualità
Giovanni PINO, assistente tecnico, ASPP
Carla BATTISTIN, assistente amministrativo
Silvana SELMO, collaboratore scolastico
Il MC, interpellato sul metodo adottato per la valutazione del rischio SL-C non è stato inserito nel GV.
Sarà informato sull’esito della valutazione stessa ed invitato a partecipare all’individuazione delle
eventuali misure correttive o migliorative che il dirigente scolastico intende adottare.
I dati grezzi necessari alla compilazione della griglia sono raccolti dal personale di segreteria.
INFORMAZIONI
Insegnanti 67 Personale ATA 25
Classi 26 di cui 4 con più di 27 alunni e 12 con alunni certificati (per disturbi specifici
dell’apprendimento) che non hanno l’insegnante di sostegno
Indice infortunistico
Il numero infortuni è aumentato nel corrente anno scolastico
Insegnanti / Personale ATA 3 (di cui 2 in itinere)
Percentuale / Percentuale 12,5 %
L’indice generale medio delle assenze dal lavoro è aumentato nel corrente anno scolastico (calcolato su
circa 20000 giorni di lavoro potenziale)
Giorni di assenza 1127 Indice generale 5,6
Il numero di giorni di assenza per malattia sono aumentati nel corrente anno scolastico
N. giorni per malattia Indice generale
Insegnanti 343 1,7
ATA 475 2,4
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VALUTAZIONE
Il punteggio totale GRIGLIA + CHECK LIST è di 81, cioè un livello di rischio MEDIO.
I risultati della valutazione verranno riferiti al personale durante incontri appositamente programmati.
PUNTI CRITICI
- In molte aule è presente un fastidioso riverbero, anche quando sono piene.
- Gli interventi di controsoffittatura non hanno migliorato l’acustica nelle aule
- C’è poco rispetto del regolamento d’istituto da parte del personale scolastico e poca coerenza
all’interno di alcuni consigli di classe sui criteri di apprendimento degli allievi.
Sarà necessario:
- rivedere i contenuti del regolamento, per renderli più vicini alla realtà della scuola, più
concreti ed applicabili
- realizzare frequentemente momenti di divulgazione dei contenuti del regolamento
- monitorare stabilmente l’applicazione del regolamento, a partire da alcuni ambiti considerati
più strategici
- realizzare frequentemente momenti in cui si spiegano gli obiettivi e le priorità del lavoro di
tutti, coinvolgendo i lavoratori nella scelta delle migliori soluzioni
- dedicare tempo alla scrittura puntuale di obiettivi e priorità, assicurando la divulgazione
capillare dei documenti programmatici
- curare l’aggiornamento normativo di tutto il personale, con incontri o comunicazioni
tempestive in merito a tutte le novità introdotte
- Per quanto riguarda il personale ATA le situazioni critiche emerse riguardano soprattutto il fatto che
spesso durante il lavoro ci sono interruzioni per fare altro, per cui capita di dover fare due cose
contemporaneamente ed inoltre la quantità di lavoro da svolgere non sempre è prevedibile in quanto
spesso ci sono delle emergenze che sovraccaricano di lavoro. Il personale tecnico poi è spesso
costretto a passare da un laboratorio all’altro.
Sarà opportuno:
- introdurre (o potenziare) i momenti di ascolto rispetto alle modalità operative di lavoro del
personale, per cercare di ridurre l’accavallarsi di consegne diverse, coinvolgendo i lavoratori
(per gruppo omogenei) nella scelta delle migliori soluzioni
- predisporre un cronogramma delle attività standard, evidenziando momenti o periodi
dell’anno in cui più probabilmente vi possono essere dei sovraccarichi di lavoro
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- studiare la gestione delle situazioni d’emergenza per sovraccarico di lavoro, istituendo dei
veri e propri sistemi di pronto intervento (spostamento colleghi, ridistribuzione dei compiti,
ecc.)
Dal momento che ci sarà il cambiamento del DSGA, sarà opportuno ripetere la valutazione nel prossimo
anno scolastico, sempre con le stesse modalità.
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