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I.T.I. “V. E. Marzotto” Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008 Revisione 01 del 16/01/2017 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Redatto Dirigente Scolastico Prof.ssa Afra GECELE R.S.P.P. Prof. Clemente MARANGON R.L.S. Sig. Marco Loris Massignani

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DOCUMENTO

DI

VALUTAZIONE DEI RISCHI

Redatto

Dirigente Scolastico Prof.ssa Afra GECELE

R.S.P.P. Prof. Clemente MARANGON

R.L.S. Sig. Marco Loris Massignani

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SOMMARIO

CAPITOLO 1 ASPETTI DI CARATTERE GENERALE 1

ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA 4

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 7

OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE 8

MANSIONI E COMPITI LAVORATIVI 15

RIPARTIZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI RISPETTIVI AMBIENTI 17

RISCHI DOVUTI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE 23

CAPITOLO 2 AMBIENTI DI LAVORO 27

“VILLETTA” 29

LABORATORI DI CHIMICA 45

LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA 57

LABORATORI DI INFORMATICA 64

LABORATORIO DI ELETTRONICA 71

LABORATORIO DI FISICA 77

CAPITOLO 3 RISCHI OCCUPAZIONALI PER MANSIONE (GRUPPI OMOGENEI di ESPOSTI – GoE) 83

COLLABORATORE SCOLASTICO 85

ASSISTENTE AMMINISTRATIVO 91

ASSISTENTE TECNICO 95

DOCENTE 99

STUDENTE 101

ALLEGATO 1 PLANIMETRIE 105

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano terra 107

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano 1^ e 2^ 108

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano interrato 109

ALLEGATO 2 CHECK LIST 111

AREE DI PASSAGGIO – piano terra 113

AREE DI PASSAGGIO – I piano 115

AREE DI PASSAGGIO – II piano 117

AULA MAGNA 119

AULE DIDATTICHE 120

UFFICI – segreteria 121

UFFICI – ufficio tecnico 123

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LABORATORIO DI CHIMICA – biennio 126

LABORATORIO DI CHIMICA – III anno 132

LABORATORIO DI CHIMICA – IV e V anno 138

LABORATORIO DI CHIMICA – organica 144

LABORATORIO DI CHIMICA – tintoria 151

LABORATORI – laboratorio elettronica 157

LABORATORI – laboratorio di SISTEMI 159

LABORATORI – laboratorio informatica biennio 162

LABORATORI – laboratorio informatica III 165

ALLEGATO 3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO 168

ASSISTENTI TECNICI DI CHIMICA 192

COLLABORATORI SCOLASTICI 246

ALLEGATO 4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO 264

DOCUMENTI 288

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CAPITOLO 1

ASPETTI DI CARATTERE GENERALE

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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Dirigente Scolastico Afra GECELE

Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori Marco Loris MASSIGNANI

Responsabile del S.P.P. Clemente Marangon

Addetti al S.P.P. Giovanni PINO

Medico competente Moira FABRIS

Addetti antincendio

Giovanni BORTOLI – Carmensita CAILOTTO

Domenico CANFORA – Sergio FORTUNA – Giovanni

PINO – Claudio PRETTO – Vito RIZZO – Fabio

VIGOLO

Addetti al primo soccorso

Enzo ANNUNZIATA – Rosa CAMERA – Doriano

FABRINETTI – Marisa FACCHIN – Lucia PICCOLI –

Vito RIZZO – Giuseppa RIZZO – Antonietta

ROSSATO – Silvana SELMO – Alessandra STORTI –

Elena TRETTENERO

Gli elenchi dei lavoratori, con le relative attività svolte, e degli studenti sono reperibili in segreteria.

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Dirigente Scolastico

Afra GECELE

LAVORATORI

Squadra di emergenza

R.L.S.

Marco Loris MASSIGNANI

Primo Soccorso

Enzo ANNUNZIATA

Rosa CAMERA

Marisa FACCHIN

Doriano FABRINETTI

Lucia PICCOLI

Giuseppa RIZZO

Vito RIZZO

Antonietta ROSSATO

Silvana SELMO

Alessandra STORTI

Elena TRETTENERO

Antincendio

Giovanni BORTOLI

Carmensita CAILOTTO

Domenico CANFORA

Sergio FORTUNA

Giovanni PINO

Claudio PRETTO

Vito RIZZO

S.P.P.

Responsabile

Clemente MARANGON

Addetti Giovanni PINO

PREPOSTI

Medico Competente

Moira FABRIS

ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA

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Nel periodo ottobre-novembre del 2013 il Dirigente scolastico e il Responsabile del servizio di prevenzione

e protezione hanno preso in esame le attività svolte dai lavoratori, le loro postazioni di lavoro, i compiti di

lavoro a loro assegnati al fine di caratterizzare e quantificare i loro rischi occupazionali.

In quell’occasione si sono esaminati i rischi di carattere ergonomico posturale, da sovraccarico

biomeccanico degli arti superiori e del rachide, l’organizzazione del lavoro al fine del contenimento delle

tensioni interpersonali e del benessere organizzativo, la percorribilità delle vie di emergenza e delle vie di

transito in senso stretto (scale, corridoi, etc.). Al fine del benessere degli occupanti (studenti e personale) si

sono inoltre valutati i rischi da discomfort termoigrometrico e da ricambio d’aria, il clima acustico, i rischi

propri delle attività didattico-formative svolte nei laboratori, il rischio da esposizione a xenobiotici, il rischio

elettrico. Tali valutazioni di merito sono state rapportate alla mansione di docente, assistente amministrativo,

assistente tecnico, collaboratore scolastico e studente (così come definito lavoratore dalle disposizioni di

legge), e questi sono stati esaminati tenendo conto delle differenze di genere, età e nazionalità (differenze

linguistiche).

Sono stati valutati i rischi normati, facendo anche ricorso a liste di controllo (allegato 2).

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METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

I rischi sono stati valutati tenendo conto delle seguenti definizioni:

Probabilità: si tratta della probabilità che i possibili danni si concretizzino. La probabilità sarà definita

secondo la seguente scala di valori:

VALORE DI

PROBABILITÀ DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE

1 Improbabile

Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più

eventi poco probabili

Non si sono mai verificati fatti analoghi

Il suo verificarsi susciterebbe incredulità

2 Poco probabile

Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e

di poca probabilità

Si sono verificati pochi fatti analoghi

Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa

3 Probabile Si sono verificati altri fatti analoghi

Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa

4 Molto probabile Si sono verificati altri fatti analoghi

Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato

Danno: effetto possibile causato dall'esposizione a fattori di rischio connessi all'attività lavorativa, ad

esempio il rumore (che può causare la diminuzione della soglia uditiva). L’entità del danno sarà valutata

secondo la seguente scala di valori:

VALORE DI

DANNO DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE

1 Lieve danno lieve

2 Medio incidente che non provoca ferite e/o malattie

ferite/malattie di modesta entità (abrasioni, piccoli tagli)

3 Grave ferite/malattie gravi (fratture, amputazioni, debilitazioni

gravi, ipoacusie);

4 Molto grave incidente/malattia mortale

incidente mortale multiplo

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Rischio: probabilità che sia raggiunto un livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione ad un pericolo da parte di un lavoratore. Nella tabella seguente sono indicate le diverse

combinazioni (PxD) tra il danno e le probabilità che lo stesso possa verificarsi (stima del rischio).

P

(probabilità)

4 4 8 12 16

3 3 6 9 12

2 2 4 6 8

1 1 2 3 4

1 2 3 4 D (danno)

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

In funzione del rischio valutato vengono stabilite le misure di prevenzione e protezione come di seguito

specificato:

R > 8 Rischio elevato

Adozione di misure preventive e/o protettive con predisposizione di

procedure operative, addestramento, formazione e monitoraggio con

frequenza elevata.

4 R 8 Rischio medio

Adozione di misure preventive e/o protettive con predisposizione di

procedure operative, formazione, informazione e monitoraggio con

frequenza media

2 R 3 Rischio basso Adozione di misure preventive e/o protettive, formazione,

informazione e monitoraggio ordinario

R = 1 Rischio minimo Non sono individuate misure preventive e/o protettive. Solo attività

di informazione. Non soggetto a monitoraggio ordinario

Attuate le misure di prevenzione e protezione individuate, eventualmente erogata la formazione,

l’informazione e l’addestramento dei lavoratori, si ritiene che i rischi siano residuali.

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OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Descrizione del complesso scolastico

La sede dell’ITI “V.E. Marzotto” è una costruzione che risale agli anni ’30 del novecento, per cui nel corso

degli anni sono stati effettuati interventi di adeguamento alla normativa sull’Edilizia Scolastica.

Consta di due edifici: una villetta a due piani adibita a servizi quali segreteria e ufficio tecnico, e la scuola

vera e propria, dove si svolge l’attività didattica. Sono separati da un cortile, di norma chiuso a chiave,

utilizzato quale parcheggio di biciclette e motorini, che vi accedono a motore spento, al cui interno sono

collocati il deposito prodotti infiammabili e le casematte con le bombole dei gas.

La scuola, indicativamente di forma ad L, è costituita da un corpo principale formato da tre piani fuori terra

e da un seminterrato.

I locali sono disposti come da planimetria della scuola (allegato 1).

Piano terra

È completamente edificato e si sviluppa in due moduli. Il primo, posto a nord, con l’Aula Magna collocata

al centro, contiene la presidenza, alcune aule didattiche ed un laboratorio di informatica. Il secondo, posto a

sud e di dimensioni molto più significative, contiene i laboratori di chimica, il magazzino prodotti e il

laboratorio di elettronica. Tale corpo continua verso est per contenere il laboratori di tessitura e una aula

attrezzata quale piccola palestra per l’educazione fisica. Lungo il corridoio che collega i due moduli sono

disposte alcune aule didattiche. È possibile accedere al piano sovrastante tramite tre ampie scale, dotate di

antisdrucciolo/antiscivolo e corrimano/parapetti adeguati nell’altezza in quasi tutti i punti (1 m) in un

intervento effettuato dalla Provincia nel 2012. Mancano alcune parti per le quali la Provincia ha valutato

non esservi pericolo di caduta nel vuoto.

Primo piano

È tutto adibito ad aule scolastiche che sono sovrastanti a quelle del piano terra, ad eccezione della zona dei

laboratori chimici e tessili e aula attrezzata. Asservito a dette aule vi è un ampio corridoio con superfici

finestrate che vanno a formare un cavedio sovrastante l’Aula Magna. Da detto corridoio è possibile accedere

al piano superiore con una scala dotata di antisdrucciolo/antiscivolo e corrimano/parapetto adeguati

nell’altezza (1 m) in un intervento effettuato dalla provincia nel 2012 (cfr. comunicazione a firma dell’arch.

Cristina VERLATO – responsabile del Servizio manutenzione prot. n. 17713 del 08.03.2013. È il

proseguimento naturale di quella posta ad est, ed al cortile interno della scuola tramite una scala antincendio

esterna.

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Secondo piano

Vi sono due aule, di cui una adibita adibite a laboratorio per esercitazioni di informatica.

È possibile accedere al cavedio sovrastante l’Aula Magna attraverso una scala antincendio.

Piano seminterrato

Oltre a locali quali stazioni di pompaggio (sotto-centrale di riscaldamento) esistono locali adibiti ad attività

ricreative per gli studenti, utilizzati quando è sospesa l’attività didattica, e locali adibiti ad archivio e

deposito di materiali vari inutilizzati. Vi si trova anche il locale con la centrale termica, con accesso dal

cortile.

Piano terra:

N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

1 Atrio m2 118

2 Aula insegnanti m2 63

3 Aula insegnanti m2 28

4 Presidenza m2 31

5 Biblioteca m2 53

6 Aula 22: aula didattica m2 51: capienza max 26 persone

7 Aula 21: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone

8 Servizi personale

9 Servizi per studenti femmine

10 Bar m2 28

11 Laboratorio di informatica 3 m2 57

12 Gabinetto di fisica Deposito di attrezzatura per esperienze di fisica

13 Aula di fisica sperimentale Aula per dimostrazioni da parte dell’insegnante

14 Laboratorio di fisica m2 68: aula didattica

15 Aula 23: laboratorio linguistico e

sistemi m2 64

16 Aula 24: aula didattica m2 44: capienza max 22 persone

17 Aula 25: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone

18 Aula 26: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone

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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

19 Aula 27: aula didattica m2 55: capienza max 28 persone

20 Aula 28: aula didattica m2 81

21 Laboratorio di elettronica m2 113

22 Magazzino A: prodotti chimici m2 88,5

23 Laboratorio di chimica fisica m2 94

24 Laboratorio di analisi tecniche m2 94

25 Laboratorio di microbiologia m2 94

26 Laboratorio di chimica analisi III anno m2 96

27 Laboratorio di chimica per il biennio m2 96

28 Laboratorio di chimica organica m2 161

29 Locale a disposizione Futuro laboratorio per preparazioni: m2 30

30 Laboratorio di chimica tintoria m2 62

31 Laboratorio di chimica tintoria m2 400: questi locali verranno adibiti ad altri

laboratori e/o aule 32 Laboratorio di chimica industriale

33 Servizi studenti maschi

34 Spogliatoi

35 Servizi

36 Spogliatoi

37 Spogliatoi

38 Servizi

39 Aula per attività motoria Attrezzeria

40 Attrezzeria

40-bis Locale a disposizione In futuro verrà utilizzato per mostre temporanee

N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

41 Laboratorio di tessitura m2 1000

42 Spazio per il museo m2 362

43 Maglieria m2 40

44 Gabinetto

45 Spogliatoio

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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

46 Spogliatoio

47 Gabinetto

48 Spazio per il museo m2 370

49 Spazio per il museo m2 180

50 Spazio per il museo m2 197

51 Atrio m2 704

52 Atrio

53 Atrio

54 Progettazione tessuti

55 Uffici del laboratorio tecnologico m2 50

56 Laboratorio m2 33

57 Laboratorio tecnologico m2 30

58 Ex Laboratorio tecnologico m2 75: aula didattica

59 Magazzino B Deposito solventi

60 Aula Magna m2 180: spazio aperto al pubblico

Primo piano

N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

101 Aula I: aula didattica m2 75

102 Aula II: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone

103 Aula III: aula didattica m2 47: capienza max 24 persone

104 Aula IV: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone

105 Aula V: aula didattica m2 75

106 Aula VI: aula didattica m2 47: capienza max 24 persone

107 Aula VII: aula didattica m2 53: capienza max 27 persone

108 Aula VIII: aula didattica m2 38: capienza max 19 persone

109 Aula IX: aula didattica m2 48: capienza max 24 persone

110 Aula X: aula didattica m2 48: capienza max 24 persone

111 Aula XI: aula didattica m2 78

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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

112 Aula XII: aula didattica m2 79

113 Aula XIII: aula didattica m2 55: capienza max 28 persone

114 Aula XIV: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone

115 Aula XV: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone

116 Aula XVI: aula didattica m2 44: capienza max 22 persone

117 Aula XVII: aula didattica m2 60

118 Aula XVIII: aula didattica m2 54: capienza max 28 persone

119 Servizi studenti femmine

120 Servizi personale

121 Ripostiglio

122 Servizi studenti maschi

Secondo piano

N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

201 Aula XIX: laboratorio di informatica m2 62

202 Aula XX: aula didattica m2 65

Piano interrato

N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

01 Archivio Deposito documentazione cartacea da conservare

02 Archivio

03 Archivio

04 Spazio vuoto Futuro archivio

05 Deposito detersivi Futuro archivio

06 Deposito vetreria e apparecchiature

obsolete Futuro archivio

07 Scantinato a disposizione Spazio giovani per attività extra scolastiche

08 Locale pompe

09 Locale a disposizione Deposito banchi inutilizzati

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N° locale Destinazione d’uso Note specifiche

010 Ascensore con comandi

011 Magazzino Deposito materiale da smaltire

012 Locale pompe Sotto-centrale di riscaldamento

013 Locale a disposizione Attualmente contiene materiale da smaltire

014 Scantinato a disposizione

Deposito di materiali vari (macchinari vari, banchi,

sedie, arredi in legno, materiali ferrosi)

015 Scantinato a disposizione

016 Scantinato a disposizione

017 Scantinato a disposizione

Per l’attività di educazione fisica la scuola utilizza principalmente il Palazzetto dello Sport esterno alla

scuola, che dista circa cinquecento metri. È di proprietà della Provincia di Vicenza ed è in uso delle scuole

superiori della città.

Distinzione dei locali in base all’attività svolta al loro interno

I locali sono definiti:

uffici, quando ospitano al loro interno postazioni di lavoro dattilografiche e sono prevalentemente

occupati da personale tecnico-amministrativo e sono esclusivamente collocati all’interno della

villetta

aule quando ospitano al loro interno studenti e docenti e sono i luoghi nei quali vengono svolte le

lezioni tradizionali-frontali

sale di lettura/biblioteca

laboratori, ambienti allestititi e attrezzati per le attività d’insegnamento pratico, ospitano docenti,

studenti e assistenti tecnici. I laboratori sono differenziati in base all’insegnamento svolto al loro

interno e sono così classificati:

- laboratorio di chimica

- laboratorio di microbiologia

- laboratorio di fisica

- laboratorio di informatica

- laboratorio di sistemi

- laboratorio di elettronica

- laboratorio tessili

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spazi comuni, non altrove classificabili, sono spazi privi di postazioni di lavoro utilizzati per

l’archivio in senso stretto, per il deposito di materiali e attrezzature, per il transito (corridoi, scale),

per i servizi igienici.

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MANSIONI E COMPITI LAVORATIVI

Direttore dei servizi generali e amministrativi

Il direttore dei servizi generali e amministrativi svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente

rilevanza esterna. Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo - contabili e ne

cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati

conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, dal personale ATA, posto alle sue

dirette dipendenze. Ha autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nella esecuzione degli

atti a carattere amministrativo – contabile, di ragioneria e di economato, che assumono nei casi previsti

rilevanza anche esterna. Firma tutti gli atti di sua competenza.

Assistente amministrativo

L’assistente amministrativo esegue attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e

capacità di esecuzione delle procedure, anche con l’utilizzazione di strumenti di tipo informatico.

Predispone, istruisce e redige gli atti amministrativi - contabili della istituzione scolastica ed educativa,

nell’ambito delle direttive e delle istruzioni ricevute. Ha competenza diretta nella tenuta dell’archivio e del

protocollo.

Assistenti tecnici

Gli assistenti tecnici svolgono attività di supporto alla funzione docente. Sono addetti alla conduzione dei

laboratori, officine e reparti, di cui garantiscono l’efficienza e la funzionalità, in relazione al progetto

annuale di utilizzazione didattica oppure di manutenzione ordinaria. Provvedono sia alla preparazione del

materiale e degli strumenti per le esperienze didattiche e per le esercitazioni di laboratorio, sia al riordino e

alla conservazione del materiale e delle attrezzature tecniche in dotazione ai laboratori a cui sono assegnati.

Hanno autonomia e responsabilità nello svolgimento del lavoro con margini valutativi, nell’ambito delle

direttive e delle istruzioni ricevute.

L’assistente tecnico di chimica Giuseppe FAEDO è addetto anche al controllo delle giacenze del materiale

in magazzino, con responsabilità diretta alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e uscite.

L’assistente tecnico di fisica Gloriana MARCHESINI è anche addetto ai servizi di biblioteca, alla raccolta

informatica dei testi, al controllo delle giacenze e allo stato di conservazione del materiale librario con

responsabilità diretta alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e uscite del materiale.

L’assistente tecnico di tessitura Erica WEGHER è di supporto all’Ufficio Tecnico.

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Collaboratore scolastico

Il collaboratore scolastico esegue, nell’ambito di specifiche istruzioni, e con responsabilità connessa alla

corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono

preparazione professionale non specialistica. È addetto ai servizi generali della scuola, con compiti di

accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico, di pulizia dei locali scolastici e degli

arredi anche con l’ausilio di mezzi meccanici. Ha compiti di centralinista telefonico e altre attività inerenti

alla piccola manutenzione dei beni mobili ed immobili della scuola (es. attrezzatura della palestra),

compreso lo spostamento delle suppellettili, e di supporto all’attività didattica. La sua attività prevede a

volte l’utilizzo del fotocopiatore.

Un collaboratore incaricato si reca a piedi, quotidianamente, all’Ufficio postale per ritirare la posta.

Docente

L’attività lavorativa del docente prevede lo svolgimento di lezioni sia teoriche che pratiche; le prime svolte

all’interno delle aule, le seconde in appositi laboratori dove gli studenti vengono seguiti durante le

sperimentazioni dall’insegnante di teoria e da un insegnante tecnico - pratico. Le esercitazioni proposte sono

quelle riportate in ogni testo scolastico e di uso comune come tecnica di insegnamento del docente.

Responsabile dell’ufficio tecnico

Un insegnante tecnico – pratico è addetto all’ufficio tecnico. Formula il piano acquisti di attrezzature e

materiali, effettua stime valutative dei manufatti alienabili o inventariabili, nonché dei danni provocati ad

attrezzature o strutture per il loro risarcimento, ha rapporti con i tecnici esterni ed enti preposti alla

manutenzione dell’edificio e partecipa alla commissione di collaudo dei beni inventariabili. Ha inoltre

compiti di collaborazione con i responsabili dei laboratori e reparto e consultivi in merito ad acquisti,

sicurezza, qualità e organizzazione logistica degli ambienti e delle attrezzature.

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RIPARTIZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI RISPETTIVI AMBIENTI

Aule

Le aule sono il luogo di incontro tra studenti e insegnanti. Al loro interno, durante l’orario di lezione,

vengono svolte le attività di insegnamento tradizionale (lezioni frontali). Al termine dell’orario di lezione i

collaboratori scolastici effettuano la pulizia degli ambienti e il ricambio dell’aria.

All’interno delle aule non sono presenti attrezzature, fatta eccezione per due aule nelle quali sono presenti

attrezzature audiovisive per l’insegnamento. Le attività di pulizia e sanificazione delle aule, con prodotti

chimici (cfr. – sezione dedicata al rischio chimico/tossicologico dei collaboratori scolastici), vengono svolte

in assenza degli studenti. Durante l’impiego dei prodotti chimici le aule vengono opportunamente aerate. Le

attività di lavaggio dei pavimenti vengono svolte in assenza di persone terze in aggiunta ai collaboratori

scolastici; tali attività vengono svolte a seguito della segnalazione con apposito segnale della presenza di

superfici scivolose.

Laboratori

Laboratorio di chimica del biennio

Il laboratorio, la cui superficie è di 96 m2, viene usato dagli studenti del biennio per 1 ora la settimana.

A verifica della teoria studiata gli allievi eseguono semplici esperienze e arrivano alla fine del biennio ad

avere una sufficiente manualità nella pesata, nell’uso della vetreria più comune e nell’esecuzione di semplici

operazioni di laboratorio quali ad es. filtrazione, preparazione e diluizione di soluzioni e utilizzo di

strumenti come pH-metro e conduttimetro usati per verificare alcune proprietà di una soluzione.

Gli studenti (equiparati ai lavoratori durante le esrcitazioni di laboratorio) sono seguiti dal docente di teoria

e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il riordino del laboratorio vengono

effettuati da un assistente tecnico.

Il locale comunica con il laboratorio di chimica del 3^ anno e contiene n. 4 banconi da laboratorio, attrezzati

con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, armadietti contenenti la vetreria utilizzata

dagli studenti per le esercitazioni; n. 1 cappa aspirante a 6 posti; n. 1 armadio aspirato con i reagenti (cfr. –

vedi sezione dedicata-elenco prodotti-valutazione rischio chimico/tossicologico docenti, assistente tecnico e

studenti) e n. 2 armadi contenenti la vetreria comune.

Laboratorio di chimica del 3^ anno

Il laboratorio, la cui superficie è di 96 m2, viene utilizzato dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante le

esrcitazioni) del 3^ anno, indirizzo chimico, che lo utilizzano per 5 ore la settimana. Si effettuano analisi

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qualitative sia per via secca che per via umida e analisi quantitative ponderali e volumetriche.

Gli studenti sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del

materiale e il riordino del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.

Il locale comunica con il laboratorio del biennio e contiene: n. 4 banconi da laboratorio, attrezzati con

rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, armadietti contenenti la vetreria individuale

utilizzata dagli studenti per le esercitazioni; ogni bancone è dotato di mensola su cui sono disposti i reattivi

per l’analisi qualitativa; 1 bancone da laboratorio a parete, attrezzato con rubinetto di acqua, gas metano e

corrente elettrica, utilizzato quale supporto di piccole apparecchiature (bilancia tecnica, pH-metri, agitatori)

e contenente materiale comune in esubero; n. 3 cappe aspiranti a 2 posti ciascuna; n. 2 armadi aspirati per

contenere acidi e basi (cfr. – vedi sezione dedicata-elenco prodotti-valutazione rischio chimico/tossicologico

docenti, Assistente tecnico e studenti) e n. 2 armadi contenenti i reattivi solidi (cfr. – vedi sezione dedicata-

elenco prodotti-valutazione rischio chimico/tossicologico docenti, Assistente tecnico e studenti); un tavolo

con 5 bilance analitiche e un computer e alcuni banchi per scrivere.

Laboratorio di microbiologia

Il laboratorio, la cui superficie è di 94 m2, viene utilizzato dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante le

esrcitazioni) del triennio, indirizzo biotecnologie sanitarie. Si effettuano esercitazioni di microbiologia,

igiene ed anatomia e patologia.

Allo scopo si utilizzano terreni per la cultura di microrganismi non patogeni e campioni vari.

Gli studenti sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del

materiale e il riordino del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.

Il locale è comunicante con il laboratorio di analisi tecniche e contiene: n. 4 banconi da laboratorio,

attrezzati con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, sopra i quali sono disposti

miccroscopi e agitatori vortex; armadietti contenenti vetreria utilizzata dagli studenti per le esercitazioni; n.1

bancone da laboratorio a parete, con armadietti pensili, attrezzato con rubinetto di acqua, gas metano e

corrente elettrica, utilizzato quale supporto di apparecchiature (incubatore, pH-metro,, microscopio) e come

deposito di vetreria comune a tutte le classi; n. 2 cappe aspiranti a 2 posti ognuna; n. 1 armadio aspirato per

tutti i reagenti

Ci sono inoltre 2 cappe verticali laminari, 1 termostato, un’autoclave, un frigorifero con freezer a cassettoni.

Laboratorio di chimica del 4^ e 5^ anno

I laboratori sono due, collegati da una porta, uno di analisi tecniche e uno di chimica fisica, con superficie di

94 m2 ciascuno. Vengono utilizzati dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante le esercitazioni) del 4^

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anno, indirizzo chimico, per 3 ore la settimana e da quelli del 5^ anno, indirizzo chimico, per 6 ore la

settimana.

Gli studenti effettuano analisi classiche su campioni puri e strumentali su campioni di acqua di scarico,

prodotti alimentari e industriali, elaborando i dati al computer. L’analisi volumetrica e la preparazione del

campione viene effettuata nel laboratorio di analisi tecniche, l’analisi strumentale nel laboratorio di chimica

fisica.

Sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il

riordino del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.

Il laboratorio di analisi tecniche è comunicante con il laboratorio di microbiologia e contiene: n. 4 banconi

da laboratorio, attrezzati con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente elettrica, armadietti contenenti

la vetreria comune; n. 1 bancone da laboratorio a parete, attrezzato con rubinetto di acqua, gas metano e

corrente elettrica, utilizzato quale supporto di apparecchiature (evaporatore rotante, distillatore in corrente di

vapore, pH - metro) e come deposito di vetreria; n. 2 cappe aspiranti a 2 posti ognuna; n. 1 armadio aspirato

per contenere prodotti chimici non infiammabili; n. 4 armadietti con vetrinetta contenenti i reattivi solidi n.

2 vetrinette contenenti le soluzioni preparate; n. 2 armadietti per vetreria; n. 3 armadi bassi utilizzati come

supporto per la stufa, il bidistillatore e alcune burette automatiche e come deposito materiale da utilizzarsi

nelle esperienze; n. 3 stufe di cui una da utilizzare sottovuoto.

Il laboratorio di chimica fisica contiene le bilance e gli strumenti di analisi. Fra questi, quelli che necessitano

di gas vari sono sistemati su banconi o scrivanie appoggiati alle pareti alle quali sono fissate le prese dei gas:

acetilene, aria, protossido d’azoto, argon e ossigeno lungo la parete a sinistra per il funzionamento di 4

spettrofotometri di assorbimento atomico e la bomba di Mahler; elio, idrogeno, aria per 3 gascromatografi

dotati di rivelatore a ionizzazione di fiamma e 2 HPLC a sinistra. Sui banchi centrali sono sistemati uno

spettrofotometro UV-Vis, un IR, un titolatore automatico e la pressa per le pastiglie di KBr. Quasi tutti gli

strumenti sono gestiti da un computer per la programmazione e/o il calcolo dei risultati. Sono presenti infine

un frigorifero, un termostato per BOD, due armadi per infiammabili e una libreria per i metodi di analisi.

Laboratorio di chimica organica

Viene utilizzato dagli studenti (equiparati ai lavoratori durante) dell’indirizzo chimico, 2 ore la settimana al

3^ anno, 3 ore al 4^ anno e 2 ore al 5^ anno. Gli studenti effettuano esperienze di analisi qualitativa organica

e sintesi, di microbiologia e chimica delle fermentazioni, che prevede osservazione al microscopio di muffe,

lieviti, microrganismi non patogeni e colorazione di GRAM; preparazione di terreni di coltura; controlli di

sterilità; fermentazione alcolica e analisi microbiologica delle acque. Sono seguiti dal docente di teoria e da

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un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il riordino del laboratorio vengono effettuati

da un assistente tecnico.

Il laboratorio è suddiviso in due locali di diversa misura. Complessivamente misura 161 m2. Il primo, più

grande, contiene n. 4 banconi da laboratorio, attrezzati con rubinetti di acqua potabile, gas metano, corrente

elettrica, armadietti contenenti la vetreria utilizzata dagli studenti per le esercitazioni; n. 1 bancone rivestito

in acciaio, per esperienze di microbiologia, attrezzato con rubinetti di acqua, corrente elettrica e gas metano,

armadietti contenenti materiale da utilizzarsi nelle esperienze; n. 7 cappe aspiranti, a 2 posti ognuna, di cui 6

provviste di rubinetti di acqua potabile e gas metano e n. 1 senza servizi per essere utilizzata con prodotti

infiammabili e prodotti concentrati; n. 1 armadio per infiammabili contenente tutti i liquidi infiammabili in

uso nel laboratorio; n. 2 armadi aspirati contenenti i prodotti solidi e liquidi non infiammabili; n. 3 armadi

contenenti vetreria comune; apparecchiature quali fabbricatore di ghiaccio, stufa, evaporatore rotante,

incubatrice, fornetto microonde, pH-metro e bilance tecniche.

Nel secondo locale sono disposti tavoli appoggiati alla parete con strumenti quali microscopi e computer.

Laboratorio di tecnologia tessile

Viene utilizzato dagli studenti dell’indirizzo tessile, 4 ore la settimana al 3^ anno, 4 ore al 4^ anno e 4 ore al

5^ anno. Gli studenti effettuano prove chimico – fisiche su fibre, filati e tessuti.

È costituito da quattro locali.

1. Aula tessitura, provvista di banchi attrezzati con prese di corrente 250 volt per l’alimentazione di

microscopi, torcimetri, apparecchi per la determinazione del punto di fusione e un usometro

Martindale e Cesconi.

2. Sala di condizionatura, con un gruppo per la regolazione automatica della temperatura e

dell’umidità. Su banchi attrezzati con prese di corrente 250 volt per l’alimentazione, sono disposti

apparecchi quali condizionatore, dinamometro per filati e tessuti, usometro Martindale, ICI pilling

box tester, flessometro, torcimetro, microscopio, ingranditore binoculare, bilancia tecnica,

permeabilità aria, fustellatrici, fixotest, computer e stampanti.

3. Ufficio dove, oltre a piccola attrezzatura quale computer, video e stampante, sono presenti una

macchina da cucire elettrica e un computer CAD tessile.

4. Laboratorio di chimica tessile, provvisto di un bancone da laboratorio attrezzato con rubinetti di

acqua potabile e prese di corrente 250 e 380 volt; una cappa aspirante con acidi concentrati e un

armadio con prodotti chimici. È presente piccola attrezzatura quale agitatore magnetico, agitatore –

vibratore, fornelli elettrici, bagni termostatici ed inoltre un apparecchio per prove di resistenza al

fuoco, un apparecchio Xenotest per prove di solidità alla luce, un apparecchio Launder – O – Meter

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per prove di solidità al lavaggio, 2 lavatrici, di cui una da laboratorio Electrolux – Wascator, 2 stufe

termostatiche, una muffola, un dinamometro per tessuti, una stufa di condizionatura, permeabilità

all’acqua e spray test.

Laboratorio di tessitura

Le macchine in dotazione al laboratorio possono essere definite di tre tipologie:

1. Quelle utilizzate dagli studenti durante il percorso formativo. Durante le esercitazioni sono seguiti

dal docente di teoria e da un insegnante tecnico – pratico. La preparazione del materiale e il riordino

del laboratorio vengono effettuati da un assistente tecnico.

2. Quelle utilizzate dagli studenti solamente per predisporre la macchina, senza che questa sia posta

successivamente in funzione.

3. Quelle destinate al Museo delle Macchine Tessili. Di queste alcune sono disattivate, altre utilizzate a

scopo dimostrativo da personale altamente specializzato e cosciente dei rischi presenti.

Le attrezzature presenti nel laboratorio e utilizzate dagli studenti della specializzazione tessile sono:

Tipo 1:

- telai a mano: preparazione del telaio e tessitura

- telaio meccanico FAST a pinze: impostazione sul terminale e tessitura

- telaio meccanico SULZER a pinze: impostazione sul terminale e tessitura

- una allicciatura: operazione di rimettaggio dei fili

Tipo 2:

- telaio SULZER a proiettile: solo predisposizione del telaio

- telaio SOMET a pinze: solo predisposizione del telaio

- telaio VAMATEX a pinze: solo predisposizione del telaio

- un orditoio a sezioni posto nel locale a disposizione: solo visione durante il funzionamento.

Laboratorio di informatica per il biennio

È situato al secondo piano ed è costituito da un’aula attrezzata con personal computer ogni 2 allievi, per un

totale di 22 postazioni allievo. È utilizzato 1 ora alla settimana dagli studenti del biennio per esercitazioni

pratiche, seguiti dal docente di teoria e da un insegnante tecnico - pratico. La manutenzione viene effettuata

da due assistenti tecnici.

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Laboratorio di sistemi

È composto da una postazione insegnante e 30 postazioni allievo, con un personal computer ogni 2 allievi,

permettendo quindi la fruizione anche da classi numerose.

È utilizzato per un totale di 26 ore su 34 ore dell'orario scolastico settimanale, di cui 16 dal corso di

informatica e 10 dal corso di elettronica.

L'indirizzo informatico prevede esperienze di calcolo, matematica, elettronica e telecomunicazioni, mentre

l'indirizzo di elettronica lo utilizza per esercitazioni di sistemi.

Il laboratorio non presenta particolari rischi per gli utenti in quanto si basa sostanzialmente sull'uso di pc e

relative applicazioni.

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RISCHI DOVUTI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE

Assistenti tecnici

Le attività lavorative, svolte prevalentemente all’interno dei laboratori, comportano l’esposizione a rischi

comuni e a rischi caratteristici.

I rischi comuni sono correlati all’uso di attrezzature elettriche, alla movimentazione manuale dei carichi,

all’uso di scale portatili.

I rischi di natura elettrica sono esclusivamente legati alle attività di collegamento e raccordo dei

cavi di alimentazione con le prese di distribuzione, non aggiuntivi rispetto alle esposizioni correlate al

normale uso di attrezzature che, per il loro funzionamento, devono essere collegate all’impianto di

distribuzione.

I rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico sono

prevalentemente legati alle attività di movimentazione e trasporto di materiali funzionali alle attività

svolte nei laboratori e nelle aule. Tali esposizioni in ragione della frequenza degli spostamenti e

dell’attrezzaggio dei laboratori, avendo preso atto del tipo, della frequenza e della durata delle

esposizioni, si possono ragionevolmente ritenere poco rilevanti (cfr. – valutazione specifica, carico di

lavoro fisico). C’è comunque da sottolineare, che le attività sono svolte a seguito della formazione

specifica che comprende, nei suoi contenuti, nozioni per la prevenzione dei rischi da sovraccarico

biomeccanico degli arti superiori e del tratto lombosacrale del rachide.

I rischi correlati all’uso delle scale portatili si manifestano durante le attività di manutenzione

degli impianti e delle dotazioni tecnologiche della scuola. Anche per queste attività gli assistenti

tecnici sono stati debitamente addestrati per le circostanze di pericolo verosimilmente ricorrenti.

Rischi caratteristici per l’assistente tecnico di chimica

Le attività lavorative, oltre ai rischi comuni in precedenza descritti, comporta la presunta esposizione a

rischi correlati alla manipolazione, alla miscelazione, al deposito e alla conservazione di sostanze chimiche.

Le date circostanze espositive comportano rischi di natura infortunistica (evento lesivo e circostanza

espositiva temporalmente coincidenti) e di natura tossicologica (circostanze espositive temporalmente

diffuse ed effetto biologico differito).

Per quanto riguarda i rischi di natura infortunistica, essendo gli assistenti tecnici esperti nella loro attività,

sono da ritenersi poco probabili.

Anche l’esposizione a rischi di natura tossicologica è poco probabile, rilevato che le sostanze chimiche in

uso sono state scelte, quando ragionevolmente possibile, col criterio della minor pericolosità e vengono

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adottate le opportune cautele oggetto di formazione specifica (classificazione ed etichettatura delle sostanze,

operazioni da effettuarsi sotto cappa aspirata, modalità di diluizione di acidi concentrati e modalità per la

gestione delle emergenze dovute a spandimenti ed esposizioni accidentali). Per limitare le esposizioni

tossicologicamente rilevanti, legate alla preparazione di soluzioni di reagenti chimici cancerogeni, da tempo

si acquistano soluzioni già pronte all’uso evitando l’esposizione (con effetto tossico per esposizione

inalatoria) dovuta alla preparazione (cfr. – vedi sezione dedicata alla valutazione del rischio chimico degli

assistenti tecnici).

Rischi caratteristici per l’assistente tecnico di tessitura

L’attività lavorativa propria dell’assistente tecnico di tessitura, limitatamente alla preparazione di preparati

chimici, è assegnata ad un assistente tecnico di chimica. Oltre ai rischi comuni precedentemente descritti,

può comportare la presunta esposizione a rischi correlati alla manipolazione, alla miscelazione, al deposito e

alla conservazione di sostanze chimiche. Le date circostanze espositive comportano rischi di natura

infortunistica (evento lesivo e circostanza espositiva temporalmente coincidenti) e di natura tossicologica

(circostanze espositive temporalmente diffuse ed effetto biologico differito).

L’esposizione a rischi di natura tossicologica è poco probabile, rilevato che le sostanze chimiche in uso sono

state scelte col criterio della minor pericolosità e vengono adottate le opportune cautele oggetto di

formazione specifica (classificazione ed etichettatura delle sostanze, operazioni da effettuarsi sotto cappa

aspirata, modalità di diluizione di acidi concentrati e modalità per la gestione delle emergenze dovute a

spandimenti ed esposizioni accidentali).

Rischi caratteristici per l’assistente tecnico di informatica/elettronica

Le attività lavorative, oltre ai rischi comuni precedentemente descritti, comporta rischi legati all’uso di

calcolatori. Le attività sono svolte intervallando interventi di manutenzione hardware e assistenza tecnica su

software. Ritenuto che le attività dattilografiche, se reiterate nel tempo, comportano rischi da posture

statiche e prolungate con effetti a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico,

risulta importante definire il corretto bilanciamento tra attività sedentarie e non sedentarie. A tal riguardo si

dovrà adottare il principio di cautela generale che prevede una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro

sedentario.

Collaboratore scolastico

I rischi occupazionali sono correlati all’uso di attrezzature elettriche, alla movimentazione manuale dei

carichi, all’uso di scale portatili, all’uso di prodotti per la pulizia e sanificazione degli ambienti.

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I rischi di natura elettrica sono esclusivamente legati alle attività di collegamento e raccordo dei

cavi di alimentazione con le prese di distribuzione, non aggiuntivi rispetto alle esposizioni correlate al

normale uso di attrezzature che, per il loro funzionamento, devono essere collegate all’impianto di

distribuzione.

I rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico sono

prevalentemente legati alle attività di movimentazione e trasporto di materiali funzionali alle attività

di pulizia e sanificazione delle aule, dei laboratori e degli spazi accessori. Tali esposizioni, avendo

preso atto del tipo, della frequenza e della durata delle esposizioni, si possono ragionevolmente

ritenere poco rilevanti (cfr. – valutazione specifica, carico di lavoro fisico). C’è comunque da

sottolineare, che le attività sono svolte a seguito della formazione specifica che comprende nei suoi

contenuti nozioni per la prevenzione dei rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del

tratto lombosacrale del rachide.

I rischi correlati all’uso delle scale portatili si manifestano durante le attività di pulizia delle

vetrate. Anche per queste attività, i collaboratori scolastici, sono stati debitamente addestrati per le

circostanze di pericolo verosimilmente ricorrenti.

I rischi correlati all’uso dei prodotti per la pulizia e sanificazione degli ambienti sono valutati

nell’apposita sezione.

Assistenti amministrativi

Le attività lavorative, svolte prevalentemente all’interno degli uffici amministrativi, comportano

l’esposizione a rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, del tratto lombosacrale e cervicale

del rachide.

Tutte le postazioni di lavoro assegnate dispongono di un sistema per la videoscrittura e queste sono

mediamente occupate per un tempo medio superiore alle 20 ore settimanali dedicata.

Ritenuto che le attività dattilografiche, se reiterate nel tempo, comportano rischi da posture statiche e

prolungate con effetti a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico, risulta

importante definire il corretto bilanciamento tra attività sedentarie e non sedentarie. A tal riguardo, salvo

diverse indicazioni definite sulla base della contrattazione collettiva nazionale, si dovrà adottare il principio

di cautela generale che prevede una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro sedentario.

Si rileva che i lavoratori addetti alle attività dattilografiche sono stati formati sulle buone pratiche per la

prevenzione degli affetti biologici avversi dovuti alle attività sedentarie e all’affaticamento oculovisivo. Tale

formazione, in tempi ragionevolmente brevi, sarà aggiornata.

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Docenti

Sono state prese in esame le circostanze espositive a rischi da sovraccarico dell’apparato fonatorio per l’uso

professionale della voce. Un numero crescente di insegnanti è sottoposto a sforzo vocale intenso durante la

giornata lavorativa. Lo sforzo vocale è una grandezza fisiologica che si manifesta attraverso cambiamenti

nella produzione della voce determinati da alcuni fattori quali la distanza dall’ascoltatore, il rumore e

l’acustica dell’ambiente, mentre il carico vocale è correlato alla durata dell’uso della voce.

Il carico vocale può determinare affaticamento e talvolta lesioni delle corde vocali; i disturbi della voce

variano dalla lieve alterazione della voce fino alla perdita completa della normale funzione fonatoria intesa

come afonia. Per le predette ragioni risulta importante formare gli insegnanti sulle tecniche di

autoprotezione dell’apparato fonatorio mediante incontri formativi appositamente strutturati (con il ricorso a

logopedisti).

I docenti impegnati anche in attività di laboratorio sono esposti a rischi occupazionali aggiuntivi ripetto agli

altri insegnanti. I rischi caratteristi delle attività di laboratorio li assimilano agli assistenti tecnici.

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CAPITOLO 2

AMBIENTI DI LAVORO

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“VILLETTA”

DESCRIZIONE

Il piano terra è utilizzato per gli uffici della segreteria. Ha un ingresso, cinque uffici (ufficio del D.S.G.A.,

ufficio didattica con 2 persone, ufficio personale con 2 persone, ufficio amministrazione con 2 persone e

ufficio protocollo con 1 persona – lavoratore socialmente utile) e servizi igienici dotati di un bagno con

anticamera.

Ufficio del D.S.G.A Ufficio segreteria personale Ufficio segreteria didattica

Ufficio amministrazione Ufficio protocollo

piano primo, utilizzato per l’ufficio tecnico: ingresso, quattro stanze (occupate dai 4 lavoratori assegnati

all’ufficio tecnico), stamperia, sala riunioni con il server e servizi igienici dotati di un bagno con

anticamera.

Ufficio responsabile U.T. Assistente tecnico U.T. Addetto al magazzino

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Ufficio colonnello Stamperia

piano seminterrato, adibito ad archivio.

RISCHI PER LA SICUREZZA

1. SPAZI DI LAVORO

Le stanze adibite a ufficio sono di dimensioni modeste. In particolare il locale adibito a segreteria didattica,

che prevede il ricevimento del pubblico, non è opportunamente dimensionato in rapporto all’affluenza

prevista per cui durante la ricreazione e nei periodi di particolare affluenza, es. le iscrizioni, le persone

devono attendere in atrio.

Le fotocopiatrici si trovano in ambienti diversi dai locali dove sono presenti le postazioni di lavoro

assegnate ai lavoratori. All’interno dei singoli uffici sono presenti sistemi per la stampa (a laser), corpi

d’illuminazione ausiliaria di emergenza in numero sufficiente.

Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte e garantiscono

spazi comunque sufficienti per la libertà di movimento, permettendo un veloce allontanamento delle persone

verso l’esterno in caso di necessità.

Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare

riguardo alle vie di emergenza.

Le postazioni di lavoro hanno un sistema per la videoscrittura. Per la presenza di più pareti con finestre,

l’orientamento dei monitor del personale amministrativo non sempre è corretto. Dove possibile, è stato

rispettato, laddove non è stato possibile, sono state date indicazioni verbali di agire con gli avvolgibili per

ridurre il riflesso. La fonte d’illuminazione artificiale, costituita da un sistema al neon, è posta sul soffitto;

dalla posizione normalmente assunta dal lavoratore durante le attività dattilografiche non si osservano

interferenze dirette con i corpi illuminanti (non interferenze con i volumi d’offesa e con la zona visiva

critica). Nulla da rilevare a riguardo dell’ergonomia della postazione.

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2. SCAFFALATURE E ARMADI DESTINATI AD ARCHIVIO IN SENSO STRETTO

Negli uffici sono presenti strutture per il deposito di materiale cartaceo e documenti da archiviare, con

altezza dei piani superiore a un metro e mezzo. Le scaffalature in legno sono fissate stabilmente agli

elementi strutturali dell’edificio.

Per la prevenzione dei rischi infortunistici di caduta e degli sforzi fisici eccessivi, è quindi necessario l’uso

della scala (di dimensioni e caratteristiche tali da permettere il facile raggiungimento dei ripiani più alti,

tenuto conto che sono presenti lavoratori di statura minuta).

N.B.: si ricorda che la scala deve essere conforme alla norma UNI EN 131 e che è un obbligo conservare

la documentazione complementare fornita dal costruttore. È inoltre opportuno segnalare la portata

massima per ripiano di tutte le scaffalature, espressa in kg/m2, riportando se possibile il peso

equivalente in raccoglitori completamente pieni.

Per evitare la caduta delle mensole, per eccesso di carico, o cadute di lavoratori, che per raggiungere i piani

più alti delle scaffalature fanno un uso improprio di sedie che poggiano su ruote, è opportuno il rispetto delle

seguenti indicazioni:

è vietato arrampicarsi sulle scaffalature per raggiungere i ripiani più alti;

i materiali più pesanti devono essere stoccati sui ripiani più bassi delle scaffalature;

l’operatore deve segnalare eventuali danneggiamenti causati alle scaffalature o agli armadi, per evitare

la possibilità di improvvisi cedimenti intempestivi con conseguente caduta dei carico.

3. ARREDI E MATERIALI

Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare

riguardo alle vie di emergenza

4. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE DA UFFICIO

Le fotocopiatrici sono poste in appositi locali, facilmente aerabili, il toner è segregato all’interno della

cartuccia e della macchina, per cui il lavoratore non è esposto durante la riproduzione di documenti o la

sostituzione del Toner.

Durante la manipolazione di oggetti appuntiti o con parti taglienti (forbici, tagliacarte, temperini, fogli di

carta, o altri oggetti taglienti/appuntiti) l’assistente amministrativo è esposto al rischio di tagli, punture o

ferite in genere, in particolare alle mani ed agli arti superiori.

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Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione e protezione efficaci per l’eliminazione

dei rischi, l’operatore riceve opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati,

facendo particolare attenzione alle seguenti generalità:

non conservare gli oggetti all’interno delle tasche degli indumenti

ricordare che la carta in molti casi risulta tagliente lungo i bordi.

5. RISCHIO ELETTRICO

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Le prese multiple e le ciabatte

sono adeguate al carico di utilizzo delle attrezzature a esse afferenti, la cavetteria elettrica collegata è

raggruppata razionalmente per ciascuna postazione di lavoro.

Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate

UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per

contatto indiretto.

In ogni caso è vietato:

fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone

non autorizzate

usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o

isolamenti approssimativi.

Gli interventi di manutenzione, di controllo e di verifica degli impianti elettrici, sono programmati con

cadenza regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto

dal D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche ispettive degli impianti di

terra, degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di

esplosione, l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o

in alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive

6. ATTREZZATURE ELETTRICHE DA UFFICIO E RISCHI D’INCENDIO

Al fine di prevenire principi d’incendio, nelle strette vicinanze delle attrezzature elettromeccaniche da

ufficio (stampanti a laser) non devono essere presenti depositi, anche seppur temporanei, di materiali

infiammabili eccetto carta in forma compatta (è permesso il deposito temporaneo di carta in risma

confezionata).

In funzione del rischio d’incendio, identificabile come BASSO e delle dimensioni complessive degli

ambienti, sono opportunamente dislocati n. 2 estintori a polvere al piano terra e n. 1 estintore a polvere al

piano superiore, da 6 kg 34 A 233 BC.

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RISCHI PER LA SALUTE

7. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA

All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di

finestratura apribili. Non è pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato

anche il divieto per le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli

regolari.

8. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO

Gli uffici non presentano temperature ottimali durante tutto l’anno. In genere sono convenientemente

riscaldati in inverno, anche se non è da escludere l’uso di stufe elettriche, soprattutto a inizio e a fine

stagione.

Nella stagione estiva la temperatura negli uffici raggiunge valori elevati; non essendo disponibile un

impianto di condizionamento, molto spesso si fa uso di ventilatori.

Al fine di garantire la continua efficienza dell’impianto di riscaldamento, l’ente proprietario della scuola

sottopone lo stesso agli interventi di manutenzione e alle verifiche periodiche come indicato dal D.P.R.

412/93.

9. RUMORE

Le attività lavorative e le verifiche effettuate nei locali di lavoro non prevedono l’uso di attrezzature che

possano presupporre il superamento del livello inferiore di azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h

maggiori o uguali a 80 dBA.

10. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali. Le radiazioni ottiche nello spettro del

visibile non sono verosimilmente dissimili dalle medesime emesse dai sistemi d’illuminazione artificiale

degli ambienti domestici/abitativi.

11. RADIAZIONI IONIZZANTI

Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti. L’esposizione

a radiazioni ionizzanti non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in

ragione della mancanza di oggettivi presupposti espositivi.

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12. VIBRAZIONI MECCANICHE

Non sono note esposizioni professionali a vibrazioni meccaniche. L’esposizione a vibrazioni meccaniche

(trasmesse al corpo intero) non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in

ragione della mancanza di oggettivi presupposti espositivi.

13. RISCHI A CARICO DEL SISTEMA OSTEOARTICOLARE E DA SOVRACCARICO

BIOMECCANICO

I lavoratori impiegati negli uffici svolgono attività prevalentemente sedentarie e usano in modo continuato

calcolatori del tipo fisso. La maggior parte delle postazioni di lavoro non mostrano carenze riguardanti

l’ergonomia, ma per evitare patologie del tratto lombosacrale e cervicale del rachide, correlate alle posture

statiche e prolungate, assunte in posture non fisiologiche (senza osservare le opportune cautele riguardanti la

postura e la durata del suo mantenimento), si sono svolti incontri di promozione della salute appositamente

progettati, per i rischi in evidenza, durante i quali sono state comunicate ai lavoratori le buone pratiche

posturali.

14. RISCHI A CARICO DEL SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO E DA SOVRACCARICO

BIOMECCANICO

Le attività dattilografiche possono portare rispettivamente a sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e

del collo (regione cervicale del rachide), sovraccarico biomeccanico dell’arto d’uso prevalente (uso del

sistema di puntamento), tensioni muscolari degli erettori spinali del lato opposto all’arto d’uso prevalente.

Per prevenire questi disturbi, si sono svolti incontri di promozione della salute appositamente progettati, per

i rischi in evidenza, durante i quali sono state comunicate ai lavoratori i sistemi di autodeterminazione delle

tensioni muscolari, delle patologie correlate e prevenibili.

15. ERGONOMIA E DATTILOSCRITTURA

Il personale che opera negli uffici dispone di postazioni fisse al videoterminale organizzate, quando

possibile, nel rispetto dei principi ergonomici, in grado di garantire sufficiente libertà di movimento

all’operatore, il quale ha la possibilità di abbandonare velocemente il luogo di lavoro nei casi di necessità, o

nell’eventualità che si concretizzino particolari situazioni di pericolo.

La posizione dello schermo, infatti, deve renderne possibile l’orientamento e l’inclinazione, deve essere

posto frontalmente all’utilizzatore a una distanza dagli occhi compresa tra 50 e 70 cm, il margine superiore

deve ricadere leggermente più in basso rispetto l’orizzonte ottico dell’utilizzatore. La tastiera deve essere

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separata dal monitor e inclinabile rispetto al piano su cui giace; deve essere posta di fronte al video a una

distanza dal bordo della scrivania compresa tra 10 e 15 cm; deve possedere una superficie opaca, tasti

facilmente leggibili, un bordo sottile e sagomato. Il piano di lavoro deve avere una superficie poco

riflettente; essere di dimensioni tali da permettere una posizione flessibile dello schermo, dei documenti e

del materiale accessorio; tale da permettere di porre la tastiera a una distanza di 15 cm dal bordo; deve avere

una profondità tale da consentire una corretta distanza visiva dallo schermo; essere stabile e di altezza fissa

o regolabile, indicativamente tra 70 e 80 cm; deve possedere uno spazio adatto all’alloggiamento e al

movimento degli arti inferiori e per infilarvi il sedile. Il sedile deve essere girevole, dotato di basamento

stabile o a cinque punti di appoggio, deve possedere la seduta regolabile in altezza con bordo arrotondato, lo

schienale regolabile sia in altezza sia in inclinazione, deve essere realizzato con un rivestimento in tessuto

ignifugo e traspirante. Regolare lo schienale della poltrona nell’intervallo angolare compreso tra 90 e 110°,

regolarlo a una altezza tale da sostenere l’intera zona lombare. Il supporto lombare va regolato all’altezza

del giro vita, la schiena deve rimanervi sempre appoggiata.

Le gambe vanno tenute piegate a 90° regolando l’altezza del piano di seduta, i piedi devono poggiare

comodamente a terra e ove necessario su di un poggiapiedi.

Gli avambracci vanno appoggiati nello spazio che deve rimanere libero tra la tastiera e il bordo del tavolo

(10-15 cm).

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16. VIDEOTERMINALI

Ai sensi del D.Lgs. 81/2008, è stata effettuata una valutazione relativamente al tempo d’uso del sistema per

la videoscrittura, ottenendo i risultati riportati nella tabella seguente.

Nome COGNOME Ore settimanali di utilizzo

medio del videoterminale Videoterminalista

Maria Cristina PRETO > 20 ore Si

Carla BATTISTIN > 20 ore Si

Patrizia CROSARA > 20 ore Si

Marco Loris MASSIGNANI > 20 ore Si

Luciana RILIEVO > 20 ore Si

Michela Pellichero > 20 ore Si

Laura STORTI > 20 ore Si

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

All'interno dell’edificio è presente la segnaletica con l'indicazione delle vie di fuga, uscite di emergenza e

posizione dei sistemi antincendio.

È presente l'illuminazione di emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire

l'effettiva funzionalità della stessa.

Nei casi di pericolo o necessità (es. incendio, terremoto, ecc.) ogni lavoratore presente nei

locali dell’edificio dovrà abbandonare nel più breve tempo possibile i luoghi di lavoro,

percorrendo le vie di emergenza fino a raggiungere il luogo sicuro (zona di raggruppamento).

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Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente

gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad

intervenire direttamente sulle fiamme (quando ragionevolmente possibile) utilizzando i presidi

antincendio, opportunamente dislocati nell’intera scuola (vedi disegno a lato).

Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore, ecc si dovranno avvisare immediatamente

gli addetti al primo soccorso, che provvederanno a prestare l’assistenza occorrente e, se

necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza sanitaria. La cassetta

di primo soccorso è disponibile e il suo contenuto è periodicamente controllato.

ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a

effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della

popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).

Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima

dell’esposizione, tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.

La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:

VALORI DI RISCHIO

INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

7 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

8 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

13 Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da

sovraccarico biomeccanico 2 3 6

14 Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico

e da sovraccarico biomeccanico 2 3 6

15 Ergonomia e dattiloscrittura 2 1 2

16 Videoterminali 1 1 1

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CONCLUSIONI

Sulla scorta delle informazioni note, determinate esposizioni e rischi occupazionali possono certamente

portare a effetti biologici avversi, ma ciò è insito con le attività esercitate negli uffici (certi rischi sono

ineliminabili). I rischi per la salute non presuppongono particolari effetti biologici avversi in soggetti sani,

tuttavia è opportuno controllare approfonditamente i rischi a carico del sistema osteoarticolare,

muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico.

Rilevanti gli effetti prevenibili con la formazione degli operatori che occupano frequentemente gli ambienti

di lavoro e che fanno uso continuato di calcolatori del tipo fisso o portatile.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

I lavoratori degli uffici hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti obbligati, organi di vigilanza,

controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore e una formazione specifica, coerente con i rischi

occupazionali, di ulteriori 4 ore (attività a basso rischio), come stabilito dall’ACCORDO.

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LABORATORIO TESSILE

DESCRIZIONE

Occupa più locali. Durante le esercitazioni gli studenti sono seguiti dal docente di teoria e da un insegnante

tecnico – pratico. All’interno è ricavata anche un’aula per lezioni teoriche.

Tessitura

Ha in dotazione macchine di tre tipologie:

1. quelle utilizzate direttamente dagli studenti

2. quelle utilizzate dagli studenti solamente per

predisporre la macchina, senza che questa sia

posta successivamente in funzione

3. quelle destinate al Museo delle Macchine Tessili.

Di queste alcune sono disattivate, altre utilizzate

a scopo dimostrativo da personale altamente

specializzato e cosciente dei rischi presenti

Laboratorio di tecnologie tessili

Si eseguono prove di controllo qualità su filati e

tessuti e capi confezionati.

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RISCHI PER LA SICUREZZA

1. SPAZI DI LAVORO

Gli spazi di lavoro, organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte, garantiscono spazi

sufficienti per la libertà di movimento e un veloce allontanamento delle persone verso l’esterno in caso di

necessità.

Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare

riguardo alle vie di emergenza.

2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE

All’interno dei locali sono presenti porte e arredi con vetri non antisfondamento.

Durante le esperienze gli studenti utilizzano:

- strumenti quali forbici e taglierine, con rischio di ferite da taglio

- macchine per il confezionamento di capi di abbigliamento, con rischio di ferite e/o ustioni alle mani

- strumenti per prove fisiche, con rischio di ferite alle mani

- strumenti per prove di solidità, con rischio di ustione

Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi

rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati.

3. RISCHIO ELETTRICO

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.

Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate

UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per

contatto indiretto.

In ogni caso è vietato:

- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone

non autorizzate

- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o

isolamenti approssimativi.

Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza

regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal

D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli

impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,

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l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in

alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive

4. RISCHI D’INCENDIO

La presenza di carta, filati e tessuti di materiali vari ed arredi, obbliga a considerare il rischio che si propaghi

un incendio all’interno dei locali, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad

esempio da un malfunzionamento od un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.

Sono presenti idranti e più estintori a polvere, da 6 kg 34 A 233 BC, adeguatamente segnalati.

In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere

la zona di raggruppamento.

Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998

RISCHI PER LA SALUTE

5. CAMPI ELETTROMAGNETICI

Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni non ionizzanti.

L’esposizione non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in ragione della

mancanza di oggettivi presupposti espositivi.

6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA

Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.

Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per

le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.

7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO

Nel laboratorio di tecnologie tessili, per garantire la precisione delle prove tecnologiche, l’ambiente di

lavoro richiede temperatura costante di 20 °C e umidità del 65 %.

Negli altri ambienti, nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle

prime ore della giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.

8. RUMORE

Solo 2 – 3 volte l’anno, durante esercitazioni con i telai, viene superato il valore di 87 dBA.

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Durante queste esercitazioni l’accensione dei telai è della durata di qualche minuto, per cui docenti e

studenti non sono esposti a valori significativi in termini di durata dell’esposizione al rumore, ma sono

esposti a valori che di per se stessi potrebbero costituire un rischio occupazionale.

9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI XENOTEST – CAMERA PER VALUTAZIONE SOLIDITÀ

Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.

10. RADIAZIONI IONIZZANTI

Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.

15. MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE

L’attività svolta nei laboratori tessili non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche da parte degli studenti, ma

solamente da parte dei docenti, per eseguire prove su tessuti e filati da riprodurre poi nei laboratori di

chimica.

16. PULIZIA DEGLI AMBIENTI

La pulizia dei laboratori è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.

L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono

da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare

irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso

di evacuazione dei localie la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente

l'illuminazione di emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire

l'effettiva funzionalità della stessa.

In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente, devono

abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga fino a raggiungere il

luogo di raccolta.

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Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente

gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad

intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati

dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).

Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.

Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente

gli addetti al primo soccorso che provvederanno, se necessario, a prestare le prime cure e a

richiedere l’intervento dei soccorsi esterni.

ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a

effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della

popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).

Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima

dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.

La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:

VALORI DI RISCHIO

INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

1 Spazi di lavoro 1 2 2

2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2

3 Attrezzature elettriche 1 2 2

4 Rischi d’incendio 1 3 3

5 Campi elettromagnetici 1 1 1

6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

8 Rumore 1 1 1

9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1

10 Radiazioni ionizzanti 1 2 2

15 Manipolazione di sostanze chimiche 1 1 1

16 Pulizia degli ambienti 1 2 2

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CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La

formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti

conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.

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LABORATORI DI CHIMICA

DESCRIZIONE

All’interno dei laboratori oltre ai banconi attrezzati, si trovano:

- cappe di aspirazione dove effettuare le operazioni che comportano sviluppo di prodotti nocivi;

- armadi dove viene riposta la vetreria comune e dove vengono riposti piccoli strumenti;

- uno o più armadi aspirati o resistenti al fuoco per prodotti chimici e preparati utilizzati durante le

esercitazione e per prodotti infiammabili, nelle cui ante sono affissi cartelli di avvertimento (corrosivi,

infiammabili, etc.), che informano sulla pericolosità delle sostanze in essi contenute. I ripiani sono dotati

di vasca anti-sversamento.

L’accesso a detti armadi è riservato ai docenti e all’assistente tecnico assegnati al laboratorio ed è vietato

agli studenti.

Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti con materiale ad alta resistenza, inattaccabile da acidi,

facilmente lavabile, ispezionabili in ogni loro parte. I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati anti-

debordamento e costituiti di materiale idoneo alle esperienze che vengono eseguite.

Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono dotati di camice in cotone, guanti, occhiali e la scelta dei

DPI è effettuata tenendo conto della natura delle sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni

effettuate.

Laboratorio di chimica del biennio

Il laboratorio, comunicante con il laboratorio di

chimica del 3^ anno, è utilizzato dagli studenti del I e

II anno per 1 ora l settimana.

Si effettuano esercitazioni programmate dai docenti

all’inizio dell’anno scolastico e riportate in una

dispensa consegnata agli studenti (allegato al presente

documento).

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Laboratorio di chimica del 3^ anno

Il laboratorio è utilizzato dagli studenti del 3^ anno per

un massimo di 5 ore la settimana.

Si effettuano analisi qualitative, sia per via secca che

per via umida, e analisi quantitative, sia ponderali che

volumetriche, le cui modalità di esecuzione sono

scritte e consegnate agli studenti

Laboratorio di analisi tecniche e laboratorio di chimica fisica per studenti del 4^ e 5^ anno

Laboratorio di chimica organica

È utilizzato dagli studenti del 3^ anno per 2 ore la

settimana e dagli studenti del 4^ anno per 3 ore la

settimana, che vi eseguono esperienze di analisi

qualitativa organica, sintesi e purificazione.

È utilizzato anche dagli studenti dell’indirizzo tessile

per eseguire prove su filati e tessuti.

Il laboratorio comunica con un secondo locale, di

dimensioni ridotte, dove sono disposti tavoli

appoggiati alla parete con strumenti quali microscopi e

computer.

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RISCHI PER LA SICUREZZA

1. SPAZI DI LAVORO

Agli studenti è assegnata una postazione di lavoro in un bancone, attrezzata con armadietto nel quale è

riposta la vetreria necessaria per l’esecuzione delle esercitazioni.

Durante l’attività gli studenti possono muoversi e, a seconda delle necessità, spostarsi in prossimità delle

cappe di aspirazione o delle bilance.

Gli spazi di lavoro sono generalmente adatti alle relative destinazioni d’uso e garantiscono libertà di

movimento agli studenti, se questi sono in numero inferiore a 25 unità. Con numeri superiori non si esclude

che durante l’attività ci sia il rischio di urto accidentale fra studenti o contro i cassetti lasciati

inavvertitamente aperti.

2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE

Le sostanze chimiche sono conservate in recipienti muniti di buona chiusura ed etichettati secondo la

normativa. Sono riposti negli appositi armadi, separati per compatibilità. Durante le esercitazioni, nei

banconi è riposta la minima quantità necessaria.

Per le esperienze gli studenti utilizzano:

- bunsen, con “fiamma protetta” quando sono accesi, piastre riscaldanti, munite di spia di “acceso”

funzionante e visibile, e bagnomaria, utilizzati quando è richiesto il riscaldamento delle soluzioni, con

possibilità di ustioni, investimento di vapori e proiezioni di schizzi bollenti

- stufe, anche a vuoto, e forni a muffole per essiccare reagenti o calcinare prodotti, con possibilità di

ustioni. Per l’inserimento e il prelievo del campione si utilizzano guanti anticalore

- bilance per le operazioni di pesata, durante le quali si può avere spandimento di sostanze chimiche con

conseguente inalazione, contatto cutaneo e contaminazione degli appositi spazi di pesata

- vetreria che, nel caso di rottura accidentale, può causare ferite da taglio, in particolare alle mani.

Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi

rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati, facendo

particolare attenzione alle seguenti generalità:

- non conservare provette e/o capillari all’interno delle tasche del camice

- ricordare di controllare l’integrità della vetreria prima dell’uso

- nelle soluzioni da portare a ebollizione inserire una bacchetta o palline di vetro per evitare la formazione

di grosse bolle e dunque prevenire schizzi

- non posizionarsi con il volto sopra le soluzioni in ebollizione anche se si usano occhiali di sicurezza

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- non rivolgere le provette verso altri durante il mescolamento di soluzioni o il riscaldamento

- utilizzo di propipetta per il prelievo di liquidi

- divieto di toccare con le mani le sostanze chimiche e utilizzo dei guanti se necessario

- chiusura dei contenitori immediatamente dopo le operazioni di pesata.

In tutti i laboratori sono presenti contenitori, facilmente identificabili e di materiale adeguato, per la raccolta

di materiali di scarto quali vetreria rotta o scheggiata e sostanze chimiche, liquide e solide, residue di

esperienze di laboratorio. Nel caso di materiali di scarto contenenti o costituiti da sostanze pericolose, si

provvederà allo smaltimento con ditte specializzate.

Sono inoltre presenti strumentazioni quali:

Laboratorio del biennio e del 3^ anno

pH-metri, conduttimetri

Centrifughe sono provviste di sistemi di blocco dell’apertura del coperchio durante

l’esercizio, per cui, se utilizzate correttamente, sono sicure, tuttavia si possono

avere schizzi, rotture accidentali delle provette, cedimenti dei porta-campioni

o versamenti dei centrifugati.

Laboratorio di chimica fisica

Assorbimento atomico per evitare rischi:

- l’accensione dell’atomizzatore a fiamma è limitata al personale e agli

studenti adeguatamente formati

- la produzione di sostanze inquinanti quali CO, CO2, NOx (quando si

utilizza l’aria), gas incombusti e soluzioni nebulizzate richiede

l’aspirazione dei gas prodotti durante la combustione

- l’erogazione dei gas (acetilene e protossido di azoto) è limitata al solo

periodo di utilizzo dello strumento.

L’utilizzo dello strumento richiede la sequenza corretta delle seguenti

operazioni:

- accendere la cappa di aspirazione prima di attivare il bruciatore

- seguire le istruzioni specifiche per la scelta dei gas necessari alle analisi e

per la sequenza di apertura delle valvole

- all’atto dello spegnimento del bruciatore, svuotare dapprima il percorso

dei gas dall’acetilene, poi dagli (eventuali) altri gas e, solo per ultimo,

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dall’aria

- spegnere la cappa di aspirazione

FT-IR ci può essere contatto con finestre KRS-5 (una miscela di bromuri e ioduri di

tallio) nel caso di analisi in riflettenza.

Gascromatografo Si possono verificare delle esplosioni in seguito a perdita di gas da tubature

difettose o usurate, errata regolazione del flusso gas di alimentazione del FID,

ustioni se si procede prima del raffreddamento delle colonne e del detector

L’erogazione dell’idrogeno è limitata al solo periodo di utilizzo dello

strumento.

UV-Visibile ci può essere contatto con lampade calde ed esposizione alle sorgenti

UV/Visibile in caso di apertura dello strumento acceso.

Termostato e frigoriferi non hanno caratteristiche antideflagranti, per cui è vietato l’inserimento di

sostanze infiammabili.

Laboratorio di chimica organica

Durante le esercitazioni si possono usare strumenti per la determinazione del punto di fusione e dell’indice

di rifrazione, che non comportano particolari rischi

3. RISCHIO ELETTRICO

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.

Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate

UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per

contatto indiretto.

In ogni caso è vietato:

- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone

non autorizzato

- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o

isolamenti approssimativi.

Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza

regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal

D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli

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impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,

l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in

alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive

Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all’impianto elettrico in maniera corretta così

da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l’impianto di messa a terra;

c) l’adeguato grado di protezione IP.

Non devono essere lasciati cavi elettrici “volanti”

4. RISCHI D’INCENDIO

L’utilizzo di piccole quantità di prodotti infiammabili custoditi in armadi, di apparecchiature elettriche e

bunsen, comporta il rischio d’incendio e/o esplosione qualora si verifichino situazioni indesiderate come il

funzionamento anomalo di attrezzature, fughe di gas, formazione accidentale di sorgenti d’innesco causate

dalla produzione di scintille, fiamme libere, quando in laboratorio si sta svolgendo attività didattica.

I bunsen, collegati ai rubinetti del gas, sono tutti dotati di termocoppia che impedisce fuoriuscite di gas in

caso di spegnimento. Non sono presenti nel laboratorio rubinetti del gas dai quali si possono avere fughe

accidentali.

Al fine di evitare i danni derivabili da accidentali fughe di gas, è prevista in ogni caso l’esecuzione delle

seguenti operazioni:

- controllo periodico dei bunsen, della termocoppia e del tubo di collegamento al rubinetto del gas

- sostituzione dei tubi prima di arrivare alla scadenza riportata

- controllo che tutti i rubinetti siano sempre collegati o bloccati.

In assenza di attività didattica:

- tutti i prodotti devono essere riposti negli appositi armadi

- la valvola di intercettazione del gas metano deve essere chiusa dall’assistente tecnico incaricato.

In funzione del rischio d’incendio, identificabile come MEDIO e delle dimensioni complessive

dell’ambiente, in prossimità della porta d’ingresso di ciascun laboratorio è collocato un estintore a polvere,

da 6 kg 34 A 233 BC, adeguatamente segnalato.

In caso di emergenza, dai laboratori dove operano docenti, studenti e personale ATA, si può accedere

facilmente, attraverso una porta tagliafuoco munita di maniglione antipanico, al corridoio di fuga e da

questo, attraverso il cortile interno, raggiungere la zona di raggruppamento.

Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.’98

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RISCHI PER LA SALUTE

5. CAMPI ELETTROMAGNETICI

Nei laboratori non sono presenti apparecchi che emettono campi elettromagnetici tali da determinare effetti

sul comfort e sulla salute.

6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA

Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.

Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per

le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.

7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO

Il riscaldamento avviene con aerotermi da cui esce aria non sufficientemente calda. Nella stagione invernale

possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto all’inizio della settimana e nelle prime ore della

giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.

8. CARATTERISTICHE ACUSTICHE DEGLI AMBIENTI

L’attività didattica nei laboratori di chimica non comporta il superamento del livello inferiore di azione

fissato a norma di legge a valori LEX,8h maggiori o uguali a 80 dBA. Non è pertanto richiesto l’uso di

otoprotettori.

Tuttavia i laboratori, di grande superficie e altezza, hanno una cattiva acustica che compromette la

comunicazione al loro interno, con conseguenti sforzi vocali da parte del docente che, senza rendersene

conto, aumenta l’intensità della voce.

9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali. Le radiazioni ottiche nello spettro del

visibile non sono verosimilmente dissimili dalle medesime emesse dai sistemi d’illuminazione artificiale

degli ambienti domestici/abitativi.

10. RADIAZIONI IONIZZANTI

Nel laboratorio di chimica fisica si usano strumenti con sorgenti UV, opportunamente schermate.

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Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti. L’esposizione

a radiazioni ionizzanti non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in

ragione della mancanza di oggettivi presupposti espositivi.

MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE

Durante le esercitazioni si utilizzano prodotti chimici scelti tra quelli presenti negli armadi del laboratorio, la

cui pericolosità dipende dal tipo di laboratorio e dalle esperienze che vi si svolgono.

Le schede di sicurezza sono a disposizione sul desktop del computer, facilmente consultabili dall’assistente

tecnico e dai docenti.

I reattivi necessari per le esercitazioni sono predisposti dall’assistente tecnico ed etichettati in modo

conforme alle norme vigenti. Entro il 2015 le etichette saranno tutte adeguate alla nuova normativa

(REGOLAMENTO CE n. 1272/2008).

Laboratorio del biennio

Le quantità di prodotti chimici utilizzate durante le esercitazioni sono piccole e la loro pericolosità è

limitata.

Le ridotte quantità e la bassa frequenza di utilizzo, rendono questo rischio poco significativo per studenti e

docenti del laboratorio.

Laboratorio del 3^ anno

Durante le esercitazioni di analisi qualitativa sono analizzati campioni contenenti prodotti chimici scelti tra

quelli presenti negli armadi del laboratorio (vedi allegato). I campioni, predisposti dall’I.T.P. e assegnati

periodicamente ad ogni studente, contengono 4 – 5 sali e pesano complessivamente pochi grammi.

Anche durante l’analisi quantitativa si utilizzano campioni puri o commerciali, preparati dall’I.T.P. e

assegnati in quantità inferiori al grammo agli studenti.

Secondo i metodi di analisi riportati nei testi, in alcune esperienze sono richieste piccole quantità di agenti

cancerogeni, in altre gli stessi possono essere il prodotto della reazione. In questi casi si adottano tutte le

misure necessarie ad evitare l’esposizione.

Laboratorio del 4^ e 5^ anno

Gli studenti del 4^ anno, durante le esercitazioni, utilizzano campioni puri o commerciali, preparati

dall’I.T.P. e assegnati in quantità inferiori al grammo.

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Gli studenti del 5^ anno effettuano analisi su campioni di acqua di scarico, prodotti alimentari e industriali,

secondo le metodologie ufficiali ed elaborando i dati al computer. Per queste analisi vengono utilizzati, oltre

a pH-metri, conduttimetri, ecc, anche strumenti quali UV-Visibile, FT-IR, assorbimento atomico sia a

fiamma che a fornetto di grafite, gascromatografo con rivelatore a ionizzazione di fiamma.

Laboratorio di chimica organica

Gli studenti del 3^ anno, durante le esercitazioni di analisi qualitativa, analizzano prodotti chimici scelti

dall’I.T.P. tra quelli presenti negli armadi del laboratorio, secondo le metodologie riportate nei libri di testo.

Gli studenti del 4^ anno eseguono sintesi di composti organici, scelte fra quelle che comportano minor

rischio sia per quanto riguarda la scelta dei reattivi che per quanto riguarda le modalità di esecuzione

purificazione dei prodotti ottenuti, che possono richiedere filtrazioni sotto vuoto o montaggio di

apparecchiature per la distillazione.

Al fine di ridurre al minimo il rischio derivante dall’utilizzo di prodotti chimici, è prevista l’esecuzione delle

seguenti operazioni:

- utilizzo di agenti nocivi solo in casi strettamente necessari

- sostituzione, per quanto possibile, delle esercitazioni più pericolose con altre aventi lo stesso contenuto

didattico ma meno rischiose

- formazione ed informazione sulle sostanze chimiche utilizzate

- predisposizione scritta delle procedure impartite

- utilizzo di cappe di aspirazione e protezioni personali quando necessario.

È compito dell’insegnante informare e formare tutti gli studenti sul rispetto delle misure di prevenzione e

protezione previste e sul rischio chimico.

11. PULIZIA DEGLI AMBIENTI

La pulizia delle attrezzature usate durante le esperienze nel laboratorio di chimica e la rimozione dei

materiali lasciati sui banconi dopo le lezioni è compito giornaliero dell’assistente tecnico di laboratorio.

La pulizia del laboratorio di chimica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici. Durante questa

attività non sono da escludersi danni dovuti al contatto accidentale con le sostanze usate durante le

esercitazioni. Questo rischio è verosimilmeente escluso in ragione dei compiti dell’assistente tecnico

(pulizia delle superfici oggetto di sversamenti accidentali) e dell’uso previsto di guanti.

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

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Pagina 54

Al fine di raggiungere la massima sicurezza possibile sono previste le seguenti misure

- Personali, gli studenti, i docenti e gli assistenti tecnici addetti al laboratorio sono obbligati ad usare

camice, guanti ed occhiali di sicurezza schermati lateralmente. Per ogni esperienza di laboratorio viene

evidenziato quali protezioni personali adottare. L’acquisto delle protezioni personali viene effettuato

dalla scuola. I guanti, sono sempre a disposizione, mentre gli occhiali sono consegnati agli studenti del

primo anno, all’inizio dell’anno scolastico, con firma per ricevuta. Sarà loro cura averli sempre a

disposizione. È compito dei docenti il controllo relativo all’uso delle protezioni personali.

- Collettive, tutte le attività che comportano sviluppo di prodotti nocivi sono effettuate sotto cappe di

aspirazione, la cui efficienza viene regolarmente controllata.

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

I laboratori sono provvisti di uscite tagliafuoco munite di maniglioni antipanico, dalle quali si accede

direttamente al corridoio, ad eccezione del laboratorio del biennio che ha una delle due porte che comunica

con il laboratorio di chimica del 3^ anno. Al loro interno sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi

da seguire in caso di evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È

presente l'illuminazione di emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire

l'effettiva funzionalità della stessa.

In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, il personale che sta operando all’interno dei laboratori

deve interrompere immediatamente i lavori e spegnere eventuali bunsen accesi. Gli assistenti tecnici o, in

caso di loro assenza gli ITP, devono riporre i prodotti chimici in uso negli appositi armadi e mettere in

condizioni di sicurezza le attrezzature.

Gli studenti, accompagnati dal docente, devono abbandonare il laboratorio nel più breve

tempo possibile, percorrendo le vie di fuga fino a raggiungere il luogo di raccolta.

Nel caso di fuoriuscita di liquido corrosivo, tossico o infiammabile, che può avvenire per rottura del

contenitore e interessare quantità massime di pochi litri, l’insegnante farà uscire ordinatamente gli studenti

dal laboratorio e l’assistente tecnico addetto al laboratorio, dopo aver chiamato in aiuto un altro operatore e

indossato i dispositivi di protezione individuale, dovrà assorbire la perdita utilizzando l’apposito materiale

assorbente (sabbia o segatura o altro previsto nelle schede di sicurezza). Gli spandimenti di liquidi

infiammabili richiedono l’immediato spegnimento di fiamme libere e/o fonti di calore.

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Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente

gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad

intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati

dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).

Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.

Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente

gli addetti al primo soccorso, che provvederanno a prestare l’assistenza occorrente e, se

necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza sanitaria.

ANALISI DEI RISCHI

Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a

effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della

popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).

Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima

dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.

La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:

VALORI DI RISCHIO

INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

1 Spazi di lavoro 1 2 2

2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 2 2 4

3 Attrezzature elettriche 1 2 2

4 Rischi d’incendio 1 3 3

5 Campi elettromagnetici 1 2 2

6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

8 Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1

9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1

10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1

11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti biennio 1 2 2

11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti 3^ anno 1 2 2

11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti 4^ anno 1 2 2

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11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti 5^ anno 1 2 2

11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti organica 1 2 2

11 Manipolazione di sostanze chimiche-studenti tessili 1 2 2

11 Manipolazione di sostanze chimiche-docenti 1 2 2

11 Manipolazione di sostanze chimiche-assistenti tecnici 2 2 4

12 Pulizia degli ambienti 1 2 2

CONCLUSIONI

La maggior parte dei fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da

considerarsi cautele aggiuntive / miglioramenti applicabili. I fattori di rischio evidenziati che comportano un

rischio superiore al BASSO sono oggetto di modalità operative utili a ridurre i rischi a valori accettabili (cfr.

– rischi per gli assistenti tecnici di chimica)

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La

formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti

conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.

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LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA

DESCRIZIONE

All’interno del laboratorio, oltre ai banconi attrezzati, si trovano:

- cappe di aspirazione dove effettuare le operazioni che comportano sviluppo di prodotti nocivi e cappe

laminari

- armadi dove viene riposta la vetreria comune e dove vengono riposti piccoli strumenti;

- un armadio aspirato per prodotti e preparati utilizzati durante le esercitazione

L’accesso a detti armadi è riservato ai docenti e all’assistente tecnico assegnati al laboratorio ed è vietato

agli studenti.

Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti con materiale ad alta resistenza, inattaccabile da acidi,

facilmente lavabile, ispezionabili in ogni loro parte. I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati anti-

debordamento e costituiti di materiale idoneo alle esperienze che vengono eseguite.

Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono dotati di camice in cotone, guanti, occhiali e la scelta dei

DPI è effettuata tenendo conto della natura delle sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni

effettuate.

Laboratorio di microbiologia

RISCHI PER LA SICUREZZA

1. SPAZI DI LAVORO

Agli studenti è assegnata una postazione di lavoro in un bancone, attrezzata con armadietto nel quale è

riposto il materiale necessario per l’esecuzione delle esercitazioni.

Durante l’attività gli studenti possono muoversi e, a seconda delle necessità, spostarsi in prossimità delle

cappe di aspirazione e a flusso laminare.

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Gli spazi di lavoro sono generalmente adatti alle relative destinazioni d’uso e garantiscono libertà di

movimento agli studenti, se questi sono in numero inferiore a 25 unità. Con numeri superiori non si esclude

che durante l’attività ci sia il rischio di urto accidentale fra studenti o contro i cassetti lasciati

inavvertitamente aperti.

2. Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature

Le sostanze necessarie alle esercitazioni sono riposte in un apposito armadio, nei banconi è riposta la

minima quantità necessaria.

Per le esperienze gli studenti utilizzano:

- bunsen, con “fiamma protetta” quando sono accesi, piastre riscaldanti, munite di spia di “acceso”

funzionante e visibile, e bagnomaria, utilizzati quando è richiesto il riscaldamento delle soluzioni, con

possibilità di ustioni, investimento di vapori e proiezioni di schizzi bollenti

- bilance per le operazioni di pesata, durante le quali si può avere spandimento di sostanze chimiche con

conseguente inalazione, contatto cutaneo e contaminazione degli appositi spazi di pesata

- vetreria che, nel caso di rottura accidentale, può causare ferite da taglio, in particolare alle mani

- autoclave, con rischio da scoppio e rischio ustioni, per cui è necessario l’uso dei guanti di protezione

contro il calore durante lo scarico e l’utilizzo è limitato a personale adeguatamente formato

Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi

rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati, facendo

particolare attenzione alle seguenti generalità:

- non conservare provette all’interno delle tasche del camice

- ricordare di controllare l’integrità della vetreria prima dell’uso

- non rivolgere le provette verso altri durante il mescolamento di soluzioni o il riscaldamento

- utilizzo di propipetta per il prelievo di liquidi

- divieto di toccare con le mani le sostanze chimiche e biologiche ed utilizzo dei guanti se necessario

- chiusura dei contenitori immediatamente dopo le operazioni di pesata.

In tutti i laboratori sono presenti contenitori, facilmente identificabili e di materiale adeguato, per la raccolta

di materiali di scarto quali vetreria rotta o scheggiata e sostanze chimiche e biologiche (sterilizzate prima

dello smaltimento), liquide e solide, residue di esperienze di laboratorio. Nel caso di materiali di scarto

contenenti o costituiti da sostanze pericolose, si provvederà allo smaltimento con ditte specializzate.

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3. RISCHIO ELETTRICO

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.

Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate

UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per

contatto indiretto.

In ogni caso è vietato:

- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone

non autorizzato

- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o

isolamenti approssimativi.

Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza

regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal

D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli

impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,

l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in

alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive

Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all'impianto elettrico in maniera corretta così

da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l'impianto di messa a terra; c)

l'adeguato grado di protezione IP.

Non devono essere lasciati cavi elettrici "volanti"

4. RISCHI D’INCENDIO

Il rischio d’incendio deriva dall’uso di apparecchiature elettriche, ed è classificato come rischio MEDIO.

In prossimità della porta d’ingresso del laboratorio è collocato un estintore a polvere, da 6 kg 34 A 233 BC,

adeguatamente segnalato.

In caso di emergenza, dal laboratorio si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo,

raggiungere la zona di raggruppamento.

Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.’98

RISCHI PER LA SALUTE

5. CAMPI ELETTROMAGNETICI

Non sono note esposizioni professionali a campi elettromagnetici.

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6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA

Nel laboratorio è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.

Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per

le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.

7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO

Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della

giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.

8. CARATTERISTICHE ACUSTICHE DEGLI AMBIENTI

L’attività didattica nel laboratorio di microbiologia non comporta il superamento del livello inferiore di

azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h maggiori o uguali a 80 dBA. Non è pertanto richiesto l’uso di

otoprotettori.

Tuttavia il laboratorio, di grande altezza, hanno una cattiva acustica che compromette la comunicazione al

suo interno, con conseguenti sforzi vocali da parte del docente che, senza rendersene conto, aumenta

l’intensità della voce.

9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.

10. RADIAZIONI IONIZZANTI

Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti.

11. MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE

Durante le esercitazioni si utilizzano prodotti chimici scelti tra quelli presenti negli armadi del laboratorio, la

cui pericolosità dipende dal tipo di laboratorio e dalle esperienze che vi si svolgono.

Le schede di sicurezza sono a disposizione sul desktop del computer, facilmente consultabili dall’assistente

tecnico e dai docenti.

I reattivi necessari per le esercitazioni sono predisposti dall’assistente tecnico ed etichettati in modo

conforme alle norme vigenti. Entro il 2015 le etichette saranno tutte adeguate alla nuova normativa

(REGOLAMENTO CE n. 1272/2008).

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12. RISCHIO BIOLOGICO

Durante le esercitazioni si utilizzano colture batteriche a basso rischio biologico. Alla fine di ogni

esercitazione viene tutto sterilizzato in autoclave.

13. PULIZIA DEGLI AMBIENTI

La pulizia del laboratorio è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.

L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono

da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare

irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite. Questo rischio è verosimilmeente

escluso in ragione dei compiti dell’assistente tecnico (pulizia delle superfici oggetto di sversamenti

accidentali) e dell’uso previsto di guanti.

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di

evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di

emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della

stessa.

In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,

devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga

fino a raggiungere il luogo di raccolta.

Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente

gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad

intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati

dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).

Nelle vicinanze del laboratorio è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.

Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente

gli addetti al primo soccorso, che provvederanno a prestare l’assistenza occorrente e, se

necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza sanitaria.

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ANALISI DEI RISCHI

Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a

effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della

popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).

Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima

dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.

La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:

VALORI DI RISCHIO

INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

1 Spazi di lavoro 1 2 2

2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2

3 Attrezzature elettriche 1 2 2

4 Rischio d’incendio 1 3 3

5 Campi elettromagnetici 1 1 1

6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

8 Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1

9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1

10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1

11 Manipolazione di sostanze chimiche 1 2 2

13 Rischio biologico 1 2 2

13 Pulizia degli ambienti 1 2 2

CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente.

Il riesame del presente documento, salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

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FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La

formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti

conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.

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LABORATORI DI INFORMATICA

DESCRIZIONE

All’interno dei laboratori si trovano banchi attrezzati con PC, monitor, tastiera e mouse. Gli studenti a volte

utilizzano la postazione a coppie.

Laboratorio di informatica del biennio

Il laboratorio, situato al secondo piano, è utilizzato al massimo 2 ore alla settimana dagli studenti del

biennio per esercitazioni pratiche

Laboratorio di informatica tre

È utilizzato dagli studenti dell’indirizzo informatica per un massimo di 7 ore la settimana.

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Laboratorio di sistemi

È composto da una postazione insegnante e 30 postazioni allievo, con un PC ogni 2 allievi,

permettendo quindi la fruizione anche da classi numerose.

È utilizzato dagli studenti dell’indirizzo informatica ed elettronica per un massimo di 6 ore la

settimana.

RISCHI PER LA SICUREZZA

1. SPAZI DI LAVORO

Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte e garantiscono

spazi comunque sufficienti per la libertà di movimento, permettendo un veloce allontanamento delle persone

verso l’esterno in caso di necessità.

Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio, con particolare riguardo alle

vie di emergenza.

2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE

Le postazioni di lavoro hanno un sistema per la videoscrittura. Per la presenza di più pareti con finestre,

l’orientamento dei monitor non sempre è corretto. Dove possibile, è stato rispettato, laddove non è stato

possibile, si agisce con gli avvolgibili per ridurre il riflesso. La fonte d’illuminazione artificiale, costituita da

sistemi al neon posta sul soffitto; dalla posizione normalmente assunta dal lavoratore durante le attività

dattilografiche non si osservano interferenze dirette con i corpi illuminanti (non interferenze con i volumi

d’offesa e con la zona visiva critica).

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RISCHIO ELETTRICO

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.

Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate

UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per

contatto indiretto.

In ogni caso è vietato:

- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone

non autorizzato

- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o

isolamenti approssimativi.

Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza

regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal

D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli

impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,

l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in

alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive

Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all'impianto elettrico in maniera corretta così

da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l'impianto di messa a terra; c)

l'adeguato grado di protezione IP.

Non devono essere lasciati cavi elettrici "volanti"

3. RISCHI D’INCENDIO

Il rischio d’incendio, che può essere dovuto all’uso di apparecchiature elettriche, è classificato come rischio

MEDIO.

In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere

la zona di raggruppamento.

Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998.

RISCHI PER LA SALUTE

4. CAMPI ELETTROMAGNETICI

Nei laboratori sono presenti apparecchiature che generano campi elettromagnetici conformi alle direttive del

CENELEC.

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5. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA

Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.

Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per

le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.

6. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO

Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della

giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.

7. RUMORE

Le attività lavorative e le verifiche effettuate nei locali di lavoro non prevedono l’uso di attrezzature che

possano presupporre il superamento del livello inferiore di azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h

maggiori o uguali a 80 dBA. Tuttavia nel laboratorio d’informatica n. 3 è presente un server il cui

funzionamento comporta un incremento apprezzabile del rumore ambientale, tale da determinare un

aggravio fonatorio all’insegnante. Tale condizioni si presenta quando il server è acceso (alcune ore una volta

al mese)

8. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Non sono note esposizioni a radiazioni ottiche artificiali.

9. RADIAZIONI IONIZZANTI

Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti.

10. ERGONOMIA E DATTILOSCRITTURA

Le postazioni di lavoro sono organizzate, quando possibile, nel rispetto dei principi ergonomici, in grado di

garantire sufficiente libertà di movimento all’operatore, il quale ha la possibilità di abbandonare

velocemente il luogo di lavoro nei casi di necessità, o nell’eventualità che si concretizzino particolari

situazioni di pericolo.

Le sedie non hanno le caratteristiche previste per le postazioni al videoterminale.

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17. VIDEOTERMINALI

Ai sensi del D.Lgs. 81/2008, nessuna persona abitualmente occupata nei definiti ambienti (docente e

studente) può essere definito videoterminalista.

18. SOSTANZE CHIMICHE

L’attività svolta nei laboratori di informatica non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche.

19. PULIZIA DEGLI AMBIENTI

La pulizia dei laboratori di informatica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.

L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono

da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare

irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di

evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di

emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della

stessa.

In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,

devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga

fino a raggiungere il luogo di raccolta.

Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente

gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad

intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati

dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).

Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.

Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente

gli addetti al primo soccorso che provvederanno a prestare le prime cure e, se necessario, a

richiedere l’intervento dei soccorsi esterni.

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ANALISI DEI RISCHI

Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a

effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della

popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).

Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima

dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici oppure lesioni

personali. La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:

VALORI DI RISCHIO

INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

1 Spazi di lavoro 1 2 2

2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2

3 Attrezzature elettriche 1 2 2

4 Rischi d’incendio 1 3 3

5 Campi elettromagnetici 1 1 1

6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

8 Rumore 1 1 1

9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1

10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1

12 Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da

sovraccarico biomeccanico 1 1 1

13 Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da

sovraccarico biomeccanico 1 1 1

14 Ergonomia e dattiloscrittura 1 1 1

15 Videoterminali 1 1 1

17 Pulizia degli ambienti 1 2 2

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CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La

formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti

conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.

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LABORATORIO DI ELETTRONICA

DESCRIZIONE

Nel laboratorio, situato a piano terra, vi sono 9 banchi attrezzati con PC e più un banco per il docente.

Altra strumentazione o sistemi o materiali sono riposti in armadi. strumentazione elettronica (oscilloscopi,

generatori di segnale, generatori di corrente continua, multimetri ed attrezzi).

Laboratorio di elettronica

Le esercitazioni di laboratorio prevedono la realizzazione su basette breadboard (non prevedono

saldatura) di applicazioni elettroniche sulle quali vengono effettuate collaudi e misure con strumenti

appositi. Eventuali saldature vengono realizzate sotto cappa, nei laboratori di chimica.

Tutte le esercitazioni vengono eseguite a basso voltaggio (< 50 V).

RISCHI PER LA SICUREZZA

1. SPAZI DI LAVORO

Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte e garantiscono

spazi comunque sufficienti per la libertà di movimento, permettendo un veloce allontanamento delle persone

verso l’esterno in caso di necessità.

Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare

riguardo alle vie di emergenza.

2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE

Il materiale di consumo, riposto negli appositi armadi, non rappresenta un rischio significativo.

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Trapano e taglierina sono dotati di protezione e il loro utilizzo, con la supervisione di nun docente o di un

allievo addestrato, permette di escludere rischi particolari.

3. RISCHIO ELETTRICO

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.

Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate

UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per

contatto indiretto.

In ogni caso è vietato:

- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone

non autorizzato

- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o

isolamenti approssimativi.

Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza

regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal

D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli

impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,

l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in

alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive

Le apparecchiature elettriche sono a norma. Vanno collegate all'impianto elettrico in maniera corretta così

da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con l'impianto di messa a terra; c)

l'adeguato grado di protezione IP.

Non devono essere lasciati cavi elettrici "volanti"

4. RISCHI D’INCENDIO

Il rischio d’incendio deriva dall’uso di apparecchiature elettriche, ed è classificato come rischio MEDIO.

In prossimità della porta d’ingresso di ciascun laboratorio è collocato un estintore a polvere, da 6 kg 34 A

233 BC, adeguatamente segnalato.

In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere

la zona di raggruppamento.

Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998,

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RISCHI PER LA SALUTE

5. CAMPI ELETTROMAGNETICI

Nei laboratori sono presenti apparecchiature wireless che possono comportare l’emissione di campi

elettromagnetici che però non determinano effetti sul comfort e sulla salute.

6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA

Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.

Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per

le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.

7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO

Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della

giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.

8. CARATTERISTICHE ACUSTICHE DEGLI AMBIENTI

L’attività didattica nel laboratorio di elettronica non comporta il superamento del livello inferiore di azione

fissato a norma di legge a valori LEX,8h maggiori o uguali a 80 dBA. Non è pertanto richiesto l’uso di

otoprotettori.

Tuttavia il laboratorio ha una cattiva acustica che compromette la comunicazione al suo interno, con

conseguenti sforzi vocali da parte del docente che, senza rendersene conto, aumenta l’intensità della voce.

9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali.

10. RADIAZIONI IONIZZANTI

Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni ionizzanti.

11. ERGONOMIA E DATTILOSCRITTURA

Le postazioni di lavoro sono organizzate, quando possibile, nel rispetto dei principi ergonomici, in grado di

garantire sufficiente libertà di movimento all’operatore, il quale ha la possibilità di abbandonare

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velocemente il luogo di lavoro nei casi di necessità, o nell’eventualità che si concretizzino particolari

situazioni di pericolo.

Le sedie non hanno le caratteristiche previste per le postazioni al VDT.

12 VIDEOTERMINALI

Ai sensi del D.Lgs. 81/2008, nessun lavoratore (docente e studente) può essere definito videoterminalista.

13 MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE

L’attività svolta nei laboratori di elettronica non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche.

14 PULIZIA DEGLI AMBIENTI

La pulizia dei laboratori di informatica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.

L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono

da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare

irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

All’interno dei laboratori sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di

evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di

emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della

stessa.

In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,

devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga

fino a raggiungere il luogo di raccolta.

Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente

gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad

intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati

dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).

Nelle vicinanze del laboratorio è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.

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Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente

gli addetti al primo soccorso, che provvederanno, se necessario, a prestare l’assistenza

occorrente e , se necessario, a richiedere l’intervento del Servizio pubblico di emergenza

sanitaria. La cassetta di primo soccorso e disponibile, il suo contenuto è periodicamente

controllato.

ANALISI DEI RISCHI

Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a

effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della

popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).

Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima

dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.

La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:

VALORI DI RISCHIO

INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

1 Spazi di lavoro 1 2 2

2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2

4 Attrezzature elettriche e rischi d’incendio 1 3 3

5 Campi elettromagnetici 1 1 1

6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

8 Rumore 1 1 1

9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1

10 Radiazioni ionizzanti 1 1 1

11 Ergonomia e dattiloscrittura 1 1 1

12 Videoterminali 1 1 1

14 Pulizia degli ambienti 1 2 2

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CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La

formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti

conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.

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LABORATORIO DI FISICA

DESCRIZIONE

All’interno dei laboratori si trovano banconi con postazioni per gruppi di 3 studenti. Il materiale necessario

per le esercitazioni è in parte riposto in armadi interni al laboratorio, in parte in armadi situati nel gabinetto

di fisica, a cui non hanno accesso gli studenti

Laboratorio di fisica

L’attività di laboratorio, esclusivamente di tipo

didattico, sfrutta le diverse attrezzature a

disposizione per acquisire conoscenze scientifiche.

La didattica prevede l’utilizzo del laboratorio

come aula con la presenza di studenti del I e II

anno, per 1 ora l settimana, che effettuano

direttamente le esercitazioni o assistono ad

esperienze dimostrative eseguite dai docenti.

RISCHI PER LA SICUREZZA

1. SPAZI DI LAVORO

Gli spazi di lavoro sono organizzati in modo da non creare interferenze tra le attività svolte, ma non

garantiscono spazi sufficienti per la libertà di movimento.

È comunque possibile un veloce allontanamento delle persone verso l’esterno in caso di necessità.

Arredi e materiali sono sistemati in modo tale da non intralciare il passaggio dei lavoratori, con particolare

riguardo alle vie di emergenza.

2. MATERIALI DI CONSUMO, ATTREZZATURE E APPARECCHIATURE

All’interno del laboratorio è presente un armadio con il materiale necessario alle esercitazioni, le cui ante

hanno vetri non antisfondamento.

Durante le esperienze gli studenti utilizzano:

- vetreria in maniera impropria (becher, cilindri graduati), rischio di ferite da taglio.

- acqua bollente nelle esperienze calorimetriche (rischio di ustioni)

- stativi, ganci, materiale appuntito rigido in generale (rischio di ferite al corpo, in particolare agli occhi)

- lenti puntate verso il sole , rischio per gli occhi.

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Considerata l’oggettiva difficoltà nell’attuare misure di prevenzione efficaci per l’eliminazione di questi

rischi, gli studenti ricevono opportune informazioni al fine di utilizzare con cautela gli oggetti citati.

3. RISCHIO ELETTRICO

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge.

Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale, le persone presenti sono considerate

UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per

contatto indiretto.

In ogni caso è vietato:

- fare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di persone

non autorizzato

- usare soluzioni improvvisate, quali cavi volanti, grappoli di spine nella stessa presa multipla o

isolamenti approssimativi.

Gli interventi di manutenzione, controllo e verifica degli impianti elettrici, sono programmati con cadenza

regolare. Quale ulteriore garanzia per la sicurezza delle persone, in ottemperanza a quanto disposto dal

D.P.R. 462/01 entrato in vigore il 23 gennaio 2002, concernente le verifiche degli impianti di terra, degli

impianti di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione,

l’Istituto provvede a richiedere periodicamente la verifica di tali impianti all’A.R.P.A./A.S.L. o in

alternativa ad Organismi Abilitati dal Ministero delle Attività Produttive

Per evitare rischi da contatto con prese elettriche sui banchi di lavoro, o durante l’utilizzo di apparecchi ad

alta tensione (Van der Graaf, ma in particolare rocchetto di Ruhmkorff), usati nelle esperienze dimostrative

di elettromagnetismo, gli studenti e i docenti devono collegare le apparecchiature all'impianto elettrico in

maniera corretta così da non perdere: a) la protezione contro i contatti diretti; b) il collegamento con

l'impianto di messa a terra; c) l'adeguato grado di protezione IP.

Non devono inoltre essere lasciati cavi elettrici "volanti"

4. RISCHI D’INCENDIO

Il rischio d’incendio, derivante dall’uso di alcol nelle esperienze con i fluidi (ad opera dei docenti) e di

apparecchiature elettriche, è classificato come rischio BASSO.

In prossimità della porta d’ingresso di ciascun laboratorio è collocato un estintore a polvere, da 6 kg 34 A

233 BC, adeguatamente segnalato.

In caso di emergenza, dai laboratori si può accedere facilmente al corridoio di fuga e da questo, raggiungere

la zona di raggruppamento. Gli addetti antincendio sono tutti formati come previsto dal D.M. 10.03.1998.

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RISCHI PER LA SALUTE

5. CAMPI ELETTROMAGNETICI

Non sono note esposizioni professionali dirette e collaterali (indirette) a radiazioni non ionizzanti.

L’esposizione non è dissimile da quella della popolazione in generale residente su territorio in ragione della

mancanza di oggettivi presupposti espositivi.

6. PATOLOGIE RESPIRATORIE DA SCARSO RICAMBIO D’ARIA

Nei laboratori è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili.

Non è pertanto necessaria l’installazione d’impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per

le persone di fumare. È comunque opportuna l’apertura delle finestre a intervalli regolari predeterminati.

7. MICROCLIMA E CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO

Nella stagione invernale possono essere ravvisate condizioni di disagio, soprattutto nelle prime ore della

giornata, quando la temperatura ambientale ha valori bassi.

8. RUMORE

Le attività lavorative e le verifiche effettuate nei locali di lavoro non prevedono l’uso di attrezzature che

possano presupporre il superamento del livello inferiore di azione fissato a norma di legge a valori LEX,8h

maggiori o uguali a 80 dBA.

9. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Non sono note esposizioni professionali a radiazioni ottiche artificiali tali da produrre apprezzabili effetti

biologici sugli organi di senso. Possono essere utilizzate sorgenti luminose con forte luminosità ad esempio

laser, durante esperienze dimostrative di ottica, condotte dall’insegnante nelle classi seconde.

10. RADIAZIONI IONIZZANTI

Date le brevi esposizioni, queste esperienze non risultano particolarmente pericolose.

20. MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE

Alcune attività prevedono l’utilizzo di sostanze chimiche da parte del personale insegnante e tecnico,

durante le quali gli studenti sono solo osservatori, tenuti a debita distanza.

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- esperienza di Torricelli e sulla ruota di Barlow, che utilizzano il mercurio

- misurazione campi, con una soluzione di CuSO4:

- esperienze con i vasi comunicanti ed applicazione del principio di Archimede, con alcol etilico

- eperienze di riflessione totale, con la fluoresceina

Durante la manipolazione di queste sostanze vengono usati i guanti e gli occhiali di sicurezza.

21. PULIZIA DEGLI AMBIENTI

La pulizia del laboratorio di fisica è compito giornaliero dei collaboratori scolastici.

L’operatore, nell’effettuare le normali attività di pulitura, utilizza prodotti e detergenti vari, perciò non sono

da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono provocare

irritazioni e/o infezioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

All’interno del laboratorio sono presenti le planimetrie con indicati i percorsi da seguire in caso di

evacuazione dei locali e la segnaletica con la posizione dei sistemi antincendio. È presente l'illuminazione di

emergenza, per la quale si effettua la manutenzione periodica per garantire l'effettiva funzionalità della

stessa.

In caso di emergenza, al primo segnale di allarme, gli studenti, accompagnati dal docente,

devono abbandonare il laboratorio nel più breve tempo possibile, percorrendo le vie di fuga

fino a raggiungere il luogo di raccolta.

Nel caso in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente

gli addetti (squadra antincendio), i quali sono addestrati ed idoneamente equipaggiati ad

intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati

dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).

Nelle vicinanze dei laboratori è a disposizione la cassetta contenente il pacchetto di medicazione.

Nel caso in cui si verifichi un infortunio, un malore ecc, si dovranno avvisare immediatamente

gli addetti al primo soccorso che provvederanno a prestare le prime cure e, se necessario, a

richiedere l’intervento dei soccorsi esterni.

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ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

Le esposizioni accertate sono state classificate in due gruppi: esposizioni rilevanti (che possono dare luogo a

effetti biologici avversi), esposizioni irrilevanti (esposizioni che non sono diverse da quelle della

popolazione in generale, verosimilmente analoghe a quelle degli ambienti abitativi).

Le esposizioni rilevanti sono state esaminate nel dettaglio e classificate, in base alla durata minima

dell’esposizione tale per cui il soggetto possa verosimilmente mostrare effetti patologici.

La severità delle esposizioni è stata classificata in base alle seguenti classi:

VALORI DI RISCHIO

INDICE DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

1 Spazi di lavoro 1 2 2

2 Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2

3 Attrezzature elettriche 1 2 2

4 Rischi d’incendio 1 3 3

5 Campi elettromagnetici 1 1 1

6 Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

7 Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

8 Rumore 1 1 1

9 Radiazioni ottiche artificiali 1 1 1

10 Radiazioni ionizzanti 1 2 2

15 Manipolazione di sostanze chimiche 1 2 2

16 Pulizia degli ambienti 1 2 2

20 Manipolazione di sostanze chimiche 1 2 2

CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

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FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Studenti e docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO. La

formazione specifica per gli studenti è stata erogata durante l’attività didattica (con durata e contenuti

conformi all’ACCORDO), mentre per quanto riguarda i docenti questa è stata erogata con appositi corsi.

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CAPITOLO 3

RISCHI OCCUPAZIONALI PER MANSIONE

(GRUPPI OMOGENEI di ESPOSTI – GoE)

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COLLABORATORE SCOLASTICO

I collaboratori scolastici svolgono l’attività lavorativa all’interno della sede centrale dell’istituto e al

palazzetto dello sport, che si trova a circa 500 m. In particolare igienizzano e puliscono la pavimentazione

degli ambienti di lavoro, i servizi igienici, le porte e le finestre in vetro e, quando richiesto, eseguono

fotocopie per la riproduzione di materiale di supporto all’attività didattica e ai progetti del P.O.F. e svolgono

altre attività di sostegno al personale scolastico.

Durante le attività lavorative, i collaboratori scolastici circolano all’interno dei vari locali esclusivamente a

piedi.

Oltre ai rischi connessi agli ambienti di lavoro si possono rilevare:

RISCHI DOVUTI ALL’USO DI ATTREZZATURE DI LAVORO

I collaboratori scolastici, nei casi di necessità, utilizzano scale portatili per piccoli interventi di

manutenzione o per raggiungere le superfici vetrate da pulire, con rischio di accidentali cadute a terra.

Per limitare i rischi di caduta dall’alto utilizzano la scala in conformità a quanto previsto dal costruttore

effettuando, ad ogni uso, una valutazione visiva preventiva in merito allo stato di conservazione e

manutenzione dell’attrezzatura

Altre attrezzature utilizzate:

CARRELLO per lo spostamento di carichi sul piano ATTREZZI MANUALI

MACCHINA per lavare i pavimenti FOTOCOPIATRICE

Durante l’uso di queste attrezzature da lavoro si possono avere escoriazioni alle mani dovute alla

manipolazione prolungata degli attrezzi, dolori reumatici e muscolari nel caso di prolungato utilizzo,

esposizione accidentale ai detergenti impiegati nel lavaggio e altri rischi generici connessi all’uso improprio

o vietato degli attrezzi manuali o riconducibili a guasti e rotture improvvise.

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Per ridurre le possibilità di incidenti durante le operazioni di pulizia e l’impiego degli attrezzi manuali, i

collaboratori scolastici devono indossare guanti in gomma, usare scarpe chiuse e fare attenzione a non

sostare con il carrello nei pressi di gradini (o piccoli dislivelli) ed in corrispondenza di tragitti inclinati.

Durante l’uso della fotocopiatrice possono avere elettrocuzione, inalazione di sostanze aerodisperse durante

il processo di fotocopiatura e contatto con le polveri di toner durante la sostituzione,

È prevista la manutenzione programmata della macchina, con particolare riguardo alla componentistica

elettrica, la ventilazione naturale dei locali di lavoro, da effettuarsi durante un prolungato utilizzo delle

fotocopiatrici, l’utilizzo dei guanti in lattice in dotazione durante la sostituzione del toner e l’obbligo di

segnalare immediatamente al preposto eventuali malfunzionamenti o rotture, nonché accidentali

deterioramenti.

Durante l’attività lavorativa può essere necessario spostare l’arredo scolastico, con possibili ferite lacere e

contusioni, specie agli arti superiori.

CARICO DI LAVORO FISICO

L’attività lavorativa dei collaboratori scolastici comporta movimentazione dei carichi, legata a:

- attività di pulizia, movimentazione di secchi d’acqua e prodotti di pulizia, sacchi di rifiuti

- spostamento di banchi e arredi per operazioni di pulizia

- trasporto di materiale didattico

Secondo la norma ISO 11228-1 e la EN 1005-2 i valori massimi indicati per la movimentazione manuale dei

carichi tengono conto del sesso e dell’età:

Popolazione lavorativa Massa di riferimento (kg)

Femmine (18 – 45 anni) 25

Maschi (18 – 45 anni) 20

Maschi giovani (fino 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni 20

Femmine giovani (fino 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni 15

I collaboratori scolastici usano carrelli per la movimentazione di materiali pesanti o ingombranti sul piano,

in modo da ridurre le possibilità di flessioni del busto e usano l’ascensore per il trasporto da un piano

all’altro.

L’analisi delle situazioni di sollevamento e trasporto manuale dei carichi maggiormente significative,

mediante l’uso dei metodi NIOSH e SNOOK & CIRIELLO, comunemente utilizzati per la valutazione di

questa tipologia di rischi e tenendo conto che il personale è soprattutto femminile, ha dato i seguenti esiti:

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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO Operazione di sollevamento faldoni di carta

ETA' MASCHI FEMMINE

COSTANTE DI PESO > 18 ANNI 2 5 1 5 CP

(kg.)

X

ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI

ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO

ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A

FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

X

DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO

FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO

DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B

FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO X

DI MEZZO DELLE CAVIGLIE - DISTANZA DEL PESO DEL CORPO

( DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL SOLLEVAMENTO )

DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C

FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

X

DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )

Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D

FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00

X

GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO

E GIUDIZIO BUONO SCARSO E

FATTORE 1,00 0,90

FREQUENZA DEI GESTI ( numero atti al minuto ) X

IN RELAZIONE A DURATA

FREQUENZA 0,20 1 4 6 9 12 >15

CONTINUO < 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00 F

F CONTINUO da 1 a 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,5 0,3 0,21 0,00

CONTINUO da 2 a 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00

=

KG. DI PESO PESO LIMITE

EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.

SOLLEVATO

PESO SOLLEVATO

INDICE DI

SOLLEVAMENTO

PESO LIMITE

RACCOMANDATO

20

0,93

0,97

0,63

4

0,53

0,71

1

0,94

7,59

CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO

(sollevamento di materiale didattico)

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AZIONI DI TRASPORTO IN PIANO

(spostamento di banchi e arredi)

Pesi massimi raccomandati in funzione del genere, distanza del percorso, frequenza delle azioni di

trasporto e altezza delle mani da terra

DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri

Azione ogni: 6s 12s 1m 5m 30m 8h 10s 15s 1m 5m 30m 8h 18s 24s 1m 5m 30m 8h

MASCHI

ALTEZZA MANI

110 cm 10 14 17 19 21 25 9 11 15 17 19 22 10 11 13 15 17 20

80 cm 13 17 21 23 26 31 11 14 18 21 23 27 13 15 17 20 22 26

FEMMINE

ALTEZZA MANI

100 cm 11 12 13 13 13 18 9 10 13 13 13 18 10 11 12 12 12 16

70 cm 13 14 16 16 16 22 10 11 14 14 14 20 12 12 14 14 14 19

DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE

Per quanto riguarda i collaboratori scolastici, non vi sono lavoratori minori. Attualmente sono tutti di sesso

femminile e solo Alessandra STORTI e Elena TRETTENERO hanno un’età inferiore a 50 anni.

PROVENIENZA DA ALTRI PAESI

Nessun lavoratore proviene da altri paesi.

ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

VALORI DI RISCHIO

DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

Spazi di lavoro 1 1 1

Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 1 2 2

Attrezzature elettriche 1 1 1

Rischio d’incendio 2 1 2

Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria

Movimentazione manuale dei carichi

1

2

1

2

1

4

Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

Attività di pulizia degli ambienti e sovraccarico biomeccanico 2 1 2

Rischio chimico MODERATO

Stress lavoro correlato MEDIO

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CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE

Come risulta dai compiti svolti, i principali fattori di rischio rilevati per la collaboratrice scolastica sono

riconducibili ad agenti fisici (sforzo fisico, posture incongrue) e chimici (utilizzo di prodotti chimici).

In particolare per la collaboratrice scolastica si possono individuare i seguenti fattori di rischio:

Identificazione delle possibili

sorgenti di rischio

Misure di prevenzione e

protezione Gestazione/Puerperio

Misure di prevenzione e

protezione Allattamento

- posture incongrue prolungate,

per es. nella pulizia delle scale e

nell’uso di scale portatili

- eventuale movimentazione

manuale di carichi pesanti,

intesa come azione di

sollevamento di secchi pieni

d’acqua, per un carico superiore

a 8/10 Kg, durante la pulizia dei

pavimenti

- i prodotti chimici in uso per le

pulizie non sono pericolosi; la

pulizia nei laboratori chimici,

può tuttavia comportare il

contatto accidentale con prodotti

chimici sversati

- prolungata attività in piedi

- evitare la pulizia delle scale e

l’uso di scale portatili

- evitare la movimentazione

manuale dei carichi superiori ai

kg. 5 (riempire solo a metà il

secchio d’acqua)

- evitare la pulizia dei laboratori

di chimica e tecnologia tessile

- il lavoro non comporta una

stazione in piedi per più di metà

dell'orario

Esclusione condizionata dal

parere del medico

competente per la lavoratrice

con particolari problemi

fisici

La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla

comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro, unita al

certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).

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Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante

scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più

compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi

saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione

della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il

suffisso – in gravidanza.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

I collaboratori scolastici hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione specifica.

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ASSISTENTE AMMINISTRATIVO

Gli assistenti amministrativi svolgono attività lavorativa, quale immissione ed elaborazione dati, utilizzo del

videoterminale e dei relativi accessori, fotocopiatura, stampa e archiviazione di documenti, attività

generiche di segreteria e rapporti con docenti, alunni e genitori, negli uffici dell’istituto scolastico.

Oltre ai rischi connessi agli ambienti di lavoro si possono rilevare:

CARICO DI LAVORO FISICO

L’attività lavorativa degli assistenti amministrativi comporta un carico di lavoro fisico. Particolarmente

gravosa può risultare (soggettivamente e secondo le condizioni di sforzo) l’attività di movimentazione dei

carichi, legata al trasporto di materiale cartaceo.

Secondo la norma ISO 11228-1 e la EN 1005-2 i valori massimi indicati per la movimentazione manuale dei

carichi tengono conto del sesso e dell’età:

Popolazione lavorativa Massa di riferimento (kg)

Femmine (18 – 45 anni) 25

Maschi (18 – 45 anni) 20

Maschi giovani (fino 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni 20

Femmine giovani (fino 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni 15

Gli assistenti amministrativi usano carrelli per la movimentazione sul piano di materiali pesanti o

ingombranti, in modo da ridurre le possibilità di flessioni del busto.

L’analisi delle situazioni di sollevamento e trasporto manuale dei carichi maggiormente significative,

mediante l’uso dei metodi NIOSH e SNOOK & CIRIELLO, comunemente utilizzati per la valutazione di

questa tipologia di rischi e tenendo conto che il personale è soprattutto femminile, ha dato i seguenti esiti:

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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO Operazione di sollevamento faldoni di carta

ETA' MASCHI FEMMINE

COSTANTE DI PESO > 18 ANNI 2 5 1 5 CP

(kg.)

X

ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI

ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO

ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A

FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

X

DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO

FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO

DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B

FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO X

DI MEZZO DELLE CAVIGLIE - DISTANZA DEL PESO DEL CORPO

( DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL SOLLEVAMENTO )

DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C

FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

X

DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )

Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D

FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00

X

GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO

E GIUDIZIO BUONO SCARSO E

FATTORE 1,00 0,90

FREQUENZA DEI GESTI ( numero atti al minuto ) X

IN RELAZIONE A DURATA

FREQUENZA 0,20 1 4 6 9 12 >15

CONTINUO < 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00 F

F CONTINUO da 1 a 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,5 0,3 0,21 0,00

CONTINUO da 2 a 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00

=

KG. DI PESO PESO LIMITE

EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.

SOLLEVATO

PESO SOLLEVATO

INDICE DI

SOLLEVAMENTO

PESO LIMITE

RACCOMANDATO

20

0,93

0,97

0,63

4

0,53

0,71

1

0,94

7,59

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DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE

Per quanto riguarda gli assistenti amministrativi, non vi sono lavoratori minori.

Considerata l’attività, non si rilevano condizioni di rischio determinati dalla differenza di genere.

Attualmente solo MASSIGNANI Marco è di sesso maschile ed ha un’età inferiore a 50 anni.

PROVENIENZA DA ALTRI PAESI

Nessun lavoratore proviene da altri paesi.

ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

VALORI DI RISCHIO

DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

Movimentazione manuale dei carichi 2 2 4

Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da sovraccarico

biomeccanico 2 3 6

Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da

sovraccarico biomeccanico 2 3 6

Ergonomia e dattiloscrittura 2 1 2

Videoterminali 1 1 1

Stress lavoro correlato MEDIO

CONCLUSIONI

Il rischio a carico del sistema muscoloscheletrico e da sovraccarico biomeccanico e il rischio a carico del

sistema osteoarticolare e da sovraccarico biomeccanico possono portare a effetti biologici avversi, ma ciò è

insito con le attività esercitate negli uffici (certi rischi sono ineliminabili).

Gli altri rischi per la salute non presuppongono particolari effetti biologici avversi in soggetti sani, i rischi

evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele aggiuntive / miglioramenti

applicabili.

Rilevanti possono essere gli effetti prevenibili con la formazione degli operatori che occupano

frequentemente gli ambienti di lavoro e che fanno uso continuato di calcolatori del tipo fisso o portatile.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

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al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE

Come risulta dai compiti svolti, i principali fattori di rischio rilevati per l’assistente amministrativa sono

riconducibili ad agenti fisici (sforzo fisico, posture incongrue).

In particolare per l’assistente amministrativa si possono individuare i seguenti fattori di rischio:

Identificazione delle possibili

sorgenti di rischio

Misure di prevenzione e

protezione Gestazione/Puerperio

Misure di prevenzione e

protezione Allattamento

- eventuale movimentazione

manuale di carichi pesanti

- posture incongrue prolungate

- lavoro al videoterminale per

oltre quattro ore giornaliere

- evitare

- valutare se il lavoro consente

cambiamenti frequenti delle

posture

Esclusione condizionata dal

parere del medico

competente per la lavoratrice

con particolari problemi

fisici

La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla

comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta

comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).

Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante

scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più

compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi

saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione

della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il

suffisso – in gravidanza.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Gli assistenti amministrativi hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno,

prevenzione/protezione, organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti

scolastici, organi di vigilanza, controllo, assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione

specifica.

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ASSISTENTE TECNICO

Il personale tecnico assegnato ai laboratori è di supporto alla funzione docente, sia riguardo alla

realizzazione di attività didattiche a carattere tecnico pratico, sperimentale e di laboratorio, sia nel curare le

relazioni con gli studenti. È addetto alla conduzione tecnica dei laboratori.

Oltre ai rischi connessi agli ambienti di lavoro e diversi a seconda del laboratorio cui l’assistente tecnico è

assegnato, si possono rilevare:

CARICO DI LAVORO FISICO

L’attività lavorativa degli assistenti tecnici comporta movimentazione dei carichi, legata al trasporto di

materiale. Quando i materiali sono pesanti o ingombranti, le operazioni di movimentazione e trasporto

materiali vengono effettuate utilizzando carrelli, in modo da ridurre le possibilità di flettere il busto per

depositare carichi su piani posti a diverse altezze.

Secondo la norma ISO 11228-1 e la EN 1005-2 i valori massimi indicati per la movimentazione manuale

dei carichi tengono conto del sesso e dell’età:

Popolazione lavorativa Massa di riferimento (kg)

Femmine (18 – 45 anni) 25

Maschi (18 – 45 anni) 20

Maschi giovani (fino 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni 20

Femmine giovani (fino 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni 15

L’analisi delle situazioni di sollevamento e trasporto manuale dei carichi maggiormente significative,

mediante l’uso dei metodi NIOSH e SNOOK & CIRIELLO, ha dato i seguenti esiti:

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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO Operazione di sollevamento faldoni di carta

ETA' MASCHI FEMMINE

COSTANTE DI PESO > 18 ANNI 2 5 1 5 CP

(kg.)

X

ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI

ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO

ALTEZZA (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 A

FATTORE 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

X

DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO

FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO

DISLOCAZIONE (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 B

FATTORE 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO X

DI MEZZO DELLE CAVIGLIE - DISTANZA DEL PESO DEL CORPO

( DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL SOLLEVAMENTO )

DISTANZA (cm) 25 30 40 50 55 60 >63 C

FATTORE 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

X

DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO ( IN GRADI )

Dislocazione angolare 0 30° 60° 90° 120° 135° >135° D

FATTORE 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00

X

GIUDIZIO SULLA PRESA DI CARICO

E GIUDIZIO BUONO SCARSO E

FATTORE 1,00 0,90

FREQUENZA DEI GESTI ( numero atti al minuto ) X

IN RELAZIONE A DURATA

FREQUENZA 0,20 1 4 6 9 12 >15

CONTINUO < 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00 F

F CONTINUO da 1 a 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,5 0,3 0,21 0,00

CONTINUO da 2 a 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00

=

KG. DI PESO PESO LIMITE

EFFETTIVAMENTE RACCOMANDATO Kg.

SOLLEVATO

PESO SOLLEVATO

INDICE DI

SOLLEVAMENTO

PESO LIMITE

RACCOMANDATO

20

0,93

0,97

0,63

4

0,53

0,71

1

0,94

7,59

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DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE

Per quanto riguarda gli assistenti tecnici, sono 3 maschi e 2 femmine, tutti di maggiore età.

Considerata l’attività, non si rilevano condizioni di rischio determinati dalla differenza di genere.

Attualmente solo PINO Giovanni e TRAMONTANO Luisa hanno un’età inferiore a 50 anni.

PROVENIENZA DA ALTRI PAESI

Nessun lavoratore proviene da altri paesi.

ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

VALORI DI RISCHIO

DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

Patologie respiratorie da scarso ricambio d’aria 1 1 1

Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

Movimentazione manuale dei carichi 2 2 4

Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da sovraccarico

biomeccanico 2 3 6

Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da

sovraccarico biomeccanico 2 3 6

Ergonomia e dattiloscrittura 2 1 2

Videoterminali 1 1 1

Rischio chimico (assistenti tecnici di chimica) MODERATO

Stress lavoro correlato MEDIO

CONCLUSIONI

I rischi per la salute non presuppongono particolari effetti biologici avversi in soggetti sani, i rischi

evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele aggiuntive / miglioramenti

applicabili.

Rilevanti possono essere gli effetti prevenibili con la formazione degli operatori che occupano

frequentemente gli ambienti di lavoro e che fanno uso continuato di calcolatori del tipo fisso o portatile.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

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al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE

Come risulta dai compiti svolti, i principali fattori di rischio rilevati per l’assistente tecnico sono

riconducibili ad agenti fisici (sforzo fisico, posture incongrue) e chimici (assistenti tecnici di chimica).

In particolare per l’assistente tecnico si possono individuare i seguenti fattori di rischio:

Identificazione delle possibili

sorgenti di rischio

Misure di prevenzione e

protezione Gestazione/Puerperio

Misure di prevenzione e

protezione Allattamento

- eventuale movimentazione

manuale di carichi pesanti

- contatto con agenti chimici che

possono essere assorbiti

dall’organismo umano

- evitare

- evitare

Esclusione condizionata dal

parere del medico

competente per la lavoratrice

con particolari problemi

fisici

La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla

comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta

comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).

Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante

scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più

compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi

saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione

della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il

suffisso – in gravidanza.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Gli assistenti tecnici hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione specifica.

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DOCENTE

L’attività lavorativa viene svolta prevalentemente all’interno delle aule didattiche con lo svolgimento di

lezioni teoriche e, per le materie tecnico-scientifiche, anche all’interno di laboratori.

I rischi sono quelli connessi agli ambienti di lavoro (aule didattiche e laboratori). Non sono rilevabili rischi

dovuti alle differenze di genere e di età. Ad oggi non sono presenti lavoratori stranieri.

ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

VALORI DI RISCHIO

DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

Spazi di lavoro 1 2 2

Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 2 2 4

Attrezzature elettriche 1 1 1

Rischio d’incendio 2 1 2

Campi elettromagnetici 1 2 2

Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

Rischi a carico del sistema osteoarticolare e da sovraccarico

biomeccanico 1 1 1

Rischi a carico del sistema muscoloscheletrico e da

sovraccarico biomeccanico 1 1 1

Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1

Rischio chimico MODERATO

Stress lavoro correlato MEDIO

CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

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STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE

Come risulta dai compiti svolti, in generale per i docenti non sussistono controindicazioni al lavoro durante

il periodo della gravidanza, con le seguenti precisazioni:

Identificazione delle possibili

sorgenti di rischio

Misure di prevenzione e

protezione Gestazione/Puerperio

Misure di prevenzione e

protezione Allattamento

- eventuale movimentazione

manuale di carichi come le

operazioni di sollevamento,

spinta, traino pesanti

- contatto con agenti chimici che

possono essere assorbiti

dall’organismo umano (docenti

di chimica)

- evitare

- evitare

Esclusione condizionata dal

parere del medico

competente per la lavoratrice

con particolari problemi

fisici

La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla

comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta

comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).

Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante

scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più

compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi

saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione

della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il

suffisso – in gravidanza.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

I docenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione, organizzazione

della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di vigilanza, controllo,

assistenza, come stabilito dall’ACCORDO e una formazione specifica.

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Pagina 101

STUDENTE

L’attività lavorativa prevede l’apprendimento teorico-pratico e lo svolgimento delle esercitazioni sotto la

guida e la supervisione degli insegnanti.

I rischi sono quelli connessi agli ambienti di lavoro (aule didattiche e laboratori). Non sono rilevabili rischi

dovuti alle differenze di genere e di età.

DIFFERENZE DI ETÀ E DI GENERE

Gli alunni sono “equiparati ai lavoratori” durante le esercitazioni di laboratorio. Le attività, le

strumentazioni e le sostanze che si utilizzano, unitamente alla attenta sorveglianza degli insegnanti preposti,

permettono di escludere che vi siano rischi particolari connessi all’età per questi soggetti.

PROVENIENZA DA ALTRI PAESI

Fra gli alunni sono presenti soggetti provenienti da nazionalità e ambiti sociali differenti.

Durante le esercitazioni di laboratorio l’attenzione che gli insegnanti-preposti prestano alla comprensione

delle indicazioni e istruzioni impartite, unita ad una attenta sorveglianza, permettono di escludere che vi

siano rischi particolari.

ANALISI DEI RISCHI D’IGIENE OCCUPAZIONALE

VALORI DI RISCHIO

DESCRIZIONE PROBABILITÀ DANNO R (P X D)

Spazi di lavoro 1 2 2

Materiali di consumo, attrezzature e apparecchiature 2 2 4

Attrezzature elettriche 1 1 1

Rischio d’incendio 2 1 2

Campi elettromagnetici 1 2 2

Microclima e condizioni di benessere termico 2 1 2

Caratteristiche acustiche degli ambienti 1 1 1

Rischio chimico MODERATO

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Pagina 102

CONCLUSIONI

I fattori di rischio evidenziati comportano un rischio BASSO, pertanto sono da considerarsi cautele

aggiuntive / miglioramenti applicabili.

Qualora si dovessero riscontrare lavorazioni o attrezzature non valutate nel presente resoconto, o nei

contenuti dei documenti a esso complementari, queste dovranno essere segnalate al DATORE DI LAVORO

al fine dell’aggiornamento, o dell’eventuale completamento del presente. Il riesame del presente documento,

salvo eventuali necessità intercorse, sarà svolto nel corso dell’anno 2016.

STATO DI GRAVIDANZA E COMPATIBILITÀ OCCUPAZIONALE

In considerazione del fatto che gli studenti di qualsiasi ordine e grado sono assimilati a lavoratori, si dispone

il divieto di accesso alle donne in stato di gravidanza e fino al settimo mese dopo il parto ai laboratori /locali

in cui vengono utilizzati agenti chimici pericolosi e nocivi, a meno di altre indicazioni fornite dal

Responsabile della sicurezza che consentano la prosecuzione dell’attività pratica senza rischi per la

gravidanza e l’allattamento.

La valutazione dei rischi per le lavoratrici gravide sarà comunque prodotta entro 5 giorni lavorativi dalla

comunicazione che ciascuna lavoratrice deve obbligatoriamente rendere al datore di lavoro. Detta

comunicazione è unita al certificato di gravidanza scritto dal medico curante (ginecologo).

Detta valutazione dei rischi prenderà in esame l’attività lavorativa effettivamente svolta mediante

scomposizione delle caratteristiche attività della mansione in compiti elementari (skills). Qualora uno o più

compiti lavorativi elementari risultassero incompatibili con il particolare stato di salute del soggetto, questi

saranno rimossi. Tale modulazione dei compiti non costituirà cambio di mansione ma mera modulazione

della mansione di provenienza. Alla mansione rimodulata sarà assegnata la medesima denominazione con il

suffisso – in gravidanza.

FORMAZIONE

A decorrere dall’11.01.2012 è entrato in vigore l’ACCORDO TRA LO STATO, LE REGIONI E LE

PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO del 21.11.2011 per la formazione dei lavoratori ai

sensi dell’art. 37 c. 2 del D.Lvo 81/08 (di seguito definito ACCORDO).

Gli studenti hanno ricevuto una formazione generale su rischio, danno, prevenzione/protezione,

organizzazione della prevenzione scolastica, diritti/doveri, sanzioni per i soggetti scolastici, organi di

vigilanza, controllo, assistenza, della durata complessiva di 4 ore, come stabilito dall’ACCORDO e una

formazione specifica inerente ai rischi dell’indirizzo di studio.

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Documento prot. 3528/E – 11 del 18 giugno 2014 – Rev.00

Valdagno 15 dicembre 2016 Il Dirigente scolastico

Afra GECELE

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ALLEGATO 1

PLANIMETRIE

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Pagina 107

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano terra

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano 1^ e 2^

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “V. E. MARZOTTO” – piano interrato

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ALLEGATO 2

CHECK LIST

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I.T.I. “V. E. Marzotto”

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Revisione 00 del 18/06/2014

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AREE DI PASSAGGIO – piano terra

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Il pavimento dei corridoi / passaggi è realizzato con

materiali idonei (non infiammabili, lavabili,

antisdrucciolo, impermeabili, ecc.), è regolare ed

uniforme, è mantenuto pulito?

Laddove possibile, rendere

uniformi le superfici delle aree di

transito, adottare scivoli e non

gradini, coprire buchi / sporgenze

pericolose.

sì 2 1 1

Gli spazi destinati a corridoi di disimpegno ad uso

degli allievi hanno una larghezza non inferiore a 2

m, al netto degli arredi?

Eliminare gli arredi

sì 2 1 2

La larghezza dei corridoi ove sono ubicati gli

spogliatoi è di almeno 2,50 m?

Rimuovere gli spogliatoi,

destinando altri locali o vani a tale

uso specifico.

Nei corridoi non sono ubicati

spogliatoi 2 1 2

Le scale e i pianerottoli sono provvisti di parapetti

alti almeno 1 m. e le scale di dispositivi antiscivolo

se rivestite da materiale scivoloso?

sì 2 1 2

Le pareti (anche esterne) e le porte trasparenti o

traslucide sono chiaramente segnalate e costituite da

materiale di sicurezza?

Segnalarne la presenza e chiedere

all’ente proprietario di sostituirle,

in caso non siano di materiale di

sicurezza, fino all’altezza di 1 m.

Ciò vale in particolare per le pareti

completamente vetrate che devono

essere costituite di vetri di

sicurezza (Norme UNI 7697 - 7143

- 5832)

Tutte le aule hanno le porte dotate

di vetri che non sono di sicurezza.

La biblioteca e l’atrio dell’aula 21

hanno le porte con maggior

superficie vetrata.

Nell’intorno dell’Aula magna sono

presenti armadi le cui ante sono

dotate di vetri non di sicurezza.

Anche alle pareti qualche bacheca

con vetri

4 1 4

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I locali sono dotati d’illuminazione di sicurezza

(che in assenza di energia consente un sicuro

deflusso delle persone) di sufficiente intensità?

L’illuminazione di sicurezza,

compresa quella indicante i

passaggi, le uscite ed i percorsi

delle vie di esodo, deve garantire

un livello di illuminazione non

inferiore a 5 lux (solo se viene

svolta attività serale)

Misure del livello d’illuminazione

di sicurezza hanno rilevato valori

inferiori ai 5 lux.

2 2 4

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AREE DI PASSAGGIO – I piano

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Il pavimento dei corridoi / passaggi è realizzato con

materiali idonei (non infiammabili, lavabili,

antisdrucciolo, impermeabili, ecc.), è regolare ed

uniforme, è mantenuto pulito?

Laddove possibile, rendere

uniformi le superfici delle aree di

transito, adottare scivoli e non

gradini, coprire buchi / sporgenze

pericolose.

sì 2 1 1

Gli spazi destinati a corridoi di disimpegno ad uso

degli allievi hanno una larghezza non inferiore a 2

m, al netto degli arredi?

Eliminare gli arredi

sì 2 1 2

La larghezza dei corridoi ove sono ubicati gli

spogliatoi è di almeno 2,50 m?

Rimuovere gli spogliatoi,

destinando altri locali o vani a tale

uso specifico.

Nei corridoi non sono ubicati

spogliatoi 2 1 2

Le scale e i pianerottoli sono provvisti di parapetti

alti almeno 1 m. e le scale di dispositivi antiscivolo

se rivestite da materiale scivoloso?

Lo scalone che dal 1° piano

conduce nell’atrio ha un parapetto

non regolare e non raggiunge

l’altezza di 1 m in ogni punto

4 1 4

Le pareti (anche esterne) e le porte trasparenti o

traslucide sono chiaramente segnalate e costituite da

materiale di sicurezza?

Segnalarne la presenza e chiedere

all’ente proprietario di sostituirle,

in caso non siano di materiale di

sicurezza, fino all’altezza di 1 m.

Ciò vale in particolare per le pareti

completamente vetrate che devono

essere costituite di vetri di

sicurezza (Norme UNI 7697 - 7143

- 5832)

Nel seminario tessile sono presenti

armadi le cui ante sono dotate di

vetri non di sicurezza

Alle pareti qualche bacheca con

vetri.

La porta dell’aula 18 è dotata di

vetri che non sono di sicurezza.

C’è anche l’uscita di emergenza,

costruita però con materiali di

sicurezza

4 2 8

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I locali sono dotati d’illuminazione di sicurezza

(che in assenza di energia consente un sicuro

deflusso delle persone) di sufficiente intensità?

L’illuminazione di sicurezza,

compresa quella indicante i

passaggi, le uscite ed i percorsi

delle vie di esodo, deve garantire

un livello di illuminazione non

inferiore a 5 lux (solo se viene

svolta attività serale)

Misure del livello d’illuminazione

di sicurezza hanno rilevato valori

inferiori ai 5 lux.

2 2 4

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AREE DI PASSAGGIO – II piano

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Il pavimento dei corridoi / passaggi è realizzato con

materiali idonei (non infiammabili, lavabili,

antisdrucciolo, impermeabili, ecc.), è regolare ed

uniforme, è mantenuto pulito?

Laddove possibile, rendere

uniformi le superfici delle aree di

transito, adottare scivoli e non

gradini, coprire buchi / sporgenze

pericolose.

sì 2 1 1

Gli spazi destinati a corridoi di disimpegno ad uso

degli allievi hanno una larghezza non inferiore a

2 m, al netto degli arredi?

Eliminare gli arredi

sì 2 1 2

La larghezza dei corridoi ove sono ubicati gli

spogliatoi è di almeno 2,50 m?

Rimuovere gli spogliatoi,

destinando altri locali o vani a tale

uso specifico.

Nei corridoi non sono ubicati

spogliatoi 2 1 2

Le scale e i pianerottoli sono provvisti di parapetti

alti almeno 1 m. e le scale di dispositivi antiscivolo

se rivestite da materiale scivoloso?

sì 2 1 2

Le pareti (anche esterne) e le porte trasparenti o

traslucide sono chiaramente segnalate e costituite da

materiale di sicurezza?

Segnalarne la presenza e chiedere

all’ente proprietario di sostituirle,

in caso non siano di materiale di

sicurezza, fino all’altezza di 1 m.

Ciò vale in particolare per le pareti

completamente vetrate che devono

essere costituite di vetri di

sicurezza (Norme UNI 7697 - 7143

- 5832)

C’è solo l’uscita di emergenza,

costruita con materiali di sicurezza 2 1 2

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I locali sono dotati d’illuminazione di sicurezza (che

in assenza di energia consente un sicuro deflusso

delle persone) di sufficiente intensità?

L’illuminazione di sicurezza,

compresa quella indicante i

passaggi, le uscite ed i percorsi

delle vie di esodo, deve garantire

un livello di illuminazione non

inferiore a 5 lux (solo se viene

svolta attività serale)

Misure del livello

d’illuminazione di sicurezza

hanno rilevato valori inferiori ai

5 lux.

2 2 4

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AULA MAGNA

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Esiste un auditorio per attività didattiche a scala di

grande gruppo, spettacoli, assemblee, riunioni di

genitori che garantisca le condizioni di sicurezza

stabilite dalle vigenti norme per la protezione civile

e antincendio?

Verificare tutti i parametri di

sicurezza, richiedere la

certificazione VV.F, contattando

l’amministrazione di competenza.

sì 1 1 1

È presente un impianto di illuminazione di

sicurezza?

sì 1 1 1

L’aula magna o l’auditorio sono ubicati in locale

fuori terra o se nel piano 1° interrato la quota

minima è superiore a -7,50 m?

sì 1 1 1

È garantito l’accesso all’auditorio ai portatori di

handicap ed esso è dotato di almeno un nucleo di

servizi igienici che prevede un bagno accessibile ai

portatori di handicap e adeguatamente attrezzato?

sì 1 1 1

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AULE DIDATTICHE

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

La scuola dispone di un certificato di agibilità

successivo al DM 18.12.75?

Non esiste certificato di agibilità

della scuola 1 1 1

L’altezza netta dell’aula è almeno 3 m e, se il

soffitto è inclinato, l’altezza minore è almeno 2,70

m?

Verificare solo nel caso il

certificato di agibilità sia

antecedente il DM 18.12.75 ovvero

non sia disponibile

Se le altezze sono inferiori

destinare il locale ad altro uso.

sì / / /

Le dimensioni delle finestre sono pari ad almeno

1/8 della superficie del pavimento?

Verificare solo nel caso il

certificato di agibilità sia

antecedente il DM 18.12.75 ovvero

non sia disponibile

sì / / /

Le aule per le attività didattiche sono ubicate in

locali interrati o seminterrati?

Verificare solo nel caso il

certificato di agibilità sia

antecedente il DM 18.12.75 ovvero

non sia disponibile

Modificare la destinazione d’uso

no / / /

La disposizione dei banchi all’interno dell’aula

ostacola la via di fuga in caso d’emergenza?

no 2 1 1

I banchi rispondono ai requisiti ergonomici

raccomandati in relazione alle medie staturali?

Chiedere all’ente proprietario di

adeguare gli arredi alle norme UNI Alcune aule hanno banchi picccoli 2 2 4

L’illuminazione artificiale garantisce un livello di

illuminamento pari ad almeno 300 lux?

I parametri minimi di

illuminazione sono previsti dal

D.M. 18.12.75

Occorre effettuare la misura

dell’illuminazione artificiale. 2 1 2

Il numero di allievi per aula corrisponde ai

requisiti del DM 18.12.75?

sì 1 1 1

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Pagina 121

UFFICI – segreteria

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le dimensioni delle finestre sono pari ad almeno

1/8 della superficie del pavimento?

sì 1 1 1

Il numero di prese di corrente è sufficiente ad

alimentare il numero di utenze presenti?

Occorre evitare la necessità d’uso

continuato di adattatori multipli

(prese triple) aumentando il

numero di prese al momento della

revisione dell’impianto elettrico e

in attesa di tali modifiche

utilizzando prese multiple in linea

(ciabatte).

Le prese sono in numero

sufficiente.

4 1 1

È presente un impianto di illuminazione di

sicurezza?

sì 1 1

Sono rispettati i principi ergonomici relativi alle

postazioni di lavoro? Le posture sono corrette?

si 2 1 2

I cavi mobili di alimentazione attraversano

pavimenti o luoghi di lavoro o passaggio?

Le utenze devono essere alimentate

in modo che i cavi non

costituiscano intralcio al lavoro o al

passaggio.

I cavi non sono in zone di

passaggio 2 1 2

Vengono usate prolunghe in modo stabile? Chiedere all’ente proprietario di

sostituire le prolunghe con

alimentazione costituita da cavi

fissi.

Non ci sono prolunghe, ma qualche

ciabatta 2 1 2

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MICROCLIMA – segreteria Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Gli ambienti sono provvisti di impianto di

riscaldamento opportunamente regolato e la

temperatura non dà luogo a lamentele?

Rivedere la regolazione

dell’impianto di riscaldamento, in

modo che siano verificate i valori

di temperatura che tengano conto

della concomitante umidità e

velocità dell’aria.

sì 1 1 1

Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle

persone sono opportunamente controllate?

Adottare provvedimenti atti a

controllare velocità e direzione

delle correnti d’aria in ingresso.

Velocità indicative v=0,10-0,25

m/s.

no 1 1 1

Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali

da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?

Eseguire manutenzioni in modo da

impedire qualsiasi infiltrazione di

acqua.

sì 1 1 1

Esiste un programma di manutenzione preventiva

dell’impianto di aria condizionata eventualmente

presente?

Non presente / / /

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Pagina 123

UFFICI – ufficio tecnico

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le dimensioni delle finestre sono pari ad almeno

1/8 della superficie del pavimento?

sì 1 1 1

Il numero di prese di corrente è sufficiente ad

alimentare il numero di utenze presenti?

Occorre evitare la necessità d’uso

continuato di adattatori multipli

(prese triple) aumentando il

numero di prese al momento della

revisione dell’impianto elettrico e

in attesa di tali modifiche

utilizzando prese multiple in linea

(ciabatte).

Le prese sono in numero

sufficiente.

4 1 1

È presente un impianto di illuminazione di

sicurezza?

sì 1 1

Sono rispettati i principi ergonomici relativi alle

postazioni di lavoro? Le posture sono corrette?

si, è opportuno comunque

prevedere un poggiapiedi 2 1 2

I cavi mobili di alimentazione attraversano

pavimenti o luoghi di lavoro o passaggio?

Le utenze devono essere alimentate

in modo che i cavi non

costituiscano intralcio al lavoro o al

passaggio.

I cavi non sono in zone di

passaggio 2 1 2

Vengono usate prolunghe in modo stabile? Chiedere all’ente proprietario di

sostituire le prolunghe con

alimentazione costituita da cavi

fissi.

Non ci sono prolunghe, ma qualche

ciabatta 2 1 2

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Pagina 124

MICROCLIMA – ufficio tecnico Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Gli ambienti sono provvisti di impianto di

riscaldamento opportunamente regolato e la

temperatura non dà luogo a lamentele?

Rivedere la regolazione

dell’impianto di riscaldamento, in

modo che siano verificate i valori

di temperatura che tengano conto

della concomitante umidità e

velocità dell’aria.

sì 1 1 1

Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle

persone sono opportunamente controllate?

Adottare provvedimenti atti a

controllare velocità e direzione

delle correnti d’aria in ingresso.

Velocità indicative v=0,10-0,25

m/s.

no 1 1 1

Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali

da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?

Eseguire manutenzioni in modo da

impedire qualsiasi infiltrazione di

acqua.

sì 1 1 1

Esiste un programma di manutenzione preventiva

dell’impianto di aria condizionata eventualmente

presente?

Non presente / / /

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Pagina 125

LAVORO IN SOLITUDINE

Rischi derivanti il lavoro in solitudine

Per Lavoro in Solitudine, chiamato anche lavoro isolato e/o lavoro solitario, si intende quella situazione in cui il lavoratore si trova ad operare da solo,

senza una sorveglianza, senza una interrelazione diretta o senza la presenza di altri soggetti.

Analisi Rischi

Per chi lavora da solo, il disagio causato dalla solitudine, rende più gravi i rischi del luogo di lavoro, considerato il rischio di mancato soccorso in caso di

infortunio e l’oggettiva difficoltà di sopperire da soli alle procedure di emergenza, non rilevandosi la necessità, il lavoro in solitudine è VIETATO.

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Pagina 126

LABORATORIO DI CHIMICA – biennio

Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2

Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili

tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?

sì 2 1 2

Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle

schede di sicurezza?

sì 2 1 2

Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi

prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda

di sicurezza?

Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3

Sono presenti etichette adeguate, componibili

oppure generate e stampabili con strumenti

informatici?

sì 1 1 1

Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose

sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed

etichettati secondo la normativa vigente?

Etichettare tutti i recipienti in

modo sempre leggibile e

inequivocabile.

sì 3 1 3

Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -

Sostituirle o se non è possibile

rispettare tutti gli adempimenti

relativi al Titolo VII del D.Lgs.

626/94.

no / / /

Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?

(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di

riscaldamento, ecc.)

no / / /

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Pagina 127

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un

locale separato, fresco ed aerato, all’interno di

armadi metallici di sicurezza e le quantità di

solventi e sostanze infiammabili, presenti in

laboratorio è sempre la minima indispensabile per le

correnti esercitazioni?

sì 2 1 2

Esistono recipienti adeguati per il trasporto di

sostanze pericolose? sì, verbale 2 2 4

Sono depositate in luoghi separati le sostanze

incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe

generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o

di sostanze tossiche?

sì 3 1 3

La manipolazione di sostanze volatili e

infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e

vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono

effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?

Impartire procedure di lavoro

adeguate. sì 2 1 2

Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e

mantenute sempre efficienti?

Il Dgls 25/02 prevede che il

controllo sull’efficienza

dell’aspirazione sostituisce la

misurazione degli inquinanti

Programmare la sostituzione delle

cappe a ricircolo d’aria.

Predisporre un programma di

manutenzione periodica con

documentazione scritta dei

controlli effettuati.

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Pagina 128

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente

in funzione durante lo svolgimento delle

esercitazioni?

sì 2 1 2

I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,

secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?

Travasare sempre sotto cappa

d’aspirazione. sì 2 1 2

Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,

raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto

previsto dalle normative vigenti in materia?

Predisporre un piano di raccolta,

smaltimento secondo quanto

previsto dal DPR n° 915/82 e

successive modifiche.

sì 2 1 2

Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono

dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI

è stata effettuata tenendo conto della natura delle

sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni

effettuate?

sì 2 1 2

Rischi di tipo infortunistico

È tenuta sotto controllo costante l’integrità e

l’efficienza di tutta la vetreria?

Disporre di adeguate scorte di

vetreria di ricambio

Evitare operazioni di lavorazione

del vetro

sì 2 2 4

Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,

usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che

comportano il rischio di improvvisa rottura della

vetreria?

Predisporre idonee procedure di

lavoro sì 2 1 2

I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore

adeguato?

Munirsi di appositi contenitori con

indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2

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Pagina 129

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e

raccordi di vetro con altri in plastica o materiale

metallico?

no 3 1 3

Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano

per colore?

Dotare le tubazioni di opportune

fascette e provvedere alla

colorazione dei tubi e delle

maniglie d’apertura secondo le

colorazioni previste dalla

normativa vigente

È in uso solo gas metano / / /

Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o

disciolti è posto all’esterno dell’edificio?

sì 1 1 1

Rischi connessi agli impianti di sicurezza

Gli eventuali impianti di ventilazione sono

progettati e dimensionati in modo da evitare il

ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o

infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti

in buona efficienza?

Programmare una verifica

dell’impianto e interventi di

manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2

È controllata periodicamente l’efficienza delle

condutture metalliche di gas combustibile?

Prevedere un controllo periodico sì 3 1 3

I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di

data di scadenza?

Chiedere all’ente proprietario di

sostituire i tubi in gomma prima

della data di scadenza con tubi a

norma UNI-CIG

sì 1 1 1

L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto

secondo le disposizioni delle norme di buona

tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,

Allegato F?

sì 1 1 1

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Pagina 130

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,

questi comprendono:

1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori

con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?

2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi

mobili e portatili, protette con dispositivi

differenziali?

3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non

essere soggetti a danni e danneggiamenti?

4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive

di doppio isolamento?

sì 3 1 3

Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,

muniti di un efficiente messa a terra e schermati

contro le scintille?

sì 3 1 3

Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle

norme CEI ed è stato verificato che non siano in

uso prese e/o riduzioni che non garantiscono il

collegamento a terra?

Limitare l’uso di spine triple

sì 3 1 3

Dispositivi di sicurezza ed emergenza

Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,

materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di

contenimento da utilizzare nel caso di spandimento

di sostanze pericolose?

sì 3 1 3

Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2

È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso

in un luogo facilmente accessibile?

sì 1 1 1

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Pagina 131

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete

(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di

rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per l’intercettazione

generale a monte della rete di distribuzione del gas,

collocato all’esterno del laboratorio?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per il disinserimento

istantaneo della linea di alimentazione elettrica,

collocato all’ingresso del laboratorio, presso il

quadro generale?

sì 1 1 1

Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi

È presente e visibile a tutti un estratto delle norme

di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le

frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?

Affiggere un manifesto con

simboli di pericolo, frasi di rischio,

consigli di prudenza e azioni di

primo intervento in caso di piccoli

incidenti

sì 3 1 3

Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti

con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da

acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro

parte?

sì 3 1 3

I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati

antidebordamento e costituiti di materiale idoneo

alle esperienze che vengono eseguite?

Puntualizzare l’organizzazione

delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2

Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente

informati sui rischi derivanti dall’attività di

laboratorio?

sì 3 1 3

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Pagina 132

LABORATORIO DI CHIMICA – III anno

Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2

Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili

tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?

sì 2 1 2

Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle

schede di sicurezza?

sì 2 1 2

Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi

prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda

di sicurezza?

Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3

Sono presenti etichette adeguate, componibili

oppure generate e stampabili con strumenti

informatici?

sì 1 1 1

Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose

sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed

etichettati secondo la normativa vigente?

Etichettare tutti i recipienti in

modo sempre leggibile e

inequivocabile.

sì 3 1 3

Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -

Sostituirle o se non è possibile

rispettare tutti gli adempimenti

relativi al Titolo VII del D.Lgs.

626/94.

Vengono usate piccole quantità di

K2CrO4, come previsto dai metodi

analitici

4 1 4

Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?

(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di

riscaldamento, ecc.)

no / / /

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Pagina 133

Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un

locale separato, fresco ed aerato, all’interno di

armadi metallici di sicurezza e le quantità di

solventi e sostanze infiammabili, presenti in

laboratorio è sempre la minima indispensabile per

le correnti esercitazioni?

sì 2 1 2

Esistono recipienti adeguati per il trasporto di

sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4

Sono depositate in luoghi separati le sostanze

incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe

generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o

di sostanze tossiche?

sì 3 1 3

La manipolazione di sostanze volatili e

infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e

vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono

effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?

Impartire procedure di lavoro

adeguate. sì 2 1 2

Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e

mantenute sempre efficienti?

Il Dgls 25/02 prevede che il

controllo sull’efficienza

dell’aspirazione sostituisce la

misurazione degli inquinanti

Programmare la sostituzione delle

cappe a ricircolo d’aria.

Predisporre un programma di

manutenzione periodica con

documentazione scritta dei

controlli effettuati.

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Pagina 134

Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente

in funzione durante lo svolgimento delle

esercitazioni?

sì 2 1 2

I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,

secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?

Travasare sempre sotto cappa

d’aspirazione. sì 2 1 2

Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,

raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto

previsto dalle normative vigenti in materia?

Predisporre un piano di raccolta,

smaltimento secondo quanto

previsto dal DPR n° 915/82 e

successive modifiche.

sì 2 1 2

Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono

dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI

è stata effettuata tenendo conto della natura delle

sostanze impiegate e della tipologia delle

operazioni effettuate?

Rischi di tipo infortunistico

È tenuta sotto controllo costante l’integrità e

l’efficienza di tutta la vetreria?

Disporre di adeguate scorte di

vetreria di ricambio

Evitare operazioni di lavorazione

del vetro

sì 2 2 4

Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,

usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che

comportano il rischio di improvvisa rottura della

vetreria?

Predisporre idonee procedure di

lavoro Sono previste procedure e DPI per

le operazioni a maggior rischio 3 1 3

I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore

adeguato?

Munirsi di appositi contenitori con

indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2

Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e

raccordi di vetro con altri in plastica o materiale

metallico?

no 3 1 3

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Pagina 135

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano

per colore?

Dotare le tubazioni di opportune

fascette e provvedere alla

colorazione dei tubi e delle

maniglie d’apertura secondo le

colorazioni previste dalla

normativa vigente

È in uso solo gas metano / / /

Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o

disciolti è posto all’esterno dell’edificio?

sì 1 1 1

Rischi connessi agli impianti di sicurezza

Gli eventuali impianti di ventilazione sono

progettati e dimensionati in modo da evitare il

ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o

infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti

in buona efficienza?

Programmare una verifica

dell’impianto e interventi di

manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2

È controllata periodicamente l’efficienza delle

condutture metalliche di gas combustibile?

Prevedere un controllo periodico no 3 1 3

I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di

data di scadenza?

Chiedere all’ente proprietario di

sostituire i tubi in gomma prima

della data di scadenza con tubi a

norma UNI-CIG

sì 1 1 1

L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto

secondo le disposizioni delle norme di buona

tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,

Allegato F?

sì 1 1 1

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Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 136

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,

questi comprendono:

1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori

con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?

2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi

mobili e portatili, protette con dispositivi

differenziali?

3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non

essere soggetti a danni e danneggiamenti?

4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive

di doppio isolamento?

sì 3 1 3

Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,

muniti di un efficiente messa a terra e schermati

contro le scintille?

sì 3 1 3

Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle

norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso

prese e/o riduzioni che non garantiscono il

collegamento a terra?

Limitare l’uso di spine triple

sì 3 1 3

Dispositivi di sicurezza ed emergenza

Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,

materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di

contenimento da utilizzare nel caso di spandimento

di sostanze pericolose?

sì 3 1 3

Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2

È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso

in un luogo facilmente accessibile?

sì 1 1 1

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Pagina 137

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete

(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di

rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per l’intercettazione

generale a monte della rete di distribuzione del gas,

collocato all’esterno del laboratorio?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per il disinserimento

istantaneo della linea di alimentazione elettrica,

collocato all’ingresso del laboratorio, presso il

quadro generale?

sì 1 1 1

Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi

È presente e visibile a tutti un estratto delle norme

di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le

frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?

Affiggere un manifesto con simboli

di pericolo, frasi di rischio, consigli

di prudenza e azioni di primo

intervento in caso di piccoli

incidenti

sì 3 1 3

Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti

con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da

acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro

parte?

sì 3 1 3

I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati

antidebordamento e costituiti di materiale idoneo

alle esperienze che vengono eseguite?

Puntualizzare l’organizzazione

delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2

Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente

informati sui rischi derivanti dall’attività di

laboratorio?

sì 3 1 3

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Pagina 138

LABORATORIO DI CHIMICA – IV e V anno

Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2

Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili

tutte le schede di sicurezza delle sostanze

utilizzate?

sì 2 1 2

Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle

schede di sicurezza?

sì 2 1 2

Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi

prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda

di sicurezza?

Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3

Sono presenti etichette adeguate, componibili

oppure generate e stampabili con strumenti

informatici?

sì 1 1 1

Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose

sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed

etichettati secondo la normativa vigente?

Etichettare tutti i recipienti in

modo sempre leggibile e

inequivocabile.

sì 3 1 3

Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -

Sostituirle o se non è possibile

rispettare tutti gli adempimenti

relativi al Titolo VII del D.Lgs.

626/94.

Vengono usate piccole quantità di

prodotti R45 e R49 come previsto

dai metodi analitici

4 1 4

Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?

(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di

riscaldamento, ecc.)

no / / /

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Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008

Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 139

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un

locale separato, fresco ed aerato, all’interno di

armadi metallici di sicurezza e le quantità di

solventi e sostanze infiammabili, presenti in

laboratorio è sempre la minima indispensabile per le

correnti esercitazioni?

sì 2 1 2

Esistono recipienti adeguati per il trasporto di

sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4

Sono depositate in luoghi separati le sostanze

incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe

generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o

di sostanze tossiche?

sì 3 1 3

La manipolazione di sostanze volatili e

infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e

vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono

effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?

Impartire procedure di lavoro

adeguate. sì 2 1 2

Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e

mantenute sempre efficienti?

Il Dgls 25/02 prevede che il

controllo sull’efficienza

dell’aspirazione sostituisce la

misurazione degli inquinanti

Programmare la sostituzione delle

cappe a ricircolo d’aria.

Predisporre un programma di

manutenzione periodica con

documentazione scritta dei

controlli effettuati.

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Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008

Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 140

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente

in funzione durante lo svolgimento delle

esercitazioni?

sì 2 1 2

I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,

secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?

Travasare sempre sotto cappa

d’aspirazione. sì 2 1 2

Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,

raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto

previsto dalle normative vigenti in materia?

Predisporre un piano di raccolta,

smaltimento secondo quanto

previsto dal DPR n° 915/82 e

successive modifiche.

sì 2 1 2

Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono

dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI

è stata effettuata tenendo conto della natura delle

sostanze impiegate e della tipologia delle

operazioni effettuate?

Rischi di tipo infortunistico

È tenuta sotto controllo costante l’integrità e

l’efficienza di tutta la vetreria?

Disporre di adeguate scorte di

vetreria di ricambio

Evitare operazioni di lavorazione

del vetro

sì 2 2 4

Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,

usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che

comportano il rischio di improvvisa rottura della

vetreria?

Predisporre idonee procedure di

lavoro Sono previste procedure e DPI per

le operazioni a maggior rischio 3 1 3

I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore

adeguato?

Munirsi di appositi contenitori con

indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2

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Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008

Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 141

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e

raccordi di vetro con altri in plastica o materiale

metallico?

no 3 1 3

Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano

per colore?

Dotare le tubazioni di opportune

fascette e provvedere alla

colorazione dei tubi e delle

maniglie d’apertura secondo le

colorazioni previste dalla

normativa vigente

È in uso solo gas metano / / /

Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o

disciolti è posto all’esterno dell’edificio?

sì 1 1 1

Rischi connessi agli impianti di sicurezza

Gli eventuali impianti di ventilazione sono

progettati e dimensionati in modo da evitare il

ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o

infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti

in buona efficienza?

Programmare una verifica

dell’impianto e interventi di

manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2

È controllata periodicamente l’efficienza delle

condutture metalliche di gas combustibile?

Prevedere un controllo periodico no 3 1 3

I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di

data di scadenza?

Chiedere all’ente proprietario di

sostituire i tubi in gomma prima

della data di scadenza con tubi a

norma UNI-CIG

sì 1 1 1

L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto

secondo le disposizioni delle norme di buona

tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,

Allegato F?

sì 1 1 1

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Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008

Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 142

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,

questi comprendono:

1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori

con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?

2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi

mobili e portatili, protette con dispositivi

differenziali?

3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non

essere soggetti a danni e danneggiamenti?

4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive

di doppio isolamento?

sì 3 1 3

Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,

muniti di un efficiente messa a terra e schermati

contro le scintille?

sì 3 1 3

Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle

norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso

prese e/o riduzioni che non garantiscono il

collegamento a terra?

Limitare l’uso di spine triple

sì 3 1 3

Dispositivi di sicurezza ed emergenza

Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,

materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di

contenimento da utilizzare nel caso di spandimento

di sostanze pericolose?

sì 3 1 3

Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2

È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso

in un luogo facilmente accessibile?

sì 1 1 1

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Documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008

Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 143

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete

(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di

rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per l’intercettazione

generale a monte della rete di distribuzione del gas,

collocato all’esterno del laboratorio?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per il disinserimento

istantaneo della linea di alimentazione elettrica,

collocato all’ingresso del laboratorio, presso il

quadro generale?

sì 1 1 1

Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi

È presente e visibile a tutti un estratto delle norme

di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le

frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?

Affiggere un manifesto con simboli

di pericolo, frasi di rischio, consigli

di prudenza e azioni di primo

intervento in caso di piccoli

incidenti

sì 3 1 3

Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti

con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da

acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro

parte?

sì 3 1 3

I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati

antidebordamento e costituiti di materiale idoneo

alle esperienze che vengono eseguite?

Puntualizzare l’organizzazione

delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2

Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente

informati sui rischi derivanti dall’attività di

laboratorio?

sì 3 1 3

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Pagina 144

LABORATORIO DI CHIMICA – organica

Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? sì 2 1 2

Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili

tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?

sì 2 1 2

Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle

schede di sicurezza?

sì 2 1 2

Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi

prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda

di sicurezza?

Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3

Sono presenti etichette adeguate, componibili

oppure generate e stampabili con strumenti

informatici?

sì 1 1 1

Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose

sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed

etichettati secondo la normativa vigente?

Etichettare tutti i recipienti in modo

sempre leggibile e inequivocabile. sì 3 1 3

Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -

Sostituirle o se non è possibile

rispettare tutti gli adempimenti

relativi al Titolo VII del D.Lgs.

626/94.

no 4 1 4

Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?

(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di

riscaldamento, ecc.)

no / / /

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Pagina 145

Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un

locale separato, fresco ed aerato, all’interno di

armadi metallici di sicurezza e le quantità di

solventi e sostanze infiammabili, presenti in

laboratorio è sempre la minima indispensabile per le

correnti esercitazioni?

sì 2 1 2

Esistono recipienti adeguati per il trasporto di

sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4

Sono depositate in luoghi separati le sostanze

incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe

generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o

di sostanze tossiche?

sì 3 1 3

La manipolazione di sostanze volatili e

infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e

vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono

effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?

Impartire procedure di lavoro

adeguate. sì 2 1 2

Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e

mantenute sempre efficienti?

Il Dgls 25/02 prevede che il

controllo sull’efficienza

dell’aspirazione sostituisce la

misurazione degli inquinanti

Programmare la sostituzione delle

cappe a ricircolo d’aria.

Predisporre un programma di

manutenzione periodica con

documentazione scritta dei

controlli effettuati.

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Pagina 146

Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente

in funzione durante lo svolgimento delle

esercitazioni?

sì 2 1 2

I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,

secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?

Travasare sempre sotto cappa

d’aspirazione. sì 2 1 2

Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,

raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto

previsto dalle normative vigenti in materia?

Predisporre un piano di raccolta,

smaltimento secondo quanto

previsto dal DPR n° 915/82 e

successive modifiche.

sì 2 1 2

Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono

dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI

è stata effettuata tenendo conto della natura delle

sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni

effettuate?

sì 2 1 2

Rischi di tipo infortunistico

È tenuta sotto controllo costante l’integrità e

l’efficienza di tutta la vetreria?

Disporre di adeguate scorte di

vetreria di ricambio

Evitare operazioni di lavorazione

del vetro

sì 2 2 4

Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,

usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che

comportano il rischio di improvvisa rottura della

vetreria?

Predisporre idonee procedure di

lavoro Sono previste procedure e DPI per

le operazioni a maggior rischio 2 1 2

I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore

adeguato?

Munirsi di appositi contenitori con

indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2

Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e

raccordi di vetro con altri in plastica o materiale

metallico?

no 3 1 3

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Pagina 147

Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano

per colore?

secondo le colorazioni previste

Dotare le tubazioni di opportune

fascette e provvedere alla

colorazione dei tubi e delle

maniglie d’apertura dalla normativa

vigente

È in uso solo gas metano / / /

Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o

disciolti è posto all’esterno dell’edificio?

sì 1 1 1

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Pagina 148

Rischi connessi agli impianti di sicurezza

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Gli eventuali impianti di ventilazione sono

progettati e dimensionati in modo da evitare il

ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o

infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti

in buona efficienza?

Programmare una verifica

dell’impianto e interventi di

manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2

È controllata periodicamente l’efficienza delle

condutture metalliche di gas combustibile?

Prevedere un controllo periodico sì 3 1 3

I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di

data di scadenza?

Chiedere all’ente proprietario di

sostituire i tubi in gomma prima

della data di scadenza con tubi a

norma UNI-CIG

sì 1 1 1

L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto

secondo le disposizioni delle norme di buona

tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,

Allegato F?

sì 1 1 1

Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,

questi comprendono:

1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori

con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?

2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi

mobili e portatili, protette con dispositivi

differenziali?

3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non

essere soggetti a danni e danneggiamenti?

4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive

di doppio isolamento?

sì 3 1 3

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Pagina 149

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,

muniti di un efficiente messa a terra e schermati

contro le scintille?

sì 3 1 3

Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle

norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso

prese e/o riduzioni che non garantiscono il

collegamento a terra?

Limitare l’uso di spine triple

sì 3 1 3

Dispositivi di sicurezza ed emergenza

Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,

materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di

contenimento da utilizzare nel caso di spandimento

di sostanze pericolose?

sì 3 1 3

Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2

È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso

in un luogo facilmente accessibile?

sì 1 1 1

Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete

(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di

rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per l’intercettazione

generale a monte della rete di distribuzione del gas,

collocato all’esterno del laboratorio?

sì 1 1 1

È presente un dispositivo per il disinserimento

istantaneo della linea di alimentazione elettrica,

collocato all’ingresso del laboratorio, presso il

quadro generale?

sì 1 1 1

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Pagina 150

Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

È presente e visibile a tutti un estratto delle norme

di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le

frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?

Affiggere un manifesto con simboli

di pericolo, frasi di rischio, consigli

di prudenza e azioni di primo

intervento in caso di piccoli

incidenti

sì 3 1 3

Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti

con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da

acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro

parte?

sì 3 1 3

I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati

antidebordamento e costituiti di materiale idoneo

alle esperienze che vengono eseguite?

Puntualizzare l’organizzazione

delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2

Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente

informati sui rischi derivanti dall’attività di

laboratorio?

sì 3 1 3

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Pagina 151

LABORATORIO DI CHIMICA – tintoria

Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Esiste un elenco di tutte le sostanze utilizzate? no 4 1 4

Sono presenti, aggiornate e facilmente consultabili

tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate?

no 4 1 4

Viene richiesto ogni due anni l’aggiornamento delle

schede di sicurezza?

no 4 1 4

Esiste una procedura che impone che tutti i nuovi

prodotti acquistati, siano accompagnati dalla scheda

di sicurezza?

Prevedere procedura scritta sì, verbale 1 3 3

Sono presenti etichette adeguate, componibili

oppure generate e stampabili con strumenti

informatici?

sì 1 1 1

Tutti i recipienti, contenenti sostanze pericolose

sono a tenuta, muniti di buona chiusura ed

etichettati secondo la normativa vigente?

Etichettare tutti i recipienti in modo

sempre leggibile e inequivocabile. sì 3 1 3

Esistono sostanze in uso etichettate R45 e R49? -

Sostituirle o se non è possibile

rispettare tutti gli adempimenti

relativi al Titolo VII del D.Lgs.

626/94.

no 4 1 4

Esistono materiali che contengono fibre d’amianto?

(p.es. reticelle, guarnizioni di sistemi di

riscaldamento, ecc.)

no / / /

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Pagina 152

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le scorte di reattivi e solventi sono depositate in un

locale separato, fresco ed aerato, all’interno di

armadi metallici di sicurezza e le quantità di

solventi e sostanze infiammabili, presenti in

laboratorio è sempre la minima indispensabile per

le correnti esercitazioni?

sì 2 1 2

Esistono recipienti adeguati per il trasporto di

sostanze pericolose? Prevedere procedura scritta sì, verbale 2 2 4

Sono depositate in luoghi separati le sostanze

incompatibili, il cui reciproco contatto potrebbe

generare corrosioni, sviluppo di calore, di fiamme o

di sostanze tossiche?

sì 3 1 3

La manipolazione di sostanze volatili e

infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e

vapori tossici, infiammabili o maleodoranti sono

effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione?

Impartire procedure di lavoro

adeguate. sì 2 1 2

Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione d’aria e

mantenute sempre efficienti?

Il Dgls 25/02 prevede che il

controllo sull’efficienza

dell’aspirazione sostituisce la

misurazione degli inquinanti

Programmare la sostituzione delle

cappe a ricircolo d’aria.

Predisporre un programma di

manutenzione periodica con

documentazione scritta dei

controlli effettuati.

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Pagina 153

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le cappe d’aspirazione sono tenute costantemente

in funzione durante lo svolgimento delle

esercitazioni?

sì 2 1 2

I rifiuti sono raccolti in appositi contenitori,

secondo le loro caratteristiche chimico - fisiche?

Travasare sempre sotto cappa

d’aspirazione. sì 2 1 2

Le sostanze tossiche o nocive sono neutralizzate,

raccolte, prelevate e smaltite, secondo quanto

previsto dalle normative vigenti in materia?

Predisporre un piano di raccolta,

smaltimento secondo quanto

previsto dal DPR n° 915/82 e

successive modifiche.

sì 2 1 2

Insegnanti, assistenti di laboratorio e allievi sono

dotati di camice, guanti, occhiali e la scelta dei DPI

è stata effettuata tenendo conto della natura delle

sostanze impiegate e della tipologia delle operazioni

effettuate?

sì 2 1 2

Rischi di tipo infortunistico

È tenuta sotto controllo costante l’integrità e

l’efficienza di tutta la vetreria?

Disporre di adeguate scorte di

vetreria di ricambio

Evitare operazioni di lavorazione

del vetro

sì 2 2 4

Gli oggetti di vetro sono maneggiati con cautela,

usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che

comportano il rischio di improvvisa rottura della

vetreria?

Predisporre idonee procedure di

lavoro Sono previste procedure e DPI per

le operazioni a maggior rischio 2 1 2

I frammenti di vetro sono raccolti in un contenitore

adeguato?

Munirsi di appositi contenitori con

indicazione “contenitori vetri rotti” sì 2 1 2

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Pagina 154

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, tappi e

raccordi di vetro con altri in plastica o materiale

metallico?

no 3 1 3

Le reti di adduzione dei diversi gas si differenziano

per colore?

Dotare le tubazioni di opportune

fascette e provvedere alla

colorazione dei tubi e delle

maniglie d’apertura secondo le

colorazioni previste dalla

normativa vigente

Non è in uso alcun tipo di gas / / /

Il deposito di bombole di gas compressi liquefatti o

disciolti è posto all’esterno dell’edificio?

sì 1 1 1

Rischi connessi agli impianti di sicurezza

Gli eventuali impianti di ventilazione sono

progettati e dimensionati in modo da evitare il

ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o

infiammabili all’interno del laboratori e mantenuti

in buona efficienza?

Programmare una verifica

dell’impianto e interventi di

manutenzione periodica Presenti solo prese d’aria 2 1 2

È controllata periodicamente l’efficienza delle

condutture metalliche di gas combustibile?

Prevedere un controllo periodico Non è in uso alcun tipo di gas / / /

I tubi in gomma d’adduzione del gas sono muniti di

data di scadenza?

Chiedere all’ente proprietario di

sostituire i tubi in gomma prima

della data di scadenza con tubi a

norma UNI-CIG

Non è in uso alcun tipo di gas / / /

L’impianto elettrico è realizzato e mantenuto

secondo le disposizioni delle norme di buona

tecnica ed in particolare della Norma CEI 64 - 2,

Allegato F?

sì 1 1 1

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Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 155

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Qualora vi siano accessori elettrici per i banchi,

questi comprendono:

1) Quadro elettrico cablato con prese e interruttori

con grado di protezione IP44 e conduttore di terra?

2) Prese elettriche, che alimentano apparecchi

mobili e portatili, protette con dispositivi

differenziali?

3) Cavi elettrici ubicati e protetti in modo da non

essere soggetti a danni e danneggiamenti?

4) Collegamento di terra delle apparecchiature prive

di doppio isolamento?

sì 3 1 3

Gli apparecchi e i motori elettrici sono ben isolati,

muniti di un efficiente messa a terra e schermati

contro le scintille?

sì 3 1 3

Le prese e le spine sono del tipo previsto dalle

norme CEI ed è stato verificato che non siano in uso

prese e/o riduzioni che non garantiscono il

collegamento a terra?

Limitare l’uso di spine triple

sì 3 1 3

Dispositivi di sicurezza ed emergenza

Sono presenti idonee sostanze neutralizzanti,

materiali assorbenti e/o adeguati sistemi di

contenimento da utilizzare nel caso di spandimento

di sostanze pericolose?

sì 3 1 3

Sono presenti fontanelle o bottiglie lavaocchi? sì 2 1 2

È stata predisposta una cassetta di Primo Soccorso

in un luogo facilmente accessibile?

sì 1 1 1

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Pagina 156

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di rete

(bunsen, stufe, ecc..) sono muniti di dispositivi di

rilevazione della fiamma ed intercettazione del gas?

Non è in uso alcun tipo di gas / / /

È presente un dispositivo per l’intercettazione

generale a monte della rete di distribuzione del gas,

collocato all’esterno del laboratorio?

Non è in uso alcun tipo di gas / / /

È presente un dispositivo per il disinserimento

istantaneo della linea di alimentazione elettrica,

collocato all’ingresso del laboratorio, presso il

quadro generale?

sì 1 1 1

Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi

È presente e visibile a tutti un estratto delle norme

di sicurezza comprendente i simboli di pericolo, le

frasi di rischio R e i consigli di prudenza S?

Affiggere un manifesto con simboli

di pericolo, frasi di rischio, consigli

di prudenza e azioni di primo

intervento in caso di piccoli

incidenti

sì 3 1 3

Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono prodotti

con materiale ad alta resistenza, inattaccabili da

acidi, facilmente lavabile ispezionabili in ogni loro

parte?

sì 3 1 3

I piani di lavoro sono dotati di margini sagomati

antidebordamento e costituiti di materiale idoneo

alle esperienze che vengono eseguite?

Puntualizzare l’organizzazione

delle esperienze di laboratorio sì 2 1 2

Tutti gli operatori interessati sono adeguatamente

informati sui rischi derivanti dall’attività di

laboratorio?

sì 3 1 3

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Pagina 157

LABORATORI – laboratorio elettronica

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale

da garantire una sufficiente illuminazione e

aerazione naturale?

Fare riferimento alle disposizioni

regionali relative ai requisiti

areoilluminanti degli ambienti di

lavoro

2 lati su 4 sono finestrati

1 1 1

L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è

obbligatoria nei laboratori

assimilati ad ambienti di lavoro,

dove vengono effettuate

lavorazioni (chimica, officina,

elettronica, legno ecc.) art 6 DPR

303/56

sì 1 1 1

La superficie è tale da garantire lo svolgimento

delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per

addetto) ed assicurare il passaggio e la normale

circolazione di materiali e persone?

art. 6 DPR 303/56

Le aule sono ubicate in locali

interrati o seminterrati?

Modificare la destinazione d’uso

Art 8 DPR 303/56

La superficie è di 91 m2

Le porte dei laboratori consentono una rapida

uscita delle persone e sono agevolmente apribili

dall’interno verso la via di esodo?

art. 33 DLgs 626/94 La porta è a 2 ante, ciascuna di 90

cm. Una è bloccata

2 1 2

La disposizione dei banchi o delle macchine

all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in

caso d’emergenza?

sì 2 1 2

La pavimentazione è realizzata con materiali

antisdrucciolo, facilmente lavabile?

sì 1 1 1

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Pagina 158

MICROCLIMA

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Gli ambienti sono provvisti di impianto di

riscaldamento opportunamente regolato e la

temperatura non dà luogo a lamentele?

Rivedere la regolazione

dell’impianto di riscaldamento, in

modo che siano verificate i valori

di temperatura che tengano conto

della concomitante umidità e

velocità dell’aria.

Chiudendo qualche termosifone si

ottiene la temperatura ottimale

1 1 1

Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle

persone sono opportunamente controllate?

Adottare provvedimenti atti a

controllare velocità e direzione

delle correnti d’aria in ingresso.

Velocità indicative v=0,10-0,25

m/s.

Non ci sono correnti d’aria

/ / /

Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali

da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?

Eseguire manutenzioni in modo da

impedire qualsiasi infiltrazione di

acqua.

Non c’è alcuna infiltrazione di

acqua / / /

Esiste un programma di manutenzione preventiva

dell’impianto di aria condizionata eventualmente

presente?

Non c’è l’impianto di aria

condizionata / / /

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Pagina 159

LABORATORI – laboratorio di SISTEMI

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale

da garantire una sufficiente illuminazione e

aerazione naturale?

Fare riferimento alle disposizioni

regionali relative ai requisiti

areoilluminanti degli ambienti di

lavoro

sì 1 1 1

L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è

obbligatoria nei laboratori

assimilati ad ambienti di lavoro,

dove vengono effettuate

lavorazioni (chimica, officina,

elettronica, legno ecc.) art 6 DPR

303/56

sì 1 1 1

La superficie è tale da garantire lo svolgimento

delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per

addetto) ed assicurare il passaggio e la normale

circolazione di materiali e persone?

art. 6 DPR 303/56

Le aule sono ubicate in locali

interrati o seminterrati?

Modificare la destinazione d’uso

Art 8 DPR 303/56

si 1 1 1

Le porte dei laboratori consentono una rapida

uscita delle persone e sono agevolmente apribili

dall’interno verso la via di esodo?

art. 33 DLgs 626/94 La porta è ad un’ante, di 90 cm.

2 1 2

La disposizione dei banchi o delle macchine

all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in

caso d’emergenza?

sì 2 1 2

La pavimentazione è realizzata con materiali

antisdrucciolo, facilmente lavabile?

sì 1 1 1

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Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e

facilmente inclinabili e nessuno schermo

presenta riflessi (sia da luce naturale che

artificiale) tali da causare fastidio agli

utilizzatori?

Utilizzare schermi orientabili e

facilmente inclinabili; orientare gli

schermi parallelamente le finestre e

leggermente rivolti verso il basso;

schermare (veneziane, tende) le

finestre.

sì 2 1 2

Esistono prese elettriche a pavimento

nell’area sottostante o circostante i tavoli da

lavoro a VDT?

Limitarne l’uso e programmarne la

sostituzione con altre calate da

soffitto.

in prossimità della cattedra esiste

una ciabatta che fuoriesce da

canale calpestabile

3 1 3

Esistono cavi d’alimentazione volanti sul

pavimento o sulle pareti?

Programmarne l’eliminazione a

breve termine.

no, sono coperti da canale

calpestabile 2 1 2

Sono utilizzate prese/riduzioni (triple e

“grappoli”) che non garantiscono il

collegamento a terra?

Occorre evitare la necessità d’uso

continuato di adattatori multipli

(prese triple) aumentando il

numero di prese al momento della

revisione dell’impianto elettrico e

in attesa di tali modifiche

utilizzando prese multiple in linea

(ciabatte).

no 1 1 1

Gli ambienti sono provvisti di impianto di

riscaldamento opportunamente regolato e la

temperatura non dà luogo a lamentele?

Rivedere la regolazione

dell’impianto di riscaldamento, in

modo che siano verificate i valori

di temperatura che tengano conto

della concomitante umidità e

velocità dell’aria.

Prevedere all’inizio dell’anno

scolastico lo sfiato dei termosifoni

Dal mese di maggio la temperatura

nell’aula è troppo alta

2 1 2

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Pagina 161

MICROCLIMA

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle

persone sono opportunamente controllate?

Adottare provvedimenti atti a

controllare velocità e direzione

delle correnti d’aria in ingresso.

Velocità indicative v=0,10-0,25

m/s.

Non ci sono correnti d’aria

/ / /

Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali

da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?

Eseguire manutenzioni in modo da

impedire qualsiasi infiltrazione di

acqua.

Non c’è alcuna infiltrazione di

acqua / / /

Esiste un programma di manutenzione preventiva

dell’impianto di aria condizionata eventualmente

presente?

Non c’è l’impianto di aria

condizionata / / /

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Pagina 162

LABORATORI – laboratorio informatica biennio

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale

da garantire una sufficiente illuminazione e

aerazione naturale?

Fare riferimento alle disposizioni

regionali relative ai requisiti

areoilluminanti degli ambienti di

lavoro

sì 1 1 1

L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è

obbligatoria nei laboratori

assimilati ad ambienti di lavoro,

dove vengono effettuate

lavorazioni (chimica, officina,

elettronica, legno ecc.) art 6 DPR

303/56

sì 1 1 1

La superficie è tale da garantire lo svolgimento

delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per

addetto) ed assicurare il passaggio e la normale

circolazione di materiali e persone?

art. 6 DPR 303/56

Le aule sono ubicate in locali

interrati o seminterrati?

Modificare la destinazione d’uso

Art 8 DPR 303/56

si 1 1 1

Le porte dei laboratori consentono una rapida

uscita delle persone e sono agevolmente apribili

dall’interno verso la via di esodo?

art. 33 DLgs 626/94 La porta è ad un’ante, di 90 cm.

2 1 2

La disposizione dei banchi o delle macchine

all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in

caso d’emergenza?

sì 2 1 2

La pavimentazione è realizzata con materiali

antisdrucciolo, facilmente lavabile?

sì 1 1 1

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Pagina 163

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e

facilmente inclinabili e nessuno schermo

presenta riflessi (sia da luce naturale che

artificiale) tali da causare fastidio agli

utilizzatori?

Utilizzare schermi orientabili e

facilmente inclinabili; orientare gli

schermi parallelamente le finestre e

leggermente rivolti verso il basso;

schermare (veneziane, tende) le

finestre.

sì 2 1 2

Esistono prese elettriche a pavimento

nell’area sottostante o circostante i tavoli da

lavoro a VDT?

Limitarne l’uso e programmarne la

sostituzione con altre calate da

soffitto.

in prossimità della cattedra esiste

una ciabatta che fuoriesce da

canale calpestabile

2 1 2

Esistono cavi d’alimentazione volanti sul

pavimento o sulle pareti?

Programmarne l’eliminazione a

breve termine.

si, ci sono cavi in canala non

fissata al muro 3 1 3

Sono utilizzate prese/riduzioni (triple e

“grappoli”) che non garantiscono il

collegamento a terra?

Occorre evitare la necessità d’uso

continuato di adattatori multipli

(prese triple) aumentando il

numero di prese al momento della

revisione dell’impianto elettrico e

in attesa di tali modifiche

utilizzando prese multiple in linea

(ciabatte).

no 1 1 1

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Pagina 164

MICROCLIMA Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Gli ambienti sono provvisti di impianto di

riscaldamento opportunamente regolato e la

temperatura non dà luogo a lamentele?

Rivedere la regolazione

dell’impianto di riscaldamento, in

modo che siano verificate i valori

di temperatura che tengano conto

della concomitante umidità e

velocità dell’aria.

Prevedere all’inizio dell’anno

scolastico lo sfiato dei termosifoni

Dal mese di maggio la temperatura

nell’aula è troppo alta

2 1 2

Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle

persone sono opportunamente controllate?

Adottare provvedimenti atti a

controllare velocità e direzione

delle correnti d’aria in ingresso.

Velocità indicative v=0,10-0,25

m/s.

Non ci sono correnti d’aria

/ / /

Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali

da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?

Eseguire manutenzioni in modo da

impedire qualsiasi infiltrazione di

acqua.

Non c’è alcuna infiltrazione di

acqua / / /

Esiste un programma di manutenzione preventiva

dell’impianto di aria condizionata eventualmente

presente?

Non c’è l’impianto di aria

condizionata / / /

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Pagina 165

LABORATORI – laboratorio informatica III

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale

da garantire una sufficiente illuminazione e

aerazione naturale?

Fare riferimento alle disposizioni

regionali relative ai requisiti

areoilluminanti degli ambienti di

lavoro

sì 1 1 1

L’altezza dei laboratori è pari ad almeno 3 m? L’altezza minima di 3 metri è

obbligatoria nei laboratori

assimilati ad ambienti di lavoro,

dove vengono effettuate

lavorazioni (chimica, officina,

elettronica, legno ecc.) art 6 DPR

303/56

sì 1 1 1

La superficie è tale da garantire lo svolgimento

delle normali attività lavorative (10 mc e 2 mq per

addetto) ed assicurare il passaggio e la normale

circolazione di materiali e persone?

art. 6 DPR 303/56

Le aule sono ubicate in locali

interrati o seminterrati?

Modificare la destinazione d’uso

Art 8 DPR 303/56

sì 1 1 1

Le porte dei laboratori consentono una rapida

uscita delle persone e sono agevolmente apribili

dall’interno verso la via di esodo?

art. 33 DLgs 626/94 La porta è a 2 ante, di 75 cm

ciascuna; una è bloccata

2 2 4

La disposizione dei banchi o delle macchine

all’interno dell’aula non ostacola la via di fuga in

caso d’emergenza?

sì 2 1 2

La pavimentazione è realizzata con materiali

antisdrucciolo, facilmente lavabile?

sì 1 1 1

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Pagina 166

Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e

facilmente inclinabili e nessuno schermo

presenta riflessi (sia da luce naturale che

artificiale) tali da causare fastidio agli

utilizzatori?

Utilizzare schermi orientabili e

facilmente inclinabili; orientare gli

schermi parallelamente le finestre e

leggermente rivolti verso il basso;

schermare (veneziane, tende) le

finestre.

Le finestre non sono dotate di

tende.

Durante l’utilizzo dell’aula

vengono abbassate le persiane

2 1 2

Esistono prese elettriche a pavimento

nell’area sottostante o circostante i tavoli da

lavoro a VDT?

Limitarne l’uso e programmarne la

sostituzione con altre calate da

soffitto.

no 1 1 1

Esistono cavi d’alimentazione volanti sul

pavimento o sulle pareti?

Programmarne l’eliminazione a

breve termine. Esistono i cavi dei banchi 1 1 1

Sono utilizzate prese/riduzioni (triple e

“grappoli”) che non garantiscono il

collegamento a terra?

Occorre evitare la necessità d’uso

continuato di adattatori multipli

(prese triple) aumentando il

numero di prese al momento della

revisione dell’impianto elettrico e

in attesa di tali modifiche

utilizzando prese multiple in linea

(ciabatte).

no 1 1 1

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Pagina 167

MICROCLIMA Punti di verifica Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP)

Gli ambienti sono provvisti di impianto di

riscaldamento opportunamente regolato e la

temperatura non dà luogo a lamentele?

Rivedere la regolazione

dell’impianto di riscaldamento, in

modo che siano verificate i valori

di temperatura che tengano conto

della concomitante umidità e

velocità dell’aria.

La temperatura è adeguata

2 1 2

Le correnti di aria fredda e calda che incidono sulle

persone sono opportunamente controllate?

Adottare provvedimenti atti a

controllare velocità e direzione

delle correnti d’aria in ingresso.

Velocità indicative v=0,10-0,25

m/s.

Non ci sono correnti d’aria

/ / /

Le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali

da impedire qualsiasi infiltrazione di acqua?

Eseguire manutenzioni in modo da

impedire qualsiasi infiltrazione di

acqua.

Non c’è alcuna infiltrazione di

acqua / / /

Esiste un programma di manutenzione preventiva

dell’impianto di aria condizionata eventualmente

presente?

Non c’è l’impianto di aria

condizionata / / /

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Pagina 168

ALLEGATO 3

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO

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Pagina 169

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Pagina 170

PREMESSA

Il presente documento viene predisposto ai sensi del titolo IX del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. al fine di valutare

il rischio chimico per i lavoratori dell’I.T.I. ”V. E. Marzotto”.

L’art. 223 del D.Lgs. 81/2008, così come modificato dal D.Lgs. 106/2009, prevede infatti che nella

valutazione di cui all'art. 28, il datore di lavoro determini l'eventuale presenza di agenti chimici pericolosi

sul luogo di lavoro e valuti anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di

tali agenti, prendendo in considerazione in particolare:

- le loro proprietà pericolose

- le informazioni sulla salute e sicurezza ricavate dalla relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei

decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52 e 14 marzo 2003, n. 65 e successive modifiche

- il livello, il modo e la durata dell'esposizione

- le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle

sostanze e dei preparati che li contengono o li possono generare

- i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici di cui un primo elenco è riportato

negli allegati XXXVIII e XXXIX

- gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare

- se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese

L’utilizzo di sostanze che sono indicate nell’etichetta come contenenti sia componenti classificati come

pericolosi sia componenti che, pur non essendo classificabili come pericolosi, potrebbero in via ipotetica

essere presenti negli ambienti di lavoro in quantitativi non trascurabili rispetto ai valori ritenuti accettabili

espone a potenziali rischi da esposizioni ad Agenti Chimici le seguenti figure professionali:

studenti, durante le esercitazioni di laboratorio di chimica

docenti, durante le esercitazioni di laboratorio di chimica

assistenti tecnici addetti ai laboratori di chimica, durante la preparazione del materiale

collaboratori scolastici, durante le normali operazioni di pulizia.

Considerato l’elevato numero di sostanze chimiche utilizzate in laboratorio, la loro quantità e la tipologia

d’uso, per questi ambienti si è deciso di effettuare una valutazione preliminare del rischio, basata su dati

informativi (documentali e di osservazione) e, in base al suo esito, procedere ad una valutazione

approfondita o non procedere ulteriormente.

In tutti i casi in cui si è resa necessaria una valutazione più approfondita, è stata effettuata utilizzando un

algoritmo denominato MOVARISCH, proposto dalle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia che

prevede l’utilizzo di algoritmi o misure ambientali.

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Pagina 171

Gli algoritmi per la valutazione del rischio chimico sono procedure che assegnano un valore numerico ad

una serie di fattori o parametri che intervengono nella determinazione del rischio pesando, per ognuno di

essi in modo diverso, l’importanza assoluta e reciproca sul risultato valutativo finale.

L’algoritmo utilizzato per la valutazione del rischio chimico è MoVaRisCh, proposto dalle regioni EMILIA

ROMAGNA, TOSCANA e LOMBARDIA.

I fattori individuati sono inseriti in una relazione matematica semplice che fornisce un indice numerico che

si inserisce in una scala numerica del rischio individuando per la situazione analizzata la gradazione relativa

dell’indice calcolato

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Pagina 172

MoVaRisCh

Il rischio R per le valutazioni del rischio derivanti dall'esposizione ad agenti chimici pericolosi è il prodotto:

R = P x E

P: indice di pericolosità intrinseca di una sostanza o di un preparato (identificato con le frasi di rischio R –

ora indicazioni di Pericolo H)

E: livello di esposizione (cutanea e/o inalatoria) dei soggetti nella specifica attività lavorativa.

È possibile calcolare un rischio R per esposizione:

inalatoria R inal = P x E inal

cutanea R cute = P x E cute

cumulativa R cum= (R inal2 + R cute2)0,5

Gli intervalli di variazione di R sono:

0,1 R inal 100

1 R cute 100

1 R cum 141

IDENTIFICAZIONE DELL’INDICE DI PERICOLOSITÀ P

Il metodo per l’individuazione dell’indice di pericolo P si basa sulla classificazione delle sostanze e dei

preparati pericolosi (Frasi R).

Ad ogni Frase di rischio R (singola o combinata) è stato attribuito un punteggio (score) da 1 a 10 che tiene

conto dei criteri di classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi. Si ottiene così un indice

numerico di pericolo per ogni agente chimico pericoloso impiegato.

Valutazione della Pericolosità P

1. La determinazione dello score di pericolo è effettuata in base sia alle caratteristiche intrinseche di

pericolosità degli agenti chimici (Frasi R), sia alle vie d’esposizione più rilevanti:

VIA INALATORIA > VIA CUTANEA > VIA INGESTIVA

2. Un altro aspetto da considerare per la corretta graduazione del pericolo è relativo ai criteri di

classificazione ed etichettatura di sostanze e preparati pericolosi in base ai quali gli effetti a lungo

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termine (es. Tossici per il ciclo riproduttivo), allergenici subacuti o cronici (es. Sensibilizzanti) sono più

importanti rispetto agli effetti acuti.

EFFETTI A LUNGO TERMINE > EFFETTI ACUTI

3. Considerando invece solo gli effetti acuti, la categoria del Molto Tossico risulta più pericolosa rispetto a

quella del Tossico, a sua volta più pericolosa di quella del Nocivo:

MOLTO TOSSICO > TOSSICO > NOCIVO

4. È stato attribuito un punteggio anche ai preparati non classificati pericolosi, ma che contengono almeno

una sostanza pericolosa in conc. ≥ 1% in peso, o ≥ 0,2% in volume.

5. È stato attribuito un punteggio minore anche alle sostanze non classificate pericolose, ma per le quali

esiste un valore limite di esposizione professionale.

6. È stato attribuito un punteggio anche a sostanze e preparati non classificati pericolosi, ma che nel

processo di lavorazione si trasformano emettendo agenti chimici pericolosi.

7. Il punteggio minimo non nullo è stato attribuito a sostanze e preparati non classificati e non classificabili

come pericolosi, e non contenenti alcuna sostanza pericolosa, neanche come impurezza.

TABELLA DEI COEFFICIENTI P (SCORE)

Decreto Legislativo 3 febbraio 1997, n.52 e s.m.i.

Decreto Legislativo 14 marzo 2003, n.65 e s.m.i.

Frasi R Testo Score

20 Nocivo per inalazione 4,00

20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle 4,35

20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 4,50

20/22 Nocivo per inalazione e ingestione 4,15

21 Nocivo a contatto con la pelle 3,25

21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione 3,40

22 Nocivo per ingestione 1,75

23 Tossico per inalazione 7,00

23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle 7,75

23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 8,00

23/25 Tossico per inalazione e ingestione 7,25

24 Tossico a contatto con la pelle 6,00

24/24 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione 6,25

25 Tossico per ingestione 2,50

26 Molto tossico per inalazione 8,50

26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelle 9,25

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Frasi R Testo Score

26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 9,50

26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione 8,75

27 Molto tossico a contatto con la pelle 7,00

27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione 7,25

28 Molto tossico per ingestione 3,00

29 A contatto con l’acqua libera gas tossici 3,00

31 A contatto con acidi libera gas tossico 3,00

32 A contatto con acidi libera gas molto tossico 3,50

33 Pericolo di effetti cumulativi 4,75

34 Provoca ustioni 4,85

35 Provoca gravi ustioni 5,85

36 Irritante per gli occhi 2,50

36/37 Irritante per gli occhi e per le vie respiratorie 3,30

36/37/38 Irritante per gli occhi, per le vie respiratorie e la pelle 3,40

36/38 Irritante per gli occhi e la pelle 2,75

37 Irritante per le vie respiratorie 3,00

37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle 3,20

38 Irritante per la pelle 2,25

39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi 8,00

39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione 7,35

39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e

contatto con la pelle 8,00

39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a

contatto con la pelle e per ingestione 8,25

39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed

ingestione 7,50

39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la

pelle 6,25

39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la

pelle e per ingestione 6,50

39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione 2,75

39/26

Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione

9,35 39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi

per inalazione e contatto cutanee

9,50

39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione,

per contatto cutaneo con la pelle e per ingestione 9,75

39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione

e ingestione 9,00

39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con

la pelle 7,25

39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con

la pelle e per ingestione 7,50

39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione 3,25

40 Possibilità di effetti cancerogeni – prove insufficienti 7,00

41 Rischio di gravi lesioni oculari 3,40

42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione 6.50

42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle 6,90

43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle 4,00

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Frasi R Testo Score

48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata 6,50

48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione 4,35

48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione e a contatto con la pelle 4,60

48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 4,75

48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione ed ingestione 4,40

48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata a contatto con la pelle 3,50

48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata a contatto con la pelle e per ingestione 3,60

48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per ingestione 2,00

48/23 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione 7,35

48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione e a contatto con la pelle 8,00

48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 8,25

48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per inalazione ed ingestione 7,50

48/24 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata a contatto con la pelle 6,25

48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata a contatto con la pelle e per ingestione 6,50

48/25 Tossico: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione

prolungata per ingestione 2,75

60 Può ridurre la fertilità 10,00

61 Può danneggiare i bambini non ancora nati 10,00

62 Possibile rischio di ridotta fertilità 6,90

63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati 6,90

64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno 5,00

65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso d’ingestione 3,50

66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della

pelle 2,10

67 L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini 3,50

68 Possibilità di effetti irreversibili 7,00

68/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione 4,35

68/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con

la pelle 4,60

68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la

pelle e per ingestione 4,75

68/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e ingestione 4,40

68/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle 3,50

68/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per

ingestione 3,60

68/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione 2,00

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Frasi R Testo Score

/

Preparati non classificati come pericolosi, ma contenenti almeno una

sostanza pericoloso per via inalatoria appartenente ad una qualsiasi

categoria di pericolo diversa dall’irritante

3,00

/

Preparati non classificabili come pericolosi, ma contenenti almeno una

sostanza pericolosa solo per via cutanea e/o solo per ingestione,

appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo e/o contenti almeno

una sostanza classificata irritante

2,10

/

Preparati non classificabili come pericolosi, ma contenenti almeno una

sostanza non pericolosa alla quale è stato assegnato un valore limite di

esposizione professionale

3,00

/

Sostanza non classificata ufficialmente come pericolosa per via

inalatoria e/o per contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione

appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo, ma alla quale è stato

assegnato un valore limite di esposizione professionale

4,00

/

Sostanza non classificabile come pericolosa per via inalatoria e/o per

contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione appartenente ad una

qualsiasi categoria di pericolo, ma alla quale è stato assegnato un valore

limite di esposizione professionale

2,10

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria, con score < 6,50 e ≥ a 4,50

3,00

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria, con score < 4,50 e ≥ a 3,00

2,10

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria, con score < 3,00 e ≥ a 2,10

1,50

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score ≥ 6,50

3,00

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score < 6,50 e ≥ 4,50

2,10

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score < 4,50 e ≥ 3,00

1,75

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, con score < 3,00 e ≥ 2,10

1,50

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria, con score ≥ 6,50

2,10

/

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria, con score < 6,50 e ≥ 4,50

1,75

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria, con score < 4,50 e ≥ 3,00

1,50

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Frasi R Testo Score

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria, con score < 3,00 e ≥ 2,10

1,25

Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e

tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via cutanea e/o per ingestione, appartenente ad una

qualsiasi categoria di pericolo

1,25

Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna

sostanza pericolosa 1,00

TABELLA DEI COEFFICIENTI P (SCORE) Regolamento 1272/2008/CE (CLP)

Codici H Testo Score

H332 Nocivo se inalato 4,50

H312 Nocivo a contatto con la pelle 3,00

H302 Nocivo se ingerito 2,00

H331 Tossico se inalato 6,00

H311 Tossico a contatto con la pelle 4,50

H301 Tossico se ingerito 2,25

H330 cat.2 Letale se inalato 7,50

H310 cat.2 Letale a contatto con la pelle 5,50

H300 cat.2 Letale se ingerito 2,50

H330 cat.1 Letale se inalato 8,50

H310 cat.1 Letale a contatto con la pelle 8,00

H300 cat.1 Letale se ingerito 3,00

EUH029 A contatto con l’acqua libera un gas tossico 3,00

EUH031 A contatto con gli acidi libera un gas tossico 3,00

EUH032 A contatto con gli acidi libera gas molto tossico 3,50

H314 cat.1A Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari 6,25

H314 cat.1B Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari 5,75

H314 cat.1C Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari 5,50

H315 Provoca irritazione cutanea 2,50

H318 Provoca gravi lesioni oculari 4,50

H319 Provoca gravi irritazione oculare 3,00

EUH066 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della elle 2,50

H334 cat.1A Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se

inalato 9,00

H334 cat.1B Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se

inalato 8,00

H317 cat.1A Può provocare una reazione allergica della pelle 6,00

H317 cat.1B Può provocare una reazione allergica della pelle 4,50

H370 Provoca danni agli organi 9,50

H371 Può provocare danni agli organi 8,00

H335 Può irritare le vie respiratorie 3,25

H336 Può provocare sonnolenza o vertigini 3,50

H372 Provoca danni agli organi 8,00

H373 Può provocare danni agli organi 7,00

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Codici H Testo Score

H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie

respiratorie 3,50

H360 Può nuocere alla fertilità o al feto 10,00

H360D Può nuocere al feto 9,50

H360Df Può nuocere al feto. Sospettato di nuocere alla fertilità 9,75

H360F Può nuocere alla fertilità 9,50

H360FD Può nuocere alla fertilità. Può nuocere al feto 10,00

H341 Sospettato di provocare alterazioni genetiche 8,00

H351 Sospettato di provocare il cancro 8,00

H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto 8,00

H361d Sospettato di nuocere al feto 7,50

H361f Sospettato di nuocere alla fertilità 7,50

H361fd Sospettato di nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto 8,00

H362 Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno 6,00

EUH070 Tossico per contatto oculare 6,00

EUH071 Corrosivo per le vie respiratorie 6,50

EUH201 Contiene Piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati

o succhiati dai bambini 6,00

EUH201A Attenzione! Contiene Piombo 6,00

EUH202 Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi.

Tenere fuori dalla portata dei bambini 4,50

EUH203 Contiene Cromo (VI). Può provocare una reazione allergica. 4,50

EUH204 Contiene Isocianati. Può provocare una reazione allergica 7,00

EUH205 Contiene Composti Epossidici. Può provocare una reazione allergica 4,50

EUH206 Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono

formarsi gas pericolosi (cloro) 3,00

EUH207

Attenzione! Contiene Cadmio. Durante l’uso si sviluppano fumi

pericolosi. Leggere le informazioni fornite dal fabbricante. Rispettare le

disposizioni di sicurezza.

8,00

EUH208 Contiene Nome sostanza sensibilizzante. Può provocare una reazione

allergica. 5,00

Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una

sostanza pericolosa appartenente ad una qualsiasi classe di pericolo con

score ≥ 8

5,50

Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una

sostanza pericolosa esclusivamente per via inalatoria appartenente ad

una qualsiasi classe di pericolo diversa dalla tossicità di categoria 4 e

dalle categorie relative all’irritazione con score < 8

4,00

Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una

sostanza pericolosa esclusivamente per via inalatoria appartenente alla

classe di pericolo della tossicità di categoria 4 e alle categorie

dell’irritazione

2,50

Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una

sostanza pericolosa solo per via cutanea e/o solo per ingestione

appartenente ad una qualsiasi classe di pericolo relativa ai soli effetti

acuti

2,25

Miscele non classificabili come pericolose ma contenenti almeno una

sostanza non pericolosa alla quale è stato assegnato un valore limite

d’esposizione professionale

3,00

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Codici H Testo Score

Sostanza non autoclassificata come pericolosa, ma alla quale è stato

assegnato un valore limite d’esposizione professionale 4,00

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via inalatoria con score > a 6,50

5,00

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50

3,00

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via inalatoria con score < a 4,50 e > a 3,00

2,25

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via cutanea e/o per ingestione con score > a 6,50

3,00

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via cutanea e/o per ingestione con score < a 6,50 e > a 4,50

2,25

Tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score < a 4,50 e > a

3,00

2,00

Tecnologia comporta un’elevata emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score < a 3,00 e > a

2,00

1,75

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via inalatoria con score > a 6,50

2,50

Tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico

pericoloso per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50 2,00

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via inalatoria con score < a 4,50 e > a 3,0

1,75

Sostanze e miscele non classificate pericolose il cui impiego e tecnologia

comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso

per via cutanea e/o per ingestione appartenente ad una qualsiasi

categoria di pericolo

1,25

Sostanze e miscele non classificate pericolose e non contenenti nessuna

sostanza pericolosa 1,00

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DETERMINAZIONE DELL’INDICE DI ESPOSIZIONE Einal

L 'indice di esposizione per via inalatoria (E inal) viene determinato attraverso il prodotto

E inal = I x d

I Intensità dell'esposizione

d Distanza del lavoratore dalla sorgente di intensità I

Determinazione del Sub-indice I (intensità di esposizione)

Comporta l'uso delle seguenti 5 variabili:

1. Proprietà chimico-fisiche

2. Quantità in uso

3. Tipologia d'uso

4. Tipologia di controllo

5. Tempo di esposizione

1. Proprietà chimico-fisiche

4 Livelli in ordine crescente di disponibilità in aria, in funzione della volatilità del liquido e della

granulometria delle polveri:

Stato solido/nebbie

Liquidi a bassa volatilità

Liquidi ad alta e media volatilità o polveri fini

Stato gassoso

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Pagina 181

2. Quantità in uso

< 0,1 kg

0,1 – 1 Kg

1 – 10 kg

10 – 100 kg

> 100 kg

Quantità in uso

Proprietà chimico -

fisiche < 0,1 kg 0,l – 1 kg 1 – 10 kg 10 – 100 kg > 100 kg

Solido/nebbia Bassa Bassa Bassa Medio/bassa Medio/bassa

Bassa volatilità Bassa Medio/bassa Medio/alta Medio/alta Alta

Media/alta volatilità e

polveri fini Bassa Medio/alta Medio/alta Alta Alta

Stato gassoso Medio/bassa Medio/alta Alta Alta Alta

Valori dell’indicatore di Disponibilità (D)

Bassa D = 1

Medio/bassa D = 2

Medio/alta D = 3

Alta D = 4

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3. Tipologia d’uso

Uso in sistema chiuso: sostanza usata in reattori o contenitori a tenuta stagna. Trasferimenti con

tubazioni stagne.

Uso in inclusione in matrice: sostanza incorporata in materiali che ne limitano o impediscono la

dispersione nell’ambiente (es. dispersione di solidi in acqua, ecc.).

Uso controllato e non dispersivo: lavorazioni che coinvolgono gruppi limitati di lavoratori;

adeguati sistemi di controllo.

Uso con dispersione significativa: esposizione incontrollata anche per altri lavoratori e per la

popolazione in generale.

Tipologia d’uso

Sistema chiuso Inclusione in matrice Uso controllato Uso dispersivo

D 1 Bassa Bassa Bassa Medio

D 2 Bassa Medio Medio Alto

D 3 Bassa Medio Alto Alto

D 4 Medio Alto Alto Alto

Valori dell’indicatore d’uso (U)

Basso U = 1

Medio U = 2

Alto U = 3

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Pagina 183

4. Tipologia di controllo

Contenimento completo: ciclo chiuso, esposizione trascurabile.

Ventilazione – aspirazione locale: rimozione del contaminante alla sorgente, impedendone la

dispersione.

Segregazione - separazione: adozione di metodi e comportamenti adeguati.

Diluizione - ventilazione: naturale o meccanica, richiede monitoraggio continuativo.

Manipolazione diretta: lavoratore opera con DPI a diretto contatto con il materiale pericoloso.

Esposizioni possono essere elevate.

Tipologia di controllo

Contenimento

completo

Aspirazione

localizzata

Dispersione/

separazione

Ventilazione

generale

Manipolazione

diretta

U 1 Bassa Bassa Bassa Medio Medio

U 2 Bassa Medio Medio Alto Alta

U 3 Bassa Medio Alto Alta Alta

Valori dell’indicatore di Compensazione (C)

Basso C= 1

Medio C = 2

Alto C = 3

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5. Tempo di esposizione

Inferiore a 15 minuti.

Tra 15 minuti e 2 ore.

Tra 2 ore e 4 ore.

Tra 4 ore e 6 ore.

Più di 6 ore.

Il tempo di esposizione si identifica a livello giornaliero, indipendentemente dalla frequenza d’uso. Se la

lavorazione comporta l’uso di più agenti chimici, si considera il tempo complessivo che espone a tutti

gli agenti chimici pericolosi.

Tempo di esposizione

< 15 minuti 15 minuti – 2 ore 2 ore – 4 ore 4 ore – 6 ore > 6 ore

C 1 Bassa Bassa Medio/bassa Medio/bassa Medio/alta

C 2 Bassa Medio/bassa Medio/bassa Medio/alta Alta

C 3 Medio/bassa Medio/alta Alto Alta Alta

Valori del Sub-indice di intensità (I)

Basso I= 1

Medio/bassa I = 3

Medio/alta I = 7

Alta I = 10

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Pagina 185

Determinazione del Sub-indice d (distanza degli esposti dalla sorgente)

Tiene conto della distanza fra una sorgente di intensità I e il/i lavoratore/i esposto/i: se sono prossimi alla

sorgente (< 1 metro) il sub-indice I resta invariato, mano a mano che aumenta il valore di I deve essere

ridotto proporzionalmente.

Distanza d

Inferiore a 1 m 1

da 1 m a 3 m 0,75

da 3 m a 5 m 0,50

da 5 m a 10 m 0,25

≥ 10 m 0,10

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Pagina 187

DETERMINAZIONE DELL’INDICE DI ESPOSIZIONE CUTANEA (Ecute)

1. Tipologia d’uso

2. Livelli di contatto cutaneo

Nessun contatto.

Contatto accidentale (non più di 1 volta/giorno).

Contatto discontinuo (da 2 a 10 contatti/giorno).

Contatto esteso (più di 10 contatti/giorno).

MATRICE PER LA VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE CUTANEA

Nessun contatto Contatto accidentale Medio Contatto esteso

Sistema chiuso Bassa Bassa Medio Alto

Inclusione in matrice Bassa Medio Medio Alto

Uso controllato Bassa Medio Alto Molto alto

Uso dispersivo Basso Alto Alto Molto alto

Valori da assegnare ad E cute

Basso E cute = 1

Medio E cute = 3

Alto E cute = 7

Molto alto E cute = 10

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Pagina 188

CRITERIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI PERICOLOSI

Valori di rischio (R) Classificazione

Ris

ch

io

IRR

ILE

VA

NT

E

0,1 ≤ R < 15 Rischio irrilevante

15 ≤ R < 21

Intervallo di incertezza

(È necessario, prima della classificazione in rischio

irrilevante, rivedere con scrupolo l’assegnazione dei vari

punteggi e rivedere le misure di prevenzione e protezione

adottate)

Ris

ch

io N

ON

IR

RIL

EV

AN

TE

21 ≤ R ≤ 40

Rischio non irrilevante

(È necessario applicare gli articoli 225, 226, 229, 230 del

D.Lgs. 81/2008)

40 < R ≤ 80 Zona di rischio elevato

R > 80

Zona di grave rischio

(È necessario riconsiderare il percorso

dell’identificazione delle misure di prevenzione e

protezione ai fini di una loro eventuale implementazione.

Intensificare i controlli quali la sorveglianza sanitaria, la

misurazione degli agenti chimici e la periodicità della

manutenzione)

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Pagina 189

INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI ESPOSTI AL RISCHIO CHIMICO

SOGGETTO AMBIENTE/ATTIVITÀ TEMPO MASSIMO DI

ESPOSIZIONE (ore alla settimana)

Alunni del 1^ anno Laboratorio di chimica del biennio

(esercitazioni pratiche) 1

Alunni del 2^ anno Laboratorio di chimica del biennio

(esercitazioni pratiche) 1

Alunni del 3^ anno (chimica) Laboratorio di chimica del 3^ anno

(esercitazioni pratiche) 3

Alunni del 3^ anno (chimica) Laboratorio di chimica organica

(esercitazioni pratiche) 2

Alunni del 3^ anno (tessile) Laboratorio di chimica tessile

(esercitazioni pratiche) 2

Alunni del 4^ anno (chimica) Laboratorio di chimica del 4^ anno

(esercitazioni pratiche) 5

Alunni del 4^ anno (chimica) Laboratorio di chimica organica

(esercitazioni pratiche) 3

Alunni del 4^ anno (tessile) Laboratorio di chimica tessile

(esercitazioni pratiche) 2

Alunni del 5^ anno (chimica) Laboratorio di analisi tecniche

(esercitazioni pratiche) 6

Alunni del 5^ anno (chimica) Laboratorio di chimica organica

(esercitazioni pratiche) 2

Alunni del 5^ anno (tessile) Laboratorio di chimica tessile

(esercitazioni pratiche) 2

Docenti Laboratori di chimica < 18

Insegnanti tecnico pratici Laboratori di chimica 18

Assistenti tecnici Laboratori di chimica

(predisposizione e riordino materiale) 36

Collaboratori scolastici Tutti i locali (pulizia) 36

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Pagina 190

ANALISI DEI SOGGETTI ESPOSTI

Nei laboratori i prodotti chimici sono conservati in idonei armadi, aspirati per solventi e resistenti al fuoco

per prodotti infiammabili. Le operazioni che comportano sviluppo di vapori vengono effettuate sotto cappe

aspiranti

Durante le esercitazioni gli studenti utilizzano prodotti chimici scelti tra quelli presenti negli armadi del

laboratorio, la cui pericolosità dipende dal tipo di laboratorio e dalle esperienze che vi si svolgono.

Le schede di sicurezza sono a disposizione sul desktop del computer, facilmente consultabili.

I reattivi necessari per le esercitazioni sono predisposti dall’assistente tecnico ed etichettati in modo

conforme alle norme vigenti.

Ai fini della valutazione del rischio chimico sono state considerate le sostanze utilizzate durante le

esercitazioni, non sempre sono inoltre stati considerati gli agenti chimici che possono formarsi o liberarsi

durante le operazioni analitiche essendo molto difficoltoso prevedere con certezza quali si sviluppino

durante il processo, considerate le basse quantità utilizzate nell’attività analitica.

In ogni laboratorio è presente l’elenco dei prodotti utilizzati.

Laboratorio di chimica del biennio

Gli studenti effettuano esercitazioni programmate dai docenti all’inizio dell’anno scolastico e riportate in

una dispensa, utilizzando gli opportuni DPI.

Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo dei prodotti in elenco e l’adozione di tutte le misure

necessarie ad evitare l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del

laboratorio.

Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.

Laboratorio di chimica del 3^ anno

Gli studenti effettuano analisi qualitative, sia per via secca che per via umida, e analisi quantitative, sia

ponderali che volumetriche, le cui modalità di esecuzione sono scritte, utilizzando gli opportuni DPI

Durante le esercitazioni di analisi qualitativa analizzano campioni contenenti prodotti chimici scelti tra

quelli presenti in elenco. I campioni, predisposti dall’I.T.P. e assegnati periodicamente ad ogni studente,

contengono 4 – 5 sali e pesano complessivamente pochi grammi.

Anche durante l’analisi quantitativa utilizzano campioni puri o commerciali, preparati dall’I.T.P. e assegnati

in quantità inferiori al grammo.

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Pagina 191

Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo e l’adozione di tutte le misure necessarie ad evitare

l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del laboratorio.

Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.

Laboratorio di chimica del 4^ e 5^ anno

Gli studenti del 4^ anno, durante le esercitazioni, effettuano analisi quantitative, sia ponderali che

volumetriche, le cui modalità di esecuzione sono scritte, utilizzando gli opportuni DPI.

I campioni, puri o commerciali, sono preparati dall’I.T.P. e assegnati in quantità inferiori al grammo,

Gli studenti del 5^ anno effettuano analisi, utilizzando gli opportuni DPI, su campioni di acqua di scarico,

prodotti alimentari e industriali, secondo le metodologie ufficiali ed elaborando i dati al computer.

Per queste analisi vengono utilizzati prodotti chimici scelti tra quelli presenti in elenco e strumenti quali pH-

metri, conduttimetri, ecc, oltre a strumenti quali UV-Visibile, FT-IR, assorbimento atomico sia a fiamma

che a fornetto di grafite, gascromatografo con rivelatore a ionizzazione di fiamma.

Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo dei prodotti in elenco e l’adozione di tutte le misure

necessarie ad evitare l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del

laboratorio.

Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.

Laboratorio di chimica organica

Gli studenti del 3^ anno lo utilizzano 2 ore la settimana per eseguire esperienze di analisi qualitativa

organica, utilizzando gli opportuni DPI.

Gli studenti del 4^ anno lo utilizzano 3 ore la settimana, per eseguire sintesi di composti organici, scelte fra

quelle che comportano minor rischio sia per quanto riguarda la scelta dei reattivi che per quanto riguarda le

modalità di esecuzione purificazione dei prodotti ottenuti, utilizzando gli opportuni DPI.

Lo utilizzano anche gli studenti dell’indirizzo tessile per eseguire prove su filati e tessuti.

Le ridotte quantità, la bassa frequenza di utilizzo dei prodotti in elenco e l’adozione di tutte le misure

necessarie ad evitare l’esposizione, rendono il rischio chimico poco significativo per studenti e docenti del

laboratorio.

Non si ritiene necessaria una valutazione del rischio chimico più approfondita per questi soggetti.

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Pagina 192

ASSISTENTI TECNICI DI CHIMICA

Provvedono sia alla preparazione del materiale e degli strumenti per le esperienze didattiche e per le

esercitazioni di laboratorio, sia al riordino e alla conservazione del materiale e delle attrezzature tecniche

in dotazione ai laboratori a cui sono assegnati.

Sono persone formate, con notevole esperienza, che utilizzano tutti i DPI necessari.

Per una valutazione più dettagliata ed approfondita si riportano di seguito le valutazioni dei singoli

preparati.

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Pagina 193

PREPARATI

Sostanza o preparato: ACIDO ACETICO GLACIALE

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

10 35

23 26 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 10 0

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 35 5,85

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 5,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 18,50

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di CH3COOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.

Il rischio chimico cutaneo di CH3COOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di CH3COOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 194

Sostanza o preparato: ACIDO CLORIDRICO 37 %

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

34 37

26 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite

(10% - 5 % - 3M)

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

x 1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85

Valore dell’indice di pericolosità (P) ) per R 37 3,30

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 15,3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di HCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.

Il rischio chimico cutaneo di HCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di HCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 195

Sostanza o preparato: ACIDO FORMICO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

34 37

26 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni all’85 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo x < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R34 4,85

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 37 3,30

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,30

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 15,34

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di HCOOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.

Il rischio chimico cutaneo di HCOOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di HCOOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 196

Sostanza o preparato: ACIDO NITRICO 69 %

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

35

23 26 36 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 35 5,85

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 17,55

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 18,78

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di HNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.

Il rischio chimico cutaneo di HNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di HNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 197

Sostanza o preparato: ACIDO SOLFORICO 96 %

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

35

26 30 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni più diluite

(70 % - 20 % - 5 %)

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 35 5,85

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 5,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 18,50

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di H2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.

Il rischio chimico cutaneo di H2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di H2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 198

Sostanza o preparato: ALLUMINON

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 3,16

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo dell’alluminon è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 199

Sostanza o preparato: AMMONIACA AL 28 %

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

34 50

26 36/37/39 45 61 C N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 5 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini x 1 - 10 Uso controllato x

Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 2

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 50 0

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 15,34

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di NH3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di NH3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di NH3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 200

Sostanza o preparato: AMMONIO ACETATO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione x 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di CH3COONH4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 201

Sostanza o preparato: AMMONIO CARBONATO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di (NH4)2CO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 202

Sostanza o preparato: AMMONIO CLORURO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

22 36

22 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 5 N

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1,75

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,25

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 5,53

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di NH4Cl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.

Il rischio chimico cutaneo di NH4Cl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di NH4Cl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 203

Sostanza o preparato: AMMONIO NITRATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

8 9

15 16 41 O

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 5 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di NH4NO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 204

Sostanza o preparato: AMMONIO OSSALATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

22 36

22 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,25 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 2,50

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,25

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 5,81

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di (NH4)2C2O4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di (NH4)2C2O4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di (NH4)2C2O4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 205

Sostanza o preparato: AMMONIO SOLFATO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni sature

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di (NH4)2SO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 206

Sostanza o preparato: AMMONIO TIOCIANATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

20/21/22 32 52/53

13 61 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,5 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/21/22 4,50

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 32 3,50

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,50

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 13,50

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,2

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di NH4SCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di NH4SCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di NH4SCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 207

Sostanza o preparato: ARGENTO NITRATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

34 50/53

26 45 60 61 C N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 N

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R34 4,85

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 50/53 0

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di AgNO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 208

Sostanza o preparato: BARIO CLORURO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

20 25

45 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20 4,0

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 25 2,5

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,0

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 7,5

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 8,50

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di BaCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di BaCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di BaCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 209

Sostanza o preparato: BARIO IDROSSIDO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

20/22

28 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 5 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/22 4,15

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,15

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 12,45

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 13,12

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di Ba(OH)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di Ba(OH)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di Ba(OH)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 210

Sostanza o preparato: BARIO NITRATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

R20/22

28 T

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 N

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/222 4,15

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,15

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 12,45

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 13,12

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di Ba(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di Ba(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di Ba(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Sostanza o preparato: BLU DI BROMOTIMOLO

Classificazione di pericolo Blu di bromotimolo

Frasi R

Frasi S

20/21/22

22 Xn

Alcol etilico

Frasi R

Frasi S

11

7 16

F

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 % in alcol etilico

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 20/21/22 4,50

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,50

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 13,50

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,23

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

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CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio del blu di bromotimolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo del blu di bromotimolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo del blu di bromotimolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Sostanza o preparato: BLU DI METILENE

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

22 36/37/38

7 13 22 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R36/37/38 3,40

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1,75

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,35

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio del blu di metilene è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo del blu di metilene è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo del blu di metilene è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Sostanza o preparato: CALCIO NITRATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

8 36/38

16 26 36 O Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 8 0

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 36/38 2,75

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 2,75

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di Ca(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Sostanza o preparato: FENOLO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

23/24/25 34 48/20/21/22 68

24/25 26 28 36/37/39 45 T C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni all’85 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 23/24/25 8,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 48/20/21/22 4,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 68 7,00

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,00

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 8,00

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio dl fenolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo del fenolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo del fenolo è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Sostanza o preparato: FERRO CLORURO ICO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

34 37

7/8 26 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 34 4,85

Valore dell’indice di pericolosità (P) per R 37 3,00

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,00

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,86

Valutazione

RISCHIO NIRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di FeCl3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di FeCl3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di FeCl3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Sostanza o preparato: FERRO NITRATO ICO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

8 36/37/38

17 22 24/25 O Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 8 0

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,20

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,75

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di Fe(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di Fe(NO3) è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di Fe(NO3) è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 218

Sostanza o preparato: FERRO SOLFATO OSO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

22 41

26 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 41 3,40

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di FeSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 219

Sostanza o preparato: MAGNESIO CLORURO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1,5 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di MgCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 220

Sostanza o preparato: MAGNESIO NITRATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

8 36

17 24 26 O Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 8 0

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 7,50

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di Mg(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 221

Sostanza o preparato: MERCURIO CLORURO ICO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

28 34 48/24/25 50/53

36/37/39 45 60 61 T+ N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 28

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 34 4,85

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 48/24/25 6,50

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 19,5

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di HgCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 222

Sostanza o preparato: MORINA

Classificazione di pericolo Morina: considerato non pericoloso

Alcol metilico

Frasi R

Frasi S

11 23/24/25 39/23/24/25

7 16 36/37 45 F T

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni sature in alcol

metilico

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 23/24/25 8,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 39/23/24/25 8,25

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 8,25

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 8,25

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 11,67

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico della morina in alcol metilico è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 223

Sostanza o preparato: PIOMBO ACETATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

61 33 48/22 50/53 62

53 45 60 61 T N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 2 N

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (E) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 61 10,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 33 4,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 48/22 2,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 62 6,90

Determinazione del rischio da esposizione (Einal) 10,00

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di Pb(CH3COO)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 224

Sostanza o preparato: PIOMBO NITRATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

8 61 20/22 33 50/53 62

S53 45 60 61 O Xn N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,2 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (E) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 61 10,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 33 4,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 48/22 2,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 62 6,90

Determinazione del rischio da esposizione (Einal) 10,00

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di Pb(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 225

Sostanza o preparato: POTASSIO FERRICIANURO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 8 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 3,16

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di K3[Fe(CN)6] è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 226

Sostanza o preparato: POTASSIO FERROCIANURO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 3,16

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di K4[Fe(CN)6] è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 227

Sostanza o preparato: POTASSIO IDROSSIDO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

22 35

26 36/37/39 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,5 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 35 5,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di KOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 228

Sostanza o preparato: POTASSIO IODATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

9

24/25 27 O

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 9 1

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio KIO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di KIO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di KIO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 229

Sostanza o preparato: POTASSIO IODURO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

42/43 36/37/38

Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni N/2

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min Nessun contatto x < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore x

Contatto

accidentale 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 42/43 6,90

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 6,90

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 6,90

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di KI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute.

Il rischio chimico cutaneo di KI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di KI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 230

Sostanza o preparato: POTASSIO PERMANGANATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

8 22 50/53

60 61 O Xn N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,02 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 8

Valore dell’indice di pericolosità (P) 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) 50/53 0

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,25

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di KMnO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 231

Sostanza o preparato: POTASSIO SOLFOCIANURO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

20/21/22 32 52/53

13 61 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 50 g/L

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 20/21/22 4,50

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 32 3,50

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 52/53 0

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 4,50

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 13,50

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,23

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio KSCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di KSCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di KSCN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 232

Sostanza o preparato: RAME SOLFATO ICO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

R22 36/38 50/53

S22 60 61 Xi N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,25 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/38 4,85

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 1,75

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 14,65

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio CuSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di CuSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di CuSO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 233

Sostanza o preparato: SODIO ACETATO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di CH3COONa è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 234

Sostanza o preparato: SODIO BICARBONATO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di NaHCO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 235

Sostanza o preparato: SODIO BROMURO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

36/37/38

22 26 Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,75

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio NaBr è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di NaBr è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di NaBr è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 236

Sostanza o preparato: SODIO CARBONATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

36

22 26 Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 5 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36 2,50

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 7,50

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di Na2CO3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 237

Sostanza o preparato: SODIO CLORURO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni al 10 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di NaCl è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 238

Sostanza o preparato: SODIO FOSFATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

R36/37/38

22 26 Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 x Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 36/37/38 3,40

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,2

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 10,75

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio Na3PO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di Na3PO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di Na3PO4 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 239

Sostanza o preparato: SODIO IDROSSIDO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

35

26 36/37/39 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 0,5 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 35 5,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 5,85

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di NaOH è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 240

Sostanza o preparato: SODIO METABISOLFITO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

R22 41 31

26 39 46 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 31 3,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 41 3,40

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 10,20

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di Na2S2O5 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 241

Sostanza o preparato: SODIO TIOSOLFATO

Classificazione di pericolo Considerato non pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 M

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di Na2S2O3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di Na2S2O3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di Na2S2O3 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 242

Sostanza o preparato: STAGNO CLORURO OSO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

20/22 37/38

7/9 23 Xn

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 20/22 4,15

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 37/38 3,20

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal)

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 12,45

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 13,12

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio SnCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di SnCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di SnCl2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 243

Sostanza o preparato: STRONZIO NITRATO

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

8 38

17 24/25 O Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 38 2,25

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 6,75

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di Sr(NO3)2 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 244

Sostanza o preparato: VERDE MALACHITE

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

22 41 63 50/53

26 36/37 39 46 60 61 Xn N

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato per preparare soluzioni 1 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 1

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 22 1,75

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 41 3,40

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 63 6,90

Valore dell’indice di pericolosità (P) R 50/53 0

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 3,40

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 6,90

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio del verde malachite è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo del verde malachite è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 245

Alcuni prodotti (acido acetico glaciale, acido cloridrico, acido formico, scido nitrico, acido solforico ed

ammoniaca) hanno un rischio che cade nell’intervallo 15 ≤ R ≤ 21 (Intervallo di incertezza).

La frequenza di utilizzo discontinua del tempo, (settimana, mese e a volte anche anno) ha portato ad una

sovrastima nella classificazione del rischio di questi prodotti.

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Revisione 00 del 18/06/2014

Pagina 246

COLLABORATORI SCOLASTICI

Il collaboratore scolastico, nell’effettuare le normali attività di pulizia, usa prodotti e detergenti vari, perciò

non sono da escludersi i danni derivabili dal contatto accidentale con le sostanze utilizzate, le quali possono

provocare irritazioni specialmente se le mani presentano tagli o ferite.

Per una valutazione più dettagliata ed approfondita si riportano di seguito le valutazioni dei singoli

prodotti.

Elenco agenti chimici

ARGONIT BAGNO FRUIT detergente per bagno

ARGONIT INTERATTIVO detergente

BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO

SILVA CLORO polvere detergente abrasiva

CANDEGGINA

CERA AUTOLUCIDANTE BLANC

CLEANER ACTIVE detergente

DECERANTE BLANC per cera metallizzata

DECERANTE BRIAN

DOMINA detergente alcolico puro

K750 detergente

OMEGA PLUS cera metallizzata

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Pagina 247

Sostanza o preparato: ARAGONIT BAGNO FRUIT detergente per bagno

Classificazione di pericolo

Avvertenza Pericolo

H319 Provoca grave irritazione oculare

GHS07

Modalità d’uso: Il prodotto viene usato puro tutti i giorni

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche

Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso

Tipologia di

controllo

Tempo di

esposizione Contatto cutaneo

Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione x 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) H319 3,00

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal)

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 9,00

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di ARAGONIT BAGNO FRUI è basso per la sicurezza ed irrilevante per la

salute

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Pagina 248

Sostanza o preparato: ARAGONIT INTERATTIVO detergente

Classificazione di pericolo

Avvertenza Pericolo

H315 Provoca irritazione cutanea.

H319 Provoca grave irritazione oculare

GHS07

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato 2 – 3 volte la settimana, puro per la pulizia

dei lavandini e delle piastrelle

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto x < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta x > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) H315 2,50

Valore dell’indice di pericolosità (P) H319 3,00

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 9,00

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo ARAGONIT INTERATTIVO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la

salute

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Pagina 249

Sostanza o preparato: BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO

Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato 2 – 3 volte l’anno, diluito al 5 – 20 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO è basso per la

sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO è basso per la

sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di BLANC DETERGENTE LAVA INCERA PROFUMATO è basso per la

sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 250

Sostanza o preparato: CANDEGGINA

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

31 36/38

26 28 50 Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato quasi tutti i giorni, puro

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche

Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso

Tipologia di

controllo

Tempo di

esposizione Contatto cutaneo

Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta x > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 3

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 3,0

Determinazione del rischio da esposizione inalatoria (Rinal) 9

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 9

Determinazione del rischio cumulativo (Rcum) 12,7

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio della CANDEGGINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo della CANDEGGINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo della CANDEGGINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 251

Sostanza o preparato: CERA AUTOLUCIDANTE BLANC

Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato puro 2 – 3 volte l’anno

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di CERA AUTOLUCIDANTE BLANC è basso per la sicurezza ed irrilevante

per la salute

Il rischio chimico cutaneo di CERA AUTOLUCIDANTE BLANC è basso per la sicurezza ed irrilevante

per la salute

Il rischio chimico cumulativo di CERA AUTOLUCIDANTE BLANC è basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

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Pagina 252

Sostanza o preparato: CLEANER ACTIVE detergente

Classificazione di pericolo

Avvertenza Pericolo

H315 Provoca irritazione cutanea

H317 Può provocare una reazione

allergica cutanea

H318 Provoca gravi lesioni oculari

H411 Tossico per gli organismi acquatici

con effetti di lunga durata

GHS05 GHS09 GHS07

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 4 – 5 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta x > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 3

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) H315 2,50

Valore dell’indice di pericolosità (P) H317 6,00

Valore dell’indice di pericolosità (P) H318 4,50

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 18

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo ARAGONIT INTERATTIVO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 253

Sostanza o preparato: DECERANTE BLANC per cera metallizzata

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

34

26 28 36/37/39 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 1 – 3 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche

Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso

Tipologia di

controllo

Tempo di

esposizione Contatto cutaneo

Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta x > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 3

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R35 4,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo del DECERANTE BLANC è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 254

Sostanza o preparato: DECERANTE BRIAN

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

34

26 28 36/37/39 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 1 – 3 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche

Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso

Tipologia di

controllo

Tempo di

esposizione Contatto cutaneo

Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta x > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 3

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R35 4,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 14,55

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo del DECERANTE BRIAN è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 255

Sostanza o preparato: DOMINA detergente alcolico

Classificazione di pericolo Frasi R

Frasi S

36/38

25 26 46 Xi

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, puro

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche

Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso

Tipologia di

controllo

Tempo di

esposizione Contatto cutaneo

Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta x > 6 ore x Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 3

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R36/38 2,75

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 19,25

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di DOMINA è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 256

Sostanza o preparato: K750 detergente

Classificazione di pericolo

Frasi R

Frasi S

35

26 27/28 36/37/39 45 C

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato tutti i giorni, diluito al 1 – 3 %

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche

Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso

Tipologia di

controllo

Tempo di

esposizione Contatto cutaneo

Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta x > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 3

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) R35 5,85

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 17,55

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico cutaneo di K 750 è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 257

Sostanza o preparato: OMEGA PLUS cera metallizzata

Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato puro 2 – 3 volte l’anno

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità x 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di OMEGA PLUS è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di OMEGA PLUS è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di OMEGA PLUS è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 258

Sostanza o preparato: SILVA CLORO polvere detergente abrasiva

Classificazione di pericolo Il prodotto non è classificato come pericoloso

Modalità d’uso: Il prodotto viene utilizzato puro

Dati rilevati

Proprietà chimico-

fisiche Quantità in uso

(Kg) Tipologia d’uso Tipologia di

controllo Tempo di

esposizione Contatto cutaneo Distanza (d)

sorgente/operatore

Solido-nebbia x < 0,1 Sistema chiuso Controllo

completo < 15 min x Nessun contatto < 1 metro x

Bassa volatilità 0,1 – 1 x Inclusione in

matrice

Aspirazione

localizzata x 15 min – 2 ore

Contatto

accidentale x 1 – 3 metri

Media/alta

volatilità e

Polveri fini

1 - 10 Uso controllato x Segregazione/

separazione 2 ore – 4 ore

Contatto

discontinuo 3 – 5 metri

Stato gassoso 10 - 100 Uso dispersivo Diluizione/

ventilazione 4 ore – 6 ore Contatto esteso 5 – 10 metri

> 100 Manipolazione

diretta > 6 ore Oltre 10 metri

Determinazione dell’indice di esposizione Einal

Determinazione dell’esposizione (Einal) 1

Determinazione dell’indice di esposizione Ecute

Determinazione dell’esposizione (Ecute) 3

Determinazione dell’indice di rischio R o rischio cumulativo Rcum

Valore dell’indice di pericolosità (P) 1

Determinazione del rischio da esposizione cutanea (Rcute) 3

Valutazione

RISCHIO IRRILEVANTE

CONCLUSIONE:

Il rischio chimico inalatorio di SILVA CLORO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cutaneo di SILVA CLORO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

Il rischio chimico cumulativo di SILVA CLORO è basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute

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Pagina 259

RISULTATI DELLA VALUTAZIONE

(art.224 comma 2 D.Lgs 81/08 corretto ed integrato dal D.Lgs 106/09)

SOGGETTO TEMPO MASSIMO DI ESPOSIZIONE

(ore alla settimana)

VALUTAZIONE

DEL RISCHIO CHIMICO

Alunni del 1^ anno 1 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 2^ anno 1 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 3^ anno (chimica) 3 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 3^ anno (chimica) 2 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 3^ anno (tessile) 2 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 4^ anno (chimica) 5 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 4^ anno (chimica) 3 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 4^ anno (tessile) 2 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 5^ anno (chimica) 6 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 5^ anno (chimica) 2 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Alunni del 5^ anno (tessile) 2 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Docenti < 18 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Insegnanti tecnico pratici 18 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Assistenti tecnici 36 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

Collaboratori scolastici 36 Basso per la sicurezza ed

irrilevante per la salute

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SPECIFICHE

In ottemperanza alle misure generali di tutela previste dalla legislazione vigente, l’utilizzo di dispositivi di

protezione individuale è necessario per minimizzare quanto più possibile i rischi ai quali i lavoratori sono

esposti.

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Gli occhiali di sicurezza, la cui consegna agli studenti viene registrata, avviene con quella del materiale di

laboratorio, al 1^ anno di scuola.

I guanti e i grembiuli antiacido sono a disposizione nei laboratori.

SORVEGLIANZA SANITARIA

Le valutazioni effettuate sull'entità dei rischi connessi con i prodotti chimici, hanno determinato la presenza

in istituto di un rischio residuo di esposizione ad agenti chimici accettabile.

Le condizioni di lavoro presenti, gli interventi e le misure adottate sono tali da limitare i rischi derivanti

dall’esposizione agli agenti chimici solitamente in uso e sono volti a minimizzare le possibilità di ingestione,

contatto cutaneo ed inalazione di inquinanti aerodispersi da parte di tutti i soggetti esposti, portando il livello

di rischio esistente durante le attività lavorative quotidiane entro limiti di sicurezza accettabili.

In relazione al fatto che per la generalità dei preparati l'esposizione agli stessi configura un rischio residuo

trascurabile, vista inoltre l'assenza di formulati per i quali la pericolosità intrinseca sia tale da modificare

significativamente la valutazione del rischio residuo in condizioni severe non episodiche, si è ritenuto

superfluo istituire forme di sorveglianza sanitaria per alunni, docenti e collaboratori scolastici.

Gli assistenti tecnici di chimica invece, in via precauzionale, vengono sottoposti a sorveglianza sanitaria

sulla base del protocollo sanitario del Medico competente.

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CONSIDERAZIONI SUI PRODOTTI CANCEROGENI

Presso il laboratori dell'I.T.I. “V. E. Marzotto” sono impiegate piccole quantità di agenti cancerogeni

classificati come cancerogeni manifesti, in quanto contraddistinti dalle frasi di rischio R 45 ("può provocare

il cancro") ed R 49 ("può provocare il cancro per inalazione"), in quanto previsti dai metodi di analisi

riportati nei testi e nei metodi di analisi ufficiali. Sono manipolati in condizioni di calma d'aria e da

personale dotato dei necessari dispositivi di protezione individuale.

I prodotti sono i seguenti

Preparato Etichettatura Osservazioni

Potassio cromato K2CrO4 soluzione 5 % R49

Questo reagente viene acquistato in

soluzione.

Non è sottoposto a riscaldamento o

nebulizzazione

Potassio bicromato K2Cr2O7 soluzione 0,25 N R45 Questo reagente viene acquistato in

soluzione già pronta.

Benzene R45 Pur essendo elevata l’evaporazione a

temperatura ambiente, questi prodotti

sono utilizzati per tempi minimi.

L'esposizione pertanto:

- non è mai di tipo né cronico né

elevato

- è saltuaria e di periodicità elevata

- è di brevissima durata

- avviene per quantitativi di molto

inferiori al TLV-STEL

Dicloroetano SIM R45

Tricloroetilene R45

Nella vita reale sono presenti le seguenti situazioni di esposizione:

- il cromo esavalente è presente nelle acque potabili, in concentrazioni generalmente pari a circa 0,05

mg/L, con un limite massimo legale di 0,2 mg/L. Si trova nelle acque minerali, nella carne, nel fegato e

nei cereali integrali

- il benzene è presente nelle benzine per autoveicoli nella percentuale massima dell'1%. La maggior fonte

di esposizione per la popolazione deriva dai gas di scarico degli autoveicoli, ma anche dalla normale

combustione della legna e del tabacco nonché dalle perdite evaporative del combustibile durante il

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rifornimento. La dose di benzene contenuta in 20 sigarette equivale ad una esposizione al traffico

veicolare di 4-6 ore.

L'esposizione allo specifico pericolo risulta di fatto uguale o inferiore a quella statisticamente attesa o

comunque possibile per la popolazione generale non esposta.

Il rischio professionale conseguente è pertanto da ritenersi trascurabile.

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ALLEGATO 4

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

STRESS LAVORO CORRELATO

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DESCRIZIONE GENERALE DEL METODO

Il metodo tiene conto di alcuni principi ed indirizzi desunti dalla letteratura sull’argomento (ormai molto

abbondante, seppure non specifica per la scuola) e di alcune esperienze condotte dalla Rete di scuole per

la sicurezza della provincia di Treviso tra il 2008 e il 2010 e dalla Rete di scuole della provincia di

Vicenza per la sicurezza tra il 2009 e il 2010.

1. La valutazione dei rischi SL-C viene affidata ad un’apposita commissione, chiamata Gruppo di

Valutazione (GV) e composta da:

- il vicario del DS o comunque un suo collaboratore (non è opportuno il coinvolgimento diretto del

DS per evitare il rischio che possa essere mosso da pregiudizi nei confronti di questa

problematica)

- il responsabile SPP (o un addetto SPP, se il responsabile è esterno)

- il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (se nominato)

- il responsabile della Qualità (se la scuola è certificata)

- il coordinatore del CIC (per le scuole superiori)

- altre persone, fino a garantire la presenza nel GV di tutte le componenti interessate

- non obbligatorio l’inserimento del Medico Competente (MC) nel GV, pur suggerendone

senz’altro il coinvolgimento nelle realtà scolastiche in cui è presente.

2. La gestione dei rischi SL-C è naturalmente competenza del dirigente scolastico, sulla base delle

proposte operative formulate dal GV

3. Il metodo si basa sull’applicazione periodica dei seguenti tre strumenti:

- una griglia di raccolta di dati oggettivi, che, raccogliendo informazioni su fatti e situazioni “spia”

(o “sentinella”), fornisce una fotografia oggettiva della realtà scolastica rispetto al tema trattato

- una check list, che indaga le possibili sorgenti di stress e alcune problematiche di tipo

organizzativo, permettendo nel contempo di individuare le possibili misure di prevenzione e

miglioramento

- uno specifico pacchetto formativo sul tema dei rischi SL-C cui si aggiunge, in via sperimentale e

solo in caso di rischio alto, un questionario soggettivo sulla percezione della problematica SL-C

4. I primi due strumenti sono gestiti direttamente dal GV, che si trova così a svolgere un compito

delicato; in entrambi i casi, infatti, richiedono di operare delle scelte, non possono cioè essere

applicati meccanicamente. Inoltre, anche l’individuazione delle misure preventive che scaturisce

dall’uso della check list non avviene in modo automatico, ma è frutto di discussione e di condivisione

in seno al GV. Sia la griglia che la check list conservano comunque la connotazione di strumenti

oggettivi, anche se non in senso assoluto; la loro relativa oggettività discende dal fatto di essere

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impiegati da un gruppo di persone (in GV appunto) e non da un singolo individuo e di condurre ad un

risultato che rappresenta l’esito di una mediazione tra molteplici e diverse prospettive e punti di vista

5. il terzo strumento è invece gestito dal responsabile SPP scolastico (o comunque da un componente

del Servizio), eventualmente in collaborazione con il MC.

6. il metodo proposto prevede la somministrazione di un questionario direttamente al personale

scolastico (strumento d’indagine soggettiva sulla percezione della problematica SL-C) solo quando la

valutazione precedente identifica la presenza di un livello di rischio alto, come ulteriore livello

d’approfondimento dell’indagine (metodica peraltro suggerita dalla letteratura più autorevole sul

tema). Il questionario è stato studiato per incrociare la percezione delle persone coinvolte con le

informazioni raccolte attraverso l’analisi oggettiva, in modo da valutare il livello di coerenza tra i

diversi dati raccolti e da approfondire eventuali ambiti dove le risultanze negative sono concordi;

inoltre è stato pensato per poter essere utilizzato direttamente dal GV (senza una consulenza

indispensabile da parte di esperti esterni)

7. il metodo proposto pone il principio che non sia il solo responsabile SPP ad occuparsi concretamente

della valutazione dei rischi SL-C; la sua posizione di consulente del DS lo espone al rischio di subire

pressioni rispetto al suo operato e, comunque, di non essere sereno nei giudizi; inoltre, se il

responsabile è interno all’istituzione scolastica, può trovarsi a dover gestire un faticoso conflitto

d’interessi tra la sua posizione di responsabile SPP e quella di lavoratore della scuola; per questi

motivi la scelta di affidare la valutazione al GV è strategica e risponde al fine di stemperare nel lavoro

di un gruppo di persone le eventuali tensioni che possono accompagnare il ruolo del responsabile SPP

8. il metodo tiene conto delle indicazioni presenti in letteratura sul coinvolgimento dei lavoratori nel

processo di valutazione e di gestione dei rischi SL-C:

- attraverso la partecipazione del RLS e di altri lavoratori alle attività del GV

- attraverso il coinvolgimento diretto di tutti i lavoratori nella revisione periodica degli strumenti

d’indagine proposti (vedi il punto sulla proposta di intervento formativo)

- attraverso la somministrazione del questionario soggettivo a tutto il personale (nel caso in cui si

sia giunti ad una valutazione di rischio alto)

9. nei limiti del possibile si è tenuto conto delle differenze che caratterizzano i diversi ordini e gradi di

scuola, pur nella considerazione che le problematiche stress lavoro-correlate hanno una matrice

comune e trasversale alle singole realtà

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Schema generale per la valutazione e la gestione dei rischi da stress lavoro-correlato a scuola

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Pagina 269

LA GRIGLIA DI RACCOLTA DEI DATI OGGETTIVI

La raccolta di alcuni dati oggettivi costituisce la prima, indispensabile fase da mettere in atto per la

valutazione dei rischi SL-C.

1. i dati grezzi necessari alla compilazione della griglia possono essere raccolti dal personale di

segreteria o da qualsiasi altro soggetto interno alla scuola che abbia accesso alle informazioni

necessarie; tuttavia spetta poi solo al GV il compito di valutare le singole evidenze e di compilare la

griglia, assumendo all’occorrenza ulteriori e più dettagliate informazioni in merito ai casi dubbi

2. è infatti evidente che ogni indicatore proposto, pur preciso nella sua definizione, si presta comunque

ad un’interpretazione collegiale da parte del GV e che tale interpretazione introduce inevitabilmente

un margine di soggettività nell’utilizzo dello strumento

3. ad ogni tornata di utilizzo della griglia, i dati si riferiscono all’ultimo anno scolastico concluso; si

suggerisce pertanto di compilare la griglia tra settembre e dicembre

4. per ogni indicatore della griglia si riporta nella colonna “PUNTI” il valore desunto da una delle tre

colonne colorate, in base al dato grezzo di partenza (numero assoluto di casi accettati dal GV.

5. una volta completato l’esame di tutti gli indicatori, si esegue la somma, ottenendo il “PUNTEGGIO

TOTALE GRIGLIA”

6. il GV può decidere di aggiungere alcune note alla compilazione della griglia, con lo scopo di meglio

chiarire il processo di valutazione messo in atto; tra le note è bene precisare anche le basi numeriche

utilizzate per il calcolo delle percentuali (n. insegnanti della sede/plesso, n. personale ATA della

sede/plesso, ecc.)

7. convenzionalmente, i dati oggettivi raccolti si definiscono “non significativi” se il “punteggio totale

griglia” è inferiore o al più uguale a 20 punti, altrimenti si definiscono “significativi”; questa

precisazione può essere utile in sede di verbalizzazione oppure nelle comunicazioni sintetiche dei

risultati ottenuti

8. è necessario archiviare ogni griglia compilata, sia come documento comprovante l’assolvimento

dell’obbligo di valutazione dei rischi SL-C, sia soprattutto per il necessario confronto con le

situazioni pregresse; alle successive applicazioni della griglia è bene considerare almeno le seguenti

due situazioni:

a. un “punteggio totale griglia” inferiore o uguale a quello della valutazione precedente costituisce

una situazione positiva (se sono stati realizzati degli interventi correttivi, questi hanno dato il loro

frutto, la strada di miglioramento intrapresa è buona; tuttavia vale la pena analizzare anche i dati

parziali, cioè le singole righe, per capre quali voci sono eventualmente peggiorate)

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b. un “punteggio totale griglia” superiore a quello della valutazione precedente rappresenta una

situazione d’allarme e richiede particolare attenzione (se sono stati realizzati degli interventi

correttivi, questi probabilmente non sono adeguati alla situazione e vanno rivisti)

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LA CHECK LIST

La check list che viene proposta è suddivisa in 3 aree:

A. area Ambiente di lavoro, in cui si indagano alcuni parametri della struttura scolastica che la

letteratura individua come possibili sorgenti di stress per i lavoratori, in particolare per gli

insegnanti; sono presi in esame i parametri microclimatici e alcuni fattori di tipo fisico

(illuminazione, rumore, ecc.

B. area Contesto del lavoro, in cui si considerano diversi indicatori riferiti all’organizzazione

generale del lavoro all’interno della scuola; gli indicatori riguardano in particolare lo stile della

leadership del DS, la trasparenza del modello organizzativo e le modalità dei processi decisionali

C. area Contenuto del lavoro, a sua volta suddivisa in quattro sottoaree specifiche per ogni

componente del personale scolastico

C1 – insegnanti

C2 – amministrativi

C3 – collaboratori

C4 – tecnici

questa è l’area senz’altro più specifica per la scuola, perché propone indicatori che entrano

direttamente nel merito delle componenti essenziali del lavoro delle quattro categorie,

comprendendo le mansioni e il loro svolgimento, la coesione all’interno del ruolo docente, i tempi

e i ritmi del lavoro, le ambiguità o i conflitti di ruolo, l’addestramento e la qualità dei rapporti

interpersonali

L’impiego della check list necessita di alcune istruzioni:

1. spetta al GV il compito di valutare singolarmente i quesiti proposti dalla check list (indicatori) e

quindi di compilarla, assumendo, in caso di dubbio, informazioni più precise in merito a singole voci;

va precisato che la necessità di esprimere un giudizio rispetto ai vari indicatori introduce

inevitabilmente un importante margine di soggettività nell’utilizzo dello strumento

2. i giudizi richiesti devono riferirsi alla situazione attuale in cui si trova la scuola o comunque a quella

considerata unanimemente rappresentativa della realtà attuale; se si ritiene necessario fissare un

riferimento temporale convenzionale, si considererà l’ultimo anno scolastico concluso

3. ogni area/sottoarea della check list è composta da diversi indicatori, secondo la tabella riportata qui

sotto

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Area/sottoarea N. indicatori

A 6

B 8

C1 9

C2 7

C3 7

C4 8

Totale 45

il GV esprimerà un giudizio rispetto ad ognuno degli indicatori di ogni area/sottoarea, aiutandosi con i

descrittori a disposizione (colonne colorate) e riportando il punteggio corrispondente nella colonna

“PUNTI”; ogni area/sottoarea termina con un riquadro dove verrà inserito il “PUNTEGGIO PARZIALE”

4. una volta completate tutte le aree/sottoaree, si eseguirà la somma dei “PUNTEGGI PARZIALI”,

ottenendo il “PUNTEGGIO TOTALE CHECK LIST”, che verrà trascritto nel riquadro posto al

termine dell’intera check list

5. è necessario archiviare ogni check list compilata, sia come documento comprovante l’assolvimento

dell’obbligo di valutazione dei rischi SL-C, sia soprattutto per il necessario confronto con le

situazioni pregresse; alle successive applicazioni della check list è bene considerare almeno le

seguenti due situazioni:

a. un “punteggio totale check list” inferiore o uguale a quello della valutazione precedente

costituisce una situazione positiva (se sono stati realizzati degli interventi correttivi, questi hanno

dato il loro frutto, la strada di miglioramento intrapresa è buona; tuttavia vale la pena analizzare

anche i dati parziali, cioè le singole aree/sottoaree, per capire quali voci sono eventualmente

peggiorate)

b. un “punteggio totale check list” superiore a quello della valutazione precedente rappresenta una

situazione d’allarme e richiede particolare attenzione (se sono stati realizzati degli interventi

correttivi, questi probabilmente non sono adeguati alla situazione e vanno rivisti; inoltre può

essere il caso di mettere mano alla check list, aggiungendo alcuni indicatori più specifici per la

realtà della scuola)

6. La check list non si presta ad essere utilizzata come questionario da somministrare al personale

scolastico perché:

a. non ha le caratteristiche strutturali e contenutistiche dei tradizionali questionari sulla percezione

soggettiva dei lavoratori rispetto ad una problematica specifica

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b. è stata concepita e realizzata come uno strumento di indagine da parte di un gruppo ristretto di

persone, che si confrontano tra loro e, in base al ruolo e alle esperienze di ognuno, esprimono un

giudizio ragionato sulle voci proposte

c. è stata pensata con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su pochi, circoscritti ambiti, ritenuti

fondamentali, e di associare immediatamente all’esito della valutazione una serie di possibili

azioni di miglioramento

7. È tuttavia possibile utilizzare la stessa check list “a posteriori” (cioè dopo l’impiego da parte del GV),

durante gli interventi di formazione rivolti al personale, con l’obiettivo dichiarato di:

a. analizzare le differenze tra i giudizi del GV e quelli mediamente espressi dal personale

b. analizzare e confrontare la diversa percezione delle varie categorie di lavoratori rispetto alle aree

comuni (Ambiente di lavoro e Contesto del lavoro)

c. raccogliere suggerimenti e proposte per l’eventuale modifica di alcuni suoi indicatori e/o

descrittori

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VALUTAZIONE COMPLESSIVA E INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO

L’impiego della griglia e della check list si conclude con l’individuazione dei due punteggi totali, che

vanno sommati, ottenendo così il “PUNTEGGIO FINALE”. Come indicato nella tabella che segue, dal

“punteggio finale” si ricava il livello di rischio della situazione analizzata. La tabella comprende anche

una breve descrizione delle azioni che devono essere messe in atto conseguentemente al livello di rischio

ottenuto.

In coerenza con le indicazioni fornite da diverse fonti di letteratura in materia, si è stabilito che una

situazione di “rischio basso” corrisponde ad un punteggio finale al più pari al 25% del punteggio massimo

(griglia + check list), una situazione di “rischio medio” ad un punteggio finale al più pari al 50% del

punteggio massimo e, infine, una situazione di “rischio alto” ad un punteggio finale maggiore del 50% del

punteggio massimo.

USO DELLA CHECK LIST PER LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Al di là del punteggio totale raggiunto con l’applicazione della check list, è importante che il GV rifletta

sul giudizio dato rispetto ai singoli indicatori e che analizzi i risultati parziali ottenuti nelle singole

aree/sottoaree, al fine di pervenire ad una serie di suggerimenti e di indicazioni da fornire al DS per la

gestione degli interventi migliorativi. In particolare ciò è necessario in tutti i casi in cui il giudizio

espresso dal GV si collochi nella fascia dei due punteggi più negativi.

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Gli interventi di miglioramento proposti possono essere suddivisi in due grandi categorie:

- interventi di natura prevalentemente tecnica (concentrati soprattutto nell’area Ambiente di lavoro),

che, normalmente, sono a carico dell’Ente proprietario degli edifici della scuola (Provincia o

Comune);solo per lavori di modesta entità o estensione (nei limiti delle disponibilità finanziarie

dell’istituto), è ipotizzabile un intervento diretto ed autonomo da parte della scuola

- interventi di natura organizzativa e/o gestionale (concentrati prevalentemente nelle aree Contesto del

lavoro e Contenuto del lavoro, sebbene presenti anche nella prima area), che attengono assolutamente

al ruolo del DS, anche se richiedono la collaborazione degli organi collegiali e di diversi soggetti già

esistenti all’interno della scuola (collaboratori del DS, DSGA, Commissione POF, Commissione

Qualità, Funzioni Strumentali, ecc.). Questa tipologia di interventi normalmente non richiede alcun

impegno finanziario.

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GRUPPO DI VALUTAZIONE (GV)

Il GV si è incontrato alle ore 11,30 del giorno 19 maggio 2014 ed è composto da:

Annalisa CASTAGNA, vicario del DS

Graziana BERTI, docente, RSPP

Graziella SOLDÀ, docente, ASPP

Luciana GRANDIS, assistente tecnico, RLS

Gioia CHILESE, docente, responsabile della qualità

Giovanni PINO, assistente tecnico, ASPP

Carla BATTISTIN, assistente amministrativo

Silvana SELMO, collaboratore scolastico

Il MC, interpellato sul metodo adottato per la valutazione del rischio SL-C non è stato inserito nel GV.

Sarà informato sull’esito della valutazione stessa ed invitato a partecipare all’individuazione delle

eventuali misure correttive o migliorative che il dirigente scolastico intende adottare.

I dati grezzi necessari alla compilazione della griglia sono raccolti dal personale di segreteria.

INFORMAZIONI

Insegnanti 67 Personale ATA 25

Classi 26 di cui 4 con più di 27 alunni e 12 con alunni certificati (per disturbi specifici

dell’apprendimento) che non hanno l’insegnante di sostegno

Indice infortunistico

Il numero infortuni è aumentato nel corrente anno scolastico

Insegnanti / Personale ATA 3 (di cui 2 in itinere)

Percentuale / Percentuale 12,5 %

L’indice generale medio delle assenze dal lavoro è aumentato nel corrente anno scolastico (calcolato su

circa 20000 giorni di lavoro potenziale)

Giorni di assenza 1127 Indice generale 5,6

Il numero di giorni di assenza per malattia sono aumentati nel corrente anno scolastico

N. giorni per malattia Indice generale

Insegnanti 343 1,7

ATA 475 2,4

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VALUTAZIONE

Il punteggio totale GRIGLIA + CHECK LIST è di 81, cioè un livello di rischio MEDIO.

I risultati della valutazione verranno riferiti al personale durante incontri appositamente programmati.

PUNTI CRITICI

- In molte aule è presente un fastidioso riverbero, anche quando sono piene.

- Gli interventi di controsoffittatura non hanno migliorato l’acustica nelle aule

- C’è poco rispetto del regolamento d’istituto da parte del personale scolastico e poca coerenza

all’interno di alcuni consigli di classe sui criteri di apprendimento degli allievi.

Sarà necessario:

- rivedere i contenuti del regolamento, per renderli più vicini alla realtà della scuola, più

concreti ed applicabili

- realizzare frequentemente momenti di divulgazione dei contenuti del regolamento

- monitorare stabilmente l’applicazione del regolamento, a partire da alcuni ambiti considerati

più strategici

- realizzare frequentemente momenti in cui si spiegano gli obiettivi e le priorità del lavoro di

tutti, coinvolgendo i lavoratori nella scelta delle migliori soluzioni

- dedicare tempo alla scrittura puntuale di obiettivi e priorità, assicurando la divulgazione

capillare dei documenti programmatici

- curare l’aggiornamento normativo di tutto il personale, con incontri o comunicazioni

tempestive in merito a tutte le novità introdotte

- Per quanto riguarda il personale ATA le situazioni critiche emerse riguardano soprattutto il fatto che

spesso durante il lavoro ci sono interruzioni per fare altro, per cui capita di dover fare due cose

contemporaneamente ed inoltre la quantità di lavoro da svolgere non sempre è prevedibile in quanto

spesso ci sono delle emergenze che sovraccaricano di lavoro. Il personale tecnico poi è spesso

costretto a passare da un laboratorio all’altro.

Sarà opportuno:

- introdurre (o potenziare) i momenti di ascolto rispetto alle modalità operative di lavoro del

personale, per cercare di ridurre l’accavallarsi di consegne diverse, coinvolgendo i lavoratori

(per gruppo omogenei) nella scelta delle migliori soluzioni

- predisporre un cronogramma delle attività standard, evidenziando momenti o periodi

dell’anno in cui più probabilmente vi possono essere dei sovraccarichi di lavoro

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- studiare la gestione delle situazioni d’emergenza per sovraccarico di lavoro, istituendo dei

veri e propri sistemi di pronto intervento (spostamento colleghi, ridistribuzione dei compiti,

ecc.)

Dal momento che ci sarà il cambiamento del DSGA, sarà opportuno ripetere la valutazione nel prossimo

anno scolastico, sempre con le stesse modalità.

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