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1 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE Classe 5^TSA Settore: Industria e Artigianato Indirizzo: Produzioni Industriali e Artigianali Articolazione: Artigianato Opzione: Produzioni Tessili Sartoriali ALLEGATI AL PRESENTE DOCUMENTO: Elenco studenti della classe Tracce esercitazioni eventuali C1. Relazione finale fase classe (contenente “Scheda FAD classe”) C2. Scheda sintesi situazione studenti classe D1. Relazioni finale e scheda FAD materie D3. Programmi consuntivi delle singole discipline Relazione su (ciascun) alunno DVA/DSA (BES) Scheda UDA eventuali T4. Schede certificazione competenze ASL DEPOSITATI PRESSO LA SEGRETERIA I SEGUENTI DOCUMENTI: Documentazione PEI e annessa Relazione per ciascun alunno DVA + Scheda S1 Documentazione PDP e annessa Relazione per ciascun alunno DSA D2. Registro FAD Materia T3. Scheda individuale pluriennale studente in ASL COORDINATRICE: PROF.SSA SCINELLI STEFANIA Anno Scolastico 2019/2020

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DOCUMENTO

DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Classe 5^TSA

Settore: Industria e Artigianato

Indirizzo: Produzioni Industriali e Artigianali

Articolazione: Artigianato

Opzione: Produzioni Tessili – Sartoriali

ALLEGATI AL PRESENTE DOCUMENTO:

● Elenco studenti della classe

● Tracce esercitazioni eventuali ● C1. Relazione finale fase classe (contenente “Scheda FAD

classe”) ● C2. Scheda sintesi situazione studenti classe ● D1. Relazioni finale e scheda FAD materie ● D3. Programmi consuntivi delle singole discipline ● Relazione su (ciascun) alunno DVA/DSA (BES) ● Scheda UDA eventuali ● T4. Schede certificazione competenze ASL

DEPOSITATI PRESSO LA SEGRETERIA I SEGUENTI DOCUMENTI:

● Documentazione PEI e annessa Relazione per ciascun alunno DVA + Scheda S1

● Documentazione PDP e annessa Relazione per ciascun alunno DSA

● D2. Registro FAD Materia ● T3. Scheda individuale pluriennale studente in ASL

COORDINATRICE: PROF.SSA SCINELLI STEFANIA

Anno Scolastico 2019/2020

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1.1 Presentazione Istituto

1. PROFILO DELL’INDIRIZZO DI STUDI

https://www.ipsiacernusco.edu.it/node/3

1.2 Breve descrizione del contesto (dal RAV)

Il contesto socio-economico degli studenti del nostro Istituto è medio-basso: gli ambienti di provenienza degli studenti sono mediamente, dal punto di vista economico, famiglie che dispongono di mezzi sufficienti per mantenere i figli a scuola. I genitori sono impiegati, operai, artigiani, i quali sono disposti a sostenere gli oneri degli studi valutando, nel complesso, positiva l’opera educativa dell’istituto specie in rapporto ad una acquisizione di conoscenze professionali sufficienti a svolgere dignitosamente un lavoro autonomo o dipendente. I risultati in uscita dalle “scuole medie” modesti (oltre il 90% degli iscritti al primo anno ha conseguito 6 o 7). L’incidenza degli studenti con cittadinanza non italiana è elevata (circa il 20%), anche se solo una parte può essere considerata “di prima generazione”. Sono limitate, ma presenti, situazioni di particolare svantaggio dove entrambi i genitori degli allievi risultano disoccupati; alta è l'incidenza di situazioni a vario titolo ascrivibili all'area BES, senza peraltro una chiara soluzione di continuità tra le varie situazioni di disagio riscontrate. Conseguenza di ciò è il mandato a promuovere la crescita culturale e professionale dei discenti nella prospettiva di un inserimento degli stessi nella vita sociale e nel mondo del lavoro. La dotazione organico docenti è tale da consentire un intervento mirato in termini di attenzioni e cure educative. Sono presenti a scuola alcuni studenti provenienti da ambienti fortemente svantaggiati. Si segnala la necessità di favorire l’inclusione degli studenti con nazionalità non italiana, con bisogni educativi speciali e con carenze nella lingua italiana anche perché da poco in Italia: il territorio di Cernusco sul Naviglio, a nord-est di Milano è infatti popolato da cittadini di diversa nazionalità, ben integrati ma con carenze linguistiche in italiano. In questi ultimi anni è cresciuto in modo rilevante il tasso d’immigrazione proveniente da aree europee ed extraeuropee. Di conseguenza anche nel nostro Istituto è aumentato il numero degli immigrati che frequentano la fascia dell’obbligo. E’ frequente nelle classi la presenza di un’alta percentuale di studenti anagraficamente più adulti, con alle spalle un percorso di dispersione/insuccesso scolastico, cui le famiglie cercano ultimativamente di rimediare (classi prime, inserimento di studenti stranieri da poco arrivati, studenti in ingresso da altri istituti…); ciò pone l’Istituto in una posizione di forte responsabilità sociale, ma pone altresì ai docenti significative problematiche di ordine didattico, motivazionale, relazionale, in ordine alla conduzione della classe.

Indirizzo: PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI

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Articolazione: ARTIGIANATO Opzione: PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI

AREA PROFESSIONALE

Profilo dell’Indirizzo di studi

L’istituto professionale è un percorso formativo di cinque anni, finalizzato al conseguimento del diploma di istruzione professionale. L’indirizzo “Produzioni Industriali e Artigianali” articolazione “Artigianato” consente agli studenti,a partire dal primo anno, di acquisire con gradualità competenze specifiche per intervenire nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione dei prodotti sartoriali. L’opzione “Produzioni Tessili- Sartoriali” è finalizzata a:

▪ conservare e valorizzare, sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio

▪ salvaguardare competenze professionali specifiche del settore produttivo tessile -sartoriale

▪ sostenere la ricerca e l’innovazione contribuendo al successo del Made in Italy

A conclusione del percorso quinquennale il diplomato è in grado di:

▪ disegnare un figurino tecnico e illustrativo per l’ideazione del prodotto moda

▪ progettare e interpretare i disegni di una collezione in tutti i suoi aspetti stilistici e produttivi

▪ scegliere e utilizzare le materie prime e i materiali relativi al settore di riferimento

▪ selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie produttive

▪ applicare la modellistica e la confezione di base sia artigianale che industriale

▪ utilizzare i principali strumenti e impianti di laboratorio e le tecnologie computerizzate

▪ conoscere il ciclo completo di lavorazione e di organizzazione aziendale

▪ intervenire nelle diverse fasi e livelli dei processi produttivi ▪ applicare i sistemi di controllo-qualità nella propria attività lavorativa

▪ padroneggiare le tecniche di diffusione e commercializzazione dei prodotti artigianali ed industriali

▪ applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro nel settore di riferimento e sulla tutela dell’ambiente e del territorio

Il corso si articola:

Primo biennio mirato a fornire una preparazione di base tecnica-professionalizzante in

modo da impostare da subito la preziosa conoscenza di base per quanto riguarda la

disciplina di Laboratori Tecnologici ed esercitazioni Tessili- abbigliamento, e la

disciplina Tecnologie e Tecniche di Rappresentazione Grafica.

Le conoscenze, le abilità e le competenze che gli studenti acquisiranno fin dal primo

biennio concorreranno a formare il bagaglio culturale ben distinto in cui il costante

allenamento al gusto, allo stile e alla manualità definiscono il fashion design, vanto e

motore del Made in Italy.

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Secondo biennio mirato ad approfondire e ampliare le conoscenze delle discipline

d’indirizzo permettendo agli studenti di acquisire abilità nelle tecniche di progettazione,

di produzione, organizzazione, e una conoscenza specifica dei materiali.

Quinto anno mirato a consolidare le conoscenze e le abilità che concorrono a delineare

la figura professionale in uscita.

Per i rispettivi anni di corso, i risultati dell’apprendimento nelle singole discipline

vengono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze, (vedi curricolo

d’istituto).

Alternanza Scuola-Lavoro

Dal 2°anno è prevista una fase orientativa sulla conoscenza del settore produttivo e

sull’organizzazione aziendale. Al 3° 4° anno un tirocinio di formazione in azienda

permette agli allievi di venire a contatto con gli aspetti organizzativi, gestionali e

commerciali dei reali processi produttivi del settore.

Sbocchi Professionali

▪ accedere a tutte le facoltà universitarie

▪ accedere agli ITS (istituti tecnici superiori) che rilasciano il Diploma di Tecnico

Superiore

▪ inserirsi adeguatamente nei settori di riferimento come disegnatore, modellista,

confezionista e addetto allo show-room

▪ esercitare professioni di tipo artigianale in modo autonomo secondo i criteri di

auto imprenditorialità

▪ redazioni editoriali in qualità di consulente stilistico di redazione

▪ agenzie stilistiche

Titolo di studio conseguito

Diploma di istituto professionale

Settore Industria e Artigianato

Indirizzo‟Produzioni Industriali e Artigianali”

Articolazione‟Artigianato”

Opzione‟Produzioni Tessili- Sartoriali

2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

COMPOSIZIONE :

numero complessivo allieve : n. 19

Alunne DVA : n. 2

Alunne DSA : n. 8

Alunne ripetenti : n. 2

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Alunne ritirate : n. 1

Alunne cronicamente assenteiste : n. 1, con ore di assenza 235 (accompagnate da

documentazione medica).

Caratteristiche generali della classe

Livello iniziale:

La classe 5°TSA ad inizio anno scolastico risultava composta da 19 alunne provenienti dalla

classe quarta del nostro istituto ,di cui due alunne ripetenti provenienti sempre dal nostro

istituto, una delle due allieve dalla data del 28/11/19 si è ufficialmente ritirata .Il gruppo

classe nel corso dell’anno ha raggiunto un discreto rapporto di coesione. La classe dal punto

di vista didattico disciplinare ha mostrato nel complesso un impegno costante e

partecipativo nelle varie discipline , evidenziando conoscenze , capacità e competenze

adeguate nell’Area di indirizzo , mentre nell’Area Generale accettabili anche con il

sopraggiungere dello stato di emergenza che ha costretto a procedere con la didattica a

distanza .

La classe nel complesso ha mostrato in generale un comportamento nei confronti degli

insegnanti corretto e rispettoso, e l’approccio alla modalità d’ insegnamento a distanza è

risultato positivo in termini di partecipazione all’attività didattica e di presa di coscienza, in

previsione dell’Esame di Stato .

Un buon numero delle alunne ha mostrato un impegno costante e partecipativo, rispettando

le scadenze e le consegne , altre allieve, si sono impegnate con entusiasmo in attività

extracurriculari attività di Orientamento. e a progetti d’istituto.

A conclusione dell’anno scolastico la classe nel complesso ha raggiunto gli obiettivi

trasversali seppur a livelli diversi nelle varie discipline, permangono per alcune studentesse

lacune e certe difficoltà ancora non del tutto colmate .

Qualche alunna ha registrato nell'arco dell'anno numerose assenze e ingressi in ritardo , che

potrebbero aver limitato i risultati altrimenti raggiungibili. A tale situazione si è cercato di far

fronte con l’attivazione di corsi di recupero svolti nel mese di Febbraio da docenti dell’area

generale (3 ore) e professionale ( 4 ore ) e in alcuni casi si è registrato un propositivo

sforzo da parte delle studentesse nel voler colmare tali carenze .

Per le studentesse DVA il consiglio di classe ha predisposto un PEI per “obiettivi minimi” nel

rispetto dell’articolo 15 dell’OM n. 90/01, pertanto le colleghe di sostegno hanno svolto una

funzione di supporto durante lo svolgimento della programmazione didattica anche durante la

fase FAD .

In data 24 Aprile 2020 la classe ha svolto la simulazione della prima prova scritta in modalità

FAD ridotta in termini di orario ( 3 ore) , per le studentesse DSA si è provveduto all’aumento

del tempo a disposizione di 30 minuti , per le studentesse DVA hanno svolto solo la parte di

Produzione testuale (b)

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Il programma è stato svolto complessivamente come da programmazione , tenendo conto

degli obiettivi disciplinari e trasversali preventivati in linea con i programmi ministeriali e con le

indicazioni concernenti l’Esame di Stato in presenza .

I percorsi di alternanza sono stati svolti negli anni scolastici precedenti pertanto tutte le

alunne hanno completato il monte ore previsto .

SCHEDA C.1 VEDI ALLEGATO

3. COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE NEL TRIENNIO

Disciplina

A.S. 2017/2018

A.S. 2018/2019

A.S.

A.S. 2019/2020

ITALIANO E STORIA PALMIERI PALMIERI RAPINI

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INGLESE GRANDI VERONESI GRANDI

TECN.DI DISTRIB. E

MARKETING /////// SANTORO VIVIANA

SANTORO VIVIANA

MATEMATICA LAZZARO LAZZARO LAZZARO

LAB. TEC. LICATA CARUSO LICATA CARUSO LICATA CARUSO

PROGETT. TESS.

ABB. MIRANDA SCINELLI STEFANIA

SCINELLI STEFANIA

TEC. APPL. AI

MATERIALI

* coopresenza LAB.

TEC.

AMASINO

VALERIA ENRICA

////

AMASINO VALERIA

ENRICA

AMASINO VALERIA

ENRICA

DOMENICA CARIA

EDUCAZIONE FISICA DE GASPARI

ALDO

DE GASPARI

ALDO

ANDREA

GUARNACCIA

RELIGIONE/ IRC VENTURINI VENTURINI VENTURINI

4 . ATTIVITA’ DEL CONSIGLIO DI CLASSE

INDICAZIONI GENERALI ATTIVITÀ DIDATTICA

4.1 Obiettivi educativi trasversali

OBIETTIVI DIDATTICO / COGNITIVI TRASVERSALI

1. Partire dalle conoscenze teoriche per giungere all’applicazione pratica dei contenuti, delle

tecniche, delle metodiche e delle regole proprie di ogni disciplina. 2. Potenziare le abilità del leggere, scrivere, parlare e ascoltare in contesti e situazioni

diverse.

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3. Promuovere le capacità di valutare e giudicare i fatti e i problemi attraverso giudizi motivati e ragionati.

4. Avviare al confronto di fatti e contenuti individuando e schematizzando analogie e differenze.

5. Far acquisire autonomia nell’organizzazione del lavoro utilizzando le diverse funzioni delle macchine e degli strumenti delle moderne tecnologie.

6. Saper sostenere e motivare le proprie opinioni. 7. Promuovere la capacità rielaborativa degli argomenti trattati. 8. Saper applicare le capacità logiche intuitive per compiere astrazioni. OBIETTIVI EDUCATIVO / FORMATIVI ● Essere consapevoli delle proprie capacità, attitudini e limiti. ● Sviluppare le capacità critiche. ● Sapersi orientare nelle scelte professionali e/o culturali per quanto riguarda le possibilità

specifiche offerte dal titolo di studio.

4.2 OBIETTIVI SPECIFICI DELLE DISCIPLINE v. allegati

STRATEGIE ADOTTATE

1. Trasparenza sulla propria strategia didattica e sulla programmazione, in modo che gli studenti sappiano cosa si richiede loro e, nel rispetto della differenza dei ruoli docente / studente, possano apportare il loro contributo.

2. Ricorso alla lezione partecipata e alla discussione guidata come strumenti di confronto e crescita del gruppo – classe e come stimolo al passaggio dal semplice “imparare” al “rendersi conto”, dal “come” al “perché”.

3. Richiesta di riutilizzare in un contesto diverso le conoscenze acquisite, per stimolare la riflessione e la rielaborazione personale.

4. Organizzazione dell’attività di laboratorio per gruppi che si autogestiscono nel proprio lavoro, mentre la valutazione finale è attribuita a ciascun componente in base al proprio apporto personale.

5. Sfruttare la correzione in classe delle verifiche per far acquisire consapevolezza delle eventuali lacune permettendo di riorientare il proprio metodo di studio.

ELENCO DEI TESTI INSEGNAMENTO DI ITALIANO

OGGETTO DI STUDIO NEL CORSO DEL QUINTO ANNO

TITOLO UNITÀ DIDATTICHE

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MODULO GENERE: Il romanzo tra Ottocento e Novecento

E. ZOLA: da “Germinale”,”Stefano scende in miniera” e “La visione rossa della rivoluzione”.

G. VERGA: da “Vita dei campi”, prefazione a “L’amante di Gramigna”, “Rosso Malpelo”, “Cavalleria rusticana”; da “Novelle rusticane”, “La roba”, “Libertà”; pagine de “I Malavoglia”; pagina da “Mastro don Gesualdo”.

O. WILDE: “Il ritratto di Dorian Gray”, trama e significato

G. D’ANNUNZIO: da “Il piacere”, “Andrea Sperelli”.

L. PIRANDELLO: “Il fu Mattia Pascal”, lettura integrale

I. SVEVO*: da “La coscienza di Zeno”, “Il vizio del fumo”, “Uno strano fidanzamento”, “Un sogno rivelatore”, “Il funerale mancato”, “L’esplosione finale”

MODULO AUTORE: L. Pirandello

Biografia essenziale

La narrativa:

Da “Novelle per un anno”, “La patente”, “Il treno ha fischiato”. *

“Il fu Mattia Pascal”, lettura integrale.

Il teatro:*

Scene da “Sei personaggi in cerca d’autore”.

Trama di “Così è (se vi pare)” e “Enrico IV”

MODULO MOVIMENTO: L’età del Decadentismo

Caratteri generali, con particolare riferimento a Estetismo e Simbolismo.

O. WILDE: “Il ritratto di Dorian Gray”, trama e significato

G. D’ANNUNZIO: da “Il piacere”, “Andrea Sperelli”; da “Alcyone”, “La pioggia nel pineto”

C. BAUDELAIRE: da “I fiori del male”, “Corrispondenze”, “L’albatro”.

P. VERLAINE: da “Cose lontane, cose recenti”, “Languore”.

A. RIMBAUD: da “Opere”, “Vocali”.

G. PASCOLI: da “Myricae”, “X agosto”, “Il lampo”, “Il tuono”, “Il gelsomino notturno”, “Novembre”; brano da “Il fanciullino”

MODULO TEMATICO: I poeti davanti alla guerra

F. T. MARINETTI: “Il Manifesto del Futurismo”; passo da “Zang Tumb Tumb”

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G. PAPINI: da “Lacerba”, “Amiamo la guerra”

G. UNGARETT*I: da “L’allegria”, “Veglia”, “Fratelli”, “I fiumi”, “San Martino del Carso”, “Soldati”.

S. QUASIMODO*: da “Giorno dopo giorno”, “Alle fronde dei salici”

N.B. Gli argomenti contrassegnati da asterisco (*) sono stati trattati in modalità FAD

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4.3 Metodologie e strategie didattiche

MATERIA

LEZIONE FRONTAL

E

LEZIONE PARTECI

PATA

DISCUSSIONE

GUIDATA

LAVORO DI

GRUPPO

FAD

LINGUA E LETTERATURA ITALIANA X X X X

STORIA X X X

MATEMATICA X X X X X

LINGUA INGLESE X X X X

PROGETTAZIONE TESSILE X X X X X

LAB. PROGETTAZIONE TESSILE X X X X

LAB. TECNOLOGICO X X X X X

LAB: TECNOLOGICO TESSILE X X X

TECN.APPLICATE AI MATERIALI X X X X

TECN.DI DISTRIBUZIONE E MARKETING

X X X X X

RELIGIONE/IRC X X

SCIENZE MOTORIE X

5. ATTIVITA’ COMPLEMENTARI E INTEGRATIVE

5.1 Attività di recupero e potenziamento

All’inizio dell’anno sono stati attivati dei corsi per per le alunne al fine di sostenerle nelle discipline professionalizzanti e nelle attività laboratoriali.

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Si è effettuata una settimana di pausa didattica in tutte le discipline al termine del primo trimestre; a questa si è aggiunto un corso di recupero di Progettazione Tessile (4 ore). e di italiano ( 3 ore) . Ci si è inoltre avvalsi della forma di attività di recupero/sostegno “in itinere”, effettuata durante le ore

curriculari, quando dai risultati delle prove ne sia emersa la necessità.

5.2 Attività e progetti attinenti a “Cittadinanza e Costituzione

● Attività di sensibilizzazione al volontariato con interventi di volontari AVIS e AIDO;

● Modulo “Il diritto allo studio nell’epoca del Covid 19” ( vd allegato 1)

● “Progetto Keep Calm e stop Cyberbullismo” - il fumetto per la prevenzione del Cyberbullismo

, al progetto hanno partecipato le allieve Campolo Federica e Gilardi Martina .

5.3 Altre attività di arricchimento dell’offerta formativa

● Attività sportiva presso il Palazzo del ghiaccio di Sesto San Giovanni.

● Visita presso lanificio Tollegno 1900 a Biella

5.4 Percorsi interdisciplinari:

UNITA’ FORMATIVA d’APPRENDIMENTO a.s. 2019/2020

Settore: PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

PERIODO : Trimestre

TITOLO : INNOVAZIONE ED ECOSOSTENIBILITÀ’

FINALITA’ FORMATIVE /Descrizione :

IL SOPRABITO - RIVISITAZIONE IN CHIAVE CONTEMPORANEA

( ANNI ’90-2000)

MATERIE COINVOLTE : PROG. TESS. ABB. MODA COST. , L.T.E. TESSILE – B18 ,

TECN. MAT. PROC. TESSILE , TECN. DISTR. MARKETING . INGLESE

Vedi scheda UDA allegata

PERIODO : Pentamestre

TITOLO : LA STRUTTURA DI UNA COLLEZIONE

FINALITA’ FORMATIVE /Descrizione : LA MANTELLA CON STRUTTURA A RUOTA

MATERIE COINVOLTE :

AREA GENERALE : ITALIANO, STORIA, MATEMATICA, INGLESE, STORIA DEL

COSTUME , SCIENZE MOTORIE

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AREA PROFESSIONALE : PROG. TESS. ABB. MODA COST. , L.T.E. TESSILE – B18 ,

TECN. MAT. PROC. TESSILE , TECN. DI DISTR. MARKETING .

Vedi scheda UDA allegata

5.5 Iniziative ed esperienze extracurricolari :

Nel mese di Dicembre la classe ha partecipato ad un Bando di Concorso “WOOL4SCHOOL” promosso dalla WOOL MARK COMPANY che ha previsto l’ideazione di un capo o un outfit completo , considerando le nuove tecnologie tessili della lana ed impiegando almeno l’80% di lana Merino, iniziativa che ha coinvolto le discipline di Progettazione Tessile e Tecnologia Applicata ai Materiali . Il progetto è stato presentato in forma elettronica contenente tutto il processo di sviluppo .

(in aggiunta ai percorsi in alternanza)

5.6 Altre attività di arricchimento dell’offerta formativa ed orientativa :

● Orientamento in uscita con esperti dell’Accademia della Moda di Milano

● Orientamento in uscita con esperti dell’Accademia IFDA, Italian Fashion and Design Academy

● Orientamento in uscita con esperti dell’Agenzia per il lavoro Humana S. P. A. ● Orientamento in uscita con esperti dell’Accademia Machina Lonati, Fashion and design

Institute

● Orientamento in uscita con esperti dell’Accademia ACOF Olga Fiorini-Cooperativa Sociale Onlus.

● Orientamento in uscita con esperti dell’Accademia Moda Luciano Di Nardo: la figura del F.E.D.

● Orientamento in uscita con esperti dell’Accademia MKS Fashion School. ● Orientamento in uscita con esperti dell’Istituto RM Raffles Milano Istituto Moda e

design. ● Orientamento in uscita con esperti dell’Istituto Secoli.

6. ELENCO DEI TESTI ADOTTATI

DISCIPLINA TITOLO AUTORE/I CASA

EDITRICE

ITALIANO La scoperta della letteratura Di Sacco B. Mondadori

STORIA Storia in corso, vol.3 De Vecchi/ Giovannetti B. Mondadori

INGLESE Activating Grammar Digital Edition

Gallagher / Galuzzi Pearson

Longman

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INGLESE New fashionable English/English for Textile, Clothing and Fashion Industry

Oddone / Cristofani San Marco

TECN. DI

DISTRIBUZIONE E

MARKETING

Marketing, distribuzione &

presentazione del prodotto

tessile-abbigliamento

Amalia Grandi San Marco

MATEMATICA

1) MATEMATICA.BIANCO MOD. V - LDM. NUOVA EDIZIONE DI MODULI DI MATEMATICA / DERIVATE STUDIO DI FUNZIONI (EBOOK MULTIMEDIALE + LIBRO)

2) MATEMATICA.BIANCO MOD. U - LDM. NUOVA EDIZIONE DI MODULI DI MATEMATICA / LIMITI (EBOOK MULTIMEDIALE + LIBRO)

Bergamini M. / Trifone A. /

Barozzi G.

Zanichelli

LAB. TEC. La modellistica

dell’abbigliamento vol.2 parte 1-

2

Ruggeri/Carvelli Tecniche

nuove

PROGETT. TESS.

ABB.

Il Disegno per la moda 2

Ideazione e progettazione

Fashion design

Professionale

L. Gibellini

Carmela B. Tommasi

Manuela Brambatti

Clitt

Ikon

TEC. APPL. AI

MATERIALI

Tecnologie applicate ai

materiali e ai processi

produttivi: Tessili,

abbigliamento e moda. VOL. 3

Cosetta Grana editrice San

Marco

EDUCAZIONE

FISICA

////

////

////

RELIGIONE/IRC Sulla tua parola Cassinotti

marinotti

Marietti

scuola

7. PCTO/ ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Tutor di classe per l’alternanza scuola-lavoro al quinto anno: prof.ssa Scinelli Stefania

( Ridenominazione : Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento)

Per il nostro Istituto l’alternanza scuola-lavoro rappresenta una metodologia a carattere ordinario, tramite la quale, come affermato nelle Linee guida nazionali, “sviluppare il rapporto col territorio e utilizzare a fini formativi le risorse disponibili”.

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Quindi innovare la didattica grazie all’alternanza e favorire la costruzione cooperativa della conoscenza, con il dialogo tra la cultura dei formatori e quella delle aziende. Gli obiettivi del nostro progetto per gli allievi comprendono la motivazione allo studio, l’acquisizione delle competenze professionali, delle abilità nell’azienda attraverso “l’imparare facendo”, scoprendo le proprie vocazioni personali al fine di superare la separazione tra momento formativo e applicativo.

classi Istituto professionale Istituto tecnico

Classi III Un percorso di almeno 140 ore di tirocinio

Classi IV Un percorso di almeno 140 ore di tirocinio

Classi V Un percorso di almeno 120 ore di tirocinio

Attività comuni Il monte-ore di 400 ore nel triennio comprende attività formative comuni svolte in aula/presso enti esterni

COMPETENZE TRASVERSALI E DI PROFILO

Competenze trasversali Cognitive: - capacità di risolvere problemi di qualsiasi natura in modo rapido ed efficace tenendo conto dei fattori di contesto; - avere una mentalità aperta e flessibile capace di adattarsi al cambiamento. Socio-emotive: - saper comunicare in modo efficace tenendo conto di attori coinvolti, ruoli e contesto; - saper gestire le proprie emozioni; - saper ascoltare gli altri e comprendere l’altrui punto di vista; Realizzative: - prendere iniziativa; - avere capacità organizzative; - sapersi assumere le proprie responsabilità. Competenze di profilo Produzioni tessili-sartoriali

COMPETENZE DI PROFILO COMPETENZE DI PERFORMANCE PRESTAZIONI ATTESE

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Applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi tessili- sartoriali , con riferimento alle norme di sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e alla tutela dell’ambiente e del territorio;

Conoscenza e Organizzazione Aziendale ; Conoscenza e Partecipazione ai Processi Produttivi; Pianificazione delle proprie attività gestendo il tempo in modo tale da rispettare le scadenze e la tempistica di intervento ; Utilizzo di strumenti professionali; Integrazione nel team di lavoro ;

Imparare a conoscere l’organizzazione interna di un’azienda ; Rispettare orari di lavoro , regole aziendali e attrezzature ; Collaborare con i colleghi allo svolgimento dei compiti; Fortificare la motivazione allo studio, Relazionarsi correttamente con i colleghi con i soggetti interni ed esterni all’azienda , in un contesto lavorativo ; Riconoscere il proprio ruolo in azienda ; Svolgere i compiti assegnati rispettando tempi e modalità di esecuzione ; Utilizzare linguaggi specifici di settore in modo appropriato ; Rispettare i regolamenti le norme in materia di igiene e sicurezza .

In particolare , il tirocinante in affiancamento si occuperà di : Conoscere la struttura del punto vendita Rifornire gli scaffali e gli stand espositivi Curare gli spazi espositivi interni Riordinare la merce in esposizione Riordinare camerini e allocazione dei capi lasciati negli appositi stand Applicare le placche antitaccheggio Sbustare ed etichettare i capi Obiettivi dello stage sono inoltre : sviluppare la capacità comunicativa e la gestione dei rapporti interpersonali : sviluppare le capacità integrate di lavoro individuale e di gruppo; formarsi al rapporto con il cliente.

T.1 SCHEDA SITUAZIONE SINTETICA STUDENTI ASL ANNUALE

sede di CERNUSCO SUL NAVIGLIO CLASSE 5TSA tutor ASL : SCINELLI STEFANIA

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17

1 2 3 4 5 6 7

STUDENTE

ore. a.s. precedenti

v. scheda pluriennale individuale

ore effettive stage a.s. 19.20

Impresa ospitante

Giudizio

Tutor

da 1 a 5

ORE Formazione ASL interna

a.s. 19.20

TOT ORE

Complessivo al termine dell’anno

(col. 2+3+6)

ACHERKI SARA 433 /// /// ////// 28 461

BARBADORO MARTINA

357 28 385

CAMPOLO FEDERICA 377 28 405

D’AIETTI MICOL 358,5 28 386,5

FARINA REBECCA 313 28 341

FERRARA ANNA 459 28 487

GIACOVELLI CARLOTTA

376,5 28 404,5

GILARDI MARTINA 372 28 400

NOVARA GRETA 468 28 496

PANUNZIO CAMILLA 28

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18

POLLASTRINI AURORA 289 28 317

QUARTICELLI SARA 289 28 317

RIENZI NATASCIA 310 28 338

SASSU MARTINA 393 28 421

SPIGOLON MARIKA 385 28 413

TRICARICO MARTINA 399 28 427

VERZICCO VALERIA 429 28 457

VIGHI VALENTINA 377 28 405

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A I

S

T.2 SCHEDA RILEVAZIONE ATTIVITA’ ASL FORMATIVA INTERNA

A.S. 2019/2020 CLASSE 5^TSA

TUTOR ASL Prof. SCINELLI STEFANIA

Tipologia

(data)

Descrizione

attività

Progetto/

Organizzazione

Studenti

assenti

In default l’attività si

ritiene rivolta a tutta

la classe

Ore accreditate

Orientamento

generale del

tutor alla

classe

07/05/2020

Presentazione

Scheda

Relazione

Stage

v. circ. 49 bis, 76

2 ore

Produzione

relazione stage

Maggio/Giugno

2020

Indicazioni per

la produzione

/lavoro

mutimediale

*esperienze

svolte nel PCTO

Max 5 ore v. circ.

76

5 ore

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A I

S

Formazione

sicurezza

Orientamento

mercato del

lavoro

Orientamento in

uscita

Visite aziendali

(o “culturali”)

A.S.2019/2020:

Visita presso

Lanificio

Tollegno 1900 a

Biella

Progetto : ore di visite

aziendali/accademich

e per mettere in

pratica le conoscenze

acquisite nel corso

degli anni scolastici.

6

“Esperienze

para-

professionali”

organizzate

dalla scuola

A.S.2019/2020:

Ideazione di un

outfit con l’80%

di lana Merinos

Partecipazione bando

di concorso

Wool4School

15

TOTALE

ANNO

Da riportare nella scheda

individuale studente/scheda

sintetica classe

28 ore

Indicazioni su discipline

Obiettivi specifici delle discipline V. allegati

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A I

S

8 VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

8.1 Strumenti di valutazione

MATERIA

INTERROGAZIO

NE

QUESITI A

RISPOSTA

MULTIPLA

TRATTAZION

E SINTET

ICA ESERC

IZI

RELAZIONE E/O

COMPONIMENTO

PROVE LABORATORI

ALI

FAD

LINGUA E LETTERATURA ITALIANA

X X X X

STORIA X X X

MATEMATICA X X X X

LINGUA INGLESE X X X X

PROGETTAZIONE TESSILE

X X X X X

LAB. PROG. TESSILE (coopresenza )

X X X

LABORATORIO TECNOLOGICO

X X X X

TECN. Appl. ai Materiali

X X X X X X

LAB. TECN. Appl. ai Materiali (coopresenza)

x x

TECN.DI DISTRIB.E MARKETING

X X X X X

RELIGIONE X X

SCIENZE MOTORIE X X X

8.2 Criteri di valutazione

CRITERI GENERALI VALUTAZIONE FINALE

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A I

S

La valutazione periodica e finale ha per oggetto il processo di apprendimento e il rendimento scolastico complessivo dell’alunno, riferito anche alla sua maturazione personale e sociale, in relazione e in coerenza con gli obiettivi di apprendimento propri del Corso, così come recepiti nel POF e nelle diverse sedi in cui si realizzano e specificano l’autonomia e la progettazione didattica, opportunamente adattate al gruppo classe e ai bisogni educativi individuali. La valutazione avrà quindi come punto di riferimento ultimo l’acquisizione delle competenze presupposte dal profilo personale e professionale di uscita dello studente: competenze formative trasversali, competenze culturali generali, competenze professionali, anche riferite ad aree culturali multi(pluri) disciplinari; acquisizione di competenze che deve permettere allo studente di assumere ruoli sociali operativi, agendo con autonomia e responsabilità, Tale valutazione, anche di carattere formativo, comprende necessariamente:

- La conoscenza degli argomenti trattati; - Le abilità acquisite (anche in relazione alle attitudini possedute) ; - Il percorso di apprendimento e la progressione rispetto ai livelli di partenza; - L’interesse, l’impegno, la partecipazione al dialogo educativo; - Il ruolo assunto nelle dinamiche e di classe; - L’acquisizione di un metodo di studio efficace/personale; - L’attitudine ad inserirsi nel contesto lavorativo evidenziata attraverso le esperienze in

azienda

- Ogni altro elemento utile di valutazione

La valutazione finale non si esaurisce pertanto in rilevazioni intese alla mera ricerca di medie statistiche. Sono perseguiti ed incoraggiati i processi di autovalutazione dell’alunno. I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione. In sede di valutazione finale dovranno quindi tenersi in considerazione adeguata –anche al fini dell’ammissione dello studente alla classe successiva- gli esiti dei percorsi effettuati in contesto lavorativo -, secondo le indicazioni fornite dell’azienda ospitante, ed opportunamente valutate dal Consiglio di classe- in termini di competenze (comunicative, relazionali, tecniche, professionali, culturali, sociali), evidenziate dall’allievo………

Il voto di comportamento è assegnato sulla base della rilevazione circa l’acquisizione delle competenze sociali e di cittadinanza da parte dello studente, obiettivo prioritariamente perseguito dall’Istituto; esso si basa su un giudizio complessivo sul contegno dell’alunno in classe e fuori di classe, sulla diligenza e sulla frequenza (assenze e ritardi ingiustificati o, comunque, frequenti), nonché –nel triennio- sulle risultanze dell’esperienza di stage ASL.

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A I

S

Il comportamento viene considerato concretamente nella determinazione dell’esito finale dello studente, a fronte di elementi di ambiguità/contraddittorietà. Inoltre: Di regola, avrà un voto di comportamento non superiore a 7 chi non risulti in regola sotto i profili di: ritardi (avendo superato il limite di 15 ritardi), assenze (chi abbia accumulato senza motivi plausibili numerose assenze), mancate giustificazioni (gli abitudinari in tal senso), oltre che coloro che abbiano riportato note significative, o abbiano riportato esito negativo/abbiano rifiutato senza motivo valido lo stage ASL). Valutazione individuale esito Alternanza (ASL). E’obiettivo dell’Istituto promuovere il più possibile l’integrazione dell’attività di Alternanza nella didattica e nella valutazione. Come deliberato dal Collegio, dell’esito dello stage si tiene conto in sede di attribuzione del voto di comportamento (v. sopra). Il Collegio ha altresì deliberato una direttiva affinché dell’esito dell’esperienza di stage si tenga conto:

- nell’assegnazione dei voti delle materie direttamente connesse all’esperienza;

- nell’assegnazione dei crediti scolastici;

- sulla determinazione dell’esito finale), in casi di incertezza e situazioni ambigue

CRITERI GENERALI VALUTAZIONE APPRENDIMENTI DISCIPLINARI

Vot

o

Indic

at.

ASL Giudizi

o

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9-10 ● Conoscenze sicure, ampie ed approfondite

● Spiccata e sicura capacità di rielaborazione personale e critica, e di argomentazione (/creatività)

● Accede, produce e gestisce autonomamente le fonti

● Possesso di un lessico ricco e appropriato, anche

sui linguaggi specifici

● Eccellenti capacità di analisi e sintesi

● Stimola e supporta positivamente la partecipazione

dei compagni

Collabora nel contesto aziendale con

autonomia, creatività e capacità di iniziativa

Evidenzia

competenze tecniche significative, e

valorizza in ambito scolastico le acquisizioni

dell'esperienza ASL

Eccell.

8 ● Conoscenze ampie e sicure

● Manifesta capacità di rielaborazione personale e

critica, e di argomentazione

● Utilizza con sicurezza le fonti

● Esposizione sicura, lessico appropriato, buon

utilizzo dei linguaggi specifici

● Sicurezza nell'analisi, sintesi, applicazione degli

apprendimenti

● Partecipa costruttivamente al dialogo educativo

Agisce nel contesto aziendale con

responsabilità ed autonomia

Utilizza sul lavoro le capacità tecniche

apprese a scuola, e valorizza in ambito

scolastico le acquisizioni

dell'esperienza ASL

Buono

7 ● Acquisizione sicura delle conoscenze di base

● Esposizione sostanzialmente corretta e chiara,

lessico sostanzialmente appropriato

● Utilizza i linguaggi specifici

● Sforzo di rielaborazione personale

● Evidenzia capacità di analisi, sintesi, applicazione

degli apprendimenti

● Partecipa ricettivamente al dialogo educativo

Agisce nel contesto aziendale

responsabilmente

Ha manifestato predisposizione

all'apprendimento operativo,

implementando le competenze tecniche

Discreto

6 ● Acquisizione delle fondamentali conoscenze di

base

● Esposizione accettabile, lessico di base e sostanzialmente appropriato

● Utilizzo dei linguaggi specifici

● Sforzo di rielaborazione personale e di

applicazione degli apprendimenti

● Partecipa passivamente al dialogo educativo

Rispetta le fondamentali regole sociali ed aziendali

E' disponibile all'esecuzione

operativa, evidenziando però

limiti nelle

Suff.

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A I

S

competenze tecniche di base

5 Incerta acquisizione delle conoscenze di base, presenza di evidenti lacune e/o insicurezze Esposizione difficoltosa, lessico di base non sempre appropriato Utilizzo poco pertinente dei linguaggi specifici

Tentativi poco fruttuosi di applicazione degli

apprendimenti e di rielaborazione personale

Partecipa in modo scarso/di disturbo al dialogo

educativo

Difficoltà a rispettare le fondamentali regole sociali ed aziendali, e

di adeguarsi alle richieste; frequenza

irregolare

Non si evidenziano relazioni/feedback tra esperienza scolastica

e ASL

Insuff.

3-4 ● Mancata acquisizione delle conoscenze

essenziali/di base

● Esposizione estremamente difficoltosa e scorretta, lessico non appropriato

● Incapacità di utilizzo dei linguaggi specifici

● Assenza di rielaborazione personale

● Incapacità di applicazione degli apprendimenti

● Non partecipa al dialogo educativo/partecipazione

di disturbo

Incapacità/ indisponibilità totali al

rispetto delle fondamentali regole sociali ed aziendali;

assenteismo marcato

Totalmente

insuff.

1-2 ● Processo di apprendimento non in atto

● Rifiuto e indisponibilità a verifica/partecipazione

Rifiuta l'inserimento/ esperienza, anche

attraverso l' assenteismo

Tali criteri di valutazione sono ulteriormente specificati in relazione alle singole discipline:

https://drive.google.com/drive/folders/10-ceHJ35k5zc0Ywchxq01pznacYF3ISn Tale scala di valutazione viene utilizzata, in sede di valutazione finale delle singole discipline, anche alla luce: ● livello di partenza dell’alunno nelle singole discipline

● capacità di organizzazione autonoma nello studio

● progressione dei risultati dell’alunno nel corso dell’anno scolastico

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A I

S

8.3 Criteri attribuzione crediti

Come è noto, il nuovo Esame di Stato comporta già a partire da quest’anno una diversa ripartizione tra crediti maturati nel triennio (fino a 40 punti), e punti conseguibili in sede d’esame (fino a 60). Per gli studenti attualmente in quinta ciò ha comportato quindi la necessità di “tradurre” il credito scolastico acquisito nel terzo/quarto anno secondo i nuovi parametri, applicando le tabelle di conversione previste dalla legge:

Allegato A

TABELLA A - Conversione del credito assegnato al termine della classe terza

Credito conseguito Nuovo credito attribuito per la classe terza

3 11

4 12

5 14

6 15

7 17

8 18

TABELLA B - Conversione del credito assegnato al termine della classe quarta

Credito conseguito Nuovo credito attribuito per la classe quarta

8 12

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A I

S

9 14

10 15

11 17

12 18

13 20

TABELLA C - Attribuzione credito scolastico per la classe quinta in sede di ammissione

all’Esame di Stato

Media dei voti Fasce di credito classe quinta

M < 5 8-9

5 ≤ M < 6 10-11

M = 6 12-13

6 < M ≤ 7 14-15

7 < M ≤ 8 16-18

8 < M ≤ 9 19-20

9 < M ≤ 10 21-22

TABELLA D - Attribuzione credito scolastico per la classe terza e per la classe quarta in sede

di

ammissione all’Esame di Stato

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A I

S

Media dei voti Fasce di credito classe terza Fasce di credito classe quarta

M < 6 --- ---

M = 6 11-12 12-13

6 < M ≤ 7 13-14 14-15

7 < M ≤ 8 15-16 16-17

8 < M ≤ 9 16-17 18-19

9 < M ≤ 10 17-18 19-20

I Consigli di classe in sede di scrutinio del primo Trimestre hanno così provveduto alla conversione.

8.4 GRIGLIA DI VALUTAZIONE COLLOQUIO

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A I

S

GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO DEGLI ESAMI DI STATO

PER ALUNNI DVA

Candidato: _________________________________ Data: ___/__/____ Classe V Sezione: ___

Indicatori Descrittori Punteggio Punti

Acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline.

· L’alunno ha acquisito i contenuti in maniera completa ed approfondita

· L’alunno ha acquisito i contenuti in maniera soddisfacente e ben articolata

· L’alunno ha acquisito i contenuti in maniera accettabile e sostanzialmente corretta

· L’alunno ha acquisito i contenuti in maniera approssimativa e superficiale

· L’alunno ha

10

8,0 – 9,0

6,0 – 7,5

3,0 – 5,5

1,0 – 2,5

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A I

S

acquisito i contenuti in maniera inadeguata e limitata

Capacità di mettere in relazione le conoscenze acquisite nell’ambito di una trattazione pluridisciplinare che evidenzi la capacità critica del candidato.

. L’alunno collega i nuclei fondamentali in maniera autonoma, efficace e coerente

· L’alunno collega i nuclei fondamentali in maniera soddisfacente e ben articolata

· L’alunno collega i nuclei fondamentali in maniera accettabile e sostanzialmente corretta

· L’alunno collega i nuclei fondamentali in maniera approssimativa

10

8,0 – 9,0

6,0 – 7,5

3,0 – 5,5

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A I

S

e poco efficace

· L’alunno collega i nuclei fondamentali in maniera inadeguata e incoerente

1,0 – 2,5

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A I

S

Esposizione/argomentazione organica, con corretto utilizzo sia della lingua italiana che della lingua straniera.

· L’alunno mostra una capacità argomentativa ed espressiva originale, autonoma e consapevole.

· L’alunno mostra una capacità argomentativa ed espressiva soddisfacente

· L’alunno mostra una capacità argomentativa ed espressiva idonea e sufficiente

· L’alunno mostra una capacità argomentativa ed espressiva approssimativa e poco accurata

· L’alunno mostra una capacità argomentativa ed espressiva limitata ed inadeguata

10

8,0 – 9,0

6,0 – 7,5

3,0 – 5,5

1,0 – 2,5

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A I

S

Consapevolezza delle competenze specifiche e trasversali acquisite nel percorso, e capacità traendo spunto anche dalle personali esperienze, di sviluppare una riflessione anche in un'ottica orientativa sulla loro ricaduta sulle opportunità di studio e/o di lavoro post-diploma

· L’alunno evidenzia un notevole grado di consapevolezza e capacità riflessiva anche in chiave orientativa

· L’alunno evidenzia un apprezzabile grado di consapevolezza e capacità riflessiva anche in chiave orientativa

· L’alunno evidenzia un adeguato grado di consapevolezza e capacità riflessiva anche in chiave orientativa

· L’alunno evidenzia un limitato grado di consapevolezza e capacità riflessiva anche in chiave orientativa

· L’alunno non evidenzia alcun un grado di consapevolezza e capacità riflessiva anche in chiave orientativa

5

4,0 – 4,5

3,0 – 3,5

2,0 – 2,5

1,0 – 1,5

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Capacità di analisi e comprensione della realtà in chiave di cittadinanza attiva a partire dalla riflessione sulle esperienze personali

· Conosce ed espone in modo consapevole e con adeguati collegamenti all’attualità i contenuti fondamentali del percorso di Cittadinanza e Costituzione e le principali istituzioni dello Stato italiano

· Conosce ed espone con padronanza ed in modo personale i contenuti fondamentali del percorso di Cittadinanza e Costituzione e le principali istituzioni dello Stato italiano

· Ha acquisito i contenuti fondamentali del percorso di Cittadinanza e Costituzione e conosce in maniera elementare le principali istituzioni dello Stato italiano

· Conosce in modo parziale e incompleto i contenuti fondamentali del percorso di Cittadinanza e

5

4,0 – 4,5

3,0 – 3,5

2,0 – 2,5

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A I

S

Costituzione e non conosce le principali istituzioni dello Stato italiano

· Non conosce i contenuti fondamentali del percorso di Cittadinanza e Costituzione e non conosce le principali Istituzioni dello Stato italiano

1,0 – 1,5

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A I

S

Punteggio totale

___/40

(In presenza di decimale si arrotonda all’intero superiore)

La Commissione Il Presidente

9. SIMULAZIONI PROVE D’ESAME

Prova comune di Italiano, in sostituzione della simulazione della prima prova d’Esame.

La sospensione dell’attività didattica in presenza, a partire dal 23 febbraio, sostituita dalla Formazione (unicamente) a distanza con specificità sue proprie, nonché l’incertezza normativa circa le modalità di effettuazione dell’Esame, hanno fatto ritenere superflua l’effettuazione delle tradizionali simulazioni delle prove d’esame, peraltro già programmate.

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Il cdc ha comunque disposto di somministrare alla classe, così come alle altre classi quinte di Cernusco, una prova comune di Italiano, di tipologia A ( analisi del testo) ,da svolgersi in 3 ore. La prova è stata somministrata in data 24 aprile; agli alunni DSA sono stati concessi 30 minuti in più; gli alunni DVA hanno affrontato solo la parte relativa alla produzione.

STUDENTE……………………………CLASSE…………………DATA…………..

ANALISI DEL TESTO

“Il suono della campanella” di Viola Ardone

COMPRENSIONE DEL TESTO: Riassumi il testo letto ( max. 20 righe) Contenuto esauriente e completo ( punti 4/4) Contenuto esauriente, ma non completo ( punti ¾) Contenuto sufficiente, con alcuni limiti ( punti 2/4) Contenuto molto limitato ( punti ¼)

ANALISI DEL TESTO: 1) Che cosa significa “profluvio”? Perché questo termine è usato in questo contesto?

(punti…../1)

2) Perché l’espressione “una stanza tutta per sé” è virgolettata? (punti…../1)

3) Che cosa significa “didattica di stanza”?

(punti…../1)

4) Che cosa significa “dispersione scolastica”? Spiegatelo con opportuni esempi.

(punti…../1) 5) Qual è, secondo voi, il significato dell’ultimo paragrafo?

(punti…../2)

PRODUZIONE TESTUALE: Componete un testo in cui esponete: a) La vostra opinione sull'articolo letto;

b) La vostra opinione sulla didattica a distanza; a questo proposito potete prendere in

considerazione gli aspetti positivi e negativi di questa nuova modalità, le difficoltà di

tipo tecnico, i diversi rapporti con compagni e docenti, il vostro personale percorso di

apprendimento in questo contesto e altro ancora.

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Contenuto esauriente, personale e ben articolato ( punti 6/6)

Contenuto esauriente, personale, non sempre ben articolato ( punti 5/6)

Contenuto esauriente, ma poco personale, non sempre articolato ( punti 4/6)

Contenuto adeguato, ma poco personale, non sempre articolato ( punti ¾ )

Contenuto limitato e poco articolato ( punti 2/6)

Contenuto molto limitato ( punti 1/6)

Correttezza grammaticale ed espositiva: Forma sempre corretta (punti 4/4) Forma corretta con presenza di qualche imprecisione (punti ¾ ) Forma non sempre corretta con alcuni errori di ortografia, grammatica o sintassi (punti 2/4) Forma scorretta, con errori di ortografia, grammatica e sintassi (punti1/4) Totale: (punti…../20)

“Il suono della campanella”, di Viola Ardone - da Repubblica 28 MARZO 2020 Prof, non avrei mai immaginato che mi sarebbe mancato il suono della campanella all’inizio

delle lezioni», osserva Giacomo da una finestrina che si apre sul mio monitor. Uno dopo

l’altro, compaiono anche gli altri della classe: ogni viso che si affaccia nel mio salotto, un

piccolo scoppio di gioia.

Quando mercoledì 4 marzo siamo usciti dall’aula non lo sapevamo ancora che sarebbe

stata l’ultima volta, per un bel po’ di tempo. Come se l’ultimo giorno di scuola ci fosse

piombato addosso inatteso e fuori stagione, agli ultimi freddi d’inverno invece che ai primi

caldi di quasi estate, trovandoci tutti impreparati: ultimo appello, ultimo «posso andare in

bagno», ultimo voto segnato sul registro, ultima campanella.

A saperlo ce li saremmo goduti di più. Non ci avevamo mai pensato, prima d’ora, a quanto

fosse pratico ed efficace incontrarsi tutti i giorni a orari stabiliti, a quanto fosse facile

sentirci e vederci di persona, a quanto l’audio fosse chiaro e nitida l’immagine durante le

nostre lezioni in presenza.

Ma la scuola non si ferma, abbiamo detto tutti fin dal giorno dopo, la scuola continua con

altri mezzi e in altre forme. E siamo partiti: in ordine sparso, pieni di buona volontà, guidati

dal desiderio di ritrovarci insieme ai nostri alunni e di non spezzare il filo. Oggi, a quasi un

mese di distanza è possibile fare un primo parziale bilancio della scuola che non molla.

Molte iniziative, moltissimo impegno, un profluvio di buone pratiche e tanto lavoro di un

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gran numero di docenti; ma anche un po’ confusione, stress da parte delle famiglie,

costrette a sobbarcarsi un ulteriore impegno, e soprattutto la difficoltà nel raggiungere tutti

gli studenti. Non in tutte le case ci sono una connessione adeguata e strumenti sufficienti

per permettere a più figli di seguire le lezioni online.

Per alcuni ragazzi è difficile addirittura trovare un luogo, una “stanza tutta per sé” dalla

quale attivare la connessione per il webinar. Se in classe gli alunni si somigliano molto, nel

privato delle loro abitazioni le differenze balzano agli occhi, e mi viene il sospetto che sia

forse per pudore e non per negligenza che qualcuno si ostini a tenere la webcam

disattivata. La didattica a distanza diventa una didattica “di stanza”, dispensata e fruita da

casa a casa. Una cosa ontologicamente diversa rispetto a quella che abbiamo sempre

conosciuto noi, che eravamo abituati ad annusarci tutti i giorni e a condividere raffreddori,

momenti di tensioni e risate.

Poi ci sono gli studenti con disabilità, quelli con disturbi specifici dell’apprendimento o con

bisogni educativi speciali, le cui tante e diverse problematiche vengono sintetizzate con gli

acronimi Dsa e Bes. Il diritto all’istruzione trova difficoltà maggiori ad essere affermato

soprattutto verso le categorie dei più deboli, al di là della buona disposizione degli studenti

stessi e dei loro insegnanti.

Quando parliamo di didattica a distanza, insomma, ci troviamo in un territorio in cui tutto,

per forza di cose, è ancora in fieri: non esiste una normativa né una piattaforma ufficiale e

condivisa dai docenti per assegnare compiti, elaborare verifiche, registrare presenze (sarà

legittimo farlo, a distanza?), annotare elementi di valutazione, dialogare con le famiglie.

Senza contare la spinosa questione della privacy.

È anche vero, d’altra parte, che “molto perdemmo ma molto ci resta”, ricordando i versi

dell’Ulisse di Tennyson. Ci resta lo sforzo che stiamo facendo tutti insieme – dirigenti,

docenti, alunni e famiglie – per non spezzare il filo delicatissimo della continuità di

apprendimento e per tutelare il diritto allo studio di tutti gli alunni, soprattutto di quelli che

già in tempi normali sono a rischio di dispersione scolastica. Ci resta la determinazione di

non lasciare indietro nessuno e la voglia di condurre in porto, in qualche modo, anche

quest’anno scolastico.

Prima che si interrompa il collegamento, intravedo alle spalle del mio alunno Giacomo,

inquadrata nel rettangolo della sua finestrina, una chitarra elettrica. Gli domando se gli va

di suonarla all’inizio della prossima lezione, al posto della campanella. «Ma si può fare,

prof.?», mi chiede stupito. Le faccine nelle finestre rettangolari si illuminano in un sorriso.

È la scuola che continua, con altri mezzi.

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FIRME DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Firme

ITALIANO ___________________

STORIA ____________________

INGLESE ___________________

MATEMATICA ___________________

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PROGETTAZIONE TESSILE ______________________

TECNOLOGIA APPL. AI MATERIALI ______________________

PROG. TESSILE ___________________

LABORATORIO TECNOLOGICO ___________________

TECN. DI DISTR. E MARKETING

_____________________

SCIENZE MOTORIE ___________________

I.R.C. /Alternativa IRC ___________________ SUPPORTO ALLA CLASSE ____________________ ______________________ Cernusco, 30 maggio 2020

Allegato 1_____

Cittadinanza e Costituzione

Il diritto all’istruzione

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Al tempo dell’epidemia di Covid-19

Anno scolastico 2019 / 2020

INDICE

1. Il diritto all’istruzione: premessa

2. Parte storica

3. Parte normativa

4. Attualità: articoli di cronaca sulla formazione a distanza

5. Ricerca: esempi di didattica a distanza

6. Riflessione guidata

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1.

Il diritto all’istruzione: premessa

Adattarsi alle circostanze della vita privata e professionale, comprendendo le situazione di crisi come

anche le occasioni di crescita che la realtà ci presenta, è una delle caratteristiche richieste dal nostro

vivere con gli altri.

Il cambiamento è una costante della nostra esistenza e questa situazione diventa tanto più vera in

periodi del tutto inediti come quelli che l’Italia e molti stati del pianeta stanno vivendo a causa

dell’attuale pandemia di Covid-19.

La sfida per gli stati e per le persone diventa duplice: da un lato è stato necessario modificare abitudini,

e stili e di vita, assumendo comportamenti utili ad evitare un’ulteriore diffusione del contagio; allo

stesso tempo non possiamo sottrarci ai nostri compiti, ai nostri doveri ed anche alla difesa di quei diritti

che appartengono a tutti gli uomini e che la nostra Carta Costituzionale ci ricorda, rivelandosi ancora

una volta la ‘bussola’ che deve guidare la nostra vita in comune in questa difficile ‘traversata’.

Questa emergenza sanitaria ha richiesto infatti una modifica anche del modo in cui le singole scuole e

lo stato hanno assicurato il diritto all’istruzione riconosciuto dall’art. 34 della Costituzione Italiana.

Tutti gli istituti si sono attivati con modalità di didattica a distanza, con videolezioni e con l’utilizzo di

piattaforme digitali utili ad assicurare agli studenti di tutte le età il rispetto e la continuità del diritto alla

formazione e all’istruzione.

In tale prospettiva, cercando di valorizzare e promuovere la riflessione degli studenti sull’importanza

del diritto allo studio e raccogliendo la ‘sfida’ che l’attuale situazione sanitaria offre a studenti e

docenti, la classe ha deciso di affrontare come Modulo di Cittadinanza e Costituzione, previsto

dall’attuale Esame di Stato, la realizzazione di un percorso dal titolo “Il diritto all’istruzione al tempo

dell’epidemia di Covid-19”. Tale modulo prende le mosse dalla storia e giunge all’attualità,

snodandosi attraverso la raccolta di esperienze sulla didattica a distanza e le riflessioni personali degli

studenti ai quali è stato richiesto di esprimere in maniera documentata ad un quesito su tutti: attraverso

quali modalità e strategie le scuole sono riuscite a garantire il diritto fondamentale all’istruzione?

Gli studenti sono infatti i primi protagonisti di questo tempo, sia perché si trovano alla conclusione del

loro percorso di studi superiori, sia per il fatto che in questa fase storica epocale stanno sperimentando

in concreto la necessità di tenere unite le capacità di cambiamento e adattamento e la difesa di un loro

diritto umano e costituzionale.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani all'art. 26 recita:

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«Ognuno ha diritto ad un'istruzione. L'istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli

elementari e fondamentali. L'istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L'istruzione

tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un'istruzione

superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito.»

2.

Parte storica

La nostra Costituzione riconosce, nell'art. 34, il diritto all'i­struzione. L'istruzione nella vita di ogni

persona è di estrema rilevanza: aiuta a comprendere la realtà in cui viviamo, a sostenere

conversazioni e discussioni con gli altri, a capire le cause degli avvenimenti e l'organizzazione

della società, a vivere in modo più consape­vole, a migliorare la nostra condizione professionale.

Oltre a costituire un valore individuale, l'istruzione ha rilevanza collettiva, in quanto si traduce in

un vantaggio per tutta la società, aumenta il benessere comune ed il senso di civiltà della

popolazione e dell’intero stato. Tale articolo ha affermato il diritto di tutti a ricevere un'adeguata

istruzione ed ha ribadito il principio dell'obbligo scolastico per almeno otto anni. Attualmente

l'obbligo scolastico si estende fino ai sedici anni di età, e si prevede di prolungarlo ulteriormente

per equiparare il nostro Paese agli altri Stati europei. In rispetto del principio di uguaglianza è stato

inoltre riconosciuto il diritto degli studenti meritevoli, seppur privi di mezzi, di raggiungere i gradi

più alti degli studi, attraverso borse di studio e assegni alle famiglie. Gli aiuti statali alle famiglie

degli studenti meno abbienti consistono in sussidi per l'acquisto dei libri di testo e in agevolazioni

sulle tasse scolastiche.

Con la proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861) il sistema di leggi dello stato

piemontese e la sua organizzazione interna vengono estesi a tutti i territori del Regno. La legge

Casati, emanata nel 1859 e poi estesa al Regno d’Italia, stabiliva che l’istruzione elementare fosse

affidata ai comuni e si articolasse su due bienni, il primo dei quali obbligatorio e gratuito. Si

prefiggeva di assicurare a tutti gli italiani le conoscenze elementari del «leggere, scrivere e far di

conto». . Dopo la scuola elementare il sistema si divideva in due: ginnasio (a pagamento) e le

scuole tecniche. Nonostante le “scuole tecniche” permettessero il proseguimento degli studi alla

scuola superiore e in alcuni casi all'università, il sistema risultava comunque classista, dato il

fenomeno dell'auto-esclusione, che portava alla rinuncia agli studi i figli delle famiglie meno

agiate. La sua applicazione, formale e sostanziale, nelle diverse parti del nuovo Regno d'Italia (r.d.

28 novembre 1861, n. 347) fu largamente eterogenea in quanto condizionata da particolari

situazioni geografiche e da pesanti condizionamenti sociali: il principale consisteva nella necessità

di impiegare i giovani e giovanissimi nei lavori dei campi in relazione alle esigenze stagionali.

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Negli anni della sinistra storica la legge Coppino del 1877 stabilì nuove norme per la scuola

dell’obbligo: portò a tre gli anni dell’obbligo e prevedeva sanzioni per le famiglie che lo

disattendevano. La legge Coppino fu uno dei punti qualificanti della politica scolastica. Essa estese

la durata delle elementari a 5 anni, e introdusse l'obbligo scolastico nel primo triennio delle

elementari stesse. Definì le sanzioni per i genitori degli studenti che non tenevano fede a tale

obbligo.

La legge Credaro 4 giugno 1911 n. 487, votata durante il ministero Giolitti, trasformò in statale la

scuola elementare, fino ad allora gestita dai comuni, ponendo a carico dello Stato il pagamento degli

stipendi dei maestri elementari, così da poter disciplinare l'obbligo in modo più vigoroso anche in

quelle realtà locali molto disagiate in cui in precedenza i bilanci comunali non avevano consentito

una corretta organizzazione della scuola. La sua applicazione fu problematica anche per il

sopraggiungere della prima guerra mondiale. La legge vide l'istituzione dei patronati scolastici

comunali, già previsti da un Regio Decreto del 1888 ma non istituiti. Un organo con il compito di

dispensare vestiario, scarpe, libri (magari da restituire in buono stato) ai "fanciulli bisognosi" per

consentire l'adempimento dell'obbligo scolastico.

Nel primo governo Mussolini (1922-1924) è Ministro della Pubblica Istruzione il filosofo

Giovanni Gentile (1923) . La sua nomina ed il suo operato segnano la convergenza tra cultura

neoidealista e buona parte degli ambienti cattolici. Espressione della già citata borghesia

conservatrice, la riforma Gentile (definita da Mussolini "la più fascista delle riforme") prevedeva

cinque anni di scuola elementare uguale per tutti, frequentata da tutti gli aventi diritto con iscrizioni

in base all'anno di nascita. La scuola elementare aveva scansione 3+2, preceduta da un grado

preparatorio di tre anni (scuola materna), e seguita da un grado successivo chiamato scuola media

inferiore, con diversi sbocchi, seguito a sua volta dalla scuola media superiore, di tre anni per il liceo

classico, di quattro per il liceo scientifico, di tre o quattro anni per i corsi superiori dell'istituto

tecnico, dell'istituto magistrale e dei conservatori. Le scuole medie acquisivano un sistema a "doppio

canale": da un lato un percorso che consentiva, o meglio impegnava il giovane al proseguimento

degli studi alle scuole superiori per ottenere un titolo di studi valido (per accedere a questo canale lo

studente doveva superare uno specifico esame di cultura generale), dall'altro un percorso che

immetteva direttamente lo studente, al termine dei tre anni, nel mondo del lavoro senza consentire

un proseguimento degli studi. La riforma Gentile portava comunque l'obbligo dello studio a 14 anni

di età.

Dopo ulteriori riforme, nel 1963 la Scuola Media inferiore diventa unificata.

Nel 1969, anche sotto la spinta di una rilevante stagione di movimenti studenteschi, vengono

approvate norme che liberalizzano l'accesso agli studi universitari (fino ad allora, infatti, solo con

il diploma di liceo classico si poteva accedere a tutte le facoltà).

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3.

Parte normativa

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Art. 26 - DIRITTO ALL' ISTRUZIONE

1. Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda

le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione

tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere

egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

2. L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento

del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la

tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi e deve favorire l’opera delle

Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo

Articolo 2 Protocollo 1

Il diritto all'istruzione non può essere rifiutato a nessuno. Lo Stato, nell'esercizio delle funzioni che

assume nel campo dell'educazione e dell'insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di

provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche.

Costituzione Italiana

L’obbligo di istruzione. L’articolo 34 della Costituzione della Repubblica italiana (d’ora in poi art.

34 Cost. it.) afferma che “l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e

gratuita”. L’obbligo sancito dalla Costituzione è relativo solamente al numero degli anni e non al

conseguimento del titolo di studio, ma la normativa ha esteso l’obbligo di istruzione”.

L’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Come si assolve l’obbligo di istruzione fino ai 16 anni?

Esistono due strade perché, oltre all’iscrizione nella scuola secondaria di secondo grado, è prevista la

possibilità di assolvere l’obbli­go anche frequentando un percorso sperimentale di formazione

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professionale. In pratica i ragazzi che superano l’esame alla fine del terzo anno della scuo­la secondaria

di primo grado (l’esame di terza media”) devono iscriversi:

- o a una scuola superiore statale (licei, istituti tecnici e professionali), comprese le scuole

paritarie;

- o a uno dei corsi sperimentali triennali di formazione professionale atti­vati dalle Regioni da

alcuni anni.

Resta il principio della gratuità perché, nelle istituzioni scolastiche statali, si usufruisce del diritto senza

pagare tasse di iscrizione o di frequenza.

La lotta alla dispersione. Nella scuola italiana particolarmente grave è il problema della dispersione

scolastica, che assume varie forme: dalle ripetenze e alle difficoltà che tanti ragazzi manifestano nel

frequentare la scuola. Per questo la I. 296/2006 si propone anche di "prevenire e contrastare la

dispersione e favorire il successo nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione". In questa direzione si

danno anche chiare indicazioni per l'inserimento nel sistema scolastico degli studenti stranieri

presenti nel territorio dello Stato, e per favorirne l'integrazione nella cultura italiana. Va ribadito che

la Repubblica deve garantire l'integrazione nel sistema dell’istruzione delle "persone diversamente

abili".Responsabili dell'adempimento dell'obbligo di istruzione da parte dei minori sono i genitori,

che sono tenuti a iscrivere i figli alle istituzioni scolastiche formative. Alla vigilanza sull'adempimento

dell'obbligo di istruzione provvedono. Il Comune in cui hanno la residenza i giovani che sono

soggetti all'obbligo di istruzione; il dirigente dell'istituzione scolastica presso la quale sono iscritti

oppure abbiano fatto richiesta di iscrizione gli studenti tenuti ad assolvere l'obbligo di istruzione. In

caso di mancato adempimento dell 'obbligo di istruzione, a carico dei responsabili (genitori,

Dirigenti scolastici , funzionari pubblici) si applicano "le sanzioni relative al mancato assolvimento

dell'obbligo scolastico previsto dalle norme previgenti''.

La scuola è uguale per tutti? L'art. 1 Statuto afferma che nella scuola "ognuno opera per garantire la

realizzazione del diritto allo studio". Cosa significa?

L'art. 34 Cost. it. stabilisce che "la scuola è aperta a tutti"; cioè ogni ragazzo ha il diritto di frequentarla.

Si ha uguaglianza formale quando tutti sono uguali davanti alla legge; stabilire che "tutti possono

frequentare la scuola" significa affermare il principio dell'uguaglianza formale nel campo

dell'istruzione. È importante. Ma è sufficiente? Basta dire che "tutti possono frequentare la scuola", per

far sì che ciò avvenga? Sicuramente no. Tutti i ragazzi italiani devono "davvero" frequentare la scuola;

solo un certo livello di istruzione permette una consapevole partecipazione alla vita sociale, mentre

analfabetismo e ignoranza provoca no emarginazione: all'uguaglianza formale deve affiancarsi

l'uguaglianza sostanziale, che si ha quando tutte le persone esercitano gli stessi diritti.

Lo Stato italiano cerca di garantire perciò anche l'uguaglianza sostanziale; l' art. 34 della Costituzione

italiana stabilisce che "i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi , hanno diritto a raggiungere i

gradi più alti degli studi" e, per rendere effettivo questo diritto, lo Stato si impegna a provvedere 'con

borse di studio" e "assegni alle famiglie".

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Art. 33

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e

gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve

assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli

alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di

essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei

limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Art. 34

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre

provvidenze, che devono essere attribuite

Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia

(Legge Regionale 6 agosto 2007, n. 19)

Nel 2007 il sistema scolastico nazionale si integra con i percorsi regionali, particolarmente orientati

verso le attività produttive delle singole regioni e con diverse forme di sostegno al diritto allo studio. In

Lombardia questo sostegno si articola in:

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Diritto allo studio in Regione Lombardia. Consapevoli che il rilancio della nostra economia passa da

una maggiore interazione tra imprese e nuove generazioni, fra scuola, formazione e lavoro, la missione

della Direzione è favorire l’integrazione delle politiche dedicate alla scuola, all’attività formativa e al

lavoro per assicurare una governance che qualifichi il capitale umano lombardo rendendolo sempre più

competitivo e riconoscibile in termini di eccellenza. I principali strumenti di attuazione:

Dote Scuola, fondata sul diritto allo studio e la libertà di scelta fino ai 18 anni, è un aiuto concreto per

l’educazione dei giovani lombardi che frequentano percorsi di istruzione o di istruzione e formazione

professionale. Questi ultimi – IeFP - rivolti ai giovani dai 14 ai 18 anni, rappresentano il canale

professionalizzante del sistema educativo, come una valida alternativa alle scuole secondarie di

secondo grado.

Dote Unica Lavoro favorisce l’occupazione e risponde alla difficile situazione economica come

strumento di sostegno alle persone, per attivare servizi di formazione e lavoro aperti a tutte le categorie

in relazione ai bisogni, nonché come spinta al mercato del lavoro per innalzare i livelli di occupazione e

migliorare le reti sul territorio.

Garanzia Giovani in Lombardia è il programma europeo che consente di rispondere alla richiesta di

occupabilità dei giovani tra i 15 e i 29 anni disoccupati o inoccupati, anche se hanno interrotto il

periodo di studio, o ne sono momentaneamente fuoriusciti, con l’ausilio delle istituzioni scolastiche e

formative e delle Università per favorire la transizione scuola/lavoro. Conferma inoltre la qualità del

modello lombardo nell’assicurare un raccordo tra i giovani Neet e il mondo della formazione e del

lavoro, al fine di assicurare la crescita del capitale umano e l’occupazione.

IeFP percorsi di scuola che assolvono l’obbligo scolastico e sono capaci di generare nuovi mestieri,

valorizzare quelli 'tradizionali' e sviluppare competenze distintive, immediatamente spendibili nel

mondo del lavoro. Il Sistema Duale Lombardo, anche attraverso l’alternanza scuola lavoro, sostiene le

azioni che consentono di “Studiare in azienda e trovare lavoro a scuola” per essere competitivi rispetto

agli altri paesi. Promuove l’apprendistato come strumento permanente per sviluppare competenze per

il mercato del lavoro durante il percorso di studio direttamente in azienda, e per conseguire un titolo di

studio o una qualifica professionale.

Le azioni intraprese dalle istituzioni al fine di garantire il diritto

all’istruzione nell’attuale emergenza

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (DPCM) - 1 marzo 2020

Art. 4 Ulteriori misure sull'intero territorio nazionale

1. Sull'intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: [...]

d) i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l'attivita'

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didattica sia stata sospesa per l'emergenza sanitaria, possono

attivare, sentito il collegio dei docenti, per la durata della

sospensione, modalita' di didattica a distanza avuto anche riguardo

alle specifiche esigenze degli studenti con disabilita'; [...]

Circolare n. 73/ 8 Ipsia Majorana Cernusco S/N, 18 marzo 2020 Oggetto: FAD: Sintesi

prime indicazioni ministeriali

Si riproducono qui, opportunamente rieditati, i passi salienti della nota Miur n. 388 del 17 marzo (v.

circ. 73septies/integraz.),quale contributo all’orientamento dell’attività di FAD da parte dei docenti.

IL SIGNIFICATO DELLA FAD

“Mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combattere il rischio di

isolamento e di demotivazione. Le interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che

mantiene, e rafforza, la trama di rapporti, la condivisione della sfida che si ha di fronte e la propensione

ad affrontare una situazione imprevista:

è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento. essenziale fare in modo che ogni studente

sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento, cogliendo l’occasione del

tempo a disposizione e delle diverse opportunità (lettura di libri, visione di film, ascolto di musica,

visione di documentari scientifici...) soprattutto se guidati dagli insegnanti.

1. Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la

costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni.

Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una

classe, si tratta pur sempre di dare vita a un “ambiente di apprendimento”.”

MODALITA’

“Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni,

chat di gruppo; la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su

piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di

supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o

indirettamente con il docente, l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali:

tutto ciò è didattica a distanza.

Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione

relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o

restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano

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sollecitare l’apprendimento.

La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i

quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile

anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti

adottati, anche nel confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali –

quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto,

materiali.

E’ ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”.

In particolare negli istituti professionali, caratterizzati da una didattica declinata tipicamente nella

duplice dimensione della teoria e della pratica laboratoriale, ove non sia possibile l’uso di laboratori

digitali per le simulazioni operative o altre formule, il docente progetta – in questa fase – unità di

apprendimento che veicolano contenuti teorici propedeutici, ossia da correlare in un secondo momento

alle attività tecnico pratiche e laboratoriali di indirizzo.”

4.

Attualità:

articoli di cronaca sulla formazione a distanza Per ogni articolo sottolinea l’idea centrale e le posizioni con le quali ti trovi in accordo e disaccordo

ARTICOLO 1:

“Scuole chiuse” , di Alessandro D’Avenia - da CORRIERE DELLA SERA 23 MARZO 2020

«Margie lo scrisse perfino nel suo diario. Sulla pagina che portava la data 17 maggio 2157: Oggi

Tommy ha trovato un vero libro!». Comincia così «Chissà come si divertivano», un racconto del

1955 del maestro della fantascienza, Isaac Asimov, in cui Margie e Tommy, 11 e 13 anni, trovano in

soffitta un libro. Quell’oggetto, in cui le parole «non si muovono», è un reperto archeologico,

sostituito da più di un secolo dai «telelibri», testi che scorrono sullo schermo tv come i titoli di coda

di un film. Ma la sorpresa è ancora più grande quando i due scoprono che il libro parla di qualcosa a

loro ignoto: la scuola. Nel 2157 ci sono infatti solo i «Maestri Meccanici», robot individuali che, in

camera, spiegano e verificano: «La cosa che Margie odiava soprattutto era la fessura dove doveva

infilare i compiti. Le toccava scriverli in un codice perforato che le avevano fatto imparare a sei

anni, e il maestro meccanico calcolava i voti a velocità spaventosa». E nel marzo 2020 la scuola

esiste ancora? Sì, ma a una condizione: se tutte «le» scuole sono chiuse, «la» scuola è rimasta aperta

solo dove «scuola» è il nome che diamo alla relazione che sopravvive alla chiusura dell’edificio.

Altrimenti aperta, una scuola, non lo è mai. «Questo è un tipo di scuola molto antico. Avevano un

maestro, ma non un maestro regolare. Era un uomo» dice Tommy, e Maggie stupita risponde: «Un

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uomo? Come faceva un uomo a fare il maestro?». La scuola del passato era una comunità di ricerca

guidata da maestri in carne e ossa: «Ci andavano i ragazzi del vicinato, ridevano e vociavano nel

cortile, sedevano insieme in classe, tornavano a casa insieme. Imparavano le stesse cose, così

potevano aiutarsi per i compiti e parlare di ciò che avevano da studiare. E i maestri erano persone».

I maestri meccanici non ci sostituiranno mai perché la materia è la «materia» con cui si in- e co-

struisce l’edificio relazionale: a scuola non ci si va, ma ci si è, a patto che essa sia fondata su

relazioni generative. Se ciascuno dà all’altro ciò di cui l’altro ha bisogno, la relazione rigenera le

persone coinvolte e genera i cosiddetti beni relazionali, frutti specifici di una relazione (in quella

educativa: cultura, autonomia, vocazione). Questi frutti non si danno se la relazione è ridotta a

prestazione (tu ripeti/fai ciò che ti dico), e diventa addirittura de-generativa (toglie vita). I ragazzi

hanno bisogno di noi per scoprire sé e il mondo, e per inserirsi gradualmente nella storia umana: la

loro anima non può farsi da sola. Allo stesso modo noi docenti abbiamo bisogno di loro per scoprire

noi stessi e il mondo, perché anche la nostra anima (come quella di tutti gli esseri umani) è in

continua crescita. Non siamo robot che erogano materie e voti, noi con- e in-segniamo, nello stesso

spazio-tempo (online o in classe), pezzi di mondo a cui ci siamo dedicati. Ed è proprio nell’atto di

porgerli che scopriamo cose nuove del mondo e di noi: se dopo una lezione non ho imparato niente,

sono certo di non aver insegnato niente. In una scuola relazionale e non prestazionale infatti non si

riesce mai a fare la stessa lezione (altrimenti che mi sostituisca il maestro meccanico): insegno da 20

anni e non posso raccontare mai lo stesso Dante, perché cambio io, così come le anime da

raggiungere. Ed è grazie a questa «materia viva» che non solo non mi annoio, ma mi viene donato

ogni anno un nuovo Dante, interpellato in modo diverso in ogni classe. La testa di un ragazzo è

come quella di un fiammifero: si accende e accende, solo se la sfreghi con ciò che ha capacità di

innesco (verità e bellezza), per questo le grandi opere (letterarie, tecniche, scientifiche...) fanno «il

programma». Noi riceviamo vita solo da chi la vita la sa mettere «a fuoco», chi è «passato» nel

mondo e ce ne ha lasciato una mappa: poi sta a noi camminare e aprire nuove strade.

È proprio Dante - il 25 marzo 2020 ricorre la prima celebrazione nazionale - che distilla la

relazione con un maestro quando, incontrando nell’aldilà il suo, Brunetto Latini, gli dice che non

dimentica «la cara e buona imagine paterna / di voi quando nel mondo ad ora ad ora / m’insegnavate

come l’uom s’etterna», e Brunetto si rammarica di non aver potuto seguire sino in porto la

promettente navigazione del suo allievo. La scuola è un faticoso «ora ad ora» che serve a dare senso

e vita a tutte le altre ore. Uno studente non deve rifare da solo la storia umana, ma fare i passi

indietro necessari per saltare, lui, un po’ più avanti, proprio grazie alla rincorsa in un passato che

passato non è, altrimenti non lo si studierebbe. Ma questo, senza una scuola viva (relazionale e

generativa) è impossibile: «Margie pensava ai bambini di quei tempi, a come dovevano amare la

scuola: - Chissà come si divertivano!». Le scuole adesso sono chiuse: ma prima erano aperte?

ARTICOLO 2

“La tua scuola è passata all'apprendimento a distanza? Come sta andando finora?” di Michael

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Gonchar and Shannon Doyne - New York Times 30 marzo 2020

La tua scuola è passata all'apprendimento a distanza in risposta alla pandemia globale? Come sta

andando finora? Siete ansiosi di tornare a scuola il prima possibile? Perché o perché no?

In "Coronavirus sta chiudendo le scuole. L'America è pronta per l'apprendimento virtuale?" Dana

Goldstein scrive del grande cambiamento che ha iniziato a verificarsi nell'educazione americana a

metà marzo. Ecco alcuni estratti di quell'articolo:

Gli educatori esperti nell'apprendimento a distanza avvertono che le chiusure sono una seria

minaccia per il progresso accademico, la sicurezza e la vita sociale dei bambini. Dicono che gestire

un'aula in digitale è molto più difficile che mettere online un posto di lavoro per adulti e che può

colpire in modo sproporzionato gli studenti a basso reddito e quelli con bisogni speciali.

Ecco alcuni degli avvertimenti e dei consigli che gli insegnanti esperti nell'apprendimento a distanza

hanno per le scuole che intendono muoversi online.

Non tutte le case hanno computer o Internet ad alta velocità.

La stragrande maggioranza delle famiglie con bambini ha Internet a banda larga, ma ci sono ancora

grandi disparità in base al reddito, alla razza e al livello di istruzione dei genitori.

Le famiglie a basso reddito sono più propense ad affidarsi agli smartphone per l'accesso a internet, e

i bambini di queste famiglie potrebbero non essere in grado di utilizzare software di apprendimento

più sofisticati che richiedono un tablet o un computer. Non è insolito, dicono gli educatori, che i

fratelli e le sorelle cerchino di completare i loro compiti scolastici con un solo cellulare.

I bambini più piccoli hanno bisogno di molta supervisione da parte degli adulti.

Gli studenti più giovani hanno bisogno di aiuto per imparare online - molto aiuto. I genitori

potrebbero aver bisogno di aiutare i loro figli ad accendere un dispositivo, ad accedere ad

un'applicazione, a leggere le istruzioni, a cliccare nel posto giusto, a digitare le risposte e a rimanere

in attività.

Anche l'adulto più esperto di tecnologia troverà tutto questo difficile mentre lavora da casa - uno

scenario più comune man mano che il coronavirus si diffonde. I genitori che continuano a lavorare

fuori casa quando le scuole sono chiuse dovranno organizzare la cura dei bambini, dove l'aiuto

tecnico potrebbe essere scarso.

Anche i grandi insegnanti mancano di esperienza nella creazione di lezioni online.

Anche se ci sono molti insegnanti eccezionali, non tutti sono pronti a spostare le loro lezioni online.

Le lezioni online devono avere temi e indicazioni più chiare per gli studenti, ha detto Sarah

Giddings, un'insegnante della WAVE, una scuola superiore di Ypsilanti, Michigan, che mescola

l'apprendimento online con quello di persona.

"Puoi essere un insegnante fantastico, ma scrivere il curriculum è difficile", ha detto.

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Gli studenti con esigenze speciali possono essere i più difficili da insegnare virtualmente.

Christopher W. Bakk, insegnante di studi sociali alla Turning Point Academy di Racine, Wis., ha

insegnato agli studenti di educazione speciale sia di persona che a distanza, attraverso la rete

eSchool Network del Wisconsin.

Alcuni di questi studenti hanno problemi comportamentali e prosperano online perché ci sono meno

distrazioni sociali, ha detto. Ma altri trovano difficile avere un accesso meno diretto agli insegnanti e

ai coetanei. "L'autodisciplina è una lotta", ha detto Bakk.

Le scuole forniscono più di competenze accademiche.

Anche quando i dispositivi, il Wi-Fi, il software, i piani di lezione e la supervisione degli adulti sono

tutti al loro posto, molto si perde quando le scuole passano all'apprendimento a distanza. Molti

bambini si affidano alle scuole per i pasti gratuiti o a prezzi accessibili, per la consulenza e per le

attività del doposcuola mentre i genitori lavorano.

Quando le scuole sono chiuse, i bambini perdono uno sbocco sociale cruciale. E le famiglie,

soprattutto quelle che lavorano nel settore dei servizi e non possono facilmente adattare i loro orari,

possono fare fatica a trovare un'adeguata assistenza all'infanzia.

"Se ci pensate, la scuola è una città che forniamo ai bambini", ha detto il signor Ridgway. Quando

quella città si spegne, ha detto, nessuna piattaforma di apprendimento online può sostituire tutta la

struttura e la vivacità che si perde.

In "Teachers' Herculean Task: Spostare 1,1 milioni di bambini nella scuola online", David W. Chen

descrive gli aggiustamenti e le sfide che gli insegnanti di New York City hanno affrontato nella loro

prima settimana di insegnamento da casa loro. Scrive:

Gloria Nicodemi fa parte di un team di co-insegnanti e insegna scienze della terra a studenti di nona

e decima classe, la maggior parte dei quali cinesi-americani che si qualificano per il pranzo ridotto o

gratuito, presso la East-West School of International Studies di Flushing, nel Queens.

"È solo il secondo giorno, ma sembra la quinta settimana", ha detto martedì. "Questo è il mio

sedicesimo anno di insegnamento, e mi sento come un insegnante del primo anno". La quantità di

lavoro e di cose nuove che incontro ogni giorno è stupefacente".

La signora Nicodemi e il suo partner didattico hanno scelto di non fare lezioni video dal vivo, ma

piuttosto di pubblicare i compiti in Google Classroom alle 7 del mattino, e poi chiedere agli studenti

di consegnare il loro lavoro entro le 17.

Si sono resi disponibili, con orari d'ufficio specifici, a rispondere a domande in diretta. Hanno anche

organizzato piccoli incontri su Google per gruppi di cinque studenti per un'attenzione più

personalizzata. Ma è stato frustrante il fatto che non possano, diciamo, tirare fuori uno studente dalla

classe per qualche minuto e passare sopra a qualcosa nel corridoio.

I ragazzi ci chiedevano: "Come faccio a disegnare su questo documento?" e io rispondevo: "È

davvero un'ottima domanda". "So cosa farei io, ma non credo che abbiano gli stessi strumenti sui

loro computer".

La signora Nicodemi ha detto che fare videochat dal vivo con i suoi studenti sarebbe stato difficile

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perché i suoi due figli, in prima e quarta elementare, stavano facendo anche l'apprendimento a

distanza nel loro appartamento con due camere da letto.

Si è anche preoccupata, come molti insegnanti, degli effetti a lungo termine del prolungamento del

tempo dedicato allo schermo sui giovani.

Ha creato un programma con i Post-it per sé, per suo marito e per i loro figli, bloccando per sé le ore

di "Non disturbare" per poter lavorare con gli studenti o i colleghi.

Anche Lauri Posner, insegnante di quinta elementare di lunga data alla P.S. 87 nell'Upper West Side

di Manhattan, ha riferito che i primi giorni sono stati assolutamente estenuanti.

"Non ci si fermava mai dalle 7:30 alle 22:30", ha detto. "Non c'è modo che un essere umano possa

sostenere tutto questo".

Non aveva mai sentito parlare di Zoom fino a due settimane fa. Ma almeno aveva una certa

familiarità con Google Classroom, a differenza di molti colleghi che usavano il computer solo per la

posta elettronica.

Dopo aver lavorato tutto il fine settimana, la domenica ha fatto una prova con gli studenti, sapendo

che molte famiglie avevano un solo dispositivo, condiviso da genitori o fratelli.

Quando la signora Posner ha cercato di registrarsi leggendo un capitolo del libro "Sotto l'uovo" il

lunedì pomeriggio, il rumore della pioggia sul suo condizionatore d'aria ha soffocato la sua voce.

ARTICOLO 3

“Didattica a distanza: ecco che cosa tutti stiamo imparando. Riflessioni e problematiche” : un

intervento della dirigente del Giobert, Patrizia Ferrero - La Stampa 22 marzo 2020

In questi ultimi giorni la stampa locale si è occupata di scuole che annunciano di lavorare sulla

didattica a distanza con efficienza e facilità, promuovendo il proprio modello virtuoso. In

realtà tutte le scuole stanno lavorando e per di più su una sfida senza precedenti, quella di

cambiare gli ultimi trent’anni di esperienza professionale in pochi giorni. Per questo è poco

utile stabilire una graduatoria dei meriti o della visibilità pubblica.

Sarebbe interessante, invece di confrontare l’inconfrontabile - l’istruzione professionale con i suoi

problemi con quella liceale con le sue eccellenze, quella primaria con quella secondaria - portare

all’attenzione del più vasto pubblico dei lettori alcune riflessioni ed alcune problematiche.

PRIMA RIFLESSIONE: con SKYPE risolviamo tutto

I docenti, grazie a tre anni di formazione intensiva ed al bonus, che ha permesso loro di munirsi più

volentieri delle adeguate tecnologie, non sono del tutto alla prima esperienza e molti di loro hanno

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svolto in classe sperimentazioni episodiche o anche continuative in qualche argomento delle loro

materie. Ma è la prima volta che una metodologia “integrativa”, “motivazionale”, “aggiuntiva”

diventa l’unico modo possibile per insegnare tutto in tutte le materie. La risposta dei docenti è stata

in genere sorprendente e se un nuovo sistema si sta velocemente mettendo in atto, soprattutto alle

superiori, è grazie al molto lavoro dei docenti digitalizzati e degli assistenti tecnici ed

amministrativi, al (meglio silente) coordinamento continuo dei Dirigenti Scolastici ed al moltissimo

lavoro di iniziativa personale delle migliaia di docenti che imparano facendo, ritornando ad essere

allievi di se stessi. Infatti, è bene sapere che la didattica a distanza non consiste nel mettersi davanti

ad una telecamera e parlare per un’ora, ripristinando quella vecchia scuola in cui io parlo, tu ascolti e

se puoi impari, seppellita ormai dai tempi nuovi e dalla scolarità per tutti. La didattica a distanza è

mettere a disposizione, perché l’allievo ne usufruisca più volte a modo suo, un insieme di materiali,

voce, immagini ed esercizi montato appositamente per essere compreso a distanza. Un lavoro

difficilissimo che richiede esperienza, che non abbiamo potuto maturare, e grande umiltà

nell’imparare per prove ed errori.

SECONDA RIFLESSIONE: STUDENTI DIGITALI RIMASTI SENZA SEGNALE

I nostri studenti delle secondarie superiori, ma anche quelli più giovani, sono nativi digitali, quindi

che problemi hanno con la didattica a distanza? Ne hanno molti e significativi e su questo dovrà

lavorare la scuola, quando un giorno finalmente ritorneremo. Incominciamo dal più semplice:

nell’istruzione tecnica e professionale una quantità inaspettata di alunni non hanno a casa un

Personal Computer. Non sempre il motivo è socio-economico, talvolta i telefoni individuali in

famiglia soccorrevano tutte le esigenze social e shop on line. Ma studiare tutto il giorno sul telefono

è un problema. Dopo il problema di superficie (le scuole potranno allestire in futuro un sistema di

comodato d’uso) affrontiamo i problemi di fondo. Studiare da solo tutte le materie, senza un orario

di frequenza obbligatorio e senza qualcuno che richiama la tua attenzione quando ti distrai e sollecita

la tua attività, non è facile. È difficilissimo: bisogna saper pianificare le cose da fare, lavorare e

rivedere finché non si è capito, controllare la disattenzione, andare a cercare i materiali su varie

piattaforme, che spesso collassano dal troppo traffico.

Bisogna avere insomma AUTONOMIA, SENSO DI RESPONSABILITA’ e SPIRITO DI

INIZIATIVA, nonché un bel po’ di ETICA DEL LAVORO (il senso morale di dare il meglio di sé).

Guarda caso sono quelle doti che il linguaggio della modernità chiama SOFT SKILLS, competenze

immateriali, e che sono considerate oggi, dalle aziende più importanti della conoscenza, delle

tecniche. Ma in questo mondo della modernità chi le ha sviluppate, chi ha promosso la loro crescita

nei bambini e negli adolescenti? Sempre meno la famiglia, troppo impegnata o troppo protettiva, ma

neppure la scuola, un po’ severa, un po’ buonista, ma alla fine troppo sollecitata sulle nozioni, sul

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programma da finire, troppo presa dall’integrazione degli alunni in classi sempre più numerose.

Così, tanti giovani nativi digitali si mettono in ansia, si scambiano mille messaggi oppure tentano si

svicolare: è una vacanza, poi vedremo, studierò domani…e tutto il repertorio degli adolescenti che

anche noi siamo stati. Camminano in un fitto bosco guardando un telefono che perde il segnale, e

non tutti sanno ancora chinarsi a cercare il sentiero.

CHE COSA IMPARERA’ LA SCUOLA DA QUESTA EMERGENZA?

Se la scuola imparerà ad insegnare l’autonomia, ad affidarsi meno alla parola e a supportare di più i

processi personali, a mettersi dal punto di vista dell’allievo e del suo modo di pensare, non avremo

passato invano questi mesi di sfida. Naturalmente avremo imparato molte tecniche digitali, ma

questo non sarà l’aspetto più importante. Da parte del nostro Istituto, oltre che a dare degli strumenti

di controllo dell’avanzamento del programma on line, pubblicando settimanalmente tutti i piani di

lavoro ed esortando gli allievi a tenere una check list, abbiamo affinato un’antica virtù, quella

dell’ASCOLTO, chiedendo ai ragazzi di compilarci un questionario di valutazione della nostra

didattica a distanza da parte loro, dei fruitori, attraverso domande semplici che affrontano però tutti i

nodi critici e, specialmente, uno: trovandomi da solo a lavorare, quanto sono cresciuto?

Ringrazio per l’attenzione a queste riflessioni, che non fanno marketing o marcia trionfale, ma spero

facciano pensare e ci facciano cambiare quando ritorneremo a “rimaterializzarci” nel mondo. Se vi

interessa potremo socializzare i risultati del questionario che potrebbero riservarci delle sorprese.

5.

Ricerca: esempi di didattica a distanza

Realizza una breve ricerca sulla didattica a distanza praticata in Italia e all’estero, anche

precedentemente all’attuale pandemia, concentrandoti sui suoi aspetti positivi e su quelli negativi.

Metti in evidenza come questa modalità garantisca il diritto all’istruzione.

6.

Riflessione guidata

1) Come hai vissuto personalmente l’esperienza della didattica a distanza?

2) Quali sono stati per te i punti di forza e quali quelli di debolezza di questa esperienza?

3) Come si sono modificati i tuoi rapporti con i compagni?

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4) Come si sono modificati i tuoi rapporti con i docenti?

5) Qual è stato il ruolo della tecnologia e degli strumenti tecnologici in questa esperienza?

6) Conosci altre realtà in cui la didattica a distanza ha funzionato meglio oppure peggio? Rispondi

facendo degli esempi sulla base delle tue ricerche e delle tue esperienze.

7) Secondo te il diritto all’istruzione e alla formazione è stato garantito anche in questo contesto

inedito?

8) Come valuti il percorso di apprendimento da te svolto dal punto di vista dei contenuti e

dell’esperienza vissuta?

9) Tra gli articoli letti quale presenta una realtà in cui ti sei maggiormente riconosciuto? Quale la

tesi che hai condiviso? Quale invece quella con cui sei nettamente in disaccordo?

10) Completa la tua riflessione con una/due immagini che ritieni particolarmente significative per

rappresentare la tua esperienza della didattica a distanza.

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INDICE pag.

0. PRESENTAZIONE 2 1.PROFILO DELL’INDIRIZZO DI STUDI 3-4

2.PRESENTAZIONE DELLA CLASSE 5-6

3.COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE 7 4.ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO DI CLASSE 8

ELENCO TESTI DI ITALIANO 9-10 METODOLOGIE E STRATEGIE DIDATTICHE 11 OBIETTIVI DEL CONSIGLIO DI CLASSE MODALITÀ DI LAVORO E STRUMENTI DI VERIFICA

5.ATTIVITÀ COMPLEMENTARI E INTEGRATIVE 12-13 6.ELENCO DEI TESTI ADOTTATI 14

7.PCTO/ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 15-16

T.1 SCHEDA SINTESI DELLA CLASSE 17-18

T.2 SCHEDA ATTIVITA’ INTERNA ASL 19 -20

8.VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI 21-28 8.4 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO 29-34 9.SIMULAZIONI PROVE D’ESAME 35-38 10.FIRME DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE 39 11. CITTADINANZA E COSTITUZIONE 40-57

ELENCO ALLEGATI

● Elenco studenti della classe ● Tracce esercitazioni eventuali ● C1. Relazione finale fase classe (contenente “Scheda FAD

classe”) ● C2. Scheda sintesi situazione studenti classe ● D1. Relazioni finale e scheda FAD materie

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CLASSE V ° TSA

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Rev. 00 Del 10/05/2017

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A I

S

● D3. Programmi consuntivi delle singole discipline ● Relazione su (ciascun) alunno DVA/DSA (BES) ● Scheda UDA eventuali ● T4. Schede certificazione competenze ASL