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Documentazione e ricerche Incontro con una delegazione della Commissione Affari etnici e religiosi della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CCPPC) (22 ottobre 2013) n. 70 21 ottobre 2013

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Documentazione e ricerche

Incontro con una delegazione della Commissione Affari etnici e religiosi della Conferenza Consultiva

Politica del Popolo Cinese (CCPPC) (22 ottobre 2013)

n. 70

21 ottobre 2013

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Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

D o c u m e n t a z i o n e e r i c e r c h e

Incontro con una delegazione della Commissione Affari etnici e religiosi della

Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CCPPC)

(22 ottobre 2013)

n. 70

21 ottobre 2013

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I

I N D I C E

Composizione della Delegazione della Commissione affari etnici e religiosi della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CCPPC) (a cura del Servizio Rapporti Internazionali) 1

La Repubblica popolare cinese: scheda politico-parlamentare 3

Il quadro istituzionale 3

La nuova leadership cinese 5

Luci e ombre del “decennio d’oro”. 7

Le nuove sfide per la classe politica cinese 8

Gli indirizzi di politica estera. 10

La Conferenza consultiva politica del popolo cinese (a cura del Servizio Rapporti Internazionali) 13

Rapporti parlamentari con la Repubblica popolare cinese (a cura del Servizio Rapporti Internazionali) 15

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COMPOSIZIONE DELLA DELEGAZIONE DELLA COMMISSIONE AFFARI ETNICI E

RELIGIOSI DELLA CONFERENZA CONSULTIVA POLITICA DEL POPOLO CINESE

(CCPPC) (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

La Conferenza Consultiva Politica del Popolo cinese è un organo politico consultivo costituito nel 1949, ed è da formato delegati di organizzazioni e dalle fila del Partito Comunista Cinese che controlla di fatto l’organo, nonché da personalità indipendenti. La Conferenza opera come una sorta di Camera alta con funzioni consultive. L’Assemblea Nazionale del Popolo e la Conferenza Consultiva Politica del Popolo cinese vengono comunemente definite in gergo “Lianghui - Le due Riunioni”.

On. Zhu Weiqun Presidente della Commissione Affari etnici e religiosi 1 della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CCPPC).

On. Dewacang Componente della Commissione Affari etnici e relig iosi, Vice Presidente del Comitato regionale della CCPPC della Provincia di Gansu, Vicepresidente dell’Associazione B uddista dell a Provincia di Gansu, Budda Vivente del Tempio Labuleng.

On. Zhou Ning Co mponente della Commissione Affari etnici e religiosi, Rettore Vicario dell’Istituto Culturale Cinese

Dou Wen, Vice Capo di Gabinetto della Commissione Affari etnici e religiosi

Liu Xingyuan Direttore del Gabinetto della Commissione Affari etnici e religiosi

1 Una delle 9 Commissioni Speciali istituite nell’ambito della CCPPC.

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LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE: SCHEDA POLITICO-PARLAMENTARE

Il quadro istituzionale

L’attuale Costituzione della Repubblica popolare cinese, adottata nel 1982 (le precedenti costituzioni sono quelle del 1954, del 1975 e del 1978), assegna il ruolo guida della società cinese al Partito comunista che compone, insieme ad altri ott o partiti riconosciuti, la Conferenza consult iva politica d el popolo cinese. A seguito delle riforme costituzionali del 1988, 1993 e 1999 tale ruolo guida convive con “un’ economia socialista di mercato” e con il ricon oscimento della proprietà privata.

La Costituzione formale descrive come supremo organo legislativo il Congresso generale del popolo, comp osto da 2.987 membri eletti indirettamente con un mandato di ci nque anni dai congressi municipali, provinciali e regionali. Il presidente del Congresso generale del popolo, eletto dal Congresso stesso, esercita le funzioni di Capo dello Stato. Il congresso generale si riunisce per una sola sessione annuale. Quando non è in sessione gli affari correnti sono svolti da l Comitato permanente (7 membri), eletto in seno a l Congresso. Il Comitato esercita p oteri di supervisione sul Consiglio di Stato, eletto anch’esso dal Congresso con compiti esecutivi (è, in sostanza il governo cinese, composto dal primo ministro, dai vice p rimi ministri e dai consiglieri d i Stato). La Commissione militare centrale, anch’essa eletta dal Congresso generale, è invece il più alto organo militare dello Stato.

Per Freedom House, l a Cina è un o “Stato non libero”, mentre il Democracy Index 2011 dell’Economist Intelligence Unit la definisce “reg ime autoritario” (cfr. infra “Indicatori internazionali sul paese”).

Nella costit uzione materiale cine se, infatti, il principale centro di potere rimane il partito comunista cinese: tutti i livelli elettorali, tranne quelli relativi ai comitati di villaggio e dei piccoli centri urban i, dove si r egistra una maggiore concorrenzialità (in presenza però di organi dotati di scar so potere) vedono uno stretto cont rollo del partito, che designa i candidati e controlla il processo elettorale.

Per quel che concerne il concreto esercizio delle libertà politiche e civili, il grande sviluppo vissuto negli ultimi due decenni dalla societ à cinese e l’apertura all’esterno h a senza du bbio reso pi ù difficile i l controllo sociale da par te delle autorità, tuttavia fonti in dipendenti confermano la presenza di realtà sig nificative di repressione, alcune delle quali evolutesi alla luce della nuova situazione.

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La libertà di stampa, nonostante la vivacità delle discussioni pr ivate e gli sforzi di singoli giornalisti di affrontare tematiche sensibili, come quelle legate alla corruzione o ai problemi ambientali, appare pregiudicata: in particolare le autorità governative consentono solo ai mezzi di comunicazione di massa di proprietà statale di “coprire” i principali eventi, previa intesa sulle immagini e i resoconti da mandare in onda. Le direttive del partito forniscono ino ltre a tutti i g iornalisti e operatori dei media linee-guida la cui violazione espone ad azioni legali e all’arresto.

La Cina avrebbe anch e elaborato tecnologie avanzate e pervasive di controllo dei siti Internet (la Cina ha il più alto numero di utenti Internet a livello globale: nel 2012 hann o toccato quota 564 milioni, con u n aumento, nel solo ultimo anno, del 10%, grazie alla rapida diffusione di tablet e smartphone). Anche le libertà di assemblea e di as sociazione appaiono sottoposte a severe restrizioni: in particolare, sono state stabilite misure per impedire ad eventuali manifestanti o sottoscritt ori di petizioni antigovernative di ra ggiungere la capitale Pechino, misure che pr evedono anche il ricor so da parte delle autorità locali alla detenzione illegale.

Dal punto di vista della libertà economica, il 2012 Economic Freedom Index della Heritage Foundation definisce la Cina, a dispetto delle riforme poste in essere negli ultimi decenni, “prevalentemente non libera”. Secondo il ra pporto, le misure di liberalizza zione economica intraprese a partire dalla fine d egli an ni Settanta (e culminate nell’ingresso nel WTO nel 2001) a ppaiono inf atti aver contribuito allo svilupp o di un rob usto tessut o di medie imprese pr ivate e di imprese agricole (la pro prietà della terra rimane formalment e dello Stato ma i privati possono scambiare affitti di lungo periodo). Tuttavia le grandi industrie e , soprattutto, il sistema creditizio-f inanziario app are sotto il controllo statale (in particolare il credito risulterebbe allocato se condo crite ri politici e non di efficienza economica).

La tutela legale dei diritti di proprietà, compresa la proprietà intellettuale appare debole, così come permane una limitata libertà di movimenti valutari (la moneta cinese, come è noto, non è convertibile) e, non ostante l’ap ertura al mercato internazionale, permarrebbero significative restrizioni di tipo protezionista, attraverso il ricorso a barriere non tariffarie.

Al tempo stesso il r apporto 20 10 dell’Org anizzazione mondiale per il commercio (WTO), nel mostrare apprezzamento per gli sfor zi compiuti dalla Cina nella liberalizzazione de lla propria e conomia, ha rilevato che la libera lizzazione nel settore dei servizi (in particolare quelli bancari-finanziari) non risulta completa, mentre le barriere non tariffarie e le politiche di soste gno alle “in novazioni tecnologiche interne” costituiscono ostacoli all’apert ura commerciale (in particolare nel settore degli appalti pubblici). All’interno del WTO la Cina ha, fino al 2016, lo status di “economia non di mercato” che agevol a l’adozione da parte

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degli altri Stati di misure anti-dumping (la Cina è destinataria del maggior numero di investigazioni anti-dumping in sede WTO).

La nuova leadership cinese

Il 2013 ha rappresentat o per la Cina l’inizio di un periodo di piena transizion e politica. Co n il X VIII Congresso del Partito Comunista Cinese (svoltosi nel novembre 2 012) si è infatti conclu so il decen nio di presidenza di Hu Jintao (succeduto a Jiang Zemin agli inizi del 2003).

L’avvicendamento dei vertici del partito (e quindi del governo) non ha riservato alcuna sorpresa. Com’era già stato indicato da tempo, a ra ccogliere le leve del comando è stato Xi Jinping (già vicepresid ente, a par tire dal 20 11, della Repubblica e della Commissione militare centrale).

Chi è Xi Jinping

Nato nel 1953, come molti dei su oi colleg hi nel Politbur o è un cosiddetto “principino”: è infatti figlio di X i Zhongxun, un eroe della Lunga Marcia e membro fondatore del Partito comunista cinese di cui fu vice presidente. Sebbene X i inizialmente sia cresciuto nel comfort del Zhongnanhai, il quartiere dove risiedevano i leader d el partito, d urante la rivoluzione culturale, qu ando su o padre fu espulso da Mao Zedong, venne mandato nelle province p overe nel nord-ovest dello Shaanxi per “i mparare dalle masse”. Le difficoltà di qu egli anni lo indussero a diventare “più ro sso dei rossi” al fine d i sopravvivere e ritagliars i un ruolo nel paese. Si unì al Partito comunista nel 1974 e ne scalò velo cemente la gerarchia divenendo segretario locale nell’Hebei, dal 1982 al 1985. Nel 1985 si trasferì nel Fujian, dove continuò a fare carriera fino a diventare governatore della provincia nel 20 00. Nello Zhenjiang, dove si trasferì poco dopo per assumere la carica di g overnatore e capo del partito dal 2002 al marzo 2007, i notabili locali e gli intelle ttuali hanno affermato di aver a vuto un periodo di rara e prolungata apertura durante il suo governo. Si f ormarono migliaia di nuovi gruppi – molti dei quali associazioni d i uo mini d’affari che rappre sentavano le molte piccole industrie della regione. Candidati ind ipendenti p oterono se dere negli organi politici locali. Il periodo di Xi in Zhenjiang dal 2002 al 2007 vide una rapida crescita dei gruppi non governativi, incluse le associazioni industriali e i sindacati, i quali contrattarono sui salari e ma ntennero le proteste lavorative al minimo. Le chiese cristiane clandestine operarono in relativa tranquillità , anche se, secondo le associazioni per i diritti umani, come Chinese Human Rights Defenders Network, negli anni di X i in Zhe njiang non mancarono le perse cuzioni d i dissidenti, cristiani e att ivisti sinda cali e per i diritti umani. Dopo la caduta del segretario d el partito di Shangai, Chen Liangyu, a causa di uno scandalo di

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corruzione, Xi fu nomin ato segretario nella citt à nel 2007. Solamente sei mesi dopo fu nominato al Comitato centrale del Politburo e informalmente scelto come successore di Hu Jintao. Nell’ottobre 2010, Xi venne no minato vice president e della Commissione militare centr ale, nomina che raff orzò ancor a la sua posizione.

Contestualmente, è st ato designa to Primo Mi nistro Li Keqiang. Sono stati inoltre nominati Vicepre mier: ZHANG Gaoli, LIU Yandong, MA Kai e WANG Yang.

Considerato un “cauto riformatore”, membro del Partito dagli inizi degli anni 70, Li Keqiang ha stu diato giurisprudenza all’Università di Pechino (il primo ateneo a riprendere l’insegnamento del diritto d opo la rivoluzione cultu rale). La sua ascesa politica iniziò nel 1983, quando en trò a far pa rte della Le ga della gioventù comunista. Ha sostituito Wen Jiabao dal marzo scorso ed è anche membro de l Comitato permanente dell'ufficio politico de l Partito Comunista Cinese.

Gli altri cinque membri del Comitato permanente sono:

Zangh Dejiang – Considerato di stampo conservatore..

Yu Zhengsheng – I ngegnere, 67 anni, ha già ricoperto diversi ruoli istituzionali, come quello di Vice Ministro delle co struzioni. Nel 2007 ha sostituit o Xi Jinping alla guida d el partito di Shangai. Alla stregua di X i, fa p arte della generazione dei figli dei rivoluzionari.

Liu Yunshan – è considerato colui che da sempre cerca di controllare le fonti di informazione cinesi, dai media fino ad internet. 65 anni, ha lavorato per anni nella Mongolia interna come reporter, per poi entrare nell e file dell’a pparato d i propaganda del Partito Comunista.

Wang Qishan – 64 anni, è l’unico membro d el nuovo Comitato centrale ad essere stat o amministratore deleg ato di una società (la Construction China Bank). È considerato un esperto di finanza ed ha ricoperto la carica di sindaco di Pechino, quando ha sostituito il primo cittadino in carica dopo lo scandalo dello scoppio dell’epidemia di Sars nel 2003.

Zhang Gaoli – 66 anni, è considerato un riformista nel campo dell’economia. Ha iniziato la sua a scesa politica nel 1997 con la nomina a sindaco di Shenzen. Nel 2007 è stato in viato nella Città di Tianjin per rimettere in ordine l’amministrazione cittadina, colpita da un grave scandalo di corruzione.

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Luci e ombre del “decennio d’oro”.

Il decennio sotto la guida di Hu Jint ao è stato di grande rilievo per la crescita economica del paese. Ma è stato allo stesso t empo un de cennio di st agnazione dal punto di vista politico.

Negli ultimi dieci anni, l’economia cinese è cresciuta del 150%, attestandosi come seconda economia al mondo (obiettivo raggiunto n el 2011). Contestualmente, il PI L pro cap ite si è più che quintuplicato, pa ssando da 1.135 a 6091 dollari l’anno (2012).

Nel 2003, per la prima volta un astronauta cinese è a ndato nello spazio (senza alcun aiuto internazionale). Nel 2006 è stata ultimat a la costruzione della ferrovia che corre da Qinghai al Tibet, che è la più lunga del mondo.

Nel 2008 Pechino ha o spitato le Olimpiadi (anche se i Giochi sono sta ti una conquista del predecessore di Hu Jintao, Jiang Zemin).

Nel 2010 infine si è tenuto l’Expo a Shangai.

Nonostante questi im portanti risultati con seguiti nell’ultimo decennio (già definito dai media cinesi “il decennio d’oro”), diversi analisti internazion ali hanno sottolineato come dura nte questo periodo la dirigenza cinese abbia evitato di affrontare le pressanti questioni sociali e strutturali. L’ossessione per la stabilità, considerata fattore necessario per qualunque strategia di azione, ha portato il Presidente cinese a tacitare il dibatt ito sulle riforme politiche del sistema e sulla tutela dei diritti umani e delle liber tà individuali. La scelta di X i Jinping quale nuovo Presidente, considerato “ rosso dentro e fuori”, non consente di sperare in alcun cambiamento radicale dal punto di vista politico.

In questo quadro, il frequente riferimento nel pensiero di Hu Jintao (rispetto al quale quello del suo successore non segna certo un punto di rottura) al “socialismo con caratteristiche cinesi”, non lascia intrav edere la po ssibilità di riforme democratiche nel breve – medio periodo.

Nel suo discorso di fine mandato, il Presidente Hu Jintao ha racchiuso in dieci punti principali i risultati del lavoro svolto durante gli ultimi anni:

- Lo stato delle politiche d i riforma e apertura alla luce della crescita economica;

- Il potenziamento dello sviluppo industriale ed agricolo;

- La crescita qualitativa del livello di vita della popolazione;

- Lo sviluppo di un sistema legislativo moderno ed in linea con la costruzione della democrazia popolare;

- Lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica;

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- L’estensione dei fondamentali piani assicurativi e assistenziali;

- La modernizzazione delle forze armate;

- L’intensificazione de lla cooperazione politica e d economica con i territori ad amministrazione speciale al fine della loro reintegrazione;

- La crescita della capacità diplomatica internazionale;

- La centralit à della concezione scientifica nello svilupp o del paradigma del Partito.

La nuova leadership cin ese si trova a raccoglie re un’importante eredità dalla generazione precedente.

La linea di governo del nuovo Presidente, Xi Jinping, non dovrebbe scostarsi molto da quella del suo predecessore.

Le nuove sfide per la classe politica cinese

La strada tr acciata è q uella di una strategia g lobale che p roietti la Cina in modo pacifico e sostenibile come punto di riferimento economico e politico internazionale.

Dopo l’impetuosa cresci ta economica degli ulti mi decenni, quasi total mente trainata dalle esportazioni e poco dal consumo interno, la strategia del nuovo governo sembra essere quella d i trovare nuovi spunti per sostenere lo sviluppo. Come quello di agire sulla società e riequilibrare l’economia, trasformandola da un modello basato sulle esportazioni ad un modello di crescita trainato dalla domanda interna.

Alla nuova leadership t occa il compito di trov are le rice tte per invertire la tendenza n egativa registrata nel 2012 a causa del rallentamento della produzione industriale e del contestuale rallentamento degli investimenti in beni immobili e nelle vendite al dettaglio (indicatori fondamentali per valutare lo stato di salute della domanda interna).

Nonostante questa flessione, l’int erscambio tra l a Cina e i p aesi europei , tra cui l’Italia, continua a mantenersi di un volume consistente. In particolare, verso il nostro paese la Cina e sporta principalmente articoli d i ab bigliamento, mentre importa da noi perlopiù macchinari industriali.

Tra i temi principali dell’agenda di gover no sono state inclu se le modalità per garantire un a crescita e conomica socialm ente sostenibile e più in clusiva e la progressiva diminuzione del divario tra ricchi e poveri.

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In questo frangente, la nuova leadership s’innesta nel solco già traccia to dalla precedente dirigenza, in sintonia anche con quanto già approvato dalla quinta sessione plenaria del XVII Co mitato centrale del Partito comunista cinese riguardo le linee-guida del dodice simo piano quinquennale (2011-2016). Tali linee sono state isp irate dal con cetto di “cre scita in clusiva” e di “int egrazione dello sviluppo economico con il miglioramento della vita della popolazione”.

Rispetto al precedente piano di cre scita economica, che p oneva l’accento su temi quali la ricerca e nergetica e lo sviluppo delle infr astrutture, nell’ultima pianificazione si riscontr ano aspetti orientati maggiormente verso il sociale, tra cui relazioni sindacali armoniose e crescita globale coordinata e sostenibile.

Nell’ultimo Congresso è stato poi stabilito l ’obiettivo del raddoppia mento dell’attuale livello di PIL e di reddito dei cittadini entro il 2020.

Nonostante lo svilupp o di nuovi temi di discussione nel panora ma della società cinese e la focalizza zione su nuovi ob iettivi di cre scita e conomica, la leadership che si appr esta a g uidare la Cina nel pro ssimo decennio terrà nel complesso una linea simile a quella della precedente, soprattutto, come evidenziato, dal punto di vista politico.

A parte una nuova incombenza per il neopresid ente, ovvero la riforma della burocrazia cinese.

Lo scorso marzo infatti ha preso la più importante (dopo quella del 1998) riorganizzazione della struttura amministrativa cinese. Uno degli obiettivi di Xi Jinping è quello di ridurre il ruolo delle imprese pubbliche per facilitare le forze di mercato.

Il Ministero delle Ferr ovie sarà soppresso e assorbito dal minist ero dei Trasporti, così come l a Commissi one per la pianificazione familiare (che ha promosso la famosa p olitica del figlio unico) sarà assorb ita dal ministero della Salute. È stato invece pensato un nuovo super–ente per la sicurezza dei mari, che assembla le funzion i di vari mini steri, pur ri manendo formalmente all’interno del Ministero dei Trasporti, a conferma che la priorità delle Cina in politica estera è oggi il controllo delle rotte marittime.

L’Amministrazione oceanica nazionale, che attualmente dirige la China Marine Surveillance, avrà il controllo anch e della Guardia Costiera del Ministero d i Pubblica Sicurezza, del Comitato legale della pesca del Ministero dell’Agricoltura e della Polizia Marittima anticontra bbando dell’Amministrazione Generale delle Dogane.

L’Amministrazione oce anica nazi onale avrà collegamenti stabili con il Ministero della Terra e delle Risorse e svolgerà attività di tutela della leg ge sotto diretta indicazione del Ministero della Pubblica Sicurezza.

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Questa riorganizzazion e giunge in un periodo in cui Pechino fa largo affidamento sulle forze di polizia na vale per dar forza alle proprie rivendicazion i sui mari. Le unità di pattugliamento e sorveglianza sono state rafforzate per poter controllare il gran numero di i sole, isolott i e atolli per i quali la Cina è i n competizione con i pae si confinant i, mentre si costruiscon o nuove na vi per la China Marine Surveillance.

Il dimezzamento dei ministeri corrisp onderà al dimezzamento della burocrazia cinese. Qu esta importante riforma costitu irà il primo banco di prova per la leadership di Xi Jinping. Consentirà di misurare il livello della sua autorevolezza.

Al tempo della riforma apportata da Jiang Zemin la situazione era ben diversa: nel 1998 Pechino era in fermento per l’inefficienza del suo apparato statale, imprese pu bbliche comprese. La crisi f inanziaria asia tica aveva mess o a dura prova il pa ese, mentre sull’altra sponda, gli Stati Uniti v ivevano un moment o assai favorevole. La rivoluzione delle imprese statali, che da strumenti di governo si trasformarono in vere e proprie a ziende, lasciò sul campo milioni di lavoratori. Ma fu inevitabile per porre un freno allo spreco e all’ineffi cienza che rischiava di far precipitare la Cina.

Oggi, alle porte della nuova riforma burocratica, lo sce nario non è più lo stesso. Gli Stati Uniti e il mondo o ccidentale in generale faticano ad uscire dalla crisi f inanziaria esplosa nel 2008, mentre la Cina continua a far regist rare dat i economici importanti e costituisce una locomotiva per tutta l’Asia. Per questo il compito di Xi Jinping sarà arduo.

Gli indirizzi di politica estera.

Durante il suo mandato Hu Jintao ha spesso sottolineato i “Cinque principi di coesistenza pacifica” (rispetto reciproco della sovra nità e del l’integrità territoriale; reciproca non – aggressione; recipro ca non – int erferenza negli affari interni; uguaglianza e beneficio reciproco; coesistenza pacifica) quali lin ee guida per la politica estera cinese.

Xi Jinping non potrà esimersi dal continuar e sulle stesse direttrici tracciate dal suo predecessore: una proiezio ne della poten za economica cine se in maniera pacifica e sostenibile.

Dagli interventi tenuti in alcuni occa sioni pub bliche (visit a di Joe Biden a Pechino nell’agosto 2011, visita dello stesso X i Jiping a Wa shington nel febbraio 2011), il neo Presidente cinese ha lasciato intendere la concordanza di pensiero e di vedute con la pre cedente ge stione po litica e di governo. Ovvero che non transigerà su quelli che sono stati definiti i core interest del Paese, come le questioni di Taiwan e del Tibet.

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Nonostante la natura pacifica d ella politica estera cin ese, la difesa è comunque un settore in continua evoluzione. Questo perché, secondo la teoria della leader ship, una maggiore esp osizione int ernazionale comporta l’aumento dei fattori d i risch io pe r il paese, anche a liv ello interno. Sulla scort a di tali convinzioni, a partire d al 2001, la Cina ha destinato risorse crescent i al budget militare, che in so li d ieci anni è aumentato del 214%, pas sando da 4 1 a quas i 130 miliardi di dollari.

Lo scorso a nno è ufficialmente entrata in servizio la prima portaerei cinese della stor ia (anche se non è di produzione interna, ben sì si tratta di un’ex portaerei sovietica, acquistata da ll’Ucraina n el 1998 e rimessa a nuovo dall’industria militare cinese).

Il piano di potenziamento della flotta rientra in quella necessità di controllo su un’ampia parte del Mar cinese meridionale, essenziale per il transito delle merci. Tale strategia espansiva ha provocato un contenzioso con il Vietnam (per le isole Paracel), con le Filipp ine e più recentemente con il Giapp one, riguardo le isole Senkaku/Diaoyu, site nel Mar cinese orientale.

In merito alle isole contese, un importante dovere di X i Jinping sarà quello di proseguire sulla strada del dialogo con Taiwan, tracciata molto sapientemente da Hu Jintao. Gli sforzi dell’orma i ex Presid ente cinese hanno consentito, secondo alcuni analisti, di gettare le basi per una possibile riunificazione.

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Indicatori internazionali sul paese2:

Libertà politiche e civili: “Stato non libero” (Freedom in the World 2013 - Freedom House); “Regime autoritario” (141 su 167 – Economist 2011)

Indice della libertà di stampa: 187 su 197 – “Non libera” (Freedom of the press 2012 – Freedom House)

Llibertà di Internet: “Non libero” (Freedom of the net 2012 – Freedom House)

Libertà religiosa: gravi limitazioni alla libertà religiosa e violenza da parte di istituzioni (ACS); libertà religiosa riconosciuta dalla Costituzione ma limitata possibilità di registrazione di gruppi religiosi e limitazioni alle attività dei gruppi non registrati (USA)

Libertà economica: Stato “prevalentemente non libero” (2011: 138 su 183; 2010: 135 su 179)

Corruzione percepita (2011): 75 su 183

Variazione PIL 2011: + 9,3 per cento

Proteste non insurrezionali (Xinjiang e Tibet)

2 Gli in dicatori internazionali s ul p aese, ripr esi d a autorevoli c entri di r icerca, descrivono in particolare: l a condizione delle li bertà p olitiche e c ivili sec ondo le c lassificazioni di F reedom House e dell’Economist Intelli gence Unit; la p osizione del paese s econdo l’indice de lla corruzione percepita predisposto da Transparency International (la posizione più alta nell’indice rappresenta u na situ azione di min ore c orruzione p ercepita) e seco ndo l’indice de lla li bertà d i stampa predisposto da R eporters sans F rontières (la posizione più a lta nell ’indice rappresenta una situazione di maggiore libertà di stampa); la condizione della libertà religiosa secondo i due rapporti annuali di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (indicato con ACS) e del Dipartimento di Stato USA (indicato con USA); la cond izione della libertà economica come riportata dalla fondazione Heritage la co ndizione de lla libertà di Inter net come riportata da Open Net Initiative; il tasso di crescita d el PI L come rip ortato d all’Economist Intelli gence Un it; la presenza di s ituazioni di conflitto arm ato seco ndo l’I nternational In stitute for Strategic Studies (IISS). Per ulteriori informazioni s ulle fo nti e i c riteri ad ottati si rinvi a al le n ote esp licative prese nti ne l dossi er dossier Analisi dei rischi globali. Indicatori internazionali e quadri previsionali (documentazione e ricerche 29 luglio 2011) e nella nota Le elezioni programmate nel periodo settembre-dicembre 2011 (9 settembre 2011).

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LA CONFERENZA CONSULTIVA POLITICA DEL POPOLO CINESE (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

Nella fase costitut iva della Rep ubblica Po polare Cine se, la Con ferenza Consultiva Politica h a svolto da pprima un ruolo a ssimilabile a quello d i un’assemblea costitue nte e poi, sino al 1954, quello di princip ale organo legislativo (successivamente attribuito all’Assemblea Nazionale del Popolo).

Nel settembre 1949, presieduta da Mao Zedong, essa si riuniva per approvare

il “Programma Comune”, al contempo patto costituzionale d i natura provvisoria e strumento di “transizione verso il socia lismo”. Vi sedevano per la p iù gran parte i rappresentanti del Partito Comunista, affiancati nondimeno dai delegati dei Partiti minori, delle associazioni patriottiche, delle org anizzazioni sindacali, nonché da intellettuali non affiliati ad alcuna forza partitica e dai rappresentanti delle minoranze etniche e dei Cinesi d’oltremare. Il Programma annoverava 60 articoli, proclamava la Repubblica Popolare ( poi fondata il 1° ottobre 1949) e assicurava il potere al popolo secondo la formula della “dittatura democratica”.

Le Costituzioni poi redatte negli anni sussegu enti (1954, 1975, 1978), sin o

all’ultima tuttora in vigore (1982) e più volte novellata, hanno conferito alla Conferenza un precipuo ruolo consultivo e di camera di c ompensazione tra le forze polit iche della Cin a, nel solco dei “fronti di unità” sp erimentati della prima fase repubblicana cinese tra Guomindang e Partito Comunista e alla str egua dei “fronti nazionali” tipici del comunismo russo-europeo.

Il preambolo della Costituzion e vigente (unico passo che menziona la Conferenza Consultiva) recita, infat ti, quanto segue: “ la Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese è un’organizzazione ampiamente rappresentativa del fronte unito, la quale ha giocato un ruolo storico significativo che continuerà ad avere nella vita politica e sociale del Paese, promuovendo segnatamente l’amicizia con il Popolo, la spinta alla modernizzazione socialista nonché all’unità e alla riunificazione del Paese”.

Il ruolo di Presidente del Comitato Nazionale è storicamente appartenuto a un

altolocato membro del Partito Co munista Cinese. Predecessori di Jia Qinglin sono stati, in ordine cronologico: Mao Zedong, Zhou Enlai, Deng Xiaoping, Deng Yingchao, Li Xiannian e Li Ruihuan.

La Conferenza Consultiva Politica si suddivide tra “Co mitato Centrale”

(nazionale) e Comitati “regionali” (a livello di Provincia, Prefettura e Contea) con il primo in fun zione di “gu ida” dei secondi. I membri del Comitato Centrale, circa

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3000, si riu niscono in plenaria (te ndenzialmente in o ccasione de lla plenaria dell’Assemblea Nazionale del Popolo) una volta l’anno. Il loro mandato è quinquennale.

Vi prendono parte, oltre ai rappresentanti del Partito Comu nista, quelli deg li

otto partiti c.d. democra tici: il Comitato rivoluzionario del Guomindang, la Lega democratica cinese , l’Associazion e cinese p er la co struzione de mocratica nazionale; l’Associa zione cinese per la promozione democratica, il Partito democratico degli oper ai e contad ini, il Partit o Zhi Gong (rappresen tativo di quanti, membri della d iaspora cinese, hanno fatto ritorno nel Paese), la Società Jiu San (o ggigiorno p er lo più ra ppresentativo delle ista nze intellett uali della classe media) e la Lega per l’autonomia democratica di Taiwan. Posto di rilievo è assegnato infine alle minoranze etniche (come noto la Cina annovera in tutto 56 nazionalità).

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RAPPORTI PARLAMENTARI CON LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

Presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo ZHANG DEJIANG (da marzo 2013)

Rappresentanze diplomatiche

Ambasciatore d’Italia a Pechino ALBERTO BRADANINI (da gennaio

2013)

Ambasciatore della RPC a Roma (facente funzioni)

HAN QI, Consigliere, Incaricato d'Affari a.i., (17/07/2013)

XVII LEGISLATURA

Nota sintetica dei rapporti parlamentari tra la Camera dei Deputati italiana e dell’Assemblea Nazionale del Popolo della Repubblica Popolare

Cinese

I rapporti parlamentari tra le due Assemblee si sono sviluppati e sono in continuo sviluppo a partire dalla visita ufficiale in Cina del Presidente Luciano Violante (27-30 settembre 2000) nella XIII legislatura, che ha portato alla firma, nel 2001, di un Protocollo di cooperazione bilaterale, il quale p revede la costituzione di una Co mmissione parlamentare di collabo razione, che nella XVI Legislatura ha tenuto due riunioni: la terza in Cina nel 2009 e la quarta a Roma, presso la Camera dei deputati, nell’ottobre 2011.

La Camera, inoltre, è stata il primo Parlamen to ad ospit are nel 2009, nel corso della Presidenza italiana del G8, una sessione allar gata, che h a visto la partecipazione della Cina (insieme ai President i delle Camera basse di Brasile , Egitto, India, Messico e Sud Africa). La riunione outreach dell’VIII Riunione dei Presidenti delle Camere Basse del G8 parlamentare che si è svolta a Ro ma, presso la Camera dei deputati, il 13 settembre 2009, è stata dedicata a “Il contributo dei Parlamenti nella lotta al traf fico della droga e al crimin e

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organizzato”. Alla riuni one è inte rvenuto il Vice Presid ente dell’A ssemblea nazionale del Popolo Hua Jianmin.

Il Presidente della Camera Fini ha ricevuto la visita delle prime quattro cariche del paese: il Presidente della Repu bblica Hu Jintao, il 6 luglio 2009; il Primo Ministro Wen Jiabao, il 7 ottobre 2 010; il Presidente dell’A ssemblea Nazionale del Popolo, Wu Bangguo, il 21 maggio 2 009; il Presidente del Comitato Nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese e quarta carica dello stato, Jia Qinglin, il 28 novembre 2012.

A livello di visite pre sidenziali, si registra la missio ne in Cina della Vicepresidente Rosy Bindi nel maggio 2011, mentre gli incontri a livello di Commissioni parlamentari dall’inizio della legislatura sono stati 16.

Inoltre, la sezione bi laterale di ami cizia Italia-Cina dell’UIP ha effettuato due missioni, rispettivamente a gennaio e a dicembre 2010.

La cooperazione si svo lge altresì sul piano multilaterale att raverso il dialog o parlamentare euroasiatico , partecipando agli incontri dell’ASEP (Asia -Europe Parliamentary Partnership).

Si ricorda, infine, che nel 2010 si è celebrato il 40° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due paesi; l’ann o culturale della Cina in Italia (otto bre 2010-ottobre 2011) e l’inizio dell’EXPO di Shangai.

Corrispondenza

Il Presidente Zhang Dejiang ha inviato alla Presidente Boldrini una lettera di congratulazioni a seguito della sua elezione alla presidenza della Camera, a cui la Presidente ha risposto con lettera del 28 marzo 2013.

Il 22 aprile 2013 la Presidente Boldrini ha inviato una lettera di cordoglio al Presidente Zhang a seguito del violento terremoto che ha colpito la provincia del Sichuan3.

3 Anche ne lla p recedente legislatura, entrambe l e parti hanno s entito l’es igenza di no n fa r mancare il proprio supporto a fronte di eventi naturali che hanno colpito le popolazioni dei due paesi, come nel caso del terremoto in Abruzzo nel 2009 o quello del Sichuan del 2008.

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Protocollo di collaborazione

E’ in vigore un Accordo di collaborazione parlamentare tra Italia e Cina, sottoscritto nel 2001. Esso preve de la costituzione di una Commissione parlamentare di collaborazione Italia – Cina, composta da un Presidente e da otto deputat i per parte, che si riunisce una volta l'anno, alternativamente in Italia ed in Cina, per a vviare il dialogo su temi di comune interesse. Spetta al Presidente della Camera designare i deputati che faranno parte della Commissione.

La prossima riunione dovrebbe tenersi in Cina.

La Commissione di collaborazione per la XVI legislatura è stata presieduta dall’on. Lorenzo Cesa. La Camera dei Deputati ha ospitato a Ro ma, nel 2011, la quarta riunione della Commissione

Cooperazione multilaterale

Il Dialogo Eurasiatico

La Cina assieme ad altri Paesi asiatici partecipa al d ialogo euro-asiat ico dell’ASEM ( Asia Europe Meeting)4 e, quindi, a gli incon tri dell’Asia-Europe Parliamentary Partnership (ASEP) che definiscono la parte parla mentare della cooperazione.

L’ASEP (Asia-Europe Parliamentary Partnership) rappresenta il versante parlamentare dell’ASEM5. Le riunioni hanno cadenza biennale . Al termine della

4 Il proc esso intergovernativo ASEM (Asia E urope Meeting), è stato avviato nel 1996 t ra i 15 Paesi membri dell'Unione europea e 10 Paesi dell'area asiatica (Brunei, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia e Vietnam). In occ asione del Vertice di Hanoi dell’ottobre 2004 sono entrati a far parte de ll’organismo di cooperazione eurasiatico altri 13 paesi: Cambogia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Laos, Lettonia, Lituania, Malta, M yanmar/Birmania, Polo nia, Slov acchia, Slov enia e Ungh eria. Al vertice ASEM di Helsinki del 2006 era stato deciso di allargare la cooperazione a: Bulgaria, Romania, India, Pakistan, Mongolia e al Segretariato ASEAN (Association of South East Asian Nations). Tale allargamento è stato formalizzato in occasione del vertice ASEM di Pechino del 24 e 25 ottobre 2008 a cui tali paesi hanno partecipato per la prima volta. Nel corso del Vertice ASEM del 2010 Australia, Nuova Zelanda e Federazione Russa, h anno p artecipato per la prima volta all’esercizio e ne s ono div enuti p ertanto m embri. In occasione d el Vertice di Vientiane (5- 6 novembre 2012) anche Bangladesh, Svizzera e Norvegia hanno aderito all’ASEM, il primo nel gruppo as iatico, mentre p er qua nto attie ne a Svizzera e Norve gia è stata concor data l a costituzione di un “sottogrup po no n-UE” al l’interno d el gr uppo euro peo, portand o il n umero totale a 51.

5 Si seg nala ch e il Parlamento del Myanmar/Birmania ne l 2012, ha preso parte per l a prima volta al la riunione dell’ASEP; in occas ione della riunione di Helsinki del maggio 2006 s i erano infatti opposti alla sua partecipazione i rappresentanti dei Parlamenti UE.

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riunione si approva un a dichiarazione finale , che è poi presentata al Vertice governativo ASEM. L’ultima riunione dell’ASEP, la settima, si è tenuta nel Laos dal 3 al 5 ottobre 2012. La riunione è stata dedica ta a: “ Asia-Europe Parliamentary Partnership for Sustainable Development”. La Camera non ha partecipato. IlParlametno cinese ha partecipato alla riunione con una delegazione guidata dall’on. Nan Zhenzhong, Vice presidente della Commissione affari esteri.

Si segnala che il Parlamento italiano ospiterà la prossima riunione ASEP, la IX, nel 2014.

Le precedenti riunioni ASEP si sono tenute:

la sesta r iunione (ASEP VI), a Bruxelles, dal 26 al 28 sett embre 2010. La Camera dei deputati è stata rappre sentata dag li onorevoli Lino Duilio (PD) e Alberto Torazzi (Lega Nord Padania).

la quinta (ASEP V) a Pechino dal 18 al 20 giugno 2008 (la Camera non ha partecipato)

la quarta (ASEP IV) a Helsinki (Finlandia) dal 4 al 6 maggio 2006;

la terza (ASEP III) ad Hue City, in Vietnam, dal 25 al 27 marzo 2004;

la seconda (ASEP II) a Manila, nelle Filippine, dal 26 al 28 agosto 2002;

la prima (ASEP I) a Str asburgo, presso il Parlamento eur opeo, nel 1996. In questo ca so si trattav a di un i ncontro prope deutico e n ell’incontro, peraltro, erano stati coinvolti solo i Parlamenti dei 10 Paesi asiat ici e il Parlamento europeo.

Atti di indirizzo e controllo

Concorrenza sleale e difesa del made in Italy

Interrogazione a risposta immediat a in Assemblea n. 3-00109 presentata dall’on. Prataviera sulla posizione del governo italiano in ambito comunitario sull'adozione di dazi antidumping sulle importazioni di fotovoltaici di provenienza della Repubblica popolare cinese; il governo ha risposto in aula il 16 giugno 2013 osservando, tra l’altro, che:

- il 6 settembre del 2012 l’UE ha avviato il procedimento antidumping con riguardo all'importazione di pannelli fotovoltaici di provenienza dalla Cina e il 5 giugno 20 13 la Commissione ha imposto de i dazi provvisori dell'11,8%per i primi due mesi e, su ccessivamente, tra il 37,3 e il 67,9% p er i mesi su ccessivi. Sono misure di cara ttere provvisorio che p otranno assumere un carattere

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definitivo qualora non si intervenga attr averso un negoziato a risolvere la questione direttamente con la Repubblica Popolare cinese.

La posizion e italiana rispetto ai dazi antidu mping e a ntisovvenzione è favorevole, lo consideriamo uno strumento importante della politica com merciale europea che, com’è noto, è una competenza esclu siva dell'UE. Per tali considerazioni, oltre che di quelle di tutela d i una crescente industria del nostro paese in tale, che abbiamo sostenuto l'iniziativa europea e che contin ueremo a sostenerla anche nel quadro del negoziato.

Interrogazione a risposta orale 3-00336 dal sen. Mazzoni il 4 settembre 2013, sulla concorrenza sleale di paesi ext ra UE, prima fra tutti la Cina, a dan no delle aziende ita liane che op erano sopr attutto in settori, come quello del tessile, strategici per il nostro e xport; in essa si chiede si chiede di sapere se il governo non ritenga di sollecit are la rich iesta, già condivisa da l Parlamento UE, di introdurre una norma europea che preveda l'obbligo di indicazione dell'origine dei prodotti del tessile-abbigliamento quantomeno sui prodotti importati nel mercato interno. L’iter è in corso.

Interrogazione a rispo sta orale 3-00259 presentata d al sen. Ca ndiani sull’indagine antidumping e antisovvenzione sulle importazioni europee di vino, aperta dalla Cina il 1° luglio 2013, ad essa il gov erno ha risposto il 9 ottobre 2013 evidenziando, tra l’altro, che:

la Commissione europea ha invitato gli Stati membri a favorire la registrazione delle azien de esportatrici di vino presso le autorità governative cinesi pe r ottenere il riconoscimento dello status di "cooperante" e, quindi, l’applicazione di dazi più vantaggiosi (importanza strategica del mercato cinese per molte aziende vinicole eur opee e no n c’è interesse a un a guerra commerciale); con la Commissione europea è stata d efinita la strategia ne goziale che l’Unione europea so sterrà con il Governo cinese. Tale posizione sarà, in prim a battuta, quella di dimostrare alle autorità cinesi che l’Europa non finanzia azioni d i sostegno alle esportazioni del vino e che le misure dirette alla fase produttiva non possono danneggiare gli interessi cinesi nel settore.

Sullo stesso tema l’interrogazion e a risposta orale 3- 00216 del sen. Formigoni, a cui il go verno ha risposto il 2 4 luglio 20 13; l’interro gazione a risposta immediata in commissione 5-00776 dell’on. Cao n a cui il g overno ha risposto il 3 1 luglio 201 3; l’interrog azione a r isposta in co mmissione 5-00543 dell’on. Fiorio del 5 luglio 2013 (iter in corso).

Interrogazione a risposta in commissione 5-0 1108 dell’o n. Fantinati del 2 ottobre 201 3 sulla difesa del made in Italy e azioni contro il «dumping» cinese. Iter in corso.

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Interrogazione a risposta scritta 4-00588 dell’on. Realacci del 27 maggio 2013 sulle importazioni di pomodori cinesi e la loro lavorazione sul territorio italiano ed europeo (iter in corso).

Altri temi

Interrogazione a risposta scritta 4-01138 pre sentata dall’on. Ghizzoni il 4 luglio 20 13 sui tirocini di formazione speciali per l'abilitazione all'insegnamento della lingua cinese. Iter in corso.

Interrogazione a rispost a scritta 4-00564 presentata dal sen. Mazzoni il 17 luglio 2013 sulla comunità cinese di Prato e le difficoltà di integrazione. Iter in corso.

Interrogazione a risposta scritta 4- 00295 presentata dal sen. Mazzo ni il 3 giugno 2013 sui trasferimenti illeciti di denaro da Prato alla Cina. Iter in corso.

Cooperazione amministrativa

Il 24 novembre 2008, una delegazione di funzionari cinesi della Commissione per gli Affar i Legislativi (LAC) ha effettuato una visita di studio alla Camera. La LAC è un organo di f unzionari d ell’Assemblea Naziona le Cinese, che ha la funzione di redigere proposte di legge e di fornire, inoltre, supporto informativo e documentale al Comitato Permane nte6 e ai de putati dell’A ssemblea del Popolo Cinese. Nella fattispecie, tale Co mmissione, è incaricat a della revisione del sistema giuridico cinese. Gli aspetti costituzionali del federa lismo e il fed eralismo fiscale sono stati i temi oggetto dell’incontro con i funzionari della Camera.

Il 17 giugno 2004 è st ata in visita alla Camera una delegazione dell’Ufficio Legislativo del Consiglio di Stato (g overno) guidata dal Vicepresidente dell’Ufficio legislativo Wang Yongqing. La delegazione ha in contrato il vice Segretario Generale, dott. Alessandro Palanza e alcuni funzionari del Servizio studi.

Il 16 e il 17 luglio 2002 si è svolto presso la Camera uno stage per funzionari dell’Assemblea del Popolo.

6 Si segnala che il Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, che si c ompone di 198 membri, è il vero motore del Parlamento, esso garantisce infatti la continuità dei lavori tra una sessione e l’altra dell’ANP.

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XVI LEGISLATURA

Nella XVI legislatura le relazioni parlamentari con la Cina, in costante sviluppo a partire dalla X III legislatura, sono stati intense e caratterizzate da visit e di alto livello. Si ricordano, in proposito, gli incontri con il Presidente della Camera Fini delle prime quattro cariche del paese: Jia Qinglin7, Presidente del Comitato Nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese e quarta carica dello Stato (novembre 2012); il Primo Ministro Wen Jiabao8 (ottobre 2010); il Presidente della Repubblica Hu Jintao9 (luglio 2 009); il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, Wu Bangguo10 (maggio 2009).

A questi si aggiungono gli altri incontri bilater ali svolti dalla Vicepresidenza della Camera; si segnala in particolare che la Vice Presiden te della Camera, on. Rosy Bindi, ha incontrato:

- una deleg azione della Federazion e Nazionale delle donn e cinesi, gu idata dalla Vice Presidente Song Xiuyan (14 settembre 2011)

- il Vice Presidente della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, on. Wang Gang (14 settembre 2011)

- una delegazione della Commissione affari giuridici e inter ni dell’Assemblea Nazionale del Popolo Cinese guidata dall’On. Liu Zhenhua, Vice Presidente della Commissione (9 giugno 2011)

- La Vice Presidente Bindi, ha svolto anche una missione in Cina dal 15 al 19 maggio 2011, per partecipare al Secondo Forum di Alto livello dei part iti politici sino-europei dove ha incontrato l’onorevole Chen Zhi Li, l’on. Ma We mpu, il Vice Ministro Li Jinjun. La Vice Presidente Bindi ha quindi visitato il Padiglione italiano presso l’Expo di Shanghai, tra i pochi scelti come sede dell'e sposizione permanente.

7 Tra i temi al centro del colloquio:rafforzamento dei rapporti parlamentari e l’ulteriore sviluppo del partenariato strategico attra verso la pr omozione d egli scambi tra vertici istituzi onali, i l rafforzamento degli scam bi tra orga ni l egislativi e partiti politici, lo svi luppo de i rap porti fra l’Unione Europea e la Cin a con l’ aiuto dell’Italia, e il raf forzamento de i rap porti economici, commerciali e culturali.

8 Temi del co lloquio: rapporti bilaterali (presenza in Italia di 6000 imprese) governance mondiale dell’economia, opportunità di riconoscere alla Cina lo status di economia di mercato.

9 Era pres ente anch e l’ onorevole Lor enzo Ces a, pre sidente de lla parte ita liana de lla Commissione di coll aborazione parlamentare italo-cinese. Temi del collo quio: lotta alla povertà e difes a d ei diritti uma ni; i mportanza d el Part enariato Strategico Gl obale Italia- Cina, forte crescita d ell’interscambio c ommerciale e n ecessità di promuovere l a co operazione nei settori della ric erca, dell’energia, a mbiente e t urismo, e tra l e PMI; crisi fina nziaria i nternazionale e necessità di sostenere i paesi in via di sviluppo.

10 Erano presenti anch e l ’on. Lorenzo Ces a, e il presidente del la s ezione di am icizia UI P, on. Antonello S oro. T emi del collo quio: rafforzame nto de i rapp orti bil aterali, cris i ec onomica internazionale e la riforma organismi finanziari internazionali.

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- Il 19 no vembre 20 09 una delegazione d ella Commi ssione I struzione, scienza, cultura e sanità dell ’ANPC gui data dall’o n. Tang Tianbiao, Vicepresidente della Commissione, ha incontrato il Vicepresidente della Camera, on. Rocco Buttiglione, che ha ricoperto l’incar ico di ministro dei Beni e delle Attività culturali e si è recato in Cina per l’evento “l’Anno della Cultura italiana”.

Di impatto, altresì, il numero di incontri a livello di Commissioni parlamentari nella X VI legislatura, 16 (vedi infra), a cui si aggiungono la visita in Cina effettuata dalla Vicepresidente Bindi a maggio 2011, su invito del Partito comunista cinese e le d ue missioni della sezione bilaterale di amicizia Italia-Cina dell’UIP, guidata dall'On. Barbi a gennaio e a dicembre 2010.

La Commissione parlamentare di collaborazione (presieduta per la parte italiana dall ’on. Cesa), istituita sulla base dell’Accordo di collab orazione parlamentare tra Italia e Cina, si è riunita due volte: in Cina nel 2009 e a Roma, presso la Camera dei deputati, nel 2011.

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Nel 2010 si è celebrato il 40° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due paesi; l’ann o culturale della Cina in Italia (ottobre 2010-ottobre 2011) e l’inizi o dell’EXPO di Shangai.

Protocollo – Commissione di collaborazione

La Commissione per la XVI legislatura è stata presieduta dall’on. Lorenzo Cesa (UDCPTP) ed era composta dagli on orevoli Antonio Borghesi (IDV), Francesco Colucci (PdL), Paola Goisis (LNP), Giuseppe Moles (PdL), Francesco Nucara (Misto) e Antonello Soro (PD)11.

La parte cinese della Commissione era presieduta dall’onorevole Ma Wenpu, Vice Presidente Commi ssione Affar i Esteri e Presidente d el Gruppo d ’Amicizia Cina-Italia dell’Assemblea Nazionale cinese; ne facevano inoltre parte gli onn. Xu Genchu, Vice Preside nte della Commissione e membro della Commission e Esteri, Xie Jinrong, Meng Wei, Jun Chengjie, Wang Wenrong, Hou Yibin e Zhen Quan.

11 Cessato dal mandato parlamentare il 7 giugno 2012.

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La Camera dei Deputati ha ospitat o a Roma, il 17 e il 18 ottobre 2011, la quarta riunione della Commission e12. Erano presenti per la parte cinese gli onorevoli Ma Wenpu, Wang Wenrong e Hou Yibin.

La riunione è stata articolata in 5 sessioni: 1) I l piano quinquennale e il piano 2020 dell'UE: nuove op portunità di cooperazione tra Europa e Cina; 2) Politiche energetiche e sviluppo sostenibile; 3) Il partenariato economico e commerciale; 4) Condizione femminile in Italia e Cina: presenza femmi nile nelle ist ituzioni e nelle professioni, confronto sulla politiche di gen ere nei due Paesi; 5) Il progetto Marco Polo e le prospettive di sviluppo degli sca mbi di studenti e dell'interscambio culturale.

Incontri della Commissione

La Commissione di collaborazion e parlamentare italo-cinese guidat a dal Presidente, on. Lorenzo Cesa, ha effettuato i seguenti incontri:

1. il 25 settembre 2012 ha incontrat o una delegazione della Commissione Finanze dell’ANP, guidata dal Vice Presidente, on. Han Yuqun,

2. il 18 settembre 2012 ha incontrat o una deleg azione della Commissione

Bilancio de ll’Assemblea Nazionale della Rep ubblica po polare cine se, guidata dal suo Vice Presidente, on. Gao Qing,

3. Il 5 luglio 2012, ha incontrato una delegazione della Commissione Giustizia dell'Assemblea Nazionale della Repubblica popolare cinese, guidata dal Vice Presidente, on. Zhang Bailin.

4. Il 15 luglio 2010, ha incontrato l'Ambasciatore della Cina, Ding We, in una colazione offerta dall'on. Cesa.

5. Il 26 maggio 2010 l’on . Cesa ha ricev uto il neo Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, S.E. Ding Wei.

Incontri delle Commissioni

Nella XVI legislatura si sono registrati i seguenti incontri:

12 Si ricor da che la C ommissione d i co llaborazione ita lo-cinese si è r iunita precedentemente, la prima vo lta n ella XIV le gislatura, ne l lu glio 2005, a Pec hino, la s econda ne lla XV legislatura nell’ottobre 2007, a Roma e la terza a Pechino dal 12 al 13 novembre 2009.

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1. Il President e della Commissione Difesa, Edmondo Cirielli (PdL), ha incontrato, il 26 novembre 2012, esponenti del cinese CIIS ( China Institute of International Studies).

2. Il President e della Commissione Difesa, Edmondo Cirielli (PdL), ha effettuato, su invito delle autorità cinesi, una visita in Cina dal 28 ottobre al 3 novembre 2012 al fine di effettuare incontri ufficiali con autorità politiche, parlamentari e militari.

3. il 26 settembre 2012 una deleg azione della Commissione Finanze dell’ANP, guidata dal V ice Presidente, on. Han Yuqun, ha incontrato la Commissione Finanze della Camera.

4. Il 19 settembre 2012 una deleg azione de lla Commissione Bilan cio, guidata dal suo Vice Presidente , on. Gao Qing, ha incontrato la Commissione Bilancio della Camera.

5. Una delegazione della Commissione d’Inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti, guidata dall’On. Gaetano Pecorella, si è recata, dal 13 al 15 settembre 2012, ad Hong Kong, per un inco ntro con il Segretario Permanente de l Dipartimento per la Pro tezione Ambientale di Hong Kong, Anissa Wong, con Kevin P. Zervos, Direttore de lla Public P rosecution Division della R.A.S. di Hong Kong, e con Stefan Amarasinha, Capo della Sezio ne economico-commerciale dell’Ufficio dell’Unione Europea.

6. Il 5 luglio 2012, una delegazione della Commissione Giustizia, guidata dal Vice Presidente, on . Zhang Bailin, ha i ncontrato l a Commissione Giustizia della Camera e successivamente il Presidente della Commissione di collaborazione parlamentare italo -cinese, on . Lorenzo Cesa.

7. L’8 e il 9 giugno 2011 una delegazione della Commissione affari giuridici e interni, guidata dall’On. Liu Zhenhua, Vice Presidente del la Commissione, accompagnato dagli onorevoli Gu Shengzu e Zhao Xijun, ha incontrato le Commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Lavoro, con le quali ha affronta to le qu estioni di gene re sotto i v ari aspett i di competenza di tali organi.

8. Il 16 marzo 2011 ha avuto luog o un incontro tra il Presidente de lla Commissione Affari Esteri, onorevole Stefani, e l’Amb asciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Ding Wei.

9. L’8 novembre 2010 la Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, on. Manuela Dal Lago, ha incontrat o il Presidente della Commissione Economia e Finanze d ell’Assemblea Nazionale del popolo cinese, on. SHI Xiushi. Il Presidente SHI era accompagnato da una numerosa delegazione . Obiettivo della visita è

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avere uno scambio di vedute con la Pre sidente Dal Lago sulla legislazione turistica italiana

10. Il 24 giugno 2010 il Presidente della Commissione Cultura della Camera, on. Valentina Aprea, ha preso parte al workshop sulle tecnologie italia ne per il restauro e la tutela del patr imonio culturale in Cina, nell'ambito degli eventi dell'Expo di Shanghai.

11. Il 19 novembre 2009 una delega zione della Commissione Istruzione, scienza, cultura e sanità, guidata dall’on . Tang Tianbiao, Vicepresidente della Commis sione, ha incontrat o l’omolo ga Commissione Cultura della Camera dei deputati con l’obiettivo di scambiare informazioni riguardanti la legisla zione in materia di istruzion e, in particolare quella obbligatoria, di protezione del patrimonio culturale e sulla promozione di innovazioni scientifiche.

12. L’11 giugno 2009 il Presidente della Commissione Ambien te, Territorio e Lavori Pubblici, on. Angelo Alessandri, ha ricevuto una delegazio ne della Commissione Ambiente dell'Assemblea guidata dal su o Presidente on. Wang Guangtao i n visita a Roma per partecipare al VI Forum parlamentare sui cambiamenti climatici dei Paesi G8+5 o spitato da lla Camera dei deputati.

13. Il 9 dicembre 2008 la Commissione Agrico ltura della Camera ha incontrato una delegazione della Commissione Agricoltura guidata dal suo Presidente, on. Wang Yunlong.

14. Il 19 novembre 2008 una delegazione della Commissione Ambiente, guidata dal Vice Presid ente della Commissione, on. Zhang Wentai, ha incontrato il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, on. Angelo Alessandri, e alcuni componenti la Commissione stessa.

15. Una delegazione della Commissione Giustizia dell’Assemblea Nazionale del Popolo Cinese, guidata dal Pres idente Huang Zhendong, ha incontrato, il 4 novembre 2008, la Presidente de lla Commissione Giustizia delle Came ra, on. Giulia Buongiorno, ed alcuni commissari.

16. Il 28 maggio 2008 il Pr esidente de lla Commissione ester i, on. Stefano Stefani, ha incontrato il ZHANG Zhijun, Vice Ministro del Dipartimento Internazionale del Comi tato Centrale del Partito Comunist a Cinese. Si segnala che a Roma Zhang ha in contrato anche l’on Pier Ferdinando Casini, in qualità di Presidente dell'Unione interparlamentare.

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COMITATO DIRITTI UMANI (COMMISSIONE AFFARI ESTERI)

L’8 luglio 2009 presso il Comitato Permanente sui Diritti Umani, nell’a mbito dell’indagine conoscitiva sulla violazione dei diritti umani nel mondo, ha avuto luogo l'audizione di rappresentanti del World Uyghur Congress.

Il 5 maggio 2009, ha audito Rebiya Kadeer, Presidente del World Uyghur Congress, rappresentante del popolo uiguro, della region e dello X injiang, nel Turkestan orientale.

L’11 novembre 2008 il Comitato Permanent e ha audito il Presidente del National Democratic Party of Tibet, Chimi Yung Drung.

Il 6 ottobre 2008 il Presidente del Comitato permanente sui diritti umani, on. Furio Colombo, e la Vice Presid ente della Commissione Affari est eri, on. Fiamma Nirenstein, hanno avuto un colloqu io con John Kamm, Presidente della Fondazione Dui Hua (una Fondazione istituita nel 1999 con il fine di promuovere il rispetto dei diritti umani in Cina).

Si segnala, infine, che nell’ambito dell’indagine conoscitiva su diritti umani e democrazia, il 17 aprile 2012 si è svolta l’aud izione di Ning Lan, e Z hao Lili, Rappresentanti dell'Associazione italiana Falun Dafa.

Cooperazione multilaterale

Sul piano multilaterale, come già detto, il Parla mento cinese e il Parla mento italiano partecipano all’Asia-Europe Parliamentary Partnership (ASEP).

All’ultima riunione che si è tenuta nel Laos dal 3 al 5 ottobre 2012, la Camera non ha partecipato.

Si ricorda che il Parlamento del Belgio ha, invece, ospitato la precedent e riunione, ASEP VI, che si è svolta a Bruxelles dal 26 al 28 settembre 2010. La Camera dei deputati è stata rappresentata dagli onorevoli Lino Duilio (PD) e Alberto Torazzi (Lega Nord Pad ania). Al termine della riunione è stata approvata una dichiarazione finale, che è stata sottoposta al Vertice ASEM, tenutosi a Bruxelles dal 4 al 5 ottobre 2010.

*****

Si segnala, altresì, ch e fino al 2007, sono stati organizzati inco ntri dei giovani parlamentari euroasiatici (under 40) su iniziativa dell’ ASEF13, Asia-

13 L'ASEF, assieme ad altre iniziative di tipo economico e politico, è parte integrante del processo intergovernativo ASEM.

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Europe Foundation. L’A SEF è una fondazione in ambito ASEM istitu ita nel 1997, con sede a Sing apore. Fino al 2007 la fondazione ha promosso due iniziative: la riunione d ei giovani parlamentari eurasiatici, Asia Europe Young Parlamentarians Meeting (AEYPM), e il Seminario dei Giovani Leaders dell’Asia e dell’Europa (AEYLS). Tali iniziative non rientrano più tra i programmi della Fondazione.

Si ricorda, tuttavia, che all’ultimo in contro, il se sto, dei giovani parlamentari eurasiatici (AEYPM6), che si è svolto a L’Aja da l 28 febbraio al 3 marz o 2007, aveva partecipato l’On. Sandro Goz i (Ulivo). Il precedente incontro dei Young Parliamentarians Meeting dell’ASEF si era svolto a Guilin ( Cina) dal 23 al 26 ottobre 2003. Nell’ottobre 2002 la riunione dei giovani parlamentari era stata invece ospitata dalla Camera dei deputati a Venezia. In p recedenza i giovani parlamentari eurasiatici si sono incont rati, nel novembre 1 998, a Ceb u nelle Filippine, nell’aprile 2000 a Cascais in Portogallo e, nel novembre 2001 a Bali in Indonesia.

Dimensione parlamentare del G8

Nel 2009, nel corso della presidenza italiana del G8, la Cina è stata invitata a partecipar e (insieme ai President i delle Camera basse di Brasile , Egitto, India, Messico e Sud Africa) alla riunione outreach dell’VIII Riunione dei Presidenti delle Camere Basse del G8 parlamentare che si è svolta a Roma, presso la Camera dei deputati, il 13 settembre 2009, e che è stata ded icata a “Il contribut o dei Parlamenti nella lotta al traffico della droga e al crimine organizzato”. Alla riuni one è intervenuto il Vice Preside nte dell’Assemblea nazionale del Popolo Hua Jianmin.

La Cina è stata invita a partecipare alla riunione dei Presidenti delle Camere dei Paesi G8, nel formato outreach, insieme a Brasile, India e Sud Africa. La riunione si è svolta a Parigi il 9 e il 10 settembre 2011. Il Parlame nto cinese però non ha partecipato.

Si segnala, tuttavia, che nelle ultime riunioni del G8 parlamentare (Stati Uniti a settembre 2012 e Regno Unito settembre 2013) non è stato previsto il formato outreach.

Forum globale dei legislatori del Dialogo sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5

Dal 2006 hanno preso l’avvio i lavori del Forum globale dei legislatori del Dialogo sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5, c he vede co involti i rappresentati legislativi dei Paesi del G8 insieme a 5 paesi in fase di avanzato sviluppo (Cina, India, Messico, Brasile e Sud Africa) e che si pone l’obiettivo di discutere un accordo su i cambiamenti climatici “ post-2012”, ovvero successivo

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alla prima scadenza del Protocollo di Kyoto, sulla riduzione delle emissioni dei gas serra, al fine di stab ilire la più a mpia convergenza sugli obiettivi ambientali a livello mondiale.

Si segnala che il VI Forum si è svolto a Roma, in occasione del tu rno di Presidenza italiana del G8, presso la Camera dei deputati, dal 12 al 13 giugno 2009. Al Forum di Ro ma la delegazione cinese era guidata dal Preside nte della Commissione Ambiente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, Wang Guangtao, e composta dagli onorevoli Xu Jianmin e Gu Yidong della Commission e Ambiente, nonché dall’on. Jiang Jichu della Commissione esteri dell’Assemblea Nazionale del popolo. La Cina ha ospitato la riunione del Forum dei Legislatori dei Paesi G8+5 sui cambiamenti climatici n el novembre 2010, a Tianjin. La Camera non ha partecipato all’evento con una propria delegazione.

UIP

La sezione di amicizia i talo-cinese in ambito UIP era presieduta dall’o n. Mario Barbi (PD). Ne faceva no altresì p arte l’on. Ivan Rota (IdV), Lella Golfo (PDL), Osvaldo Napoli (PDL) e la Sen. Barbara Contini (Per il Terzo Polo: ApI-FLI).

Si ricorda che la Sezione bilaterale amicizia Italia-Cina, ha effettuato due missioni in Cina (dal 4 al 10 dicembre 2010 e dal 18 al 22 gennaio 2010).

Il 28 maggio 2008, l’on Pier Ferdinando Casini, in qu alità di Presidente dell'Unione interparlamentare, ha incontrato il ZHANG Zhijun, Vice M inistro del Dipartimento Internazionale d el Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese.

Disegni di legge di ratifica

C.5519 Ratifica ed esecuzione de ll'Accordo sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di live llo universit ario rilasciat i nella Repubblica italiana e ne lla Repubblica popolare cinese, con Allegati, fir mato a Pechino il 4 luglio 2005 . Presentato alla Camera il 9 ottobre 2012, in corso di esame in Commissione.

C.5507 Ratifica ed ese cuzione del Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica po polare cinese, fatto a Roma il 7 ottobre 2010. Presentato alla Camera il 3 ottobre 2012; 31 ottobre 2012: In corso di esame in commissione.

C.5506 Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare cinese in materia di reciproca

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assistenza giudiziaria penale, fatto a Roma il 7 ottobre 2010. Presentato alla Camera il 3 ottobre 2012, 31 ottobre 2012: In corso di esame in commissione.

Legge n. 173/12 del 25 settembre 2012, GU n. 237 del 10 ottobre 2012 Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo de lla Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica po polare cinese, f irmato a Pechino il 4 dicembre 2004, con Not a di interpr etazione dell'articolo 10 fatta il 19 marzo 20 08 ed il 10 aprile 2008. Si segnala che nel corso dell’esame e approvazione da parte del Senato è stato approvato l’Ordine del Giorno 9/2117/1 presentato dal Sen. Marcenaro con il quale si impegna il Governo a ricorrere agli strumenti di natura diplomatica e giuridica, incluso l'avvio della procedura di denuncia di cui all'articolo 17 dell'Accordo, qualora vengano riscontrati, nell'attuazione dell'Accordo da parte delle competenti autorità cinesi, comportamenti censori ovvero limitativi della libertà artistica o di espressione.

Legge n. 80 del 2010, Ratifica dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese con cernente la mutua assistenza in materia penale, fatto a Roma il 28 ottobre 1998.

ATTI INDIRIZZO E CONTROLLO

Sono oltre 400 gli atti presentati che riguardano in maniera diretta o indiretta la Cina ed in particolar e concerne nti la libertà religiosa e i diritti umani (dal Tibet ai casi ind ividuali come quello de l premio n obel Lu X iaobo), la contraffazione e la concorrenza sleale, l’ambiente e le questioni inerenti la politica estera e i rapporti bilaterali.

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Incontro del Presidente Fini con il Dalai Lama

Si segnala che il 18 novembre 2009 il Presidente della Camera, Gianfranco Fini ha ricevuto il Dalai Lama.

Nel corso del colloquio il Presidente Fini ha espresso solidarietà e vicinanza al Dalai Lama e al popo lo tibetano. Ha quindi r icordato che la Camera dei deputati segue con attenzione e preoccupazione ciò che accade in Tibet, sott olineando come la Camera nel marzo 2009 abbia votato una mozione bipartisan nella quale si esprime preoccupazione per il popolo tibet ano. Da pa rte sua, la massima autorità spirituale tibetan a ha espresso profonda gratitudine per il soste gno del Presidente Fini e della Camera dei deputati alla causa del Tibet.

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Il Dalai Lama nella stessa giornata ha partecipato ai lavori d el V° Congresso mondiale dei parlamentari sul Tibet organizzato dall’Intergruppo parlamentare per il Tibet presieduto dall’On. Matteo Mecacci , che ha avuto luogo il 18 e 19 novembre 2009 presso la Camera dei deputati.

LEGISLATURE PRECEDENTI

Per quanto concerne la XV legislatura, vanno segnalati gli incontri bila terali che hanno riguardato l’allora Presidente d ella Camera Fausto Bertinotti. Quest’ultimo infatti ha ricevuto il 17 dicembre 2007, la visita dell’al lora Ambasciatore cinese in Italia, Dong Jinyi. La richiesta di incontro in realtà faceva seguito alla precedente visita alla Camera del Dalai Lama del 12 d icembre 200714, nei confronti della quale l’A mbasciatore cinese int endeva esprimere le sue perplessità. Si ricorda che il Dalai Lama in tale occasione aveva svolto un discorso15 nella Sala della Lupa di Palazzo Monte citorio di fronte ad un centinaio di deputati ed alla presenza del Sottosegretario agli Affari esteri, Gianni Vernetti, del Presid ente della Camera, Fausto B ertinotti, e del Presidente della Commissione Affari esteri, Umberto Ranieri.

Anche nella XIV legislatura le relazioni parlamentari tra i due Paesi sono state particolarmente intense.

Numerosi sono stati g li incontri del Presidente della Camera con delegazioni cinesi. Tra questi si segnala, per la sua importanza, l’incontro, il 7 maggio 2004, con il Primo Ministro cinese Wen Jiabao, in visita ufficia le in Italia. Inoltre, il Presidente Casini h a incontrat o nel luglio 2001 la Vice Presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo della Repubblica Popolare cinese, He Luli, e il 15 novembre 2004 la Vice Presidente del Parlamento cinese, Wuyun Qimuge.

Si ricorda, in partico lare, che il Presidente Casini è stato l’ultimo Presidente della Camera a recarsi in Cina. Infatti, nella qualit à di neo Presidente dell’Unione interparlamentare, ha presieduto la quarta Conferenza parlamentare sul WTO16 tenutasi ad Hong Kong dal 13 al 19 dicembre 2005 a

14 Il Dalai Lama era stato ricevuto dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera anche il 12 ottobre 2006.

15 Il leader religioso ha richiesto un sost egno mor ale, pratico e concreto, affinché siano riconosciuti i diritti che sp ettano ai ti betani e che so no sa nciti pur e ne lla Costituzio ne cinese. Sempre in tal e occasi one, i l Preside nte d ella C amera, Bertinotti, ha confermato l’ amicizia italiana sia al la Ci na che al popolo tib etano e l’importanza di i ncludere nei negoziati anche i rappresentanti dei religiosi tibetani. Ha altres ì ribadito l’importanz a di sviluppare il dialogo interculturale. I l D alai Lama ha s ottolineato che n on è obiettivo d el T ibet q uello d i ottenere l’indipendenza dalla Cina.

16 Si ricorda c he la Co nferenza parl amentare del W orld Trade Organiz ation è u n’iniziativa congiunta dell’Unione interparlamentare (UIP) e del Parlamento europeo mirante a rafforzare la

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latere della VI riunione ministeriale. In tale occasione ha incontrato, sempre ad Hong Kong, la Vice Presidente Wuyun Qimuge.

Significativo, nel corso della legislatura, anche il coinvolgimento di alcune Commissioni di merito che hann o contribuit o ad esten dere la co operazione parlamentare, di cui il Presidente della Camera è il principale promoto re, ad un numero più ampio di parlamentari.

Inoltre, una delegazione della Commissione Affari Esteri della Camera si è recata in visita in Cina dal 6 al 14 novembre 2004; una delegazio ne della Commissione Affari sociali si è recata in missione in India e Cina dal 28 febbraio al 7 marzo 2005; e una delegazione della Commissione Trasporti della Camera si è recata in visita a Shangai, dal 12 al 22 maggio 2005.

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Si ricorda inoltre, inoltre, che la Camera dei deputati ha ospitato il 31 marzo 2004, presso la sala del Mappamondo, la presentazione del libro “Deng Xiaoping e la rivoluzione culturale” da parte dell’autrice Deng Rong, figlia del leader cinese.

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Nella XIII legislatura di particolare rilievo è stata la visita ufficiale in Cina del Presidente della Camera dei Deputati, Luciano Violante (27-30 settembre 2000), effettuata insieme a una delegazione composta dagli onorevoli Augusto Fa ntozzi (Presidente della Commissione Finanze) , Marida Bolognesi (Presidente della Commissione Affari sociali), Giovanni Saonara (Vice Presidente della Commissione Politiche UE) , Stefania Prestigiaco mo, Simon e Gnaga e Giancarlo Giorgetti (Gruppo giovani deputati). Nel corso della visita si sono svolti colloqui, tra l'altro, con il Presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, Li Peng, il Ministro del Commercio Shui Guangsheng, il Primo Ministro Zhu Rongji, il Presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo di Shanghai, Che n Tiedi e il Sindaco di Shanghai, Xu Kuandi.

democrazia a livello internazi onale e a dar e una di mensione par lamentare alla cooperazione multilaterale sulle questioni commerciali.