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Giornale scolastico di informazione e cultura dell’I.I.S. di Via delle Scienze di Colleferro 2 Novembre 2015: per non dimenticare Pag.1 Convivium sapientiae Computer fai da te: cono- scere per risparmiare! Pag.2 Acqua salata su Mar- te:..buongiorno Marte! Letto per voi Pag.3 Rugby: uno sport per signori La condanna di un nome. Pag.4 Una nuova presenza si aggira per l’aula: la filosofia Windows 10: aggiorniamoci Pag.6 Un caffè per amico Una missione ancora da compiere! Pag.7 News speciale Il nostro liceo all’Expo! Pag.8 American horror story: new season. Hi guys! What’s up? Pag.5 Sommario: Docente responsabile del progetto Prof. Luigi Moratti Anno XII, N° I NOVEMBRE 2015 Grafica a cura di Letizia Nobili Con la collaborazione di Romina Martella Non lasciamo che uccidano i poeti”, così reci- tava un cartello al funerale di Pier Paolo Pa- solini, ovvero non lasciamo che l’oblio ucci- da la poesia, che uccida non solo l’arte di sognare un futuro più u- mano, ma anche la lucidità lungimi- rante di un profeta che aveva capito come funzionavano gli affari tra politi- ca e malavita e, senza peli sulla lin- gua, contro tutto e contro tutti, lancia- va il suo j’accuse dagli articoli sul Cor- riere della sera, dai suoi pamphlet, dalle sue poesie militanti. Odi et amo diceva Catullo alla sua Lesbia, così P.P. Pasolini era smodatamente o amato o odiato per la sua irriverenza, per la sua dichiarata omosessualità, per l’aver dichiarato di essere a favore dei poliziotti figli del sud piuttosto che degli pseudo rivoluzionari sessantotti- ni, per aver spudoratamente spiattel- lato in faccia alla gente l’inevitabile omologazione culturale alla quale la società dei consumi spingeva tutti i cittadini, privandoli delle loro peculiari- e delle loro tradizioni. L’anticonformismo di Pasolini colpiva tutti, destra e sinistra, e tutti colpivano lui: espulso dall’allora Partito Comuni- sta Italiano (PCI), subì più di trenta processi generalmente per oscenità nelle sue opere, nei suoi film, nella vita, dai quali venne poi sempre as- solto, ma intanto veniva intimidito e colpito nella sua parte più intima, in ciò che più faceva “rumore” e scanda- lo tra i mass-media. Insomma, una persona eticamente “inaffidabile e cor- rotta” non poteva certo permettersi di denunciare la corruzione della società, il malaffare e gli intrallazzi dei palazzinari, dei petrolieri, dei banchieri, dei politici. Il 2 Novembre 1975 venne ritrovato morto, brutalmente bastonato e orrendamente schiacciato all’Idroscalo di Ostia, in quel- la zona da lui frequentata con quei “ragazzi di vita” così ben descritti nel romanzo postumo Petrolio. Fu conse- quenziale addossare la colpa dell’omicidio del poeta ad uno di loro, quel Pino Pelosi (vedi foto) la cui ritratta- zione della confessione a distanza di molti anni, insieme con le troppe incon- gruenze tra dichiarazioni e circostanze rendono il delitto ancora oggi un miste- ro, ahimé uno dei tanti nella storia della nostra Repubblica. Pasolini, in assenza della verità sulla sua fine, è stato ucciso e violato ancora una volta nel corpo e nello spirito: a distanza di 40 anni, ricor- diamolo, rileggiamolo e… non lasciamo che anche la nostra latitanza di memoria uccida i poeti, rendendoci così tutti mo- ralmente complici dei suoi assassini! Prof. Luigi Moratti

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Giornale scolastico di informazione e cultura dell’I.I.S. di Via delle Scienze di Colleferro

2 Novembre 2015: per non dimenticare

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Convivium sapientiae Computer fai da te: cono-scere per risparmiare!

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Acqua salata su Mar-te:..buongiorno Marte! Letto per voi

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Rugby: uno sport per signori La condanna di un nome.

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Una nuova presenza si aggira per l’aula: la filosofia Windows 10: aggiorniamoci

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Un caffè per amico Una missione ancora da compiere!

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News speciale Il nostro liceo all’Expo!

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American horror story: new season. Hi guys! What’s up?

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Sommario:

Docente responsabile del progetto Prof. Luigi Moratti

Anno XII, N° I NOVEMBRE 2015 Grafica a cura di Letizia Nobili Con la collaborazione di Romina Martella

“Non lasciamo che uccidano i poeti”, così reci-tava un cartello al funerale di Pier Paolo Pa-solini, ovvero non lasciamo che l’oblio ucci-da la poesia, che uccida non

solo l’arte di sognare un futuro più u-mano, ma anche la lucidità lungimi-rante di un profeta che aveva capito come funzionavano gli affari tra politi-ca e malavita e, senza peli sulla lin-gua, contro tutto e contro tutti, lancia-va il suo j’accuse dagli articoli sul Cor-riere della sera, dai suoi pamphlet, dalle sue poesie militanti. Odi et amo diceva Catullo alla sua Lesbia, così P.P. Pasolini era smodatamente o amato o odiato per la sua irriverenza, per la sua dichiarata omosessualità, per l’aver dichiarato di essere a favore dei poliziotti figli del sud piuttosto che degli pseudo rivoluzionari sessantotti-ni, per aver spudoratamente spiattel-lato in faccia alla gente l’inevitabile omologazione culturale alla quale la società dei consumi spingeva tutti i cittadini, privandoli delle loro peculiari-tà e delle loro tradizioni. L’anticonformismo di Pasolini colpiva tutti, destra e sinistra, e tutti colpivano lui: espulso dall’allora Partito Comuni-sta Italiano (PCI), subì più di trenta processi generalmente per oscenità nelle sue opere, nei suoi film, nella vita, dai quali venne poi sempre as-solto, ma intanto veniva intimidito e colpito nella sua parte più intima, in ciò che più faceva “rumore” e scanda-lo tra i mass-media. Insomma, una

persona eticamente “inaffidabile e cor-rotta” non poteva certo permettersi di denunciare la corruzione della società, il malaffare e gli intrallazzi dei palazzinari, dei petrolieri, dei banchieri, dei politici. Il 2 Novembre 1975 venne ritrovato morto, brutalmente bastonato e orrendamente schiacciato all’Idroscalo di Ostia, in quel-la zona da lui frequentata con quei “ragazzi di vita” così ben descritti nel romanzo postumo Petrolio. Fu conse-quenziale addossare la colpa dell’omicidio del poeta ad uno di loro, quel Pino Pelosi (vedi foto) la cui ritratta-zione della confessione a distanza di molti anni, insieme con le troppe incon-

gruenze tra dichiarazioni e circostanze rendono il delitto ancora oggi un miste-ro, ahimé uno dei tanti nella storia della nostra Repubblica. Pasolini, in assenza della verità sulla sua fine, è stato ucciso e violato ancora una volta nel corpo e nello spirito: a distanza di 40 anni, ricor-diamolo, rileggiamolo e… non lasciamo che anche la nostra latitanza di memoria uccida i poeti, rendendoci così tutti mo-ralmente complici dei suoi assassini!

Prof. Luigi Moratti

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Come ben sappiamo ogni organismo, affinché sia in grado di svolgere corretta-mente le proprie funzioni vitali, ha bisogno di ener-gia, che può essere as-sunta sotto varie forme: per noi esseri umani un piatto fumante di pasta o un panino traboccante di formaggio rappresentano delle forme di sostenta-mento che ci permettono di svolgere le attività quoti-diane più banali. Tuttavia, es-sendo l’uomo dotato di intelletto e della capacità di formulare pensieri e riflessioni, il nutrimen-to dell’anima può essere consi-derato tanto importante quanto quello del corpo: se dovesse esistere un fast food in grado di sfamare lo spirito, quello servi-rebbe panini farciti con un dop-pio strato di cultura, due fette di sapere, condito con un pizzico di curiosità. Infatti ogni volta che leggiamo un romanzo, divorando voracemente ogni parola, frase e pagina, saziamo quel profondo e

intenso desiderio che si annida nel-la nostra mente, che fa di noi degli esseri raziocinanti: la sete di sape-re, di conoscenza, più fresca dell’acqua e più dolce di qualsiasi tipo di bevanda, riesce a dissetare il nostro animo. Lo stesso piacere che si prova nell’addentare un gu-stoso hamburger lo si avverte dun-que nel nutrire la nostra mente con un vero e proprio banchetto di sa-pienza: il succulento sapore di un articolo di giornale, il delicato e pre-giato aroma di una poesia che ci entra nelle narici e inebria i nostri sensi, l’aspetto squisito di un libro

appena “sfornato” vanno a com-porre quel magnificente convivio davanti al quale al nostro spirito non può che venire l’acquolina in bocca. Il saper apprezzare e gustare queste appetitose pie-tanze non è però una prerogati-va di chiunque: ad alcuni spiriti non è concesso assaporare tali prelibatezze e si ritrovano a mo-rire di fame, segregati agli angoli dell’immenso salone al centro del quale gli animi più corpulenti, dopo essersi abbuffati di squisita

conoscenza, si accingono a danza-re, a discutere, a confrontarsi. Il sa-pere non deve pertanto essere con-siderato solamente come un mezzo attraverso il quale ci è possibile rag-giungere la ricchezza o prendere bei voti: è il cibo del nostro spirito, l’energia che colma la nostra mente, e il suo sapore è il più prelibato, sa-porito e succulento di tutti gli alimen-ti. Anna Decinti III E

Convivium sapientiae

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alla cieca! Conviene infatti farsi aiu-tare da qualcuno più capace di noi. Per esempio sulla scelta degli ali-mentatori consiglio Corsair, per la RAM HyperX, per la SSD Samsung, la scheda madre GigaByte, proces-sore IntelCore, mouse Logitech e tastiera in base alle preferenze (meccanica o a membrana). Con-siglio l’acquisto di una pasta termica da inserire sulla CPU per far sì che l’apposito raffreddamento faccia un g r a n d e s a l t o d i q u a l i t à Se vi servisse un aiuto, sono dispo-nibile a dare una mano in caso qual-cuno decidesse di assemblare un nuovo computer! Dopo tutto, una mano lava l’altra e tutte e due lava-no il viso!

Edoardo Mollo II B

La maggior parte delle persone che stanno leggendo questo articolo non hanno la benché minima idea di cosa sia una CPU, una scheda video, una SSD, i banchi di schede RAM oppure un masterizzatore, sebbene in media per ogni casa ci sia almeno un computer. Molti ra-gazzi di oggi passano intere giorna-te davanti allo schermo di un televi-sore per giocare ai videogiochi e molti di questi si convertono dal console gaming al computer ga-ming. Ma come fare per risparmiare s u i c o m p o n e n t i ? La cosa migliore da fare, se si han-no le possibilità, sarebbe quella di acquistare i componenti online su siti specializzati o su siti come ama-zon.it su cui si possono comprare a prezzi minori di quelli del negozio componenti di altissima qualità ri-sparmiando fino a 100-150 euro per

pezzo. Sconsigliato sarebbe recarsi in un negozio non autorizzato ri-schiando di pagare un componente quasi il doppio, o comunque con un aumento esagerato del prezzo; ovvia-mente se non si sa come montarlo, andare in uno di questi negozi diven-ta un obbligo, una necessità. Un e-sempio del fatto che risparmi sui com-ponenti è che una scheda video MSi Nvidia GeForce 960 4GB in un nego-zio la paghi come una 970 4GB. AT-TENZIONE! Mai comprare su internet

Computer fai da te: conoscere per risparmiare!

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Il viaggio, però, non è tutto rose e fiori, ci sono momenti in cui ha paura di ciò che la circonda, più volte ha strani in-contri con animali feroci, soffre la fame, il freddo, il caldo, ma tante altre volte vive momenti indimenticabili, si sente tutt’uno con la natura, le persone sono sempre gentili con lei, le offrono del

cibo , un bagno e a volte le fanno anche dei regali. Alla fine del suo viaggio si sente di-versa, libera, certamente anche più sicura di sé. Ciò che colpisce è il fatto che questo romanzo si basa su una storia vera, la sto-ria della scrittrice stessa che dopo qualche anno trova il vero amore, si sposa, ha due figli e vive felice con la sua famiglia senza rimorsi per la vita passata, da non dimenti-care, ma solo comprendere meglio e analiz-zare più a fondo, ben felice di aver intrapre-so questo viaggio salvifico. Semplice e comprensibile la morale: non dobbiamo lasciarci sopraffare dal nostro passato, dob-biamo solo cercare di vivere la nostra vita senza rimpianti, e se magari dovesse suc-cedere qualcosa che possa sconvolgerci, come ad esempio la morte di un familiare, non possiamo rimanervi ancorati, ma dob-biamo voltare pagina, cercando sempre qualcosa e qualcuno che possa aiutarci.

Cheryl Strayed, Piemme, 2012, € 18,50

Marianna Mercuri II E

Wild: una storia selvaggia di “morte” e rinascita. Cheryl è una ragazza con un passato alle spalle molto complicato: il padre violento, che lascia lei e i suoi tre fratelli da soli, la madre che muore di tumore, lei che sposa un uomo con cui divorzierà dopo qualche anno e inoltre si lascia trasportare dal “piacere” della droga. Decide quindi di trovare la vera se stessa, o meglio, la vecchia se stes-sa, la bambina spensierata che correva nei prati insieme ai suoi fratelli. Uno strano giorno entra in una libreria e tro-va una guida per il PCT, un sentiero escursionistico che attraversa tre Stati dalla California all’Oregon a Washin-gton, così inizia a prepararsi per affron-tare questo lungo viaggio per “purificarsi”. Quando inizia il suo viaggio non crede di potercela fare, crede di morire, però mano a mano incontra altre persone che la spronano a conti-nuare, una delle quali soprattutto le ri-mane impressa: Greg, un suo coetaneo.

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LETTO PER VOI: WILD di Cheryl Strayed

Un’infanzia passata a guardare quei film occasionali che avranno guardato anche i nostri genitori, su marziani che invado-no la terra e che il 90% delle volte hanno il solo scopo di sterminarci per viverci loro. Alla fine mamma e papà ci hanno lasciato guardare uno dei nostri primi film di fantascienza assicurandoci che quello che avevamo visto non sarebbe mai accaduto… Crescendo abbiamo saputo che su Marte effettivamente di vita ce n’era poca e niente, abbiamo studiato che è il quarto pianeta del sistema sola-re, l’ultimo di tipo terrestre e che viene denominato Pianeta Rosso grazie all’ ossido di ferro che gli fa da coperta. A quanto pare, di passi avanti che hanno saltato la generazione dei nostri genitori ne sono stati fatti. Ma partiamo dall’inizio, torniamo al 12 agosto; proba-bilmente c’è stato qualcuno che quella notte avrebbe dormito poco e chi ha

scura, il colore fa pensare al mercurio allo stato liquido. La sua mente elettronica ci co-munica che su Marte ci sono sali che vengo-no a contatto con questi piccoli miracoli liqui-di di origine chimica sconosciuta, creando un ciclo di ruscelli di acqua salata. M.R.O. vor-rebbe toccare quell’acqua misteriosa, ma non può, o rischierebbe di alterarne la com-posizione. Marte è un tipo abituato a tempe-rature piuttosto basse, da -140° a 20°. Quan-do arrivano i suoi “torridi” 20° quindi inizia a sudare ed ecco che sulla sua superficie ini-ziano a scorrere rivoli di liquido marziano. C’è chi già sogna di un futuro su Marte, chi paragona la terra a un Hard Disk che si è rotto più volte, che cancellando i suoi file senza fare il backup ha portato all'estinzione di milioni di specie nel corso della storia. C'è chi non si fida più dell' "Hard Disk pianeta Terra"; per questo, qualche luminare del campo penserebbe di salvare i “file” proprio su Marte. Forse guardando troppo il futuro non si ricorda un certo detto del passato, che aleggia intorno a questa storia e dice, “chi lascia la vecchia via per quella nova sa quel che lascia e non sa quel che trova”!

Gioia Caporossi IV C

Acqua salata su Marte…buongiorno Marte!

dormito e basta, eppure quel Vener-dì mattina alla Nasa erano tutti in piedi perché alle 7.43 precise sareb-be partito “MRO” (Mars Reconnais-sanceOrbiter). “Né di Venere né di Marte ci si spo-sa né si parte”, per dire che porta sfortuna, eppure MRO è partito pro-prio di Venerdì ed è atterrato, guar-dacaso su Marte, sette mesi dopo. Io sinceramente penso che lo avrei chiamato WALL.E, però a loro piace-va così e allora, buona fortuna; è partito con le migliori intenzioni, ma alla vista di Marte è rimasto letteral-mente estasiato, si può dire che sia diventato un suo fan visto che ha passato due anni a fotografarlo… Scherzi a parte, le foto sono state scattate alla fine di un atterraggio preciso, sicuro e degno di una prima apparizione sul redcarpet di Marte. M.R.O. si guarda intorno. E’ solo. Ma ha una missione. Il tempo passa e lui intorno a sé trova solo distese di ghiaccio scivoloso, uno spettacolo che dipende dai punti di vista . Poi una mattina di mezza estate assiste

a qualcosa di rivoluzionario, il ghiaccio si è sciolto. Non tutto,

ma ci sono ruscelli di acqua

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cia, Nuova Zelanda e Sud Africa. Tutte han-no passato almeno i gironi (tranne, come prima citato, l’Inghilterra)…ai quarti anche Argentina e Scozia. E’ stato un mondiale con molte sorprese, tra tutte spicca il “miracolo giapponese”. La squadra del Sol levante, infatti, ha ottenuto una vittoria per 32-34 contro una delle grandi favorite, il Sud Africa. Alla fine della partita, i giocatori nip-ponici, totalmente increduli sono scoppiati in un pianto di gioia per questa loro impresa: naturalmente sono stati subito eliminati nel girone come da pronostico, ma la vittoria contro i fortissimi Springbocks vale già come una vittoria al mondiale… Anche se non sembra, è uno sport molto complicato, pieno di regole per cui può essere apprezzato al meglio da chi ci gioca: parole come ruck, touche, maul, drop, estremo, terza linea etc. fanno storcere il naso a qualsiasi amante del calcio ma sono pane quotidiano per chi pra-tica questo sport.

PS. Per la cronaca, finale come da prono-stico Nuova Zelanda- Australia.

Lorenzo Piacentini II B

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“Sai cosa dicono del calcio? Che è un gioco da gentiluomini giocato da selvaggi. Invece il rugby è un gioco da selvaggi giocato da gentiluomini”. Così diceva E.Feyder, uomo della sicurezza di Nelson Mandela nel film Invictus. Uno sport che sta acquisen-do fama mediatica solo negli ultimi anni in Italia, ma icona in Paesi co-me Nuova Zelanda e Sud Africa. A volte, come in Sud Africa, usato ad-dirittura come mezzo per la lotta al razzismo. Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione un numero infinito di informazioni, e anche se in maniera minore rispetto alle partite di calcio, è comunque pubblicizzato il mon-diale di rugby che si sta svolgendo in Inghilterra.Si sono tenute sette edi-zioni del torneo; campione in carica è la Nuova Zelanda, i famosi All Blacks, quelli della danza aborigena di guerra detta Haka, che ha vinto l’edizione più recente del 2011. Il trofeo in palio è la Coppa William Webb Ellis, intitolata all’allievo ingle-se della Rugby School cui la leggen-da attribuisce romanticamente il no-me di questo sport. L’edizione di quest’anno è partita il 18 Settembre

ed è terminata il 31 Ottobre. Cla-morosa l’eliminazione dei padroni di casa, gli inglesi. Forse troppo arroganti, forse troppo sicuri di arrivare almeno tra le prime 4…il risultato? Un’eliminazione arrivata già ai gironi! Ma adesso veniamo a noi: gli azzurri hanno avuto un gi-rone complicato, con Francia e Irlanda due spanne sopra tutte, seguite da Romania e Canada. Pronostici rispettati: siamo arrivati terzi nel girone, con piazzamento tra le due favorite e le due “squadre cuscinetto”. All’inizio le squadre favorite erano Australia, Inghilterra, Galles, Irlanda, Fran-

Rugby: uno sport per signori

“Eva, mi porti per favore l’ asciu-gamano? Eva, Evaaaaa, ma por-ca Eva, non mi senti mai quando ti chiamo?”… ecco, ho svelato subito il senso di questo articolo. Il mio grande problema, sin da piccola, è stato il mio nome parti-colare che in ogni occasione vie-ne tirato fuori in modi assurdi: è successo a volte che mentre ero a casa di una mia amica mi ab-biano chiesto più volte se deside-rassi una mela o, altre volte, che qualcuno scherzando mi abbia regalato libri bizzarri riferiti al mio nome. Insomma, il problema di cui vorrei parlarvi è proprio que-sto, e come tutti voi saprete na-sce anticamente col riferimento alla prima donna del paradiso terrestre che, ingannata dal ser-pente tentatore, convinse il com-pagno Adamo a infrangere la legge divina e a mangiare il frutto proibito (a proposito, in latino

mela si dice Malum). Da lì sono cominciati tutti i mali per l’umanità (il senso del peccato, il senso del pudore, la mortalità, etc…) e in par-ticolare anche per me, visto che vengo continuamente associata a quella donna peccatrice. Sarebbe proprio il caso di dirlo “porca Eva”, ma ahimé, ovviamente, è un lusso che non mi posso permettere. È anche vero che sono in “buona” compagnia, per esempio anche la

moglie di Diabolik si chiama Eva, Eva Kant, così come la moglie di Hitler che fu la sua compagna nell’ultimo giorno della sua vita… beh, forse è meglio lasciare perdere questi riferi-menti e rifugiarsi nel famoso detto latino di Bernardo morliacense... no-mina nuda tenemus. A questo punto potreste chiedervi come poter risolve-re questo problema. Ma di quale pro-blema stiamo parlando? Alla fine, a pensarci bene, non ce n’è proprio nessuno: agli altri consiglierei di non pensare all’origine del nome e a me stessa consiglierei di non prendere certi riferimenti troppo sul serio. Del resto, alla fine, chi ci dice che Eva, la peccatrice per antonomasia, sia esi-stita davvero? Lei forse no, ma io sì.

Eva Massimei II E

La condanna di un nome

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American Horror Story New Season PAG..5

Then I was free to meet them for the first time: I had a huge smile in my face and I was shaking. They were waiting for me with a big Italian flag with the writing: “Welcome Lorenza”. Now I have been here for more than two months and they are like my new family! It’s difficult to live together as completely strangers but now Its almost normal: we have our timetable and we’re learning each other habits. I started school on the 18th of August, when all you were still on your holidays! I have a timetable, a locker and a reception class; here I start my school day at 9am and I finish it at 3.30pm. In the morning we have twenty minutes to do our home-work, then we go to separate classes and our different school days start. At the be-ginning I had to choose five subjects that I have to do every day (one for two peri-ods). Every teacher has their own class and we have to move from class to class, with different class mates; I met a lot of people and some of them are my friends now. Everyone is nice to me (of course there are exceptions) and I’m doing sports, I’m going out with my friends and I’m going to a lot of parties. I went to swim in a loch (lake) for my friend’s birthday! The water was incredibly cold but we had a lot of fun! Something that’s really different from Italy is that we do sports afterschool (the school day finishes at 3.30pm but, when we have to do sports or activities, it fin-ishes at 4.30pm or 5pm). All this com-pletely free! I’m doing hockey (that’s really

funny) on Tuesday, Math support group (the level I chose was a bit more ad-vanced than our level in Italy) on Wednesday, boxing on Thursday and I’m coaching athletics on Friday! I don’t really miss Italy, I’m starting to miss my family (of course!) but I love staying here and now I have new

friends and new people who love me. So, I hope you like hearing about what I am doing here and some of the differ-ences between Italy and Scotland. See you soon! . Lorenza Fallone III E

Per tutti i grandi fan della serie televisiva statunitense American Horror Story è finalmente arrivata la nuova stagione intitolata 'Hotel', uscita in America il 7 Ottobre, esattamente qualche settimana prima di Halloween. Per quelli che non hanno seguito le precedenti stagioni e magari volessero entrare in questo mon-do horror di streghe, fantasmi, omicidi e molto altro volevo parlarvi un po' di que-sta trasmissione la quale appassiona anche moltissimi adolescenti, me com-presa come penso abbiate tutti notato. La serie è divisa per ora in 5 stagioni, com-presa l'ultima, tutte collegate attraverso piccoli dettagli, come affermato anche dallo stesso regista Ryan Murphy, ma ambientate in luoghi e decenni diversi; un episodio infatti di 'Hotel' è stato girato nella cosiddetta <<Casa degli omicidi>> della prima stagione. I protagonisti quasi sempre ricorrenti e più famosi sono Evan Peters,adorato dalla maggior parte delle adolescenti, Sarah Paulson, Jessica Lan-

ge, Taissa Farmiga e Denis O'Hare. Vi sono poi ovviamente molti personaggi interpretati da altri attori, i quali però sono presenti solamente in una o due stagioni. In Hotel, come molti hanno constatato, a risplendere nella scena

non vi è più la famosa protagonista Jes-sica Lange che ha interpretato i perso-naggi principali e più spietati delle ante-cedenti stagioni. Nonostante questo spiacevole evento, per chi la stimasse come attrice, lei stessa sembra aver dichiarato che se le proponessero qual-che apparizione in alcuni episodi accet-terebbe volentieri. Eccezionale entrata nel cast invece è la cantante Lady Gaga che farà coppia con Matt Bomer. La nuova stagione sembra esser stata defi-nita la più scioccante e inquietante tra tutte, girava anche voce che volessero impedirne la trasmissione su Fox ma Murphy ci ha assicurato che andrà a-vanti tranquillamente perciò vi auguro una buona visione e ...dolci incubi!

Letizia Nobili IIE

I’m living in Scotland (near Stirling) with a host family to study English. I decided to come here nearly two years ago but it took a long of time to arrange because I had to do some exams to test my English level and find a host family that would to take me into their family… So, on the 13th of August I was at the air-port with my big suitcase, hugging my fam-ily and waiting for my flight. I can’t really describe my feelings at that moment: I was so excited; sad to leave my family and my life in Italy, but very eager to get that plane and go away to start a new life, alone. After three hours I was in Glasgow, with my new friends (On the planeI met a gay couple that talked with me and encour-aged me).The Scottish Airport Security stopped me for half an hour while they checked my visa, they called my host fam-ily and checked they were at the airport.

Hi guys! What’s up?

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Una presenza si aggira per l’aula: la filosofia!

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d e l l ’ o z i o ” . . . Etimologicamente la parola “filosofia” deriva dall’unione delle parole greche philèin (amore) e sophìa (sapere), che la indicano quindi semplicemente co-me un “amore del sapere” che può essere suscitato in ognuno di noi. Grazie in particolar modo alla mia in-segnante ho avuto la possibilità di approcciarmi a questa materia in mo-do del tutto positivo, con l’ obiettivo di riuscirne a cogliere lo scopo principale

e di apprendere le varie culture che si sono succedute nel tempo, attraverso lo studio delle idee e dei pensieri dei diversi filosofi i quali hanno cercato di spiegare l’origine del mondo in cui vi-vevano e hanno provato a dare rispo-ste alle domande che si ponevano nel-le loro menti dinanzi alla molteplicità e alla multiformità dell’ambiente circo-stante. Questa nuova materia potreb-be quindi essere, secondo me, un’occasione di confronto tra i nostri pensieri e di scambio di idee, sempre differenti, attraverso un dialogo co-struttivo che porti alla crescita del no-s t r o b a g a g l i o c u l t u r a l e e all’ampliamento delle nostre cono-scenze: insomma, al di là del pensiero comune che si ha di questa disciplina, una vera e propria esperienza di vita.

Andrea D'Ascenzo III E

E’ uno dei primi giorni di scuola e, come di consueto, in classe viene dettato l’orario; scorrendo le varie materie ne noto una nuova, che non avevo mai studiato preceden-temente ma di cui avevo sentito parlare molto come “ palla al pie-de” , un po' meno come un’occasione di crescita e di con-fronto, la FILOSOFIA. Durante le prime lezioni, insieme alla mia classe, ho avuto modo di cono-scere come tale disciplina fosse nata: da Talete a Pitagora, da So-crate a Platone, da Aristotele a Seneca, e così via, ogni filosofo diede la propria interpretazione su cosa fosse questa materia e in cosa consistesse la propria “ inda-gine critico-razionale libera ”: se-condo Aristotele la filosofia nasce dallo stupore, dalla meraviglia; per Voltaire essa consiste nel momen-to in cui quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa sta dicen-do; Nietzsche la definisce “figlia

Come tutti ben sappiamo, ogni anno nuovi smartphone, computer ed appa-recchi tecnologici vengono annunciati al grande pubblico. Ovviamente non poteva mancare all'appuntamento Microsoft con il suo Windows 10. Il si-stema operativo più famoso al mondo giunge finalmente nella sua forma defi-nitiva dopo ben 30 anni dalla sua prima versione, infatti Microsoft ha annunciato che Windows 10 sarà l'ultima versione, la quale riceverà costantemente nuovi aggiornamenti, quindi non vedremo nessun Windows 11 negli anni a venire, tant'è che casa Microsoft ha deciso di saltare direttamente Windows 9, sottoli-neando così l'importanza del 10. Ma passiamo subito alle novità che questa nuova versione ci porta: innanzitutto la nuova interfaccia chiamata Metro UI, introdotta con Windows 8, viene raffina-ta e migliorata; risultando così elegan-te, semplice e pulita; inoltre

inoltre è stata sviluppata per essere scala-ta su PC, tablet, telefono ed addirittura Xbox, creando così un ecosistema perfet-tamente sincronizzato che tu sia o su una comoda poltrona a casa o sulla cima di un vulcano. Il famoso tasto Start, che tanto aveva fatto discutere, viene riportato nella sua forma originale, precedente alla ver-sione 8, mantenendo però il moderno de-sign a 'mattonelle'. Ma la vera novità è l'assistente vocale Cortana: infatti, al pari di Siri per iPhone, Cortana si comporta come una vera persona in carne ed ossa, rispondendo ad una enorme quantità di

domande con la semplice frase "Ehy Cortana "; infatti chiedendo "Ehy Cor-tana, trovami ristoranti economici nel raggio di 5km" o "Ehy Cortana, andia-mo a cena?", lei elencherà tutti i risto-ranti nel giro di 5km. Ma Cortana può fare molto di più, può ricordarvi ap-punti, promemoria e compiti basando-si sulla vostra posizione (Ehy Corta-na, ricordami di pagare il giardiniere appena sono a casa), analizzare il meteo, farvi da navigatore GPS, par-lare di sé, raccontarvi barzellette ed addirittura cantare! Nonostante queste aggiunte l'intero sistema risulta più veloce, scattante e leggero rispetto alla versione prece-dente. A proposito, Windows 10 è stato rilasciato gratuitamente per tutti i possessori di Windows 7 ed 8 il 29

Luglio 2015. Alessandro Dragoti III E

Windows 10: aggiorniamoci !

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Caffè lungo... No, forse un mocaccino. Decaffeinato proprio no! Il ginseng potrebbe andare... A questo punto un cappuccino! O forse solo un caffè può bastare... O magari un caffè macchiato al ginseng! Oppure... Gli occhi scivolano sempre più veloce-mente. Tra le lettere bianche e la pic-cola tazzina fumante raffigurata a lato, immaginiamo piccoli semini neri che esplodono in energia, corrente, forza. È difficile scegliere: qualsiasi cosa contenga almeno una goccia di caffei-na ormai è sinonimo di salvezza, la costa intravista da Cristoforo Colombo

nella nebbia... No, non sto esagerando, e ogni studente lo sa molto bene! Uno dei pochi motivi per cui molti di noi alle ore 8.10 si trovano già all'interno del perimetro scolastico è il caffè, la sveglia più potente al mondo (anche dell'assor-dante campanella). Tuttavia, questa non è la sola miracolosa proprietà che pos-siede. La nostra amata caffeina, nel resto delle cinque ore, può diventare una potente consolatrice, ma anche la vera artefice di un nostro successo du-rante un compito in classe o un'interro-gazione (ah! Quante cose tornano alla memoria dopo una tazzina di caffè, quanti termini improvvisamente ritrova-no un senso!). Inoltre la macchinetta, ma anche il bar, sono un prezioso punto di ritrovo, dove puoi conoscere molte persone che sono disperate quanto o più di te perché stavano per addormen-tarsi sul banco, dove puoi discutere ri-guardo alle vicende del mondo (dalle più serie al semaforo rotto in cui ti sei imbattuto proprio quella mattina), al

tempo, al problema appena esploso in classe, al ragazzo (o ragazza) in-contrato il pomeriggio prima. Insom-ma, il caffè è parte di noi ed ogni mo-tivo per berlo è sicuramente valido, senza dimenticare il fatto che noi studenti non siamo gli unici suoi affe-zionati: anche molti dei nostri profes-sori senza non riuscirebbero a profe-rire parola! Pensate un po’ che nel ’700 Il Caffè era una delle riviste più importanti, quella degli Illuministi, i quali appunto con questo titolo inten-devano “svegliare” la cultura assopita di quel tempo, e si contrapponeva come luogo di incontro per scambiar-si le idee ai salotti allora in voga tra le elites aristocratiche. Riferimenti cul-turali a parte, oggi comunque sono di buon umore, quindi scelgo un caffè espresso, amaro, per gustarmi tutto il sapore di questa meravigliosa bevan-da. E voi? Quale scegliete?

Sofia Scalibastri V A cl.

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Un caffè per amico!

E’ risaputo da anni che nel mondo

occidentale la donna ha sempre lotta-to per ottenere diritti pari a quelli

dell’uomo. Proprio il mondo occiden-

tale è stato teatro di numerose lotte

femministe in cui molte donne hanno perso la vita per dimostrare ad una

società retrograda che tra uomini e

donne non dovrebbero esserci distin-

zioni. E’ proprio grazie a queste che

oggi possiamo vantare di avere ampi diritti rispetto alle donne di altri Paesi;

infatti non bisogna dare per scontato

che ovunque abbiano uguali privilegi.

Ci sono Stati in cui le donne vengono

ancora trattate come oggetti, comple-tamente sottomesse agli uomini, luo-

ghi in cui nascere donna è davvero

difficile: non hanno libertà di espres-

sione e di parola, vengono malmenate e della loro sofferenza non importa a

nessuno. E’ per queste donne, alle

quali è stato sottratto ogni diritto, che

dobbiamo saperci tenere stretto ciò

che abbiamo guadagnato nel tempo. Purtroppo, però, negli anni abbiamo

cominciato a dimenticare lentamente

che tutto ciò che noi donne abbiamo,

in pratica la libertà di vivere, è frutto

di lunghe e faticose battaglie. La di-

mostrazione di questa nostra dimen-ticanza è proprio il fatto che ci siano

ancora ragazze che si sottopongono

a concorsi, come ad esempio

l’amato e odiato Miss Italia, che si

basano solo ed esclusivamente sull’aspetto fisico e sulla bellezza

esteriore; non sono più gli uomini a

sottomettere le donne, ma sono le

donne che si sottopongono agli ste-reotipi di bellezza dettati dalla socie-

tà. Tutto ciò è incomprensibile: così

come quando una storia si chiude

non è più il caso di tornare indietro

per sforzarsi di farla rivivere, allo stesso modo non si deve tornare

indietro quando si sono raggiunte

certe conquiste… eppure evidente-

mente c’è chi non è andato proprio avanti. Sicuramente per poter rag-

giungere definitivamente la libertà, è

necessario che le donne raggiunga-

no la loro autarchia, la loro indipen-denza, e ci riferiamo soprattutto a

quella economica, che passa ovvia-

mente attraverso il lavoro. Al giorno

d’oggi trovare un lavoro è difficile per

tutti, sia per gli uomini che per le donne, è per questo che uno stru-

mento fondamentale deve essere la

conoscenza, la cultura, l’unica che ci

permette di andare oltre i limiti del

pregiudizio, di distinguerci per le no-stre capacità all’interno di un mondo

ancora troppo maschilista. Sono an-

cora troppe le donne che, per costri-

zione o per bisogno, sono spinte a vendere il proprio corpo perdendo la

dignità e il rispetto per i quali ancora

oggi combattiamo duramente. Arianna Cieri & Margherita Tespio 2°A cl.

Una Missione ancora da compiere!

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PAG. 8 NEWS speciale

Il nostro liceo all’Expo!

La grande struttura in legno e acciaio che costituisce l'Albero della Vita si erge al centro di Lake Arena . È alto 37 metri ed è collocato davanti a Palazzo Italia, all’estremità del Cardo. La struttura dell’Albero della Vita affonda le radici in uno dei periodi artistici più fervidi dell’arte italiana, il

Rinascimento. Dal disegno michelangiolesco è nata la forma di questa grandiosa co-struzione a metà tra monumento, scultura, installazione, edificio, opera d’arte!

Levataccia notturna per la delegazione del liceo,che martedì 20 ottobre 2015, si è recata all’Expo! Dopo la famosa fila per entrare, si è aperto da-vanti ai nostri occhi uno spettacolo “mondiale”! Padiglioni dai mille colori e forme , gli occhi non sanno dove guardare anche perché si rischia di venire travolti!

La via principale su cui si sviluppa la struttura, il Decumano , attraversa l’intero sito da est a ovest per un chilometro e mez-zo e ospita su entrambi i lati i padiglioni nazionali degli oltre 130 Paesi Partecipanti, dei quali circa 60 svilupperanno uno spazio self-built, mentre i rimanenti saranno presenti all’interno di un cluster. Simbolicamente l’asse unisce il luogo del consu-mo di cibo (la città ) a quello della sua produzione (la campa-gna ).

L’asse del Decumano si incrocia con l’asse del Cardo , lungo 350 metri, che mette in relazione il nord e il sud del Sito Espositivo e accoglie la proposta espositiva del Paese ospitante, l’Italia . Negli spazi di Palazzo Italia la cultura , le tradizioni legate all’alimentazione e i prodotti tipici italiani descrivono le nostre migliori prati-che alimentari. E qui abbiamo mangiato la pizza napo-letana fritta! Ma altrove abbiamo assaggiato specialità straniere e dipinto le nostri mani con l’hennè:

EXPO SELFIE

UNA CORRETTA...ALIMENTAZIONE

I PADIGLIONI PIU’ ORIGINALI

PADIGLIONE ZERO