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Di seguito alcuni parametri ai quali attenervi per la stesura delle relazioni. INDICE E TITOLI Le relazioni devono essere divise in paragrafi, i titoli dei quali devono essere indicati in grassetto e devono seguire un elenco puntato (1, 2, ecc. se necessario 1.1, 1.2, 1.3, ecc.). Per meglio comprendere questo aspetto fate riferimento al manuale Marinucci-Dolcini e guardate con attenzione come funziona la divisione in paragrafi. Create quindi un indice iniziale dove riportate tutti i titoli attributi ad ogni paragrafo. Ovviamente la relazione deve esordire con il titolo, seguito dal vostro nome e cognome per esteso. IMPAGINAZIONE Ricordatevi di inserire il numero di pagina in calce, e di utilizzare l'allineamento giustificato. Utilizzate il font Times new roman carattere 12, con interlinea 1,5. Per le note il carattere è 10 con interlinea singola. NOTE Le note sono necessarie ed inevitabili. Quindi sfruttate questa occasione, se non avete avuto modo di farlo prima, per imparare a scrivere note correttamente. Per citazioni, sentenze, opinioni dottrinali, insomma per tutto ciò che non è frutto di un vostro innovativo pensiero, è d'obbligo indicare la fonte, che potrebbe essere, ad esempio, un articolo di Diritto Penale Contemporaneo, un manuale, un codice, una banca dati, ecc. Vi indichiamo quindi la forma che deve avere la citazione dei testi: A) per i libri e i codici: Autore (nome puntato e cognome per esteso), titolo, città di edizione, anno di pubblicazione, numero di pagina dove è' presente la citazione . Il nome dell'autore va in carattere maiuscoletto, il titolo in corsivo, il resto in normale stampatello minuscolo. Tutto separato da virgole e punto finale, cosa che vale anche per i punti B e C. B) per articoli di riviste (DPC compreso): Autore ( ut supra) , titolo, "in" nome della rivista, anno, pagina e per riviste telematiche come DPC anche data e Link. Anche il nome della rivista va in corsivo. C) per le sentenze: giudice, se esistente sezione giudicante, data e numero del procedimento ( es. Cassazione Penale, sez. I, 01/03/2015 n. 5436) e fonte su cui è pubblicata (es. in Diritto penale contemporaneo, 20 marzo 2015) . Se, come dovete, lavorate con i testi completi delle sentenze, che vanno sempre cercati senza accontentarsi di leggere le massime, non avrete difficoltà a rintracciare questi dati. Per un esempio di redazione delle note fare riferimento ai criteri utilizzati in questo documento . Questi che possono sembrarvi solo dettagli formali sono aspetti che mostrano invece la cura e l'attenzione che si mette in ciò che si scrive.

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Di seguito alcuni parametri ai quali attenervi per la stesura delle relazioni.

INDICE E TITOLILe relazioni devono essere divise in paragrafi, i titoli dei quali devono essere indicati in grassetto e devono seguire un elenco puntato (1, 2, ecc. se necessario 1.1, 1.2, 1.3, ecc.). Per meglio comprendere questo aspetto fate riferimento al manuale Marinucci-Dolcini e guardate con attenzione come funziona la divisione in paragrafi. Create quindi un indice iniziale dove riportate tutti i titoli attributi ad ogni paragrafo. Ovviamente la relazione deve esordire con il titolo, seguito dal vostro nome e cognome per esteso.

IMPAGINAZIONERicordatevi di inserire il numero di pagina in calce, e di utilizzare l'allineamento giustificato. Utilizzate il font Times new roman carattere 12, con interlinea 1,5. Per le note il carattere è 10 con interlinea singola.

NOTELe note sono necessarie ed inevitabili. Quindi sfruttate questa occasione, se non avete avuto modo di farlo prima, per imparare a scrivere note correttamente. Per citazioni, sentenze, opinioni dottrinali, insomma per tutto ciò che non è frutto di un vostro innovativo pensiero, è d'obbligo indicare la fonte, che potrebbe essere, ad esempio, un articolo di Diritto Penale Contemporaneo, un manuale, un codice, una banca dati, ecc.Vi indichiamo quindi la forma che deve avere la citazione dei testi: A) per i libri e i codici: Autore (nome puntato e cognome per esteso), titolo, città di edizione, anno di pubblicazione, numero di pagina dove è' presente la citazione. Il nome dell'autore va in carattere maiuscoletto,  il titolo in corsivo, il resto in normale stampatello minuscolo. Tutto separato da virgole e punto finale, cosa che vale anche per i punti B e C.B) per articoli di riviste (DPC compreso): Autore ( ut supra) , titolo, "in" nome della rivista, anno, pagina e per riviste telematiche come DPC anche data e Link.  Anche il nome della rivista va in corsivo.C) per le sentenze: giudice, se esistente sezione giudicante, data e numero del procedimento ( es. Cassazione Penale, sez. I, 01/03/2015 n. 5436) e fonte su cui è pubblicata (es. in Diritto penale contemporaneo, 20 marzo 2015) . Se, come dovete, lavorate con i testi completi delle sentenze, che vanno sempre cercati senza accontentarsi di leggere le massime, non avrete difficoltà a rintracciare questi dati.Per un esempio di redazione delle note fare riferimento ai criteri utilizzati in questo documento. Questi che possono sembrarvi solo dettagli formali sono aspetti che mostrano invece la cura e l'attenzione che si mette in ciò che si scrive.  Trovare citazioni confuse in nota dà la spiacevole idea di un lavoro frettoloso e non si capisce perché qualcuno dovrebbe investire il suo tempo per leggere una cosa su cui l'autore stesso non ha ritenuto di soffermarsi a lungo.I testi, anche nelle versioni parziali che consegnate, devono essere dal vostro punto di vista perfetti formalmente. Detta più chiaramente non consegnate scritti e versioni provvisorie con la riserva mentale che “tanto poi ci rimettete le mani”. Condizione necessaria per produrre degli elaborati di qualità e che lo scrittore per primo pensi siano di qualità.

CORREZIONIUn refuso può esserci, anche due al limite. Un refuso ogni tre o quattro righe no. Vale quanto detto sopra: prendetevi del tempo per correggere e ricorreggere, magari il giorno dopo quando la vostra inerzia cognitiva si sarà attenuata e sarà più facile accorgervi degli errori rispetto a quando avete appena finito di scrivere. L’ultima correzione fatela stampando il testo su carta; solo così si vedono i refusi su un testo su cui si sta lavorando.Così come sarebbe spiacevole per voi studiare relazioni con periodi che "non filano", e con errori grammaticali, lo è anche per i vostri colleghi. Mettete quindi nelle vostre relazioni la cura che vorreste ricevere dagli altri. Scrivete periodi brevi e seguite i consigli di Carofiglio in “Con parole precise”. Saluti e buon lavoro! Carlo Sotis e Marinella Bosi