Diversamente: azioni interculturali

40
LABORATORI, CORSI, SPAZI SOCIALI PER L’INTERCULTURALITÀ

description

La borchure finale di progetto.

Transcript of Diversamente: azioni interculturali

Page 1: Diversamente: azioni interculturali

laboratori, corsi, spazi socialiper l’interculturalità

Page 2: Diversamente: azioni interculturali

7azioni

1000ore di

volontariato

8 visite al

territorio

22ricette

19 racconti

25 tavole di fumetto

2concorsi

1gruppoparkour

Page 3: Diversamente: azioni interculturali

DIVERSAMENTEAZIONI INTERCULTURALIDiversaMente: azioni interculturali 2

Dove nasce il progetto 3Il Fondo EuropEo pEr l’IntEgrazIonEdei cittadini di paesi terzi 3

le azioni Di progetto 5con la testa tra le nuvolecorso e concorso di fumetto 6

il MonDo in punta Di pennacorso e concorso di scrittura creativa 12

assaggi Di MonDocorso di cucina interculturale 16

www.DiversaMente.info – il web Magazine 20

esperienze forteMente interculturali 22beni viDi vicila scuola dei beni comuni 24

la Musica coMe linguaggio interculturale 28a scuola Di interculturalitàtestimonianze dei docenti del corso di formazioneper le scuole superiori dell’altovicentino

30

la rete per le politiche giovanili 34

l'inforMagiovani Di schio 35

inforMazioni, inDirizzi e creDiti 36indice

1

Page 4: Diversamente: azioni interculturali

Sette azioni, dieci partner, 19 enti e associazioni che lo sostengono,più di 173 mila euro di budget e centinaia di giovani coinvolti.Sono questi i numeri del progetto “DiversaMen-te: azioni interculturali” approvato lo scorso lu-glio dall’Autorità Responsabile nell’ambito del Fon-do Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi e promosso dal comune di Santorso per conto della Rete per le Politiche Giovanili dell’Altovicentino. Il progetto si è sviluppato a cavallo tra settembre 2013 e giugno 2014 e ha coinvolto centinaia di giovani tra i 15 e i 20 attraverso corsi, laboratori e attività creati-ve con l’obiettivo di creare spazi fisici e sociali di dia-logo interculturali attraverso i linguaggi dell’arte, della cultura, delle forme narrative, della multimedialità. Tra le attività realizzate, corsi di cucina interculturale, corsi di parkour e breakdance, un laboratorio di musica

giovanile interculturale, corsi di fumetto e narrazione creativa, attività di volontariato per i giovani, approfon-dimenti sul tema dei beni comuni e un webmagazine. Il tutto, con l’obiettivo di costruire momenti di incon-tro, confronto e scambio tra giovani e favorire la cre-scita di un clima interculturale nelle nuove generazioni. Il progetto, finanziato dal Fondo Europeo per l’Integra-zione dei Cittadini di Paesi Terzi, è stato realizzato gra-zie al contributo della Commissione Europea che, attra-verso l’Autorità Responsabile del Ministero dell’Interno, lo ha approvato stanziando una somma di 130.197,06 euro. I comuni della Rete per le Politiche Giovanili, inol-tre, hanno cofinanziato il progetto con un importo di circa 43.400 euro.

DIVERSAMENTE:AZIONI INTERCULTURALI2

Page 5: Diversamente: azioni interculturali

DOVE NASCEIL PROGETTO

L’idea di proporre un progetto su questa tematica è nata dai risultati prodotti dai rapporti di scambio e approfondimento realizzati in que-sti anni tra la Rete per le Politiche Giovani dell’AltoVicentino e gli isti-tuti scolastici. È emerso, infatti, un dato qualitati-vo interessante: è opinione comu-ne tra le operatrici e gli operatori che i percorsi sociali di italiani e stranieri siano intrecciati nel ciclo primario dell’istruzione, mentre se-guono binari distinti a partire dalla scuola superiore.

Non si tratta, soltanto, di seguire percorsi scolastici differenziati, che portano spesso le ragazze e i ragazzi stranieri (o con genitori stranieri) a iscriversi agli istituti professionali o tecnici – oppure a entrare precocemente nel mondo del lavoro – piuttosto che a frequentare i licei, ma anche di relazioni sociali che si differenziano, con gli italiani che, spesso, fanno gruppo a sé rispetto alle altre nazionalità. L’indagine sociale sui giovani realizzata dalla Rete, inoltre, ha evidenziato che la diversità è riconosciuta dai giovani, ma non sempre valorizzata.La stessa indagine ha messo in luce l’importanza di attività concrete per costruire conoscenza reciproca e integrazione.

IL FONDO EuROPEO pER L’INTEgRAZIONEdEI CITTAdINI dI pAEsI TERZI Con decisione del Consiglio dell’Unione Europea n. 2007/435/CE, in data 25 giugno 2007, è stato istituito il Fondo Europeo per l’Integrazione di cit-tadini di Paesi terzi per il periodo 2007-2013 nell’ambito del programma generale ‘Solidarietà e gestione dei flussi migratori’. Il Fondo ha lo scopo di aiutare gli Stati membri dell’Unione europea a migliorare la propria capacità di elaborare, attuare, monitorare e valuta-re tutte le strategie di integrazione, le politiche e le misure nei confronti dei cittadini di Paesi terzi, lo scambio di informazioni e buone prassi e la cooperazione per permettere ai cittadini di Paesi terzi, che giungono legal-mente in Europa, di soddisfare le condizioni di soggiorno e di integrarsi più facilmente nelle società ospitanti. Lo stanziamento complessivo per il Fondo Europeo per l’Integrazione per gli anni dal 2007 al 2013 è stato pari a 825 milioni di euro, di cui 768 milioni distribuiti fra gli Stati membri sulla base di criteri che tengano conto del numero di cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti nello Stato membro e 57 milioni per le azioni comunitarie. In particolare, le risorse finanziarie totali stanziate per l’Italia, con riferimento all’intero periodo, ammontano a circa 103 milioni di euro. Sulla base delle priorità di intervento specificate dalla Commissione Eu-ropea per la destinazione delle somme stanziate, il Ministero dell’Inter-no, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, individuato quale autorità responsabile per l’Italia, ha sviluppato una strategia per l’utilizzo delle risorse del Fondo, predisponendo un Programma pluriennale, relati-vo all’intero periodo di riferimento (2007-2013) e alle annualità 2007-2012 che sono state finora approvate dalla Commissione europea. Fonte: Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione

3

Page 6: Diversamente: azioni interculturali

Il progetto “DiversaMente: azioni interculturali”nasce in un contesto in cui l’interculturalità è una realtà quotidiana. Lo dicono, innanzitutto, i numeri: nei territori dei Comuni che partecipano al progetto sono presenti92 nazionalità diverse, provenienti da tutti i continenti del globo. La percentuale media di cittadi-ni con origini straniere si avvicina all’11%, e alta è l’incidenza dei gio-vani: i minori di 18 anni, infatti, sono il 25% dei cittadini nati in un Paese diverso dall’Italia.

Non a caso, il territorio dell’Altovi-centino ha già promosso, negli anni passati, progetti sul tema dell’in-tegrazione. “DiversaMente: azioni interculturali” è solo l’ultimo di una serie di progettualità promosse da-gli enti del territorio, ma anche da associazioni e comunità migranti, e si inserisce in questo contesto già attivo con l’obiettivo di ampliare gli spazi di confronto e scambio inter-culturale.

Ed è per questo che il progetto ha guardato, innanzittutto, alle nuove generazioni, coinvolgendo decine di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni. La scelta di questa forbice d’età ben precisa non è stata casuale: l’espe-rienza della Rete per le Politiche Giovanili dell’Altovicentino, unita al confronto con quanti lavorano quo-tidianamente a contatto con i gio-

vani, ha infatti evidenziato quanto forte sia il percorso d’integrazione nella scuola primaria. Un percorso che, però, vede nell’istruzione se-condaria un anello debole, perché è proprio a partire dalla scuola su-periore che differenze sociali, eco-nomiche e culturali incidono mag-giormente sulle scelte scolastiche di ciascuno studente.

Il progetto, quindi, ha voluto aprire spazi di socialità, incontro, confron-to, capaci di dare a ragazze e ragazzi la possibilità di conoscere, scambia-re, comprendere, sperimentare. E le videointerviste realizzate al termine di ciascun laboratorio evidenziano come il fare insieme qualcosa met-tendo a valore la differenza culturale rappresenti un elemento di crescita fortissimo, capace non solo di aprire finestre su angoli del mondo che ci sembrano remotissimi, ma anche di costruire qui, nel territorio che con-dividiamo, opportunità di socialità e di condivisione inaspettate.

Non solo: il progetto ha evidenziato che il mettere a valore la diversità,

considerandola una ricchezza con cui confrontarsi, rappresenta uno strumento importante d’integrazio-ne capace di creare spazi di citta-dinanza condivisi laddove esistono potenziali rischi d’esclusione.

E così, attraverso i fornelli e la musi-ca, il volontariato e l’espressione ar-tistica, le forme narrative e la multi-medialità, il progetto ha permesso aigiovani dell’Altovicentino di con-frontarsi con il tema della diversità e dell’interculturalità.

“DiversaMente: azioni intercultura-li” è stato, in questi mesi, motore di creatività ed espressività, offrendo ai giovani attività extrascolastiche gratuite che, nel dare competenze e diffondere conoscenze, sono state pretesto d’incontro.Creando, appunto, spazi di confron-to e scambio culturale a partire dalla musica, dalla cucina, dalla scrittura, dal fumetto, dalla danza e altro an-cora. Attività semplici, spesso quo-tidiane, che diventano spazi d’in-contro: è il progetto “DiversaMente: azioni interculturali”.

4

Page 7: Diversamente: azioni interculturali

cOn lA teStA tRA le nuvOle – concorso di Fumetto

il mOndO in PuntA di PennA – concorso di Scrittura creativa

ASSAGGi di mOndO – corso di cucina dal mondo

il web mAGAzine: diveRSAmente.inFO

eSPeRienze FORtemente inteRcultuRAli

beni vidi vici – laboratorio sui beni comuni

lA muSicA cOme linGuAGGiO inteRcultuRAle

A ScuOlA di inteRcultuRAlità

diveRSAmente: le Azioni

>

Page 8: Diversamente: azioni interculturali

eww

LA TESTA TRA LE NuVOLE

Le tavole completedei tre finalisti

del concorso di fumetto La testa tra le nuvole

le trovi suwww.diversamente.info

Il fumetto è uno dei nuovi mezzi di comunicazione per stimolare il dialogo interculturale.

Il corso “Con la testa fra le nuvo-le” ha permesso di acquisire le conoscenze base del linguaggio, delle tecniche e della produzione di fumetti, grazie all’esperienza e conoscenza dell’insegnate Marco Bellotto.Durante gli incontri si è approfon-dita la tecnica del fumetto (narra-zioni, immagini, sequenze, tipi di vignette), la creazione e caratte-rizzazione di un personaggio (fi-siognomica, movimento, costumi, proporzioni e struttura anatomi-

ca di base, model sheet), gli spazi (prospettive, piani e campi, inqua-drature e valore simbolico).Dopo una prima introduzione teo-rica ci si è concentrati prevalente-mente sull’esercitazione pratica. Gli incontri si sono tenuti presso il Liceo Scientifico Tron di Schio.

6

Page 9: Diversamente: azioni interculturali

LA TESTA TRA LE NuVOLE 7

Page 10: Diversamente: azioni interculturali

Stefano Pedon

8

Page 11: Diversamente: azioni interculturali

Savic Nemanja

9

Page 12: Diversamente: azioni interculturali

Phung Ngoc

10

Page 13: Diversamente: azioni interculturali

Marika Gonzo

Andrea Dalla Via11

Page 14: Diversamente: azioni interculturali

Il laboratorio di scrittura creativa è nato come strumento per riflettere sulla propria identità, narrare la propria esperienza e aprirsi al confronto con le storie degli altri in modo diverso. Il laboratorio di scrittura creati-va ha avuto il compito di porre la scrittura narrativa e poetica come strumento di ricerca di sé stessi. Ha rappresentato un’opportunità per ripensare e riscrivere la propria esperienza personale, riflettendo sulla propria identità relazionan-dosi con altri coetanei.

Il laboratorio inoltre ha puntato a offrire l’opportunità di un incontro creativo con la lingua italiana.Il corso è stato rivolto a 15 gio-vani dai 16 ai 20 anni di qualsiasi nazionalità, in particolare ai gio-vani figli di migranti, residenti nei comuni della Rete per le Politiche Giovanili dell’Alto Vicentino.

IL mONdO IN pUNTADI PENNA

I testi dei racconti di queste pagine sono incipit.

Per leggere il materiale completo basta visitarela sezione del corso di

scrittura creativa presente nel sito diversamente.info

12

Page 15: Diversamente: azioni interculturali

L’attività del laboratorio si è con-clusa con l’organizzazione di un concorso narrativo per la realiz-zazione del miglior racconto e del miglior testo poetico su temi interculturali.

A conclusione del laboratorio di scrittura creativa sono stati scelti i tre finalisti:

Greta Dircetti con “BRUNo”, Chiara Reghellin con “oLTREIL CoNFINE”, e Emma Cesarano con “SE LA VITA TI HA DAToLA VITA, IL DADo È TRATTo”.

BRunodi Greta Dircetti

Bruno, con riflessi rossicci, la pelle scura, alto e molto magro. Qua-si scheletrico d’inverno, quasi gonfio d’estate. Introverso, legnoso direi, scorbutico. Asciutto e di poche parole, rintanato in se stesso. Altruista e disponibile, tanto da nascondere i difetti e gli sbagli altrui ammantandoli con la sua vitalità ed energia, in altri mesi. È proteso verso il futuro e per nulla timido, talvolta esuberante. Guardando-lo attentamente, dalla sua scorza dura trapela qualcosa, come una dolcezza antica, accompagnata dalla pazienza di chi ha visto dav-vero tante cose.Come una figura così imponente possa trasmettermi dolcezza e se-renità, nonostante le sue braccia si allunghino intrecciandosi verso di me, penso rimarrà un segreto che solo lui conosce (...).

13

Page 16: Diversamente: azioni interculturali

Io voglio passare oltre

il Muro, vogliovedere cosa

c’è di là.“come faccioa rapportarmi

con il restodel mondo

se il mio personale mondo

è costantemente in precarioequilibrio,

danzante su un filo di cotone?”

non solo scrivere...la narrazione è indubbiamenteuna potente forma espressivache stimola il dialogo interculturale.

OLTre iL cOnfinedi Chiara Reghellin

Il Muro non esiste veramente. Il Muro è tutta una questione di fantasia. Il Muro è immaginario e si presuppone tagli la città in due. Niente segnala la presenza del Muro ma sappiamo tutti che in qualche modo c’è. Il Muro è come un sottilissimo filo srotolato tra le case, come una linea tracciata con il dito nella polvere.Nessuno è mai stato al di là del Muro. Il Muro, tagliando la città, passa vicino ad un cortile dove noi giochiamo spesso. Noi siamo dei ragazzi, ragazzini di dodic’anni più o meno. A vol-te, quando siamo nel cortile, ci sediamo a terra e guardiamo di là. Non abbiamo mai visto nessuno, solo delle case uguali alle nostre.

14

Page 17: Diversamente: azioni interculturali

A volte ci sfidiamo a camminare lungo la presunta linea di confine, a oltrepassarla.Chi riesce a muovere appena uno o due passi in terra straniera viene guardato con rispetto dagli altri, tutti gli fanno domande, chiedono com’è sta-to e lo fanno sentire oggetto di venerazione e re-verenza, finchè qualche altro coraggioso non ten-ta la stessa impresa. Più di due passi, comunque, nessuno gli ha fatti al di là (...).

Se La viTa Ti ha daTO La viTa, iL dadO è TraTTOdi Emma Cesarano

A fatica apro gli occhi, la mattina del 18 maggio di un anno che non mi interessa sapere.È domenica e come mio solito mi alzo presto per andare a correre.Infilo le mie scarpe da jogging rosso sbiadito, una canottiera e un paio di short.L’aria intorno a me è fresca, davvero gradevole,una dolce carezza che sveglia i miei nervi assopiti e dà il buongiorno a questa nuova corsa.Appena uscito di casa, corro per qualche metro, dopodiché giro a destra e si apre davanti ai miei occhi una strada rettilinea; credo, e dentro di me l’ho sempre pensato, che sia infinita. Non l’ho mai percorsa per tutta la sua lunghezza. Correre è liberatorio e rilassante. I miei muscoli lavorano e quasi non li sento. Com-piono movimenti autonomi, ormai, dopo mesi e mesi di corse stancanti e snervanti, visto che, cer-cando di spingermi sempre più lontano e copri-re distanze sempre maggiori, non arrivo mai alla fine della strada. Pian piano da quando mi sono trasferito in questo posto, mi convinco sempre di più che questa strada, questa su cui sto corren-do faccia il giro di tutto il mondo e finisca chissà dove, e che questa, proprio questa strada che sto calpestando viaggi per chilometri e chilometri, tra alture e abissi oscuri, ma contrariamente ai miei muscoli, non si stanchi mai. Chissà quante persone la calpestano o la passa-no in macchina, magari nemmeno lei lo sa o forse sono cosi poche che si potrebbero contare con mano (...).

Potete scaricare tutti i racconti in formatointegrale a questo indirizzo:www.diversamente.info/Corso-di-scrittura-crea-tiva#.U5f8u3nLQhe

15

Page 18: Diversamente: azioni interculturali

“La scoperta di un piatto nuovo è più preziosaper il genere umano che la scoperta di una nuovastella.”Anthelme Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto, 1825 Un corso di cucina interculturale non solo per sperimentarsi ai for-nelli, ma anche per confrontarsi e conoscersi attraverso la cucina, innescando uno scambio di saperi e di sapori culturali e andando alla ricerca delle proprie radici attra-verso cibi e pietanze tradizionali.Il laboratorio si è svolto in quattro incontri, durante i quali i parteci-panti hanno sperimentato la pre-parazione di ricette provenienti da diverse tradizioni culinarie, territo-riali e internazionali.

In tavola, quindi, non solo la fan-tasia ma anche la possibilità di conoscere, provare e combinare gusti nuovi: sotto la guida di due chef del nostro territorio, Piergior-gio casara e Amedeo Sandri.

Grazie alla supervisione dei due chef si è approfondita la cono-scenza dei prodotti stagionali dell’Altovicentino e si sono spe-rimentate ricette della tradizione

locale adattate a cibi e ricette di altri Paesi.

20 giovani dai 16 ai 20 anni, re-sidenti nei comuni della Rete per le Politiche Giovanili dell’Altovi-centino e di qualsiasi nazionalità, hanno avuto l’opportunità di con-frontarsi e conoscersi attraverso la cucina, innescando in tal modo uno scambio di saperi e di sapori culturali, alla ricerca delle proprie radici attraverso cibi e pietanze tradizionali.

Il corso, completamente gratuito, ha così prodotto una serie di mo-menti di incontro conviviali e in-terculturali tra i giovani che hanno partecipato all’attività.

L’intero laboratorio è stato ripreso con una telecamera per poter con-fezionare una raccolta di video-ri-cette visualizzabili on line dal sito web del progetto.

ASSAGGI DI MONDOParla come mangio mangia come Parli?!

Le ricette del corsodi cucina

Assaggi di Mondole trovi su

www.diversamente.info/AziOne-2

16

Page 19: Diversamente: azioni interculturali

17

Page 20: Diversamente: azioni interculturali

TIMBALLETTI DI ORZO e PISELLI con uOVA STRAPAZZATE

Lessare l’orzo e, contemporaneamente, i piselli in una secon-da casseruola. Scolare entrambi e mescolarli ancora bollenti, aggiungendo 4 uova sbattute con sale, pepe e grana grattu-giato, panna liquida e le erbe tritate. Amalgamare alla perfezione il tutto (mettendo da parte 200 gr di piselli con mezzo bicchiere dell’acqua di cottura) e versa-re in stampini monoporzione oliati e cosparsi di pangrattato, premendo leggermente con il dorso di un cucchiaio. Passare infine i timballetti in forno già caldo a 170°/180° per una decina di minuti o poco più.Toglierli dal forno e lasciarli riposare per qualche minuto prima di sformarli e servirli. Nel frattempo mettete nel frullatore i 200 gr di piselli lessati (tenuti da parte) con 1/2 bicchiere della loro acqua e tre cuc-chiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe. Frullate fino a raggiungere una densità (emulsione) cremosa.

IngredIentI

• 300grdiorzoperlato• 500grdipisellisgranati• 6uova• 120grdipanna• 60grdigranagrattugiato• 2cucchiaiatedierbeodorosefreschetritate

• olioextravergined’olivaq.b.• Saleepepeq.b.• Pangrattato

18

Page 21: Diversamente: azioni interculturali

Servite i timballetti sulla crema di piselli irroran-doli con un filo di olio crudo, insaporendoli con una macinata di pepe. Potete decorare con una

“mimosa” (2 uova sode sbriciolate) e una “spolve-rata” di erbette profumate.

ZALETIIngredIentI

• 150grdifarinadimaismacinatasottile

• 150grfarinabianca• 150grdiburro• 100grdiuvettasultanina• 100grzuccherosemolato• Mezzocucchiainodilievitovanigliato• 3tuorli• Zuccheroavelo• Sale• Burroperlaplaccaocartadaforno

Mettere a rinvenire l’uvetta in acqua tiepida. Mon-tate i tuorli con lo zucchero finché saranno gonfi e biancastri. Setacciate insieme la farina di mais con quella bianca, il lievito e un pizzico di sale. Fate fondere il burro, senza che soffrigga. Mette-te le farine in una ciotola e incorporatevi il burro. Quindi le uova montate con lo zucchero. Unite in-fine l’uvetta ben sgocciolata, e lavorate l’impasto con un cucchiaio di legno, amalgamando perfet-tamente tutti gli ingredienti. Alla fine, dovrà risul-tare omogeneo e non eccessivamente sodo. Se avete difficoltà a lavorarlo, ammorbidi-telo con l’aggiunta di qualche cucchiaiata di lat-te o acqua. Ricavatene quindi due salametti, del diametro di circa cm 4. Tagliateli a pezzi lunghi cm 6. Con le mani, date loro la forma di losanga. Poneteli sulla placca imburrata, infornateli a 180° e cuoceteli per circa 12 minuti. Servite gli zaleti freddi, spolverati di zucchero a velo.

Di questo biscotto si dice:

«I se magna pena cavai dal fornoe no i gà bisogno de coloranti:i se ciama “Zaleti” parchè i xe zali come ‘na balota de ovo.»

1919

Page 22: Diversamente: azioni interculturali

Un portale web che permette a quanti lo vogliono di proporsi come giovani reporter del territorio raccontando iniziative, eventi, opportunità, criticità dell’Altovicentino. Il web magazine è nato grazie al progetto “DiversaMente: azioni in-terculturali” ed ora è uno stru-mento a disposizione dei giovani dell’Altovicentino.

Questo portale rappresenta uno spazio polifonico e multimediale, nel quale è possibile parlare con linguaggi diversi: il testo scritto, la fotografia, i video, o l’audio. In questi mesi www.diversamen-

te.info è stato il sito web che ha raccontato le tante attività del progetto, dando la possibilità alle nuove generazioni di raccontare le attività progettuali e le tante diver-sità del territorio, portandoli a con-frontarsi tra loro, un contenitore dei racconti, delle opinioni, dei re-portage, dei contributi dei giovani del territorio. Il sito quindi non rappresenta sol-tanto una vetrina, ma anche uno spazio di partecipazione.

Abbiamo allestito una vera e pro-pria redazione composta da gio-vani che ne cureranno i contenuti e la gestione, scegliendo quali ru-

www.diversamente.infoIL WEB MAGAZINE

Arips,quaminIta,facfautertees!Cumpribefecturiport.

www.diversamente.info/webmagazine

20

Page 23: Diversamente: azioni interculturali

briche creare, che temi mette-re in evidenza, quali contenuti preparare.

Per farne parte, avere maggiori informazioni e scoprire tutti i contenuti del progetto è suffi-ciente visitare il sitowww.diversamente.info.

RADIOEuREKARadio eureka è nata grazie a un finanziamento europeo.La radio racconta il mondo delle future generazioni mo-strandone tutti gli aspetti. L’o-biettivo è parlare ai giovani ma soprattutto coinvolgerli, dar voce a tutti quelli che hanno qualcosa da raccontare.

Nel web magazine di “Diversa-Mente: azioni interculturali” è stata dedicata una sezione a Radio Eureka che ha promos-so alcuni incontri sui principi della radiofonia online e per aprire spazi di riflessione all’in-terno delle proprie trasmissio-ni sui temi dell’interculturalità e dell’integrazione.

È possibile seguire i podcast dei programmi e il blog all’in-dirizzo www.radioeureka.it.

21

Page 24: Diversamente: azioni interculturali

esperienze forti è un progetto ormai consolidato della Rete per le Politiche Giovanili dell’AltoVicen-tino e Ce.I.S. onlus che promuove periodi di vo-lontariato presso enti, associazioni, istituzioni del territorio.

Tramite Esperienze fortemente interculturali ai giovani è offerta l’opportunità di mettersi a dispo-sizione di altri, offrendo il proprio tempo e contribuendo allo svolgi-mento di servizi per la comunità. ogni estate centinaia di ragazzi danno il loro contributo fondamen-tale nei comuni di Malo, Monte di Malo, Marano Vicentino, Santor-so, San Vito di Leguzzano, Schio, Torrebelvicino, Valli del Pasubio, Piovene Rocchette e dell’Azienda ULSS 4.

esperienze forti è l’opportunità di mettersi in gioco, di fare qualcosa di nuovo, di diverso e di interes-sante.esperienze forti è l’occasione per sperimentare attività, ambienti e realtà che magari non si conosco-no.

ESPERIENZEFORTEMENTEINTERCuLTuRALI

www.esperienzeforti.it

22

Page 25: Diversamente: azioni interculturali

“Esperienze forti serve a:dare il proprio contributo/aiuto agli altri, divertendosi; fare un’esperienza con persone nuove; fare esperienza pratica di lavoro sociale [...]; mettersi in gioco“Valeria, 17 anni

“Quest’estate, grazie ad un mio amico, sono venuta a conoscenzadella possibilità di poter fare volontariato in un centro diurnoper disabili grazie all’organizzazione esperienze forti.è stata sicuramenteuna delle scelte più costruttivedella mia estate [...].Consiglio vivamente a tutti quelli che avranno la possibilità la prossima estate di provare questa esperienza perchè, vi assicuro, darete tanto e riceverete altrettanto, se non di più.”Elisabetta, 17 anni

23

Page 26: Diversamente: azioni interculturali

Il laboratorio sui beni comuni è stato un’opportu-nità per approfondire i temi delle risorse del terri-torio, dell’ambiente e della sostenibilità, delle sue potenzialità e le sue problematiche.

La proposta si è articolata in una fase conoscitiva, con l’individua-zione delle risorse presenti sul territorio e dalla realizzazione di 8 visite guidate.Le uscite sono state un momento di incontro con le associazioni e le realtà che a diverso titolo operano

sul territorio e per conoscere le at-tività e i servizi da esse offerti alla comunità.

Le attività sono state svolte ed or-ganizzate da cooperativa ecoto-pia e Associazione Il mondo nella città.

BENI VIDI VICIlaboratorio gratuito sui beni comuni

1

4

2

6

2 73 8

5San vito di leguzzano

marano vicentinoLe Carceri

malo

24

Page 27: Diversamente: azioni interculturali

6

1

5

7

8

4

3

2

25

Page 28: Diversamente: azioni interculturali
Page 29: Diversamente: azioni interculturali
Page 30: Diversamente: azioni interculturali

esprimersi a ritmo di musica: imparare ad usare me-glio il corpo, muoversi in libertà, esprimere emozioni e divertirsi a ritmo di musica.Attraverso una serie di incontri con esperti del settore, musica e corpo si sono incontrati e hanno generato ritmi, migliorato competenze e fatto conoscere altri appassionati.

LA MuSICA COME LINGuAGGIO INTERCuLTuRALE

www.krapannone.com

28

Page 31: Diversamente: azioni interculturali

PARKOuR:nessun limite, soltanto ostacoli

29

Page 32: Diversamente: azioni interculturali

Alla fine di questi incontri mi porto dietro…Il rimpianto per non aver fatto gruppi di lavoro nei quali far emergere praticamente le abilità di lettura e mediazione dei conflitti. Utile sarebbe un prosieguo di questa esperienza, ma dentro le classi o, anche, dentro i collegi docenti (bacini di conflitti potenzialmente esplosivi…)

Resta un po’ il rammarico di non esser riuscita a seguire tutto il percorso, ma quello che sento di aver colto lo ritengo estremamente prezioso in quanto può facilmente tradursi in strumento di lettura di-rettamente in classe ed anche in ogni altro tipo di rapporto interela-zionale. Più precisamente mi por-to l’idea di “osservare” in attenzio-

ne e silenzio che ho sperimentato essere uno strumento efficace ed adeguato anche in contesti in cui non credevo. Cosa di più? Qualche incontro più pratico. Un prosieguo? Magari con qualche tema più mira-to da applicare al lavoro, alla classe con rapporto problematico.

Interessante l’incontro con i media-

A SCuOLADI INTERCuLTuRALITàCorsi di formazione per docentidelle scuole superiori dell’Altovicentino

L’esperienza all’Istituto Garbin

30

Page 33: Diversamente: azioni interculturali

tori, avrei voluto più tempo con loro per affrontare meglio questo tipo di problematiche “conflitti”. Si potrebbe pensare di fare un corso solo su questo affrontando casi pratici che qui all’IPSIA ci sono e che spesso ci trovano impreparati. Sicuramente ho imparato a vedere in modo diverso il conflitto e quindi a cambiare il mio atteggiamento con i ragaz-zi in situazioni “conflittuali”.

Utile la presenza di mediatori culturali in classe per comprendere più profondamente le differenze. Mi è piaciuta la trattazione del conflitto visto come op-portunità. Visto che lo vivo quotidianamente, quan-te opportunità!!!

Possibilità ampia di dialogo e confronto tra inse-gnati del medesimo o altro istituto in situazioni concrete e anche generali. Acquisizione di stru-menti teorici di riferimento sul conflitto e gestione dei medesimi; su dinamiche di rapporto tra docen-ti/studenti e studenti/studenti. Ampio materiale e validi spunti messi a disposizione. SI AUSPICA (e si tenterà di promuovere) INTERVENTo CoNCRETo NELLE CLASSI più problematiche del GARBIN.

Sono riuscita a controllare e capire le mie principa-li idee sul conflitto e quindi ho avuto la possibilità di approfondire e fare un’analisi migliore delle mie idee.

Il corso è stato interessante, sufficientemente in-terattivo. Ho acquisito alcuni strumenti importan-ti per individuare e cercare di gestire il conflitto. In particolare la riflessione sul problem solving mi è stata molto utile. Utile anche il confronto con col-leghi di altre scuole. Sentirei la necessità di appro-fondire ancora strumenti da utilizzare nelle classi come “tecniche” per facilitare la comunicazione o l’interazione tra studenti.

Mi porto via alcune nozioni in più sul conflitto in generale. Avrei voluto approfondire i conflitti che derivano dalle problematiche del razzismo e la te-

matica della chiusura culturale (il velo per le donne islamiche).

Ritengo mi sia stato molto utile il senso di “accom-pagnamento” nel corso di questi incontri rispetto ai momenti di difficoltà nel gestire i conflitti che si presentavano in classe. Quindi, più che di soluzioni pratiche, è questo che mi è servito. Ulteriori corsi potrebbero essere utili perché comunque sono per-corsi in divenire anche con interventi in classe.

Mi ha colpito soprattutto l’ultimo incontro in cui si trattava il tema del confronto interculturale e mi ha fatto riflettere sul fatto che nella nostra società esiste una dose abbondante di pregiudizio nei con-fronti della diversa cultura e non credo proprio che la cultura occidentale sia quella vincente conside-rando i problemi dei nostri giovani e la loro mancan-za di etica e di ideali.

Molto positiva l’occasione di confronto con i colle-ghi. Davvero interessante il dialogo con i mediatori culturali, se fossero stati due gli incontri non sareb-be stato male. Mi sarebbe piaciuto approfondire an-cora di più casi concreti, magari preparati in modo un po’ strutturato invece che pensati al momento (con la difficoltà dell’improvvisazione). Mi porto a casa la curiosità di approfondire alcuni strumenti pratici illustrati durante il corso, la volontà di mi-gliorare l’assertività nel mio atteggiamento e una maggior consapevolezza sull’importanza di ascol-tare l’altro per cogliere “ciò che sta sotto e nasco-sto” di fronte ad una situazione di conflitto.

La possibilità di confrontarmi su un tema, il conflit-to, che tocchiamo trasversalmente nei diversi con-testi di vita. Il fatto di aver avuto alcune indicazioni operative utili da sperimentare nelle classi. Di diver-so avrei voluto la possibilità di poter sperimentare in classe insieme a voi, le tecniche di cui si è parla-to. Sarebbe bello fare dei percorsi “pratici” insieme, sperimentando nelle classi la risoluzione dei diversi tipi di conflitto.

31

Page 34: Diversamente: azioni interculturali

rosa Francesca:uNA TESTIMONIANZA

La cronaca degli ultimi anni ha offerto e continua ad offrire esempi di quanto, nelle grandi città prima e via via anche nei centri più piccoli, la convivenza con una cresciuta presenza di residenti di origi-ne non italiana non sia sempre pacifica e rischi di alimentare, talvolta razionalmente, talvolta meno, pregiudizi o sentimenti di diffidenza reciproca, se non apertamente xenofobi.è importante allora chiedersi fino a che punto que-ste complesse dinamiche si riflettano nella scuola e se essa si possa considerare un punto di osser-vazione privilegiato per comprendere e forse pre-venire fenomeni di più ampia portata.

La generazione che attualmente frequenta la scuola in tutti i gradi è nei fatti una generazione nata e cresciuta nella dimensione dello scambio e della convivenza interculturale: avere compagni con un colore della pelle diverso o che parlano lin-gue diverse o che comprendono poco o per nulla l’italiano è stato, per gli adolescenti di oggi, la nor-malità. Se, negli ultimi vent’anni almeno, l’arrivo di tanti alunni stranieri ha richiesto un grosso sforzo di adattamento agli adulti operatori della scuola, soprattutto agli insegnanti, che hanno dovuto ade-guare metodi didattici, rivedere contenuti e affron-tare il problema della carenza di padronanza della lingua italiana, i ragazzi di oggi hanno vissuto la presenza dei compagni non italiani come un fatto frequente e “normale” e quindi raramente lo met-tono in discussione; se e quando lo fanno, si ha spesso l’impressione che trasferiscano discorsi sentiti in famiglia o comunque fuori dalla scuola, più che esprimere un pensiero originale.

Nella scuola secondaria di secondo grado, dove insegno, l’età degli studenti, l’evoluzione della loro capacità critica e l’importanza fondamentale che essi attribuiscono alla dimensione della sociali-tà tra coetanei rendono sicuramente maggiore la complessità delle dinamiche dei rapporti tra stu-denti. È utile allora chiedersi se lo studente di ori-gine straniera venga considerato un’entità a sé o sia perfettamente integrato nei meccanismi che coinvolgono i compagni. ovvio che sia impossibi-le, oltre che errato, generalizzare; ma sicuramente, in tanti casi osservati, si può delineare almeno una tendenza.

Nel gruppo dei pari la tentazione dell’omologa-zione è forte. Affermare la propria identità in op-posizione o anche solo in dissonanza coi coeta-nei richiede una personalità forte che non tutti, soprattutto a sedici anni, possiedono. In ragione di questo, spesso i ragazzi di origine non italiana non si vestono o non parlano o non si comporta-no molto diversamente dai loro coetanei nati da genitori italiani; se lo fanno, ad esempio nel caso delle ragazze musulmane che vengono a scuola col capo coperto, dimostrano una certa fierezza delle loro scelte e delle loro origini e riescono tal-volta anche a farsene interpreti presso i compagni. È evidente che una famiglia di origine ad esempio nordafricana che manda una figlia femmina a fre-quentare la scuola superiore ha un concetto del ruolo femminile più aperto ed evoluto di quanto il pregiudizio ci porterebbe a pensare; se ne può al-lora forse ricavare che indossare il velo possa dav-vero essere in più di qualche caso una scelta se

32

Page 35: Diversamente: azioni interculturali

non autonoma almeno consapevole e non neces-sariamente un’imposizione discriminante e come tale il messaggio arriva anche ai compagni, che possono così conoscere qualcosa di più di una cultura diversa.

Non è scontato, però, che la convivenza scolastica porti realmente alla conoscenza di culture diverse, a mio avviso per due fattori: innanzitutto perché non sempre lo studente non italiano gradisce che venga evidenziato il suo non essere uguale agli altri, anche se con il fine della valorizzazione; in secondo luogo, perché non sempre egli conosce della sua cultura originaria tanto da consentirgli di diventarne un modello efficace: molti ragazzi “stranieri” sono in realtà nati in Italia da genitori stranieri o sono arrivati in Italia piccolissimi, non sono mai ritornati in patria, o ci sono stati rara-mente; hanno con la cultura dei loro genitori dei legami deboli e mediati per loro tramite; parlano in famiglia la lingua madre, ma spesso non la scrivo-no o la scrivono approssimativamente. Se ancora non è italiano il loro passaporto, di fatto lo è già il loro stile di vita, magari guardato con timore dai loro genitori che osservano impotenti questi figli diventare altro da loro.

Tutto bene, allora, la convivenza funziona senza scosse? Per quanto si possa e si voglia essere ottimisti, bisogna ammettere che non sempre è così. Le situazioni problematiche esistono.Un aspetto sicuramente delicato e non sempre fa-cile da gestire è quello del confronto tra culture, necessario ad affrontare molti argomenti di stu-dio, soprattutto di carattere storico o letterario: non è così frequente che il conflitto emerga espli-cito, ma è chiaro che parlare di questione balcani-ca o dell’orlando Furioso o della rivoluzione russa con studenti serbi o musulmani o ucraini in classe richiede da parte dei docenti non soltanto com-petenza, ma anche disponibilità a confrontarsi e

ad improvvisare, quando si presenta l’occasione di un imprevisto dibattito.

E poi si sono i casi problematici, tra gli studenti non italiani così come tra gli autoctoni. Ma una rete di solidarietà e supporto extra famigliare de-bole, tipica di chi è ancora isolato in una nuova realtà, espone a rischi maggiori le famiglie non italiane che attraversino un momento di difficoltà: un lutto, una separazione tra coniugi, la perdita del lavoro di uno dei genitori sono eventi drammatici quando attraversano le esistenze di qualsiasi ado-lescente, ma hanno risvolti ancor più problematici se le famiglie coinvolte non sono adeguatamen-te sostenute, anche perché spesso latitanti (per mentalità, per mancanza di tempo, per un diverso peso attribuito alla scuola…) dal confronto con gli insegnanti; ragazzi che fin dall’infanzia sono co-stretti a badare a se stessi perché i genitori sono impegnati nel lavoro e nessuno li accudisce, arri-vati nel pieno dell’adolescenza sono privi di qual-siasi filtro e controllo e di fronte a situazioni pro-blematiche (bullismo, cattive compagnie, abuso d’alcol, droga) le famiglie non sono più in grado di recuperare alcun tipo di autorevolezza su di loro.E proprio in queste situazioni difficili il conflitto tra studenti, italiani e non, può emergere: di fronte alla trasgressione, all’infrangere le regole, alla violenza esercitata su qualche compagno o al furto di og-getti o denaro in classe o in palestra, se si accer-ta la responsabilità di un ragazzo straniero, il suo essere straniero diventa un’aggravante e scatta la legittimazione del pregiudizio, che porta poi di fre-quente all’isolamento e alla creazione di gruppi di studenti della stessa etnia, anche se appartenenti a classi o addirittura a fasce d’età diverse.Si ha allora la conferma del fatto che il cammi-no verso l’integrazione sia ancora lungo e irto di ostacoli.

Rosa Francesca Dal Brun

33

Page 36: Diversamente: azioni interculturali

la rete Per le POLITIChE GIOVANILIdell’ALTOVICENTINO

Santorso, Malo, Marano vicentino, Monte di Malo, Piovene rocchette, San vito di Leguzzano, Schio, Torrebelvicino, valli del Pasubio: sono i Comuni che compongono la Rete per le Politiche Giova-nili dell'Altovicentino, nata per dare una risposta coordinata e sinergica ai bisogni dei giovani del territorio.

Si tratta di una forma di collabora-zione leggera e flessibile che non impedisce ai singoli enti di proget-tare proprie iniziative rivolte alle nuove generazioni, ma propone l’opportunità di uno spazio condivi-so nel quale costruire progettualità comuni sovracomunali e condivi-dere esperienze dei singoli territori. Operativa dal 2005, la Rete è fina-lizzata a costruire politiche siner-giche nell’ambito delle iniziative rivolte alle nuove generazioni, rap-presentando un utile strumento di confronto fra strutture politiche e amministrative degli enti coinvolti e veicolo per accedere a finanzia-menti regionali, statali, comunitari. Gli obiettivi della Rete per le po-litiche giovanili sono i seguenti:

far crescere una prospettiva comu-ne rispetto alle politiche giovanili nei comuni coinvolti; ottimizzare l’impiego di risorse (umane, eco-nomiche, di strutture e di servizi) destinate alle politiche giovanili; accedere a bandi di finanziamento presso altri enti ed istituzioni; re-alizzare iniziative comuni a favore dei giovani; dotarsi di strumenti per rendere stabile il lavoro di rete tra Comuni.Tra i progetti più importanti – oltre a “DiversaMente: azioni intercultu-rali” – la Rete promuove ogni anno l´iniziativa “Esperienze Forti” attra-verso la quale in estate centinaia di ragazze e ragazzi sperimentano esperienze di volontariato in enti, cooperative e altre realtà sociali

34

Page 37: Diversamente: azioni interculturali

l’INFORMAGIOVANI di schioL’Informagiovani compie 22 anni di presenza a Schio e in questo arco di tempo il servizio pub-blico offerto dal Comune ai cittadini tra i 14 e i 35 anni è diventato un osservatorio privilegiato sulla condizione giovanile nel nostro territorio.La natura degli Informagiovani sarebbe, come suggerisce il nome, di tipo informativo su vari temi come studio, vita sociale, tempo libero, la-voro. Tuttavia, il Servizio ha sviluppato una na-turale vocazione di ascolto ed elaborazione delle richieste, che l’ha portato a fare proposte opera-tive e concrete che vanno oltre la semplice mis-sion informativa. Questa flessibilità è necessa-ria per modificarsi nel tempo, in accordo con le diverse esigenze dei giovani e per continuare a dare risposte mentre cambiano le domande. Negli ultimi anni, pur continuando a garantire le informazioni allo sportello, l’Informagiovani ha in-trapreso una serie di azioni che rispondono a una precisa esigenza sentita dai giovani, data l’attuale congiuntura economica: la ricerca di lavoro.

Accanto a questa macro area di intervento, il tra-sferimento dell’Informagiovani nella nuova sede di Palazzo Fogazzaro ha favorito l’ottimizzazione di spazi e servizi diventando di fatto un centro di aggregazione nel cuore della città.

presenti nel territorio. Si tratta di un’opportunità proposta ai giovani che rappresenta anche un’im-portante chiave di lettura sulle nuove generazioni: il successo dell’iniziativa, infatti, è un segnale non marginale della ricerca, da parte di molte ragazze e molti ragazzi, di spazi nei quali poter offrire una par-te del proprio tempo libero a favore della comunità.

La Rete per le Politiche Giovanili dell’Altovicentino

ha anche realizzato un’indagine sociale sui giova-ni intitolata Tra le maglie della Rete.I materiali prodotti e i video della serata conclusi-va sono disponibili sul blog del progetto

www.igschio.it

tralemagliedellarete.wordpress.com

35

Page 38: Diversamente: azioni interculturali

PARtneR

I CoMUNI

Santorso, Malo, Marano Vicentino,Monte di Malo, San Vito di Leguzzano, Schio, Torrebelvicino, Valli del Pasubio.

CE.I.S. – Centro Vicentino di Solidarietà onluswww.ceisvicenza.it

SAMARCANDA – Cooperativa Sociale onluswww.samarcandaonlus.it

INFoRMAGIoVANI SCHIowww.igschio.it

IL MoNDo NELLA CITTà – Associazione onluswww.ilmondonellacitta.it

FISPPA – UNIVERSITà DI PADoVADipartimento di Filosofia, Sociologia,Pedagogia e Psicologia Applicatawww.fisppa.unipd.it

LABoRAToRIo DI EDUCAZIoNE AMBIENTALEwww.laboratorioambientale.vi.it

SOStenitORi

• Csa Arcadia• Ulss 4• Le Scuole• Associazione Mararock• Associazione Krap• Associaizone Soundoors• Associaizone Il Filò Dei Colori• Associaizone Agas• Associazione Frontiere Nuove• Cooperativa Ecotopia

cOllAbORAziOni

• Libreria Ubik Schio• Libreria Santacatterina• Associazione Lana• Associazione Senegalese dell’Altovicentino

Jappo• Associazione GSM

San Giorgio di Poleo onlus

• Comunità Romena• Associazione Unity Pentecostal Revival

Ministry International• Bangladesh Cultural Center• Coop Adriatica• A.S.D. L’isola che non c’è• Associazione Culturale Sportiva Amal• DISKoS, Discipline della Comunicazione

Schio – www.diskos.it

linK di APPROFOndimentO

Esperienze Fortiwww.esperienzeforti.it

Radio Eurekawww.radioeureka.eu

Il sito con l’indagine sociale sui giovani fatta dalla Retewww.tralemagliedellarete.wordpress.com

Maggiori informazioni su partner, sostenitori e collaborazioni sul sito del progettowww.diversamente.info

Progetto grafico e impaginazionediSKOS – SchioPrimo Corso, Biennio Formativo 2013/2014

Font: Roboto e Merriweather

Crediti fotografici:Stephan Galozzi

Per accedere ai contenuti on line:fotografare, con lo smartphone o il tablet,il codice QR all’interno delle paginee visitare il sito.

cReditS

36

Page 39: Diversamente: azioni interculturali

Comuni coinvolti8

Enti e Associazioni19Partner11

130mila

40mila

CommissioneEuropea

Comunicoinvolti

BUDGET TOTALE €170mila7

IstitutiSuperiori

1000Ragazzi

incontrati

470Partecipanti

saltuari

205Partecipanticontinuativi

IL BUDGET INVESTITO

CHI HA INVESTITO

QUANTI HANNOPARTECIPATO

i nuMeri Del PrOGettO

Page 40: Diversamente: azioni interculturali

www.diversamente.info