disturbi di_apprendimento

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DSA a scuola: osservare DSA a scuola: osservare per prevenire e per prevenire e intervenire intervenire Dott.ssa Baronio Roberta Dott.ssa Baronio Roberta Logopedista Logopedista Dott.ssa Anselmi Benedetta - Dott.ssa Anselmi Benedetta - Pedagogista Pedagogista clinico – Psicomotricista funzionale clinico – Psicomotricista funzionale

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DSA a scuola: osservare DSA a scuola: osservare per prevenire e per prevenire e intervenireintervenire

Dott.ssa Baronio RobertaDott.ssa Baronio Roberta – – LogopedistaLogopedista

Dott.ssa Anselmi Benedetta - Dott.ssa Anselmi Benedetta - Pedagogista Pedagogista clinico – Psicomotricista funzionaleclinico – Psicomotricista funzionale

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PERCHE’ SI VA MALE A SCUOLA?

Deficit sensoriali e motori (vista, udito prassie)

Handicap mentali (ritardo mentale)

Svantaggio socio-culturale (pochi stimoli, ambienti poveri….

Bilinguismo in fase di acquisizione

Problemi di comportamento e disturbi emotivi

Disturbo Specifico di Apprendimento -DSA

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PERCHE' PREVENIRE LE DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO?

Da 5% al 10% dei bambini nella scuola elementare presenta problemi marcati nelle abilità di lettura. (Cassini ed al.,1984; Lindgren ed al., 1985)

le difficoltà d'apprendimento

storie d'insuccesso che spesso finiscono per compromettere la carriera scolastica e lo sviluppo della personalità e un adattamento sociale equilibrato.

(Rutter et al., 1976; Spreen, 1978; Brier, 1989; Stone e la Greca, 1990; Vogel, 1990; Biancardi,1991; Masi et al.,1998; Stringer et al.,1999).

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Identificazione e prevenzione dei potenziali disturbi e problemi dell'apprendimento

scolastico

la precocità d'intervento

evoluzione del disturbo e sviluppo affettivo e cognitivo del

bambino con disturbi specifici dell'apprendimento

(Baker e Smith, 1999; Jakson et al., 1999;Byrne et al.,2000; Morris et al., 2000; Schneider et al., 2000; Vadasy et al., 2000)

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LA RICERCA DELLE VARIABILI che possono costituire degli “ indicatori di rischio” si differenzia in tre filoni:

o condizioni sociali o sanitarie, mediche e neurologiche i referenti di questo tipo di studi sono i responsabili delle politiche sanitarie, pediatri, neonatologi, ostetrici ecc.

o il peso delle variabili socioculturali i referenti di questo tipo di studio sono soprattutto operatori sociali, assistenti sociali, consulenti famigliari ecc.

o il peso di variabili legate allo sviluppo linguistico percettivo, mnestico, della conoscenza e del pensiero vale a dire quelle variabili che con un termine generale definiremo cognitive, i referenti di questo tipo di studio sono tutte le persone coinvolte nell'educazione

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LA RICERCA DELLE VARIABILI si divide a sua volta in due settori

1. aspetti generali dello sviluppo percettivo e cognitivo

2. funzioni e abilità collegate a specifici apprendimenti in particolare alla lettura, alla scrittura e al calcolo.

secondo questo approccio gli apprendimenti di lettura, scrittura, calcolo che definiamo apprendimenti di base non si fondanosulle abilità percettiva, mnestiche e di pensiero che si sviluppano attorno ai 6 anni, bensì bensì sono il risultato di una serie di capacitàsono il risultato di una serie di capacità cognitive che hanno iniziato a svilupparsi gradualmente moltocognitive che hanno iniziato a svilupparsi gradualmente molto tempo primatempo prima

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MOTIVI DI PREVISIONE DI RISCHIO POSSONO

QUINDI ESSERE:

ritardo psicomotorio anche lieve

disturbi del linguaggio

disturbi della simbolizzazione

sindrome di iperattività e/o difficoltà di concentrazione

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DISTURBI DI DISTURBI DI APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO

Prerequisiti per apprenderePrerequisiti per apprendere

Aspetti funzionali dell’apprendimentoAspetti funzionali dell’apprendimento

Disturbi specifici-aspecificiDisturbi specifici-aspecifici

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FAVORISCONO GLI FAVORISCONO GLI APPRENDIMENTIAPPRENDIMENTI

LA FUNZIONE SIMBOLICA (Q. I.)LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

(ambiente familiare)LE FUNZIONI PSICOMOTORIE

(evoluzione del S.N.C. 0- 12/14)

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QUOZIENTE INTELLETTIVOQUOZIENTE INTELLETTIVO

• NELLA NORMA DA 85 IN POI

• RITARDO MENTALE LIEVE (70-55)• RITARDO MENTALE MEDIO (55-40)• RITARDO MENTALE GRAVE (SOTTO 40)

• BORDERLINE DA 70 A 85

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SVILUPPO DEL LINGUAGGIOSVILUPPO DEL LINGUAGGIO• Aspetto fonetico-fonologico• Aspetto lessicale• Aspetto grammaticale• Aspetto sintattico• Aspetto espressivo

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FUNZIONI PSICOMOTORIEFUNZIONI PSICOMOTORIEProprie del sistema nervoso centrale

• FUNZIONE DI VEGLIA

• FUNZIONE DI AGGIUSTAMENTO

• FUNZIONE DI PERCEZIONE

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DISGNOSIADISGNOSIA• DIFFICOLTA’ NEL REALIZZARE LA

FUNZIONE GNOSICA: LA CONOSCENZA

• A CAUSA DI PREREQUISITI CARENTI O INADEGUATI ALL’APPRENDIMENTO

• PREREQUISITI DI TIPO PSICOLINGUISTICO E/O PSICOMOTORIO

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DISTURBI SPECIFICIDISTURBI SPECIFICI • TERMINE UTILIZZATO PER

DESIGNARE LE MANIFESTAZIONI DI PARTICOLARI DIFFICOLTA’

- CON IL TESTO SCRITTO O DA LEGGERE

- CON LA MATEMATICA

• IN ASSENZA DI RITARDO MENTALE

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DSA e scuolaDSA e scuolaEvoluzione dei DSAEvoluzione dei DSA

•SUPERAMENTO 20%SUPERAMENTO 20%•COMPENSAZIONE 50%COMPENSAZIONE 50%

•PERMANENZA 30%PERMANENZA 30%

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DISLESSIADISLESSIA• DIFFICOLTA’ DI LETTURA DEL TESTO

SCRITTO

• DIFFICOLTA’ DI DECODIFICA DEL TESTO SCRITTO (GRAFEMA-FONEMA) A CAUSA DI UN DEFICIT DI AUTOMATIZZAZIONE NELLA CONVERSIONE GRAFEMA –FONEMA

(D. visivo – semantica o superficiale)• DIFFICOLTA’ DI AUTOMATIZZAZIONE

FONOLOGICA

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DISLESSIADISLESSIA• CIRCA 5% DELLA POPOLAZIONE

SCOLASTICA

• LETTURA FLUTTUANTE (per invenzione) senza comprensione testo

• LETTURA LENTA E STENTATA con comprensione testo

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DISORTOGRAFIADISORTOGRAFIA• DIFFICOLTA’ DI SCRITTURA DI UN TESTO

PER ERRORI ORTOGRAFICI DI TIPO:

DIFFICOLTA’ FONOLOGICHE

DIFFICOLTA’ DI CONVERSIONE FONEMA-GRAFEMA (FONOGRAFEMOLOGICHE)

DIFFICOLTA’ DI DECODIFICA DI SEGNI OMOFONI-ALLOGRAFI

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DISGRAFIADISGRAFIA• LA DISGRAFIA ESPRIME LA

COMPROMISSIONE DELLA TRADUZIONE VISUO- CINESTESICA

• PUÒ RIGUARDARE UN PROBLEMA ASSOCIATIVO: IL BAMBINO NON SA METTERE INSIEME IL MODELLO CINESTESICO DEI MOVIMENTI DELLA MANO CON IL MODELLO VISIVO (DISTURBO VISUO- CINESTESICO).

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DISCALCULIADISCALCULIA• DIFFICOLTA’ NELLA COMPRENSIONE

DELLA DIREZIONE DELLA MICROFORMA

• DIFFICOLTA’ NEL SENSO DELL’ORIENTAMENTO DEI NUMERI

• DIFFICOLTA’ NEL SENSO DELL’INCOLONNAMENTO DEI NUMERI

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DISTURBI ASPECIFICIDISTURBI ASPECIFICI• RITARDO DI LINGUAGGIO

(espressivo)

• RITARDO PSICOMOTORIO

• DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA

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LA LA DISLESSIADISLESSIA

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Un dislessico legge ………..Un dislessico legge ………..• ….nu sidselocis eggel• Oppure……Un d sle sic l e gge…….• Oppure…. Un dislessico legge

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PREREQUISITI PREREQUISITI La letto-scrittura richiedeLa letto-scrittura richiede

• orientamento visuo-motorio fisso: da sinistra a destra e

dall'alto in basso

• percezione orientata delle lettere, nella giusta direzione, es.d-

b, p-b

• comprensione del significato di parole e di strutture più ampie

• corrispondenza suono-significato

• interdipendenza tra analisi e sintesi.

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REQUISITI ORGANICIREQUISITI ORGANICI E PSICHICIE PSICHICI

Funzione neurologica

Funzione sensoriale

Funzione psicomotoria

Funzione intellettiva

Funzione emotivo - affettiva

Funzione linguistica

F

U

N

Z

I

O

N

E

C

O

G

N

I

T

I

V

A

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…..tra lettura come decifrazione e lettura come comprensione.

A – La decifrazione dei segni (decifrazione segnica) è la percezione ed il riconoscimento dei grafemi e la loro associazione ai suoni corrispondenti.

B – La comprensione è l’elaborazione cognitiva degli indizi percettivi in una realizzazione significativa del testo, sulla base di processi di anticipazione o di predizione.

UNA FONDAMENTALE DISTINZIONE…

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A – L’occhio getta uno sguardo, più o meno rapido, sulla linea della scrittura, durante il quale isola percettivamente per poi associarli sommativamente, non tutti i segni, bensì solo alcuni.

B - Sulla scorta dei segni così percepiti, il lettore lancia ipotesi, formula congetture, su ciò che ritiene ci sia scritto, pertanto procede per via deduttiva, a salti ipotetici, lungo il testo.

C – Proseguendo nella linea della scrittura verso destra, il lettore raccoglie visivamente altri grafemi o indizi di significato, i quali gli consentono di confermare o meno la giustezza di ciò che ha appena letto/ipotizzato, e quindi di lanciare altre predizioni sul testo che segue, e così legge.

Passaggi della strategia lettoria…

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La letto-scrittura è un’azione globale-predittiva dell’intera parola, o dell’enunciato che, nel lettore più abile, congiunge dinamicamente l’azione di decodifica (lettura) o di codifica (scrittura), espressione del pensiero e simultaneamente il movimento da sinistra a destra.

PROVE DELLA LETTURA PREDITTIVA 

VELOCITA’

LAPSUS

ERRORI MORFOLOGICI

INVENZIONI

PERDITA DELLA COMPRENSIONE IN LETTURA ANALITICA

O LENTA

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Tipi di dislessia: (Boder 1973 Tipi di dislessia: (Boder 1973 e Sartori 1998)e Sartori 1998)

• fonologica 65% dei casi • visivo-semantica o (di surface) 10%

dei casi• mista : fonologica e di surface 25%

dei casi

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IN UN BAMBINO DISLESSICO

L’attenzione viene condotta dal bambino/ragazzo specificatamente sulla decodif ica del testo:

– si stanca rapidamente, – commette errori, – rimane indietro, – non impara.

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Possibili segnali predittivi DELLA Possibili segnali predittivi DELLA DISLESSIA alla scuola maternaDISLESSIA alla scuola materna

• IL BAMBINO HA DIFFICOLTA’ NEL PARLARE CORRETTAMENTE

• HA INIZIATO A PARLARE TARDI• IN GENERE E’ POCO ATTENTO• HA DIFFICOLTA’ DI COORDINAZIONE

MOTORIA• UTILIZZA LE DUE MANI

INDIFFERENTEMENTE O QUASI

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Possibili segnali predittivi DELLA Possibili segnali predittivi DELLA DISLESSIA alla scuola maternaDISLESSIA alla scuola materna

• FATICA A RICONOSCERE FORME O CONFONDE FORME

• HA TEMPI BREVI DI CONCENTRAZIONE PER ATTIVITÀ GRAFICHE O DI RIPRODUZIONE

• E’ INSOLITAMENTE MALDESTRO• HA PROBLEMI CON IL SUONO DELLE

PAROLE,TIPO POCO SENSO DELLA RIMA• FA FATICA A IMPARARE A MEMORIA LE

FILASTROCCHE

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MANIFESTAZIONI DELLA DISLESSIAMANIFESTAZIONI DELLA DISLESSIAALLA SCUOLA PRIMARIAALLA SCUOLA PRIMARIA

• Ha particolari difficoltà nel leggere o nel pronunciare• Colloca figure o lettere o numeri al posto sbagliato. Es.15 al

posto di 51; d al posto di b, • Inverte le sillabe nelle parole che pronuncia• Legge una parola e poi non la riconosce in seguito nella

pagina• Ha tempi brevi di concentrazione per lettura e scrittura• Ha difficolta’ a capire tempo e durata• Confonde la destra e la sinistra• Risponde oralmente bene, ma ha difficoltà a scrivere la

risposta• E’ insolitamente maldestro• Ha problemi con il suono delle parole,Tipo poco senso della

rima.• Fa fatica a imparare a memoria poesie

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SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIASINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA

1. SOSTITUZIONE GRAFEMI SIMMETRICI p-b, d-b, p-q. u-n

2. SOSTITUZIONE FONEMI SIMILI P-B. T-D F-V M-N. S-Z. L-R

3. SOSTITUZIONE GRAFEMI POCO DISSIMILI m-n,a-o,e-c,u-v

4. SOSTITUZIONE FONEMI colpo-corpo, panca-panda

5. INVERSIONE FONEMI il-li.aI-la,un-nu,garbo-grabo, tar-tra, las-sal

6. INVERSIONE SILLABE PALA- LAPA

7. SOPPRESSIONE LETTERE/FONEMI porta-pota, cielo-cilo, tavolo-tavlo

8. SOPPRESSIONE PAROLE

9. REITERAZIONE SILLABE paninino, Giuseppinana 10. AGGIUNTA FONEMI/LETTERE rondinle, manchina

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SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIASINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA

11. AGGIUNTA SILLABE stufa-stufato

12. ASSOCIAZIONE PAROLE lamela, versocasa

13. ASSOCIAZIONE SILLABE correvave- loce

14. DISPERCEZIONE DI/TRIGRAMMI psi-pis, impr

15. FRAMMENTAZIONE SILLABICA an-diamo, co-struire

16. PERDURANTE SILLABAZIONE

17. SOSTITUZIONE PAROLE susseguire -suggerire

18. PERDITA DI SENSO NEL CAMBIO RIGA

19. LETTURA ESITANTE, DISCONTINUA,ARITMICA

20. ERRORI PLURIMI.

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ALLA SCUOLA MEDIAALLA SCUOLA MEDIA• Permangono le manifestazione della

primaria, spesso in forma ridotto perché in parte compensate

• La pronuncia della lettura può essere scadente

• Può essere sbadato nella lettura• Ha difficoltà a prendere appunti o a

copiare• Ha difficoltà a scrivere le risposte o i

resoconti

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Il bambino ha difficoltà:

a copiare dalla lavagna a prendere nota delle istruzioni impartite

oralmenteRiguardo la lateralizzazione, può avere difficoltà

con i compiti che implicano abilità motorie. Ha difficoltà nella sintesi e nella copiatura e a

riconoscere la destra dalla sinistra. In matematica riesce a contare solo sulle dita e

gli risulta veramente difficile apprendere concetti di algebra o di calcolo.

COMPORTAMENTI NELL’APPRENDIMENTO

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Il BAMBINO/RAGAZZO Il BAMBINO/RAGAZZO DISLESSICODISLESSICO

Talvolta perde la fiducia in se stesso e può presentare: alterazioni del comportamento, ansia da prestazione, depressione, scarsa autostima.

Il bambino dislessico apprende rapidamente attraverso l’osservazione e soprattutto attraversi gli aiuti visivi

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SITUAZIONI CRITICHESITUAZIONI CRITICHE

• LETTURA AD ALTA VOCE

• COPIATURA ALLA LAVAGNA

• SCRITTURA DA DETTATURA

• RICHIESTA DI ESATTEZZA FORMALE

• TRADUZIONI

• CALCOLO ORALE

• TABELLINE

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PREVENZIONEPREVENZIONE• La dislessia è individuabile già alla

scuola materna• Attraverso prove psicomotorie

funzionali e prove fonetico-fonologiche

Si può prevedere e si può prevenire

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Misure compensativeMisure compensative• Sono strumenti tecnologici che

semplificano l’attività svolgendo una serie di operazioni automatiche che il bambino dislessico o discalculico ha difficoltà a svolgere

• Il calcolatore, la sintesi vocale per esempio

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Le misure dispensativeLe misure dispensative• Sono misure che riguardano i tempi

di realizzazione delle attività e la valutazione delle prestazioni dell’allievo, quali:

- Assegnare compiti più brevi a casa- Concedere più tempo per le verifiche- accettare le difficoltà ortografiche- Limitare la lettura in classe- Somministrare più verifiche orali che

scritte

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LA LA DISGRAFIADISGRAFIA

Page 44: disturbi di_apprendimento

La fisiologia della grafo-motricità

Il bambino conquista la competenza grafo-motoria attraverso un percorso,che parte dai grafismi fino ad arrivare al disegno geometrico. Nello sviluppo delle competenze grafo-motorie inizialmente il bambino è in grado di tracciare segni su una superficie con qualsiasi mezzo appuntito.

Successivamente è capace di prolungare in modo informe la punteggiatura, eseguendo una sorta di traccia informale.

Page 45: disturbi di_apprendimento

La fisiologia della grafo-motricità

I tratti informi precedenti al disegno ed alla scrittura sono gli scarabocchi, che sono in costante evoluzione secondo almeno tre fasi:

a) mero scarabocchio, ghirigori, tracce a tendenza ripetitiva e circolare

b) scarabocchio con significato conferito a posteriori e mutevole nel tempo,

c) scarabocchio con intenzionalità simbolica-rappresentativa, significato preventivo, come rappresentazione grafica di un realtà figurata secondo visioni e simbologie personali.

Page 46: disturbi di_apprendimento

La fisiologia della grafo-motricità

Per quanto riguarda l’evoluzione delle linee il bambino è in grado di eseguire in questa sequenza:

a)      la l inea vert icale, un tratto dall'alto verso il basso per effetto del movimento verticale del polso omologo allo scivolamento secondo il peso;

b)      la l inea obliqua, un tratto progressivamente controllato verso l'alto e l'orizzontale;

c)      la l inea orizzontale, un tratto controllato in orizzontale con senso da sinistra a destra per i destri e da destra a sinistra per i mancini;

d)      la l inea aperta, un tratto informale non chiuso;

e)      la l inea chiusa, un tratto che tende a chiudere un campo (a tre anni circa), in corrispondenza con le precoci nozioni topologiche di aperto-chiuso e dentro-fuori;

f)        i l cerchio, la chiusura di forme tendenzialmente circolari;

g)      l ’ incrocio di l inee, la tendenza ad incrociare linee, a creare relazioni topologiche nello spazio.

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DISGRAFIADISGRAFIA• PROBLEMA ESTETICO- MOTORIO

• NON RIGUARDA GLI ERRORI ORTOGRAFICI

Page 48: disturbi di_apprendimento

Disgrafia - ELEMENTI DA OSSERVARE Disgrafia - ELEMENTI DA OSSERVARE

scuola dell’infanziascuola dell’infanzia• DIFFICOLTA’ MOTORIE • DIFFICOLTÀ NELLA MANUALITÀ FINE • GOFFAGGINE NEL VESTIRSI, ALLACCIARSI LE

SCARPE,….

Page 49: disturbi di_apprendimento

Disgrafia - ELEMENTI DA Disgrafia - ELEMENTI DA OSSERVARE OSSERVARE

scuola primariascuola primaria

• DIFFICOLTA’ MOTORIE • INADEGUATO RICONOSCIMENTO DESTRA/SINISTRA• DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE SEQUENZE ( MESI,

GIORNI, ORDINE ALFABETICO,…)• DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA• UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA• DIFFICOLTÀ GRAFO-MOTORIE• DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE

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SINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIASINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIA1. TRATTO GRAFICO IRREGOLARE dimensione. spessore. ritmo. chiusura

2. ELISIONE SILLABE FINALI

3. LETTERE SLEGATE ca valI o

4. SPECULARITÀ GRAFEMI

5. GRAFIA DISCONTINUA riprese grafiche, ritocchi

6. MANCATA CHIUSURA FORME

7. TREMOLIO/RIGIDEZZA

8. UNIONE DI PAROLE setivedo

9. ERRORI ORTOGRAFICI

10. SUDORAZIONE MANO

11. SPASMI MUSCOLARI

12. SINTOMI PLURIMl

Page 51: disturbi di_apprendimento

Un esempioUn esempio

Page 52: disturbi di_apprendimento

ELEMENTI DA OSSERVARE scuola secondaria di I grado (che

permangono)

UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA SCRITTURA SPECULARE DI GRAFEMI E NUMERI GRAFIA CHE ALTERNA LO STAMPATO E IL CORSIVO MACROGRAFIA MICROGRAFIA SCRITTURA NON FLUENTE, NON ORDINATA

Page 53: disturbi di_apprendimento

DISORTOGRAFIA

Page 54: disturbi di_apprendimento

L’APPRENDIMENTO DELLA SCRITTURA

l’apprendimento della scrittura costituisce un processolento e graduale

inizia negli anni della scuola dell’infanzia e si completaalla fine della scuola primaria

le modalità con cui un bambino impara a scrivere seguonodelle tappe più o meno costanti ed universali

Page 55: disturbi di_apprendimento

MODELLO EVOLUTIVO DI UTA FRITH

Stadio logografico

Stadio alfabetico

Stadio ortografico

Stadio lessicale

Riconoscimento di parole note

Meccanismo di conversione grafema/fonema

La combinazione di grafemi non è illimitata, masegue delle legge ortografiche

Magazzino lessicale che consente il riconoscimento delle parole conosciute

Page 56: disturbi di_apprendimento

ORGANIZZAZIONE GERARCHICA DELL’APPRENDIMENTO DELLA LETTOSCRITTURA

fase alfabetica cane

fase ortografica ghiro/giro

fase lessicale luna/l’una

Page 57: disturbi di_apprendimento

LE DIFFICOLTÀ DI SCRITTURA

Disortografia: difficoltà nell’automatizzare le regole di trasformazione del codice verbale in codice scritto;

Disgrafia: problemi nella riproduzione a memoria di un segnografico o nella sua copia

Difficoltà nell’espressione scritta: problemi nella produzione diun testo scritto

Page 58: disturbi di_apprendimento

E’ disortografico il bambino normodotato intellettivamente, senza deficit sensoriali o neurologici, senza gravi e conclamate patologiepsicologiche ed esposto regolarmente al ciclodi apprendimento, che commette un numero di errori nella scrittura persistenti nel tempo ed invasivi

Page 59: disturbi di_apprendimento

Disgrafia e disortografia possono presentarsi sia in associazione sia isolatamente

Disgrafia

difficoltà nel mantenere i giusti rapporti spaziali difficoltà nel mantenere i giusti rapporti di misura delle lettere il bambino non rispetta il margine del foglio il bambino lascia spazi regolari tra i grafemi e le parole

il bambino non segue la riga della scrittura e procede in salita o discesa rispetto al rigo difficoltà nel regolare la pressione della mano sul foglio cambio di direzione del segno grafico

Page 60: disturbi di_apprendimento

Disortografia

nella disortografia la grafia risulta essere adeguata e leggibile,ma il contenuto del testo risulta caratterizzato da vari errori

CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI ORTOGRAFICI

errori fonologici scambio di grafemiomissione/aggiunta di lettere o sillabeinversione di lettere o sillabegrafema inesatto

errori non fonologici (ortografici)separazioni illegali

fusioni illegali

scambio grafema omofonoomissione/aggiunta della lettera h

altri erroriomissione/aggiunta accenti e doppie

Page 61: disturbi di_apprendimento

Disortografia fonologica

Disturbo delle componenti di tipo fonologico che produce errorie omissioni nella scelta dei fonemi da realizzare o alterazionidell’ordine all’interno della parola

Disortografia superficiale

Disturbo nella componente del processo ortografico: errori con parole omofone non omografe

Page 62: disturbi di_apprendimento

NOTA BENE

Gli errori ortografici hanno un peso diverso a seconda che sitratti di

errori di tipo evolutivo: negli anni di scuola gli alunni hannobisogno di esercitare queste competenze. Un bambino chein terza elementare commette errori di tipo fonologico (f/v) èpiù preoccupante di un bambino che commette erroridi tipo ortografico (h).

disortografia: soltanto attraverso un accertamento clinico sipotrà parlare di disortografia

Page 63: disturbi di_apprendimento

STRATEGIE OPERATIVE CHE POSSONE ESSERE MESSE IN ATTO DALL’INSEGNANTE

Scuola Materna: ritardo del linguaggio, dislalie, metafonologia

Le difficoltà del bambino spesso nella scuola materna sono negate dai genitori o misconosciute dagli insegnanti e anche quando queste vengono individuatee segnalate non sono affrontate dalle strutture e dagli operatori responsabili con adeguata tempestività

Page 64: disturbi di_apprendimento

TAPPE INDICATIVE DELL'EVOLUZIONE FISIOLOGICA DEI FONEMI

Tra i 24 e i 30 mesi p-bt-d k-gm n l

Tra i 30 e i 48 mesi s sci f-v ci-gi z

Tra i 48 e i 60 mesi r gn gli sp st sk

Se prendiamo come riferimento lo schema siamo in grado di inviare correttamente e con modalità adeguate il bambino presso le strutture territoriali.

Page 65: disturbi di_apprendimento

CAUSE CAUSE FUNZIONALIFUNZIONALI CHE POSSONO CHE POSSONO

DETERMINARE DISLALIEDETERMINARE DISLALIE

Cause che impediscono una buona percezione dei suoni, come le otiti ricorrenti, nei primi anni di vita, che possono determinare dislalie audiogene

Cause che agiscono sulle strutture articolatorie:

Ipertrofia delle adenoidi (no elevazione linguale)

Riniti ricorrenti e/o persistenti (no elevazione linguale)

L’uso prolungato del ciuccio o del biberon (sigmatismo zetacismo deglutizione atipica)

Succhiarsi il pollice (sigmatismo zetacismo deglutizione atipica

Scarsa abitudine a masticare (l, r, n, ci).

L’uso del ciuccio e/o del biberon non dovrebbe superare

i 18-20 mesi

Page 66: disturbi di_apprendimento

Metafonologia e morfo-sintassiMetafonologia e morfo-sintassi

• Riconoscimento ed uso di rime• Riconoscimento della sillaba iniziale• Discriminazione fonemica• Delezione sillabe iniziale; capacità di

analisi e sintesi• Discriminazione di parole

foneticamente simili• Segmentazione fonetica• Ampliamento del lessico in

comprensione• Arricchimento lessicale-semantico• Comprensione morfo-sintattica• Uso dei funtori morfologici

Page 67: disturbi di_apprendimento

SCUOLA ELEMENTARE/ MEDIE

Abitudini didattiche errate

Correggere le prove degli alunni portando a casa i quaderni

Separazione dei saperi discipl inari (stare attenti all ’ortografia solo se sidurante le ore di l ingua)

Esercitazioni standardizzate mirate al recupero ovvero gli esercizi classici

Assenza dei percorsi metacognitivi

Page 68: disturbi di_apprendimento

ALCUNI ESEMPI DI PROPOSTE OPERATIVE

Per gli errori fonologici

- testi in cui sono sottolineate parole scritte in modo corretto e parole scritte in modo errato (si dice ai bambini che nel testo devo evidenziare le parole che ritengono corrette e ricopiarle così come sono scritte,mentre devono ricopiare correggendole quelle che ritengo errate)

- dettato ortografico breve e quotidiano

- dettato di parole e non parole (brodo-bodo) che mettano in conflitto il bambino

Page 69: disturbi di_apprendimento

Per gli errori non fonologici

utilizzo di tabelle della memoria (portare l’alunno a utilizzare strategielessicali, costruendosi una rappresentazione visiva di parole la cuigrafia non può essere specificata fonologicamente: cuoco-quadernoil suono è identico, ma la grafia no)

affrontare le difficoltà di una parola individuandola e ricordando il metodo per superarla

utilizzo di figure o testi significativi (il legame col contesto facilita l’associazione tra la forma visiva della parola e il suo significato)

uso del computer per la scrittura spontanea e autonoma con utilizzo di Word e correttore ortografico da parte dei bambini che esprimono le maggiori difficoltà

Page 70: disturbi di_apprendimento

DISCALCULIA

Page 71: disturbi di_apprendimento

La diagnosi di discalculia non può essere formulataprima della III elementare,

anche se già nel primo ciclo elementare possono essere

rilevate discrepanza fra le capacità cognitive globali e

l’apprendimento del calcolo numerico

Page 72: disturbi di_apprendimento

Secondo quanto indicato nell'ICD-10 ed in accordo con quanto descritto nel DSM-IV, i sintomi delle difficoltà aritmetiche sono:

a) incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni

b) mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici

c) mancato riconoscimento dei simboli numerici

d) difficoltà ad attuare le manipolazioni aritmetiche standard

e) difficoltà nel comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta considerandof) difficoltà ad allineare correttamente i numeri o ad inserire decimali

g) problemi nella comprensione e nell'uso dei simboli durante i calcoli

h) scorretta organizzazione spaziale dei calcoli

i) incapacità ad apprendere in modo soddisfacente le «tabelline» della moltiplicazione

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L’APPRENDIMENTO DEL CALCOLO NUMERICO COMPRENDE

la numerazione bidirezionale

la transcodifica

il calcolo mentale

l’immagazzinamento di fatti aritmetici

il calcolo scritto

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LA VALUTAZIONE SI RIFERISCE ALLA CORRETTEZZA E SOPRATTUTTO ALLA RAPIDITÀ

PER LA DISCALCULIA SONO STATI INDIVIDUATI DIVERSI TIPI DI DISFUNZIONALITA’ CHE RIGUARDANO:

1. La processazione dei numeri (riconoscimento, transcodifica, organizzazione spaziale)2. Il sistema del calcolo (procedure per eseguire operazioni matematiche)3. La risoluzione dei problemi artimetici (analisi dei dati e organizzazione del piano di lavoro)

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TRE TIPI DI DISCALCULIA EVOLUTIVA

1: DISLESSIA PER LE CIFRE: caratterizzata da difficoltà nell’acquisizione dei processi lessicali sia nel sistema di comprensione del numero sia di produzione del calcolo 34 = sessantasei 8483 = ottomilaquattrocentoquarantaquattro

Riguarda la difficoltà selezione e al recupero dei singoli elementi lessicali.

RICORDA

Il lessico dei numeri è autonomo rispetto al linguaggio.I meccanismi di elaborazione lessicale sono indipendenti dai meccanismi di elaborazione sintattica.L’accesso lessicale, è influenzato dalla posizione.I “dici” o “tens” ( i numeri dall’11 al 19) sono una classe lessicale distinta.

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TRE TIPI DI DISCALCULIA EVOLUTIVA

2. DISCALCULIA PROCEDURALE: caratterizzata da difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi nel sistema del calcolo

Tale discalculia è caratterizzata da difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi implicati nel sistema del calcolo. Il bambino affetto da questo tipo di discalculia riesce a leggere e scrivere correttamente i numeri, ha compreso il significato di addizione, sottrazione, etc. ma non è in grado di applicare le procedure necessarie all’esecuzione del calcolo ( ad esempio commette errori nell’incolonnamento, nel riporto, nel prestito).La conoscenza procedurale è distinta dalla elaborazione numerica e dalla conoscenza dei fatti numerici.

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TRE TIPI DI DISCALCULIA EVOLUTIVA

3. DISCALCULIA PER I FATTI ARITMETICI: caratterizzata da difficoltà nell’acquisizione dei fatti numerici all’interno del sistema del calcolo

Tale discalculia si manifesta con difficoltà nell’acquisizione dei fatti numerici all’interno del sistema del calcolo. La capacità di elaborazione dei numeri è intatta, così come la conoscenza delle procedure di calcolo, mentre risulta compromesso il recupero dei fatti aritmetici.In questo disturbo si rivelano due tipi di errori: errori di “confine”: inappropriata attivazione di altre tabelline confinanti ( come per esempio 6X3= 21 ; errori di slittamento: una cifra è corretta, l’altra è sbagliata (come per esempio 4X3=11).

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L’efficienza del problem solving matematico non concorre alla diagnosi di discalculia evolutiva, ma appare correlato al livello delle competenze cognitive o al livello di competenza linguistica.

La diagnosi di discalculia va effettuata sulla base di una valutazione psicodiagnostica globale (cognitiva, neuro-psicologica e psicopatologica).

Prevede l’utilizzazione di test standardizzati somministrati individualmente.

Necessita quindi di una consultazione specialistica non effettuabile in ambito scolastico

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Fin dalla primissima infanzia il soggetto deve conoscere il mondo, manipolare gli oggetti, raggrupparli secondo criteri, costruire con essi strutture via via più complesse. Alla scuola materna e nel primo ciclo di scuola elementare queste esperienze continuano ad essere molto

importanti, l'uso del materiale concreto (oggetti, immagini, blocchi logici, regoli in colore, multibase) è indispensabile per guidare il soggetto verso la conquista dei concetti fondamentali.

L'uso dei simboli, la memorizzazione delle regole esecutive e delle cosiddette "tabelline" vengono dopo e devono essere conquiste graduali e non meccanismi superficiali che tanto facilmente si dimenticano

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I PREREQUISITI INDISPENSABILI PER L’APPRENDIMENTO DELLA MATEMATICA

competenze trasversali

competenze specifiche

valutare la presenzavalutare la parziale presenzavalutare la non presenza

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COMPETENZE TRASVERSALI comprendere e ripete una comunicazione verbale riconoscimento dei colori fondamentali riconoscere le forme riconoscere le varie grandezze definire le proprietà di un oggetto: colore –forma –parti-

grandezza comunica una propria esperienza colora rispettando forme e proprietà riconosce e denomina le parti del suo corpo su se stesso riconosce e denomina le parti del corpo sugli altri ricompone lo schema corporeo coordinazione oculo-manuale riconoscere suoni e rumori nel suo ambiente eseguire un semplice comando riconoscere la destra e la sinistra

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COMPETENZE SPECIFICHE

porre in relazione oggetti e persone individuare uguaglianze e differenze comprendere termini quantitativi non numerici numerare con oggetti sino a 10 e sino a 20 numerare con oggetti da 10 a 0 e da 20 a 0 orientarsi nello spazio distinguere le varie posizioni e dimensioni (primo

ed ultimo-alto e basso-sopra e sotto-dentro e fuori-vicino e lontano-davanti e dietro- aperto e chiuso- lungo e corto- grande e piccolo- destre e sinistra)

distinguere il prima e il dopo

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Se è vero che le nostre conoscenze sulla discalculia evolutiva sono di gran lunga inferiori rispetto a quanto sappiamo sulla dislessia o sulla disortografia, l'entusiasmo con cui alcuni ricercatori e riabilitatori stanno discutendo e valutando le migliori strategie riabilitative fa prevedere un rapido sviluppo di proposte e di iniziative per migliorare le competenze di questi bambini.

2. occorre pensare agli strumenti compensativi che possono aiutare i bambini in difficoltà, come ad esempio la tavola pitagorica e la calcolatrice.

In sintesi:

1. Le difficoltà del bambino discalculico vanno considerate solo come difficoltà numeriche ed aritmetiche di base che poi interferiscono sulle prestazioni matematiche più generali. Esse quindi, di per sé, non riguardano le abilità logiche vere e proprie.

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Rispetto alla calcolatrice si suggerisce, soprattutto agli insegnanti, di superare la diffidenza circa tale mezzo, e di distinguere tra conoscenza della struttura dell'algoritmo (componente logica), e conoscenza procedurale, relativa alla memorizzazione e messa in atto dei passaggi sequenziali necessari a svolgere l'operazione.

I bambini, tutti i bambini, devono essere aiutati a comprendere l'algoritmo, ma quelli che non riescono a memorizzarne le procedure potrebbero utilizzare i supporti di cui anche noi adulti ci serviamo così volentieri.

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Le dita, il primo strumento di calcolo L’uomo ha i numeri, possiamo dire, “sulla punta delle dita”. Se deve contare un insieme di oggetti, infatti, è portato a toccarli, uno ad uno, con la punta dell’indice, e il bambino in particolare, quando si trova in difficoltà nei calcoli, cerca spontaneamente aiuto sulle dita.

La tabellina è un calcolo?La tabellina non è un calcoloLa tabellina è un automatismoLa verifica delle tabelline deve avvenire oralmenteLa risposta del bambino deve essere rapida (circa 5 secondi)

NOTA BENE

Il compito deve essere difficile quel tanto che basta per far progredire la conoscenza, e facile al punto di rendere più probabile il successo che l’insuccesso “Sfida cognitiva ottimale” S. Harter,

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S. Harter

Il programma carta e matita “L’intelligenza numerica” è rivolto a bambini dai 3 agli 11 anni di età.

Può essere utilizzato anche per ragazzi della scuola media che presentano difficoltà nelle abilità di calcolo.

Comprende esercizi relativi al sistema dei numeri e al sistema del calcolo.

L’INTELLIGENZA NUMERICA

(Lucangeli, Molin, Poli, De Candia; 2003

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Calcolare a mente Bortolato Erickson

Potenziare le abilità numeriche e di calcolo Biancardi, Pulga, Savelli Erickson

Discalculia trainer Molin, Poli, Tressoldi, Lucangeli Erickson

SOFTWARE

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Lo SFORZOLo SFORZO

LA VERA DIFFICOLTA’ E’ LO SFORZO CHE I SOGGETTI CON DSA REALIZZANO PER LEGGERE, SCRIVERE E “FAR DI CONTO”

LE CONSEGUENZE DI QUESTO SFORZO SONO:

affaticamento nervoso precoce con caduta di attenzione dispendio energetico mentale eccessivo Perdita frequente dell’attenzione lentezza e disorientamento impulsivita’ per compensare la lentezza demotivazione

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LO SFORZOLO SFORZO• LO SFORZO E LA RELATIVA PERDITA DI

ENERGIE MENTALI PER COMPENSARLO E PER LEGGERE E SCRIVERE CORRETTAMENTE SONO IL VERO PROBLEMA APPRENDITIVO POSTO DALLA DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA, DISCALCULIA.

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Per sintetizzare…..Per sintetizzare…..

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PREREQUISITI DA PREREQUISITI DA SVILUPPARESVILUPPARE

• FONETICO-FONOLOGICI• EQUILIBRIO- POSTURALE• PREVALENZE TONICO- MOTORIE

ALLINEATE• MOTRICITA’ OCULARE: SACCADI,

POURSUIT• ATTENZIONE : globale e selettiva,

uditiva e visiva

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Cosa fare alla scuola MATERNA Cosa fare alla scuola MATERNA e consolidare alla PRIMARIAe consolidare alla PRIMARIA

• FAVORIRE E STIMOLARE L’EVOLUZIONE PSICOMOTORIA

• FAVORIRE L’AFFERMAZIONE DELLA PREVALENZA NATURALE

• STIMOLARE IL PASSAGGIO DALL’AZIONE ALLA SUA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E ALLA RELATIVA SIMBOLIZZAZIONE

• FAVORIRE LA DIREZIONE DELL’AUTOMATISMO

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Cosa fare alla scuola MATERNA Cosa fare alla scuola MATERNA e consolidare alla PRIMARIAe consolidare alla PRIMARIA

• STIMOLARE LA PERCEZIONE TEMPORALE

STRUTTURA RITMICADURATA di un fenomeno sonoroSUCCESSIONE (percezione successivo)Delle lettere, sillabe, parole, dei numeri in

una frase o in un’operazione

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Cosa fare alla scuola MATERNA Cosa fare alla scuola MATERNA e consolidare alla PRIMARIAe consolidare alla PRIMARIA

• ARRICCHIRE LA PERCEZIONE SPAZIALE

MICROFORME ORIENTATE PER SCRITTURA ORIENTAMENTO DA SX VERSO DESTRA E

SOPRA-SOTTO ASSOCIAZIONE SPAZIO TEMPO: PRIMA DOPO

DA SX VERSO DX

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Cosa fare alla scuola MATERNA Cosa fare alla scuola MATERNA e consolidare alla PRIMARIAe consolidare alla PRIMARIA

• FAVORIRE LA DISPONIBILITA’ MOTORIA

PREVALENZE STABILI E AFFERMATE COORDINAZIONE BINOCULARE COORDINAZIONE OCULO-MANUALE DESTREZZA MANUALE DISSOCIAZIONE PARTI

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Cosa fare alla scuola MATERNA Cosa fare alla scuola MATERNA e consolidare alla PRIMARIAe consolidare alla PRIMARIA

• CONSENTIRE LA PERCEZIONE DEL CORPO

LATERALITA’ ORIENTAMENTO EGOCENTRICO CONTROLLO TONICO CONTROLLO POSTURALE

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• Evidenziare deficit fono-articolatori• Riconoscimento ed uso di rime• Riconoscimento della sillaba iniziale• Discriminazione fonemica• Delezione sillabe iniziale; capacità di analisi e sintesi• Discriminazione di parole foneticamente simili• Segmentazione fonetica- fusione

Cosa fare alla scuola MATERNA e consolidare alla PRIMARIA

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Cosa fare alla scuola MATERNA e consolidare alla PRIMARIA

l'uso del materiale concreto (oggetti, immagini, blocchi logici, regoli in colore, multibase) è indispensabile per guidare il soggetto verso la conquista dei concetti fondamentali.

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RIFERIMENTIRIFERIMENTI• Benedetta Anselmi

[email protected]

• Roberta Baronio

[email protected]