Dispensa- Gli Accordi

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Dispense del Progetto “ Crescendo in Musica” Gli Accordi Melodia & Armonia. Con il termine melodia si intende l’esecuzione nello scorrere del tempo di più note in sucessione una ad una. Con il termine armonia invece si intende l’esecuzione contemporanea di più melodie diverse che si sovrappongono. Come suggerisce il termine stesso “armonia”, queste sovrapposizioni di più linee melodiche sono regolamentate da “leggi” musicali che fanno in modo che suonando insieme “stiano bene”. Appunto in armonia tra loro. ATTENZIONE, per avere un’armonia occorre che le linee melodiche sovrapposte (cantate e/o suonate che siano) siano effettivamente differenti. Già dalla scheda n°3, la Piva Natalizia, alla parte B del brano noi eseguivamo una semplice armonia, con le Chitarre che suonavano una parte differente dal gruppo Flauti/Tastiere. Mentre nelle sezioni A vi era solo una melodia in quanto tutti si suonava la medesima cosa. Che cos’é un Accordo. Di conseguenza con quanto detto il termine accordo stà ad indicare l’esecuzione contemporanea di almeno 3 suoni differenti che stanno tra di loro seguendo le leggi dell’armonia. Attenzione, i tre suoni devono essere effettivamente differenti, in quanto i raddoppi di ottava non sono considerati tali, ed ai fini uditivi di fatto non cambiano i risultati. Ad Esempio: se suoniamo queste 4 note ai fini dell’accordo quelle valide sono solo 3: - MI SOL SI - Anche se i MI sono due di fatto contano come uno solo. Due note differenti non formano un accordo, ma vengono definite più semplicemente un Bicordo. Tutti possono eseguire degli accordi? Non tutti gli strumenti musicali sono però in grado di eseguire da soli degli accordi. Infatti se ci riflettiamo un momento é evidente che se per realizzare un accordo occorrono almeno 3 suoni differenti da eseguire contemporaneamente ci accorgiamo subito che un Flauto, così come una Voce Umana, una Tromba o un Violino non sono strumenti in grado di farlo. Non sono in grado di farlo perché ognuno di loro può emettere solo un suono alla volta, e quindi per realizzare degli accordi occorre uno strumento per ogni nota necessaria. Come accade per esempio in un’ Orchestra, una Banda o un Coro. Stumenti invece come il Pianoforte, le Tastiere Elettroniche e le Chitarre sono in grado Dispensa del Progetto “Crescendo in Musica” - Gli Accordi pag. 1

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Dispensa Accordi pianoforte

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Dispense del Progetto“ Crescendo in Musica”

Gli Accordi

Melodia & Armonia.

Con il termine melodia si intende l’esecuzione nello scorrere del tempo di più note in sucessione una ad una.Con il termine armonia invece si intende l’esecuzione contemporanea di più melodie diverse che si sovrappongono. Come suggerisce il termine stesso “armonia”, queste sovrapposizioni di più linee melodiche sono regolamentate da “leggi” musicali che fanno in modo che suonando insieme “stiano bene”.Appunto in armonia tra loro.

ATTENZIONE, per avere un’armonia occorre che le linee melodiche sovrapposte (cantate e/o suonate che siano) siano effettivamente differenti.Già dalla scheda n°3, la Piva Natalizia, alla parte B del brano noi eseguivamo una semplice armonia, con le Chitarre che suonavano una parte differente dal gruppo Flauti/Tastiere.Mentre nelle sezioni A vi era solo una melodia in quanto tutti si suonava la medesima cosa.

Che cos’é un Accordo.Di conseguenza con quanto detto il termine accordo stà ad indicare l’esecuzione contemporanea di almeno 3 suoni differenti che stanno tra di loro seguendo le leggi dell’armonia.Attenzione, i tre suoni devono essere effettivamente differenti, in quanto i raddoppi di ottava non sono considerati tali, ed ai fini uditivi di fatto non cambiano i risultati.

Ad Esempio: se suoniamo queste 4 note ai fini dell’accordo quelle valide sono solo 3: - MI SOL SI - Anche se i MI sono due di fatto contano come uno solo.

Due note differenti non formano un accordo, ma vengono definite più semplicemente un Bicordo.

Tutti possono eseguire degli accordi?

Non tutti gli strumenti musicali sono però in grado di eseguire da soli degli accordi.Infatti se ci riflettiamo un momento é evidente che se per realizzare un accordo occorrono almeno 3 suoni differenti da eseguire contemporaneamente ci accorgiamo subito che un Flauto, così come una Voce Umana, una Tromba o un Violino non sono strumenti in grado di farlo.Non sono in grado di farlo perché ognuno di loro può emettere solo un suono alla volta, e quindi per realizzare degli accordi occorre uno strumento per ogni nota necessaria.Come accade per esempio in un’ Orchestra, una Banda o un Coro.Stumenti invece come il Pianoforte, le Tastiere Elettroniche e le Chitarre sono in grado

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di suonare da soli più suoni differenti e quindi possono autonomamente realizzare degli accordi.Indipendentemente però dallo strumento musicale che ognuno di voi utilizza é importante conoscere gli accordi, in quanto questi sono comunque parte integrante di ogni brano musicale.Anche un Flautista o un Cantante potrà così realizzarli, magari facendoli eseguire da un software su computer per comporre basi musicali su cui esibirsi.

Come si costruiscono gli accordi?

E’ ora di cominciare a capirci qualcosa di più, e vedere come si costruiscono gli accordi.

Cominciamo da come si chiamano:

Ogni accordo prende il nome della nota principale che stà alla sua base, ed ogni nota può essere la base di un accordo, sia che sia naturale sia che sia alterata.

Per cui possiamo avere accordi di DO di SI di FA naturali, come di DO# di SI` o FA# ecc.Vi sono poi delle aggiunte al nome di nota che distinguono gli accordi in 2 tipologie fondamentali:

Accordi di modo Maggiore e Accordi di modo Minore.Per cui ogni accordo esiste nelle due modalità, ad esempio: Do Maggiore e Do minoreSi` Maggiore e Si` minoreFa# Maggiore e Fa# minoreecc ecc ecc.Bisognerà prestare molta attenzione a queste fondamentali differenze se non vogliamo fare pesanti confusioni con risultati catastrofici.

Come un Si naturale (o l) non é lo stesso suono di un Si`, così un accordo di Re Maggiore non “suona” nello stesso modo di un Re minore.

Ulteriori aggiunte al nome:

Abbiamo detto che un accordo per essere tale deve essere composto da almeno tre suoni differenti, vi sono però accordi che richiedono invece più di tre suoni, tipicamente una quarta nota.Questa nota aggiuntiva ci viene indicata dalla sigla dell’accordo e tra poco vedremo come.

Le Sigle degli Accordi.

Come potete osservare su alcune delle schede musicali di lavoro, sotto le melodie vi sono delle sigle.Sigle che altro non sono che nomi di note con alcune stensioni che stanno ad indicare gli accordi necessari ad accompagnare armonicamente il brano in questione.Queste sigle ci dicono quale accordo serve, ma non quali note dobbiamo mettere insieme per realizzare l’accordo.Questo lo dobbiamo imparare noi seguendo delle semplici regole.Ma per prima cosa impariamo ad interpretare queste sigle “misteriose”.Facciamo degli esempi utilizzando per semplice comodità accordi costruiti sempre sulla stessa nota,ad esempio SOL, ricordandoci che questo esempio vale per tutti .

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Sigle di Accordo di Tipo Maggiore.

Sol oppure SolM

Solitamente per indicare un accordo di tipo Maggiore non é necessaria alcuna specificazione, infatti quasi sempre troveremo il solo nome della nota base.

Come succede per le note naturali che non é necessario aggiungere il segno bequadro lPiù raramente lo troviamo seguito da un M maiuscola che per l’appunto indica la modalità Maggiore.Per cui SI` o SIbM, FA# o FA#M, RE o REM, possono essere usati indifferentemente per indicare un accordo di modo Maggiore.

Sigle di Accordo di Tipo minore.

Sol- oppure Solm

Un accordo di modo minore viene sempre specificato indifferentemente con una delle due modalità.

O con l’aggiunta di un segno meno - o con l’ aggiunta di una m miniuscola

Sigle di Accordo di Tipo Maggiore o minore con una 4° nota aggiunta.

La quarta nota da aggiungere alle tre di base é sempre indicata da un numero che ci dice su quale grado della scala troviamo la nota da aggiungere.La scala da prendere in considerazione é ovviamente quella che parte dalla nota indicata dalla sigla.La nota aggiuntiva che si trova più frequentemente e che noi cominceremo quasi subito ad utilizzare é quella che si trova sul 7° grado.Nel nostro esempio:

Sol7 oppure Solm7In questo caso la prima sigla indica un accordo di Sol Maggiore Settima, mentre nel secondo caso un accordo di Sol minore Settima.

Riassumendo:

Sol oppure SolM = Accordo di tipo Maggiore

Sol- oppure Solm = Accordo di tipo minore

Sol7 oppure Solm7 = accordo di tipo M o m con l’aggiunta del 7° Grado della scala di Sol.

Ricordarsi che ogni nota, anche alterata con # o ` può essere la sigla e quindi la base di un accordo.Spesso vi capiterà di trovare anche sigle che invece dei nomi di note in italiano utilizzano i nomi in notazione anglo-sassone, ma é la stessa cosa.

Notazione Italiana Do - Re - Mi - Fa - Sol - La - SiNotazione Anglo-sassone C - D - E - F - G - A - B

Quindi Do-7 oppure C-7 indicano sempre accordo d Do minore Settima.Sib oppure B` indicano sempre un accordo di Si` Maggiore.

Ecc. ecc. ecc.Dispensa del Progetto “Crescendo in Musica” - Gli Accordi pag. 3

Quali note per la triade di base dell’accordo.

Chiarito il significato delle sigle, dobbiamo ora capire come scegliere le note in maniera da realizzare correttamente l’accordo utile ad “accompagnare” le nostre canzoni.Abbiamo detto che la sigla ci indica la nota di base, ma come trovare le altre due che servono al completamento della triade?Questo é molto semplice.Senza preoccuparci per ora se la nota di base é alterata o naturale, se la richiesta é di un accordo di tipo maggiore o minore, partiamo da questa nota base e procedendo in scala ascendente (cioé salendo) troviamo la nota sul 3° e sul 5° grado.Queste sono le altre due note che ci servono, in definitiva il 1°, il 3° e il 5° grado.

Facciamo subito un esempio pratico:

Sigla: Re (significato Re Maggiore) nota base quindi Re.

Scala di Re: Re - Mi - Fa - Sol - La - Si - Do 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7°

Ecco quindi che per costruire l’accordo di Re ci occorre la base che é Re ( e questo ce lo dice la sigla) a cui aggiungiamo il suo relativo 3° grado Fa e 5° grado La.

Se la sigla volesse una quarta nota: Re7 (la settima) basterebbe aggiungere alla triade di base la nota sul settimo grado. In questo caso sul 7° grado troviamo la nota Do:

Un esempio da una nota di base alterata:

Sigla: Fa#- (significato Fa# minore) nota base quindi Fa#.

Abbiamo deto che in questa prima fase della costruzione prendiamo in considerazione i gradi della scala con il loro nome fondamentale, e per ora non ci preoccupiamo delle alterazioni. Ma solo per ora!Scala di Fa#: Fa# - Sol - La - Si - Do - Re - Mi 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7°

Ecco quindi che per costruire l’accordo di Fa# ci occorre la base che é Fa# ( e questo ce lo dice la sigla e l’alterazione la consideriamo subito!) a cui aggiungiamo il suo relativo 3° grado La e 5° grado Do.

Proviamo ora con l’insegnante a trovare le note necessarie a diversi accordi!

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Proseguiamo!

Ora possediamo le nozioni di base.

Un Accordo é l’esecuzione contemporanea di almeno 3 Note diverse.Gli accordi sono di due Modi: Maggiore e minoreAlla triade si può aggiungere una 4° nota (ce lo dice la sigla).Abbiamo capito come interpretare le sigle (Maggiore, minore ecc).Abbiamo capito come “calcolare” le note che dobbiamo aggiungere alla nota di base.

Ma ecco che dobbiamo affrontare adesso la parte più complessa, non perché sia particolarmente difficile, anzi é piuttosto semplice.Bisogna però stare molto attenti in quanto basta un piccolo errore di calcolo e la nostra canzone “suona da schifo”.

Ora le alterazioni diventano importanti.

Toni & Semitoni

Quando nella scheda n°6 abbiamo trovato le prime note alterate, per la precisione il Sib e il Do#, abbiamo introdotto il concetto di Toni e Semitoni.Abbiamo cioé visto che in realtà i suoni a nostra disposizione non sono 7, ma bensì 12.Questo risulta molto evidente osservando la tastiera di un pianoforte, in cui ogni nota ha un tasto e vediamo quindi che oltre ai 7 tasti bianchi vi sono altri 5 tasti neri = 12.Questi suoni prodotti dai tasti neri esistono in tutti gli strumenti, ma qui si vedono bene, mentre in un Flauto non si vedono in quanto vengono realizzati con combinazioni di aperture e chiusure di fori.

Abbiamo anche visto che questi suoni corrispondenti ai tasti neri possono avere due nomi:O il nome della nota naturale che li precede, con l’indicazione # che ne indica l’innalzamento di un Semi-Tono

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Oppure il nome della nota naturale che li segue con l’indicazione ` che ne indica l’abbassamento di un Semi-Tono.

Toni & Semitoni decidono se un accordo é Mag. o min.

E’ quindi arrivato il momento di ultimare come si deve la costruzione dei nostri accordi, rispettando le indicazioni di Maggiore o minore.Trovate le note che ci servono calcolando la 3°, la 5° e se é richiesta anche la 7° partendo dalla 1° che é la nota base indicata dalla sigla e capito se dobbiamo realizzare un accordo di tipo maggiore o minore, dobbiamo fare il calcolo dei Toni e dei Semi-Toni per vedere se dobbiamo alterare o meno le note fin qui trovate.Infatti tra le note che formano gli accordi ci deve essere una distanza ben precisa, in termini di Toni e Semi-Toni perché questi rispettino le richieste.

Vediamone lo schema:

Maggiore: 2T 1T+ST 1T+ST 1°<----------> 3°<-----------> 5° <-----------> 7° minore: 1T+ST 2T 1T+ST

Imparate bene questo schema che come vedete é semplice e ripetitivo.

Infatti come vedete le distanze possono essere solo di due misure: 2Toni oppure 1Tono + 1Semi-Tono (o se preferite 1T e Mezzo)

E le due formule sono l’una il contrario dell’altra:Maggiore 2Toni e 1Tono 1/2 - minore 1Tone1/2 e 2Toni.La Settima é sempre 1Tono 1/2, (per la 7° ci possono essere casi diversi, ma per la maggior parte di quello che serve a noi almeno per ora possiamo “accontentarci”).

Costruiamo gli accordi!

Ora abbiamo tutti gli elementi per costruire i nostri accordi.Nel farlo ci sarà di estremo aiuto tenere sott’occhio il disegno della tastiera.I Tastieristi in questa fase sono ovviamente un pochino avvantaggiati dal fatto che la tastiera la conoscono, ma anche per i Flautisti e i Chitarristi non ci saranno difficoltà se seguiranno bene i disegni esplicativi.

Costruiamo ad esempio l’accordo di Solm

Prima fase: che accordo ci chiede la sigla?Risposta: un accordo di Sol minore come ci indica la m miniuscola e solo la triade base, non c’é il numero 7 per la quarta nota.Seconda fase: Che note ci servono?Risposta: il 1° grado che é ovviamente Sol, il 3° che é Si ed il 5° che é Re.

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Ora però dobbiamo controllare che le distanze tra queste note siano quelle che servono per ottenere un accordo di modo minore.Tanto per cominciare lo schema ci dice che inun accordo di modo minore tra il 1° ed il 3° grado ci deve essere 1T e 1/2.Quindi, con l’aiuto del disegno della tastiera, contiamo e sommiamo tutti i Semi-Toni che ci sono tra il Sol ed il Si, facendo ben attenzione a non saltarne nessuno.Partiamo:

Sol (8) - Sol# (9) = 1/2 TonoSol# (9) - La (10) = 1/2 TonoLa(10) - La#(11) = 1/2 TonoLa#(11) - Si(12) = 1/2 Tono

Totale 4 Semi-Toni fanno 2Toni, non ci siamo, c’é un mezzo tono in più!E quando una cosa é più alta del necessario bisogna abbassarla, e nel nostro caso dobbiamo abbassare il Si di un Semi-Tono, tornando indietro di un tasto, dal 12 all’11.In termini musicali dobbiamo mettere un Si` al posto del Si naturale.

Sistemata la distanza tra il 1° e il 3° grado, lo schema ora ci dice che tra il 3° ed il 5° ci vogliono 2Toni e con l’aiuto della nostra tastiera andiamo a controllare se tra il Si` ed il Re (naturale) ci sono i 2 Toni richiesti.

Si` (11) - Si (12) = 1/2 Tono (per comodità ora numero i tasti da capo)Si (12) - Do (1) = 1/2 TonoDo(1) - Do#(2) = 1/2 TonoDo#(2) - Re(3) = 1/2 Tono

Totale 4 Semi-Toni fanno 2Toni, perfetto ci siamo, ecco l’accordo di Sol minore.

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Sol - Si ` - Re

Importante:

Ricordate che non esistono accordi che utilizzano sia i # che i ` .Se nel calcolo vi risulta una cosa simile sicuramente state sbagliando qualche cosa.

Quindi se la nota base é già di per se alterata (Si` o Fa# ecc) ricordatevi che altre eventuali alterazioni che vi serviranno saranno di quello stesso tipo.

Capito il meccanismo, ora con l’insegnate fate un po’ di esercizio.

Gli accordi con gli strumenti.

Capito il meccanismo della teoria musicale su come costruire gli accordi, ecco che nella pratica strumentale le cose si differenziano, perché differenti sono gli strumenti.

Flauti: come abbiamo già detto i flautisti sono i solisti dell’orchestra e non é loro compito realizzare gli accordi.Ma sapere come farlo gli consente comunque di saperli scrivere e magari riunisrsi in gruppo per realizzare ognuno una delle voci necessarie.

Tastiere: partono avvantaggiate perché hanno sotto gli occhi tutte le note necessarie, e anche nel calcolo possono semplificarsi la vita con dei semplici conteggi da fare direttamente sulla tastiera.Le Formule sono derivate ovviamente dagli schemi fin qui studiati e si “traducono” in pratica partendo dalla nota fondamentale e contando direttamente i tasti sulla tastiera così:Accordo Maggiore: Fondamentale + 4 + 3Accordo minore: Fondamentale + 3 + 4Aggiungere la Settima: (Formula M o m) + 3Semplicissimo.

Chitarre: per loro la cosa poi si risolve nella pratica memorizzando di fatto le posizioni di ogni accordo.

Qualcuno poi chiede sempre: “Ma se io suono il flauto cosa mi interessa degli accordi?” - “ Ma se suono la chitarra, perché non posso imparare solo le posizioni?” - “Ma se con la tastiera posso contare i tasti, perché devo sapere tutto questo?”.

La risposta é sempre la stessa: “Perché c’é una differenza sostanziale tra chi é Educato alla Musica e tra chi é Ammaestrato alla Musica”.

.....ma questo ovviamente vale per tutte le cose!

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