Disegnare i Numeri - Articolo di Sara Baroni su Andaf, luglio 2012
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8DISEGNARE I NUMERI
INFOGRAFICA È UNO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE EFFICACE CHE GUIDA
DECISIONI AZIENDALI CONSAPEVOLI E COERENTI
uno all’altro che si corre il rischio d i perdere l’efficacia
della comunicazione. Raccogliere e organizzare i datinon significa generare automaticamente delle informa-zioni, e anche una volta recepite le informazioni q ue-ste non si trasformano automaticamente in conoscen-za. Una informazione ha senso in funzione del contesto,della cultura, degli obiettivi e del sistema di relazioni incui nasce. I dati possono riguardare tutti uno stesso ar-gomento oppure concernere più argomenti correlati inqualche modo tra loro.Il nostro lavoro quotidiano è valutare grandi quantità di da-ti, trovarne associazioni utili e relazioni più o meno evi-denti, saper costruire informazioni funzionali a un obietti-vo. Se accettiamo la definizione che diede Henri Poincaré:«Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove,
che siano utili», allora c’è un contenuto fondamentale dicreatività nella costruzione dell’informazione. E ancora, se
di SARA BARONI
Ingegnere creativo e organization designer. In OfficinaStrategia progetta e disegna modelli d’impresa, realizzando con il suo staff scenari di comunicazione complessi a
supporto del flusso di informazioni aziendali.
Dati, informazione e conoscenza
Il volume di dati di cui oggi ogni azienda è in possesso èenorme e raddoppia ogni anno rendendo la gestione del-l’informazione un’attività piuttosto complessa.I dati sono simboli, segni semplici o complessi, che presisingolarmente o tutti insieme non ci trasferiscono alcunainformazione. I dati organizzati si trasformano in informa-
zioni e queste diventano conoscenza soltanto quando sene possano trarre istruzioni per agire e creare valore.Spesso si confondono i tre livelli, ed è nel passaggio da
PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE
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accettiamo che essa nasca dai collegamenti tra i dati, alloraè nella loro interdipendenza che risiede il valore dell’infor-mazione che ne consegue. E se questo è vero, allora le in-terdipendenze devono esserci chiare più dei dati stessi.
Il problema è che spesso i dati sono visibili e vengono co-municati, mentre minor rilevanza viene data alla rappre-sentazione dei collegamenti.Quando i dati sono numeri, la situazione si fa anche più du-ra, con il rischio di perdere di vista il contesto in cui si ope-ra e gli obiettivi a cui si sta lavorando.Eppure i numeri in azienda sono fondamentali, perché rap-presentano il supporto irrinunciabile alle decisioni aziendali,sostengono intuizioni imprenditoriali definendone le azionie mostrano stati di realtà che bloccano investimenti scorretti.
INFORMATION DESIGN è la disciplina che progetta stru-menti visivi (infografica) e che, relazionando dati di diver-sa entità, trasmette in maniera più chiara informazioni di unsistema complesso, ampliando la conoscenza e permetten-do di agire in un modo migliore sul sistema stesso.Un’infografica ci aiuta a comunicare la complessità, evi-denziando le relazioni tra dati di diversa entità e immaginiper una trasmissione rapida di informazioni.
Risale al 1854 la prima rappresentazione infografica. JohnSnow crea una mappa di Londra in cui mette in relazione traloro la posizione delle pompe d’acqua e tutti i casi accer-tati di colera (figura 1). Riuscirà così a identif icare la pom-pa del quartiere di Soho da cui ha avuto origine l’epide-mia e quindi a contenerne la diffusione.Una buona infografica rappresenta l’informazione che co-struisce conoscenza. L’eccellenza della rappresentazionesta nell’equilibrio tra elementi diversi di forma (design),
funzione (che cosa vuole comunicare), integrità (la visioned’insieme) e interesse (quanto è attraente) che concorronoa un obiettivo chiaro di comunicazione.
Figura 1 - Infografica nella storia
Il potere delle immagini
L’aspetto di grafica e design assume un ruolo da protagoni-sta: quante idee brillanti sono nate da appunti visivi presi sul
tovagliolino di un bar? Noi pensiamo per immagini, e alloraperché non utilizzare di più le immagini per comunicare?Spesso per comunicare contenuti tecnici si ricorre al linguag-gio schematico fatto di simboli e convenzioni, quasi fosse unbiglietto da visita di competenza e professionalità. Il problemaè che soltanto chi possiede competenze tecniche riesce a com-prenderne il contenuto, e quando gli scenari si fanno comples-si il rischio è di perdere comunque di vista la visione d’insiemedel problema e le connessioni logiche in cui si trova il valoredella conoscenza. Un linguaggio iconico semplifica messaggicomplessi favorendone il flusso dell’informazione.Quanti di voi di fronte al referto delle analisi del sangue han-
no semplicemente richiuso il foglio rimandando la lettura algiorno dell’appuntamento con il medico? A me è accaduto spes-so, e mi sono sentita impotente nella comprensione di un’infor-mazione piuttosto rilevante, trattandosi della mia salute.Non sarebbe accaduto se i valori mi fossero stati rappre-sentati come nella figura 2.In un report infografico semplicissimo vediamo comunicatiin sezioni ben distinte e di facile lettura:
1. l’obiettivo dell’informazione: valutare il rischio di pro-blemi cardiaci;
2. i valori di colesterolo totale, buono e cattivo, su una frec-cia che localizza il nostro valore nel range previsto;
3. un’informazione di rischio;4. le azioni consigliate per ridurlo, evidenziate con l’uti liz-
zo di icone grafiche.
Figura 2 - Le analisi del sangue
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In occasione del recente Finance Director Forum ho tenutoun workshop su questo tema, e la scelta infografica interat-tiva per la proposta di budget 2013 del presidente degli Sta-ti Uniti Obama ha riscosso grande successo tra i CFO pre-senti. La spesa di 3.7 billion dollars può infatti essere con-
sultata e analizzata facilmente da chiunque grazie alle bol-le rosse e verdi che indicano tagli e incrementi di budgetrispetto all’anno precedente. Il diametro delle bolle indical’entità della spesa. Tutte le bolle si uniscono in una visioned’insieme circolare e compatta da cui si evincono al primosguardo le voci a cui è stata data più o meno importanza. An-che il supporto della tecnologia nell’interattività dei dati gio-ca un ruolo fondamentale, consentendo ai dati di testo di ap-parire al semplice passaggio del mouse (figura 3).
L’infografica ci aiuta pure a raccontare una storia, a farci ri-flettere e a delineare il futuro sulla base dei numeri del passato.È quanto ha fatto OfficinaStrategia, uno spazio dedicato agliimprenditori che ha deciso di rappresentarsi attraverso i numeri
della propria attività.E ancora infografica per tra-sferire messaggi, per avereuna visione d’insieme di si-stemi complessi e capirnele relazioni, per abbatterebarriere al fine di educare,per tracciare percorsi utili acomprendere le origini diun problema.In ogni azienda l’info-grafica può diventare unaleva efficace per l’azionestrategica, rendendo im-mediata la comunicazio-ne a tutti i livelli.Uno schema d’offerta vi-sualizzato come una scato-la di lego, con mattoncini eistruzioni di montaggio perun cliente che vende soft-ware; un modello organiz-zativo a ruote dentate chesincronizzi i processi azien-dali sull’area più strate-
gica; un’organigramma aflusso che indichi ruoli e re-sponsabilità delle personesui processi; la storia di 50anni di un’azienda riper-corsa in un metro di imma-gini, numeri e colori.Tutti d’accordo: non è unproblema di strumenti.Serve una cultura azien-dale che riconosca a unacomunicazione interna ef-
ficace l’impatto diretto suirisultati aziendali. Serveuna consapevolezza ma-nageriale del ruolo delleimmagini e degli aspettiemotivi nel disegno di sce-nari di business, sulla ba-se dei quali prendere deci-sioni strategiche.Serve ammettere che og-gi non ci si può permette-re di sbagliare e che tuttigli investimenti tesi a
semplificare i processidecisionali sono priorita-ri e irrinunciabili.
(www.officinastrategia.it)
PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE
Figura 4 - Un’infografica per divulgare(www.socialcast.com)
COME USARE INFOGRAFICA
Per ORIENTARSI
e prendere decisionistrategiche inun mercato complesso.
Per CONDIVIDERE
dati e informazioniallo scopo di lavorarea un obiettivo comune.
Per RACCONTARE
una storia, la nostrastoria, un eventosignificativo.
Per CAPIRE chi siamo,un problemao una situazionecomplessa.
Figura 3 - Il budget di Obama (fonte www.nytimes.com)
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