DIRITTO PRIVATO

39
DIRITTO PRIVATO La norma è il risultato dell’interpretazione della disposizione legislativa. Il fatto previsto dalla norma si chiama fattispecie. Abrogazione (espressa, tacita per incompatibilità, tacita per intera regolamentazione). SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE Per indicare la situazione in cui una persona si trova si usa l’espressione di situazione giuridica soggettiva. Diritto soggettivo: la legge attribuisce ad un soggetto un potere per la tutela primaria e diretta del proprio interesse. Interesse legittimo: quando una persona è portatrice di diritti coincidenti con l’interesse generale della collettività. Facoltà: possibilità di tenere un comportamento lecito che rappresenti atti di godimento di un bene. Potere: attitudine ad esprimere atti di volontà che producono determinati mutamenti giuridici nella sfera del soggetto agente o degli altri. Onere: il soggetto deve tenere un determinato comportamento nel proprio interesse per realizzare un requisito previsto dalla legge. NASCITA, CIRCOLAZIONE, ESTINZIONE DIRITTI Fatti giuridici: i diritti nascono o si acquistano quando si verifica un fatto giuridico. Si parla appunto di fatti giuridici se non vi è la consapevolezza di un soggetto nel determinare la nascita di tale diritto, nel caso in cui invece vi sia un soggetto consapevole si parla di atti giuridici. Acquisti a titolo originario: avvengono in base a un fatto che determina la nascita del diritto senza trasferimento da alcuno.

Transcript of DIRITTO PRIVATO

Page 1: DIRITTO PRIVATO

DIRITTO PRIVATO

La norma è il risultato dell’interpretazione della disposizione legislativa.

Il fatto previsto dalla norma si chiama fattispecie.

Abrogazione (espressa, tacita per incompatibilità, tacita per intera regolamentazione).

SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE

Per indicare la situazione in cui una persona si trova si usa l’espressione di situazione giuridica soggettiva.

Diritto soggettivo: la legge attribuisce ad un soggetto un potere per la tutela primaria e diretta del proprio interesse.

Interesse legittimo: quando una persona è portatrice di diritti coincidenti con l’interesse generale della collettività.

Facoltà: possibilità di tenere un comportamento lecito che rappresenti atti di godimento di un bene.

Potere: attitudine ad esprimere atti di volontà che producono determinati mutamenti giuridici nella sfera del soggetto agente o degli altri.

Onere: il soggetto deve tenere un determinato comportamento nel proprio interesse per realizzare un requisito previsto dalla legge.

NASCITA, CIRCOLAZIONE, ESTINZIONE DIRITTI

Fatti giuridici: i diritti nascono o si acquistano quando si verifica un fatto giuridico. Si parla appunto di fatti giuridici se non vi è la consapevolezza di un soggetto nel determinare la nascita di tale diritto, nel caso in cui invece vi sia un soggetto consapevole si parla di atti giuridici.

Acquisti a titolo originario: avvengono in base a un fatto che determina la nascita del diritto senza trasferimento da alcuno.

Acquisti a titolo derivativo: la situazione giuridica si trasferisce da un soggetto ad un altro.

Prescrizione: un istituto che conduce alla perdita di un diritto per inerzia del titolare. Affinchè operi la prescrizione è necessario che: - il diritto sia già sorto e quindi possa essere esercitato art.2935 b) non sussista alcuna situazione che impedisca il normale esercizio del diritto c) il diritto non venga di fatto esercitato d) il termina ordinario 10 anni art. 2946.

Termini brevi:

Page 2: DIRITTO PRIVATO

- 5 anni per azione di annullamento del contratto e per azione di risarcimento da fatto illecito extracontrattuale.

- 2 anni se il danno extracontrattuale deriva dalla circolazione dei veicoli- 1 anno per i diritti derivanti dal contratto di trasporto o di spedizione.

Prescrizione presuntiva: non estingue il diritto ma opera esclusivamente sul piano della prova del pagamento.

Termini prescrizioni presuntive:

- Sei mesi diritto albergatori- Un anno diritto insegnanti alla retribuzione- Tre anni per il diritto dei professionisti

SITUAZIONI GIURIDICHE E PRINCIPI PROCESSUALI

Diritto di azione: si configura come una pretesa verso lo Stato. Per ottenere un provvedimento sul merito della questione attraverso un giudizio disciplinato dalla legge. Colui che agisce si chiama attore. L’azione si promuove con una domanda che deve essere notificata alla controparte. L’oggetto della pretesa si chiama petitum . colui che viene chiamato in giudizio è il convenuto che potrà sollevare eccezioni al fine di dimostrare che non esistono i fatti su cui si basa la domanda.

Principi del processo civile:

- Principio dispositivo ovvero che i privati hanno l’onere di prendere ogni iniziativa.- Principio della domanda- Principio della prova sono richieste a ciascuna delle parti se sono giuridicamente ammissibili e

concludenti.- Principio inquisitorio c he tutela un interesse che la legge reputa preminente rispetto a un altro. Il

giudice inquisisce, trova applicazione per quanto concerne gli incapaci. - Principio del contraddittorio inteso come diritto alla difesa.- Principio di relatività del giudicato. Cioè la sentenza del giudice può avere effetti diversi nella

costituzione di rapporti giuridici o nell’accertamento di situazioni giuridiche.- Principio del giudicato. Sentenza definitiva quando non è più impugnabile e si parla di giudicato

formale. Invece giudicato sostanziale quando la verità accertata dal giudice diventa indiscutibile.

LE PROVE

Le prove si distinguono per il modo in cui si formano:

- Prove semplici che si formano nel corso del processo come la confessione giudiziale, il giuramento, la testimonianza ma anche la perizia, l’ispezione.

- Prove precostituite si formano fuori dal procedimento come prove documentali.

Prova documentale: carte o registri domestici fanno prova contro chi li ha scritti quando enunciano un pagamento ricevuto o attestano l’esistenza di un debito verso taluno art.2707

Page 3: DIRITTO PRIVATO

La data della scrittura privata non autenticata può essere opposta ai soli terzi solo se è certa art.2704

Data certa solo dal giorno in cui è registrata oppure dalla morte di uno di coloro che l’hanno sottoscritta.

Atto pubblico fa piena prova per l’esistenza delle dichiarazioni, l’identità delle parti, il luogo e la data del negozio.

Prova per testimoni: limiti per quanto riguarda il contratto. Non è ammessa se il valore eccede le lire 5000 ma il giudice può consentire la prova oltre tale limite tenendo conto della qualità delle parti

La confessione è la dichiarazione che una parte fa della verità di fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli all’altra parte art.2730.

Il giuramento decisorio è quello che una parte deferisce all’altra su un fatto essenziale per la controversia.

Il giuramento suppletorio è deferito dal giudice a una delle parti al fine di decidere la causa.

I DIRITTI DELLA PERSONA

I diritti della persona sono diritti assoluti, di natura non patrimoniale, inalienabili e imprescrittibili.

Danno biologico: il risarcimento del danno viene concesso non solo per la ridotta integrità psicofisica ma anche per la riduzione della qualità della vita.

Tutela propria immagine e riservatezza.

LA CAPACITà

La capacità giuridica o capacità di diritto è l’idoneità del soggetto a divenire titolare di diritti e obblighi.

La legge vieta di acquistare determinate situazioni giuridiche a chi non goda di particolari requisiti, si parla allora di incapacità giuridica speciale che determina nullità dell’acquisto.

La capacità di succedere mortis causa è un aspetto della capacità giuridica. Nella vocazione legittima può essere chiamato a succedere chi al tempo della morte del de cuius era nato ma anche colui che era concepito anche se nasce dopo la morte del de cuius (se nasce entro 300 gg). Nella vocazione testamentaria può essere istituito erede o legatario anche un non concepito purchè figlio di una persona vivente art. 462.

La capacità di agire intesa come idoneità del soggetto a determinare l’acquisto o la modifica di una situazione giuridica mediante un atto di volontà.

Per agire validamente deve sussistere la capacità di intendere e di volere. (requisiti psicofisici capacità naturale).

Col compimento della maggiore età si acquista una capacità legale di agire che potremmo definire generale.

Page 4: DIRITTO PRIVATO

L’incapacità sancita formalmente dalla legge per il minore, l’interdetto, l’inabilitato prende il nome di incapacità legale (di agire). L’incapacità di intendere e di volere prende invece il nome di incapacità naturale.

L’incapacità legale assicura al soggetto una protezione maggiore di quella concessa all’incapace naturale. Il contratto concluso dall’incapace legale è annullabile mentre quello concluso dall’incapace naturale è annullabile solo se questi dimostra che la contro parte era in mala fede.

L’usufrutto legale è il diritto di godere e percepire i frutti dei beni del minore che devono essere destinati al mantenimento della famiglia e dell’educazione dei figli.

Interdizione giudiziale: l’incapacità del soggetto è accertata in giudizio per vizio di mente, grave menomazione fisica o totale incapacità di provvedere ai propri interessi. L’interdetto non può compiere validamente nessun atto se non con la rappresentanza del tutore nominato dal giudice tutelare.

L’inabilitazione può essere dichiarata per ciechi, prodighi, alcolizzati o drogati nei rapporti patrimoniali l’inabilitato ha una capacità di agire limitata agli atti di ordinaria amministrazione. Può compiere validamente atti eccedenti l’ordinaria amministrazione solo con l’assistenza del curatore.

Il tutore rappresenta mentre il curatore assiste quindi va a formare un atto complesso.

Amministrazione di sostegno: prevista da una legge del 2004 può essere chiesta da coloro che potrebbero chiedere l’inabilitazione o l’interdizione. Il beneficiario conserva la capacità di agire per gli atti necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana. Di regola l’amministratore agisce in rappresentanza dell’amministrato per atti eccedenti l’ordinaria amministrazione.

VITA DELLA PERSONA FISICA

La dimora luogo dove il soggetto abita anche per poco tempo.

La residenza dove la persona ha posto la sua dimora abituale.

Il domicilio dove la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi.

Scomparsa della persona dopo 2 anni vi è l’assenza e gli eredi possono usufruire dei beni. Dopo 10 anni morte presunta nel caso di ritorno i beni devono essere restituiti e risarciti quelli alienati.

LE PERSONE GIURIDICHE E I GRUPPI ORGANIZZATI

I soggetti organizzati:

Le fondazioni: volontà esterna all’ente che è quella del fondatore il quale compie un atto di destinazione di un patrimonio ad uno scopo volto a soddisfare l’interesse generale e un atto di organizzazione dell’istituzione. La costituzione avviene dunque per atto unilaterale.

Nella corporazioni o associazioni la volontà è interna cioè proviene dai soggetti che fanno parte dell’organizzazione. L’associazione è dunque costituita da privati i quali definiscono gli scopi essenziali dell’organizzazione e conferiscono al gruppo i mezzi patrimoniali necessari per raggiungere gli scopi

Page 5: DIRITTO PRIVATO

prefissati. L’atto costitutivo è formato dall’accordo di più soggetti . il contratto associativo è quindi un contratto plurilaterale di scopo comune art.1420.

Con la personalità giuridica l’ente è titolare di diritti e di obblighi acquistati grazie allo svolgimento della sua attività e lo stesso ente risponde col suo patrimonio.

Anche gli enti senza personalità sono qualificati come soggetti giuridici ma tal soggettività non coincide con la personalità giuridica. Le persone giuridiche rispondono per debiti contratti nella loro attività solo col patrimonio del gruppo si parla quindi di autonomia patrimoniale perfetta mentre gli enti senza personalità giuridica rispondono anche col patrimonio personale si ha quindi autonomia patrimoniale imperfetta.

I principali gruppi senza personalità:

le società è un ente a scopo di lucro

associazioni non riconosciute: i contributi degli associati e i beni acquistati dall’associazione costituiscono il fondo comune. Il fondo comune risponde verso i terzi che vantano diritti per le obbligazioni assunte in rappresentanza dell’associazione e verso i terzi rispondono anche tutti coloro che hanno agito in veste di rappresentanti art.38.

i comitati si costituiscono per raccogliere fondi . i promotori del comitato rispondono anche delle obbligazioni assunte verso terzi dal comitato.

Il fondo consortile non può essere aggredito dai creditori personali finchè dura il consorzio. Per le obbligazioni assunte verso terzi in nome del consorzio risponde solo il fondo consortile art.2615.

GLI ATTI GIURIDICI: ATTI ILLECITI

Gli atti illeciti e i fatti illeciti

Gli atti illeciti generano conseguenze giuridiche negative a carico del soggetto che ne è responsabile.

Chi è incapace naturale non compie un fatto illecito bensì un fatto dannoso del quale non dovrà rispondere personalmente.

Gli elementi che caratterizzano il fatto illecito sono tre: antigiuridicità, colpevolezza e danno.

L’illecito contrattuale si ha quando si viola la norma che impone di adempiere una obbligazione. Vi è dunque una pretesa del soggetto attivo che può essere soddisfatta soltanto dall’adempimento del soggetto passivo.

L’illecito extracontrattuale o aquiliano si ha in tutti gli altri casi, nei quali non si viola un obbligo già sorto ma una norma che impone a tutti e a ciascuno di non danneggiare gli altri.

Page 6: DIRITTO PRIVATO

La colpevolezza il soggetto è imputabile quando è dotato di capacità di intendere e di volere(naturale). Nei casi più frequenti il danno è causato per negligenza imprudenza quindi si dice per colpa. In altri casi il danno può essere cagionato intenzionalmente si dice allora con dolo. Per la legge è responsabile anche chi non ha colpa e si parla di responsabilità oggettiva.

Di regola al danneggiato spetta il diritto al risarcimento del danno. Danno innanzitutto significa lesione patrimoniale . nell’illecito aquiliano il danno biologico consiste in un danno alla persona che viene considerato come evento dannoso rilevante. Il danno morale consiste nel turbamento e nel dolore provocato dall’illecito contrattuale. Il danno esistenziale consiste nella privazione di una attività gradita e piacevole.

La disciplina dell’illecito contrattuale ed extracontrattuale

La norma fondamentale che disciplina l’illecito contrattuale è l’art.1218 il quale prevede l’obbligo di risarcimento se il debitore non esegue esattamente la prestazione dovuta. Al creditore basta pertanto provare che esisteva l’obbligazione, affermare che non è stata esattamente adempiuta, provare che è stato causato un danno come conseguenza immediata e diretta dell’inadempimento. Il termine di prescrizione ordinario per l’illecito contrattuale è di 10 anni.

La norma fondamentale in tema di illecito extracontrattuale è contenuta nell’art.2043 che dice: qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che l’ha commesso a risarcire il danno. Il soggetto offeso deve quindi provare che esisteva un diritto assoluto o un altro bene protetto dalla legge, che p stato offeso da un comportamento altrui, che il danneggiante ha agito con dolo o colpa, che a tale violazione è seguito un danno. La prescrizione è di anni 5.

GLI ATTI GIURIDICI LECITI

La legge richiede la capacità di intendere e di volere per rispondere degli atti illeciti art.2046 ma è necessaria anche per compiere atti leciti in quanto l’atto inconsapevole non è neppure atto. Atti giuridici in senso stretto quando è sufficiente la consapevolezza del comportamento quindi la volontarietà.

I negozi giuridici:

si parla di negozi giuridici quando la volontà del soggetto appare determinante nello scegliere una nuova regola per il futuro tanto nella sfera personale quanto in quella patrimoniale. Il negozio giuridico esprime dunque un potere concesso dalla legge alla volontà privata quello di darsi nuove regole secondo le esigenze che si possono manifestare nei diversi campi della vita.

Page 7: DIRITTO PRIVATO

GLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO

Il soggetto:

il più importante negozio giuridico di contenuto patrimoniale è il contratto definito dall’art.1321 come l’accordo di due o più parti per costituire, regolare, o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale. Requisiti del contratto sono l’accordo, la causa, l’oggetto e la forma art.1325. il soggetto che intende modificare la propria sfera giuridica attraverso il negozio deve avere la capacità di agire. Il soggetto non può disporre di un diritto quando non è né titolare né autorizzato dall’avente diritto. Quindi si dice che non è legittimato al negozio.

Si parla di rappresentanza se il sostituto agisce in nome e per conto di altra persona. Nella rappresentanza la volontà negoziale proviene dal rappresentante e non dal rappresentato. L’atto con cui un soggetto attribuisce ad un’altra persona un potere di rappresentanza si chiama procura. L’esercizio del potere di rappresentanza viene chiamato negozio di gestione. La procura è una dichiarazione unilaterale dell’interessato che è rivolta essenzialmente a terzi.

L’oggetto del negozio:

l’oggetto del negozio è inteso come la prestazione dalla quale ciascuna delle parti intendono ricavare una propria utilità. L’oggetto del contratto deve essere possibile art.1346. deve essere altresì lecito; l’illecito si potrebbe avere per contrarietà a nome imperative, al buon costume o all’ordine pubblico. La prestazione deve essere determinata o determinabile. È determinata se vi sono le indicazioni sufficienti per individuare la prestazione e la cosa che ne forma oggetto. Determinabile se sono fissati i criteri per una successiva determinazione semplicemente applicando le regole già stabilite dalle parti.

La volontà è certo l’elemento più importante del negozio. Una mancanza assoluta di volontà determina nullità del negozio. Si parla invece di vizi del volere quando esiste una volontà negoziale ma nasce in una situazione anormale. La violenza morale consiste in una minaccia esercitata contro un soggetto per indurlo a concludere un negozio. La minaccia è rilevante se espone il soggetto a un male ingiusto e notevole. La legge consente al soggetto minacciato l’azione di annullamento se questi dimostra la gravità della minaccia ed anche se essa proviene da un terzo . il dolo consiste invece in un inganno o raggiro che induce un soggetto in errore e gli fa concludere un negozio. Per raggiro si intende una deformazione artificiosa della realtà. L’azione di annullamento per dolo è concessa dall’art.1439 solo se l’inganno è stato determinante ai fini del consenso. Se l’inganno invece non interessa il consenso non è quindi determinante non può essere annullato ma si può richiedere solo un risarcimento del danno. L’errore è una falsa rappresentazione della realtà che induce a concludere un negozio. Se l’errore cade nella formazione della volontà quindi muove il soggetto si chiama di errore motivo. Se invece ricade nella dichiarazione quindi nell’uso della lingua si chiama errore ostativo. Il contratto viziato da errore essenziale è annullabile se era riconoscibile dall’altra parte.

In tutti e 3 i casi l’azione di annullamento spetta a uno solo dei contraenti si parla quindi di annullabilità relativa.

La simulazione:

la dichiarazione contrattuale apparente destinata ad essere conosciuta dai terzi prende il nome di contratto simulato. La vera intenzione dei contraenti è espressa in un accordo destinato a rimanere nascosto ai terzi e chiamato controdichiarazione. Vi è simulazione assoluta quando nella controdichiarazione i contraenti

Page 8: DIRITTO PRIVATO

dichiarano di non voler produrre alcun effetto, mentre relativa se dichiarano di voler far scaturire altri effetti giuridici. I terzi che sono pregiudicati dal negozio simulato hanno interesse a dimostrare che non è voluto e possono avvalersi di ogni mezzo. Coloro invece che sono avvantaggiati da esso hanno interesse che produca i suoi effetti e possono utilizzare ogni mezzo.

La forma:

la volontà deve essere manifestata attraverso una dichiarazione. Di regola la forma del negozio è libera. Talvolta la legge richiede una determinata forma sotto pena di nullità: si dice in tal caso che la forma è richiesta ad substantiam e che il negozio è solenne. La forma richiesta della legge nei negozi solenni può essere di vario tipo: atto scritto dove è sufficiente la documentazione delle dichiarazioni negoziali seguita dalla sottoscrizione; l’atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale competente. La forma per relationem quando le parti possono dettare prescrizioni di forma come nella procura. La forma ad probationem invece richiede che un contratto venga provato per iscritto. In mancanza di documento scritto non sono ammesse né la prova per testimoni né presunzioni.

La causa:

la causa del contratto intesa in senso oggettivo come la funzione svolta dal negozio analizzando qual è il suo risultato pratico e quale utilità esso reca alle parti. La causa deve essere lecita. Il negozio indiretto è dotato di causa propria per ottenere gli effetti propri di un’altra figura causale.

GLI ELEMENTI ACCIDENTALI

La condizione:

la condizione è un evento futuro e incerto dal quale si fanno dipendere gli effetti del contratto. La condizione crea un periodo di incertezza, uno stato di pendenza durante il quale il diritto non è ancora stato acquistato né perduto. Se l’evento dedotto in condizione è futuro ma certo si parla invece di termine. L’illiceità della condizione determina l’illiceità del contratto e quindi la nullità di esso. La condizione deve essere possibile. La condizione opera con retroattività quindi con efficacia reale anche nei confronti dei terzi.

Il termine:

il termine può essere il momento in cui deve essere adempiuta una obbligazione o nel contratto si parla di termine di efficacia rispettivamente iniziale o finale, cioè il momento stabilito dalle parti in cui iniziano o cessano di prodursi gli effetti del contratto.

LA PATOLOGIA

Invalidità e inefficacia:

invalidità significa malattia e può essere più o meno grave distinguendosi in nullità annullabilità e rescindibilità. L’invalidità dipende di regola dalla mancanza di un elemento essenziale o dal vizio di uno degli elementi essenziali o accidentale del contratto.

Page 9: DIRITTO PRIVATO

Inefficacia significa mancanza di effetti. Può essere assoluta o relativa a seconda che l’atto sia improduttivo verso chiunque o soltanto verso alcuni soggetti. Il negozio può essere valido ma inefficace ma anche invalido ed efficace e si produce una instabilità degli effetti.

La nullità:

la malattia più grave del negozio che comporta anche inefficacia. La nullità ha natura dichiarativa. Caratteristiche di essa:

- Chiunque può farla valere- Può essere rilevata d’ufficio dal giudice- Inefficacia- Imprescrittibile- Eccezione di nullità spetta a tutti i contraenti- Non ammette convalida (non può essere sanata con atti integrativi)

Nullità parziale art.1419 ovvero nullità di una sola parte del contratto o di singole clausole determina la nullità dell’intero contratto solo se la parte colpita da nullità aveva importanza essenziale. Conversione del negozio nullo può avvenire in modo sostanziale riducendone gli effetti e qualificandolo in modo diverso. Conversione formale quando una parte p affetta da vizio di forma ma sussistono elementi sufficienti per salvaguardare la volontà privata.

L’annullabilità:

costituisce un rimedio posto dalla legge per tutelare l’interesse di un determinato soggetto. Annullare significa cancellare gli effetti giuridici prodotti dal negozio mediante una sentenza.

Caratteristiche di essa:

- È relativa ovvero sono legittimati solo determinati soggetti- Non può essere rilevata dal giudice- Negozio annullabile è efficace- Azione di annullamento si prescrive, 5 anni- Eccezione di annullamento spetta solo al contraente tutelato cioè colui che potrebbe sollevare

l’azione di annullamento.- Annullabilità ammette convalida art.1444

Conseguenze dell’annullamento: cadono retroattivamente gli effetti del negozio e nasce l’obbligo di restituire ciò che è stato prestato o di rimborsare il valore della prestazione ricevuta.

La rescindibilità:

la rescissione può essere per il contratto concluso in stato di bisogno o in stato di pericolo. Costituisce una specie di invalidità del negozio. Il contratto rescindibile è efficace fino a quando non viene impugnato. La prescrizione è di un anno dalla conclusione del contratto. Sentenza di rescissione cancella gli effetti del contratto fra le parti ma non pregiudica i diritti acquistati dai terzi.

Page 10: DIRITTO PRIVATO

LA STIPULAZIONE, L’INTEGRAZIONE E L’INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO

Nella fase delle trattative la legge impone alle parti di comportarsi secondo buona fede o secondo correttezza art.1337. sanzione per comportamenti scorretti è il risarcimento del danno.

Le parti concludono un contratto quando prestano nel modo prescritto dalla legge il consenso necessario per formare la comune volontà di cui parla la legge.

I contratti reali richiedono anche la traditio quindi la consegna materiale della cosa.

I contratti consensuali si perfezionano quando c’è l’accordo delle parti senza bisogno della consegna.

Primo passo verso la stipulazione del contratto è la proposta la quale prevede necessariamente una accettazione. L’accettazione tardiva è inefficace.

La proposta contrattuale solitamente ha un periodo limitato ma in taluni casi non può essere revocata:

- Per atto unilaterale del proponente che si impegna a mantenere ferma la proposta - Per patto di opzione quando la proposta resta vincolante per una parte mentre l’altra si riserva se

accettarla o meno- Proposta di contratto con obbligazione del solo proponente quando un contraente si obbliga ad

effettuare una prestazione senza volere nulla in cambio art.1333.

L’offerta al pubblico art.1336 è una forma di proposta non recettizia in quanto non è rivolta a un destinatario determinato ma a una generalità di persone.

Integrazione del contratto con norme dispositive quindi derogabili, suppletive o imperative.

Le clausole predisposte da un contraente e destinate a tutti i potenziali clienti si chiamano condizioni generali del contratto.

Clausole vessatorie possono prevedere vantaggi per chi le ha predisposte o per contro sensibili aggravi per la controparte. Non hanno effetto se non sono specificamente approvate per iscritto.

GLI EFFETTI DEL CONTRATTO

Art.1376 chiama contratti con effetti reali i contratti che hanno come oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa determinata o di altro diritto reale. I contratti traslativi o costitutivi trasferiscono o costituiscono diritti reali. Il contratto con effetti obbligatori fa sorgere delle obbligazioni da adempiere.

Contratti con effetti reali necessitano del principio consensualistico.

Il contratto con efficacia obbligatoria può contenere una clausola penale in caso di inadempimento. La clausola penale ha la funzione di liquidare preventivamente il danno cioè determinare l’ammontare del risarcimento.

Caparra confirmatoria somma di denaro o quantità di altre cose fungibili che una parte consegna all’altra per confermare la propria intenzione di adempiere.

Page 11: DIRITTO PRIVATO

LO SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO

Risoluzione significa scioglimento. La risoluzione volontaria dipende da un nuovo accordo delle parti chiamato anche mutuo dissenso. Il potere di sciogliere il contratto spetta eccezionalmente ad uno solo dei contraenti quindi si parla di recesso unilaterale. La risoluzione legale è prevista dalla legge per i contratti a prestazioni corrispettive.

Se mutano le condizioni patrimoniali della controparte è consentito al contraente di sospendere l’esecuzione della propria prestazione. Se un contraente chiede all’altro la prestazione dovuta ma dimostra di non essere a sua volta in grado di adempiere, colui che ha ricevuto l’intimazione può valersi della eccezione di inadempimento. Questa non è opponibile in tre casi: se vi sono termini diversi per le due prestazioni; se il rifiuto di adempiere alla propria prestazione è contrario a buona fede; se nel contratto vi era la clausola “solve et repete” cioè una clausola di inopponibilità di eccezioni.

Il presupposto fondamentale per potere chiedere la risoluzione è che vi sia un inadempimento grave. I modi per ottenere la risoluzione per inadempimento sono:

- Domanda giudiziale vi è un processo che si conclude con sentenza.- Procedimento monitorio consiste in una diffida scritta in cui si intima al debitore di adempiere

entro un congruo termine. - Clausola risolutiva espressa ovvero si prevede espressamente la risoluzione qualora uno dei

contraenti non esegua la sua prestazione. - Termine essenziale: il termine fissato nel contratto per l’adempimento di una prestazione che dopo

la scadenza l’altra parte non ha più interesse all’adempimento.

L’impossibilità sopravvenuta per causa non imputabile al debitore estingue l’obbligazione e il debitore è liberato art.1256.

Page 12: DIRITTO PRIVATO

I RAPPORTI FAMILIARI E IL MATRIMONIO

Quando la procreazione avviene fuori dal matrimonio il vincolo di sangue può essere accertato solo attraverso un atto spontaneo di riconoscimento di ciascun genitore o attraverso una sentenza del giudice su domanda del figlio stesso. Primo caso si parla di filiazione naturale nel secondo dichiarata.

Il figlio generato nel matrimonio da una coppia sposata acquista la qualifica di figlio legittimo. Fratelli germani o bilaterali sono quelli nati dai medesimi genitori. Mentre quelli che hanno in comune il padre si dicono consanguinei mentre la madre si dicono uterini.

Il diritto agli alimenti

Può avere fonte volontaria se viene fatto nascere per contratto o per disposizione testamentaria. Se invece una persona si trova in stato di bisogno nasce un diritto agli alimenti di fonte legale. I soggetti obbligati sono essenzialmente il coniuge, i parenti e gli affini. Al coniuge seguono i figli senza distinzione quindi i genitori e in loro mancanza gli ascendenti prossimi. Obbligo al mantenimento dei figli anche dopo la maggiore età fin quando non saranno in grado di provvedere a loro stessi. L’oggetto dell’obbligo alimentare comprende ciò che è necessario per vivere dignitosamente secondo l’età della persona. Il diritto agli alimenti è di natura personale e se è adempiuto non può essere chiesto nuovamente.

La promessa di matrimonio

La volontà patrimoniale deve essere assolutamente libera fino al momento della celebrazione perciò una eventuale promessa di matrimonio non obbliga a sposarsi né ad eseguire ciò che si fosse convenuto in caso di successivo rifiuto art.79. la promessa formale di matrimonio quindi con pubblicazioni etc obbliga il promittente che senza giusto motivo ricusi di eseguirla o colui che ha dato causa alla rottura a risarcire il danno cagionato all’altra parte per le spese fatte e le obbligazioni contratte a causa di quella promessa.

Il matrimonio civile: formalità preliminari

La celebrazione del matrimonio presuppone le pubblicazioni per rendere noto l’intento dei nubendi. L’avviso delle future nozze contenente i dati dei nubendi e il luogo della celebrazione deve essere esposto all’albo della casa comunale nel comune di attuale residenza di ciascuno degli sposi per la durata di giorni 8. Viene poi rilasciato in ciascun comune un certificato di avvenute pubblicazioni, il matrimonio potrà essere celebrato dal 4° giorno successivo sino al 180°. È ammessa l’opposizione alla celebrazione del matrimonio tanto per un impedimento quanto per la mancanza di requisiti. L’atto di opposizione deve essere presentato al Presidente del tribunale del luogo dove è stata eseguita la pubblicazione.

I requisiti e le cause di invalidità

- L’età 18 anni si acquista l’età per contrarre validamente matrimonio. Tuttavia la legge consente di contrarre matrimonio anche al 16enne purchè autorizzato dal giudice.

- La capacità naturale può essere impugnato solo dall’incapace art.120 - La capacità legale l’interdetto giudiziale non può contrarre valido matrimonio. La questione può

essere impugnata da chiunque vi abbia interesse art.119- Libertà di stato chi è vincolato da un matrimonio precedente non può sposarsi.- Parentela- Non può sposarsi chi è colpevole di delitto o tentato omicidio del coniuge dell’altro sposo art.88

Page 13: DIRITTO PRIVATO

- I vizi del volere art.122 è causa di invalidità del matrimonio la violenza morale esercitata contro un coniuge. L’errore sull’identità rende invalido il matrimonio . diventa invalido solo se è stato determinante per contrarre matrimonio e in caso contrario non lo si sarebbe contratto (malattia, condanna penale..)

- Simulazione del matrimonio art.123 il matrimonio non è più annullabile se è trascorso un anno.

L’atto di matrimonio è un documento scritto viene iscritto nel registro dei matrimoni ed è fondamentale ai fini della prova del matrimonio stesso.

Effetti del matrimonio: diritti e doveri.

- Doveri di fedeltà- Di assistenza morale- Di coabitazione- Di contribuzione ai bisogni della famiglia- Doveri verso i figli di mantenimento, istruzione..

Matrimonio putativo

Matrimonio dichiarato nullo se è stato contratto da uno o entrambi i contraenti in buona fede e cioè ignorando l’esistenza del vizio. Se il matrimonio è putativo sono fatti salvi tutti gli effetti del coniuge in buona fede e dei figli nati e concepiti durante il matrimonio. In caso di annullamento del matrimonio il coniuge in buona fede può chiedere un assegno di mantenimento al massimo triennale.

Matrimonio invalido non putativo

Quando i coniugi erano entrambi in mala fede con la dichiarazione di nullità perdono retroattivamente gli effetti vantaggiosi del matrimonio prodotti nei loro confronti.

L’allontanamento e la separazione personale dei coniugi

Prima di giungere alla separazione dei coniugi la legge regola l’allontanamento dalla residenza familiare. La separazione di fatto può essere decisa d’accordo tra i coniugi o può derivare dall’allontanamento per giusta causa consolidato nel tempo. La separazione legale è l’unica idonea a produrre effetti giuridici diretti, che modificano i rapporti fra coniugi. Due tipi di separazione legale:

- Separazione giudiziale è pronunciata dal giudice con sentenza su domanda di uno o entrambi i coniugi. Può essere chiesta senza addebito se non vi è colpa dell’altro coniuge o con addebito se la causa della separazione si fonda sul comportamento dell’altro coniuge contrario ai doveri che derivano dal matrimonio. (addebito comporta rinuncia al mantenimento e diritti successori). Per quanto riguarda i figli l’art.155 prevede il principio dell’affidamento condiviso lasciando al giudice decidere i tempi e le modalità per realizzare tal risultato. Ciascuno dei coniugi ha l’obbligo al mantenimento dei figli in base al proprio reddito. Art.156 in seguito alla separazione giudiziale il giudice può assegnare il diritto al mantenimento al coniuge che non abbia adeguati redditi purchè la separazione non sia stata addebitata a suo carico; inoltre può vietare alla moglie l’uso del cognome del marito o a non utilizzarlo in caso di pregiudizio.

Page 14: DIRITTO PRIVATO

- Separazione consensuale si fonda su un accordo dei coniugi che viene presentato al tribunale con la richiesta della necessaria omologazione. Gli effetti sono: cessano gli obblighi di coabitazione di assistenza morale e di fedeltà. Dopo 300 giorni dalla pronuncia della separazione giudiziale o della omologazione della pronuncia della separazione consensuale non opera la presunzione di concepimento durante il matrimonio art.232.

Lo scioglimento del matrimonio

Il matrimonio si scioglie soltanto con la morte di un coniuge o con il divorzio. In realtà il divorzio può essere chiesto da un coniuge in giudizio solo se sussistono determinati fatti che sono considerati presupposti esclusivi cioè:

- Condanne penali dell’altro coniuge- Separazione legale giudiziale o consensuale da almeno 3 anni. - Se l’altro coniuge straniero ha ottenuto all’estero l’annullamento del matrimonio- Se il matrimonio non è stato consumato

Per effetto del divorzio il matrimonio è sciolto cessano i doveri e diritti reciproci. Il tribunale può disporre al carico di un coniuge di corrispondere un assegno di divorzio al fine di assicurare il mantenimento a favore dell’altro se questi non ha mezzi adeguati. Il coniuge che ha diritto all’assegno di divorzio perde tutti questi diritti se passa a nuove nozze. Verso i figli restano fermi i doveri del coniuge divorziato anche in presenza di nuove nozze. L’abitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli o con il quale i figli convivono oltre la maggiore età.

IL REGIME PATRIMONIALE DELLA FAMIGLIA

Le convenzioni matrimoniali

Art. 143 entrambi i coniugi sono tenuti ciascuno in relazione alle proprie sostanze a contribuire ai bisogni della famiglia.

Il regime patrimoniale del matrimonio: la separazione dei beni

Se i coniugi scelgono di comune accordo il regime di separazione dei beni spetta a ciascuna la titolarità esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio nonché l’amministrazione e il godimento degli stessi a titolo particolare art.215.

La comunione legale

Se manca una diversa scelta nel silenzio delle parti entra in vigore automaticamente il regime di comunione legale. Ciò significa che diventano di proprietà comune dei coniugi taluni beni o diritti acquistati dopo le nozze. Diventano comuni per legge:

- Gli acquisti compiuti dai due coniugi durante il matrimonio- Le aziende gestite da entrambi i coniugi costituite dopo il matrimonio.

Page 15: DIRITTO PRIVATO

Nel regime di comunione de residuo rimangono beni personali di ciascun coniuge per tutta la durata della comunione:

- I frutti dei beni propri di ciascuno- I proventi dall’attività separata di ciascuno dei coniugi- I beni destinati all’esercizio dell’impresa di uno dei coniugi.

Non cadono mai in comunione e quindi restano soggetti al regime dei beni personali:

- I beni di cui prima del matrimonio il coniuge era proprietario o titolare di un diritto reale di godimento.

- I beni acquisiti successivamente al matrimonio per effetto di donazione o successione

Amministrazione e responsabilità patrimoniale della comunione

L’amministrazione dei beni comuni spetta disgiuntamente ad entrambi i coniugi per gli atti di ordinaria amministrazione. Spetta invece congiuntamente ai coniugi il compimento degli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione. Gli atti compiuti da un coniuge senza il necessario consenso dell’altro e da questo non convalidati successivamente art.184: sono annullabili se riguardano beni immobili e mobili registrati; sono validi se riguardano gli altri beni mobili.

Se un coniuge ha male amministrato può essere escluso dall’amministrazione dal giudice su richiesta dell’altro coniuge art.183.

Sono creditori della comunione quelli che vantano i loro diritti per:

- Pesi ed oneri gravanti sui beni della comunione al momento dell’acquisto- Spese di amministrazione- Spese di mantenimento della famiglia- Ogni obbligazione contratta anche separatamente nell’interesse della famiglia- Ogni obbligazione contratta congiuntamente dai coniugi benché estranea all’interesse della

famiglia.

Questi creditori possono aggredire direttamente i beni comuni se però il patrimonio della comunione non è sufficiente a soddisfare tali creditori vi è la responsabilità sussidiaria dei beni personali art.190. sono invece creditori personali o creditori particolari dei singoli coniugi quelli che vantano diritti per:

- I debiti contratti dai singoli coniugi che non ricadono nell’elenco precedente- Debiti contratti dai singoli coniugi per esigenze della famiglia.

Lo scioglimento della comunione

È previsto lo scioglimento della comunione art.191 nel caso di:

- Dichiarazione di assenza o morte presunta di uno dei coniugi - Annullamento del matrimonio o divorzio- Separazione personale dei coniugi e separazione giudiziale dei beni- Mutamento convenzionale del regime patrimoniale- Fallimento di uno dei coniugi.

Page 16: DIRITTO PRIVATO

I regimi opzionali: fondo patrimoniale e comunione convenzionale

Il regime patrimoniale del matrimonio può essere arricchito con due varianti:

- Fondo patrimoniale costituito per atto pubblico dai coniugi o da uno di essi o da un terzo per atto tra vivi o anche per testamento. Consiste nella destinazione di beni immobili, beni mobili registrati o titoli di credito a far fronte ai bisogni della famiglia art.167. la proprietà dei beni spetta di regola ai coniugi. I frutti sono impiegati per i bisogni della famiglia. Per la amministrazione valgono le stesse regole della comunione legale.

- La comunione convenzionale laddove vi siano convenzioni imposte alla comunione legale. Non possono diventare beni comuni neppure per convenzione ma sono necessariamente personali: i beni di uso strettamente personale, i beni destinati all’esercizio di una professione, i beni ottenuti quale risarcimento del danno e la pensione di invalidità.

L’impresa familiare

Cioè una impresa in cui collaborano con l’imprenditore altre persone incluse tra i parenti sino al 3° grado e affini fino al 2° grado.

LA FILIAZIONE LEGITTIMA E NATURALE

Filiazione e attribuzione dello stato di figlio legittimo

La filiazione legittima si fonda sulla procreazione nel matrimonio. I presupposti della filiazione legittima:

- Deve esistere un matrimonio- Il figlio deve essere concepito durante il matrimonio (nasce dopo almeno 180 giorni e prima di 300

dall’eventuale scioglimento)- Il concepimento deve essere avvenuto ad opera del marito. Il marito è padre del figlio concepito

durante il matrimonio art.231. si tratta di una presunzione di paternità relativa infatti vi può essere l’azione di disconoscimento della paternità con i limiti indicati all’art.235. ciascuno dei coniugi o il figlio possono esercitare tale azione nei soli tre casi: i coniugi non hanno coabitato, il marito era affetto da impotenza; la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata la gravidanza e la nascita del figlio. Come effetto del disconoscimento della paternità il figlio perderà retroattivamente lo stato di figlio legittimo. Sono legittimati ad agire con tale azione soltanto i coniugi e il figlio con diverse decadenze art.244: per la madre 6 mesi dalla nascita, per il padre un anno dalla nascita o conoscenza dei fatti, per il figlio un anno dalla maggiore età o dalla conoscenza dei fatti.

- Il figlio deve essere partorito dalla donna sposata.

Prova dello stato di figlio legittimo, possesso di stato e reclamo dello stato

L’atto di nascita costituisce la prova legale dello stato di figlio legittimo e si dice titolo dello stato. Reclamo della legittimità spetta solo al figlio ed è imprescrittibile.

Il riconoscimento del figlio naturale

Il riconoscimento è un atto personale puro e irrevocabile. Può essere compiuto da ciascun genitore in forma di atto pubblico. Come atto mortis causa il riconoscimento potrà essere contenuto in un testamento

Page 17: DIRITTO PRIVATO

tuttavia avrà effetto solo dalla morte del testatore secondo la disciplina della volontà testamentaria. Per effettuare il riconoscimento è necessaria la capacità giuridica e anche la capacità di agire. Il riconoscimento ottenuto attraverso minacce rivolte al genitore può essere impugnato da questo per violenza. Condizioni di efficacia del riconoscimento: se il figlio ha compiuto 16 anni al momento del riconoscimento è necessario che dia il suo consenso, se il figlio è minore di 16 anni ed è già stato riconosciuto è necessario il consenso del genitore che esercita la potestà. Per effetto del riconoscimento il genitore che ha riconosciuto il figlio naturale assume tutti i doveri e diritti che valgono per i figli legittimi.

La dichiarazione giudiziale di paternità o maternità naturale

La paternità o la maternità naturale possono essere accertati dal giudice nei casi in cui è ammesso il riconoscimento con la dichiarazione giudiziale di paternità art.269. legittimazione attiva: l’azione può essere promossa esclusivamente dal figlio, se è minore dal genitore che ne esercita la potestà o dal tutore. La domanda deve essere proposta nei confronti del presunto genitore o in mancanza di esso verso i suoi eredi. La prova può essere data con ogni mezzo. Gli effetti della sentenza che dichiara la filiazione naturale sono gli stessi del riconoscimento.

L’attribuzione dello stato di figlio legittimo: la legittimazione e l’adozione

Il figlio naturale può essere legittimato per provvedimento del giudice o per susseguente matrimonio.

L’adozione

Possono adottare solo i coniugi sposati da almeno 3 anni e non separati e idonei ad educare. La loro età deve superare quella degli adottati di minimo 18 e non più di 45. Per effetto dell’adozione si ha filiazione legittima.

L’adozione delle persone maggiori di età

Fra adottante e adottato almeno 18 anni di differenza e non più di 35. Consenso di entrambi e dei genitori dell’adottato. L’adottato assume il cognome e lo antepone al proprio.

Page 18: DIRITTO PRIVATO

LE SUCCESSIONI E LE DONAZIONI

La successione in generale

La successione mortis causa si può scomporre in alcuni passaggi:

- L’apertura della successione è il momento giuridico iniziale. Avviene al tempo della morte del soggetto (de cuius) e nel luogo del suo ultimo domicilio. Chi nasce entro 300 giorni dalla morte del de cuius è ammesso alla successione al pari di chi è già nato. I beni lasciati alla morte e i beni donati in vita dal defunto verranno valutati in base al loro valore. I debiti contratti dal defunto fino al momento della morte costituiscono il passivo ereditario.

- Il secondo passaggio è la chiamata o vocazione. Vi è dapprima la vocazione testamentaria mentre in forma suppletiva quella legittima.

- Terzo punto deve operare la delazione cioè l’offerta concreta della possibilità di accettare rivolta all’istituto.

- La vicenda successoria si conclude con l’acquisto da parte di colui che è stato istituito erede. Il chiamato all’eredità acquista solo mediante accettazione il suo diritto è scegliere se accettare o rinunziare. La mancata risposta vale come rinunzia art.481. prescrizione per accettazione è di 10 anni.

Le disposizioni mortis causa: l’istituzione di erede

La chiamata è effettuata tramite disposizioni mortis causa. Le disposizioni tipiche hanno contenuto patrimoniale. Nel testamento che costituisce un contenitore della volontà del defunto possono coesistere sia disposizioni tipiche che atipiche quindi con contenuto non patrimoniale. L’istituzione di erede è la chiamata a succedere. Vi sono chiamate a titolo universale quando il chiamato succede nella stessa posizione del de cuius. L’erede succede nella titolarità di diritti ed obblighi nelle situazioni di fatto facenti capo al de cuius e al possesso dei beni. Nel caso in cui il de cuius lasci determinati beni indicato specificamente si parla di istituzione ex re certa.

Le disposizioni patrimoniali divisionali

Il testatore può dare altre disposizioni mortis causa:

- La divisione del testatore art.734 consiste nella attribuzione di beni determinati ai singoli eredi in modo da soddisfare le quote ideali che spettano a ciascuno. Se dimentica degli eredi la divisione è nulla. Se dimentica di inserire alcuni beni questi seguiranno la vocazione legittima.

- Gli assegni divisionali il testatore può dare disposizioni agli eredi circa il modo di formare le porzioni. Hanno efficacia obbligatoria per gli eredi.

Le altre disposizioni patrimoniali: il legato e l’onere

Il legato consiste nell’attribuzione di un singolo diritto o anche più diritti patrimoniali considerati individualmente. Si parla di successione a titolo particolare. Di norma il legato è attribuito per testamento. Il legato può essere di specie cioè di cosa certa e determinata. Se il legato è di genere ha per oggetto cose

Page 19: DIRITTO PRIVATO

fungibili o denaro ha efficacia obbligatoria. L’onere è costituito da una prestazione imposta dal de cuius al beneficiario di una liberalità.

Capacità di succedere

La regola della capacità di succedere ammetta alla successione legittima tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo della morte del de cuius, in quella testamentaria è capace anche il non concepito figlio di una determinata persona vivente al tempo dell’apertura della successione art.462.

L’indegnità

Rappresenta una sanzione per il comportamento illecito tenuto contro il de cuius. È indegno chi sia colpevole di omicidio del de cuius; di calunnia; chi ha indotto il testatore con violenza; chi ha usato falso testamento. L’indegno può essere riabilitato solo dal de cuius con atto pubblico o ulteriore testamento.

L’accettazione dell’eredità

L’eredità si acquista solo con l’accettazione. L’accettazione richiede la capacità di agire ed è un atto irrevocabile. L’accettazione può essere impugnata solo se è viziata da violenza o dolo. L’accettazione pure e semplice può essere determinata:

- Dalla volontà del chiamato. Accettazione espressa in uno scritto dichiara di accettare. Si ha accettazione tacita quando questi compie atti patrimoniali che presuppongono la volontà di accettare.

- Se il chiamato è nel possesso di beni ereditari rimane in tale situazione senza far nulla per 3 mesi. Il chiamato che è nel possesso dei beni se non vuole essere considerato erede puro e semplice ha l’onere di dichiarare entro 3 mesi che rinunzia all’eredità oppure fare l’inventario entro 3 mesi dopo di che ha 40 giorni per dichiarare se accetta col beneficio di inventario. L’accettazione con beneficio di inventario si fa mediante dichiarazione espressa ricevuta dal notaio. Il beneficio d’inventario spetta quindi soltanto al chiamato e produce effetti: limitazione di responsabilità dell’erede quindi debiti; separazione dei patrimoni e prelazione dei creditori ereditari.

La separazione dei beni del defunto da quelli dell’erede

Lo strumento che tutela i creditori del defunto è la separazione di eredità dei beni del defunto da quelli dell’erede. Il modo di chiedere la separazione è per quelli mobili con domanda giudiziale mentre quelli immobili con l’iscrizione nel registro immobiliare secondo le formalità dell’ipoteca.

La rinunzia dell’eredità

Deve farsi con dichiarazione espressa in forma di atto pubblico. È un negozio revocabile mediante revoca della rinunzia con dichiarazione espressa.

La devoluzione della chiamata

Con la rinunzia si ha la devoluzione in favore di altri. Nella vocazione legittima:

- Se il primo istituito era fratello o figlio del de cuius viene devoluta ai suoi discendenti per rappresentazione

Page 20: DIRITTO PRIVATO

- Se il primo istituito era in concorso con altri parenti di pari grado la sua quota va a beneficio divisa tra questi

- Se il rinunziante era chiamato da solo la sua chiamata va ai parenti di ordine successivo.

Nella vocazione testamentaria:

- Per sostituzione se il testatore ha previsto un secondo chiamato- Per rappresentazione a favore dei discendenti del primo chiamato- Per accrescimento aggiungendosi alla quota di altri istituiti- Per vocazione legittima a vantaggio di coloro che sono chiamati in ordine successivo.

I DIRITTI DEGLI STRETTI CONGIUNTI

La vocazione necessaria e il diritto dei legittimari

La legge riconosce ad alcuni stretti congiunti il diritto di succedere in una quota del patrimonio del defunto. Essi prendono il nome di legittimari e sono: il coniuge; i figli legittimi e naturali; i figli legittimati o adottivi. Tal diritto concerne il patrimonio e non l’asse ereditario. Si calcola col valore dei beni detraendo i debiti e aggiungendo il valore delle donazioni il risultato è l’entità del patrimonio. Il diritto dei legittimari può essere esercitato solo ricorrendo al giudice perché solo una sentenza può andare contro testamento. Se il figlio è uno ha diritto ha metà del patrimonio; più figlio a 2/3 diviso tra loro; il coniuge a metà del patrimonio; gli ascendenti legittimi a 1/3.

L’azione di riduzione

Il diritto alla legittima è tutelato con l’azione di riduzione .termine di prescrizione di 10 anni. L’azione di riduzione presuppone il calcolo della quota al fine di controllare se riceve in concreto il singolo legittimario soddisfa il suo diritto.

La collazione

Riguarda i soli figli legittimi e naturali. Devono conferire e dividere quanto ricevuto in vita dal de cuius vi è il conferimento per imputazione se non restituiscono calcolandone il valore effettivo per riempire la quota del coerede.

LA VOCAZIONE LEGITTIMA

La chiamata di figli, genitori, ascendenti

La vocazione legittima opera quando manca in tutto o in parte quella testamentaria. Il primo chiamato che non può o non vuole succedere deve essere figlio o fratello del de cuius. La legge prevede alcune ipotesi di successione senza concorso: al defunto succedono innanzitutto i figli legittimi e naturali in parti eguali. A colui che muore senza figli fratelli sorelle o loro ascendenti succedono i genitori.

Segue coniuge collaterali altri parenti Stato.

Se il figlio legittimo muore senza figli o ascendenti né fratelli, al coniuge spetta l’intera eredità.

Page 21: DIRITTO PRIVATO

LA VOCAZIONE TESTAMENTARIA

Le caratteristiche del testamento

È revocabile dal testatore; è unilaterale; non recettizio; di ultima volontà; atto formale.

Le forme ordinarie del testamento

- Testamento olografo scritto a mano datato e sottoscritto- Testamento pubblico redatto da un notaio- Testamento segreto scheda testamentaria chiusa - Testamento internazionale atto scritto presentato a un notaio in presenza di due testimoni

personalmente dal testatore che dichiara essere suo il testamento ed essere a conoscenza dei contenuti.

La coeredità e la divisione

Se uno dei coeredi intende vendere la sua quota a un estraneo gli altri coeredi hanno un diritto di prelazione quindi di essere preferiti per l’acquisto. Se la quota è stata ceduta a terzi senza adempiere l’obbligo di notifica i coeredi hanno il retratto successorio cioè il diritto di riscattare la quota dall’acquirente e da ogni suo successivo avente causa, finchè dura lo stato di comunione ereditaria.

LE DONAZIONI

La donazione è un contratto con il quale una parte arricchisce l’altra disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa una obbligazione per spirito di liberalità art.769.

Page 22: DIRITTO PRIVATO

LE OBBLIGAZIONI

Il rapporto giuridico e l’adempimento

L’obbligazione è un vincolo giuridico che impone al debitore di tenere un determinato comportamento chiamato prestazione per soddisfare l’interesse del creditore. Vi sono obbligazioni di dare intese come la consegna della cosa. Obbligazioni di fare come una attività di varia natura. Obbligazioni di garantire sono una sottospecie di obbligazioni di dare.

Soggetto attivo del rapporto è il creditore. Egli ha diritto all’adempimento e può valersi degli strumenti offerti dall’ordinamento per ottenere l’esatta esecuzione della prestazione.

Soggetto passivo è il debitore egli ha l’obbligo di adempiere altrimenti risponde con tutto il suo patrimonio.

La causa dell’obbligazione è il fatto giuridico che fa nascere il debito art.1173.

Le regole dell’adempimento luogo e tempo

L’adempimento riguarda l’esatta esecuzione del comando giuridico rivolto al debitore. Il luogo può essere indicato dal titolo dell’obbligazione o può risultare dalla natura della prestazione ma anche desumersi da altre circostanze o dagli usi. La legge detta alcune norme suppletive:

- La consegna di una cosa certa e determinata va eseguita là dove essa si trovava al tempo del sorgere dell’obbligazione

- La consegna di una somma di denaro va eseguita al domicilio del creditore al tempo della scadenza- Tutte le altre obbligazioni vanno eseguite al domicilio del debitore al tempo della scadenza.

Il tempo se non è fissato un termine l’obbligazione deve essere adempiuta immediatamente. Il termine fissato per l’adempimento se non è precisato si presume a favore del debitore art.1184. il debitore perde il beneficio del termine quando diviene insolvente cioè non riesce ad adempiere regolarmente ai propri debiti per una situazione di dissesto patrimoniale. Se il termine è fissato è ad esclusivo vantaggio del creditore.

La destinazione del pagamento: l’imputazione

Quando il debitore effettua un pagamento ma ha più debiti verso la stessa persona può fare l’imputazione di pagamento cioè dichiarare quale debito intende estinguere art.1193. se nessuna delle parti compie l’imputazione essa sarà di tipo legale secondo la seguente regola:

- Innanzitutto ai debiti scaduti- Se tutti sono scaduti a quello meno garantito- Tra più debiti ugualmente garantiti al più oneroso- Ai debiti ugualmente onerosi si ricorrerà al più antico.

Page 23: DIRITTO PRIVATO

Il pagamento di chi non è debitore: l’indebito soggettivo ed oggettivo

Indebito significa che chi paga non è debitore. Nell’indebito soggettivo chi adempie non è debitore ma pagando dichiara al creditore di estinguere un debito che esiste effettivamente nei suoi confronti. Si ha indebito oggettivo quando un soggetto paga un debito inesistente art.2033

Il destinatario del pagamento e il creditore apparente

Il debitore è liberato solo se prova che il pagamento effettuato all’incapace è andato a buon fine quindi si è rivolto veramente a suo vantaggio. Il pagamento effettuato ad un terzo non libera il debitore neanche se questi era un creditore apparente a meno che il debitore non dimostri la sua buona fede nel crederlo il vero creditore art.1189.

La mora del debitore e le conseguenze dell’inadempimento

Si ha mora ex re cioè il debitore cade in mora automaticamente senza bisogno di alcun atto del creditore quando:

- Il debito è portabile e il debitore non adempie entro il termine fissato- Il debitore ha dichiarato per iscritto di non volere adempiere- Il debito deriva da illecito contrattuale

Si ha mora ex persona quando è necessaria una attività del creditore per far cadere in mora il debitore. Occorre una intimazione di adempiere entro un certo termine in forma scritta, il debitore cade in mora se non adempie al termine. Effetti che susseguono all’inadempimento obbligano il debitore a risarcire il danno e il passaggio del rischio a suo carico (non sarà più liberato dall’obbligazione neanche che impossibilità sopravvenuta)

La mora del creditore: offerta e deposito

Il debitore può fare o una offerta non formale o una solenne che può causare la mora del creditore. Gli effetti della mora del creditore art.1207 sono:

- Il creditore è obbligato a risarcire il danno della mora e pagare le spese di custodia e conservazione della cosa dovuta

- Non sono più dovuti interessi- Il rischio dell’impossibilità della prestazione è a carico del creditore.

Il debitore sarà liberato con il deposito delle cose dovute al creditore notificandogli di presentarsi per riceverlo in un luogo determinato.

LE DIVERSE SPECIE DI OBBLIGAZIONI

Obbligazioni semplici, complesse, parziarie e solidali

Quando esiste un solo debitore e un solo creditore si parla di obbligazione semplice. Se vi sono più soggetti sia da lato passivo che attivo si parla di obbligazione complessa. Quando in un obbligazione complessa il creditore può chiedere tra più debitore la prestazione a uno solo si dice parziaria, si chiama

Page 24: DIRITTO PRIVATO

invece solidale se può chiedere a ciascuno degli obbligati l’intero adempimento. Prendendo in esame il lato attivo quando tra più creditore ciascuno può chiedere al debitore solo la sua quota allora si tratta di obbligazione parziaria mentre se ciascuno chiede l’intero adempimento si ha obbligazione solidale estinguendo il debito solo verso uno di questi.

Obbligazioni alternative e facoltative

Nelle obbligazioni alternative vi una sola è la prestazione dovuta ma può essere scelta fra più prestazioni che sono contemplate nello stesso rapporto. La scelta di regola spetta al debitore ma le parti possono attribuirla al creditore o a un terzo.

Obbligazione facoltativa invece è quando la prestazione dovuta è una sola ma per comodità del debitore e nel suo esclusivo interesse è previsto che egli possa liberarsi anche eseguendo una prestazione diversa.

LE MODIFICHE IN UNO DEGLI ELEMENTI DEL RAPPORTO

Nel soggetto attivo: la surrogazione per pagamento

Vi sono situazioni in cui vi è interesse a conservare in vita il rapporto giuridico mantenendo immutato l’obbligo del debitore, si parla quindi si surrogazione personale per pagamento. Questa può avvenire in tre casi:

- La surrogazione per quietanza o per volontà del creditore - La surrogazione per imprestito o per volontà del debitore il quale prende a prestito una somma

appositamente per pagare il creditore- La surrogazione legale art.1203 può avvenire quando fra più creditori dello stesso debitore uno di

essi paga altro creditore a lui preferito in graduatoria, quando il condebitore solidale estingue il debito comune, quando l’erede beneficiario paga i debiti ereditari con denaro proprio quindi diventa a sua volta creditore del patrimonio ereditario separato.

Segue: la cessione del credito

La cessione del credito è l’effetto di un contratto fra il vecchio creditore ed il nuovo creditore che si perfeziona senza bisogno del consenso del debitore. Il contratto di cessione è consensuale e con effetti reali (il diritto passa automaticamente al momento della conclusione del contratto secondo il principio consensualistico). Da quel momento il nuovo creditore è intestatario del credito, se il debitore non è a conoscenza dell’avvenuta cessione e in buona fede adempie al vecchio creditore è liberato. Quindi sta al nuovo creditore notificare al debitore la cessione del credito.

La delegazione

Consiste in un ordine dato dal delegante A al delegato B di pagare il delegatario C.

Espromissione

Assunzione da parte di un terzo B del debito altrui A nei confronti del creditore C.

Page 25: DIRITTO PRIVATO

I MODI DI ESTINZIONE DIVERSI DALL’ADEMPIMENTO

L’impossibilità sopravvenuta

L’impossibilità della prestazione, sopravvenuta dopo il sorgere dell’obbligazione estingue il debito. impossibilità di cui non sia responsabile l’obbligato. Il codice parla di impossibilità per causa non imputabile al debitore art.1256. l’impossibilità deve essere assoluta e definitiva quella temporanea non libera l’obbligato.

Dazione di pagamento e novazione

Vi può essere un accordo tra debitore e creditore con il quale quest’ultimo accetta una diversa prestazione in luogo dell’adempimento. In tal caso l’obbligazione si estingue nel momento in cui avviene l’esecuzione di tale prestazione art.1197 (dazione di pagamento). Quando le parti hanno interesse a estinguere un rapporto obbligatorio attraverso la creazione di un nuovo rapporto si parla di novazione oggettiva art.1230. questa presuppone che vi fosse una obbligazione originaria che venga introdotto un elemento di novità (mutare l’oggetto) e vi deve essere una non equivoca volontà di estinguere la vecchia obbligazione con l’introduzione della nuova al suo posto.

Remissione del debito

È necessaria la dichiarazione del creditore come atto unilaterale per estinguere il debito dell’obbligato ma il debitore può rifiutarsi art.1236.

La compensazione

Presuppone debiti e crediti reciproci fra le stesse parti art.1241

Compensazione legale richiede due debiti omogenei cioè aventi per oggetto cose fungibili della stessa specie essi devono essere liquidi quindi determinati nel loro ammontare ed esigibili cioè non sottoposti a termine o condizione. Compensazione giudiziale quando il credito opposto non è determinato nel suo ammontare il giudice può dichiarare ugualmente la compensazione quando il debito è di facile e pronta liquidazione. Compensazione volontaria quando le parti possono pattuire anche là dove i due crediti non siano omogenei.

LA RESPONSABILITà PATRIMONIALE E LE CAUSE DI PRELAZIONE

Responsabilità patrimoniale in quanto il debitore risponde dell’adempimento dei suoi debiti con tutti i suoi beni presenti e futuri art.2740. i beni del debitore rappresentano dunque la garanzia patrimoniale del creditore.

Page 26: DIRITTO PRIVATO

I mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale

Azione revocatoria è quando il creditore può agire contro gli atti di disposizione dei beni compiuti dal debitore qualora sussistano i presupposti:

- Sia arrecato un pregiudizio alle ragioni del creditore- La mala fede del debitore- L’acquisto del diritto da parte del terzo sia stato compiuto a titolo gratuito.

L’azione si prescrive in 5 anni.

Il sequestro conservativo art.2905 è invece utilizzabile quando il creditore si accorge che il debitore è in procinto di compiere atti di disposizione in pregiudizio delle sue ragioni. I presupposti sono il pregiudizio.

L’azione surrogatoria può essere utile quando il debitore non compie alcun atto come trascurare di riscuotere o esercitare i propri diritti patrimoniali.

Il pegno

È un diritto reale. Il creditore ha possesso della cosa e se ne venisse privato potrebbe esercitare le azioni a difesa del possesso. Il bene può essere una cosa mobile di regola fungibile. Può essere espropriata per inadempimento.

L’ipoteca

È un diritto reale di garanzia che non impedisce al titolare del bene di disporne ma consente sempre al creditore di espropriare tale bene anche nei confronti del terzo acquirente. Titolo di ipoteca giudiziale perché avviene con sentenza.

LA PROPRIETà

Diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo art.832.

IL POSSESSO

Art.1140 definisce il possesso come il potere di fatto che un soggetto ha su di una cosa e che si estrinseca mediante un’attività corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà o di un altro diritto reale.

L’acquisto del possesso si realizza nel momento in cui si riuniscono in capo al medesimo soggetto i due elementi costitutivi della situazione possessoria: il potere di fatto sulla cosa accompagnato dall’intento di tenere la cosa come proprietario. Titolo originario o derivativo.

Possesso in buona fede è quello di chi inizia a possedere ignorando di ledere l’altrui diritto purchè l’ignoranza non dipenda da colpa grave. questo farà salvi i frutti della cosa fino alla domanda giudiziale di restituzione del bene dell’avente diritto.

Possesso ad usucapionem per condurre all’acquisto del diritto per usucapione il possesso deve essere pacifico pubblico continuo e non interrotto.

Page 27: DIRITTO PRIVATO

Alla restituzione del bene il possessore di buona fede oltre a far propri i frutti della cosa può chiedere il rimborso delle spese per riparazioni o miglioramenti fatti al bene.

Usucapione determina due diversi tipi di acquisto:

- Usucapione ordinaria si compie nel termine di 20 anni per i beni immobili 10 per quelli mobili registrati

- Usucapione abbreviata riduzione da 20 a 10 anni per beni immobili e da 10 a 3 per beni mobili registrati

ACQUISTO E DIFESA DELLA PROPRIETà

Acquisto a titolo originario o derivativo. Occupazione invenzione accessione.

Per la tutela di essa vi sono l’azione di rivendicazione, azione negatoria e le due azioni di confine e azioni di enunciazione.

DIRITTI REALI SU COSE ALTRUI

Enfiteusi

È il diritto di godere del bene immobile altrui a tempo o con l’obbligo di pagare al proprietario un canone periodico e di migliorare il fondo.

Usufrutto

È il diritto di godere della cosa altrui traendo ogni utilità che essa possa dare salvo l’obbligo di usare nel godimento del bene la diligenza del buon padre di famiglia oltre che l’integrità materiale la destinazione economica e di restituirlo al termine dell’usufrutto.

Servitù

Positive o negative seconda che il peso consista in sopportare ovvero in un non fare

Continue o discontinue che il loro esercizio avvenga ininterrottamente

Apparenti o no seconda cha al loro esercizio siano destinate o no opere visibili

L’esercizio della servitù dovrà avvenire in conformità a quanto stabilito dal titolo ma comunque in modo da soddisfare il bisogno del fondo dominante con il minor aggravio per il fondo servente

Estinzione della servitù avviene a seguito dell’abbandono del fondo servente per impossibilità d’uso.

Page 28: DIRITTO PRIVATO

LA TRASCRIZIONE

Trascrizione per:

- Contratti unilaterali le sentenze che abbiano effetto di trasferire la proprietà- Contratti preliminari- Contratti di locazione di beni immobili- Atti di acquisto per causa di morte- Domande giudiziali

Effetti di trascrizioni sono l’opponibilità a terzi sia in termini positivi che negativi.

Per ottenere la trascrizione c’è sentenza, atto pubblico o una scrittura privata autenticata.

I CONTRATTI DI ALIENAZIONE

La compravendita

È il contratto con cui una parte trasferisce all’altra la proprietà di una cosa o un altro diritto verso il corrispettivo prezzo art.1470. obbligazioni del venditore quella di far acquistare al compratore il diritto è prevista solo nei casi in cui l’acquisto non è effetto immediato della stipulazione.

Negli altri casi al venditore sono previsti: l’obbligo di consegnare la cosa al compratore, l’obbligo di garantire il compratore dall’evizione, l’obbligo di garantirlo dai vizi della cosa. (evizione quando il compratore perde in parte o del tutto il diritto sulla cosa per effetto dell’accertata prevalenza di diritto di un terzo. Per il compratore vi è l’azione redibitoria dove si domanda la risoluzione del contratto o l’azione estimatoria per richiedere la riduzione del prezzo nel caso di imperfezioni materiali.

Sottotipi di vendita:

- Vendita di cosa altrui- Vendita di cosa futura- Vendita di cosa generica- Vendita di beni immobili- Vendita di cose mobili- Vendita di beni di consumo- Vendita di eredità- Vendita con patto di riscatto- Vendita con riserva della proprietà

Seguono altri tipi di contratti come utilizzazione, assicurazione..(vedi dispensetta)