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appunti di diritto privato 2012 Pagina 1 http://www.theneweconomists.wordpress.com Diritto privato Parte 1: diritti soggettivi, soggetti di diritto, diritti della personalità, enti I diritti soggettivi DIRITTO SOGGETTIVO: è una prerogativa individuale, un beneficio, una posizione di vantaggio riconosciuto dalla legge (diritto oggettivo) a un soggetto.E‟ un interesse protetto dal diritto oggettivo; se leso può essere fatto valere in giudizio. E‟ il grado dio tutela più alto riconosciuto agli interessi degli individui. Può essere descritto come la pretesa di un soggetto ad esigere, da un altro soggetto l‟osservanza di un dovere che una norma impone al secondo nell‟interesse del primo. Non sempre tuttavia le norme del diritto oggettivo che prescrivono doveri riconoscono diritti soggettivi: ad esempio le norme di diritto pubblico impongono obblighi o divieti a tutela di interessi solo generali. Un diritto soggettivo può essere Relativo: spetta al soggetto attivo nei confronti di una o più persone determinate o determinabili . Assoluto: sono riconosciuti a un soggetto nei confronti dell‟intera collettività Patrimoniale: diritti che hanno per oggetto una cosa o una prestazione avente valore economico Non patrimoniale: non hanno per oggetto cose o prestazioni aventi valore economico Il dovere corrispondente al diritto di cui beneficia il soggetto attivo può essere un obbligo (situazione passiva corrispondente a un diritto relativo) un„obbligazione (situazione passiva relativa a un diritto di natura patrimoniale), un dovere (a fronte di un diritto assoluto corrisponde un dovere di astensione dal comportamento lesivo del diritto). Ci sono norme che sottopongono i soggetti passivi a situazioni che non sono definibili nè come obbligo, nè come divieto: La soggezione: ricorre quando una norma espone un soggetto a subire, passivamente le conseguenze di un atto altrui . La corrispondente situazione attiva è detta potere. Esempio: potere sovrano di esproprio. Lo stato può spogliare i soggetti della proprietà di una cosa per motivi di interesse generale. Il diritto potestativo riconosce la facotà di esercitare un potere che incide su una situazione altrui. Sono riconosciuti ai privati. Il soggetto passivo si trova in soggezione all‟altrui diritto potestativo. Esempio: potestà genitoriale, rescissione di un contratto, dare le dimissioni, licenziare. L‟onere: è un comportamento che un soggetto è libero di osservare come no, ma che è tenuto ad osservare se vuole realizzare un dato risultato. Esempio: l‟onere della prova. Il soggetto che vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che costituiscono fondamento dell‟azione legale. Il soggetto è libero di provare la sua posizione, ma se non lo fa‟ non ottiene una sentenza che riconosce il suo diritto. Il soggetto portatore dell‟interesse tutelato dal diritto il più delle volte coincide con il soggetto titolare del diritto. Tuttavia può accadere che il diritto oggettivo attribuisca ad un soggetto una pretesa di protezione di un interesse altrui: in questo caso parliamo di potestà. Esempio: potestà genitoriale sui figli minori. Ai genitori sono riconosciute delle pretese a tutela dei figli minori. La potestà riconosce un potere a priori: non è da confondere con i poteri derivati, in forza dei quali un soggetto è abilitato ad agire nell‟interesse altrui per incarico conferitogli dallo stesso soggetto (rappresentanza) o dalla pubblica autorità (curatori, tutori, ecc) . In quest‟ultimo caso il potere prende il nome di ufficio.

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Diritto privato

Parte 1: diritti soggettivi, soggetti di diritto, diritti della personalità, enti

I diritti soggettivi

DIRITTO SOGGETTIVO: è una prerogativa individuale, un beneficio, una posizione di vantaggio

riconosciuto dalla legge (diritto oggettivo) a un soggetto.E‟ un interesse protetto dal diritto

oggettivo; se leso può essere fatto valere in giudizio. E‟ il grado dio tutela più alto riconosciuto agli

interessi degli individui. Può essere descritto come la pretesa di un soggetto ad esigere, da un altro

soggetto l‟osservanza di un dovere che una norma impone al secondo nell‟interesse del primo.

Non sempre tuttavia le norme del diritto oggettivo che prescrivono doveri riconoscono diritti

soggettivi: ad esempio le norme di diritto pubblico impongono obblighi o divieti a tutela di interessi

solo generali.

Un diritto soggettivo può essere

Relativo: spetta al soggetto attivo nei confronti di una o più persone determinate o

determinabili.

Assoluto: sono riconosciuti a un soggetto nei confronti dell‟intera collettività

Patrimoniale: diritti che hanno per oggetto una cosa o una prestazione avente valore

economico

Non patrimoniale: non hanno per oggetto cose o prestazioni aventi valore economico

Il dovere corrispondente al diritto di cui beneficia il soggetto attivo può essere un obbligo

(situazione passiva corrispondente a un diritto relativo) un„obbligazione (situazione passiva relativa

a un diritto di natura patrimoniale), un dovere (a fronte di un diritto assoluto corrisponde un dovere

di astensione dal comportamento lesivo del diritto).

Ci sono norme che sottopongono i soggetti passivi a situazioni che non sono definibili nè come

obbligo, nè come divieto:

La soggezione: ricorre quando una norma espone un soggetto a subire, passivamente le

conseguenze di un atto altrui. La corrispondente situazione attiva è detta potere. Esempio: potere sovrano di esproprio. Lo stato può spogliare i soggetti della proprietà di una cosa per

motivi di interesse generale.

Il diritto potestativo riconosce la facotà di esercitare un potere che incide su una situazione

altrui. Sono riconosciuti ai privati. Il soggetto passivo si trova in soggezione all‟altrui diritto

potestativo. Esempio: potestà genitoriale, rescissione di un contratto, dare le dimissioni, licenziare.

L‟onere: è un comportamento che un soggetto è libero di osservare come no, ma che è

tenuto ad osservare se vuole realizzare un dato risultato. Esempio: l‟onere della prova. Il soggetto che vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti

che costituiscono fondamento dell‟azione legale. Il soggetto è libero di provare la sua posizione, ma

se non lo fa‟ non ottiene una sentenza che riconosce il suo diritto.

Il soggetto portatore dell‟interesse tutelato dal diritto il più delle volte coincide con il soggetto

titolare del diritto. Tuttavia può accadere che il diritto oggettivo attribuisca ad un soggetto una

pretesa di protezione di un interesse altrui: in questo caso parliamo di potestà. Esempio: potestà

genitoriale sui figli minori. Ai genitori sono riconosciute delle pretese a tutela dei figli minori.

La potestà riconosce un potere a priori: non è da confondere con i poteri derivati, in forza dei quali

un soggetto è abilitato ad agire nell‟interesse altrui per incarico conferitogli dallo stesso soggetto

(rappresentanza) o dalla pubblica autorità (curatori, tutori, ecc) . In quest‟ultimo caso il potere

prende il nome di ufficio.

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INTERESSI LEGITTIMI

l‟interesse legittimo è un interesse che risulta protetto solo come riflesso della protezione

dell‟interesse pubblico espresso dagli obiettivi di buon funzionamento e di legalità funzionale della

Pubblica Amminuìistrazione. Sono tutelati da una magistratura speciale, il TAR.

Facoltà: il diritto di proprietà comprende la possibilità di godere e disporre del bene oggetto di

diritto. Queste sono due facoltà.

A una situazione attiva corrisponde una situazione passiva

Relazione: rapporto giuridico regolato dal diritto

Ha un‟oggetto

Finalizzato al raggiungimento di un interesse. Tale interesse può essere patrimoniale o non patrimoniale

I rapporti giuridici non sono mai statici: si modificano nel tempo. La normativa prevede atti e fatti al

verificarsi dei quali i diritti o i doveri si costituiscono, si modificano, si estinguono.

Fatti giuridici: sono accadimenti naturali o umani a cui l‟ordinamento giuridico ricollega un

qualsiasi effetto giuridico costitutivo, modificativo, estintivo di rapporti giuridici.

Atti giuridici: sono atti destinati a produrre effetti giuridici. Per poterli compiere occorre essere in

possesso della capacità d‟agire. L‟atto giuridico può essere

- Di volontà: compiuti per volontà degli effetti (contratto si fa per volontà delle parti). Sono

anche detti negozi giuridici o atti di autonomia privata.

- Di scienza: il soggetto dichiara di essere a conoscenza di un fatto giuridico: non

costituiscono, modificano, estinguono rapporti giuridici, ma provano fatti giuridici.

ACQUISIZIONE DI DIRITTI

I diritti possono essere acquisiti per mezzo di una relazione col precedente titolare acquisizione a

titolo derivativo. Può essere a titolo gratuito o oneroso. Due principi cardine:

- nessuno può trasferire un diritto di cui non è titolare

- nessuno può trasferire un diritto più ampio di quello di cui è titolare

Ma possono anche essere acquisiti senza rapporti col precedente titolare (ammesso ci sia)

acquisizione a titolo originario. Perchè? Non c‟è precedente titolare o non si sa chi sia il

precedente titolare. Il diritto viene acquisito nella sua pienezza, senza limitazioni.

PERDITA DI DIRITTI

Per trasferimento: a seguito di un trasferimento del diritto a un terzo

Per distruzione dell‟oggetto del diritto

Per effetto del decorso del tempo

prescrizione: estinzione dei diritti per il loro mancato esercizio per un tempo

prolungato, fissato dalla legge per motivi di pubblico interesse. La prescrizione

decorre a partire dal giorno in cui il diritto può essere esercitato. Non si prescrivono i

diritti inviolabili, il diritto di proprietà e l‟azione di nullità del contratto. Il termine di

prescrizione può essere soggetto a interruzione (= la prescrizione incomicia a decorrere da

capo; ogni volta che il titolare del diritto lo esercita o il soggetto passivo riconosce l‟esistenza

del diritto) e sospensione (il periodo già decorso si somma al periodo che inizierà a decorrere

al cessare della sospensione;rapporti tra lavoratore e datore di lavoro, tra coniugi, tra società e

amministratori finchè son in carica, ecc). Il termine ordinario è di 10 anni, salvo diverse

disposizioni (diritti reali minori = 20 anni, risarcimento per fatto illecito =5 anni, ecc). In alcuni

casi c‟è prescrizione presuntiva: si presume che dopo 6 mesi l‟obbligazione sia estinta,

salvo prova contraria del creditore (vendita al minuto, camere d‟albergo)

Comportamento, prestazione. Può essere patrimoniale o non

patrimoniale

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decadenza: estinzione dei diritti per il loro mancato esercizio per un tempo

prolungato, fissato dalla legge per dare certezza alle situazioni giuridiche. Per questo

motivo, non c‟è nè interruzione nè sospensione. Non può essere impedita se non dal

l‟esercizio del diritto in questione.

I soggetti giuridici

Essere soggetto giuridico significa essere titolare di diritti e doveri e poter compiere atti giuridici

Per l‟ordinamento italiano sono soggetti giuridici le persone fisiche, gli enti e le persone giuridiche.

L‟uomo è considerato dal nostro ordinamento una persona, cioè un centro di imputazione di diritti e doveri.

La capacità giuridica (art 1) Art. 1 Capacità giuridica La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita (462, 687, 715, 784).

E‟ l‟attitudine dell‟uomo di essere titolare di diritti e doveri

Si acquisisce alla nascita e si perde con la morte. L‟articolo 22 della costituzione dice che “Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.”

L‟articolo 1 afferma che i diritti riconosciuti al concepito sono subordinati al momento della nascita:

il codice, di tipo patrimoniale, si riferisce ad esempio alla possibilità di fare testamento in favore del

nascituro, che diventa erede solo però nei casi previsti dalla legge. Il codice civile non si occupa

dei diritti non patrimoniali del nascituro: leggi speciali affermano che la vita umana è tutelata fin

dal suo inizio, in relazione però alla salute della madre. La nascita viene dichiarata nell‟atto di

nascita e iscritta nei registri di stato civile.

La capacità giuridica si perde con la morte, definita con una legge del 1993 come la cessazione

definitiva di ogni attività cerebrale. Esistono casi in cui la morte non è di facile accertamento,

come la scomparsa. Quando una persona sparisce nel nulla e non da notizie di sè, si chiede al

tribunale il riconoscimento dell‟assenza del soggetto, detto “scomparsa”. Contestualmente al

riconoscimento di questo status si nomina un curatore che si occupi del patrimonio dello

scomparso. Trascorsi due anni dall‟ultima notizia dello scomparso, il tribunale può dichiarare

l‟assenza e immettere nel possesso temporaneo dei beni dello scomparso gli eredi: costoro fanno

proprie le rendite che i beni producono ma non possono alienarli, ipotecarli, darli in pegno. Se

l‟assente ricompare gli verranno restituiti i beni, non le rendite (salvo casi particolari). Dopo dieci

anni dall‟ultima notizia dell‟assente (salvo casi di catastrofi, dove il tempo atteso è minore) si

dichiara la morte presunta (anche se precedentemente non ne era stata dichiarata l‟assenza): si

apre la successione, coloro che erano stati immessi nel possesso temporaneo dei beni ne

acquisiscono piena disponibilità, e il coniuge è vedovo. Se lo scomparso torna riceve indietro i suoi

beni nello stato in cui si trovano e il vecchio matrimonio ha di nuovo effetto annullando le eventuali

seconde nozze.

La capacità d‟agire(art 2) Art. 1 Capacità d‟agire La maggiore età è fissata al compimento del diciottesimo anno. Con la maggiore eta si acquista la capacità di compiere tutti gli atti per i quali non sia stabilita una età diversa. Sono salve le leggi speciali che stabiliscono un‟età inferiore in materia di capacità a prestare il proprio lavoro. In tal caso il minore è abilitato all‟esercizio dei diritti e delle azioni che dipendono dal contratto di lavoro.

E‟ l‟attitudine del soggetto di compiere atti giuridici validi mediante i quali acquista/ modifica/

estingue diritti e doveri. Si acquista alla maggiore età perchè presuppone la capacità di

provvedere ai propri interessi con maturità e consapevolezza.

Per questo motivo la legge prevede specifiche tutele per il minorenne e casi di incapacità legale .

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LA POSIZIONE DEL MINORENNE: INCAPACITA‟ LEGALE ASSOLUTA

Il minore è sottoposto alla potestà genitoriale, o affidato alla tutela di un tutore in mancanza di

genitori viventi. Entrambi i genitori o il tutore rappresentano legalmente i minori (nati o

nascituri):amministrano i beni, contraggono contratti in nome e per conto del minore. Per alcuni

atti di straordinaria amministrazione occorre però l‟autorizzazione del giudice tutelare (es: vendere

una casa del minore).

Raggiunta una certa età il minore può compiere atti giuridici validi: a 16 anni può rifiutare il

riconoscimento da parte di un genitore, a 14 può rifiutare l‟adozione, può abortire senza il

consenso dei genitori previa autorizzazione del giudice, può compiere atti di compravendita di

modesta entità. Compiuti i 16 anni, il minore può sposarsi, sempre previa autorizzazione del

tribunale (occorre abbia un‟adeguata maturità fisica e psichica e gravi motivi per contrarre

matrimonio, come una gravidanza). Dalla data in cui contrae matrimonio il minore è emancipato:

ha un‟incapacità d‟agire relativa; può compiere atti di ordinaria amministrazione, è affiancato da

un curatore per gli atti di straordinaria amministrazione (per essere validi tali atti devono recare il

consenso del curatore).

ALTRI CASI DI INCAPACITA‟ LEGALE

Oltre al minore, la legge prevede altri casi di incapacità legale. Tali situazioni devono essere

pubbliche perchè se un soggetto incapace compie un atto giuridico, tale atto è annullabile. La

pubblicità di tali situazioni garantisce certezza. I registri di stato civile assolvono questa funzione:

eventuali provvedimenti di limitazione della capacità d‟agire vengono annotati a margine

dell‟atto di nascita. Gli atti dello stato civile hanno forza probatoria: fanno fede e sono considerati

veritieri fino a prova contraria.

Nel 2004 c‟è stata una riforma che ha modificato sensibilmente questa parte del codice civile e inserito l‟istituto dell‟amministrazione di sostegno

Amministrazione di sostegno

E‟ un istituto di tutela cucito su misura del soggetto debole. L‟amministratore di sostegno è

nominato dal giudice tutelare (organo monocratico incaricato della tutela di minori e incapaci) a

tutela di coloro si trovino in uno stato di infermità fisica e/o psichica temporaneo o permanente e

non possono curarsi dei propri interessi. Questo istituto è uno strumento di tutela versattile che si

adatta a molte situazioni diverse: nel provvedimento di nomina sono indicati i poteri

dell‟amministratore di sostegno considerate le specifiche esigenze del soggetto tutelato. Il

beneficiario conserva la capacità d‟agire e può in ogni caso compiere atti idonei a soddisfare i

suoi interessi nella vita quotidiana.

Dopo la riforma i due istituti seguenti hanno assunto rilevanza residuale

Interdizione prudenziale per infermità mentale incapacità legale assoluta

E‟ un istituto finalizzato alla tutela di gravi disabili mentali che preclude al soggetto totalmente la

capacità d‟agire. L‟interdizione viene pronunciata dal tribunale: con la sentenza si nomina un

tutore che si sostituisce all‟interdetto in tutto gli atti.

Inabilitazione incapacità legale relativa

E‟ un trattamento simile a quello riservato al minore emancipato: viene nominato un curatore che

affianca il soggetto negli atti di straordinaria amministrazione. Questo provvedimento può essere

disposto anche per alcolisti, tossicodipendenti e prodighi (coloro che sperperano il loro patrimonio)

a tutela del patrimonio familiare, perchè i loro atti possono esporre loro e la loro famiglia a

pregiudizio economico.

L‟ istituto seguente assume invece carattere di sanzione accessoria

Interdizione legale del condannato

E‟ una sanzione accessoria che si applica di diritto ai condannati a periodi di reclusione superiori ai

5 anni. Proprio per la sua funzione sanzionatoria non può precludere atti personali come

matrimonio, redarre testamento, accettare o rifiutare trattamenti medici.

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L‟INCAPACITA‟ NATURALE

La capacità naturale corrisponde alla capacità di intendere e volere. L‟incapacità naturale,

ovvero l‟assenza della capacità di intendere e volere è una situazione di fatto: può essere

temporanea o permanente, dipendere da circostanze temporanee o permanenti, e coincidere

come no con situazioni di incapacità legale (situazione di diritto). Qualora la situazione di fatto non

coicida con la situazione di diritto, non esistono forme di pubblicità dell‟incapace. Cosa succede

se, ad esempio, un‟ubriaco (incapace di intendere e volere quindi) fa un contratto?

L‟annullamento del contratto infatti danneggia il contraente inconsapevole dell‟incapacità della

contro parte: l‟atto giuridico è quindi annullabile solo provando che la controparte operava in

malafede causando pregiudizio dell‟incapace.

In sintesi quindi Per compiere atti giuridici validi occorre capacità d‟agire

può non esserci per

La sede della persona fisica

DIMORA situazione di fatto, è il luogo dove la persona attualmente soggiorna. Da non

confondere con il “soggiorno”, ovvero il luogo dove si prende alloggio occasionalmente o

momentaneamente (es. Camera d‟albergo).

RESIDENZA luogo di dimora abituale di una persona. E‟ l‟indirizzo iscritto nei registri dell‟anagrafe,

presso il quale vengono notificati gli atti. Si presume che la residenza anagrafica corrisponda alla

residenza effettiva. Nei rapporti familiari i coniugi scelgono di comune accordo una residenza e i

figli minori hanno tale residenza; ciò non esclude però la possibilità che i coniugi abbiano due

residenze distinte.

DOMICILIO è il centro dei propri interessi, dei propri affari. Può essere scelto per un singolo affare

(domicilio speciale).

La sede della persona fisica assume rilevanza nelle controversie di diritto privato internazionale.

Infatti le norme adottano i seguenti criteri criteri:

- legge nazionale: guarda la nazionalità del cittadino. Per controversie riguardanti diritto di

famiglia, successioni, capacità giuridica

- legge del luogo: vale la legge del luogo in cui si trovano i beni oggetto di diritti reali.

-In caso di contratti si apploca la legge del luogo in cui risiede la parte che deve eseguire la

prestazione caratteristica (o se è una persona giuridica, dove essa ha l‟amministrazione centrale).

Le parti posso tuttavia scegliere che legge adottare.

I Diritti della personalità

Sono diritti che si considerano spettanti all‟uomo in quanto tale, indipendentemente dal tipo di sistema politico o giuridico o sociale entro il quale egli vive e che ogni Stato ha il

dovere di riconoscere e garantire.

Si considerano esistenti indipendentemente da ogni diritto oggettivo che li riconosca e tuteli.

Incapacità legale: situazione di diritto. E‟ pubblica: se faccio un contratto con un

incapace legale è annullabile

Incapacità naturale: situazione di fatto. un contratto con un soggetto incapace di intendere e volere è annullabile solo se la

controparte era in malafede (consapevole quindi di tale incapacità)

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Sono diritto alla vita, all‟integrità fisica, alla salute, al nome, all‟onore, alla riservatezza, alla libertà

personale, alla libera manifestazione del pensiero, ecc. Sono un insieme ampio in continua

evoluzione di pari passo con l‟evoluzione della società: spesso l‟identificazione di tal i diritti è

compito delle Corti Costituzionali.

Fonti

- Costituzione:

o art 2 riconosce i diritti inviolabili

o art 3 ugualianza e pari dignità

o art 13 libertà personale

o art 32 salute

- Codice civile: articoli 6-10. Il codice civile dedica poco spazio a questi diritti perchè frutto di

una concezione patrimoniale. Non dimentichiamo che è stato scritto nel 1942.

- Trattati e convenzioni internazionali:

o CEDU (convenzione europea dei diritti dell‟uomo)

o Carta di Nizza sui diritti fondamentali dell‟unione europea, recepita poi nel Trattato

di Lisbona

Queste due carte tutelano valori come libertà, dignità e giustizia e predispongono

idonei strumenti di protezione di tali diritti: la corte europea dei diritti dell‟uomo tutela i

cittadini che vedono lesi i loro diritti da atti amministrativi e legislativi dello Stato.

- Codice penale: alcuni diritti (alla vita, all‟integrità fisica, all‟onore) sono ampiamente

tutelati in questa sede; gli illeciti penali riguardano condotte socialmente pericolose, in

conflitto con l‟interesse generale. Questi comportamenti possono procurare danni ingiusti a

terzi: il diritto civile riconosce a chi li subisce il diritto al risarcimento del danno subito e , se

possibile, alla reintegrazione in forma specifica.

- Leggi speciali: come quelle sul diritto d‟autore e sulla privacy

I DIRITTI INVIOLABILI

Come già accennato, l‟articolo 2 riconosce i diritti inviolabili dell‟uomo. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Inviolabilità sono inviolabili dalla pubblica autorità nell‟esercizio delle funzioni legislative,

esecutive e giudiziarie.

sono inviolabili dall‟uomo nei confronti dei rapporti tra privati (protezione civile e

penale)

I diritti inviolabili sono

assoluti: valgono nei confronti di tutti

indisponibili: il titolare non può alienarli, non può rinunciarvi

imprescrittibili: non si estinguono per il non esercizio prolungato nel tempo

Dato che l‟articolo 2 non elenca i diritti inviolabili, sorge un problema di interpretazione: quali sono i

diritti inviolabili? Osservando le sentenze della Cassazione (le due sentenze citate nella definizione

riguardano entrambe il riconoscimento del diritto alla riservatezza: per questo permettono un confronto) possiamo

vedere come l‟interpretazione atomistica ( = si rilevano i soli diritti della personalità espressamente

previsti e disciplinati dall‟ordinamento giuridico; nuovi diritti sono riconoscibili mediante

interpretazione analogica o estensiva delle norme presistenti - sentenza 990/1963: la divulgazione di notizie

sensibili viola il diritto assoluto di personalità come autodeterminazione nello svolgimento della personalità: analogia con

norma contenuta nella CEDU, firmata nel 1955) si sia evoluta in interpretazione secondo la teoria monistica

(= esiste un unico diritto della personalità espresso nell‟art 2 con contenuto vago/ indeterminato

che riassume tutti gli altri diritti senza identificarsi necessariamente con la loro somma - sentenza

2129/1975 caso Soraya: il diritto alla riservatezza non è esplicitamente espresso ma deve ammettersi la sua tutela in quanto

una sua violazione determina la violazione del diritto assoluto di personalità inteso come diritto nei confronti di tutti alla

libertà di autodeterminazione nello sviluppo della personalità dell‟uomo come singolo). Quindi possiamo

concludere che nell‟articolo 2 si configura una tutela integrale della personalità umana. I diritti

della personalità hanno un fondamento unitario ma sono molteplici e diversamente identificabili e

tutelabili. Vengono elaborati nuovi diritti in relazione ai nuovi interessi che sorgono per effetto del

E tanti altri

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progresso tecnologico. Le tendenze attuali sono riconoscimento di nuovi diritti della persona e alle

categorie sociali deboli e elaborazione di nuove forme di tutela come la class action da

affiancare alla tutela civilistica tradizionale (risarcimento del danno).

DIRITTI DELLA PERSONA

* FISICA

Diritto alla vita : il codice penale punisce l‟omicidio. In caso di decesso ai congiunti del

morto può essere riconosciuto un risarcimento se vengono individuate le responsabilità di

terzi.

Diritto all‟integrità fisica : L‟articolo 5 del codice civile (Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano

altrimenti contrari alla legge, all‟ordine pubblico o al buon costume) vieta gli atti di disposizione

del proprio corpo qualora cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica.

Donare il sangue o un rene non creano grandi scompensi biologici come può essere il

trapianto di cornee da donatore vivente. I trapianti da cadavere sono regolati da

legislazione speciale.

Diritto alla salute : articolo 32 cost + convenzione di Nizza

Questo diritto ha 3 aspetti:

- risvolto pubblicistico: lo stato deve garantire la sanità pubblica

- diritto individuale: nessuno può ledere la salute altrui. Chi subisce un danno alla salute

(danno biologico) ha diritto a un risarcimento.

- aspetto consensuale: nessuno può essere sottoposto a trattamento medico senza il suo

consenso, salvo i casi espressamente indicati. Se il paziente non è cosciente si valuterà

secondo lo stato di necessità.

*MORALE

Diritto alla dignità: divieto di discriminazioni

Diritto all‟integrità morale, all‟onore: diritto alla dignità, al decoro personale e alla

considerazione sociale. Questo diritto si desume dai reati previsti nel codice penale di

ingiuria e diffamazione, considerati offesa rispettivamente della persona presente e alla

reputazione altrui.

Diritto all‟identità

Diritto al nome : art 7 codice civile La persona, alla quale si contesti il diritto all‟uso del proprio nome o che possa risentire pregiudizio dall‟uso che altri indebitamente ne faccia, può chiedere giudizialmente la cessazione del fatto lesivo, salvo il risarcimento dei danni L‟autorità giudiziaria può ordinare che la sentenza sia pubblicata in uno o più giornali.

È tutelato sotto un duplice aspetto

Uso del proprio nome: diritto di identificarsi con il proprio nome e

il diritto di essere identificato dagli altri con esso.

Uso esclusivo del proprio nome: è protetto da chi usurpi il nome

altrui per identificare sè o per indicare una cosa.

Questa tutela è riconosciuta anche per gli pseudonimi quando essi

abbiano acquisito lo stesso peso del nome e per i nomi di persone

giuridiche e associazioni non riconosciute.

La tutela dell‟identità personale è tutela dell‟interesse pubblico al

riconoscimento e all‟interesse familiare di identificazione dei membri

della famiglia. Il diritto al nome comporta il diritto di essere identificati

con costanza (principio della conservazione del nome)

Diritto all‟immagine: l‟articolo 10 el codice civile integrato con l‟articolo

96 della legge sul diritto d‟autore cerca un equilibrio tra la protezione del

diritto del singolo alla riservatezza e alla tutela della sua immagine e la

protezione del diritto di informazione del pubblico, il cosiddetto diritto di

cronaca. E‟ vietato esporre o pubblicare immagini altrui senza il

consenso della persona ritratta, salvo che non si tratti di una persona

famosa oppure che l‟immagine sia stata scattata in pubblico e sempre

che la pubblicazione non rechi pregiudizio alla libertà della persona.

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L‟immagine non può essere comunque utilizzata per finslità diverse da

quelle per cui è stata concessa l‟autorizzazione all‟uso.

Diritto all‟identità personale/morale: è un diritto autonomo che è stato

individuato dalla giurisprudenza: è il diritto al fatto che la propria

immagine politica, etica o sociale non venga travisata con l‟attribuzione

di azioni non compiute dal soggetto o di convinzioni da lui non travisate.

Diritto all‟identità sessuale : riconosce il cambiameto di stato civile

quando si cambia sesso.

Diritto alla privacy e alla riservatezza il diritto alla privacy si afferma per la prima volta nel 1880 quando due esponenti politici dell‟epoca

pubblicarono un articolo contro l‟eccessiva attenzione dei media sulla loro vita privata. E‟ con la

sentenza Soraya 2129/1975 che la giurisprudenza italiana riconosce per la prima volta il diritto alla

riservatezza. Negli stessi anni una norma dello statuto dei lavoratori tutelava la riservatezza di

quest‟ultimi nei confronti del datore di lavoro per evitare discriminazioni. La legge privacy coglie

le problematiche legate alla tecnologia e all‟informatizzazione. Infatti col progresso

informatico è sorto il problema della profilazione (raccogliendo le informazioni in banche

dati è possibile stillare un profilo del soggetto, mettendo insieme i pezzi del puzzle).

Per il trattamento dei dati personali occorre specifico consenso. I dati possono essere

utilizzati solo per la finalità per cui è stata autorizzata la raccolta. Sono previste deroghe

per motivi economici, ed è prevista una protezione rinforzata per dati sensibili e

ipersensibili. In questo caso occorre l‟autorizzazione del garante.

Il garante si occupa di regolamentare il settore, controllare la correttezza nel settore e

vigilare contro gli abusi, deve informare l‟interessato qualora egli ne faccia richiesta di tutti

i trattamenti dati che lo riguardano.

Gli enti

Gli enti sono soggetti di diritto pluripersonali. Sono soggetti giuridici diversi e distinti dalle persone

fisiche che li compongono, sono autonomi centri di imputazione di diritti e doveri.

Gli enti si classificano, in base al loro scopo, in

Enti for profit: a scopo di lucro. Sono le società, svolgono un attività economica ai fini di

conseguire utili da ripartire tra i soci

Enti no profit: non hanno scopo di lucro

E‟ persona giuridica ogni soggetto di diritto, ovvero ogni centro di imputazione di rapporti giuridici

diverso dalla persona fisica. La persona giuridica ha capacità giuridica, è titolare di diritti e doveri

ed è responsabile per i propri debiti. La persona giuridica ha autonoma capacità d‟agire, la

esercita per mezzo delle persone giuridiche che agiscono come suoi organi.

Lo scopo della personalità giuridica è tenere distinti l‟insieme (ente) dalle persone fisiche (membri) mettendo queste al riparo dai rischi ai quali l‟ente può essere esposto nell‟esercizio della propria attività.

La disciplina civilistica degli enti no profit prevede per quest‟ultimi la possibilità di ottenere la

personalità giuridica e l‟autonomia patrimoniale perfetta chiedendo il riconoscimento. Il

riconoscimento veniva accordato secondo un giudizio discrezionale da parte dell‟esecutivo. Gli

enti per ottenere il riconoscimento accettavano un controllo penatrante alla loro costituzione e

sugli atti di straordinaria amministrazione che incrementavano il loro patrimonio. Il controllo delle

società, enti for profit, era in legittimità, mentre per gli enti no profit parliamo di giudizio nel merito.

Autonomia patrimoniale perfetta: completa separazione del patrimonio degli enti da quello degli

associati. Dei debiti dell‟ente risponde l‟ente stesso con il suo patrimonio.

Autonomia patrimoniale imperfetta: non c‟è completa separazione del patrimonio degli enti da

quello degli associati. Dei debiti dell‟ente rispondono gli associati qualora il patrimonio dell‟ente sia

insufficiente.

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enti

no profit for profit: società

non riconosciuti riconosciuti di persone con limitazione

della responsabilità

enti di fatto persone giuridiche

autonomia autonomia autonomia autonomia patrimoniale patrimoniale patrimoniale patrimoniale perfetta imperfetta perfetta imperfetta sono soggetti

di diritto

Di fatto la maggior parte delle associazioni no profit non ha chiesto il riconoscimento. Sono enti di fatti,

soggetti di diritto ma hanno autonomia patrimoniale imperfetta. Oggi il riconoscimento si ottiene presentando

domanda al prefetto. Entro 120 giorni si procede all‟iscrizione nell‟apposito registro delle persone giuridiche, se

la domanda viene accolta (dal 2000 c‟è questa procedura semplificata).

LE ASSOCIAZIONI

Sono organizzazioni non lucrative in cui prevale l‟elemento personale: attraverso questa

organizzazione vengono perseguiti gli scopi per cui è stata costituita. Ha un‟organizzazione interna

democratica e uno statuto che ne regola organizzazione e attività. E‟ un‟organizzazione volontaria

costituita per contratto (plurilaterale) mediante il quale più persone si impegnano al

perseguimento di uno scopo di natura ideale (o comunque non economico). L‟associazione

agisce per mezzo dei propri organi: gli associati si riuniscono in assemblea e eleggono i loro

rappresentanti. Un associato può lasciare in ogni momento l‟organizzazione o venirne escluso per

gravi motivi previsti dallo statuto. Possono essere riconosciute o non riconosciute.

LE FONDAZIONI

Sono organizzazioni stabili predisposte alla destinazione di un patrimonio privato ad un determinato

scopo di natura ideale. L‟elemento prevalente è il patrimonio. E‟ costituita per atto pubblico

unilaterale o per testamento, produce effetti giuridici in virtù della sola dichiarazione del fondatore.

Organo esecutivo della fondazione sono gli amministratori, che devono rispettare la volontà del

fondatore nell‟amministrare il patrimonio. Scopo della fondazione devono essere il perseguimento

di fini di pubblica utilità. Hanno autonomia patrimoniale perfetta.

Esistono nuovi tipi di fondazione come la fondazione di impresa, la fondazione di partecipazione,

fondazioni speciali, per la gestione di uno o più servizi.

COMITATI

I fondi per uno scopo di pubblica utilità vengono raccolti mediante pubblica sottoscrizione da una

pluralità di promotori che rispondono illimitatamente delle obbligazioni assunte, mentre i

sottoscrittori rispondono solo per le obbligazioni promesse. Si sciolgono a scopo raggiunto.

AUTONOMIA PATRIMONIALE PERFETTA AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA

Associazioni riconosciute

fondazioni

Associazioni non riconosciute

comitati

Il settore no-profit: le onlus e le associazioni a promozione sociale

Ha sempre maggiore importanza. Il terzo settore, a metà tra pubblico e privato, assolve numerose funzioni

pubbliche ma è un organizzazione di carattere privato, sovvenzionato dallo stato. Questi enti svolgono attività

economica senza scopo di lucro. Gli utili conseguiti da queste attività economiche non possono essere ripartiti

tra i soci ma devono essere devoluti in beneficienza o reinvestiti in finalità collegate all‟associazione. La scelta

tra settore privato e terzo settore ha reso il consumo un atto di responsabilità sociale (scelgo il no profit e

faccio del bene)e ha introdotto nel settore privato etica e responsabilità di impresa. Si attende una

regolamentazione del settore. Per ora vengono applicate nelle controversie le norme per le società non

riconosciute per analogia.

N.B. fin ora ci siamo occupati di enti privati. Esistono anche enti pubblici (stato e altri enti pubblici

territoriali): a quest‟ultimi spetta potestà di imperio (sovranità).

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Parte 2: diritti reali, proprietà, possesso

I beni

DEFINIZIONE DI BENI Art 810. sono beni le cose che possono formare oggetto di diritti

Giuridicamente sono beni le cose idonee a soddisfare interessi umani oggetto di diritti: vi è un

interesse a stabilire un rapporto di appartenenza con la cosa perchè l‟uso da parte di un soggetto

ne pregiudica la facoltà di godimento contemporaneo da parte di altri.

La nozione di bene in senso giuridico va distinta dalla nozione di bene in senso economico; il primo

concetto è infatti più ampio e ricomprende non solo i beni in senso economico ma tutti i beni che

sono tutelati giuridicamente.

Per avere rilevanza giuridica i beni devono essere:

- utili, cioè idonei a soddisfare un bisogno e capaci di arrecare utilità all'uomo;

- accessibili, cioè suscettibili di appropriazione da parte dell'uomo con i normali mezzi a

disposizione;

- limitati, cioè disponibili in natura in quantità limitata rispetto ai bisogni dell'uomo.

Ci sono cose che la natura offre in quantità, se non illimitata, certamente superiore ai bisogni

dell'uomo (la luce del sole, l'aria, l'acqua del mare): sono cose comuni a tutti, dal momento che

nessuno ha interesse a stabilire con esse un rapporto di appartenenza, che ne riservi a sé l'uso con

esclusione dell'uso degli altri.

Il diritto, il quale regola rapporti fra gli uomini, nelle molteplici manifestazioni della vita sociale, si

occupa delle cose solo in quanto esse siano materia di possibile conflitto fra gli uomini:

l‟appropriazione di risorse costituisce materia di confritto, ed è quindi rilevante per il diritto.

La nozione giuridica di bene è, resa interdipendente con il concetto di proprietà: sono beni le cose

che l'uomo ha interesse a fare proprie, a fare oggetto di un proprio diritto, che escluda gli altri

dalla loro utilizzazione: possono esserci beni di nessuno, cose che non hanno un proprietario anche

se esiste un interesse a riservare a sè il godimento della cosa.

BENI MATERIALI E IMMATERIALI

Per l'art. 810 c.c. sono beni le “cose”. Non ogni entità suscettibile di formare oggetto di diritto

dunque, ma solo gli oggetti materiali o “corporali”. L‟articolo 814 aggiunge le energie naturali, se

“hanno un valore economico”. Il progresso tuttavia ha portato a una progressiva

smaterializzazione della ricchezza: essa tende a legarsi sempre più a opere di ingegno e i beni

immateriali diventano sempre più oggetto di scambio (frequenze radio-tv, domini internet,

informazioni). Anche i diritti sono beni: un diritto creato è un bene.

Classificazione dei beni

Secondo l‟ Articolo 812. Sono mobili tutti gli altri beni

IMMOBILI: suolo, le sorgenti e i corsi d‟acqua, gli alberi, gli edifici e le altre costruzioni, anche se unite al suolo a scopo transitorio, e in genere tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo.Sono reputati immobili i mulini, i bagni e gli altri edifici galleggianti quando sono saldamente assicurati alla riva o all‟alveo e sono destinati ad esserlo in modo permanente per la loro utilizzazione .

È prevista una forma di pubblicità di questi beni MOBILI: Sono mobili tutti gli altri beni

MOBILI REGISTRATI: sono beni mobili registrati nei pubblici registri

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Altre classificazioni

o BENI IN PATRIMONIO di proprietà di qualcuno

o BENI DI NESSUNO non hanno proprietario

o COSE COMUNI A TUTTI non vi è interesse a stabile un rapporto di appartenenza: non sono

beni, solo “cose”

COSE GENERICHE considerate in quanto appartenenti a una categoria, sono fungibili,

possono essere sostituite

COSE SPECIFICHE considerate individualmente per il loro valore specifico e intrinseco

COSE CONSUMABILI l‟uso ne implica la distruzione, si estinguono per l‟uso

COSE INCONSUMABILI consentono un uso prolungato nel tempo, anche se possono

deteriorarsi gradualmente

Universalità di cose sono più cose mobili che appartengono allo stesso proprietario e hanno

la stessa finalità economica. Il proprietario può disporre dell‟universalità nel suo insieme o dei

singoli beni che lo compongono.

FRUTTI: una cosa che deriva da un‟altra cosa naturali: hanno origine da un processo naturale, assumono autonomia quando

vengono distaccati dalla cosa madre

civili: (820 cc) sono corrispettivi percepiti da parte di un terzo per il godimento del

bene da lui concesso. Sono interessi e canoni di locazione. Maturano giorno per giorno

e assumono rilevanza giuridica.

Pertinenze (817 cc)

La pertinenza è una cosa destinata in modo durevole al servizio o alla decorazione di un‟altra

cosa, mobile o immobile.

Il trasferimento del bene principale comporta anche il trasferimento della pertinenza, ove non sia

espressamente indicato diversamente.

Il rapporto pertinenziale può essere costituito dal proprietario della cosa principale, anche se non è

proprietario della pertinenza. Se viene alienato un bene includendo la pertinenza anche se essa

non era di proprietà del venditore, all‟acquirente viene riconosciuta tutela se era in buona fede; il

proprietario della pertinenza potrà ottenere il risarcimento dal venditore.

Il rapporto pertinenziale lega due cose che restano pur sempre una pluralità di cose. Non va

confuso col rapporto di connessione, per il quale più cose vengono tra loro unite in modo da

formare un‟unica cosa: separando le componenti essa perde la sua identità di cosa.

Beni pubblici(42 cost)

I beni pubblici sono beni reputati di utilità generale, e quindi per questo motivo sono sottratti alla

possibilità di appropriazione da parte dei singoli e sono qualificati come appartenenti alla società nel suo insieme. Appartengono allo stato o ad altri enti pubblici a cui è affidato il compito di

consentirne il disciplinato uso da parte di tutti (beni demaniali: può essere un demanio necessario o

non necessario) o il compito di utilizzarli volgendoli a vantaggio di tutti (patrimonio dello stato: è

composto da beni indisponibili, che realizzano un ampio interesse generale, e disponibili, ovvero

l‟ente ne è proprietario a titolo di proprietà privata).

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Diritti reali e diritti di credito: confronto

DIRITTI REALI DIRITTI DI CREDITO Immediatezza la soddisfazione avviene con

un rapporto immediato con la cosa

Mediatezza la soddisfazione dell‟interesse è

subordinato al rapporto tra soggetti Assolutezza

Tutela nei confronti di chiunque disturbi

l‟esercizio del diritto Diritto di seguito: il diritto segue la cosa

nonostante eventuali trasferimenti di

proprietà Sono opponibili a terzi: può esser fatto

valere nei confronti di terzi Le Azioni reali a tutela della proprietà

possono essere fatte valere nei confronti

di chiunque

Relatività

Il contratto vincola le parti ma non

produce effetti nei confronti di terzi. Può

essere fatto valere solo nei confronti

della controparte Le azioni a tutela del credito sono

personali, possono essere portate aventi

nei confronti della controparte

Tipicità sono un numero chiuso. Perchè?

- per favorire la circolazione dei beni e impedire

il ritorno a situazioni feudali

- perchè sono opponibili a terzi

- per la ragione sopra espressa esiste la

pubblicità immobiliare: perchè sia efficace

occorre che le situazioni siano standarizzate

Le nuove tipologie sono riconducibili a

fattispecie esistenti.

Atipicità possono essere stipulati contratti non

esplicitamente previsti dal codice, costituiti per

volontà degli interessati.

I Diritti reali Possono essere su cose proprie diritto di proprietà

Su cose altrui di utilizzo, godimento

di garanzia

La proprietà

La proprità è il principale e il più esteso diritto reale: è quello che attribuisce al titolare la massima

estensione di potere sulla cosa.

Art. 832 la proprietà

Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l‟osservanza degli obblighi stabiliti dall‟ordinamento giuridico.

Due facoltà Godere: facoltà di utilizzare la cosa,

realizzare il suo valore d‟uso.

Implica la possibilità di usarla o non usarla,

di decidere come usarla, di distruggerla,

di fare suoi i frutti.

Disporre: facoltà di vendere o non vendere

La cosa, di donarla o non donarla, di

lasciarla in eredità di istituire diritti reali

minori su essa, realizzare il suo valore

di scambio.

Osservando i limiti e gli obblighi previsti dalla legge Per tutelare un interesse privato e pubblico.

In modo pieno ed esclusivo. - pienezza: il proprietario può fare della cosa

tutto ciò che non sia espressamente indicato.

Nel momento in cui un diritto reale limiti la

proprietà occorre ricordare che al cessare di

esso la proprietà riacquista la sua pienezza.

-esclusività: il proprietario può escludere

chiunque altro dal godimento e dalla

disposizione della cosa. Ciò legittima la pretesa

di chiusura del fondo.

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Limiti

Divieto di atti di emulazione Art 833. Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare

molestia ad altri.

Questo divieto limita la facoltà di godimento e giustifica ad esempio le destinanzioni d‟uso dei vari

fondi previste dal piano regolatore

OBBLIGHI

Obbligo a non lasciare i terreni agricoli incolti lo sfruttamento della terra, una risorsa limitata,

assolve a un interesse generale

Articolo 42

La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale. La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.

La proprietà può essere pubblica o privata: è riconosciuta e garantita per legge, ma vi sono limiti

per assicurarne la funzione sociale

Il legislatore può infatti conformare il diritto di proprietà per realizzare interessi meritevoli di tutela

Disciplinando diversamente i diversi tipi di proprietà

Disciplinando i contratti con cui si dispone della proprietà (esempio: durata minima dei

contratti d‟affitto, ecc)

Con l‟istituto dell‟espropriazione: l‟espropriazione consiste nel trasferimento coattivo di

proprietà dal privato allo Stato per motivi di pubblico interesse e salvo indenizzo. L‟ente

pubblico può acquisire la proprietà per contratta oppure imporre coattivamente il

trasferimento di proprietà per ragioni di interesse generale (es. Realizzare un infrastruttura).

L‟indennizzo deve costituire un serio ristoro del danno subito (sentenze Cedu lo collocano

vicino al valore del mercato) partendo dal valore venale del bene ed eventualmente

includendo il valore edificabile.

La proprietà fondiaria Il fondo è uno spazio delimitato da confini che segnano i limiti del diritto del proprietario. Il

proprietario ha diritto di godere del sottosuolo ed è proprietario di ciò che esso contiene (fatto

salvo reperti archeologici, miniere, cave, torbiere, ecc) ed è proprietario dello spazio sovrastante.

Tale diritto non è illimitato: il proprietario non può escludere quelle attività che si svolgono a tale

altezza o a tale profondità da non giustificare un interesse alla loro esclusione.

Rapporti di vicinato

In linea di massima il proprietario deve astenersi da opere e azioni che possano ledere il diritto del vicino.

Le immissioni: è definita come immissione qualunque attività che svolta in un fondo si

ripercuote sui fondi vicini.

I vicini sono tenute a sopportarle se le suddette attività non superano il limite di normale tollerabilità. Superata tale soglia il vicino potrà pretender misure di contenimento

dell‟immissione o la cessazione dell‟attività molesta. Il giudice può consentire le attività

moleste che realizzano un interesse collettivo, previo indennizzo dei danneggiati.

Le acque: il proprietario ha diritto a utilizzare le acque che scorrono sul suo fondo e può

disporne a favore di altri fondi (servitù) ma non può impedire che le acque defluiscano nei

fondi altrui perchè devono potersene servire anche loro il proprietario del fondo a valle non

può impedire il deflusso delle acque provenienti dal fondo a monte. Stillicidio: il proprietario

deve costruire i tetti in modo che le acque piovane scorrano sul suo fondo.

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Le distanze e i confini: ci sono distanze minime da rispettare nel costruire edifici (3 metri),

scavare pozzi e fosse (2 metri), collocare tubi e cisterne (2 metri), piantare alberi (ad alto

fusto 3 metri, altri alberi 1,5m siepi 0,50m). Anche per le finestre ci sono distanze minime.

Distinguiamo tra luci (che non permettono di affacciarsi) per cui non son previste distanze

minime, e vedute (che consentono l‟affaccio sul fondo del vicino) che devono collocarsi

almeno a 1,5m per tutelare la privacy del vicino.

La proprietà edilizia Edificare rientra nella facoltà di godimento del fondo di cui si è proprietari. Quest‟attività è

regolamentata per ragioni di pubblico interesse ed è soggetta ad un controllo di tipo

organizzativo. Il comune determina il piano regolatore e la destinazione delle varie aree. Il

proprietario che vuole edificare, dopo aver accertato di poterlo fare perchè rientra in un‟area

edificabile, deve munirsi del permesso rilasciato dal comune: è un controllo amministrativo

(licenza/concessione edilizia). Dovrà anche versare un contributo di urbanizzazione/per costi di

costruzione.

Modi d‟acquisto della proprietà

a titolo derivativo: si acquisisce il diritto dal precedente proprietario. L‟avente causa acquista la

proprietà solo se e come il dante causa ne era proprietario: se non era proprietario non riceve

nulla, e riceve il diritto limitato da eventuali diritti reali minori sul bene.

Esempi: compravendita e donazione (contratti), successione mortis causa.

a titolo originario: sono acquisizioni che prescindono da un‟eventuale relazione col precedente

proprietario: il diritto acquisito è indipendente dal diritto di cui disponeva un eventuale precedente

proprietario. L‟acquisto di proprietà estingue i diritti dell‟eventuale precedente proprietario e i diritti

reali minori e di garanzia sulla cosa.

MODI D‟ACQUISTO DELLA PROPRIETA‟ A TITOLO ORIGINARIO

Occupazione: per beni mobili che sono cose di nessuno, cose abbandonate o che hanno

un proprietario (in quest‟ultimo caso quando gli usi lo consentono). Per acquisire la

proprietà basta impossessarsi del bene (apprensione = atto materiale di prendere

l‟oggetto)

Invenzione: ritrovamento di un bene mobile. tre casi

Cose smarrite: il proprietario ne perde il possesso senza rinunciare alla

proprietà acquisizione per invenzione. Hanno un proprietario. Chi le ritrova

deve consegnarle al proprietario o all‟ufficio comunale degli oggetti smarriti.

Trascorso un certo periodo la cosa diventa del ritrovatore. Se il proprietario si

fa vivo il proprietario ha diritto a una ricompensa.

Cose abbandonate:il proprietario se ne libera con l‟intenzione di rinunciare

alla proprietà acquisizione per occupazione

Tesoro: il tesoro è un bene mobile di valore che si trova nel sottosuolo

(nascosto o sotterrato) di cui nessuno può provare di essere proprietario. Se il

ritrovamento è fatto dal proprietario del fondo, il tesoro gli appartiene. Se è

ritrovato da un terzo, metà spetta al ritrovatore e metà al proprietario. I beni

di interesse storico/archeologico appartengono allo Stato.

Accessione: la proprietà di una cosa principale fa acquistare la proprietà delle cose qualificabili come ad essa accessorie. L‟acquisto della proprietà delle cose accessorie

avviene per accessione. 3 casi:

Ogni bene che venga materialmente unito alla cosa immobile, accede a

quest‟ultima. Esempio: costruzione su un fondo. Questo principio è

derogabile costituendo un diritto di superficie sul fondo.

Accessione di cosa immobile a cosa immobile per cause naturali: ad

esempio un alluvione modifica l‟estensione di un fondo; la maggiore

estensione si acquisisce per accessione

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Accessione di cosa mobile a cosa mobile: le cose mobili sono unite o

mescolate in modo da formare un tutt‟uno inseparabile. Se nessuna delle

due cose può essere considerata principale se si può si divide la cosa

oppure si ha coproprietà.

Specificazione: acquisto della proprietà della materia altrui da parte di chi la adopera per

formare una nuova cosa; egli dovrà pagare il prezzo della materia al proprietario.

Eccezione: il valore della materia supera notevolmente quello della manodopera, il

proprietario della materia dovrà pagare il prezzo della manodopera.

Per effetto del possesso

Azioni a tutela della proprietà: le azioni petitorie Il proprietario può agire in giudizio contro chiunque violi il suo diritto. Sono imprescrittibili.

Azione di rivendicazione: spetta a chi si dichiara proprietario di una cosa della quale altri

abbia il possesso o la detenzione. Mira a ottenere il riconoscimento del diritto di proprietà e

la condanna del convenuto alla restituzione della cosa. L‟onere della prova spetta

all‟attore che rivendica il diritto di proprietà. La prova di tale diritto non è semplice. Per

questo motivo spesso il proprietario ricorre alle azioni possessorie. Non si prescrive salvo gli

effetti dell‟acquisto di proprietà per usocapione.

Azione negatoria: spetta al proprietario contro chi pretende d‟avere i diritti reali sulla cosa;

mira a ottenere l‟accertamento da parte del giudice dell‟inesistenza del diritto altrui e

l‟ordine rivolto al convenuto di cessare l‟esercizio di tale diritto. L‟attore deve provare il suo

diritto di proprietà, mentre il convenuto deve provare il suo diritto reale sulla cosa.

Azione del regolamento dei confini: il giudice determina i confini incerti

Azione di apposizione di termini: il giudice stabilisce che le spese per l‟apposizione di

siepi/recinti ecc che separano i due fondi siano a carico di entrambi anche se uno dei due

non è d‟accordo. Ciasun confinante può ottenere l‟apposizione a spese comuni dei segni

del confine.

immediatamente

Possesso vale titolo: solo beni mobili

In 2 casi

Acquisto di cosa mobile da un soggetto

non proprietario, purchè l‟acquirente sia

in buona fede e vi sia un titolo idoneo a

trasferire la proprietà

Alienazione della stessa cosa mobile a

più persone: ne acquista la proprietà la

prima che consegue il possesso in buona

fede della cosa

Favorisce la circolazione dei beni mobili

Possesso protratto nel tempo

Usocapione: beni mobili e immobili Il diritto di proprietà non si prescrive per il non uso,

ma se al non uso del proprietario corrisponde il

possesso protratto nel tempo di un terzo, dopo un

certo periodo il terzo che esercita il possesso

acquisisce il diritto.

Perchè il possesso dia la possibilità di usucapire il

diritto non occorre che il possessore sia in buona

fede, basta che il possesso venga esercitato alla

luce del sole e non sia stato conseguito in modo

violento o clandestino. Il tempo utile incomincia a

decorrere allo scadere della

violenza/clandestinità.

Può essere:

Ordinaria: tempi più lunghi

Abbreviata: quando ci sono un titolo

astrattamente idoneo a trasferire la

proprietà, la sua trascrizione nei pubblici

registri e buona fede i tempi sono più

brevi.

Finalizzato ad asicurare la certezza dei diritti sulle cose

N.B. Sono usucapibili anche i diritti reali minori

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La pubblicità immobiliare La trascrizione nei registri immobiliari serve a rendere pubblici determinati atti relativi ai diritti reali.

Per garantire la sicurezza della circolazione giuridica, rendendo intaccabile la posizione di chi

acquista i diritti sulle cose c‟è la pubblicità dichiarativa: nel caso del contratto, esso è valido tra le

parti anche senza trascrizione, ma diventa opponibile a terzi con la trascrizione. Infatti la pubblicità

dichiarativa è volta a rendere opponibili a determinati soggetti i fatti per cui è prevista (ad

esempio, a rendere opponibile un negozio giuridico ai terzi): la sua omissione, pur non

determinando l'invalidità, impedisce che il fatto produca effetti giuridici nei confronti di tali

soggetti. La pubblicità costitutiva riguarda invece il caso dell‟ipoteca: l‟ipoteca non è valida

finchè non viene trascritta. La pubblicità costitutiva è infatti un requisito necessario affinché la

fattispecie si perfezioni, sicché in sua mancanza l'atto è privo di validità e non produce effetti nei

confronti di chiunque (quindi né tra le parti del negozio giuridico, né verso i terzi). Essa è, dunque,

un onere al fine dell'efficacia e della validità dell'atto.

Si registrano contratti che trasferiscono la proprietà, che trasferiscono/modificano/estinguono diritti

reali sulla cosa, locazioni ultranovennali, atti unilaterali e sentenze che hanno i medesimi effetti.

La trascrizione avviene a base personale, non reale: è necessario assicurare la continuità della

trascrizione. In alcune provincie invece si applica il sistema tavolare a base reale.

I diritti reali minori

Sono DIRITTI REALI SU COSE ALTRUI: coesistono col diritto di proprietà, presuppongono che titolare

del diritto e proprietario della cosa non siano la stessa persona. La costituzione di questi diritti infatti

limita la pienezza del diritti di proprietà: limita infatti le facoltà spettanti sulla cosa al proprietario,

permette che tali facoltà vengano esercitate dal beneficiario del diritto reale minore.

Permangono sulla cosa oggetto del diritto nonostante eventuali passaggi di proprietà: ha diritto di

seguito ed è opponibile a tutti i successivi proprietari della cosa oggetto del diritto.

Sono sei e sono tipici. Possono avere una durata limitata e si prescrivono dopo 20 anni di non uso.

L‟azione a tutela di questi diritti è detta azione confessoria: chi porta avanti questa azione mira ad

ottenere il riconoscimento del proprio diritto su cosa altrui.

Quando il diritto si estingue il diritto di proprietà riacquista la sua pienezza. Il diritto può estinguersi

per:

- Totale perimento del bene oggetto di diritto

- Consolidazione: cessazione del diritto sulla cosa

- Confusione: beneficiario del diritto reale e proprietario coincidono per effetto di una

successione ereditaria

USOFRUTTO: diritto di godere della cosa e di percepirne i frutti naturali e civili nel rispetto della destinazione economica della cosa. L‟usufruttario non ha la facoltà spettante al proprietario di cambiare la destinazione d‟uso della

cosa. Il proprietario conserva la nuda proprietà e può disporre della cosa: può venderla, ma

l‟acquirente acquisterà una proprietà gravata dal diritto d‟usofrutto.

L‟usofrutto, se non ha un termine, dura finchè resta in vita l‟usofruttuario: il diritto non può essere

trasferito per successione, ma solo per atto tra vivi.

Può essere

Volontario: costituito per contratto/testamento

Legale: costituito dalla legge indipendentemente dalla volontà degli interessati.

Esempio: usofrutto dei genitori sui beni dei figli minori.

Estinzione=consolidazione del diritto

- prescrizione: 20 anni

- scadenza del termine

- confusione: proprietario e usofruttuario coincidono

-totale perimento della cosa: l‟oggetto d‟usofrutto viene distrutto

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Al termine dell‟usofruttuario dovrà restituire la cosa nello stato in cui si trovava quando l‟ha

ricevuta, salvo il deterioramento derivante dall‟uso. Il criterio generale in base al quale giudicare

circa il modo in quale egli ha custodito, amministrato e tenuto in stato di conservazione la cosa è

la diligenza del buon padre di famiglia ossia la diligenza dell‟uomo medio. L‟usofrutto può aver ad

oggetto cose consumabili o cose fungibili, come somme di denaro: in questo caso l‟usofruttuario

dovrà restituire al termine del rapporto l‟equivalente in quantità e qualità di ciò che ha ricevuto.

USO: l‟usuario può servirsene e fare suoi i frutti limitatamente a quanto occorre ai bisogni e della sua famiglia, mentre al proprietario spettano i frutti che eccedono questa misura. Differisce dall‟usofrutto per la limitata facoltà attribuita sulla cosa

ABITAZIONE: ha per oggetto una casa e consiste nel diritto di abitarla limitatamente ai bisogni del titolare del diritto e della sua famiglia I beneficiari non possono dare in affitto la casa. Si può costituire un diritto di abitazione in una casa

e un diritto d‟so sui mobili al suo interno. In caso di separazione il giudice può concedere il diritto di

abitazione della casa coniugale a uno dei due coniugi. Se uno dei due coniugi sposati muore il

diritto delle successioni prevede che il coniuge superstite ottenga il diritto d‟uso e d‟abitazione

della casa familiare.

SUPERFICIE: diritto di edificare sul suolo altrui e di mantenere la proprietà di tale costruizione eccezione all‟accessione: la costituzione di tale diritto sospende l‟operatività del principio di

accessione per il quale ogni opera costruita sopra il suolo appartiene al proprietario del fondo.

Si determina una situazione per cui un soggetto ha la proprietà sulla costruzione e un altro soggetto

ha la proprietà del suolo.

Il diritto di superficie può essere permanente o temporaneo: in questo secondo caso il diritto di

superficie si estingue e riprende vigore il principio di accessione, e il proprietario del suolo acquista

la proprietà della costruzione. Si prescrive per non uso ventennale. Se la costruzione perisce il

superficiario ha diritto di ricostruire l‟edificio e dal momento del perimento dell‟edificio ricomincerà

a decorrere il termine ventennale.

ENFITEUSI: è il diritto di godere del fondo e comporta l‟obbligo di apportare migliorie e di pagare il canone E‟ un diritto perpetuo o comunque con una durata non inferiore ai 20 anni. Può essere ceduto e

trasmesso agli eredi.ha per oggetto fondi rustici ma è possibile costituirlo anche su fondi urbani.

Sul fondo l‟enfiteuta ha la stessa facoltà di godimento che spetta a un proprietario e deve

migliorare il fondo e corrispondere al nudo proprietario un canone periodico.

L‟enfiteuta ha il diritto di affrancazione, ovvero la facoltà di acquistare il fondo pagando al

proprietario (che non può rifiutare) una somma pari alla capitalizzazione del canone annuo.

La devoluzione del fondo è l‟estizione del diritto: spetta al concedente.

LE SERVITU‟

Servitù prediali: è una limitazione della facoltà di godimento di un fondo, detto fondo servente,

a vantaggio di un antro fondo, detto fondo servente.

Il fondo dominante impone il vincolo al fondo servente. Nel caso della servitù di passaggio il

diritto sta nella facoltà del titolare del fondo dominante di accedere al suo fondo passando sul

fondo del vicino, per avere un accesso più semplice. Il fondo servente deve sopportare l‟altrui

attività di passaggio.

- Servitù positive: permettono al fondo dominante forme di diretta utilizzazione del fondo

servente. Il fondo servente sopporta l‟altrui attività

- Servitù negative: consistono in un obbligo di non fare a cui è sottoposto il fondo servente

- Servitù apparenti: esistono sul fondoservente opere visibili e permanenti destinate al

servizio del fondo dominante usocapibili

- Servitù non apparenti: non ci sono segni non sono usocapibili

- Servitù continue: non è necessario il fatto dell‟uomo per il loro esercizio

- Servitù discontinue: per il loro esercizio è necessario il comportamento attivo del titolare

della servitù

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Le servitù possono essere costituite volontariamente per volontà delle parti, involontariamente

(servitù coattive), usocapite o acquisite in un modo originario tipico delle servitù, la destinazione

del buon padre di famiglia. Quest‟ultimo è il rapporto di servizio stabilito tra due fondi appatenenti

allo stesso proprietario. Se i due fondi cessano di appartenere al medesimo proprietario il

presistente rapporto di servizio si trasforma in una servitù (solo per servitù apparenti)

Servitù coattive: costituite con sentenza dell‟autorità giudiziaria su domanda dell‟interessato.

La sentenza determina anche l‟indennità dovuta al proprietario del fondo servente: finchè il

proprietario del fondo dominante non paga non può esercitare la servitù. Viene istituita sui fondi

per i quali la servitù risulti più conveniente e meno dannosa per il servente.

ESEMPI:

servitù di passaggio coattiva: se il fondo non ha un uscita sulla via pubblica, potrebbe averla a

prezzo di disagi eccessivi, l‟accesso è insufficiente per i bisogni del fondo (esigenze agricole o

industriali), c‟è un accesso non transitabile da veicoli.

Acquedotto coattivo: far passare le acque sul fondo altrui per soddisfare il bisogno di acque del

proprio fondo.

Elettrodotto coattivo, acquedotto pubblico, metanodotto ecc spettano all‟ente pubblico

Comunione, condominio, multiproprietà

Comunione: cotitolarità del diritto

È possibile che la medesima cosa sia oggetto del diritto reale di più persone: comunione di

proprietà, di superficie, di servitù, ecc. Coesistono diritti di più persone aventi uguale contenuto.

La coesistenza si realizza mediante l‟ideale scomposizione della cosa in quote rappresenti la

partecipazione di ognuno alla comunione. Si presuppongono uguali salvo volontà delle parti. Le

spese vengono ripartite secondo tali quote.

Tipi di comunione:

Volontaria: dipende dalla volontà dei partecipanti due persone di comune accordo

comprano un appartamento

Incidentale: non dipende dalla volontà dei partecipanti, può essere sciolta due figli

ereditano l‟appartamento

Forzosa: non ci si può sottrarre, non può essere sciolta. palazzi che hanno in comunione

un muro

Le facoltà di godimento e disposizione della cosa spettano ai proprietari per certi aspetti in modo

individuale per altri aspetti in modo collettivo.

FACOLTA‟ DI GODIMENTO

uso comune della cosa: senza alterarne la destinazione economica e impedire l‟uso da

parte degli altri partecipenti alla comunione (individuale)

amministrazione della cosa comune: spetta colletivamente ai partecipanti che deliberano

a maggioranza di quote

FACOLTA‟ DI DISPORRE

atti individuali di disposizione della propria quota: ciascun partecipande può liberamente

disporre della propria quota

atti di disposizione dell‟intera cosa comune: all‟unanimità dei partecipanti

divisione solo se dividendo la cosa essa non cessa di servire all‟uso a cui è destinata. Deve

essere pronunciata dal giudice

Comunione legale dei beni dei coniugi: se i coniugi non decidono diversamente i loro beni si

considerano in comunione (beni acquistati durante il matrimonio). Sono esclusi i beni strettamente

personali, quelli ricevuti per successione/donazione, i beni che servono all‟esercizio della

professione.

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Condominio negli edifici

Riguarda edifici composti da una pluralità di appartamenti, formati ciascuno da una porzione di

piano appertenente a un diverso proprietario. I singoli appartamenti sono proprietà solitaria dei

rispettivi condomini, le parti comuni (scale, ascensori, ecc) destinate al servizio degli appartamenti

sono coproprietà tra i proprietari degli appartamenti. Si tratta di copriprietà forzosa, a cui i

condomini non possono sottrarsi. Debbono contribuire, proporzionalmente al valore della proprietà

dell‟appartamento. Il condominio ha un organizzazione complessa, che prevede un

amministratore, un‟assemblea dei condomini e un regolamento.

Supercondominio: complessi residenziali con diverse palazzine a loro volta condomini (che hanno

in comune al loro interno scale e muri come il condominio); le palazzine hanno in comune parchi

condominiali, strade, piscina, parcheggi, ecc regole del condominio.

Multiproprietà

Non è regolata dalla legge. E‟ una proprietà periodica, i proprietari che hanno acquistato

l‟immobile ne godono a turno per un prederminato periodo dell‟anno. E‟ stata prevista una

normativa a tutela dell‟acquirente:

- diritto ad essere informati sulla reale portata del contratto in termini di diritti, riparto delle

spese, ecc

- possibilità di ripensamento: il firmatario può recedere in un secondo momento.

Vendita di cubatura

I piani regolatori prevedono un volume massimo a seconda delle aree. Per poter edificare il

proprietario di un fondo può acquistare anche la cubatura del vicino per fare un edificio più

grande.

E‟ una figura nuova riconducibile alla servitù: chi vende cubatura istituisce sul fondo una servitù di

non edificare.

Il possesso Art. 1140 Possesso

Il possesso e il potere sulla cosa che si manifesta in un‟attività corrispondente all‟esercizio della proprietà o di altro diritto reale. Si può possedere direttamente o per mezzo di altra persona, che ha la detenzione della cosa.

Il possesso è la situazione di fatto, è il potere sulla cosa che si manifesta in un‟attività

corrispondente all‟esercizio del diritto di proprietà (possesso pieno) o di un altro diritto reale minore

(possesso minore).

Proprietà situazione di diritto

Possesso situazione di fatto: esercizio della situazione di diritto

Il possesso ha una protezione giuridica autonoma, separata dalla protezione del diritto di proprietà.

Possesso: c‟è possesso se coesistono

elemento materiale: materiale disponibilità della cosa

elemento spirituale: comportarsi come titolare del diritto reale

Dal possesso si distingue la detenzione: essa consiste nell‟avere la cosa nella propria materiale

disponibilità. A differenza del possesso manca l‟animo, l‟intenzione di possedere la cosa, di

comportarsi come titolare del diritto su essa. C‟è solo l‟elemento materiale.

Nel caso di detenzione il proprietario resta possessore: esercita il possesso mediato Il possesso mediato è esercitato indirettamento per mezzo del soggetto detentore della cosa.

Si presume che chi esercita il potere sulla cosa ossia ne è il materiale detentore ne sia il Possessore.

L‟animo di possessore è presunto salvo prova contraria (titolo che riconosce l‟altrui possesso).

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La detenzione non può trasformarsi in possesso solo sulla base di un mutamento psicologico: ci

vuole un fatto esteriore che pubblicizzi la cosa.

Interversione del possesso quando

quando il titolo per il quale si ha la materiale disponibilità della cosa venga mutato per

causa proveniente dal terzo: sono in affitto e compro la casa. Cessa di essere detentore e

diventa proprietario

Quando il detentore faccia opposizione contro il possessore, si vanti di essere proprietario e

permetta al possessore di constatare che intende tener la cosa come propria.

Fuori da questi casi il detentore che si appropri della cosa detenuta non è giuridicamente

possessore. Non è possessore chi si appropria indebitamente di una cosa già in sua detenzione.

Acquisizione del possesso per

Apprensione: prendo la cosa

Occupazione: occupo l‟immobile

Consegna della cosa

Trasferimento del possesso per

o Successione nel possesso: gli eredi possono sommare al loro possesso il possesso esercitato

dal de cuius

o Accessione del possesso: in caso di acquisti a titolo derivativo il soggetto può sommare gli

anni di possesso esercitati dal dante causa ai propri, ai fini dell‟usocapione (se gli giova)

Azioni a tutela del possesso AZIONI POSSESSORIE

Tutelare una situazione di fatto ha la funzione di riservare l‟esercizio della giustizia allo Stato. Inoltre

ci sono motivazioni economiche: viene tutelato chi si cura del bene. Inoltre molte volte possessore

e proprietario coincidono e la tutela del possesso è un modo più efficace di tutelare la proprietà.

REINTEGRAZIONE/DI SPOGLIO: spetta al possessore che è stato violentemente ed

occultamente spossessato di una cosa mobile o immobile. Può essere chiesta entro un

anno dallo spoglio, o dalla sua scoperta se questo era clandestino. Consente al possessore

di ottenere, con la semplice notorietà del fatto in sè dello spoglio, la reintegrazione del

possesso. Spetta a qualsiasi possessore, indipendetemente dalla durata del suo possesso e

dal modo in cui se l‟era procurato perchè si basa sull‟altrui fatto violento e clandestino.

DI MANUTENZIONE: riguarda solo mobili e universalità di mobili. In due casi

Possessore molestato nell‟esercizio del possesso/ che ha subito

turbative del possesso

Spetta al possessore che abbia subito uno spoglio non violento o

clandestino.

Può essere esercitato entro un anno dalle turbative/dallo spoglio e mira a ottenere il

cessare delle turbative / la restituzione della cosa. Spetta al possesore solo se il possesso è

stato continuativo per almeno un anno e non è stato conseguito in modo violento o

clandestino (se conseguito in tal modo deve essere passato almeno un anno dal cessare

della violenza/clandestinità).

Spesso se ne avvale anche il proprietario-possessore perchè sono più immediate.

Possono essere esercitate da qualsiasi possessore anche nei confronti del proprietario: il proprietario

spossessato non può riprendersi la cosa ma deve esercitare l‟azione di rivendicazione. La tutela

possessoria è provvisoria in questo caso: il possessore è tutelato fin quando col giudizio petitorio

non si imporrà la restituzione al legittimo proprietario.

Riparizione delle spese e dei frutti tra possessore e proprietario

Il possessore non è proprietario di una cosa fruttifera, di cui esercita il possesso. A chi spettano i

frutti, dopo che con l‟azione di rivendicazione si è imposto di restituire la cosa?

Se il possessore è in buona fede i frutti spettano a lui

Se il possessore è in mala fede i frutti spettano al proprietario: il possessore deve restituire i

frutti o il loro equivalente in denaro.

In ogni caso il proprietario non può trarre profitto dall‟investimento altrui, anche se era in mala

fede: dovrà rimborsare comunque le spese per manutenzioni straordinarie, produzione e raccolta

dei frutti. Al possessore in buona fede spetta il rimborso anche per le migliorie apportate pari

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all‟incremento del valore della cosa; al possesore in mala fede spetta la minor somma tra

l‟incremento di valore e le spese affrontate.

Diritto di ritenzione colui che si trovi in possesso di una cosa altrui può rifiutarsi di restituire la cosa

al proprietario quando questi non gli abbia corrisposto le indennità dovutegli.

Azioni di nunciazione

Spettano al possessore, al proprietario non possessore e al titolare di un diritto reale minore. Sono

finalizzate a prevenire un danno che minaccia la cosa.

Sono:

Denuncia di nuova opera da altri intrapresa all‟autorità giudiziaria: si tema che quest‟opera

possa cagionare danno alla cosa

Denuncia di danno temuto: danno grave e imminente che un edificio o un‟altra cosa altrui

potrebbero causare alla cosa.

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Parte 3: Le obbligazioni e le vicende del credito

Le obbligazioni sono diritti di credito

Mediatezza : la soddisfazione dell‟interesse è subordinato al rapporto tra soggetti

Relatività : valgono nei confronti di soggetti predeterminati / determinabili

•Il contratto vincola le parti ma non produce effetti nei confronti di terzi.

Può essere fatto valere solo nei confronti della controparte

•Le azioni a tutela del credito sono personali, possono essere portate aventi

nei confronti della controparte

Atipicità: possono essere stipulati contratti non esplicitamente previsti dal codice,

costituiti per volontà degli interessati.

Fonti delle obbligazioni : nascono da ogni atto o fatto idoneo a produrle secondo ordinamento

Atto

Contratto – promessa unilaterale

Sono così classificate dal codice civile (art 1173 cc) Contratto: accordo tra due o più parti, è una fonte volontaria

Fatto illecito: ogni fatto che cagioni ad altri un danno ingiusto. E‟ una fonte involontaria

Ogni altro atto o fatto idoneo a produrre obbligazioni

Rapporto obbligatorio vincolo che intercorre tra

Soggetto attivo, creditore soggetto passivo, debitore Colui che beneficia della prestazione Colui che esegue la prestazione

Oggetto del rapporto obbligatorio è la PRESTAZIONE Il rapporto obbligatorio è giusta causa della prestazione

La prestazione deve essere:

Patrimoniale: suscettibile di una valutazione economica.

Consiste nella consegna di una somma di denaro o in un

comportamento traducibile in una somma che ne

rappresenti il valore economico. L‟obbligazione deve

essere patrimoniale ma può soddisfare un interesse non

patrimoniale. Può essere patrimoniale e a titolo gratuito.

Deve soddisfare un interesse personale e/o economico

Prescrizione: 10 anni

Le obbligazioni naturali

Sono doveri morali e sociali sentiti dalla generalità degli individui. Sono dette naturali perchè

nessuna norma giuridica esige il loro adempimento. La maggior parte degli individui le adempie

nella convinzione di esser tenuto a farlo. Assumono rilievo giuridico solo se già adempiute:

giustificano la prestazione, non è ammessa la richiesta di restituzione dell‟indebito.

Caratterizzati

da

Fatto

Fatto illecito obbligazione a risarcire il danno

(2043 cc) per ogni fatto che cagioni ad altri un

danno ingiusto.

Indebito obbligazione restitutoria; chi riceve

una somma da un soggetto che non era

tenuto a consegnarglierla.

Arrichimento ingiustificato chi riceve una sua

propietà arricchita nel suo valore ha l‟obbligo

di pagare un‟indennità

Determinati/determinabili in base a criteri stabiliti al sorgere

dell‟obbligazione

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Esempi:

Obbligazioni prescritte

Debiti di gioco

Prestazioni contrarie al buon costume

TIPI DI PRESTAZIONI

Dare / consegnare: in questa fattispecie rientra la restituzione.

o Di genere: consegnare una cosa determinata solo nel genere

o Di specie: cosa determinata nella sua identità

Fare o Di mezzo: svolgere un attività senza garantire il risultato atteso

o Di risultato: conta la realizzazione del risultato, il rischio di mancata

esecuzione del risultato grava sul debitore

Non fare: astensione da un comportamento

Contrattare: concludere un futuro contratto

Di garanzia: il debitore si assume il rischio del verificarsi di un evento non dipendente dalla sua

volontà

Spesso un‟obbligazione prevede, oltre alla prestazione in oggetto, prestazioni accessorie. C‟è

sempre l‟obbligazione accessoria di buona fede.

OBBLIGAZIONI CON UNA PLURALITA‟ DI SOGGETTI

L‟obbligazione può essere

Parziaria non si può per le obbligazioni indivisibili

Pluralità di debitori: ogni debitore adempie per la sua parte e non risponde

per la parte altrui

Pluralità di creditori: ogni creditore risquote la sua parte regola generale

Solidale

Pluralità di debitori: ciascun debitore può essere tenuto ad eseguire l‟intera

prestazione, liberando anche gli altri debitori. Potrà rivalersi per ottenere la

restituzione della parte altrui esercitando l‟azione di regresso. Il rischio di

insolvenza di un debitore ricade sugli altri debitori regola generale

Pluralità di creditori: ciascuno può chiedere al debitore l‟esecuzione

dell‟intera prestazione; dovrà poi corrispondere agli altri creditore la loro

parte

Si osserva come le regole generali rispecchino il principio di favore per il creditore: in caso di

pluralità di debitori non subisce il rischio di insolvenza per uno di essi, in caso di pluralità di creditori

ogniuno risquote la sua parte.

PLURALITA‟ DI OGGETTI

L‟obbligazione può avere per oggetto più prestazioni alternative tra loro: il debitore si libera

eseguendo una tra le alternative prestazioni. La facoltà di scelta di prassi spetta al debitore. Nel

caso di impossibilità di una delle due alternative è dovuta l‟altra se non si è ancora scelto quale

erogare. Se l‟impossibilità avviene dopo la scelta, l‟oggetto è già unico quindi si valuterà

l‟impossibilità.

L‟adempimento dell‟obbligazione

Consiste nell‟esatta esecuzione da parte del debitore della prestazione oggetto del rapporto obbligatorio

Soddisfa l‟interesse del creditore e libera il debitore dall‟obbligazione.

L‟adempimento è un atto dovuto, materiale: non è un atto di autonomia privata, un negozio

giuridico. E‟ un atto materialre dovuto in conseguenza a un atto di autonomia privata che istituisce

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l‟obbligazione. Non occorre che l‟adempimento sia portato a termine da una persona con

capacità d‟agire / capacità di intendere e volere.

Esatta esecuzione della prestazione Valutata secondo molti aspetti solo l‟esatta esecuzione libera il debitore.

MODALITA‟ DI ESECUZIONE:

o diligenza del buon padre di famiglia: si intende la diligenza dell‟uomo medio, un

buon operatore economico. L‟ordinamento giuridico richiede perizia, prudenza e

rispetto delle regole: questi criteri variano a seconda della prestazione dovuta. La

diligenza professionale tiene conto della professione del soggetto che eroga la

prestazione.

o La prestazione deve essere sempre eseguita per intero: il creditore può sempre

rifiutare un‟esecuzione parziaria, anche se l‟obbligazione è divisibile

TEMPO DI ESECUZIONE: la prestazione deve essere eseguita dal debitore a richiesta del

creditore o, se fissato un termine, alla scedenza di quest‟ultimo (il creditore non può esigere

la prestazione prima dello scadere del termine, salvo che il termine non sia stato stabilito a

suo unico vantaggio)

LUOGO DI ESECUZIONE: la prestazione va eseguita nel luogo stabilito dalle parti. Se non ci

sono disposizioni valgono le seguenti regole:

o Obbligazione di consegnare cosa determinata: dove si trova

la cosa al momento dell‟obbligazione

o Pagare una somma di denaro: domicilio del creditore

o Altre obbligazioni: domicilio del debitore

PERSONA CHE ESEGUE LA PRESTAZIONE: il debitore deve eseguire la prestazione. Ci sono

casi in cui è indifferente che adempia il debitore o un terzo: ad esempio la consegna di

cose fungibili. In questi casi non c‟è alcun interesse del creditore a rifiutare l‟adempimento

del terzo. Può rifiutarlo in caso di prestazione personale ( reale interesse che il debitore

esegua personalmente la prestazione) o doppio rifiuto ( se il debitore fà opposizione

all‟adempimento del terzo). Il creditore che rive l‟adempimento del terzo può surrogarlo nei

diritti, ovvero cedergli i diritti che ha nei confronti del debitore: il terzo diventa creditore del

debitore.

DESTINATARIO DELL‟ADEMPIMENTO: la capacità di intendere e volere del creditore è

rilevante; chi paga al creditore incapace non è liberato. L‟adempimento deve essere

eseguito nelle mani del creditore oppure in quelle di un suo rappresentante o di altra

persona autorizzata a riceverlo. Se paga al creditore apparente il debitore è liberato a

patto che l‟apparenza sia causata da elementi oggettivi e il debitore fosse in buona fede.

IDENTITA‟ DELLA PRESTAZIONE: il debitore è liberato solo se esegue la prestazione dovuta:

non è liberato se esegue un altra prestazione, anche di pari valore. Il creditore può

consentire una prestazione diversa da quella dovuta come nel caso della prestazione in

luogo di adempimento (anzichè soldi pago in natura).

Imputazione di pagamento Se ho più debiti della stessa specie con lo stesso creditore il pagamento deve essere imputato

a uno di essi. Se non dico nulla il codice prescrive venga imputato secondo criteri specifici

Il debitore paga ha diritto a ricevuta che attesti l‟avvenuta prestazione

è liberato da garanzie

OBBLIGAZIONI PECUNIARIE e loro esecuzione

Hanno per oggetto il pagamento di una somma di denaro. Si adempiono con moneta avente

corso legale al momento del pagamento.

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Problema: dato che il potere d‟acquisto della moneta cambia nel tempo, per il pagamento di una somma di denaro dopo un periodo di tempo è dovuto il valore nominale od è previsto un adeguamento all‟inflazione? Si applica il principio nominalistico, considerando il valore nominale della moneta, salvo clausole

contrattuali che deroghino a questo principio stabilendo un adeguamento (clausola istat, clausola

oro, clausola merci).

Eccezione al principio nominalistico sono i debiti di valore: essi sono obbligazioni per cui la somma

di denaro è dovuta non come bene in sè ma come valore di un altro bene (obbligazione al

risarcimento del danno: la somma viene rivalutata in liquidazione considerando il cambiamento

del potere d‟acquisto.)

Adempimento:

con denaro contante, salvo limiti previsti dalla legge. Ha pieno potere liberatorio

mediante altri mezzi: assegni, bancomat, bonifici. Essendo prestazioni in luogo di adempimento

estinguono l‟obbligazione solo se accettati e satisfatori. Tale rifiuto deve essere giustifiocato per la

giurisprudenza.

Il denaro è un bene fruttifero: genera interessi (frutti civili) L‟obbligazione di pagare una somma di denaro liquida (= determinata nel suo ammontare) ed

esigibile (non sottoposta a termine non ancora scaduto) è sempre accompagnata, salvo che le

parti non l‟abbiano escluso, dall‟obbligazione accessoria di corrispondere gli interessi

compensativi.

Il saggio di interesse può essere pattuito dalle parti nei limiti dei tassi stabiliti per legge (se superano

tali limiti non è dovuto, per legge alcun interesse) in forma scritta oppure essere fissato dalla legge

(saggio legale).

Interessi moratori: sono dovuti in caso di debiti sottoposti a termine, non esigibili. Maturano allo

scadere del termine se il creditore richiede la costituzione in mora del debitore (v. Dopo).

Divieto di Anatocismo: l‟anatocismo è il calcolo dell‟interesse composto, gli interessi già maturati

diventano a loro volta montante su cui si calcola l‟interesse. E‟ possibile solo se il periodo supera i 6

mesi e salvo usi contrari (in campo bancario è prassi).

I termini di dilazione sono fissati all‟interno dei rapporti tra imprese. Una direttiva europea limita la

facoltà di fissare a piacimento questi termini a tutela delle imprese con minore capacità

contrattuale.

Modi di estinzione dell‟obbligazione diversi dell‟adempimento non generano responsabilità per inadempimento anche se non vi è stata l‟esecuzione della

prestazione

Impossibilità sopravvenuta della prestazione per cause non imputabili al debitore

L'inadempimento è la mancata o inesatta esecuzione della prestazione dovuta. In tale circostanza

si dovrà valutare in che misura il rischio vada sopportato dal debitore e quindi in che misura debba

risarcire il creditore e in che misura invece il rischio vada accollato al creditore.

In caso di inadempimento il debitore è responsabile: "il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile." (art 1218 cc).

Quindi il debitore non è responsabile per inadempimento se prova che

C‟è stata una definitiva impossibilità della prestazione

Tale impossibilità è oggettiva, la prestazione è ineseguibile per qualsiasi debitore

L‟impossibilità è dovuta a cause a lui non imputabili, quindi a qualunque evento non fosse

prevedibile e evitabile da parte sua e dei suoi eventuali ausiliari. L‟evento può essere un

caso fortuito (fatalità) o forza maggiore (una forza umana come il fatto del terzo o una

forza della natura).

Se manca uno solo di questi requisiti il debitore risponde di inadempimento.

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Nei contratti a prestazioni corrispettive l‟impossibilità sopravvenuta della prestazione estingue

anche l‟obbligazione della controprestazione.

Impossibilità parziale: la prestazione è dovuta per la parte possibile

TIPO DI PRESTAZIONE IMPOSIBILITA‟: c‟è o no impossibilità sopravvenuta?

Dare avente per

oggetto cosa generica

Mai oggettivamente impossibile: il debitore sarà quindi sempre

resposabile per inadempimento perchè è sempre oggettivamente

possibile procurarsi la cosa pattuita (se non ho soldi me li faccio

prestare)

Dare avente per

oggetto cosa specifica

Oggettivamente impossibile in caso di distruzione del bene per cause

non imputabili al debitore c‟è impossibilità sopravvenuta

In questa categoria rientrano le cose appartenenti a un genere

limitato (libri che hanno una certa tiratura) e partite di cose generiche

già destinate al creditore

Contratti traslativi e

perimento della cosa

Il rischio del perimento della cosa oggetto del contratto grava sul

proprietario. Occorre stabilire quindi quando la proprietà è stata

trasferita per valutare se la prestazione corrispettiva di pagare il prezzo

è da reputarsi estinta per effetto dell‟impossibilità sopravvenuta della

prestazione di dare cosa specifica oppure no perchè il passaggio di

proprietà è già avvenuto (quindi la prestazione è stata eseguita) ed è

dovuto lo stesso il pagamento del prezzo.

immobili: il passaggio di proprietà avviene al momento del

contratto. Se ho firmato e la casa il giorno dopo crolla devo pagare lo

stesso perchè la prestazione di dare si reputa adempiuta

mobili: di solito si trasferisce alla consegna. Se non ho ancora

ricevuto la cosa e la cosa perisce non devo pagarne il prezzo

cose generiche: il compratore non è vincolato al pagamento del

prezzo finchè non viene individuata la partita di merci a lui destinata.

La proprietà si trasferisce non al momento del contratto ma con

l‟individuazione.

Prestazione fare

di mezzo

= svolgere un attività senza

garantire il risultato atteso

Il metro per valutare se ci sia o meno impossibilità sopravvenuta è la

colpa intesa come mancata diligenza, perizia, prudenza dovuta.

L‟onere di provare la colpa e quindi escludere l‟impossibilità

sopravvenuta è a carico del creditore.

Prestazione fare

di risultato conta la realizzazione del

risultato, il rischio di

mancata esecuzione del

risultato grava sul debitore

La mancata realizzazione del risultato avviene per impossibilità

soggettiva o oggettiva. In questo secondo caso il debitore non

risponde di inadempimento

Prestazioni di non fare Ogni violazione dell‟obbligazione negativa è volontaria. Non si apre la

questione, il debitore risponde sempre per inadempimento

Novazione

= Estinzione dell‟obbligazione per volontà delle parti mediante la costituziozione di una nuova

obbligazione diversa da quella originaria per titolo (da a titolo di prezzo a titolo di mutuo) o per

oggetto (dovevo 100000 euro, cedo un‟immobile di pari valore).

Esiste anche la novazione soggettiva quando cambia il soggetto (adempimento del terzo).

La novazione estingue la vecchia obbligazione e le eventuali garanzie su essa.

Prestazione in lugo di adempimento: esempio di novazione per oggetto. La prestazione in luogo di

adempimento è liberatoria se c‟è il consenso delle parti

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Remissione

= Atto unilaterale con cui il creditore rinuncia al suo credito. Deve essere comunicato al debitore

esplicitamente o implicitamente consegnandoli il documento dal quale risulta il titolo. Il debitore

ha un certo lasso di tempo in cui può rifiutare. Se non dice nulla l‟obbligazione è estinta

Confusione

= creditore e debitore sono la stessa persona a seguito di un certo avvenimento. Ad esempio il

debitore eredita il credito del de cuius nei suoi confronti.

Compensazione

Quando due persone sono obbligate l‟una nei confronti dell‟altra in forza di distinti rapporti

obbligatori i debiti si estinguono per le quantità corrispondenti.

La compensazione non è ammessa per obbligazioni personali come l‟obbligazione agli alimenti

volta a garantire il sostentamento del creditore.

Tre tipi di compensazione

Compensazione legale: opera di diritto per il semplice fatto che i due crediti coesistono.

Vale per crediti omogenei (stesso oggetto) ed esigibili (non sottoposti a termine non ancora

scaduto)

Compensazione giudiziale: decisa dal giudice. I due debiti sono omogenei ed esigibili ma

uno dei due non è liquidato. Se il giudice lo ritiene di facile e pronta liquidazione si procede

a compensazione.

Compensazione volontaria: stabilita dalle parti.

Prescrizione

E‟ l‟estinzione dei diritti per il non esercizio prolungato del tempo (vedi pagina 2 di questi appunti) .

Non vale per tutte le obbligazioni.

Il termine di prescrizione ordinario è di 10 anni, salvo diverse disposizioni:

Prescrizione breve per obbligazione da risarcimento per fatto illecito 5 anni, per danni da

incidente d‟auto 2 anni.

Prescrizioni presuntive si presume che dopo 6 mesi l‟obbligazione sia estinta, salvo prova

contraria del creditore

Non si dichiara d‟ufficio, deve essere eccepita dalla parte interessata.

Inadempimento, mora e responsabilità per inadempimento

L'inadempimento è la mancata o inesatta esecuzione della prestazione dovuta: il debitore è

inadempiente se non esegue la prestazione, o la esegue non nei tempi, nei modi, nel luogo

stabilito. L‟inadempimento totale o parziale o l‟adempimento tardivo o inesatto danno luogo a

responsabilità per il debitore, che è tenuto a risarcire il danno che la sua condotta abbia

cagionato al creditore salvo impossibilità sopravvenuta per cause a lui non imputabili: "il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile." (art 1218 cc).

Inadempimento

Doloso: il debitore è volontariamente inadempiente

Colposo: impossibilità oggettiva dovuta a cause a lui imputabili (negligenza, ecc)

Responsabilità ogggetiva: inadempimento da impossibilità soggettiva o da impossibilità

oggettiva dovuta a cause ignote (non riesce a dimostrare che non sono a lui imputabili)

La responsabilità derivante dall'inadempimento,dall'inesatto adempimento e dall'adempimento

tardivo di una preesistente obbligazione quale che ne sia la fonte (ad esclusione del fatto illecito)

è detta responsabilità contrattuale e si distingue dalla responsabilità extracontrattuale che

deriva dalla violazione del generico obbligo di non ledere cagionare a un terzo un danno ingiusto

(responsabilità da fatto illecito).

Il danno per responsabilità contrattuale è formato da due componenti

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o Danno emergente: perdita subita a causa dell‟inadempimento

o Lucro cessante: mancato guadagno (se c‟è inadempimento per perimento dei beni la loro

mancata utilizzazione causa mancato guadagno)

Fra inadempimento e danno deve sussistere uno specifico rapporto di causalità: non è risarcibile

qualsiasi danno che si ricolleghi all‟inadempimento in un generico rapporto di causa-effetto. Il

danno è risarcibile quindi se è prevedibile dal debitore come conseguenza del proprio

inadempimento, conseguenza diretta e immediata di inadempimento.

In caso di colpa o responsabilità oggettiva si può essere esonerati dalla responsabilità a seconda

dei casi oppure viene ridotto l‟ammontare del risarcimento.

Eccezione di inadempimento

In caso di prestazioni corrispettive ciascuna parte è legittimata a rifiutare di adempiere la propria

prestazione se l‟altra parte non adempie o offre di adempiere contemporaneamente la sua,

sempre che non siano previsti termini diversi.

Diritto di ritenzione In casi particolari, come nel settore alberghiero, il creditore che detenga una cosa del debitore (i

bagagli) può rifiutarsi di restituirla finchè il debitore non adempie (paga la stanza).

Caparra confirmatoria È una somma di denaro (o altra quantità di cose fungibili) che, talvolta una parte da‟ all‟altra alla

conclusione del contratto. Se l‟adempimento dell‟obbligazione della parte che ha versato la

caparra avviene, la caparra viene imputata alla prestazione a titolo d‟acconto o restituita. Se la

parte che ha versato la caparra non adempie l‟altra parte può trattenere la caparra a titolo di

anticipo suil risarcimento. Se è inadempiente la parte che ha ricevuto la caparra dovrà restituire

all‟altra parte il doppio della caparra.

LA MORA

La mora del debitore

È il ritardo di questo nell‟adempiere la prestazione dovuta. Un ritardo è già di per sè

inadempimento, essendo che la prestazione deve essere eseguita esattamente anche in termini

temporali, ma può essere sia segno di un definitivo inadempimento o può preludere una tardiva

esecuzione.

La mancata esecuzione alla scadenza del termine non basta, solitamente, per considerare il

debitore in mora. Occorre un atto formale, detto costituzione in mora (è un intimazione scritta ad

adempiere rivolta al debitore) superfluo in questi casi perchè si suppone che il ritardo sia tollerato

dal creditore: Il debitore dichiara per iscritto che non intende adempiere: non è ragionevole

attendersi un esecuzione tardiva Prestazione sottoposta a termine scaduto da eseguirsi presso domicilio del creditore:

l‟esecuzione della prestazione non dipende dall‟iniziativa del creditore Obbligazione da fatto illecito: il debitore è considerato immeritevole di tolleranza Obbligazioni di non fare: è impossibile aspettarsi un esecuzione tardiva.

La costituzione in mora produce due effetti:

Aggravamento del rischio del debitore: se dopo la costituzione in mora la prestazione

diventa impossibile per cause non imputabili al debitore egli ne risponde ugualmente, salvo

non provi, ad esempio, che l‟oggetto della prestazione sarebbe ugualmente perito presso il

creditore.

Obbligazione di risarcire i danni che il creditore provi di aver subito a causa

dell‟inadempimento o dell‟adempimento tardivo: è la responsabilità contrattuale. Il

debitore deve risarcire il creditore di una somma di denaro che sia l‟equivalente monetario

dei danni a lui cagionatogli.

La prestazione che ha per oggetto la consegna di una somma di denaro, come detto a pagina

26, non diventa mai impossibile. Il debitore anche dopo la costituzione in mora è tenuto ad

eseguirla e a versare oltre alla somma dovuta gli interessi moratori calcolati al tasso legale. Se già

decorrono interessi compensativi in misura superiore al tasso legale, gli interessi moratori

decorranno nella stessa misura.

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La mora del creditore

Il ritardo di adempimento può anche dipendere da un comportamento del creditore:

l‟ingiustificato rifiuto del creditore di ricevere la prestazione offertagli dal debitore o comunque di

mettere il debitore in condizioni di poterla eseguire è la mora del creditore. Per non essere in mora

deve compiere quanto necessario affinchè il debitore possa adempiere all‟obbligazione

Il rifiuto del creditore può nuocere al debitore e comportare ad esempio spese aggiuntive di

custodia.

La costituzione in mora avviene con l‟offerta della prestazione al creditore. Effetti della costituzione

in mora sono:

L‟impossibilità sopravvenuta della prestazione per cause non imputabili al debitore grava

sul creditore: il debitore conserva il diritto all‟eventuale controprestazione dovuta anche in

caso di impossibilità

Non sono più dovuti interessi su somme di denaro

Il creditore deve rimborsare le spese di custodia e risarcirgli i danni a lui cagionatogli.

Persistendo il rifiuto il debitore può liberarsi dall‟obbligazione previo il deposito della somma dovuta

in banca o delle cose mobili nel luogo indicato dal giudice o se si tratta di immobili con la

consegna al soggetto nominato dal giudice. Gli effetti liberatori del deposito si produrranno solo se

il giudice accerta che il rifiuto del creditore è illegittimo, ovvero quando la prestazione offerta è

esatto adempimento. Infatti il creditore può rifiutare una prestazione che non è esatto

adempimento.

RESPONSABILITÀ PER INADEMPIMENTO

L‟inadempimento diventa definitivo quando il debitore non esegue neppure tardivamente. Se il

creditore non riceve la prestazione, la prestazione si trasforma nell‟obbligazione del debitore di

risarcire il creditore per il danno subito.

Responsabilità contrattuale = responsabilità per inadempimento

Non sempre l‟inadempimento è inademempimento di un contratto, ma anche nel caso di

promesse unilaterali o di obbligazione stabilita per legge se c‟è inadempimento di una prestazione

che non sia risarcimento per fatto illecito si parla di responsabilità contrattuale.

Responsabilità extracontrattuale = responsabilità da fatto illecito

Responsabilità per qualsiasi fatto doloso o colposo che causi a un terzo un danno ingiusto

Responsabilità contrattuale

bisogna valutare se l‟inadempimento è giustificato o no. Il debitore è tenuto al risarcimento del

danno per inadempimento salvo che non dimostri l‟impossibilità sopravvenuta della prestazione

per cause a lui non imputabili.

Chi deve provare l‟inadempimento? L‟onere della prova, secondo l‟articolo 1218, è a vantaggio del creditore. il debitore ha diritto a

ricevere una quietanza che attesti l‟avvenuto pagamento. Il creditore deve provare il mancato

adempimento (chiunque voglia far valere un diritto in giudizio deve provarne i fatti che ne sono a

fondamento). Il debitore deve provare che l‟inadempimento è dovuto a cause a lui non

imputabili.

Criteri di imputazione della responsabilità Criterio oggettivo: il debitore risponde anche se non c‟è dolo o colpa semplicemente

perchè il fatto è pruttivo di danno. Si basa semplicemente sulla sola esistenza fra il fatto e

l‟evento dannoso di un rapporto di causalità: si risponde del danno se esso appare

conseguenza prevedibile ed evitabile del fatto commesso. Non si risponde in caso di forza

maggiore o caso fortuito o provando che l‟evento dannoso era imprevedibile e invetabile. Si usa questo criterio per

Obbligazioni che hanno per oggetto dare una coa specifica

Restituzione di cose nell‟ambito dell‟attività di impresa

Obbligazioni di risultato

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Criterio soggettivo: il debitore non risponde se dimostra di non avere nè dolo nè colpa,

provando di aver usato la diligenza richiesta.

Il danno risarcibile

Il risarcimento è determinato sulla base degli articolo 1223 e seguenti

Art. 1223 Risarcimento del danno

Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta.

perdite subite dal creditore = Danno emergente

+ mancato guadagno cagionato dalla perdita = Lucro cessante

Il danno ha una componente patrimoniale (danno emergente e lucro cessante) ma in caso di

danno subito da persone c‟è anche una componente non patrimoniale (si parla di danno

biologico, danno morale).

I danni morali consistono nelle sofferenze psichiche e fisiche del danneggiato e sono risarcibili solo

nei casi previsti dalla legge. Vengono liquidati dal giudice in via equitative (come tutti i danni il cui

esatto ammontare non è noto). Recentemente la Cassazione tende a estendere la risarcibilità ad

ogni caso di danni alla persona anche non espressamente previsti dalla legge sulla base del

principio costituzionale della tutela della persona.

I danni biologici sono riconosciuti a chi abbia subito una lesione della sua integrità psicofisica,

quale bene protetto in sè e per sè indipendentemente dalla capacità della persona di produrre

ricchezza (lucro cessante). A chi abbia subito un‟invalidità, temporanea o permanente, viene

riconosciuto un risarcimento del danno biologico liquidato con criterio equitativo (di prassi pari al

triplo della pensione sociale + mancato guadagno). Il danno biologico deve essere dimostrato

con accertamenti tecnici appropriati. Spesso un danno biologico può causare anche un danno di

rimbalzo per i famigliari del soggetto colpito. E‟ stata una conquista giurisprudenziale.

Nel campo della responsabilità per inadempimento l‟articolo 1225 stabilisce che è risarcibile solo il

danno prevedibile al momento del contratto

“Se l'inadempimento o il ritardo non dipende da dolo del debitore, il risarcimento è limitato al danno che poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta l'obbligazione.”

Concorso di colpa

Se più persone sono responsabili del medesimo danno, esse ne rispondono solidarmente: il

danneggiato può esigere l‟intero risarcimento da ogniuno di essi, indipendentemente dalla gravità

della colpa dei singoli. Chi paga potrà poi esercitare azione di regresso: in questa sede si terrà

conto dei diversi gradi di colpa di ciascuno.

Come si risarcisce il danno? Il danno patrimoniale, solitamente si risarcisce col metodo del risarcimento per equivalente: il

patrimonio del danneggiato viene restaurato come se non si fosse verificato l‟evento cagionevole

del danno (liquidazione del danno). Si stabilisce l‟ammontare del danno e si risarcisce la somma

corrispondente. Il danno se è possibile viene risarcito col reintegro in forma specifica (una nuova

moto equivalente a quella distrutta).

I danni non patrimoniali vengono risarciti in via equitativa, ovvero nell‟ammontare stabilito dal

giudice secondo equità. Questo metodo si usa anche per i danni patrimoniali in alcuni casi.

Tuttavia l‟autonomia privata può disporre diversamente dai principi fin ora esaminati, stabilendo

clausole di esonero dalla resposabilità e clausole penali

- Clausola di esonero da responsabilità: il debitore limita la sua responsabilità. È nullo il patto

che esonera da responsabilità per dolo o colpa grave. Il debitore può essere esonerato per

responsabilità dovuta a colpa lieve (leggera mancanza di diligenza) ma mai per dolo o

colpa grave. È nullo quasiasi patto violi obblighi relativi a ordine pubblico e che non

rispetta i valori fondamentali dell‟ordinamento

( art 1229 Clausole di esonero da responsabilità

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E' nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o per colpa grave. E' nullo altresì qualsiasi patto preventivo di esonero o di limitazione di responsabilità per i casi in cui il fatto del debitore o dei suoi ausiliari costituisca violazione di obblighi derivanti da norme di ordine pubblico.)

- Clausole penali: il contratto può prevedere una penale per l‟inadempimento o il ritardo. Il

risarcimento viene stabilito prima e ammonta all‟importo della penale: questo sistema

dispensa dall‟onere della prova essendo la penale dovuto per il fatto stesso del mancato

adempimento e del ritardo e limita il risarcimento all‟ammontare stabilito. È uno strumento

preventivo perchè esercita una pressione ad adempiere stabilendo conseguenze certe in

caso di inadempimento.

Responsabilità patrimoniale e esecuzione forzata e garanzie del credito

Il debito è il dovere di eseguire una data prestazione suscettibile di valutazione economica. L‟atto

o fatto che genera il rappporto obbligatorio determina, nei confronti del debitore, una più

generale conseguenza che investe l‟intero patrimonio. Il patrimonio del debitore è assoggettato

alla pretesa esecutiva del creditore, e per tanto può essere oggetto di esecuzione forzata. Il

risarcomento è attuabile in modo coattivo contro la volontà del debitore. L‟intero patrimonio

risponde dei debiti. Art. 2740 - Responsabilità patrimoniale Il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Le limitazioni della responsabilità non sono ammesse se non nei casi stabiliti dalla legge.

La responsabilità patrimoniale è illimitata, salvo casi previsti dalla legge. Essi sono:

- Sovietà e associazioni con personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta

- Comunione legale dei beni tra coniugi: i beni in comunione rispondono solo di obbligazioni

contratte nell‟interesse del nucleo familiare.

- Accettazione di eredità con beneficio di inventario: il patrimonio dell‟erede e quello del de

cuius restano separati; dei debiti del morto si risponde solo col patrimonio del morto.

Il rapporto tra debito e responsabilità si manifesta

In caso di contratto fin dalla fase costitutiva, si decide se far credito a una persona e quali condizioni

in base al suo patrimonio.

In fase intermedia le modifiche del patrimonio del debitore modificano le garanzie su cui il creditore

fa affidamento.

In fase estintiva la responsabilità patrimoniale è preordinata all‟eventualità che il debitore non

adempia.

Azione esecutiva esecuzione forzata

Se non è possibile

2 principi

Universalità: delle obbligazioni risponde l‟intero patrimonio, salvo limitazioni legali

Ugualianza: tutti i creditori possono soddisfarsi allo stesso modo sul debitore. È un principio

formale che va conciliato con l‟individualità dell‟azione esecutiva. In realtà il patrimonio del

debitore è una garanzia generica: il creditore non ha la certezza di potercisi soddisfare

(magari agisce dopo altri e non resta più nulla).

C‟è parità di trattamento: i creditori hanno uguale diritto a soddisfarsi sui beni del

debitore salvo cause di prelazione

Cause di prelazione: diritto di preferenza riconosciuto dalla legge a determinati crediti.

Sono speciali garanzie di cui beneficia il credito.

In forma generica

Se il credito ha per oggetto una somma di

denaro il creditore potrà soddisfarsi

coattivamente sul patrimonio del debitore

facendo pignorare e vendere all‟asta i

suoi beni soddisfandosi col ricavato della

vendita.

In forma specifica

Se possibile il creditore può ottenere la

prestazione dovuta che il debitore non ha

eseguito spontaneamente.

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I crediti senza cause legittime di prelazione son detti chirografari.

I crediti con cause legittime di prelazione son detti privilegiati.

Sono cause di prelazione

Privilegi: qualità dei crediti che rientrano nella loro natura. Sono riconosciuti in

considerazione della causa del credito, ossia dalla specifica natura del rapporto dal quale

derivano. Possono essere generali e riguardare tutti i beni mobili del creditore o speciali, su

uno specifico bene mobile o immobile

Diritti reali di garanzia: procurano al creditore un mezzo di sicura soddisfazione del credito in

caso di inadempimento. Sono diritti reali su cosa altrui opponibili a terzi. Hanno diritto di

seguito, seguono il bene anche se viene alienato. Attribuiscono al creditore causa di

prelazione, possono soddisfarsi sul bene prima dei creditori chirografari.

Sono pegno e ipoteca

Divieto di patto commissorio: è vietato il patto che comporta che in caso di

inadempimento il beneficiario del diritto reale di garanzia diventi proprietario del bene

dato in pegno / ipoteca. In caso di inadempimento si vende il bene all‟asta e col ricavato

si soddisfa il creditore.

Il pegno

Ha per oggetto beni mobili, universalità di mobili e crediti. È una garanzia specifica su un

dato bene: tale bene è vincolato a garanzia di un credito. Il bene resta di proprietà di chi lo

da a pegno e ipoteca e può essere alienato: tuttavia resta gravato da tale diritto di

garanzia fino all‟estinzione dell‟obblugazione e il creditore pignoratizio/ipotecario può

procedere ad esecuzione forzata anche nei confronti del terzo acquirente e ha diritto di

soddisfarsi sul prezzo realizzato dalla vendita del bene prima di altri creditori.

Il pegno si costituisce per contratto scritto.

È un contratto reale perchè si perfeziona solo con la consegna del bene al creditore

pignoratizio; questo perchè non esiste una forma di pubblicità per i beni mobili che renda il

pegno opponibile a terzi. Se il debitore paga il creditore deve restituirgli il bene. Se non

paga può far vendere la cosa da un apposito proprietario o chiedere al giudice (che

accerterà che la cosa non superi il valore del credito) di assegnargliela in proprietà.

Il creditore pignoratizio può soddisfarsi sul bene far suoi i frutti del bene.

In caso di pegno di crediti il creditore pignoratizio può risquotere il credito e trattenere la

somma che lo soddisfa, versando l‟eventuale eccedenza al debitore: corrisponde a un

mandato a risquotere.

Il pegno è irregolare quando la cosa data in pegno è denaro o un altra quantità di beni

fungibili non individuati o il creditore può disporre del bene dato in pegno. In questo caso le

cose date in pegno diventano di proprietà del creditore che dovrà restituire l‟equivalente

quando il debitore adempierà

Ipoteca

Ha per oggetto beni immobili o mobili registrati.

Si costituisce con l‟iscrizione nei pubblici registri di tale diritto (pubblicità costitutiva). Solo

con l‟iscrizione diventa efficace e opponibile a terzi. Per l‟iscrizione ocorre un titolo idoneo

(contratto, atto unilaterale, sentenza). Distinguamo tre tipi di ipoteca a seconda dei diversi

titoli idonei alla trascrizione che la originano:

Ipoteca volontaria: costituita per volontà delle parti su contratto o altro atto idoneo,

redatti in forma scritta

Ipoteca legale: nei casi espressamente previsti dalla legge si iscrive ipoteca anche

contro la volontà del debitore. Un esempio è la vendita di immobile con

pagamento del prezzo in un secondo momento: l‟ipoteca sul bene alienato

garantisce il pagamento del prezzo

Ipoteca giudiziale: costituita per effetto di una sentenza di condanna al pagamento

di una certa somma di denaro o all‟adempimento di un altra obbligazione o al

risarcimento del danno.

N.B. L‟ipoteca non esiste finchè non viene trascritta. L‟iscrizione conserva i suoi effetti

per 20 anni, trascorsi i quali se non viene rinnovata di estingue.

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Su un bene, se il suo valore lo consente, possono essere iscritte più di un ipoteca: l‟ipoteca

trascritta per prima avrà precedenza sulla seconda e così via

Alienazione del bene ipotecato chi compra il bene ipotecato acquista un bene gravato

da ipoteca (diritto di seguito). Se il credito garantito da ipoteca non viene pagato il

creditore può promuovere la vendita forzata nei confronti del terzo acquirente. Può evitare

questo rischio con le seguenti procedure

Paga i creditori ipotecari: conviene se valore del bene – prezzo d‟acquisto > debito

Libera il bene dall‟ipoteca offrendo ai creditori una somma pari al valore d‟acquisto

del bene: se nessuno dei creditori si offre di acquistare il bene a un prezzo superiore

di almeno 1/10 della somma, il terzo acquirente è liberato pagando ai creditori il

valore d‟acquisto del bene

Acquisto di un immobile gravato da mutuo ipotecario Due ipotesi:

L‟acquirente si accolla il mutuo sostituendosi al venditore nel contratto di mutuo

e continua a pagare le rate e acquista l‟immobile gravato da ipoteca sul suo

debito. Versa al venditore la parte del valore dell‟immobile già pagato.

Al momento del contratto preliminare versa come acconto la somma

necessaria ad estinguere il mutuo. Al momento del definitivo versa la restante

somma e acquista la proprietà di un bene libero da ipoteca

LE GARANZIE PERSONALI: una persona garantisce, col proprio patrimonio, l‟adempimento di

una o più obbligazioni altrui. Non è una causa di prelazione, ma una tutela personale

aggiuntiva: al patrimonio del debitore si aggiunge il patrimonio del concedente della garanzia

su cui il creditore può soddisfare il suo credito.

La fideiussione è un contratto con il quale una persona, detta fideiussore, garantisce l‟adempimento di un obbligazione altrui obbligandosi personalmente col creditore.

responsabilità solidale: il creditore può esigere a suo piacimento il pagamento dal suo

debitore o dal fideiussore, senza per forza doversi prima rivolgere al debitore. Se il creditore si

soddisfa sul fideiussore, quest‟ultimo potrà poi esercitare azione di regresso nei confronti del

debitore

Fideiussione omnibus il fideiussore garantisce tutte le obbligazioni assunte da un debitore nei

confronti del creditore (di solito rispettivamente cliente e banca). E‟ valida solo se si fissa un

tetto massimo all‟importo garantito.

La fideiussione è un obbligazione accessoria rispetto all‟obbligazione garantita: la causa della

fideiussione è il debito altrui. Se questo debito non è valido viene a meno la causa della

fideiussione quindi la fideiussione stessa. Se il debitore paga la fideiussione è estinta (salvo

fideiussione omnibus)

MEZZI A TUTELA DELLA GARANZIA DEL CREDITO

garanzia del credito è il patrimonio del debitore su cui il creditore potrà soddisfarsi in caso di inadempimento L‟onere della prova per queste azioni è a carico del creditore

Azione surrogatoria contro l‟inerzia del debitore

Se il debitore trascura di esercitare i propri diritti (risquotere un certo credito, rivendicare la

proprietà, ecc) ledendo così la garanzia patrimoniale dei propri creditori (che non troveranno nel

patrimonio del creditore il bene non rivendicato o il denaro del credito non riscosso) si può aprire

l‟azione surrogatoria (requisiti: inerzia del debitore + pregiudizio che tale atto crea ai creditori).

Ciascun creditore può surrogarsi al debitore per assicurare che siano soddisfatte/conservate

integre le sue ragioni, esercitare i diritti e le azioni spettanti al debitore (escluse quelle strettamente

personali).

Tale azione determina beneficio per tutti i creditori perchè una volta che il patrimonio del debitore

è accresciuto dall‟azione ciasciun creditore può concorrere su esso secondo le regole generali.

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Azione revocatoria reintregro della garanzia patrimoniale

E‟ uno strumento di reintegrazione della garanzia patrimoniale attuabile qualora il debitore compia

atti di disposizione del suo patrimonio che rechino pregiudizio alle ragioni del creditore. Il creditore

chiede, con l‟azione revocatoria, che l‟atto di disposizione a lui pregiudizievole sia revocato,

ovvero dichiarato inefficace nei suoi confronti (inefficacia relativa, vale solo nei confronti di chi ha

agito). Il creditore deve provare

1. Il fatto oggettivo del pregiudizio, ossia il fatto che l‟atto ha causato l‟impossibilità per lui di

soddisfarsi sul restante patrimonio del debitore

2. La malafede del debitore (e del terzo acquirente per atti a titolo oneroso): entrambi

devono essere a conoscenza del pregiudizio arrecato

3. In caso di un atto compiuto prima del sorgere del credito si deve dimostrare anche la

dolosa preordinazione da parte del debitore (e del terzo acquirente se è a titolo oneroso)

Tra gli atti suscettibili di revoca rientra anche il pagamento di debiti non scaduti, ma non quello di

debiti scaduti perchè esso è un fatto dovuto

Effetto dell‟azione non è il rietro del bene nel patrimonio ma la possibilità per il creditore che ha

promosso l‟azione di soddisfarsi con la sua azione esecutiva anche su quel bene. Ciò che residua

dell‟eventuale esecuzione forzata spetta al terzo. Giova solo a chi ha promosso l‟azione.

sequestro azione preventiva

impedisce atti di disposizione della cosa data a garanzia

La successione nel credito e nel debito

Anche i crediti, al pari dei beni possono circolare, ovvero passare da un soggetto all‟altro.

Cessione del credito: il creditore cede ad altri, a titolo oneroso o gratuito (Può essere oggetto di

diversi tipi di contratti traslativi), il proprio diritto di credito. Non è necessario il consenso del debitore

(per lui è indifferente a favore di chi adempiere). Non sono cedibili i crediti di natura strettamente

personale

Creditore originario (cedente) cessione nuovo creditore (cessionario)

Va notificata al debitore Se lo stesso credito viene ceduto a più soggetti prevale la cessione notificata per prima

Se il creditore cessionario non riceve il pagamento può rivalersi sul cedente?

Il cedente risponde sempre in caso di cessione di credito inesistente.

Negli altri casi dipende se la cessione avviene PRO SOLVENTE (risponde di inadempimento del

debitore. Si pone sulla cessione la clausola “salvo buon fine”) o PRO SOLUTO (non risponde se il

debitore è inadempiente è la prassi)

E‟ una cessione a titolo derivativo: è retta dal principio per il quale l‟avente causa non può

acquistare diritti più estesi del dante causa. Il cessionario è esposto alle stesse eccezioni che il

debitore poteva sollevare al cedente. Per ovviare a questo fatto che rendeva più insicura la

cessione del credito sono stati elaborati i titoli di credito che mettono il credito al riparo da

eccezioni riconducibili al rapporto originario.

Factoring è un contratto mediante il quale un‟impresa cede in blocco i suoi crediti a un

intermediario che si occupa della riscossione. Questo contratto permette all‟impresa di godere di 3

vantaggi:

1. Esternalizzare il settore che si occupa della gestione crediti

2. Finanziamento: ottengo un anticipo sui crediti

3. In caso di cessione a pro soluto l‟impresa trasferisce il rischio di inadempimento

all‟intermediario

La cessione è regolata da proprie regole.

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Successione nel debito: in questo caso è sempre necessario l‟assenso del creditore perchè

l‟identità del debitore non è irrilevante considerando la responsabilità patrimoniale in caso di

inadempimento. Il creditore deve valutare le garanzie del debitore.

Esistono 3 modi

Accollo: il nuovo debitore si sostituisce nel rapporto obbligatorio

E‟ un accordo tra il debitore cedente e il nuovo debitore. Serve l‟approvazione del

creditore. spetta sempre a lui decidere se ritenerlo liberatorio (il vecchio debitore non

risponde più) o no (entrambi i debitori sono responsabili solidarmente)

Espromissione: un terzo si assume un debito altrui accordandosi col creditore Il creditore decide se ritenere l‟accordo liberatorio o no per il vecchio debitore.

Ad esempio un padre che vuole levare dai pasticci un figlio indebitato può pagare i debiti

del figlio a scadenza (pagamento del terzo) o assumersi il debito (espromissione)

Delegazione: convolge 3 soggetti legati tra loro da rapporti di debito/credito

La delegazione può essere

o Di pagamento: il delegato è invitato a pagare il debito del delegante, estinguendo

il rapporto tra A e C. Il delegato non è tenuto ad accettare. Questa delegazione è

alla base dell‟ossigeno

o Di debito: è il caso espresso dallo schema sopra. In questo caso B si obbliga nei

confronti di C: non c‟è pagamento immediato ma assunzione di un debito. C‟è una

sostituzione di soggetto passivo nell‟obbligazione di pagare. Se C è d‟accordo A è

liberato altrimenti il delegante risponde solidarmente a B

Liberatoria/privativa: il creditore dichiara espressamente di liberare il debitore

originario. C‟è novazione soggettiva, un‟obbligazione si estingue mediante la

costituzione di un‟altra obbligazione avente un diverso soggetto come debitore.

Cumulatoria/cumulativa: se il delegato non adempie il creditore può rivalersi sul

delegante.

delegante A

è contemporaneamente

debitore e creditore

Delegato B

ha un debito nei confronti di A. Gli

viene assegnato un nuovo creditore C

Delegatario C

ha un credito nei confronti di A. Gli

viene assegnato un nuovo debitore B.

Serve la sua accettazione per liberare

A dall‟obbligazione (altrimenti

risponde solidarmente)

Rapporto di provvista

Ha un credito con B

Rapporto di valuta

Ha un debito con C

Il debitore delegante A assegna al suo creditore delegatario C un nuovo debitore delegato B che è a sua volta suo debitore. B è obbligato nei confronti di C. Un unico pagamento di B a C estingue due distinti rapporti obbligatori.

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Causale/titolata: il delegato obbligandosi verso il delegatario menziona il rapporto

di provvista che lo lega al delegante o il rapporto di valuta tra delegante e

delegatario o entrambi

Astratta/pura: nessuno dei due rapporti è menzionato in conseguenza il delegato

non può rifiutarsi di pagare eccependo al delegatario le eccezioni basate sul

rapporto di provvista o sul rapporto di valuta. Se la delegazione è astratta il

delegato non può sollevare eccezioni circa la mancanza di uno dei due rapporti,

deve comunque pagare a meno che non manchino entrambi

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Parte 4: i contratti, le vicende del contratto, tipi di contratto

Il contratto è l‟accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere fra loro un

rapporto giuridico patrimoniale

Art. 1321

Il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.

Funzioni del contratto:

Modo d‟acquisto dei diritti reali a titolo derivativo

Fonte delle obbligazioni

Trasferimento dei diritti di credito

Il rapporto giuridico che il contratto costituisce, regola, estingue è patrimoniale: ha per ogggetto

cose o prestazioni personali suscettibili di valutazione economica. Questo requisito è soddisfatto sia

da beni sia da prestazioni oggetto dell‟obbligazione. Gli accordi privi di contenuto patrimoniale

non sono contratti.

Ciò che costituisce, regola, estingue un rapporto patrimoniale è l‟accordo delle parti, ossia la loro

concorde volontà.

I rapporti patrimoniali possono essere costituiti in molteplici modi. Fra i tanti atti o fatti costitutivi di

rapporti patrimoniali il contratto si segnala per il ruolo che con esso svolge la volontà dell‟uomo: gli

effetti giuridici sono prodotti dalla volontà. L‟importanza del contratto è data dalla signoria della

volontà: la legge riconosce ai privati un ampio potere di provvedere a costituire, regolare,

estinguere.

Per definire il ruolo della volontà dei privati si parla di AUTONOMIA CONTRATTUALE.

Essa si manifesta su un duplice aspetto

1. Libertà/autonomia contrattuale significa che nessuno può essere spogliato dei propri beni o essere costretto ad eseguire prestazioni a favore di un altro contro o indipendentemente dalla propria volontà. Ciascuno in linea di principio non obbedisce che alla propria

volontà: non può essere vincolato, se la legge non lo consente, dalla volontà altrui.

Il contratto vincola solo chi ha partecipato all‟accordo e ha espresso il suo consenso (salvo

casi previsti dalla legge in cui vincola il terzo)

2. Libertà/autonomia contrattuale significa che i privati possono, con un proprio atto di volontà, costituire, modificare estinguere rapporti patrimoniali Questo aspetto si manifesta in 3 forme:

a) Libertà di scelta tra i diversi tipi contrattuali previsti dalla legge, a seconda degli

scopi prefissati.

b) Libertà di concluderecontratti atipici o innominati, non corrispondenti ai tipi previsti

per la legge. (esempi di contratti atipici: leasing, franchising, factoring). Solo se sono

diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l‟ordinamento giuridico

c) Libertà di determinare, entro i limiti posti dalla legge, il contenuto del contratto

Contenuto del contratto = Regolamento contrattuale

Consiste nell‟insieme degli impegni e degli effetti legali del contratto La principale fonte dell‟autonomia contrattuale è l‟autonomia privata: ciascuna determinazione

delle parti è detta clausola o patto. Il contratto è composto da una pluralità di clausole numerate

in modo progressivo.

Le parti determinano il contenuto del contratto entro i limiti previsti dalla legge. La determinazione

del contenuto non dipende solo dalle parti.

Ci sono fonti esterne di integrazione:

La legge: ci sono norme dispositive che intervengono quando le parti non decidono

diversamente e norme imperative non derogabili dalla volontà delle parti

Usi contrattuali: valgono in mancanza della volontà espressa e norme di legge

Il giudice: giudizio equitativo (valutazione di fatto effettuata dal giudice, correzione di una

decisione delle parti), fissare i termini, misura del corrispettivo.

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Il contratto può essere

Bilaterale: due parti, devono essere necessariamente due

Plurilaterale: più parti, possono essere più di due

Dai contratti si distinguono gli atti unilaterali

Essi consistono in una dichiarazione di volontà di una sola parte, produttiva (nei casi previsti dalla

legge) di effetti giuridici. Sono previsti dalla legge e hanno una disciplina particolare.

Esempi:

Procura

La procura, nell'ordinamento civile italiano, è l'atto giuridico, rivolto ai terzi, con cui un

soggetto (detto rappresentato) conferisce il potere di compiere atti giuridici in suo nome e

nel suo interesse ad un altro soggetto (detto rappresentante); gli effetti di questi atti giuridici

saranno direttamente imputati al rappresentato stesso

Promesse unilaterali

È un atto unilaterale tra vivi a contenuto patrimoniale. Tali atti possono essere produttivi di

effetti obbligatori. Un soggetto detto promittente è obbligato ad eseguire una data

prestazione per il solo fatto di averla promessa indipendentemente dall‟accettazione del

soggetto a favore del quale la prestazione deve essere eseguita. Producono effetti nei casi

previsti dalla legge di o Promessa di pagamento e ricognizione di debito

Sono dichiarazioni unilaterali astratte dalle quali non emerge

la causa in forza delle quali si promette il pagamento o si

riconosce il debito. Dispensa il beneficiario della dichiarazione

dell‟onere di provare il rapporto fondamentale, la causa

dell‟obbligazione riconosciuta dall‟atto.

o Promessa al pubblico Chi rivolgendosi al pubblico promette una prestazione a chi si

trovi in una data situazione o compie una data azione. Il

promittente è vincolato ad adempiere la sua promessa non

appena questa è resa pubblica

o Titoli di credito

Classificazione dei contratti

Contratti di scambio / con comunione di scopo

Contratti onerosi / gratuiti

A prestazioni corrispettive / a prestazione di una sola parte

Aleatori/ cumulativi

I requisiti / elementi del contratto

Sono 4 elementi essenziali la cui mancanza rende il contratto nullo

Accordo delle parti

È‟ l‟incontro delle manifestazioni di volontà delle parti.

Il contratto è concluso, si perfeziona con l‟accordo delle parti.

Il contratto può perfezionarsi in modo espresso (dichiarazione conforme delle parti) o tacito (la

volontà di una delle parti si desume dal suo comportamento concludente).

L‟accordo si può formare in modo simultaneo (niente da dire, si perfeziona il contratto

immediatamente) o per fasi successive: in questo caso le dichiarazioni prendono il nome di

proposta (dichiarazione di volontà di chi assume l‟iniziativa del contratto) e accettazione

(dichiarazione di volontà del destinatario della proposta). Il destinatario della proposta può

Parte = centro di interesse

Non coincide col concetto di

persona, una parte può essere

formata da più persone

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accettare, rifiutare, non rispondere o fare una controproposta. L‟accettazione vale come tale (e

non assume quindi il significato di controproposta) se è conforme alla proposta (non contiene

elementi diversi). Il contratto si considera concluso quando la parte che ha fatto la proposta riceve notizia dell‟accettazione della controparte. Fino al momento in cui il contratto non è concluso, proposta e accetazione possono essere

revocate. (l‟accettazione è revocabile purchè la revoca venga a conoscenza).

In caso di proposta, accettazione, revoca si parla di conoscenza presunta: si presumono note

quando la comunicazione giunge all‟indirizzo del destinatario.

La proposta può essere rivolta al destinatario o assumere la forma di offerta al pubblico.

Si considera offerta al pubblico una proposta rivolta al pubblico contenente tutti gli elementi di

una proposta vera e propria (prezzo, informazioni, ecc). Chiunque può esprimere la sua

accettazione alla proposta con l‟effetto di perfezionare il contratto quando questa venga a

conoscenza del proponente. L‟offerta al pubblico non è la stessa cosa dell‟invito a proporre:

l‟annuncio al pubblico non contiene tutti gli elementi necessari ed è un invito a intavolare le

trattative per contrarre (è l‟esempio della merce esposta in vetrina). L‟invito a proporre non vincola

l‟aspirante venditore a differenza dell‟offerta al pubblico la cui accettazione perfeziona il

contratto.

La proposta può essere dichiarata ferma/irrevocabile per un dato tempo: il destinatario può

accettarla come non accettarla ma in questo lasso di tempo il proponente non può revocare la

proposta (fino alla scadenza del termine).

Patto d‟opzione: una parte si vincola verso l‟altra a mantennere una certa proposta. La

controparte ne prende atto riservandosi l‟opzione di accettare. E‟ irrevocabile e il diritto d‟opzione

può essere ceduto.

Patto di prelazione: patto costitutivo del diritto ad essere preferiti ad altri nella conclusione del

contratto; qualora la parte vincolata decidesse di contrattare, deve dare la precedenza al

beneficiario del patto di prelazione. Può essere

Prelazione volontaria: è un impegno a contrattare, asssimilabile al contratto preliminare.

Presenta due problematiche:

serve comunque l‟assenso di entrambi per perfezionare il contratto

se il venditore vende il bene a un terzo senza interpellare il beneficiario del

patto, per il principio della relatività del credito non è opponibile al terzo

acquirente. Il danneggiato può solo ottenere risarcimento dal debitore

prelazione legale: nei casi previsti dalla legge. In questo caso il patto è opponibile al terzo

(il beneficiario può rivalersi sul terzo acquirente)

limiti all‟autonomia contrattuale sono imposti per effetto delle caratteristiche della moderna società industriale basata su

produzione in serie in larga scala ed esigenze di governo pubblico dell‟economia.

♣ Contratto in serie/ standard/ per adesione/ di massa: il contenuto del contratto è in tutto

predeterminato da una delle parti e l‟altra non può trattare, può solo concludere il

contratto così. Questa fattispecie risponde all‟esigenza di regolare in modo uniforme i

rapporti contrattuale coi molteplici consumatori e gli addetti alla distribuzione. Le condizioni

generali fissate nel contratto sono efficaci nei confronti della controparte se al momento

del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle usando la normale

diligenza (la mera conoscibilità sostituisce la conoscenza effettiva). Il consumatore è il

contraente debole per cui la legge impone a sua tutela alcune norme. o Le clausole vessatorie, ovvero che stabiliscono a favore di chi le ha disposte

limitazioni della responsabilità, possibilità di recesso, sospendono l‟esecuzione,

sanciscono a carico del contraente decadenze, limitazioni, restrizioni dells libertà

contrattuale verso i terzi, devono, secondo la normativa del codice civile, essere

specificatamente approvate per scritto.

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La disciplina dei contratti col consumatore nel codice del consumo

Il codice del consumo regola il contratto che intercorre tra un professionista (persona fisica/

giuridica, privata/pubblica che nell‟ambito della sua attività imprenditoriale o professionale

conclude contratti aventi per oggetto la cessione di beni da lui prodotti o la prestazione di

servizi nell‟ambito della sia attività economica) e un consumatore ( persona fisica che si

procura per contratto i beni o i servizi per utilizzarli a fini personali estranei alla sua attività

professionale o imprenditoriale).

L‟imposizione da parte del professionista, di condizioni che provochino squilibri tra diritti e

obblighi derivanti dal contratto è violazione del dovere di buona fede.

Come già detto la clausola vessatoria è una clausola contrattuale che provoca uno

squilibrio significativo di diritti e obblighi derivanti dal contratto (non di tipo economico su

quantità qualità e prezzi). Il codice elenca 20 cause che si presumono vessatorie fino a

prova contraria. La categoria è aperta, l‟elenco individua quelle per cui vale la presunzione

di vessatorietà. Le conseguenze per le clausole vessatorie sono diverse

a) In caso di Clausole che escludono/limitano la responsabilità del professionista in

caso di morte, danno al consumatore, che escludono/limitano la possibilità di

azione in caso di inadempimento, prevedere l‟adesione a clausole che il

consumatore non ha potuto conoscere prima della conclusione

le clausole sono nulle

b) Per tutte le altre clausole

nulle solo se unilateralmente predisposte dal professionista al di fuori di una

trattativa individuale del consumatore

La nullità è relativa (opera solo a vantaggio del consumatore) e parziale (è nulla solo la

clausola, non il contratto).

Ma quindi una clausola vessatoria è nulla come prescritto in questa normativa o deve essere approvata per iscritto come prescrive l‟articolo 1341? L‟articolo prescrive una disciplina definendo diversamente la controparte del professionista

(può nche essere una persona giuridica) e riguarda solo le condizioni predisposte

unilateralmente, senza specificare le clausole: quando non si applica il Codice del

Consumo perchè il soggetto non rientra nelle definizione di consumatore si applica la

normativa dell‟articolo 1341 cc.

A proposito di contratti coi consumatori occorre ricordare anche che specifiche disposizioni

in termini di recesso si applicano per locali stipulati fuori dai locali commerciali (10 giorni per

il recesso).

♣ Determinazione dei prezzi: riguarda i beni di largo consumo e delle tariffe di determinati

servizi pubblici. Tali disposizioni sono imposte dalla pubblica autorità e valgono anche in

sostituzione di clausole difformi poste dalle parti. Se la clausola è contraria a una norma

imperativa di legge (non derogabile dalla volontà delle parti) è nulla e sostituita con norme

di legge.

La forma

Vale il principio generale della LIBERTÀ DELLE FORME salvo disposizioni di legge.

FORME OBBLIGATORIE PER LA VALIDITÀ DEL CONTRATTO (se non vengono rispettate il contratto è nullo):

♠ Forma scritta per tutti gli atti traslativi della proprietà di immobili, costituiscono,

modificano, estinguono diritti reali minori e locazioni ultranovennali

♠ Atti specificatamente indicati all‟articolo 1350 come contratti con la P.A.

♠ Atto pubblico per donazioni e contratto di società per azioni e srl

Perchè? Controllo, efficacia probatoria, trascrizione nei registri, trasparenza a tutela del consumatore

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TIPOLOGIE DI FORME SCRITTE E EFFICACIA PROBATORIA

♥ Scrittura privata: redatta e sottoscritta dalle parti. Ha efficacia probatoria salvo che la parte

non disconosca la firma costringendo a fare le dovute perizie caligrafiche per valutare la

validità della firma

♥ Scrittura privata autenticata: è redatta dalle parti e sottoscritta di fronte a un notaio o ad

un altro ufficiale autorizzato a attestare l‟autenticità delle firme. Ha una maggiore efficacia

probatoria perchè si può opporsi solo provando che il notaio ha attestato il falso

♥ Atto pubblico: redatto dal notaio o da un altro pubblico ufficiale autorizzato il quale attesta

le volontà dichiarate in sua presenza dalle parti. Il suo contenuto si considera autentico

dato che le dichiarazioni sono state rese di fronte al notaio.

FORMA PER

♦ La validità: se non è rispettata il contratto è nullo (v. Sopra).

♦ Per la prova: è richiesta per la prova della sua esistenza in diritto. Se non è rispettata il

contratto è valido ma la sua esistenza è di ardua prova in giudizio: potrà infatti essere

provato solo per giuramento o confessione (no testimoni e presunzioni). E‟ il caso di

contratto di assicurazione, patto di non concorrenza e contratto di transazione

(quest‟ultimo contratto risolve e previene le controversie).

♦ Per la trascrizione: specifica forma per la trascrizione nei pubblici registri (ad esempio per

l‟iscrizione nei registri immobiliari è richiesto l‟atto pubblico: la trascrizione rende l‟atto

opponibile ai terzi, è pubblicità dichiarativa)

La causa

La causa è la FUNZIONE ECONOMICO-SOCIALE dell‟atto di volontà, è la giustificazione dell‟autonomia

privata. Il contratto è valido solo se ha una causa, una ragione oggettiva che motiva gli effetti del

contratto sulla sfera giuridica degli interessati.

Ad esempio la causa della vendita è la transazione della proprietà contro il pagamento di un

prezzo: il trasferimento giustifica il pagamento del prezzo e il prezzo giustifica il trasferimento

(contratto di scambio). Non tutti i contratti sono di scambio o a titolo oneroso: esistono prestazioni

a titolo gratuito come l‟obbligazione originata dal contratto di donazione. In questo caso la causa

è lo spirito di liberalità del soggetto che decide di arrichire l‟altra parte per generosità, affetto,

riconoscenza, altri motivi personali.

MANCANZA DI CAUSA = NULLITÀ DEL CONTRATTO

I contratti tipici regolano una determinata operazione economica. E‟ importante capire a

quale tipologia ricondurre il contratto per applicare il regolamento contrattuale previsto

specificatamente per quel tipo di contratto. Hanno sempre una causa tipica (astratta): non

bisogna accertare la ricorrenza di una funzione economico-sociale.

La causa concreta può però non esistere: chi acquista una cosa già di sua proprietà,

fideiussione su un debito inesistente, nullità del contratto di assicurazione per insesistenza del

debito garantito.

nullità per mancanza della causa concreta

I contratti atipici non hanno una causa tipica: il giudice dovrà accertare che siano diretti a

realizzare interessi meritevoli di tutela. Si accerta che la causa sia lecita e meritevole di

tutela. Il giudice valuta secondo i principi generali dell‟ordinamento giuridico applicando le

norme che regolano casi simili e materie analoghe.

Esempio: contratto che trasferisce la proprietà di un bene di ingente valore senza alcun

corrispettivo a un estraneo (tra i due contrenti intercorrono solo rapporti commerciali, non

ci sono ragionevoli motivi per ricondurre il contratto alla fattispecie della donazione). Non

c‟è ragione a dare il consenso a un contratto del genere, si suppone che colui che

trasferisce il bene subisca la prepotenza altrui.

nullità per mancanza della causa astratta: interessi illeciti e/o meritevoli di tutela

La giurisprudenza esige l‟enunciazione esplicita della causa:la funzione economico-sociale non

può essere dimostrata con elementi estranei al contratto. Ad esempio l‟atto traslativo di diritti senza

corrispettivo è nullo se non si esplicita la causa donandi.

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Un contratto atipico può essere la combinazione di più contratti tipici e avere una causa mista.

Distinguiamo tra

Contratto a causa mista: c‟è unità di causa, due o più cause tipiche si combinano per dar

vita a una causa atipica

Contratti collegati: c‟è una pluralità di cause, ogni contratto collegato conserva la propria

causa anche se mirano tutti ad attuare un unitaria e complessa operazione economica. Le

vicende che investono un contratto possono riperquotersi sull‟altro.

Astrazione della causa: i contratti astratti sono innammissibili

La promessa di pagamento e la ricognizione del debito sono atti unilaterali astratti, da cui non

emerge la causa in forza della quale si promette il pagamento o si riconosce il debito. Hanno un

valore limitato, dispensano i beneficiari della dichiarazione dall‟onere di provare il rapporto

fondamentale da cui è sorta l‟obbligazione Astrazione processuale della causa: il debitore deve

provare l‟inesistenza del titolo costitutivo del debito.

Contratto di accertamento: ha un valore analogo alla ricognizione del debito. Le parti non

dispongono l‟uno in favore dell‟altra dei propri diritti, ma mirano a eliminare l‟incertezza relativa a

situazioni giuridiche fra esse ricorrenti.

Diversi dalla causa sono i MOTIVI del contratto, ovvero le ragioni soggettive che inducono le

parti a contrattare. La causa è una funzione oggettiva, univoca per entrambi i contraenti mentre i

motiovi possono divergere.

I motivi sono giuridicamente irrilevanti di norma. Causano nullità quando sono illeciti, determinanti per il contratto e condivisi da entrambi i contraenti o c‟è un errore di diritto sui motivi.

L‟oggetto

Non bisogna confondere il contenuto del contratto con l‟oggetto del contratto.

♣ Contenuto del contratto: il regolamento contrattuale, insieme delle clausole volute dalle

parti (contenuto pattizzio) o inserite per forza di legge (contenuto legale) (vedi parte sul regolamento contrattuale)

♣ Oggetto del contratto è il diritto che il contratto trasferisce da una parte all‟altra oppure la

prestazione che una parte si obbliga ad eseguire a favore dell‟altra. Il contratto può avere

più oggetti: nella vendita sono oggetti sia il passaggio di proprietà sia l‟obbligazione al

pagamento del prezzo.

L‟oggetto deve essere, perchè il contratto non sia nullo

♠ Possibile: deve essere materialmente possibile. La cosa oggetto di diritti deve esistere, la

prestazione deve essere eseguibile. L‟oggetto deve essere giuridicamente possibile, non

può essere un bene che non è tale in senso giuridico, che non può essere oggetto di diritti.

Anche i beni inalienabili o fuori commercio sono oggetti giuridicamente impossibili.Una

cosa attualmente inesistente può essere oggetto di contratto se è suscettibile di venire ad

esistenza: Cose future possono essere vendute, e il passaggio di proprietà avviene nel

momento in cui la cosa sarà venduta

♠ Lecito: l‟ggetto è illecito quando la cosa dedotta in contratto è prodotto o strumento di

attività contrarie a norme imperative, all‟ordine pubblico, al buon costume o è un‟attività

vietata.

♠ Determinato: la vendita che non contiene elementi idonei a individuare l‟oggetto della

tansazione è nulla. L‟oggetto può essere al massimo determinabile in base ai criteri

enunciati nel contratto stesso o altrimenti ricavabili.

Esempio: l‟arbitrariamento

Un terzo viene incaricato di determinare l‟oggetto con equo apprezzamento (metodo

impugnabile, da adito a controversie: se la determinazione è dichiarata iniqua o erronea lo

stesso giudice provvede a determinare l‟oggetto secondo equità) o col mero arbitrio (la

determinazione non è impugnabile salvo per malafede del terzo)

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Conclusione del contratto, trattative precontrattuali, contratto preliminare

Schema base di conclusione del contratto: proposta e accettazione

Altri casi

Morte/impossibilità sopravvenuta

Su richiesta si può considerare il contratto concluso al momento in cui inizia l‟esecuzione

Contratti con obbligazioni solo per il proponente: conclusione con proposta non rifiutata

Contratti standard: conclusi alla firma, no contrattazione

Contratti ad effetti reali: conclusione alla consegna della cosa

Adesione a contratti aperti

Contratti formali: è necessario il rinvio

Trattative precontrattuali

Le parti solo libere di decidere se concludere o no il contratto. Hanno l‟obbligo di comportarsi

secondo buona fede:

♦ Obblighi di informazione durante le trattative

♦ Obblighi di protezione

♦ Divieto di recesso ingiustificato dalla trattative

Le parti hanno il dovere di comportarsi secondo correttezza e lealtà ( buona fede)

Chi, violando il dovere di buona fede nelle trattative reca danno alla controparte è tenuto a

risarcirlo responsabilità precontrattuale: da fatto illecito

Una specifica ipotesi di responsabilità precontrattuale riguarda il caso che si verifica quando una

parte che conoscendo o potendo conoscere con ordinaria diligenza una causa di nullità del

contratto non ne da notizia alla controparte. Deve risarcire i danni causati alla controparte che ha

confidato nella validità e nell‟efficacia del contratto.

Interesse contrattuale negativo danno delle occasioni perdute

Diminuizione patrimoniale che il terzo non avrebbe subito e il

vantaggio che egli avrebbe ottenuto se non avesse contrattato

con quel contraente

Nella fase delle trattative possono essere raggiunti interessi di vario tipo

Accordi parziali

Minute

Puntuazioni

Lettere di intenti

Accordi soggetti ad

approvazione della P.A

Programma di contratto

Contratto preliminare

Le parti si impegnano a concludere un futuro contratto del quale si predetermina il contenuto

essenziale ma desiderano rinviarne gli effetti.

La forma è la stessa del contratto definitivo

Effetti: salvo che il contratto preliminare lo escluda, se una parte non adempie l‟altra parte può rivolgersi al giudice e ottenere l‟esecuzione forzata dell‟obbligazione di contrarre: il giudice

emeterà una sentenza produttiva degli effetti del contratto non concluso.

Art. 2932. - Esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto. Se colui che è obbligato a concludere un contratto non adempie l'obbligazione, l'altra parte, qualora sia possibile e non sia escluso dal titolo, può ottenere una sentenza che produca gli effetti del contratto non concluso. Se si tratta di contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa determinata o la costituzione o il trasferimento di un altro diritto, la domanda non può essere accolta, se la parte che l'ha proposta non esegue la sua prestazione o non ne fa offerta nei modi di legge, a meno che la prestazione non sia ancora esigibile.

Le parti concordano

alcuni punti del

contatto ma non su

tutti i punti essenziali

(come accade col

contratto preliminare)

Non sono previste le tutele

del 2932 c.c: non è possibili

rivolgersi al giudice o

ottenere una sentenza

produttiva degli effetti del

contratto non concluso.

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La figura più diffusa è il preliminare di vendita: non trasferisce la proprietà ma è obbligazione per le

parti rispettivamente di vendere e comprare. Il trasferimento di proprietà avverrà col definitivo

stipulato in adempimento del preliminare.

Trascrizione del preliminare:

♦ Effetto prenotativo: la trascrizione del definitivo o della sentenza prevale sulle trascrizioni e

iscrizioni fatte dopo la trascrizione del preliminare

♦ Credito privilegiato

Rappresentanza

La rappresentanza è un istituto giuridico in forza del quale l‟atto compiuto dal rappresentante produce effetti nella sfera giuridica del rappresentato.

Il rappresentante partecipa alla conclusione del contratto con una propria dichiarazione di

volontà. Gli effetti giuridici ricadranno sul rappresentato che assume diritti e obbligazioni derivate

dal contratto.

A differenza dell‟ambasciata (l‟interessato decide e il sostituto si limita a trasmettere la volontà

altrui, gli atti fanno capo alla volontà dell‟interessato) nella rappresentanza la volontà fa capo al rappresentante così come la buona/mala fede e i vizi di volontà. Tuttavia il rappresentato in mala

fede non può giovarsi della buona fede del rappresentante; inoltre il contratto concluso dal

rappresentante non deve essere vietato al rappresentato.

La rappresentanza produce effetti se

1) Il rappresentante ha effettivamente i poteri di rappresentanza (vedi falsus procurator)

2) Il rappresentante agisce in nome del rappresentato (spendita del nome)

3) Il rappresentante agisce per conto del rappresentato

Tipi di rappresentanza

Legale: deriva dalla legge. È un potere inerente a una qualità del rappresentante, quella di

genitore o tutore del rappresentato (minori, incapaci)

Organica: degli amministratori degli enti

Volontaria: è conferita per volontà dell‟interessato

o per mezzo della Procura: atto unilaterale con il quale un soggetto investe un altro

soggetto del potere di rappresentarlo. È un atto non recettizio, rivolto alla generalità

dei terzi, di fronte ai quali il rappresentato legittima il rappresentante ad agire in suo

nome. Può essere speciale e riguardare un singolo affare o generale (relativo a una

serie determinata di affari o a tutti gli affari del rappresentato)

il vincolo tra rappresentato e rappresentante è regolato internamente da un contratto dal quale nasce l‟obbligazione del rappresentante di agire in nome e per conto del rappresentato: può

essere un contratto di lavoro, di agenzia ,di mandato, ecc

IL CONTRATTO DI MANDATO:

IL MANDATO È UN CONTRATTO CON IL QUALE UN SOGGETTO, IL MANDATARIO, SI OBBLIGA NEI CONFRONTI DI UN ALTRO, IL

MANDANTE A COMPIERE UNO O PIÙ ATTI GIURIDICI PER CONTO DEL MANDANTE. Quando un soggetto riceve una procura da un altro soggetto questo contratto regola i rapporti tra

rappresentante e rappresentato (mandato con rappresentanza)

Mandato

con rappresentanza: mandato + procura

il mandatario agisce in nome e per conto del mandante

senza rappresentanza: il mandatario agisce per conto del mandante ma in proprio nome

il mandatario è obbligato a ritrasferire al mandante, con un nuovo contratto, i nuovi diritti

che ha acquistato al mandante (se non lo fa c‟è esecuzione in forma specifica

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dell‟obbligo di contrarre con sentenza costitutiva più risarcimento per inadempimento del

contratto di mandato; se i diritti sono stati trasferiti a un terzo solo risarcimento).

Il mandatario ha diritto di essere rimborsato dal mandante per quanto, essendosi obbligato

in proprio nome, ha dovuto pagare al terzo contraente.

IL FALSUS PROCURATOR soggetto che contratta come rappresentante senza averne i poteri o

eccedendo i limiti dei poteri di rappresentanza a lui attribuitogli dal rappresentato

Il falsus rappresentante ha agito in nome altrui. Il contratto non potrà produrre effetti nei confronti

della persona in nome della quale il falso rappresentante ha agito: se il rappresentante non ha i

poteri per per compiere l‟atto, tale atto non produrrà effetti nella sfera giuridica del rappresentato

L‟atto è invalido, inefficace, del tutto improduttivo di effetti.

Se il falso rappresentato è interessato a conservare gli effetto del contratto può farlo con una

dichiarazione di volontà detta ratifica che sana il difetto rappresentativo: la ratifica ha effetti

retroattivi, il contratto diventa efficace dal momento della firma.

Il rischio di imbattersi in un falso rappresentante ricade sul terzo acquirente. Il terzo può rivolgersi al

falso rappresentante e pretendere da questo il risarcimento del danno per interesse negativo,

dovuto per aver confidato nell‟efficacia del contratto senza colpa ovvero senza negligenza da

parte sua (se poteva accorgersi che stava contrattando con un falso rappresentante non ha

diritto al risarcimento). L‟interesse contrattuale negativo è una somma corrispondente alla

diminuizione patrimoniale subita dal terzo e al vantaggio che avrebbe avuto non contrattando col

falso rappresentante (danno delle occasioni perdute).

Il rappresentante apparente è una figura elaborata dalla giurisprudenza. Se il falso rappresentato

ha causato il crearsi di una situazione di fatto che posso far erroneamente credere al terzo in

buona fede di avere a che fare col rappresentante, il terzo è tutelato e la rappresentanza

produce effetti.

Falsus procurator

Atto inefficace rappresentanza apparente

(colpa del rappresentato + buona fede del terzo)

Risarcimento per il terzo contraente

la rappresentanza produce effetti

conflitto di interessi

il rappresentante deve contrattare nell‟interesse del rappresentato. Non può utilizzare il potere di

rappresentanza per realizzare il proprio interesse. Una situazione di conflitto di interesse si realizza

quando l‟interesse di rappresentante e rappresentato sono in concorrenza tra loro e il

soddisfacimento di uno pregiudica l‟altro interesse.

E‟ annullabile su domanda del solo rappresentato se la condizione è influente sul contenuto del

contratto ed era riconoscibile dal terzo contraente o a lui noto.

Contratto con sè stesso: il rappresentante in conflitto di interessi conclude un contratto con sè

stesso. Il contratto è annullabile su richiesta del rappresentato a meno che il rappresentante non

sia espressamente autorizzato a farlo oppure che il contenuto del contratto sia strutturato in modo

tale da escludere il conflitto di interessi (prezzi fissati, merci a prezzo imposto)

Contratto per persona da nominare: al momento della conclusione una delle parti può riservarsi di

nominare successivamente chi acquisterà i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto. La

dichiarazione di nomina ha effetti dal momento della conclusione del contratto. In manca di

nomina il contratto vincola i contraenti originali

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effetti del contratto, termine e condizione

Art. 1372 Efficacia del contratto

Il contratto ha forza di legge tra le parti. Non può essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge. Il contratto non produce effetto rispetto ai terzi che nei casi previsti dalla legge.

Efficacia = produce l‟effetto di costituire, regolare estinguere un rapporto patrimoniale

Il contratto è un atto formato dall‟accordo delle parti ma può essere visto anche come rapporto

instaurato tra le parti dall‟accordo.

Il contratto concluso ha forza vincolante tra le parti, forza di legge. E‟ si un atto di autonomia

privata che esse possono compiere o non compiere ma, una volta che l‟accordo si è validamente

perfezionato le parti sono tenute ad osservarlo e rispettarlo nello stesso modo in cui sono tenute ad

osservare la legge.

ESECUZIONE

istantanea : contratti il cui adempimento si esaurisce nel compimento di un solo atto

simultaneo alla conclusione del contratto o senza apprezzabile intervallo di tempo

differita: se c‟è un termine per l‟adempimento delle obbligazioni sorte col contratto

continuata/periodica : i contratti vincolano le parti o una di esse a una prestazione

continuativa o che deve essere ripetuta periodicamente nel tempo

IL VINCOLO CONTRATTUALE Può ESSERE ELIMINATO

- per mutuo dissenso: c‟è un nuovo accordo tra le parti diretto ad estinguere il già costituito

rapporto contrattuale. E‟ un nuovo atto di autonomia contrattuale

- recesso unilaterale: solo se previsto dalla legge o pattuito dalle parti. Il recesso unilaterale

non richieder l‟accettazione della controparte, basta che venga portato a sua

conoscenza e produce l‟effetto di sciogliere il vincolo contrattuale.

Nei contatti a esecuzione istantanea o differita la facoltà di recesso può essere esercitata,

salvo patto contrario, prima che l‟esecuzione abbia avuto inizio.

Nei contratti ad esecuzione continuata o periodica il recesso è possibile anche se è già

iniziata l‟esecuzione e, salvo patto contrario, non ha effetto retroattivo: il contratto

conserva la sua efficacia fino alla data del recesso e le parti possono chiedere la

restitutuzione di quanto già prestato.

Nei contratti plurilaterali il recesso di una parte non comporta scioglimento dell‟intero

contratto se la sua partecipazione non è stata essenziale.

La clausola che riconosce la facoltà di recesso può prevedere un corrispettivo per il

recesso o una caparra penitenziale data come corrispettivo del recesso: il recedente

perde la caparra data e deve il doppio di quella ricevuta

per cause ammesse dalla legge: nel caso di rapporti a tempo indeterminato, perpetui.

La legge nega, in linea di principio, l‟esistenza di questi contratti ma tali contratti rispondono

anche a interessi generali. Per questo la legge dispone due figure

1) termine massimo di durata: per alcuni contratti a esecuzione continuata e periodica

è considerato un requisito essenziale.

2) Facoltà di recesso: se è ammessa una durata indeterminata c‟è facoltà di recesso

a) Puro e semplice(senza motivazione)

b) Recesso per giusta causa (deve essere motivato)

- se il contratto presenta dei vizi: ci sono i rimedi contrattuali (v. Dopo)

TERMINE evento futuro e certo da cui dipende il prodursi effetti del contratto

- iniziale: ritarda l‟efficacia del contratto

- finale: limita nel tempo l‟efficacia del contratto

- minimo: minima durata degli effetti

- massimo di durata

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CONDIZIONE evento futuro e incerto a cui è subordinata l‟iniziale efficacia del contratto, di una

sua clausola oppure la cessazione degli effetti del contratto o di una sua clausola

- condizione sospensiva: a cui è subordinata l‟iniziale efficacia del contratto o di

una sua clausola

- condizione risolutiva: a cui è subordinata a cessazione degli effetti del contratto o

di una sua clausola

- condizione causale: l‟evento incerto è indipendente dalla volontà delle parti

- condizione potestativa: dipende dal futuro comportamento volontario di una

delle parti

- condizione meramente potestativa: il contratto in questo caso è nullo. Tale

condizione dipende dal semplice arbitrio di una delle parti

esempio: ti vendo la casa se mi trasferisco valida

se decido di venderla contratto nullo

condizione illecita: contraria a norme imperative, all‟ordine pubblico, al buon costume.

Il contratto è nullo.

condizione impossibile

sospensiva: rende il contratto nullo

risolutiva: si considera come non apposta

condizione legale: quando è la stessa legge a subordinare l‟efficacia del contratto al

verificarsi di un evento futuro e incerto. La condizione legale, a differenza di quella

volontaria, non ha efficacia retroattiva. Non si applica per finzione di avveramento.

La finzione di avveramento avviene quando il soggetto pregiudica il verificarsi della

condizione: si considera la condizione come verificata.

Durante la pendenza della condizione (periodo in cui dura l‟incertezza della condizione) una

parte ha un diritto condizionato e la controparte ha un aspettativa che può difendere con

atti conservativi: in ogni caso tale aspettativa non deve essere pregiudicata.

Gli effetti del contratto nei confronti dei terzi RELATIVITA‟ DEL CONTRATTO

Il contratto non produce effetti nei confronti dei terzi.

Applicazioni del principio

♠ promessa del fatto al terzo: chi per contratto promette la prestazione di un terzo,

esprime una valida promessa ma obbliga solo sè stesso. Se il terzo rifiuta di compiere il

fatto promesso, il promittente dovrà indennizzare l‟altro

♠ patto di non alienare: è valido solo tra le parti. Se Tizio viola il patto vendendo a Caio, il

beneficiario del patto non può rivendicare la cosa presso Caio, ma può chiedere il

risarcimento a Tizio. Tale patto è valido solo se realizza un apprezzabile interesse delle

parti.

♠ Contratto a favore del terzo: è un eccezione al principio sopra enunciato che si

giustifica per il fatto che il terzo assume obbligazioni ma acquista diritti. Le parti sono lo

stipulante che è colui che contratta in favore del terzo e il promittente. Chi si obbliga

con lo stipulante si obbliga col terzo beneficiario. Non occorre, come il contratto in per

persona da nominare, l‟accettazione del terzo: questi acquista il diritto per effetto della

stipulazione in suo favore. È valido se lo stipulante ha interesse a procurare un beneficio

al terzo.

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contratti ad effetti reali e ad effetti obbligatori

Effetti obbligatori il contratto è fonte di obbligazioni. Si fa riferimento alle obbligazioni che

derivano dal contratto.

Effetti reali si fa riferimento agli effetti prodotti direttamente dal contratto al momento stesso

della formazione del contratto

Esempio: il contratto di vendita ha effetti obbligatori (obbligazione di consegnare la cosa e

obbligazione di pagare il prezzo + altre obbligazioni accessorie) e effetti reali (trasferimento della

proprietà.

Contratti ad effetti obbligatori sono solo fonti di obbligazioni tra le parti

Contratti ad effetti reali oltre a essere fonti di obbligazioni, trasferiscono la proprietà o altri diritti.

Principio consensualistico in materia di contratti ad effetti reali

I contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà o di altri diritti, il passaggio di tale

diritti avviene al momento del consenso legittimamente manifestato. Si acquisiscono per effetto

del consenso.

Il passaggio di proprietà avviene nel momento in cui il contratto si perfeziona con l‟accordo delle

parti, non alla consegna o al pagamento del prezzo. Perchè operi questo principio occorre che

l‟oggetto del trasferimento sia una cosa determinata. Stabilire quando avviene il passaggio di

proprietà è importante per stabilire in caso di perimento della cosa su chi grava il rischio: infatti il

rischio è del proprietario, e in caso di perimento dopo il passaggio di proprietà il compratore dovrà

comunque versare il prezzo (vedi parte sulle obbligazioni).

In ogni caso quindi il pagamento del prezzo è superfluo agli effetti del trasferimento della proprietà.

A tutela dell‟alienante in caso di vendita di immobili a pagamento posticipato il venditore può

iscrivere ipoteca legale sul bene. La forma di tutela per beni mobili non registrati è la vendita con

riserva della proprietà per il quale il compratore acquista la proprietà della cosa solo col

pagamento dell‟ultima rata del prezzo.

La vendita è quindi di regola un contratto a effetti reali immediati (al momento del consenso).

Esistono casi di vendita obbligatoria in cui il trasferimento della proprietà avviene in un secondo

momento. In questo caso sul venditore incombe l‟obbligazione di far acquistare al compratore la

proprietà. Ha comunque effetti reali ma differiti. I casi di vendita obbligatoria sono:

Vendita di cose future: la proprietà si trasferisce nel momento in cui la cosa viene ad

esistenza. Può essere

Vendita della speranza: atto aleatorio, il compratore deve pagare il

prezzo anche se la cosa non verrà ad esistenza.

Vendita della cosa sperata: atto commutativo, è inefficace se la

cosa non viene ad esistenza

Vendita di cose determinate solo nel genere: la proprietà passa al momento

dell‟individuazione

Vendita di cose altrui: è fonte di obbligazione per il venditore di procurarsi la proprietà della

cosa. Il compratore ne diventa proprietario nel momento stesso in cui il venditore acquista

la proprietà. Se il venditore non si prucura la cosa risponde di inadempimento.

vendita a rate con riserva della proprietà: il compratore acquista la proprietà della cosa

solo col pagamento dell‟ultima rata del prezzo. Al momento della consegna acquista solo

la facoltà di godimento. Il rischio di perimento passa al compratore al momento della

consegna. Se il compratore paga in ritardo il venditore può ottenere la risoluzione della

cosa e la restituzione del bene: dovrà restituire le rate già corrisposte

da non confondere i contratti ad effetti reali e ad effetti obbligatori con

Contratti consensuali si perfezionano al momento del consenso

Contratti reali si perfezionano alla consegna della cosa oggetto del contratto

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Nel caso di contratti reali l‟accordo delle parti non è sufficiente a perfezionare il contratto, occorre

la consegna oggetto del rapporto contrattuale. Esempi: pegno, comodato, deposito

La consegna ha effetti anche nei contratti consensuali: ad esempio se una parte concede un

diritto di godimento sulla stessa cosa, prevale chi per primo consegue il godimento, per i beni

mobili venduti a più acquirenti prevale chi per primo consegue il possesso, per gli immobili il primo

che trascrive l‟atto.

Inefficacia e invalidità (nullità, annullabilità)

Inefficacia: è inefficace il contratto che non produce gli effetti che normalmente dovrebbe

produrre.

Il contratto invalido è anche normalmente inefficace. Vi sono anche contratti perfettamente validi

ma inefficace.

Può essere

♥ temporanea: contratto sottoposto a termine/condizione

♥ definitivamente inefficace

♣ inefficacia assoluta: sia tra le parti sia verso i terzi

♣ inefficacia relativa: solo nei confronti di determinati terzi (caso della simulazione)

♠ inefficacia originaria: nel caso di condizione sospensiva, falso procurator

♠ inefficacia sopravvenuta: condizione risolutiva, termine finale

inefficacia = non produrre effetti obbligatori

contratto invalido contratto valido ma inefficace

la sentenza che dichiara la - termine / condizioni

nullità/annullabilità rende - contratto simulato

il contratto improduttivo

di effetti

Invalidità: indica la mancanza o il difetto di qualche elemento costitutivo. Un contratto invalido è

Inefficace.

Causa di invalidità: si può dire che il contratto è invalido se contrasta con una norma

imperativa di legge.

NULLITÀ INVALIDITÀ

NULLITÀ: CASI

Art. 1418 Cause di nullità del contratto

Il contratto è nullo quando è contrario a norme imperative, salvo che la legge disponga diversamente. Producono nullità del contratto la mancanza di uno dei requisiti indicati dall'Art. 1325 (Art. 1325 requisiti del contratto sono: l'accordo delle parti (1326 e seguenti, 1427), la causa (1343 e seguenti),l'oggetto (1346 e seguenti), la forma, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità ), l'illiceità della causa l'illiceità dei motivi nel caso indicato dall'Art. 1345 e la mancanza nell'oggetto dei requisiti stabiliti dall'Art. 1346. Il contratto è altresì nullo negli altri casi stabiliti dalla legge.

Carattere generale, se si viola una

norma imperativa salvo che la

legge non disponga diversamente.

L‟articolo 1418 elenca alcune cause

di nullità come la mancanza

dell‟accordo, della causa

dell‟oggetto della forma (requisiti

essenziali)

Carattere speciale, quando è

espressamente indicata dalla legge

come conseguenza di incapacità

delle parti, vizi del consenso,

conflitto di interessi

rappresentante-rappresentato

per tutti i contratti, più altre

fattispecie specifiche per i singoli

contratti

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Il contratto è nullo quando contrasta con l‟interesse generale: sono nulli i contratti illeciti o non correttamente stipulati.

Casi di nullità

1) mancanza di uno degli elementi essenziali indicati nell‟articolo 1325

a. manca l‟accordo: la dichiarazione deve corrispondere alla volontà del dichiarante

dichiarazione non seria/per scherzo/finzione scenica

violenza fisica: il fatto dell‟altro contraente o del terzo causa

una dichiarazione non voluta

dissenso: divergenza tra volontà del dichiarante e

dichiarazione

mancanza di un minimo di capacità di intendere e volere

dichiarazione non riferibile a chi ne appare l‟autore (forma

falsa)

b. mancanza di causa

c. oggetto: se è inesistente, impossibile, indeterminato, indeterminabile

d. forma: mancanza di forma richiesta dalla legge per la validità

e. condizione sospensiva impossibile

2) contratto illecito:

Criteri di illeicità

a. contrarietà a norme imperative: l‟atto che, per il risultato che si propone,

lede i valori di pacifica e civile convivenza tra gli uomini, lede la libertà, la

dignità la sicurezza dei singoli. Tale risultato può essere specificatamente

indicato o essere desunto in via interpretativa

b. contrarietà all‟ordine pubblico politico economico e costituzionale: sono

valori desunti implicitamente dall‟ordinamento giuridico

c. contrarietà al buon costume: norme ricavabili implicitamente che

comportano una valutazione di moralità e onestà.

L‟illeicità può essere

di oggetto: la cosa dedotta in contratto è il prodotto o lo strumento di

attività contrarie a norme imperative, ordine pubblico, buon costume o

quando la prestazione è essa stessa vietata

di causa: la funzione del contratto è illecita. L‟oggetto può essere lecito, le

due prestazioni in sè, ma può non essere lecito il loro scambio. È illecita

anche per contratti conclusi in frode alla legge per eludere l‟applicazione

della norma imperativa.

di motivo: deve essere, oltre che illecito, esclusivo e comune alle parti come

causa di nullità. L‟altra parte deve essere partecipe al motivo illecito e

mirare a trarne personale vantaggio dell‟attività.

ANNULLABILITÀ: CASI

Tutela l‟interesse particolare di uno dei contraenti Cause

1) incapacità del contraente

a. legale: sono legamente incapaci di contrarre coloro che non hanno ancora

acquistato la capacità legale (minori) o coloro che l‟hanno successivamente

perduta (incapacità legale, giudiziale, inabilitazione). Può essere assoluta o parziale

(minore emancipato e inabilitato: possono compiere atti di ordinaria

amministrazione).

Il contratto è annullabile su richiesta di chi eserciti la potestà sul minore/la

rappresentanza legale dell‟incapace/dal tutore.

N.B. i minori possono concludere contratti validi perchè si ritiene agiscano in nome

dei genitori considerando la loro capacità naturale: se ha 4 anni non sarà valido, se

ne ha 17 si (vedi p 212 – 213 galgano)

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b. naturale: riguarda chi, giuridicamente capace, non è capace di intendere e volere

al momento della conclusione del contratto. Può essere una causa transitoria o

permanente. I requisiti per l‟annullamento in questo caso sono

prova dell‟incapacità

in caso di atti unilaterali se essi recano grave pregiudizio all‟incapace

in caso di contratti e atti plurilarali

♦ grave pregiudizio

♦ malafede dell‟altro contraente:

si protegge l‟affidamento del

terzo in buona fede

N.B se l‟incapacità è stata causata dall‟altro contraente (o causata da un terzo ma

il contraente ne era consapevole) il contratto è nullo non annullabile.

2) vizi della volontà:

la volontà è presente ma il suo processo formativo è stato alterato.

a. errore

errore motivo/vizio: sorge alla formazione della volontà, prima che questa

venga dichiarata: consiste in una falsa rappresentazione della realtà che

induce il soggetto a dichiarare una volontà che non avrebbe dichiarato.

L‟errore per essere causa di annullabilità deve essere

Essenziale determinante nel volere. Se il soggetto non fosse

caduto in errore non avrebbe concluso il contratto. Per esserlo

deve ricadere nelle ipotesi previste dalla legge:

- errore sulla natura o sull‟oggetto del contratto (tipo,

cosa/prestazione dedotta in contratto)

- errore sull‟identità dell‟oggetto (qualità, non valore)

- errore sull‟identità o sulle qualità personali dell‟altro

contraente (quando sono essenziali per il consenso)

- errore di diritto provocato dalla mancata conoscenza di

norme di legge/regolamenti: l‟errore di diritto è stato la

ragione unica o principale del contratto (motivi di diritto)

Riconoscibile dall‟altro contraente una persona di normale

diligenza, considerate le circostanze, avrebbe potuto rilevarlo. Si

protegge l‟affidamento del contratto. Nella valutazione si

considerano circostanze e qualità dei contraenti nella valutazione

errore ostativo: si manifesta nell‟esternalizzazione della volontà, o è

commesso dall‟ufficio/persona incaricato/a a trasmettere la

dichiarazione. E‟ causa di annullabilità al pari dell‟errore motivo solo se

riconoscibile dall‟altro contraente

b. dolo: è inteso come inganno, raggiro capace di indurre altri in errore. Si ha un caso

di dolo quando il contraente è tratto in errore da raggiri messi in atto dalla

controparte o da un terzo (solo se noto alla parte che ne trae vantaggio causa

annullabilità). Il contratto è annullabile se il dolo è determinante (non avrebbe

contrattato altrimenti). In caso di dolo incidente, che ha causato solo una

contrattazione diversa il contratto è valido e l‟altro contraente dovrà risarcire il

danno subito.

DOLO BONUS: consiste in eccessive vanterie delle qualità del proprio bene o delle

proprie qualità professionali che accompagnano l‟offerta di un bene o di una

prestazione. Dato che una persona di media avvedutezza sa che simili qualità non

corrispondo al vero, il diritto non ritiene il contratto annullabile in questo caso.

Il dolo può essere commissivo(menzogna) o omissivo (reticenza, nascondere o

tacere alcuni fatti).

c. violenza morale, psichica: consiste nell‟estorcere il consenso con la minaccia di un

male futuro che verrà inferto in caso di mancato consenso alla sua persona, ai suoi

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beni o ai suoi familiari. La minaccia costringe una persona a dichiarare la propria

volontà o di soggiogare all‟eventuale male minacciato. Per dar luogo ad

annullabilità ci sono alcuni requisiti:

il danno minicciato deve essere ingiusto, contrario al diritto

(non può essere la minaccia di un comportamento lecito o di

far valere un diritto)

il male minacciato deve essere notevole, ovvero di gravità

superiore al danno che il contratto estorto ha sul contraente

minacciato. Deve essere una minaccia tale da impressionare

una persona sensata.

La violenza è rilevante anche se esercitato dal terzo e il contraente non ne era a

conoscenza: è sempre annullabile il contratto.

3) altri casi espressamente indicati dalla legge

a. conflitto di interessi nella rappresentanza

b. ecc

LA DISCIPLINA DI NULLITÀ E ANNULLABILITÀ

NULLITÀ ANNULLABILITÀ Può essere chiesta da chiunque, anche un terzo,

purche ne dimostri di avere interesse.

Può essere rilevata in giudizio dal giudice, può

dichiarare nullo un contratto dedotto in giudizio.

Può chiederla solo la parte a favore della quale è

prevista l‟annullabilità

imprescrittibile Prescrizione: 5 anni (solo per l‟azione, ma non per

sollevare l‟eccezione di annulabilità)

La sentenza che dichiara la nullità opera

retroattivamente sia fra le parti sia verso i terzi anche

se questi erano in buona fede

prevale la protezione dell‟autonomia privata

La sentenza di annullabilità opera retroattivamente

tra le parti. Essa non pregiudica i diritti acquistati dai

terzi in buona fede

prevale l‟esigenza di certezza e sicurezza nella

circolazione dei beni

Le stesse regole della nullità valgono per annullabilità

per diritti acquistati a titolo gratuito o per incapacità

legale

È suscettibile di conversione: quando il contratto di

un tipo presenta i requisiti di un altro tipo contrattuale

di cui sono rispettati i requisiti di forma e sostenza

(principio di conservazione del contratto)

Sanabile: il contratto può, con un‟espressa

dichiarazione di convalida proveniente dalla parte a

cui spetta l‟annullamento o tacitamente essere

convalidato

Convalida tacita: la parte a cui spetta

l‟annullamento da spontanea esecuzione al

contratto

Le clausole nulle comportano la nullità del contratto

solo se sono essenziali per il contratto e non sostituibili

da norme imperative di legge

(clausole vessatorie)

Non ci sono clausole annullabili, è annullabile l‟intero

contratto

In caso di contratti plurilaterali la nullità/annullabilità della partecipazione al contratto di una delle parti non

comporta la nullità dell‟intero contratto se la partecipazione della parte non era essenziale: il contratto ha

attuazione con le parti restanti

EFFETTI: il contratto nullo non produce effetti ne tra le

parti ne nei confronti dei terzi

opponibile a terzi

EFFETTI: il contratto annullabile produce

provvisoriamente effetti fino a che questi non

vengono rimossi retroattivamente in seguito

all‟esercizio dell‟azione.

È opponibile a terzi nei limiti dell‟art 1445, solo in caso

di annullamento per incapacità legale

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Retroattività le prestazioni eventualmente effettuate devono essere restituite (ripetizione

dell‟indebito , obbligazione restitutoria) salvo contratto nullo per immortalità bilaterale.

N.B.

Considerare le regole di possesso vale titolo nella vendita di beni mobili e efficacia sanante della

trascrizione(ha di per sé efficacia sanante degli eventuali vizi di cui il negozio giuridico trascritto

fosse in ipotesi affetto da chiusura del contenzioso)

Rescissione, Risoluzione, presupposizione

Rescissione: rimedio originario per i contratti conclusi in circostanze anomale a condizioni svantaggiose.

È un rimedio a uno squilibrio originario tra le prestazioni. Di norma questo squilibrio è irrilevante,

prevale l‟autonomia privata, anche nei casi in cui la libertà di contrattare è solo formale. Se non

intervengono fonti di integrazione dell‟autonomia contrattuale, tale autonomia è insindacabile e

incensurabile salvo le ipotesi di rescissione:

contratto concluso in stato di pericolo: fattispecie che si verifica quando un contraente si

assume obbligazioni a condizioni inique per necessità di salvare sè o gli altri dal pericolo

attuale di un danno grave alla persona

contratto concluso in stato di bisogno / necessità economica: se l‟altra parte ha

approfittato dello stato di bisogno anche momentaneo di una parte e possibile la

rescissione per lesione, se la lesione supera la metà del valore della prestazione ( la

prestazione ricevuta deve essere inferiore alla metà del valore che la prestazione aveva al

tempo del contratto)

la rescissione è evitabile riconducendo il contratto ad equità.

Azione e eccezione di rescissione sono sottoposte a prescrizione di un anno.

Risoluzione: scioglimento del contratto in presenza di difetti di funzionamento che sopravvengono dopo la sua conclusione

Riguarda i contratti a prestazioni corrispettive: se una delle parti non adempie si determina

un‟alterazione della causa (tali contratti trovano la causa nella prestazione corrispettiva altrui). La

mancanza della prestazione corrispettiva determina una mancanza di causa che investe il

rapporto contrattuale.

In questi casi si può procedere alla risoluzione

inadempimento: l‟inadempimento di una parte causa rescissione del contratto se non è di

scarsa importanza. Di fronte all‟inadempimento una parte può chiedere agendo in giudizio

in alternativa l‟adempimento o la risoluzione del contratto.

La risoluzione può essere

giudiziale: la parte può chiedere al giudice la risoluzione del

contratto ottenendo di essere esonerato ad eseguire la propria

prestazione o se l‟aveva già eseguita chiede la condanna alla

restituzione della prestazione già eseguita. La sentenza è costitutiva

di risoluzione

stragiudiziale: la risoluzione opera automaticamente in caso di

diffida ad adempiere: la parte adempiente intima

l‟altra parte ad adempiere entro un dato termine con

l‟avvertenza che se non adempie entro un certo

termine il contratto si considera risolto di diritto

clausola risolutiva espressa: se una delle parti non

adempie il contratto si considera risolto di diritto. La

Effetti: le parti non sono più

obbligate, e c‟è l‟obbligo di

restituire le prestazioni

eseguite. Inoltre

l‟inadempimento genera

responsabilità contrattuale,

quindi è dovuto il

risarcimento del danno.

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parte deve informare l‟altra che intende avvalersi

della clausola.

Scadenza del termine essenziale: trascorso il termine il

contratto è risolto di diritto.

impossibilità sopravvenuta: l‟impossibilità sopravvenuta per causa non imputabile al

debitore estingue l‟obbligazione. Tale impossibilità rende priva di ogni giustificazione la

controprestazione: comporta la risoluzione del contratto. Essa opera di diritto.

In caso di impossibilità parziale è dovuta la parte possibile e l‟altra parte ha diritto a una

riduzione nella controprestazione

Impossibilità sopravvenuta della prestazione in contratti ad effetti reali: se c‟è già stato il

passaggio di proprietà il prezzo è dovuto nonostante l‟impossibilità. Se l‟impossibilità si

manifesta dopo la manifestazione del consenso, quindi dopo la firma del contratto, essa

non da luogo a rescissione e la controprestazione del pagamento del prezzo è dovuta.

eccessiva onerosità sopravvenuta:

è il caso di contratti commutativi, ovvero contratti a prestazioni corrispettive che attuano lo

scambio tra prestazioni economicamente equivalenti.

Le vicende successive alla conclusione di contratti di durata (la cui esecuzione è destinata

a protrarsi nel tempo) che modifichino il valore della prestazione provocando uno squilibrio

economico fra le prestazioni influiscono sulla controprestazione e sulla sorte del contratto;

nel tempo che intercorre tra il momento del contratto e quello dell‟esecuzione della

prestazione sopraggiungono avvenimenti straordinari e imprevedibili per effetto dei quali la

prestazione di una delle parti diventi eccessivamente onerosa rispetto al valore della

prestazione della controparte.

L‟onerosità deve essere eccessiva, ovvero consistere in un forte squilibrio tra il valore

economico delle due prestazioni che abbia reso il contratto sostanzialmente iniquo.

Lo squilibrio deve essere

successivo alla conclusione del contratto

dovuto a fatti esterni oggettivi

straordinari e imprevedibili

deve superare l‟alea normale del contratto (andare oltre i rischi che ogni

contraente è consapevole di assumersi al momento del contratto).

In questo caso la parte che deve la prestazione divenuta troppo onerosa può domandare

la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta. L‟altra parte può offrire di riportare il

contratto ad equità, modificando le condizioni contrattuali.

Queste norme non si applicano ai contratti aleatori o di sorte: sono i contratti nei quali un

contraente si obbliga ad una prestazione ma è incerto se gli sarà dovuta la

controprestazione. Lo può essere per sua natura o per volontà delle parti (vendita della

speranza).

Altri rimedi ai difetti di funzionamento del contratto non risolutori:

♣ clausole di completamento successivo

♣ clausole di rinegoziazione

♣ clausole di adeguamento automatico

presupposizione: rimedio giurisprudenziale, causa di risoluzione non previsti dalla legge

È presupposto oggettivo del contratto che le parti hanno avuto presente al momento della sua

conclusione ma che non hanno menzionato nel contratto. Se viene a mancarsi il presupposto del

contratto è privato della sua base.

Al venir meno di quel presupposto viene ricollegata la possibilità per il contraente che vi ha

interesse, di ottenere dal giudice la risoluzione del contratto.

L‟evento causa un alterazione funzionale della causa

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Simulazione, contratto fiduciario, contratto indiretto

Simulazione: i contraenti creano, con la propria dichiarazione solo le parvenze esteriori del

contratto di cui non vogliono gli effetti o vogliono gli effetti di un contratto diverso da quello

simulato.

La simulazione richiede un accordo simulatorio, la semplice riserva mentale non basta, occorre

una controdichiarazione dei soggetti coinvolti nella simulazione.

Simulazione assoluta Simulazione relativa Interposizione fittizzia di

persona

definizione Le parti concludono un

contratto e con separato e

segreto accordo

dichiarano di non volerne

gli effetti

Le parti causano

l‟apparenza di un

contratto diverso da quello

che vogliono

È una particolare specie

di simulazione relativa

che investe l‟identità di

una delle parti

Caratteristiche intento

Le parti vogliono creare di

fronte a terzi l‟apparenza

del trasferimento del diritto

o dell‟assunzione di un

obbligazione

Ci sono due contratti, il

contratto simulato e il

contratto dissimulato

- per tipo (si simula una

vendita mentre fà una

donazione)

- per contenuto (si simula

un prezzo minore di quello

reale)

Nel contratto simulato

appare come contraente

un soggetto interposto

(una persona diversa del

reale contraente

interponente). E‟ un

accordo a tre.

Efficacia Tra le parti

Il contratto simulato è

inefficace

È eficace il contratto

dissimulato

È eficace il contratto

dissimulato

Efficacia Verso terzi

- Efficace rispetto ai terzi che hanno, in buona fede, fatto affidamento sul contratto

simulato.

-Inefficace rispetto ai terzi i cui diritti sono stati pregiudicati dal contratto simulato

L‟inefficacia del contratto simulato è inopponibile ai terzi. Se ad esempio i creditori

agiscono sul bene di cui il debitore era simulato acquirente, il vero proprietario perde

il bene.

La prova: il contratto simulato può essere provato dalle parti per prova scritta

dell‟accordo, confessione e giuramento; i terzi possono avvalersi anche di testimoni.

Atti unilaterali Gli atti unilaterali destinati a persona determinata se sono simulati per accordo tra

dichiarante e destinatario dell‟atto unilaterale (solo per atti recettizi: se la

loro efficacia è condizionata alla conoscenza che di essi abbia il destinatario)

contratto fiduciario: la causa del contratto non coincide con lo scopo delle parti.

La causa eccede dallo scopo che risulta dal patto fiduciario che intercorre tra le parti.

Il patto fiduciario mira a realizzare effetti che sono voluti dalle parti. Le parti stipulano un contratto

e poi utilizzano il patto fiduciario per realizzare gli effetti voluti. Esso è valido ed efficace: si potrà

agire in giudizio per l‟adempimento. Tuttavia ha effetti meramente obbligatori perchè vincola le

parti ma non è opponibile a terzi.

Chi acquista un bene con un contratto fiduciario che prevede che lo rivenda all‟acquirente dopo

certo periodo (si vuole ottenere l‟effetto di una locazione) ne acquista la proprietà e può

liberamente disporne e violare il patto vendendolo a un terzo. Il terzo acquirente acquista

validamente la proprietà ed il fiduciante ha perso il bene definitivamente. Potrà ottenere solo il

risarcimento danni dal fiduciario infedele per inadempimento del patto.

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Questo è il criterio di fiducia romanistica ( il fiduciario acquista la proprietà piena) a cui si

contrappone il criterio di fiducia germanistica in cui il fiduciario acquista la proprietà formale.

È il caso del TRUST:

nel mondo anglosassone il trust conferisce al proprietario trustee una proprietà

separata dal suo restante patrimonio e vincolata al rispetto del trust. È opponibile

a terzi e creditori. In italia sono riconosciuti i trust di diritto straniero

Esempi di patti fiduciari

vendita a scopo di locazione: Tizio intede concede a Caio il godimento di un suo bene per

un dato periodo a titolo oneroso. Può vendere il suo bene a Caio per un certo prezzo

(calcolato come corrispettivo del godimento del bene) stringendo il patto fiduciario in forza

del quale Caio rivenderà il bene alla data fissata a un prezzo minore (il minor prezzo

pagato da tizio è pari alla restituzione delle mensilità anticipate)

esempio di fiducia cum amico

vendita a scopo di garanzia: il debitore vende al creditore un suo bene a patto che,

all‟estinzione del debito il creditore glielo rivenda

esempio di fiducia cum creditore che intercorre tra due soggetti legati da un rapporto

obbligatorio

Il patto fiduciario è nullo se costituisce un mezzo per eludere una norma di legge Esempio: vendita a scopo di garanzia per eludere il divieto di patto commissorio

(patto che comporta che in caso di inadempimento il beneficiario del diritto reale di

garanzia diventi proprietario del bene dato in pegno / ipoteca).

Articolo 2645: ATTI DI TRASCRIZIONE CON EFFICACIA ASSIMILABILE AL TRUST (novità del 2006)

Essi realizzano una separazione tra il bene oggetto della trascrizione e il resto del patrimonio del soggetto

L‟art. 2645-ter c.c. dispone che “Gli atti in forma pubblica con cui beni immobili o beni mobili iscritti

in pubblici registri sono destinati, per un periodo non superiore a novanta anni o per la durata della

vita della persona fisica beneficiaria, alla realizzazione di interessi meritevoli di tutela riferibili a

persone con disabilità, a pubbliche amministrazioni, o ad altri enti o persone fisiche ai sensi

dell'articolo 1322, secondo comma, possono essere trascritti al fine di rendere opponibile ai terzi il

vincolo di destinazione; per la realizzazione di tali interessi può agire, oltre al conferente, qualsiasi

interessato anche durante la vita del conferente stesso. I beni conferiti e i loro frutti possono essere

impiegati solo per la realizzazione del fine di destinazione e possono costituire oggetto di

esecuzione, salvo quanto previsto dall'articolo 2915, primo comma, solo per debiti contratti per tale

scopo”.

In estrema sintesi, con gli atti di trascrizione esaminati è possibile costituire un vincolo di

destinazione su una massa patrimoniale che, pur restando nella titolarità giuridica del

“conferente”, assume, per la durata stabilita, la connotazione di massa patrimoniale “distinta”

(separata) rispetto alla restante parte del suo patrimonio, proprio in virtù del vincolo di destinazione

impresso e reso opponibile nei confronti dei terzi con l‟esecuzione della formalità di trascrizione.

contratto indiretto: un determinato contratto viene utilizzato dalle parti per realizzare una

funzione diversa a quella corrispondente alla sua causa.

Esempio: vendita per una lira, ovvero a un prezzo irrisorio per realizzare con lo schema causale

della vendita la funzione propria della donazione.

Non si potrà dire di essere di fronte a un caso di simulazione perchè non c‟è volontà delle parti

difforme dalla volontà che essi celano nel loro interno rapporto. La volontà dei contraenti non si

dissocia in dichiarazione e controdichiarazione ma si manifesta in un unico atto, il contratto

indiretto appunto: le parti usano un tipo contrattuale per realizzare la funzione propria di un altro

tipo contrattuale.

È nullo se concluso in frode alla legge

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Ricapitolando N.B. Consideriamo che la causa è la FUNZIONE ECONOMICO-SOCIALE dell‟atto di volontà, è la giustificazione dell‟autonomia privata, è una ragione oggettiva che motiva gli effetti del contratto sulla sfera giuridica degli interessati.

Simulazione Patto fiduciario Contratto indiretto

i contraenti creano, con la

propria dichiarazione solo le

parvenze esteriori del contratto

di cui non vogliono gli effetti o

vogliono gli effetti di un

contratto diverso da quello

simulato.

Il patto fiduciario mira a

realizzare effetti che sono voluti

dalle parti. Le parti stipulano un

contratto e poi utilizzano il

patto fiduciario per realizzare

gli effetti voluti.

le parti usano un tipo

contrattuale per realizzare la

funzione propria di un altro tipo

contrattuale.

La causa del contratto è

strumentale a creare

l‟apparenza voluta.

I contraenti non vogliono

quegli effetti, o vogliono gli

effetti di un contratto diverso

la causa del contratto non

coincide con lo scopo delle

parti. La causa eccede dallo

scopo che risulta dal patto

fiduciario che intercorre tra le

parti. Il patto fiduciario sistema

la cosa

un determinato contratto

viene utilizzato dalle parti per

realizzare una funzione diversa

a quella corrispondente alla

sua causa.

Interpretazione contrattuale e equilibrio contrattuale

Interpretare il contratto significa dare significato alle clausole contrattuali. Ciò è importante perchè

il contratto ha forza di legge tra le parti ed esse dalla sua interpretazione desumono i diritti loro

spettanti e le obbligazioni loro derivanti dal vincolo contrattuale.

Ci sono due criteri legali per l‟interpretazione:

criterio soggettivo: ricerca della comune intenzione delle parti questo criterio può modificare la qualificazione del contratto: il nome dato dalle parti al

contratto non è vincolante e il giudice può, dopo aver ricostituito la sostanza del rapporto,

attribuirgli una qualificazione giuridica diversa ma corrispondente alla sostanza del rapporto

da esse voluto (esempio: contratto di mutuo con oggetto una cosa infungibile

comodato)

criteri per individuare l‟intenzione delle parti

valutare il comportamento complessivo

interpretare le singole parti l‟una per effetto delle altre attribuendo un

significato complessivo

interpretazione letterale

criterio oggettivo: dare al contratto un senso razionale, prescindendo dalla volontà delle parti si usa per dar significato alle clausole ambigue. Criteri:

buona fede: si suppone che le parti siano contraenti onesti e leali

conservazione del contratto: di più interpretazioni si sceglie quella che

mantiene la clausola valida ed efficace piuttosto di quelle che la

renderebbero inefficace

usi interpretatitivi di zona

interpretazioni contra stipulatorem: le condizioni generali del contratto si

interpretano contro l‟autore della clausola, nel senso più favorevole all‟altro

contraente

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se il contratto resta ancora oscuro si applicano i criteri finali:

se il contratto è a titolo oneroso si interpreta nel senso che realizza l‟equo

contemperamento degli interessi delle parti, il migliore equilibrio tra

prestazione e controprestazione

se il contratto è a titolo gratuito si interpreta nel senso meno gravoso per il

contraente obbligato

Cessione del contratto

La cessione del contratto fa circolare la posizione di parte di un contratto. Trasferisce sia il lato

attivo (credito) che il lato passivo (debito).

Requisiti:

- contratto a prestazioni corrispettive

- non ancora eseguito, salvo contratti ad esecuzione continuata o periodica in cui è possibile fino

a quando il contratto non viene sciolto

Cessione del contratto: il cedente sostituisce a sè stesso un terzo, il cessionario, nei rapporti

derivanti dal contratto a prestazioni corrispettive. Il terzo assumerà rispetto al contraente cedito la

stessa funzione del cedente. È necessario il consenso del contraente ceduto perchè si perfezioni la

cessione: il ceduto ha sia un nuovo creditore che un nuovo debitore (a meno che le condizioni

personali del contraente siano irrilevanti: allora non serve il consenso).

Il ceduto può sollevare eccezioni basate sul contratto oggetto di cessione, non sui suoi rapporti col

cedente.

Garanzie: il cedente garantisce la validità del contratto ceduto, ma non l‟adempimento del

contratto da parte del ceduto.

Il cedente è liberato dalle obbligazioni col ceduto e viceversa, salvo patto contrario

La cessione è oggetto di un contratto di cessione del contratto.

I singoli contratti

contratto Definizione caratteri

generali

obbligazioni Altri dettagli

Vendita Ha per oggetto il

trasferimento di proprietà

o di un altro diritto reale o

di credito a titolo oneroso

verso il corrispettivo di una

somma di denaro detta

prezzo. La causa è lo

scambio tra diritto e

prezzo.

Garanzia nella vendita: per

vizi occulti/ mancanza di

qualità promesse/essenziali il

venditore risponde. Possono

essere fatti valere con

l‟azione redibitoria(risoluzione

del contratto + rimborso del

prezzo) o estimatoria (

riduzione del prezzo). Ci sono

garanzie speciali nella

vendita dei beni di consumo

(il venditore risponde per

difetto di conformità anche

se è imputabile al produttore)

Ha l‟effetto reale di trasferire la

proprietà e effetti obbligatori

Per il compratore

- pagare il prezzo

Per il venditore

- consegnare la cosa al

compratore

- fargli acquisire la proprietà

quando l‟acquisizione non è

diretta conseguenza del

contratto (vendita

obbligatoria)

- garantire dall‟evinzione (se

dopo la vendita un terzo

rivendica con successo la

proprietà e il compatore la

perde)

- garantire il compratore da

vizi occulti della cosa (vizi

materiali che rendono la cosa

non idonea all‟uso e non

facilmente riconoscibili/non

conosciuti al momento del

contratto)

La vendita obbligatoria: casi

in cui la proprietà non si

trasferisce al consenso ma in

un secondo momento Casi di vendita obbligatoria:

-Vendita di cose future

-Vendita di cose determinate

solo nel genere

-Vendita di cose altrui

-Vendita a rate con riserva della

proprietà

(vedi pag 48 per definizioni e

spiegazioni)

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contratto Definizione caratteri

generali

obbligazioni Altri dettagli

Locazione È il contratto mediante il

quale una parte, detta

locatore, si obbliga a far

godere a un‟altra parte

detta locatario una cosa

mobile o immobile per un

dato tempo previo il

versamento di un

corrispettivo (canone di

locazione).

consensuale: produce

effetti dal consenso

a effetti solo obbligatori:

diritto di credito al

godimento della cosa

altrui/obbligazione a

pagare il canone di

locazione

La locazione è opponibile

al terzo acquirente, che

acquisterà la proprietà di

un bene locato

Temporaneità del

godimento: non superiore

a 30 anni. Può essere a

tempo determinato

(cessa allo spirare del

termine salvo rinnovo

tacito) o a tempo

indeterminato (cessa per

effetto della disdetta di

una delle parti).

Il locatore si obbliga a

- consegnare la cosa al

conduttore

- mantenerla in condizioni tali

da servire all‟uso convenuto:

riparazioni a suo carico

- garantire il pacifico

godimento della cosa da parte

del conduttore (tutela contro

molestie, azione negatoria)

Il locatario/conduttore si

obbliga

- prendere in consegna la cosa

e servirsene con la diligenza del

buon padre di famiglia per gli

usi stabiliti dal contratto

-versare il corrispettivo nei

tempi stabiliti

-restituire la cosa al termine nel

medesimo stato in cui l‟ha

ricevuta, salvo deterioramento

derivante dall‟uso

AFFITTO: locazione di cosa

produttiva di frutti (azienda)

L‟affittuario deve curare la

gestione della cosa

produttiva secondo la sua

destinazione economica

LEASING: a metà tra vendita

con riserva di proprietà e

locazione. È un contratto

atipico. Il conduttore paga

un canone, alla consegna si

assume il rischio di perimento

della cosa e può diventare

proprietario al termine della

locazione pagando il

riscatto

LOCAZIONE IMMOBILI

URBANI

a) case di abitazione:

durata minima di 4 anni, con

rinnovo per altri 4 salvo che il

locatore non voglia

ristruttare/vendere o abbia

personale necessità

dell‟immobile (salvo contratti

transitori)

b) immobili ad uso diverso

dell‟abitazione: la durata

non può essere inferiore ai

sei anni, e si rinnova di 6 in 6.

Il canone resta invariato per i

primi 3 anni

Mandato Una parte, detta

mandatario, si obbliga nei

confronti dell‟altra detta

mandante a compiere

uno o più atti giuridici per

conto di quest‟ultima

(vedi pag 44)

compiere atti giuridici

per conto altrui

Il mandatario deve eseguire

l‟incarico con la diligenza del

buon padre di famiglia.

Il mandante deve fornire al

mandatario tutti i mezzi per

svolgere il suo compito,

rimborsargli le spese, e se

dovuto corrispondergli il

compenso

il mandato si basa sulla fiducia del

mandante nel mandatario. Ne

consegue che:

- il mandatario non può farsi

sostituire nell‟esercizio delle sue

funzioni

- il mandato si estingue alla morte

delle parti

- il mandante può in ogni momento

revocare il mandato, risarcendo i

danni del mandatario in caso di

mandato a titolo oneroso

- il mandatario può rinunciare

all‟incarico, ma risponde dei danni

che il suo recesso provoca al

mandante, salvo non sia per giusta

causa.

Con rappresentanza: il

mandatario agisce in nome

e per conto del mandante. I

diritti e le obbligazioni sono a

carico del mandante

Senza rappresentanza: il

mandatario agisce per

conto del mandante senza

spendita del nome. Deve

poi trasferire i diritti al

mendante

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contratto Definizione caratteri

generali

obbligazioni Altri dettagli

Comodato È un contratto reale: una

parte consegna all‟altra

una cosa affinchè se ne

serva per un uso

determinato, con

l‟obbligazione di restituire

la cosa ricevuta.

La consegna della cosa è

necessaria alla

conclusione del contratto

È a titolo gratuito a differenza della locazione

La restituzione può essere al

termine, finito l‟uso o quando il

comodante lo chiedere

Contratti reali: Occorre oltre al consenso

delle parti anche la

consegna della cosa per

perfezionare il contratto

Mutuo Prestito di quantità di

denaro/ cose fungibili. Le

cose consegnate

passano di proprietà. Il

mutuario dovrà poi

restituire altrettante cose

della stessa specie e nella

stessa quantità.

è a titolo oneroso: il mutuario

deve versare interessi al

mutuante secondo il tasso

pattuito.

Il mutuario deve restituire il

capitale (in un unica soluzione

o a rate) e pagare gli interessi

Può essere un contratto

reale (che si perfeziona alla

consegna); il codice civile

ammette anche la

promessa di mutuo, un

contratto consensuale con

cui il mutuante si obbliga a

prestare la somma al

mutuario

Appalto Contratto mediante il

quale l‟appaltatore si

obbliga verso il

committente, dietro

corrispettivo in denaro, a

compiere un opera o un

servizio, con propria

organizzazione dei mezzi

necessari e con gestione

a proprio rischio

L‟appaltatore si assume un‟

obbligazione di risultato non di

mezzi. Se non realizza l‟opera,

se non esegue il servizio è

inadempiente (è inadempiente

anche se l‟opera è difforme dal

progetto pattuito o presenti vizi

intrinsechi).

Se il committente recede dal

contratto deve rimborsare

l‟appaltatore delle spese

sostenute e risarcirlo del

mancato guadagno

L‟appaltatore usa la sua

organizzazione e i suoi

materiali e si assume il rischio

dell‟affare:

- rischio di non coprire col

corrispettivo pattuito i costi

di esecuzione dell‟opera o di

esecuzione del servizio

- rischio di non ricevere

alcun corrispettivo se non

riesce a realizzare l‟opera

(salvo impossibilità per causa

imputabile al committente)

Contratto

d‟opera

Ha la stessa struttura

dell‟appalto ma

l‟appaltatore esegue

l‟opera o il servizio

prevalentemente col

proprio lavoro.

Tale lavoro è autonomo,

non ci sono vincoli di

subordinazione col

committente, non è

sottoposto al suo potere

direttivo

- contratto d‟opera manuale:

obbligazione di risultato

Sul prestatore ricade il rischio

del lavoro e se l‟esecuzione

dell‟opera diventa impossibile,

al punto che il committente

non può ottenere nessun

risultato utile, in prestatore avrà

lavorato invano.

- contratto d‟opera intellettuale

obbligazione di mezzi

Il rischio ricade sul cliente. Il

prestatore deve mettere in

pratica un comportamento

diligente ed esperto e un

idoneo impiego di mezzi. Il

prestatore è adempiente se ha

agito con la diligenza e perizia

richieste, anche se non viene

raggiunto il risultato

Il corrispettivo è

determinato, salvo diverse

disposizioni dellr parti, in

relazione al risultato ottenuto

e al lavoro normalmente

necessario per ottenerlo.

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contratto Definizione caratteri

generali

obbligazioni Altri dettagli

Contratto

di trasporto

È un contratto che ha per

oggetto l‟esecuzione dal

servizio di trasferire

persone o cosa da un

luogo all‟altro.

Il committente è il

viaggiatore/mittente.

È un obbligazione di risultato:

deve portare a destinazione

incolumi le persone / intatte le

cose.

Il vettore è inadempiente e

responsabile del danno

- per mancata esecuzione del

trasporto (salvo cause a lui non

imputabili)

- per il sinistro che durante il

trasporto subiscono le persone

trasportate (salvo provare che

abbia messo in atto tutte le

misure idonee per evitare

l‟evento dannoso)

- per perdita o avaria delle

merci trasportate (a meno che

non derivi da caso fortuito)

+ responsabilità

extracontrattuale per danni

Queste disposizioni non

valgono per il trasporto di

cortesia/amichevole (mi

danno un passaggio): si

risponde solo per

responsabilità

extracontrattuale per danni

Contratto

di deposito

È un contratto con cui

viene eseguito il servizio

della custodia di cose

mobili.

È un contratto reale si

perfeziona con la

consegna.

Ha oggetto cose

infungibili delle quali il

depositario non può

servirsi. È ammesso il

deposito irregolare di

denaro/cose fungibili

Il depositario dovrà restituire la

cosa in natura su richiesta del

depositante.

Il depositante dovrà riprenderla

al tempo pattuito.

La custodia deve essere

eseguita con media diligenza:

è inadempiente se non prova

che uno specifico fatto, a lui

non imputabile, gli ha fatto

perdere la detenzione della

cosa. Il criterio della diligenza si

usa per valutare se la causa

che ha fatto perdere la

detenzione è a lui imputabile

Si presume a titolo gratuito,

salvo che il depositario non

eserciti professionalmente

l‟attività

Deposito in albergo:

- limite massimo per cui

risponde di sottrazione/

perdita/ deterioramento

- responsabilità illimitata per

cose consegnate in custodia

all‟albergatore e per

quando la perdita/

deterioramento per colpa

sua o dei suoi ausiliari.

Transazione La transazione è un

contratto che interviene

nella risoluzione di

controversie. Le parti

dispongono dei propri

diritti e superano

l‟incertezza sull‟esito della

lite

Forma scritta per la prova

Non comporta novazione del

precedente rapporto, salvo

patto contrario. Se una delle

parti non adempie agli obblighi

della transazione l‟altra può

chiedere la risoluzione aprendo

la lite originaria

È annullabile la transazione

su lite già decisa con

sentenza passata.

Non è possibile chiedere

l‟annullamento per errore di

diritto su questioni oggetto

della controversia

Contratti coi consumatori (lezione tenuta dall‟assistente)

i contratti dei consumatori:

contratti che intercorrono tra un professionista (persona fisica/ giuridica, privata/pubblica che

nell‟ambito della sua attività imprenditoriale o professionale conclude contratti aventi per oggetto

la cessione di beni da lui prodotti o la prestazione di servizi nell‟ambito della sia attività economica)

e un consumatore ( persona fisica che si procura per contratto i beni o i servizi per utilizzarli a fini

personali estranei alla sua attività professionale o imprenditoriale).

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L‟imposizione da parte del professionista, di condizioni che provochino squilibri tra diritti e obblighi

derivanti dal contratto (Clausole vessatorie) è violazione del dovere di buona fede.

il codice del consumo

Il Codice del consumo è stato emanato con il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in base

all'art. 7 della legge delega 29 luglio 2003, n. 229, relativo al riassetto delle disposizioni vigenti in

materia di tutela dei consumatori che comprende la maggior parte delle disposizioni emanate

dall'Unione Europea nel corso degli ultimi venticinque anni per la protezione del consumatore. Il

decreto è stato comunque considerato un segnale rilevante nel campo della difesa dei diritti dei

consumatori, perché è il primo atto legislativo in materia emanato per iniziativa di un governo

italiano senza la minaccia di sanzioni da parte europea.

Il Codice è composto di 146 articoli che armonizzano e riordinano la normativa legata ai molti

eventi in cui il consumatore è coinvolto come soggetto attivo o passivo.

In particolare vengono prese in considerazione:

l'informazione al consumatore e la pubblicità commerciale;

la regolarità formale e sostanziale dei contratti in cui è parte il consumatore, la promozione

delle vendite ed il credito al consumo;

le conclusioni di alcuni particolari contratti, ed in particolare: le vendite fuori dai locali

commerciali, i contratti a distanza, il commercio elettronico, la multiproprietà, i servizi

turistici;

la sicurezza e la qualità dei prodotti, la responsabilità del produttore, la garanzia legale di

conformità e le garanzie commerciali dei beni di consumo;

le associazioni dei consumatori e l'accesso alla Giustizia.

i contratti trasparenti

diritto del consumatore è di firmare un contratto trasparente e privo di clausole vessatorie.

art 3 del codice del consumo (consumatore e professionista )

Articolo 3. Definizioni.

1. Ai fini del presente codice si intende per: a) consumatore o utente: la persona fisica che agisce per scopi estranei all‟attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta; b) associazioni dei consumatori e degli utenti: le formazioni sociali che abbiano per scopo statutario esclusivo la tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori o degli utenti; c) professionista: la persona fisica o giuridica che agisce nell‟esercizio della propria attività imprenditoriale o professionale, ovvero un suo intermediario; d) produttore: fatto salvo quanto stabilito nell‟articolo 103, comma 1, lettera d), e nell‟articolo 115, comma 1, il fabbricante del bene o il fornitore del servizio, o un suo intermediario, nonche‟ l‟importatore del bene o del servizio nel territorio dell‟Unione europea o qualsiasi altra persona fisica o giuridica che si presenta come produttore identificando il bene o il servizio con il proprio nome, marchio o altro segno distintivo; e) prodotto: fatto salvo quanto stabilito nell‟articolo 115, comma 1, qualsiasi prodotto destinato al consumatore, anche nel quadro di una prestazione di servizi, o suscettibile, in condizioni ragionevolmente prevedibili, di essere utilizzato dal consumatore, anche se non a lui destinato, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell‟ambito di un‟attività commerciale, indipendentemente dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo; tale definizione non si applica ai prodotti usati, forniti come pezzi d‟antiquariato, o come prodotti da riparare o da rimettere a nuovo prima dell‟utilizzazione, purche‟ il fornitore ne informi per iscritto la persona cui fornisce il prodotto; f) codice: il presente decreto legislativo di riassetto delle disposizioni vigenti in materia di tutela dei consumatori. La legge dà una definizione di consumatore e di professionista. Il consumatore è la persona fisica

che agisce per scopi estranei all‟attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Il

professionista è la persona fisica o giuridica, pubblica o privata che, nel quadro della sua attività

imprenditoriale o professionale, utilizza il contratto.

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(rischio di sviluppo)

contratti standard

Nella moderna vita economica è sempre più frequente l'ipotesi di contratti che vengono stipulati

senza una previa 'contrattazione' del contenuto. Si pensi ai contratti di trasporto, di assicurazione,

di fornitura della luce e dell'acqua: qui si riscontra piuttosto una predisposizione unilaterale delle

clausole contrattuali (spesso contenute in moduli o formulari predisposti dal contraente 'forte'), che

il cliente può soltanto accettare o rifiutare in blocco. Ciò risponde a una rilevante esigenza

economica dell'impresa, quella di regolare in modo uniforme la gran mole di contratti stipulati

quotidianamente, ma si presta anche ad abusi in danno della parte 'debole' del contratto,

sfavorita dal contenuto di tali clausole.

clausole onerose e vessatorie e i rimedi ( la nullità)

Secondo il testo dell'art. 33 del codice del consumo (d. lgs. 6 settembre 2005, n. 206), le clausole

vessatorie sono le clausole presenti nei contratti conclusi tra il consumatore ed il professionista che,

malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti

e degli obblighi derivanti dal contratto.

Sono clausole vessatorie, tra le altre, quelle che limitano la responsabilità del professionista per

danni alla persona del consumatore, che escludono o limitano i diritti di questo in caso di

inadempimento del professionista, che riconoscono al solo professionista la possibilità di recesso, o

impongono clausole penali per il recesso o termini di disdetta eccessivi, che stabiliscono quale

giudice competente per le eventuali controversie quello di una località diversa dal domicilio del

consumatore.

Il codice elenca 20 cause che si presumono vessatorie fino a prova contraria. La categoria è

aperta, l‟elenco individua quelle per cui vale la presunzione di vessatorietà. Le conseguenze per le

clausole vessatorie sono diverse

a) In caso di Clausole che escludono/limitano la responsabilità del professionista in

caso di morte, danno al consumatore, che escludono/limitano la possibilità di

azione in caso di inadempimento, prevedere l‟adesione a clausole che il

consumatore non ha potuto conoscere prima della conclusione

le clausole sono nulle

b) Per tutte le altre clausole

nulle solo se unilateralmente predisposte dal professionista al di fuori di una

trattativa individuale del consumatore

La nullità è relativa (opera solo a vantaggio del consumatore) e parziale (è nulla solo la clausola,

non il contratto).

contratto di vendita, evizione, e vizio materiale

L‟art. 1470 del codice civile definisce la vendita come il “contratto che ha per oggetto il trasferimento della

proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo”.

La vendita è, quindi, un contratto bilaterale, cioè con prestazioni a carico di entrambe le parti, compratore e

venditore, e consensuale, determinandosi l‟efficacia in virtù del mero consenso legittimamente prestato dalle

parti.

La garanzia per vizi, in particolare, è prevista agli articoli 1490 e seguenti del codice civile, e costituisce

elemento fondamentale del contratto di vendita, derogabile dall‟autonomia privata.

Si possono distinguere tre ipotesi:

1) la cosa venduta si presenta affetta da vizi che la rendono inidonea all‟uso cui è destinata o ne diminuisce

in modo apprezzabile il valore;

la garanzia per vizi, e il compratore può domandare, a sua scelta, la risoluzione del contratto ovvero la

riduzione del prezzo. Egli è però tenuto a denunciare i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta, fermo

restando il termine di prescrizione annuale che decorre dalla consegna. I termini esigui si giustificano con

l‟esigenza di consentire al venditore di verificare la sincerità delle doglianze del compratore.

2) la cosa venduta non possiede le qualità promesse od essenziali al suo uso;

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il compratore ha il diritto di ottenere la risoluzione del contratto, con gli stessi termini di decadenza e

prescrizione di cui all‟ipotesi precedente.

3) la cosa venduta appartiene ad un genere completamente diverso da quello pattuito o è priva delle

qualità indispensabili per assolvere alla sua funzione naturale o quella ritenuta dalle parti come essenziale

(aliud pro alio).

si ricade nelle ipotesi di inadempimento del contratto, per cui il compratore può esigere l‟adempimento o

la risoluzione alternativamente, ferma la possibilità di richiedere il risarcimento del danno.

Nell'ambito del diritto privato, si parla di evizione se un terzo fa valere il suo diritto di proprietà sulla cosa

venduta e la sottrae a colui che l'ha comprata. Il venditore ha quindi l'obbligo di garantire il compratore da

tale rischio.

Il venditore deve garantire il bene venduto sia da vizi occulti sia dall'evizione (art. 1476 del codice civile), ossia

che la cosa venduta non appartiene ad altri che la possano rivendicare.

La garanzia per l'evizione è funzionale alla tutela del compratore per eventuali "vizi giuridici", non conosciuti al

momento della conclusione del contratto, che limitano il godimento del diritto o del bene. Si distinguono tre

tipi di evizione:

L' evizione totale si ha nel caso in cui il compratore subisce l'accoglimento di un'azione di

rivendicazione proposta da un terzo, perdendo così la proprietà del bene. In tal caso è previsto che il

compratore possa proporre l'azione di risoluzione del contratto, condannando il venditore alla

restituzione del prezzo e al risarcimento del danno.

L' evizione parziale si ha nel caso in cui una cosa sia soltanto di proprietà parzialmente altrui. Se al

momento della conclusione del contratto il compratore avesse ugualmente acquistato il bene

nonostante fosse a conoscenza di tale situazione, allora avrebbe diritto alla sola riduzione del prezzo

oltre al risarcimento del danno, nel caso in cui il compratore non avesse acquistato il bene allora

potrebbe chiedere la risoluzione e il risarcimento del danno.

L' evizione limitativa si ha quando: sul bene i terzi vantino diritti reali minori, in tal caso la disciplina

opera come per l'evizione parziale.

Il compratore ha l'onere di chiamare a testimoniare il venditore nella eventualità che un terzo vanti diritti

sul bene acquistato, qualora non lo facesse perderebbe la garanzia per l'evizione. Ciò si spiega con il

fatto che il venditore può eccepire in giudizio la validità dell'atto traslativo e smentire le pretese del terzo.

Garanzie nella vendita di beni di consumo previsti dal codice del consumo

Le garanzie nella vendita dei beni di consumo sono regolate da norme speciali.

Come già detto per consumatore si intende chi acquista i beni di consumo per il consumo o

l‟utilizzazione propria. Per bene di consumo si intende qualsiasi bene mobile adatto al diretto

soddisfacimento dei bisogni del consumatore o della sua famiglia.

Il referente è il sistema di distribuzione a catena che interpone tra il fabbricante e il consumatore

una serie di passaggi intermedi. Il difetto di conformità del bene rispetto al contratto di vendita (vizi

occulti, mancanza di qualità essenziali, ecc). Il venditore finale è responsabile nei confronti del

consumatore a causa di un difetto di conformità imputabile a un azione/omissione del produttore

o di un precedente venditore della catena. Egli ha diritto di regresso salvo patto contrario o

rinuncia sul vero responsabile.

Le qualità alle quali il consumatore può lamentare il diretto di fabbricazione non sono solo le

qualità risultanti dalle dichiarazioni del venditore finale ma risultano anche da dichiarazioni del

produttore o messaggi pubblicitari da questo inviati o risultano dall‟etichettatura.

il venditore finale risponde perchè il contratto è stato da lui stipulato, anche se predeterminato

da altri, a monte della catena distributiva (dettagli – Galgano p 295-296)

garanzie di buon funzionamento

Ai sensi dell'art. 1512 cod.civ. viene prevista l'eventualità in cui la parte venditrice abbia garantito

per un tempo determinato il buon funzionamento della cosa venduta. Deve essere espressamente

pattuita. Si reputa nullo o comunque inefficace il patto afferente alla garanzia in esame quando

ad essa non sia stata posta nessuna limitazione temporale.

La garanzia di buon funzionamento è volta ad assicurare al compratore che, entro il lasso di

tempo stabilito, la cosa verrà riparata o sostituita nell'ipotesi di malfunzionamento. Non viene

garantita l'intrinseca durata del bene, in quanto la stessa è già coperta dalla garanzia per i vizi e,

soprattutto, dalla norma che fa riferimento alle qualità essenziali del bene.

Una volta che nei tempi stabiliti dalla legge il compratore abbia fatto denunzia del difettoso

funzionamento, il giudice, potrà assegnare un termine affinchè il venditore provveda a sostituire

ovvero a riparare la cosa, ripristinandone la funzionalità. In ogni caso la legge fa espressamente

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salva la possibilità per il compratore di ottenere il risarcimento dei danni. Mentre la sostituzione

deve essere fatta con un oggetto eguale, che si trovi cioè nella medesima situazione d'uso, la

riparazione deve avere come risultato quello di far conseguire alla cosa la stessa funzionalità

propria di un bene privo di difetti.

azione di classe/Class action

Con il termine “class-action” (azione di classe) si intendono genericamente quei meccanismi

processuali idonei ad ottenere, in un unico processo, il risarcimento del danno subito da un gruppo

di cittadini a causa dell‟illecito seriale prodotto da un soggetto professionale.

Come è noto, dal 1° gennaio 2010 è azionabile (dopo una estenuante serie di rinvii) l‟articolo 140-

bis del Codice del consumo, per rendere giustizia ai cittadini in tutte quelle situazioni nelle quali si

controverte per importi di valore contenuto e dunque, generalmente, si tende a rinunciare alla

difesa dei propri diritti.

Nella realtà economica moderna gli interessi dei consumatori e degli utenti sono quotidianamente

messi a confronto con l‟attività di produzione e distribuzione di massa. Da questa relazione possono

scaturire lesioni di una generalità, potenzialmente anche molto elevata, di cittadini.

Non è difficile immaginare, solo a titolo esemplificativo, la condotta industriale idonea a mettere a

repentaglio un bene ambientale, la messa in circolazione di un prodotto pericoloso per la salute

pubblica (o anche solo difettoso), la divulgazione di campagne pubblicitarie o la diffusione di

informazioni non veritiere presso il pubblico dei consumatori, il ricorso a pratiche commerciali lesive

di una moltitudine di aderenti, l‟applicazione di intese o comportamenti anticoncorrenziali tali da

nuocere alla corretta formazione del prezzo e quindi alla lealtà del mercato.

In tutte queste situazioni il singolo danneggiato si trova nella difficoltà di ricorrere a strumenti per la

maggior parte inadeguati, anche a causa della cronica inefficienza del sistema giudiziario.

È la stessa osservazione della realtà a dimostrare che le avanzate economie di mercato si

caratterizzano, oltre che per l‟asimmetria “economico-informativa” (il consumatore dispone

generalmente di minori risorse ed informazioni rispetto alla sua controparte professionale), anche

per una asimmetria che potremmo dire “processuale”, cioè il divario tra l‟utilità della tutela

individuale rispetto al costo che il consumatore si assume nel momento in cui decide di

intraprendere un processo.

La spesa per rivolgersi ad un legale, la complessità della controversia per il giudice (non sempre

adeguatamente preparato a decidere le liti di consumo), la durata stessa del giudizio, sono fattori

di rischio che ricadono interamente sul consumatore e che diventano ingiustificati ogniqualvolta si

controverte per danni di modesta entità.

La conseguenza di tale scenario si concreta in un atteggiamento fortemente remissivo da parte

del singolo danneggiato il quale rinuncia, generalmente, all‟azione. In questo “lasciar perdere”

risiede il più appariscente vulnus nella concreta tutela del consumatore che ricade, più in

generale, sull‟efficienza stessa del mercato. Ed infatti, a fronte di danni di massa di scarso valore

individuale, si realizza un considerevole arricchimento per chi realizza le condotte lesive,

ogniqualvolta questo soggetto riesce a sottrarsi agli obblighi risarcitori.

È da queste premesse che discende l‟esigenza di introdurre strumenti di tutela collettiva che

consentano di azionare, in un unico processo, le difese di interessi riconducibili ad una indefinita

generalità di soggetti, annullando l‟asimmetria tra i diritti riconosciuti in astratto dall‟ordinamento

positivo e la loro concreta realizzazione nel processo, così da elevare il grado di tutela “vivente”

nel quotidiano dei consumatori, anche in virtù della funzione di deterrenza che la minaccia

dell‟iniziativa collettiva è in grado di esercitare nel dissuadere i comportamenti delle imprese

scorrette.

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Parte 5: la responsabilità civile e i fatti illeciti

LA RESPONSABILITÀ CIVILE nasce dall'illecito extracontrattuale (art. 2043 c.c.)

Art. 2043 Risarcimento per fatto illecito

Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso

il fatto a risarcire il danno

È FATTO ILLECITO qualunque fatto doloso o colposo che cagioni ad altri un danno ingiusto. Da questo

fatto deriva l‟obbligazione a risarcire il danno subito.

Obbligazione di risarcire il danno: può derivare da

Fatto illecito responsabilità extracontrattuale/civile

Inadempimento responsabilità contrattuale

Il problema della responsabilità civile è stabilire chi deve sopportare i costi degli incidenti

Inoltre bisogna individuare le condizioni in base alle quali il danno va risarcito

Elementi del fatto illecito:

Il fatto: comportamento umano commisivo(fare) o omissivo (non fare: è illecito solo se il

soggetto, la cui omissione ha cagionato il danno, aveva l‟obbligo giuridico di evitarlo)

Il danno ingiusto: è lesione dell‟interesse altrui, meritevole di protezione secondo

l‟ordinamento giuridico. Non basta la lesione di un semplice interesse altrui, tale interesse

deve essere giuridicamente protetto. Essa è una clausola generale: quando non è la legge

a valutare che un dato danno è ingiusto riconoscendo a chi lo ha subito il diritto al

risarcimento, la valutazione è rimessa all‟apprezzamento del giudice.

atipicità dell‟illecito: non sono tassativamente determinati i casi in cui è previsto il

risarcimento del danno

Casi in cui l‟ingiustizia del danno è fuori discussione

a) Lesione di un diritto della personalità

b) Lesione di un diritto reale (danneggiamento della cosa)

c) L‟uccisione di una persona lede il diritto al mantenimento dei suoi familiari

d) Lesione di un diritto di credito (uccisione di un giocatore di calcio lede il diritto alle

sue prestazioni sportive spettante alla società calcistica)

e) Quando il terzo abbia reso solo temporaneamente impossibile la prestazione del

debitore (ferimento in un incidente stradale di una persona che lavora alle

dipendenze altrui)

f) Il terzo è concorso nell‟inadempimento istigandolo a non adempiere o rendendosi

partecipe dell‟inadempimento (per violazione del patto di non concorrenza

risponde Tizio per responsabilità contrattuale ma anche Caio che gli ha fatto da

prestanome nell‟attività concorrente per responsabilità extracontrattuale)

g) Lesione della libertà contrattuale (contraente che per falsa informazione del terzo

conclude un contratto che altrimenti non avrebbe concluso)

h) Lesione di una situazione di fatto meritevole di protezione (famiglia di fatto)

i) Lesione di un interesse legittimo da parte della pubblica amministrazione (interesse

protetto come riflesso della protezione dell‟interesse pubblico)

EVOLUZIONE DELLA CONCEZIONE

Dal danno in giusto come Lesione di un diritto soggettivo assoluto (vita, integrità

fisica, salute, proprietà, nome, immagine, onore,riservatezza)

L‟evoluzione del sistema avviene attraverso la individuazione di nuovi diritti della

persona come l‟identità, ecc. Fino ad arrivare alla concezione del danno ingiusto

come lesione di diritti relativi in giurisprudenza attraverso questi casi: dal caso

Superga (la società non ha ottenuto il risarcimento del danno per la morte dei

giocatori dalla compagnia aerea perchè era una pretesa su un diritto relativo)al

caso Meroni (20 anni dopo la società danneggiata dall‟uccisione del calciatore

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perchè era stato investito ottenne il risarcimento) il caso Pasta Puddu (Cass. S.U.

2135/1972)

ora si considerano la lesione del credito del datore di lavoro (Cass. 2105/1980), La

lesione degli obblighi alimentari, La lesione delle aspettative legittime , La lesione

degli interessi legittimi (Cass. n. 500/1999) .

Resta fermo il problema è il bilanciamento degli interessi in gioco (es. identità

personale/diritto di cronaca)

Il danno è ingiusto se non è stato cagionato nell‟esercizio di un diritto: chi licenzia

un suo dipendente gli cagiona certamente un danno, ma non si tratta di danno

ingiusto se il licenziamento è motivato da giusta causa o giustificato motivo avendo

in tal casi il datore di lavoro diritto a licenziare.

Il codice prescrive che il danno non è ingiusto in caso di

- Legittima difesa: chi cagiona danno per legittima difesa di sè o degli altri

non è responsabile del danno cagionato.

- Stato di necessità: lo si fa per salvare sè o altri dal pericolo attuale di un

danno grave alla persona a patto che non sia da lui volontariamente

cagionato nè tanto meno altrimenti evitabile. Il giudice può condannare

comunque il danneggiante a indennizzare l‟innocente danneggiato

Rapporto di causalità fra fatto e il danno: deve esserci un rapporto di causa ed effetto, per

cui possa dirsi che il primo a cagionato il secondo. Occorre che l‟evento dannoso appaia

come conseguenza prevedibile ed evitabile del fatto commesso.

Causalità materiale (art. 40,41 c.p.) (tra condotta ed evento dannoso)

Risponde alla domanda: chi è responsabile del danno? Chi commette

Illeciti per comportamento commissivo o Illeciti per omissione: non impedire un

evento che si ha l‟obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo

Causalità giuridica (art. 1223 c.c.) risponde alla domanda: quali danni sono risarcibili?

Il problema della selezione dei danni risarcibili: sono risarcibili i danni derivanti dall‟evento

dannoso che appare come conseguenza prevedibile ed evitabile del fatto commesso.

Il concorso tra responsabili e la responsabilità solidale (art. 2055): Se il fatto dannoso è imputabile a più persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento del danno. Colui che ha risarcito il danno ha regresso contro ciascuno degli altri, nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall'entità delle conseguenze che ne sono derivate. Nel dubbio, le singole colpe si presumono uguale.

Il dolo o la colpa:

o è dolo l‟intenzione di provacare l‟evento dannoso, come l‟intenzione di uccidere

nell‟omicidio volontario.

Dolo eventuale: chi pur non agendo x causare l‟evento dannoso si rappresenta il

suo possibile verificarsi come conseguenza della sua azione (sparo per intimidire ma

ferisco qualcuno)

o è colpa la mancanza di diligenza, di prudenza, di perizia: l‟evento dannoso non è

voluto ma provocato per negligenza imprudenza o imperizia, o per inosservanza di

norme di legge o di regolamento. Il fatto colposo è il comportamento negligente,

imprudente o imperito.

Colpa cosciente: l‟atteggiamento di chi si comporta imprudentemente o

negligentemente con la previsione del possibile evento dannoso che confida nel

potere di evitare (il poliziotto spara x colpire il malvivente ma centra l‟ostaggio)

Colpa grave: Errori non scusabili per la loro grossolanità, Assenza delle cognizioni

fondamentali attinenti alla professione, Difetto della perizia tecnica minima, Ogni

altra imprudenza che dimostri superficialità e disinteresse per i beni primari affidati

alle cure di prestatori d‟opera.

I

M

P

U

T

A

B

I

L

I

T

A‟

Cause di giustificazione

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Ci sono illeciti sanzionati solo a titolo di dolo (833 c.c. atti di emulazione) e illeciti

sanzionati solo a titolo di dolo o colpa grave

L‟onere di provare il dolo o la colpa è a carico del danneggiato: il creditore deve provare

la colpa del debitore (nella responsabilità contrattuale è presunta fino a prova contraria

del debitore).

Capacità di intendere e di volere: Nessuno può essere imputabile se al momento del fatto

non era in grado di intendere o di volere, ma l'incapacità non esclude l'imputabilità

quando è dovuta a colpa del soggetto (un ubriaco che pur non essendo in grado di

intendere e di volere fracassa una vetrina è imputabile).

Se il danno cagionato dall‟incapace la responsabilità è del sorvegliante se non da la

prova di non aver potuto impedire il fatto. In tal caso l‟equa indennità è eventualmente a

carico dell‟incapace.

responsabilità dei genitori

• Art. 2048

Riguarda la responsabilità dei genitori ( e degli insegnanti) per i fatti illeciti

compiuti dai figli minori (ma capaci di intendere e volere): i genitori rispondono

solidalmente con i figli salvo prova liberatoria (-> non aver potuto impedire il

fatto ) le applicazioni giurisprudenziali rendono particolarmente difficile tale

prova

Danno risarcibile:

Sono risarcibili le conseguenze dannose dell‟illecito

E‟ risarcibile il Danno patrimoniale (danno emergente + danno lucro cessante) più danno

non patrimoniale (vedi pagina 30)

La responsabilità indiretta

In queste ipotesi è responsabile un soggetto diverso rispetto a quello che ha commesso il fatto

È responsabilità senza colpa La prova liberatoria non è mai l‟assenza di colpa.

2049 - dei padroni e committenti

rapporto di lavoro: se il danno è cagionato da un dipendente, nell‟esercizio delle mansioni

a lui affidate, del danno risponde oltre al dipendente anche il suo datore di lavoro. Il rischio

del lavoro incombe sul datore del lavoro

responsabilità di chi è tenuto alla sorveglianza di incapaci: se il fatto illecito è commesso da

incapaci ne risponde chi era tenuto alla loro sorveglianza (personale della casa di cura)

responsabilità dei genitori, tutori, precettori: per minori sotto la loro sorveglianza

liberatorio provare di non aver potuto impedire il fatto

responsabilità del proprietario del veicolo: risponde in solido col conducente a meno che non

provo che la circolazione è avvenuta contro la sua volontà

La responsabilità oggettiva

Il soggetto risponde di un fatto produttivo di danno anche se lo si è commesso senza dolo o colpa.

Si basa sulla sola esistenza del rapporto di causalità tra fatto ed evento dannoso: ci si libera con la

prova dell‟assenza di questo nesso, dimostrando imprevedibilità o inevitabilità

Ipotesi di responsabilità oggettiva nel codice civile

• 2050 - RC per esercizio di attività pericolose

prova liberatoria aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno. riguarda le

modalità di organizzazione dell‟attività pericolosa, che devono essere idonee a prevenire

l‟eventualità di eventi dannosi. L‟attività pericolosa deve essere svolta nelle condizioni di

massima sicurezza con l‟adozione di tutti gli accorgimenti che la tecnica offre, non importa il

loro costo.

I

M

P

U

T

A

B

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L

I

T

A‟

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appunti di diritto privato 2012 Pagina

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• 2051-danno cagionato a cose in custodia

prova liberatoria caso fortuito, ossia uno specifico evento imprevedibile ed invetabile che ha

creato da solo le condizioni dell‟evento dannoso, escludendo il nesso tra comportamento del

soggetto e evento dannoso. Se la causa dell‟evento resta ignota, il soggetto risponde

• 2052 - danno cagionato da animali

prova liberatoria caso fortuito

• 2053 - rovina di edificio

prova liberatoria il danno non è dovuto a difetto di costruzione o di manutenzione. Si deve

dar prova di aver adottato tutte le misure idonee a evitare il sinistro come la buona

manutenzione e la costruzione a regola d‟arte

• 2054 – Danno derivante da circolazione dei veicoli

prova liberatoria il conducente non è responsabile solo se prova di aver fatto tutto il

possibile per evitare il danno. Deve provare di aver fatto tutto ciò che era umanamente

possibile per evitarlo. Dato che si risponde del danno anche in caso di vizi di costruzione o

difetti di manutenzione occorre provare che il danno non è dovuto a difetto di costruzione o di

manutenzione.

In caso di scontro tra veicoli si presume fino a prova contraria che ciascun conducente abbia

concorso a cagionare il danno subito dai veicoli. Su ciascuno dei conducenti incombe l‟onere

di provare che la responsabilità sia tutta dell‟altro o dell‟altro in misura superiore alla metà.

+ responsabilità del proprietario del veicolo: risponde in solido col conducente a meno che

non provo che la circolazione è avvenuta contro la sua volontà.

La responsabilità del produttore (artt. 114 ss. codice del consumo) – danno da prodotti Il produttore e' responsabile del danno cagionato da difetti del suo prodotto.

prodotto difettoso = Un prodotto è difettoso quando non offre la sicurezza che ci si può

legittimamente attendere tenuto conto di tutte le circostanze, tra cui:

1) il modo in cui il prodotto è stato messo in circolazione, la sua presentazione, le sue caratteristiche

palesi, le istruzioni e le avvertenze fornite;

2) l'uso al quale il prodotto può essere ragionevolmente destinato e i comportamenti che, in

relazione ad esso, si possono ragionevolmente prevedere;

3) il tempo in cui il prodotto è stato messo in circolazione.

Un prodotto è difettoso se non offre la sicurezza offerta normalmente dagli altri esemplari della

medesima serie

Il produttore è responsabile per i danni causati da un difetto del prodotto.

Il prodotto deve essere sicuro, ovvero idoneo allo specifico uso cui è destinato.

La responsabilità oggettiva basata sul rapporto di causalità tra il fatto altrui e l‟evento dannoso: il

produttore per non rispondere che deve dare prova liberatoria, provando uno dei casi di

esclusione della responsabilità (art. 118): Esclusione della responsabilita' 1. La responsabilita' e' esclusa: a) se il produttore non ha messo il prodotto in circolazione; b) se il difetto che ha cagionato il danno non esisteva quando il produttore ha messo il prodotto in circolazione; c) se il produttore non ha fabbricato il prodotto per la vendita o per qualsiasi altra forma di distribuzione a titolo oneroso, ne' lo ha fabbricato o distribuito nell'esercizio della sua attivita' professionale; d) se il difetto e' dovuto alla conformita' del prodotto a una norma giuridica imperativa o a un provvedimento vincolante; e) se lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche, al momento in cui il produttore ha messo in circolazione il prodotto, non permetteva ancora di considerare il prodotto come difettoso; f) nel caso del produttore o fornitore di una parte componente o di una materia prima, se il difetto e' interamente dovuto alla concezione del prodotto in cui e' stata incorporata la parte o materia prima o alla conformita' di questa alle istruzioni date dal produttore che la ha utilizzata.

rischio dello sviluppo: se lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche, al momento in cui il produttore ha messo in circolazione il prodotto, non permetteva ancora di considerare il prodotto come difettoso

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Coordinare con disciplina dei vizi nella vendita: dall‟analisi della nostra giurisprudenza in materia

di vendita si può ricavare il giudizio che al venditore i nostri giudici chiedono di verificare che la

cosa venduta sia esente da vizi che ne pregiudichino l‟idoneità dell‟uso, che ne imprimano

connotato di pericolosità e impongono un dovere di informazione circa le modalità d‟uso della

cosa per un uso sicuro.

Art. 1490 Garanzia per i vizi della cosa venduta

Il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all'uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore. Il patto con cui si esclude o si limita la garanzia non ha effetto, se il venditore ha in mala fede taciuto al compratore i vizi della cosa (1229).

Art. 128 ss. codice del consumo

Ambito di applicazione e definizioni 1. Il presente capo disciplina taluni aspetti dei contratti di vendita e delle garanzie concernenti i beni di consumo. A tali fini ai contratti di vendita sono equiparati i contratti di permuta e di somministrazione nonche' quelli di appalto, di opera e tutti gli altri contratti comunque finalizzati alla fornitura di beni di consumo da fabbricare o produrre. 2. Ai fini del presente capo si intende per: a) beni di consumo: qualsiasi bene mobile, anche da assemblare, tranne: 1) i beni oggetto di vendita forzata o comunque venduti secondo altre modalita' dalle autorita' giudiziarie, anche mediante delega ai notai; 2) l'acqua e il gas, quando non confezionati per la vendita in un volume delimitato o in quantita' determinata; 3) l'energia elettrica; b) venditore: qualsiasi persona fisica o giuridica pubblica o privata che, nell'esercizio della propria attivita' imprenditoriale o professionale, utilizza i contratti di cui al comma 1; c) garanzia convenzionale ulteriore: qualsiasi impegno di un venditore o di un produttore, assunto nei confronti del consumatore senza costi supplementari, di rimborsare il prezzo pagato, sostituire, riparare, o intervenire altrimenti sul bene di consumo, qualora esso non corrisponda alle condizioni enunciate nella dichiarazione di garanzia o nella relativa pubblicita'; d) riparazione: nel caso di difetto di conformita', il ripristino del bene di consumo per renderlo conforme al contratto di vendita. 3. Le disposizioni del presente capo si applicano alla vendita di beni di consumo usati, tenuto conto del tempo del pregresso utilizzo, limitatamente ai difetti non derivanti dall'uso normale della cosa.

FUNZIONI DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE

• Sanzionatoria: sanziona il responsabile

• Preventiva: previene l‟illecito

• Compensativa: compensa chi ha subito il danno

• Rapporti tra responsabilità civile e assicurazione: obbligatoria la RC auto. L‟assicurazione

limita il rischio patrimoniale per il danneggiante, indennizzando al suo posto il danneggiato.

Confronto: responsabilità contrattuale e extracontrattuale

responsabilità extracontrattuale responsabilità contrattuale

fonte Atto illecito Inadempimento

Disciplina e

prova

nella responsabilità civile il danneggiato

deve dimostrare la colpa del

danneggiante

nella responsabilità contrattuale il

debitore deve dimostrare che

l'inadempimento non gli è imputabile

(inversione dell'onere della prova)

Danno

risarcibile

nella responsabilità contrattuale, solo il

danno prevedibile

prescrizione 10 anni 5 anni

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Il processo civile

Tutela giurisdizionale civile su domanda dell‟interessato salvo casi speciali previsti dalla legge in

cui si attiva il pubblico ministero o si provvede d‟ufficio (dichiarazione di fallimento)

Chi lamentando che un proprio diritto è stato leso da altri e agisce in giudizio è detto Attore.

Chi è chiamato a rispondere dell‟accusa è detto convenuto.

Sono le parti del processo/procedimento/giudizio. Il giudice decide la controversia con una sentenza. La controversia è detta lite/causa.

L‟azione è la pretesa che l‟attore vanta in giudizio.

Il convenuto per contrastare la pretesa dell‟attore può sollevare eccezioni con le quali contesta la

pretesa dell‟attore, adduce a fatti o diritti che rendono inefficace la pretesa. Con le eccezioni si

limita a difendersi ma può contrattacare avanzando una domanda riconvenzionale, basata o

sullo stesso titolo sul quale l‟attore fonda la sua pretesa oppure sul titolo su cui fonda l‟eccezione.

Quando una sentenza non viene impugnata (non si propone appello entro i termini previsti)

oppure ha percorso tutti i 3 gradi di giudizio si dice che è passata in giudicato.

Chiunque voglia far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento.

onere della prova Chi all‟opposto contrasta la pretesa dell‟attore deve provare i fatti a fondamento della sua

eccezione

Tipi di prova

Prove documentali /scritte:

Atto pubblico fa piena prova salvo querela di falso (bisogna impugnarli

per falsità)

Scrittura privata piena prova contro chi l‟ha sottoscritta se questi non la

disconosca con querela di falso

N.B. in questi due casi la sottoscrizione deve essere autografa, di pugno del

nome da cui risulti la sottoscrizione

Documento contro persone estranee alla redazione: deve avere data certa

(presentato al notaio per autenticazione, o registrato, o quando avvengano

fatti che ne provano la sicura già avvenuta redazione)

Telegrammi se l‟originale è sottoscritto/fatto consegnare/consegnato

all‟ufficio telegrafico dal mittente

Registri domestici per un pagamento ricevuto

Riproduzioni meccaniche (fotocopie) salvo che non disconoscano l‟originale

Documento informatico che rispetta certe regole

Prove testimoniali: per testimoni.

Esclusa per i contratti in genere (salvo che il giudice non la ritenga ammissibile), quando si

vuole provare l‟esistenza di un patto aggiunto o contrario alle clausole di un contratto

scritto (simulazione)

Confessione: dichiarazione di una parte della verità di patti ad essa sfavorevoli e favorevoli

alla controparte. Ha per oggetto fatti. È una dichiarazione di scienza e può essere

impugnata solo per errore di fatto o violenza. Da non confondere col riconoscimento

dell‟altrui diritto che inverte solo l‟onere della prova (pag 38 e 42)

Giuramento: confessione fatta da una delle parti con forma solenne su invito dell‟altra

parte o del giudice. Può essere suppletorio (il giudice invita a farlo per completare una

prova insufficente) o decisorio (l‟altra parte invita a giurare e fa dipendere la decisione

totale o parziale della causa). Non si può provare l‟esistenza di un atto che richiede la

forma scritta

Presunzione: mezzi di prova indiretti, consistono nel dedurre da fatti noti l‟esistenza di un

fatto ignoto. Possono essere legali (fatte dalla legge) o semplici (lasciate

all‟apprezzamento del giudice: debbono essere gravi, precise e concordanti), assolute (

non ammettono prova contraria) o relative (ammettono prova contraria)

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N.B di norma il giudice valuta liberamente le prove e decide quali ritenere attendibili e quali no

salvo prove legali per lui vincolanti.

Schema sulle azioni esaminate in questo corso

azione A tutela di Da chi può essere fatta

valere in giudizio e perchè Effetti in caso di accoglimento

Prove necessarie e altre annitazioni

Di

rivendicazione

proprietà Spetta a chi si dichiara

proprietario di una cosa di

cui il convenuto ha

possesso/detenzione. Mira

o ottenere il

riconoscimento del diritto

di proprietà

Il giudice obbliga il

convenuto a restituire la

cosa al proprietario e a

risarcirlo del danno

Deve provare di essere

legittimo proprietario della

cosa (titolo idoneo).

La prova di tale diritto non

è semplice. Per questo

motivo spesso il

proprietario ricorre alle

azioni possessorie. Non si

prescrive salvo gli effetti

dell‟acquisto di proprietà

per usocapione.

negatoria proprietà Il proprietario può agire

contro chi vanti diritti reali

minori sulla cosa

chiedendo la

dichiarazione della loro

insestenza.

Mira a ottenere

l‟accertamento da

parte del giudice

dell‟inesistenza del

diritto altrui e l‟ordine

rivolto al convenuto di

cessare l‟esercizio di

tale diritto

I diritti reali minori oggetto

della controversia

vengono dichiarati

inesistenti e il convenuto

deve risarcire il danno per

le turbative arrecate

L‟attore deve provare il

suo diritto di proprietà

libero da diritti reali minori,

mentre il convenuto deve

provare il suo diritto reale

sulla cosa.

Di apposizione

di termini

proprietà Spetta a ciascun

proprietario dei fondi

confinanti per ottenere

che a spese comuni siano

apposti i segni del confine

il giudice stabilisce che

le spese per

l‟apposizione di

siepi/recinti ecc che

separano i due fondi

siano a carico di

entrambi anche se uno

dei due non era

d‟accordo

all‟apposizione dei

termini

Di regolazione

dei confini

proprietà In caso di confini incerti il giudice determina i

confini incerti

Di

reintegrazione

/

spoglio

possesso Spetta al possessore

(qualsiasi) che sia stato

spogliato del possesso di

una cosa mobile o

immobile occultamente o

violentemente

Il giudice ordina all‟autore

dello spoglio di restituire la

cosa

Basta la prova del fatto in

sè dello spoglio.

Tempo 1 anno: trascorso

un anno il possesso si

consolifa nelle mani

dell‟autore dello spoglio

Di

manutenzione

possesso Riguarda beni immobili e

università di mobili e

spetta al possesore

molestrato nell‟esercizio

del possesso o a chi ha

subito uno spoglio non

violento o clandestino

In caso di turbative si

ottiene un ordine di

cessazione di tali

turbative, in caso di

spoglio si ottiene un ordine

di restituzione

Entro 1 anno dallo spoglio

/turbative

N.B. solo il possesso dura

continuo e ininterrotto da

oltre un anno e se

conseguito in modo

violento è passato almeno

1 anno dalla cessazione

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della violenza

azione A tutela di Da chi può essere fatta valere in giudizio e perchè

Effetti in caso di accoglimento

Prove necessarie e altre annitazioni

Di

nunciazione

Possesso,

proprietà,

altro diritto

reale

Proprietario, possessore,

titolare di un diritto reale a

prevenzione di un

potenziale danno sulla

cosa.

Sono

denuncia di nuova opera:

opera da altri intrapresa

dalla quale si teme possa

derivare un danno alla

cosa oggetto di diritto

Denuncia di danno

temuto: denuncia di un

danno grave e imminente

che si teme possa

derivare alla cosa

dall‟edificio/cosa altrui

Due fasi:

1. l‟autorità emette

provvedimenti provvisori e

urgenti a salvaguardia del

denunciante

2. giudizio di merito sull‟

eventuale illeceità del

comportamento del

denunciato e l‟effettivo

pericolo di danno

denuncia di nuova opera:

entro un anno dall‟inizio e

finchè l‟opera non è finita

Azione

surrogatoria

Del credito Contro l‟inerzia del

debitore il creditore può

surrogarsi al debitore.

Se il debitore trascura di

esercitare i propri diritti

(risquotere un certo

credito, rivendicare la

proprietà, ecc) ledendo

così la garanzia

patrimoniale dei propri

creditori (che non

troveranno nel patrimonio

del creditore il bene non

rivendicato o il denaro del

credito non riscosso) si

può aprire l‟azione

surrogatoria

Ciascun creditore può

surrogarsi al debitore per

assicurare che siano

soddisfatte/conservate

integre le sue ragioni,

esercitare i diritti e le azioni

spettanti al debitore

(escluse quelle

strettamente personali).

Requisiti:

inerzia del debitore +

pregiudizio che tale atto

crea ai creditori

Tale azione determina

beneficio per tutti i

creditori perchè una volta

che il patrimonio del

debitore è accresciuto

dall‟azione ciasciun

creditore può concorrere

su esso secondo le regole

generali.

Azione

revocatoria

Del credito E‟ uno strumento di

reintegrazione della

garanzia patrimoniale

attuabile qualora il

debitore compia atti di

disposizione del suo

patrimonio che rechino

pregiudizio alle ragioni del

creditore. Il creditore

chiede, con l‟azione

revocatoria, che l‟atto di

disposizione a lui

pregiudizievole sia

revocato, ovvero

dichiarato inefficace nei

suoi confronti (inefficacia

relativa, vale solo nei

confronti di chi ha agito).

Effetto dell‟azione non è il

rietro del bene nel

patrimonio ma la

possibilità per il creditore

che ha promosso l‟azione

di soddisfarsi con la sua

azione esecutiva anche su

quel bene. Ciò che

residua dell‟eventuale

esecuzione forzata spetta

al terzo. Giova solo a chi

ha promosso l‟azione

Il creditore deve provare

1.Il fatto oggettivo del

pregiudizio, ossia il fatto

che l‟atto ha causato

l‟impossibilità per lui di

soddisfarsi sul restante

patrimonio del debitore

2.La malafede del

debitore (e del terzo

acquirente per atti a titolo

oneroso): entrambi

devono essere a

conoscenza del

pregiudizio arrecato

3.In caso di un atto

compiuto prima del

sorgere del credito si deve

dimostrare anche la

dolosa preordinazione da

parte del debitore (e del

terzo acquirente se è a

titolo oneroso)

sequestro Del credito Può essere chiesta dal

creditore

È azione preventiva che

impedisce atti di

disposizione della cosa

data a garanzia.

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Appendice 1: altre fonti dell‟obbligazione oltre a quelle qui esaminate

Altri atti oltre al contratto

Promesse unilaterali

È un atto unilaterale tra vivi a contenuto patrimoniale. Tali atti possono essere produttivi di

effetti obbligatori. Un soggetto detto promittente è obbligato ad eseguire una data

prestazione per il solo fatto di averla promessa indipendentemente dall‟accettazione del

soggetto a favore del quale la prestazione deve essere eseguita. Producono effetti nei casi

previsti dalla legge di o Promessa di pagamento e ricognizione di debito

Sono dichiarazioni unilaterali astratte dalle quali non emerge

la causa in forza delle quali si promette il pagamento o si

riconosce il debito. Dispensa il beneficiario della dichiarazione

dell‟onere di provare il rapporto fondamentale, la causa

dell‟obbligazione riconosciuta dall‟atto.

o Promessa al pubblico Chi rivolgendosi al pubblico promette una prestazione a chi si

trovi in una data situazione o compie una data azione. Il

promittente è vincolato ad adempiere la sua promessa non

appena questa è resa pubblica

o Titoli di credito

Altri fatti

Gestione di affari altrui

È il caso di chi si comporta come mandatario pur non essendo vincolato da mandato. Da

questo fatto(la gestione deve essere stata utilmente iniziata) sorgono le obbligazioni di o Chi inizia la gestione deve continuarla finchè l‟interessato non

possa provvedervi da sè o L‟interessato deve adempiere le obbligazioni assunte in suo

nome e rimborsare le spese Se l‟interessato ratifica la gestione altrui si producono gli stessi effetti del mandato

Ripetizione dell‟indebito

È il caso che si verifica quando un soggetto esegue una prestazione non dovuta, priva di

causa, a vantaggio di un altro. Il pagamento genera l‟obbligazione restitutoria

dell‟indebito e dall‟altro l‟altro il diritto alla ripetizione (restituzione) dell‟indebito, salvo in

caso di adempimento di obbligazioni naturali, immoralità bilaterale e prestazioni contrarie

al buon costume.

Tipi di indebito

o Oggettivo: pagamento non dovuto, contratto annullato

dopo l‟adempimento, risolto, dichiarato inefficace non c‟è l‟obbligazione

o Soggettivo: si paga un debito altrui credendolo proprio c‟è l‟obbligazione ma non è obbligato chi paga

Arricchimento senza causa

Può accadere che tra due soggetti si verifichi, senza alcuna giustificazione, uno

spostamento patrimoniale tale per cui uno subisca un danno e l‟altro correlativamente si

arricchisca (avulsione, accessione). È un arricchimento senza causa, privo di titolo che lo

giustifichi. Tale fatto origina l‟obbligazione di indennizzare colui che ha subito il danno della

correllativa diminuizione patrimoniale nei limiti dell‟arricchimento:

indennizzo = minor somma tra l‟ammontare del danno altrui e l‟arricchimento ingiustificato

Azione di arricchimento

generale: esperibile in una serie illimitata di ipotesi in cui si verifica il

presupposto dell‟arrichimento senza causa

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sussidiaria: solo quando non ci sono altre azioni fattibili x il danneggiato