Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo...

41
Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una scuola che vive e insegna a vivere con le differenze…

Transcript of Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo...

Page 1: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Direzione Didattica 3° Circolo Aversa

Piano Annuale per l’Inclusione

a.s. 2017-2018

Una scuola inclusiva è una scuola che vive e insegna a vivere con le differenze…

Page 2: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

Il 6 marzo 2013 il Ministero dell’Istruzione ha emanato la Circolare n. 8 che illustra le indicazioni

operative per l’attuazione della suddetta Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di

intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica”.

Per realizzare una politica per l’inclusione nelle singole scuole, la Circolare indica “l’elaborazione

di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività”, riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al

termine di ogni anno scolastico”.

La nozione di “Bisogno Educativo Speciale” si presenta come una categoria generale

comprensiva di tutte le condizioni che richiedono l’impiego calibrato, in modo permanente o

temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività: individualizzazione; percorsi differenziati per

obiettivi comuni; personalizzazione, percorsi e obiettivi differenziati; strumenti compensativi,

misure dispensative; impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali.

“Un approccio educativo, non meramente clinico, dovrebbe dar modo di individuare strategie e

metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola

sempre più inclusiva e accogliente, senza bisogno di ulteriori precisazioni di carattere normativo”

(D.M. 27/12/2012).

Le tipologie di BES maggiormente ricorrenti nelle istituzioni scolastiche si possono raggruppare in

4 grandi categorie:

✓ alunni disabili (legge 104/1992);

✓ alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici (legge

170/2010);

✓ svantaggio sociale e culturale;

✓ difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché

appartenenti a culture diverse.

La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione

dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.

Si pone quindi la questione del “rendere partecipi” tutti gli alunni, attraverso l’assegnazione di un

ruolo ben preciso a ciascun componente della classe con la finalità di rendere tutti complessiva-

mente autonomi nei processi di apprendimento.

La partecipazione diventa quindi un indicatore dell’inclusione. In quest’ottica, la scuola si fa carico

dei bisogni particolari di tutti gli studenti, pre-stando maggiore attenzione a quelli che presentano

bisogni speciali (BES). I PDP per gli alunni con BES prevedono, quando necessario, l’utilizzo di

misure dispensative e strumenti compensativi, con una “specifica attenzione alla distinzione tra

ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento”.

IL PIANO DI INCLUSIONE

ha le seguenti caratteristiche:

• è un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’autoconoscenza e alla pianificazione

della propria offerta formativa in senso inclusivo, sfondo e fondamento sul quale sviluppare una

didattica attenta ai diversi bisogni;

• è conosciuto e condiviso da tutti gli organismi interagenti;

• risponde a criteri di fattibilità e gradualità tenendo conto di vincoli e risorse;

• ha validità annuale;

• è rivolto agli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Page 3: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Linee guida per una didattica inclusiva

• Mettere la persona al centro dell’azione didattica, cioè accogliere ed accettare l’altro come

persona, per conoscere l’alunno anche dal punto di vista socioaffettivo, oltre che cognitivo

• Includere, anziché escludere, anche gli studenti più problematici, cioè riconoscerne i bisogni e

cercare strategie idonee a sollecitare l’attenzione e la partecipazione, per creare apprendi-mento

significativo, per non creare dispersione scolastica

• Considerare fondamentale la relazione educativa, base indispensabile dell’apprendimento, al di

là dei programmi da svolgere

• Promuovere la dimensione comunitaria e sociale dell’apprendimento

• Praticare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali (attività espressive come

teatro, musica, video, laboratori di cittadinanza attiva; studio guidato; lavori sulle dinamiche di

classe, sulle emozioni, sul bullismo; utilizzo di percorsi interdisciplinari, su tematiche ci-viche e

ambientali, con materiali e sussidi multimediali)

• Condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personale educativo

• Valorizzare le potenzialità e risorse di ognuno, anche le competenze non formali • Riconoscere i diversi bisogni e le differenze individuali, dando risposte diverse a domande

diverse, cioè curare la personalizzazione dell’insegnamento e adeguare in itinere la

programmazione di ciascuna disciplina

• Definire pratiche condivise tra scuola e famiglia

• Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed

Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione, ...)

Page 4: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

10 Valutazione

9 Monitoraggio

8 Gestione di

tempi e spazi dei progetti

7 Progetti

6 Gestione delle

classi

5 Distribuzione

delle risorse di sostegno

4 Predisposizione

PDP e PEI

3 Reti di scuole

2 Focus G.L.I.

1 Rilevazione dati

BES

Punti operativi

del PAI

Page 5: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)

Il G.L.I. ridefinisce il tradizionale

approccio all’integrazione scolastica,

basato sulla certificazione della disabi-

lità, estendendo il campo di intervento

e di responsabilità all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES)

che comprende:

Alunni appartenenti

all’area dello svantaggio

socioeconomico, linguistico

e culturale

Alunni disabili per i

quali è stato espres-

samente previsto un

PEI

Alunni con DSA e

disturbi evolutivi

specifici

Page 6: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

A seguito della Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 prot. n. 561, è prevista

l’estensione dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’istituto (GLHI) alle problematiche rela-

tive a tutti i Bisogni educativi speciali (BES), con la conseguente integrazione dei componenti del

GLHI e trasformazione dello stesso in Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI).

Tale Gruppo di lavoro per l’Inclusione svolge le seguenti funzioni:

• promuove una cultura dell’inclusione;

• rileva i Bisogni Educativi Speciali presenti nella Scuola;

• elabora, tiene aggiornato e verifica il Piano Annuale per Inclusione dei portatori di disabilità e di

tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali entro il mese di giugno di ogni anno scolastico;

• propone al Collegio dei Docenti, all’inizio di ogni anno scolastico, una programmazione degli

obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare, che confluisce nel Piano Annuale di Inclusione;

• raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di

azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche

dell’Amministrazione;

• organizza focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strate-

gie/metodologie di gestione delle classi;

• formula progetti per la continuità fra ordini di scuola;

• promuove azioni di sensibilizzazione degli alunni, dei genitori, del territorio;

• collabora alla pianificazione di specifici progetti per i soggetti disabili, in relazione alle ti-

pologie, anche in riferimento all’analisi e al reperimento delle risorse finanziarie ad essi necessarie;

• propone al Dirigente scolastico l’acquisto di attrezzature, sussidi e materiale didattico desti-nati

alle attività per il supporto dei soggetti disabili.

Il Gruppo, coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, può avvalersi della consu-lenza

e/o supervisione di esperti esterni o interni, anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del

privato sociale, a seconda delle necessità.

Il GLI si riunisce:

1) nel mese di ottobre per stabilire le linee guida per l’inclusione degli alunni con BES, per sti-lare

i PEI e i PDP, per l’assegnazione delle risorse;

2) ogni qualvolta se ne presenti la necessità, per la concreta organizzazione delle attività scola-

stiche che coinvolgono gli alunni in situazione di disabilità e con BES, cioè definizione di linee

educative condivise, organizzazione dell’orario, pianificazione degli interventi, verifica in itinere

delle attività programmate nei PEI e nei PDP, formulazione di progetti di accoglienza per gli alunni

nuovi iscritti, ecc.

Le sedute del GLI sono documentate da apposito verbale scolastico.

Il GLI sarà così costituito nell’anno scolastico 2017-2018 da:

• Il Dirigente Scolastico

• Collaboratore DS

• Funzione strumentale Area1 (stesura e coordinamento delle attività inerenti al POF e PTOF)

• Funzione strumentale Area 3 (interventi a favore dei discenti: disagio, dispersione, recupero

e handicap)

Page 7: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

• Docente di sostegno scuola primaria e dell’infanzia

• Docente curriculare scuola primaria e dell’infanzia

• Docente di specializzazione nelle tematiche dei DSA e BES scuola primaria e/o infanzia

• Un rappresentante dei genitori

• Un rappresentante dei servizi comunali

Page 8: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 22

2. svantaggio/ disagio comportamentale, socio-economico, linguistico 150

3. alunni bes non certificati segnalati dai C.d. c 31

4. stranieri 72

N° PEI redatti dai GLHO 22

N° di PDP redatti dai Consigli di classe 31

Page 9: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… SI/NO

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori SI

protetti, ecc.)

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori SI

protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione NO

Funzioni strumentali / coor- SI

dinamento

Referenti di Istituto (disabilità, SI

DSA, BES)

Psicopedagogisti e affini NO

esterni/interni

Docenti tutor/mentor NO

COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI Attraverso attività di continuità; programmazione di SI

attività “agganciate” alla programmazione prevista per

la classe

Coordinatori di classe e simili • • Partecipazione a GLI SI

• • Rapporti con famiglie

• • Tutoraggio alunni

• Progetti didattico-educativi a prevalente tematica

inclusiva

Docenti con specifica formazione

• Partecipazione a GLI

• Rapporti con famiglie

• Tutoraggio alunni

• Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

• Monitoraggio delle attività

Altri docenti • • Partecipazione a GLI SI

• • Rapporti con famiglie

• • Tutoraggio alunni

• Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva

Coinvolgimento personale • • Assistenza alunni disabili SI

ATA • Progetti di inclusione / laboratori integrati

Coinvolgimento famiglie •

• Informazione/formazione su genitorialità e

psico- pedagogia dell’età evolutiva

• Coinvolgimento in progetti di inclusione

• Coinvolgimento in attività di promozione

della Comunità educante SI

SI

Page 10: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Rapporti con servizi Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati NO

sociosanitari territoriali e sulla disabilità

istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con CTS Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati NO /CTI (centro territoriale di su disagio e simili

supporto, e i CTI centri terri-

toriali inclusione) Procedure condivise di intervento sulla disabilità NO

Procedure condivise di intervento su NO

disagio e simili

Progetti territoriali integrati SI

Progetti integrati a livello di singola scuola

Rapporti con CTS / CTI

Rapporti con privato Progetti territoriali integrati

sociale e volontariato Progetti integrati a livello di singola scuola SI

Progetti a livello di reti di scuole

Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione SI

della classe

Didattica speciale e progetti educativo-didattici SI

a prevalente tematica inclusiva: DSA

Page 11: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambia- X

mento inclusivo

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e X

aggiornamento degli insegnanti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi X

inclusive

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti X

all’interno della scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti X

all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esi-

stenti;

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e X

nel partecipare alle decisioni che riguardano

l’organizzazione delle attività educative;

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla pro- X

mozione di percorsi formativi inclusivi;

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utiliz- X

zabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandi- X

scono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i

diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavo-

rativo * 0 per niente, 1 poco, 2 abbastanza, 3 molto, 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di

inclusività dei sistemi scolastici

Page 12: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Figure coinvolte nel processo inclusivo

Il Dirigente scolastico

È il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione scolastica:

ciò riguarda la globalità dei soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità e con Bisogni Educa-

tivi Speciali.

A tal fine egli:

✓ procede all’assegnazione degli insegnanti curricolari e di sostegno, laddove per questi ultimi

ci sia la richiesta della famiglia;

✓ cerca di assicurare la continuità rispetto all’assegnazione dei docenti;

✓ gestisce le risorse valutando le reali esigenze di ogni singolo caso;

✓ assicura al proprio Istituto il reperimento di tutti gli ausili e/o attrezzature necessarie al caso

di precise esigenze dell’alunno

✓ attiva azioni in collaborazione anche con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione

dell’alunno;

✓ dialoga con le famiglie e gli insegnanti al fine di trovare soluzioni, chiarimenti e confronti.

Funzione strumentale Area 1

collabora alla pianificazione di interventi mirati con i coordinatori di classe, con il gruppo di auto-

valutazione per implementare azioni di miglioramento riguardo alla strategia inclusiva dell’istituto e

monitora le azioni e i risultati per definirli nella revisione del PTOF.

Collaboratori DS e Referenti di plesso

raccolgono le osservazioni dei docenti curriculari che individuano i BES, segnalano poi tali osser-

vazioni al GLI che propone interventi di recupero

Docenti curriculari

rilevano situazioni di disagio all’interno delle classi, si confrontano con il collaboratore del DS o il

referente di plesso e suggeriscono interventi specifici

Funzione strumentale Area 3

collabora con la Dirigenza e con lo staff, gli insegnanti curricolari, i servizi socio-sanitari, gli Enti

locali e le strutture del territorio e si occupa di:

✓ azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area di sostegno;

✓ raccordo tra le diverse realtà (Enti territoriali, Enti di formazione, Cooperative, scuole, ASL

e famiglie);

✓ coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica;

✓ organizzazione insieme al Dirigente Scolastico degli incontri con i genitori degli alunni cer-

tificati in uscita dalla quinta della scuola primaria;

✓ pianificazione dei colloqui di reinserimento con il personale di supporto della scuola media

al fine di garantire la continuità educativa;

✓ coordinamento stesura PDP degli alunni con DSA e/o con BES;

✓ collaborazione nelle attività di formazione per i docenti;

✓ azioni di coordinamento del GLI;

✓ ricerca e produzione di materiali per la didattica;

✓ individuazione di adeguate strategie educative;

✓ aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati.

Page 13: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

CONSIGLIO DI CLASSE/interclasse/intersezione

Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti

alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di Classe indicare in quali

altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed

eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico glo-

bale e inclusiva di tutti gli alunni. È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato per

un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe dando luogo al PDP,

firmato dal Dirigente Scolastico (o da un docente da questi specificatamente delegato), dai docenti e

dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà

cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia.

Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti

motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni

pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare il contenzioso. Definisce con il coordinatore di classe

o con il docente di sostegno, se vi è, le modalità più consone per favorire l’accoglienza dei nuovi

alunni e, quando è possibile, attività comuni al resto della classe per promuovere una prima

socializzazione; stabilisce comportamenti e buone pratiche che ogni singolo in-segnante possa

adottare, divenendo in prima persona un modello positivo per l’integrazione degli alunni con

disabilità; collabora, con il coordinatore di classe, alla stesura del PEI/PDP degli alunni, curando in

particolare l’organizzazione oraria delle attività, da svolgere in classe con o senza il personale di

sostegno, e iniziative funzionali al percorso di integrazione; collabora col coordinatore di classe alla

redazione della programmazione individualizzata collabora con il coordinatore di classe alla

pianificazione e all’organizzazione di uscite didattiche e viaggi di istruzione nel rispetto delle

caratteristiche degli alunni disabili; si occupa delle verifiche periodiche del PEI/PDP.

Page 14: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ PROPOSTI PER

L’ANNO 2017/2018

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

La formazione rappresenta un obiettivo prioritario indicato nel RAV e nel PDM: si prevede

l’attivazione di corsi di formazione sulle nuove tecnologie per una didattica inclusiva e sulle

strategie metodologiche da utilizzare con i bisogni educativi speciali.

Potenziamento/supporto alla didattica

Gli insegnanti rilevano il bisogno di supporto in classe, per ottimizzare i processi di

recupero/potenziamento nell’ottica della personalizzazione dell’apprendimento e, quindi, di una

sempre maggiore inclusione

Promozione di una progettualità per i Bes:

Attivazione di progetti curricolari ed extracurricolari opportunamente calibrati per gli allievi bes e il

contesto di riferimento, al fine di garantire il massimo livello di inclusione possibile e il successo

formativo. Organizzazione di attività e progetti musicali, di teatro, di psicomotricità che implicano

l’uso di una più ampia gamma di moduli espressivi, di linguaggi alternativi multisensoriali, che

possono essere strumento-veicolo di una comunicazione più globale ed efficace per tutti.

Intercultura

Reperimento di figure professionali (mediatori culturali/interculturali) per fornire un adeguato

supporto ai docenti per quanto riguarda l’accoglienza e l’inserimento di alunni provenienti da

“mondi diversi”, per guidare i docenti nelle difficoltà iniziali, nella comprensione dei

comportamenti e nell’individuazione delle competenze degli alunni immigrati, tutto ciò al fine di

favorirne l’inserimento e il successo scolastico.

Reti per l’inclusione

Costruire una rete di collaborazione e corresponsabilità tra scuola, territorio, enti locali (CTS, CTI,

ASL) ed associazioni.

Una scuola dove, oltre all’apprendimento cooperativo, esiste anche un insegnamento cooperativo.

Adozione di strategie di valutazione e monitoraggio progetti

Per la valutazione dell’efficacia degli interventi inclusivi per il prossimo anno scolastico si prevede

nuovamente:

la somministrazione di questionari in formato cartaceo, al fine di definire i punti di forza e di

debolezza delle azioni attuate.

Per il piano di miglioramento sarà effettuata la compilazione periodica, da parte dei docenti

coinvolti e degli esperti esterni, di schede di monitoraggio riportanti osservazioni sistematiche

sull’andamento delle attività progettuali, in relazione agli apprendimenti disciplinari, alla

motivazione, agli interessi e agli aspetti affettivo-relazionali.

Il contributo dei dipartimenti

A livello di aree e dipartimenti si sottolinea il particolare ruolo che possono svolgere per la

formulazione degli obiettivi minimi, massimi e di eccellenza per ciascuna materia. Inoltre è

fondamentale che essi individuino metodologie e strategie comuni, per impostare una didattica

mirata a garantire a tutti gli alunni, ed in modo particolare a coloro che abbiano bisogni speciali,

interventi trasversali e comuni che comprendano l’utilizzo di strumenti e approcci mirati.

Page 15: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Il presente Piano Annuale per l’Inclusione, sulla base dei B.E.S. emergenti all’interno del nostro

Istituto, intende declinare il curricolo nella prospettiva della personalizzazione.

Le competenze però non appaiono miracolosamente alla fine di un curricolo per conoscenze, ma è

stata avviata una vera e propria progettazione per competenze. La formazione di competenze

richiede infatti una piccola “rivoluzione culturale” per passare da una logica dell’insegnamento ad

una logica dell’allenamento (coaching) sulla base di un postulato semplice: le competenze si

costruiscono esercitandosi intorno a situazioni d’insieme. Si tratta di apprendere a fare ciò che non

si sa fare “facendolo”.

L’approccio per competenze richiede lo sviluppo di condotte cognitive o schemi logici di

mobilitazione delle conoscenze messe al servizio di un’azione efficace. La pratica didattica

nell’ottica di un apprendimento per competenze si avvarrà di una pluralità di strategie.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Interventi individuali per alunni che necessitano di strategie d’intervento specifiche

Interventi frontali per gli alunni con gravi disturbi dell’attenzione

Lavoro strutturato con un piccolo gruppo

Apprendimento cooperativo per sviluppare forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli

alunni e per veicolare conoscenze, abilità e competenze

Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)

Organizzaz

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

La famiglia dell’alunno:

fornisce notizie sull’alunno;

gestisce con la scuola le situazioni problematiche;

condivide con la scuola il processo di apprendimento dell’alunno;

compartecipa alla costruzione e realizzazione del PEI/PDP.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Individuazione delle risorse umane e delle competenze specifiche ai fini dell’attivazione di percorsi

e laboratori per l’integrazione di tutti gli alunni individuati BES, i laboratori di recupero vengono

espletati tenendo conto dei dati di organico di potenziamento attribuita all’istituzione scolastica.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola

Attività di orientamento in entrata attraverso progetti “ponte” e incontri programmati da effettuarsi

in accordo con la scuola dell’Infanzia e in uscita con la scuola primaria di secondo grado, dove gli

alunni fanno domanda di iscrizione.

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

Creazione di una banca dati contenente griglie di osservazione da utilizzare con gli alunni.

Formazione del personale di segreteria sulla gestione dei fascicoli degli alunni con BES Istituzione

di un’anagrafe scolastica contenente tutti i dati del percorso scolastico dello studente (eventuali PEI

e PDP in formato elettronico, documentazione varia...) per garantire la continuità.

Questo documento è parte integrante del PTOF e si propone di definire pratiche comuni

all’interno dell’istituto.

Approvato dal Collegio dei docenti

Delibera n.46 del 23 giugno 2017 Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Anna Lisa Marinelli Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell'art. 3, comma 2 del Decreto Legislativo n. 39/1993

Page 16: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegati:

Allegato 1: Scheda di rilevazione dei BES (Bisogni Educativi Speciali) NON certificati

Allegato 2: Piano didattico personalizzato – Scuola Primaria

Allegato 3: Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi

inclusivi

Allegato 4: Griglia di osservazione per l’individuazione di alunni BES Scuola dell’Infanzia

Allegato 5: Scheda di rilevazione della situazione degli alunni stranieri e dei loro bisogni formativi

Allegato 6: Documento di passaggio dalla Scuola dell'Infanzia alla Scuola Primaria

Allegato 7: Bilancio didattico alunni BES

Allegato 8: Relazione finale redatta in forma discorsiva

Allegato 9: Per una valutazione corretta degli alunni BES

Page 17: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 1

Scheda di rilevazione dei BES Bisogni Educativi Speciali NON certificati

Scuola Primaria Plesso …………………………………………….......... Classe/sez. ……. Sezione ……

Alunno/a ………………………………………………………………………………...

Docenti di classe …............................................................................................. ………………………………………………………………………………………………………...……….

Data rilevazione: ………………………………………

Segnare con una o

più crocette

Tipologia BES

Svantaggio socio-economico Difficoltà linguistiche e/o culturali Disagio comportamentale/relazionale Sospetto DSA Sospetto ADHD Sospetto borderline cognitivo (ritardo mentale lieve) Altro (specificare/descrivere):

ASPETTI DESCRITTIVI (Segnare con crocette le aree deficitarie. Ove necessario specificare.)

Area Funzionale deficit motorio-prassici deambulazione motricità globale motricità fine coordinazione motoria movimenti finalizzati orientamento

deficit neuro-psicologici: organizzazione spaziale temporale attenzione concentrazione memoria altro:

deficit sensoriali: vista udito altro:

Area

dell'Autonomia

deficit nell'autonomia personale: cura di sé uso e organizzazione di oggetti e materiali propri e comuni orientamento nello spazio e nel tempo

deficit nell'autonomia sociale:

Page 18: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

comportamenti nel gruppo comportamenti inadeguati alle situazioni e ai contesti altro:

Corporea condizioni fisiche difficili: ospedalizzazioni malattie acute o croniche lesioni fragilità anomalie cromosomiche anomalie nella struttura del corpo altro:

Cognitiva deficit dell'apprendimento del linguaggio della letto-scrittura delle abilità aritmetiche del ragionamento logico della memoria

Degli apprendimenti

Difficoltà in una o più specifiche aree disciplinari / competenze previste dai piani studi dei singoli ordini di scuola (specificare quali):

Affettivo - relazionale

area del sé (vissuti, emozioni, identità, immagine di sé) relazione con i pari e gli adulti integrazione nel gruppo motivazioni nei rapporti motivazione rispetto all'apprendimento scolastico motivazione rispetto alla frequenza alle lezioni

GRIGLIA DI RILEVAZIONE DEL DISAGIO SEGNALATO

LEGENDA (segnare con una crocetta)

0 L’elemento descritto dal criterio non mette in evidenza particolari problematicità

1 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità lievi e/o occasionali 2 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità non gravi ma reiterate 3 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità rilevanti e reiterate 4 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità molto rilevanti e osservabili continuativamente

* in presenza di asterisco, ove necessario specificare

mancanza di autonomia nel movimento e nell’uso del proprio corpo 0 1 2 3 4

difficoltà nell’uso di oggetti personali e di materiali scolastici 0 1 2 3 4

mancanza di autonomia negli spazi scolastici 0 1 2 3 4

mancanza di autonomia negli spazi esterni alla scuola 0 1 2 3 4

difficoltà di gestione del tempo 0 1 2 3 4

necessità di tempi lunghi 0 1 2 3 4

difficoltà nella pianificazione delle azioni 0 1 2 3 4

difficoltà di attenzione 0 1 2 3 4

difficoltà di concentrazione 0 1 2 3 4

difficoltà di memorizzazione 0 1 2 3 4

difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni verbali 0 1 2 3 4

difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni scritte 0 1 2 3 4

difficoltà di espressione - restituzione di informazioni verbali 0 1 2 3 4

Page 19: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

difficoltà di espressione – restituzione di informazioni scritte 0 1 2 3 4

difficoltà nell’applicare conoscenze 0 1 2 3 4

difficoltà di lettura/scrittura 0 1 2 3 4

difficoltà logico/matematiche 0 1 2 3 4

Difficoltà in altre discipline*

0 1 2 3 4

difficoltà nel rispetto delle regole 0 1 2 3 4

svolgimento irregolare dei compiti a casa 0 1 2 3 4

mancata esecuzione delle attività in classe 0 1 2 3 4

domande e interventi non pertinenti 0 1 2 3 4

disturbo delle lezioni (distrae i compagni, ecc.) 0 1 2 3 4

facile distraibilità 0 1 2 3 4

difficoltà nello stare fermo al proprio posto 0 1 2 3 4

mancanza dei materiali necessari alle attività scolastiche 0 1 2 3 4

scarsa cura dei materiali 0 1 2 3 4

difficoltà di autoregolazione, autocontrollo 0 1 2 3 4

problemi comportamentali*

0 1 2 3 4

problemi emozionali (aggressività, timidezza, ansia, ostilità, tristezza, ritiro)*

0 1 2 3 4

scarsa autostima/fiducia nelle proprie capacità 0 1 2 3 4

scarsa motivazione 0 1 2 3 4

scarsa curiosità 0 1 2 3 4

difficoltà nella relazione con i compagni 0 1 2 3 4

difficoltà nella relazione con gli insegnanti 0 1 2 3 4

difficoltà nella relazione con gli adulti 0 1 2 3 4

atteggiamenti oppositivi 0 1 2 3 4

Ignora i rimproveri 0 1 2 3 4

carenza/eccesso nel senso del pericolo 0 1 2 3 4

instabilità psico-motoria (eccesso nel movimento/iperattività) 0 1 2 3 4

Altro*

0 1 2 3 4

Fattori del contesto familiare scolastico

ed extrascolastico

famiglia problematica 0 1 2 3 4

pregiudizi ed ostilità culturali 0 1 2 3 4

difficoltà socioeconomiche 0 1 2 3 4

ambienti deprivati/devianti 0 1 2 3 4

mancanza di mezzi o risorse nella scuola*:

difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra le agenzie (scuola, servizi, enti,

operatori….) che intervengono nell’educazione e nella formazione*:

Page 20: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI PUNTI DI FORZA relativamente all’alunno, al gruppo classe e agli insegnanti del team educativo. (Rilevanti ai fini dell’individuazione delle risorse e della progettazione di interventi di supporto e facilitazione)

Punti di forza

dell’alunno discipline preferite:

discipline in cui riesce:

attività preferite:

attività in cui riesce:

desideri e/o bisogni espressi:

Altro:

Punti di forza del gruppo

classe

presenza di un compagno o un

gruppo di compagni di riferimento

per le attività disciplinari: per il gioco:

per attività extrascolastiche:

Altro

I Docenti

…………………………………. ……………………………………... ……………………………….. …………………………………. …............................................ …....................................

…....................................... …............................................ …....................................

Data: …...................................................

Page 21: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 2

D I R E Z I O N E D I D A T T I C A S T A T A L E I I I C I R C O L O Via Canduglia , 1 81031 Aversa (Ce) Tel. 081/8141844 – Fax 081/8149928

Cod.F. 81003120615 – Cod. Mecc. CEEE01200b

E-mail [email protected] www.3circolodidatticoaversa.gov.it

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

SCUOLA PRIMARIA a. s. __________

1. DATI GENERALI

Cognome

Nome

Data di nascita

Classe sez.

plesso

Insegnante referente

Diagnosi medico-specialistica redatta in data __________________

_____________________________ da ___________________________

_____________________________ presso ________________________

Interventi pregressi e/o effettuati da ___________________ contemporanei al percorso presso _______________________

scolastico periodo e frequenza _____________

modalità ______________________

Scolarizzazione pregressa Documentazione relativa alla

scolarizzazione e alla didattica

nella scuola dell'infanzia

Rapporti scuola-famiglia

Interventi riabilitativi in orario Operatore di riferimento _________________

extrascolastico _____________________________________ Tempi _______________________________ Modalità _____________________________

Referente del rapporto scuola/operatore

_____________________________________

Page 22: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

1) CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI

Acquisita Da rafforzare Da sviluppare

Collaborazione

Partecipazione

Relazionalità con compagni

Relazionalità con adulti

Accettazione e rispetto delle regole

Motivazione al lavoro scolastico

Capacità organizzative

Rispetto degli impegni

Consapevolezza del proprio modo di apprendere

Consapevolezza delle proprie difficoltà

2) DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI Descrivere soltanto le criticità.

Informazioni da osser-

vazione dell’alunno LETTURA Velocità, correttezza, comprensione (letterale, inferenziale, costruttiva, interpretativa, analitica, valutativa)

SCRITTURA

Tratto grafico (velocità, qualità del tratto, corsivo/stampato)

Ortografia (tipologia di errore)

Produzione del testo CALCOLO (assimilazione e automatizzazione dei fatti numerici, accuratezza e velo-cità nel calcolo a mente e scritto, capacità di comprensione e produzione

dei numeri, capacità di incolonnarli correttamente) MEMORIA

(uditiva, visiva, difficoltà per le sequenze, procedurale)

ATTENZIONE

(tempi, difficoltà nella concentrazione, facilmente distraibile)

LINGUAGGIO

Recettivo (vocabolario, comprensione grammaticale)

Espressivo (correttezza sintattica e lessicale)

ALTRI DISTURBI - Disprassia (difficoltà nel tratto geometrico, in educazione fisica, difficoltà visuo-spaziali) - Iperattività

Page 23: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

4) INDIVIDUAZIONE DEGLI EVENTUALI ACCOMODAMENTI DEGLI OBIETTIVI MESSI IN ATTO NEGLI AMBITI DISCIPLINARI

MISURE DISPEN- IT MAT ST GEO SC ING

SATIVE COMPEN-

SATIVE

Limitare la lettura ad al-

ta voce

Evitare la lettura ad alta

voce

Fornire la lettura ad alta

voce del testo, delle consegne degli esercizi,

ecc. da parte del docen-

te, anche durante le ve-

rifiche

Consentire un tempo

più lungo per gli elabo-

rati

Ridurre la quantità delle

richieste

Dispensare dal prendere

appunti sotto dettatura

Far utilizzare schemi

riassuntivi, mappe te-

matiche

Far utilizzare il PC (per

videoscrittura, corretto-

re ortografico, audioli-

bri, sintesi vocale)

Far utilizzare la calcola-

trice

Evitare la copiatura alla

lavagna

Far utilizzare vocabolari

elettronici

Ridurre la richiesta di

memorizzazione di se-

quenze/lessico/poesie

/dialoghi/formule

Dispensare da pro-

ve/verifiche a tempo

Fornire l’esempio dello

svolgimento dell’eserci- zio e/o l’indicazione

dell’argomento cui

l’esercizio è riferito

STRATEGIE

METODOLOGICHE

E DIDATTICHE

Consentire l’uso del ca-

rattere stampato maiu-

scolo

Evitare la scrittura sotto

Page 24: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

dettatura soprattutto durante le verifiche Proporre contenuti es-senziali e fornire chiare tracce degli argomenti di studio oggetto delle

verifiche Concordare un carico di lavoro a casa persona-lizzato Utilizzo di mediatori didattici (mappe concet-

tuali, schemi, formulari, tabelle, glossari) sia in

verifica che durante le lezioni Accertarsi della com-prensione delle conse-gne per i compiti a casa Fornire fotocopie adat-tate Avviare all’uso della

videoscrittura, soprat-tutto per la produzione

testuale o nei momenti di particolare stanchez-

za/illeggibilità del tratto grafico Nell’analisi fornire la suddivisione del perio-do in sintagmi Privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali rispetto alle acquisizioni teori-che delle stesse Utilizzare la regola del-le 5 w per i testi Garantire l’approccio visivo e comunicativo alle lingue Favorire l’apprendimen-to orale Privilegiare l’apprendi-mento esperienziale e laboratoriale Consentire tempi più lunghi per consolidare gli apprendimenti Pianificare, con relative argomentazioni da parte

del docente, la conte-stualizzazione del testo Fornire, in tempi utili e dove è possibile in sua

Page 25: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

presenza, la correzione dell’errore per favorire la consapevolezza dell’ errore stesso Frammentazione del compito

MODALITA’ DI

VERIFICA E VALUTAZIONE Privilegiare nelle veri-fiche scritte e orali con-cetti e terminologie uti-lizzate nelle spiegazioni Concordare le interro-gazioni orali e le prove scritte Privilegiare la tipologia delle verifiche in base alla tipologia del distur-bo Valutare nelle prove scritte il contenuto e

non la forma (punteg-giatura, lessico, errori

ortografici, di calco-lo…) Stimolare e supportare

l’allievo, nelle verifiche orali, aiutandolo ad ar-gomentare Utilizzare la compensa-zione orale delle verifi-che scritte insufficienti Ridurre il numero delle domande scritte o la lunghezza del testo Evitare la doppia nega-zione e frasi di difficile interpretazione Proporre verifiche gra-duate Fornire la possibilità di verifiche su supporto in-formatico Curare la leggibilità grafica delle consegne, evitando l’eccessivo af-follamento della pagina Tener conto nella valu-tazione delle difficoltà prassiche e procedurali Consentire la consulta-zione di mappe e/o schemi nelle interroga-

Page 26: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

zioni/verifiche Fornire l’esempio dello

svolgimento dell’eser-

cizio e/o l’indicazione

dell’argomento cui

l’esercizio è riferito

Page 27: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ CON LA FAMIGLIA E CON L’ALUNNO

Si concorda con la famiglia la seguente collaborazione:

□ Controllo costante del diario

□ Aiuto da parte di un familiare/tutor

□ Verifica dello svolgimento dei compiti assegnati

□ Dispensa da alcuni compiti assegnati

□ Riduzione dei compiti assegnati

□ Utilizzo domestico degli strumenti compensativi

□ Collaborazione con il team docente segnalando eventuali disagi

□ Sostegno alla motivazione e all’impegno nello studio □ Incoraggiamento all’acquisizione di un sempre maggior grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio e dell’impegno scolastico □ Valorizzazione non soltanto dell’aspetto valutativo ma soprattutto di quello formativo delle disci-pline

Il Dirigente scolastico Gli insegnanti

___________________

___________________ ___________________

I genitori

___________________

Page 28: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 3

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi

inclusivi

RISORSE/STRUMENTI/METODOLOGIE DIDATTICHE

Apprendimento cooperativo: sviluppa forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli

allievi e veicola le conoscenze/abilità/competenze.

Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)

Didattica laboratoriale

Procedere in modo strutturato e sequenziale: proporre attività con modello fisso e dal

semplice al complesso→ si faciliteranno nell’alunno l’esecuzione delle consegne, la

memorizzazione e l’ordine nell’esposizione dei contenuti.

Sostenere la motivazione ad apprendere

Lavorare perché l’alunno possa accrescere la fiducia nelle proprie capacità

Per alunni “lenti”:

o predisporre verifiche brevi, su singoli obiettivi;

o semplificare gli esercizi (evitare esercizi concatenati);

o consentire tempi più lunghi o ridurre il numero degli esercizi nello stesso tempo

(strategia da scegliere secondo la personalità del bambino/ragazzo)

Per alunni che manifestano difficoltà di concentrazione:

o fornire schemi/mappe/diagrammi prima della spiegazione (aiuteremo la mente a

selezionare, categorizzare, ricordare, applicare quanto recepito durante la spiegazione);

o evidenziare concetti fondamentali/parole chiave sul libro; spiegare utilizzando

immagini utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, listelli,

regoli…);

o fornire la procedura scandita per punti nell’assegnare il lavoro.

Didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali percettivi (visivo, uditivo,

tattile, cinestesico per incrementare l’apprendimento

Tecnologie multimediali (computer, notebook per utilizzare software specifici)

Page 29: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 4

D I R E Z I O N E D I D A T T I C A S T A T A L E I I I C I R C O L O

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DI ALUNNI BES SCUOLA INFANZIA

Barrare con una X le caselle corrispondenti alle voci che specificano la situazione dell'alunno.

AREA DELL’AUTONOMIA

PERSONALE AREA RELAZIONALE

E DELLA COMUNICAZIONE

ALUNNO: SEZIONE:

A.S. 2017/2018

Sa lavarsi le mani

Possiede il controllo degli sfinteri

Sa mangiare e bere da solo/a

Sa vestirsi Sa cambiare la posizione corporea di base

Sa mantenere una posizione corporea Sa sollevare e trasportare oggetti

Sa spostare oggetti con gli arti inferiori Possiede l’uso fine della mano

Sa camminare e spostarsi in diverse collocazioni Intraprende un compito da solo/a

Ha difficoltà di comprensione verbale Ha interazioni interpersonale semplici

Ha interazioni interpersonali complesse Comunica – riceve messaggi verbali

Comunica – riceve messaggi non verbali Esegue una routine quotidiana

Ha difficoltà a comprendere le regole Ha difficoltà di concentrazione

Esegue giochi cooperativi Ha difficoltà a memorizzare

Page 30: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

A) Esperienze sensoriali intenzionali

Guarda

Ascolta

Racconta

B) Apprendimento di base

Impara attraverso il gioco simbolico

Ripete

AREA DELL’APPRENDIMENTO

AREA SOCIO AMBIENTALE

Copia

C) Applicazione delle conoscenze

Focalizza l’attenzione

Risolve problemi

Acquisisce abilità basilari

Acquisisce abilità complesse

Prende decisioni

Non è collaborativo

Famiglia problematica

Pregiudizi ed ostilità culturali

Difficoltà socioeconomiche

Ambienti deprivati/devianti

Difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra scuola, servizi,

enti operatori….) che intervengono nell’educazione e nella formazione

SPECIFICARE*

Bisogni espressi dal team degli insegnanti relativamente alle problematiche evidenziate (strumenti, informazioni, sussidi…)

Page 31: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Scheda rilevazione dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare leva nell’intervento

___________________________________________________________________________

Presenza di un compagno o un SI (specificare) NO

gruppo di compagni per le

attività

Presenza di un compagno o un SI (specificare) NO

gruppo di compagni per le

attività extrascolastiche

Comportamenti Situazioni

_________________________________________________________________________

Contesti Attività in cui riesce

________________________________________________________________________

Bisogni espressi

Page 32: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 5

SCHEDA DI RILEVAZIONE SITUAZIONE ALUNNI STRANIERI E LORO BISOGNI FORMATIVI ANNO SCOLASTICO 2017-18 L’ALUNNO……………………………………………………………………………………………………………….. NATO IL…………………………………..LUOGO DI NASCITA……………………………………………….. LUOGO DI RESIDENZA……………………………………………….TEL………………………………………. ISCRITTO ALLA CLASSE…………………………..DELLA SCUOLA………………………………………… DAL……………………………………………….A.S……………………………………..

1)L’ALUNNO,OLTRE ALLA SUA LINGUA DI ORIGINE, CONOSCE ALTRE LINGUE?

SI

NO

2)SE CONOSCE ALTRE LINGUE ,QUALI?

ITALIANO

INGLESE

ALTRO

3)QUALI DELLE SEGUENTI ATTIVITA’ PREDILIGE L’ALUNNO/A?

MUSICA

DISEGNO/PITTURA

SPORT

ATTIVITA’ TEATRALE

LE INSEGNANTI FANNO CONOSCERE ALLA FAMIGLIA IL FUNZIONAMENTO DI CENTRI RICREATIVI, DOPOSCUOLA E DI ALTRE STRUTTURE EXSRTASCOLASTICHEPRESENTI NEL TERRITORIO EVENTUALI OSSERVAZIONI ……………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………. 4)BISOGNI FORMATIVI RILEVATI DALL’OSSERVAZIONE DELLE PROVE EFFETTUATE,L’ALUNNO/A RISULTA AVERE IL SEGUENTE LIVELLO DI COMPETENZA DELLA LINGUA ITALIANA:

A0 = L’ALUNNO/A NON CONOSCE LA LINGUA ITALIANA

A1 = L’ALUNNO/A COMPRENDE E UTILIZZA ESPRESSIONI FAMILIARI E

MOLTO COMUNI PER SODDISFARE BISOGNI DI TIPO CONCRETO.SA

Page 33: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

COMUNICARE IN MANIERA MOLTO SEMPLICE I PROPRI DATI

PERSONALI,L’ABITAZIONE,LE COSE CHE POSSIEDE E LE PERSONE CHE

CONOSCE;

A2 =L’ALUNNO E’ IN GRADO DI DESCRIVERE IN MANIERA SEMPLICE GLI

ASPETTI DEL PROPRIO AMBIENTE QUOTIDIANO(FAMIGLIA,SCUOLA,GIOCO);

B1 =L’ALUNNO/A E’ IN GRADO DI DESCRIVERE ESPERIENZE, AVVENIMENTI

E ASPIRAZIONI UTILIZZANDO I VERBI DI USO QUOTIDIANO. RIESCE INOLTRE

AD ESPORRE BREVEMENE LE RAGIONI DELLE SUE ESPERIENZE;

B2 =L’ALUNNO E’ IN GRADO DI SEGUIRE LA PROGRAMMAZIONE DI

CLASSE;

PERTANTO SI RITIENE OPPORTUNO CHE VENGANO ATTIVATI I SEGUENTI INTERVENTI, A SOSTEGNO DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA DELLA COMUNICAZIONE E/O DELLO STUDIO: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… AVERSA…………………………. FIRMA DEI DOCENTI

Page 34: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 6 Terzo Circolo Didattico di Aversa Scuola dell'Infanzia

Documento di passaggio alla scuola primaria

Dati anagrafici

Cognome …………………Nome ……………………… Data /luogo di nascita …………………./………..

Comune di residenza …………………….via…………………….. n. …Prov. ………

Esperienza scolastica ANNI DI FREQUENZA N°…

FREQUENZA 3° ANNO REGOLARE SALTUARIA

ANTICIPATARIO/A SI NO

PROCESSI DI MATURAZIONE PERSONALE

AUTONOMIA SI PARZIALM. NO

Ha superato il distacco dalla famiglia

Riconosce e denomina gli oggetti personali

Riconosce e denomina gli spazi scolastici

Sa muoversi autonomamente negli spazi scolastici

Dimostra autonomia nell’uso dei servizi igienici

E’autonomo nel vestirsi e nello svestirsi

E’autonomo a tavola

Si procura il materiale necessario alle varie attività

Ha cura del proprio materiale scolastico

Usa adeguatamente gli strumenti grafici

Si organizza autonomamente nelle attività libere e non

Esegue le attività assegnate nel tempo stabilito

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

IDENTITA’ SI PARZIALM. NO

Controlla le proprie emozioni

Dimostra fiducia in se stesso

Si relaziona con i compagni

Affronta serenamente la vita scolastica

Accetta e rispetta le regole nel gioco libero

Accetta e rispetta le regole nelle attività organizzate

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

COMPETENZE

SOCIALI SI PARZIALM. NO

Partecipa attivamente alla vita di gruppo

Ha iniziative personali

Rispetta le cose altrui

Si adatta alle regole della vita scolastica

Collabora con gli adulti

Note:………………………………………………………………………………………..

Page 35: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

………………………………………………………………………………………..

MOTORIE SI PARZIALM. NO

Riconosce e denomina le varie parti del corpo

Rappresenta in modo completo lo schema corporeo

Ha interiorizzato i concetti spaziali

Organizza lo spazio grafico della pagina

Riconosce i colori fondamentali e composti

Colora entro i margini

Ha sviluppato la motricità fine

Esegue correttamente i pregrafismi

Lateralità dominante dx sx crociata incerta

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

LINGUISTICO-ESPRESSIVE SI PARZIALM. NO

Si esprime in lingua italiana

Si esprime in dialetto

Articola tutti i fonemi

Formula una frase semplice e sintatticamente corretta

Si esprime in modo stentato e confuso

Elabora verbalmente racconti e vissuti

Rielabora graficamente racconti e vissuti

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

LOGICHE SI PARZIALM. NO

Esegue classificazioni in base a diverse caratteristiche

Esegue seriazioni

Conta, quantifica e simbolizza

Opera corrispondenze

Percepisce rapporti causa/effetto

Percepisce e descrive nozioni temporali: prima/dopo, ieri/oggi…

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

Attenzione o Difficoltosa o Si distrae facilmente o Di lunga durata

Ritmo di apprendimento o Rapido o Lento o Bisognoso di rinforzo verbale/iconico

Carattere e comportamento o Autocontrollo o Timido o Vivace o Conflittuale o comprensivo

Impegno o Si impegna costantemente o Deve essere stimolato o Ha bisogno di un rapporto

individualizzato

Memoria o Memorizza facilmente o Memorizza con difficoltà

Page 36: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Rapporti con la famiglia Persona/e che tengono i contatti con la scuola:_______________________Modalità preferite di incontro scuola-famiglia:

□ Assemblee □ Colloqui Individuali

□ Altre Iniziative Difficoltà specifica: ¤motoria ¤ relazionale ¤ linguaggio ¤ percezione ¤ logica ¤altro FASCIA DI LIVELLO N°……( Fascia1:Alta-Fascia 2: medio/alta-Fascia 3: Medio/bassa- Fascia 4:Bassa ) Aversa,…../…../…….

Le insegnanti …………………….…….. ……………………-……. …………………….…….

Page 37: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 7

BILANCIO DIDATTICO ALUNNI BES Si prega di fornire una risposta discorsiva negli spazi appositi L’alunno/a ______________________ Classe_________ Plesso__________

Ha svolto per intero i contenuti del piano di lavoro Non ha svolto le seguenti parti del piano di lavoro per i seguenti motivi:

__________________________________________________________________

__________________________________________________________________

_______________________________________________________________

Le aspettative erano o meno corrispondenti al reale livello dell’alunno/a?

_______________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

L’alunno svolge il programma personalizzato all’esterno della classe? Molte volte

Diverse volte

Alcune volte

Mai

Le finalità educative del PDP/ PEI sono state raggiunte? Sono state raggiunte Sono state parzialmente raggiunte

Non sono state raggiunte

Gli obiettivi di apprendimento disciplinari stabiliti nel PDP/ PEI Sono stati raggiunti

Sono stati parzialmente raggiunti

Non sono stati raggiunti

Interesse e partecipazione

Page 38: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Molto buoni

Buoni

Adeguati Poco adeguati

Progressi nel corso dell’anno

Molto buoni

Buoni

Sufficienti

Minimi

Altre osservazioni

ALTRE ATTIVITÀ SVOLTE

Nel corso dell’anno ha svolto le seguenti attività

PROGETTI DISCIPLINE COINVOLTE

I docenti

Page 39: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Allegato 8

RELAZIONE FINALE REDATTA IN FORMA DISCORSIVA

OSSERVAZIONI SULL’EVOLUZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA DELL’ALUNNO ED

EVENTUALI SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO

(Ogni docente può utilizzare le modalità adottate fino ad ora per la descrizione intermedia

discorsiva tenendo in considerazione le aree o i campi di esperienza o altri tipi di

indicatori)

I

Page 40: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

Disciplina Cognome e Nome Firma

Aversa, ________________________

Page 41: Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l ... · Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-2018 Una scuola inclusiva è una

ALLEGATO 9 Per una valutazione corretta degli alunni Bes Si ritiene opportuno fornire delle precisazioni in merito ai criteri e modalità di valutazione da

adottare per gli alunni BES delle varie classi dell’Istituto.

Rispetto alle modalità di valutazione, gli alunni con BES devono essere messi in condizione di

poter dimostrare ciò che hanno appreso.

A livello generale, in base alla Normativa di riferimento, la valutazione degli alunni BES deve:

-Essere coerente con gli interventi e i percorsi pedagogico -didattici programmatici (PEI o PDP)

- Essere effettuata sulla base dei criteri educativi condivisi da tutti i docenti di classe

-Verificare il livello di apprendimento degli alunni, riservando particolare attenzione alla

padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati alle abilità deficitarie

- Essere effettuata, eventualmente, con gli strumenti didattici compensativi o dispensativi

individuati nell’ambito del PEI o PDP.

In particolare, sarà necessario:

definire chiaramente che cosa si sta valutando

separare i contenuti della valutazione dalle capacità strumentali

prestare attenzione alla competenza più che alla forma, ai processi più che al solo “prodotto”

elaborato

valutare l’“apprendimento”, cioè quello che lo studente ha effettivamente imparato (non solo ciò

che sa)

effettuare la valutazione in condizioni analoghe a quelle abituali, anche con uso di strumenti e

tecnologie

Cercare di valutare oralmente o, almeno, verificare le conoscenze con colloquio orale in caso di

insuccesso nello scritto.

Occorre trovare un sistema di votazione che permetta all’alunno di valutare i suoi progressi, non

solamente di paragonarsi con gli altri; è, altresì, indispensabile, al momento della valutazione,

tenere conto da un lato dei risultati raggiunti dal singolo studente anche in relazione al suo punto di

partenza, dall’altro verificare quanto gli obiettivi sono riconducibili ai livelli essenziali degli

apprendimenti previsti dal grado di scuola primaria.

CRITERIO GENERALIZZABILE: METTERE GLI ALUNNI IN CONDIZIONE DI

DIMOSTRARE CIÒ CHE SANNO E SANNO FARE

Ma come si fa a identificare i livelli minimi attesi?

Basta chiedersi: “Qual è, nell’ambito di questa disciplina o di questa abilità o competenza, ciò che

mi aspetto sappia fare di sicuro, il minimo possibile?”

ESEMPIO. Nell’ambito di italiano, potrei definire come livello minimo il fatto che l’allievo sappia

scrivere data e giorno (prima) e come livello massimo che sappia inventare un piccolo e semplice

racconto e scriverlo.

È importante identificare anche i livelli massimi attesi, così da poter identificare anche i livelli

intermedi.

Nella rubrica per declinare i livelli ritroviamo la descrizione di 3 o 4 livelli attesi, a cui vengono

associati etichette o voti.

In sintesi, rispetto ai contenuti, all’interno del consiglio di classe, si devono stabilire livelli minimi e

massimi attesi per mezzo dei quali si tiene conto delle diversità presenti.