Dipinti e Grafiche. Stefano Carlo Vecoli

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Catalogo della mostra di Stefano Carlo Vecoli alla Galleria d'Arte "Il Melograno" di Livorno, tenutasi nel mese di Gennaio 2015. Presenta una miscellanea di pareri critici di pittori, critici,storici e appassionati d'arte sulla poetica pittorica dell'autore. nelle pagine troverete molti dipinti e grafiche, con un ampio ventaglio di temi e soggetti. un catalogo che propone una panoramica abbastanza esaustiva del mondo pittorico di S.C.Vecol

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Miscellanea sulla pittura di S.C Vecoli

Al termine di questa visitazione del mondo pittorico di Stefano Vecoli esprimo la mia convinzione che l’opera di questo artista è ricca di attualità, di inventiva, di gusto della composizione, di studiata stesura del colore legato ad un segno deciso e sicuro. Senza ripensamenti. Ci convince e

aspettiamo dalla sua mano e dalla sua mente altri successi.

Giorgio Michetti, pittore, Viareggio, Novembre 2012.

Vecoli si colloca tra quei pittori che vivono l’arte come un fatto personale, un linguaggio fatto di forme e colori che nasce dal bisogno di raccontare un mondo interiore, spesso immaginario, altre volte concreto e reale. Il percorso evolutivo dell’artista con impegno e costanza ha saputo

coniugare la ricerca disegnativa e geometrica a quella cromatico-espressiva, raggiungendo risultati inaspettati e convincenti sia dal punto di vista tematico che stilistico. Tra sogno e realtà, tra vita vissuta e metafisica le opere di Vecoli sono sofisticate composizioni di colori e forme, che

suggeriscono un racconto senza tempo, verso uno spazio onirico e fantastico, che non è poi così lontano come si crede ma è dentro di noi.

Claudia Baldi, critica d’arte, Viareggio, Novembre 2012.

Paesaggi toscani di cipressi e colline immobili, dalle forme semplici, quasi geometriche. E ancora, figure femminili spesso associate ad atmosfere marine, che rivelano uno studio attento della figura umana e una conoscenza appassionata della storia dell’arte. La pittura si combina, infine, con la

formazione da architetto per dare vita ad altre “presenze” dell’immaginazione: forme tridimensionali, a volte insolite, oggetti dai colori vivaci , ombre e volumi inseriti in un clima metafisico. Coraggiosa, come tutte le prime lo sono, e sincera, questa mostra è, a mio parere, un invito, alla

scoperta per alcuni e all’approfondimento per altri, del poliedrico mondo di Stefano Carlo Vecoli.

Silvia Vannucci, storica dell’arte. Viareggio, Novembre 2012.

"La pittura di S.C.Vecoli mi ha colpito molto favorevolmente, sono quadri che mostrano una buona tecnica, e soprattutto esprimono idee originali e soprattutto ben inserite in un contesto di pittura europea, non provinciale o solo italiano. In Italia non è dato vedere una pittura così vivace".

Lanfranco, pittore (Lanfranco Frigeri, in arte), Mantova. Marzo 2013.

I legni portati dal mare sulle spiagge di Viareggio muovono la fantasia verso i riusi più disparati, si costruiscono sculture, bivacchi, sedie divani, tavoli e stendardi, si accendono fuochi o si portano a casa per creativi assemblaggi. La passeggiata di qualche giorno fa mi ha fatto improvvisamente

capire le buffe forme sulle tele di Stefano Carlo Vecoli. I suoi personaggi onirici, ironici ma non privi di irrequietezza, sono dei pinocchi viareggini, pezzi di legno levigati ben bene dalla corrente e poi sputati sulla spiaggia insieme con altri frammenti di spazzature inorganiche; formano

spontanee composizioni di arte povera, ma ad un certo momento si sono animati e aprendo gli occhi si sono insinuati nei dormiveglia dell’amico architetto, che ha scelto la pittura per comporre le sue costruzioni marine.

Olga Agostini, architetto, Pistoia, Aprile 2013.

L'opera pittorica di Stefano Carlo Vecoli trasporta l'osservatore in un mondo fantastico che altro non è che il nostro mondo quotidiano trasfigurato in chiave surreale. E' sorprendente. L'opera che mi ha colpito di più è "Presenze toscane", con cui ha vinto il primo premio di pittura al concorso

“La Quadrata” a Livorno: un paesaggio collinare desertico, con pochi alberi-arlecchino, un sole vorticante e tre mongolfiere variopinte. Pochi dettagli che suscitano molte emozioni e fanno riflettere. Il nostro mondo tutto sommato non è così scontato se lo si guarda attraverso la lente dell'Arte.

Massimo Acciai, scrittore e poeta Firenze Settembre 2014.

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Pittura classica con richiami rinascimentali, ma indubbiamente novecentesca e intrisa delle avanguardie storiche e di alcuni autori più sognanti: Sebastian Matta, Marc Chagall, André Masson e Alberto Savinio per il loro universo visionario e surreale, dai rimandi fantastici e dalle composizioni immaginarie. Vecoli non disdegna le citazioni artistiche, anzi, è convinto che ogni grande quadro lasci un segno, che poi l’artista reinterpreterà a suo modo, anche in maniera inconscia. Chiara Sacchetti, giornalista, Viareggio, Ottobre 2014.

È proprio il principio antico e originario creatore della vitalità che si celebra nei quadri di Vecoli. Un principio che emerge come un Arlecchino bambino, in incognito, che appare come presenza ricorrente nella figura di un folletto sicuramente impertinente che si burla e si incanta di fronte alla troppa serietà della vita, che cerca di sdrammatizzare la seriosità di chi si crede troppo importante.Oggi davanti alla rivisitazione del Mito attualizzata e fantasticata nelle opere di Vecoli scopro con complicità la radice empatica che attrae il mio sguardo, una radice di empatia che si specchia e si rispecchia nell’universo del folletto impertinente, un po’ beffardo e burlone, che divertendoci ci pungola a meditare.Enrica Giannelli, psicoanalista Massarosa Ottobre 2014.

L’idea classica del Mito eterno è affrontata con sapiente ironia negli ultimi lavori di Stefano C.Vecoli, ci allontana da un’idea universale dell’Eroe giovane e bello, iconizzato dai grandi artisti classici e dai media come un modello universale.Alberto Magnolfi, professore, Pisa, Novembre 2014.

Una atmosfera davvero sognante. Un’idea che prende forma interpretando l’immaginario collettivo. Molto interessante.Rosa Tiziana Bruno, scrittrice, Salerno, Novembre 2014.

Deliziosamente ironici e divertenti, i personaggi di Stefano Carlo Vecoli raccontano un mondo senza tempo. Dei, ninfe, draghi, mostri, folletti, principesse, cavalieri, immagini arcaiche che in un gioco sapiente di segno e colore si vestono del presente e con fare burlone mettono a nudo piaghe e difetti di questa nostra umanità. Archetipi che attraverso un linguaggio simbolico riflettono strutture psicologiche universaliMaria Teresa dello staff de “Il Melograno Galleria d’Arte” di Livorno, Gennaio 2015.

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Folletto Guerriero

2015

Ballo del Pescatore

2014

Lo Stupore

2015

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Pittura classica con richiami rinascimentali, ma indubbiamente novecentesca e intrisa delle avanguardie storiche e di alcuni autori più sognanti: Sebastian Matta, Marc Chagall, André Masson e Alberto Savinio per il loro universo visionario e surreale, dai rimandi fantastici e dalle composizioni immaginarie. Vecoli non disegna le citazioni artistiche, anzi, è convinto che ogni grande quadro lasci un segno, che poi l’artista reinterpreterà a suo modo, anche in maniera inconscia. Chiara Sacchetti, giornalista, Viareggio, Ottobre 2014.

È proprio il principio antico e originario creatore della vitalità che si celebra nei quadri di Vecoli. Un principio che emerge come un Arlecchino bambino, in incognito, che appare come presenza ricorrente nella figura di un folletto sicuramente impertinente che si burla e si incanta difronte alla troppa serietà della vita, che cerca di sdrammatizzare la seriosità di chi si crede troppo importante.Oggi davanti alla rivisitazione del Mito attualizzata e fantasticata nelle opere di Vecoli scopro con complicità la radice empatica che attrae il mio sguardo, una radice di empatia che si specchia e si rispecchia nell’universo del folletto impertinente, un po’ beffardo e burlone, che divertendoci ci pungola a meditare.Enrica Giannelli, psicoanalista Massarosa Ottobre 2014.

L’idea classica del Mito eterno è affrontata con sapiente ironia negli ultimi lavori di Stefano C.Vecoli, ci allontana da un’idea universale dell’Eroe giovane e bello, iconizzato dai grandi artisti classici e dai media come un modello universale.Alberto Magnolfi, professore, Pisa, Novembre 2014.

Una atmosfera davvero sognante. Un’idea che prende forma interpretando l’immaginario collettivo. Molto interessante.Rosa Tiziana Bruno, scrittrice, Salerno, Novembre 2014.

Deliziosamente ironici e divertenti, i personaggi di Stefano Carlo Vecoli raccontano un mondo senza tempo. Dei, ninfe, draghi, mostri, folletti, principesse, cavalieri, immagini arcaiche che in un gioco sapiente di segno e colore si vestono del presente e con fare burlone mettono a nudo piaghe e difetti di questa nostra umanità. Archetipi che attraverso un linguaggio simbolico riflettono strutture psicologiche universaliMaria Teresa dello staff de “Il Melograno Galleria d’Arte” di Livorno, Gennaio 2015.

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