Dipartimento di Economia
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Economia delle Aziende Pubbliche
Prof. Antonello Zangrandi
II MODULO – LEZIONE 1
Economia delle Aziende Pubbliche
PER PROGRAMMAZIONE SI INTENDE L’INSIEME DI DECISIONI E AZIONI CHE
INFLUENZANO LA DINAMICA DI UN SISTEMA COMPLESSO ORIENTANDOLO
VERSO DETERMINATI FINI
Economia delle Aziende Pubbliche
LA LOGICA DI PROGRAMMAZIONE SI È SVILUPPATA :
•Come uno degli elementi cardine dei sistemi statalisti Pianificazione economica: metodi e sistemi dirigisti
•Come risposta ai limiti del mercato Programmazione economica: interventi sostitutivi ed integrativi delle regole di mercato che incidono sui
comportamenti economici
•Come strumento di guida, governo e controllo della gestione aziendale
Programmazione aziendale: sistema di decisioni e di conseguenti operazioni finalizzato al conseguimento di
specifici ed espliciti obiettivi
Economia delle Aziende Pubbliche
• In principio, l’assunto di base era che gli equilibri parziali fossero conseguenza della definizione dell’equilibrio centrale, l’attenzione si era quindi focalizzata
sulla finanza pubblica (controllo della dinamica della spesa pubblica e del debito pubblico)
STRUMENTIPiani urbanistici Piani settoriali
Piani di riequilibrio tra aree territorialiPiani di riequilibrio economico finanziario
Legge finanziaria
• Ben presto tali strumenti si mostrano inadeguati e ci si orienta verso una logica di equilibrio generale dato dal comporsi degli equilibri aziendali.
STRUMENTILinee guida
Logiche di competizione
Programmazione aziendale
Economia delle Aziende Pubbliche
Storicamente la logica di programmazione aziendale degli enti pubblici ha presentato la
seguente evoluzione:
Modello incrementaleIl punto di partenza è la situazione esistente che non viene
messa in discussione (la storia è il punto di riferimento)
• Orizzonte temporale di breve periodo (è comunque nella natura stessa delle decisioni l’orientamento ad orizzonti
temporali più lunghi)
• Le modificazioni sono il frutto dell’aggiustamento reciproco tra i partner decisionali (Mutual Partisan
Adjustment)
• Due presupposti:• ragionevole certezza che esista un’alternativa
migliore a quella attuale• la presenza di un processo decisionale politico che
generi un equilibrio
Economia delle Aziende Pubbliche
Storicamente la logica di programmazione aziendale degli enti pubblici ha presentato la
seguente evoluzione (segue):
Modello razionale• Il punto di partenza sono gli obiettivi che si vogliono
raggiungere• Orizzonte temporale di lungo periodo
• Le modificazioni devono essere ispirate dal principio di razionalità
• È un modello ideale
Economia delle Aziende Pubbliche
IL MODELLO RAZIONALE
IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI
ATTUAZIONE PIANI E GESTIONE DEI PROGRAMMI
APPROVAZIONE PIANI FORMALI E DOCUMENTI FINANZIARI
PREDISPOSIZIONE ANALISI TECNICHE E SCELTA DEI PROGRAMMI DI ATTIVITÀ
VERIFICA DEI RISULTATI OTTENUTI E DELL’IMPATTO SUI PROBLEMI
SCELTA E DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Tale modello è alla base della tecnica del P.P.B.S. che collega agli obiettivi di lungo periodo agli obiettivi di breve periodo alla allocazione di risorse finanziarie nel bilancio
Economia delle Aziende Pubbliche
LE DEBOLEZZE INTRINSECHE DEL MODELLO RAZIONALE
•Non coerenza tra contenuti ed indirizzi della programmazione ed effettive scelte di politiche di intervento
•Limitata capacità di analisi dell’ambiente e di comprensione dei fenomeni e dei problemi critici
•Scarsa capacità degli enti pubblici di elaborare ed applicare sistemi di verifica degli effetti di piano
•Manifestarsi di tensioni finanziarie
•Predominante attenzione ai fatti formali rispetto alle coerenze sostanziali e alle verifiche di realisticità
Tali limiti hanno determinato il riaffermarsi del neoincrementalismo e l’evoluzione verso modelli revisionati
Economia delle Aziende Pubbliche
Modelli affinati e revisionati
Neoincrementalismo Policy issueSi differenzia dall’increm. perla presenza di un contesto in cui si hanno maggioridifficoltà nella ricerca del consenso
• Si focalizza l’attenzione sull’impatto delle differenti politiche
• Si focalizza l’attenzione sulle relazioni orizzontali• al momento centrale è riservata la funzione di integrare e rendere compatibili gli obiettivi
• Si focalizza l’attenzione sulla reale fattibilità, sugli organi responsabili del perseguimento degli obiettivi e sugli strumenti per la verifica dei risultati
Corporate Planning
Strategia-Struttura
In anni recenti i diversi modelli hanno cominciato ad influenzarsi reciprocamente; attualmente l’approccio strategico è tra quelli maggiormente considerati.
Con tale modello viene messo in discussione il posizionamento dell’ente
che è quindi alla continua ricerca di una propria identità, delle aree e delle forme di intervento, degli obiettivi ecc.
che consentano il perseguimento degli interessi degli stakeholder.
La programmazione diventa allora la funzione fondamentale per la ricerca del consenso, da qui la
necessità di capire ed indagare il livello di formalizzazione del processo di decisione.
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L’evoluzione della logica di programmazione
è evidenziata dall’introduzione di sistemi quali:
• PPBS (Planning, programming, budgeting system)Si basa sullo stretto collegamento tra obiettivi di lungo periodo (planning), la loro concretizzazione in obiettivi e programmi di
breve (programming) e la loro traduzione in scelte di allocazione delle risorse (budgeting)
• ZBB (Zero Base Budgeting)Rappresenta il radicale abbandono della logica incrementale: il presupposto è che in ogni ciclo di allocazione di risorse sono
riviste le precedenti assegnazioni. Rispetto al PPBS vi è un maggiore attenzione al breve periodo ed alla razionalizzazione
della spesa
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