Dionisotti Dante nel Quattrocento -...

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Carlo Dionisotti DANTE NEL QUATTROCENTO Atti del Congresso internazionale di Studi danteschi, a cura della Società Dantesca Italiana e dell’Associazione Internazionale per gli Studi di lingua e letteratura italiana sotto il patrocinio dei comuni di Firenze, Verona e Ravenna (20-27 aprile 1965), Firenze 1965 (Comitato nazionale per le celebrazioni del VII centenario della nascita di Dante, 2), 333-78. Su questo argomento resta fondamentale un saggio di Vittorio Rossi che propriamente si intitola Dante nel Trecento e nel Quattrocento. Il Rossi vide benissimo che la continuità della tradizione dantesca non fu spezzata dalle aspre discussioni dei letterati fiorentini del primo Quattrocento. Non altrettanto bene, a mio giudizio, considerando le discussioni avvenute «nelle classi di più elevata cultura, fra i dotti», attribuì la sottostante continuità al fatto che «nelle inferiori classi sociali» dal Tre al Quattrocento la fortuna di Dante ininterrottamente seguì «il placido corso di una tradizione che dopo esser vissuta rigogliosa tramonta col tramontare lento e tardo dei pensieri, dei sentimenti, delle fogge medioevali». Non risulta che la Commedia sia stata mai, neppure a Firenze, confusa con la letteratura di piazza e dei cantastorie. E se anche, per assurda ipotesi, fosse decaduta a quel livello, la storia della letteratura italiana del medio e tardo Quattrocento insegna che ci fu allora, per buoni motivi, un rigoglioso e capriccioso risorgimento, non certo un lento tramonto, di quel che nel Trecento e nel primo Quattrocento era stato patrimonio della letteratura di piazza e dei cantastorie. Ad ogni modo i documenti che ci restano in buon numero delle pubbliche letture, dei commenti, delle biblioteche in cui il Dante figurava allora unico o in ristrettissima compagnia di testi volgari, provano che la continuità della tradizione dantesca dal Tre al Quattrocento fu assicurata a livello più alto che non quello delle «inferiori classi sociali». Che anche a queste ne giungesse la eco dai pulpiti, è vero, ma con ciò si tocca l’estremo limite della diffusione, non il centro di irradiazione che è per tutta la prima metà del Quattrocento altrove. Se la questione va posta in termini di storia della società italiana, e par bene che l’importanza dell’opera dantesca giustifichi tale impostazione, bisogna subito dire chiaro che una stratificazione sociale dell’Italia quattrocentesca in tanto può essere fatta in quanto sia localmente, cioè nazionalmente definita, Firenze e Siena ad es. contando come nazioni diverse, e in quanto anche sia cronologicamente differenziata. Bisogna inoltre dire chiaro che, se anche il rapporto della letteratura militante in genere e di quella umanistica d’avanguardia in ispecie con la classe dominante sia stato allora vario localmente e cronologicamente, esso però fu un rapporto sempre e ovunque basato su una crescente specializzazione tecnica e indipendenza della letteratura, e pertanto anche su una crescente divergenza dei fini immediati di essa letteratura da quelli della classe dominante. Le eccezioni confermano la regola, e la regola spiega perché Dante, il poeta che aveva posto una suprema maestria letteraria al servizio e allo sbaraglio di una riforma della società, non potesse più fungere da guida della letteratura quattrocentesca, e anche spiega perché ciò nonostante la fortuna dell’opera sua, sorretta dalla classe dominante, durasse vigorosa per tutto il Quattrocento e solo venisse meno quando alla fine del secolo e ai primi del successivo quella classe fu essa stessa in gran parte d’Italia travolta dagli eventi. Dante non fu certo mai, neppure a Firenze, il poeta dei bottegai, come alcuni umanisti fiorentini ai primi del Quattrocento andavano dicendo nel loro furore polemico, con grande scandalo dei benpensanti. Se fosse stato il poeta dei bottegai quel giudizio dispettoso, per l’appunto inteso a fare scandalo, non avrebbe avuto ragion d’essere. A torto o a ragione, in ogni età

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CarloDionisottiDANTENELQUATTROCENTOAttidelCongressointernazionalediStudidanteschi,acuradellaSocietàDantescaItalianaedell’AssociazioneInternazionalepergliStudidilinguaeletteraturaitalianasottoilpatrociniodeicomunidiFirenze,VeronaeRavenna(20-27aprile1965),Firenze1965(ComitatonazionaleperlecelebrazionidelVIIcentenariodellanascitadiDante,2),333-78.SuquestoargomentorestafondamentaleunsaggiodiVittorioRossichepropriamentesiintitolaDantenelTrecentoenelQuattrocento.IlRossividebenissimochelacontinuitàdellatradizionedantescanonfuspezzatadalleasprediscussionideiletteratifiorentinidelprimoQuattrocento.Nonaltrettantobene,amiogiudizio,considerandolediscussioniavvenute«nelleclassidipiùelevatacultura,fraidotti»,attribuìlasottostantecontinuitàalfattoche«nelleinferioriclassisociali»dalTrealQuattrocentolafortunadiDanteininterrottamenteseguì«ilplacidocorsodiunatradizionechedopoesservissutarigogliosatramontacoltramontarelentoetardodeipensieri,deisentimenti,dellefoggemedioevali».NonrisultachelaCommediasiastatamai,neppureaFirenze,confusaconlaletteraturadipiazzaedeicantastorie.Eseanche,perassurdaipotesi,fossedecadutaaquellivello,lastoriadellaletteraturaitalianadelmedioetardoQuattrocentoinsegnachecifuallora,perbuonimotivi,unrigogliosoecapricciosorisorgimento,noncertounlentotramonto,diquelchenelTrecentoenelprimoQuattrocentoerastatopatrimoniodellaletteraturadipiazzaedeicantastorie.Adognimodoidocumentichecirestanoinbuonnumerodellepubblicheletture,deicommenti,dellebibliotecheincuiilDantefiguravaalloraunicooinristrettissimacompagniaditestivolgari,provanochelacontinuitàdellatradizionedantescadalTrealQuattrocentofuassicurataalivellopiùaltochenonquellodelle«inferioriclassisociali».Cheancheaquestenegiungesselaecodaipulpiti,èvero,maconciòsitoccal’estremolimitedelladiffusione,nonilcentrodiirradiazionecheèpertuttalaprimametàdelQuattrocentoaltrove.Selaquestionevapostainterminidistoriadellasocietàitaliana,eparbenechel’importanzadell’operadantescagiustifichitaleimpostazione,bisognasubitodirechiarocheunastratificazionesocialedell’Italiaquattrocentescaintantopuòesserefattainquantosialocalmente,cioènazionalmentedefinita,FirenzeeSienaades.contandocomenazionidiverse,einquantoanchesiacronologicamentedifferenziata.Bisognainoltredirechiaroche,seancheilrapportodellaletteraturamilitanteingenereediquellaumanisticad’avanguardiainispecieconlaclassedominantesiastatoalloravariolocalmenteecronologicamente,essoperòfuunrapportosempreeovunquebasatosuunacrescentespecializzazionetecnicaeindipendenzadellaletteratura,epertantoanchesuunacrescentedivergenzadeifiniimmediatidiessaletteraturadaquellidellaclassedominante.Leeccezioniconfermanolaregola,elaregolaspiegaperchéDante,ilpoetacheavevapostounasupremamaestrialetterariaalservizioeallosbaragliodiunariformadellasocietà,nonpotessepiùfungeredaguidadellaletteraturaquattrocentesca,eanchespiegaperchéciònonostantelafortunadell’operasua,sorrettadallaclassedominante,durassevigorosapertuttoilQuattrocentoesolovenissemenoquandoallafinedelsecoloeaiprimidelsuccessivoquellaclassefuessastessaingranparted’Italiatravoltadaglieventi.Dantenonfucertomai,neppureaFirenze,ilpoetadeibottegai,comealcuniumanistifiorentiniaiprimidelQuattrocentoandavanodicendonellorofurorepolemico,congrandescandalodeibenpensanti.Sefossestatoilpoetadeibottegaiquelgiudiziodispettoso,perl’appuntointesoafarescandalo,nonavrebbeavutoragiond’essere.Atortooaragione,inognietà

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l’avanguardialetterarianonsipreoccupaaffattodiquelchelegganoononlegganoleinferioriclassisociali,bensìmiraaguadagnareodebellareipotenti.LapolemicaantidantescadellaavanguardiaumanisticafiorentinaaiprimidelQuattrocentoèlamigliore,benchénonnecessaria,confermadelfattocheDantetuttaviaera,quelchegiàprimaerastatoepoiancorafuperlungotempo,ilpoetadeipotenti,degliuominidistatoedeigrandichierici,ediquanti,senzaessereletterati,avesserounaqualcheinfarinaturaletteraria,cheeranoinquell’etànellastragrandemaggioranzauominiappartenentiaclassieordiniprivilegiati.NaturalmentequellapolemicafudibattutaaFirenze,népotevaeromperealtrove.NonsoltantoperchéaFirenzeerainquelgirod’annilapiùfortepattugliad’avanguardiadellanuovaletteraturaumanisticaitaliana,maancheperché,sebbenel’operadiDantefossepernecessitàedeliberatamentesortafuoridellacerchiamunicipaleeavesseduranteilTrecentoconquistatotuttal’Italiaconunarapiditàcheancoraapparemeravigliosa,essaoperaperòrestavapropriadiFirenze,eiviconseguentementeassumevaun’importanza,senonmaggiore,diversaaffattodaquellacheavevaassuntoopotevaassumerealtrove.Pertantoquellapolemicadeveessereconsiderataeinterpretataanzituttonelquadrodellaletteraturafiorentina,noninquellogenericodellaletteraturaitaliana,etaleavvertenzavaleperl’interocorsodellatradizionedantesca,cosìdelQuattrocomedelCinquecento:seanchesidianoeccezionaliincontri,laregolaècheperduecentoanni,dallapolemicaumanisticadelprimoQuattrocentoall’edizionedellaCommediaprocuratadagliAccademicidellaCruscanel1595,ilcorsodellatradizionedantescafiorentinasidistinguedaquellocheessatradizioneebbenelrestod’Italia.FuoridiFirenze,l’ipotesidiuncultopopolareocomunqueabassolivellodell’operadiDantedurantelaprimametàdelQuattrocento,nonèneppurdiscutibile.Infatti,iduesolicommentidellaCommediachecisianorimastidiquell’età,entrambiestraneiaFirenze,cirichiamanoconperfettoequilibriofraChiesaeStato,l’unoallacortelombardadiFilippoMariaVisconti,l’altroaddiritturaalConciliodellaChiesaaCostanza,fraiPadriiviconvenutidatuttaEuropa,conunprecisoriferimentoaprelatiinglesivogliosidiconoscerel’operadiDante.SeilmoventeeloscopodiquestocommentoetraduzionelatinadellaCommediacheGiovannidaSerravallefeceaCostanzanonfossero,comesono,autenticamentedocumentati,dovrebberoconsiderarsiinventatiaregolad’artedaunostoricogenialerefrattarioallacriticamanzonianadeicomponimentimistidistoriaed’invenzione.PerchéseilnomediCostanzasuonaalto,meritamente,nellastoriadell’umanesimoperlescopertediantichitestichealloraeinquellazonaavvennero,bisognapurdireche,ancheaifinidiunastoriadellaletteraturaitaliana,ilConciliodiCostanzaèimportantepertutt’altrimotivi.Èdifficileimmaginareunosfondochemegliodell’etàconciliare,nelprimoventenniodelQuattrocento,daPisaaCostanza,giustifichilareviviscenzadopocircaunsecolodelmessaggiopoliticoereligiosodiDanteenespieghiilsuccessosuunpianononsoltantofiorentino,maancheeinispecieitalianoeeuropeo.Prima,pertuttoilTrecentoepertuttal’Italia,digenerazioneingenerazionesieraripercossalaecodiquelmessaggio,manellasecondametàdelsecolo,quandoallazuffaconvulsaeinapparenzainestricabiledeisignoriedegliavventurierisieraaggiuntoloscismareligioso,bens’intendechealtrimessaggiparesseroeinrealtàfosseropiùadattiallecondizioniealleesigenzedell’etànuova.Ciònonostante,un’aspettazioneapocalitticarestavasospesanell’aria.ÈimprobabilechegliuominideltardoTrecentopotesseroacquietarsiaimitidellavitasolitaria,dell’ozioreligioso,aiconversevolirimediidell’unaedell’altrafortuna,alpazienteacquistodi

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unaaffascinanteerudizionemitologicaestorico-geografica.Èprobabilechenonpotesserofareameno,crescendotutt’intornoildisordineelatensione,dimirareancheaunesitorisolutivopertuttidellacrisipoliticaereligiosa,epertantoaunaletteraturacheinqualchemodocontribuisseadaffrettaretaleesito.AiprimidelQuattrocento,larealtàsembròauntrattomuovereincontroaquell’aspettazioneapocalittica.DifronteallapossibilitàchefinalmentesiaprivadiunaricostituzionesufondamentanuovedellaChiesaediunacollaborazioneconessadell’Impero,difronteall’ansiadiriformachedinuovosollecitavaigrandiordinireligiosi,difronteallacatastroficadisfattadellamonarchiafrancese,difrontealriordinamentoeconsolidamentoaristocraticodell’Italiastessa,ilmessaggiodantescoriacquistavaacent’annididistanzaunavaliditàprofetica.CertoFirenzerestavabenaltradaquellacheDanteavevaidoleggiato,maneppureerapiùquellacheegliavevafinoall’ultimovituperato.Lagentenuovadialloras’erafattavecchia,estringendoilfrenodelgoverno,pocoeinnocuospaziolasciavaormaiallapetulanzaeirrequietezzadellagentenuova,alpuzzodellaplebe,comedantescamenteavrebbepoiscritto,facendostoriadiquell’età,ilMachiavelli.DopolamortediGianGaleazzoViscontielaconquistadiPisa,erachiarodachepartestessenonlavirtùsoltanto,malafortuna.Firenzenoneramaistatacosìpotenteeindipendente.Nonerapiùunapedina,siapureimportante,nelgiocodellaparteguelfa.Potevaanche,occorrendo,rintuzzareleultimevelleitàdegliAngioinidiNapoli,comegiàavevapotutofieramentetenertestaallaChiesa.PotevaprepararsiaospitaremagnificamenteesenzaalcunrischiounPapafuggitivodaRomaeunConcilio.Potevaormairiconoscersinellesperanzeenegliauspicipiuttostochenelleinvettivedell’operadiDante.Analogomutamentoeraavvenutonell’oppostocampo,inLombardia.PerchéseivierastatadistruttalapotenzadegliScaligeri,laviperamilaneseeraoraaccampataalsegnodiunalegittimaeprincipescainvestituraimperialenegoziatadaquellostessominoritagranmaestrodifilosofiaeteologiacheilconciliodiPisaavrebbedilìapocoelettopapaAlessandroV.CertoilducaGianGaleazzosieraavvicinatoassaipiùdelloScaligeroCanGrandeallafiguraidealedelveltrodantesco.Maseun’indaginesullatradizionediDantenelprimoQuattrocentodevetenercontodellecircostanzeparticolariediversechespieganocomediversamentequellatradizionesisviluppassenellospazio,restacheilnododellaquestionenonerainquelgirodianninéaFirenzenéaMilanonétantomenoaRoma,dovenessunospiritogentileopresuntotalepotevaavervitafacileneppurallora,néinquestaoquellapartepersésolad’Italiaod’Europa.Ilnodoperl’appuntoera,comeDanteavevaspeculatocent’anniprima,nellariformadellaChiesaedellaCristianitàtutta.Fuunmiraggiobreve,mavividoememorabile;eseoggièanchetroppofacile,perognistudiosodelQuattrocentoitaliano,constatarechegiànellaprimametàdelsecolo,fraCostanzaeBasilea,esemprepiùdopoilfallimentodellapoliticaconciliare,quelmiraggioessendosirapidamentelontanatoesbiadito,gliuominisieranorisolutamentevoltiadaltremete,nonèperòdifficileinItaliastessa,etantopiùinEuropa,ritrovareviaviapertuttoilQuattrocentoeoltre,finoallaRiforma,laecoinsistentecosìdellasperanzacomedelladelusionecheeranoseguiteaquelmiraggiodeiprimidelsecolo.Questo,piuttostocheil«tramontarlentoetardodeipensieri,deisentimenti,dellefoggemedioevali»,sembraessereilprocessostorico,distoriapoliticaereligiosa,chepuòserviredisfondoaunostudiodellavariafortunadiDantedalTrealQuattrocento.Anchebisognaaquestopuntoconsiderareiltrapassodall’unsecoloall’altrodelmessaggioteologico,filosoficoescientificodiDante.IcommentielepubblichelettureprovanocheduranteilTrecentolaCommedia

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erastatainclusainuncanonescolastico.Non,naturalmente,inuncanonediscuolauniversitaria;maerapurl’unicotestovolgarecuifossericonosciutounpregioanalogoaquellodeipochitesticommentatinellescuole.Storicamentequestoriconoscimentovaledasolopiùchetuttel’altreprovemesseinsiemedellarivoluzioneprovocatadallaCommedianellaculturaitaliana.Eugualmentevarrebbe,quand’anchesipotessemeglioaccertarelaprobabilecontinuitàdiunaesiletradizionescolasticadell’AcerbadiCeccod’Ascoli.Sututt’altralineacortigianastannoinveceicommentiquattrocenteschidelleRimeedeiTrionfidelPetrarcaequellostessod’untestovolgare,alloraepoifortunatissimoeassaivicinoallaculturascolastica,qualefuilDittamondo.FrailTreeilQuattrocentononapparesoluzionedicontinuitànellatradizionescolasticadellaCommedia.Maèunfattoche,procedendonelnuovosecolo,latradizionepropriamenteesegeticarapidamentesiassottiglia.AiprimidelQuattrocentoicommentitrecenteschiancorapotevanoedovevanobastare.Nel1416-17aCostanzaGiovannidaSerravallesiprofessavadiscepolodiBenvenutodaImola,edelresto,perimotivigiàdetti,ilsuonuovocommentoeragiustificatodaun’udienzaeccezionale,distranieripiuttostoched’italiani.Piùinnanzi,ancoranellaprimametàdelsecolo,apparveilcommentoall’InfernodiGuiniforteBarzizza.PoipiùnullacheimportifinoalcommentodelLandinonel1481o,peresserepiùesatti,finoallarimanipolazionechenel1477-78ilNidobeatofecedelcommentodiJacopodellaLana.Giàdiquiapparechefinoal1480circalatradizioneesegeticadellaCommediaavanzòdipoco,quantitativamente,aldilàdellimiteraggiuntosullafinedelTrecento.Questoapprezzamentoquantitativoèconfermatodall’esameparticolareequalitativodeidocumentisuperstiti.LastampaottocentescadelcommentodiGuiniforteBarzizzanondàaffidamento,maconsente,credo,diaffermarecheessocommentorappresentaunasemplificazionedivulgativaausocortigianodellatradizioneesegetica,einsommastasullalineagiàricordatapiùsopradeicommentipetrarcheschi.Suquestalineaparechesiaccordiperunamaggiorsemplificazione,bengiustificatadallacomunedestinazioneviscontea,colcommentopetrarchescodelFilelfo,piuttostocheconquellodell’Ilicinochedivulgativocertononè,eriflettenelsuomassiccioimpegnoilvigorediunaculturacortigianaeumanisticatantopiùintraprendenteeapertaaFerrarachenonaMilano.Aparteciò,èdarilevarel’estremaesilitàdellatradizionemanoscritta,cosìdelcommentodiGiovannidiSerravallecomediquellodelBarzizza,eilfattochenonquestiisolaticommentidellaprimametàdelQuattrocento,maipiùvecchieperònonsostituiticommentitrecenteschiriemerseronegliincunabolidellastampa,primachefosseprodottoilcommentonuovodelLandino,fruttodiunanuovafilosofiaediunanuovafilologiaeilsolocheveramenteriuscisseafarcorpocoltestoperunlungotrattoditempo,finoalsecolosuccessivo.PerbuonapartedelQuattrocentodunquelaCommedianonfupiù,comeerastatanelTrecento,untestosuivivagnidelqualesiesercitasselaindustriadeicommentatori:segnoindubbiodiundistaccodellaculturascolasticaitalianadalcontenutodottrinaledelpoema.IlettoridelQuattrocento,nellalorostragrandemaggioranza,noneranomenodispostideiloropredecessoriaintendereediscutereilcontenutodottrinaledell’operadiDante,macertononpotevanopiùesserecommossidallamirabilenovitàchelequestioniteologicheedifilosofianaturaleapienemanisparseinquell’operaavevanooffertoall’ItaliadelprimoTrecento.Nonperdifetto,mapereccesso,perlamaestria,specializzazioneesottigliezzatecnicacuieranogiunte,osidisponevanoagiungeresullafinedelTrecentolescuoleitalianedifilosofianaturale,logicaematematica,èprobabilechevenissemenol’impegnoeloscopodellaesegesidottrinalediuntestocomelaCommedia.Danteeisuoi

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contemporaneiguardavanoaParigi.PoisiaggiunseOxford.L’incontrodellaculturaitalianaconlafilosofiascolasticaingleseèbendocumentatoormai,persinoneisuoiriflessiletterari,chenonfuronosoltantopolemici.Nell’etàditrapassotrailTreeilQuattrocento,puravendofattoprogressienormi,lascuolaitalianaancoradovevainchinarsiallasupremaziadiParigiediOxford.Manonpiùincondizionatamente:quellasupremaziaavevaormaiglianni,senonigiorni,contati.PaoloVenetoegliuominidellasuagenerazionetornavanoormaidaParigiedaOxfordinItaliaconaltrospirito.Legrandiuniversitàitalianeavistad’occhioguadagnavanoimportanzaeprestigioinEuropa.Certoesseeranosospinteinnanzidallapoderosacorrentedifondochesommovevainquegliannituttalaculturaitaliana,eperòindirettamente,eavolteanchedirettamente,siavvantaggiavanodellanuovaeducazioneumanistica,inispeciedelnuovoidealeenciclopedicochelascuolaumanisticavenivalentamenteelaborando,maprestigioeimportanzaesseguadagnavano,soprattuttoperchésidimostravanocapacidiuninsegnamentorigorosoesistematicodelledisciplinetradizionali.Sispiegacheintalicondizionivenissemenolostimolo,perchiavesseunqualcheinteressespeculativo,dicommentareun’operadialtissimaesorprendentedivulgazione,mapursempredidivulgazione,inpoesiaelinguavolgare,comelaCommedia.BenchéDanterestasseilpoetateologoefilosofopereccellenza,eperòilsolopoetamodernoaccoltonellescuole,altrielementidell’operasua,politiciereligiosidaunlatoeletteraridall’altro,semprepiùsiimponevanoall’interessedeilettori.SeilcommentodiGiovannidaSerravallebenerispondeall’urgenzadelmessaggiopoliticoereligiosodiDantenell’etàconciliare,essoanchebeneillustrailprocessooradelineatodellaculturascolasticaitalianainquell’età.NonèanzituttostranocheproprioGiovannidaSerravalleinaugurasselaleggendadiunDantestudenteaOxford.Puòanchedarsicheaccreditandocomeundatodifattounataleipotesieglisoltantomirasseaingraziarsiidestinatariiinglesidelsuocommento,maècertochel’ipotesipotevasembrarealtrettantoverosimileallora,quantosarebbesembratainverosimilecinquant’anniinnanzi.Seancheinterrottaperpovertàprimadellalaurea,laeducazionescolasticadiDanteerastatadunqueeccellente,lamigliore,inItaliaefuori,perunartistaeunteologo.NormaleènelcommentodiGiovannidaSerravallel’avvertimentod’ordinegeneraleche«nonomnesvidentopinionemauctoris,quiaignorantphilosophiamnaturalem,quamnonignoravitDantes,quifecittotpulchrasfictiones,sicutinsuototopoemateclarepotestpatereintelligentibusintelectumauctoris».Magiàdaquestoavvertimentorisultachel’attenzionedelcommentatorenonsiappuntavasoltantosuiconcetti,sullafilosofianaturale:eraequamenteattrattadallebellefinzioni.InrealtàilcommentodiGiovannidaSerravallenoninsistepiùdellostrettonecessariosuinodifilosoficieteologicidell’operadiDante.Iriferimentiagliautorisonoperlopiùovviespicci.Senzadubbioilcommentofututtostesoconquasiincredibilerapidità,fedelmenteseguendoledispensediuncorsobolognesediBenvenutodaImola.Mapropriolarapiditàdellastesuraportòilcommentatore,senzacheforseegliseneaccorgesse,ainsistereinmodopiùscopertosuquelcheneltestopiùloavvinceva.Basterebbeilpasso,unicopassosehobenvisto,incuiautorimodernienonovvii(319-20:«hancopinionemhabuitmagisterJoannesdeMarchiadeRipis,necforteDulmenthonhocnegaret»)sonoaddottiapropositodellaquestionedicomeeperchérisultinointellettualmentedifferen-ziatigliuomini,adimostrarecheGiovannidaSerravalle,dabuonteologofrancescano,eraespertodegliinvidiosiveri.MacomegiàDantecent’anniprima,cosìilcommentatoreeraimpazientedelvaniloquiospeculativoediffidentedell’eresiafilosofica,einsommamiravaadaltro.Quelchesoprattutto

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gliimportavaeralaprotestamoralediDante,l’appelloimperiosoaunariformadegliuominiedellaChiesa.Naturalmente,dauomocheavevaipiedisullaterra,sullaterradelprimoQuattrocento,edafrancescanocheaquelladatanonpotevatransigerepiùconl’eresiaormaiirreparabiledeiFraticelli,GiovannidaSerravallenonpotevaneppureaccettaretalqualelatesidantescasulladonazionediCostantinoesullaproprietàecclesiastica.Quianzi,nelcommentoagliultimicantidelPurgatorio,gliaccadevadidoverprotestarecontroilsuoautore:«Hicauctorloquiturnimisaudacter»(808).Maèunaprotestaeccezionale,unica,sehobenvisto,comeunicaèladigressionescolasticasulladifferenziazioneintellettualedegliuomini.Diregolatutteleinvettivedanteschecontroipapi,glialtiprelati,gliordinireligiosielacorruzionedellaChiesaingenere,sonoparafrasateespiegatesenzabatterciglioespessoconapertoconsensoeaggiuntadicorroborantirilievicritici.LaprotestamoralediDanteèaltempostessoeanzituttointesaallariformadegliuomini:«Dantesconaturfugereistavitiaetdocerealiosutfugiant.Vereegoaudeodicere,episcopusscribensetglossanslibrumDantis:mirorquomodohomoquiistumlibrumstudet,videtetintelligit,nonmelioretvitamsuam,etquomodononcorrigatse,etquomodonondesistatavitiis,saltemapluribus»(123).Insomma,nontantoilfilosofoeteologoscriveeglossa,quantoilvescovocheaCostanza,duranteilConcilio,perseguenellaCommediaunmessaggiodiriformadellaChiesaeinsiemediunariformadellasocietàcristianachealuivescovospecialmentecompete,perilsuoufficiopastorale,nell’ambitodellasuadiocesi,acontattocoifedeli.Ondenellachiusadelpassocitatoqueltoccodisemplicebuonsenso,delpastorecheconoscebenelesuepecoreesachesipuòchiedereagliuominididiventarmigliori,manonchedesistanodatuttiilorovizi:«saltemapluribus».Analogamenteilcommentatore,fortedellasuaesperienzaumana,respingeodistinguendoattenualecondannecheneltestodantescoindiscriminatamentesiapplicavanoapopoliecittà:«Etcerte,estoquodincivitateFlorentiesuntmultivitiosi,procertoetiamsuntibiplurimivirtuosi...Etegoscioquodsicest:namperquatuorannosincivitateFlorentiefui,steti,predicavi,etvidimoresFlorentinorum,itaquodpossumessebonustestisdevirtutibusistis»(176).Adistanzadiunsecolocirca,inun’ItaliaormaitantodiversapoliticamentedaquelcheerastataaitempidiDante,èprobabilechel’assolutamaggioranzadeilettori,anchelaici,repugnasse,comeGiovannidaSerravallerepugnava,alfurorepartigianochenellaCommediafacevatestimonianzadelladugentescalottasenzaquartiere,intuttelecittàd’Italia,«diqueicheunmuroedunafossaserra».Noncheesserevenutameno,questaferociamunicipaleepartigianaavevaancora,aiprimidelQuattrocento,riservesufficientiperdurareinlarghezoned’Italiaunaltrosecoloepiù.Masenzadubbio,aparagonedell’etàdantesca,sieraristrettaesemprepiùandavarestringendosiescadendoallivellodellacronacaedelcostume:nonpotevapiùrisolversinériconoscersinellinguaggiodiunaletteraturanazionale,comunqueunaletteraturanazionalepotesseintendersiallorainItalia.LasostanzamoraleinsommadellaCommediatendevanell’etànuovaacristallizzarsi,irraggiandodalcentrolasualucesuglielementiteologiciefilosoficidaunlatoesuquellipropriamentepoliticidall’altro.Maaquestomodocristallizzandosilasostanzamorale,ancheacquistavamaggiorrisaltolamirabilmentericcaecomplessastrutturaletterariadell’opera.Storicamentenonsipuòdisgiungere,nelquadrodelConciliodiCostanza,lastesuraividellatraduzioneedelcommentodiGiovannidaSerravalle,dallapresenzaivistessod’unaltrovescovoitaliano,FedericoFrezzi,autorediunpoema,ilQuadriregio,chepurnellasuamediocritàbenerappresentaquellacristallizzazionemoralisticaeinsieme

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artificiosamenteletterariadelmodellodantesco.NelcommentodiGiovannidaSerravalle,che,seancheerastatoallievodiBenvenutodaImolaepubblicomaestroeglistesso,unumanista,comunquelaparolasiintenda,certononera,ilfascinodiognirichiamonell’operadiDanteallatradizionemitologicaeclassicaappareirresistibile.Suquestipuntiilcommentotrabocca,ecosìdàluogoancheareminiscenzepersonali,diesplorazioniarcheologiche,dicuriosieprecisirilievisuiluoghi,diriscontri,veriepresunti,suitesti.Naturalmentecisonodimezzo,tramiteBenvenutodaImola,ilPetrarcaeilBoccaccio.AncheilvescovoGiovannidaSerravallesacheilpoetapereccellenzaèstatoedèilPetrarca:«Debeoegocrederepluscentumrusticisdepoesi,quamFranciscoPetrarchesoli,quifuitmaximuspoeta?Certenon»(729).Econseguentementesachesipuòdiscuterequaledeidue,DanteoilPetrarca,siastatomaggiorpoeta.Asuogiudizio,eagiudiziopoiditantialtri,persecoli,ilPetrarca«fuiteloquentiorDante,sedDanteseratsapientioreo»(824).Comunquefosse,ancheDantevenivaormaiafartestoperl’eloquenza,perl’artificiopropriodellaletteratura,perunmagisterodiversoaffattodaquellodeipredicatori,deiteologiefilosofi,deigiuristi,deglistessiantichipoetisopravvissutinellescuole.Era,ancheeinispecienell’operavolgarediDante,unadisciplinanuovacheagliuominisiimponevaaldilàdeltirocinioscolastico,aldilàdellaspecializzazionevirile,atutti,ecclesiasticielaici,comeunaeducazio-necontinuaintermediafral’esperienzadellavitael’edificazionereligiosa.Erainsommalaletteratura,nuovaedinsiemeantica;econessa,perquelsuofarsilargofraaltrepurfondamentalierigorosissimediscipline,eperlasuastessaintimaaccumulazioneecontraddizionedielementinuovieantichi,insorgevanoesiripercuotevanosull’operadiDantequestioniepreoccupazionigeneraliesorbitantidall’esegesideltesto.Ancheaquestopunto,nonèinutileascoltarelavocesempliceeschiettadiGiovannidaSerravalle(124):«Dicuntaliquiignorantesexaltantesaliquos:–O,o,o,talisestsufficienspersona;ipseintelligitprofunde;ipsescitomnia;ipsenovitbenetalemlibrum,talemartem–exeoquiaeisvideturquodintelligatlitteram,quasidicant:–Valdesumptuosumestintelligerelitteram!–.SedbenedeberentnotareverbaApostoli:litteraoccidit.ItaacciditdeistolibroDantis.Quiaestinvulgari,quilibetputatseintelligerebeneethabereintentionemauctoris,quiaintelligitvulgare,siveidiomaitalicum.Sednonestsicprocerto.NamisteliberDantisestvaldedifficilis,tumproptermateriamaltam,tumpropterdiversitatemmateriarumdequibustractat,tumproptermultasetmultascausas».Messoallestrette,GiovannidaSerravallenonavrebbesaputoforseprecisarequellemolteemoltecauseche,oltreallamateriaaltaevaria,rendevanodifficileiltestodiDante.Maconfusamentesapevaosentivachedifficilenonerasoltantolamateria,echeingannevoleeralafacilitàdellalinguacomune.Pensava,condeliziosoarcaismoelegiaco,tipicodiunatradizionepre-umanistica,chel’operadiDante«licethabeatrythimos,nontamenhabetpulchritudinemexametrorumetcarminumpentametrorum»(14),maanchesidolevadella«privatiodulcediniscomplacentieetpulchritudinisrythimorum»risultantedallasuaaffrettatatraduzione«deidiomatevulgariitalicoinillamtalemqualemprosamrudemetineptam»,einsommasivergognava,aparagonedeltestovolgarediDante,diquellasua«rusticanalatinitate,incomptaetineptatranslatione»(5).IllatinodiGiovannidaSerravalleèdocumentodiquelcheancoraeraaiprimidelQuattrocentounlinguaggiovivo,parlatodauominidiprovenienzadiversa,nonsoltantoaCostanza,nelleadunanzedelConcilio:tutt’altracosadallatino,scolasticooumanistico,dellescritture.DeldantescoDevulgarieloquentiagiàsieraperdutoosiandavaperdendoilricordo:

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anchelaVitaNovaeilConvivioeranotestiormairari.MalaCommediabastavaamantenereapertalaquestionediunalinguacheerasìdalpiùalmenointelleggibile,comequelrusticolatino,atuttigliItalianieducati,anchefuoridiToscana,ederasostanzialmentesìlalinguapropriadellaToscana,mainsieme,nell’operadiDanteeinessasola,eraperlungointervallocresciuta,aldisopradiognilinguaggioparlato,inunanuovalettera-tura,proporzionatamenteanalogaallagrammaticae«bonarethorica»dellatinoscritto.Èprematurochiedersioggi,inbaseadocumentiscarsieinsufficientementeelaborati,seefinoachepuntonelprimoTrecentolarivoluzionelinguisticadellaCommediacontribuisseallarivoluzioneumanistica,chefucertocosadiversaeinparteavversa.Nonsipuòoggineppureescluderel’ipotesicheilrapportotraleduerivoluzionisiastatoanchecronologicamentepiùstrettoepertantopiùcomplicatodiquelcheuntemposicredesse.Conseguentementeèprematurochiedersi,benchéilterrenodocumentarioappaiapiùsolidoesgombro,inqualerapportostianoleduecatenedireazioniverificatesiperl’unaeperl’altrarivoluzionelinguisticaduranteilTreeilQuattrocento.CertoèchelaquestionesiposeinterminichiariaiprimidelQuattrocento,esispiega,permotivilinguisticieletterariovvii,chelaquestioneprimamentesiponesseaFirenze.DocumentofondamentaledellaquestioneèunabreveoperadialogicadiLeonardoBrunidedicataall’amicoPietroPaoloVergerio.Quest’operaèstatavariamenteinterpretatadacompetentistudiosi:chiarosegnocheinessaèqualcosadiambiguo.IlRossi,cheinrealtànediedel’interpretazioneatutt’oggipiùconvincente,siarrischiòadireinunacaratteristicanotadelsuosecondoQuattrocentocheeraormaitempodiconsiderarechiusaladiscussionesull’argomento.Eranaturalmenteinerrore:sunessuntestomai,ofatto,ouomo,ladiscussionepuòdirsichiusa,ilgiudiziouniversaleefinalenonessendodiquestomondo.Nellafattispecie,l’ennesimoopuscolocriticochenel1929unpocoavevafattostizzireilRossi,provocòsubitounaimportanterecensionedelSabbadini,eappenaoccorrericordarequantapartel’operettadelBruniabbiaavutoneirecentistudidelBaron.LarecensionedelSabbadini,comeognialtracosadiquelgrandemaestrodeglistudiumanistici,èimportanteancheperchéportanelladiscussioneilcriteriodecisivosempredellalinguaedellostile.L’operettadelBrunièilmanifestodiunanuovaletteraturachenonpotevasorgereinItaliasenzaiprecedentidell’umanesimotrecentesco,finoalSalutatiincluso,macheintantosorseinquantopolemicamentesidistaccavadaqueiprecedentielirespingevainunpassatoormaiconcluso.SipuòanchesottilizzandodissentiredalgiudiziodelSabbadinichedefinìl’operettadelBrunicome«ilprimoampiosaggiodiprosaumanistica».Tuttostaaintendersisulsignificatodeltermineumanistico.CertoècheilsignificatoaccoltodalSabbadinirisultasolidamentefondatosulconsensounanimedegliumanistiitalianidelQuattroedelCinquecentochericonobberonelBrunieneisuoicoetanei,nonneiloropredecessori,finoalSalutatiincluso,ifondatoridelnuovostileedellanuovaletteratura.Ilfattochepernoioggiesistaconegualedirittounumanesimotrecentesco,emagaridugentesco,nontogliechequestoumanesimosiastatoedebbaessereconsideratoaltracosadaquellocheseguìfindalprimoQuattrocento.Aaperturadipagina,unospacconettosimanifestafralaprosalatinadelSalutatiequelladelsuodiscepoloBruni.Qui,comeilSabbadinidissebene,«sirespiraun’arianuova».Entrambi,maestroediscepolo,scrivevanoinlatino,maeraperciascunoundiversolatino.LadiversitàenovitàlinguisticadelBruni,cheaquelladatanonerapiùundiscepolo,eraungiovanemaestro,senzadubbioinsorgevadaunadiversascuola,daultimolascuolagrecadelCrisolora,daunapiùampiadimensionedellaculturaclassica,daunapiùattentaletturadeitesti,finalmente

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anchedall’esercizio,chesieraoffertopiùfacileauominicresciutiquandoilPetrarcaeilBoccaccioeranoormaiscomparsi,diunadiscussionespregiudicataerigorosadelleopinionicorrenti.InquestoesercizioèprobabilechealBruniservisseingiovinezzadistimoloeguidaunsuocompagnomaggioredietà,NiccolòNiccoli,fiorentinoautentico,noninurbato,néstipendiatoostipendiabilecomeluiBrunieilcomunemaestroSalutati.PeraltretestimonianzesappiamochelastroncaturadiDanteattribuitaalNiccolinelprimolibrodell’operettadelBruni,noneraunagratuita,ingiuriosaeinsommaalumedisemplicebuonsensoassurdainvenzione.IlBruniattribuìalNiccoliinquelprimolibronépiùnémenodiciòcheilNiccolipensavaeandavadicendo.Lealtreindipendentitestimonianzesonopreziose,perchéciassicuranocheilNiccolicontinuòadarscandaloaFirenzecolsuodispregiodell’operadiDantefinoalterzodecenniodelQuattrocento,pernullaconvintonéammansitodallapalinodiacheilBrunigliavevaattribuitonelsecondolibrodellasuaoperetta.PercontroisuccessiviscrittidanteschidelBruniconfermano,siapurealungointervallo,quelchegiàdall’operettachiaramenterisulta,cheseanchedagiovaneegliavevafattoachiacchierecausacomunecolNiccoli,cheunchiacchieroneinconcludenterestòpoituttalavita,quandoaiprimideiQuattrocentos’eratrattatodiscendereincampoedarprovadisé,traducendoinbuonlatinolechiacchieredellagiovinezza,egliBrunisierapreoccupatodigettareunpontesullafratturaapertasiallespallesueedellasuagenerazione,edisalvarecosìilsalvabiled’unatradizioneche,bellaobrutta,importavamanteneresedavverosivolevafarediFirenzel’Atened’Italia.Pertantonell’operettadialogicailcontrastodiduegenerazioni,deivecchicomeilSalutatiedeigiovanicomeilNiccolièspietatamenterappresentatoeinsiemeabilmenterisolto,dandoaiprimi,aivecchi,ampiasoddisfazione,masempremantenendonellemanideigiovanil’iniziativa.NonilSalutativittoriosamenterespingelastroncaturacheilNiccolihafattodiDante,delPetrarcaedelBoccaccio,dellemoderneglorieletterariediFirenze,mailNiccolistesso,facendoconparieloquenzalapioggiaeilbeltempo,sovrapponeallastron-catural’elogio.Delrestoladiscussionevalepersé,aldilàdelletesicontrapposte,eilvelendell’argomentostanell’averattribuitocontuttaverosimiglianzaalvecchiomaestro,alSalutati,l’incitamentoadiscutere.NaturalmenteilSalutatinonpotevaaspettarsiunadiscussionecosìfatta.Nél’altromaestro,ilgrecoCrisolora,sulqualeanchesiincontranell’operettadelBruniunariservaappenaaccennatamabencalcolata,chepoivariamentericorre,inasprita,pertuttol’umanesimolatinodelQuattrocentoeoltre,neiconfrontideimaestribizantiniedell’ellenismoingenere.IlBruniguardavagiàallora,anziproprioesoprattuttoallora,aimodelligrecichelascuoladelCrisoloragliavevarivelato,mainsiemeguardavaaCicerone,eavevabenchiaralamiraaunumanesimoretoricoestoricodipurostampolatino.Insommaguardavarisolutamenteinnanziasé,movendodaunaincorrottalatinitas,chenonerapiùquelladelSalutati,ancormenoquelladelPetrarcaodelBoccaccio.Sull’operadiDante,daquestopuntodivista,noneraneppureilcasodidiscutere,senonperdarsaggiodiquelchepotesseuningegnoeducatoadiscutere,secondoilpiùaltomodellodellaretoricaclassica,«deomnireincontrariaspartes».Imodernistudiosi,giàmessiaduraprovadallacosìdettainvidiadelPetrarca,ed’altraparteincoraggiatidallafedeltàdantescadelBoccaccio,hannoperlopiùtrovatofortementeindigestalastroncaturaedipocosollievoilsuccessivoelogiodiDantenell’operettadelBruni.AncheaquestopropositofaeccezioneemeritadiesserecitatoediscussoilgiudiziodelSabbadini:«laddoveibiasimirivoltialPetrarcaealBoccacciosonodinaturagenerica,lefreccielanciatecontroDantecolpisconopuntivivi,benfissati

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nelbersaglio:lacondannadiM.Bruto,l’etàdiCatone,l’aurisacrafames,l’ignoranzadellefonticlassiche.Conl’aiutodelBruniilNiccolimettesufficientementeinchiaroipregidiDanteegiustificalacondannadiBruto;malealtreaccusenonc’erabarbadiuomochelepotessesmontare».Questogiudizioèsostanzialmenteesatto,mapotrebbeesserediversamenteemeglioformulato.L’accusachebarbad’uomononavrebbesmontatoerainrealtàunasola,chenonapparenelriassuntodelSabbadini,mentrestaintuttorilievoneltestodelBruni.QuiilNiccoliprocedenellasuastroncaturadiDanteconuncrescendobencalcolato:primaalcunirilieviparticolariequasisceltiacasonellamoledellaCommedia,poil’accusad’ordinegenerale,ignoranzadellefonticlassiche,ricordatadalSabbadini.Madettociò,ebisognaoggipurdirecheanchequest’ultimabottapotevaessereparata,ilNiccolidà,concludendo,lastoccatafinale:«Denique,utaliaomniasibiaffuissent,certelatinitasdefuit».Questodellalatinitas,diunadeterminatalinguaestileedituttociòcheunadeterminatalinguaestileimplicaecomporta,eral’argomentofondamentaleeinespugnabiledell’accusa.Inespugnabile,perchéseancheivecchi,comeilSalutati,inqualchemodoavevanocercatoecercavanodisfuggirealleconseguenzelogicheeinsommadisalvare,comeaivecchisiaddice,lacapraeilcavolo,lapremessadiquell’argomentoeravalidanonmenoperlorocheperigiovani.Pocoinnanzi,nell’operettadelBruni,ladiscussionesuDanteerastataperl’appuntoapertadalSalutaticonl’affermazioneseguente:«Dantemvero,sialiogenerescribendiususesset,noneocontentusforemutillumcumantiquisnostriscompararem,sedetipsisetGraecisetiamanteponerem».Doveèchiarochel’iperboledell’elogioècondizionatadaun’ipotesiirreale,«sialiogenerescribendiususesset»,checoincideappuntinoconl’accusadelNiccoli.EanchequiilBruninoninventava:alSalutatiattribuivaungiudiziocheancorasileggenegliscrittidilui,eche,comeilRossinotò,ancorasiritrovacinquant’annidopoinundialogodiPoggioBracciolini:«Dante,seavessescrittoilsuopoemainlatino,nonsarebbepernullainferioreaipoetiantichi».Suquestaformula,secondoilRossi«altrettantoprecisaquantoinsulsa»,nellaqualesiespressel’atteggiamentodegliumanistidinanziall’operadiDante,bisognaintendersi.Tuttioggiaccettiamoilbilinguismodiquell’etàcomeundatodifattoindiscutibile,mainrealtàlanostraaccettazioneècondizionatainvariamisuradalnaturaleeormaitradizionalemonolinguismooplurilinguismodell’etàmoderna.Conseguentementenonèfacilepernoi,oggi,capirequelchegliumanistidelprimoQuattrocentocapivanobenissimo,checioèillatinoerapereccellenzalalorolingualetteraria,nonperchéfosse,comeancheprimaerastata,linguapiùanticaepiùillustre,linguadellareligione,deldirittoedellascienza,maperchéinquelprecisomomentoera,atortooaragioneeadispettodiDanteedeicapolavorivolgaridelPetrarcaedelBoccaccio,lasolalinguaincuiessi,gliumanisti,inclusoeprimofratuttiilBruni,sentivanodipoteredoveresprimereletterariamentesestessi.Noneraunapreferenzacomoda:nonsoltantopermotivitecnici,perladifficoltàdellaricerca,aldilàdelleconquistepetrarchesche,diunostilenuovo,diunaletteraturaingranpartescomparsa;maancheperladifficoltà,aFirenze,direprimereerompereunacosìvigorosaemodernatradizionecomequelladellaletteraturavolgaretrecentesca.Seancheigiovanidell’avanguardiaumanisticaavevanopotutocredere,nellaloroimpazienzapolemica,chebastassevoltarlespalleallaletteraturavolgareeignorarlaovituperarla,ilBruni,chedell’avanguardiaeraprontoormaiadassumereilcomando,siresebencontochelaquestionesiponevaaltrimenti.Erapossibilereprimereeromperequellatradizione,interpretarlacioècomecosapassata,validaancorad’unavaliditàstoricatuttasubordinataalleesigenzenuove,manonerapossibile

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ignorarenéerautilevituperareunatradizionecheormaiavevafattocorpoconFirenze,chedaFirenzeedallaToscanasieradiramatapertuttal’Italia,oltreiconfinistessid’Italia.IlnucleoirriducibilediquestatradizioneeraaiprimidelQuattrocentoDante,esoltantoDante.GiàilBoccaccioeratornatonegliultimisuoiannialvolgareperDante,elostessoPetrarcaeratornatoinliminevitaeallagaradantescadeiTrionfi.NellagenerazionesuccessivailSalutatiavevasoffertodinonpotersenzariserveinsormontabiliparagonareDanteagliantichi,macertononsierapreoccupatomaidiquelcheilPetrarcaeilBoccaccioavesseroscrittoinlinguavolgare.Nell’operettadialogicadelBruni,làdovesiparladelPetrarcaedelBoccaccio,ilvolgareentradisbieconell’elogiofinaledeidue,nonnellastroncaturacheprecede.IlBrunipotevaanchedivertirsi,comeavevagiàfattoilPetrarca,arivestiredidecentipannilatiniunanovelladelBoccaccio;nonpotevacertocriticamenteinfieriresuqueidivertimentiecapricciinvolgarecheeranoleRimesparseeilDecameron.Seancheavessepensato,alloraepoi,durantetuttalasuavita,ariprendereinpropriolatradizionevolgare,sisarebbemosso,comegliesperimentisuperstitidimostrano,indirezioneaffattodiversadaquellacheilPetrarcaavevasegnatonellesuerime.Proprioperquestolacanzonesull’amoredelBrunirappresenta,purcosìisolata,unasvoltaimportantenellastoriadellapoesiaitaliana.BastaricordaredelrestoilgiudiziofinaledelBruninelparagonedaluiistituitofraDanteeilPetrarca:«Neldirevolgare,ilPetrarcaincanzonièpariaDante,insonettiilvantaggia;confessonientedimancocheDantenell’operasuaprincipalevantaggiaognioperadelPetrarca».AfarparagonedelBoccaccio,néilBruninéaltripotevanopensare.OggidobbiamoimparzialmentefarestoriadelSacchettiedelSercambiediGiovanniGherardidaPratoediAndreadaBarberinoediparecchialtri,ecosìdeipochissimirimatoridiquell’etàincuiunaqualchetracciaèreperibiledell’influssopetrarchesco,macosìfacendosappiamobenediandareazonzopersentierieperprati,nonsullastradamaestradellastoriad’Italiaodiqualunqueparted’Italia.Persinolastrada,cheinquell’etànonfumaestra,néperillatinonéperilvolgare,dellapoesia,continuòadessereperilvolgaresegnatadallaCommedia,nondalleRimesparse.Lamodaaristocraticaecortigianadelpetrarchismoinrimasorsetardi,perquantooggisappiamoconGiustodeiConti,enaturalmentesorseesiaffermòfuoriToscana,eaFirenzeinispecienontrovòmaiunterrenofavorevole,neppurealcolmodellasuafortunaneltardoQuattroeprimoCinquecento.AFirenze,ilBrunieisuoicontemporanei,dovevanofareiconticonDanteesoltantoconDante.Essieranouominiidealmentetogati:d’unaletteraturainfarsettoeincalze,nonsapevanochefarsene.Quand’anchefosserostati,eperlopiùnonerano,monaciofrati,neppuresapevanochefarsidiunaletteraturasubordinataall’edificazioneespeculazionereligiosa:altraeralaloromissioneinterra.IndubbiamentenellaCommediasostanzaeformaeranoinestricabiliinpartedaunaletteraturainfarsetto,inpartedaunaletteraturafratesca.Mainessaancheeranoindubbiamentelepremesse,percolpadeitempitraditeesvisate,diunaletteraturavirileetogata.Aldilàdell’operaeranoancorabenvisibiliinDanteitrattidell’uomoesemplareche,sefossevissutointempipiùfavorevoli,avrebbepotutoessereilmaestrodellanuovaletteratura.Sispiegacheriesaminandodopotrent’anniepiù,davecchio,lequestionicheloavevanoappassionatoingiovinezza,ilBrunigiungesseacomporrenellesueviteparallelediDanteedelPetrarcaunritrattodiDantealtrettantovigorosoquantoarbitrario,senzadubbioilcapolavorodellacriticadantescadelQuattrocento.QuestavitadiDantedelBrunisiopponeincontinuaeasprapolemicaaquellachenelsecoloprecedenteavevacompostoilBoccaccio.Parevaal

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Bruni«cheilnostroBoccaccio,dolcissimoesoavissimouomo,cosìscrivesselavitaeicostumiditantosublimepoeta,comeseascrivereavesseilFilocolooilFilostratoolaFiammetta.Perocchétuttod’amoreedisospiriedicocentilagrimeèpieno,comesel’uomonascesseinquestomondosolamenteperritrovarsiinquellediecigiornateamorose,lequalidadonneinnamorateedagiovanileggiadriraccontatefurononelleCentoNovelle.Etantos’infiammainquestepartid’amorechelegraviesustanzialipartidellavitadiDantelasciaaddietroetrapassaconsilenzio,ricordandolecoseleggierietacendolegravi».Questaperfettacaricaturache,investendol’operavolgaredelBoccaccionelsuoinsieme,dalFilocoloalDecameron,colpivaperòanchepiùchedistriscioisospirielelagrimedelcanzonierepetrarchesco,èdocumentodecisivodellospacco,nonsoltantolinguistico,apertosifralaletteraturaumanisticaequelladelprimoemedioTrecento.NellasuavitadiDanteilBruninonnominamaiBeatrice,comenonnominamaiLauranellavitadelPetrarca.«L’uomoèanimalecivile,secondopiaceatuttiifilosofi.Laprimacongiunzione,dellaqualemultiplicatanascelacittàèmaritoemoglie,nécosapuòesserperfettadovequestononsia,esoloquestoamoreènaturale,legittimoepermesso».Piaceascoltarequestoassiomasempliceesanoeforte,cosìinconsuetonegliannalidiunaletteraturainsopportabilmentesovraccaricanelsuoinsieme,dalDuealNovecento,disteriliamoriclericalieintellettuali.Nonèdacrederechel’assiomadelBrunivalgapertuttalaletteraturaumanistica.Anzivaleperlaminoranzadiessa.Macertoèche,favorisserolaresuxoriaoinveceilcelibato,gliumanistifurononellastragrandemaggioranzaconvintichegliuomini,einispeciegliuominidilettere,avesseroaquestomondoaltroemegliodafarechetrastullarsieperdersicoiloroamori.Umanacosaanchequesta,maaimar-ginidellavitaedell’ingegno.Donnesì,emagariuomini,manonlaDonna,nonBeatrice.Dante«fuusanteingiovinezzasuacongiovaniinnamorati,edegliancoradisimilepassioneoccupato,nonperlibidinemapergentilezzadicuore,eneisuoitenerianniversid’amoreascriverecominciò,comevedersipuoteinunasuaoperettavulgare,chesichiamaVitaNuova».NéaltrodiceilBrunisuquestoargomento:nonBeatrice,nétantomenolaDonnagentile,laPargoletta,laPietra.AnchescompaionoglistudiuniversitaridiDante.IlBruni,inapertapolemicacolBoccacciocheavevafattodellateologiaedellapoesiaunfascio,ritennecheDantefossestatopoetanon«perinternaastrazioneeagitazionedimente»,ma«periscienza,peristudio,perdisciplinaearteeprudenzia»,ritenneinsommache«peristudiodifilosofia,teologia,astrologia,arismetica,perlezionedistorie,perrevoluzionedimoltievarilibri,vigilandoesudandonellistudi,aquistòlascienzalaqualedovevaornareedesplicareconlisuoiversi».AparagonedelPetrarca,«inscienziadifilosofiaenellematematicheDantefupiùdottoepiùperfetto».Restailfattoche«lostudiosuoprincipalefupoesia»echepoetinonsiescedalleaulediBolognaediParigi.CertolapoesiadiDantefu«nonsterilenépoveranéfantastica,mafecundataetinricchita,stabilitadaverascienzaedamoltissimediscipline»,maalBruniimportaquelchefadiDantenelsuogenereunpoetaunico,nonquelchenefaunrappresentantedelladottrinascolasticadell’etàsua.PertantoilConviviononèneppurericordatodalBruni,chepurconoscevabeneeapprezzavalecanzonidiDante.Eilfuggevolericordodi«unlibrochiamatoMonarchia»ègiustificatonondaalcunragguagliosulcontenutodellibro,madalnudogiudizioche«èscrittoamododisadorno,senzaniunagentilezzadidire».NonlateoriapoliticadiDanteimportavaalBruni,mal’attivapartecipazionedilui,uomo,aglieventipoliticiemilitaridell’etàsua.L’uomoeilpoetasiergevanosulleconfusemacerieideologichediun’etàrivolta.

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Questavigorosissimaeperciòappuntoarbitrariainterpretazione,nonhal’egualeinalcunaltrodocumentodellatradizionedantescadelQuattrocento,eancorapuòoggiinsegnarequalcosaaglistudiosidiDante,sequestisiano,comeaccade,troppopiùespertidelBruniinmoltecosedifondamentaleimportanza,manonaltrettantoespertinellaricercabiografica,nellostudiodeifattipoliticie,lastbutnotleast,nell’apprezzamentodellapoesiaedellaletteratura,dell’operapropriadelloscrittore.PurtroppoancoradipendiamodalBruniperunaprecisanotiziadegliautografidiDante,perilgiudizio,sorprendenteerivelatoredapartediunumanista,nell’etàincuisivenivaelaborandounanuovascrittura,cheDante«fuancorascrittoreperfetto,ederalaletterasuamagraelungaemoltocorretta».Ilrecuperodiquestiautografi,seanchenonpossaavvenirepersolaindustria,senzal’ausiliodellafortuna,restaunodeicompitipiùurgentidellanostraricerca.FinoatuttoilQuattrocento,lastorialetteraria,primad’esserstoriadellalingua,èpaleografia.Grandeèl’importanzadellavitadiDantedelBruniancheperlastoriadellalingua.Masuquestopuntolacauteladelgiudiziostoricononsaràmaitroppa.Perchéalsolitoimodernistudiositradisconolasmaniadiseppellireillatinoanzitempo.Inunrecentestudiosu«alcunebiografieumanistichediDanteePetrarca»(«Belfagor»,XVIII[1963],29-48)sileggeche«colBrunidunquelaquestionedellasuperioritàdellatinosulvolgareèormaigiuntaalsuopuntocritico:siamoormaiinun’altrafase,quellachedomineràlasecondametàdelsecolo,quandononsidisputeràpiùdellasuperioritàdellatino,masiammetteràsuunpianodiparallelismol’usodelleduelingue,ormaiautorizzatodaunatradizionevolgarecheilBruniavevaaiutatoariabilitareeanobilitare».Secosìfosserostatelecose,nonsivedrebbebeneperqualestranaperversitàgliuominidelmedioetardoQuattrocento,edelprimoCinquecentoancora,nellastessaToscana,avrebberodovutointalnumero,inmoltomaggiornumerochenelprimoQuattrocento,continuareascrivereinlatino.Néèquestionesoltantodinumero,madiqualità.PerchésebbenemagistralefosseillatinodelBrunieaffattonuovoaconfrontodiquellodelSalutati,storicamenteperòrisultacheladecisivarivoluzionedellatinoumanisticoavvennesullametàdelsecoloaoperadelValla,echeilmaggiorsforzonell’usoletterario,inprosaeinversi,dellatino,fuprodottodall’umanesimoitalianopiùtardiancora,frailtardoQuattroeilprimoCinquecento.Èchiarochesoltantol’unanime,assolutafedenellasuperioritàdellatinopotèreggereuntalesforzopertuttoilQuattrocentoeoltre.Insommal’interpretazionesopracitatadelrapportofraleduelingueinItaliapuòesseremantenutatalquale,soloscambiandoilnomedelBruniconquello,purbisillabo,delBembo,ecosìspostandoinnanzil’interpretazionestessadiunsecologiusto.CertoilBruni,nonpensòmaichelatinoevolgare,cosìcom’erano,andasserodiparipassoecheindifferentementecisipotesseservire,adusoletterario,dell’unaodell’altralingua.Infatti,quandolaquestionesiposedelleoriginidelvolgare,eglipensòcheinetàclassicagiàfosseesistitoilbilinguismodell’etàsuaechesostanzialmenteilmodernovolgarefacessetutt’unocollinguaggioalloraparlatodalvolgo,comeilmodernolatinovolevaepotevaesserecontinuazionediquelloallorausatodagliuominieducatiedilettere.Laqualeipotesigiàrivelavaunintimobisognoepropositodinobilitareinqualchemodoeumanisticamentegiustificarelamodernalinguavolgare,laddovel’oppostaevittoriosatesidiBiondo,qualichenesianostatiisuccessivisviluppi,miravaedifattosirisolvevainunacondannasenzaappello,dalpuntodivistaumanistico,diunalinguaprodottadallacorruzionedell’etàbarbarica.Biondoera,comeilBruni,unostorico,esenzadubbiofuilpiùgrandestoricoitalianodelQuattrocento.

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MaadifferenzadiBiondo,ilBruniera,oltrechestorico,unellenistaeunretoreattentoallequestionipropriedellaletteratura.Ancheeratoscanodinascitaefiorentinodiadozione,particolarmenteinteressatoaquellacosaunicaenuovachenellarecentestoriad’Italiasieraprodottaconlatradizioneletterariafiorentinaetoscana.Sispiegacosìche,movendodallasuaesperienzaletterariagrecainsiemeetoscanaefermandol’occhiosulmeravigliosoestravagantecapolavorodiDante,egliarrivasseaformulareunadottrinacheglipareva«veritàcertaeassolutadelnomeedell’effettodeipoeti»,dottrinamalintesadaimodernipoeti,perchéessieranostati«ignaridellalinguagreca».Questainsostanza:che«ilnomedelpoetasignificaeccellenteeammirabilestileinversi,copertoeadombratodaleggiadriaealtafinzione»,eche«loscrivereinistileletteratoovulgarenonhaafarealfatto(dellapoesia),néaltradifferenzaèsenoncomescrivereingrecooinlatino:ciascunalinguahasuaperfezioneesuosuonoesuoparlarelimatoescientifico».GiustamentequestadottrinadelBrunièstataconsideratanuovaedifondamentaleimportanzadaglistudiosidellapoeticarinascimentale.Naturalmenteessanonsignifica,comeoggipotrebbevenirfattod’intendere,cheirrilevantesialasceltadiunalinguapiuttostochediun’altra.InfattiilBrunisiaffrettaaspiegarecheDantescrisseilsuopoemainvolgarepiuttostocheinlatino,perché«conoscevasemedesimomoltopiùattoaquestostilovolgareeinrimacheaquellolatinoeletterato»,eciòperché«ilsecolosuoeradatoadireinrima,edigentilezzadidireinprosaoinversilatininienteinteserogliuominidiquelsecolo,mafuronorozziegrossiesenzaperiziadilettere,dottinientedimenoinquestedisciplinealmodofratescoescolastico».SignificaladottrinadelBruniche«chicomponeopereinversiedèsommoedeccellentissimonelcomporretaliopere,sichiamapoeta»,qualechesialalinguaincuiscrive,echeognilinguaècapacedipoesia,enell’ambitosuoproprio,relativamentecioèallepossibilitàsue,diperfettapoesia.Danteinsomma,puravendoscrittol’operasuainvolgare,fupoetasommoquantoognialtropoetaclassico,efu,nellasualingua,poetaperfetto:«èopinionedichiintendechenonsaràmaiuomocheDantevantaggiindireinrima».Questadottrinael’applicazionediessaalpoemadiDantesplendidamenteconcludonoildibattitochel’operettadialogicadelBruniavevaapertoaiprimidelsecolo.Lagenerazionenuova,degliuominidelQuattrocento,avevaormaidefinitoneifattilapropriadistanzadaipredecessori.L’ombraerascesasullagenerazionedelSalutatiesuquellaanchedelBoccaccio.Adistanza,altarestavalafiguradelprogenitorePetrarca,eappenapiùlontano,manonmenoalta,restavaconlasuadiversalingualafiguradiDante.Restavadunque,siapureaunlivelloinferiore,maconunesempioinsédirelativaperfezionepoetica,umanisticamentericonosciuta,quelladiversalingua.Alprepotenteslanciodellanuovalatinitàpotevaanchecorrispondere,nelquadrostessodellaculturaumanistica,unaqualcheavventurasperimentale,comesumateriavergine,nelcampodellaletteraturavolgare.Fu,nellagenerazioneimmediatamentesuccessivaaquelladelBruni,l’avventuradiunumanista,cheerainsiemeunoscienziatoeunartistaeuntecnico,sperimentatorepereccellenza,LeonBattistaAlberti.LatesidelRossicheintornoal1440lafortunadiDantemutòilsuocorso,appareverisimileapriori,perchédifattoungeneralemutamentoavvennealloranellaculturaitaliana.Maèlecitodubitarechegliuomininatinell’ultimodecenniodelTrecentoenelprimoQuattrocento,gliuominiinsommadellagenerazionecheaFirenzefurappresentatadalManettiedall’Albertienelrestod’ItaliadaCiriacoeBiondo,dalDecembrioedalBarbaro,dalPanormitaedalFilelfo,dalPiccolominiedalValla,fosseropiù

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curiosieintendentidell’operadiDantechenoniloroimmediatipredecessori.Certoèche,comegiàsièvisto,latradizioneesegeticadellaCommediabeneomalesopravissutaconGiovannidaSerravalleecolBarzizzafinoal1440circa,dopotaledataappareinterrotta.LavitadiDantedelManettièdocumentonotevole,ecosìèperl’influssodantescosullaletteraturamilitantel’operadelPalmieri.Marestanodocumentiisolatichenonebbero,aFirenzestessa,eamaggiorragionenelpiùampioquadrodellaculturaitaliana,un’importanzaneppurlontanamenteparagonabileaquellacheavevaavutosubitoprimaecontinuòadaverelavitadiDantedelBruni.ÈchiarochenonilpoemadistiledantescodelPalmieripuòessereconsiderato,aFirenze,caratteristicamenterappresentativodell’etànuova;bensìl’operavolgaredell’Alberti,tuttaintesaaricominciaredaccapo,conaltralingua,sufondamentadiverse,fuoridellospaziooccupatodallatradizionetrecentesca,daquellapoeticainispecie;esemai,dicontroall’operadell’Alberti,lapoesiabizzarradelBurchiello.Ilquadrodellaletteraturamilitanteinvolgare,aFirenze,sullametàdelsecolo,nonfaprova,nelsuoinsieme,diunaripresavivacedellatradizionedantesca.Piuttostofaprova,tutt’intornoallasolitariaimpresapoeticadelPalmieri,diunadisperazionedell’altezzatoccatadallaCommediaeconseguentementediunaormailiberaespicciolautilizzazionedelmaterialelinguisticodantesco,sulpianodiunaletteraturafrancamentepopolaresca.Cheèilquadrosulquale,nellagenerazioneim-mediatamentesuccessiva,poggiaerisalta,aFirenze,ilMorgante.Mapoichégiàl’operavolgaredell’Albertiesorbitadalquadrodellaletteraturafiorentinaefalevasualtricentridellaculturaitaliana,tornaapropositol’osservazionegiàfattache,dopoil1440esemprepiùdopolametàdelsecolo,daRiminieUrbinopassandoaFerraraedaGiustodeiContialBoiardo,ilrapidosviluppodiunanuovaletteraturavolgarefuoridiToscanaportòallaimitazionedelPetrarcapiuttostochediDante.Venivacosìpredispostounparagonefraiduenelcampopropriodellapoesiavolgare,senzachepiùsifacessecontodellebenemerenzeumanistichedelPetrarca,unparagonecioèimpossibileancoraaiprimidelQuattrocentoenormaleinveceallafinedelsecolo.Aunprimosguardoinsommaealumedibuonsensoverrebbefattodiconcludereche,frail1440eil1470all’incirca,latradizionedantescasirestrinseeassestòinunriparatosettoredellaculturaitaliana,ivisviluppandosilentamenteecertoinfluendosullageneraleripresadiunaletteraturainlinguavolgare,senzaperòcheuntaleinflussorisultassedecisivoesenzacheessatradizionepotessepiùincideresulfrontedellaculturaumanistica,comeeraaccaduto,siapurealfuocodellapolemicaantitrecentesca,nell’etàdelBruni.LavitadiDantedelManettipienamenteconfermaquestaprimaimpressione.IlparagonefraleduevitediDante,delBruniedelManetti,èinevitabile,edè,perlaseconda,schiacciante.Manonmettecontoinsisteresulladifferenza,chebalzaagliocchi,fral’originalità,ilvigoreeilrigoredelBrunidaunlatoeilmediocreeserciziodicompilazioneedecorazioneretoricadelManettidall’altro.Importariconoscerechiaramenteimotiviegliscopidiquestoesercizio.SeancheinferiorealBruni,ilManettieraunuomodialtastaturaintellettualeemorale:nonècredibilecheavendoinnanziaséunavitadiDantecompostapochianniinnanzidalBruni,«omniumnostritemporiseloquentissimo»,entrassenellostessoarringoallaleggera.NotevoleèanzituttocheilManettivientrassearmatodelsuomigliorlatino,fidandoinquest’armapervincereildisinteressedeidotti,iquali«cunctapassimvulgariascripta...floccipendentesetpronihilohabentes»,nonpotevanoessereattrattidallavitadiDantescrittadalBruniinvolgarepiùdiquantofosseroattrattidall’operastessavolgarediDante.Latestimonianzaèineccepibilee

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noninutile:ancheaFirenze,sullametàdelsecolo,unafratturaampiaenettaeratuttaviaapertafraleduelingueeletterature.IlManetti,chepursisforzavadigettareunpontedall’unaall’altra,eraanchepiùscrupolosodelBruniinquantoalingua.Nésitrattavasoltantodilingua.NonstupiscecheilManetti,comegiàilBruni,anzipiùrisolutamenteancora,appaiandoallavitadiDantequelladelPetrarca,appenafacesseunfuggevoleeapologeti-coriferimentoagliamorigiovanili(«naminmoribussemper,usqueaprimispueritiaeannis,gravitatemservavit,etquanquamflorentiaetateinodissuis,quibusnaturaaptissimuserat,lascivisamoribusindulsissevideretur,agravitatetamencensoriaunguelatius,utdicitur,nonrecedebat»),eche,passandoinrassegnaleoperedelPetrarca,nonfacessemenzionealcunadeiTrionfiesisbrigassedellepoesievolgariconunasemplicepreterizione(«praeterodasmaternosermonecompositas,quascantilenasetsonetiavulgatonominedicunt»).Manotevoleèche,aggiungendoallevitediDanteedelPetrarcaquellaanchedelBoccaccio,einessasforzandosidigiustificareinqualchemodoleoperevolgaridilui,ilManettifacesseditaliopereunsolfascioenericonoscesseilpregioinciòchei«latinarumliterarumexperteshomines,modomediocriingeniopraediti,magnaquadamsermonissuilepiditateplurimumcapiantur:proindefitut,suoillolepidodicendigenereimbuti,plerumqueelegantesappareant».Cheègiudizioimportanteaquelladata,maevidentementelontanissimoancoradaunqualunqueapprezzamentodelDecameroncomedioperaleggibileapreferenzadell’altreeleggibileanchedachifosseesperto,nonexpers,delleletterelatine.Suquestopuntoinsomma,dellalinguaeletteraturavolgare,ilgiudiziocriticodelManettinoneranépotevaesserediversodaquellodelBruni.Masualtripuntiladiversitàapparesostanziale.ComegiàindicalavitadelBoccaccioaggiuntaaquellediDanteedelPetrarca,ilManettivollemetterearginelàdoveilBruniavevafattobrecciaconlasuapolemicaantiboccaccesca.PanegiristaingiovinezzaepoistoricodiFirenzenellamaturità,ilBruniavevafattointieralasuaparte,superioreaquelladichiunquealtro,nellaillustrazionedeifastifiorentini.Avevaconseguentementepotutocontranquillacoscienzaecontuttalibertàefranchezzaesercitareilsuogiudiziocriticosullatradizioneletterariatrecentesca.AvevaisolatoinessaDanteeilPetrarcaenell’operadiciascunodeiduequelchegliparevafondamentalepremessaeauspiciodell’etànuova,dell’etàsua.Avevascartatosenzacomplimentiilresto.Ilrigoreelaspregiudicatezzadell’umanistaeuomodilettereeranosalvaguardatidall’autoritàedallebenemerenzedellostoricoedelcancelliere.MaèspiegabilecheaFirenzeloscartooperatodalBruninonfosseaccoltosenzariserve.IlBoccaccioerastatocertoinferioreaDanteealPetrarca,maerapurstatomaggiorediognialtroinquelsecolo.EaFirenzeinispecieavevafornitouncontributoletterariodecisivo:senzadilui,latradizionetrecentescarappresentatadall’esuleDanteedall’espatriatoPetrarcarischiavadiapparirediveltadallasuaterrad’origine,piuttostoitalianachefiorentina.Poichémodernistudiosihannoinsistitosull’umanesimociviledelBruni,epercontrosulladeviazioneevasivaecontemplativadaquell’umanesimocivilericonoscibilenellevitedelManetti,nonsaràinutileprecisarecheilManetti,fiorentinoeuomodigoverno,incomparabilmentepiùespertodelBruninelmaneggiodegliaffaripolitici,siindusseascriverequellesuevitediDante,delPetrarcaedelBoccaccio,nonperchédissentissenellasostanzadalgiudizioletterariodelBruni,maproprioperchésirendevacontodelrischiopolitico,cheatalegiudizioconseguiva,diunamenomazionedelprestigioletterariodiFirenze.Procedendonelsuolavoro,ilManettinonsireseononvollerendersicontodelfattochel’operadelBruniavevaunasuainfrangibilecoerenza.Eglisiilluse,comeipiùsiilludono,inognietàeinognieserciziodellamente,chefracose

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inconciliabili,nellafattispeciefral’interpretazionedantescadelBoccaccioequelladelBruni,sipotessestabilireunaconvivenzapacifica,trascegliendoecomponendoconindustriaretoricailmegliodell’unaedell’altra.Sull’insuccessodiquestaoperazionenonoccorrespenderparole.CiònontogliechelasceltadelManettisiavoltaavoltainteressanteoimportante.LadeviazioneevasivaecontemplativadenunciatadamodernistudiosinellevitedelManetti,aparagonedelcosìdettoumanesimociviledelBruni,èundatodifatto.Restacheseneintendanoimotivielaportata.IlBruniavevapostocontuttachiarezzalaquestione,inevitabileperognistudiosodiDanteodelPetrarca,delrapportofravitaattivaevitacontemplativa.Paragonandoidueautori,egliavevaequamenterilevatoimeritidellavitaattivadiDanteequellidellavitacontemplativadelPetrarcasenzapronunciarsiafavoredegliunipiuttostochedeglialtri.Avevaanziammesso«cheilPetrarcafupiùsaggioeprudenteineleggervitaquietaedoziosachetravagliarsinellarepubblicaenelleconteseenellesettecivili,lequalisoventegittanotalfrutto,qualeaDanteaddivenne,d’essercacciatoedispersoperlamalvagitàdegliuominieperlaingratitudinedeipopoli»e«cheilPetrarcafupiùcostanteinritenerel’amiciziadeiprincipi,perchénonandòmutandoevariandocomefèDante».Lequaliammissionimostranocheall’umanesimociviledelBruninonfacevadifettoilbuonsenso.Ciònonostantel’interpretazionedantescadelBruniintantoeravalidainquantopolemicamentecapovolgeval’interpretazionedelBoccaccioeperòsubordinavailmomentocontemplativoqualecheessofosse,amoroso,filosofico,religioso,almomentoattivo,dell’uomostrenuamenteimpegnatonell’azionepoliticaenellacostruzioneletteraria.Accettandoperbuonataleinterpretazioneeprescindendoanchedaunaverifica,chesarebbeovviaoggimanoneraallora,nellavitastessaenell’operadiDante,erainevitabilechenelmedioQuattrocento,auominicomeilManetti,laquestionedelrapportofravitaattivaecontemplativa,epurnell’ambitodellaprima,frapoliticaeletteratura,apparissediversamentedacomeeraapparsoalBruni.Eradubbioanzituttochepoliticaeletteraturapotesserofacilmenteaccordarsi.IlBrunichetantoavevainsistitosullapartecipazionediDanteallavitapoliticadiFirenze,avevaaccettatol’esilioelacondannadiluicomeunadisavventuraincresciosasì,maconseguentealrischiodiquellapartecipazione.Dastoricodirazza,qualeegliera,enondirazzafiorentina,sierabenguardatodalriprenderel’ingenuaedappassionataprotestadelBoccaccio.Mal’operastessadiDanterisuonavapertuttaItaliaaconfermadiquellaprotesta.Enuoveconfermeavevanoaggiuntoetuttaviaaggiungevano,digenerazioneingenerazioneed’unainaltrariformadellostato,illustriesulifiorentini,gliAlberti,gliStrozzi,finoalManettiincluso.LaprotestadelBoccacciononeraanacronistica:pesavasuFirenze,econtinuòapesarenellasecondametàdelsecolo.Perché,seirreparabileeralacondannadiDante,possibileeraaFirenze,nelnomediDante,unaquattrocentescarivincitadellaletteraturasullapolitica.Chepoidifatto,nellasecondametàdelsecolo,ilprezzoditalerivincitarisultassemaggiorediquelcheilManettiealtridell’etàsuafosserodispostiapagare,echeinsommailtrionfaleritornodiDantenellasuacittà,celebratonelcommentodelLandino,avvenissedopolacongiuradeiPazziinunacittàormaiasservitaalprincipatomediceo,nullatoglieesemmaiaggiungeallalegittimitàeopportunitàdellaquestionerisollevatadalManetti.Eratroppopretenderechegliuominidilettere,adispettodellainabilitàoviltàdegliuominidistato,parteggiasseroperlarepubblicapiuttostocheperilprincipato,perlasignoriadegliOttimatipiuttostocheperquelladeiMedici,einterminidanteschi,perlaloropiccolapatriapiuttostocheperl’ImperooperlaChiesa,erinunciasseroaconquistareperséeperl’artelorogaranzieeprivilegicorrispondentiailoro

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compitiemeriti.Comelacrisipoliticaemilitareitalianadell’ultimoQuattroeprimoCinquecentovenneadimostrareinmododecisivo,nongliuominidilettere,magliuominid’armeedigovernoperdevanoterrenoesemprepiùsidimostravanoinferioriinItaliaailorocompiti.Èspiegabilecheintalicondizioni,alManettiprima,alLandinopoi,ilrapportofraletteraturaepolitica,perséenellasuaesemplificazionedantesca,siponesseinmododiversodacomesierapostoalBruni.SedavveroFirenzevolevaessercapacediunagrandeletteratura,dovevariconoscersidiversadaquellacheavevaespulsoilsuopiùgrandepoeta.Adifferenzadeimodernidantisti,cosìilManetticomepoiilLandinononeranocertodispostiacredere,piùdiquantoilBruniavessecreduto,nell’innocenzaeinfallibilitàdiDantecittadinoeuomodiparte.Maqualichefosserostatelecolpedell’uomo,lagrandezzadelpoetafacevasìchel’espulsionediluidallapatriasirisolvesseinvergognaescapitodellapatriastessa.Èinutilediscutereoggiquestaillogicaeiniquaidolatriapoetica.BastariconoscereilfattocheessaebbeperpiùgenerazionidelRinascimentoitalianoilvigorediunafedecerta,candidaeappassionata.Maperchélaletteraturaingenereelapoesiainispecieapparisseroidolimaggioridellapotenzapoliticaefindellagiustiziasociale,occorrevacheinesseanchesiidentificassesenzariservel’eccellenzaintellettualedell’uomo.Occorrevainsommacheletteraturaepoesiainvadesseroeconquistasserol’enciclopediaumanaeattingesseroiconfinidelmisteroreligioso.Fuquestalaviamaestrasullaqualesisviluppòl’umanesimoitalianonellasecondametàdelQuattrocento,einnessunaparted’ItaliaessaapparvemegliosegnatacheaFirenze.Nonpotevapiùessereunumanesimopedagogico,polemicoestrumentale,intentoadallargarelabrecciatrecentescaeadassicurarsicolprestigiodiunanuovatecnicalapropriapartedisicuropossessonelsistemacorporativodellacittà,comeaitempidelBruni.Ilsistemadurava,naturalmente,eduravanoiprivilegicorporativiantichideiteologi,deilegisti,degliartisti.Malacorporazioneumanisticasolaguadagnavaspazioognigiornopiù.Guadagnava,perché,seanchesottomessa,miravapiùaltoelontanodaogniparte.ConseguentementenonpotevapiùcontentarsidelprudenterapportoistituitodalBrunifralavitaattivaelavitacontemplativa.NépotevacontentarsidiunainterpretazionediDantecheriducesseeneutralizzasselaforzaesplosiva,enciclopedicaeideologica,contemplativapiuttostocheattiva,dellaCommedia.Nellasuamediocritàcompilatoriaecontradditoria,iltentativodelManettidicorreggere,risalendoalBoccaccio,l’interpretazionedantescadelBruni,faprovadelpresentimentocheegliebbe,confusoancoramaforte,diesigenzenuovechenellasecondametàdelsecolodovevanoimporsiaFirenzesenzacontrasto.LariprovaèdatapuntualmentedaMatteoPalmieri,cheessendopartitogiovanedallaVitacivile,perquellostessopresentimentoconfusoefortegiunse,passataappenalametàdelsecolo,aicentocantidellaCittàdivita,avventurandosiinquestasuareinterpretazioneeripresadelmessaggioenciclopedicoecontemplativodiDanteoltreailimitidell’ortodossia.Fu,comegiàsièdetto,un’avventuraindividualeunpocobizzarra.L’oradiDantenonerasuonataancoraaFirenze,etantomenoaltrove.Népotevasuonaresenonquandoall’interpretazionedell’operadiluisiaccingesserouominidiletterepossedutidaldemonediunafilosofianuova,diunafilosofiacioèchenullaavevaincomuneconquelladiDante,mache,comeasuotempoerastataquelladiDante,cosìperl’appuntoeranelQuattrocentounafilosofianuova,imperiosasuisuoiadeptipiùdiognialtradisciplina,piùdellaletteraturastessa.Benchéatutt’ogginonsiastatofattopurtroppounostudiomonograficosufficientesull’operadiCristoforoLandino,ladipendenzadiessaopera

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edelcommentodantescoinispeciedallafilosofiadelFicinopuòconside-rarsiaccertataaldilàd’ognidubbio.Restaconciòchiaritounaspettoessenzialeecaratteristicodelcommentoqualeessoè,maperchéilLandinosisobbarcasseallafaticadiuntalecommentoinunalinguacheeglinonerasolitomaneggiareausoletterario,èquestionechecolsoloinflussodellafilosofiadelFicinononsispiega.NeppuresispiegaguardandosoloaFirenzeeallasuatradizioneletteraria.Bisognaaquestopuntoguardarefuori,allecondizionigeneralidellaletteraturaitaliananellasecondametàdelQuattrocento,epiùprecisamenteallosviluppoinessadiunanuovafilologiaperunversoediunanuovaletteraturavolgareperl’altro.UnanuovafilologiaumanisticasorseintornoallametàdelQuattrocentoperoperadelValla.CosìleEleganzedilui,comel’OrtografiadelTortelli,amicodelVallaededicatariodelleEleganze,presupponevanoilcommentocontinuodeitesticlassici,emiravanoconmetodocomparativoadaltro.IlcommentocontinuodisingolitestiavevaavutograndefortunanellafilologiaumanisticadelTrecento:appuntoperciòavevapersofavoreederasopravvissutocomeunsempliceesercizioscolastico,durantelaprimametàdelQuattrocento.MalanuovafilologiadelVallaedelTortellienaturalmenteancheilmeravigliosoincrementochenelfrattemposieraavutodeitesticlassicidisponibili,consentironoestimolarononellasecondametàdelsecolounaambiziosaripresadelcommentoaisingolitesti,aipiùarduiinispecie.Giànell’OrtografiailTortelliavevainclusounampiosaggiod’unsuonuovocommentoaGiovenale.Fraisuccessoriimmediati,ilPerotti,piùvicinoallascuolaromanadelVallaedelTortelli,mirònellaCornucopiaapreservareilcaratteresistematicodellanuovafilologia,purconcedendoallamodaultimadelcommentodiunsingolotesto,nellafattispecieMarziale.Glialtri,conilCalderinieilMerulaintesta,saltaronodecisamenteilfosso.Accreditatodallastampa,ilcommentoauntestoclassicodivenneilbancodiprovadellanuovafilologia,etalerestò,senzachesidessealtrascelta,finoallaMiscellaneadelPoliziano.Lascuolaumanisticasiponevacosìinapertaconcorrenzaconledisciplinedellascuolauniversitaria.Itestiletterariapparivanoincorniciatidaprofusicommenti,esattamentecomeitestifondamentalideldiritto,dellafilosofianaturale,dellamedicina.Alparagone,icommentiumanisticirisultavanosubitobenaltrimentivivaciescaltriti.Anchesuscitavanotutt’intornounclamorepolemicochesiimponevaaiprofaniechevincevadigranlungailsommessorumoredelletradizionaliquestionideilegistiedegliartisti.Soloiteologipotevanocompetereinquest’artegladiatoriacogliumanisti.Maicommentiastampaassicuravanoallapolemicaletterariaunadiffusioneedurabilitàmaggiore.Taleinbrevelosviluppodellafilologiaitalianadal1450al1480circa.AquestosviluppoFirenzerimaseaffattoestranea.Nonomnesomniapossumus.SorgevainqueglianniaFirenzeunanuovafilosofia,sorgevaunanuovaletteraturavolgare,eallascuolagrecadell’ArgiropuloancoragiungevaintempoilgiovanissimoPolizianoperapprenderequell’arte,chenellesuemanidovevabastareaunarivincitafilologicadecisivaperFirenzesututtoilrestod’Italianell’ultimodecenniodelsecolo.Mafrail1450eil1480circa,comelaMiscellaneastessadelPolizianodimostra,sfogandoadistanzarisentimentierancorigiovanili,Firenzesottostette,nelcampopropriodellafilologiaumanisticalatina,all’iniziativaaltrui,delCalderiniinispecie.Naturalmente,aseguirelanuovamodafuronoprimiigiovani,comeBartolomeoFonzio,tornatonel1471allasuaFirenzedopoaverlungamenterespiratoladiversaariadiFerrara,nonimaestrianziani,comeilLandino.Tuttavialaforzadellanuovamodaeradiventatafrail1470el’80prepotente,eilLandino,cheinetàprovettaavevaserbatounsorprendentevigore,giunseancoraintempoarivestirsidipannifilologicidecenti,anchesenonfattisu

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misura,eafigurareinprimopianocoisuoicommentiaOrazioeaVirgilio,nellafoltaschieradegliumanisticommentatorideltardoQuattrocento.Seinsommaèverochel’interpretazionedantescadelLandinofustimolataedirettadallalezioneneoplatonicadelFicino,èperòprobabilecheall’impresaeccezionalediunnuovo,continuocommentoallaCommedia,ilLandinosiaccingesse,perchéstimolatoedirettodallalezionefilologicadeisuoicolleghiumanisti,commentatorideiclassici.Contuttociòrestailfatto,ovvio,chenel1480eunbuontrattoinnanziuncommentoaDantenonpotevaessereconsideratoallastreguadiuncommentoaOraziooaVirgilio.L’impresadelLandinosarebbeancora,dopoquantosièdetto,inspiegabile,ovenonsitenessecontodeldecisivoimpulsocheessacertoebbedallarinascenteletteraturavolgare.Mapoichésubitovienfattodipensareinquelgirod’anniallaFirenzediLorenzoilMagnifico,alMorganteealleStanzeperlagiostradiGiuliano,bisognaanchesubitoavvertirecheperquestavia,inapparenzacosìpianaespedita,alcommentodantescodelLandinononsiarriva.Dueostacolisioppongono.Ilprimorisultadalcommentostesso,edaquantosappiamodellavitaedell’operadelLandinofinoaquelladata.Piùtardi,seanchedipoco(mal’esiguodivariocronologicoèstoricamentegrande),insommagiànel1482quandoapparveilcommentoaOrazioconinfronteun’odedelPoliziano,ilLandinopotésenzadifficoltàalcunaapparirenelgruppoormaicompattodeiletteratimedicei.LacrisidellaCongiuradeiPazziedellaconseguenteguerraerafinita:LorenzoilMagnificoaveva,periltempodellasuavita,sbaragliatoogniopposizionealsuopredominio.Maprima,ancoranel1480-81,mentreilLandinocomponevaequandopubblicòilsuocommento,lasituazioneera,aFirenze,diversa.BenchéfossestatomaestrodiLo-renzo,epoianchedelPoliziano,benchéfosseamicodelFicino,inorigine,nellasuaormailontanagiovinezza,ilLandinoerastatolegatoauominiavversiocomunqueestraneiallapartemedicea.NaturalmenteavevapoifattodelsuomeglioperingraziarsiCosimoePiero,mailpeccatodiorigine,nellecondizionidiallora,nonpotevaesserefacilmenteestinto.Néforseèdaescluderecheinquellecondizionidiancorasufficientelibertàetolleranza,ilLandino,cheunuomopoliticononera,sicontentassediprocedereindisturbatoperlasuastradadionesto,modestoecompetenteumanistaaiservizidellaSignoriaedellaParteGuelfa.Certoèchenellabellissimaprefazionedelcommentodantesco,dedicatacollettivamenteeanonimamenteaisignoridiFirenze,laillustrazionedellegloriosetradizionicittadineinognicampodell’attivitàumanaapparefattadaunuomo,cheavevafissainmenteevolevaimprimereinaltriunaimmaginediFirenzeaffattodiversadaquellacheandavanovagheggiando,nuovadizecca,iletteratidellacortemedicea.L’elogiostessodiLorenzopoetacheilLandinointrodusseinquestaprefazione,nellarassegnadeipoetifiorentini,elogioentusiasticosìmaincidentaleeallusivoeaccompagnatodallarivendicazionedeiproprimeritidimaestrod’untaldiscepolo,sidimostrascrittoconaltrostilechenonquellodelFicinoo,peggio,delPoliziano.InsommailcommentodelLandinosirichiama,cosìperlasuaispirazionecomeperlasuadestinazionestessa,aunacerchiapiùlargaetradizionale,nonindipendentenétantomenoavversa,madiversacertodaquellapiùchiusaed’avanguardiadellaletteraturamedicea.Chenell’ambitostrettoefamigliarediFirenze,ancheilLandinosubisseilprepotenteinflussopoliticoeletterariodelgiovaneLorenzoèpiùcheprobabile.ComeèprobabilecheasuavoltailcommentodantescodelLandinocontribuisseaindirizzareLorenzoeisuoiversolaletteraturanuovarappresentatadalComentoadalcunisuoisonettieinultimodallaselvaNutriciadelPoliziano.Sipuòesidevepensareaungiocoserratodivicendevoliinflussi,nonaunaoriginariaesostanzialesubordinazione

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delcommentodantescodelLandinoallaletteraturamedicea,qualeessaancoraerafrail1470el’80.Aquestaconclusionesigiungeancheperaltravia.LaprefazionedelLandinoalsuocommentoèingranpartededicataaunaApologianellaqualesidifendeDanteeFlorentiadafalsicalunniatori.Ilpuntodipartenzaèdunquepolemico,eunraffrontosiimponeconlepolemichedanteschedelprimoQuattrocento,cheilLandino,peretàepertradizionefamigliare,dovevaconoscereassaibene.InfattilasuaApologiadipendenonsoltantodalBruni,maancheepiùdirettamentedaFilippoVillani.Delresto,aldilàdell’Apologia,ilcommentostessodelLandinodimostralabuonaconoscenzacheegliavevadellatradizionestoriograficafiorentina.Senon-chéaiprimidelQuattrocentolapolemicadantescaerainternaaFirenzeefiorentinieranoicalunniatoridiDante,aiqualisemaipotevaesserefattoilrimproverodifornireindirettamentelearmialnemiconell’altraediversapolemica,ideologicaepolitica,cheopponevaFirenzeaMilano.SegiàalloragliavversaridiFirenzesiavvalevanodelleinvettivedanteschecontrolapatria,noncertopensavanoalloradipotercontendereDanteaFirenzeeappropriarseloinparte,comebeneproprioecomunedell’Italia.Nel1480inveceilLandinositrovòdifronteaquestapretesanuova.AFirenzelapolemicaumanisticacontroDanteelaletteraturavolgare,vivaancoraaitempidelManetti,eraormaicessata.ImperandoLorenzoilMagnificoecrescendol’influssodelFicinosull’altaculturafiorentina,anessunopotevapassareperilcapodidarbattagliasullaquestionedellalinguavolgaresenon,comeilLandinostessoavevapropostoinunasuaprolusioneeilPolizianoavevaesemplificatonelleStanze,colpropositodiarricchireeumanisticamenteelevareessalingua.PossibileeutilesemaieralabattagliacontroilPulci,controlaletteraturapopolarecheinunprimotempolostessoLorenzoavevaapertamentefavorito.SipotevastaccareLorenzodalPulci,nonLorenzodallapoesiavolgare.Inquestagara,chenelsuofondoeraseriaeimportantemaneisuoiimmediatisviluppiassumevaaspetticonfusiemeschini,latradizionedantescanonpoteva,primadelcommentodelLandino,pesareinmododecisivoafavoredegliunipiuttostochedeglialtri.Danteinsomma,puressendoatuttifamigliareedatuttiormairiveritoaFirenze,restavaappuntoperciòindisparte,comeunantefattosulqualenonmettessecontodiscutere.Fuori,intuttaItalia,lasituazioneeradiversa.Cosìnellecortiecapitalideimaggioristati,comeancheneipiccolicentrichetuttaviaserbavanoilresiduovigoredell’ItaliacomunaleesignoriledelTrecento,lapoesiavolgareeperessaDantepartecipavanodelfascinochelarivoluzioneumanisticaavevascopertoesviluppatoinunaletteraturaarduaelinguisticamenteremotadall’usolocale.AVenezia,MilanoeNapoli,comeancheaMantovaoFoligno,DanteeilPetrarcaeranogliautori,indispensabilientrambi,diun’artenuova.Eselaqualificazionearistocraticaecortigianadiquest’artefacevasìchel’imitazionedelPetrarcarisultassepiùfacileeredditizia,linguisticamentefondamentalerestava,perlasuaenormericchezzaevarietà,laCommedia.Questacondizionedicosechegiàerainpienosviluppomaancorapotevaesserenascostaametàdelsecolo,apparvechiaramentescopertaedefinitanonappenafuintrodottainItalialastampa.LaCommedianonfu,néeradaaspettarsichefosse,traiprimilibristampatiinItalia.Maèsignificativoche,nel1472,quandoilsuoturnovenne,setteannidopoilLattanziodiSubiaco,essaapparisseintreluoghidiversi:aFoligno,aMantovae,probabilmente,aVenezia.UnpocospiacecheaVeneziadebbaesseroggiprobabilmenteattribuitalastampacheivecchibibliografiattribuivanoaIesi,matuttosommatoègiusto,ancheinsedestorica,vincere,nonstravincere.FolignoeMantovabastanoadimostrarelapertinenzadellaCommediaaunostratofondamentaleecomune

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dellaculturaitalianadelQuattrocento,lapresenzaevivacitàdell’operafuorideigrandicentri,einsiemelavivacitàdiquell’Italiaprovincialeemunicipale,cosìprontaancoraeabileafardasé.Aquesteprimestampeaggruppatenel1472,cinqueneseguirono,dopobreveintervallo,nelbiennio1477-78:ancoradueaVenezia,dovegiàlanuovaindustriatipograficafiorivapiùcheinognialtracittà,madueancheaNapoli,eunaaMilano,lequaliultime,nelquadrodellafortunaquattrocentescadiDante,vennerosubitoarappresentarelezoneestremeepiùappartateeimperviechelacolonizzazioneletterariatoscanapotessealloratoccare.SuquestomazzodiottostampedellaCommediaapparsenelbrevegirodisetteannisipotrebbefareunlungodiscorso.Basterannoquialcunirilievisull’importanzastoricadiessestampe.QuelladiMantovasidistinguedallealtreduedellostessoanno,perchéaccantoaglistampatoritedeschi,anziprimadiloro,figurainessacomeeditoreunuomodiletterebennoto,ColombinodaVerona,ilqualededicaillibroaunaltrouomodilettereegualmentebennoto,FilippoNuvoloni.PergiuntaladedicadiColombinoèinrima,nellaterzarimadellaCommedia:èunlungocapitolodi157versi,43deiqualienonpiùriguardanol’operadiDante.Pure,questipochiversidisegnanobenissimol’immaginedellaCommediachesieravenutaormaiformandoinnanziagliocchidilettoriumanisticamenteeducati.Intuttorilievosonoglielementiclassiciemitologici,quelcheinsommaavvicinaDanteaVirgilio.EilsommariodellaCommediarisultacosìpartito:21vv.perl’Inferno,9perilPurgatorio,4perilParadiso.MacomequestopassodantescoènelcapitolodiColombinosoverchiatodalprofusoelogiodeldedicatario,cosìl’importanzadellastampavariconosciutainaltrochenellasemplicepresentazioneeinunapprezzamentobonariodellaCommedia.IlveroneseColombinoeraunumanista,oscurooggi,macheallora,aMantova,contavaperqualcosa:dilìapochianni,mortoGianMarioFilelfo,ilmarcheseLudovicoGonzagagliavrebbeaffidatol’educazionedeisuoifigliuoli.FilippoNuvoloni,dedicatariodellastampa,eraunuomodicorte,uomod’armiedinegozi,umanisticamenteeducatoe«imitatornonsoldelversolatinoegreco,el’unael’altralingua,madelvolgarpolitoornatoeterso»:perquantosappiamo,ilprimoletteratoepoetacortigianocheMantovaabbiaavutonelQuattrocento.Amezzaviafral’etàdiVittorinodaFeltreequelladellamarchesaIsabellaedelCastiglione,lastampamantovanadiDante,allaqualesiappaianellostessoannounadellepochissimestampequattrocenteschedelDecameron,rappresentabenelasvoltadecisivapercuiaMantova,comeinquelgirod’anniinaltrecorti,laculturaumanisticavenneapatticonlatradizionetrecentescatoscanaesiavviòaprodurrenellanuovalinguaunanuovaletteraturacortigiana.AnalogodiscorsopuòfarsiperNapoli.GiàèsignificativocheapparisseroiviquasiauntempoduestampedellaCommedia,echequestegiàdipendesserodaunaprecedentestampa,nondaunmanoscritto:naturalmentedallastampapiùvicinanellospazio,quelladiFoligno.Manotevolesoprattuttoècheanchequiunadellestampeportilafirmaeditorialediunuomodilettereescrittorebennoto:FrancescodelTuppo.Anchequidunque,comeaMantova,l’operadiDanteintervienealmomentogiustonellaprimaelaborazionediunanuovaletteraturacortigiana.DietrolastampadiFrancescodelTuppos’intravvedelafiguradiMasuccio,delgiovanissimoSannazaro,dell’ancorgiovanePietroJacopodeJennaro,ilquadroinsommadellanascenteletteraturaaragoneseinlinguavolgare.PrimadipassareaMilano,ultimatappadiquestoitinerario,gioveràsostarebrevementeaVenezia.LeprimestampedellaCommediafornivanountestosenzacommento.SoloinquelladiFoligno,innanziaognicanticaecanto,eraunbrevesommariodelcontenuto.Nel1477aVeneziaapparve

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laprimaedizionecommentatadellaCommedia.L’editore,CristoforoBerardidaPesaro,rendendocontoinunsonettodelsuolavoro,vollefarcredereomostròdicrederecheilcommentoaggiuntoaltestofossequellodiBenvenutodaImola.ErainrealtàilcommentovolgarediJacopodellaLana.Loscambiononèirrilevante.BenvenutodaImolaeraunnomeallorapiùsonoro,eilcommentodaluicomposto,seumanisticopropriamentenonera,certopotevaconsiderarsipiùadattoalettorideltardoQuattrocentochenonilremotocommentodiJacopodellaLana.Ecertoera,adifferenzadeicommentidiGiovannidaSerravalleodiGuiniforteBarzizza,largamentenotoeperòaccessibileauneditoreveneziano.Maerauncommentolatino,d’unalatinitàchenel1477nonpotevapiùessereaccettata.Èprobabileche,alloraepoi,unmediocremaprudenteeditoreaborrissedallacontaminazionedelleduelingueedaun’umiliazioneserviledellalinguapiùnobile.Senzadubbiol’editorevenezianodel1477mostròdiaverebuonfiutoaggiungendoaltestodiDanteuncommento.EgliintesecheancheDante,asuomodoenelsuogenere,eradiventatounautoreclassico.Cometale,potevadunqueesserestampatoincorniciandoiltestoconuncommento,premettendounabiografia,quelladelBoccaccio,eunsommariodell’opera,lerubrichedellastampadiFoligno,econcludendoiltuttoconqualchepezzodichiarativooencomiastico:ilCredodiDante,icapitolidiBosonedaGubbioediJacopoAlighieri,ilsonettochedovevapoiaveretantafortuna«DanteAlighierison,Minervaoscura»,finalmenteunorrendosonettodell’editorestesso.Quest’ultimopezzo,alqualesolosiraccomandailnomediCristoforoBerardi,provacheanchel’edizionevenezianainqualchemodoappartenneallaletteraturamilitante,madiunrapportoesilissimositratta,aimarginiestremidiessaletteratura.EranoimarginistessichepotevanoaVeneziaospitareunaltroeditoredellaCommedia(delsolotesto,stampatodaFilippoVenetonel1478,primadel6maggio,essendoancoradogeAndreaVendramin),l’oscuro«C.LuciusLaelius»,chepurmeritadiesserericordatoproprioperquestosuonomecaricaturalmenteumanisticoeperl’omaggiopoeticoaDanteeasécheanch’eglivolleaggiungereincalceallasuaedizione:unospropositatosonettoeunsufficienteepigrammettolatino.AVenezia,peruominichefosseroaimarginidellaletteratura,maestridiscuola,amanuensiecorrettoridistampe,eraancorapiùfacileprodurreesametriepentametrichenonendecasillabivolgari.Comunquegiovalatestimonianzacheun«C.LuciusLaelius»,tantonome,potessegloriarsinelleduelinguediavercuratoun’edizionedellaCommedia.Manéquestanélaprecedenteedizionevenezianadel1477portanoalcunadedica.Emeglioconsiderandoquelladel1477,risultaevidentelasproporzionefral’umiltàdell’editoredaunlatoelamoledall’altroel’importanzadelsuolavoroeditoriale.Einquestolavorocolpisceilrecuperodicoseremote:lavitadelBoccaccioadesempio,nonquelladelBruni;cosepiùvicineaDante,maperciòstessopiùlontanedall’editoreedall’etàsua.NerisultalaprimaedizionedellaCommediacondottaconintentostoricoedidatticoinsieme,edèsignificativocheciòavvenisseaVenezia,grandeofficinaemercatodilibri,madoveunaletteraturamilitante,chenonfosseperl’appuntostoricaodidattica,strettamentesubordinataecomeavulsadallestrutturefondamentalidellostato,ancoranonerasortanésembravapotessesorgere.Illuminanteèaquestopropositoilconfrontoconl’analogaecontemporaneaedizionecommentatadellaCommediaapparsaaMilanonelmarzodel1478(delprimomarzoèladedica,delfebbraiol’explicit,delsettembreedelnovembre1477rispettivamentel’InfernoeilPurgatorio).Adifferenzadeisuoicolleghiveneti,l’editoremilanese,MartinoPaoloNidobeato(cioè,insemplicevolgare,Nibia)diNovara,avevaliberoeonorevoleaccessoalle

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auledeiprincipi.ErastatoprecettorediGuglielmomarchesediMonferratoealuidedicaval’edizione.Sieraprocacciatolacollaborazionediungentiluomodellacortesforzesca,GuidoTerzago,eancheadessacortesirivolgevalamentandonellaepistoladedicatoriailrecenteeccidiodelducaGaleazzo.Eraunumanistaenonesitavaafarpompadellasuadottrina:lalungaepistoladedicatoriaèinlatinoeadessasegue,non,comeincalceall’edizionevenezianadel1478,unepigrammetto,bensìun’elegia«adlectorem»di34versi.AVeneziaCristoforoBerardiavevaaggiuntoaltestodiDanteilcommentovolgarediJacopodellaLanaspacciandoloperquellodiBenvenutodaImola.AMilanoilNidobeatoprescelselostessocommento,magiustificòlasuasceltaconunaprecisaavvertenzacritica:eraasuoparereilmiglioredegliottocommentidisponibili,nonesclusol’ultimodiGuiniforteBarzizza.ContuttociòilNidobeatoritennedidoveraggiornareilcommentodiJacopodellaLana.Sono,comegiàilBarbirilevòbene,interventispessienotevoli.Inrealtà,comesiparladiuncommentodiGiovannidaSerravalle,nonostanteladipendenzastrettissimaditalecommentodaquellodiBenvenuto,cosìbisognerebbeparlarediuncommentodelNidobeato:caratteristicisonogliinsertioperatinellafontetrecentescadall’umanista,espertodellefonticlassiche,maanchepiùcaratteristicisonoquellioperatidall’uomodicorteattentoallecondizionieaglieventipoliticidell’etàsuaeperòinclineafarparagonedeltestodantesco,fosseprofeticoono,colseguitorealedellastoria.Onde,peresempio,inInf.XXVIIunaggiornamentodelladescrizionedellaRomagna,dicuigiovariferirnelachiusa:«Orsappicheinquesto1477FaenzasitrovasottosignoriademiserCarlodiManfredi,ImolasitrovasottoilconteIeronimonipotediPapaSistoIV,CesennasottoSantaChiesa.Qualemofossemiglioresignoria,lisubditiforselosaprebbonodire».Eraunaletturaepresentazionedell’operadiDanteviva,diuomocheperilsuobuonlatinoeperlasuaesperienzadelmondopoteva,facendolevasuquell’opera,aprireuncolloquioadaltolivelloconaltriuomini,congliuominiespertieresponsabilidell’etàsua.L’edizionemilanesedel1478siaffiancaaquellavenezianadell’annoinnanziperl’accorgimentoscolasticoeumanisticoinsiemedifacilitarelaletturadeltestoconl’aggiuntadiunampiocommento,mapoisubitosenestaccaeprocedeoltre,aldilàdellascuola,sullalineastessachegiàsiintravvedevanelleedizionidiMantovaediNapoli,francamentegiustapponendovolgareelatinoedirettamenteappellandosiallanuovaletteraturaeculturacheinquegliannivenivaformandosinellecortiprincipesched’Italia.LeprimeedizionidellaCommedia,perlalorofrequenzaedisposizionegeografica,avevanogiàsegnalatol’importanzadell’operadiDantenelquadrodellaculturaquattrocentescaitaliana,nonsoltantofiorentina.L’edizionevenezianadel1477avevaaggiuntoilriconoscimentodellascuola:nonbastavaleggere,bisognavaintendereversoaversocollascortadiuncommento.L’edizionedelNidobeatofu,nel1478,talesuggellodasgannare,allora,ogniuomo:daMilano,coneloquenzaumanistica,laCommediavenivaoffertainletturaaiprincipi.AFirenze,dovenaturalmentefinoaquelladatanessunosierapreoccu-patodistamparelaCommedia,nonpotevasfuggireoltreilfattochelacrescentefortunadiDantealtrove,lusinghieraegratuitapersé,potevaperòancheritorcersiaidannidiFirenzestessa,qualoraavesseconfermatol’estraneitàel’ostilitàdelpoetaneiconfrontidiunapatriaimmemore.Già,comesièvisto,l’edizionevenezianadel1477avevamessoinprimopianolavitadiDantedelBoccaccio,estendendoneiltitolo,cheanchefungevadatitolodell’intierovolume,alsommariodelprimocapitolo,incuiilBoccaccio«toccalasententiadeSolone,laqualeèmalseguitapergliFiorentini».Manell’edizionemilanesedel1478facevaspiccoinbuonlatinoun

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passocheaFirenzenonpotevaesserlasciatosenzarisposta.GiustificandolasuasceltadelcommentodiJacopodellaLana,ilNidobeatoavevascrittochegliottocommentialuinotipotevanoconsiderarsiall’incircaequivalentiper«ingenio,elloquio,doctrina,diligentia»,machequellodiJacopodellaLana«maternaeademetbononiensilinguasuperareestvisus,cumsitillaurbsitainumbilicoItaliepositautassiduocommertionontersasolumvocabulasedprovintiisomnibusetiamcommuniahabeat,necminoregratiadignitatequesitinItaliabononiensissermoquamlaconicusoliminGreciafuit».AFirenzee,perquantosappiamo,anchealtrove,sieraspentadagrantempolaecodeldantescoDevulgarieloquentia.Esispiega:fraTreeQuattrocento,all’ordinedelgiornoerastatalaspinosaquestionedell’eloquenzalatina,nondiquellavolgare.ConseguentementenessunoaFirenzepotevaimmaginare,nonchétemere,cheilpregio,qualunqueessofosse,dellalinguadiDantee,peralcuneopereloro,delPetrarcaedelBoccaccio,diunalinguachecertoerapropriadiFirenzeedellaToscana,potesseesseremessoindiscussioneeaconfronto,nonpiùconlalinguadeipadri,collatino,maconaltriignobili,letterariamenteinesistentidialettiitaliani,echeinsommapotessesorgerealtroveinItalia,sullefondamentastessediunatradizionelinguisticaeletterariatoscana,latemerariarivendicazionediunaletteraturavolgarenontoscana.Eppure,lasentenzadelNidobeatomostravachiaramentecheunatalerivendicazionegiàerasortanel1478aldilàdegliAppennini.Némancavanoaltriindiziallarmanti:erachiaroche,comenell’arringoumanisticoRomaeNapoli,Venezia,FerraraeMilanopotevanoormaicontrapporreaFirenzebenaltreforzechenonfosseroquelle,esilieisolate,d’untempo,cosìancheinuoviclassicidelvolgaresuscitavanoinquellesediuninteresseavidoeartificiosocheeradiversoaffattodallafacilepopolaritàdeglistessitestiaFirenze.FinchésitrattavadelDecameronodellerimepetrarchesche,pocomale;mal’usurpazionestranierad’un’operacomelaCommediacolpivaFirenzenelvivo.Infattilareazionefupressochéimmediataedecisiva.Il30agosto1481apparvelaprimaedizionefiorentinaastampadellaCommedia,efutaleched’uncolposoloannullòquantoaltroveeditoriestampatoriavevanofattoperillustrarel’operadiDante.Nonsoltantofulaprimaedizionechealtestoaccompagnasseunparzialecommentofigurativo,permanod’unartista,ilBotticelli,fraimaggiorichevivesseroalloraaFirenzeeinItalia,maanchefulaprimachealtestoaccompagnasseuncommentoletterariotuttonuovo,operadelpiùautorevole,senondelmaggiore,umanistacheallorainsegnasseaFirenze.DelladedicaaiSignoriedell’amplissimaeappassionataillustrazionedeifasticivili,militarieletteraridiFirenze,premessaalcommento,giàsièdetto.Fuinsommaunosforzopoderosoesuperbo,cheseancheindubbiamenteinsorgevaaFirenzedalfondodiunaormaipiùchesecolareininterrottatradizionedantesca,nonpotéperòsorgereinquelmomentoemodo,conunimpegnoeintentonazionalisticocosìscoperto,senonperunimprovvisoeprepotentestimolopolemico.L’edizionemilanesedellaCommedia,incuieracompiantol’eccidiodelDucadiMilanoGaleazzo,apparvepochigiorniprimadellacongiuradeiPazzi.L’edizionefiorentina,comegiàsièvisto,apparvequandoappenalagravissimacrisipoliticaemilitareseguitaaquellacongiurapotevaconsiderarsirisolta.IlcommentodelLandinofucompostodurantelacrisi,quandopiùacceseeranoaFirenzelepassioniperildisordineinternoeperlaincombenteminacciadellearmistraniere.Lamoledelcommentofarebbepensareaunlavorodianni.Inrealtàfuunlavorodimesi.Larapiditàdellacomposizioneinquesto,comeinaltricasidellastorialetterariaquattrocentesca,restapernoisorprendente,maèundatodifatto.DuevoltenelcommentodiInf.Iricorreladata1480,elosbarcodeiTurchiaOtrantoèricordato

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inquellodiInf.XXVIII.CheilLandinoavesseinnanzil’edizionemilanesedellaCommediarisultanonsoltantodariferimentipolemiciespliciti,maanchedaimpliciteeperòsicurederivazioni.LamoraledellafavolaèpoidichiaratadalLandinostessonellasuaepistoladedicatoriaaiSignoridiFirenze:«Questosoloaffermo,haverliberatoelnostrocittadino(Dante)dallabarbariedimoltiexterniidiomi,neiqualidacommentatorierastatocorrotto,ealpresentecosìpuroesempliceèparutomioofficioapresentarloadvoi,illustrissimisignorinostri,acciòcheperlemanidiquelmagistrato,elqualeèsommonellafiorentinarepublica,siadopolungoexiliorestituitonellasuapatria,ericonosciutonéromagnuolonélombardo,nédegliidiomidiqueglichel’hannocomentato,mamerofiorentino,laqualelinguaquantotuttel’altreitalicheavanzi,manifestotestimonionesiachenessunnelqualeappariscaoingegnoodoctrina,néversiscripsemainéprosa,chenonsisforzassiusareelfiorentinoidioma».Dantedunquenonfu«néromagnuolonélombardo»,comeavrebberovolutochefosse«queglichel’hannocomentato».IlLandinononconosce-vailcommentodelromagnoloGiovannidaSerravalle,ecomunquenonsiriferivaacommentilatini:nondunqueaquellodelromagnoloBenvenutodaImola.L’allusionesicuramentecolpivalacontaminazioneperpetratadalnovarese,eperòlombardo,Nidobeatosullabasedelcommentodelbologneseeperòspregiativamenteromagnolo,JacopodellaLana.Raccogliendolasfida,ilLandinoapriva,eprobabilmentesiilludevadipoterchiuderesubito,undibattitolinguisticochecertoaquelladataancoraerairrilevante,promossodavelleitàbizzarrepiuttostochedachiaripropositi.Inrealtàildibattitofurinviato:continuòaserpeggiaresommessoquaelànell’ombrachedurantegliultimivent’annidelsecololaFirenzediLorenzoilMagnificoseppeimporresuognialtraprovinciadellaculturataliana.MafinalmenteeruppeedominòlascenaletterariadelprimoCinquecento.Népuòdirsicasualeche,comeerastatoinorigine,queldibattitolinguisticorisultasseanchepoi,nelsuopienosviluppo,inestricabiledall’operadiDante.Perchéseèverocheitalianaenonfiorentinaful’invenzionediunaletteraturavolgarefondatasullalinguadelPetrarcaeinpartedelBoccaccio,ancheperòèverocheunataleinvenzionenonsarebbestatapersédirimentenédecisiva,senonsifosserisoltainunacondanna,nonimprevedibileforseperuominicomeLorenzoeilPoliziano,macomunqueinaccettabileaFirenze,dellalinguaeinultimodell’operastessadiDante.IlcommentodelLandinoètutt’orabennotoaglistudiosidiDante,manonrisultacheessosiastatopiùesaminatoattentamente,dacimaafondo,dopoilsecoloscorso.Perfortunasempreèvalidaladescrizionecriticachenefece,nellasuatesipisanadel1890,MicheleBarbi.L’importanzastoricadelcommentopuòesseredefinitaspeditamenteesenzadiscussioneinterminibibliografici.SeiedizioniquattrocenteschedellaCommediasiconoscono,posterioriaquellafiorentinadel1481:tutteseiriproduconoilcommentodelLandino.Unarivoluzionesiebbe,anchenellastoriadellatradizionedantesca,aiprimidelCinquecento,mailcommentodelLandinosopravvisse:furistampatocinquevoltenellaprimametàdelsecolo.Finoal1544,quandoapparveilcommentodelVellutello,quellodelLandinorestòsolosulmercatolibrario.Ciòsignificacheperoltrecinquant’anni,inetàormaidominatadallibroastampa,ilettoridellaCommediafuronoancheinassolutamaggioranzalettoridelcommentodiCristoforoLandino.Laproporzionemutòpiùtardi,nonperchésileggesseroaltricommenti,maperchésempremenosileggevailtestostessodiDante.IlcommentodelVellutellofuristampatounavoltasola,nel1554,dieciannidopolaprimaedizione.NeldecenniosuccessivonessunaedizionedellaCommediaapparve.Noneraperòancora

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lafinedellastoria:nell’etàdellaControriforma,nell’etàcioèdelTasso,lafortunadelpoemacristianodiDanteebbeunultimoguizzo,esubitonel1564,appenaconchiusoilConciliodiTrento,unaccortoeditoreveneziano,ilSansovino,pensòbenediriesumareilcommentodelLandino,intrecciandoloconquellodelVellutello,secondounprocedimentoscolasticocheavevaavutolargafortunafindagliultimiannidelQuattrocento,nellestampedeimaggioriclassicilatini.MalaCommediaancoranonpotevaessereristrettaechiusanell’ambitodellascuola:peruntrattoancoranonsipotémirareaunaletteraturanuovanédiscuteresulpoemaeroicoesullatragicommediasenzaurtarenelloscoglioarduoemagariincongruodell’operadiDante.Frail1568,quandoperlaprimaeunicavoltaapparvepostumoilcommentodiBernardinoDaniello,eil1578quandofuristampatalacombinazioneoperatadalSansovinodeiduecommentidelLandinoedelVellutello,laCommediaebbenoveedizioni,ovesiincludaquellaparzialedell’InfernoapparsaaFirenzenel1572colnuovocommentodiVincenzoBuonanni.Poifuveramentelafine:nessunaedizionepiùfrail1578eil1595,quandoapparveaFirenzel’edizionedegliAccademicidellaCruscachesolennementefasciòinunfilologicosudarioqueltestoormaispento.Efu,perquell’etàeperuntestovolgare,unacerimoniafunebreimpressionante,agliocchinostriforsepiùcheaquellicontemporanei.L’annodopoaVenezia,laseriedelleedizionicinquecenteschedellaCommediasichiuseumilmenteconunasecondaristampadeiduecommentidelLandinoedelVellutello.Poi,nelnuovosecolo,mutatoancheiltitolodell’opera,tresquallideedizionivenetebastaronofinoallaripresasettecentesca.Esispiega:laCommediaeradiventatauntestoantico,eigrandiepiccolieruditi,curiosiditestiantichi,anchealloracomeoggipreferivanoleantichestampe.NonèpensabilecheunMagliabechileggesseLavisione,poemadiDanteAlighieridivisoinInfernoPurgatorioeParadiso,dinovoconognidiligenzaristampatoinVicenza,adinstantiadiFrancescoLenilibraroinPadova,1613(o,chefalostesso,1629).Avràpiuttostoripresoinmanoilvenerandoincunabulofiorentinodel1481.IlcommentodelLandinodunqueaccompagnòiltestodellaCommediaperoltreunsecolo,continuamentedaprima,perunventennio,saltuariamentepoi,mapursempreconunafrequenzasuperioreaquelladiognialtrocommento.Convieneaggiungerechenessuntestoletterariovolgareolatino,inversooinprosa,delQuattrocentoebbe,nelsecolosuccessivo,unafortunachepossalontanamenteparagonarsiaquelladelcommentodelLandino.BisognaconcluderecheilmomentodantesconellaculturaitalianadelRinascimentofuquattrocentescoefiorentino.Cheèunaconclusionerisaputaeovvia,confermatadaaltreinnumerevoliprove.Maancheilrovesciodellamedagliaèimportante,edèforsemenoovvio.Nel1481,comesièvisto,l’edizionedelLandinoavevarappresentatolarispostadiFirenzeaunaprovocazioneesterna.Erastataunarispostadecisivama,comeaccade,nondeltuttopertinente.AunaprovocazionelinguisticailLandinoavevarispostoconargomentifilosoficieletterarischiaccianti.AvevamessoalserviziodiDante,filosofoepoetadiavanguardiaaisuoigiorni,leforze,chesoloaFirenzenellasecondametàdelQuattrocentosieranoricongiunteeaccordate,diunanuovafilosofiaediunanuovaletteratura.FinchéduròesipropagòinItaliaquestoaccordo,ilcommentodelLandinofuinestricabiledaltestodiDante,einsiemetestoecommentofuronoguidaallaculturaitaliana.Né,pertuttounsecolo,altrafilosofiasorsechemegliodiquellaneoplatonicasiattagliasseall’interpretazionedellaCommedia.Ondel’eccezionalesopravvivenza,finoagliultimidelCinquecento,delcommentodelLandino.Mal’accordodellanuovafilosofiaedellanuovaletteraturanonsopravvisseallacrisidelprimoCinquecento.

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Un’altraediversaletteraturasorseesiimposedurantequellacrisifuoridiFirenze.Peressa,nel1502,conl’edizionealdina,laCommediariapparveperlaprimavoltadopopiùdivent’anninelsuonudotesto,inuntestoaffattodiversodaquellochelestampequattrocentescheavevanodivulgato.Mancavaunaesplicitagiustificazionedellanovità,maquestaeragarantitadalmaggiorstampatoreitalianoedaungiovanepatrizioveneziano,PietroBembo,dicuigiàsiparlavacomediunmaestrodell’ultimagenerazione.Elanovitàeradipersétaledaimporrelasualegge,comedifattoavvenne.LaprovocazionelinguisticacheilLandinoavevapotutofacilmenteeluderenel1481,venivarinnovatadall’edizionealdinaconunrigorefilologicochepertestivolgarierasenzaesempioecheinsolitoancheerapertestilatini.Inoltrel’inevitabileriscontroconl’edizionealdinadelPetrarca,uscital’annoprima,scoprivaleimplicazionistilisticheeletterarieingeneredellanuovafilologia.Lacontinuità,cheilLandinoavevapresupposto,dellatradizionefiorentinadalTrealQuattrocentorisultavaspezzatafral’unoel’altrosecoloe,nell’ambitostessodelTrecento,fraDanteeilPetrarca:ilrestaurolinguisticoriportaval’operadiDanteall’etàsuapropria,anterioreaquelladelPetrarca,eilparagonefraiduemodellidellapoesiavolgarevenivaaporsi,indipendentementedalcontenuto,neisolitermini,decisiviperlapoesia,dellalinguaedellostile.ErachiarocheoveilsistemalinguisticoestilisticounitariodelPetrarcafosseprevalso,quellodiDantesarebbecaduto.IlLandino,cheessendogiuntotardiallafilologiaumanisticadell’etàsua,nonavevapotutoafortioridivinareunaancorainesistentefilologiaapplicabileatestivolgari,erastatoperòbenguidatodallasuaesperienzaletterariaaintenderealcunipuntiessenzialidelsistemaletterariodiDante.Fraglialtriquesto,cheOvidioerastatomaestroaDantenonmenoeforsepiùdiVirgilio,maestrocioènellameravigliosavarietàdescrittivaecaratterizzante:«ècosamirabileinquestopoetalavarietànelnarrareachicondiligentiaattende,perchésemprevariacongrandeartificioesempreconnuovainventionemutalaformadelnarrare;laqualevarietàrinnuovalamentedellectoreerimuoveglitedioefastidio,elqualenascedallasimilitudine»(Inf.XXV);ealtrove(Par.XX):«ècertamentemaravigliosafantasiainquestopoeta,elqualeinformanarralasuafictionechefaquasicheloimpossibilepaiacredibile,emoltoèsimilealloingegnodelpoetaOvidio,elqualenellesuemonstruosetransformationifalecosequasiverisimili».QuestameravigliosavarietàovidianacheilLandinoriconobbeeapprezzònelpoemadiDante,eraquellastessacheicontemporaneidelLandino,cosìilBoiardocomeilPoliziano,variamenteidoleggiavano,echel’Ariostopreservònell’etàsuccessiva,temperandolaconunacinquecentescadiscrezione.Adessa,eallaconseguentevarietàdellalinguaedellostile,lanuovaletteratura,cheilBemboinauguròaVenezia,contrapponeval’idealevirgilianoepetrarchescodiun’assolutacoerenzaeunità.NerisultavaunrovesciamentodellapoeticaquattrocentescaeanzituttodellainterpretazioneletterariacheilLandinoingenuamenteevigorosamenteavevapropostodellaCommediadiDante.Ancheeraovvioche,seilpilastrodantescofossecaduto,latradizionalesupremazialinguisticaeletterariadiFirenzenonavrebbepotutosostenersioltre.UnavoltaancoraFirenzereagìallaprovocazione,opponendoinapertapolemicaall’edizionealdinadel1502lagiuntinadel1506.Maerastatacoltadisorpresaesguarnita:nonerapiùlaFirenzediLorenzoilMagnificoedelPoliziano.Ladifesafuassuntadaunsuperstitediquellagenerazionegloriosa,dalmaggiorpoetainvolgare,cheaFirenzefosserimasto,GirolamoBenivieni.Questisidisimpegnòdaparisuo,conlearmicheavevadisponibilidellapoesiaedelladottrina,conquellaonestàequell’impegnoche

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bastanoasalvarel’animaeilnome,manonbastanoavincerelebattaglie.ApocoservivacheilBenivieniinfronteallasuaedizionelevasseuncanticoinlodediDanteedellaCommedia«daluidivinamentecomposta».Iltempodelleprefazioniecelebrazionipoeticheeratrascorso.AncheservivaapococheilBenivienidissertassedel«sitoeformaemisuredelloInfernodiDante»conunacompetenzachesièmeritatamenteimpostaall’attenzionedeimodernistudiosi.IlcontenutoscientificoeteologicodellaCommediaeraormaifuoridiscussione.SultappetoeralaquestionedeltestoedellalinguadiDante,dellalinguastessadiFirenze,dellalinguaedellostileoccorrentiaunanuovaletteraturavolgare.Suquestopuntofondamentale,chenonpotevapiùessereeluso,l’edizionegiuntinadelBenivienifornivaunarispostanegativaeinsiemeevasiva:respingevalenovitàtestualidell’edizionealdina,madifattosiallontanavaanch’essadaltestotradizionale,eperònonsostituivauntestocoerentementeediversamentecostituito.L’insuccessodell’edizionegiuntina,chenonfumairistampata,nonèimputabilealBenivieni.MancavanoaFirenze,emancaronopoi,perlungotratto,learminecessariepervincerelabattagliadellalinguaingaggiataaltrovesultestodiDante.LavittoriadelLandinoerastataasuotempodecisivae,comeaccade,avevacontribuitoafarsìcheisuccessoridormisserosugliallori.ÈsignificativoilfattocheilcommentodelLandino,cosìfortunatoaltrove,nonfossemairistampatoaFirenze.AnchepiùsignificativoilfattochenessunaedizionedellaCommediaapparisseaFirenzefrail1481eil1595,senonquellagiuntinadel1506einpiù,nel1572,ilgiàcitatocommentodelBuonanniall’Inferno.Questobilancioeditorialerispecchialucidamenteilsecolaretravagliodellaculturafiorentina,troppotardiinsortaadifendere,nelnomediDante,unaprimogenitura,cheDantestessoavevaprofeticamenteoppugnatoecheall’Italiacinquecentesca,all’Italiadell’AriostoedelTasso,nonpotevaimporrepiùiprivilegidiun’etàrivolta.